Le implicazioni del cambiamento climatico sulle destinazioni alpine lombarde

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Le implicazioni del cambiamento climatico sulle destinazioni alpine lombarde"

Transcript

1 Le implicazioni del cambiamento climatico sulle destinazioni alpine lombarde

2 Per le fotografie si ringraziano Luca Grimaldi - IREALP - e il Prof. Michele Corti - Università di Milano, Facoltà di Agraria A cura di: Andrea Pozzi, IREALP Con la collaborazione di: D.ssa Maria Grazia Pedrana, IREALP D.ssa Lisa Garbellini, IREALP Prof. Andrea Macchiavelli, CeSTIT - Università di Bergamo 2

3 Introduzione 4 Nota metodologica 5 1. Il turismo nelle località montane lombarde Le strutture ricettive La dimensione del turismo nelle località montane lombarde L offerta turistica nelle località montane lombarde Montagna d inverno: l offerta sciistica in Lombardia 21 Caratteristiche delle aree sciistiche lombarde Montagna d estate: alpinismo, escursionismo e cicloturismo L offerta salutistico-termale 25 Offerta estiva delle valli lombarde Le previsioni climatiche Andamenti termici e nivologici di lungo periodo nell arco alpino lombardo Le prospettive climatiche delle stazioni sciistiche lombarde Possibili effetti del cambiamento climatico: gli impianti sciistici dismessi in Lombardia 37 Impianti sciistici dismessi in Lombardia La politica turistica delle stazioni sciistiche lombarde 39 Bibliografia 46 3

4 Introduzione Le Alpi e Prealpi Lombarde costituiscono un fattore attrattivo rilevante nel panorama turistico alpino. In Lombardia vi sono ben 110 cime che superano i metri lungo i cui declivi si sviluppano oltre 70 stazioni sciistiche servite da 390 impianti che collegano circa km di piste da discesa. Lungo le vallate si snodano oltre 590 km di piste di sci da fondo che vanno ad arricchire i percorsi naturalistici con oltre km di sentieri segnalati e più di 770 km di percorsi pedonali, ciclabili e di mountain bike. Il turismo invernale tuttavia, già costretto a fronteggiare una crisi determinata da fattori esogeni ed endogeni, quali ad esempio il cambiamento dei mercati di riferimento, l invecchiamento della popolazione, la mancanza di spazi e la conseguente necessità di tutelare l equilibrio ambientale, potrebbe ulteriormente subire un contraccolpo a causa del cambiamento climatico. L aumento della temperatura nell arco alpino dovrebbe portare ad un accorciamento della stagione invernale con conseguente diminuzione delle giornate con copertura nevosa adatta alla pratica delle attività sportive. Questa analisi del turismo montano in Lombardia s inserisce nell ambito del progetto europeo di cooperazione territoriale ClimAlpTour Climate Change and its Impacts on Tourism in the Alpine Space il quale si pone come obiettivo quello di conoscere e valutare gli effetti ambientali, economici e sociali del cambiamento climatico sulle attività turistiche al fine di prevedere strategie appropriate ad assicurare uno sviluppo equilibrato del turismo alpino a livello nazionale, regionale e locale. A tal fine si è analizzato l offerta turistica durante la stagione invernale ed estiva ed i flussi che questa ha generato a livello regionale negli ultimi anni cercando di inquadrare la situazione attuale del turismo montano in Lombardia e mettendo in evidenza i punti di forza e le criticità del settore. L analisi delle previsioni climatiche relative all arco alpino lombardo è finalizzata a verificare quali e quante aree sciistiche potrebbero risultare nel medio-lungo periodo in difficoltà a causa della scarsità delle precipitazioni nevose. Infine si è cercato di fare il punto della situazione attuale delle varie strategie e politiche di adattamento agli effetti del cambiamento climatico sulle destinazioni turistiche alpine attuate sia a livello regionale sia a livello locale. 4

5 Nota metodologica I dati utilizzati per il calcolo delle presenze e degli arrivi nel periodo a livello regionale (Capitolo 1) provengono dagli annuari statistici del turismo dell ISTAT (Istituto Centrale di Statistica). Per quanto concerne i dati a livello provinciale, non essendo disponibili in forma aggregata per l insieme delle destinazioni turistiche montane, sono stati costruiti a partire dai singoli comuni, disponibili in internet sul sito dell Annuario Statistico della Regione Lombardia - indirizzo I comuni considerati appartengono alle seguenti comunità montane della Lombardia: C.M. Valle Imagna, C.M. Val Seriana Superiore, C.M. Val Seriana, C.M. Val Cavallina, C.M. Valle Brembana, C.M. Val di Scalve e C.M. Alto Sebino in provincia di Bergamo; C.M. Valle Camonica, C.M. Val Trompia e C.M. Val Sabbia in provincia di Brescia; C.M. Lario Intelvese in provincia di Como; C.M. Valsassina, Valvarrone, Val d Esino e Riviera in provincia di Lecco; C.M. Valtellina di Morbegno, C.M. Alta Valtellina, C.M. Valtellina di Tirano, C.M. Valchiavenna e C.M. Valtellina in provincia di Sondrio. L elenco dei comuni è disponibile on line all indirizzo La scelta delle comunità montane, per la determinazione dell insieme della montagna lombarda, è stata effettuata sulla base dell altitudine media di ogni singola comunità - la quale deve essere per legge superiore a 400 m s.l.m - e sulla base della presenza di rilievi montuosi superiori ai m. Alcuni comuni considerati possono tuttavia presentare forme di turismo differente da quello tipicamente montano, soprattutto nel caso di comuni che si trovano in aree lacuali. Per quanto concerne l offerta turistica delle località montane (Capitolo 2) occorre segnalare che in alcuni casi i dati relativi alla dotazione delle infrastrutture e dei servizi potrebbero essere sottostimati, in particolar modo quelli relativi all offerta estiva (es piste ciclabili, ecc), dal momento che questa ricerca ha preso in considerazione principalmente dati ufficiali e quindi corretti. 5

6 1. Il turismo nelle località montane lombarde 1.1 Le strutture ricettive Per quanto concerne la ricettività, i dati forniti da Unioncamere e Regione Lombardia 1 relativi all anno 2005 stimano nelle località di montagna una capacità totale di posti letto in strutture alberghiere a cui si aggiungono altri posti letto nelle strutture extraalberghiere (soprattutto campeggi). Le strutture ricettive presenti sul territorio sono 1.447, delle quali 875 (pari al 60,5%) sono esercizi alberghieri e 572 (pari al 39,5%) extra-alberghieri. Quasi il 50% dell offerta è localizzata in provincia di Sondrio, sul cui territorio sono presenti le stazioni sciistiche più rinomate delle Lombardia, seguita dalle province di Bergamo e Brescia (vedi Tavola 1 e Grafico 1). PROVINCIA ESERCIZI ALBERGHIERI ESERCIZI EXTRA- ALBERGHIERI TOTALE (escluso non REC) Numero Posti letto Numero Posti letto Numero Posti letto Sondrio Bergamo Brescia Lecco Como TOTALE Tavola 1. Esercizi ricettivi nella montagna lombarda (2005). Fonte dati: Annuario Statistico Regionale. 6,5% 4,6% 21,4% 49,9% 17,7% Sondrio Bergamo Brescia Como Lecco Grafico 1. Distribuzione percentuale per provincia della totalità delle strutture ricettive nelle località montane (2005). Fonte dati: Annuario Statistico Regionale. 1 I dati sono disponibili all indirizzo 6

7 Se si considera l andamento del numero di strutture ricettive nel periodo si nota, sia a livello complessivo che provinciale, una leggera diminuzione degli esercizi alberghieri (-2,1% per l intera area) a fronte di una forte crescita delle strutture ricettive extra-alberghiere (pari a 52,1%). Ad esempio nelle località montane della provincia di Bergamo nel periodo considerato si è registrato un tasso di crescita nelle ricettività extra-alberghiera pari addirittura al 200% (vedi Grafici 2-3). Tutto questo è in linea con l evoluzione del turismo a livello nazionale: gli alberghi tendono a diminuire in quanto vengono espulsi dal mercato quelli più piccoli e meno qualificati, mentre generalmente cresce il numero dei posti letto, in quanto le strutture nuove hanno solitamente una dimensione maggiore. Per contro negli ultimi anni si sono sviluppate nuove tipologie di strutture ricettive extra-alberghiere (in particolare agriturismo e Bed & Breakfast) che hanno incontrato un grande favore presso i turisti. Lombardia Strutture alberghiere Strutture extra-alberghiere Grafico 2. Distribuzione delle strutture nell insieme delle località montane lombarde (numero ). Fonte dati: Annuario Statistico Regionale. 7

8 Sondrio Brescia Bergamo Como Lecco q Strutture extra-alberghiere Strutture alberghiere Grafico 3. Distribuzione delle strutture ricettive nelle località montane lombarde per provincia (numero, ). Fonte dati: Annuario Statistico Regionale. 8

9 Oltre la metà dei posti letto presenti è concentrata nelle strutture alberghiere (52,2% del totale), che sono prevalentemente di categoria medio-bassa (2-3 stelle). Le altre strutture ricettive presenti sono costituite da appartamenti turistici gestiti in forma imprenditoriale (pochissimi, rispetto alla totalità dei posti letto disponibili negli appartamenti turistici), campeggi, villaggi, agriturismi e altre strutture ricettive non catalogate (vedi Tavola 2 e Grafico 4). ESERCIZI ALBERGHIERI Residenze turisticoalberghiere ESERCIZI EXTRA- ALBERGHIERI Hotels 5 stelle e 5 stelle lusso SONDRIO BERGAMO BRESCIA LECCO COMO Hotels 4 stelle Hotels 3 stelle Hotels 2 stelle Hotels 1 stella TOTALE Camere, case iscritte al REC Campeggi e villaggi turistici Alloggi agrituristici Altre strutture ricettive TOTALE TOTALE (escluso non REC) Tavola 2. Posti letto nelle strutture ricettive per provincia e per categoria (2005). Fonte dati: Annuario Statistico Regionale. 1,0% 9,7% 0,9% 5,7% Hotels 5 stelle e 5 stelle lusso Hotels 4 stelle Hotels 3 stelle Hotels 2 stelle Hotels 1 stella Residenze turistico-alberghiere Camere, case iscritte al REC Campeggi e villaggi turistici Alloggi agrituristici Altre strutture ricettive 29,5% 27,5% 7,6% 3,8% 6,0% 8,3% Grafico 4. Distribuzione percentuale dei posti letto nell insieme delle località montane lombarde per tipologia di struttura ricettiva (2005). Fonte dati: Annuario Statistico Regionale. 9

10 Si consideri la media dei letti per struttura per gli esercizi alberghieri: si riscontra la presenza di strutture alberghiere medio-piccole in particolar modo nelle province di Bergamo (36), Brescia (35,4) e Lecco (34,5); si tratta infatti delle province in cui il turismo montano si è affermato da lungo tempo e che quindi riflettono una struttura dell offerta ormai datata e con una dinamica molto lenta. Negli ultimi anni qualcosa sta cambiando: come mostra la tavola 3, si avverte infatti nel periodo un aumento generalizzato - fatta eccezione per al provincia di Como - della dimensione alberghiera nelle province, ma la dimensione resta comunque modesta; a fronte di una media di 42 posti letto per albergo, la dimensione media nazionale nel 2005 era infatti attorno ai 60 posti letto. (vedi Tavola 3). PROVINCIA Media letti esercizi alberghieri (numero) Utilizzo lordo alberghiero (%) Sondrio Bergamo Brescia Como Lecco TOTALE 47,8 48,2 27,3 27,6 35, ,3 15,2 32,6 35,4 26,9 25,3 48,1 46,2 20, ,9 34, ,2 40, ,3 24,5 Tavola 3. Numero medio dei posti letto nelle strutture ricettive alberghiere ed utilizzo lordo alberghiero per provincia (2001, 2005). Fonte dati: Annuario Statistico Regionale. Per quanto concerne l utilizzo lordo alberghiero 2 nel 2005 si sono registrati valori bassi nelle località montane delle province di Bergamo e di Lecco, il che evidenzia le difficoltà di tali aree. In particolar modo nelle Orobie bergamasche si è verificata anche una diminuzione di tale parametro di 1,1 punto percentuale rispetto al Nelle destinazioni turistiche montane delle province di Sondrio e Brescia si sono registrati i valori più elevati - rispettivamente 27,6% e 25,3%. Analogo discorso vale anche per la provincia di Como, che ha registrato il tasso di crescita maggiore rispetto al ,9 punti percentuale. E tuttavia necessario sottolineare come nella comunità montana Lario Intelvese siano presenti alcune località turistiche che presentano forme di turismo differente e di conseguenza il dato risultante ne potrebbe essere influenzato (Vedi Tavola 3). Come noto, il livello di utilizzo alberghiero è indice della capacità di impiego delle strutture nell arco stagionale. Un tasso lordo (calcolato quindi sull intero arco annuale) al di sotto del 2 Utilizzo lordo alberghiero = [presenze / (posti letto x 365)] x

11 20% evidenzia una forte concentrazione stagionale e quindi un livello di sfruttamento delle strutture molto basso. Il confronto tra le province chiarisce immediatamente dove la stagione invernale ha un ruolo importante; è il caso di Sondrio dove il tasso di utilizzo si avvicina al 30% ed in misura minore in provincia di Brescia, mentre le province di Bergamo, Lecco e Como, potendo contare sulla stagione invernale solo in alcune località, mostrano valori molto bassi. Fenomeno rilevante nelle valli lombarde, di cui tuttavia risulta assai difficile la rilevazione delle presenze e dei giorni di permanenza, è la presenza di abitazioni turistiche, delle quali la maggior parte è rappresentata da seconde case utilizzate per vacanza da persone non residenti e solo in minima parte sono costituite da alloggi destinati alla locazione. I dati pubblicati a Settembre 2001 dall Istituto Regionale di Ricerca della Lombardia - IRER 3 hanno stimato la presenza per l anno 2001 di alloggi utilizzati per vacanza da persone non residenti nei comuni montani e pedemontani. Nel corso di questo decennio lo sviluppo delle abitazioni turistiche è continuato, soprattutto in alcune province e quindi vi è da ritenere che il numero sia oggi maggiore. La rilevanza del fenomeno, anche per i problemi che genera per le destinazioni turistiche, è ben rappresentato da queste cifre: in base ai censimenti degli ultimi decenni, l IRER ha stimato che tra il 1971 e il 1991 si sia costruito nei comuni turistici montani più del 46% dell'intero patrimonio edilizio esistente. I dati relativi alle presenze e agli arrivi risultano dunque approssimati per difetto a causa della difficoltà nel reperire tali informazioni. Sotto il profilo della gestione del turismo gli appartamenti turistici, generalmente definiti letti freddi, costituiscono un nodo problematico per un territorio quando sono pochissimo utilizzati, come generalmente avviene nelle aree montane vicino ai grandi centri urbani, come è il caso della montagna lombarda. Questo accade principalmente nel caso degli appartamenti di proprietà di non residenti (seconde case), ma accade anche nel caso degli appartamenti di proprietà di residenti che vengono affittati generalmente per lunghi periodi (anno, stagione). In tal modo il comportamento del locatario tende ad essere simile a quello del proprietario. La conseguenza è quella di uno scarso utilizzo complessivo, con forte concentrazione nei periodi 3 Cfr. Istituto Regionale di Ricerca della Lombardia - IRER, Il fenomeno delle seconde case in Lombardia. Analisi della consistenza per la promozione di nuova ricettività per il turismo, pag. 55. Disponibile all indirizzo 11

12 di punta (festività natalizie e pasquali, agosto e forse luglio), anche perché, come è noto, i periodi di vacanza tendono a ridursi a favore di una loro moltiplicazione. E una situazione ben nota in quasi tutte le valli lombarde; la conseguenza è che lo scarso utilizzo non favorisce lo sviluppo di attività complementari (negozi, attività ricreative, ecc) e quindi le località tendono a declinare, essendo sempre meno interessanti anche per i turisti che utilizzano l albergo o altre forme di ricettività 12

13 1.2 La dimensione del turismo nelle località montane lombarde La domanda turistica in Lombardia risulta molto variegata poiché numerose sono le motivazioni che attraggono i visitatori. Grazie alle dimensioni e alla varietà del suo territorio, unitamente alle opportunità di visita d affari, in particolare per Milano, la regione Lombardia si mantiene, ormai da diversi anni, ai primi posti della classifica delle regioni italiane negli arrivi turistici. Nel 2007 si sono registrati arrivi - 53% italiani e 47% stranieri e presenze per il 48% italiani e per il 52% stranieri (dati ISTAT). Entrando nel merito delle tipologie di turismo, si nota come le città d arte rappresentino la più grande attrattiva, raggruppando il 31,9% della clientela, seguite dalle località che non presentano attrazioni turistiche (29,3%), quindi presumibilmente meta di turismo d affari. A ruota seguono le località lacuali (27,2% delle presenze totali) e quelle montane (10%). In genere gli stranieri sono attratti prevalentemente dalle località lacuali e dalle città d arte, mentre è maggiore la presenza degli italiani nelle località montane. 29,3% 31,9% 1,2% 0,5% 27,2% 10,0% Città di interesse storico e artistico Località montane Località lacuali Località termali Località collinari e di interesse vario Località senza interesse turistico Grafico 1. Distribuzione percentuale delle presenze per tipologia turistica in Lombardia (2007). Fonte dati: ISTAT. Per quanto concerne il turismo montano, nel 2007 si sono registrati arrivi e presenze pari a circa il 30% delle presenze regionali, con un lieve incremento rispetto al 2002 (vedi Tavola 1). 13

14 ANNO ITALIANI STRANIERI TOTALE Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze Tavola 1. Flussi turistici nelle montagne lombarde (numero, ). Fonte dati: ISTAT. Il mercato complessivo della montagna è prevalentemente interno, con una presenza di turisti stranieri che risulta pressoché costante nel quinquennio considerato, e che nel 2007 era pari al 30% (vedi Grafico 2). L incidenza non è trascurabile, ma va tenuto in conto che molte località considerate montane sono anche caratterizzate da attività produttive e quindi risentono del turismo d affari. Arrivi Presenze 24,6% 23,9% 25,3% 26,5% 25,0% 26,5% 75,4% 76,1% 74,7% 73,5% 75,0% 73,5% % 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 28,0% 28,2% 30,1% 31,5% 29,5% 31,9% 72,0% 71,8% 69,9% 68,5% 70,5% 68,1% % 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Italiani Stranieri Grafico 2. Distribuzione percentuale delle presenze e degli arrivi nelle località montane lombarde per provenienza ( ). Fonte dati: ISTAT. La durata media del soggiorno nel 2007 è stata di 4,4 giorni, in netta diminuzione rispetto al 2002 (4,88gg). Gli stranieri tendenzialmente soggiornano più a lungo rispetto agli italiani (5,3 giorni rispetto a 4), nonostante anche per la componente straniera si sia registrato un decremento nella durata del soggiorno rispetto al da 5,6 a 5,3 (vedi Tavola 2). 14

15 6,0 5,8 5,6 5,4 5,6 5,5 5,6 5,5 5,3 5,3 5,2 5,0 4,9 4,8 4,6 4,4 4,2 4,7 4,7 4,7 4,4 4,4 4,6 4,3 4,5 4,2 4,4 4,1 4, Grafico 3. Evoluzione della permanenza media nelle località montane lombarde (giorni, ). Fonte dati: ISTAT. ITALIANI STRANIERI TOTALE La distribuzione durante l anno delle presenze turistiche, relative all anno , assume un andamento fortemente stagionalizzato: nelle destinazioni turistiche montane prevale il soggiorno invernale rispetto a quello estivo (vedi Grafico 4). Grafico 4. Ripartizione percentuale delle presenze per tipologia turistica secondo la stagione (2005). Fonte: Regione Lombardia, Il turismo in Lombardia. Anno Collana di documentazione statistica. Analizzando l andamento delle presenze nelle destinazioni turistiche dell arco alpino italiano durante il periodo si nota come la regione Lombardia abbia registrato un aumento, 4 Dati più recenti non sono al momento disponibili. 15

16 seppur lieve, delle presenze (fatta eccezione per l anno 2006), con un tasso di crescita in parte simile a quello registrato sia in Trentino sia in Alto Adige, mete privilegiate della domanda turistica nella regione alpina considerata nel suo complesso (vedi Tavola 2-3). Un eccezione positiva è rappresentata dal Piemonte, in cui si sono registrati tassi di crescita nettamente superiori chiaramente attribuibili all effetto Olimpiadi. ANNO Lombardia Veneto Friuli Venezia- Giulia Alto Adige Trentino Piemonte Valle d Aosta Tavola 3. Presenze nelle località montane dell arco alpino per regione (numero, ). La regione autonoma Trentino-Alto Adige è stata scorporata nelle province di Trento e Bolzano. Fonte dati: ISTAT. ANNO Lombardia Veneto Friuli Venezia- Giulia Alto Adige Trentino Piemonte Valle d Aosta ,8 103,6 104,7 103,2 104,6 115,2 108, ,8 95,6 106,7 103,4 104,5 113,9 103, ,0 97,9 101,3 105,0 109,9 124,9 104, ,6 99,1 100,6 105,4 109,0 144,9 103, ,2 94,7 96,1 109,1 109,3 136,0 101,0 Tavola 4. Dinamica delle presenze turistiche nelle località montane dell arco alpino per regione. Numeri indice (2002=100). Fonte dati: ISTAT. A livello regionale la provincia Sondrio, il cui territorio è da considerarsi interamente alpino e che offre numerose località turistiche invernali ed estive, ha registrato nell anno presenze - pari al 54% del totale - seguita dalle province di Brescia presenze pari al 21,3% - e Bergamo presenze pari al 12,8% (vedi Grafico 5 e Tavola 5). 16

17 SONDRIO BERGAMO BRESCIA COMO LECCO Esercizi alberghieri TOTALE GENERALE Esercizi complementari TOTALE (escl. non REC*) Esercizi alberghieri TOTALE ITALIANI Esercizi complementari TOTALE (escl. non REC*) Esercizi alberghieri TOTALE STRANIERI Esercizi complementari TOTALE (escl. non REC*) *= per non REC (Registro Esercenti il Commercio) s intendono principalmente seconde case utilizzate per vacanza. Tavola 5. Presenze per provenienza, tipologia di struttura ricettiva e provincia nelle località turistiche montane (numero, ). Fonte dati: Annuario Statistico Regionale. 5,4% 6,5% 21,3% 54,0% 12,8% Sondrio Bergamo Brescia Como Lecco Grafico 5. Distribuzione percentuale delle presenze turistiche nelle località montane lombarde per provincia (2005). Fonte dati: Annuario Statistico Regionale. 17

18 Fatta eccezione per la provincia di Como, i turisti italiani costituiscono la componente principale per ciascuna provincia (vedi Grafico 6). In particolar modo nella provincia di Bergamo nell anno 2005 solo il 16% delle presenze era rappresentato da turisti stranieri, una percentuale nettamente inferiore alle altre province (vedi Grafico 6). 0% 20% 40% 60% 80% 100% SONDRIO 64,6% 35,4% BERGAMO 84,0% 16,0% BRESCIA 69,7% 30,3% COMO 24,6% 75,4% LECCO 68,2% 31,8% Presenze totali italiani Presenze totali stranieri Grafico 6. Distribuzione percentuale delle presenze per provenienza per provincia (2005). Fonte: Annuario Statistico Regionale. Nel periodo considerato si nota inoltre una diminuzione nel numero delle presenze di turisti italiani - da nel 2001 a nel evidente in particolar modo nelle strutture alberghiere, nelle quali si è registrato un decremento pari al 6,9%. Se si considera il peso percentuale della componente italiana che alloggia presso le strutture alberghiere sul totale delle presenze annuali si passa dal 55,9% del 2001 al 51,3% del 2005, mentre nelle strutture extra-alberghiere rimane pressoché costante - dal 14,7% nel 2001 al 14,5% nel Il numero delle presenze straniere risulta invece in costante aumento - da nel 2001 a , pari ad un incremento del 18,5% - sia nelle strutture alberghiere, dove si è registrato un tasso di crescita nel quinquennio pari al 21,9%, sia nelle strutture extra-alberghiere - +8,6% nel periodo considerato. Anche se si considera il peso percentuale della componente straniera sul totale delle presenze annuali si registra una maggiore presenza di turisti stranieri: se nel 2001 il 29,3% delle presenze nelle strutture ricettive era costituito da stranieri nel 2005 tale percentuale è salita al 34,3% del totale (vedi Grafico 7). 18

19 0% 25% 50% 75% 100% ,9% 14,7% 21,8% 7,5% ,6% 14,3% 23,6% 7,5% ,8% 15,3% 23,5% 7,4% ,7% 15,8% 25,2% 7,3% ,3% 14,5% 26,2% 8,1% Presenze totali italiani in esercizi alberghieri Presenze totali stranieri in esercizi alberghieri Presenze totali italiani in esercizi complementari Presenze totali stranieri in esercizi complementari Grafico 7. Distribuzione percentuale delle presenze per provenienza e per tipologia di struttura ricettiva nelle località turistiche montane ( ). Fonte dati: Annuario Statistico Regionale. L andamento registrato a livello regionale caratterizzato da una maggiore presenza di turisti italiani e stranieri nelle strutture alberghiere viene confermato anche a livello provinciale, seppur con alcune eccezioni. In provincia di Como la componente straniera risulta predominante e predilige nella maggioranza dei casi strutture ricettive complementari. Anche i turisti italiani preferiscono tali forme di ricettività rispetto all offerta alberghiera. Analogo andamento, in questo caso solo per la componente italiana, si registra in provincia di Lecco. Si tratta tuttavia di aree d importanza turistica minore - solo per quanto concerne il turismo montano - rispetto alle province di Sondrio, Brescia e Bergamo, nelle quali si concentra l 88,1% delle presenze - dato 2005 (vedi Grafico 8). Sondrio Brescia 4,6% 5,2% 5,6% 6,2% 6,8% 24,6% 25,8% 25,5% 27,7% 28,6% 100% 90% 80% 18,7% 17,4% 16,5% 14,7% 16,8% 9,6% 11,9% 11,7% 13,4% 13,4% 100% 90% 80% 8,1% 8,2% 8,3% 7,8% 8,3% 70% 60% 18,2% 18,6% 20,1% 19,9% 16,1% 70% 60% 50% 50% 40% 40% 62,7% 60,7% 60,6% 58,3% 56,3% 30% 20% 53,4% 52,2% 51,7% 52,0% 53,6% 30% 20% 10% 10% % % 19

20 Bergamo Como 0,4% 0,6% 1,1% 1,4% 1,7% 13,0% 13,9% 13,8% 12,4% 14,3% 100% 90% 100% 25,6% 25,7% 27,9% 28,7% 29,5% 80% 70% 60% 60,1% 65,4% 63,4% 68,6% 66,8% 75% 50% 50% 61,0% 59,8% 57,3% 57,6% 54,6% 40% 30% 20% 10% 5,5% 23,5% 4,6% 4,9% 21,5% 21,9% 4,2% 4,2% 18,9% 21,7% 25% 0% 10,9% 8,4% 9,9% 8,3% 7,2% 0% Lecco 5,6% 5,7% 5,7% 4,5% 5,2% 100% 24,9% 25,2% 22,4% 20,7% 26,6% 75% 40,1% 33,2% 42,3% 51,9% 42,1% 50% 25% 36,0% 29,4% 29,6% 23,0% 26,2% % Presenze totali stranieri in esercizi complementari Presenze totali stranieri in esercizi alberghieri Presenze totali italiani in esercizi complementari Presenze totali italiani in esercizi alberghieri Grafico 8. Distribuzione percentuale delle presenze per provenienza, per tipologia di struttura ricettiva e per provincia nelle località turistiche montane ( ). Fonte dati: Annuario Statistico Regionale. 20

21 2. L offerta turistica nelle località montane lombarde Le maggiori risorse naturali delle Alpi e Prealpi lombarde si concentrano in Valtellina ed in Alta Valcamonica, ove si situano alcuni fra i parchi più importanti, anche per estensione, dell intero arco alpino, quali il Parco Nazionale dello Stelvio e il Parco interregionale dell Adamello-Brenta, e le maggiori stazioni sciistiche e di villeggiatura estiva dell intera regione, fra le quali le più rinomate sono Livigno, Bormio, Ponte di Legno-Tonale, Aprica e Madesimo. Alcuni fattori di attrazione sono costituiti dalle terme di Bormio, dai Parchi delle incisioni rupestri nelle località di Capo di Ponte (Bs) e di Grosio (So), dalla Ferrovia Retica (il famoso trenino rosso del Bernina) e dalla zona franca di Livigno. Minore importanza turistica, per lo meno per quanto concerne l attrazione da altre regioni italiane e dall estero, rivestono le Prealpi bergamasche (Val Seriana, Val Brembana e Val di Scalve), la bassa Valcamonica, i monti che circondano il Lario (Valsassina e Val d Intelvi) e la Val Trompia. Non mancano tuttavia destinazioni turistiche sia estive che invernali di importanza regionale quali, ad esempio, Foppolo in Val Brembana, Castione della Presolana in alta Val Seriana, Borno e Montecampione nella media e bassa val Camonica e Barzio-Piani di Bobbio nel Lecchese. Altri fattori di attrazione sono costituiti dalle Terme di Boario e di San Pellegrino e dalle attrattive naturalistiche del Parco regionale delle Orobie e delle altre riserve naturali presenti. 2.1 Montagna d inverno: l offerta sciistica in Lombardia In Lombardia sono presenti oltre 70 stazioni sciistiche servite da 390 impianti che collegano gli oltre km di piste da discesa e 590 km di piste di sci da fondo. La Valtellina e la Val Camonica offrono gli scenari sciistici di maggior rilievo, a cui si aggiungono la Valle Brembana, l alta Valle Seriana, la Val di Scalve e la Valsassina. Valtellina La Skiarea Valtellina, in provincia di Sondrio, si compone di quattro grandi aree sciistiche: Alta Valtellina, Aprica, Valmalenco e Valchiavenna. Si tratta di un comprensorio che vanta località di fama internazionale come Livigno, Bormio, Santa Caterina Valfurva, Madesimo, con oltre 400 km di piste per la pratica dello sci alpino. Per gli amanti dello snowboard sono presenti spazi attrezzati e snowpark, così come per i fondisti sono disponibili oltre 200 km di 21

22 percorsi, numerosi rifugi e ristori sulle piste; 50 centri per il noleggio dell'attrezzatura e 29 scuole di sci completano l'offerta. Le località sciistiche sono collegate tra loro da 140 impianti di risalita, recentemente rinnovati. La Valtellina è terra di sci tutto l'anno, con le piste dello Stelvio che offrono la possibilità di praticare sci alpino durante la stagione estiva. Valle Camonica La Valle Camonica, in provincia di Brescia, presenta una vasta offerta sciistica: 130 km di piste per lo sci alpino, 60 km di percorsi per i praticanti di sci nordico e spazi attrezzati per gli snowboarder. Le località più rinomate quelle delle stazioni sciistiche di Ponte di Legno-Passo del Tonale, situate nell Alta Valle Camonica al confine con il Trentino all interno del comprensorio sciistiico Adamello ski, Borno-Monte Altissimo e Montecampione. Alta Valle Seriana e Valle di Scalve Meno rinomate delle precedenti, le stazioni sciistiche situate nell Alta Valle Seriana, in provincia di Bergamo, offrono 85 km di piste per lo sci alpino e 6 km per lo sci nordico, oltre a spazi attrezzati per gli amanti dello snowboard. Lizzola, Presolana - che insieme al Monte Pora in provincia di Brescia costituisce un unico comprensorio - e Spiazzi di Gromo sono le principali aree sciistiche della zona. Nella Valle di Scalve sono presenti il comprensorio Colereski 2200 con oltre 15 km di piste adatte allo sci alpino e la stazione di Schilpario, nota per la sua pista da fondo della lunghezza di 10 km. Alta Valle Brembana Le località sciistiche dell Alta Valle Brembana, situate anch esse in provincia di Bergamo, sono riunite nel consorzio Bremboski, il quale offre 85 km di piste per la pratica dello sci alpino, 5 km di piste per lo sci nordico e 2 snowpark. Le stazioni principali sono quelle di Foppolo, Carona e San Simone. Valsassina La Valsassina, in provincia di Lecco, presenta un offerta minore rispetto alle precedenti. Nella località dei Piani di Bobbio-Valtorta offre 35 km di piste per lo sci alpino collegate fra loro da 8 impianti di risalita, 7,5 km per lo sci di fondo ed uno snowpark. 22

23 Caratteristiche delle aree sciistiche lombarde Dislivello Ski Area (m) Impianti di risalita Portata oraria (persone/ ora) Piste sci alpino (Km) Piste con innevamento programmato Piste sci nordico (Km) Piste con innevamento programmato Snowboard, Snowpark, Halfpipe, Boardercross Valtellina Skiarea Livigno Skiarea Bormio Skiarea Santa Caterina Valfurva Skiarea Valdidentro Skiarea Aprica/Corteno Golgi Skiarea Valmalenco Skiarea Valgerola Skiarea Valchiavenna Km Km Km Km 15 5 Km Km Km Km Km 48 6 Km ,5 7 Km 2,5 n.d Km 25 n.d. Valle Camonica Montecampione Impianti spa Borno-Monte Altissimo Adamello ski n.d Km Km Km 57 n.d. Val Palot-Pisogne n.d. n.d. (2 piste) n.d. n.d. (1 pista) Alta Valle Seriana Lizzola Presolana-Monte Pora Spiazzi di Gromo Km 16 Km n.d. 50 Km 6 Km 6 Km n.d. 15 Km 12 Km Alta Valle Brembana San Simone Km n.d. (2 piste: Arale e Colla) 1,5 Km Foppolo Carona n.d. 47 Km n.d. 3 Km n.d. 8 km n.d. Valle di Scalve Colere Skiarea n.d. 15,6 Km n.d (tratto finale pista Italia) Schilpario km 10 Km n.d. Valsassina Piani di Bobbio n.d. 35 Km n.d. 7,5 Km Legenda: n.d. = Dato non disponibile ma attività praticabile. = non presente. = presente. 23

24 2.2 Montagna d estate: alpinismo, escursionismo e cicloturismo L offerta turistica estiva delle Alpi e Prealpi lombarde, meno rinomata di quella invernale, è orientata prevalentemente ad una vacanza di tipo attivo con la possibilità di praticare attività sportive, quali ad esempio arrampicata, alpinismo, trekking, nordic walking, mountain-bike lungo gli itinerari ad essi dedicati, oppure canoa e rafting lungo i fiumi ed i torrenti minori, parapendio e deltaplano nei siti dedicati, ed infine giocare a golf o praticare equitazione. La montagna lombarda offre 2620 km di sentieri segnalati, lungo i quali sono presenti numerosi punti di ristoro, 199 rifugi 5 - di cui 34 non custoditi - e 59 bivacchi 6, oltre a 770 km di percorsi pedonali e ciclabili 7. Risulta possibile anche riscoprire la storia locale lungo i percorsi culturali segnalati oppure degustare i prodotti locali seguendo gli itinerari enogastronomici consigliati. La montagna lombarda risulta anche meta di un turismo naturalistico all interno dei numerosi parchi ed aree protette, fra i quali spiccano il Parco Nazionale dello Stelvio e i parchi regionali dell Adamello e delle Orobie. L offerta estiva della montagna lombarda ha costituito una importante opportunità di vacanza già alcuni decenni fa, soprattutto per la borghesia lombarda, che già prima della guerra ne usufruiva, anche se in proporzione ben inferiore a quella attuale. Forse proprio per questa vocazione ormai datata, il cambiamento è stato più lento rispetto allo sviluppo di altre aree e oggi si nota una minore organizzazione nelle nuove attività ricreative, mentre di grande qualità è soprattutto l offerta di trekking e di alpinismo. Va tuttavia rilevato che si tratta di una montagna vissuta ampiamente segnata dalla presenza dell uomo e, proprio per questo apprezzata dal turista; ciò la arricchisce anche di numerose testimonianze artistiche e culturali, che completano oggi l offerta per il turista. 5 L elenco dei rifugi è disponibile all indirizzo 6 Per bivacco s intende, almeno nella parte italiana delle Alpi, [...] una struttura in legno, metallo o cemento, di piccole dimensioni (fino ad una decina di posti letto) ed incustodita, posta in luoghi particolarmente isolati per offrire una ricovero di fortuna. [...] (S)i differenzia dal rifugio alpino per le dimensioni molto più piccole, perché non offre servizi organizzati (pernottamento, pasto, riscaldamento) e per il fatto di essere sempre aperto e gratuito. Vedi 7 Dati Regione Lombardia. 24

25 2.3 L offerta salutistico-termale Il settore wellness costituisce un integrazione all offerta, sia invernale che estiva, delle località turistiche montane. San Pellegrino (Bergamo), Boario (Brescia) e Bormio (Sondrio) sono le principali e più rinomate stazioni termali della regione alpina lombarda. Le terme di San Pellegrino, in Val Brembana, divennero sede di turismo d élite già alla fine dell Ottocento. Attualmente sono oggetto di completa ristrutturazione. La stazione di Bormio, prima che l offerta sciistica prendesse il sopravvento, era soprattutto una stazione termale e le sue acque (che sgorgano ancora oggi in grande quantità a circa 42 di temperatura) erano note sin dall antichità. Solo di recente sono state tuttavia valorizzate ed oggi costituiscono un importante complemento all offerta sciistica e all attività estiva, sia con trattamenti di wellness che con le tradizionali cure mediche. Anche la stazione termale di Boario, che si trova alla confluenza tra la Val Camonica e la Valle di Scalve, era già frequentata fin dal Settecento. Lo stabilimento ha quattro fonti da cui sgorgano acque dalle caratteristiche differenti. Oltre ai tradizionali trattamenti termali, offre pacchetti benessere personalizzati. Solo negli ultimi anni, tuttavia, ci si è resi conto che questa risorsa poteva costituire un importante fattore di integrazione all offerta turistica invernale ed estiva e quindi solo da pochi anni è stato avviato un programma di ristrutturazione e di riqualificazione dell offerta termale. Tutte le terme citate sono state (Bormio) o sono (Boario e San Pellegrino) oggetto di riqualificazione. 25

26 Offerta estiva delle valli lombarde Aree Protette Parchi nazionali Parchi regionali Riserve regionali Sentieri (numero/km)* Rifugi e bivacchi Principali piste ciclabili di sviluppo provinciale (lunghezza e/o itinerari consigliati) Bike hotels Nordic walking Associazioni MTB Scuole Itinerari indicati Bikepark Punti di noleggio indicati Arrampicata Associazioni Siti indoor indicati Siti outdoor indicati Deltaplano-Parapendio Associazioni/scuole Siti indicati Canoa-Rafting Associazioni/scuole Siti indicati Pesca Golf Percorsi enogastronomici/ culturali/naturalistici segnalati Centri termali SONDRIO Valtellina Val Camonica BRESCIA Valtrompia e Val Sabbia Val Seriana e Val di Scalve BERGAMO LECCO COMO Val Brembana Valsassina, Valvarrone, Val d Esino Parco Nazionale dello Stelvio Parco delle Orobie Valtellinesi Bosco dei Bordighi Pian di Gembro Pian di Spagna Parco dell Adamello Riserva naturale Boschi del Giovetto di Palline 1650 / 1100 km n.d. / 400 km 78 rifugi 48 bivacchi Sentiero Valtellina (150 km circa) 25 rifugi 2 bivacchi 7 itinerari indicati 7 rifugi n.d. Parco delle Orobie Bergamasche Riserva naturale Boschi del Giovetto di Palline 25 rifugi 5 bivacchi Pista ciclabile Val Seriana (15,7 km) Parco regionale della Grigna Settentrionale Val d Intelvi n.d. / 360 km n.d. / 150 km n.d. / 400 km 9 rifugi Pista ciclabile Zogno-Piazza Brembana (21 km) e 9 itinerari indicati 18 rifugi 1 bivacco Pista ciclabile Pasturo - Cortenova (8,1 km) n.d.** n.d n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d n.d. 1 n.d. Adda e torrenti minori Fiume Oglio Fiume Mella, Chiese e Lago d Idro Fiume Serio Fiume Brembo e torrenti minori Lago di Como e torrente Piverna 6 rifugi n.d. Lago di Como 4 golf club 2 golf club 1 golf club 2 golf club 7 itinerari culturali ed enogastronomici segnalati 4 (Terme di Bormio, Bagni Vecchi e Bagni Nuovi di Valdidentro e Bagni di Masino) 54 itinerari artisticoculturali segnalati 2 (Darfo Boario Terme e Angolo Terme) 1 itinerario segnalato 1 (Terme di Vallio) 14 itinerari naturalistici segnalati Legenda: *= i dati si riferiscono all intera provincia. **= gli itinerari sono numerosi. Non è possibile tuttavia quantificarli. = non presente. n.d. = Dato non disponibile ma attività praticabile. 12 percorsi segnalati 2 (San Pellegrino Terme e Sant Omobono Terme) n.d. 5 itinerari segnalati 26

27 3. Le previsioni climatiche 3.1 Andamenti termici e nivologici di lungo periodo nell arco alpino lombardo Nelle Alpi Centrali italiane ma anche, seppur con modalità differenti, negli altri settori sudalpini, gli anni Novanta sono stati teatro di una variazione climatica significativa che ha prodotto un accorciamento del periodo di copertura nevosa del suolo, in concomitanza ad una riduzione importante del residuo nevoso stagionale nel corso dell estate con conseguente grave deficit di bilancio per i ghiacciai 8. Rimarchevoli sono inoltre risultate le anomalie recenti delle precipitazioni nevose in Lombardia nel periodo di riferimento oggetto di indagine da parte dell ARPA Lombardia (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale). In linea generale si è riscontrata sia una riduzione tendenziale dei quantitativi di neve caduta, sia una diminuzione del periodo di permanenza al suolo a causa dell aumento delle temperature. Figura 1. Variazione delle precipitazioni nevose sull arco alpino lombardo nel periodo rispetto alla media del trentennio oggetto di studio. Fonte: ARPA Lombardia. Preoccupante risulta inoltre l andamento attuale del glacialismo lombardo, che registra forti decrementi di superficie e soprattutto di volume. Poiché la dinamica glaciale è funzione del bilancio annuale degli accumuli nevosi e delle fusioni (regolate dai regimi termici), i ghiacciai sono un ottimo indicatore dei cambiamenti climatici a scala locale. L indagine confronta l altezza media del manto nevoso, la quale viene misurata nel mese di Marzo, con il valore di riferimento di 94 cm calcolato sul trentennio sull arco 8 Cfr. Antonio Galluccio, Le prospettive climatiche delle località montane lombarde. In Il turismo della neve, Andrea Macchiavelli (a cura di), pp Milano: Franco Angeli Editore. 27

28 alpino lombardo e indicato nel grafico sottostante con il valore 0 in modo tale da poter evidenziare le differenze annuali dei quantitativi di neve al suolo. Negli ultimi vent anni si è registrata un elevata frequenza di anni poco nevosi, con l anomalia negativa massima registrata nel Si è dunque verificata, a partire dalla seconda metà degli anni Ottanta, una fase di forte regresso degli apporti nevosi legata al combinato del calo delle precipitazioni nevose e dell aumento delle temperature. La diminuzione delle precipitazioni nevose ha interessato maggiormente le quote inferiori. Lo studio condotto da Antonio Galluccio, presidente del Comitato Glaciologico Lombardo, sulla durata dell innevamento stagionale a partire dagli inizi degli anni Ottanta in due stazioni sciistiche situate ad altitudini assai differenti - il Passo dell Aprica (1180m s.l.m.) e Livigno S. Rocco (1850m) - mostra una diminuzione della permanenza della neve al suolo maggiormente accentuata a bassa quota (vedi Figura 2). Tuttavia analizzando la data di scomparsa dell innevamento (vedi Figura 3) si nota che essa si rende progressivamente più precoce per entrambi. Galluccio ritiene che nel caso di Livigno sia soprattutto la fase iniziale a fare la differenza: un innevamento precoce molto più efficace in altitudine che alle quote inferiori. Figura 2. Giorni di permanenza della neve al suolo nelle stazioni di Aprica Paese (1180 m) e Livigno S. Rocco (1850 m). Antonio Galluccio, Le prospettive climatiche delle località montane lombarde. In Il turismo della neve, Andrea Macchiavelli (a cura di), pp Milano: Franco Angeli Editore. 28

29 Figura 3. Data di scomparsa dell innevamento stagionale presso l Aprica (1180m) e Livigno S. Rocco (1850m). Antonio Galluccio, Le prospettive climatiche delle località montane lombarde. In Il turismo della neve, Andrea Macchiavelli (a cura di), pp Milano: Franco Angeli Editore. Il deficit nivometrico interessa pure le stazioni situate alle quote maggiori. Uno studio condotto dal WWF 9 evidenzia una diminuzione della quantità di neve al suolo nel periodo 1993/2003 rispetto al precedente decennio 1982/1992 nelle stazioni sciistiche di Aprica Magnolta (1870m di altitudine), Bormio 2000 (1960m), Valgerola (1840m) e Cancano (1940m). 9 Cfr. WWF, Alpi e Turismo: trovare il punto di equilibrio, WWF Italia. 29

30 Stazione Quota (m s.l.m) Media precipitazioni nevose 1982/1992 (in cm) Media precipitazioni nevose 1993/2003 (in cm) Variazione (in cm) Variazione (%) Aprica Magnolta Bormio 2000 Valgerola Cancano ,0** 358,2-76,8-17, ,1 226,3-53,8-19, ,1* 412,4 41,3 +11, ,7 308,5-67,2-17,9 * 1983/1992; ** 1985/1992; Figura 4. Variazioni assoluta e percentuale della nevosità nei periodi 1982/92 e 1993/03. Fonte: Alpi e Turismo: trovare il punto di equilibrio, WWF Italia, Fatta eccezione per la Valgerola che ha segnato un incremento pari a +11,1%, tutte le altre stazioni hanno fatto registrare decrementi percentuali superiori al 17%, nonostante siano ubicate a quote medio-alte. Si tratta di variazioni più contenute rispetto a quelle registrate in altri settori dell arco alpino 10, grazie anche al fatto che le medie nivometriche hanno tratto un notevole vantaggio dalla singola stagione 2000/2001, che ha portato quantitativi consistenti di neve soprattutto alle quote più elevate. Per quanto concerne l andamento del glacialismo lombardo, si sono registrati nell ultimo trentennio decrementi significativi, sia di superficie che di volume. In base ai dati resi disponibili dal Comitato Glaciologico Italiano nel periodo la variazione media complessiva dei ghiacciai presenti lungo l arco alpino italiano è valutata in -4,8 m/anno, per complessivi 95,4 m nell arco del ventennio considerato. La fase di regresso è stata più consistente per il settore lombardo, per il quale il ritiro medio cumulato dei fronti è di quasi 150 m (vedi Figura 4 e Figura 5). Figura 4. Percentuale di ghiacciai in avanzata (blu), stazionari (verde) e in ritiro (rosso) nelle Alpi italiane (a) e nei tre settori in cui sono suddivise (b, c, d), nel periodo In parentesi è riportato il numero di ghiacciai che costituisce il campione). Vedi 10 Cfr. WWF, Le fluttuazioni recenti del clima alpino e le loro conseguenze sul turismo invernale. In Alpi e Turismo: trovare il punto di equilibrio, WWF Italia pp

31 Figura 5. Variazione media cumulata tra il 1980 ed il 1999 di un campione di 104 ghiacciai. È riportata la media complessiva confrontata con quella relativa ai singoli settori. Vedi Si è verificata parallelamente anche una variazione delle quote minime dei fronti dei ghiacciai. Anche in questo caso la Lombardia è la regione che maggiormente ha risentito del cambiamento climatico. La percentuale di ghiacciai in avanzata scende dal 66% nel 1980 al 4% nel 1999, mentre quella dei ritiri sale dal 12% all'89%. Le quote minime dei fronti hanno subito un innalzamento medio per ghiacciaio di 18 m. Variazioni accentuate (+38 m) sono registrate nel settore lombardo, mentre sono minori quelle subite dal settore Triveneto (+12 m) e minime da quello Piemontese (solo +3 m). Figura 6. Variazione delle quote minime delle fronti di un campione di 90 ghiacciai. Vedi 31

RAPPORTO SPECIALE BIT 2013

RAPPORTO SPECIALE BIT 2013 RAPPORTO SPECIALE BIT 2013 OSSERVATORIO DEL SISTEMA TURISTICO LAGO DI COMO 1 L Osservatorio è una iniziativa al servizio di tutti gli operatori pubblici e privati del Sistema Turistico Lago di Como realizzata

Dettagli

IL TURISMO IN PROVINCIA DI COMO NEL PERIODO MAGGIO OTTOBRE 2015. GLI EFFETTI DI EXPO MILANO 2015

IL TURISMO IN PROVINCIA DI COMO NEL PERIODO MAGGIO OTTOBRE 2015. GLI EFFETTI DI EXPO MILANO 2015 IL TURISMO IN PROVINCIA DI COMO NEL PERIODO MAGGIO OTTOBRE 2015. GLI EFFETTI DI EXPO MILANO 2015 Elaborazione su dati provvisori forniti dal Settore Turismo della Provincia di Como A cura di Massimo Gaverini

Dettagli

Rapporto flussi turistici Anni dal 2010

Rapporto flussi turistici Anni dal 2010 Rapporto flussi turistici Anni dal 2010 2010 al 2014 Elaborazione a cura dell Ufficio del Turismo della Provincia di Novara turismo.statistica@provincia.novara.it 1 CAPACITA RICETTIVA Qualifica Stelle

Dettagli

Movimento turistico Stagione invernale 2012/13

Movimento turistico Stagione invernale 2012/13 luglio 2013 Movimento turistico Stagione invernale 2012/13 Il Servizio Statistica della Provincia autonoma di Trento presenta i dati definitivi relativi agli arrivi e alle presenze turistiche registrati

Dettagli

Tavola rotonda Centri benessere tra sviluppo turistico e nuova regolamentazione. Rimini Wellness, 14 Maggio 2010

Tavola rotonda Centri benessere tra sviluppo turistico e nuova regolamentazione. Rimini Wellness, 14 Maggio 2010 AICEB (Associazione Italiana Centri Benessere) IL MERCATO DEL BENESSERE: IMPRESE E SERVIZI OFFERTI* Tavola rotonda Centri benessere tra sviluppo turistico e nuova regolamentazione Rimini Wellness, 14 Maggio

Dettagli

superiore verso gli esercizi complementari, le cui quote di mercato risultano comunque largamente inferiori a quelle degli alberghi, che raccolgono

superiore verso gli esercizi complementari, le cui quote di mercato risultano comunque largamente inferiori a quelle degli alberghi, che raccolgono 13. Turismo Il turismo nel comune di Roma si conferma uno dei principali assi di sviluppo del territorio, costituendo, all interno del sistema economico e sociale, un elemento centrale di crescita, che

Dettagli

CARATTERI E PROBLEMI DEL TURISMO IN PROVINCIA DI BERGAMO

CARATTERI E PROBLEMI DEL TURISMO IN PROVINCIA DI BERGAMO CARATTERI E PROBLEMI DEL TURISMO IN PROVINCIA DI BERGAMO Andrea Macchiavelli- CeSTIT Università di Bergamo LA PROVINCIA DI BERGAMO IN LOMBARDIA LA MONTAGNA IL LAGO BERGAMO E LA PIANURA La montagna INDICATORI

Dettagli

OSSERVATORIO TURISTICO DELLA PROVINCIA DI BERGAMO

OSSERVATORIO TURISTICO DELLA PROVINCIA DI BERGAMO OSSERVATORIO TURISTICO DELLA PROVINCIA DI BERGAMO Nota congiunturale sull area delle Orobie Consuntiva stagione invernale 2007-2008 Redatta in Aprile 2008 Caratteristiche e metodologia di indagine L Osservatorio

Dettagli

Milano, 18 gennaio 2011 COMUNICATO STAMPA. ANDAMENTO TURISTICO AUTUNNO 2010 e PREVISIONI PER L INVERNO

Milano, 18 gennaio 2011 COMUNICATO STAMPA. ANDAMENTO TURISTICO AUTUNNO 2010 e PREVISIONI PER L INVERNO Milano, 18 gennaio 2011 COMUNICATO STAMPA ANDAMENTO TURISTICO AUTUNNO 2010 e PREVISIONI PER L INVERNO Bilancio positivo per le strutture ricettive lombarde nell ultimo trimestre 2010 Il 2010 si chiude

Dettagli

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle Trento, 23 gennaio 2012 La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle La popolazione residente in provincia di Trento

Dettagli

STUDIO DI SETTORE UG44U ATTIVITÀ 55.10.B ATTIVITÀ 55.23.6 ALBERGHI E MOTEL, CON RISTORANTE ALBERGHI E MOTEL, SENZA RISTORANTE

STUDIO DI SETTORE UG44U ATTIVITÀ 55.10.B ATTIVITÀ 55.23.6 ALBERGHI E MOTEL, CON RISTORANTE ALBERGHI E MOTEL, SENZA RISTORANTE STUDIO DI SETTORE UG44U ATTIVITÀ 55.10.A ALBERGHI E MOTEL, CON RISTORANTE ATTIVITÀ 55.10.B ALBERGHI E MOTEL, SENZA RISTORANTE ATTIVITÀ 55.23.4 AFFITTACAMERE PER BREVI SOGGIORNI, CASE ED APPARTAMENTI PER

Dettagli

Il turismo e l immagine della Brianza

Il turismo e l immagine della Brianza Il turismo e l immagine della Brianza Sistema delle imprese, flussi turistici e percezione del territorio A cura dell Ufficio Studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza Luglio 2011 I numeri del

Dettagli

Movimento alberghiero Pasqua 2005 (25 marzo-3 aprile 2005)

Movimento alberghiero Pasqua 2005 (25 marzo-3 aprile 2005) 11 maggio 5 Movimento alberghiero Pasqua 5 (25 marzo-3 aprile 5) Flussi dei clienti nelle strutture alberghiere Sulla base della rilevazione campionaria sull attività alberghiera (si vedano le Note Informative

Dettagli

Statistica e Osservatori LE AZIENDE AGRITURISTICHE IN REGIONE LOMBARDIA. In Generale. Coordinamento editoriale:

Statistica e Osservatori LE AZIENDE AGRITURISTICHE IN REGIONE LOMBARDIA. In Generale. Coordinamento editoriale: Statistica e Osservatori NOTIZIESTATISTICHE Numero 7 - Novembre 2007 (Estratto dal Comunicato Stampa di Istat sulle Agrituristiche del 16 novembre 07) LE AZIENDE AGRITURISTICHE IN REGIONE LOMBARDIA L Istat

Dettagli

Documento non definitivo

Documento non definitivo STUDIO DI SETTORE VG44U ATTIVITÀ 55.10.00 ALBERGHI ATTIVITÀ 55.20.51 AFFITTACAMERE PER BREVI SOGGIORNI, CASE ED APPARTAMENTI PER VACANZE, BED AND BREAKFAST, RESIDENCE ATTIVITÀ 55.90.20 ALLOGGI PER STUDENTI

Dettagli

Ufficio studi IL LAVORO NEL TURISMO

Ufficio studi IL LAVORO NEL TURISMO Ufficio studi I dati più recenti indicano in oltre 1,4 milioni il numero degli occupati nelle imprese del turismo. Il 68% sono dipendenti. Per conto dell EBNT (Ente Bilaterale Nazionale del Turismo) Fipe,

Dettagli

Fonte: elaborazione Unioncamere Lombardia su dati ASIA Istat. Tabella 2: Imprese per attività economica Lombardia

Fonte: elaborazione Unioncamere Lombardia su dati ASIA Istat. Tabella 2: Imprese per attività economica Lombardia IL SISTEMA PRODUTTIVO LOMBARDO NEL 2006 SECONDO IL REGISTRO STATISTICO ASIA (giugno 2009) Secondo il registro statistico delle imprese attive e delle loro unità locali (ASIA Imprese e Unità locali) sono

Dettagli

L estate 2010 (luglio settembre) rilancia le presenze turistiche

L estate 2010 (luglio settembre) rilancia le presenze turistiche Milano, 12 ottobre 2010 COMUNICATO STAMPA ANDAMENTO TURISTICO ESTATE 2010 E PREVISIONI PER L AUTUNNO L estate 2010 (luglio settembre) rilancia le presenze turistiche Nel trimestre estivo il 63,6% delle

Dettagli

UN NUOVO PROGETTO PER IL TURISMO TERMALE DI DARFO BOARIO TERME

UN NUOVO PROGETTO PER IL TURISMO TERMALE DI DARFO BOARIO TERME La Valle dei Segni 3 marzo 2012 Capo di Ponte UN NUOVO PROGETTO PER IL TURISMO TERMALE DI DARFO BOARIO TERME Arch. Michela Vielmi Presidente Consorzio Turistico Terme di Boario I TEMI 1. CONTESTO: Valle

Dettagli

Marzo 2009. 1. L andamento generale negli alberghi della Provincia di Roma. 2. L'andamento generale negli alberghi di Roma

Marzo 2009. 1. L andamento generale negli alberghi della Provincia di Roma. 2. L'andamento generale negli alberghi di Roma 1. L andamento generale negli alberghi della Provincia di Roma 2. L'andamento generale negli alberghi di Roma Prosegue anche questo mese la flessione della domanda turistica rispetto allo stesso periodo

Dettagli

ALLEGATO 1 Analisi delle serie storiche pluviometriche delle stazioni di Torre del Lago e di Viareggio.

ALLEGATO 1 Analisi delle serie storiche pluviometriche delle stazioni di Torre del Lago e di Viareggio. ALLEGATO 1 Analisi delle serie storiche pluviometriche delle stazioni di Torre del Lago e di Viareggio. Per una migliore caratterizzazione del bacino idrologico dell area di studio, sono state acquisite

Dettagli

Figura 3.22 - Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica. Figura 3.23 - Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica

Figura 3.22 - Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica. Figura 3.23 - Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica Figura 3.22 Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica Figura 3.23 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica 67 Figura 3.24 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica (dati

Dettagli

I flussi turistici a Milano e Provincia Prime evidenze anno 2009. Provincia di Milano Osservatorio Turismo 1

I flussi turistici a Milano e Provincia Prime evidenze anno 2009. Provincia di Milano Osservatorio Turismo 1 I flussi turistici a Milano e Provincia Prime evidenze anno 2009 Provincia di Milano Osservatorio Turismo 1 Arrivi e presenze a Milano e Provincia I dati dell Osservatorio della Provincia di Milano, che

Dettagli

OPEN - Fondazione Nord Est Febbraio 2013

OPEN - Fondazione Nord Est Febbraio 2013 A7. FECONDITÀ, NUZIALITÀ E DIVORZIALITÀ Diminuisce il tasso di fertilità dopo la crescita degli ultimi anni A livello nazionale il tasso di fecondità totale (numero medio di figli per donna in età feconda)

Dettagli

1. IL SISTEMA DELL OSPITALITA NELLA PROVINCIA DI RIMINI

1. IL SISTEMA DELL OSPITALITA NELLA PROVINCIA DI RIMINI 1. IL SISTEMA DELL OSPITALITA NELLA PROVINCIA DI RIMINI E costituito da un offerta di 2.699 strutture 1 con caratteristiche di impresa e di oltre 13.000 abitazioni private ad uso turistico 2, ormai un

Dettagli

ENTE BILATERALE TURISMO Della Regione Lazio OSSERVATORIO DEL MERCATO DEL LAVORO NEL SETTORE TURISTICO

ENTE BILATERALE TURISMO Della Regione Lazio OSSERVATORIO DEL MERCATO DEL LAVORO NEL SETTORE TURISTICO ENTE BILATERALE TURISMO Della Regione Lazio OSSERVATORIO DEL MERCATO DEL LAVORO NEL SETTORE TURISTICO 1 Rapporto 2007 sulla occupazione nelle imprese ricettive, di viaggi e di ristorazione della Provincia

Dettagli

A N A L I S I D E L L A D O M A N D A T U R I S T I C A N E G L I E S E R C I Z I A L B E R G H I E R I D I R O M A E P R O V I N C I A

A N A L I S I D E L L A D O M A N D A T U R I S T I C A N E G L I E S E R C I Z I A L B E R G H I E R I D I R O M A E P R O V I N C I A A N A L I S I D E L L A D O M A N D A T U R I S T I C A N E G L I E S E R C I Z I A L B E R G H I E R I D I R O M A E P R O V I N C I A Ma g g i o 2 0 0 3 di G i u s e p p e A i e l l o 1. L andamento

Dettagli

IL TURISMO IN CIFRE negli esercizi alberghieri di Roma e Provincia Rapporto annuale 2012

IL TURISMO IN CIFRE negli esercizi alberghieri di Roma e Provincia Rapporto annuale 2012 A N A L I S I D E L L A D O M A N D A T U R I S T I C A N E G L I E S E R C I Z I A L B E R G H I E R I D I R O M A E P R O V I N C I A A N N O 2 0 1 2 R A P P O R T O A N N U A L E 2 0 1 2 1. L andamento

Dettagli

Settore cultura, turismo, moda, eccellenze

Settore cultura, turismo, moda, eccellenze Settore cultura, turismo, moda, eccellenze Flussi Turistici di Milano e Provincia 2013 in attesa di validazione da parte di ISTAT, i dati sono da ritenersi provvisori e soggetti a modifica Indice 1. Capacità

Dettagli

Annuario Statistico della Sardegna

Annuario Statistico della Sardegna Annuario Statistico della Sardegna TURISMO Turismo L Indagine sulla capacità degli esercizi ricettivi è una rilevazione censuaria condotta annualmente con l obiettivo di fotografare, al 31 dicembre di

Dettagli

1 Rapporto dell Osservatorio Nazionale sul Turismo

1 Rapporto dell Osservatorio Nazionale sul Turismo 1 Rapporto dell Osservatorio Nazionale sul Turismo a cura di Flavia Maria Coccia Direzione Operativa Isnart Unioncamere Roma, 14 luglio 2011 www.isnart.it 1 L occupazione delle camere nelle imprese ricettive

Dettagli

IL TURISMO IN CIFRE negli esercizi alberghieri di Roma e Provincia Gennaio 2009 Ge nnai o 2009

IL TURISMO IN CIFRE negli esercizi alberghieri di Roma e Provincia Gennaio 2009 Ge nnai o 2009 Ge nnai o 2009 1. L andamento generale negli alberghi della Provincia di Roma L anno 2009 inizia con il segno negativo della domanda turistica rispetto all inizio dell anno precedente. Gli arrivi complessivi

Dettagli

Valorizzazione delle aree naturali protette come chiave di sviluppo turistico dei territori. www.isnart.it 1

Valorizzazione delle aree naturali protette come chiave di sviluppo turistico dei territori. www.isnart.it 1 Valorizzazione delle aree naturali protette come chiave di sviluppo turistico dei territori www.isnart.it 1 Le aree protette in Italia 23 parchi nazionali (oltre 500 comuni) 152 parchi regionali (quasi

Dettagli

LA DINAMICA DELLE IMPRESE GIOVANILI, FEMMINILI E STRANIERE NEL 3 TRIMESTRE 2015

LA DINAMICA DELLE IMPRESE GIOVANILI, FEMMINILI E STRANIERE NEL 3 TRIMESTRE 2015 LA DINAMICA DELLE IMPRESE GIOVANILI, FEMMINILI E STRANIERE NEL 3 TRIMESTRE 215 Saldi positivi ma in leggera flessione Nel terzo trimestre 215 i saldi tra iscrizioni e cessazioni di imprese liguri giovanili,

Dettagli

DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE CREMONESI 1 trimestre 2012

DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE CREMONESI 1 trimestre 2012 DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE CREMONESI 1 trimestre 2012 Imprese nel complesso In Lombardia, nel primo trimestre del 2012 le anagrafi camerali registrano un saldo negativo di 1.675 unità. Alla fine di marzo

Dettagli

ANALISI DELLA DOMANDA TURISTICA NEGLI ESERCIZI ALBERGHIERI DI ROMA E PROVINCIA

ANALISI DELLA DOMANDA TURISTICA NEGLI ESERCIZI ALBERGHIERI DI ROMA E PROVINCIA NEGLI ESERCIZI ALBERGHIERI DI ROMA E PROVINCIA ANALISI DELLA DOMANDA TURISTICA NEGLI ESERCIZI ALBERGHIERI DI ROMA E PROVINCIA MARZO 2010 1. L andamento generale negli alberghi della Provincia di Roma 2.

Dettagli

stabile o una serie di appartamenti dove l immigrato può permanere per un periodo già fissato dalla struttura stessa. Sono ancora tantissimi gli

stabile o una serie di appartamenti dove l immigrato può permanere per un periodo già fissato dalla struttura stessa. Sono ancora tantissimi gli P R E M E S S A Con la presente rilevazione, la Direzione Centrale per la Documentazione e la Statistica si propone di fornire un censimento completo delle strutture di accoglienza per stranieri, residenziali

Dettagli

PRINCIPALI ASPETTI ECONOMICO-FINANZIARI DEI BILANCI CONSUNTIVI RELATIVI ALL ANNO 2003

PRINCIPALI ASPETTI ECONOMICO-FINANZIARI DEI BILANCI CONSUNTIVI RELATIVI ALL ANNO 2003 NOTA METODOLOGICA I dati elaborati per la presente pubblicazione sono quelli riportati nell allegato D ed F al rendiconto finanziario, rilevati dall Istat non più con un suo proprio modello ma a partire

Dettagli

Il turismo nei primi 10 mesi del 2014. Servizio Turismo Ufficio Statistica

Il turismo nei primi 10 mesi del 2014. Servizio Turismo Ufficio Statistica Il turismo nei primi 10 mesi del 2014 Servizio Turismo Ufficio Statistica Presenze province Emilia-Romanga Serie storica Province 2012 2013 Var. % 2012-13 Piacenza 487.398 451.185-7,4 Parma 1.455.669 1.507.066

Dettagli

Le pillole di. TURISMO Come la crisi ha cambiato le vacanze degli italiani. (maggio 2014) Ufficio studi. Notizie, commenti, istruzioni ed altro

Le pillole di. TURISMO Come la crisi ha cambiato le vacanze degli italiani. (maggio 2014) Ufficio studi. Notizie, commenti, istruzioni ed altro Le pillole di Notizie, commenti, istruzioni ed altro TURISMO Come la crisi ha cambiato le vacanze degli italiani (maggio 2014) Ufficio studi a cura di : Luciano Sbraga Giulia R. Erba PREMESSA La rilevazione

Dettagli

Comunicato Stampa Mantova, 18 febbraio 2014 I PROGRAMMI OCCUPAZIONALI DELLE IMPRESE PER IL PRIMO TRIMESTRE 2014

Comunicato Stampa Mantova, 18 febbraio 2014 I PROGRAMMI OCCUPAZIONALI DELLE IMPRESE PER IL PRIMO TRIMESTRE 2014 Comunicato Stampa Mantova, 18 febbraio 2014 I PROGRAMMI OCCUPAZIONALI DELLE IMPRESE PER IL PRIMO TRIMESTRE 2014 Il Servizio Informazione e Promozione Economica della Camera di Commercio di Mantova rende

Dettagli

GLI ENTI D EROGAZIONE IN ITALIA

GLI ENTI D EROGAZIONE IN ITALIA GLI ENTI D EROGAZIONE IN ITALIA Sono 4.388 gli enti di diritto privato che hanno indicato come attività prevalente o esclusiva l erogazione di sussidi a individui, piuttosto che quella di contributi a

Dettagli

La scuola integra culture. Scheda3c

La scuola integra culture. Scheda3c Scheda3c Gli ELEMENTI DEL CLIMA che caratterizzano le condizioni meteorologiche di una regione sono: la temperatura, la pressione atmosferica, i venti, l umidità e le precipitazioni. La temperatura è data

Dettagli

Anno 2014. Rapporto ambientale

Anno 2014. Rapporto ambientale Anno 2014 Rapporto ambientale 1 ANNO 2014 Nell anno 2005 la SITI TARGHE S.r.l. ha ottenuto la certificazione ambientale secondo la norma internazionale ISO 14001:2004, rinnovata nel 2008, nel 2011 e nel

Dettagli

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO A cura dell Ufficio Studi Confcommercio LE DINAMICHE ECONOMICHE DEL VENETO Negli ultimi anni l economia del Veneto è risultata tra le più

Dettagli

Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro

Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro ISTAT 17 gennaio 2002 Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro Nell ambito dell iniziativa di monitoraggio, avviata dall Istat per analizzare le modalità di conversione

Dettagli

Pensionati e pensioni nelle regioni italiane

Pensionati e pensioni nelle regioni italiane Pensionati e pensioni nelle regioni italiane Adam Asmundo POLITICHE PUBBLICHE Attraverso confronti interregionali si presenta una analisi sulle diverse tipologie di trattamenti pensionistici e sul possibile

Dettagli

Stock del credito al consumo sui consumi delle famiglie

Stock del credito al consumo sui consumi delle famiglie CREDITO AL CONSUMO: GLI EFFETTI DELLA CRISI Da uno studio della Banca d Italia 1, che valuta gli effetti della crisi sul mercato del credito al consumo in Italia, emerge una situazione attuale diversa

Dettagli

Note per la lettura dei report

Note per la lettura dei report Note per la lettura dei report Report strutturali 0. IMPRESE REGISTRATE PER STATO DI ATTIVITÀ. ANNO 2012 E TASSO DI CRESCITA 2012 Contiene la distribuzione dell insieme delle imprese registrate, ovvero

Dettagli

RSA Provincia di Milano

RSA Provincia di Milano SA Provincia di Milano Popolazione e società Fig. 1: natalità e mortalità in Provincia di Milano Fig. 2: l indice di ricambio (fonte SIA) L analisi ambientale di un territorio rappresenta lo studio del

Dettagli

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI Aggiornamento del 29 maggio 2015 I CONTENUTI IL SISTEMA ECONOMICO LA FINANZA PUBBLICA LA SANITA IL SISTEMA ECONOMICO LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI IL PIL PIL: DINAMICA E PREVISIONI NEI PRINCIPALI PAESI UE

Dettagli

I5 LA FORMAZIONE PROFESSIONALE REGIONALE TRA CONFERME E DISCONTINUITA

I5 LA FORMAZIONE PROFESSIONALE REGIONALE TRA CONFERME E DISCONTINUITA I5 LA FORMAZIONE PROFESSIONALE REGIONALE TRA CONFERME E DISCONTINUITA Sempre più rapidi e articolati sono i mutamenti che in questi anni coinvolgono il sistema della formazione professionale regionale.

Dettagli

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni.

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni. La situazione occupazionale dei giovani in provincia di Piacenza Premessa Una categoria di soggetti particolarmente debole nel mercato del lavoro è rappresentata, di norma, dai lavoratori di età più giovane

Dettagli

I quattro ordini di scuola a confronto Elisabetta Malaguti

I quattro ordini di scuola a confronto Elisabetta Malaguti I quattro ordini di scuola a confronto Elisabetta Malaguti Esperienze censite, destinate ad uno o più ordini di scuola. Le esperienze censite nella regione sono 2246. Nella figura che segue è, però, riportato

Dettagli

2. GLI INTERNATIONAL STUDENT A MILANO: QUANTI SONO

2. GLI INTERNATIONAL STUDENT A MILANO: QUANTI SONO CAPITOLO 2 indagine QuAntitAtivA Maria Teresa Morana 1. INTRODUZIONE Gli studenti stranieri che decidono di studiare nel Comune di per un breve o lungo periodo possono scegliere tra i corsi di istruzione

Dettagli

*la voce Altri Complementari comprende: Villaggi Turistici, Ostelli, Case per Ferie, Case per Vacanza, Affittacamere

*la voce Altri Complementari comprende: Villaggi Turistici, Ostelli, Case per Ferie, Case per Vacanza, Affittacamere 1. IL SISTEMA DELL OSPITALITÀ NELLA PROVINCIA DI RIMINI Complessivamente è costituito da un offerta di 2.565 strutture 1 con caratteristiche di impresa e di oltre 13.000 abitazioni private ad uso turistico

Dettagli

I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO

I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO SECO STATISTICHE E COMUNICAZIONI OBBLIGATORIE I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO Le dinamiche trimestrali Aggiornamento al 4 trimestre 2014 a cura del NETWORK SECO Febbraio 2015 Il Network SeCO è costituito

Dettagli

1. Gli italiani in vacanza nel 2012

1. Gli italiani in vacanza nel 2012 1. Gli italiani in vacanza nel 2012 Nel 2012 nonostante l imperversare della crisi economica il 62,8% della popolazione ha trascorso almeno un periodo di vacanza, pari a 31,7 milioni di italiani. Un dato

Dettagli

Indagine Excelsior 2015 Provincia di Perugia

Indagine Excelsior 2015 Provincia di Perugia Note per la Stampa - Perugia 29 giugno 2015 - Indagine Excelsior 2015 Provincia di Perugia II trimestre 2015 Presentati dal Presidente della Camera di Commercio di Perugia Giorgio Mencaroni i risultati

Dettagli

DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE CREMONESI 2 trimestre 2011

DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE CREMONESI 2 trimestre 2011 DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE CREMONESI 2 trimestre 2011 Imprese nel complesso In Lombardia, nel secondo trimestre del 2011 le anagrafi camerali registrano un saldo positivo di 6.804 unità. Alla fine di giugno

Dettagli

REGISTRO IMPRESE: 50indicatori. si rafforza la struttura imprenditoriale. I dati della movimentazione a fine settembre 2013 in provincia di Modena

REGISTRO IMPRESE: 50indicatori. si rafforza la struttura imprenditoriale. I dati della movimentazione a fine settembre 2013 in provincia di Modena 5indicatori REGISTRO IMPRESE: si rafforza la struttura imprenditoriale I dati della movimentazione a fine settembre 213 in provincia di SALDO TRA ISCRIZIONI E CESSAZIONI Nel 3 trimestre del 213 il tessuto

Dettagli

REGIONE PUGLIA. Assessorato Turismo - Industria Alberghiera

REGIONE PUGLIA. Assessorato Turismo - Industria Alberghiera REGIONE PUGLIA Assessorato Turismo - Industria Alberghiera DOSSIER SULLE CARATTERISTICHE E L ANDAMENTO DEL TURISMO NELLA REGIONE PUGLIA (2006) 1. CARATTERISTICHE DELL OFFERTA RICETTIVA L offerta turistica

Dettagli

Flussi Turistici di Milano e Provincia 1 Semestre 2013 gennaio giugno

Flussi Turistici di Milano e Provincia 1 Semestre 2013 gennaio giugno Flussi Turistici di Milano e Provincia 1 Semestre 2013 gennaio giugno in attesa di validazione da parte di ISTAT, i dati sono da ritenersi provvisori e soggetti a modifica Indice 1. Capacità ricettiva

Dettagli

INDAGINE STRUTTURE RICETTIVE EXTRALBERGHIERE INDAGINE SUI SITI WEB

INDAGINE STRUTTURE RICETTIVE EXTRALBERGHIERE INDAGINE SUI SITI WEB Comune di Venezia Assessorato alle Politiche della Residenza INDAGINE STRUTTURE RICETTIVE EXTRALBERGHIERE INDAGINE SUI SITI WEB LUGLIO, 2008 SINTESI I successivi approfondimenti effettuati sulla presenza

Dettagli

OSSERVATORIO PERMANENTE

OSSERVATORIO PERMANENTE DIPARTIMENTO DI SCIENZE STATISTICHE PAOLO FORTUNATI UNIVERSITÀ DI BOLOGNA ALMA MATER STUDIORUM OSSERVATORIO PERMANENTE SUL TRASPORTO CAMIONISTICO IN INTERPORTO BOLOGNA INDAGINE CONGIUNTURALE - I SEMESTRE

Dettagli

STRUTTURA E EVOLUZIONE DEI SERVIZI COMMERCIALI IN TICINO

STRUTTURA E EVOLUZIONE DEI SERVIZI COMMERCIALI IN TICINO 13. Commercio STRUTTURA E EVOLUZIONE DEI SERVIZI COMMERCIALI IN TICINO Maggio 211 Giubiasco, 3 maggio 211 I COMPARTI ANALIZZATI SETTORE SECONDARIO 1. EDILIZIA E COSTRUZIONI 2. CHIMICA E FARMACEUTICA 3.

Dettagli

RAPPORTO CER Aggiornamenti

RAPPORTO CER Aggiornamenti RAPPORTO CER Aggiornamenti 14 gennaio 2015 In attesa della crescita I più recenti dati sul sistema bancario 1 confermano il lento miglioramento in atto nel settore creditizio. La variazione annua degli

Dettagli

VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1

VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1 VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1 Secondo i dati forniti dall Eurostat, il valore della produzione dell industria agricola nell Unione Europea a 27 Stati Membri nel 2008 ammontava a circa 377 miliardi

Dettagli

LA DOMANDA TURISTICA NELLE IMPRESE RICETTIVE (ALBERGHIERE E COMPLEMENTARI)

LA DOMANDA TURISTICA NELLE IMPRESE RICETTIVE (ALBERGHIERE E COMPLEMENTARI) LA DOMANDA TURISTICA COMPLESSIVA Il complesso delle strutture ricettive (imprese e privati) che compongono l offerta turistica della provincia di Rimini, alla fine del 2005 ha registrato 2.870.726 arrivi

Dettagli

LA PUBBLICITA IN SICILIA

LA PUBBLICITA IN SICILIA LA PUBBLICITA IN SICILIA Quadro produttivo, articolazione della spesa e strategie di sviluppo Paolo Cortese Responsabile Osservatori Economici Istituto G. Tagliacarne Settembr e 2014 Gli obiettivi del

Dettagli

Toscana Turistica Sostenibile & Competitiva - Fase 2

Toscana Turistica Sostenibile & Competitiva - Fase 2 Toscana Turistica Sostenibile & Competitiva - Fase 2 Applicazione del Modello di Gestione sostenibile della Destinazione turistica Area di verifica AUTOVALUTAZIONE Elenco Domande per area tematica NECSTOUR

Dettagli

Popolazione e famiglie

Popolazione e famiglie 23 dicembre 2013 Popolazione e famiglie L Istat diffonde oggi nuovi dati definitivi del 15 Censimento generale della popolazione e delle abitazioni. In particolare vengono rese disponibili informazioni,

Dettagli

L internazionalizzazione del sistema economico milanese

L internazionalizzazione del sistema economico milanese L internazionalizzazione del sistema economico milanese Il grado di apertura di un sistema economico locale verso l estero rappresenta uno degli indicatori più convincenti per dimostrare la sua solidità

Dettagli

TAV. 1 Popolazione residente nelle Province della Regione Sardegna nel 2001 fonte: Istat

TAV. 1 Popolazione residente nelle Province della Regione Sardegna nel 2001 fonte: Istat Assessorato dei Trasporti PROVINCIA DI RBONIA-LESIAS TAV. 1 Popolazione residente nelle Sardegna nel 2001 fonte: Istat Variazione percentuale della popolazione delle Province della Regione Sardegna dal

Dettagli

Sociologia del turismo

Sociologia del turismo Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale Università degli Studi di Milano-Bicocca Corso di Laurea triennale in Scienze del Turismo e Comunità Locale Sociologia del turismo Prof. Matteo Colleoni Tutor

Dettagli

I servizi proposti saranno suddivisi nelle seguenti aree tematiche e raggruppati per tipologia di offerta:

I servizi proposti saranno suddivisi nelle seguenti aree tematiche e raggruppati per tipologia di offerta: SCOPRI LA VALTELLINA AUTUNNO 2013 Le offerte commerciali proposte dagli operatori privati (non verranno prese in esame proposte provenienti da agenzie viaggi e da Consorzi) dovranno presentare le seguenti

Dettagli

7.2 Indagine di Customer Satisfaction

7.2 Indagine di Customer Satisfaction 7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 795 clienti TIEMME SpA (errore di campionamento +/ 2%) rappresentativo della popolazione obiettivo,

Dettagli

Note Brevi LE COOPERATIVE NELL AMBITO DELLA STRUTTURA PRODUTTIVA ITALIANA NEL PERIODO 2007-2008. a cura di Francesco Linguiti

Note Brevi LE COOPERATIVE NELL AMBITO DELLA STRUTTURA PRODUTTIVA ITALIANA NEL PERIODO 2007-2008. a cura di Francesco Linguiti Note Brevi LE COOPERATIVE NELL AMBITO DELLA STRUTTURA PRODUTTIVA ITALIANA NEL PERIODO 2007-2008 a cura di Francesco Linguiti Luglio 2011 Premessa* In questa nota vengono analizzati i dati sulla struttura

Dettagli

I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO

I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO SECO STATISTICHE E COMUNICAZIONI OBBLIGATORIE I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO Le dinamiche trimestrali Aggiornamento al 1 trimestre 2015 a cura del NETWORK SECO Giugno 2015 Il Network SeCO è costituito

Dettagli

1. Il sistema imprenditoriale IL SISTEMA IMPRENDITORIALE

1. Il sistema imprenditoriale IL SISTEMA IMPRENDITORIALE IL SISTEMA IMPRENDITORIALE 1 1.1 Le imprese attive per settore e forma giuridica Nei primi tre mesi del 2015 risultano iscritte nel Registro Imprese della Camera di Commercio di Lodi 21.784 posizioni,

Dettagli

N.9. EDI.CO.LA.NEWS Edilizia e Costruzioni nel Lazio. Dati&Mercato

N.9. EDI.CO.LA.NEWS Edilizia e Costruzioni nel Lazio. Dati&Mercato EDI.CO.LA.NEWS Dati&Mercato N.9 EDILIZIA RESIDENZIALE: IL RINNOVO SI FERMA E PROSEGUE IL CALO DELLE NUOVE COSTRUZIONI Il valore di un mercato è determinato dalla consistenza degli investimenti che vi affluiscono.

Dettagli

Rapporto ambientale Anno 2012

Rapporto ambientale Anno 2012 Rapporto ambientale Anno 2012 Pagina 1 di 11 1 ANNO 2012 Nell anno 2005 la SITI TARGHE srl ha ottenuto la certificazione ambientale secondo la norma internazionale ISO 14001:2004, rinnovata nel 2008 e

Dettagli

ANALISI DEL MUTUATARIO

ANALISI DEL MUTUATARIO IL MERCATO DEI MUTUI SOTTO LA LENTE DEL GRUPPO TECNOCASA ANALISI DEL MUTUATARIO Il 2013 ha fatto segnare ancora variazioni negative nell erogazione del credito concesso alle famiglie, ma si registrano

Dettagli

DEPOSITI E PRESTITI BANCARI PROVINCIA DI BRESCIA

DEPOSITI E PRESTITI BANCARI PROVINCIA DI BRESCIA DEPOSITI E PRESTITI BANCARI PROVINCIA DI BRESCIA Dal 31/12/2007 al 30/6/20 QUADERNI DI APPROFONDIMENTO N. 8/20 Ottobre 20 Fonte dati Banca d'italia Elaborazioni Ufficio Studi ed Informazione Statistica

Dettagli

La nevicata eccezionale dell 11 marzo 2004

La nevicata eccezionale dell 11 marzo 2004 La nevicata eccezionale dell 11 marzo 2004 Roberto Barbiero Introduzione Un intensa nevicata ha interessato nella giornata dell 11 marzo 2004 molte regioni del nord Italia. Dalle prime ore della notte

Dettagli

APPALTI e CONCESSIONI

APPALTI e CONCESSIONI DOTAZIONE INFRASTRUTTURE: DATI UE E NAZIONALI L ISPO (Istituto per gli studi sulla Pubblica opinione) ha reso noti i dati di una ricerca comparata sulle infrastrutture, sia a livello comunitazio che nazionnale.

Dettagli

Regione Campania. 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014

Regione Campania. 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014 1 Regione Campania 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014 Il saldo tra iscrizioni e cessazioni Il secondo trimestre del 2014 mostra un deciso rafforzamento numerico del sistema imprenditoriale

Dettagli

L IMPATTO ECONOMICO POTENZIALE DI MATERA 2019. Direttore Generale SRM Massimo Deandreis

L IMPATTO ECONOMICO POTENZIALE DI MATERA 2019. Direttore Generale SRM Massimo Deandreis L IMPATTO ECONOMICO POTENZIALE DI MATERA 2019 Direttore Generale SRM Massimo Deandreis MATERA 2019: POSSIBILI RICADUTE SULL ECONOMIA LOCALE 30 Giugno 2015 Agenda La struttura e le dinamiche dell economia

Dettagli

Pasqua 2014: Aspettative degli operatori turistici

Pasqua 2014: Aspettative degli operatori turistici Pasqua 2014: Aspettative degli operatori turistici Anche quest anno l Osservatorio del turismo ha valutato la situazione del mercato turistico a ridosso del weekend Pasquale interpellando direttamente

Dettagli

Indice. p. 1. Introduzione. p. 2. Il consumo medio annuo pro capite di gas. p. 2. Il costo del gas con la tariffa di Maggior Tutela dell AEEG p.

Indice. p. 1. Introduzione. p. 2. Il consumo medio annuo pro capite di gas. p. 2. Il costo del gas con la tariffa di Maggior Tutela dell AEEG p. Gas: le Regioni Italiane con il maggior numero di consumi e quelle con il risparmio più alto ottenibile Indice: Indice. p. 1 Introduzione. p. 2 Il consumo medio annuo pro capite di gas. p. 2 Il costo del

Dettagli

A.4 IL SISTEMA PRODUTTIVO

A.4 IL SISTEMA PRODUTTIVO A.4 IL SISTEMA PRODUTTIVO A.4.1 Le unità locali Le unità locali presenti sul territorio della provincia di Ferrara, al Censimento dell Industria e dei Servizi 2001, erano 32.101, in aumento, rispetto al

Dettagli

L età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato

L età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato Premessa Corso-concorso ordinario L età dei vincitori La presenza femminile Corso-concorso riservato L età dei vincitori La presenza femminile Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato

Dettagli

Il successo degli studenti del liceo Cornaro all Università di Padova nell anno accademico 2010-11

Il successo degli studenti del liceo Cornaro all Università di Padova nell anno accademico 2010-11 Il successo degli studenti del liceo Cornaro all Università di Padova nell anno accademico 2010-11 Materiali per l autovalutazione e la rendicontazione sociale Settembre 2011 Il successo degli studenti

Dettagli

Progetto promosso e finanziato dalla. Unione Regionale delle Camere di Commercio del Molise

Progetto promosso e finanziato dalla. Unione Regionale delle Camere di Commercio del Molise Osservatorio Regionale sui Trasporti, la logistica e le infrastrutture in Molise Progetto promosso e finanziato dalla Unione Regionale delle Camere di Commercio del Molise Rapporto finale Gennaio 2008

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato NASTRI. Disciplina degli itinerari turistici denominati «percorsi delle castagne»

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato NASTRI. Disciplina degli itinerari turistici denominati «percorsi delle castagne» Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 4645 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato NASTRI Disciplina degli itinerari turistici denominati «percorsi delle castagne» Presentata

Dettagli

Terzo settore. risorsa economica e sociale del VCO

Terzo settore. risorsa economica e sociale del VCO risorsa economica e sociale del VCO TERZO SETTORE: risorsa economica e sociale per il territorio Il censimento 2011, a 10 anni di distanza dal precedente, ci restituisce informazioni che mettono in luce

Dettagli

A N A L IS I D E L L A D O M A N D A TU R IS TIC A N E G L I E S E R C IZI A L B E R G H IE R I D I R O M A E P R O V IN C IA

A N A L IS I D E L L A D O M A N D A TU R IS TIC A N E G L I E S E R C IZI A L B E R G H IE R I D I R O M A E P R O V IN C IA A N A L IS I D E L L A D O M A N D A TU R IS TIC A N E G L I E S E R C IZI A L B E R G H IE R I D I R O M A E P R O V IN C IA A N N O 2 0 0 9 R A P P O R TO A N N U A L E 2 0 0 9 1. L andamento del mercato

Dettagli

Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014

Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014 Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014 (art. 14 comma 5 - d.lgs 150/2009) sintesi dati Generali, per Area e tipologia di dipendente Le Amministrazioni pubbliche, nella prospettiva di

Dettagli

PROVINCIA DI ORISTANO DEFINIZIONE DEI SERVIZI MINIMI DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE Allegato 1:

PROVINCIA DI ORISTANO DEFINIZIONE DEI SERVIZI MINIMI DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE Allegato 1: Regione Autonoma della Sardegna Assessorato dei Trasporti Centro Ricerche Economiche e Mobilità Università degli Studi di Cagliari PROVINCIA DI ISTANO SETTE PIANIFIZIONE TERRITIALE, PITICHE COMUNITARIE,

Dettagli

7.2 Indagine di Customer Satisfaction

7.2 Indagine di Customer Satisfaction 7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 373 clienti di Tiemme Spa sede operativa di Piombino (errore di campionamento +/- 2%) rappresentativo

Dettagli