CESVI Bomboniere solidali: una nuova tendenza

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1 01-VOLONTARIATO L Isola del Futuro [Marchio esistente vedi in calce] Date spazio al Rock! Il terzo appuntamento con le giovani band dell Isola è dedicato a Onda zero, Spellblast e Quisamais. Cominciamo con gli Onda zero. Sono il gruppo più vecchio, sia per i trascorsi musicali che per l età dei componenti. Sono ormai al loro terzo anno di attività e prove, fatte sotto casa del batterista, perché «basta che uno sollevi un peso e attorno gli costruiscono una palestra. Ce ne sono ovunque. Ma un posto per suonare non c è». Dopo qualche cambiamento sono loro, Christian alla chitarra, Michele al basso, Alberto alla voce, Marco alla chitarra e Pier alla batteria, che girano le feste e i locali della zona con il loro rock melodico, le cover e, soprattutto, quindici pezzi originali. Hanno anche all attivo un cd e sono spronati dalla voglia di suonare, con un sogno nel cassetto: «vivere di musica». Per qualcuno di loro il gruppo «non è solo un hobby... o forse un po lo è, ma ci mettiamo l anima!». Comunque quello della mancanza di spazi per provare e di occasioni per suonare sembra essere il problema comune a tutti. Per quanto grave, questa lacuna non è sufficiente a spegnere il loro entusiasmo. Tanto meno quello degli Spellblast, che sono nati da poco più di un anno, hanno cambiato nel frattempo qualche componente e devono superare lo scoglio di una musica, la loro, che è «un po più impegnativa e che non tutti sanno apprezzare. A molti sembra solo un gran casino». Anche gli Spellblast hanno in programma la realizzazione di un CD dedicato al sound aggressivo che più amano: power metal con influenze death, black, trash e gothic. Il repertorio è costituito da canzoni originali, composte «ispirandosi talvolta ai libri fantasy, trovando prima la melodia a cui poi si aggiungono le parole». L arrangiamento è comunque sempre frutto della collaborazione di tutti: Ivan alla chitarra e seconda voce, Luca alla chitarra solista, Mattia alla batteria, Dibo alle tastiere e, infine, il front man Ivan alla voce. Suonano insieme per divertimento, per piacere e per soddisfazione personale. Uno di loro spiega: «quando suonerò per soldi, allora vorrà dire che avrò finito di suonare!». Alex, voce e chitarra dei Quisamais, interviene: «è gratificante anche piacere ad un pubblico che non ti conosce, perché comunque quello che suoni è espressione di te». Completata da Andrea, bassista, Alessandro, batterista, e l altro chitarrista e cantante del gruppo, Matteo, la band dei Quisamais festeggia in questi giorni il secondo anno di attività. Hanno registrato dal vivo un CD e hanno composto otto canzoni originali. Definiscono il loro rock «alternativo e alternato, con un minestrone d influenze!». Vorrebbero anche loro poter suonare più spesso, non solo in estate ma durante tutto l anno. Certo è che le feste restano il luogo preferito per suonare, perché «il pubblico giovane spesso è più disponibile ad ascoltare cose nuove, anche se non bisogna sempre pensare che la gente abbia una mentalità chiusa. Così rischiamo noi stessi di alimentare un circolo vizioso». Per conoscere meglio questi giovani musicisti non resta che attendere l occasione propizia per poterli ascoltare, scoprendo la loro contagiosa passione per le sette note e la loro vocazione a scoprire nuove sonorità... non lasciateveli sfuggire! (per i più temerari e tecnologici ecco anche le vetrine telematiche di Spellblast e Onda zero: La prossima puntata di questa serie di articoli dedicata ai gruppi musicali e curata dagli operatori del progetto L Isola del futuro avrà per protagonisti Lavori in corso, Island souls e Plasticrow. CIRCOLO FOTOGRAFICO MARIANESE [senza marchio] Foto di MAURIZIO MAZZOLA 5 Novembre Gennaio 2001 BAR PORTICO Piazza V. Emanuele, 10 Mariano di Dalmine (BG) Giovedì 30 novembre ore : Serata d autore Dove è stato possibile parlare con l autore e chiedere chiarimenti sulle fotografie esposte. Appassionato della natura, prima ancora della fotografia, Maurizio Mazzola riesce a trasmetterci delle sensazioni incredibili. Una mostra che ci invita a fermarci, a guardare la natura che ci circonda con occhi nuovi. Mario Colombo, tel m.colombo.cfm@spm.it Circolo Fotografico Marianese Via Bottego n Dalmine (BG) CESVI Bomboniere solidali: una nuova tendenza [Marchio esistente] VOLONTARIATO - Pag. 1

2 Sempre più coppie, non più solo promessi sposi, legano il giorno del battesimo, della comunione, della cresima, della laurea dei loro figli ad un gesto concreto di solidarietà, destinando il corrispettivo delle bomboniere tradizionali ad un progetto di solidarietà internazionale del Cesvi. I genitori consegnano invece a parenti ed amici una «bomboniera solidale» per testimoniare l attenzione a chi soffre. Da quando Marina Salamon e Marco Benatti (lui il manager che ha lasciato una carriera d oro per crescere i sei figli, lei l energica imprenditrice trevigiana proprietaria dell Altana abbigliamento), sposi nel luglio 98 a Boscochiesanuova (VR), hanno invitato i loro amici a devolvere in beneficenza le somme destinate ai regali di nozze al Cesvi, molti promessi sposi hanno scelto di condividere la gioia dell unione matrimoniale con chi ha meno. Dopo che il Cesvi ha lanciato alcuni mesi fa la campagna bomboniere solidali rivolta ai promessi sposi, tantissime mamme hanno telefonato in associazione per sapere se era possibile fare la stessa operazione anche in occasione di battesimi, comunioni, cresime e addirittura lauree dei loro figli. La stessa richiesta è stata avanzata anche da coppie collaudate che hanno deciso di festeggiare con noi il loro 50 di matrimonio. Il Cesvi propone a chi rinuncia alle bomboniere una pergamena studiata per ognuna di queste occasioni per far partecipi gli invitati dell iniziativa di solidarietà. È un piccolo segno, fatto da persone convinte che anche con gesti personali si possano cambiare i destini del mondo. Non si tratta di casi isolati, ma di una tendenza sempre più diffusa: questa nuova moda può trasformare una facile occasione di consumismo in una occasione di solidarietà. Marco e Giulia ci scrivono: Stiamo per battezzare nostra figlia e vorremmo che la gioia che oggi c è in noi fosse trasmessa ad un bimbo o ad una bimba bisognosa. Vorremmo sapere tutto sulle adozioni a distanza. Rosanna e Carlo vivono già insieme e non hanno bisogno di regali: Ci stiamo per sposare e gli invitati premono per sapere quali regali vorremmo ricevere. Ma per nostra fortuna non abbiamo bisogno di nulla! Vorremmo che il corrispettivo andasse a favore di bambini colpiti dall uragano Mitch e dalla fame in Corea del Nord. Negli ultimi mesi, la maggior parte di coppie che ha rinunciato alle tradizionali bomboniere per devolvere la somma a favore di un progetto del Cesvi, ha scelto di sostenere la campagna La fame ha paura di noi contro la malnutrizione dei bimbi vietnamiti e la carestia dei bimbi della Corea del Nord e il progetto Vita al Sudan, che si propone di ridare speranza a una popolazione vittima da lungo tempo di un lento ma sistematico genocidio. Per informazioni: Alessandra Piloni, CESVI, tel. 035/243990; fax 035/243887; alessandrapiloni@cesvi.org - CESVI fra i premiati con l'oscar di bilancio CESVI e FAI (Fondo italiano per l'ambiente) sono gli enti non profit che realizzano, attraverso il bilancio, la migliore informazione e comunicazione finanziaria rispettivamente nei settori sociale e culturale. Lo ha stabilito la giuria dell'oscar del bilancio e della comunicazione finanziaria che ha assegnato i due Premi Speciali Bilancio Enti Nonprofit. Lunedì 4 dicembre, nella sede di Assolombarda, Giulia Maria Crespi, presidente del FAI, e Maurizio Carrara, presidente del CESVI, riceveranno dalle mani del ministro del Tesoro Vincenzo Visco l'ambito premio, "nato per promuovere nelle imprese una comunicazione finanziaria chiara e trasparente". L'Oscar di bilancio 2000, oltre che a otto fra imprese ed enti, verrà assegnato anche alle due organizzazioni non-profit proprio per i loro resoconti dettagliati ai donatori. L'altra novità di questa edizione dell'oscar è l'assegnazione di un premio speciale per il bilancio online (alla Pirelli). Per tutti gli altri settori la gara è ancora aperta fra terne di finalisti. In particolare: per le società quotate hanno ricevuto la nomination Fiat, Marzotto e Tim; per gli istituti di credito Banca Intesa, Interbanca e Monte dei Paschi; per le assicurazioni Cattolica, Ras e Unipol. Per quanto riguarda il CESVI, il bilancio 1999 è il decimo che viene certificato da una delle maggiori società internazionali di revisione dei conti, la Price Waterhouse Coopers. Ma la sua caratteristica distintiva è l'indicazione del numero dei beneficiari per ogni singolo intervento realizzato nel corso dell'esercizio. In totale, nel 1999, sono stati realizzati 67 progetti in 25 Paesi di tutti i continenti; sono stati impiegati collaboratori locali e 266 espatriati. Lo staff centrale nella sede bergamasca era di 19 persone. Sono le persone hanno beneficiato nel corso dell'anno delle iniziative del CESVI nel mondo. I donatori del 1999 sono stati regolarmente informati, soprattutto attraverso 9 numeri della newsletter Cooperando. L'estratto di bilancio è stato inoltre pubblicato sul settimanale Vita e sul sito internet Il FAI è una Fondazione che redige il bilancio composto da Stato Patrimoniale e Conto Economico supportato dalla Relazione sulla Gestione, la Nota Integrativa e il Commento sulle principali voci. Il Bilancio è stato certificato per l'ottavo anno consecutivo dalla Arthur Andersen S.p.A. Vengono esaurientemente esposti sia gli investimenti, che la gestione dei vari Beni culturali comprendenti castelli, ville, ecc. di proprietà del FAI, ricevuti in donazione o eredità, con lo scopo di restaurarli e di aprirli successivamente al pubblico. Vengono inoltre illustrate tutte le attività culturali nel campo della scuola, le manifestazioni e i vari eventi speciali. Nel 1999 sono stati effettuati investimenti per oltre 7 miliardi; i dipendenti e i collaboratori sia presso gli uffici di Milano, che presso le proprietà sono ormai 120. Il bilancio viene distribuito ai vari VOLONTARIATO - Pag. 2

3 contributori e ai quasi aderenti, i quali ricevono annualmente oltre al Rapporto Annuale, anche 4 numeri del Notiziario del FAI. per informazioni: Luisa Bruzzolo, ufficio stampa CESVI, tel 035/243990, luisabruzzolo@cesvi.org C.R.I. Comitato Locale di Capriate San Gervasio È il momento del nuovo Ispettore FRANCO BREVI eletto nuovo Ispettore dei VdS alla C.R.I. di Capriate S. Gervasio. Sarà aiutato dai vice Alessandro Gaspani e Laura Arrigoni. Dal mese di ottobre il nuovo "ISPETTORE dei V.d.S." (ovvero il responsabile delle attività dei Volontari del Soccorso) del Comitato Locale di Croce Rossa Italiana di Capriate S. Gervasio è Franco Brevi. Eletto dai Volontari aventi diritto il giorno con larga maggioranza, ha subito iniziato ad affrontare, aiutato da alcuni collaboratori di fiducia, i vari problemi del gruppo. La sua carica durerà due anni. Ha 56 anni e abita a Medolago, ed è un volontario attivo nella nostra C.R.I. da alcuni anni. Nel suo curriculum, oltre alle capacità tecniche pertinenti al volontariato in CRI, non mancano esperienze passate di vita politica. Grazie a questo potrà utilmente avvalersi di una certa destrezza nella difficile arte del gestire un gruppo di ben 126 persone. Franco Brevi avrà al suo fianco (sempre per volontà dei volontari che si sono espressi con un'altra votazione il 15 ottobre) due vice. In ordine alfabetico la prima è la signorina Laura Arrigoni, abitante a Trescore Balneario, attiva volontaria del nostro Comitato Locale che in questi ultimi anni ha trascorso (e non è una esagerazione semplicemente metaforica) più ore a Capriate S. Gervasio che nel suo paese di residenza, senza risparmiarsi nemmeno nelle notti. L altro vice ispettore è un personaggio di San Gervasio, anch'egli volontario nella Croce Rossa da alcuni anni. Si tratta di Alessandro Gaspani, di 55 anni, abitante in Via Papa Giovanni XXIII. Contrariamente alla Arrigoni, che è la più "lontana" di provenienza, il Gaspani abita a poche centinaia di metri dalla sede "provvisoria" di Via Bergamo 106. La CRI dall'inverno 1998/99 è ospite in alcuni locali di un insediamento industriale situato vicino alla Fillattice, sulla strada San Gervasio-Madone. Cosa cambierà nei prossimi tempi? L'elezione di Brevi, Arrigoni e Gaspani è arrivata questo autunno a designare (dopo un semestre di commissariamento provinciale) il successore di Armando Pilla. Il precedente ispettore, lo ricordiamo, aveva appena concluso il biennio più difficile e più duro della CRI locale. Un biennio nel quale il Pilla ha dovuto gestire il forzato trasloco da una vecchia sede inagibile ad un prato d erba, fino ad approdare poi alla attuale sistemazione provvisoria, sempre ospiti del più volte citato proprietario. Il tutto arricchito da imprese extra quali le missioni di protezione civile nell Umbria terremotata e nell Albania invasa dai profughi kossovari. Oggi la CRI di Capriate S. Gervasio, nonostante non abbia ancora una sede vera nella quale dislocarsi definitivamente, è fermamente intenzionata a continuare ad essere un punto di riferimento importante nel nostro territorio. Continua senza interruzioni il trasporto dalle abitazioni agli ospedali di una decina di dializzati per le cure quasi giornaliere. Maurizio Foresti coordinerà le attività di Protezione Civile, nell ambito della quale spesso uomini e mezzi sono mobilitati per esercitazioni, e qualche volta sono chiamati a dare disponibilità per interventi veri (ultimamente citiamo l emergenza delle varie alluvioni e la mobilitazione di una domenica sera in cui pareva fosse necessario, causa un incendio in una vicina azienda chimica, evacuare l ospedale di Zingonia). Il primo incontro ufficiale del trio neo eletto (in gergo chiamato "Ispettorato") con i volontari è avvenuto con l'assemblea dell'8 novembre, svoltasi all'oratorio di San Gervasio, durante la quale ha avuto occasione di parlare anche la Responsabile del Comitato Locale, Damiana Villa. La Villa ha illustrato ai volontari presenti le prospettive della Croce Rossa nei confronti della imminente riorganizzazione del servizio pubblico di Pronto Soccorso, che sta per essere condotta, proprio in queste settimane, dal "Servizio Sanitario Unità di Emergenza 118" di Bergamo. Ma questioni importanti come quella sopra citata, che possono determinare le sorti future e i ruoli delle varie Associazioni di volontariato della bergamasca, non distolgono l'attenzione e l'interesse dei Volontari da altri argomenti più terra-terra, ed infatti molti si mostrano più interessati a discutere delle questioni spicciole e pratiche relative alle attuali quotidiane attività di servizio sulle ambulanze, sui mezzi di trasporto prenotato e sulle altre mansioni utili di cui si fanno carico. Anche il semplice mantenere in ordine la propria sede è un esercizio di buona volontà che richiede la costante assunzione di responsabilità da parte di ogni singolo componente. Ed il solo discutere di queste cose richiede più di una serata di riunioni ed il polso fermo dei responsabili. Brevi e i suoi aiutanti cercheranno di riorganizzare al meglio la vita del Comitato, favorendo un positivo spirito di gruppo. Ma la cosa più importante, alla quale il nuovo ispettore Brevi lavorerà moltissimo, è il costante miglioramento della qualità dei servizi nei confronti dei pazienti assistiti. Tutti i volontari saranno sempre più tenuti a partecipare a nuovi corsi di aggiornamento. Non mancano fra i V.d.S. "normali" alcuni volontari che hanno scelto il mestiere della «salute umana» anche come professione, come ad esempio il giovane neo-infermiere Guido Vitali che ha assunto l'importante incarico di gestire e organizzare (insieme ad altri istruttori) l'aggiornamento tecnico di tutti i soccorritori, lavoro di importanza "vitale" che sarà sicuramente condotto con zelo ed entusiasmo. Contemporaneamente, l'altra faccia della sicurezza e qualità dei servizi è costituita dall'efficienza degli automezzi. Pur avendoli non sono mai abbastanza: dato l'intenso uso che se ne fa essi si "consumano" velocemente, ed il loro invecchiamento precoce deve essere tamponato da un continuo ricambio. Per questo motivo non ci stancheremo mai (anche a costo di apparire tediosi e pateticamente supplichevoli) di chiedere ai VOLONTARIATO - Pag. 3

4 privati cittadini e alle aziende, alle associazioni benefiche e alle Amministrazioni Pubbliche, ogni tipo di aiuto economico possibile Auguri dunque ai nuovi responsabili e ai loro collaboratori, per un compito gratuito ma utilissimo. Il portavoce-stampa locale Michele Lecchi CRI Comitato Locale di Capriate S. Gervasio c/o insediamento industriale Via Bergamo,106 Tel (per emergenze: 118) F.I.D.A.S. (Donatori di Sangue) Sezione di Bergamo [Marchio esistente EX ABDS] CLONAZIONE o DONAZIONE Bisogni, Etica e Morale In questi giorni si parla molto di clonazione, manipolazione genetica, cellule staminali, ecc. Parole che per molti di noi hanno un significato vago e approssimativo, cerchiamo quindi innanzitutto di spiegare, in poche parole il loro significato. La clonazione si divide in: Clonazione riproduttiva e Clonazione cellulare. Clonazione riproduttiva partendo da una cellula adulta contenente il codice genetico completo di un individuo, si ottiene un individuo identico al donatore. Come tutti sanno questo tipo di clonazione è già stata sperimentata sugli animali, ma il timore è che potrebbe essere effettuata anche sull uomo ancorché, per ora, nessuno al mondo sta effettivamente pensando di attuarla, anzi tutti gli Stati concordano nel considerala un atto altamente criminale. Clonazione cellulare anch essa si effettua con la creazione di un embrione,(ovulo fecondato) dal quale dopo 5 giorni dalla fecondazione vengono prelevate le famose cellule staminali che serviranno a scopi terapeutici. Le cellule staminali hanno una grande potenzialità plurima, sono infatti cellule che diverrebbero muscoli, pelle, polmoni, ecc., in pratica potrebbero trasformarsi in un essere completo. Il problema è che l embrione muore. Il prelevamento delle cellule staminali provoca la morte dell embrione, in pratica si impedisce di crescere e di nascere ad un individuo; dopo ben 5 giorni dal concepimento. Lasciamo perdere la Clonazione riproduttiva che per ora, come si diceva, nessuno vuole attuare. Per quanto riguarda la Clonazione cellulare, le indicazioni della Chiesa sono molto chiare : Salvaguardia della vita e della dignità della persona sin dallo stato embrionale ed è quindi considerato peccato gravissimo sopprimere una vita, anche nella sua fase iniziale. In modo particolare la Chiesa non è d accordo sul proliferare di embrioni congelati, che vengono prodotti con fecondazioni artificiali, la cosiddetta fecondazione eterologa cioè non fra gli stessi membri della coppia. Succede spesso infatti che gli embrioni inutilizzati vengono distrutti e gettati via, interrompendo in pratica una vita. Su queste delicatissime questioni, stando alle parole del ministro Pecoraro Scanio, i politici italiani dovrebbero rinunciare al loro compito legislativo e lavandosene pilatescamente le mani, indire un ennesimo referendum popolare. Il Santo Padre, Giovanni Paolo II intervenendo, il 29 Agosto scorso, al 18 congresso internazionale della Società dei Trapianti è stato molto esplicito. No alla clonazione umana, no al commercio di organi, sì alla donazione con il consenso informato e con la certezza della morte del donatore. Questo naturalmente non intacca il giudizio morale che la Chiesa Cattolica ha verso le conquiste del progresso e della tecnica che rimane sostanzialmente positivo, ma, dice il Papa: Non tutto ciò che è tecnicamente possibile è moralmente ammissibile. Rispetto della scienza ma soprattutto della legge di Dio. Giovanni Paolo II, dimostrando una perfetta conoscenza scientifica, ha suggerito inoltre di utilizzare le cellule staminali contenute nel sangue del cordone ombelicale che, essendo anch'esse pluripotenti, potrebbero aiutare nella ricerca di cure contro le malattie o nella rigenerazione di organi. Ha dato quindi un'alternativa all'uccisione di embrioni. Nel suo intervento il Papa ha sottolineato Il grande valore etico e la nobiltà del gesto della donazione. affermando inoltre che Non si dona semplicemente qualcosa di proprio, si dona qualcosa di sé. Ed è quindi il concetto di dono che rende moralmente inaccettabile il commercio e la manipolazione di organi umani. Naturalmente il Sommo Pontefice ha voluto precisare che: Il donatore deve essere adeguatamente informato sui processi implicati nella donazione così da esprimere in modo cosciente e libero il proprio consenso o diniego. Il Papa si è espresso favorevolmente anche sull uso di organi animali o artificiali, purché non intacchino l identità fisica e psicologica della persona. Ha infine invitato coloro che hanno responsabilità sociali, politiche ed educative ad un rinnovato impegno nel promuovere un autentica cultura del dono e della solidarietà. Questo in sintesi è il pensiero e l interpretazione data dalla Chiesa cattolica in merito alle recenti scoperte che hanno provocato scelte non in linea con la morale da parte di alcuni (asse Anglo-Americano) e per sgombrare il campo da eventuali ambigue interpretazioni. Personalmente sono convinto che queste nuove tecniche genetiche non sono da VOLONTARIATO - Pag. 4

5 lasciare esclusivamente nelle mani di scienziati più o meno entusiasti. Fortunatamente per le passate scoperte scientifiche ciò non è quasi mai successo e penso che non succederà neppure in futuro, ma nemmeno i politici possono assumere, con leggerezza, atteggiamenti tolleranti o di aperto consenso verso queste tecniche che appaiono oggettivamente immorali. Giovanni Paolo II ci dice In nome dell uomo no alla clonazione Rota Pierluigi membro Direttivo Provinciale Fidas FIDAS BERGAMO - Viale Pirovano, Bergamo BG info@fidas.bergamo.it; GRU DI SADAKO [Marchio esistente] Il corso prevede la realizzazione di alcuni oggetti per creare in casa l atmosfera natalizia e oggetti da regalare. Per fare ciò, durante il corso verranno affrontate tecniche diverse che prevedono l utilizzo di materiali differenti: dalla stoffa alla carta, dalle perline alla pasta al sale, dai fiori secchi al polistirolo. Seguendo quindi sia le proposte delle insegnanti, sia le richieste dei corsisti, verranno realizzati centrotavola, segnaposti, ghirlande, decori per l albero di natale, portacandele ed altro ancora. MATERIALE: Verrà concordato insieme alle insegnanti in base al programma adottato. Il materiale necessario è a carico dei partecipanti. INSEGNANTI: Crotti Antonia DURATA: 4 incontri, ciascuno di 2 ore. COSTO: L INIZIO: Mercoledì 29/11/2000 ore con incontro introduttivo giovedì 23 novembre ore Il corso intende avvicinare alla tecnica di realizzazione di candele in cera, utilizzando metodi semplici ma di effetto, anche attraverso l impiego di materiali particolari che possono essere abbinati alla cera per ottenere risultati sempre diversi e personalizzati. 1. LEZIONE: 21/11/00 colorazione candela a strati 2. LEZIONE: 28/11/00 candela a mosaico 3. LEZIONE: 5/12/00 candela con applicazione di conchiglie e fiori secchi modellazione e applicazione fiori di dera 4. LEZIONE: 12/12/00 candele galleggianti candele con découpage MATERIALE: paraffina a scaglie o in polvere (anche lumini da cimitero), scatole vuote della panna o del latte fresco (da usare come stampi), stoppini, stracci, carta stagnola, pastelli a cera, contenitore delle uova in plastica e senza buchi, pennello a punta del n 7, taglierino grande e piccolo, scatole dei pelati, vaschette in plastica rettangolari, fiori pressati, conchiglie o rose secche o frutta secca, fornello da campeggio. Il materiale necessario è a carico dei partecipanti. COSTO: L VOLONTARIATO - Pag. 5

6 LA COOPERATIVA SOCIALE L ALBERO Informazioni presso la segreteria dell Associazione Le Gru di Sadako in via Castegnate - angolo via I Maggio nei seguenti orari di apertura: Lunedì 20.00/ Giovedì 17.00/ Sabato 15.00/17.00 Info: mail: legrudisadako@tin.it Barbara (responsabile laboratori creativi) [Marchio esistente] L inserimento Lavorativo Una politica attiva contro l esclusione sociale Quando iniziammo la nostra esperienza di Cooperazione di Solidarietà Sociale nella primavera del 1985 tre erano le motivazioni che animavano la nostra scelta. * esercitare solidarietà per e con le persone emarginate o in stato di bisogno; * attuare interventi educativi e formativi attraverso lo strumento del lavoro; * realizzare partecipazione e democrazia assumendo il modello cooperativo. Guidati da queste motivazioni e da questi valori, in questi 15 anni la Cooperativa ha attivato oltre 50 progetti d inserimento lavorativo (dei quali 35 realmente decollati ) per un totale di giornate lavorative; 7 sono stati avviati attraverso borse di lavoro, 5 sono sfociate successivamente in assunzioni supportate da progetti personalizzati d inserimento lavorativo; i restanti 28 inserimenti lavorativi sono stati avviati direttamente attraverso l assunzione secondo le modalità previste dal C.C.N.L. Nel 1986 abbiamo attivato il primo inserimento lavorativo; solo dopo due anni la Cooperativa ha realizzato in uno stesso periodo, due inserimenti lavorativi; altri quattro anni ci sono voluti perché ci sentissimo pronti per accogliere contemporaneamente 4 soggetti inviati dai servizi sociali. Oggi siamo in grado di inserire nella nostra struttura 6/7 soggetti con un progetto individualizzato. Un procedere che, a qualcuno può apparire molto lento, ma che in realtà è riconducibile secondo noi a due vincoli fondamentali: a- la scelta di costruire una impresa sociale, che in quanto tale tende a conciliare l aspetto imprenditoriale con quello sociale, coniugando la capacità di stare nel mercato con la costruzione di percorsi di attenzione alla persona; b- l idea della territorialità e della piccola dimensione, volta a privilegiare percorsi d integrazione sociale a favore di persone svantaggiate, costruiti con i servizi e i soggetti istituzionali del nostro territorio. È forte, infatti, in una Cooperativa sociale di tipo B come la nostra, il vincolo del prodotto che da un lato richiede la presenza di esperti giardinieri, tempi di lavoro certi e una buona qualità del servizio, limitando il numero delle persone inseribili a quei soggetti in grado di svolgere un lavoro come quello che noi offriamo; ma al tempo stesso il nostro è un prodotto sociale, un prodotto, che chiede ad operai specializzati di essere specialisti anche in un campo completamente diverso, quello dei rapporti umani e della relazione d aiuto. Mentre la nostra esperienza procedeva, talvolta con fatica e difficoltà, si arricchiva nell incontro con esperienze simili alla nostra; un incontro prezioso che ci ha portati alla costituzione di un consorzio di cooperative di solidarietà sociale, il Sol. Co. Bergamo, grazie al quale siamo oggi in grado di offrire sul territorio provinciale progetti ed iniziative di ampio respiro per le nostre comunità locali e le persone in stato di bisogno o difficoltà. Anche la promulgazione della legge 381/91 ha contribuito a sviluppare una maggiore consapevolezza del nostro ruolo, chiamandoci ad assumere una valenza educativa, sociale e culturale che metta al centro della nostra azione la promozione umana di tutti i cittadini. Un elemento che ha caratterizzato il nostro percorso di cooperativa è costituito dalla scelta di ampliare il campo di intervento. Tale scelta è stata sollecitata dalle richieste sempre più numerose e diverse provenienti dal territorio e ha reso necessario realizzare al nostro interno ulteriori percorsi di formazione e di studio e momenti di revisione del nostro modo di operare. È proprio per questo che da diversi anni la nostra Cooperativa ha attivato corsi di formazione interni per i vari livelli organizzativi (dirigenti, capisquadra e operai) e si è dotata della consulenza stabile di un educatore professionale. Diversi sono inoltre gli esiti raggiunti attraverso i percorsi di inserimento lavorativo attuati in collaborazione con i soggetti e coi servizi pubblici: alcuni soggetti che abbiamo incontrato nella nostra esperienza, si sono costruiti un futuro, altri hanno continuato a convivere con le proprie difficoltà e disagi, altri ancora hanno raggiunto una maggiore consapevolezza della propria condizione aderendo ad ulteriori progetti, talvolta a progetti precedentemente rifiutati, quali la comunità di accoglienza. Ad oggi ci risulta che circa il 50% dei soggetti che hanno terminato un esperienza di inserimento nella nostra cooperativa stanno mantenendo un occupazione stabile. Riscontriamo però nella quotidianità un nodo critico, ovvero la concezione, che alcune amministrazioni pubbliche hanno dello strumento della convenzione. Secondo quanto previsto dalla legge 381/91, la convenzione permette alle amministrazioni pubbliche di derogare sugli appalti inferiori ai ECU per attuare inserimenti lavorativi. Essa è invece spesso vista solo in termini contrattualistici piuttosto che come uno strumento di politica sociale attiva capace di offrire risposte ai bisogni della comunità. In conclusione, crediamo che un attenta politica sociale, capace di attuare una fattiva collaborazione e integrazione tra pubblico e privato sociale, possa offrire ulteriori sviluppi nel processo di reinserimento di persone svantaggiate, sia nel VOLONTARIATO - Pag. 6

7 mercato del lavoro, che nella vita sociale della propria comunità. Siamo convinti, che le nostre comunità locali possano assumere la sfida di costruire risposte a quanti hanno difficoltà o vivono ai margini della nostra società. Amministratori locali, operatori dei servizi pubblici e del volontariato, dell associazionismo e del privato sociale del nostro territorio, sono chiamati a raccogliere questa sfida a partire dalla messa in comune di quanto finora realizzato per costruire insieme nuovi percorsi e strategie d integrazione sociale. per la Cooperativa Sociale L Albero Armando Battaglia Responsabile Inserimenti Lavorativi ALMENNO S.SALVATORE - Via Ponte della Regina Tel.: ; Fax: PROGETTO INTERNAZIONALE GIOVANI MAPELLO 2000 Sono già passati 3 mesi da quando il 26 agosto scorso Mapello e la sua comunità si apprestavano ad ospitare un evento eccezionale diventando per quella settimana la piccola capitale multiculturale dell isola. Sicuramente molti lettori si chiederanno di che cosa si tratti? Semplice: 6 PROGETTO INTERNAZIONALE GIOVANI MAPELLO 2000, ovvero una bellissima occasione di incontro per molti ragazzi provenienti da diverse nazioni,europee e non. Questo progetto è nato 6 anni fa dalla collaborazione tra il comune di Mapello e quello gemellato di Sasbach in Germania con l intenzione di aiutare i ragazzi nella socializzazione, aprendo le strade ad una realtà multiculturale di cui saranno i futuri protagonisti. Negli anni il progetto si è allargato coinvolgendo sempre più nazioni e scuole straniere; ben 8 erano quelle presenti quest anno a Mapello : Germania, Francia, Spagna, Olanda, Repubblica Ceca, Lituania, Polonia, Italia per un totale di 65 ragazzi che si sono avvicendati nella realizzazione di un percorso vita, nei sentieri confinanti con il rinomato Santuario della Madonna di Prada. Il progetto del percorso vita,che è nato da un idea del comitato di gemellaggio, è stato realizzato in 3 giorni di intensivo lavoro dei ragazzi, ma anche e soprattutto grazie al prezioso aiuto offertoci da esperti volontari. Il percorso vita rimane a testimonianza visiva di una splendida settimana di progetto giovani ma quello che invece è rimasto nel cuore dei ragazzi, delle famiglie ospitanti, degli organizzatori e di tutta la comunità mapellese è ben più profondo e importante da sottolineare. Per noi organizzatori è stata una bellissima soddisfazione vedere che già dopo pochissimi giorni i ragazzi avevano formato un gruppo compatto, nonostante tutte le difficoltà, legate soprattutto alla diversità linguistica (che è l aspetto più scoraggiante) e le altrettante differenze culturali. Persino le famiglie che, con tanta disponibilità hanno ospitato i ragazzi, si sono subito affezionate tanto che non è stato difficile veder scendere qualche lacrimuccia dal viso il giorno della partenza. Il progetto giovani si è si caratterizzato per un lavoro impegnativo ma è stato soprattutto un momento di crescita che si è realizzato attraverso alcune visite culturali, come quella di Verona, o il tour del mistero attraverso le vie buie e strette della splendida città alta.non è sicuramente mancato il vero e proprio divertimento, durante le serate organizzate dai diversi gruppi giovanili presenti sul territorio di Mapello, giochi canti e balli hanno fatto entusiasmare non solo i ragazzi ma anche i loro accompagnatori, coinvolgendo in alcuni casi anche i cittadini più curiosi o i giovani più intraprendenti che,come è successo al parco di Prezzate, non hanno rinunciato a sfidare gli ospiti stranieri in un avvincente tiro alla fune. A conclusione della settimana insieme non poteva mancare una serata ufficiale con l inaugurazione del percorso vita avvenuta sotto gli occhi dei sindaci delle nazioni partecipanti e di alcuni consoli, sul palco allestito presso il campo sportivo comunale di Mapello i gruppi dei ragazzi hanno rappresentato divertenti scenette e cantato canzoni popolari, vestiti secondo le loro tradizioni. Al loro ritorno a casa i gruppi stranieri non hanno tardato nel mandare lettere di complimenti per l organizzazione del progetto, sottolineandone la buona riuscita e ribadendo la loro convinzione sul fatto che questa settimana sia stata di grande incoraggiamento per i ragazzi che hanno avuto modo di fare nuove conoscenze e di appezzare le diverse culture, tradizioni ed idee; ringraziamenti particolari sono poi stati espressi alle famiglie ospitanti che hanno permesso di conoscere approfonditamente la realtà italiana, di cui tutti sono stati molto entusiasti. Il comitato, festeggiando con orgoglio il frutto del suo impegno non può assolutamente permettersi di dimenticare tutti coloro che lo hanno reso possibile, finanziariamente e materialmente, a partire dal gruppo degli alpini di Mapello con le rispettive signore che hanno cucinato durante la settimana presso la loro sede a Prada, alla banda di Mapello e quella di Prezzate, al gruppo delle majorettes Primavera e a tutte le associazioni che con i loro gonfaloni hanno animato il corteo finale lungo le vie del paese. Un grazie particolare va agli sponsor e all Amministrazione Comunale di Mapello che ha sostenuto il comitato di gemellaggio nell attuazione del progetto. Per noi organizzatori la soddisfazione più grande è quella di sapere che per tutti questa resterà un esperienza indimenticabile. Gli organizzatori Associazione Pensionati Compagnia Teatrale È nata a Mapello La Nuova Compagnia Teatrale in dialetto bergamasco, su iniziativa del Direttivo dell Associazione Pensionati S. Michele presieduto da Luisa Bonacina Jacobelli. VOLONTARIATO - Pag. 7

8 Il tentativo è stato lanciato nella programmazione dell Associazione per l anno Gli incontri sono iniziati nel marzo 2000 presso la Sede Pensionati per poi proseguire nel mese di settembre presso l Oratorio di Mapello. Il Primo debutto sarà per l 8 dicembre presso l Auditorium Papa Giovanni di Mapello con la Commedia in tre atti dal Titolo TRI NEUCC IN VACANZA (NdR: tre nipoti in vacanza (per i lettori non autoctoni)). Il ricavato sarà devoluto al Mapellese Padre Riccardo Rota Graziosi per la cura dei bambini nella sua missione in Tanzania. Per favorire la partecipazione degli anziani e di tutti coloro che non desiderano uscire di casa alla sera, si è pensato di organizzare anche uno spettacolo pomeridiano con inizio alle ore 16. La Nuova Compagnia Teatrale di Mapello, ha già aderito alla rassegna teatrale che si svolgerà al Teatro Comunale di Chignolo d Isola con inizio sabato 18 Novembre Mapello sarà di turno per il suo debutto il 10 febbraio Sempre organizzato dall Associazione Pensionati S. Michele di Mapello, il 17 dicembre si svolgerà l incontro conviviale Natalizio presso il Ristorante Da Sunto di Prezzate. L invito è esteso a tutti i Pensionati e loro famigliari. Saranno graditi anche i pensionati amici dei paesi vicini. L appuntamento è fissato per le ore 12 presso il Ristorante. Soggiorni Marini L assemblea per la scelta dei soggiorni marini invernali, riunitasi il 14 novembre, ha scelto la meta di Benidorm, Spagna - Costa del Sol - nel mese di marzo 2001, e Palma di Maiorca,Hotel Delfin Playa. Chi volesse unirsi al gruppo è invitato ad iscriversi entro il mese di dicembre presso la Sede dei Pensionati di Mapello in Via Roma, 8. Per le vacanze estive è stato scelto il periodo di settembre per la Sardegna e Sicilia, dal 9 settembre al 24. Pellegrinaggio da Padre Pio È stato organizzato per fine aprile e precisamente dal 27 aprile al 1 maggio compreso, il pellegrinaggio da Padre Pio, con soggiorno in hotel a S. Giovanni Rotondo due notti, una notte in hotel a Loreto e una notte in hotel a S. Rita da Cascia. Quota di partecipazione Lire , comprende viaggio in pullman gran turismo, assicurazione, vitto e alloggio compreso bevande, dal pranzo a mezzogiorno del 27 aprile alla cena del 1 maggio. Le iscrizioni si accettano sino a 50 posti e scadono il 30 dicembre. Chi volesse mettersi in contatto telefonico per maggiori delucidazioni è pregato di chiamare il n 0347/ ,oppure CONSULTA DEL VOLONTARIATO ex-ussl 11 [Marchio esistente] Con l incontro del dottor Pappacoda pneumologo - del 22 novembre a Cisano Bergamasco, si è concluso il secondo ciclo di conversazioni sulla prevenzione della salute, organizzato dalla Consulta del Volontariato Socio Sanitario dell Isola Bergamasca in collaborazione con il responsabile del Distretto ed il Cenacolo di Ippocrate Bergamo 28. Il Convegno sull Assistenza Domiciliare Integrata, Patrocinata dall Assessorato Regionale alla Sanità e dall Assessorato Provinciale ai Servizi Sociali è stato posticipato al 20 gennaio 2001, presso la Sede del Distretto ASL di Ponte S. Pietro, Via Caironi, con inizio alle ore 9,30 per concludersi verso le ore 12. Ha già assicurato la sua presenza l Assessore Regionale alla Sanità Dr. Carlo Borsani. Giubileo del Volontario Domenica 10 dicembre, con il ritrovo alle ore 15, presso la Chiesa Parrocchiale di Sotto il Monte, si svolgerà il Giubileo del Volontario dell Isola, organizzato dalla Consulta del Volontariato Socio Sanitario con La Croce Rossa Italiana - Bergamo Ovest e Valle Imagna Comitato Locale Gruppo di Bonate Sotto e con il Centro Servizi del Volontariato sportello di Ponte S. Pietro. L invito è esteso anche a tutti i volontari che operano in altre diverse Associazioni,vedi Caritas, S. Vincenzo, Protezione Civile, Alpini, AVIS, AIDO, Assistenza agli ammalati, ai disabili, agli anziani, ecc. e per tutti quei volontari che operano nella Comunità pur non appartenendo ad una Associazione. Svolgimento del programma: * ore 15 ritrovo presso la Chiesa Parrocchiale di Sotto il Monte, seguirà la preghiera del Giubileo e subito dopo in corteo si raggiungerà la Chiesa del Seminario PIME, attraverso la Casa Natale di Papa Giovanni. * Alle ore 15,30 S. Messa e riflessione sull opera del volontario. Subito dopo la S. Messa gli organizzatori avranno il piacere di incontrarsi con tutti i partecipanti presso la Sala del PIME per lo scambio degli auguri natalizi con un brindisi. Con il Giubileo del Volontario la Consulta chiuderà il programma 2000 per poi farne una verifica consuntiva nel gennaio 2001, subito dopo il Convegno sull assistenza domiciliare integrata ADI BIODIESEL? Gasolio di semi? C'e' Il caro-petrolio ha riacceso l'interesse nei confronti del biodiesel, un combustibile che non viene ricavato dal greggio, bensì dalle coltivazioni di colza, girasole o soia. In pratica, un gasolio di semi. Pochi lo sanno, ma in Italia, ogni anno, ne vengono prodotte più di tonnellate (equivalenti a qualcosa come 140 milioni di litri), usate prevalentemente per alimentare caldaie da riscaldamento e flotte di veicoli per trasporti pubblici. La quantità è fissata per legge. Volendo se ne potrebbe fare di più, ma lo Stato ha contingentato la produzione dal momento che non ne VOLONTARIATO - Pag. 8

9 ricava una sola lira di imposte. Un vantaggio, quello fiscale, che rende competitivo il biodiesel, compensando il costo di produzione nettamente superiore rispetto al gasolio tradizionale. Anche se venisse del tutto liberalizzato, tuttavia, il "gasolio di semi" non sarebbe disponibile in quantitativi sufficienti a soddisfare il fabbisogno europeo: occorre un ettaro di terreno coltivato a girasole o colza per ricavare 1100 litri di biodiesel. Peccato, perché di qualità questo combustibile vegetale ne ha davvero molte. Prima fra tutte, il fatto di derivare da una fonte rinnovabile, i vegetali, e alternativa al petrolio. Poi, per la prerogativa, non meno importante, di essere meno inquinante e più sicuro, dal punto di vista ambientale, del gasolio che utilizziamo tutti i giorni sulle nostre auto. Ci vuole un ettaro. Occorre un ettaro ( metri quadrati) coltivato a girasole o colza per ricavare circa 1000 kg di biodiesel. Nel disegno sono sintetizzati i passaggi necessari per ottenere il combustibile. Il costo del terreno, dei macchinari agricoli (che consumano, a loro volta, combustibile) e della manodopera incidono negativamente sul prezzo finale del biodiesel. I conti tornano soltanto defiscalizzando il gasolio vegetale. Occorre poi ricordare che le colture agricole devono per forza di cose essere diversificate: non si può pensare di convertirle interamente per coltivare i semi da biodiesel a scapito di cereali, foraggi o verdure. Rispetta l'ambiente. Il gasolio vegetale non contiene zolfo e questo permette d'eliminare le emissioni d'anidride solforosa, responsabile delle piogge acide e nociva per la salute. L'assenza totale di zolfo, inoltre, consentirebbe l'adozione di catalizzatori assai più efficienti. Studi condotti sulle caldaie da riscaldamento hanno evidenziato come la mancanza di idrocarburi incombusti porti a una riduzione del 90% del benzene contenuto nei fumi. Pure il monossido di carbonio e il particolato diminuiscono sensibilmente, mentre gli ossidi d'azoto aumentano di poco (ma nei motori si potrebbe intervenire con un maggiore ricircolo dei gas di scarico, visto che il particolato non sarebbe più un problema). Il gasolio vegetale ha anche il pregio di essere biodegradabile, proprietà che lo rende più sicuro dal punto di vista ambientale nel caso avvenisse un incidente con versamento di combustibile. Per lo stesso motivo, il biodiesel è ideale per l'alimentazione di imbarcazioni, in quanto riduce il rischio di contaminazione dell'acqua. Europa a due strade. In Italia si producono circa 140 milioni di litri all'anno di biodiesel (quantità fissata per legge), corrispondenti allo 0,3% delle vendite globali di gasolio. Al momento, l'olio vegetale non può essere commercializzato presso le solite stazioni di servizio, mentre in Germania (circa 80 milioni di litri prodotti) esistono già circa 600 punti vendita al pubblico. Il Paese che ne produce e consuma più è la Francia, con circa 400 milioni di litri all'anno. Oltralpe hanno imboccato una strada diversa e, probabilmente, più razionale: invece di venderlo puro, hanno deciso di miscelare il 5% di biodiesel a tutto il gasolio commercializzato. In tal modo non è stato necessario modificare la rete di distribuzione e si sono pure azzerati i rischi di incompatibilità e di danni ai motori (anche se vecchi o sofisticati) pur riducendo le emissioni e la dipendenza dal petrolio. Va bene, ma sa di fritto. Per verificare come si comporta nei fatti il biodiesel, lo abbiamo provato su un'audi "A3 1.9 TDI", uno dei modelli che non richiede modifiche per usare il gasolio vegetale. La velocità massima è risultata praticamente identica a quella rilevata utilizzando un gasolio tradizionale (circa 178 km/h), mentre si sono riscontrati lievi peggioramenti in accelerazione e differenze più avvertibili in ripresa: in particolare 2,2 secondi in più (da 21,6 a 23,8) per passare da 70 a 130 km/h in quinta marcia. Per quanto riguarda i consumi a velocità costante, con il biodiesel la nostra "A3" è stata meno parca di circa il 13%. Una differenza che tende ad accentuarsi nell'uso normale e soltanto in parte imputabile al minor potere calorifico del biodiesel rispetto al gasolio tradizionale (rispettivamente 8600 e 9080 Kcal/litro). Forse, una messa a punto dell'iniezione specifica per il combustibile vegetale, potrebbe aiutare, eliminando pure il difetto di un avviamento meno pronto a freddo. Infine, le emissioni inquinanti del biodiesel (ricordiamo, meno nocive per la salute e l'ambiente) risultano abbastanza sgradevoli all'olfatto: a ogni accelerata esce dallo scarico un puzzo di fritto degno del peggiore fast food. Non è per tutti. Molti modelli recenti non richiedono alcuna modifica per essere alimentati a biodiesel. Le vetture un po' più anziane potrebbero invece avere qualche piccolo problema. Soprattutto un degrado delle guarnizioni e dei tubi di gomma dell'alimentazione, a volte di materiali non compatibili con l'olio vegetale (alcune Case, in particolare tedesche, hanno previsto kit di modifica per alcuni modelli). Inoltre, si devono prevedere sostituzioni più frequenti dell'olio motore, dal momento che il biodiesel che trafila nella coppa evapora meno facilmente e tende a diluire il lubrificante, peggiorandone le caratteristiche. Inoltre, essendo molto detergente, il biodiesel può mettere in circolo i sedimenti e le morchie che si sono depositati in un motore che ha funzionato a lungo con gasolio tradizionale, con ovvi rischi per la lubrificazione. Meglio, quindi, iniziare a usarlo fin dall'inizio e non cambiare tipo di combustibile a metà della vita dell'auto. A cura di QUATTRORUOTE (dal sito PromoIsola [Marchio Esistente] 2.a Rassegna Teatrale dele Compagnie Teatrali dell Isola Questo il programma della seconda rassegna teatrale che si terrà anche questa volta presso il Teatro Comunale di Chignolo d Isola: data - ora Compagnia titolo 18 novembre ,30 Amici del Taetro Bottanuco Töt per colpa d u pierù 25 novembre ,30 Compagnia Teatrale - Presezzo Il Divo della TV 2 dicembre ,30 Compagnia Teatrale Suisio Ol Sogn del Sciur Mario VOLONTARIATO - Pag. 9

10 9 dicembre ,30 Cesare Albisetti Terno d Isola Colpo di Fortuna in casa Zanetti 16 dicembre ,30 I Balòres Sotto il Monte Giovanni XXIII Quando la suocera la è dét de la porta i è dulùr per chi la soporta Il programma proseguirà poi in gennaio e febbraio, secondo il seguente calendario (opere da definire): data - ora Compagnia 20 gennaio 2001 I Piccoli Dettagli Bottanuco 27 gennaio 2001 Ars et Labor Bonate Sopra 3 febbraio 2001 Oratorio Chignolo d Isola 10 febbraio 2001 Compagnia Teatrale Mapello 17 febbraio 2001 Ol Rasghì - Villa d Adda Il ricavato sarà devoluto in beneficenza Ancora una pubblicazione su Papa Giovanni XXIII Grazie, Papa Giovanni! I miracoli del Papa di Sotto il Monte raccontati nelle lettere dei suoi devoti Accogliamo con molto piacere la pubblicazione da parte di un nostro concittadino dell Isola (Ambrogio Amati, giornalista, curatore di volumi e scrittore, abita a Presezzo) di questa raccolta di testimonianze sul nostro Beato Papa Giovanni XXIII. Con una prefazione di don Oreste Benzi, fondatore dell Associazione Papa Giovanni XXIII, ci presenta una selezione delle lettere che nel corso degli ultimi venti anni il mensile Missionari del PIME ha pubblicato a testimonianza del grande legame tra questo Beato e la gente comune. Suddiviso in due parti Le lettere dei fedeli e Il Papa di Sotto il Monte, più una agevole appendice di utili informazioni, è di facilissima e coinvolgente lettura. Lo raccomandiamo a quanti, affezionati al Beato Papa Giovanni, vogliono trovare ulteriore conferma al suo essere vicinissmo alla gente. La redazione. LIONS Ponte San Pietro [marchio esistenti] Sul campo dell Albenza il 3 incontro di golf Rotary- Lions IL GOLF COME MOMENTO DI SOLIDARIETÀ E AGGREGAZIONE L utile della manifestazione di lire undicimilioni è stato devoluto a favore di tre interventi a favore dei disabili. Unire i Clubs con i vincoli dell amicizia... è con questo spirito, uno fra quelli a cui fa riferimento l Associazione Lions, che l Unione Italiana Lions Golfisti in collaborazione con il Lions Club Ponte San Pietro Isola, ha dato vita alla terza edizione dell incontro nazionale di golf fra i Soci delle Associazioni di servizio Rotary e Lions tenutosi lo scorso 26 ottobre sul percorso del Golf Club Bergamo. Oltre 100 giocatori hanno raggiunto Bergamo per disputare sul meraviglioso campo dell Albenza questa edizione La formula di gara: 18 buche stableford, tenendo conto per la classifica a squadre dei migliori dieci risultati di ogni sodalizio, ha senz altro evidenziato il valore dei concorrenti. La sfida sportiva di questi golfisti è stata motivata, oltre che dalla grande passione per il golf, da un importante atto di solidarietà: rispondendo al motto dei Lions dei Rotary che recita we serve ovvero la dedizione al servizio. A dimostrazione che persone amiche possono fare del bene divertendosi, il ricavato della manifestazione è stato devoluto parte al Gruppo Verbanese Sciatori Ciechi (lire ), parte alla Associazione Golfisti Italiani Disabili (AGID) (lire ) e parte per una grande opera di solidarietà volta a consentire un costosissimo intervento in America, di un bimbo di sedici mesi affetto da Artogriposi multipla congenita d origine neurogena, una patologia che colpisce le articolazioni (lire ). La serata è stata arricchita dagli interventi di Emilio Songa che ha illustrato l esperienza che da anni lo vede legato agli sciatori ciechi, di Roberto Caja presidente dell A.G.I.D. che ha illustrato i benefici del golf per il recupero dei disabili ed infine di Roland Gantes che ha coinvolto i presenti illustrando la condizione che affligge il piccolo Edoardo (ora già negli Stati Uniti per l intervento). I fondi raccolti sono stati consegnati ai diretti interessati dal Presidente U.I.L.G. Ruggero Tacchini il quale ha illustrato quanto realizzato negli undici anni di attività, attività che ha favorevolmente colpito i presenti fra i quali il prossimo Governatore del Distretto Lions 108ib2, l amico Paolo Miglioli del Lions Club Bergamo S. Marco. Durante la serata è emerso evidente il piacere di condividere gli stessi ideali: principi che evidenziano la necessità di occupare un po del proprio tempo e delle proprie risorse nell aiuto di quanti sono meno fortunati. A titolo di cronaca sportiva segnaliamo che, per il terzo anno consecutivo, a vincere il confronto agonistico è stata la compagine dei Lions grazie ai risultati di: Rizzi Guglielmo, Carrara Elio, Grattirola Fernando, Iannone Maurizio, Gantes Roland, Tacchini Ruggero, Rota Ivan, Meroni Alessandro, Carrara Sandro e Liechti Bernard. VOLONTARIATO - Pag. 10

11 Ivan Rota C.S.V. - Centro Servizi Bottega del Volontariato [Marchio esistente] Il 6 maggio scorso è stato aperto a Ponte San Pietro in via Piatti 15/17 lo Sportello Territoriale dell Isola del Centro Servizi Bottega del Volontariato. Tra gli obiettivi e gli scopi del C.S.V. oltre a quello di fornire gratuitamente informazioni e consulenze a quanti operino nel mondo del volontariato, c è anche quello di organizzare corsi di formazione per volontari. Sabato 18 novembre, presso la nostra sede di Ponte, appunto, è iniziato il corso Organizzare e gestire l amministrazione contabile di una associazione, rivolto ad amministratori, quadri, dirigenti delle associazioni. Il corso, organizzato con la collaborazione de Ce.S.A.C. di Bergamo, si svolge di sabato mattina, proprio per dare la possibilità a quei volontari impegnati con il lavoro durante tutta la settimana, di poter seguire tutte le lezioni. I docenti del corso sono i dottori Lauro Montanelli e Silvana Signori che incentrano le proprie lezioni, di volta in volta, sugli adempimenti contabili, fiscali e amministrativi; su come organizzare la segreteria; sulla gestione e sui modelli di contabilità e di rendicontazione. Il corso ha trovato una favorevole accoglienza presso le associazioni del territorio, tanto che il C.S.V. sta valutando seriamente l ipotesi di replicarlo a breve. Lo sportello di Ponte San Pietro è solo il primo degli sportelli territoriali che il C.S.V. di Bergamo ha intenzione di aprire in tutta la bergamasca, con l evidente scopo di venire incontro (è proprio il caso di dirlo) alle esigenze dei volontari, i quali, spesso, non hanno materialmente il tempo di recarsi a Bergamo per poter avere le consulenze desiderate. Ecco, allora, che, ligi all impegno preso di decentralizzare il Centro, il 14 ottobre scorso il C.S.V. ha aperto, presso il Distretto Socio-Sanitario di Albino (sito in viale Stazione 26/a) lo Sportello Territoriale della Val Seriana. Come era già stato organizzato per Ponte, l apertura è stata prolungata su due giorni: il primo dedicato al classico taglio del nastro e alla benedizione della sede; il secondo ad una pubblica riflessione sul volontariato e l associazionismo, intese come risorsa per tutta la comunità. A questo punto, è bene approfondire il discorso sui servizi offerti dal C.S.V. Per quanto attiene la consulenza, essa è tra le attività principali del CSV. Le associazioni possono ottenere assistenza sia dagli operatori del Centro, sia dai consulenti esterni su tali tematiche quali la registrazione o la modifica di statuti associativi; la gestione amministrativa, contabile e fiscale delle associazioni; la predisposizione di progetti; le procedure da seguire per l iscrizione ai Registri Regionali del volontariato, dell associazionismo e della solidarietà familiare. Per la formazione, invece, basti ricordare che nel primo semestre del 2000 oltre 200 volontari hanno potuto partecipare gratuitamente ai momenti formativi organizzati dal C.S.V. Molti sono stati gli argomenti oggetto di formazione, tra questi: corsi di informatica e telematica; sul senso e il significato del volontariato; sulla normativa riguardante le ONLUS Attualmente il C.S.V. è impegnato - fino al 1 dicembre - con il Corso La città accessibile, sulla questione delle barriere architettoniche, rivolto a volontari e a tecnici (ovvero architetti, ingegneri e geometri). Il Corso è organizzato assieme al Comitato Provinciale bergamasco per l abolizione della barriere architettoniche ed è patrocinato dagli ordini e collegi di categoria. Infine l informazione: il C.S.V. pubblica un giornale dal titolo Note & Notizie che viene distribuito gratuitamente ad un indirizzario mirato. Oltre alle informazioni passate alle associazioni tramite la carta stampata, ci sono quelle in tempo reale diffuse dal nostro sito Tramite il sito si possono reperire notizie in campo fiscale, notarile, tributario e legale, oltre alle nostre attività di formazione. Centro Servizi Bottega del Volontariato - Via Broseta 56d BERGAMO Tel. : 035/ fax 035/234323; cvsbg@csvbg.org; sito internet: sportello Ponte San Pietro: Via Piatti n.14/17 tel. e fax : 035/ orari apertura : martedì dalle alle 19.30; venerdì dalle 8.30 alle AIDO [Marchio esistente] Mi rivolgo agli associati dell Isola e delle Valli Imagna e San Martino per un augurio sincero di buone feste nel segno della serenità e della solidarietà. E mi rivolgo a tutti loro, oltre che ovviamente ai tanti lettori di questo Giornale, per farli partecipi di una speranza che mi scalda il cuore: la speranza che già dal 2001, con l avvio del Terzo Millennio, abbia inizio la nuova era dell AIDO. Si sta infatti concludendo una fase di trasformazione assolutamente eccezionale per l Associazione e per i suoi iscritti. Fino all approvazione della legge sul prelievo e trapianto di organi il nostro compito era soprattutto (anche se non soltanto) quello di sensibilizzare l opinione pubblica e di raccogliere la disponibilità concreta a diventare donatori di organi dopo la morte. Su questo percorso l AIDO, dalla sua fondazione ad oggi, ha costruito una realtà solidale di incredibile valore, favorendo la crescita delle donazioni e la diffusione di una coscienza di solidarietà umana e sociale. Ma per il futuro l AIDO deve diventare qualcosa di diverso da quello che oggi è perché, grazie alla legge nazionale recentemente approvata, la disponibilità dei donatori verrà accertata direttamente dagli apparati statali. Alla nostra Associazione la stessa legge ha però riconosciuto un ruolo fondamentale: quello della sensibilizzazione, del lavoro per la diffusione delle cultura della solidarietà. Il rischio più serio, infatti, è che diventando un operazione puramente burocratica, la donazione di organi finisca per smarrire ogni significato umano, creando per ciò stesso un vuoto di valori che potrebbe preludere, in breve tempo, ad una crisi irreversibile delle donazioni stesse. Lo scenario non è poi difficile da immaginare: cancellata ogni motivazione morale ed ogni spinta solidaristica, la donazione potrebbe entrare in crisi in qualsiasi momento, magari sull onda emotiva di VOLONTARIATO - Pag. 11

12 qualche fatto di cronaca negativo, e quindi comportare la cancellazione di milioni di possibili donazioni. Con l AIDO, invece, la donazione diventa offerta della comunità civile per una soluzione di solidarietà. Si evita il rischio di impoverire il concetto di trapianto a mero fenomeno medico-burocratico, mantenendo invece la vita di fonte della donazione e cioè la consapevolezza che possiamo, dopo la nostra morte, essere di conforto, o addirittura di salvezza, per una o più vite umane. Finisce così per l AIDO il mandato originario. Ma da questo subito ne scaturisce un altro. Un mandato diverso e forse più nobile: nel futuro avremo un Associazione certamente più snella, capace di interpretare le nuove esigenze della comunità e, soprattutto, capace di dialogare con la coscienza delle persone. Il nostro compito sarà quello di far sentire i donatori come dei fratelli che si mettono a disposizione per il soccorso agli altri fratelli più sfortunati e bisognosi del dono estremo quello di parti vitali del proprio corpo per tornare a vivere. Con le modifiche in vista per lo Statuto ed il regolamento dell Associazione abbiamo dimostrato di accettare questa sfida: una sfida di qualità che ci porterà sempre più a lavorare per corsi di qualificazione con medici, con dirigenti, con professionisti nel settore medico, e che ci porterà altresì ad essere sempre più presenti nelle scuole e in altre mille forme di sensibilizzazione che via via inventeremo. Una sfida che vinceremo se avremo preso coscienza, come componenti dell Associazione, della necessità di operare da subito questo grosso salto di qualità del nostro essere donatori. Cav. Leonida Pozzi - Presidente Provinciale Bergamo e Regione Lombardia Associazione Italiana Donatori di Organi - Sezione Provinciale di Bergamo Via Borgo Palazzo, BERGAMO - Tel.: Fax: Gruppi Missionari dell Isola [Nessun Marchio] NdR.: Ritorna a parlarci della sua bella esperienza, ora in Brasile, il nostro amico P. Natale con una lettera di cui pubblichiamo la parte più interessante per noi: «... sono molto contento di quanto sto facendo. Da 2 mesi mi trovo in una parrocchia a 600 Km da S. Paolo, per dare una mano al coadiutore in attesa che il parroco torni dalle vacanze in Italia. Qui ho potuto praticare di più il portoghese, e ora lo conosco a sufficienza da poter lavorare. Ricominciare a fare un po di ministero mi ha dato una carica e una gioia che non provavo da qualche tempo. Mi sono proprio tuffato nel lavoro, che è davvero molto e di tutti i tipi: si va dalla semplice amministrazione dei sacramenti (quanti!), alla visita agli ammalati e ai poveri, alla catechesi con i bambini, ecc. ecc. La parrocchia ha circa abitanti, una chiesa centrale e una ventina di cappelle, delle quali 15 sono rurali, cioè nella campagna, in un raggio di 15 Km circa. Le cappelle rurali o cittadine sono vere e proprie piccole comunità, con una loro vita interna (catechesi, messe, ecc., ecc.). Sono quasi totalmente amministrate da laici, il padre può visitarle solo periodicamente per la messa o altri motivi particolari. Si cerca di visitare ogni cappella almeno una volta al mese, cosi quando si arriva, spesso c è una vera e propria lista di sacramenti da amministrare, specie nelle cappelle rurali. Qui la gente è molto semplice. Ho capito presto che dovevo semplificare le mie omelie, pochi ragionamenti e tanti paragoni, esempi, fatterelli concreti, altrimenti mi trovavo davanti delle facce che sembravano tanti punti interrogativi. Poi mi sono accorto che in fondo anche Gesù, con le parabole, ha fatto la stessa cosa... Una sera sono andato nella cappella di Barra do Jacutinga, una delle più lontane e perse fra i campi. La chiesetta era piccolissima, stipata all inverosimile perché quel giorno si celebravano in un colpo solo 6 battesimi di adolescenti, 3 matrimoni e 12 prime comunioni. Con me c era un diacono laico sposato, il cui compito principale è stato quello di dirigere il traffico dei fedeli: ogni volta che qualcuno si doveva spostare per uno dei sacramenti, sembrava un gioco ad incastro: "un passo avanti tu, tu invece vai di lato, poi avanti l altro" ecc. ecc. Secondo incarico fondamentale era quello di scacciare dall altare e dalla testa del padre una specie di maggioloni, degli scarafaggioni volanti, grossi quasi come una noce, che attirati dalla luce continuavano a imperversare nello spazio aereo della cappella. Ogni tanto atterravano sull altarino, rimbalzando con un "crock-crock" che faceva scoppiare di risate i bambini. Alcuni, poi, finivano a gambe all aria e non riuscivano a raddrizzassi per riprendere il volo. Da qui, il prezioso apporto del diacono laico, che li spazzolava prontamente a terra. Io invece continuavo solenne, imperterrito e con tutta l enfasi possibile, neanche mi trovassi nel duomo di Milano. Il caldo era incredibile, se avessi avuto lo shampoo avrei potuto fare la doccia completa senza usare acqua. Ma è stata una vera festa. Era la prima volta che si celebravano tanti sacramenti in quella comunità di gente semplice, contadini che lavorano la terra in affitto. Erano orgogliosi dell evento, che li faceva sentire comunità indipendente. Il responsabile aveva preparato tutto con una cura che mi ha commosso. Ma la cosa che più mi ha sorpreso è quando ho scoperto che in quella sera ho "sacramentalizzato" (perdona la parola) tre generazioni della stessa famiglia: ho sposato i nonni che da 40 anni convivevano; poi il figlio e la nuora, con alle spalle una convivenza di 15 anni. Infine, ho battezzato i loro 4 figli (nipoti dei nonni) e ho dato la prima comunione a due di loro. Una stirpe intera risanata col Signore in un colpo solo, insomma. Non mi era mai capitato prima. Se aggiungi che prima della messa si erano confessati tutti, risulta che dei 7 sacramenti ne ho amministrati 4 in una sola volta. Peccato non ci fosse nessuno che stesse male (!?), altrimenti ci scappava anche l estrema unzione. A parte il lato comico, la cosa più bella è stato scoprire che tutte queste persone erano state contattate e preparate da alcuni catechisti laici della parrocchia che seguono le cappelle rurali. Tramite loro si erano riavvicinati alla comunità cristiana, e con un lavoro durato un paio d anni erano stati preparati per quel momento. Puoi immaginare la loro gioia, e ancor di più la mia, nell accoglierli. Alcuni di loro piangevano per l emozione. La piccola comunità ha organizzato una festa per loro, dopo la messa, e così ho avuto modo di conoscere i VOLONTARIATO - Pag. 12

13 laici catechisti che li avevano preparati. Senza queste persone, la chiesa qui non potrebbe vivere. Sono tornato a casa con il cuore colmo di gratitudine verso Dio e verso questa gente. Certo, non sempre è così bello. Ci sono cappelle in cui il responsabile fa poco o niente, i fedeli si fanno prendere dall inedia spirituale, e celebrare messa è come andare in bicicletta con i freni tirati. Ricordo quella di Poço Bonito, un luogo davvero splendido per la natura, ma scoraggiante dal punto di vista spirituale. Era la giornata missionaria mondiale, così ho pensato di raccontare brevemente come era nata la mia vocazione, confidando che un racconto avrebbe fatto più presa di una riflessione. Sul più bello della mia storia è arrivato dal fondo uno sbadiglio tanto forte che ha coperto la mia voce e ha fatto voltare buona parte dei pochi presenti, con conseguenti risate. Il poveretto nemmeno se n è accorto, ha continuato a guardare fuori dalla finestra, attendendo con buona pace che il padre finisse il suo raccontino. Immagina il mio entusiasmo. Ma in fondo, anche a me è venuto da ridere. La cappella era quasi vuota, così i soliti scarafaggioni volanti erano i veri padroni del luogo. Al momento della comunione, gli insettoni che erano a terra senza riuscire a riprendere il volo avevano quasi riempito il pavimento, tanto che i pochi fedeli che sono venuti a ricevere l eucaristia sembrava camminassero sulle uova: era un crack-crack unico che copriva anche il canto. Ma forse è stato meglio così, perché la comunità era così stonata, ma così stonata che il povero Nelson, il laico catechista che era venuto con me e che tentava di dirigere i canti, per poco non si metteva a piangere sconsolato. Siamo tornati a casa consolandoci a vicenda ma anche, in fondo, sorridendo della nostra avventura. Ho celebrato più sacramenti in questi due mesi che nei 10 anni di sacerdozio precedenti. I miei primati sono 14 matrimoni in una sola volta, 21 battesimi, una sessantina di cresime (qui si cresima anche, con la delega del vescovo, che non potrebbe arrivare a fare tutto da solo). Il prossimo mese avremo più di 250 prime comunioni. Oltre a tutta questa sacramentalizzazione, c è la visita agli ammalati e ai poveri, un opera che sembra non avere mai fine. Soprattutto i poveri sono moltissimi, in aree che nemmeno sono riuscito non dico a visitare, ma almeno a vedere passando in auto. La parrocchia ha moltissimi laici che aiutano nelle attività di catechesi e nella carità, così il padre puó dedicarsi al lavoro che gli compete più strettamente, quello appunto dei sacramenti e delle visite nelle case. Questo la rende una comunità molto bella e nella quale è gradevole e gratificante lavorare. La gente adora i padri, collabora molto ed è molto missionaria nei confronti dei vicini, dei poveri, dei nuovi arrivati, per cui c è sempre un buon numero di adulti che vengono preparati al battesimo, o che riprendono la vita di fede dopo anni di abbandono. Ti assicuro che questa è una gioia grande, per un missionario. Rimarrò in questa comunità almeno fino alla metà di dicembre. Poi dovrei tornare a S. Paolo, dove inizierei il mio lavoro vero e proprio, in una delle comunità della periferia della città. Lì la povertà, il degrado sociale e la violenza sono a livelli molto alti. Sarà per me il primo contatto a fondo con questa realtà, che è senz altro più difficile di quella dove mi trovo ora. Dio saprà aiutarmi anche là.» Bergamaschi nel mondo VOLONTARIATO - Pag. 13 P. Natale [nuovo Marchio all.] Sono stati ricevuti dal Vice Sindaco di Bergamo, dr. Tentorio, i Coniugi Sana di Valtrighe di Mapello, accompagnati dal Direttore dell Ente Bergamaschi nel Mondo, dr. Fabretti, promotore dell incontro. Il dr. Angelo Sana e la sig.a Jargal hanno presentato i parenti arrivati dalla Mongolia per un breve periodo di vacanza. Emigrato da numerosi anni in Svizzera, Francia e Belgio, Angelo Sana rappresenta con la sua storia e la sua vita la dimensione mondiale e spaziale dell emigrazione bergamasca. Importante il lavoro di promozione dell Ente Bergamaschi nel Mondo per l assistenza morale, culturale e materiale che svolge a favore dei nostri conterranei sparsi nel mondo, grande patrimonio da non disperdere. Ente Bergamaschi nel Mondo Via Bianzana, BERGAMO - Tel.: Fax: GREENPEACE [Marchio Esistente] Giubileo del mondo agricolo Greenpeace denuncia: gli OGM minacciano la sicurezza alimentare In occasione della celebrazione del Giubileo del Mondo Agricolo, Greenpeace - presente in piazza San Pietro con una delegazione di attivisti - ha voluto richiamare attenzione su una nuova minaccia alla sicurezza alimentare mondiale: l'utilizzo degli organismi geneticamente modificati in agricoltura. Attualmente la Terra produce una quantità di cibo più che adeguata al fabbisogno di ogni essere umano. Il cibo prodotto è sufficiente a fornire individualmente 2700 calorie al giorno, una quantità che soddisfa le necessità giornaliere di un adulto. Ciononostante, secondo le Nazioni Unite, il 20% più abbiente della popolazione mondiale consuma quasi la metà della produzione totale di carne e pesce, mentre il 20% più povero ne consuma solamente il 3%. In un rapporto redatto quest anno, la FAO documenta che la popolazione mondiale è aumentata di oltre il 70% ma che il tasso di crescita della produzione alimentare è ancora più alto. Le disponibilità alimentari pro capite sono aumentate quasi del 20%, e ciò è vero anche per i paesi in via di sviluppo. Ma la fame non scomparirà nemmeno se ci sarà una produzione ancora più abbondante in quanto determinata dalla povertà e dall'ineguaglianza nella distribuzione, non dalla scarsità in termini globali. La produzione

14 mondiale di cibo non è in crisi e non c è alcuna necessità di un incremento dei livelli di produzione. "Finora, gli organismi geneticamente modificati non hanno in nessun modo mostrato di essere una soluzione alla fame nel mondo. Incrementare la produttività non aumenterà la disponibilità del cibo laddove attualmente manca" - ha dichiarato Domitilla Senni, direttore di Greenpeace". "Questa politica porterebbe semplicemente a una più alta concentrazione delle risorse nelle mani di pochi, al monopolio e all'impoverimento degli agrosistemi". Il cibo geneticamente modificato potrebbe creare enormi svantaggi per gli agricoltori dei paesi meno industrializzati e mettere in crisi le tradizionali economie agrarie creando una rischiosa dipendenza tra i piccoli agricoltori e la grande industria dell'agrobusiness. Ultima operazione di marketing degli alimenti transgenici fortemente promossa dalle industrie biotech è il riso alla Vit. A, presentato come soluzione alla fame del mondo, alla malnutrizione ed in particolare alle carenze di vitamina A. In realtà nel breve periodo il riso geneticamente modificato (GM) è il metodo più costoso, meno sviluppato, ed ecologicamente più rischioso per affrontare la carenza di vitamina A mentre a lungo termine, l'approccio monocolturale del riso GM può rappresentare una nuova minaccia alla sicurezza alimentare. Secondo i suoi promotori, il riso GM potrebbe essere pronto per la semina già dal Se così fosse non ci sarebbe tempo sufficiente a valutarne gli impatti socio-economici, sanitari ed ambientali. Il riso GM dovrebbe sostituire le varietà esistenti e, se la sua introduzione avesse successo, sarebbe consumato in gran quantità diventando l'unico alimento base disponibile per la maggior parte della popolazione mondiale. Eppure ad oggi non sono stati condotti test rigorosi su scala regionale per dimostrarne la sicurezza sanitaria, al fine di escludere l'introduzione di nuove proprietà allergeniche o involontarie modifiche metaboliche. L'attuale corsa per promuovere l'ingegneria genetica come una soluzione alle carenze di cibo a livello mondiale sta minando le ricerche sulle colture nel mondo in via di sviluppo. Gli agricoltori trarrebbero reali benefici solo da un orientamento dettato dalle necessità indicate dallo stesso sistema agricolo e basato sulla situazione agroecologica reale piuttosto che su "soluzioni" che pretendono di essere universalmente adatte e replicabili. GREENPEACE Viale Manlio Gelsomini, ROMA Tel ; Fax: ; info@greenpeace.it WWF [Marchio ESISTENTE] UMTS: Calzolaio, una vittoria contro elettrosmog Il sottosegretario all'ambiente, Valerio Calzolaio, giudica una ''vittoria contro l'elettrosmog'' l'approvazione dell'emendamento alla finanziaria che stanzia 270 miliardi di lire per contrastare l'inquinamento elettromagnetico prodotto dalle antenne della rete Umts. Le prime antenne demolite sulla scuola Leopardi di Roma e l'imminente riforma normativa per la protezione della salute e dell'ambiente dall'elettrosmog. Il 15 settembre 2000, in base ad un'ordinanza del Comune di Roma, confermata dal TAR Lazio, era il termine entro il quale Enel e Telecom avrebbero dovuto provvedere alla demolizione di due enormi antenne ubicate a pochi metri dalle aule della nota scuola elementare "Leopardi" nel centro di Roma. Nel mese di ottobre sono effettivamente giunte le gru ed è iniziata la demolizione che tuttavia è stata interrotta lasciando in piedi circa la metà di tali impianti. Dopo la parziale demolizione, l'arpa (Min. Ambiente), attraverso la misurazione ha riscontrato il superamento fino all'80% dei limiti stabiliti dal DM381/98 (nel luogo vi sono complessivamente 27 tralicci e 400 sistemi di radiotelecomunicazione). La scuola, suddivisa in area "A" e area "B" è oggi utilizzabile, secondo una circolare, ruotando le classi da un area all'altra per evitare che gli alunni restino per più di 4 ore nell'area B più inquinata. La trasmissione televisiva de "le Iene" (16/11/2000 Italia uno) è giunta a documentare tale inaccettabile situazione che permane dopo anni di promesse di una delocalizzazione prevista dalla legge del Questa grave situazione è il simbolo di una forma di inquinamento che riguarda molte città (Pecetto Torinese, S. Silvestro di Pescara, Erice, Rocca di Papa e molti altri siti. Il disegno di legge quadro n.4273 "Tutela della salute della popolazione e dei lavoratori dagli effetti derivanti dall'esposizione a campi elettromagnetici" già approvato dalla Camera nel 1999 dovrà essere approvato definitivamente entro le ultime sedute disponibili di questa legislatura, per disciplinare in modo organico questa complessa materia e conciliare l'uso delle moderne tecnologie con la cautela della salute e dell'ambiente nuove antenne per la telefonia UMTS a fianco alle già esistenti, 35 milioni di cellulari, elettrodomestici, elettrodotti e centrali elettriche, ripetitori radio-tv, radar, varchi magnetici, macchinari sanitari, sistemi di radiocomunicazione delle forze dell'ordine e degli altri lavoratori, treni attuali e treni ad alta velocità: queste sono le fonti possibili di inquinamento senza un'adeguata normativa. Il WWF, l'alce, molte associazioni e comitati e soprattutto i cittadini si attendono una adeguata normativa e il risanamento di quanto risulta non in regola tale da costituire pregiudizio per la salute e l'ambiente. Telefonini GSM privi di omologazione La legge istitutiva del servizio sanitario nazionale (L.23/12/78 n.833) al fine di predisporre "garanzie di salute uniformi in tutto il territorio nazionale" all'art. 4 prevede "l'omologazione, per fini prevenzionali, di macchine, di impianti, di attrezzature e di mezzi personali di protezione". Ad oggi l'omologazione è stata attuata esclusivamente per i telefonini E-TACS (circa 6 milioni gli utenti attuali) sulla base di un decreto del Min PP.TT. che peraltro non prevede limiti di esposizione. Nel Decreto (20 giugno 1995 n.458) VOLONTARIATO - Pag. 14

15 "gli utenti sono avvisati che per un uso soddisfacente dell'apparato e per la sicurezza personale, si raccomanda che nessuna parte del corpo deve trovarsi ad una distanza inferiore a 20 cm. dall'antenna durante il funzionamento dell'apparato".(telefono portatile). Le numerose direttive CEE che si sono succedute dalla n.89/336 in poi previste per "il ravvicinamento della legislazione degli Stati membri relativamente alla compatibilità elettromagnetica di apparecchi elettrici" sono il presupposto del poco rassicurante marchio CE posto sui cellulari GSM di 20 milioni di italiani tutti privi di Omologazione. Recentemente il Ministero dell'ambiente con il Decreto n.381/98 "regolamento recante norme per la determinazione dei tetti di radiofrequenza compatibili con la salute umana" "Visto il parere dell'istituto superiore di Sanità" e dell'ispesl.. ha fissato limiti di esposizione della popolazione, "in edifici adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore", che in occasione di delle ormai lunghe telefonate al telefono cellulare sia Etacs che GSM vengono superati da 3 a 10 volte. Dunque scomodo affrontare l'omologazione, difficile sottrarsi al principio "globalizzante" del telefonino comunque buono se Compatibile Elettronicamente (CE), privo di altre etichettature, dunque largo spazio al cartello dell'industria che nella competizione commerciale non pone mai in evidenza prodotti di migliore qualità in grado di minimizzare l'esposizione dell'utente (infatti è stato rilevato minore impatto elettromagnetico in alcuni prodotti tecnologicamente più avanzati e dotati di schermatura sul lato del viso). Altresì largo spazio alla diffusione di notizie negative sull'utilità dell'auricolare strumento atto ad allontanare la fonte inquinante dall'utente precauzione raccomandata dall'organizzazione Mondiale della Sanità. A cura di Guido Santonocito (Resp. settore Elettrosmog WWF-Italia) per informazioni consulta il sito Humana [senza Marchio] Ormai tutti voi conoscete i contenitori gialli di MUMANA, e molti li avranno usati per inserirvi i propri abiti dismessi. Grazie! E, con questo semplice gesto che avete contribuito a sostenere Humana ed i suoi numerosi progetti di sviluppo per aiutare la popolazione di varie nazioni del Sud dell Africa. In totale Humana ha spedito da luglio 1998 a ottobre 2000 ben kg di indumenti, principalmente in Mozambico ( kg), in Angola ( kg) e nello Zambia ( kg). Gli abiti sono stati ricevuti dalle organizzazioni locali di HUMANA e circa kg (utili per vestire oltre persone) sono stati distribuiti come aiuto di emergenza in Mozambico ed Angola, dove gran parte della popolazione vive in situazioni molto difficili. In Mozambico, infatti, centinaia di migliaia di persone hanno perso la loro abitazione all'inizio di quest'armo a causa di violente inondazioni, mentre gli abitanti dell'angola hanno perso praticamente tutto in seguito alla guerra civile. I rimanenti kg di abiti sono serviti per sostenere una serie di progetti gestiti dalle nostre associazioni locali, fra cui: scuole per l'istruzione dei bambini di strada e iniziative contro l'epidemia HIV/AIDS, con particolare attenzione per i bambini affetti dal virus. È proprio per la lotta all'aids che Humana ha ricevuto un premio internazionale. HUMANA ha elaborato, e poi avviato, in Zimbabwe a partire dal 20 marzo 2000 a favore delle prime persone, un programma di prevenzione e cura dell'aids, il TCE Controllo Totale dell'epidemia. Questo progetto è stato premiato, con un riconoscimento internazionale, dalla Fondazione AGFUND ( che sostiene programmi di sviluppo avviati nei paesi più poveri e disagiati. HUMANA è stata premiata grazie alla validità del TCE, che rispetta i requisiti richiesti dall'agfund: è un'iniziativa non governativa, con un alto numero di beneficiari, partita in un paese tra i più poveri del mondo; ha rispettato inoltre i tempi, gli obiettivi e i costi previsti in fase di elaborazione, Ma soprattutto il TCE è un modello di programma semplice, innovativo e pionieristico, che prevede un forte coinvolgimento dei destinatari, anch'essi parte attiva nella prevenzione e cura dell'aids. Il premio è stato consegnato il 23 novembre 2000 a Ginevra presso la sede dell'onu. Una conferma della validità del programma è rappresentata dal fatto che i Governi del Botswana e del Mozambico hanno chiesto ad HUMANA di avviare il TCE su tutto il loro territorio nazionale Per il Botswana i finanziamenti per il primo anno sono già stati trovati; per il Mozambico i costi sono stati coperti solo per una prima area. Per poter estendere il TCE a tutto il paese è necessario trovare ulteriori finanziamenti. HUMANA Italia sostiene il TCE in Mozambico. Crediamo sia necessario convogliare le nostre forze e le nostre risorse per una sfida così importante e di ampia portata. HUMANA Italia ha quindi deciso di avviare una grande campagna di raccolta fondi. Manifesti nelle città pubblicizzeranno l'evento, grossi salvadanai nei supermercati raccoglieranno le donazioni e il nostro notiziario darà tutti i dettagli. Allo scopo di favorire le donazioni è stato attivato anche un conto corrente postale, il conto numero con causale TCE. Humana c/o Amministrazione Comunale di Brembate di Sopra LIONS Ponte San Pietro + Fondazione Banco Alimentare [marchi esistenti] Tutti i dati della 4 a Giornata Nazionale della Colletta Alimentare LA SPESA DELLA SOLIDARIETA Il 25 novembre si è svolta la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare: volontari davanti ad oltre supermercati in tutta Italia, hanno raccolto prodotti alimentari da destinare ad persone indigenti. Ottimi risultati nella provincia di Bergamo (che sintetizziamo nei prospetti di seguito). VOLONTARIATO - Pag. 15

16 Dal Banco Alimentare abbiamo già ricevuto tutti i consuntivi che riguardano la nostra provincia e la nostra Isola in particolare, dati che riproduciamo volentieri, sicuri di fare cosa gradita ai nostri lettori che siamo certi - hanno contribuito i modo significativo al raggiungimento di questi risultati. Come è andata nella Bergamasca e enell Isola Quantità raccolte Kg/2000 Kg/1999 %+/- ap Totale Bergamo % "Isola" % Dettaglio Isola Il Gigante-Bottanuco % Iper-Brembate % Essebi Distrib.-Calusco d Adda % Lomb.Discount-Calusco d Adda % Comprabene-Capriate % Coop.Legler-Ponte San Pietro % a cura della Redazione Associazione Cà Verde: Crescere Insieme Gruppo Auto Mutuo Aiuto [nuovo marchio allegato] INSIEME PER STAR MEGLIO! Un percorso per affrontare la tossicodipendenza attraverso la metodologia dell auto mutuo aiuto. Chi siamo: il gruppo Crescere Insieme, fondato nel 1996, è un gruppo formato da persone direttamente interessate o coinvolte nelle problematiche che il gruppo affronta, persone e/o famiglie unite da un obiettivo o un disagio comune. Metodo: le persone si impegnano per il loro cambiamento attivandosi in prima persona, attraverso il reciproco sostegno e il confronto delle esperienze vissute, trovano un luogo dove affrontare le proprie difficoltà. Ognuno partecipa, secondo la propria disponibilità, portando la sua storia di vita, ascoltando e comunicando. Per chi ha un problema e non sa come fare! Per chi è scoraggiato, perché le ha provate tutte, ma non è cambiato niente! Per chi pensa che tanto agli altri non importa niente dei suoi problemi! Per chi non crede che è possibile aiutarsi, tra persone che vivono lo stesso problema! Gruppo Auto Mutuo Aiuto Crescere Insieme Almenno San Salvatore (BG) c/o Centro Diurno Anziani ogni giovedì 20,45 Tel Angelo Mangili VOLONTARIATO - Pag. 16

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