Servizio per le Dipendenze
|
|
- Rocco Rocca
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Azienda ULSS 19 Adria (Ro) Dipartimento per le Dipendenze Regione Veneto Servizio per le Dipendenze Direttore Dott. Andrea Finessi Carta dei Servizi 2015
2 Servizio per le Dipendenze Ulss 19 Adria Via Matteotti, Taglio di Po Tel Fax dipendenze@ulss19adria.veneto.it Direttore: Dott. Andrea Finessi Carta dei Servizi
3 Presentazione Il Servizio Tossicodipendenze ed Alcologia (Ser.D.) di Taglio di Po è un Servizio dell Azienda Unità Locale Socio Sanitaria (U.L.S.S.) n.19 della Regione Veneto, Unità Operativa Complessa del Distretto Socio Sanitario, inserita nel Dipartimento per le Dipendenze. Mission Le finalità generali del Ser.D. sono la prevenzione, cura e riabilitazione dei disturbi da uso di sostanze psicoattive legali ed illegali e da gioco d azzardo nelle persone e nelle famiglie che ne soffrono. Condividendo la Dichiarazione Etica contro l uso di sostanze psicoattive della Regione Veneto (D.G.R. n.3877 del 27/10/1998), le azioni promosse dal Servizio si ispirano alla Carta dei Diritti in essa contenute ed in particolare si orientano secondo i seguenti criteri: Ai fini della prevenzione si condivide che tutti i cittadini abbiano diritto a godere di azioni sociali che promuovano e proteggano la salute, la famiglia, la comunità e l ambiente di lavoro da incidenti, violenze ed altri effetti dannosi che possono derivare dal consumo di sostanze psicoattive ; Ai fini della cura e della riabilitazione si condivide che tutte le persone che assumono sostanze psicoattive secondo modalità dannose, non terapeutiche o a rischio, nonché i loro familiari, abbiano diritto a supporti, trattamenti e cure precoci ed accessibili, finalizzati al recupero della persona mediante la sospensione dell uso di sostanze ed il reinserimento in una vita dignitosa ed indipendente. Tutti gli utilizzatori possiedono il diritto ad avere a disposizione efficaci e permanenti informazioni ed azioni tese a prevenire l acquisizione di patologie correlate all uso di sostanze psicoattive e le conseguenti altre gravi situazioni sociali ed ambientali quali le attività criminali e la prostituzione. 3
4 Accesso Al Ser.D. possono rivolgersi persone e/o familiari di persone con problemi di uso o dipendenza da sostanze psicoattive legali ed illegali e da gioco d azzardo. Il Ser.D. offre le proprie prestazioni ai cittadini italiani e stranieri regolarmente iscritti al S.S.N. e residenti nel Territorio dell Ulss 19. Per la presa in carico di cittadini italiani e stranieri residenti in altri territori è necessaria l autorizzazione dell Azienda U.L.S.S. di appartenenza. I cittadini stranieri privi di residenza regolare (Stranieri Temporaneamente Presenti) possono ricevere prestazioni essenziali previa esibizione dell apposito certificato rilasciato dall ufficio amministrativo del Distretto. Le prestazioni sono gratuite e non soggette al pagamento di ticket. I cittadini possono beneficiare dell anonimato a loro richiesta (art.120 D.P.R. n.309/90). L accesso dell utenza al Ser.D. avviene nei seguenti orari ed è preferibile su appuntamento in quanto più funzionale all operatività: MATTINO: ACCESSO LIBERO E SU APPUNTAMENTO POMERIGGIO: ACCESSO LIBERO E SU APPUNTAMENTO LUNEDÌ h. 8,30 h.13,00 h h MARTEDÌ h. 8,30 h.14,30 MERCOLEDÌ h. 8,30 h.13,00 h h GIOVEDÌ h. 8,30 h h h VENERDÌ h. 8,30 h.14,30 Negli orari indicati è anche possibile ricevere informazioni telefoniche. Le professionalità che costituiscono il gruppo di lavoro del Ser.D. sono: Psicologo, Medico, Infermiere, Assistente Sociale, Educatore Professionale e Amministrativo. 4
5 Strategie di intervento Le strategie generali di intervento utilizzate dagli operatori del Ser.D. sono: Il maggior coinvolgimento possibile dell utente e della sua famiglia nel trattamento; La proposta di un programma integrato medico-psicologico-sociale ogni volta che sia indicato e possibile; Il lavoro di rete come modalità di coinvolgimento, con diversa responsabilità, delle varie agenzie del territorio; Il lavoro per progetti; L integrazione del lavoro con il privato sociale accreditato, con altri Servizi dell Azienda U.L.S.S. n.19 e del territorio e con le Associazioni di Volontariato Aree di intervento Il Ser.D. attua i programmi e le azioni nelle seguenti aree di intervento: Area della prevenzione e promozione della salute Area clinica Area riabilitativa Area gestionale L attività del Ser.D. si esplica inoltre nell attuazione del Piano Triennale d Intervento Area Dipendenze che è un documento di programmazione territoriale costituito da progetti che possono essere sviluppati dall Azienda U.L.S.S., dagli Enti Locali e dal Privato Sociale (Associazioni e Cooperative Sociali). Le aree di priorità progettuale sono fissate dalla Regione Veneto che finanzia il Piano con somme tratte dal Fondo Nazionale Lotta alla Droga ai sensi della Legge.n.45 del e dal Progetto Dipendenze DGR del Diritti In base alle Legge n.675 del 31/12/1996 vengono garantiti i diritti di riservatezza e privacy. Per qualsiasi proposta, reclamo, protesta o segnalazione gli utenti del Servizio possono rivolgersi direttamente agli 5
6 Area della Prevenzione e Promozione della Salute Il Ser.D. dell Ulss 19 di Adria, da sempre attento al benessere dei cittadini ed alla promozione di stili di vita sani, è impegnato in numerosi progetti ed azioni di contrasto all uso di droghe legali ed illegali e al gioco d azzardo. In sintonia con gli indirizzi dell O.M.S., dei Piani Sanitari Nazionali e Regionali, tra le priorità di intervento individuate, si pone particolare attenzione alla prevenzione primaria, all uso delle sostanze, ed alla promozione di stili di vita sani. Tale promozione si attua in ambito scolastico, nei luoghi del tempo libero, nel mondo del lavoro, nonché negli ambienti sanitari. La modalità d intervento scelta tende all integrazione tra le risorse del pubblico e del privato sociale con l obiettivo di favorire un lavoro di rete che integri i diversi saperi affinché si possano tradurre in azioni e strategie sinergiche coordinate a livello comunitario. Con i vari target di popolazione coinvolta (studenti, genitori, insegnanti, lavoratori, etc..) si è di volta in volta cercato di costruire alleanze di valori, obiettivi e percorsi formativi condivisi, dove i cittadini divengono protagonisti delle decisioni che riguardano la loro vita. Su di un versante, le azioni si sono tradotte in interventi a carattere prevalentemente informativo, volti ad implementare la percezione del rischio legata all assunzione di sostanze o di comportamenti a rischio per la salute. Su di un altro versante si è lavorato a progettualità volte al miglioramento del benessere tramite l implementazione di abilità (life skills) utili per la gestione dell emotività e delle relazioni sociali in modo da rafforzare la competenza nel riconoscere e gestire le situazioni a rischio. 6
7 Ambiti di intervento I progetti di prevenzione e di promozione della salute sono rivolti a tutte le fasce di popolazione tramite la scuola (dalle elementari alle scuole medie superiori), l ambiente di lavoro, i luoghi di assistenza (Case di Riposo) e tutte le altre forme di aggregazione presenti nella comunità locale (Associazioni sportive, culturali, di volontariato, parrocchie, etc ). Le tematiche affrontate sono quelle relative alle forme di contrasto all uso di droga, alcol e tabacco ed agli stili di vita a rischio ed al gioco d azzardo. Procedure Le attività di prevenzione si caratterizzano per la loro articolazione progettuale che prevede, per ogni proposta, l elaborazione di un progetto che si svolge, a volte, anche nel corso di diversi anni. Tali progetti vengono elaborati da gruppi di lavoro interprofessionali e da operatori di diversi Servizi, interni ed esterni all Azienda U.L.S.S. n.19. I Servizi con i quali il Ser.D. ha stabilito dei rapporti di collaborazione e progettazione sono: Il Gruppo di Educazione e Promozione della Salute dell Azienda U.L.S.S.; Il Servizio Prevenzione Infortuni e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro; Il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica; Direzione del Distretto UU.OO. del Distretto I Comuni; L Amministrazione Provinciale I Ser.D. di altre Aziende U.U.L.L.S.S.S.S. a seconda del tipo di progetto e della tematica trattata. Le Associazioni di Volontariato sportive e culturali del Territorio Ulss Alcuni progetti vengono elaborati all interno della normale programmazione di Servizio, altri come adesione a progetti regionali o nazionali.. 7
8 Le procedure per avviare e realizzare i progetti di prevenzione sono diverse a seconda dei destinatari e delle finalità. Se il progetto è rivolto alla scuola esso viene reso noto all inizio dell anno scolastico a tutte le scuole tramite un documento e da un successivo incontro di presentazione delle proposte progettuali. Successivamente le scuole interessate inviano una richiesta di adesione scritta al Ser.D. Al ricevimento della richiesta di adesione, gli operatori referenti per l attività avviano il contatto diretto con i Dirigenti Scolastici e con gli Insegnanti Referenti fino allo svolgimento ed alla verifica dell attività stessa. Se i progetti sono rivolti alla comunità locale sono gestiti direttamente dai reciproci responsabili e collaboratori. Le attività vengono promosse e gestite dal Ser.D. che coinvolge direttamente i destinatari secondo i principi metodologici del lavoro di rete. Durante il periodo di tempo previsto, vengono attuate tutte le varie fasi che prevedono l attivazione, la realizzazione delle attività, la loro verifica e la valutazione finale. Le metodologie utilizzate possono essere di tipologia diversa a seconda del target di riferimento, della fase o del tipo di progetto. Negli interventi con gruppi ristretti vengono adottate metodologie educative e i contenuti dell intervento vengono modificati a seconda del target di riferimento. Le attività tendono a favorire l incremento delle abilità sociali più protettive, lo sviluppo delle conoscenze, il confronto tra pari. Vengono valorizzate le mappe cognitive dei destinatari sia sul piano delle conoscenze che su quello emozionale, proponendo un approccio di tipo interattivo con l uso anche di tecniche animative. 8
9 Area Clinica Le persone che si rivolgono al Ser.D. per ricevere sia informazioni che trattamenti terapeutici, in merito all uso o dipendenza da sostanze psicotrope legali ed illegali e da gioco d azzardo, ricevono risposte di tipo clinico articolate a seconda delle necessità individuate. Procedure Il percorso clinico proposto alla persona ed alla sua famiglia si compone di una fase di accoglienza, una fase diagnostica, una proposta terapeutica ed un trattamento di cura e riabilitazione. Queste fasi operative si realizzano attraverso l azione concordata e coordinata di diverse professionalità (medico, psicologo, assistente sociale, educatore, infermiere professionale) che, insieme, concorrono alla formulazione di un programma terapeutico personalizzato rispetto alle esigenze cliniche di ciascuna persona e della sua famiglia. Le scelte cliniche si ispirano a criteri di efficacia degli interventi e qualità delle cure, mutuati dalla recente ricerca scientifica e dall esperienza operativa accumulata. Prestazioni Le prestazioni di area clinica che il Ser.D. offre ai cittadini sono rappresentate da: Informazione e Counseling ad utenti e/o familiari in tema di: uso e consumo di sostanze psicoattive legali ed illegali; dipendenza da gioco d azzardo; funzionamento dei Servizi del S.S.N. e del Privato Sociale in relazione alle problematiche di uso e dipendenza; malattie infettive che riconoscono come fattori di rischio comportamenti connessi all uso di sostanze psicoattive; disturbi fisici e/o psichici collegati al gioco d azzardo. Percorso clinico composto di: Fase di accoglienza: comprende il primo contatto con la persona e/o i suoi familiari, l accoglimento e l ascolto della domanda, l esplicitazione delle possibili risposte offerte dal Servizio 9
10 Fase diagnostica:comprende molteplici valutazioni cliniche successivamente tra loro integrate. Esse sono: Valutazione medico tossicologica e relativa alla dipendenza da gioco d azzardo. Consiste nella raccolta anamnestica di dati ed informazioni inerenti l uso o la dipendenza da sostanze psicoattive legali ed illegali da gioco d azzardo e nella valutazione delle principali patologie organiche correlate.gli strumenti messi in uso in questa fase sono il colloquio clinico, l esame obiettivo, la raccolta ed il prelievo di campioni biologici (sangue, urine, aria espirata) sui quali effettuare la ricerca tossicologica delle principali sostanze psicotrope (stupefacenti, psicofarmaci, alcool) ed accertare eventuali compromissioni organiche. Valutazione psicologica. Consiste in un processo di conoscenza ed approfondimento delle caratteristiche del funzionamento psichico del paziente e/o delle relazioni familiari tramite colloquio clinico e somministrazione di test psicologici per uso di sostanze e per altri comportamenti additivi. Valutazione dell assetto sociale, lavorativo e legale. Consiste nell analisi delle caratteristiche e delle risorse del paziente dal punto di vista del suo adattamento e delle sue competenze sociali nonché della valutazione di eventuali procedimenti penali in corso. Proposta terapeutica: nasce dall integrazione dei diversi aspetti valutativi ed è adattata alle caratteristiche, alle risorse ed alla motivazione della persona e della sua famiglia. Essa può articolarsi in diverse componenti integrate tra di loro e prevedere tempi diversi di attuazione. Trattamento e cura: può comprendere l integrazione di diversi trattamenti che possono coinvolgere sia il paziente che i suoi familiari in fasi diverse del processo di cura. Trattamento farmacologico. Comprende l uso di farmaci diversi quali: Farmaci sintomatici per la disassuefazione da sostanze psicoattive; 10
11 Farmaci sostitutivi degli oppiacei; Farmaci antagonisti degli oppiacei; Farmaci sostitutivi dell alcool; Farmaci avversivanti verso l alcool; Psicofarmaci. Trattamento psicologico. Comprende l offerta di forme diversificate di cura psicologicamente orientata quali: Colloqui clinici di sostegno per pazienti e familiari; Psicoterapia individuale; Psicoterapia di coppia; Psicoterapia familiare. Gruppi Psicoeducazionali Attività di servizio sociale. Comprende varie tipologie di interventi di cura e sostegno, quali: Colloqui psicosociali individuali e familiari; Consulenze alle varie UU.OO. del Distretto Socio- Sanitario Segretariato sociale; Visite domiciliari Interventi in carcere Proposte di inserimento lavorativo e monitoraggio dello stesso Inserimento in gruppi di Auto-aiuto. Monitoraggio del percorso avviato Inserimento in Comunità Terapeutiche. Incontri con operatori delle Comunità Terapeutiche Colloqui con utenti inseriti nelle Comunità Terapeutiche 11
12 Sono inoltre attivabili percorsi clinici specialistici in rapporto a tematiche specifiche, quali: Percorsi terapeutici specifici in tema di dipendenza da sostanze psicoattive e genitorialità: consiste in un intervento specifico che riguarda genitori con problemi alcol-droga correlati al fine di garantire e supportare il diritto alla relazione genitori-figli in un contesto di tutela e sicurezza attuato in collaborazione con i Servizi della Famiglia e dei minori ; Percorsi terapeutici di doppia diagnosi: intervento specifico rivolto a persone con problemi alcol-droga correlati e con problemi di ordine psichiatrico, realizzato mediante una collaborazione tra Dipartimento per le Dipendenze e Dipartimento di Salute Mentale dell ULSS regolamentata da un protocollo d intesa; Interventi di diagnosi precoce: si tratta di un intervento specifico per l individuazione precoce di persone con problemi alcol correlati e rivolti ai pazienti ricoverati in medicina; Percorsi di accoglienza e terapeutici per i soggetti segnalati al Ser.D. dagli Uffici Territoriali del Governo (artt. 75 e 121 D.P.R. n.309/90); Percorsi terapeutici all interno delle misure alternative alla detenzione (artt. 90 e 94 D.P.R. n.309/90); Consulenze medico-specialistiche ai Dipartimenti dell Ospedale di Adria, alla Casa di Cura di Porto Viro ed ai Medici di Medicina Generale; Consulenze medico-specialistiche agli ospiti della Comunità Terapeutica di Porto Tolle Consulenze psicologiche e sociali alle varie UU.OO. del Distretto socio-sanitario Produzione di valutazione Ser.D. in caso di violazione dell Art.186 (Guida in stato di ebbrezza) del Codice della Strada. 12
13 Area della Riabilitazione Uno dei momenti più delicati del percorso terapeutico della persona con problemi di uso e di dipendenza è indubbiamente rappresentato dal reinserimento sociale e/o dal mantenimento dello stesso qualora non sia stato ancora deteriorato. La riabilitazione è un processo trasversale e complesso che coinvolge l equipe multiprofessionale nella sua operatività fin dal primo contatto con la persona, la sua famiglia e che trova applicazione all interno del percorso terapeutico nel quale vengono affrontate le problematiche e le conseguenze connesse allo stato di uso e dipendenza. La persona che si rivolge al Servizio viene coinvolta attivamente in un processo che tende a raggiungere un livello di benessere più elevato attraverso una costante attenzione agli aspetti positivi ed alle potenzialità della stessa e della sua famiglia, perseguendo i seguenti principi: La centralità dell intervento è quindi nella persona intesa nella sua globalità. La riabilitazione mira a promuovere una strategia di mediazione tra le persone ed il loro ambiente che combini la scelta personale con la responsabilità sociale al fine di creare una migliore qualità della vita. L attività riabilitativa attivata dal Ser.D. si attua attraverso la realizzazione di progetti mirati, alcuni elaborati all interno della normale programmazione del Servizio o del Dipartimento. Le attività riabilitative offerte dal Ser.D. comprendono: Programmi ambulatoriali; Programmi in Comunità Terapeutiche; Programmi in Cooperative Sociali; Programmi in Gruppi di Auto Mutuo Aiuto. Programmi in Centro Diurno Programmi con tirocini socializzanti 13
14 Programmi ambulatoriali : si tratta di interventi multiprofessionali realizzati all'interno del Servizio per le Dipendenze che offrono una varietà di prestazioni differenziate. L intervento riabilitativo non può essere tenuto disgiunto da quello più strettamente terapeutico per cui la persona che si rivolge al Servizio viene consapevolmente coinvolta nelle scelte terapeutiche che lo riguardano al fine di avviare una sospensione delle sostanze d'abuso e dei comportamenti additivi. L intervento riabilitativo sarà determinato dalla integrazione degli interventi terapeutici di area medica, area psicologica, area sociale, area infermieristica e area educativa che potranno variare in base alle caratteristiche della storia individuale. Conseguentemente a ciò, nel corso del programma potranno prevalere o coesistere una o più aree. Programmi in Comunità Terapeutiche: vengono realizzati in collaborazione con il Ser.D., si differenziano per tipologia di intervento e di strategia, con l obiettivo di recuperare, attraverso attività residenziali, le competenze sociali e relazionali della persona. Le persone che aderiscono ad un programma residenziale in Comunità partecipano attivamente alle differenti fasi dell intervento di recupero che prevede una progressiva assunzione di responsabilità. La finalità sottesa è l investimento nelle proprie capacità e motivazioni di cambiamento individuale e nella crescita delle relazioni di gruppo. Generalmente, le fasi operative del percorso comunitario sono rappresentate da: accoglienza, residenza e reinserimento. Rispetto ai programmi svolti dagli utenti del Ser.D. inseriti in Comunità Terapeutica, il Servizio svolge una costante azione di monitoraggio e di verifica del percorso sia con gli operatori delle Comunità Terapeutica che con gli utenti stessi. Programmi in Cooperative Sociali: fanno parte degli interventi riabilitativi del Ser.D. che mirano al reinserimento sociale della persona durante o a conclusione del programma stabilito. Un area di impegno prioritario per la pratica riabilitativa è rappresentata dall attività lavorativa. 14
15 I significati che un occupazione riveste, in quest ambito, sono molteplici: strutturare il tempo quotidiano, ritrovare il significato delle regole, sviluppare abilità e relazioni interpersonali, avere uno scopo individuale condiviso socialmente. Sono in atto collaborazioni con Cooperative Sociali di tipo B che hanno come scopo lo svolgimento di attività diverse finalizzate all'inserimento lavorativo di persone svantaggiate. (art. 1 L. 381/1991). All'interno di tale definizione rientrano infatti, tra altri, " i tossicodipendenti, gli alcolisti, " (art. 3 L. 381/1991). Programmi in Gruppi di Auto Mutuo Aiuto si tratta di programmi finalizzati ad avviare la persona con la sua famiglia in un processo riabilitativo con l obiettivo di sostenerla in un percorso che può variare per durata e complessità. La partecipazione ai gruppi di auto mutuo aiuto o comunità multifamiliari (quali per esempio i Club Alcologici Territoriali e i gruppi AMA-Azzardo) è caratterizzata dalla condivisione, tra i membri, della stessa problematica. Tale condivisione permette a ciascun componente di dare/ricevere un aiuto supplementare attraverso l interazione con gli altri. Questo trattamento riabilitativo è garantito da convenzioni in atto tra l ULSS di Adria e l ACAT (Associazione dei Club Alcologici Territoriali) Basso Polesine e l Ass. AMA Polesine-gruppi azzardo. Programmi in Centro Diurno: l attività riabilitativa viene attivata anche attraverso l inserimento presso il Centro Diurno, gestito dalla Coop. Don Sandro Dordi di Porto Viro, che offre l opportunità di valorizzare e sviluppare le abilità delle persone in specifici laboratori. L inserimento è finalizzato ad un successivo graduale inserimento lavorativo; Programmi con Tirocini socializzanti : gestiti in collaborazione con il SIL (Servizio Inserimento Lavorativo) dell Azienda ULSS si propongono di sperimentare gradualmente e migliorare le abilità lavorative e relazionali in un contesto socializzante, come le a- ziende lavorative del territorio, al fine di un inserimento lavorati- 15
16 Collaborazioni Per le attività relative all area clinica e riabilitativa, il Ser.D.. mantiene costanti rapporti di collaborazione con molteplici Servizi Sanitari e Sociali sia appartenenti all Azienda ULSS., che agli Enti Locali, che al Privato Sociale. In particolare, all interno dell Azienda U.L.S.S. n.19, il Ser.D. collabora con: Dipartimento di Medicina e Cardiologia Dipartimento di Salute Mentale Unità Operativa di Pronto Soccorso Dipartimento Materno Infantile Unità Operativa Consultorio Familiare Unità Operativa Età Evolutiva ed Handicap Unità Operativa SIL ed Handicap Adulto Distretto Socio-Sanitario Medici di Medicina Generale In ambito sanitario, all esterno dell Azienda U.L.S.S. n.19, il Ser.D. collabora con: Unità Operative di Malattie Infettive degli Ospedali di Padova, di Rovigo e Ferrara Servizio di Alcologia dell Azienda U.L.S.S. n.1 Auronzo di Cadore (BL) Unità per le Dipendenze Casa di Cura Parco dei Tigli di Teolo (PD) Altri Ser.D. sul territorio regionale e nazionale 16
17 Ulteriori rapporti di collaborazione sono mantenuti con: Servizi Sociali dei Comuni afferenti all Azienda Ulss U.E.P.E. (Ufficio Esecuzione Pene Esterne [ex C.S.S.A.] del Ministero di Grazia e Giustizia) Altri Ser.D. sul territorio regionale e nazionale Comunità Terapeutiche iscritte agli Albi Regionali Comunità di Pronta Accoglienza di Rovigo Case di Reclusione e Case Circondariali Uffici Territoriali del Governo - Prefettura - Enti Giudiziari Case di Cura Private Case di Riposo. 17
18 Area Gestionale L area gestionale rappresenta nel Ser.D. l insieme delle attività di tipo amministrativo, formativo e di valutazione. Le attività amministrative comprendono tutti i procedimenti amministrativi di competenza del Servizio che sono rappresentati da: Raccolta dati: periodicamente il resoconto dell attività del Servizio viene comunicato agli Enti competenti: semestralmente e annualmente al Ministero della Salute e alla Regione del Veneto, trimestralmente all Azienda U.L.S.S.. I prospetti riportano i dati, relativi all utenza e agli interventi attuati per la prevenzione, la cura e la riabilitazione dei soggetti tossico e alcol dipendenti. Per questa attività, già da diversi anni ci si avvale dell utilizzo di un software fornito dalla Regione Veneto denominato piattaforma MFP. Protocollo informatico: dal 2005 l Azienda ha adottato il protocollo informatico, sostituendo la precedente gestione cartacea dei documenti, sia in arrivo che in partenza, collegando a tal fine, in rete, tutti gli uffici dislocati nel territorio dell Azienda e tra questi il Ser.D.. Collaborazioni: il Ser.D., nella sua attività amministrativa, si rapporta con tutte le strutture amministrative dell Azienda, in particolare con la Segreteria dei Servizi Sociali, il Distretto Sociosanitario, con il Dipartimento dei Servizi Tecnico Amministrativi e con il C.E.D (Centro Elaborazione Dati). Gestione ordini e liquidazioni fatture: dall anno 2002 le Comunità Terapeutiche che forniscono prestazioni ai soggetti tossicodipendenti e alcolisti residenti nella U.L.S.S. presentano la fatturazione al Ser.D., che si occupa del controllo contabile e della successiva liquidazione. Questo procedimento era svolto in precedenza direttamente dalla Regione. In questa attività viene svolto anche il monitoraggio del budget regionale messo a disposizione per l assistenza residenziale e semiresidenziale dei soggetti trattati dal Ser.D. E di competenza amministrativa del Ser.D. anche la gestione del budget relativo alla convenzione con l A.C.A.T.. Basso Polesine per la gestione dei Club Alcologici Territoriali e a quella con AMA Polesine per la gestione dei gruppi per le persone e le famiglie con problemi di dipendenza dal gioco d azzardo. 18
19 Atti deliberativi: il Ser.D. predispone, in collaborazione con l U.O.C Direzione Amministrativa dei Servizi Territoriali le proposte di decreto o determine da presentare alla Direzione Generale per la loro approvazione che hanno come oggetto progetti, collaborazioni con strutture interne ed esterne all Azienda, convenzioni con Privato Sociale, ecc. Gestione Progetti: riguarda l attività gestionale e contabile dei progetti realizzati direttamente dal Ser.D. che hanno un finanziamento finalizzato da parte della Regione o altro Ente. Inoltre, il Ser.D. con la collaborazione della Segreteria dei Servizi Sociali si fa carico della: Gestione amministrativa e contabile del Piano Triennale d Intervento - Area Dipendenze e collaborazione con gli Enti Gestori, pubblici e privati, dei vari progetti. Gestione amministrativa del Dipartimento Funzionale per le Dipendenze. Le attività formative comprendono azioni sia rivolte agli operatori del Servizio che ad operatori dell Azienda per l attuazione delle diverse attività in corso sia rivolte ad altri soggetti in formazione come studenti e/o laureati in Psicologia, Scienze Sociali, Scienze dell Educazione, Scienze della Formazione e iscritti alle diverse Scuole di Specializzazione Universitarie e/o Private. Le attività formative coinvolgono gli operatori del Servizio come docenti e come discenti e sono: Programmazione ed attivazione di corsi di formazione per area di intervento rivolti a tutti gli operatori dell Azienda; Attività di autoformazione e condivisione in gruppo sulle attività programmate; Attività di formazione per l attivazione di progetti; Partecipazione a Corsi; Partecipazione a Convegni e Seminari; Fruizione di Consulenze specifiche. Le attività formative che coinvolgono gli operatori aziendali vengono svolte con il supporto dell U.O. Unità per la Qualità Aziendale. Le attività formative che coinvolgono i soggetti in formazione che frequentano il Servizio sono concordate con le Istituzioni formative invianti. 19
20 Inoltre, gli operatori del Ser.D. svolgono periodicamente attività formative nel ruolo di docenti come relatori a Convegni, conduttori di Seminari, docenti in Corsi di Specializzazione aziendali ed extraaziendali.. Le attività di valutazione si avvalgono dell utilizzo di un software fornito dalla Regione Veneto denominato Piattaforma MFP. Attraverso tale programma vengono registrati tutti gli interventi e le prestazioni degli operatori del Ser.D. ed è possibile elaborare i dati epidemiologici richiesti dal Ministero della Salute, dalla Regione Veneto e dall Azienda U.L.S.S. n.19. Sul piano clinico è possibile valutare per ogni paziente: La presa in carico; Abilità, risorse personali e famigliari; Comportamento a rischio; Problemi legali; Qualità di vita; Efficacia del trattamento; Problemi sociali; Motivazione al cambiamento; Gravità clinica. Inoltre, il Ser.D. rileva l epidemiologia delle infezioni HIV, HBV, HCV dei pazienti in carico. 20
21 Il Dipartimento per le Dipendenze Nell'ambito della complessa problematica relativa all'uso e alla dipendenza da sostanze psicoattive, diverse sono le Unità Operative e i servizi appartenenti all'azienda ULSS e servizi appartenenti ad altri Enti o Istituzioni Pubbliche, del privato sociale o del volontariato che promuovono interventi. Gli interventi di tutti questi soggetti riguardano gli aspetti attinenti alla prevenzione alla cura e alla riabilitazione. Al fine di meglio garantire l'integrazione di tutti gli interventi nella direzione di un miglior utilizzo e valorizzazione delle risorse intra-aziendali ed extra-aziendali, si rende necessaria l'adozione di uno strumento organizzativo. La Regione Veneto con la L.R. n 5/96 (Piano socio-sanitario 1996/98) ha individuato nel Dipartimento per le Dipendenze (D.G.R. del 22/06/1999) lo strumento adeguato a tale scopo. Caratteristiche Il Dipartimento per le Dipendenze è un dipartimento funzionale avente funzioni di coordinamento organizzativo a livello locale per le attività di prevenzione, cura e riabilitazione delle dipendenze. Il Dipartimento per le Dipendenze adotta quale metodo di lavoro la costituzione e il funzionamento di gruppi di lavoro e collaborazioni approvate dal Comitato Operativo. A tali organismi è assegnata la funzione di promuovere e di attuare iniziative concrete in particolare elaborando proposte e protocolli d'intesa su temi specifici da proporre al Comitato Operativo e la stesura del "programma d'intervento" dell'ulss. "Il programma d'intervento" sulle dipendenze è parte integrante del piano di Zona. Finalità ed Obiettivi II Dipartimento per le dipendenze ha per finalità generale quella di sviluppare una serie di azioni concentrate e coordinate nell'area delle dipendenze da sostanze psicoattive, nell'ambito delle politiche sociosanitarie della regione e degli obbiettivi aziendali. 21
22 Nella realtà afferente all'ulss 19 di Adria oltre al Ser.D. quale struttura deputata agli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione relativamente all'uso e alla dipendenza da sostanze psicoattive, vi sono all'interno dell'azienda diverse Unità Operative e Servizi che con diverse funzioni affrontano vari aspetti del problema. A livello intra-aziendale i componenti di questo sistema oltre al Ser.D. sono: le Unità Operative Consultorio Famigliare, Età Evolutiva e Handicap, SIL, Assistenza Domiciliare, il Dipartimento di Salute Mentale e l'unità Operativa di Medicina e di Pronto Soccorso. A livello extra-aziendale i componenti sono: i MMG, i servizi dei Comuni, la Scuola, la Prefettura, Centro Servizi Sociali Adulti, le associazioni di volontariato e cooperative sociali. Gli obiettivi del dipartimento sono: Coordinare le funzioni di prevenzione, di cura e di riabilitazione al fine di proporre in modo programmato più opportunità di risposta alle domande delle istituzioni e dei cittadini e di ottimizzare l'uso delle risorse in campo. Individuare procedure comuni e condivise fra tutti i soggetti che intervengono nel campo in esame al fine di meglio coordinare le attività svolte dagli stessi. Individuare le soluzioni organizzative ed operative per l'ottimizzazione dell'accesso degli utenti alla rete dei servizi. Promuovere le attività di aggiornamento e formazione sulla base delle indicazioni dei diversi soggetti componenti il sistema, Promuovere l'allineamento di tutti i soggetti del sistema con le indicazioni Aziendali e Regionali. Garantire il raccordo nelle attuazione della programmazione nel settore delle dipendenze tra ULSS, Comuni, Scuole, Associazioni di volontariato, sulla scorta degli indirizzi, contenuti nel Piano di Zona. Concorrere al controllo e alla verifica della qualità dell'assistenza fornita e dello sviluppo dei programmi comunemente concordati. 22
23 Il Dipartimento per le Dipendenze si caratterizza soprattutto quale strumento atto ad organizzare e a mettere in rete diversi servizi, Unità Operative, anche appartenenti a Enti diversi non operativamente subordinati mantenendo la propria autonomia. Il Dipartimento non si caratterizza come una struttura operativa ma è ritenuto una forma organizzativa. A questo proposito va ricordato che le prestazioni del dipartimento sono le attività di coordinamento e non le prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione che sono erogate dalle Unità Operative e dagli altri operatori del sistema. La Struttura del Dipartimento Sono organi del dipartimento: Il Coordinatore del Dipartimento: Dott. Andrea Finessi Direttore del SER.D. Il Comitato Operativo di Dipartimento composto da: Il Direttore del SER.D. Il Presidente dell Associazione ACAT (Club Alcologici Territoriali Metodo Hudolin) Basso Polesine. Il Presidente dell Associazione Solidarietà Delta di Porto Tolle. La Responsabile Comunità Terapeutica di Porto Tolle. Il Presidente dell Associazione AMA (Auto Mutuo Aiuto) Polesine per i gruppi azzardo. Il Presidente della Coop. Don Sandro Dordi di Porto Viro. Il Comitato Allargato di Dipartimento presieduto dal coordinatore, svolge un ruolo di raccordo e di creazione del consenso nell ambito della comunità allargata operando in sintonia con le strategie aziendali e regionali. Fanno parte del comitato allargato servizi interni dell Azienda ed Enti o Istituzioni esterni: Un rappresentante della Conferenza dei Sindaci Un rappresentante dell Ufficio Scolastico Provinciale Un rappresentante dell Uff. Territoriale del Governo-Prefettura Un rappresentante dei Medici di medicina generale Un rappresentante dell UEPE-Ufficio Esecuzione Pene Esterne I responsabili delle UU.OO. Consultorio Familiare, Età Evolutiva, SIL, Assistenza Domiciliare Un referente del Gruppo Educazione e promozione alla Salute Il Responsabile U.O. di Medicina; Il Responsabile U.O. Pronto Soccorso; 23
24 Il Responsabile Dipartimento di Salute Mentale Il Direttore del Distretto Un rappresentante delle associazioni di volontariato Un rappresentante delle cooperative sociali. Il Comitato Operativo potrà proporre la partecipazione di altri interlocutori istituzionali o rappresentativi di entità organizzative operanti a vario titolo nel campo delle tossico dipendenze. Il Comitato Allargato può prevedere la formazione di gruppi di lavoro per temi che possono coinvolgere Tribunale, Forze dell'ordine, Rappresentanti dei datori di lavoro e dei lavoratori, Cooperative ecc.. Il gruppo di lavoro, sulla base delle priorità identificate, elabora proposte e protocolli d'intesa per temi specifici da proporre al Comitato O- perativo. La complessità della problematica collegata all'uso e alla dipendenza da sostanze psicoattive fa si che il Dipartimento per le Dipendenze pur avendo una propria identità e autonomia attui una interrelazione funzionale sui programmi di lavoro con gli altri dipartimenti dell'azienda e attivi accordi di programma per i livelli interistituzionali e contratti di programma per i rapporti con le organizzazioni del terzo settore. 24
25 Ambulatorio per smettere di fumare Nell ambito del Dipartimento per le Dipendenze è stato istituito dal 2004 un Ambulatorio per smettere di fumare. L ambulatorio offre un intervento specialistico, mirato al trattamento della dipendenza dal fumo di tabacco, che può essere effettuato a livello individuale o di gruppo (Corsi per smettere di fumare). L Ambulatorio attiva i seguenti interventi: valutazione medica e psicologica della dipendenza tabagica terapia farmacologica terapia psicologica-comportamentale (individuale o di gruppo) consulenze ed interventi in pazienti ricoverati in collaborazione con gli operatori dell ospedale Le persone si possono rivolgere all ambulatorio previo appuntamento e possibilmente con l impegnativa del medico di famiglia con dizione Visita Specialistica Ambulatorio per smettere di fumare. è prevista una compartecipazione alla spesa con pagamento di ticket di prima visita e/o di visita di controllo. Riferimenti Ambulatorio per smettere di fumare Via Matteotti 14, Taglio di Po (Ro) Tel Fax dipendenze@ulss19adria.veneto.it Orario di apertura Lunedì Mercoledì Venerdì Responsabile: Dott. Andrea Finessi Operatori dell Ambulatorio: Medico, Psicologo, Infermiere 25
26 RIFERIMENTI NORMATIVI L.R. 15/12/1982 n.55 -Norme per l'esercizio delle funzioni in materia di assistenza sociale; D.P.R. 9/10/1990 n Testo unico delle leggi in materia di stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza; D.L. 30/12/1992 n Riordino della disciplina in materia sanitaria; L.R. 14/9/1994 n.56 -Norme e principi per il riordino del Servizio San. Regionale; D.G.R.V. 18/10/ Riorganizzazione dei SERT-DPR 309/90-DM 30/11/90 n.444; Ministero Sanità-Linee guida n.2/ Attuazione della Carta dei Servizi nel S.S.N.; L.R. 3/2/1996 n.5 - Piano Socio-sanitario Regione Veneto; D.L. 31/12/96 n Tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali; D.G.R.V. 28/1/1997 n Criteri e modalità per l'iscrizione delle Comunità terapeutiche all'albo art.8; D.G.R.V. 27/10/98 n Dichiarazione etica contro l'uso di sostanze psicoattive della Regione Veneto; Provvedimento 21/1/ Accordo Stato-regioni per la riorganizzazione del sistema di assistenza ai tossicodipendenti; D.L. 18/2/1999 n.45 - Fondo Nazionale Lotta alla Droga; D.L. 19/6/1999 n Norme per la razionalizzazione del S.S.N.; D.G.R.V. 22/6/1999 n Linee guida per l'istituzione dei Dipartimenti funzionali per le Dipendenze; D.L. 8/11/2000 n Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali; D.G.R.V. 24/11/2000 n Le politiche regionali per una società libera dalle droghe; D.P.C.M. 28/11/2000- Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni; D.L. 30/3/2001 n Legge quadro in materia di alcol e di problemi alcolcorrelati; D.G.R.V. 9/11/2001 n Indirizzi per gli interventi nel settore delle dipendenze; D.G.R.V. 9/8/2002 n Piani Triennali - Area Dipendenze - a L.R. 16/8/2002 n.22 Autorizzazione ed accreditamento delle strutture sanitarie socio-sanitarie e sociali; D.G.R.V. 15/11/2002 n.3231 Programma Regionale di Prevenzione delle Patologie Fumo correlate. D.G.R.V. 5/12/2003 n.3745 Approvazione ed adozione di un protocollo operativo tra i Dipartimenti per le Dipendenze e i Dipartimenti di Salute Mentale delle Aziende Ulss del Veneto per l intervento congiunto in caso di pazienti con doppia diagnosi. D.G.R.V. 6/08/2004 n.2473 Approvazione degli standards relativi all autorizzazione all esercizio e all accreditamento dei Servizi Sociali di alcuni Servizi Socio-sanitari e Unità di offerta non soggetta all autorizzazione all esercizio; L. 21/02/2006 n.49 - Conversione in legge, con modificazioni del D.L. n.272 del 30/12/05 D.G.R.V. del n 929 Progetto Dipendenze
27 Indice Presentazione... Mission.. Accesso. Strategie di Intervento... Aree di intervento. Diritti... Pag. 3 Pag. 3 Pag. 4 Pag. 5 Pag. 5 Pag. 5 Area della Prevenzione e Promozione della Salute. ambiti di intervento procedure Area Clinica... procedure prestazioni Pag. 6 Pag. 9 Area della Riabilitazione. collaborazioni Pag. 13 Area Gestionale. Pag. 18 Il Dipartimento per le Dipendenze. caratteristiche finalità ed obiettivi la struttura del dipartimento Pag. 21 Ambulatorio per smettere di fumare.. Pag. 25 Riferimenti normativi. Pag. 26 Indice. Pag
28 28
Guide per i cittadini
PIANO DI ZONA AREA DIPENDENZE Guida per i cittadini - Anno 2011 Guide per i cittadini S c h e d e P r o g e t t i Interventi Pablo Picasso Due donne INDICE Interventi di accesso, consulenza e presa in
DettagliPROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI
PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI Indice : 1. Scopo del protocollo 2. Invio 3. Verifiche 2.1 tipologia dell utenza 2.2 procedura segnalazione 2.3 procedura
DettagliProtocollo d Intesa. tra
Allegato 1 delib. As n. 2_2015 Protocollo d Intesa tra l Associazione ONLUS La vita oltre lo specchio, il Comune di Pisa, la Società della Salute di Pisa e l Azienda USL 5 di Pisa. PREMESSO - che nel Gennaio
DettagliLEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL 22-07-2009 REGIONE TRENTO (Prov.)
LEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL 22-07-2009 REGIONE TRENTO (Prov.) Disposizioni per la prevenzione e la cura dell Alzheimer e di altre malattie neurodegenerative legate all invecchiamento e per il sostegno delle
Dettagli154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363
154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 Protocollo d intesa Costituzione di un Centro regio nale per la promozione e lo sviluppo dell auto
DettagliStato di attuazione: Aspetti critici, positivi ecc. N. soci coinvolti N. e tipologia delle attività realizzate
D 1 - ANFFAS LABORATORIO IL FARO : interventi per contrastare l isolamento sociale e favorire la partecipazione attiva delle persone disabili e delle loro famiglie alla vita sociale. Pag. 333 ANFFAS Servizi
DettagliDott. Marcello Mazzo Direttore SOC Tossicodipendenze Azienda U.L.S.S. 18 Rovigo
Dott. Marcello Mazzo Direttore SOC Tossicodipendenze Azienda U.L.S.S. 18 Rovigo Piano di Zona 2011/2015- Area Dipendenze Priorità Politica Azione Difficoltà delle persone con problematiche di gioco d azzardo
DettagliPremessa Riferimenti normativi Attività socio-sanitarie ad alta integrazione sanitaria
PAGINA 1 DI 5 ALLEGATO A Attività socio-sanitarie ad alta integrazione sanitaria e prestazioni sanitarie a rilevanza sociale della Società della Salute Zona Pisana Premessa La Società della Salute Zona
DettagliPROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE
PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE Definizione obiettivi: descrizione degli obiettivi di piano riferiti agli obiettivi generali
DettagliREGIONE VENETO - Prevenzione e contrasto dei fenomeni di mobbing e tutela della salute psico-sociale della persona sul luogo del lavoro
REGIONE VENETO - Prevenzione e contrasto dei fenomeni di mobbing e tutela della salute psico-sociale della persona sul luogo del lavoro Art. 1 - Inviolabilità della dignità umana. 1. La Regione del Veneto
DettagliREGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione
REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE della Regione Art. 1 Costituzione E costituita su delibera della ConVol nazionale la Rete regionale ConVol della Regione come articolazione regionale della ConVol nazionale,
DettagliISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE G. PARODI ACQUI TERME
ACQUI TERME Corso di formazione Divieto di assunzione bevande alcoliche per gli insegnanti Linee di indirizzo della Regione Piemonte per la verifica di assenza di rischi alcolcorrelati del 22 ottobre 2012
DettagliAREA AUTISMO Carta dei servizi
AREA AUTISMO Carta dei servizi La cooperativa sociale MOMO, ha attiva una specifica Area Autismo, attraverso la quale eroga interventi rivolti a famiglie e soggetti affetti da Autismo e altri Disturbi
DettagliSER.T SERVIZIO PUBBLICO PER LE TOSSICODIPENDENZE
SER.T SERVIZIO PUBBLICO PER LE T.U. 309/90 e L.n.49/06 Prov.to30/10/07 (Conferenza stato/regioni) D.M.S. 444/90 e LR n.22/02 con relativi decreti Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli
DettagliCONSIGLIO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
CONSIGLIO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO XIV LEGISLATURA ANNO 2013 DISEGNO DI LEGGE 8 aprile 2013, n. 377 Disciplina del servizio di assistenza e consulenza psicologica in provincia di Trento. Modificazioni
DettagliSERVIZI PER PERSONE CON PROBLEMI DI SALUTE MENTALE O DIPENDENZA
SERVIZI PER PERSONE CON PROBLEMI DI SALUTE MENTALE O DIPENDENZA Servizio tossicodipendenze (Ser.T.) 10 Il Ser.T. dell Asl 2 Savonese si occupa della cura delle persone che hanno problemi di dipendenza
DettagliA. G. S. A. T. Associazione Genitori Soggetti Autistici del Trentino ONLUS
A. G. S. A. T. Associazione Genitori Soggetti Autistici del Trentino ONLUS I SERVIZI A.G.S.A.T. - Anna Folgarait - 1 Associazione Genitori Un servizio che nasce dal bisogno di molte famiglie di trovare
DettagliArea Infanzia, Adolescenti, Giovani, Famiglia. Assistenza domiciliare socio-educativa per minori LIVEAS
Area Infanzia, Adolescenti, Giovani, Famiglia Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Assistenza domiciliare socio-educativa per minori LIVEAS OBIETTIVI Scopo dell intervento è promuovere un processo di cambiamento
DettagliPROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE FINALITA Il presente documento denominato Protocollo di Accoglienza è un documento che nasce da una più dettagliata esigenza d informazione relativamente all
DettagliPROTOCOLLO D INTESA. Tra. Provincia di Potenza. Ufficio Scolastico Provinciale
PROTOCOLLO D INTESA Tra Provincia di Potenza Ufficio Scolastico Provinciale Unione Italiana dei Ciechi e degli ipovedenti (sede Provinciale di Potenza) Per promuovere e attuare - progetto di assistenza
DettagliLe professioni sanitarie e sociali nell ASL di Bergamo. L Educatore Professionale. Mologni Dr.ssa Graziella Bergamo 14/04/2014
Le professioni sanitarie e sociali nell ASL di Bergamo L Educatore Professionale Mologni Dr.ssa Graziella Bergamo 14/04/2014 Cercasi Educatore Professionale (EP) hi é osa fa ome si forma Il profilo professionale
DettagliMODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.
ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico
Dettagli17. SISTEMA COMUNICAZIONE E MARKETING
17. SISTEMA COMUNICAZIONE E MARKETING Nel 2000 è stato istituito il Sistema Comunicazione e Marketing, in applicazione di una specifica normativa ed in attuazione del Piano Sanitario Regionale 1999-2001.
DettagliCOMUNE DI PACIANO PROVINCIA DI PERUGIA
COMUNE DI PACIANO PROVINCIA DI PERUGIA Cap 06060 P.zza della Repubblica n. 4 P.IVA 00436320543 Tel. 075.830186 e-mail: info@comune.paciano.pg.it fax. 075.830447 REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO DI AFFIDAMENTO
DettagliCARTA DEI SERVIZI CENTRO DIURNO DISABILI IL MELOGRANO
CARTA DEI SERVIZI CENTRO DIURNO DISABILI IL MELOGRANO 1. L'Istituto San Vincenzo L'Istituto San Vincenzo è un ente religioso legalmente riconosciuto che dipende dalla Arcidiocesi di Milano. E' presieduto
DettagliPROTOCOLLO D INTESA TRA
PROTOCOLLO D INTESA TRA Provincia di Roma Dipartimento III - Servizio I Politiche del Lavoro e Servizi per l Impiego - SILD e Dipartimenti di Salute Mentale della ASL della Provincia di Roma e Associazioni
DettagliREGOLAMENTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARIATO IN ATTIVITA SOCIALMENTE UTILI
REGOLAMENTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARIATO IN ATTIVITA SOCIALMENTE UTILI Approvato con D.C.C. n. 2 in data 12-02-2015 Art.1 Il Comune di Roncaro volendo garantire nell ambito del proprio territorio attività
DettagliL ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE
L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE un PROTOCOLLO D INTESA tra CONSIGLIERA PARITÀ PROVINCIALE DONNE
DettagliVISTI. Il Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267, Testo unico delle leggi sull ordinamento degli enti locali ;
PROTOCOLLO OPERATIVO PER LA PROMOZIONE DI PROGETTI DI INSERIMENTO LAVORATIVO E STABILIZZAZIONE DEI RAPPORTI DI LAVORO DI PERSONE IN STATO DI DISAGIO SOCIALE (PROGRAMMA PARI) VISTI Il Decreto Legislativo
DettagliFAMIGLIE AL CENTRO: Dott. Paola Mosa Roma 24 maggio 2013
FAMIGLIE AL CENTRO: funzioni di ascolto, orientamento e accompagnamento sociale delle famiglie all interno dei gruppi associati dei Medici di Medicina Generale Dott. Paola Mosa Roma 24 maggio 2013 Il contesto
DettagliPROTOCOLLO DI INTESA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: "MANTENIMENTO E SVILUPPO DELL ATTIVITA DEL LABORATORIO TERRITORIALE PROVINCIALE NODO IN.F.E.
PROTOCOLLO DI INTESA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: "MANTENIMENTO E SVILUPPO DELL ATTIVITA DEL LABORATORIO TERRITORIALE PROVINCIALE NODO IN.F.E.A. DELLA PROVINCIA DI ROVIGO E IL POTENZIAMENTO DELLA
DettagliDIPARTIMENTO ONCOLOGICO DELLA PROVINCIA DI PAVIA DOCUMENTO DI ANALISI E INDIRIZZO TRIENNALE
DIPARTIMENTO ONCOLOGICO DELLA PROVINCIA DI PAVIA DOCUMENTO DI ANALISI E INDIRIZZO TRIENNALE INDICE PREMESSA ANALISI DELLE CRITICITA' TERRITORIALI AREE PRIORITARIE DI INTERVENTO NEL RISPETTO DEGLI INDIRIZZI
DettagliOggetto: Accordo per la MEDICINA DI GRUPPO. CHIEDONO. Al Direttore Generale dell Azienda ULSS ----------- Via --------------------- e per conoscenza:
Al Direttore Generale dell Azienda ULSS ----------- Via --------------------- e per conoscenza: Al Presidente dell Ordine dei Medici di Verona Via S. Paolo 16-37129 Verona Oggetto: Accordo per la MEDICINA
DettagliREGOLAMENTO SERVIZIO DISTRETTUALE SOSTEGNO DELLA GENITORIALITA DISTRETTO CARBONIA PREMESSA
Allegato B II annualità Progetto Sostegno alla genitorialità - Distretto di Carbonia REGOLAMENTO SERVIZIO DISTRETTUALE SOSTEGNO DELLA GENITORIALITA DISTRETTO CARBONIA PREMESSA - Con D.G.R. n. 40/09 del
DettagliREGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO SANITARIA N. 6 VICENZA PROVVEDIMENTO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE
REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO SANITARIA N. 6 VICENZA PROVVEDIMENTO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE Servizio Risorse Umane e Relazioni Sindacali delegato dal Direttore Generale dell Azienda con
DettagliProgress Report Piano Progetti 2010. IWorkshop di presentazione e valutazione dei risultati PROGETTO RELI
Progress Report Piano Progetti 2010 IWorkshop di presentazione e valutazione dei risultati PROGETTO RELI Responsabile scientifico: Centro Collaborativo: Giovedì 11 e Venerdì 12 Novembre 2010 Sala Mercede
DettagliCARTA DEI SERVIZI. n. 3, 4 novembre 2013
CARTA DEI SERVIZI n. 3, 4 novembre 2013 Cos è il Consultorio Familiare Il Consultorio Familiare è un luogo che offre interventi di tutela, di prevenzione e di promozione della salute. In modo particolare
DettagliEDUCAZIONE ALLA SALUTE A SCUOLA
U.O. IGIENE E SANITÁ PUBBLICA ASP- Potenza EDUCAZIONE ALLA SALUTE A SCUOLA Percorsi per guadagnare salute 2015-2016 1 PREMESSA Il concetto della salute è un concetto che necessita di molteplici azioni
DettagliProgetto gestito in collaborazione con il Centro Polifunzionale Don Calabria
Progetto gestito in collaborazione con il Centro Polifunzionale Don Calabria PROCESSO PRODUTTIVO E PROFILI DI RISCHIO GESTIONE IMMOBILIARE Impiegati Tecnici di cantiere GESTIONE FUNERARIO-CIMITERIALE Impiegati
Dettagli) 21 38060 - NOMI (TN)
O P E R A R O M A N I (Azienda Pubblica di Servizi alla Persona ) Via Roma, 21 38060 - NOMI (TN) Costituita ai sensi della L.R. 21 settembre 2005, n.7 REGOLAMENTO DEL CENTRO DIURNO PER ANZIANI Gennaio
DettagliDECRETO DEL DIRIGENTE DEL SERVIZIO POLITICHE SOCIALI E SPORT N. 144/SPO DEL 14/10/2014
1 DECRETO DEL DIRIGENTE DEL SERVIZIO POLITICHE SOCIALI E SPORT N. 144/SPO DEL 14/10/2014 Oggetto: DGR 1107/2014 Criteri e modalità per l assegnazione di contributi a favore degli Ambiti Territoriali Sociali
DettagliProgetto TRA CASA E CITTA : PERCORSI DI INCLUSIONE SOCIALE
Progetto TRA CASA E CITTA : PERCORSI DI INCLUSIONE SOCIALE PREMESSA I concetti di cura e territorio sono al centro di iniziative ed interventi realizzati da più enti che aderiscono al sotto tavolo sulla
DettagliPROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera
PROVINCIA DI MATERA Regolamento per il funzionamento dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera SOMMARIO Art. 1 Principi generali Art. 2 Finalità e funzioni dell Ufficio Relazioni
DettagliFunzionigramma Comunità Panta Rei
Funzionigramma Comunità Panta Rei Sanitario Psicoterapia/Psichiatra: In collaborazione con la Psicoterapeuta/Psicologa/NPI si occupa della valutazione clinica degli utenti nella fase del preingresso e
DettagliUNITÁ OPERATIVA DI PSICOLOGIA OSPEDALIERA DIPARTIMENTO ONCOLOGICO
UNITÁ OPERATIVA DI PSICOLOGIA OSPEDALIERA DIPARTIMENTO ONCOLOGICO 1/7 Attività L unità operativa di Psicologia Ospedaliera assicura interventi psicologici per: 1. Garantire, quando richiesto, il supporto
DettagliTESTO DI LEGGE APPROVATO DAL CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA LEGISLATIVA REGIONALE DELLA LIGURIA NELLA SEDUTA DEL 6 MARZO 2007
REGIONE LIGURIA TESTO DI LEGGE APPROVATO DAL CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA LEGISLATIVA REGIONALE DELLA LIGURIA NELLA SEDUTA DEL 6 MARZO 2007 INTERVENTI DI PREVENZIONE DELLA VIOLENZA DI GENERE E MISURE
DettagliREGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE
REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE Premessa L affidamento etero-familiare consiste nell inserire un minore in un nucleo familiare diverso da quello originario per un tempo determinato. È un esperienza di accoglienza
DettagliCARTA DEI SERVIZI. Presentazione. Composizione della medicina in rete. Attività ambulatoriale. Visite domiciliari. Prestazioni. Personale di studio
CARTA DEI SERVIZI Presentazione Composizione della medicina in rete Attività ambulatoriale Visite domiciliari Prestazioni Personale di studio Formazione continua dei i medici della medicina in rete Partecipazione
DettagliArt. 1 (Finalità) Art. 2 (Funzioni della Regione)
LEGGE REGIONE MARCHE 11 NOVEMBRE 2008, N. 32 Art. 1 (Finalità) Art. 2 (Funzioni della Regione) Art. 3 (Istituzione del Forum permanente) Art. 4 (Iniziative di prevenzione) Art. 5 (Informazione) Art. 6
DettagliMaster Universitari in. Assistenza Infermieristica
Anno accademico 2005-2006 Master per Infermiere di sanità pubblica e di comunità (ISPeC) Master Universitari in Assistenza Infermieristica autonomia didattica LAUREA RIFORMA UNIVERSITARIA crediti formativi
DettagliAREA ANALISI, PREVENZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE DIPARTIMENTO DI SANITÀ PUBBLICA
AREA ANALISI, PREVENZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE DIPARTIMENTO DI SANITÀ PUBBLICA 1/6 Premessa Il Dipartimento di Sanità Pubblica dell Azienda USL di Bologna ha la finalità di prevenire le malattie,
DettagliPROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Istituto Comprensivo NORD 2 - Brescia Via Costalunga, 15-25123 BRESCIA Cod. Min. BSIC88400D - Cod.Fisc. 80049710173 Tel.030307858-0308379448-9
Dettagli1.OGGETTO 2.FINALITA 3. DESTINATARI
PROTOCOLLO OPERATIVO TRA I SERVIZI ASSISTENZA DOMICILIARE DEI COMUNI DELL AMBITO DISTRETTUALE DI SEREGNO E IL SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA DELL ASLMI3 DISTRETTO DI SEREGNO PER L EROGAZIONE
DettagliComune di Gradara Provincia di Pesaro e Urbino. Linee guida per il funzionamento del servizio di assistenza educativa domiciliare e scolastica
Comune di Gradara Provincia di Pesaro e Urbino Linee guida per il funzionamento del servizio di assistenza educativa domiciliare e scolastica A cura di Settore Servizi al Cittadino Assistente Sociale Dott.ssa
DettagliDeliberazione legislativa n. 87/2014 2. Art. 1 Finalità
Deliberazione legislativa n. 87/2014 2 Art. 1 Finalità 1. La Regione Emilia-Romagna riconosce e promuove, nell ambito delle politiche del welfare, la cura familiare e la solidarietà come beni sociali,
DettagliComune di Jesi. Protocollo d intesa
Comune di Jesi Protocollo d intesa TRA LA PREFETTURA DI ANCONA, IL COMUNE DI JESI, LE FORZE DELL ORDINE, L UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE, IL C.I.O.F., L ASUR ZONA TERRITORIALE 5, L AMBITO TERRITORIALE
DettagliREGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 69/ 23 DEL 10.12.2008
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 69/ 23 Oggetto: LR 20/ 97, art. 3. Finanziamento di progetti d intervento a favore di persone con disturbo mentale e di persone con disabilità intellettive.
DettagliBOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 65 BIS DEL 12 DICEMBRE 2005
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 65 BIS DEL 12 DICEMBRE 2005 REGIONE CAMPANIA - Giunta Regionale - Seduta del 18 novembre 2005 - Deliberazione N. 1584 - Area Generale di Coordinamento N.
DettagliMinistero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca
Protocollo d Intesa per la tutela dei minori Rom, Sinti e Camminanti tra Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e Opera Nomadi VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 26 marzo
DettagliIl modello veneto di Bilancio Sociale Avis
Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Le organizzazioni di volontariato ritengono essenziale la legalità e la trasparenza in tutta la loro attività e particolarmente nella raccolta e nell uso corretto
DettagliProcessi di continuità e contiguità nella presa in carico globale e multifattoriale della persona con autismo
Processi di continuità e contiguità nella presa in carico globale e multifattoriale della persona con autismo Prof. Lucio Moderato Psicologo Psicoterapeuta - Direttore Servizi Diurni e Territoriali Fondazione
Dettagliproposta di legge n. 210
REGIONE MARCHE 1 ASSEMBLEA LEGISLATIVA proposta di legge n. 210 a iniziativa dei Consiglieri Ciriaci, Eusebi, Trenta, Natali, Marangoni, Bucciarelli, Carloni, Massi, Latini, Sciapichetti, Acquaroli, Pieroni,
Dettagliwww.gruppoabele.org/cosa-facciamo/dipendenze Missione
22 www.gruppoabele.org/cosa-facciamo/dipendenze L area dipendenze raggruppa attività e servizi rivolti alle persone con problemi di dipendenza da sostanze legali e illegali, di dipendenza senza sostanza,
DettagliIL PROGETTO CARCERE RESPONSABILE GIOVANNI VINCI 1
IL PROGETTO CARCERE RESPONSABILE GIOVANNI VINCI 1 Attività in sede Si effettuano colloqui di orientamento per persone che si trovano in arresti domiciliari o sottoposte ad altre misure alternative alla
DettagliCONSULTA PROVINCIALE PER LA SALUTE: UN LAVORO DI RETE
CONSULTA PROVINCIALE PER LA SALUTE: UN LAVORO DI RETE CONSULTA PROVINCIALE PER LA SALUTE ORGANISMO DI RAPPRESENTANZA DELLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO SANITARIO ISTITUITO DALL ART. 5 della LEGGE PROVINCIALE
DettagliSostegno e Accompagnamento Educativo
Sostegno e Accompagnamento Educativo 1. Definizione La prestazione sostegno e accompagnamento educativo consiste nel fornire sia un supporto e una consulenza ai genitori nello svolgimento della loro funzione
DettagliLA FORMAZIONE DELL ASSISTENTE SANITARIO
BRESCIA 6 OTTOBRE 2006 LA FORMAZIONE DELL ASSISTENTE SANITARIO PROF. FRANCESCO DONATO Sezione di Igiene, Epidemiologia e Sanità Pubblica Facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Brescia
DettagliPROGETTO ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI
PROGETTO ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI PIANO DISTRETTUALE DEGLI INTERVENTI del Distretto socio-sanitario di Corigliano Calabro Rif. Decreto Regione Calabria n. 15749 del 29/10/2008 ANALISI DELBISOGNO
DettagliIl sistema di governo della programmazione. Ruoli, compiti, responsabilità e funzioni dei soggetti coinvolti nel processo programmatorio
Il sistema di governo della programmazione Ruoli, compiti, responsabilità e funzioni dei soggetti coinvolti nel processo programmatorio Gli organismi coinvolti nel processo programmatorio Assemblea Distrettuale
DettagliGuadagnare Salute Piemonte Scuole che Promuovono Salute
ALLEGATO A Programmazione annuale 2015 Programma 1 Guadagnare Salute Piemonte Scuole che Promuovono Salute Programmazione annuale regionale anno 2015 Azioni previste nel periodo - Sintesi complessiva Per
DettagliConsultori familiari
Consultori familiari Le prestazioni del consultorio corsi di accompagnamento alla nascita rivolti ad entrambi i genitori assistenza a domicilio a mamma e neonato dopo il parto (Servizio di Dimissione protetta):
DettagliLINEE GUIDA DEL SERVIZIO DI
AREA WELFARE SETTORE SERVIZIO SOCIALE E SOCIO-SANITARIO LINEE GUIDA DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA EDUCATIVA TERRITORIALE RIVOLTA A MINORI E AD ADULTI IN SITUAZIONE DI DISAGIO, NON AFFETTI DA HANDICAP CERTIFICATO
DettagliComune di Sondrio. Si assiste inoltre ad una maggior richiesta di accesso alla scuola secondaria di secondo grado da parte degli alunni disabili.
Comune di Sondrio LINEE GUIDA PER LA SPERIMENTAZIONE del coordinamento territoriale per l integrazione dei servizi a favore dell inclusione scolastica degli alunni con disabilità PREMESSA Il Comune di
DettagliALLEGATO 1 BANDO DI GARA PER LACREAZIONE DI UNA SHORT LIST DI FORNITORI DI SERVIZI DI CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO DELLE DONNE
ALLEGATO 1 BANDO DI GARA PER LACREAZIONE DI UNA SHORT LIST DI FORNITORI DI SERVIZI DI CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO DELLE DONNE SERVIZI RIPARTITI PER TARGET DI RIFERIMENTO Centro diurno per
DettagliRev.1 del 30 maggio 2013. Il modello organizzativo
Rev.1 del 30 maggio 2013 Il modello organizzativo INDICE 1. Premessa 2. Missione 3. Sistema di responsabilità 4. Mappa dei processi 5. Mansionario 1. Premessa Un laboratorio congiunto di ricerca sui temi
DettagliLa rete per la promozione della salute in Lombardia
La differenza che vale Gli ospedali di ANDREA: amici del bambino e della sua famiglia Bosisio Parini (LC) - 12-14 Novembre 2009 - IRCCS E. MEDEA La rete per la promozione della salute in Lombardia Giancarlo
DettagliALZHEIMER ED ANZIANI CON DETERIORAMENTO COGNITIVO ASSISTENZA DOMICILIARE E CENTRO
ALZHEIMER ED ANZIANI CON DETERIORAMENTO COGNITIVO ASSISTENZA DOMICILIARE E CENTRO 1. Continuità dell intervento X Nuovo ( Centro diurno) X In continuità con servizio già attivato ( Assistenza Domiciliare)
DettagliNOI E L AUTISMO: GLI INTERVENTI E LA CONTINUITA DI CURA
NOI E L AUTISMO: GLI INTERVENTI E LA CONTINUITA DI CURA Il Disturbo autistico è un disordine dello sviluppo che compromette il funzionamento globale e si traduce in un funzionamento cognitivo atipico.
DettagliDisabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento
Disabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento Area Disabilità La politica regionale lombarda in quest area è particolarmente attiva, con servizi ed interventi a carattere educativo, formativo
DettagliConvegno Nazionale 25 26 settembre 2009 COMUNE DI VIGEVANO LA FAMIGLIA CON PERSONA DISABILE INTERVENTO OLISTICO
Convegno Nazionale 25 26 settembre 2009 COMUNE DI VIGEVANO LA FAMIGLIA CON PERSONA DISABILE INTERVENTO OLISTICO L AIUTO SCOLASTICO LA FAMIGLIA Dott. Eugenia Rossana Fabiano Dirigente Scolastico Fase di
DettagliCENTRO FORMAZIONE REGIONALE
CENTRO FORMAZIONE REGIONALE ANPAS EMILIA ROMAGNA Istituito ai sensi della delibera Giunta Regionale 44 del 26.1.2009 ACCREDITAMENTO REQUISITI ACCREDITAMENTO RENDICONTAZIONE ACCREDITAMENTO FORMAZIONE Mission
DettagliASSESSORATO DELL IGIENE E SANITA E DELL ASSISTENZA SOCIALE
ALLEGATO 1 Criteri di partecipazione per la realizzazione di un programma sperimentale di sport terapia per persone con disabilita. D.G.R. 28/68 del 24/06/2011 L Assessorato dell Igiene e Sanità e dell
DettagliMappa dei municipi nel Comune di Roma
Mappa dei municipi nel Comune di Roma Mappa delle ASL presenti nel territorio di Roma e provincia ASL RM/A distretti sanitari: 1-2 - 3-4 municipi: I - II - III - IV Asl RM/B distretti sanitari: 1-2 - 3-4
DettagliL AVORO DI RETE AL OBIETTIVI FORMATIVI
Finalita educativa generale: Favorire l inserimento, promuovere l integrazione scolastica e lo sviluppo delle potenzialità dell alunno disabile o in situazione di svantaggio nell apprendimento, nella comunicazione,
DettagliPROTOCOLLO D INTESA PER LA REALIZZAZIONE DI ATTIVITÀ DI RICERCA, DIDATTICA, FORMAZIONE E ORIENTAMENTO TRA
PROTOCOLLO D INTESA PER LA REALIZZAZIONE DI ATTIVITÀ DI RICERCA, DIDATTICA, FORMAZIONE E ORIENTAMENTO TRA L Università degli Studi di Ferrara (di seguito denominata brevemente Università ) Codice Fiscale
DettagliRegolamento Servizio Assistenza Domiciliare Minori Premessa
Regolamento Servizio Assistenza Domiciliare Minori Premessa A seguito della stesura del protocollo operativo, approvato dal Direttivo della Comunità Montana Valle Seriana Superiore con Delibera n. 27 del
DettagliREGIONE VENETO AZIENDA UNITÀ LOCALE SOCIO-SANITARIA n. 1 BELLUNO ~~~~~~~~~~~~~~~~
REGIONE VENETO AZIENDA UNITÀ LOCALE SOCIO-SANITARIA n. 1 BELLUNO ~~~~~~~~~~~~~~~~ Deliberazione n. 763 del 07/08/2014 DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE Oggetto: Indizione avviso pubblico per il conferimento
DettagliREGOLAMENTO REGIONALE ASSISTENZA RIABILITATIVA PSICHIATRICA DOMICILIARE E TERRITORIALE ASSICURATA DAL PRIVATO ISTITUZIONALMENTE ACCREDITATO
REGOLAMENTO REGIONALE ASSISTENZA RIABILITATIVA PSICHIATRICA DOMICILIARE E TERRITORIALE ASSICURATA DAL PRIVATO ISTITUZIONALMENTE ACCREDITATO Il presente regolamento si compone di n. 6 pagine, compresa la
DettagliVIENE STIPULATO IL SEGUENTE PROTOCOLLO D INTESA
PROTOCOLLO DI INTESA PER LA REALIZZAZIONE DI UN PARTENARIATO PUBBLICO / PRIVATO A FAVORE DELLA MOBILITA EUROPEA GEOGRAFICA E PROFESSIONALE DEI LAVORATORI NELL AMBITO DEL PROGRAMMA COMUNITARIO EURES (EUROPEAN
DettagliConvegno SItI CURE PRIMARIE TRA MITO E REALTA : IL RUOLO DEI PROFESSIONISTI 13 novembre 2009 Bergamo
Convegno SItI CURE PRIMARIE TRA MITO E REALTA : IL RUOLO DEI PROFESSIONISTI 13 novembre 2009 Bergamo L esperienza dell Azienda Sanitaria Locale della provincia di Varese ALCUNE CONSIDERAZIONI La creazione
DettagliSERVIZI PER L AUTONOMIA DELLA PERSONA DISABILE
SERVIZI PER L AUTONOMIA DELLA PERSONA DISABILE Sportello di informazioni sulla disabilità 4 È un servizio promosso dalle associazioni Abc-Liguria e Dopodomani Onlus per dare informazioni ed indicazioni
DettagliABITARE LA VITA Pisa 21 febbraio 2013
APPARTAMENTI VERSO L AUTONOMIA ABITARE LA VITA Pisa 21 febbraio 2013 Le politiche Regionali di sostegno all abitare Marzia Fratti Settore Politiche per l integrazione socio-sanitaria e la salute in carcere
DettagliSOMMARIO. Art. 8 Conoscenza dei bisogni e valutazione del gradimento dei servizi
Regolamento per il funzionamento dell Ufficio relazioni con il Pubblico Approvato con deliberazione della Giunta Provinciale N.128 del 15.09.2005 SOMMARIO Art. 1 Principi generali Art. 2 Finalità e funzioni
DettagliCONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO NONA LEGISLATURA PROGETTO DI LEGGE N. PROPOSTA DI LEGGE d'iniziativa dei Consiglieri Possamai ISTITUZIONE DELLE UNITA OPERATIVE COMPLESSE DI PSICOLOGIA Presentato alla Presidenza
DettagliIl nursing riabilitativo nel Dipartimento di Salute Mentale. Docente: Paolo Barelli
Il nursing riabilitativo nel Dipartimento di Salute Mentale Docente: Paolo Barelli Day Hospital Centro Diurno CONTESTO Centro Salute Mentale: Ambulatori e Territorio SOCIALE Ospedale: Servizio Psichiatrico
DettagliLinee guida per le Scuole 2.0
Linee guida per le Scuole 2.0 Premesse Il progetto Scuole 2.0 ha fra i suoi obiettivi principali quello di sperimentare e analizzare, in un numero limitato e controllabile di casi, come l introduzione
DettagliLE FINALITA DEL PROGETTO
AMBITO N 5 LE FINALITA DEL PROGETTO La finalità del progetto è quella di organizzare e realizzare interventi mirati in modo da prevenire stili e comportamento a rischio ed innalzare le capacità di comprensione
DettagliUNITA OPERATIVA DI RIABILITAZIONE GENERALE IN REGIME DIURNO CONTINUO PER ETA EVOLUTIVA
UNITA OPERATIVA DI RIABILITAZIONE GENERALE IN REGIME DIURNO CONTINUO PER ETA EVOLUTIVA DEFINIZIONE E UTENZA: L Unità Operativa di Riabilitazione Generale in Regime Diurno Continuo, accreditata presso il
DettagliInterventi nelle istituzioni
Interventi nelle istituzioni Il Minotauro Il Minotauro è formato da psicologi e psicoterapeuti che da oltre trent anni collaborano nell area della prevenzione e del trattamento del disagio psicologico,
DettagliREGOLAMENTO del Centro Territoriale di Supporto Istituto Comprensivo Calcedonia
Centro Territoriale di Supporto Calcedonia Istituto Comprensivo Calcedonia Via A. Guglielmini, 23 - Salerno Tel: 089792310-089792000/Fax: 089799631 htpp//www.icscuolacalcedoniasalerno.gov.it REGOLAMENTO
Dettagli