SPAZIO FAMIGLIA Il Centro per le famiglie Distretto Valli Taro e Ceno

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1 SPAZIO FAMIGLIA Il Centro per le famiglie Distretto Valli Taro e Ceno L accoglienza, il confronto e la condivisione: strumenti di crescita e cambiamento sociale.

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3 SPAZIO FAMIGLIA Il Centro per le famiglie Distretto Valli Taro e Ceno Uno spazio di accoglienza per tutte la famiglie del territorio

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5 I Centri per le Famiglie In Regione Emilia Romagna i Centri per le Famiglie sono stati istituiti con la finalità di promuovere interventi di supporto alla genitorialità, garantire servizi informativi e di orientamento per le famiglie con bambini e valorizzare lo scambio, la cooperazione, la reciprocità, la costruzione di reti nella comunità locale così come indicato nella legge regionale n. 27/89 e successivamente ridefiniti dalla legge regionale n. 14/08. Spazio Famiglia Il progetto del Centro per le Famiglie del Distretto Valli aro e Ceno Il Centro per le Famiglie denominato Spazio Famiglia si propone di essere un luogo, uno spazio di relazione, un punto di accoglienza dove le famiglie dei Comuni della Val Taro e della Val Ceno, possono trovare risposte a domande e bisogni per l intero ciclo di vita: infanzia, adolescenza, età adulta, vecchiaia. In questa fase storica i Servizi Pubblici hanno il compito di costruire intorno alle famiglie una rete secondaria di sostegno che promuova il benessere e prevenga il disagio, sostenendo la creazione di legami tra i Servizi e le persone, tra i diversi Servizi del territorio e all interno della comunità. Il Centro per le Famiglie del Distretto Valli Taro e Ceno, nasce dalla programmazione del Piano di Zona Locale promossa dalla Comunità Montana Valli taro e Ceno e dalla specifica progettazione realizzata dall ASP Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Cav. Marco Rossi Sidoli, che gestisce su delega di 14 Comuni del distretto gli in materia di Servizi Sociali. I Servizi e le attività verranno erogati dal personale ASP in stretta collaborazione con il personale dell Azienda USL del Distretto Valli Taro e Ceno. I Servizi offerti sono rivolti a tutte le persone (madri, padri, nonni, figli di genitori anziani, familiari di persone con patologie, etc.) che chiedono di avere informazioni, consulenza e supporto rispetto alle varie complessità che attraversano la famiglia con l idea di valorizzare e sviluppare le risorse interne ad ogni gruppo familiare e prevenire situazioni di conflitto e malessere. Il Centro per le famiglie sarà un luogo dove le risorse del territorio pubbliche, private e del terzo settore saranno coordinate ed integrate con l obiettivo di non sovrapporre gli interventi, ma di ottimizzare le competenze presenti per fornire risposte complesse a bisogni complessi che necessitano di una presa in carico di rete.

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7 L artista e le opere Per l inaugurazione del Centro per le Famiglie si è pensato di coinvolgere l artista Piero Scandura che, attraverso le sue opere, indaga il tema dei nonluoghi. Piero Scandura vive e lavora a Fosdinovo (MS), ha conseguito il diploma di pittura, allievo del Maestro Umberto Buscioni, nonché il diploma di specializzazione in Arte visiva e disciplina dello spettacolo presso l Accademia di Belle Arti di Carrara. Dal 1990 ha realizzato numerose mostre sia in ambito locale che nazionale; le Opere sono in permanenza presso Art Gallery Barbara Paci di Pietrasanta. Sito internet: Ombre Piero Scandura. Per dare maggiore concretezza alle tematiche che verranno trattate nell ambito del Servizio Spazio Famiglia, il Centro per le Famiglie del Distretto Valli Taro e Ceno, ho messo a disposizione alcuni lavori della mia produzione artistica in cui indago il mondo delle relazioni. Nell ultima personale organizzata presso il Palazzo Ducale di Massa, dal titolo non luoghi, tratto dal neologismo nonluogo coniato da Marc Augè negli anni Novanta ho voluto rappresentare tutti quegli spazi che hanno la peculiarità di non essere identitari, relazionali e storici e che si contrappongono ai luoghi antropologici fortemente connotati dal passato e dalla stratificazione della presenza umana. I nonluoghi secondo Marc Augé sono un prodotto della surmodernità altamente rappresentativo della nostra epoca caratterizzata dalla precarietà assoluta, dall instabilità, dal continuo cambiamento e dall individualismo solitario. Già nella serie Stanze avevo indagato proprio i nonluoghi, strappandoli al loro anonimato e raffigurandoli sulla tela mediante un approccio surreale, soffermandomi in particolare sugli oggetti di design sedie, divani, poltrone, chaise longue rappresentativi di processi di alienazione e solitudine. In questo progetto pur mantenendo uno stile narrativo simile ho voluto presentare opere in cui prevale la presenza dello spazio-casa, delle ombre, e di una certa solitudine. L interpretazione delle spazio casa, vissuto come luogo dove la tecnologia - televisore, pc, telefonico, ipad, - prende il posto della riflessione e del confronto, ridefinisce la casa come luogo di ulteriore sbocco verso una continua comunicazione con l esterno e non più tra i suoi membri. La famiglia quindi così rappresentata, come specchio della società contemporanea, perde il senso dell essere luogo in cui l individuo trova la propria identità e i propri punti di riferimento e impara a costruire il rispetto per le relazioni e le esigenze comuni. Pertanto dalla rappresentazione artistica si vuole far trasparire il rischio, sempre più incalzante, che la famiglia possa oggi diventare un non luogo, dove la reciprocità non è più valore e strumento di crescita personale e sociale.

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9 "Mi è nato un fratellino. Io non lo volevo. Adesso la mamma e il papà stanno sempre con lui è non mi vogliono più bene". La nascita di un bambino modifica l'assetto di una famiglia. Mamma, papà e bambini devono trovare un nuovo equilibrio e, tra emozioni e cose dare, non sempre è facile. Alcune piccole strategie aiutano ad orientarsi e a ritrovare l'armonia.

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11 "Il mio bambino fatica a dormire. Non so chi può aiutarmi: il pediatra, uno psicologo, un altro specialista? Intanto io sono sempre più stanca e nervosa". Le madri si trovano a dovere cercare risposte ai tanti bisogni portati dai loro bambini. Non sempre è facile, e ci si sente incapaci e tristi. L'aiuto di una figura esterna può aiutare a riconoscere le proprie competenze e a riacquistare fiducia in sé e nella propria funzione di madre.

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13 A scuola Francesco mi ha picchiato e la maestra non lo ha sgridato". Le dinamiche di gruppo a scuola sono complesse e articolate. Ogni bambino all'interno della classe assume un ruolo che se si stereotipizza può generare sofferenza, ostacolando il processo di crescita e di apprendimento. A scuola, come in famiglia i ruoli devono girare, e perché questo avvenga a volte serve un supporto esterno.

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15 "Mamma, il papà di Luca è andato in cielo e Luca adesso non lo vede più. Voi non ci andate mai, vero, che io voglio vedervi sempre?" I bambini pongono domande che mettono in difficoltà i genitori. E' importante trovare risposte adeguate e coerenti perché aiuta i bambini a sentirsi accolti e a tradurre le loro emozioni in pensieri.

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17 I miei genitori non mi sostengono come padre, ma mi svalutano sempre, e io non so mai se quello che faccio con i miei figli è giusto o sbagliato". I passaggi generazionali sono faticosi e dolorosi e generano in chi li attraversa vissuti di perdita e di abbandono. Perché la sofferenza diventi per tutti un'opportunità di crescita, a volte è necessario che questi passaggi siano accompagnati da un esperto che aiuta tutti i membri del gruppo familiare a trovare un senso condiviso a quello che accade.

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19 "Devo tenere insieme famiglia, lavoro e casa. Non ce la faccio più". Fornire informazioni precise sui diversi Servizi presenti sul territorio permette alle famiglie di orientarsi e di capire qual'è il posto giusto dove cercare risposte coerenti ai propri bisogni.

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21 "Pensavo di avere sposato una persona, e me ne ritrovo in casa un'altra. Non ci capiamo più". La coppia attraversa processi di crisi che, se trovano un contenitore sufficientemente buono per essere raccolti ed elaborati, possono rappresentare importanti opportunità di cambiamento.

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23 "Da quando sono nati i figli, per mia moglie non esisto più". Il passaggio dalla coppia coniugale a quella genitoriale per poi tornare a quella coniugale è un passaggio complesso e doloroso. Con l'aiuto di un consulente è possibile trovare strategie per tenere insieme tutte le parti e trovare un nuovo equilibrio.

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25 Quando la mia mamma e il mio papà litigano, io ho paura e mi sento tanto solo. È poi penso che sia colpa mia". La separazione non costituisce di per sé un evento traumatico. Risulta traumatico e potenzialmente pregiudizievole per il minore se il livello di conflitto all'interno della coppia genitoriale è molto elevato e la comunicazione sul tema tra genitori e minore non è sufficientemente chiara.

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27 La casa l ho scelta io, quindi rimane a me ci alterniamo per le vacanze...se hai un nuovo partner non provare a portarlo in casa con nostro figlio! Nella storia della coppia la separazione è un eventualità spesso non prevista, ma che rientra nelle possibilità delle relazioni. E un evento critico e spesso è difficile mantenere il dialogo sui bisogni e necessità dei bambini ma è possibile continuare a svolgere la comune responsabilità genitoriale.

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29 "Avevo un figlio biondo, con i riccioli e gli occhi azzurri. Un principino. Adesso ho un mostro: maleducato, non studia, non aiuta. Dov'è finito il mio bambino? L'adolescenza è una fase dello sviluppo complessa che implica cambiamenti sul piano fisico, affettivo, relazionali e cognitivo. L'adolescente non si riconosce più e anche per mamma e papà risulta difficile riconoscerlo. In questi passaggi é importante avere il sostegno di un esperto che possa aiutare genitori e ragazzi a dare un significato a quello che accade fuori e dentro di sé per potersi ritrovare.

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31 "Francesca mi ha lasciato. Io l amavo. Ora la odio e vorrei tanto che sparisse. L'unica cosa che mi consola é stare nella mia stanza con la musica a palla, così non penso a niente. Mia madre non capisce, non mi lascia stare". L'adolescente per tollerare il distacco dai genitori, sposta l'investimento affettivo su altre figure che l'accompagnano a crescere. Una di queste figure è il primo amore. La perdita del primo amore rappresenta per i ragazzi un vero e proprio lutto per superare il quale hanno bisogno di trovare qualcuno che li sostiene. Un Servizio esterno alla famiglia può svolgere questa funzione.

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33 "Non ha più voglia di studiare, e neanche di lavorare. Ho voglia solo di stare con i miei amici, che sono gli unici che mi capiscono". L'adolescenza è una fase complessa con caratteristiche specifiche che l'adulto deve conoscere per accompagnare il ragazzo a completare il suo processo di sviluppo in modo positivo. La conoscenza dei vissuti che accompagnano questa fase, aiuto i genitori, gli insegnanti, gli allenatori sportivi, a porsi "in attesa" offrendo sostegno e accoglienza.

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35 Sono arrivata in questo paese da due mesi. Non conosco questo territorio e non so come muovermi. Mi sento persa". Avere informazioni di contesto chiare, permette alle persone di orientarsi e costruire un progetto di vita nuovo, sentendosi sostenuto dai Servizi.

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37 Vorremmo adottare un bambino. O prenderlo in affido. Non so bene quale sia la differenza". Adozione e affido sono due istituti definiti da cornici normative che ne specificano forma e contenuti. Per potere intraprendere questi percorsi è importante conoscere queste cornici per potersi orientare e costruire un progetto adeguato a sé e al possibile bambino.

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39 Mi piacerebbe tanto accogliere un bambino in difficoltà. Ma non sono sposata e non so se posso farlo". L'affido familiare permette di offrire accoglienza ad un bambino i cui genitori non sono temporaneamente in grado di occuparsi di lui. Possono proporsi come adulti accoglienti sia coppie, spostate e non sposate, che single.

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41 "Non puoi dirmi cosa devo fare. Tu non sei la mia mamma. Mi hai adottato, non sono tuo figlio". I genitori ed i bambini che intraprendono il percorso adottivo hanno bisogno di essere accompagnati in tutte le fasi evolutive per potere comprendere ed elaborare insieme i vissuti e le emozioni che accompagnano questa esperienza per potere crescere insieme.

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43 Mio figlio vorrebbe fare tante cose, è un adulto intelligente, curioso, ma ha una disabilità che limita i suoi movimenti. Sta cercando aiuto per trovare contesti sociali che lo accolgano" La rete dei Servizi può abbattere attraverso l'integrazione le barriere che la disabilità alza e favorire il processo di inserimento sociale.

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45 "Sono vecchia e sono sola. Non ho figli e nessun familiare." La rete dei Servizi costituisce una rete secondaria di sostegno importante soprattutto per chi non può contare sulla rete primaria, quella familiare.

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47 Mia madre è anziana, ha conservato la sua autonomia, ma penso che a volte avrebbe bisogno di un po' di compagnia". La terza età è una fase della vita che presenta caratteristiche specifiche che è importante conoscere per dare significato ad alcuni comportamenti degli anziani che a volte sembrano incomprensibili e per questo ingestibili.

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49 Sede dello Spazio Famiglia Piazza Rastelli, 1 Medesano (PR)

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