LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL INTERVENTO CHIRURGICO PER LA PREVENZIONE DELLE INFEZIONI DELLA FERITA CHIRURGICA
|
|
- Leo Magnani
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Azienda Ospedaliera Ospedale Niguarda Ca' Granda Servizio Qualità MCQ Direzione Infermieristica Tecnico Riabilitativo Aziendale - DITRA LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE ALL INTERVENTO CHIRURGICO PER LA PREVENZIONE DELLE INFEZIONI DELLA FERITA CHIRURGICA Linee guida Evidence Based Data elaborazione: giugno 2005 Data di revisione: giugno 2009
2 IL G.L.A.M. (Gruppo di Lavoro Aziendale Multidisciplinare) Azienda Ospedaliera Ospedale Niguarda Ca Granda Anelli Carlo Capo Sala Rianimazione Cardiopolmonare Bevilacqua Luciana Direttore Servizio Qualità M.C.Q.* Bollini Giovanna Direttore D.I.T.R.A.** Bottani Dolores Capo Sala D.I.T.R.A.** Caggese Liliana Direttore Malattie Infettive De Souza Eliana Infermiera Ostetricia e Ginecologia Iamele Francesco Dirigente Medico Neurochirurgia Gadda Giorgio Infermiere Medicina d'urgenza e Pronto Soccorso Gambato Mariagrazia Infermiera Cardiologia 2 - Insufficienza Cardiaca e Trapianti Gesu Giovanni Direttore Microbiologia Grassi Giuseppe Dirigente Medico Chirurgia Generale 1 e Videolaparoscopia Lanfranconi Marco Dirigente Medico Cardiochirurgia Mazzola Ester Dirigente Medico Microbiologia Orcese Carloandrea Dirigente Medico Malattie Infettive Orfeo Nicola Dirigente Medico Direzione Sanitaria Piludu Giorgia Infermiera Chirurgia Generale 1 e Videolaparoscopia Scarcella Elisa Infermiera Chirurgia Generale 2 e dei Trapianti Venturelli Gabriela Responsabile Farmacista Vighi Giuseppe Responsabile Farmacovigilanza *Miglioramento Continuo della Qualità ** Direzione infermieristica tecnico riabilitativa aziendale 1
3 INDICE Gruppo di lavoro Pag. 1 Classificazione delle raccomandazioni Pag. 3 Obbiettivo Pag. 5 Premessa Pag. 7 Analisi letteratura Pag. 20 Target Pag. 23 Setting Pag. 26 Aspetti metodologici Pag. 26 Raccomandazioni Pag. 29 Bibliografia Pag. 33 2
4 CLASSIFICAZIONE DELLE RACCOMANDAZIONI Classificazione dello Scottish Intercollegiate Guideline Network per il livello di evidenza della raccomandazione e la forza della stessa. 5 Livello di evidenza: Ia Evidenza supportata da una metanalisi di ricerche randomizzate e controllate Ib Evidenza supportata da almeno una ricerca randomizzata e controllata IIa Evidenza supportata da almeno uno studio ben impostato e controllato senza randomizzazione IIb Evidenza supportata da almeno un altro tipo di studio ben impostato e quasi sperimentale III Evidenza supportata da studi descrittivi ben impostati non sperimentali, come studi comparativi, studi di correlazione e studi di casi IV Evidenza supportata da relazioni od opinioni di commissioni di esperti e/o da esperienze cliniche di riconosciuta autorità. Forza della raccomandazione A. E richiesta almeno una ricerca controllata e randomizzata, all interno di referenze bibliografiche di comprovata qualità, che esprima tale raccomandazione (livelli di evidenza Ia, Ib) 3
5 B. E richiesto il supporto di studi clinici ben impostati anche se non randomizzati relativi l argomento della raccomandazione ( livello di evidenza IIa, IIb, III) C. E richiesta una evidenza supportata da relazioni od opinioni di commissioni di esperti e/o da esperienze cliniche di riconosciute autorità. Indica l assenza di studi clinici di buona qualità direttamente applicabili (livello di evidenza IV) Livelli di evidenze per il The Joanna Briggs Institute for Evidence Based Nursing and Midwifery. 16 Categoria IA Implementazione fortemente raccomandata; raccomandazione supportata da studi sperimentali, clinici, o epidemiologici ben disegnati. Categoria IB Implementazione fortemente raccomandata; raccomandazione supportata da alcuni studi sperimentali, clinici, o epidemiologici. Forte razionale teorico. Categoria II Implementazione suggerita; raccomandazione supportata da studi clinici od epidemiologici suggestivi o da razionale teorico. Mancanza di raccomandazioni: problema irrisolto: pratiche per le quali esistono insufficienti evidenze o non esistono sufficienti consensi. 4
6 OBBIETTIVO Obbiettivo di questa linea guida è fornire raccomandazioni di comportamento clinico e assistenziale, allo scopo di orientare medici, infermieri e pazienti nel decidere quali siano le modalità più appropriate ed efficaci nella preparazione del paziente all intervento chirurgico, al fine di prevenire l infezione della ferita chirurgica. Questa linea guida rappresenta un aggiornamento e approfondimento della precedente linea guida aziendale La prevenzione delle infezioni della ferita chirurgica prodotta in azienda nel 1998, che e da ritenersi superata. Il beneficio atteso dall adesione alle raccomandazioni qui riportate consiste nel ridurre al minimo standard il rischio di sviluppare un infezione della ferita chirurgica. Gli standard a cui si fa riferimento sono quelli ripresi dalla Cochrane nel , definiti da Leaper come accettabili nel 1995: 2% tasso di infezioni delle ferite chirurgiche, così dette pulite (vedi tabella 3) 10% tasso di infezioni delle ferite chirurgiche, così dette contaminate-sporche (vedi tabella 3) 5
7 Questa linea guida risponde ai seguenti quesiti : 1. In quali situazioni è appropriato praticare la tricotomia preoperatoria? Quale deve essere l estensione appropriata della tricotomia? 2. Con quali strumenti è appropriato praticarla? 3. Quale è l intervallo temporale appropriato tra la tricotomia e l intervento chirurgico? 4. La disinfezione del sito chirurgico in quale modo e appropriato eseguirla? 5. Qual è l antisettico efficace? 6. La doccia preoperatoria con antisettico va eseguita? 7. Quando e quante volte va eseguita la doccia preoperatoria? 8. Quale è l antisettico più appropriato per eseguirla? 6
8 PREMESSA L infezione della ferita chirurgica è per frequenza la terza delle infezioni nosocomiali (Smith 2000). Si riportano di seguito i dati di prevalenza delle infezioni negli ospedali per acuti USA, dove dal 1970 il CDC (Centers for disease control e prevention) svolge un attività di controllo e monitoraggio interventi chirurgici, dal 1986 al 1996: svilupparono un infezione (Magram 1999). Il costo aggiuntivo di una infezione della ferita chirurgica ammonta a dollari; i costi sono attribuibili ai ricoveri in terapie intensive, a una più lunga degenza post-operatoria, ad un aumento delle riospedalizzazioni (Kirkland 1999) 14. Non vengono considerati, in quanto difficilmente monetizzabili, due aspetti per nulla trascurabili, la sofferenza aggiunta del paziente e le ripercussioni legali. È per queste ragioni che negli USA la prevenzione delle infezioni della ferita chirurgica è diventata una priorità. Nella Azienda Ospedaliera Niguarda Ca Granda da diversi anni sono state avviate numerose ed articolate iniziative per la prevenzione delle infezioni nosocomiali ed istituito, rispondendo ad un obbligo di legge, il Comitato Infezioni Ospedaliere (CIO). 7
9 Le aree sulle quali si è intervenuto con tutti gli strumenti ritenuti idonei al contesto aziendale, sono : eventi formativi per il lavaggio delle mani degli operatori linee guida aziendali per la corretta gestione degli accessi venosi centrali linee guida aziendali per la corretta gestione dei cateteri uretrovescicali linee guida aziendali per la prevenzione delle infezioni della ferita chirurgica. Il numero di interventi chirurgici che si eseguono nella Azienda Ospedaliera Niguarda Ca Granda è circa all anno, distribuiti tra tutte le specialità chirurgiche. Nel 2004 è stato costituito un gruppo di lavoro per la revisione e stesura di una linea guida locale per la profilassi antibiotica perioperatoria. Alla fine del 2004, viene costituito un secondo gruppo che pone al centro del proprio interesse la preparazione del paziente all intervento chirurgico. Si è partiti dal documento prodotto nel 1998, concentrando l attenzione in particolar modo sulle cure igieniche del paziente. Le diverse definizioni adottate per infezione della ferita chirurgica (SSI, surgical site infection) sono riportate nella tab. 1. 8
10 Tabella 1. Criteri di definizione delle Surgical Site Infection 19 (SSI) SSI superficiale L infezione si presenta entro trenta giorni dall intervento chirurgico e riguarda solo la cute o il tessuto sottocutaneo. Deve verificarsi inoltre una delle seguenti condizioni: fuoriuscita di materiale purulento dalla porzione superficiale della ferita chirurgica, con o senza conferma di laboratorio; isolamento di microrganismi da colture (ottenute in modo asettico) di liquido o tessuto proveniente dalla sede di incisione; almeno uno dei seguenti segni o sintomi di infezione: - dolore spontaneo o dolore alla pressione - tumefazione localizzata - arrossamento - calore - riapertura intenzionale della ferita da parte del chirurgo (in questo caso la coltura deve essere positiva) - diagnosi di infezione superficiale della ferita formulata dal chirurgo o dal medico curante 9
11 Le seguenti condizioni non sono considerate SSI superficiali: 1. Microascesso dei punti di sutura (infiammazione minima e suppurazione limitata ai punti di sutura); 2. Infezione in sede di episiotomia o della sede della circoncisione dei neonati*; 3. Infezione di una ferita da ustione*; 4. Infezione che si estende alla fascia e ai muscoli vicini (vedi SSI profonda) * vengono utilizzati criteri specifici per identificare un infezione di episiotomia, di circoncisione nel neonato o di una ferita da ustione 10
12 SSI profonda L infezione si presenta entro trenta giorni dall intervento chirurgico in assenza di impianto protesico oppure entro un anno, in presenza di impianto protesico, è correlata all intervento e coinvolge i tessuti molli profondi (per esempio: fascia e muscoli adiacenti) Deve inoltre verificarsi almeno una delle seguenti condizioni: Fuoriuscita di materiale purulento dalla porzione profonda della ferita ma non dagli organi/spazi limitrofi all area chirurgica; Deiescenza spontanea della sede profonda della ferita oppure riapertura intenzionale del chirurgo in presenza di uno dei seguenti segni o sintomi: - febbre >38 - dolore spontaneo localizzato - dolore alla pressione, e in questo caso la coltura deve essere positiva - presenza di un ascesso o altri segni di infezione nel corso di un esame diretto, durante un reintervento, oppure mediante esami istopatologici o radiologici - diagnosi di infezione profonda delle ferite formulata dal chirurgo o dal medico curante Un infezione che coinvolge sia la porzione superficiale sia la sezione profonda della ferita viene definita come infezione profonda e un infezione di organi/spazi (che fanno parte dell'area chirurgica) che drena attraverso l'incisione viene definita come infezione profonda. 11
13 SSI di organi/spazi L infezione si verifica entro trenta giorni dall intervento in assenza di impianto protesico oppure entro un anno in presenza di impianto protesico, è correlata all intervento e coinvolge, oltre alla sede dell incisione, un qualsiasi distretto anatomico (organo o spazio) che sia stato aperto o manipolato nel corso dell intervento. Deve inoltre verificarsi almeno una delle seguenti condizioni: fuoriuscita di materiale purulento da un tubo di drenaggio posto all interno organo o spazio; isolamento di microrganismi da colture (ottenute in modo asettico) di liquido o tessuto provenienti o appartenenti ad organi o spazi; presenza di un ascesso o altri segni di infezione osservate all esame diretto di organi o spazi, durante un reintervento, oppure mediante esame istopatologico o radiologico; viene fatta diagnosi di infezione di organi o spazi da parte del chirurgo o del medico curante Nella tabella che segue sono riportati gli agenti patogeni che più frequentemente sono i responsabili delle infezioni della ferita chirurgica. 12
14 Tabella 2. Distribuzione degli agenti patogeni isolati* dai SSI (dati USA) 2 Percentuale di patogeni Agenti patogeni isolati N N Staphylococcus aureus Staphylococchi coagulasi-negativi Escherichia coli 10 8 Enterococcus spp. 8 2 Pseudomonas aeruginosa 8 8 Enterobacter spp. 8 7 Proteus mirabilis 4 3 Klebsiella pneumoniae 3 3 Streptococcus spp 3 3 Candida albicans 2 3 Streptococchi del gruppo D 2 Altri aerobi gram-positivi 2 Bacteroides fragilis 2 *1 patogeni che rappresentano meno del 2% tra quelli isolati sono stati esclusi Lo Staphylococcus aureus è il patogeno più frequentemente responsabile delle SSI; fa parte dei cosiddetti germi commensali, che a differenza di quelli transitori, sono più difficili da rimuovere e possono essere responsabili di infezioni dannose, se viene loro permesso di moltiplicarsi 4. Al fine di definire in modo più preciso e attendibile il rischio che una ferita chirurgica ha di sviluppare un infezione, il CDC ha classificato le ferite chirurgiche come riportato in tab
15 Tabella 3. Classificazione delle ferite chirurgiche 2 Classe I/Pulite: Ferite chirurgiche in cui non si ha alcuna infiammazione e in cui l intervento non ha interessato i tratti respiratorio, alimentare, genito-urinario. Le ferite pulite generalmente guariscono di prima intenzione e, se necessario, viene posizionato un drenaggio chiuso. Le ferite da incisione per trauma non penetrante, dovrebbero essere incluse in questa categoria. Classe II/Pulite-Contaminate Ferite chirurgiche in cui i tratti respiratorio, alimentare, genitourinario sono stati incisi in condizioni controllate e senza contaminazioni impreviste. In particolare, sono inclusi in questa categoria gli interventi chirurgici che coinvolgono il tratto biliare, l appendice, la vagina e la cavità orofaringea, almeno nei casi senza infezioni evidenti o senza gravi problemi tecnici durante l intervento. Classe III/Contaminate Ferite accidentali, fresche, aperte. Rientrano in questa categoria, anche gli interventi dove è stato impossibile applicare correttamente le tecniche di sterilità (ad esempio, massaggio cardiaco a cuore aperto), oppure si è verificata contaminazione con materiale gastrointestinale, oppure si è incontrato un focolaio infiammatorio acuto non purulento. 14
16 Classe IV/Sporche-Infette Ferite traumatiche non recenti con presenza di tessuto necrotico o ferite che coinvolgono un infezione clinica esistente o una perforazione dei visceri. Questa definizione indica che il microrganismo causa d infezione post-operatoria era già presente prima dell intervento stesso. Dai dati disponibili in letteratura, è possibile prevedere quale sia il patogeno con maggior probabilità di provocare infezione della ferita, a seconda della sede di intervento (tab.4) divisi per classe. 15
17 Tabella 4.Tipo di intervento chirurgico e patogeni probabili per SSI 2 Puliti (Classe I) Tipi di intervento Inserzione di tutti i trapianti, protesi o impianti Cardiochirurgia Neurochirurgia* Oftalmologia Ortopedia: Sostituzione articolare totale Riduzione di fratture/utilizzo di chiodi, placche ossee e altri mezzi per il fissaggio interno Riparazione funzionale senza l utilizzo di impianti o altri strumenti traumi Endogeni esogeni S.aureus,S.epidermidis S.aureus, S.epidermidis S.aureus, S.epidermidis S.aureus,S.epidermidis, streptococchi Enterobatteri gram-negativi S.aureus, S.epidermidis Toracica non cardiaca: Toracica (lobectomia, pneumonectomia, resezione cuneiforme, altre procedure mediastiniche non cardiache) Toracotomia S.aureus, S.epidermidis Streptococcus pneumoniae Enterobatteri gram-negativi Vascolare S.aureus, S.epidermidis *Se l approccio avviene attraverso il nasofaringe o il seno transfenoidale l intervento è di Classe II i dati disponibili sono limitati alle procedure comunemente utilizzate quali la resezione del segmento anteriore e la vitrectomia 16
18 Puliti Contaminati ( Classe II) Tipi di intervento Appendicectomia Biliare (colecistectomia)* Colorettale Gastroduodenale Testa e Collo Ostetricia e Ginecologia Vaginale e Addominale Urologia-prostata Laparotomia esplorativa Traumi addominali penetranti Endogeni - Esogeni Enterobatteri gram-negativi ed anaerobi Enterobatteri gram-negativi ed anaerobi Enterobatteri gram-negativi ed anaerobi Enterobatteri gram-negativi ed anaerobi S. aureus, streptococchi anaerobi orali Bacilli gram-negativi enterici, enterococchi Escherichia coli, Klebsiella spp, Pseudoinonas Coliformi aerobi Bacteroides fragilis e altri anaerobi * nel caso di pazienti ad alto rischio (per es, età >65, colecistite acuta, ittero coledocolitiasi, o pregressa chirurgia biliare) e a basso rischio (la maggior parte degli interventi prevedono un incisione attraverso la mucosa orale o faringea) taglio cesareo basso ed alto rischio (alto rischio = prolungato rottura delle membrane, nessuna preparazione pre-parto, esplorazioni vaginali multiple, cesareo d emergenza, monitoraggio invasivo frequente) - isterectomia 17
19 La probabilità che una ferita chirurgica vada incontro ad una infezione dipende, oltre che dalle variabili già citate, anche dallo stato di salute del paziente e per categorizzare il quale in tutto il mondo si utilizza la classificazione ASA, riportata in tab. 5. Tabella 5. Classificazione dello Stato Fisiologico secondo l American Society of Anaesthesiologist (ASA) 2 Codice Stato fisico del paziente prima dell intervento chirurgico 1 Paziente in buono stato di salute 2 Paziente con malattia sistemica non grave Paziente con grave patologia sistemica, ma non disabilitante Paziente con patologia sistemica disabilitante a rischio di vita Paziente moribondo che si ritiene non sopravviverà più di 24 ore, con o senza intervento chirurgico Dalla letteratura emergono altri fattori da considerare come predittivi della rischiosità di infezione del sito chirurgico; tali fattori considerano alcune variabili dovute al paziente (intrinseci) ed altre relative alla procedura (estrinseci) riportati di seguito in tab 6. 18
20 Tabella 6. Fattori che influenzano il rischio di SSI 8 INTRINSECI (relativi al paziente) - Età - Stato nutrizionale - Diabete - Fumo - Obesità - Infezione a distanza del sito chirurgico - Microrganismi endogeni nelle mucose - Risposta immunitaria alterata - Situazione preoperatoria/gravità della malattia ESTRINSECI (relativi all intervento) - Tempo impiegato dal chirurgo nel lavaggio preoperatorio della mani - Disinfezione della cute - Depilazione preoperatoria - Preparazione preoperatoria della cute - Abbigliamento chirurgico - Delimitazione sterile del campo operatorio - Durata dell intervento - Profilassi antimicrobica - Ventilazione - Sterilizzazione degli strumenti - Materiale esterno - Drenaggio chirurgico - Tipo di incisione 3 19
21 ANALISI LETTERATURA Per poter rispondere adeguatamente ai quesiti posti inizialmente e intervenire su alcuni dei fattori estrinseci (evidenziati in corsivo nella tab.6), secondo i criteri EBM e EBN, si è condotta una revisione delle linee guida, delle revisioni sistematiche e delle metanalisi, contestualizzandole alla realtà aziendale. TRICOTOMIA La tricotomia trova ragione d essere nel fatto che i peli ed i capelli sono fonte di infezione, possono ostacolare una chiara e completa visualizzazione della zona da incidere, e interferire successivamente con la ferita, con la sutura e con la medicazione adesiva. Di contro è stato dimostrato che durante il processo di rasatura la cute va incontro a tagli e abrasioni, che possono essere sede di colonizzazione da parte dei microrganismi e quindi contaminare la ferita chirurgica causando infezioni nel post operatorio (Briggs 1997); l essudato delle abrasioni rappresenta inoltre un terreno favorevole alla crescita di microrganismi (Seropian 1971). La rasatura effettuata con i rasoi elettrici evita il contatto diretto con la cute, e permette di tagliare peli e capelli senza causare tagli o abrasioni alla cute (Fogg 1999). 12 Per la stessa ragione viene raccomandato l uso delle creme depilatorie 7,8,12 alcune delle quali dimostrano anche proprietà batteriostatica e/o battericida 3. Le reazioni allergiche alla crema depilatoria si verificano molto raramente e solo in individui già sensibilizzati al prodotto, entro i primi sei mesi dal suo utilizzo, per cui è presumibile che il paziente ne sia al corrente. 20
22 DISINFEZIONE DELLA CUTE La disinfezione della cute preoperatoria ha origini antiche. Lister agli inizi del 900 sosteneva che poichè le ferite contaminate guarivano bene con l utilizzo di antisettici, le ferite da incisione chirurgica avrebbero dovuto beneficiare dell applicazione dell antisettico, e che una disinfezione della cute prima dell incisione chirurgica avrebbe potuto prevenire l infezione della ferita stessa. 11 Vi sono diversi studi di tipo comparativo che valutano l efficacia di un antisettico rispetto ad un altro, ma non esistono evidenze che dimostrano l efficacia della disinfezione della cute versus la non disinfezione. 4 La stessa revisione sistematica conclude che, la rimozione dei batteri transitori e la riduzione di quelli commensali, con l utilizzo di antisettico prima dell intervento chirurgico, è raccomandata da importanti organizzazioni: Royal College of Surgeons of England, Centers for Disease Control and Prevention e Association of perioperative Registered Nurses (AORN), anche se di fatto non vi è sufficiente evidenza per supportare o rifiutare l uso di un antisettico piuttosto di un altro. I prodotti per la disinfezione della cute devono essere scelti con attenzione partendo dalle condizioni del paziente 8. I produttori ritengono che l applicazione dell antisettico può avvenire con guanti puliti, non necessariamente sterili, ma al momento vi è un solo studio che evidenzia che un set pulito per la disinfezione è altrettanto efficace che uno sterile. 1 21
23 DOCCIA PREOPERATORIA L efficacia della doccia preoperatoria con antisettico nel ridurre le infezione della ferita chirurgica non trova sostegno alcuno nei dati di letteratura. 4 E stato invece dimostrato in uno studio di coorte con oltre 700 pazienti, che l effettuazione della doccia utilizzando clorexidina la sera prima dell intervento e la mattina dello stesso, permette di ridurre la presenza di batteri cutanei anche di nove volte 14 A questo scopo vengono abitualmente utilizzati Clorexidina al 4% in detergente (Hibiscrub o Hibiclens) o un preparato con triclosan. 22
24 LINEA GUIDA TARGET Il target identifica la tipologia di pazienti a cui è indirizzata la linea guida. Sono considerati i pazienti sottoposti ad intervento d elezione e quelli sottoposti ad intervento con carattere d urgenza. Le raccomandazioni si riferiscono al paziente chirurgico, sottoposto ad intervento di chirurgia pulita (classe I), interventi di chirurgia pulita-contaminata (classe II) anche se per la seconda classe non vi è la stessa evidenza. L applicazione di queste raccomandazioni a pazienti con ferite contaminate (classe III) o sporche-infette (classe IV) non ha la stessa efficacia evidenziata per gli altri gruppi. In tab 7 vengono elencati i vari tipi di intervento chirurgico suddivisi per specialità, a cui si applicano le raccomandazioni. 23
25 Tab. 7 Elenco per specialità SPECIALITA Chirurgia cardiaca e toracica Chirurgia otorinolaringoiatra Chirurgia generale Neurochirurgia INTERVENTI O SEDI ANATOMICHE Interventi con apertura del pericardio Interventi con apertura delle cavità pleuriche Inserzione di pace maker cardiaco Chirurgia testa e collo, contaminata e pulitacontaminata Chirurgia orecchio pulita Chirurgia testa e collo pulita Chirurgia naso e seni paranasali Tonsillectomia Testa collo Colon retto Appendicectomia Biliare aperta Mammella Gastrostomia endoscopica Stomaco duodeno Esofago Intestino Ernia laparoscopica Colecistectomia laparoscopica Altre procedure pulite-contaminate Chirurgia del rachide Craniotomia Craniotomia pulita-contaminata Derivazione liquorale cerebro-spinale 24
26 SPECIALITA Ostetricia Ginecologia Ortopedia Urologia Vascolare INTERVENTI O SEDI ANATOMICHE Cesareo elettivo Cesareo non elettivo Isterectomia addominale e vaginale Meniscectomia Artroprotesi d anca e ginocchio Fissazione di frattura chiusa Chirurgia del rachide Fissazione di fratture esposte Chirurgia della mano Biopsia prostatica trans-rettale Resezione prostatica transuretrale Resezione transuretrale di tumori vescicali Nefrectomia Arto amputato Vascolare arteriosa addominale e dell arto inferiore TEA della carotide Vascolare venosa degli arti inferiori 25
27 SETTING Le raccomandazioni di questa linea guida sono rivolte a tutti gli operatori di area chirurgica (medici ed infermieri) che operano nei diversi livelli assistenziali (degenza, day hospital, ambulatorio) e ai pazienti. ASPETTI METODOLOGICI Il metodo che è stato seguito è quello riportato nel Piano Sanitario Linee guida 19 e in parte ripreso e suggerito nel V forum internazionale sull EBN definizione di priorità: la preparazione del paziente all intervento chirurgico, con particolare attenzione alle cure igieniche. 2. costituzione del gruppo di lavoro, denominato GLAM (Gruppo di Lavoro Aziendale Multidisciplinare). 3. adozione del metodo F.A.I.A.U.: Finding: ricerca di linee guida. Il Gruppo, attraverso una strategia di ricerca 13, ha raccolto le linee guida disponibili in letteratura. parole chiave utilizzate 1. Hair removal 2. Skin preparation 3. Prevention 4. Surgical wound infection 26
28 banche dati interrogate 1. Medline 2. Cinahl 3. Embase 4. Cochrane motori di ricerca È stato utilizzato il sistema bibliotecario informatizzato lombardo 20 e OVID. Appraising: valutazione critica delle LG. Tale fase consiste nella selezione delle linee guida che soddisfano maggiormente criteri predefiniti di valutazione di qualità di linee guida (utilizzati criteri AGREE. 15,17,18 ). criteri di inclusione Dalle ricerche effettuate sono stati individuati 29 lavori e di questi ne sono stati presi in considerazione 9 fra cui Guideline for prevention of surgical site infection per l autorevolezza della fonte, anche se pubblicato nel Per gli altri sono stati seguiti i seguenti criteri di inclusione: Articoli e/o revisioni e linee guida dal 2000 reperibili gratuitamente dalla banche dati. Libri di testo pubblicati a partire dal 2002 Documenti prodotti e resi disponibili gratuitamente da altre aziende ospedaliere, e/o atti di convegni a partire dal
29 Dopo la valutazione della qualità metodologica delle linee guida reperite e dopo la valutazione consensuale, il GLAM seleziona e definisce le raccomandazioni di riferimento. Integrating: Integrazione delle LG. Ha l obbiettivo di approfondire ed integrare alcuni aspetti della linea guida di riferimento attraverso una ricerca bibliografica. Adapting: adattamento della LG alla realta locale.questa e la fase più delicata, in quanto si devono considerare tutti i fattori che possono influenzarne l utilizzo. Upgrading: aggiornamento della LG. In questa fase il GLAM stabilisce un programma di aggiornamento della linea guida definendo la data di scadenza entro la quale deve essere revisionata. Il GLAM concorda come anno di aggiornamento il 2009, considerando la validità della linea guida cinque anni, con sorveglianza annuale dei dati della letteratura. 28
30 RACCOMANDAZIONI 1. In quali situazioni è appropriato praticare la tricotomia preoperatoria e con che estensione? 1. Provvedere alla tricotomia solo nella zona di incisione chirurgica e in caso di necessità, ovvero quando la presenza dei peli ostacola materialmente l esecuzione dell intervento. La necessità dipende anche dalla quantità di peli presente. (evidenza Ia forza A) 9 2. Con quali strumenti è appropriato praticarla? 1. Preferire le forbici o il rasoio elettrico o le creme depilatorie per la tricotomia. ( evidenza Ib forza A) 9 2. Utilizzare un rasoio elettrico con lama monouso o rimovibile e sterilizzabile (evidenza IV forza C) 9 3. Quale tempestività deve avere la tricotomia rispetto all intervento chirurgico? 1. Se la tricotomia è eseguita con rasoio elettrico (tagliacapelli) il tempo che trascorre dall esecuzione della stessa all intervento deve essere il più breve possibile. La tricotomia con rasoio elettrico è preferibile eseguirla due ore prima per prevenire il rischio di infezione chirurgica (categoria IB) 16 29
31 2. Se si utilizza la crema depilatoria si raccomanda di utilizzarla il giorno prima dell intervento (British Hospital Infection Society Working Party) 12. Se si utilizza la crema depilatoria si raccomanda: Eseguire un test di sensibilità cutanea (applicare con metodica patch test la crema sul dorso 48h) prima dell applicazione, secondo le indicazioni del produttore (evidenza Ib forza A) 9 4. La disinfezione del sito chirurgico in che modo va eseguita? 1. Prima di applicare soluzioni antisettiche, lavare con soluzione detergente a fondo i siti di incisione e le zone circostanti per rimuovere eventuali contaminazioni (categoria IB) 8 2. Applicare la preparazione antisettica della cute mediante movimento circolare centrifugo dal centro alla periferia. L area preparata deve essere abbastanza ampia da consentire l estensione dell incisione prevista e/o di applicare eventuali drenaggi, se necessario (categoria II) 8 3. Rispettare i tempi di asciugatura dell antisettico utilizzato, in linea con le indicazioni fornite dal produttore. Si consiglia di effettuare la manovra con materiale sterile (evidenza Ib forza A) 9 30
32 4. La preparazione della cute avviene in modo da preservare l integrità della cute. Selezionare gli antisettici basandosi sulle possibili allergie e sensibilità cutanee del paziente, sul sito di incisione e sulle condizioni della cute. L adeguata preparazione della cute deve avvenire con le seguenti modalità: la preparazione delle aree ad alta carica microbica (ombelico, pube, ferite aperte) va eseguita per ultima; l isolamento del sito di colostomia, con preparazione e copertura con garza imbevuta di antisettico, va eseguita per ultimo; la preparazione di aree ustionate, scorticate o traumatizzate deve avvenire con normale soluzione salina; evitare l uso di clorexidina gluconato e prodotti a base alcolica su membrane mucose; rispettare i tempi di contatto degli agenti antisettici prima di applicare i panni sterili, per garantire la massima efficacia dell antisettico; rispettare i tempi necessari alla completa evaporazione degli agenti antisettici infiammabili per ridurre il rischio di incendi; evitare che l antisettico si depositi in aree corporali soggette a decubito, come ad esempio al di sotto di laccipneumatici, elettrodi, e placche elettrodispersive, 31
33 al fine di prevenire il rischio di ustioni chimiche (evidenza Ib forza A)9. 5. Qual è l antisettico più appropriato o efficace? 1. Utilizzare una soluzione antisettica appropriata per la disinfezione della cute (categoria IB) 8 Si consiglia: alcool 70%, clorexidina 2% in soluzione alcolica 70%, iodofori. 9,10,16 6. La doccia preoperatoria con antisettico va eseguita? Quando e quante volte va eseguita? Qual è l antisettico più appropriato per eseguirla? 1. Nella programmazione di un intervento chirurgico, è necessario prevedere una doccia o un bagno preoperatorio. (CATEGORIA II) La preparazione della cute del paziente prima dell intervento chirurgico deve essere documentata. La documentazione include: a) le condizioni delle cute (rossore, eruzioni, abrasioni) b) metodo utilizzato per la tricotomia, con segnalazione di eventuali abrasioni arrecate c) il nome degli agenti detergenti e degli antisettici utilizzati d) il nome della persona che ha effettuato le cure igieniche (requisito richiesto dalla normativa vigente sulla documentazione clinica ) 9 32
34 BIBLIOGRAFIA 1. AORN Board of Directors. Recommeded Practices for the Evalutation and Selection of products and Medical Devices Used in Perioperative Practice Setting. AORN Journal, Volume 67(1), January AORN Board of Directors. Racommended Practices for Skin Preparation of Patients. AORN journal, Volume 75(1), January Edlich R, Jackson E, Neal J, Kron I. A scientific basis for choosing the technique of hair removal used prior to wound closure. Journal of Emergency Nursing, Volume 26(2), April Edwards PS, Lipp A, Holmes A. Preoperative skin antiseptics for preventing surgical wound infections after clean surgery. Cochrane, May Grilli R, Penna A, Liberati A. Migliorare la pratica clinica. Il Pensiero Scientifico Editore, Il processo di trasformazione culturale per promuovere l eccellenza. Atti del V forum internazionale sull EBN, Milano Novembre Kjonniksen I, Andersen B, Sondenaa V, Segadal L. Preoperative Hair Removal-a Systematic Literature Review. AORN Journal, Volume 75(5), May
35 8. Magram A et al. Guideline for prevention of surgical site infection. Infection Control and Hospital Epidemiology, Rigon L, Thiene E. Assistenza infermieristica in sala operatoria. Casa Editrice Ambrosiana, Seal L, Paul- Cheadle D. A systems approach to preoperative surgical patient skin preparation. American journal of Infection Control, Volume 32(2), April Segal C, Anderson J. Preoperative Skin Preparation of Cardiac Patients. AORN Journal, Volume 76(5), Novembre Tanner J, Woodings D, Moncaster K. Pre-operative hair removal to reduce surgical site infection. Protocol, Cochrane, February Vellone E, Sciuto M. La ricerca bibliografica Applicazioni nel nursing e nelle scienze sanitarie. McGraw-Hill, Webster J, Osborne S. Pre-operative bathing or showering with skin antiseptics to reduce surgical site infection. Protocol, Cochorane, June
36 SITI CONSULTATI
Le Principali Misure di Prevenzione delle SSI
Le Principali Misure di Prevenzione delle SSI Evidenze Scientifiche e Applicazioni Pratiche nella Regione Veneto Vicenza, 27 febbraio 2009 U.O. Malattie Infettive e Tropicali. Azienda ULSS 6 VICENZA Obiettivo
DettagliTricotomia pre-operatoria
Tricotomia pre-operatoria Introduzione La corretta preparazione pre-operatoria della cute del paziente è uno degli elementi chiave nel controllo delle infezioni del sito chirurgico. La tricotomia, considerata
DettagliBestPractice. Tricotomia pre operatoria e incidenza di infezioni della ferita chirurgica
BestPractice Informazioni evidence based per la pratica della professione infermieristica Tricotomia pre operatoria e incidenza http://aifa.progettoecce.it PROGETTO ecceinfad Questo numero di Best Practice
DettagliL esperienza degli ospedali: la Regione Piemonte Roma 25 giugno 2008
QuickTime e un decompressore TIFF (Non compresso) sono necessari per visualizzare quest'immagine. L esperienza degli ospedali: la Regione Piemonte Roma 25 giugno 2008 QuickTime e un decompressore TIFF
DettagliBocca e Cuore ooklets
Bocca e Cuore ooklets Una guida per i pazienti Booklets Per aiutare a migliorare qualità e sicurezza delle cure pubblichiamo una collana di guide ( ) con lo scopo di fornire ai pazienti ed ai loro famigliari
DettagliMisure raccomandate per la prevenzione delle SSI: pre, intra e post opeatoria
Misure raccomandate per la prevenzione delle SSI: pre, intra e post opeatoria Margherita Vizio Nuoro gennaio 2014 1 Di che cosa parliamo Epidemiologia: frequenza, eziologia, popolazione esposta, tipo di
DettagliElaborazione GOIO Gruppo di Lavoro: L. Pagano, A. Rispo, S. Salvati
Tipo di Documento Procedura assistenziale Elaborazione GOIO Gruppo di Lavoro: L. Pagano, A. Rispo, S. Salvati Contenuti: Compiti e Responsabilità Definizione e Concetti Generali Procedura Avvertenze Riferimenti
DettagliPreparazione pre operatoria del paziente. Dott. Garofoli Rosamaria
Preparazione pre operatoria del paziente Dott. Garofoli Rosamaria Per fase pre operatoria si intende quel periodo che va dal momento in cui si stabilisce che è necessario procedere con un intervento chirurgico
DettagliÈ evidente che... Tricotomia e doccia preoperatoria: una questione ancora aperta INTRODUZIONE
Tricotomia e doccia preoperatoria: una questione ancora aperta A cura di IID Adriana Capalbo*, IID Luigia Caldera** INTRODUZIONE negli ultimi decenni, la rapida evoluzione della tecnologia sanitaria, le
DettagliMisericordia di Empoli Centro Formazione. Primo Soccorso. Eventi e Lesioni di Origine Traumatica
Misericordia di Empoli Centro Formazione Primo Soccorso Eventi e Lesioni di Origine Traumatica Il Trauma E detto trauma un evento violento che reca un danno psico-fisico ad un individuo. Incidente SI Infarto
DettagliQUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI
QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI L ACCREDITAMENTO INTERNAZIONALE ALL ECCELLENZA Fondazione Poliambulanza ha ricevuto nel dicembre 2013 l accreditamento internazionale all eccellenza da parte di
DettagliANìMO e ricerca: un anno di lavoro. Letizia Tesei
ANìMO e ricerca: un anno di lavoro Letizia Tesei Il sottoscritto Tesei Letizia ai sensi dell art. 3.3 sul Conflitto di Interessi, pag. 17 del Reg. Applicativo dell Accordo Stato-Regione del 5 novembre
DettagliCosa fare e cosa non fare per la prevenzione delle infezioni del sito chirurgico e delle vie urinarie
Evento formativo Prevenire le infezioni correlate all assistenza sanitaria: un impegno condiviso dei professionisti del Dipartimento POIT 1 Cosa fare e cosa non fare per la prevenzione delle infezioni
DettagliUNITA OPERATIVA DI PRONTO SOCCORSO PROCEDURA N. 27 FONTE: DOTT. CASAGRANDE TRASPORTO SANITARIO SECONDARIO TRASPORTI SANITARI
UNITA OPERATIVA DI PRONTO SOCCORSO PROCEDURA N. 27 FONTE: DOTT. CASAGRANDE TRASPORTO SANITARIO SECONDARIO TRASPORTI SANITARI TRASPORTO SANITARIO Trasporto primario: trasferimento di un paziente dal luogo
DettagliSSI (Surgical Site Infection / Infezione della ferita chirurgica) analisi critica protocollo aziendale revisione della letteratura metodo empirico
Le SSI (Surgical Site Infection / Infezione della ferita chirurgica) rappresentano un processo flogistico a carico del sito chirurgico che si manifesta nel post-operatorio nei pazienti sottoposti a intervento
DettagliTariffari e politiche di rimborsi regionali
L attività di day surgery nella Regione Lombardia è praticata sin dagli anni 70 in diverse strutture ospedaliere della Regione; dove venivano trattate in day hospital alcune patologie ortopediche pediatriche
DettagliLa valutazione del rischio chimico
La valutazione del rischio chimico Introduzione Per sua stessa definizione, l agente chimico è una sostanza o un preparato di natura chimica. L agente chimico può presentarsi sotto forma di gas, vapore,
DettagliSTUDIO PROFESSIONALE MEDICO
Gli Studi Professionali Medici (SPM) sono strutture nelle quali è esercitata un attività sanitaria in cui il profilo professionale prevale su quello organizzativo. Tale profilo è riscontrabile non solo
Dettagli2 Congresso per Infermieri di Camera Operatoria. La prevenzione delle infezioni del sito chirurgico: l applicazione dei bundle
2 Congresso per Infermieri di Camera Operatoria La prevenzione delle infezioni del sito chirurgico: l applicazione dei bundle Enrica Martini SOD Igiene Ospedaliera Ospedali Riuniti di Ancona Cos è un bundle?
DettagliL infermiere al Controllo di Gestione
L infermiere al Controllo di Gestione Una definizione da manuale del Controllo di gestione, lo delinea come l insieme delle attività attraverso le quali i manager guidano il processo di allocazione e di
DettagliL ESPERIENZA DELLE REGIONE LAZIO NELLA GESTIONE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA. Antonio Silvestri Risk Manager
L ESPERIENZA DELLE REGIONE LAZIO NELLA GESTIONE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA Antonio Silvestri Risk Manager 1982 I RAPPORTO ISTISAN 1982 Indagine conoscitiva sulle infezioni ospedaliere negli
DettagliProgetto Nazionale di Cure Palliative Pediatriche
Progetto Nazionale di Cure Palliative Pediatriche Ecco la proposta della Fondazione Maruzza Lefebvre D Ovidio, della fondazione Livia Benini, di altre Fondazioni ed Associazioni Italiane e successivamente
DettagliCircolare N.24 del 07 Febbraio 2013. Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze
Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013 Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze Sicurezza sul lavoro: obblighi e scadenze Gentile cliente, con la presente desideriamo informarla che, il D.Lgs n. 81/2008
DettagliSviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012
Pagina 1 di 6 Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012 Il presente documento è inteso a suggerire una allocazione ottimale dei pazienti che non
DettagliLa resistenza agli antibiotici emergenza mondiale: conseguenze per le sale operatorie. Dott. Andreas Kunze
La resistenza agli antibiotici emergenza mondiale: conseguenze per le sale operatorie Dott. Andreas Kunze Staphylococcus aureus Klebsiella pneumoniae Pseudomonas aeruginosa Nuovi antibiotici? Contaminazione
DettagliLe linee guida evidence based
Le linee guida evidence based Linee guida: definizione Raccomandazioni di comportamento clinico, prodotte attraverso un processo sistematico, allo scopo di assistere medici e pazienti nel decidere quali
DettagliPROCEDURA AZIENDALE REV. 0 Pag. 1 / 8. Rev. Data Causale Approvazione 0 Agosto 2011 Prima emissione Comitato per il Rischio
PROCEDURA AZIENDALE REV. 0 Pag. 1 / 8 Stato delle Modifiche Rev. Data Causale Approvazione 0 Agosto 2011 Prima emissione Comitato per il Rischio 1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE Lo scopo della presente
DettagliErnia discale: trattamento
Martedì Salute GAM 3 dicembre 2013 Ernia discale: trattamento Dott. Antonio Bruno Chirurgia i Vertebrale Clinica Cellini, Torino Resp. Dott J. Demangos LIVELLI DI PROVA Metodologia LDP: probabilità che
DettagliEVIDENCE REPORT. L utilizzo del sapone antisettico nella doccia preoperatoria, riduce l incidenza di infezione del sito chirurgico?
Direzione Infermieristica e Tecnica Direzione Infermieristica e Tecnica Area Governo Assistenziale Risk Management EVIDENCE REPORT L utilizzo del sapone antisettico nella doccia preoperatoria, riduce l
DettagliIl processo di assistenza infermieristica o processo di NURSING Relatore Infermiere Claudio Trovato
Il processo di assistenza infermieristica o processo di NURSING Relatore Infermiere Claudio Trovato Pergusa 6 Dicembre 2013 Sala Congressi Hotel Garden Processo infermieristico o Nursing Il processo infermieristico
DettagliMODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.
ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico
DettagliEsercitazione di gruppo
12 Maggio 2008 FMEA FMECA: dalla teoria alla pratica Esercitazione di gruppo PROCESSO: accettazione della gravida fisiologica a termine (38-40 settimana). ATTIVITA INIZIO: arrivo della donna in Pronto
DettagliVia Messina 829 95126 Catania
REGIONE SICILIANA Azienda Ospedaliera Cannizzaro di Riferimento Regionale di III Livello per l Emergenza Ufficio Relazioni con il Pubblico - e di Pubblica Tutela dell Utente e-mail:urp@ospedale-cannizzaro.it
DettagliINDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA
INDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA Con il presente documento si precisano le modalità di intervento da adottare da parte degli Spisal per valutare
DettagliAttività di sorveglianza e controllo delle infezioni ospedaliere a livello aziendale: risultati di un indagine conoscitiva.
Attività di sorveglianza e controllo delle infezioni ospedaliere a livello aziendale: risultati di un indagine conoscitiva. Mario Saia CIO: Normativa Italiana Circolare Ministeriale 52/1985 Lotta contro
DettagliPROCEDURE - GENERALITA
PROCEDURE - GENERALITA Le PROCEDURE sono regole scritte, utili strumenti di buona qualità organizzativa, con le quali lo svolgimento delle attività viene reso il più possibile oggettivo, sistematico, verificabile,
DettagliIl miglioramento delle cure urgenti
Ogni anno più di 1 milione e 700 mila cittadini in Emilia-Romagna si rivolgono al pronto soccorso quando hanno un problema sanitario. È un numero che tende a crescere costantemente determinando spesso
DettagliPARTE III LA VALUTAZIONE DELLA CAPACITà DI PERSEGUIMENTO
PARTE III LA VALUTAZIONE DELLA CAPACITà DI PERSEGUIMENTO Delle strategie REGIONALI (B) a cura di Sara Barsanti Introduzione L area di valutazione del conseguimento delle strategie regionali (area B) ha
DettagliCAPO IV - PROTEZIONE DEI LAVORATORI DAI RISCHI DI ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI
CAPO IV - PROTEZIONE DEI AVORATORI DAI RISCHI DI ESPOSIZIONE A CAMPI EETTROMAGNETICI Articolo 206 - Campo di applicazione 1. Il presente capo determina i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori
DettagliI SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE.
I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. 1 Nel panorama legislativo italiano la Salute e la Sicurezza sul Lavoro sono regolamentate da un gran numero di
DettagliLA GESTIONE DEL RISCHIO PROFESSIONALE IN MEDICINA GENERALE
S.I.M.G. LA GESTIONE DEL RISCHIO PROFESSIONALE IN MEDICINA GENERALE Strumenti e metodi di identificazione ed analisi di eventi avversi. L approccio reattivo e proattivo Damiano Parretti Arezzo 26 febbraio
DettagliParto sterile versus parto pulito
Semine e raccolti: esperienze di ricerca delle Professioni Sanitarie Parto sterile versus parto pulito Una ricerca a sostegno della rilettura critica delle principali procedure adottate in sala parto per
DettagliIl Triage : novità e responsabilità
Il Triage : novità e responsabilità Luciano Pinto Direttivo Nazionale Simeup Il triage nel PS in Italia incompleta diffusione nel territorio nazionale scarsa diffusione di un modello uniforme e condiviso
DettagliLA REVISIONE LEGALE DEI CONTI La comprensione
LA REVISIONE LEGALE DEI CONTI La comprensione dell impresa e del suo contesto e la valutazione dei rischi di errori significativi Ottobre 2013 Indice 1. La comprensione dell impresa e del suo contesto
DettagliCONTRATTO DI TIROCINIO Studenti II anno A.A. 2013 2014 Elaborato da: Coordinatori e Tutori del Corso di Laurea in Infermieristica
Università Politecnica delle Marche Corso di Laurea in Infermieristica Ancona Ultima revisione: 15.01.2013 CONTRATTO DI TIROCINIO Studenti II anno A.A. 2013 2014 Elaborato da: Coordinatori e Tutori del
DettagliRaccomandazione per per la la prevenzione dell osteonecrosi della della mascella/mandibola da da bifosfonati in in ambito ambito oncologico
Raccomandazione 0, 0, Marzo Marzo 008. 008. Raccomandazione per per la la prevenzione dell osteonecrosi della della. Committenza della Direzione Aziendale/Zonale per la prevenzione della osteonecrosi da
DettagliLa necessità di appropriatezza
La necessità di appropriatezza Sebastiano La Rocca U.O.C. Patologia Clinica Azienda Complesso Ospedaliero S. Filippo Neri Roma s.larocca@sanfilipponeri.roma.it appropriatezza appropriato idoneo, adeguato,
DettagliSVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007
Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,
DettagliEsposizione ad agenti biologici
Esposizione ad agenti biologici Il Titolo X corrisponde al Titolo VIII del D.Lgs. 626/94 di attuazione della direttiva 90/679/CEE, relativa alla protezione di lavoratori contro i rischi derivanti dall
DettagliIndagine qualita percepita
Sistema di Gestione per la Qualità - Ospedale M. G. Vannini Report sulla qualità percepita OSPEDALE M. G. VANNINI Direttore Sanitario Dott.ssa Maura Moreschini Sistema qualità certificato UNI EN ISO 9001:2008
DettagliI registri per le protesi mammarie e i registri dei dispositivi impiantabili
I registri per le protesi mammarie e i registri dei dispositivi impiantabili Dott.ssa Rossana Ugenti Direttore Generale del Sistema Informativo e Statistico Sanitario Ministero della salute 6 dicembre
DettagliQuestionario conoscitivo ALSO
Questionario conoscitivo ALSO Nello scorso mese di giugno è stata costituita a Gravedona un organizzazione di volontariato denominata : ASSOCIAZIONE LARIANA SOSTEGNO ONCOLOGICO (ALSO) camminiamo insieme.
DettagliPROFILASSI ANTIBIOTICA IN AMBITO CHIRURGICO
HOME PROFILASSI ANTIBIOTICA IN CHIRURGIA PROFILASSI ANTIBIOTICA IN AMBITO CHIRURGICO Lo scopo della profilassi antibiotica in ambito chirurgico è quello di ridurre l'incidenza di infezioni post-operatorie
DettagliLa gestione del Rischio Clinico in Valle d Aosta: consolidamento del metodo FMEA
La gestione del Rischio Clinico in Valle d Aosta: consolidamento del metodo FMEA Vuillermin Giuliana Berti Pierluigi Ippolito Rita Azienda USL Regione Valle d Aosta Analisi del contesto L Azienda USL della
DettagliA cura di Giorgio Mezzasalma
GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma
DettagliIGIENE DELLE MANI METROLOGIKA HANDS. Tecnologia innovativa di osservazione dell igiene delle mani NELL ASSISTENZA SANITARIA
IGIENE DELLE MANI NELL ASSISTENZA SANITARIA METROLOGIKA HANDS Tecnologia innovativa di osservazione dell igiene delle mani. SOMMARIO - Cosa sono le infezioni correlate all assistenza sanitaria e qual è
DettagliProcedura generale sanitaria Segnalazione degli eventi sentinella
Pagina di 1/5 ORIGINALE N CONSEGNATO A 1. Scopo...2 2. Campo di applicazione...2 3. Diagramma di flusso...2 4. Responsabilità...2 5. Descrizione delle attività...2 5.1. Definizione di Evento Sentinella...2
DettagliSCUOLA PRIMARIA STATALE 3 CIRCOLO G. CAIATI
SCUOLA PRIMARIA STATALE 3 CIRCOLO G. CAIATI Analisi dei dati relativi al questionario di valutazione sulla qualità dell integrazione scolastica degli alunni con disabilità. Progetto ICF Dal modello ICF
DettagliCHECK LIST - CHIRURGIA REFRATTIVA CON LASER AD ECCIMERI
ENTE DI CERTIFICAZIONE DI QUALITA S.O.I. S.r.l. con socio unico V.I. del c/o 1-REQUISITI STRUTTURALI 1.1-Generali 1.1.1 E' garantita una facile accessibilità dall'esterno sia per quanto concerne l'ingresso
DettagliSICUREZZA IN SALA OPERATORIA
1 di 8 A cura di: Dott.ssa Elisa Cammarata Dott. Antonio Iacono Dott.ssa Piera Lo Cascio Dott.ssa Caterina Lo Presti Dott. Tommaso Mannone Infermiere complesso operatorio Polichirurgico, P.O. Villa Sofia
DettagliLe Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale
Le Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale PREMESSA Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche
DettagliDELIBERAZIONE N. 5/31 DEL 11.2.2014. Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna.
Oggetto: Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto
DettagliCHE FARE? - Ruolo dei medici e delle sue organizzazioni - Centralità della Formazione - Una rivoluzione culturale
CHE FARE? - Ruolo dei medici e delle sue organizzazioni - Centralità della Formazione - Una rivoluzione culturale 1 I Medici come si inseriscono sui temi ambientali oggi? I medici rappresentano per la
DettagliIL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE
IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE Il presente documento, presentato in V commissione in occasione dell audizione del 23 settembre, si compone di due parti: Introduzione e
DettagliSettori di attività economica
ELABORAZIONE DEI DATI QUALITATIVI Chiara Lamuraglia 1. Premessa Al fine di ottenere informazioni di carattere qualitativo che consentissero di interpretare e leggere in modo più approfondito i dati statistici,
DettagliAllegato 1. Regione Abruzzo. Programma Operativo 2010
Allegato 1 Regione Abruzzo Programma Operativo 2010 Intervento 6: Razionalizzazione della rete di assistenza ospedaliera Azione 3: Razionalizzazione delle Unità Operative Complesse Determinazione delle
DettagliLinee guida condivise per la valutazione del Rischio Chimico. Giovanni Reggio Coordinatore GdL Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro
Linee guida condivise per la valutazione del Rischio Chimico Giovanni Reggio Coordinatore GdL Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro 9 marzo 2009 D.Lgs. 81/2008 Protezione da agenti chimici L art. 224,
DettagliIL MEDICO DI MEDICINA GENERALE E MEDICINA GENERALE L ALLARME EBOLA: CLINICA E MANAGEMENT DELLE EPIDEMIE DEL TERZO MILLENNIO NEL SETTING DELLA
IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE E L ALLARME EBOLA: CLINICA E MANAGEMENT DELLE EPIDEMIE DEL TERZO MILLENNIO NEL SETTING DELLA MEDICINA GENERALE CORSO DI FORMAZIONE A DISTANZA I CRITERI PER LA CLASSIFICAZIONE
DettagliGUIDA AI SERVIZI ASSISTENZIALI
GUIDA AI SERVIZI ASSISTENZIALI FASIE è una associazione senza scopo di lucro che persegue lo scopo di garantire ai propri assistiti trattamenti sanitari integrativi del Servizio Sanitario Nazionale. Inoltre,
DettagliPROTOCOLLI, PROCEDURE E PIANI ASSISTENZIALI
PROTOCOLLI, PROCEDURE E PIANI ASSISTENZIALI I PDTA e i protocolli nel Dipartimento di area Medica Specialistica Infermiera pediatrica coordinatrice Sabrina Contini PROTOCOLLI, PROCEDURE E PIANI ASSISTENZIALI
DettagliL IGIENE DELLE MANI NELLA GESTIONE DEL CATETERE VESCICALE UN PERCORSO DI FORMAZIONE SUL CAMPO
Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari Provincia Automa di Trento L IGIENE DELLE MANI NELLA GESTIONE DEL CATETERE VESCICALE UN PERCORSO DI FORMAZIONE SUL CAMPO Inf. Coord. ICI Renata Lazzeri Bologna,
DettagliD. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
D. LGS 81/2008 I RAPPORTI CON I RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza 1. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è istituito a livello territoriale o di
Dettagli4. RISORSE STRUTTURALI E TECNOLOGICHE
136 4. RISORSE STRUTTURALI E TECNOLOGICHE 4.5 ELENCO DOCUMENTAZIONE 137 ELENCO DELLA DOCUMENTAZIONE E MATRICE DELLE RESPONSABILITÀ AC 190903 00 SGRS1.1A040 a 01 atto formale con il quale viene identificato
DettagliAREA ANALISI, PREVENZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE DIPARTIMENTO DI SANITÀ PUBBLICA
AREA ANALISI, PREVENZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE DIPARTIMENTO DI SANITÀ PUBBLICA 1/6 Premessa Il Dipartimento di Sanità Pubblica dell Azienda USL di Bologna ha la finalità di prevenire le malattie,
DettagliFebbraio Agosto 2011. Facoltà di MEDICINA E CHIRURGIA (Roma)
Febbraio Agosto 2011 Facoltà di MEDICINA E CHIRURGIA (Roma) Universita` Cattolica del Sacro Cuore Facolta` di Medicina e Chirurgia A. Gemelli Sede di Brescia CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN INFERMIERISTICA
DettagliLA SOLUZIONE AI NODULI BENIGNI DELLA TIROIDE
LA SOLUZIONE AI NODULI BENIGNI DELLA TIROIDE www.modilite.info MODILITE In Italia la patologia nodulare tiroidea è piuttosto frequente ed è spesso asintomatica. Circa l 80% dei noduli tiroidei sono benigni
DettagliDecreto Interministeriale del 30.11.2012 Attuazione di quanto previsto dall art. 29 comma 5 del D.L.vo 81/08
LE PROCEDURE STANDARDIZZATE PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI NELLE PICCOLE IMPRESE Decreto Interministeriale del 30.11.2012 Attuazione di quanto previsto dall art. 29 comma 5 del D.L.vo 81/08 (Ma anche dall
DettagliREGOLAMENTO RELATIVO ALLA ELEZIONE ED ATTRIBUZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DEL COMPARTO DELLA ASL VITERBO
REGIONE LAZIO AZIENDA SANITARIA LOCALE VITERBO REGOLAMENTO RELATIVO ALLA ELEZIONE ED ATTRIBUZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DEL COMPARTO DELLA ASL VITERBO REVISIONE DATA 0 15.06.2004
DettagliBS OHSAS 18001: 2007. Occupational. Health. Safety. Assesments. Series
BS OHSAS 18001: 2007 Occupational Health Safety Assesments Series Prefazione La Norma è stata sviluppata per essere compatibile con le Norme: ISO 9001:2000 (Qualità) ISO 14001:2004 (Ambiente) Dr.ssa Carlotta
DettagliGESTIONE PORT VENOSO
GESTIONE PORT VENOSO Il port è un catetere venoso centrale appartenente alla famiglia dei dispositivi totalmente impiantabili composto da una capsula impiantata sottocute e da un catetere introdotto in
DettagliCRONICITÀ E APPROPRIATEZZA NEI SETTING DI CURA FIBROSI CISTICA DALL OSPEDALE AL TERRITORIO
CRONICITÀ E APPROPRIATEZZA NEI SETTING DI CURA FIBROSI CISTICA DALL OSPEDALE AL TERRITORIO Cammi Emilio Reggio Emilia, 25 settembre 2015 Fibrosi cistica Malattia genetica rara Patologia multiorgano che
DettagliPA.GRC.11. Indice delle revisioni Codice Documento Revisione Data emissione. Firme Redatto Verificato Approvato
Pag.: 1 di 5 PA.GRC.11 PROCEDURA AZIENDALE PER IL RECEPIMENTO E LA GESTIONE DELLA RACCOMANDAZIONE PER PREVENIRE LA RITENZIONE DI GARZE, STRUMENTI O ALTRO MATERIALE ALL INTERNO DEL SITO CHIRURGICO Indice
DettagliLA VALIDITÀ DEGLI STUDI E IL CONTROLLO DEL CONFONDIMENTO
LA VALIDITÀ DEGLI STUDI E IL CONTROLLO DEL CONFONDIMENTO Accuratezza degli studi Miettinen, nel 1985, afferma che : la accuratezza di uno studio epidemiologico consiste nel grado di - assenza di errori
DettagliAZIENDA PROVINCIALE PER I SERVIZI SANITARI
Provincia Autonoma di Trento AZIENDA PROVINCIALE PER I SERVIZI SANITARI Trento via Degasperi 79 VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE Reg. delib. n. 271 2014 OGGETTO: Approvazione del documento
DettagliPERFORMANCE FRAMEWORK, RESERVE E REVIEW NELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020. ROMA, 25 FEBBRAIO 2014 (update 14 APRILE 2014)
PERFORMANCE FRAMEWORK, RESERVE E REVIEW NELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020 ROMA, 25 FEBBRAIO 2014 (update 14 APRILE 2014) OBIETTIVI E STRUMENTI Il quadro di riferimento dell attuazione (performance framework)
DettagliDott. Giuseppe Smecca. RSPP ASP Ragusa. Medico Competente e RSPP: Dalla Collaborazione alla Sinergia SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE
Dott. Giuseppe Smecca RSPP ASP Ragusa Medico Competente e RSPP: Dalla Collaborazione alla Sinergia 1 Decreto legislativo n.81 del 9 aprile 2008, Testo coordinato con il d.lgs. 3 agosto 2009, n. 106 TESTO
DettagliIl progetto regionale di ricerca MACONDO
Il progetto regionale di ricerca MACONDO Reggio Emilia, 12-12 12-20082008 Relatrice: Cristina Pedroni Cos è MACONDO? Un progetto multicentrico di Ricerca Oncologica(di durata triennale) che coinvolge la
DettagliLista di controllo n. 1.1 STUDIO ODONTOIATRICO
Lista di controllo n. 1.1 STUDIO ODONTOIATRICO IL/LA SOTTOSCRITTO/A nato/a a prov. di il titolare/legale rappresentante della Società/Ente/Azienda ai sensi dell art. 5 c. 3 lett. e) del D.P.G.P. 27 novembre
DettagliSTATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE
STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE Titolo 3 - PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO DELLA RETE PEDIATRICA REGIONALE Art. 20 - Art. 21 - Art. 22 - Art. 23 - Art. 24 - Art. 25 - Verso
DettagliInformazioni per i pazienti e le famiglie
Che cos è l MRSA? (What is MRSA? Italian) Reparto Prevenzione e controllo delle infezioni UHN Informazioni per i pazienti e le famiglie Patient Education Improving Health Through Education L MRSA è un
DettagliDott. Vinicio Penazzi Ortopedia Delta Lagosanto Primario Dott- R.Faccini
Incident Reporting e audit Dott. Vinicio Penazzi Ortopedia Delta Lagosanto Primario Dott- R.Faccini La gestione del rischio clinico è un processo sistematico di valutazione di rischi attuali e potenziali.
DettagliLA PANDEMIA SILENTE DEL DIABETE: UN EMERGENZA SANITARIA, SOCIALE ED ECONOMICA
LA PANDEMIA SILENTE DEL DIABETE: UN EMERGENZA SANITARIA, SOCIALE ED ECONOMICA Antonio Nicolucci Direttore Dipartimento di Farmacologia Clinica e Epidemiologia, Consorzio Mario Negri Sud Coordinatore Data
DettagliIl ruolo del chimico per la sicurezza ambientale
ambientale di Piero Frediani * Ciampolini A. (a cura di). L innovazione per lo sviluppo locale ISBN 88-8453-362-7 (online) 2005 Firenze University Press Nell Anno Accademico 1996-97 l Università di Firenze
DettagliPiano di investimento dei fondi per la Farmacovigilanza 2008-2009. Regione Lazio
Piano di investimento dei fondi per la Farmacovigilanza 2008-2009 Regione Lazio Premessa L attuazione delle linee di indirizzo elaborate dalla Regione Lazio per l impegno dei fondi 2007 della farmacovigilanza
DettagliProtocollo d Intesa. tra
Allegato 1 delib. As n. 2_2015 Protocollo d Intesa tra l Associazione ONLUS La vita oltre lo specchio, il Comune di Pisa, la Società della Salute di Pisa e l Azienda USL 5 di Pisa. PREMESSO - che nel Gennaio
DettagliBrescia, 11 febbraio 2012
Brescia, 11 febbraio 2012 Universita` Cattolica del Sacro Cuore Facolta` di Medicina e Chirurgia A. Gemelli Sede di Brescia CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA Requisiti per l ammissione al Corso di Laurea
DettagliOperatori Socio Sanitari risorsa e opportunità per il miglioramento della qualità e dell assistenza. Attribuzione o delega?
Operatori Socio Sanitari risorsa e opportunità per il miglioramento della qualità e dell assistenza. Attribuzione o delega? Pordenone, Marzo 2014 Dott.ssa Catia Cassin Delega In ambito gestionale per delega
DettagliADDOMINOPLASTICA: CORREZIONE CHIRURGICA DELL'ADDOME RILASSATO ED ADIPOSO
ADDOMINOPLASTICA: CORREZIONE CHIRURGICA DELL'ADDOME RILASSATO ED ADIPOSO L addominoplastica comprende tutte le varie tipologie di intervento di chirurgia plastica dell addome. Si basa sulla rimozione chirurgica
DettagliL ESPERIENZA DELLE REGIONE LAZIO NELLA GESTIONE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA
L ESPERIENZA DELLE REGIONE LAZIO NELLA GESTIONE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA Dott.ssa Cristina Matranga Coordinamento Regionale Rischio Clinico INCIDENZA DI PAZIENTI INFETTI 5,2% IN ITALIA
DettagliPROGETTO DI FORMAZIONE A DISTANZA
PROGETTO DI FORMAZIONE A DISTANZA E-learning in Neuroriabilitazione: focus sul miglioramento della qualità della vita nelle persone anziane e disabili Programma di sperimentazione finanziato dal Ministero
Dettagli