LINEA GUIDA OPERATORI SU FUNI QUALIFICATI AIOLAF

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1 LINEA GUIDA OPERATORI SU FUNI QUALIFICATI AIOLAF

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3 Documento tecnico redatto dal ComitatoTecnico Scientifico di AIOLaF e approvato dall Assemblea del Componenti Primo Baravelli Enrico Bernardi Cristiano Corti Davide Crescenzio Vittorio Pagnoni Isabella Pallavicini Emanuele Ricci I contenuti del presente documento sono di esclusiva responsabilità degli autori. È consentita la riproduzione, anche parziale, degli scritti citandone la fonte.

4 Indice Premessa Scopo e campo di applicazione Riferimenti normativi Termini e definizioni Operatore su funi qualificato AIOLaF: Preposto su funi qualificato AIOLaF: Rischi e misure di prevenzione protezione Caduta dall alto Contatto non intenzionale con parti attive di linee elettriche Contatto non intenzionale con fonti di rischio specifico Condizioni climatiche sfavorevoli Difficoltà di comunicazione fra gli operatori Procedure di lavoro e organizzazione del cantiere civile e/o industriale Realizzazione del sistema di ancoraggio Tecnica di movimentazione e posizionamento su funi fisse Tecnica di discesa Deviazione delle funi Frazionamento delle funi Tecnica di salita Tecnica di movimentazione e posizionamento su funi svincolabili Tecnica di movimentazione e posizionamento su funi scorrevoli Tecnica di movimentazione e posizionamento in doppia o DRT Procedure di lavoro e organizzazione del cantiere su alberi Tecniche di salita Sistema di accesso su fune portante e fune di sicurezza fisse (entrambe svincolabili) Sistema di accesso su fune portante scorrevole e fune di sicurezza fissa (entrambe svincolabili) Preparazione dell ancoraggio di lavoro Tecniche di movimentazione in pianta Misure di emergenza e salvataggio... 17

5 Premessa 1. Scopo e campo di applicazione Il presente documento costituisce la linea d indirizzo tecnico per lo svolgimento delle attività lavorative eseguite con sistemi di accesso e posizionamento su funi realizzate dalle imprese associate ad AIOLaF e dagli operatori e preposti qualificati AIOLaF. Il documento inoltre definisce i parametri minimi di ingresso in AIOLaF sia degli operatori che dei preposti con funzione di sorveglianza. Una parte specifica è stata redatta per le tecniche da applicare ai lavori sugli alberi. 2. Riferimenti normativi In questa sezione sono riportate le principali fonti regolamentari e normative di riferimento per il settore dei lavori in quota con sistemi di accesso e posizionamento su funi. D.Lgs. 09/04/2008 n. 81 Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Testo Unico. Decreto Legislativo, 27 gennaio 2010, n. 17 Attuazione della Direttiva 2006/42/CE, (Direttiva Macchine) Linea Guida ISPESL Sistemi di accesso su funi Norma tecnica ISO 22846:2012 (per edilizia e industria) Norma tecnica ANSI Z (per arboricoltura) 3. Termini e definizioni Caduta dall alto: Si considera caduta dall alto quella da una quota posta ad altezza superiore a 2 m rispetto a un piano stabile. Caduta libera: è una caduta dove la distanza di caduta, prima che il sistema contro le cadute inizi a prendere il carico, è superiore a 600 mm. Caduta libera limitata: è una caduta dove la distanza di caduta, prima che il sistema contro le cadute inizi a prendere il carico, è uguale o inferiore a 600 mm. Caduta contenuta: è una caduta dove la persona che sta cadendo è trattenuta dall azione combinata di una idonea posizione dell ancoraggio e del dispositivo di

6 trattenuta. In tale modalità di caduta, la massima distanza di arresto non può essere superiore a 600 mm. Caduta totalmente prevenuta: situazione in cui si realizza la condizione di prevenzione totale del rischio caduta dall alto, tramite un sistema di trattenuta che impedisce al lavoratore di raggiungere la zona in cui sussiste il rischio di caduta dall alto. è una caduta dove la distanza di caduta, prima che il sistema contro le cadute inizi a prendere il carico, è superiore a 600 mm. Sistema di accesso in quota: s intende sistema di accesso l attrezzatura utilizzata dal lavoratore per raggiungere la postazione temporanea di lavoro in quota (ad esempio ponteggi, scale a pioli portatili, scale a pioli fisse, trabattelli, piattaforme di lavoro elevabili ecc ). Sistema di trattenuta: sistema individuale per la protezione contro le cadute che impedisce all utilizzatore di raggiungere zone ove esiste il rischio di caduta dall alto. Sistema di posizionamento sul lavoro: sistema individuale per la protezione contro le cadute che permette all utilizzatore di lavorare in tensione o in sospensione in modo tale da evitare la caduta libera. Sistema di accesso e posizionamento su funi: sistema individuale per la protezione contro le cadute che permette all utilizzatore di raggiungere e lasciare il luogo di lavoro in modo tale da evitare o arrestare la caduta libera mediante l uso di una fune di lavoro e di una fune di sicurezza, collegate separatamente a punti di ancoraggio affidabili. Fune di lavoro: corda tessile o fune metallica per il sostegno dell operatore con funzione specifica di sostegno e che consente la discesa e la movimentazione attraverso l uso di un meccanismo adeguato. In alcuni testi la fune di sostegno è definita portante oppure linea di ancoraggio di lavoro. Fune di sicurezza: corda tessile o fune metallica per la protezione dell operatore con funzione specifica di protezione contro le cadute, dotata di un dispositivo mobile contro le cadute che segue gli spostamenti dell operatore. In alcuni testi la fune di sicurezza è definita linea di ancoraggio di sicurezza. Fune di accesso: termine utilizzato nel treeclimbing, è corda per il sostegno dell operatore con funzione specifica di consentire l accesso in quota, normalmente essa non rappresenta la fune sulla quale si esegue il lavoro. La fune di accesso deve essere dotata di uno o più meccanismi adeguati che consentono la salita in quota e, preferibilmente, anche la possibilità di scendere.

7 Sistema di arresto caduta: sistema individuale per la protezione contro le cadute che limita la forza d urto sul corpo dell utilizzatore durante l arresto della caduta. Sistema di salvataggio: sistema individuale per la protezione contro le cadute per il mezzo del quale una persona può salvare se stessa o altri in modo da evitare la caduta libera. Treeclimbing: sistema di accesso e posizionamento su funi che consente di accedere alla chioma, o a parti degli alberi d alto fusto, con l ausilio di imbracature, corde e varie tipologie di meccanismi e dispositivi, per eseguire interventi di potatura, smontaggio, consolidamento e monitoraggio. La tecnica del treeclimbing è specifica per il lavoro sugli alberi e non deve essere confusa con le tecniche di accesso e posizionamento su funi utilizzate in edilizia, industria e nelle opere di consolidamento delle pareti rocciose. SRT (single rope technique): è una tecnica specifica utilizzata nel treeclimbing che prevede che il meccanismo al quale è collegato l utilizzatore (nel punto di attacco ventrale della cintura con cosciali) sia installato su una fune e che l estremità di questa sia collegata al punto di ancoraggio. La fune è pertanto fissa e il meccanismo scorre sulla stessa. DRT (double rope technique): è una tecnica specifica utilizzata nel treeclimbing che prevede che il meccanismo al quale è collegato l utilizzatore (nel punto di attacco ventrale della cintura con cosciali) sia installato su una fune e che l estremità di questa sia collegata al medesimo punto di attacco ventrale creando un anello. L anello di fune è pertanto scorrevole e passante all interno di una carrucola posta in corrispondenza dell ancoraggio. Fune di emergenza: Fune per l eventuale intervento di emergenza in soccorso dell operatore sospeso sulle funi. Sulla fune di emergenza normalmente è installato il dispositivo di discesa di salvataggio, adeguato a sostenere l operatore che esegue il salvataggio e l infortunato. Fune di servizio: Fune destinata alla sola movimentazione di attrezzi e materiali che non possono essere trasportati direttamente dall operatore. La fune di servizio deve essere di un colore differente da ogni altra fune, in modo particolare da quelle che hanno funzione di sostegno e/o sicurezza. Operatore su funi: Persona in possesso di certificazione da addetto ai sistemi di accesso e posizionamento su funi rilasciata da soggetto formatore riconosciuto ai sensi della normativa in vigore. Preposto con funzione di sorveglianza: Persona in possesso di certificazione da addetto ai sistemi di accesso e posizionamento su funi e certificazione di preposto con funzione di sorveglianza rilasciata da soggetto formatore riconosciuto ai sensi della normativa in vigore.

8 3.1. Operatore su funi qualificato AIOLaF: Persona in possesso di certificazione da addetto ai sistemi di accesso e posizionamento su funi e, in aggiunta, dei seguenti requisiti: esperienza documentata pari ad almeno 1000 (mille) ore lavorative effettuate con sistemi di accesso e posizionamento su funi (esclusione di tutti gli ambiti sportivi ad esempio speleologia, canyoning, alpinismo ecc ); esperienza documentata pari ad almeno 2 (due) anni di impiego di sistemi di accesso e posizionamento su funi (esclusione di tutti gli ambiti sportivi ad esempio speleologia, canyoning, alpinismo ecc ) Preposto su funi qualificato AIOLaF: Persona in possesso di certificazione da addetto ai sistemi di accesso e posizionamento su funi di certificazione di preposto con funzione di sorveglianza e, in aggiunta, dei seguenti requisiti: esperienza documentata pari ad almeno 2000 (duemila) ore lavorative effettuate con sistemi di accesso e posizionamento su funi (esclusione di tutti gli ambiti sportivi ad esempio speleologia, canyoning, alpinismo ecc ); esperienza documentata pari ad almeno 3 (tre) anni di impiego di sistemi di accesso e posizionamento su funi (esclusione di tutti gli ambiti sportivi ad esempio speleologia, canyoning, alpinismo ecc ); competenza ed esperienza specifica nell ambito in cui deve operare come preposto con funzione di sorveglianza. 4. Rischi e misure di prevenzione protezione Nei paragrafi seguenti sono identificati i principali rischi cui sono esposti i lavoratori che accedono e si posizionano attraverso sistemi su funi, alle quali sono direttamente sostenuti. 4.1 Caduta dall alto Tutte le fasi operative che prevedono l impiego di sistemi di accesso e posizionamento su funi espongono il lavoratore al pericolo di caduta dall alto le cui conseguenze prevedibili a carico dello stesso sono lesioni di carattere permanente o morte. Le principali cause che possono determinare il verificarsi del pericolo di caduta dall alto sono le seguenti: errore umano; l errore umano nell uso dei sistemi di accesso e posizionamento su funi rappresenta il rischio più evidente e marcato su tutti gli altri: l errato utilizzo di un dispositivo o di un meccanismo può portare alla caduta dell operatore, l errore

9 di valutazione del sistema di ancoraggio e la sua corretta posizione e le caratteristiche di resistenza delle strutture di ancoraggio potrebbero determinare il cedimento parziale o completo del sistema di accesso e posizionamento su funi, con conseguente perdita di quota di tutto il sistema. guasto del sistema di accesso su funi; Il guasto del sistema potrebbe essere causato dal contatto accidentale di parti taglienti con le funi tessili con conseguente taglio o lacerazione che può portare anche alla completa rottura della fune. L evento può verificarsi più facilmente sulle funi in tensione mentre per le funi non soggette a tensione (ad es. la fune di sicurezza) un contatto accidentale con degli attrezzi da taglio difficilmente comporta alla rottura completa della fune. Per ridurre il pericolo di taglio delle funi in tensione è necessario: installare le funi in una zona distante da quella che espone le funi al rischio di lesioni; utilizzare, sulla fune di lavoro, una protezione che renda più difficile il taglio della fune che sostiene l operatore; utilizzare, in aggiunta alla fune di lavoro, un cordino di posizionamento dotato di anima metallica; utilizzare, nella parte terminale della fune di lavoro (collegata all imbracatura dell operatore), un elemento di collegamento metallico (ad es. cavo in acciaio). forza d urto al momento dell arresto della caduta; Con l impiego di sistemi di accesso e posizionamento su funi è impedita la caduta libera dell operatore, tuttavia permane il rischio di caduta e/o ribaltamento dell operatore. I rischi devono essere ridotti attraverso procedure di organizzazione del lavoro e tecniche adeguate. Per ridurre il rischio di caduta libera a causa di una manovra errata dell operatore egli dovrà costantemente verificare la tensione/sospensione sulla fune di lavoro, quando devono essere compiute manovre che necessitano il passaggio da una fune all altra, deve sempre essere garantita la continuità della protezione attraverso l uso della fune di sicurezza dotata di un dispositivo mobile contro le cadute; effetto pendolo; si intende l oscillazione del corpo e l urto contro un ostacolo. Tale circostanza può verificarsi nel caso in cui l operatore sia soggetto a caduta libera e la sua posizione iniziale (prima della caduta) non è sotto la verticale del punto di ancoraggio. L effetto pendolo può verificarsi anche quando l operatore, posizionato sulla fune di lavoro, si allontana dalla verticale dell ancoraggio e quindi è soggetto, per effetto della forza di gravità, ad una componente di spinta orizzontale, in relazione alla sua posizione ed alla posizione e distanza del punto di ancoraggio;

10 sindrome da sospensione inerte all imbracatura; la sindrome da sospensione inerte all imbracatura è una patologia che interessa l individuo posto in condizioni di sospensione attraverso l utilizzo di un imbracatura, in condizioni di immobilità, per un periodo di tempo più o meno prolungato a seconda di diversi fattori, sia individuali che di contesto. Tale patologia, se non trattata opportunamente comporta la morte del soggetto sospeso, anche dopo l interruzione della sospensione, per tali motivi gli operatori devono essere in grado di mettere in atto le procedure idonee al salvataggio dell operatore in difficoltà nonché al trattamento di primo soccorso al termine delle medesime. Le principali norme comportamentali sono: presenza di almeno due operatori durante il lavoro su funi; organizzazione delle mansioni e della giornata lavorativa che preveda turni di lavoro continuativi non superiori a quattro ore e con almeno due interruzioni per ogni turno di lavoro. utilizzo di imbracature progettate e fabbricate per il lavoro su funi e che prevedano il collegamento di un sedile; utilizzo di meccanismi di salita e discesa dotati di sedile incorporato per le lavorazioni prolungate; conoscenza dei segni precursori della sindrome da sospensione inerte all imbracatura; conoscenza delle procedure di salvataggio; addestramento periodico degli operatori alle procedure di salvataggio. 4.2 Contatto non intenzionale con parti attive di linee elettriche La presenza di linee elettriche rappresenta una fonte di rischio estremamente elevata, pertanto le operazioni devono essere eseguite garantendo il rispetto delle distanze desunte dalla tabella 1 dell ALLEGATO IX al D. Lgs. 81/08. Nel caso in cui le distanze di sicurezza di cui sopra non possano essere rispettate, è necessario prevedere l interruzione dell erogazione dell energia elettrica nel tratto interessato alle lavorazioni. 4.3 Contatto non intenzionale con fonti di rischio specifico Il contatto non intenzionale con fonti di rischio specifico (sostanze corrosive e/o acide, utilizzo di attrezzi da taglio o da saldatura, attrezzature termiche ecc ) può causare lesioni alle funi e quindi esporre l operatore a infortuni gravi e potenzialmente mortali. È pertanto necessario che siano presi tutti quegli accorgimenti per la corretta scelta e uso delle attrezzature e dei dispositivi di protezione individuale necessari. La procedura di

11 lavoro dovrà tenere conto di tutti gli aspetti inerenti le attrezzature e le modalità operative da adottare. 4.4 Condizioni climatiche sfavorevoli Le attività svolte con sistemi di accesso e posizionamento su funi sono influenzate dalle condizioni meteorologiche sfavorevoli e non solo eventi estremi (trombe d aria, fenomeni temporaleschi, tempeste ecc ). Anche normali condizioni meteorologiche avverse (pioggia, neve, vento, alta o bassa temperatura) possono costituire una potenziale fonte di rischio nell esecuzione dei lavori. E noto inoltre che, ad esempio, l alta temperatura influenza significativamente il rendimento ed il grado di attenzione dei lavoratori e, in alcuni casi, il clima concorre allo scatenarsi di un evento dannoso (ad esempio la caduta dall alto). Infatti, l aumento della sudorazione porta a una marcata riduzione dei volumi plasmatici del sangue, con conseguente riduzione della gettata cardiaca, diminuzione della pressione arteriosa ed aumento della frequenza cardiaca. A ogni litro di liquidi persi con il sudore, corrispondono in media otto battiti in più al minuto, e tutto ciò comporta l abbassamento della soglia di percezione della fatica e l aumento dell accumulo di sostanze che aumentano la possibilità di contrarre crampi alla muscolatura, soprattutto quella degli arti inferiori, dove il lattato si concentra maggiormente durante gli sforzi. E pertanto necessario che le lavorazioni eseguite con sistemi di accesso e posizionamento su funi debbano essere effettuate soltanto in condizioni climatiche favorevoli agli sforzi che vengono compiuti dall operatore, il quale deve assumere una quantità di liquidi adeguata e sufficiente a garantire l apporto necessario di sali minerali che compensino la quantità di quelli persi durante l attività lavorativa. 4.5 Difficoltà di comunicazione fra gli operatori Durante i lavori con sistemi di accesso e posizionamento su funi la comunicazione deve sempre essere garantita, quando la normale comunicazione verbale tra gli operatori potrebbe essere difficoltosa (a causa della lontananza e/o di forti rumori sul posto di lavoro) la comunicazione verbale tra gli operatori deve essere garantita attraverso l uso di radio rice-trasmittenti durante tutta la durata dei lavori. 5. Procedure di lavoro e organizzazione del cantiere civile e/o industriale Il lavoro che prevede l utilizzo di sistemi di accesso e posizionamento su funi deve essere eseguito esclusivamente da personale in buono stato di salute, privo di qualsiasi forma deficitaria psico-fisica sia permanente che temporanea, adeguatamente informato sui rischi cui è esposto, adeguatamente formato e addestrato all uso dei meccanismi e

12 dispositivi utilizzati ed in grado di mettere in atto le procedure di emergenza stabilite all interno della squadra di lavoro. All interno della squadra di lavoro un operatore ha il compito di coordinare gli operatori e sovrintendere l attività lavorativa e l esecuzione dei lavori nonché l uso corretto dei dispositivi di protezione individuale da parte degli operatori della squadra. Il ruolo del coordinatore della squadra è assimilabile, ai sensi del D.Lgs. 81/08 al preposto con funzione di sorveglianza. Il preposto quindi ha la responsabilità dell organizzazione del cantiere (anche nei casi che esulano dall Allegato X del D.Lgs. 81/08) e quindi garantisce l attuazione dei seguenti precetti: redazione del programma dei lavori; delimitazione dell area in cui vengono svolte le lavorazioni; definizione dell area ove sono poste le attrezzature di lavoro e i DPI; definizione dei compiti all interno della squadra; coordinamento della squadra; valutazione e definizione delle tecniche adeguate; gestione delle situazioni di emergenza Realizzazione del sistema di ancoraggio La realizzazione del sistema di ancoraggio deve essere attuata solo dopo aver eseguito una prima valutazione sul campo, attraverso un sopralluogo (quando le caratteristiche del sito non sono conosciute). S intende sistema di ancoraggio l insieme di elementi, fissi/permanenti e/o mobili/trasportabili che consentono di ottenere punti di ancoraggio affidabili, per il collegamento del sistema di accesso e posizionamento su funi. L operatore che realizza il sistema di ancoraggio deve seguire le indicazioni fornite da preposto, il quale compie le valutazioni sulle strutture di sostegno dei dispositivi di ancoraggio applicati a queste ultime (quando i dispositivi di ancoraggio non siano stati installati permanentemente alle strutture e quindi la valutazione sia già stata compiuta dall installatore e/o dal collaudatore). Il presente documento tecnico non esamina le regole di installazione di dispositivi di ancoraggio permanenti, tali norme e pratiche sono trattate in diversi testi e non sono oggetto del presente documento. Per la progettazione del sistema di ancoraggio provvisorio, tuttavia, sono necessarie competenze (attraverso la partecipazione a corsi di formazione e seminari) ed esperienza (ore lavorative) pertanto il preposto deve soddisfare tali aspetti. Molta attenzione dovrà essere riservata, tra gli altri aspetti, ai dispositivi provvisori che compongono il sistema (barre a contrasto, anelli di fettuccia, treppiedi, funi ecc ) e la

13 relazione tra questi ed i dispositivi di ancoraggio permanenti presenti (paletti o anelli di ancoraggio) che vengono utilizzati per la realizzazione del sistema di ancoraggio. Il preposto, dopo aver eseguito un sopralluogo nel sito ove saranno impiegati sistemi di accesso e posizionamento su funi, progetta il sistema di ancoraggio e reperisce sul mercato i dispositivi più adatti al contesto, quindi predispone la sua attuazione attraverso il programma dei lavori. Molta attenzione dovrà essere rivolta ai seguenti aspetti preliminari: corretta posizione, nello spazio, dei punti di ancoraggio permanenti già presenti in loco; completezza della documentazione inerente i punti di ancoraggio permanenti già presenti in loco; buono stato di conservazione dei punti di ancoraggio permanenti già presenti in loco; resistenza adeguata delle strutture di sostegno dei dispositivi di ancoraggio provvisori che sono stati individuati in fase preliminare e che s intende utilizzare; adeguatezza della superficie di contatto delle strutture di sostegno dei dispositivi di ancoraggio provvisori che sono stati individuati in fase preliminare e che s intende utilizzare; Nel caso in cui sia necessario collegare tra loro più punti di ancoraggio, il preposto dovrà attenersi alle seguenti disposizioni: utilizzare connettori in acciaio ad alto carico ( 24 kn) con ghiera di sicurezza; utilizzare dispositivi di ancoraggio certificati EN 795/B oppure corde con guaina a basso coefficiente di allungamento certificate EN 1891 tipo A di diametro 10,5 mm.; realizzare sistemi di ancoraggio che prevedano la ripartizione del carico applicato in modo tale da ridurre il più possibile il carico applicato ai singoli punti di ancoraggio (angolo 90 ); nel caso in cui siano utilizzati dispositivi di congiunzione di ancoraggi (comunemente definite multi-anchor) progettare il sistema di ancoraggio tenendo conto della necessità di avere sempre un punto di ancoraggio libero per ogni multianchor da utilizzare in caso di emergenza; nel caso in cui siano realizzati sistemi di ancoraggio provvisori complessi, che per la loro realizzazione richiedono molto tempo, questi possono non essere rimossi al termine dell utilizzo, tuttavia dovranno essere verificati dal preposto prima che siano utilizzati dagli operatori;

14 nel caso in cui siano realizzati sistemi di ancoraggio provvisori complessi, che è previsto non siano rimossi al termine del loro utilizzo, per il collegamento dei diversi componenti dovranno essere utilizzati connettori dotati di chiusura speciale (tipo M.R.) Tecnica di movimentazione e posizionamento su funi fisse Le funi devono sempre essere vincolate, direttamente o tramite un adeguato meccanismo e/o dispositivo a punti di ancoraggio separati e indipendenti tra di loro. Nel caso in cui le funi siano collegate all estremità al punto di ancoraggio e le medesime siano già dotate di asola realizzata dal fabbricante, non è necessario che sia realizzato un nodo da parte dell operatore, se le funi sono sprovviste di asola l operatore deve realizzare un nodo appropriato. Le funi, vincolate ai punti di ancoraggio, devono essere opportunamente protette dagli sfregamenti nei punti di contatto con le strutture che sono fonte di danno sul corpo delle stesse. Quando le funi sono fisse i meccanismi che consentono la discesa, la salita e il posizionamento solitamente sono collegati ai punti di attacco ventrale della cintura con cosciali dell operatore, per alcuni tipi di meccanismi motorizzati (winch a motore) la fune di lavoro è collegata al winch e l operatore è seduto su un seggiolino e collegato a punti adeguati del meccanismo. Indipendentemente dalle tecniche utilizzate l operatore deve indossare adeguata imbracatura per il corpo (EN 361) con integrata cintura con cosciali (EN 813) e, per le lavorazioni prolungate deve essere utilizzato un seggiolino adatto. Il meccanismo utilizzato sulla fune di lavoro deve essere provvisto di marcatura CE, può essere un DPI (DIR/89/686/CE) oppure una macchina (DIR 2006/42/CE) Tecnica di discesa L operatore collega i dispositivi e i meccanismi in modo adeguato e scende lungo la fune di lavoro e, quando raggiunge la postazione di lavoro, si posiziona stabilmente e compie l attività lavorativa. Il dispositivo mobile contro le cadute collegato alla fune di sicurezza segue l operatore Deviazione delle funi Nel caso in cui l operatore debba modificare la direzione lungo la discesa, è possibile deviare le funi, sia quella di lavoro sia quella di sicurezza, inserendole (attraverso un connettore ciascuna) in due punti di ancoraggio separati e indipendenti Frazionamento delle funi Nel caso in cui l operatore debba interrompere la continuità delle funi, sia quella di lavoro sia quella di sicurezza, è possibile realizzare un nodo lungo il corpo delle funi e quindi

15 inserendole (attraverso un connettore ciascuna) in due punti di ancoraggio separati e indipendenti. Nel passaggio del frazionamento (sia in discesa che in salita) l operatore, preferibilmente, dovrebbe adottare una tecnica che gli consente di superare il frazionamento senza dover necessariamente scollegare il dispositivo mobile contro le cadute dalla fune di sicurezza Tecnica di salita L operatore, terminata l azione lavorativa, secondo il tipo e della funzione del meccanismo o dei meccanismi utilizzati per la movimentazione verso l alto, risale lungo la fune di lavoro in direzione opposta rispetto a quella da cui è giunto. Il dispositivo mobile contro le cadute collegato alla fune di sicurezza segue l operatore Tecnica di movimentazione e posizionamento su funi svincolabili Le funi sono utilizzate come 5.2. ma sono inserite all interno di dispositivi o meccanismi adeguati collegati a punti di ancoraggio separati e indipendenti. Questa tecnica consente di modificare la posizione dell operatore collegato alle funi ad opera di un secondo operatore che può abbassare o sollevare l operatore in fune agendo sui meccanismi o dispositivi vincolati agli ancoraggi. Può costituire una valida tecnica di salvataggio, salvo il caso in cui vengano frazionate lungo la discesa Tecnica di movimentazione e posizionamento su funi scorrevoli Le funi sono gestite da un secondo operatore, di norma in possesso di qualifica di preposto. L operatore collega l estremità delle funi di lavoro e sicurezza ai punti adeguati della propria imbracatura, quindi la conformazione è come quella descritta al punto precedente 5.3. le funi sono quindi gestite dal preposto. In questo caso le funi possono essere deviate ma non frazionate Tecnica di movimentazione e posizionamento in doppia o DRT E una tecnica speciale che viene utilizzata spesso nell ambito di quei contesti ove vi è la necessità di rimuovere le funi quando l operatore raggiunge il basso. Per utilizzare questa tecnica occorre valutare accuratamente la scelta del meccanismo che consente all operatore di muoversi. La fune di lavoro è collegata al punto ventrale della cintura con cosciali (EN 813) e collocata passante all interno di una carrucola collegata al punto di ancoraggio, quindi inserita all interno del meccanismo che consente la movimentazione, anch esso collegato al punto ventrale della cintura con cosciali (EN 813).

16 Poiché il peso applicato al meccanismo di movimentazione è ridotto a circa la metà del peso reale dell operatore occorre scegliere meccanismi adeguati per rendere questa tecnica efficace e sicura. La fune di lavoro non può essere deviata e/o frazionata. Per la tecnica della fune di sicurezza è possibile utilizzare una delle tecniche precedentemente descritta. 6. Procedure di lavoro e organizzazione del cantiere su alberi Il lavoro che prevede l utilizzo di sistemi di accesso e posizionamento su funi su alberi deve essere eseguito esclusivamente da personale in grado di riconoscere i difetti strutturali della pianta che potrebbero causare cedimenti improvvisi di parti di essa. Per limitare l esposizione a possibili cedimenti è necessario compiere un accurata analisi visiva utilizzando il metodo V.T.A. (Visual Tree Assessment) alla ricerca di sintomi indicatori dei principali difetti strutturali, quali: fessurazioni, carie, rigonfiamenti o depressioni, scortecciature, parti morte, funghi agenti di carie, cavità e/o corteccia inclusa. I cedimenti sono solitamente da attribuirsi ad inserzioni deboli o rami di dimensioni non sufficienti. Inoltre, dato il tipo di attività, occorre prestare molta attenzione all eventuale contatto accidentale delle lame degli attrezzi da taglio con la fune che può comportare tagli o lacerazioni che possono determinare la completa rottura della fune di lavoro. L evento può verificarsi più facilmente sulle funi oppure sui cordini di collegamento in tensione mentre per le funi non soggette a tensione (ad es. la fune di sicurezza) un contatto accidentale con degli attrezzi da taglio difficilmente comporta alla rottura completa della fune. Per ridurre il pericolo di taglio delle funi e dei cordini in tensione è necessario: installare le funi di salita, di lavoro e di sicurezza in una zona distante da quella in cui si effettuano operazioni di taglio. utilizzare, in aggiunta al sistema di posizionamento su fune, un cordino di posizionamento quando si utilizzano attrezzi da taglio manuali (ad es. segaccio); utilizzare, in aggiunta al sistema di posizionamento su fune, un cordino di posizionamento dotato di anima metallica quando si utilizzano macchine per il taglio dei rami più grossi (ad es. motosega a catena); Gli operatori devono essere in buono stato di salute, privi di qualsiasi forma deficitaria psico-fisica sia permanente che temporanea, adeguatamente informati sui rischi cui sono

17 esposti, adeguatamente formati e addestrati all uso dei meccanismi e dispositivi utilizzati ed in grado di mettere in atto le procedure di emergenza stabilite. All interno della squadra di lavoro, un operatore ha il compito di coordinare gli operatori e sovrintendere l attività lavorativa e l esecuzione dei lavori nonché l uso corretto dei dispositivi di protezione individuale da parte degli operatori, il ruolo del coordinatore della squadra è assimilabile, ai sensi del D.Lgs. 81/08 al preposto con funzione di sorveglianza. Il preposto quindi ha la responsabilità dell organizzazione del cantiere (anche nei casi che esulano dall Allegato X del D.Lgs. 81/08) e quindi garantisce l attuazione dei seguenti precetti: redazione del programma dei lavori; delimitazione dell area in cui vengono svolte le lavorazioni; definizione dell area ove sono poste le attrezzature di lavoro e i DPI; definizione dei compiti all interno della squadra; coordinamento della squadra; valutazione e definizione delle tecniche adeguate; gestione delle situazioni di emergenza Tecniche di salita Le tecniche sono molteplici e possono differire a seguito delle valutazioni generali che precedono l attività sull albero ed anche durante l attività. Indipendentemente dalle tecniche utilizzate l operatore deve indossare adeguata imbracatura per il corpo (EN 361) con integrata cintura con cosciali (EN 813) e, preferibilmente, anche una cintura di posizionamento (EN 358). Al punto di attacco sternale (anteriore EN 361) deve essere collegato il dispositivo mobile contro le cadute (EN 12841/A oppure EN 353-2) installato sulla fune di sicurezza (verificare sul libretto delle istruzioni del fabbricante se è necessario l assorbitore di energia). Al punto di attacco ventrale della cintura con cosciali (EN 813) oppure alla parte flottante corrispondente ai medesimi requisiti della norma tecnica citata, deve essere collegato (direttamente o tramite cordino rispondente alla norma EN 354) il meccanismo di salita, posizionamento e/o discesa sulla fune. Il meccanismo utilizzato sulla fune di salita e/o di lavoro deve essere provvisto di marcatura CE, può essere un DPI (DIR/89/686/CE) oppure una macchina (DIR 2006/42/CE), in entrambi i casi deve essere stato progettato e fabbricato per essere utilizzato come meccanismo o dispositivo di risalita e, preferibilmente, anche discesa su fune, specificatamente per i lavori di arboricoltura. Sono consigliati i meccanismi che non possono essere scollegati accidentalmente dall operatore durante la fase di salita oppure che non possono essere aperti accidentalmente lungo la linea di lavoro.

18 Sistema di accesso su fune portante e fune di sicurezza fisse (entrambe svincolabili) Questa conformazione di seguito descritta è la più semplice ed è propedeutica alle conformazioni successive. Le due funi (una di sicurezza e una di lavoro) sono collocate sulla forcella dell albero attraverso l uso di una sagola dotata di un peso che viene lanciato in alto, il lancio avviene a mano oppure tramite una fionda apposita. Alla base dell albero sono collocati due dispositivi di ancoraggio (EN 795/B) ai quali devono essere collegati due dispositivi di discesa di salvataggio (EN 341 tipo 2/A) ove sono inserite le due funi separatamente. Ciascuna fune, complessivamente, deve avere una lunghezza pari al triplo della misura della distanza che intercorre dalla forcella dell albero al suolo. La salita avviene attraverso uno o più meccanismi adeguati, collegati al punto di attacco ventrale della cintura o sul flottante, sia direttamente che tramite una prolunga, secondo la tecnica adottata. Le funi di accesso fisse possono essere due, in questo caso il meccanismo collegato all operatore dovrà essere adeguato al collegamento simultaneo di due funi. Durante la salita possono essere utilizzati meccanismi specifici per arti inferiori collegati alla fune portante, i quali rendono maggiormente efficace il sistema; si precisa che tali meccanismi non sono DPI e rappresentano esclusivamente un ausilio alla salita. Il dispositivo mobile contro le cadute deve essere collegato al punto di attacco sternale dell imbracatura dell operatore Sistema di accesso su fune portante scorrevole e fune di sicurezza fissa (entrambe svincolabili) Le due funi (una di sicurezza e una di lavoro) sono collocate sulla forcella dell albero attraverso l uso di una sagola dotata di un peso che viene lanciato in alto, il lancio avviene a mano oppure tramite una fionda apposita. Alla base dell albero vengono collocati due dispositivi di ancoraggio (EN 795/B) ai quali devono essere collegati due dispositivi di discesa di salvataggio (EN 341 tipo 2/A) ove sono inserite le due funi separatamente. La conformazione della fune di sicurezza è come la precedente (vedi 6.1.1), la conformazione della fune di accesso (salita) è la seguente: All estremità della fune di accesso portante è collegata una carrucola all interno della quale è collocata una fune, che scorre all interno della carrucola. I due capi di questa fune (che chiameremo di accesso portante scorrevole) devono raggiungere il suolo quando la carrucola è posta in corrispondenza della forcella.

19 La salita avviene attraverso un meccanismo collegato al punto di attacco ventrale della cintura o sul flottante, sia direttamente che tramite una prolunga, secondo la tecnica adottata, il sistema di salita è dotato di una carrucola che consente la tecnica definita DRT. Durante la salita possono essere utilizzati meccanismi specifici per arti inferiori collegati alla fune portante, i quali rendono maggiormente efficace il sistema; si precisa che tali meccanismi non sono DPI e rappresentano esclusivamente un ausilio alla salita. Il dispositivo mobile contro le cadute deve essere collegato al punto di attacco sternale dell imbracatura dell operatore Preparazione dell ancoraggio di lavoro Terminata la salita sul sistema di accesso, l operatore si posiziona stabilmente utilizzando un sistema di posizionamento composto da un cordino dotato di regolazione (EN 358), da utilizzare nei punti di attacco laterali della cintura di posizionamento. Per eseguire tali operazioni è necessario che l operatore abbia i piedi appoggiati ad un ramo dell albero per consentire un adeguata distribuzione del proprio peso. Quando l operatore si vincola al ramo con il cordino, il sistema di accesso svincolabile (dispositivo EN 341) perde la sua efficacia. Durante le fasi che seguono, in caso di emergenza, un secondo operatore può salire e raggiungere il primo operatore tramite la fune di sicurezza che rappresenta la fune di emergenza. L operatore realizza l ancoraggio di lavoro, che prevede l utilizzo di un dispositivo di ancoraggio adeguato (EN 795/B), specificatamente progettato e fabbricato per essere installato sulle parti dell albero che garantiscano la resistenza adeguata allo scopo (vedi tabella di resistenza dei rami). Sono preferibili tutti i dispositivi di ancoraggio che possono essere rimossi da terra al termine del lavoro, unitamente alla fune di lavoro (denominate comunemente false forcelle ). Dopo aver installato il dispositivo di ancoraggio, l operatore, vincola ad esso la fune di lavoro; il sistema realizzato consentirà il supporto, la discesa, l eventuale risalita e la movimentazione all interno della chioma dell albero. Sono preferibili i sistemi che consentono un agevole allontanamento dal fusto dell albero (spostamenti laterali), e che siano progettati e fabbricati per sostenere il peso dell operatore durante la discesa senza appoggi (nel vuoto) ed anche la movimentazione con appoggi (sui rami). Terminata la fase di preparazione del sistema di lavoro, l operatore trasferisce il proprio peso dal sistema di accesso al sistema di lavoro e rimuove il collegamento al sistema di posizionamento EN 358.

20 Ora l operatore può scollegarsi dalla fune di sicurezza che rimarrà a disposizione per l emergenza, salvo casi particolari in cui le lavorazioni che andranno eseguite sull albero potrebbero pregiudicarne l integrità. 6.3 Tecniche di movimentazione in pianta Le tecniche di movimentazione in pianta possono essere suddivise principalmente in due tipologie: SRT (single rope technique) e DRT (double rope technique). La tecnica SRT prevede che il meccanismo collegato al punto di attacco ventrale della cintura con cosciali dell operatore si progettato e fabbricato per l uso su una fune bloccata all estremità al punto di ancoraggio. La tecnica DRT prevede che il meccanismo collegato al punto di attacco ventrale della cintura con cosciali dell operatore si progettato e fabbricato per l uso su una fune che è passante in una carrucola posta in corrispondenza del punto di ancoraggio e la cui estremità è collegata al punto di attacco ventrale della cintura dello stesso operatore. I dispositivi di ancoraggio che sono utilizzati devono essere adeguati alla tecnica scelta, la quale è applicata secondo il tipo di lavorazione che l operatore deve compiere sull albero. Nella scelta del meccanismo devono essere rispettate integralmente le disposizioni di utilizzo fornite dal fabbricante all atto della vendita. Sono consigliati i meccanismi le cui caratteristiche di progettazione escludono la possibilità di essere scollegati dalla fune in qualsiasi punto lungo essa e che siano stati progettati e fabbricati specificatamente per il lavoro sugli alberi. E consigliato l utilizzo di sistema di posizionamento aggiuntivo, rispetto a quello utilizzato nella movimentazione, composto da un cordino dotato di regolazione rispondente alla norma EN 358, sia per ottenere la corretta centratura durante il lavoro che per scongiurare lesioni della fune di lavoro nel caso in cui possano esserci contatti con attrezzi da taglio (ad es. segaccio o motosega a catena). E altresì possibile utilizzare due funi di lavoro simultaneamente per ottenere il medesimo risultato, entrambe dovranno essere dotate di meccanismi adeguati collegati al punto di attacco ventrale della cintura con cosciali dell operatore.

21 7. Misure di emergenza e salvataggio La gestione dell emergenza è in capo al preposto con funzione di sorveglianza il quale, seguendo le indicazioni del programma dei lavori attua le procedure di emergenza. Ogni fase come individuata ai punti precedenti (accesso e fasi di lavoro) può richiedere l attivazione a causa di un malore da parte dell operatore, di un guasto della linea di lavoro e/o di accesso, di una manovra errata o di fattori esterni (punture d insetti ecc ) o specifici (lesione con attrezzatura da taglio, caduta di oggetti dall alto ecc ). Il Preposto quindi, secondo i casi, attua le misure di emergenza secondo la pianificazione e gestisce l emergenza garantendo il soccorso all operatore collegato alle funi, che deve essere compiuto nel più breve tempo possibile per limitare l aggravamento delle condizioni dell infortunato o l insorgenza della patologia della sindrome da sospensione all imbracatura.

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