il giornale italiano anno 11, n. 101 maggio 2005

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1 anno 11, n. 101 maggio 2005 Joseph Ratzinger è Benedetto XVI Benedetto XVI Roma - Entusiamo e soddisfazione, ma anche delusione per l elezione del nuovo Papa. Tra le tante anime del mondo cattolico ad essere soddisfatte per l elezione di Joseph Ratzinger a pontefice, spicca il saluto che gli rivolge Comunione e Liberazione: «Insieme a tutta la Chiesa - ha commentato don Julian Carron, successore di don Giussani alla guida del movimento ecclesiale - ci accompagnamo a lui, come ci ha chiesto, affidandoci a Maria che sta dalla nostra parte». Le Acli: «..la scelta del nome, Benedetto XVI - commenta Luigi Bobba, presidente delle Acli - conferma l impegno per la pace, in continuità con quello che fu detto, all inizio del secolo scorso, il Papa della pace, vale a dire Benedetto XV». Soddisfatta anche l opera Don Orione: «Se Giovanni Paolo II ha contribuito al crollo del muro comunista a Oriente - ha commentato don Flavio Peloso, Superiore generale dell Opera - Benedetto XVI, nel tempo che la provvidenza gli assegnerà, certamente darà qualche scalpellata alle strutture di peccato dell Occidente». Gli organizzatori della Giornata Mondiale della Gioventù, si aspettano che il nuovo Papa «saprà costruire un rapporto stretto e profondo con i giovani», ha detto il responsabile della GMG, Heiner Koch, che ad agosto organizzerà il grande raduno di Colonia dove il defunto Papa aveva annunciato la sua presenza. Voci fuori dal coro esprimono invece profonda delusione, come il progressista Hans Kung, uno dei teologi più controversi del pensiero cattolico contemporaneo (nel 1974 il Vaticano lo costrinse a cedere la cattedra di teologo ufficiale), che sperava in un Papa riformista. La scelta del nome Benedetto XV, dichiara Kung, «lascia comunque sperare che Ratzinger decida di seguire una linea d azione moderata». «Il peggio del peggio». Così una delle leader della Federazione delle femministe internazionali, Francesca Koch, commenta l elezione di Ratzinger. Una dottrina, quella del nuovo pontefice, che «nega i diritti delle donne e costringe a una morale sessuale priva di ogni rispetto della persona». Don Gallo, il prete di strada e degli emarginati, fondatore della Comunità di San Benedetto al porto di Genova dice: «È il mio Papa, ma io continuerò a gridare dalla parte degli ultimi, sarò vicino ai poveri e a coloro che cercano una teologia che vive con la gente». Michel Benedetto XV J. Ratzinger Dandoy, portavoce della Chiesa protestante del Belgio, esprime «..dubbi sulla capacità del nuovo Papa, di approfondire il dibattito ecumenico - aggiungendo che non è il Papa che i cattolici progressisti sognavano». L unione atei e agnostici razionalisti evidenzia «la volontà di portare la Chiesa in una posizione ancora più retrogada. La Chiesa può fare quello che vuole ma non deve toccare lo stato laico». Propositi e interviste tratti dalla stampa italiana Nelle foto: a sinistra la gioia dei promotori dell iniziativa «j y vis j y vote», Antonio Hodgers e Pierre Maudet, a destra la consolazione dell UDC. (a pagina 3) Nel cantone di Ginevra 80 mila stranieri ottengono il diritto di voto a livello comunale Il potere non logora: triplicato il patrimonio di Berlusconi Da quando il premier è "sceso in campo", nel 1994, il suo impero ha moltiplicato il valore da 3 a 9 miliardi di euro. Mediaset cresciuta del 187%, rispetto a una flessione del 4% delle tv commerciali europee. MARTINET-POLGA SA Il Sindacato. Secrétariat de Genève 5, chemin Surinam 1203 Genève Tel.: Fax: geneve@unia.ch Tél. (004122) Fax (004122) Natel (004179) Chemin de Delay, 26 CH-1214 VERNIER-GENEVE

2 anno 11, n. 101 maggio 2005 pagina 2 Commemorato a Ginevra il 60 anniversario della Liberazione su iniziativa del COMITES, con il patrocinio del Consolato Generale d'italia, all insegna di «ora e sempre Resistenza» GINEVRA, 23 aprile Quale migliore celebrazione del 60 anniversario della Liberazione (25 aprile aprile 2005) di quella che ha insieme onorato coloro che, in un periodo particolarmente tormentato della storia d'italia, sacrificarono la propria vita in nome degli intramontabili ideali di libertà e uguaglianza, di solidarietà e giustizia, e gli assassinati dalla mafia, rappresentati in Francesco Celia Il Console P.V. Massa quest'occasione, da Giuseppe Impastato e dal sacrificio della sua giovane vita per l'affrancamento dal potere mafioso? Partendo da quanto esclamò Sandro Pertini di fronte ai misfatti del terrorismo degli anni '70, gli organizzatori della riuscita commemorazione hanno voluto significare a quel suo ora e sempre Resistenza che la lotta continua nel tempo. Dopo le parole di Francesco Celia, Presidente del COMITES e di Paolo Vincenzo Massa, Console Generale d'italia, l'atmosfera degli anni della Resistenza ha preso corpo, con le eccellenti interpretazioni di Francesca Cauvin, Fiorella Celia e Francesca Pellacani, attraverso la lettura delle poesie Epigrafe per Marzabotto di Salvatore Quasimodo e Per i martiri di Piazzale Loreto di Alfonso Gatto e del brano Non bisogna Elena Pàstina piangere di Elio Vittorini, tratto dalla prima stesura del romanzo Uomini e no e con le melodie delle canzoni L'avvoltoio, Gorizia e I morti di Reggio Emilia. La prima parte si è conclusa con l'appello lanciato dalla poesia Ricostruiamo il mondo di Elena Pàstina, responsabile della Commissione Cultura del COMITES. Ed è stata quest'ultima a introdurre, con parole appassionate, il concetto di una commemorazione comprendente coloro che lottarono, che lottano e che lotterano, per permettere alle generazioni successive di vivere con dignità. Il collegamento alle ultime parole del brano di Vittorini è venuto spontaneo: di F. Cauvin - F. Pellacani - F. Celia fronte alla fila dei morti di Milano, trucidati dall'uomo dal nero scudiscio, un vecchio signore dagli occhi azzurri, al quale Berta chiede "Ma che dobbiamo fare?", risponde "Oh! Dobbiamo imparare". "Imparare cosa? Cos'é che insegnano?". "Quello per cui sono morti". Si sono quindi accomunati i valori di coloro che hanno lottato contro il nazifascismo e quelli di coloro che hanno lottato e lottano contro la mafia, spesso pagando con la propria vita, dimostrando che la Resistenza di queste donne e uomini non è solo un ideale di 60 anni fa, ma resta e rimarrà un ostacolo indistruttibile contro qualsiasi attentato alla dignità umana. E si è aggiunta, quasi in chiusura del film I Cento Passi di Marco Tullio Giordana, proiettato subito dopo, un'altra morte altrettanto vera, quella di Giuseppe Impastato, ragazzo di Cinisi, vicino Palermo, fatto esplodere il 9 maggio 1978 con sei chili di tritolo per aver osato ribellarsi, lui nato in una famiglia legata al "padrino" Tano Badalamenti, alla mafia. I cento passi sono quelli che separano la casa di Giuseppe (magistralmente interpretato da Luigi Lo Cascio, al suo primo ruolo sullo schermo) da quella del boss mafioso Badalamenti che, dopo un lungo silenzio della giustizia, sarà condannato all'ergastolo quale mandante dell'omicidio Impastato dalla Corte d'assise di Palermo l'11 aprile 2002, due anni prima della sua morte avvenuta in un carcere americano. Cento passi che, nonostante l'atmosfera che lo circonda, Peppino (Giuseppe) non esiterà a percorrere trascinando suo fratello terrorizzato, sotto le finestre del boss, urlando a tutto il paese che lui, Giuseppe, ha dichiarato guerra alla mafia. Scoprirà l impegno politico, e userà, come arma, una radio locale, sulle cui onde attaccherà con rabbiosa ironia il potere mafioso di Badalamenti. Pare significativo concludere citando Claudio Fava, autore con Monica Zapelli, della sceneggiatura del film, giornalista, scrittore, parlamentare e figlio di Giuseppe Fava, ucciso anch'egli dalla mafia : quelli come Impastato, sono gli uomini davvero pericolosi per i boss. Sono la morte della mafia, perché insegnano ai giovani l'alfabeto della libertà, la potenza dell'ironia. Piccoli eroi quotidiani in lotta contro la lunga linea d'ombra racchiusa in quei cento passi che separano la via della "normalità" da quella del crimine.

3 anno 11, n. 101 maggio 2005 pagina 3 Diritto di voto per gli stranieri a Ginevra I cittadini hanno accettato domenica di accordare il diritto di voto agli stranieri sul piano comunale. Rifiutato invece il diritto di eleggibilità Ginevra - La strategia scelta dalla sinistra e dai sindacati per promuovere l'integrazione politica degli stranieri a Ginevra ha avuto successo. Presentando due iniziative «gemelle» - una proponeva il diritto di voto e di eleggibilità, mentre l'altra si limitava al diritto di voto - sono riusciti a compiere almeno un primo passo verso la concessione dei diritti politici agli stranieri. Con una maggioranza del 52,29%, i ginevrini hanno accordato agli stranieri residenti da almeno otto anni in Svizzera il diritto di pronunciarsi sul piano comunale. La seconda iniziativa, che comprendeva anche il diritto di eleggibilità, è invece stata respinta dal 52,78% dei votanti. Ginevra raggiunge così Neuchâtel, Giura, Friburgo, Vaud, Appenzello esterno e Grigioni nel novero dei cantoni che hanno accordato diritti politici agli stranieri. Diritti che però sono regolati in modo molto diverso da cantone a cantone. Nel canton Neuchâtel gli stranieri hanno il diritto di voto a livello comunale fin dal 1849, a livello cantonale dal Nel 2003 i stranieri del cantone hanno potuto partecipare anche all'elezione dei deputati al Consiglio degli Stati (camera dei cantoni a livello federale), che sottostà alla legislazione cantonale. Nel canton Giura gli stranieri hanno il diritto di voto a livello comunale e cantonale dal 1980, salvo nel caso in cui si voti sulla costituzione. Dal 2000 gli stranieri possono essere eletti negli organi legislativi comunali, dal 2005 anche negli esecutivi. Il diritto di voto attivo per gli stranieri è stato introdotto nel canton Vaud con l'accettazione della nuova costituzione cantonale nel Approvata lo stesso anno, la costituzione del canton Friburgo prevede invece solo la possibilità di elezione a livello comunale (diritto di voto passivo). Le nuove costituzioni comunali di Appenzello esterno e Grigioni accordano ai comuni la facoltà di concedere il diritto di voto agli stranieri. Il voto a Ginevra rappresenta tuttavia una novità, perché per la prima volta la questione dei diritti politici per gli stranieri è stata posta direttamente, senza essere inclusa in una riforma complessiva della costituzione. "Se l'obbiettivo minimo per il comitato organizzatore "J'y vis, J'y vote" é stato raggiunto - afferma Luca Falciola, dirigente dei Democratici di Sinistra e coordinatore dell'ulivo di Ginevra - lascia una certa delusione tra i cittadini stranieri il rifiuto di concedere anche il diritto all'eliggibilità. Il risultato - aggiunge -, dunque, è monco ma dopo tante insistenze può essere considerato un punto di partenza dopo tante delusioni. Ora rimane da capire se e come questo risultato, da un lato, possa realmente motivare i cittadini stranieri residenti a Ginevra a votare e, dall'altro, possa convincere i partiti ginevrini a dare la dovuta attenzione a questi nuovi elettori". E dato che il corpo elettorale ginevrino, in seguito a questo referendum, risulta ampliato di circa il 20%, le prossime consultazioni a livello locale, secondo l'espontente DS in Svizzera, potrebbero essere fortemente influenzate dagli orientamenti di questo elettorato. Italiani e spagnoli, con circa cittadini ciascuna, insieme a portoghesi, con circa cittadini sono le comunità che potrebbero fare la parte del leone, raccogliendo oltre la metà dei residenti stranieri che hanno acquisito il diritto di voto grazie a questa votazione. Il fatto importante, per Falciola, in ogni caso, è "che anche a Ginevra si stia proseguendo, pur se a velocità ridotta, nel processo di estensione dei diritti politici ai cittadini stranieri e che la prossima volta, forti di una rappresentanza più interessata un referendum di questo tipo potrà avere un consenso maggiore". News ITALIA PRESS Quache dettaglio sull esito del voto dell iniziativa j y vis, j y vote Anche se l iniziativa per il diritto di voto è stata accettata, diversi Comuni hanno detto NO: Aire-la-Ville, Anières, Bellevue, Choulex, Collonge- Bellerive, Vésenaz, Cologny, Corsier, Genthod, Gy, Jussy, Grand e Petit-Lancy, Meyrin, Onex, Perly-Certoux, Pregny-Chambésy, Puplinge, Russin, Satigny, Soral, Thônex, Vandoeuvres, Vernier, Châtelaine, Le Lignon,Veyrier e un quartiere di Ginevra, Florissant- Malagnou. La più alta percentuale di SI è venuta dai Suisses de l étranger: il 66,6%. Al contrario, se l iniziativa sul diritto di voto e eliggibilità degli stranieri è stata rifiutata, diversi Comuni hanno detto SI: Avully, Carouge, Cartigny, Céligny, Chancy, Ginevra, Hermance e gli Suisses de l étranger, anche quì con la più alta percentuale di SI, 61,7%. La partecipazione al voto è stata del 45,4%. I potenziali nuovi elettori sono circa 80 mila. Abbonatevi e sostenete il giornale italiano Il giornale italiano è il mezzo di informazione del CAIG (Coordinamento Associazioni Italiane Ginevra). Esso riporta le notizie provenienti dall Italia, dalla Svizzera e da altrove, che interessano particolarmente gli italiani di Ginevra. Ogni mese il giornale italiano è recapitato per posta al vostro domicilio. Esce 10 volte all anno. Per abbonarsi: il giornale italiano / CP 1025 / 1227 CAROUGE CCP Abbonamento annuo Fr / Sostenitore Fr. 50.-

4 La Costa dei Barbari Una guida radiofonica, pratica e scherzosa, per gli utenti della lingua italiana "La Costa dei Barbari è sicuramente la più collaudata fra le rubriche ticinesi di buona lingua". Si tratta di un'affermazione contenuta nel recente libro La terza lingua, curato da Bruno Moretti e uscito alla fine del 2004 per l'editore Dadò di Locarno. Dall'ottobre del 1959 questo programma storico della RSI (Radio svizzera di lingua italiana) - attualmente in onda sulla Rete Due il sabato alle 10 e sulla Rete Uno la domenica alle si preoccupa della buona lingua ma senza pedanteria, in tono scherzoso e senza eccessivi purismi, ma con un costante sorriso sulle labbra. La formula del programma è quella della divulgazione leggera, del proporre e del discutere piuttosto che dell'imporre e del prescrivere. La Costa è magistralmente condotta quasi da sempre dal trio Flavia Soleri, Febo Conti e Luigi Faloppa su testi di Giorgio Passera e Rolf Schürch, ai quali dal 2000 la RSI ha affidato la responsabilità della trasmissione. Il programma si basa sulla successione di piacevoli rubriche che coprono varie aree tematiche tutte relative alla lingua italiana: l'aspetto storico, evolutivo, etimologico, i latinismi, le parole rare o dimenticate, i modi di dire. Per quanto riguarda l'attualità, invece, i redattori si occupano di linguaggi settoriali, da quello dei giovani a quello dello sport, dagli anglicismi alle parole della scienza o dell'informatica. Spesso vengono inseriti dei cicli monotematici nei quali si tratta sull'arco di varie puntate, per esempio, il rapporto lingua/ dialetti, oppure si considerano le principali figure retoriche. Il contatto con il pubblico è garantito da sempre dalla posta, con una rubrica fissa e corposa, presente in ogni puntata e dal titolo A chi ci interpella via e- mail o per posta contenti e precisi daremo risposta. Una delle chiavi della longevità del successo della trasmissione consiste proprio in questa continua interattività con gli ascoltatori. A- scoltatori che non si limitano a fare domande, a chiedere spiegazioni, ma che denunciano errori e storpiature a cui la nostra lingua viene sottoposta nella pratica quotidiana dai media alla pubblicità, dai foglietti che troviamo nelle confezioni dei medicinali, alle comunicazioni ufficiali di importanti aziende. E gli ascoltatori che possono partecipare a concorsi con in palio premi quindicinali in libri e finali in consistenti buoni viaggio, non sono soltanto ticinesi: la corrispondenza giunge anche da persone che abitano in Romandia o nella Svizzera tedesca e che, nonostante questa loro collocazione geografica, hanno a cuore le sorti del nostro idioma. Ed è piacevole seguire questa simpatica ed utile guida radiofonica all'uso orale e scritto della lingua italiana in compagnia al trio Soleri-Conti-Faloppa che, pur divertendo, riesce a proporci le numerose peculiarità dell'italiano. anno 11, n. 101 maggio 2005 pagina 4 IN LIBRERIA Tiziano TERZANI, «UN ALTRO GIRO DI GIOSTRA». Viaggio nel male e nel bene del nostro tempo Editore Longanesi - collana Il Cammeo pagine 578, euro anno 2004 Viaggiare è sempre stato per Tiziano Terzani un modo di vivere e così, quando gli viene annunciato che la sua vita è in pericolo, mettersi in viaggio alla ricerca della soluzione è la sua risposta istintiva. Solo che questo è un viaggio diverso da tutti gli altri, e anche il più difficile perchè ogni passo, ogni scelta a volte fra ragione e follia, fra scienza e magia ha a che fare con la sua sopravvivenza. Alla fine il viaggio esterno alla ricerca di una cura si trasforma in un viaggio interiore, il viaggio di ritorno alle radici divine dell'uomo. Un libro sull'america, sull'india, sulla medicina classica e quella alternativa, sulla ricerca della propria identità. Andrea CAMILLERI, «PRIVO DI TITOLO» editore Sellerio di Giorgianni - collana La memoria pagine 296, euro anno 2005 Privo di titolo intreccia la storia dell'unico martire fascista siciliano del biennio rosso con la colossale beffa di Mussolinia, la città nei pressi di Caltagirone che avrebbe dovuto celebrare per sempre la gloria del duce. In un'intervista, concessa a La Nazione nel 2002, Andrea Camilleri dichiarò: "Voglio assolutamente scrivere la storia di un eroe immaginario in un paese immaginario. Mi riferisco alla storia dell'unico martire fascista che poi ho scoperto essere stato ammazzato dai suoi per errore. L'ambientazione ovviamente sarà quella che sarebbe dovuta diventare Mussolinia, la città che non fu mai costruita e della quale al duce, nel 1928, fu mostrato un fotomontaggio". Circolo Vicentini - Ginevra Sabato 21 maggio 2005 ore alla sala comunale del Grand-Lancy Serata danzante con l orchestra «Jacky Guilloz» cena gastronomica vicentina per prenotare: Patronato INCA-CGIL 5, ch. Surinam / Case postale GINEVRA 13 Tel Fax incaginevra@bluewin.ch Aperto dal lunedì al venerdì: e

5 anno 11, n. 101 maggio 2005 pagina 5 Non facciamo i conti senza l'oste Berlusconi-bis. Tanto quanto si prevedeva e poteva essere programmato alla luce, sia delle consultazioni tra i partiti che alla luce della logica politica del momento. Il centrodestra non ha coesione, ma ha i numeri in parlamento per fare passare proposte e progetti. Nel 2006 si voterà per le politiche, che rappresenteranno un'altra partita con altre regole e sviluppata in altri termini, ove sia Friuli (la più globalizzata e moderna della regioni) e la Sicilia (la più legata al rapporto cittadino-potere-partito) voteranno con il resto d'italia. Il Centro sinistra, che ha vinto elettoralmente le elezioni regionali, è ancora alla ricerca di un programma politico unitario, sia tra le fila dell'ulivo che tra quelle dell'unione. Tutti sappiamo che governare - vincendo le elezioni- una nazione comporta criteri e determinazione diversa rispetto al buongoverno di una regione o di una zona transregionale. Sulla scorta di queste considerazioni, Berlusconi, dimissionario e reincaricato, ha compiuto l'unica innovazione possibile ed immaginabile in vista delle politiche: rinsaldare il rapporto con la Lega, umiliando AN e UDC. Perchè la Lega si sarebbe anche presentata solitaria alle politiche, mettendo in difficoltà serie la CdL, mentre AN e UDC non ne avrebbero nè la forza individualista nè il coraggio. Quindi le risultanze evidenti sono una riproposizione dell'alleanza con la Lega Nord e il traino forzoso in questo progetto di AN e UDC. La matematica non è un'opinione e Berlusconi, o meglio i suoi matematici sanno, perchè hanno studiato i meccanismi e i numeri dei risultati regionali, che trasformando i dati regionali in dati parlamentari, vedono che numericamente i coleggi uninominali di Camera e Senato più a rischio sono a nord-ovest e a sud (isole escluse). Quindi un'azione incisiva al Nord- Ovest produrrà (nel pensiero di Berlusconi) un effetto benefico e risanatore. Attenzione, questo semprechè i centristi di AN e l'udc rimanessero agganciati al progetto di Forza Italia. E' sufficiente che i moderati elettori dell'udc e di AN spostino il baricentro e il progetto Bossi- Berlusconi salta. Attenzione, anche nei ranghi del Centrosinistra i dubbi sussistono; Centrosinistra, dentro il quale la costola respiratoria è rappresentata da Rifondazione Comunista che è indispensabile in tutti i sensi, tenuto conto dei numeri scaturiti dai risultati elettorali regionali: i quali risultati dimostrano che la somma di DS e Margherità non è sufficiente per sfondare nel sistema parzialmente maggioritario offerto da un'elezione politica generale. Quindi cosa fare? Strategicamente Prodi sapeva che l'unico modo per incassare la vittoria elettorale nell'immediato periodo era rappresentato dal ricorso alle urne adesso, e Berlusconi ha riversato speranze nel rispetto dogmatico e canonico che Ciampi ripiega nel testo costituzionale. Ciampi sapeva che la maggioranza dei voti popolari oggi è dalla parte di Prodi, ma la maggioranza parlamentare in una democrazia parlamentare a rappresentanza parlamentare intermediata è più importante di quella e- spressa in modo intermedio dalla sovranità popolare. Lo dice semplicemente la Costituzione repubblicana italiana. L'asse Berlusconi-Bossi lo sapeva già prima delle elezioni regionali. Avranno AN e UDC (con l'enorme mal di stomaco che si ritrovano) il coraggio di fare cadere ora il Governobis? Antonio Giacchetta Le elezioni regionali, la crisi del governo Berlusconi e il governo Berlusconi-bis in immagini

6 anno 11, n. 101 maggio 2005 pagina 6 Comunicato del Consolato Generale d Italia Ginevra REFERENDUM 2005 «Norme in materia di procreazione medicalmente assistita» (Legge 19 febbraio 2004, n. 40) COMUNICATO PER I CITTADINI ITALIANI RESIDENTI ALL ESTERO Domenica 12 giugno 2005 si svolgeranno le consultazioni per QUATTRO referendum popolari sul tema «procreazione medicalmente assistita». I quesiti referendari sono così denominati: «Limite alla ricerca clinica e sperimentale sugli embrioni» «Norme sui limiti all accesso» «Norme sulle finalità, sui diritti dei soggetti coinvolti e sui limiti all accesso» «Divieto di fecondazione eterologa» I cittadini italiani residenti all estero, iscritti nelle liste elettorali, potranno partecipare al referendum votando PER CORRISPONDENZA, tramite il sistema postale. A questo fine, il Consolato Generale competente, entro il 25 MAGGIO 2005, provvederà ad inviare per posta, al domicilio di ciascun elettore, un PLICO contenente il testo della legge sul voto all estero, un foglio informativo che illustra le modalità di voto, il certificato elettorale, le quattro schede elettorali (una per ciascun referendum), una busta completamente bianca ed una busta già affrancata recante l indirizzo dell Ufficio consolare stesso. L elettore, utilizzando la busta già affrancata e seguendo le istruzioni contenute nel foglio informativo, dovrà spedire SENZA RITARDO le schede elettorali votate, in modo che arrivino al Consolato Generale entro - e non oltre - le ore 16 ora locale del 9 GIUGNO L elettore che, alla data del 29 MAGGIO 2005, non avesse ancora ricevuto a casa il plico elettorale, potrà rivolgersi al Consolato Generale per verificare la sua posizione elettorale e chiedere un duplicato. IL CONSOLATO GENERALE È A DISPOSIZIONE DEI CITTADINI PER QUALSIASI ULTERIORE INFORMAZIONE

7 anno 11, n. 101 maggio 2005 pagina 7 Protestano i Presidenti dei COMITES in Svizzera Riduzione del personale nei consolati e scarsa preparazione, mancato reclutamento in loco; ritardo erogazione contributi ai COMITES; elenco degli elettori: sono disfunzioni che potrebbero scaturire in forme di protesta pubblica PRESA DI POSIZIONE DEI PRESIDENTI COM.IT.ES. IN SVIZZERA Il Coordinamento dei Presidenti dei COM.IT.ES. in Svizzera riunitosi il 9 aprile 2005 presso la Casa d'italia a Berna ha avuto modo di fare un'analisi dello stato degli italiani residenti nella Confederazione, dibattendo sui problemi e sulle prospettive da perseguire attraverso il coinvolgimento della comunità italiana e delle nostre istituzioni. Nella discussione è emersa la necessità di ribadire alcuni concetti e principi alla cui affermazione lavorano i Presidenti dei Comites. Il Presidente del COMITES di Ginevra, Francesco Celia I Comitati degli italiani all'estero nell'espletamento dei poteri che sono loro assegnati dalla legge 23 ottobre 2003 n. 286 invitano il corpo diplomatico italiano presente sul territorio elvetico al rispetto dei dettami legislativi, che attribuiscono agli organi di rappresentanza dei cittadini italiani all'estero la massima tutela dei diritti dei nostri connazionali. Per queste ragioni si chiede all'ambasciatore S.E. Pier Benedetto Francese di farsi portavoce presso gli organi competenti del Ministero degli Affari Esteri per potenziare in modo adeguato la rete consolare, affinché vengano risolte tutte le questioni che qui di seguito vengono esposte. Inoltre, considerate le imminenti votazioni referendarie, l'intercomites chiede un impegno straordinario da parte dei ministeri competenti per permettere a tutti i cittadini aventi diritto di voto di partecipare alla consultazione refendaria. Vigileremo affinché queste nostre richieste possano trovare adeguata soluzione nei tempi e nei modi indicati, e affinché a fronte di queste rivendicazioni vengano messi in essere una ragionevole collaborazione e disponibilità di mezzi e di risorse umane presenti sul territorio. L'Intercomites chiede l'assunzione di personale locale nei diversi ambiti pubblici, e che questa pratica tenga fede delle competenze e della pratica concorsuale a cui sottostanno le assunzioni di personale per i pubblici uffici. 1. Si protesta vivamente per la costante riduzione del personale consolare, che nella maggioranza delle circoscrizioni consolari non è attualmente in grado di sopperire non solo alle necessità ma anche e soprattutto ai diritti dei connazionali residenti in Svizzera. 2. Si rileva inoltre il persistere di insufficiente preparazione del personale disponibile, che oltre ad essere impreparato concorre ad aumentare lo scontento e la dolorosa indelebile convinzione nei nostri connazionali di essere in emigrazione persone di seconda categoria. 3. Si chiede formalmente a tutte le autorità dei Consolati Generali, dei Consolati e delle Agenzie Consolari di spiegare in modo formale, ufficiale ed univoco i motivi del mancato reclutamento di personale in loco, così come i motivi della carente valutazione controllata al fine di s e l e z i o n a r e adeguatamente, come garantito per legge (concorsi che tra l'altro sono costati e costano...) atti ad assicurare non solo un personale inutilmente costoso ma anche e sopratutto ad essere garante di una competenza biculturale rispettosa delle leggi nazionali e delle specificità relative al territorio elvetico. 4. Si rinnova vivamente l'ormai tradizionale rammarico che raggiunge purtroppo i limiti dell'indignazione, per i ritardi con cui l'erogazione dei contributi approvati dal MAE viene centellinata nei confronti delle sedi dei COM.IT.ES. che si vedono costrette, per i pagamenti fissi della gestione (affitto, spese postali ecc.) a prelevare dalle sostanze private, spesso al limite delle disponibilità familiari, da parte dei membri stessi dei COM.IT.ES., che devono anticipare tali somme per 4-6 mesi ogni anno, e naturalmente senza riconoscimenti di sorta. 5. Si auspica inoltre, e non solo in vista dei doveri elettorali dei cittadini residenti o non residenti sul territorio metropolitano, di incrementare in modo adeguato e corretto (selezione mediante concorsi di selezioni corrette e secondo le disposizioni ministeriali) del personale (digitatori) che non può essere scelto secondo criteri di clientelismo arbitrario ma secondo criteri di competenza. 6. Viene espressa in modo tanto rispettoso quanto ineluttabile, e tenendo conto di tutte le difficoltà e delle sfaccettature specifiche di ogni rappresentanza consolare, la dolorosa convinzione di essere l'oggetto di disattenzione da parte delle autorità e del personale dei consolati in quanto emigrati residenti all'estero. Questa convinzione è difficile da cancellare anche negli animi dei Presidenti dei COM.IT.ES. stessi, soprattutto quando viene ad essere confermata l'impressione che tale personale tende a misconoscere la dignità dell'emigrato. L'Intercomites pertanto rende noto all'ambasciata italiana in Berna, che se entro le prossime settimane, e cioè prima della metà del prossimo mese di giugno, non pubblicherà ufficialmente delle risposte chiare e precise a questi quesiti, che per l'intercomites sono di estrema importanza, i COM.IT.ES.della Confederazione attueranno una giornata di protesta con l'occupazione di tutti i Consolati Generali, dei Consolati e delle Agenzie Consolari in Svizzera. In questa protesta sarà coinvolta tutta la nostra comunità, e successivamente passeremo a forme di protesta di piazza che confluiranno in una manifestazione di protesta presso la sede dell'ambasciata d'italia a Berna.

8 anno 11, n. 101 maggio 2005 pagina 8 I Democratici di Sinistra in Svizzera invitano a votare SI per i referendum sulla procreazione medicalmente assistita Tra poco meno di un mese, il 12 ed il 13 giugno prossimo, saremo nuovamente chiamati ad esprimere il nostro voto circa il referendum sulla procreazione medicalmente assistita, in un contesto dove i cittadini Italiani residenti all estero si esprimeranno per corrispondenza. Poiché non sempre attraverso i mezzi informativi, quali televisioni e stampa, sono spiegati chiaramente i contenuti del referendum in questione e la materia sia di notevole difficoltà, vorrei qui cercare di spiegare su cosa siamo chiamati ad esprimerci. Prima di tutto occorre spiegare cosa s intende per fecondazione medicalmente assistita e quando vi si ricorre: è l aiuto che la scienza offre a tutte quelle coppie che non possono avere figli e a quelle che pur essendo fertili ma portatrici di malattie ereditarie o infettive, a far nascere loro bambini sani. Saremo chiamati ad abrogare non tutta la legge n 70/2004 ma bensì solo alcune delle sue parti, nello specifico 4 quesiti di diverso contenuto. 1. LA SALUTE DELLA DONNA Tutti sanno che una donna che vuole mettere al mondo un figlio è chiamata ad affrontare un percorso impegnativo sia dal punto di vista fisico che sul piano psicologico. Il primo obiettivo di questo quesito referendario è quello di aiutare la donna nei seguenti modi: - consentendo di ricorrere alla fecondazione assistita anche alle coppie fertili che rischiano di trasmettere al feto malattie genetiche, ereditarie o infettive. - non imponendo per legge il trasferimento dell ovulo fecondato nel corpo della donna in assenza di un suo rinnovato consenso. - permettendo alle coppie portatrici di malattie genetiche, l esame dell embrione prima del trasferimento nell utero della donna, per evitare l impianto di un embrione malato ed un eventuale ricorso ad un aborto terapeutico. - consentendo il congelamento degli embrioni prodotti con la fecondazione assistita; oggi il divieto obbliga la donna, in caso d insuccesso, a sottoporsi a più cicli di trattamento con possibili danni per la sua salute. - revocando l obbligo di fecondare un numero massimo di 3 ovuli da trasferire tutti contemporaneamente: questo perché ad esempio una ragazza di 20 anni o una donna di 40 hanno ovviamente esigenze terapeutiche diverse. 2. L EQUIPARAZIONE DEI DIRITTI DEL CONCEPITO A QUELLI DELLA DONNA Con l attuale legge 40/2004 si conferisce una piena personalità giuridica all ovulo fecondato, ovvero gli si attribuiscono gli stessi diritti e doveri della madre o di una qualsiasi persona nata. Questo principio di fatto viola il principio della laicità dello Stato, così ricca di pluralismo etico e culturale. Vorrei fare un esempio: se la legge stabilisce che il concepito ha gli stessi diritti della madre, potrebbe essere una seria premessa per mettere, di fatto, in discussione la legge 194/1970 sull interruzione volontaria di gravidanza, legge che con la sua entrata in vigore ha prodotto una riduzione massiccia degli aborti in Italia. 3. LIBERTA DI RICERCA SCIENTIFICA Con il passare degli anni la nostra vita si e allungata perché medici e scienziati cercano e trovano sempre nuove terapie per malattie che un tempo non si potevano guarire. Votando sì anche a questo quesito sara nuovamente possibile per i ricercatori usare le cellule staminali prelevate da embrioni congelati non utilizzati, che sono determinanti per la cura del morbo di Parkinson, il diabete, la sclerosi multipla e i tumori.malattie da cui oggi in Italia sono affette ben 12 milioni di persone e che come tutti hanno il diritto ad essere curate. Dico io: E giusto che una legge decida che un embrione abbia più diritti di un bambino di 10 anni costretto su una sedia a rotelle e che la scienza potrebbe aiutare a guarire? 4. FECONDAZIONE ETEROLOGA Occorre dire per prima cosa che si ricorre alla fecondazione eterologa, realizzata vale a dire grazie ad un donatore esterno alla coppia, solo ed esclusivamente in casi di grave sterilità. Se in una coppia con tali problemi, la donna accetta di usare il seme di un donatore esterno, vietare questo tipo di tecnica può condurre a due sbocchi: impedire alla donna di diventare madre, oppure sempre che questa abbia i mezzi economici, migrare in un altro paese europeo dove cioè e consentito. Non credo che si possano fare tali discriminazioni di fronte al desiderio di una coppia che vorrebbe avere dei figli ma la natura non glielo permette. Questi sono i 4 quesiti referenderari su cui ci dovremo esprimere e credo che quello di votare sia non solo un diritto ma anche un nostro preciso dovere. Questa legge così come concepita è un atto d integralismo così ottuso ed umiliante che mette in gioco il diritto di molte coppie ed il diritto alla salute che è un diritto inalienabile di tutti e per questo I DEMOCRATICI DI SINISTRA invitano a votare e a votare SI a tutti i quesiti per compiere un atto concreto di solidarietà verso chi, oggi, non può mettere al mondo dei figli; verso coloro che sono affetti da determinate patologie che la scienza domani potrebbe aiutare a debellare. Si vota per dare una speranza in più, per una vita migliore, per aiutare chi è malato a guarire, per chi crede nella vita e nella speranza. Votare si è una questione di rispetto e sensibilità per tutte le persone e d amore per la vita. Marina Bazzurro Nuovo indirizzo per il giornale italiano Casella postale1025 / CH-1227 CAROUGE telefono: / fax: infocaig@bluewin.ch

9 anno 11, n. 101 maggio 2005 pagina 9 AGENDA / maggio - giugno fino al 29 maggio: al Museo nazionale svizzero di Zurigo - mar. gio. ven. dom , mer / LA DOLCE LINGUA, l'italiano nella storia, nell'arte, nella musica fino al 12 giugno: al Musée de Grenoble Place de Lavalette, 5 mer.-lun L'ART ITALIEN ET LA METAFISICA de 1912 à Le temps de la mélancolie. tel.: 00334/ dal 30 maggio al 5 giugno: UNI MAIL, 102 bd. Carl-Vogt Ginevra, salle S180 - da lun. 30 a ven. 3 alle ore sab. 4 alle ore dom. 5 alle ore VIVA L'ITALIA! (IMMORTALE TOTO') Spettacolo in lingua italiana del Gruppo di Teatro Universitario "Il Ghiribizzo" diretto da Marco Sabbatini - Dalla fondazione di Roma alla repubblica teletrasmessa, la storia d'italia attraverso le lenti del grande comico Toto' - Ingresso gratuito URES Giovanni Verga - Ginevra Sabato 21 maggio 2005 ore Alla sala «Avanchets-Salève» Festa di Beneficenza (a favore del CAE) Orchestra «Il Duo di Casa Nostra» Menu: penne alla francescana, arrosto di vitello e contorno, formaggio Per prenotare: Catalano e ; Moschella ; Vaccaro ; Laquidara AMIS - Ginevra Associazione Marchigiani in Svizzera domenica 19 giugno 2005 allo stadio di CHOULEX PIC-NIC gara di «petanque» e giochi vari porchetta, grigliate e contorni cordiale invito a tutti NOTIZIE DAL C.A.E. (Comitato Attività Educative - Ginevra) I corsi di lingua e cultura italiana : una finestra aperta sull Europa I Corsi organizzati dall Ufficio Scuola del Consolato Generale di Ginevra in collaborazione con il Comitato di Assistenza Educativa, sono ad una svolta. La nuova realtà della nostra presenza italiana, profondamente integrata nella società ginevrina nonchè l esigenza di offrire un insegnamento di alta qualità, impongono cambiamenti organizzativi con obbiettivi gestionali rinnovati. Le iscrizioni ai Corsi sono state prorogate al 30 giugno 2005 al fine di poter informare il più possibile i nostri connazionali che hanno figli in età scolare, circa le caratteristiche del nuovo servizio offerto. Le novità riguardano in primo luogo la possibilità offerta ai ragazzi di poter ottenere al termine del ciclo di studi, la certificazione delle competenze da inserire nel personale Portfolio delle Lingue. Opportunità questa utilissima nel prosieguo degli studi medio superiori e universitari nonchè nell inserimento nel mondo del lavoro. Collegata anche come premessa a questa opportunità, avrà luogo la predisposizione di un piano di miglioramento della qualità dell insegnamento e dell apprendimento in prospettiva di una sempre maggiore e incisiva presenza della lingua e cultura italiana, a tutti i livelli di istruzione e di promozione culturale. Vale la pena sottolineare come in un ottica di ampia promozione della nostra lingua e cultura italiana, l impegno di promozione e sostegno offerto ai nostri Corsi di Lingua e Cultura Italiana costituirà la premessa per creare sinergie collaborative utili ad aggregare più risorse professionali, culturali e del mondo economico anche in prospettiva di maggiori opportunità di occupazione lavorativa e promozione sociale. Per informazioni consultare il sito htpp//sedi.esteri.it/ginevra o telefonare direttamente ai numeri : (47) LA SEMINATRICE Domenica 5 giugno 2005 Gita e visite: Le palais idéal du Facteur Cheval (Drôme) e Riserva Zoologica di Peaugres (Ardèche) Domenica 26 giugno 2005 Gita pedestre nella regione Collonges-Fort l Ecluse-Bellegarde Per informazioni e iscrizioni: Fiorella Patronato A.C.L.I. al Servizio della Gente Rue de Carouge 53 / CH-1205 GINEVRA Tel Fax paclige@bluewin.ch Orari di apertura: lunedì, martedì, mercoledì, giovedì / venerdì: / SEGRETERIA DEL C.A.I.G. (Coordinamento Associazioni Italiane Ginevra) Case postale 1025 / 1227 CAROUGE / Tel infocaig@bluewin.ch Segretario responsabile : Silvano COCCO Cassiere : Francesco CELIA Segreteria : Giovanni PAGGI Consiglieri : Franco ANTONELLI Oliviero BISACCHI

10 anno 11, n. 101 maggio 2005 pagina 10 I racconti La gallina di reparto di Italo Calvino (3) P erché non c è carcere senza i suoi spiragli. E così anche nel sistema che pretende d utilizzare fin le minime frazioni di tempo, si giunge a scoprire che con una certa organizzazione di propri gesti c è il momento in cui ci s apre davanti una meravigliosa vacanza di qualche secondo, tanto da fare tre passi per conto proprio avanti e indietro, o grattarsi la pancia, o cantarellare: «Pò, pò, pò...» e, se il capo-officina non è lì a dar noia, c è il tempo, tra un operazione e l altra di dire due parole ad un collega. Ecco dunque che all apparire della gallina Pietro poteva fare «chiò... chiò... chiò...» e mentalmente paragonare il proprio girare su se stesso tra le quattro macchine, lui così grosso e piedipiatti, ai movimenti della gallina; e cominciava a lasciar cadere quella scia di chicchi di granone che doveva, continuando fino alla cassetta dei trucioli di ferro, attirare il volatile a fare l uovo per lui e non per lo sbirro Adalberto né per l amico-rivale Tommaso. Ma né il nido di Pietro né quello di Tommaso ispiravano la gallina. Pareva che lei il suo uovo lo scodellasse all alba, nella gabbia d Adalberto, prima di cominciare il suo giro nei reparti. E sia il tornitore che il collaudatore presero l abitudine di acchiapparla e di tastarle l addome appena la vedevano. La gallina, domestica d indole come un gatto, lasciava fare, ma era sempre vuota. Va detto che da qualche giorno Pietro non era più solo, a quelle quattro macchine. Cioè, il controllo delle macchine restava tutto a lui ma s era stabilito che un certo numero di pezzi avevano bisogno d una rifinitura, e un operaio armato di raspa ne prendeva ogni tanto una manciata e li portava a un suo deschetto installato 1ì vicino, e frin-frin, fron-fron, tranquillo tranquillo se li grattava per dieci minuti. A Pietro aiuto non ne dava, anzi lo imbrogliava capitandogli sempre tra i piedi, ed era chiaro che le sue vere mansioni erano altre. Era, costui, un tipo già ben noto agli operai, e aveva pure un soprannome: Giovannino della Puzza. Era un mingherlino, nero nero, capelluto, ricciuto, col naso in su che tirava dietro anche il labbro. Dove fosse stato pescato non si sa; si sa che il primo posto che gli toccò in fabbrica, appena assunto, fu quello di addetto alla manutenzione dei gabinetti; ma in realtà doveva stare lì tutto il giorno in ascolto e riferire. Cosa ci fosse di così importante da sentire nei gabinetti non si seppe mai bene; pare che due della Commissione Interna, o di chissaqualaltra diavoleria dei sindacati, visto che non c era modo di barattare parola in altro posto senz essere licenziati su due piedi, scambiassero le idee da un gabinetto all- altro, fingendosi lì per i bisogni loro. Non che i cessi degli operai d una fabbrica siano posti tranquilli, senza porte come sono o con solo un basso sportello che lascia scoperti testa e busto perché nessuno possa fermarsi lì a fumare, e coi guardiani che vengono a vedere ogni tanto che non ci si resti troppo e se stai lì a defecare o a riposarti, ma comunque, in confronto al resto dello stabilimento, sono luoghi sereni ed accoglienti. Fatto sta che quei due furono accusati di far della politica nell orario di lavoro e licenziati: qualcuno che li aveva denunciati ci doveva essere e non si tardò a identificare Giovannino della Puzza, come d allora in poi venne chiamato. Se ne stava là chiuso, era primavera, e lui sentiva tutto il giorno rumori d acqua, crosci, tonfi, rogli; e sognava liberi torrenti ed aria pura. Nessuno parlava più nei cessi. E lo tolsero. Uomo senz arte, fu assegnato ora a una squadra ora all altra, con mansioni sommarie e d evidente inutilità, e con segreti incarichi di sorveglianza, manovrato da disordinate paure di dirigenti sempre in allarme; e dovunque i compagni di lavoro gli voltavano muti le schiene, e non degnavano d uno sguardo quelle superflue operazioni che s ingegnava di compiere alla meglio. Adesso era finito alle calcagna d un operaio vecchio, sordo e solo. Cosa poteva scoprire? Era giunto anche lui all ultimo gradino, prima d esser messo sulla strada, come le vittime delle sue denunce? E Giovannino della Puzza si scervellava per cogliere una pista, un sospetto, un indizio. Era il momento buono; tutta la fabbrica in allarme, gli operai che bollivano, la direzione a pelo ritto. E Giovannino era da un pò che macinava una sua idea. Tutti i giorni, verso una cert ora, entrava nel reparto una gallina. E il torni tore Pietro la toccava. L attirava a sé con due chicchi di granturco, le s avvicinava, e le metteva una mano proprio sotto. Cosa mai poteva voler dire? Era un sistema per passarsi dei messaggi segreti da un reparto all altro? Giovannino ne era ormai convinto. Il gesto di Pietro con la gallina era proprio come chi cerchi o ficchi qualcosa tra le piume del volatile. E un giorno, Giovannino della Puzza, quando Pietro lasciò la gallina, la seguì. La gallina attraversò il cortile, salì su una catasta di putrelle di ferro - e Giovannino la seguì in equilibrio -, si cacciò in un segmento di conduttura - e Giovannino la seguì carponi -, percorse un altro pezzo di cortile ed entrò nel reparto dei collaudi. Là c era un altro vecchio che pareva l aspettasse: stava spiando all entrata il suo apparire, e appe na la vide lasciò martello e cacciavite e le andò incontro. La gallina era in confidenza anche con lui, tanto che si lasciò sollevare per le zampe, e, anche quì!, toccare sotto la coda. Giovannino era sicuro ormai d avere fatto un grosso colpo. «Il messaggio - pensò - viene trasmesso tutti i giorni da Pietro a questo qui. Domani, appena la gallina parte da Pietro io la faccio arrestare e perquisire». L indomani Pietro, dopo avere senza convinzione tastato ancora una volta la gallina e averla melanconicamente rideposta al suolo, vide Giovannino della Puzza piantar lì la sua raspa e andar via quasi di corsa. Al suo annuncio d allarme, il servizio di guardia si dispose alla cattura. Sorpresa nel cortile mentre becchettava larve di insetto di tra i bulloni seminati nella polvere, la gallina fu tradotta nell ufficio del capo della sorveglianza. Adalberto non ne sapeva ancora niente. Poiché non era esclusa una sua connivenza nell affare, l operazione fu svolta a sua insaputa. Convocato al comando, appena vide sulla scrivania del capo la gallina immobilizzata tra le mani di due suoi colleghi, per poco gli occhi non gli si empirono di lacrime. - Cos ha fatto? Come mai? Io la tenevo sempre chiusa in gabbia! - cominciò a dire, pensando che gli fosse fatta colpa d averla lasciata girare per la fabbrica. (seguito e fine pagina accanto)

11 anno 11, n. 101 maggio 2005 pagina 11 La ricetta del mese a cura di Fiorella CELIA-FOSSELLA Pasta corta monti e mari Ingredienti per 4 persone: 250g di pasta corta (ditali, gnocchetti, conchiglie); 2 o 3 pomodori grossi, tondi e maturi; 4 cucchiai d olio d oliva; 1 cipolla media; 1 carota, sale e pepe, 200g di ceci lessati; 1kg di vongole; 1 manciata di prezzemolo; 1 tazzina di latte, 1 spicchio d aglio. Preparazione: Tritate finemente la cipolla e l aglio. Unitevi anche la carota grattugiata finemente e rosolate il tutto nell olio caldo. Lasciate appassire il miscuglio; quindi aggiungetevi la polpa spezzettata dei pomodori (pelati e privati dei semi). Salate, cospargete di pepe; coprite il recipiente e fate cuocere piano, per min. Frattanto, a parte, lavate con cura le vongole. Mettetele in una casseruola e portatele sul fuoco, in modo che possano schiudersi, a fiamma molto moderata. Man mano che vanno aprendosi, prelevate i molluschi ed eliminate le valve (eliminate anche le valve non aperte); raccogliete tutte le vongole sgusciate in una ciotola. Alla fine unitele alla salsa di pomodori in cottura, aggiungendo anche i ceci, qualche cucchiaiata dell acqua delle vongole ed il latte. Proseguite la cottura della salsa ancora per qualche minuto, a fuoco basso, e, intanto, a parte, lessate la pasta. Quando la pasta sarà cotta, scolatela e dividetela nelle quattro fondine. Condite ciascune porzione con un quarto del condimento e servite immediatamente. Crostata al limone Ingredienti per la pasta: 300 gr. di farina bianca, 100 gr. di zucchero a velo, una presa di sale, 1 uovo, 150 gr. di burro freddo, 1/2 bustina di lievito per dolci. Ingredienti per la crema: 2 uova, 150 gr. di zucchero a velo, 30 gr. di burro ed 1 limone Preparazione: Mescolare la farina setacciata con zucchero a velo, sale, uovo, burro a pezzettini ed il lievito setacciato. Impastare rapidamente il tutto, fino ad ottenere un impasto liscio. Per la crema mescolare con una frusta in una casseruola uova, zucchero a velo setacciato, burro, scorza grattugiata e succo del limone e cuocete a bagnomaria per 1-2 minuti, mescolando fino ad ottenere una crema liscia. Stendere i 3/4 della pasta in uno stampo a cerchio apribile (diametro 26 cm) imburrato ed infarinato, formando un bordo alto 2-3 cm e distribuitevi la crema. Stendere la pasta rimasta in una sfoglia sottile, ritagliarne dei fiori e distribuirli sulla crema. Cuocete nella parte inferiore del forno preriscaldato a 200 per 40 min. La gallina di reparto (segue dalla pagina 10) Ma le accuse erano ben più gravi, non tardò ad accorgersene. Il capo del servizio lo tempestò di domande. Era un ex maresciallo dei carabinieri a riposo, e sugli ex carabinieri della guardia continuava a esercitare l autorità del rapporto gerarchico dell arma. Nell interrogatorio, più che l amore per la gallina, più che le speranze del futuro pollicoltore, poté su Adalberto la paura di compromettersi. Mise le mani avanti, cercò di giustificarsi per aver lasciato libero il volatile, ma alle domande sui rapporti tra la gallina e i sindacati non osò compromettersi a scagionarla né a scusarla. Si trincerò dietro una serie di «io non so, io non c entro», preoccupato solo che risultasse esclusa ogni sua responsabilità nella faccenda. La buona fede del guardiano fu riconosciuta; ma lui col pianto in gola e una stretta di rimorso guardava la gallina abbandonata al suo destino. Il maresciallo ordinò che fosse perquisita. Degli agenti uno si schermì dicendo che gli dava il voltastomaco, e un altro dopo un assalto di beccate s allontanò succhiandosi un dito sanguinante. Alla fine vennero fuori gli immancabibi esperti, ben lieti di dar prova di zelo. L ovidotto risultò mondo da missive contrarie agli interessi dell azienda o d altro genere. Esperto delle varie tecniche di guerra, il maresciallo ordinò che si frugasse sotto le ali, dove il Genio Cobombofili usa celare i suoi messaggi in speciali bossoletti sigillati. Si frugò, si seminò di penne e piume e zacchere la scrivania, ma nulla fu trovato. Ciononostante, considerata troppo sospetta e infida per essere innocente, la gallina fu condannata. Nello squallido cortile due uomini in divisa nera la trattennero per le zampe mentre un terzo le tirava il collo. Lanciò un lungo straziante ultimo grido, un lugubre coccodé, lei così discreta da non aver mai osato lanciarne di festosi. Adalberto si coprì il viso con mano. Il suo mite sogno d un pollaio pigolante era spezzato sul nascere. Cosi la macchina dell oppressione sempre si volta contro chi la serve. Il titolare dell azienda, preoccupato perché doveva ricevere la commissione degli operai che protestavano per i licenziamenti, sentì dal suo studio il grido di morte della gallina e n ebbe un triste presentimento. FINE Ente Italiano Socio-Assistenziale Rue de l Athénée GINEVRA Tel. e fax 022 / Orario di apertura: martedì, giovedì e venerdì, dalle ore alle Consolato Generale d Italia Rue Chs. Galland 14 / 1206 GINEVRA Tel. 022 / Fax 022 / Orario di apertura martedì: / mercoledì e venerdì: giovedì: sabato: Com.It.Es. Rue de l Athénée GINEVRA Tel. e fax 022 / comitesginevra@bluewin.ch

12 anno 11, n. 101 maggio 2005 pagina 12 Voto all'estero: Franco Narducci, Segretario Generale del CGIE, si è rivolto al Presidente Ciampi on era mai accaduto che il voto per gli N italiani all'estero irrompesse nelle pagine dei grandi quotidiani italiani quotidianamente come sta accadendo in questi ultimi giorni. Il fermo richiamo rivolto dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi al Capo del Governo, affinché siano garantiti i diritti degli italiani residenti all'estero, è stato colto con immediatezza dal Segretario Generale del CGIE Franco Narducci, che si è rivolto al Capo dello Stato per esprimergli l'alta considerazione del CGIE. "Desidero esprimerle il più vivo apprezzamento del Consiglio Generale degli Italiani all'estero per il Suo sensibile intervento nell'incontro con il Presidente del Consiglio, On.le Silvio Berlusconi, con cui ha sollecitato il Governo a predisporre tutti gli strumenti e gli atti necessari per consentire il voto degli italiani all'estero in caso di elezioni anticipate". Proseguendo, Narducci chiede (ancora una volta) passi concreti per l'approvazione L Ambasciatore d Italia in Svizzera e Franco Narducci rapida dei provvedimenti legislativi che devono consentire l'esercizio del voto all'estero e l'elezione della rappresentanza parlamentare degli italiani emigrati. "Gli italiani che vivono e risiedono all'estero - afferma il Segretario Generale - hanno apprezzato molto le Sue parole e Le sono grati per il perentorio richiamo ad attuare quanto necessario per consentire agli italiani all'estero di votare, e a manifestare con atti concreti la volontà di applicare le norme introdotte nella nostra Costituzione dopo un lungo iter parlamentare e dopo una lotta per i diritti di cittadinanza durata quasi cinquanta anni". Narducci prosegue poi ricordando il felice rapporto con il Presidente Ciampi, quando richiama "le parole rassicuranti che Ella ci rivolse all'inizio del poco prima della Sua partenza per la visita di Stato in Argentina - e la Sua determinazione nell'esigere il rispetto della Costituzione. Ciò ci rende sereni e fiduciosi: sappiamo che il nostro Presidente vigila affinché i connazionali residenti all'estero non subiscano di nuovo uno smacco dalle conseguenze irreparabili e si eviti alla nostra Nazione una figuraccia a livello internazionale". "Guardiamo con attenzione - termina il Segretario Generale del CGIE - al difficile passaggio che stanno affrontando le nostre Istituzioni e per questo Le rinnoviamo tutta la nostra fiducia e gratitudine, nella certezza che i diritti e le attese di milioni di concittadini all'estero sono ben rappresentati dal Presidente della Repubblica italiana". GARAGE OFFREDA Mécanicien diplômé depuis 1965 au service de l automobile vidange (huile Castrol) et test antipollution rapides mécanique toutes marques - pneus et batteries discount Grand-Pré GENEVE / Tél Il Presidente della Repubblica italiana Carlo Azeglio Ciampi alla fine delle consultazioni, dopo le dimissioni del governo Berlusconi, scaturite nel governo «Berlusconi bis» il giornale italiano Giornale del CAIG Coordinamento Associazioni Italiane di Ginevra case postale 1025 / CH-1227 CAROUGE CCP telefono: fax: infocaig@bluewin.ch Direttore: Silvano Cocco Capo edizione: Giovanni Paggi Amministratore: Francesco Celia Imprimerie du Lion

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