ORGANISMO UNITARIO DELL AVVOCATURA ITALIANA. Rassegna Stampa. 22 luglio Responsabile: Claudio Rao (tel. 06/

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1 Ufficio stampa Rassegna Stampa 22 luglio 2014 Responsabile: Claudio Rao (tel. 06/

2 SOMMARIO Pag. 3 CORTI D APPELLO: Arretrato, selezione per 400 ausiliari (Il Sole 24 Ore) Pag. 4 RIFORMA GIUSTIZIA: L allarme del governo sulla riforma: Più difficile dopo la sentenza Ruby (La Repubblica) Pag. 6 RIFORMA GIUSTIZIA: Berlusconi pronto a riaprire anche la questione giustizia (Il Messaggero) Pag. 7 L INTERVENTO/1: Spunti per la riforma della giustizia di Salvatore Scuto Presidente della Camera Penale di Milano (Il Corriere della Sera) Pag. 8 L INTERVENTO/2: Uno tsunami sulle libere professioni di Walter Passerini (La Stampa) Pag. 9 AVVOCATI: Avvocati contro avvocati, guerra all Ordine (Il Tempo) Pag.10 RIFORMA P.A.: Riforma PA, subito in pensione primari e professori universitari con più anzianità (Il Messaggero) Pag.11 TRIBUNALI: Sassari, la cittadella giudiziaria è più vicina (La Nuova Sardegna) Pag.12 PROFESSIONI: Basta lavorare gratis per il fisco (Italia Oggi) Pag.14 PROFESSIONI: Studi soffocati dalle scadenze (Italia Oggi) Pag.16 PREVIDENZA: A Cassa ragionieri la comunicazione del volume d'affari (Italia Oggi) Pag.17 UNIVERSITA : Perché le ragazze non scelgono le materia tecnico-scientifiche (Il Corriere della Sera) Pag.18 RISARCIMENTI: Riviste le tabelle sul danno biologico (Il Sole 24 Ore) Pag.19 PRIVACY: Si potrà scegliere con un «clic» se offrire i dati personali a Google (Il Corriere della Sera) Pag.20 PRIVACY: Il Garante blocca Google: Informazioni personali solo con l ok degli utenti (La Repubblica) Pag.21 PRIVACY: Google, sì dell'utente per usarne i dati a fini commerciali (Italia Oggi) Pag.23 FISCO: L'Iva omessa non sarà più reato (Il Sole 24 Ore) Pag.24 FISCO: Abuso e sanzioni, regole «connesse» (Il Sole 24 Ore) Pag.25 FISCO: Dati condivisi fra tutti i paesi (Italia Oggi) Pag.26 FECONDAZIONE ETEROLOGA: Il Ministero: regole per i donatori e sull età delle donne (Il Corriere della Sera) Pag.27 STAMINA: Stamina, è sempre più caos. Oggi nuove infusioni a Brescia (La Stampa) Pag.28 CONDOMINIO: Supercondomini, così l'assemblea (Il Sole 24 Ore) Pag.30 CONDOMINIO: Caldaia: distacco con limiti stretti (Il Sole 24 Ore) Pag.32 CONDOMINIO: Non sempre vietato il doppio incarico (Il Sole 24 Ore) Pag.33 CASSAZIONE: Per l'induzione il nodo dell'«indebito vantaggio» (Il Sole 24 Ore) Pag.34 CASSAZIONE: La Consulta sulla droga non fa uscire dal carcere (Il Sole 24 Ore) Pag.35 CASSAZIONE: Dissesto non sempre effetto di bancarotta (Il Sole 24 Ore) 2

3 IL SOLE 24 ORE Corti d'appello Arretrato, selezione per 400 ausiliari Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha firmato ieri il decreto per la selezione di 400 giudici ausiliari presso le Corti di appello, «un significativo aumento di organico per rafforzare l'efficienza delle Corti anche nello smaltimento dell'arretrato». Lo rende noto il ministero, specificando che possono partecipare alla selezione i magistrati ordinari, contabili e amministrativi e gli avvocati dello Stato, a riposo da non più di tre anni, ma anche i magistrati onorari che non esercitino più, ma che abbiano esercitato con valutazione positiva la loro funzione per almeno cinque anni; i professori universitari in materie giuridiche di prima e seconda fascia, anche a tempo definito o a riposo da non più di tre anni; i ricercatori universitari in materie giuridiche; gli avvocati, anche se cancellati dall'albo da non più di tre anni; i notai, anche se a riposo da non più di tre anni. Il provvedimento permette di sbloccare l'impasse di uno degli strumenti messi in campo dal Governo Letta per dedicare allo smaltimento dell'arretrato una pattuglia di giudici da retribuire in proporzione alla produttività. I posti nel bando riguardano 26 Corti d'appello: Ancona, Bari, Bologna, Brescia, Cagliari, Caltanissetta, Campobasso, Catania, Catanzaro, Firenze, Genova, L'Aquila, Lecce, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Potenza, Reggio Calabria, Roma, Salerno, Torino, Trento, Trieste e Venezia. La domanda di partecipazione, disponibile dal giorno della pubblicazione del provvedimento in «Gazzetta Ufficiale», potrà essere compilata ed inviata in via telematica direttamente dal sito del Consiglio superiore della magistratura ( 3

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9 IL TEMPO Avvocati contro avvocati, guerra all Ordine Assunzioni d oro. Il presidente dei legali romani Vaglio nei guai per abuso d ufficio Toghe e coltelli, ennesimo atto. Nella diatriba feroce in corso tra il presidente dell ordine degli avvocati di Roma, Mauro Vaglio, e il Consiglio Nazionale Forense, guidato da Guido Alpa, si sono aggiunti negli ultimi giorni capitoli freschi. Tutto era partito, nel 2012, dall esposto al Cnf di 4 consiglieri di minoranza dell ordine di Roma contro Vaglio, accusato di aver assunto per un anno un suo socio e amico nelle vesti di «comunicatore» in via diretta e senza gara pubblica. Il Consiglio Nazionale Forense trasmise l atto al Ministero della Giustizia e alla procura che, svolti i primi accertamenti, è stata sul punto di chiedere l archiviazione. Dopo che sul loro tavolo è atterrata - in extremis - una dettagliata relazione di tre ispettori dello stesso Cnf, nei mesi scorsi i pm hanno invece chiuso le indagini ipotizzando il reato di abuso d ufficio per Vaglio mentre il Consiglio Nazionale Forense chiedeva al Guardasigilli Orlando di sciogliere il consiglio dell ordine di Roma. Sul fronte giudiziario, adesso, l ultima novità è la richiesta di giudizio immediato per il reato contestato depositata pochi giorni fa da Vaglio davanti al gup di Roma. L udienza in cui si dovrà decidere in merito è stata rinviata a novembre. Nel frattempo però il presidente dell ordine è passato al contrattacco. Lo scorso maggio aveva fatto deliberare dal Consiglio una durissima presa di posizione contro il Cnf, in cui si poneva l accento sui «forti attriti esistenti» nei suoi confronti «da parte della vecchia dirigenza del Consiglio Nazionale Forense», arrivando a ipotizzare «un vero e proprio attacco su tutti i fronti contro la sua persona». Dopo aver accarezzato le ipotesi di complotto, Vaglio ora ha deciso di poggiare la propria difesa sui fatti. A fine giugno infatti ha depositato un ricorso al Tar del Lazio contro il Cnf, sostenendo che quest ultimo si sarebbe opposto illegittimamente alla consegna di una serie di documenti e atti richiesti dallo stesso Vaglio. Il presidente del Coa di Roma aveva chiesto l accesso ai contratti di assunzione e di consulenza e ai verbali di selezione dei dipendenti del Cnf e dei «responsabili della comunicazione e media» presenti nell organico del massimo organo di rappresentanza degli avvocati. Il 27 maggio scorso la domanda è stata però respinta dal Cnf «in mancanza di un interesse diretto, concreto e attuale» da parte di Vaglio. Martino Villosio 9

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11 LA NUOVA SARDEGNA Sassari, la cittadella giudiziaria è più vicina La giunta decide la tabella di marcia della ristrutturazione dell ex carcere di San Sebastiano: consultazione popolare e contatti con il ministero della Giustizia SASSARI. Anche se le parole d ordine sono coinvolgimento e consultazione della città, il futuro dell ex carcere di San Sebastiano sembra segnato. Se tutto andrà come prevedono gli addetti ai lavori e gli amministratori comunali, il vecchio carcere diventerà la nuova sede degli uffici giudiziari. Quella cittadella giudiziaria invocata da generazioni di magistrati e di avvocati come cuore pulsante della giustizia al centro della città. Nei giorni scorsi la giunta Sanna ha deciso all unanimità la tabella di marcia che dovrebbe concludersi con la riconversione del grande edificio di via Roma nel polo degli uffici giudiziari di Sassari. L esecutivo ha indicato due strade parallele: da una parte l avvio di un processo di «informazione e coinvolgimento della città sulla proposta di utilizzo dell ex carcere quale polo degli uffici giudiziari, attraverso momenti di consultazione di tutti gli interlocutori qualificati e in primis dei rappresentanti degli organi giudiziari e degli operatori del mondo della giustizia». Contemporaneamente, il sindaco Nicola Sanna «avvierà immediati contatti si legge nella delibera con il ministero della Giustizia per accertare tempi e modi per l effettiva disponibilità delle risorse necessarie alla realizzazione dell intervento». La questione dei fondi, ma soprattutto di chi dovrà stanziarli, è determinante. L opera costerà all incirca dodici milioni di euro e, come ha puntualizzato nero su bianco nella sua delibera, l amministrazione comunale «non ha tra le proprie risorse finanziarie gli importi necessari». Per essere più esplicita la giunta ha chiarito «che appare corretto che la ristrutturazione venga conseguita attraverso lo stanziamento di adeguate risorse dal ministero della Giustizia, posto che la principale destinazione dei locali ristrutturati sarà quella di ospitare gli uffici giudiziari, consentendo in prospettiva un risparmio estremamente significativo al ministero, tenuto a rimborsare al Comune la quota prevalente delle spese per il funzionamento degli uffici giudiziari». Si tratta di quasi due milioni di euro che ogni anno vengono spesi per i canoni di affitto delle sedi sparse nella città: l ufficio dei giudici di pace, la corte d appello, il tribunale di sorveglianza. La delibera approvata dall esecutivo è conseguente al protocollo d intesa firmato, dieci giorni prima delle elezioni comunali, dal commissario straordinario Guido Sechi. Con quell atto venne dato il via libera al progetto della cittadella giudiziaria nei diciottomila metri quadrati dell ex carcere dove il Comune di Sassari ha chiesto comunque di destinare un ala dello stabile a luogo di incontro, di cultura e della memoria. Perché l amministrazione ritiene che sia necessario «preservare parte dell ex carcere come testimonianza storica». Ed è a questo scopo che il Comune ha già annunciato che lavorerà in stretta collaborazione con la Soprintendenza dei Beni architettonici che comunque, data la rilevanza storica e architettonica dell edificio, seguirà tutto il lavoro di ristrutturazione. Non a caso oltre il commissario straordinario, i rappresentanti dell apparato giudiziario, del Demanio, dell amministrazione penitenziaria il protocollo d intesa a maggio è stato firmato anche dalla Soprintendenza e dal Provveditorato interregionale per le opere pubbliche per Lazio-Abruzzo e Sardegna che sta elaborando il progetto. 11

12 ITALIA OGGI I sindacati di categoria chiedono a Gerardo Longobardi un riscatto della professione Basta lavorare gratis per il fisco È l'ora di riconoscere il ruolo del commercialista Un nuovo riconoscimento sociale per la professione di commercialista. E un nuovo ruolo del sindacato per rendere il più efficace possibile l'azione di tutela della stessa. È quello che invocano all'unanimità le diverse sigle sindacali di categoria al nuovo consiglio nazionale che sarà guidato da Gerardo Longobardi non appena la Commissione elettorale (convocata per domani al ministero della giustizia) procederà allo spoglio dei voti inviati al ministero dagli ordini territoriali e ufficializzerà la vittoria (con l'85% delle preferenze) della lista «Vivere insieme la professione». In attesa, dunque, del passaggio formale i vertici dei sindacati hanno già pronte una serie di richieste che hanno anticipato a ItaliaOggi. Del resto, come denunciano trasversalmente le sigle sindacali, in questi due anni di commissariamento privi di una guida che tutelasse gli interessi di una categoria che conta 115 mila iscritti, i singoli professionisti hanno continuato ogni giorno a svolgere un ruolo sempre più incisivo a favore dell'amministrazione finanziaria, un gran lavoro di front-office, in gran parte non riconosciuto e non solo dal punto di vista economico. Ecco perché per le rappresentanze questa è la vera priorità per l'agenda del nuovo Cn: vedere valorizzato il contributo dei commercialisti al funzionamento della macchina pubblica. Pronti, ovviamente, a fare la loro parte in tal senso. «È necessario tessere un nuovo rapporto con le istituzioni», dice Marco Cuchel presidente dell'associazione nazionale commercialisti, «e questo vorremo fosse fatto anche con il nostro ausilio, certi di trovare nel nuovo Cn un interlocutore disponibile al dialogo e capace di riconoscere il nostro ruolo, naturalmente nel rispetto delle reciproche competenze e funzioni». «Bisogna lavorare per ricostruire una credibilità e quindi quella rappresentatività che abbiamo perso nell'ultimo», dice invece Roberta Dell'Apa, presidente dell'aidc, l'associazione italiana dottori commercialisti, «siamo un corpo sociale strategico che ha un ruolo di sussidiarietà che deve essere riconosciuto. Accanto a questo bisogna puntare a rafforzare quel legame tra il commercialista e il cliente. E per fare tutto questo noi siamo pronti a lavorare da subito». «È urgentissimo», aggiunge poi Giuseppe Diretto presidente dell'unagraco, Unione nazionale commercialisti e esperti contabili, «che vengano predisposti tutti quegli atti a difesa della professione, dai rapporti con l'agenzia dell'entrate a quelli con i ministeri competenti. È necessario lavorare per tutelare l'iscritto che rivendica con urgenza l'insediamento del nuovo consiglio 12

13 nazionale per ritrovare la dignità della professione». «Il nuovo Consiglio si faccia sentire in materia di riforma della giustizia», precisa invece Domenico Posca presidente di Unico, Unione italiana commercialisti, «dove il nostro ruolo per deflazionare il contenzioso può essere fondamentale e poi si lavori per un riequilibro e una rimodulazione del rapporto con l'agenzia delle entrate. Non è più possibile che i commercialisti continuino a lavorare gratis per il fisco senza averne nessun riconoscimento anche economico». «C'è un doppio fronte su cui lavorare», dice ancora Fazio Segantini dell'ungdcec, l'unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili: «Da una parte verso la società civile per riaffermare quel ruolo che abbiamo sempre avuto fino alla stagione del commissariamento, dall'altra verso il nostro interno. C'è da ricompattare una categoria e per farlo è necessario rivedere le norme che la reggono e che ne regolano l'aspetto elettorale». «La tutela del commercialista» chiude infine Vilma Iaria presidente dell'adc, l'associazione dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, «passa anche attraverso il confronto istituzionale che trova una delle sue massime espressione nei tavoli tecnici istituiti presso i ministeri e presso il Parlamento». In questo senso per l'adc «è evidente la necessità di garantire la presenza di un rappresentante indicato dalle associazioni sindacali accreditate in tutti i tavoli tecnici in cui interviene o viene richiesto l'intervento di un rappresentante del Cndcec. Il punto di vista del Cn richiede necessariamente di essere integrato da quello sindacale per rendere il più efficace possibile l'azione di tutela». Benedetta Pacelli 13

14 ITALIA OGGI L'ingorgo di adempimenti tributari sta mettendo a dura prova i consulenti del lavoro Studi soffocati dalle scadenze La proroga dell'invio del modello 770 è un atto dovuto L'incresciosa situazione creatasi nell'ingorgo di scadenze tributarie sta mettendo a serio repentaglio la funzionalità degli studi dei consulenti del lavoro. Tutto parte dalla decisione del Mef di prorogare le scadenze fiscali, cosa peraltro non nuova visto che avviene puntualmente ogni anno a causa di cronici ritardi gestionali dell'amministrazione finanziaria. Una decisione subita dalle imprese e dai professionisti che si ritrovano stravolta sia la pianificazione dell'attività sia quella finanziaria legata ai versamenti. Questa situazione è stata segnalata prontamente dal Consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro che, con una missiva del 4 luglio, chiedeva lo spostamento anche della scadenza del modello 770/2014. Tale data (31 luglio) è oggettivamente non rispettabile visto che le proroghe hanno portato fino al 20 agosto le date utili a regolarizzare la propria situazione tributaria. E la proroga richiesta per il modello 770 (al 30 settembre) è un atto dovuto da parte dell'amministrazione finanziaria, visto l'ingorgo creato dalla proroga non richiesta delle scadenze fiscali. Non è certamente un gesto di cortesia che viene fatto a imprese e professionisti. Infatti, il ritardo con cui sono stati approvati i modelli e i software relativi agli studi di settore per i contribuenti titolari di partita Iva ha comportato inevitabilmente la proroga degli ordinari termini di versamento. Una proroga inevitabile e non richiesta, come peraltro accaduto più volte in passato. Tuttavia, la conseguenza è stata che lo slittamento di un'importante scadenza, quali sono le dichiarazioni fiscali, ha comportato la coincidenza con gli altri adempimenti. La complessità degli adempimenti necessari per il calcolo delle imposte dovute ha quindi determinato effetti sulle altre scadenze coincidenti nello stesso mese, con conseguente disagio per i contribuenti e i professionisti che li assistono. Oltremodo, contribuenti e professionisti arrivano da un estenuante mese di giugno contrassegnato da ulteriori incertezze e rinvii legati alle imposte locali, a partire dalla Tasi, che non promette nulla di buono per i prossimi mesi. Peraltro la proroga del modello 770 deve intervenire tempestivamente, caso contrario per rispettare la scadenza gli studi si dovranno sottoporre a un tour de force anche notturno per rispettare la data del 31 luglio. E non se ne comprende il perché considerato che la criticità genera da un atto di proroga deciso dal Mef. Per questo la presidente del Consiglio nazionale dell'ordine, Marina Calderone, ha scritto al direttore generale del Mef, Fabrizia Lapecorella, per riportare anche le innumerevoli segnalazioni di disagio pervenute da aziende e da consulenti del lavoro. «Per comprendere quanto si sia complicata l'attività degli studi basta consultare il sito dell'agenzia delle entrate e scaricare il file contenente le 14

15 scadenze del mese di luglio 2014», commenta la presidente Calderone, «sono ben 141 pagine dense di adempimenti e questo da solo rende l'idea di quelli che sono gli impegni ravvicinati nel tempo a carico dei contribuenti e degli intermediari telematici. Per questo la proroga del modello 770 è un atto dovuto. Ma oltre questo abbiamo richiesto anche l'insediamento di un tavolo tecnico utile a definire un calendario di scadenze fiscali rispettoso delle esigenze dell'amministrazione finanziaria, dei contribuenti e dei professionisti che con il loro operato garantiscono allo stato il regolare incasso di imposte, tasse e contributi. E questo non bisogna mai dimenticarlo». Peraltro, la dichiarazione dei sostituiti d'imposta è un adempimento riepilogativo di dati relativi a contribuenti ai quali sono state corrisposte somme soggette a ritenute fiscali e slegato da adempimenti che comportano versamenti. Dunque il differimento sarebbe senza conseguenze in termini di gettito erariale. Anzi, al contrario, potrebbe rivelarsi controproducente per la stessa amministrazione mantenere la data di fine luglio perché nella fretta di ottemperare nei termini, il rischio che i contribuenti commettano qualche errore con conseguenti effetti sulla fase successiva di controllo delle dichiarazioni è inevitabile. Lo scopo principale del modello 770, infatti, è quello di consentire all'amministrazione finanziaria di avere i dati dei contribuenti e quindi verificare se le dichiarazioni fiscali presentate dai singoli contribuenti sono coerenti e fedeli rispetto ai redditi percepiti. Ricevere dati errati potrebbe comportare richieste ai contribuenti non dovute e quindi da annullare in autotutela. 15

16 ITALIA OGGI Entro il 31 luglio A Cassa ragionieri la comunicazione del volume d'affari Il 31 luglio è l'ultimo giorno utile per inviare a Cassa ragionieri i dati del reddito professionale e del volume d'affari ai fini Iva prodotti nell'anno Per comunicare i dati è sufficiente accedere all'area riservata, sezione «Disposizioni e dichiarazioni redditi/dati reddito» del sito. Nel caso di omessa o ritardata comunicazione, è prevista l'applicazione della seguente sanzione: - euro 40,00 se la comunicazione viene presentata oltre il 61 ed entro il 90 giorno dalla scadenza; - euro 100,00 se la comunicazione viene presentata oltre il 90 giorno dalla scadenza ed entro il 31 dicembre dell'anno di scadenza; - euro 300,00 se la comunicazione non viene presentata o viene presentata oltre il 31 dicembre dell'anno di scadenza. 16

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18 IL SOLE 24 ORE Risarcimento. I nuovi importi di Milano Riviste le tabelle sul danno biologico MILANO. Un massimo di 145 euro per giorno di inabilità assoluta, però personalizzato. Altrimenti la misura "standard" sarà di 96. L'Osservatorio sulla giustizia civile di Milano aumenta gli importi per la liquidazione del danno non patrimoniale alla persona. Con l'effetto di riallineare le cifre al costo della vita tenendo conto dell'aumento certificato dall'istat nel corso del 2013: l'incremento sarà quindi dello 0,5634 per cento. A testimoniare la rilevanza delle tabelle milanesi è stata più volte la Corte di cassazione, che ne ha sottolineato l'efficacia come punto di riferimento per l'autorità giudiziaria al momento di tradurre in numeri una fattispecie assai scivolosa come il danno di natura non patrimoniale. Quanto ai numeri, si è proceduto attraverso una valutazione della casistica presentatasi davanti agli uffici giudiziari milanesi per arrivare da una parte a una tabella di valori monetari medi corrispondenti al caso di incidenza della lesione in termini standardizzabili perché assai ricorrente e, dall'altra, a una percentuale di aumento di questi valori medi per aderire in misura maggiore alle peculiarietà del caso singolo. Così, la versione finale delle tabelle inserisce un nuovo valore del punto aumentato di una percentuale variabile e ponderata in rapporto all'esigenza di comprendere anche la sofferenza soggettiva, per cui: - dall'1 al 9% di invalidità l'aumento è del 25% fisso; - dal 10 al 34% l'aumento è progressivo per punto dal 26 al 50%; - dal 25 al 100% di invalidità l'aumento ritorna a essere del 50%. Previsto poi un ulteriore aggiornamento del danno non patrimoniale temporaneo. In questo ambito, a fare da punto di riferimento è il «giorno di invalidità temporanea al 100%». Gli importi oscillano tra un minimo di 96 euro per giorno alla chance di un aumento personalizzato che può arrivare (per giorno) sino a un massimo di 145 euro. La rivalutazione per il 2013 riguarda poi l'adeguamento dei valori di liquidazione del danno anche per la perdita del rapporto parentale. Giovanni Negri Delega fiscale. I temi-chiave su cui stanno lavorando i tecnici del Governo in vista dei provvedimenti attuativi della riforma. 18

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21 ITALIA OGGI Il garante privacy (primo in europa) dà AL COLOSSO USA 180 GIORNI PER ADEGUARE PRASSI E MODELLI Google, sì dell'utente per usarne i dati a fini commerciali Uso commerciale dei dati raccolti da Google solo con il consenso dell'interessato. Il Garante della privacy, con il provvedimento 353 del 10 luglio 2014, primo in Europa, ha impartito prescrizioni al colosso di Mountain View, che ora ha 180 giorni per adeguare prassi e modelli di informativa e raccolta consenso. In sostanza si passa a trattamenti un po' meno all'insaputa dell'interessato, considerato che Google non potrà utilizzare i dati a fini di profilazione, se non ne avrà prima ottenuto il consenso, e dovrà dichiarare esplicitamente di svolgere questa attività a fini commerciali. Rinviata, invece, in parte, per chi non ha un account, la piena attuazione del diritto alla cancellazione dei risultati delle ricerche, affermato dalla sentenza della Corte di giustizia dell'unione europea del 13 maggio 2014 che, nella causa C-131/12. Ma vediamo le cautele prescritte dal garante della privacy. Informativa. Il garante prescrive l'informativa su più livelli. Il primo livello è di carattere generale e fornisce le informazioni più rilevanti per l'utenza: l'indicazione dei trattamenti e dei dati oggetto di trattamento (ad esempio localizzazione terminali, indirizzi Ip), dell'indirizzo presso il quale rivolgersi in lingua italiana per esercitare i propri diritti. Un secondo livello, più di dettaglio, fornisce le specifiche informative relative ai singoli servizi offerti: posta elettronica (Gmail), social network (GooglePlus), pagamenti online (Google Wallet), diffusione di filmati (YouTube), mappe online (Street View), analisi statistica (Google Analytics). Google dovrà spiegare chiaramente, nell'informativa generale, che i dati degli utenti sono monitorati e utilizzati, tra l'altro, a fini di profilazione per pubblicità mirata e che essi vengono raccolti mediante i cookie e anche con tecniche più sofisticate, come ad esempio il fingerprinting (raccolta di informazioni sulle modalità di utilizzo del terminale da parte dell'utente archiviati presso i server della società). Consenso. Ci vuole il consenso dell'interessato per utilizzare a fini di profilazione e pubblicità comportamentale personalizzata i dati degli interessati. La pronuncia ricorda che Google è in grado di usare a fini commerciali sia i dati relativi alle mail sia quelli raccolti incrociando le informazioni tra servizi diversi o utilizzando cookie e fingerprinting. Il consenso deve essere esplicito e l'utilizzo di un servizio non può essere considerato come consenso In proposito il Garante ha anche indicato una modalità innovativa di raccolta del consenso. In particolare si indica la visualizzazione di un'area contenente l'informativa, il link alla privacy 21

22 policy, il link a una ulteriore area dedicata nella quale sia possibile negare o graduare il consenso alla profilazione e, infine, l'indicazione che la prosecuzione della navigazione mediante accesso o selezione di un elemento esterno all'area in primo piano (ad esempio, di un form di ricerca, di una mappa, di un'immagine o di un link) comporta la prestazione del consenso alla profilazione. Conservazione. Google dovrà definire tempi certi di conservazione dei dati, sia per quanto riguarda quelli mantenuti sui sistemi cosiddetti «attivi», sia successivamente archiviati su sistemi di «back up». Per la cancellazione di dati personali, il Garante ha imposto a Google che richieste provenienti dagli utenti titolari di un account siano soddisfatte al massimo entro due mesi se i dati sono conservati sui sistemi «attivi» ed entro sei mesi se i dati sono archiviati sui sistemi di back up. Per quanto riguarda, invece, le richieste di cancellazione che interessano l'utilizzo del motore di ricerca, si devono attendere gli sviluppi applicativi della sentenza della Corte Ue sul diritto all'oblio. 22

23 IL SOLE 24 ORE L'Iva omessa non sarà più reato Stop alla rilevanza penale dei mancati versamenti - Rivisti i termini di accertamento MILANO. Stop alla rilevanza penale degli omessi versamenti dell'iva, anche per venire incontro agli operatori economici in difficoltà congiunturale, ridefinizione delle soglie di rilevanza penale nell'evasione e dei meccanismi che fanno raddoppiare i termini di accertamento, con l'obiettivo di evitarne un utilizzo strumentale negli accertamenti fuori tempo massimo. Insieme alla costruzione dell'architettura normativa sull'abuso del diritto, chiamata a tracciare i confini delle fattispecie in cui può essere contestato, sono questi i temi chiave a cui stanno lavorando i tecnici del Governo in vista dei prossimi provvedimenti attuativi della delega fiscale. Dopo Catasto, semplificazioni e tabacchi (su cui si veda l'articolo a fianco), la prossima tappa sarà quella delle sanzioni tributarie e dell'abuso del diritto. Due argomenti strettamente intrecciati fra loro, che potrebbero confluire in un unico provvedimento oppure in due decreti legislativi paralleli. A ribadire l'intreccio è intervenuto ancora ieri il sottosegretario all'economia, Enrico Zanetti, che intervenendo a un incontro organizzato dai dottori commercialisti di Milano, ha spiegato che «il dibattito è aperto sull'effettiva rilevanza penale dell'elusione fiscale». La decisione sulla forma dei provvedimenti sarà presa solo all'ultimo, ma al ministero dell'economia i lavori sono avanzati e puntano a chiudere il testo nei prossimi giorni, in tempo per un possibile esame in Consiglio dei ministri prima della mini-pausa estiva. Mentre le sanzioni amministrative per ora rimangono sullo sfondo, l'attenzione si è concentrata sui reati tributari, e potrebbe portare novità rilevanti sui casi di punibilità: novità attese anche per il fatto che naturalmente il favor rei permetterebbe di applicarle anche ai procedimenti in corso. La delega (articolo 8, comma 1 della legge 23/2014) chiede di legare la punibilità ai «comportamenti fraudolenti, simulatori o finalizzati alla creazione e all'utilizzo di documentazione falsa». In un quadro come questo non rientrerebbero i casi di omessi versamenti dell'iva, perché chi dichiara ma poi non paga (magari a causa della crisi) non è guidato da intenzioni fraudolente. Lo stesso discorso si può applicare anche alle ritenute: i due casi sono intrecciati anche nella disciplina attuale (decreto legislativo 74/2000), che infatti applica ai mancati versamenti Iva (articolo 10-ter) le stesse pene previste per le ritenute (articolo 10-bis): reclusione da sei mesi a due anni quando il mancato versamento supera i 50mila euro per ogni anno d'imposta. Resta da capire se l'esclusione futura sarà generalizzata oppure coordinata in qualche modo con le soglie che negano la sospensione condizionale della pena per gli omessi versamenti superiori ai tre milioni di euro. Sul raddoppio dei termini, invece, la riforma in cantiere punta a evitare comportamenti "opportunistici" dell'amministrazione, sempre nell'ottica di far scattare il reato solo quando la condizione sostanziale lo delinea. Il problema è quello aperto dalla sentenza 247/2011 della Corte costituzionale, che ha confermato il via libera alla possibilità di raddoppiare ex post i termini di accertamento quando si superano le soglie di punibilità. Le regole attuali permettono infatti di "resuscitare" accertamenti il cui ordinario termine quinquennale è scaduto, arrivando a riaprire controlli dopo che è scattata anche la prescrizione per il reato (sei anni, aumentati di un quarto, per le annualità pre-2011): tutti casi che l'attuazione della delega dovrebbe cancellare. Francesca Milano Gianni Trovati 23

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