AM2: Tracce delle lezioni- IX Settimana INSIEMI DI LIVELLO, MINIMI VINCOLATI PRINCIPIO DEI MOLTIPLICATORI DI LAGRANGE
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1 AM2: Tracce delle lezioni- IX Settimana INSIEMI DI LIVELLO, MINIMI VINCOLATI PRINCIPIO DEI MOLTIPLICATORI DI LAGRANGE Sia g C 1 R 2 ), c R. L insieme γ = γ c := {x, y) R 2 : gx, y) = c} si chiama insieme di livello di g. Diremo che γ é curva cartesiana se, localmente, é il grafico di una funzione di classe C 1 : x, y) γ, δ, σ > 0 e una funzione ϕ C 1 [x δ, x + δ], [y σ, y + σ]) tale che: gx, y) = c, x x < δ, y y < σ y = ϕx) oppure δ, σ > 0 e ψ C 1 [y σ, y + σ]) tale che gx, y) = c, x x < δ, y y < σ se e solo se x = ψy). ESEMPI. Sia gx, y) = x 2 + y 2. L insieme di livello {g = c} é curva cartesiana infatti una circonferenza) se e solo se c > 0. Sia gx, y) = x 2 y 2. Allora {g = c} é curva cartesiana infatti una iperbole) se c 0, ma non é curva cartesiana se c = 0, giacché x 2 y 2 = 0 é l insieme formato dalle due rette y = x e y = x, insieme che non é, attorno a 0, 0) grafico di una funzione. Il Teorema del Dini assicura che {g = c} é curva cartesiana se gx, y) 0 in ogni punto di {g = c}. Piú precisamente, se gx, y) = c e g y x, y) 0 allora vicino a x, y) l insieme {g = c} é grafico di una funzione y = yx), mentre se g x x, y) 0 allora vicino a x, y) l insieme {g = c} é grafico di una funzione x = xy) e tali funzioni sono, per il teorema del Dini, di classe C 1. Inoltre i grafici x, yx)), xy), y) sono cammini differenziabili con vettore tangente 1, y x)) e x y), 1) rispettivamente. Ricordando che, per il teorema del Dini, y x) = gxx,yx)) g yx,yx)) vediamo che il vettore tangente in x, yx)) alla curva di livello é ortogonale a g)x, yx)). Analogamente per x = xy). Piú in generale, se g C 1 R n ), c R, l insieme di livello Σ = Σ c := {x 1,..., x n ) R n : gx 1,..., x n ) = c} é ipersuperfice cartesiana se si puó rappresentare localmente nella forma x j = x j x 1,..., x j 1, x j+1,..., x n ). Di nuovo, per il Teorema del Dini, ció é possibile se gx) 0 in ogni punto di {g = c}. 1
2 Siano ora f, g C 1 R n ), Σ := {g = c}. Supponiamo che x Σ = {g = c} sia un punto di minimo locale per f Σ punto di minimo locale vincolato): δ > 0 : fx) fx) x Σ B δ x) Se gx) 0 allora esiste λ R, detto moltiplicatore di Lagrange, tale che fx) = λ gx) É questo il Principio dei moltiplicatori di Lagrange. La ricerca di un minimo vincolato si puó quindi effettuare cercando le soluzioni del sistema Lagrangiano fx) = λ gx), gx) = c. La prova del Principio dei moltiplicatori si basa sul teorema del Dini, che assicura che il vincolo Σ := {g = c} si scrive, attorno a x nella forma se ad esempio g x) 0) x 1 = x 1 x 2,..., x n ) e quindi fx) fx 1 x 2,..., x n ), x 2,..., x n ) se x 2,..., x n ) é vicino a x 2,..., x n ), che é quindi un punto di minimo locale libero per x 2,..., x n ) fx 1 x 2,..., x n ), x 2,..., x n ). Ma allora, in x 2,..., x n ) deve risultare essendo x 1 x 2,..., x n ) = x 1 ): 0 = fx 1 x 2,..., x n ), x 2,..., x n ) x2,...,x n ) = = f x) x 2,..., x n ) + f x), j = 2,..., n Allo stesso tempo come asserito nel teorema del Dini), risulta j = 2,..., n : 0 gx 1 x 2,..., x n ), x 2,..., x n ) = = g x 1 x 2,..., x n ), x 2,..., x n ) x 2,..., x n ) + g x 1 x 2,..., x n ), x 2,..., x n ) Da ció segue che Posto f x) = f x) g x) g x), f λ := x) g x) j = 2,..., n risulta ovviamente f x) = λ g x), che, con le precedenti relazioni, dice appunto che fx) = λ gx). 2
3 SPAZI METRICI ED IL TEOREMA DELLE CONTRAZIONI La dimostrazione del teorema del Dini per sistemi) si basa sul un principio generale, detto delle contrazioni, che conviene formulare nell ambito degli spazi metrici. Definizione di SPAZIO METRICO Dato un insieme X, si dice metrica, o distanza su X una qualsiasi funzione d : X X R tale che i) dx, y) 0 x, y X e dx, y) = 0 x = y ii) dx, y) = dy, x) x, y X iii) dx, z) dx, y) + dy, z) x, y, z X diseguaglianza triangolare) A. La coppia X, d) si chiama spazio metrico. Se A X, d A é metrica indotta) su Definizione di SPAZIO NORMATO Sia V spazio vettoriale su R), p : V R tale che i) px) 0 x V e px) = 0 x = 0 ii) ptx) = t px) t R, x V e iii) px + y) px) + py) x, y V diseguaglianza triangolare Diremo che p é una norma su V e che V, p.)) é spazio normato. Se non ingenera confusione, scriveremo x := px). Posto dx, y) := x y, d é una metrica: ogni spazio normato é in particolare uno spazio metrico. ESEMPI. Su R n si possono definire diverse norme e corrispondenti metriche): Se p 1, x p = n i=1 x i p ) 1 p é una norma la norma euclidea se p = 2) x := max{ x i : i = 1,..., n} é un altra norma su R n. Spazi di successioni. R N o R ) indica lo spazio vettoriale delle funzioni di N in R ovvero lo spazio di tutte le successioni di numeri reali). Due importanti sottospazi lineari di R N sono i seguenti: 3
4 l := {x : N R sup xn) < +} é il sottospazio lineare) di R N formato n N dalle successioni limitate. Una norma su l é data da l p := {x : N R x := sup xn) N xn) p < +} é, se p 1, il sottospazio lineare) di l delle successioni di potenza p-esima sommabile. Una norma su l p é data da [ ] 1 x p := xn) p p Per vedere che. p é effettivamente una norma basta verificare la diseguaglianza triangolare. Intanto, vale la diseguaglianza di Holder: se p, q > 1, 1 p + 1 q allora [ ] 1 xn) yn) xn) p p [ ] 1 yn) q q x l p, y l q Infatti, da xn) x p yn) y q 1 xn) p + 1 yn) q p x p p q y q q n N segue Siccome q = xn) yn) x p y q 1 p + 1 q = 1 p, da Holder deduciamo che p 1 ) xn) + yn) p ) xn) + yn) p 1 xn) + xn) + yn) p 1 yn) ) p 1 xn) + yn) p p ) p 1 x p + xn) + yn) p p y p e quindi ) 1 xn) + yn) p p ) 1 xn) p p ) 1 + yn) p p cioé la diseguaglianza triangolare, qui anche detta diseguaglianza di Minkowskii. Lo spazio delle funzioni continue. Sia K R n compatto. Sia V = CK, R m ) lo spazio vettoriale) delle funzioni continue su K e a valori in R m. Allora f := max K f é una norma su CK, Rm ) 4
5 Aperti, chiusi, convergenza, continuitá in spazi metrici Sia X, d) spazio metrico. -Fissati x 0 X ed un numero positivo r, si chiama palla aperta di centro x 0 e raggio r l insieme B r x 0 ) := {x X : dx, x 0 ) < r} -Un sottoinsieme O di X si dice aperto se per ogni x O esiste r > 0 tale che B r x) O. Ad esempio, ogni palla aperta) é un insieme aperto. - Un sottinsieme C di X si dice chiuso se il suo complementare é aperto. - Si vede che l unione di aperti é un aperto e che l intersezione di chiusi é un chiuso. In particolare, A := A C, C chiuso C é il piú piccolo chiuso contenente A. A si chiama chiusura di A. -Una successione x n X converge a x X x n n x) se dx n, x) n 0, ovvero se, per ogni fissato r > 0, si ha che x n B r x) definitivamente. -Unicitá del limite: chiaramente, x n n x, x n n y x = y. -Una caratterizzazione dei chiusi : come negli spazi euclidei, si vede che C X é chiuso x n C, x n n x x C) C = C. ESEMPI. La chiusura di l 1 in l é c 0 := {x l xn) n 0}. Infatti c 0 é chiuso perché se x j c 0 e x j x j 0 ovvero sup x j n) xn) ɛ per n j j ɛ allora xn) xn) x jɛ n) + x jɛ n) ɛ + x jɛ n) 2ɛ se n é tale che x jɛ n) ɛ ovvero per tutti gli n abbastanza grandi e quindi x c 0. Ma se x c 0 e x j n) := xn) se n j e x j n) = 0 se n > j, allora x x j = sup xn) j 0. n>j In uno spazio normato x n n x x n x n 0 e si hanno le proprietá di compatibilitá) x n n x, y n n y, t n, s n R, t n n t, s n n s t n x n + s n y n n tx + sy CONTINUITÁ Se X, d), Y, ρ) sono spazi metrici e f : X Y, f si dice continua in x se ɛ > 0 δ > 0 tale che fb δ x)) B ɛ fx)); f é continua in X se é continua in ogni punto. Come per le funzioni di variabile reale, si vede subito che f é continua in x se e solo se x n n x fx n ) fx). Una importante classe di funzioni continue é quella delle funzioni Lipschitziane: f : A X Y é Lip se esiste L > 0 tale che ρfx), fy)) Ldx, y) x, y A. 5
6 ESEMPI. 1. Fissato x 0 X spazio metrico, la funzione distanza da x 0, d x0 : X R, d x0 x) := dx, x 0 ) é Lipschitziana e quindi continua ) perché dx, x 0 ) dx, y) + dx 0, y), dy, x 0 ) dx, y) + dx, x 0 ) dx, x 0 ) dy, x 0 ) dx, y) In particolare ció implica che B r x 0 ) := {x X : d x0 x) = dx, x 0 ) r} palla chiusa di centro x 0 e raggio r > 0 ) é un insieme chiuso, grazie alla seguente proprietá: se X, Y sono spazi metrici e f : X Y é continua, allora O Y aperto, F Y chiuso f 1 O) é aperto e f 1 F ) é chiuso Infatti x n f 1 F ), x n n x fx n ) F e fx n ) n fx) x f 1 F ) cioé f 1 F ) é chiuso. L altra affermazione segue dal fatto che [f 1 O)] c = f 1 O c ). 2. Osserviamo che, se E = C[a, b], R) dotato dell norma f = sup x [a,b]) fx) allora f n f in E significa che f n converge uniformemente ad f in [a, b] la norma. si chiama per questo anche norma della convergenza uniforme). Ne deriva che la funzione lineare in f C[a, b])) lf) := é definita su E ed é continua da E ad R. b a fx)dx 3. Sia k C[a, b] [c, d]). Per ogni f c[a, b]) la funzione T f)t) := b a kx, t)fx)dx é, in virtú del teorema sugli integrali dipendenti da parametro, una funzione continua in [c, d]. Inoltre b ) T f T g = sup kx, t)[fx) gx)]dx sup kx, t) f g x [a,b]) x,t) [a,b] [c,d]) a Dunque T é una funzione lineare) e Lipschitziana e quindi continua) da C[a, b], R) a C[c, d], R) dotati della norma della convergenza uniforme. 6
7 OSSERVAZIONE. Date due qualsiasi norme p 1, p 2 su R n, queste sono tra loro equivalenti, nel senso che p 1 x k ) k 0 p 2 x k ) k 0 Possiamo supporre : p 2 =. 2 norma euclidea) e scriviamo p := p 1. Indicata con e i la base canonica di R n, si ha x = n i=1 < x, e i > e i x R n <.,. > denota l usuale prodotto scalare). Intanto x k 2 0 n n < x k, e i > k 0 i px k ) = p < x, e i > e i ) < x k, e i > pe i ) k 0 i=1 i=1 In particolare, p é continua su R n,. 2 ). Per il Teorema di Weierstrass, p ha minimo su { x 2 = 1} e quindi m := inf > 0 e quindi px) = x 2p x { x 2 =1} x 2 ) m x 2 e quindi px k ) k 0 x k 2 0. Spazi metrici completi, Spazi di Banach Una successione x n in uno spazio metrico X, d) si dice di Cauchy se ɛ > 0 n ɛ : dx n, x m ) ɛ n, m n ɛ X, d) si dice completo se ogni successione di Cauchy in X é convergente in X. V,. ) si dice di Banach se, come spazio metrico, é completo: x n V, x n x m ɛ per n, m grandi x V : x n x n 0. ESEMPI. 1. R n, munito di una qualsiasi norma, é un Banach. 2. Un sottoinsieme chiuso di uno spazio metrico completo é completo per la metrica indotta). 3. Lo spazio dei cammini continui E := C[a, b], R m } munito della norma della convergenza uniforme γ := max γt) ove γt) 2 = m i=1 γ i t) 2 é [a,b] spazio di Banach. Basta mostrare che V := C[a, b], R) munito della norma. é un Banach. Infatti, f n, f V, f n f n 0 f n converge uniformemente in [a, b] ad f, f n é di Cauchy in V,. ) f n é Cauchy uniforme. Dall essere Cauchy uniforme segue, come noto, che fx) := lim n f n x) esiste per ogni x e la convergenza é uniforme e quindi f é continua, e cioé appartiene a V. 7
SPAZI METRICI. Uno spazio metrico X con metrica d si indica con il simbolo (X, d). METRICI 1
SPAZI METRICI Nel piano R 2 o nello spazio R 3 la distanza fra due punti è la lunghezza, o norma euclidea, del vettore differenza di questi due punti. Se p = (x, y, z) è un vettore in coordinate ortonormali,
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