CAPITOLO 9: LE FONTI DI PRESSIONE
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- Filippo Scognamiglio
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1 CAPITOLO 9: LE FONTI DI PRESSIONE PREMESSA Per rappresentare le principali fonti di pressione, ossia le diverse attività umane e naturali, che modificano lo stato di qualità dell ambiente, si utilizzano gli indicatori. L indicatore si riferisce ad un parametro o a una specie (chimica, fisica o biologica) avente una stretta relazione con un fenomeno ambientale, in grado di fornire informazioni sulle caratteristiche dell evento nella sua globalità, nonostante ne rappresenti solo una parte. Funzione principale dell indicatore è la rappresentazione sintetica dei problemi indagati in modo però da conservare il contenuto informativo dell analisi. Il modello utilizzato per rappresentare lo stato dell ambiente è quello introdotto nel 1995 dall Agenzia Europea per l Ambiente (EEA), denominata DPSIR (Driving force, Pressare, State, Impact e Response). Gli indicatori riportati nel presente capitolo non sono la totalità degli indicatori di pressione presenti nel volume in quanto, per completezza espositiva, alcuni sono riportati nei capitoli 4 (L inquinamento atmosferico da polveri sottili) ed altri nel capitolo 5 (Gli impianti di telefonia mobile).
2 SCHEDA 9.1: LA POPOLAZIONE Disponibilità di dati: buona La popolazione in Veneto è passata complessivamente dalle unità del 1995 alle unità del 2004, con un incremento percentuale complessivo del 5,9%. La provincia di Verona, la più popolata del Veneto insieme alla provincia di Padova è passata dalle unità del 1995 alle unità del 2004 con un incremento pari allo 7,4%. Si rappresentano le province del Veneto con colorazione proporzionale al numero di abitanti. (Fonte ISTAT)
3 SCHEDA 9.2: NUMERO DI CAPI ALLEVATI Disponibilità di dati: buona : I dati aggiornati sul censimento di capi allevati nella Regione Veneto evidenziano che la maggiore pressione è presente in provincia di Verona dove sono rispettivamente allevati bovini (30% del Veneto), avicoli (42% del Veneto), e suini (32% del Veneto). La provincia con il maggior numero di conigli allevati è Padova con capi (38% del Veneto).
4 SCHEDA 9.3: FITOSANITARI MOLTO TOSSICI Disponibilità di dati: ottima Sono definiti prodotti fitosanitari i composti chimici o le sostanze biologiche usate in agricoltura per uccidere o controllare gli infestanti. I fitofarmaci ricadono in tre classi principali, gli insetticidi, i fungicidi e gli erbicidi e possono essere suddivisi, in funzione del meccanismo di azione in sistemici o da contatto. In funzione della tossicità dei principi attivi presenti nel formulato si distinguono inoltre in prodotti molto tossici, tossici e nocivi. I prodotti fitosanitari classificato tossici o molto tossici presentano un rischio di intossicazione mortale per inalazione, ingestione o contatto con la pelle. Si rappresentano le vendite di prodotti fitosanitari classificati molto tossici, venduti nel Veneto nell anno 2004, suddivisi per territorio delle aziende ULSS.
5 SCHEDA 9.4: I PUBBLICI DEPURATORI Disponibilità di dati: ottima I pubblici depuratori sono impianti tecnologici, più o meno complessi, per la depurazione degli scarichi delle abitazioni civili. Quando vengono trattati anche scarichi provenienti da insediamenti produttivi si parla di scarichi di tipo misto. A monte dell impianto di depurazione vi è la rete fognaria, ossia il sistema di canalizzazioni, generalmente sotterranee, per la raccolta e il convogliamento delle acque reflue fino al recapito finale. A valle dell impianto di depurazione vi è lo scarico, ossia l immissione dell acqua trattata in acqua superficiale,, sul suolo o nel sottosuolo: agli scarichi degli impianti di depurazione è posto un valore limite allo scarico che deve essere mantenuto a cura del gestore dell impianto. Si rappresenta su mappa la distribuzione degli impianti di depurazione in provincia di Verona: gli impianti sono suddivisi in funzione della capacità depurativa espressa in abitanti equivalenti. (Fonte ARPAV Dipartimento di Verona)
6 SCHEDA 9.5 : LE VASCHE IMHOFF Disponibilità di dati: ottima Le vasche settiche tipo Imhoff sono costituite da una vasca principale (digestione anaerobica) che contiene al suo interno un vano secondario (di sedimentazione). L'affluente entra nel comparto di sedimentazione, che ha lo scopo di trattenere i corpi solidi e di destinare il materiale sedimentato attraverso l'apertura sul fondo inclinato, al comparto inferiore di digestione. È proporzionato in modo tale da garantire il giusto tempo di ritenzione e da impedire che fenomeni di turbolenza, causati dal carico idrico, possano diminuire l'efficienza di sedimentazione. Il comparto di digestione è dimensionato affinché avvenga la stabilizzazione biologica delle sostante organiche sedimentate (fermentazione o digestione anaerobica). Le vasche Imhoff non sono impianti di depurazione e vengono utilizzate come terminali di reti fognarie a servizio di modesti agglomerati di abitazioni. Distribuzione delle vasche Imhoff in provincia di Verona (Fonte ARPAV Dipartimento di Verona).
7 SCHEDA 9.6 : GLI ECOCENTRI COMUNALI Disponibilità di dati: ottima Gli ecocentri comunali sono aree attrezzate al ricevimento di rifiuti urbani o loro frazioni che non hanno installati al loro interno strutture tecnologiche e non effettuano processi di trattamento. Negli ecocentri sono raccolti i rifiuti urbani prodotti dalle utenze domestiche e non provenienti dal territorio di competenza, conferiti direttamente da privati, dagli operatori della raccolta differenziata e gestori del servizio pubblico Distribuzione degli ecocentri comunali nel territorio provinciale: il colore del comune è proporzionale al numero di ecocentri presenti. (Fonte: ARPAV Dipartimento - di Verona)
8 SCHEDA 9.7: IMPIANTI DI SELEZIONE E RECUPERO RIFIUTI Disponibilità di dati: ottima Il recupero rappresenta oggi la più seguita forma di gestione dei rifiuti, riguardando più del 50% dei rifiuti speciali prodotti nel La scheda rappresenta la distribuzione geografica sul territorio provinciale degli impianti di recupero di rifiuti speciali autorizzati in regime ordinario. Si tratta principalmente di attività di autodemolizione, di raccolta e recupero di rottami metallici, di frantumazione e selezione di rifiuti inerti, di impianti di compostaggio.
9 SCHEDA 9.8 : RECUPERO SEMPLIFICATO RIFIUTI Disponibilità di dati: ottima Il D. Lgs. 22/1997, al fine di promuovere lo sviluppo e la diffusione delle attività di recupero, ha introdotto la possibilità di condurre alcune di queste in regime abilitatorio semplificato, introducendo inoltre particolari agevolazioni economiche e fiscali. E tuttavia necessario che tali operazioni di recupero siano effettuate nel rispetto di precise norme tecniche e prescrizioni, specifiche per i vari tipi di attività. I tipi di recupero che hanno raggiunto maggiore diffusione sono quello delle sostanze inorganiche, per lo più inerti da demolizione e costruzione; il recupero di metalli e non metalli; il recupero delle sostanze organiche, come avviene negli impianti di compostaggio.
10 SCHEDA 9.9: NUMERO DI IMPRESE Tipologia di informazione: Indicatore Pressione Disponibilità di dati: Discreta Nel corso del 2005, per tutte le province venete la dinamica delle imprese è risultata complessivamente positiva tranne per quella di Rovigo che registra una leggera flessione (-0,4%): in particolare Verona spicca con un incremento del numero di imprese dell 1,4% rispetto all anno precedente, seguita da Vicenza (0,8%), Belluno (0,6%), Padova (0,5%), Treviso (0,4%) e in coda Venezia con una variazione positiva dello 0,3%. Tranne che per Belluno, dove si è avuto un incremento dell 1,5%, continua la flessione dell imprenditorialità agricola variando in un range compreso tra il 3,1% di Padova e il 0,5% di Verona. Sono diminuite ovunque anche le imprese del settore manifatturiero anche qui però con un trend decrescente meno marcato; in particolare la provincia di Belluno ha registrato la flessione più consistente (-2,4%), mentre a Rovigo e a Venezia la variazione è stata meno negativa (-0,2%). In tutte le province si conferma la netta prevalenza delle ditte individuali, nonostante questa forma stia progressivamente diminuendo in quattro province su sette. Prosegue invece, in analogia con la tendenza regionale e nazionale, la crescita nell ultimo anno delle società di capitali, con punte del +7% a Venezia e del +5,9% a Rovigo. Numero di imprese attive nel 2005 nelle province del Veneto (Fonte: Elaborazioni Regione Veneto - Direzione Sistema Statistico Regionale su dati Infocamere.) 25'000 20'000 15'000 10'000 Verona Vicenza Belluno Treviso Venezia Padova Rovigo 5'000 0 Agricoltura, caccia e silvicoltura Attivita' manifatturiere Costruzioni Comm. ingr. e dett. Alberghi e ristoranti Trasporti, magazzinaggio e comunicaz. Intermediaz. monetaria e finanziaria Attiv. immob., noleggio, informat., ricerca Altri servizi pubblici, sociali e personali
11 SCHEDA 9.10: TURISMO Tipologia di informazione: Indicatore Pressione Disponibilità di dati: Ottima Il Veneto si colloca tra le prime regioni italiane visitate sia per i viaggi-vacanza sia per quelli intrapresi per lavoro indice questo che la nostra regione è riconosciuta, oltre che per la bellezza dei paesaggi e per il valore storico delle sue città, anche quale importante snodo di incontro per l economia dell intero Paese. Gli italiani che giungono nella nostra regione per motivi di lavoro rappresentano il 12,8% del totale, mentre il restante vi arriva per trascorrere una vera e propria vacanza, anche se per circa il 60% di questi il soggiorno dura meno di quattro giorni. Il grafico rappresenta i dati totali sugli arrivi e presenze, suddivise per provincia negli esercizi ricettivi per residenza dei clienti per l anno 2003 Totale degli arrivi e delle presenze negli esercizi ricettivi Anno '000'000 35'000'000 30'000'000 25'000'000 N. 20'000'000 15'000'000 10'000'000 5'000'000 - Verona Vicenza Belluno Treviso Venezia Padova Rovigo Arrivi Presenze Commento Il dato evidenzia come a livello regionale la Provincia di Verona sia seconda solo a Venezia. È interessante però sapere che a livello nazionale, sempre la Provincia di Verona si situa al quinto posto assoluto relativamente al totale degli arrivi e presenze in tutte le province d Italia.
12 SCHEDA 9.11: INQUINAMENTO LUMINOSO Tipologia di informazione: Indicatore Pressione Disponibilità di dati: Discreta Il dato presenta i Comuni che hanno adottato il Piano di Illuminazione Pubblica ai sensi della Legge Regionale Legge Regionale n 22 del 27/06/ Norme per la prevenzione dell'inquinamento luminoso e/o Regolamenti comunali contro l inquinamento luminoso. La mappa rappresenta i comuni della provincia nei quali è stato adottato qualche provvedimento per la limitazione dell inquinamento luminoso. Ad oggi nessun Comune ha adottato nulla a riguardo. Commento Nessun Comune della Provincia di Verona ha, ad oggi, adottato il Piano di Illuminazione Pubblica e/o Regolamenti comunali contro l inquinamento luminoso. Ciò è dovuto in particolare alla mancanza delle linee guida regionali (PRPIL) previste dalla legge n.22. La situazione degli impianti di illuminazione è particolarmente critica: solo in pochi casi gli impianti sia privati che pubblici, sono progettati ed installati a norma di legge. Qui a fianco si vede un impianto di illuminazione mal progettato: il fascio di luce, infatti, emette flusso luminoso, nell'emisfero superiore, maggiore del 3% del flusso totale emesso dalla sorgente. La maggioranza degli impianti, purtroppo, anche in presenza di una legge regionale, non si attiene alla prescrizioni della stessa.
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