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1 kj Barriere paramassi GBE: la soluzione più economica in filo d acciaio ad alta resistenza. filo d acciaio ad alta resistenza (resistenza nominale min N/mm 2 ) protezione contro energie d impatto da 100 a 3000 kj categoria A in accordo a ETAG 027 ridotte forze sugli ancoraggi, ancoraggi corti, tempi di perforazione più brevi montaggio in tempi ridotti grazie alla struttura modulare con componenti leggere European Technical Approval

2 La gamma GBE: protezione da energie d impatto da 100 a 3000 kj. Panoramica della serie di barriere GBE. Nello sviluppo della serie di barriere paramassi GBE i nostri ingegneri non hanno lasciato nulla al caso né dal punto di vista funzionale né da quello meccanico: con filo d acciaio ad alta resistenza e un montaggio semplicissimo definiamo un nuovo standard nel settore delle barriere paramassi. Le barriere GBE fino a 3000 kj sono fornite in cantiere con le reti preassemblate ai montanti (vedi pagine 6/7). 2 ETAG 027. ETAG 027 è la norma europea di riferimento per i test sulle barriere paramassi a rete, pubblicata dall European Organisation for Technical Assessment (EOTA) nel Barriere paramassi da GBE-100A-R a GBE-1000A-R. Laddove le barriere paramassi devono essere installate a protezione di una strada di servizio o su muri di sostegno, forniamo la variante di barriera A-R. Dotate di montanti speciali, le barriere A-R non necessitano di controventi di monte. Barriere paramassi da GBE-500A a GBE-1000A. Per eventi di caduta massi di 500 a 1000 kj viene impiegata la rete TECCO. La rete TECCO a maglia fine intercetta anche pietre di ridotte dimensioni.

3 Barriere paramassi GBE-2000A. Per eventi di caduta massi da 2000 kj viene impiegata la rete a fune spiroidale SPIDER. I massi più piccoli sono trattenuti da una reticella secondaria supplementare a maglia fine. Barriere paramassi GBE-3000A. Per eventi di caduta massi da 3000 kj la rete a fune spiroidale SPIDER è rinforzata con la rete TECCO, che trattiene allo stesso tempo l eventuale materiale fine in caduta. Barriere paramassi RXE-5000A e RXE-8000A. Per gli eventi di caduta massi di massimo livello d impatto di 5000 e 8000 kj usiamo la serie di sistemi RXE in rete ad anelli da 16 o 19 avvolgimenti di filo elementare. Una maglia secondaria supplementare blocca il materiale di dimensioni ridotte. 3

4 Il sistema GBE: componenti per un agevole montaggio. La rete TECCO. Per le barriere GBE con energie d impatto di 100, 500 e 1000 kj viene impiegata la rete TECCO, ordita da filo d acciaio ad alta resistenza di 4 mm, caratterizzato da una resistenza nominale di 1770 N/mm 2 (la resistenza delle reti convenzionali è di 500 N/mm 2.) In virtù della ridotta dimensione delle maglie di 80 mm non occorre una reticella secondaria: un notevole vantaggio per il montaggio. La rete a fune spiroidale SPIDER. Per le barriere GBE per energie d impatto da 2000 e 3000 kj viene utilizzata come rete primaria la rete a fune spiroidale SPIDER S4/130. Come la rete TECCO, è ordita da filo d acciaio ad alta resistenza di 4 mm con una resistenza nominale di 1770 N/mm 2. La barriera per 3000 kj è inoltre rinforzata con una rete TECCO. La rete ad anelli ROCCO. Per energie d impatto di 5000 e 8000 kj vengono impiegate reti ad anelli ROCCO, formate da un filo d acciaio di 3 mm con una resistenza minima di 1770 N/mm 2. A dipendenza del previsto assorbimento di energia, a formare un anello vengono riunite in fasci da 16 a 19 avvolgimenti di filo. Anche qui l effetto protettivo è potenziato una reticella a maglie fine. 4

5 La piastra di base. Le piastre di base possono essere installate facilmente e rapidamente con due o al massimo tre ancoraggi tanto in pietrame sciolto quanto in fondazioni di calcestruzzo o roccia. La giunzione dei montanti alla piastra viene eseguita mediante una cerniera. I perni di collegamento tra la piastra di base e il montante sono caratterizzati da una soglia di rottura prestabilita. I montanti. Vengono utilizzati montanti con profilo HEA che mantengono basso il peso per il montaggio e il trasporto. La testa del montante dispone di fori per la guida della fune portante e i controventi di monte nonché per un grillo che consente il trasporto tramite elicottero o gru comprensivo, in unica soluzione, di rete, con eventuale reticella fine pre-assemblata. La carrucola di scorrimento. Le funi portanti vengono fatte passare alle teste dei montanti e alle piastre di base su carrucole di scorrimento che funzionano come pulegge. Queste carrucole sono sempre orientate in direzione della fune e offrono alla fune una maggiore superficie di sostegno. In caso d impatto le carrucole, che girano con il moto della fune, consentono uno scorrimento ad attrito minimo della fune portante. Ciò protegge le funi portanti ed evita rotture dei fili. Il freno ad U. Per barriere fino a 3000 kj occorrono solo quattro elementi frenanti ad U per barriera. Essi sono collocati lateralmente, alle estremità delle funi portanti, il che semplifica sia l installazione sia, ove necessario, la manutenzione. Lo stato dei dissipatori è verificabile in qualsiasi momento. La componente principale del freno ad U è costituita da un ferro piatto piegato attorno a una spina o da due tondini (vedi illustrazione). In caso d impatto, i ferri si serrano attorno alla spina, assorbono l energia del colpo e liberano ulteriore fune. Si ottiene così una caratteristica forza-corsa molto uniforme e non ascendente che permette una costruzione più leggera dei componenti del sistema e mantiene basse le forze sugli ancoraggi. L ancoraggio flessibile. Gli ancoraggi flessibili possono essere eseguiti mediante i nostri affidabili ancoraggi in fune spiroidale o gli usuali ancoraggi autoperforanti con testa Geobrugg FLEX. Questi ancoraggi sono adatti poiché consentono uno scostamento della testa di fino a 30 senza perdere in resistenza a trazione. Inoltre, grazie al freno ad U, le forze sugli ancoraggi possono essere mantenute molto basse, talché occorrono ridotte lunghezze di perforazione. 5

6 Il montaggio GBE: sorprendentemente veloce e semplice. Meno lavoro. L onere in termini di tempo per l installazione di barriere paramassi è un fattore importante in fase di calcolo dei costi. Per tale ragione, abbiamo progettato le barriere GBE con riguardo alla facilità di montaggio. Fornitura dei montanti con rete e carrucole premontate (fig. 1). Per il montaggio delle leggere piastre di base bastano, a dipendenza del tipo di barriera, uno, due o tre ancoraggi (fig. 2). Il montante profilato HEA è unito alla piastra di base tramite un perno (fig. 3). I montanti profilati HEA, con la rete assemblata e con i controventi, sono leggeri e facili da installare con l ausilio di una gru o di un elicottero (fig. 4/5). Devono essere applicati i freni ad U solo lateralmente e in prossimità del suolo (fig. 6). La fune portante viene semplicemente fatta passare attraverso la rete piegata e tesa (fig. 7). La rete può essere distesa semplicemente come una tenda sulla fune portante (fig. 8). I teli di rete possono essere rapidamente uniti con grilli (fig. 9) youtube/gbe-en SCANSIONE! 2 3

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8 Protezione contro la corrosione: solo il sistema migliore è sufficiente. 8 Generalmente forniamo tutti i componenti in acciaio (montanti, piastre di base e freni ad U) zincati a caldo, e la rete TECCO e la SPIDER così come le funi con GEO- BRUGG SUPERCOATING o GEOBRUGG ULTRACOATING, la 3 a generazione del nostro rivestimento in Zinco/Alluminio. Tale rivestimento migliora sostanzialmente la resistenza alla corrosione dei fili: test di confronto con fili galvanizzati dimostrano una vita tecnologica 6-10 volte maggiore con fili trattati con ULTRACOATING, e 2-3 volte maggiore per quelli trattati con SUPERCOATING. GEOBRUGG ULTRACOATING : il rivestimento intelligente. Come per il SUPERCOATING, i fili sono dapprima immersi in bagni di zinco, e poi in bagni di zinco/alluminio. Il risultato è una lega eutettica con 5% di alluminio, 94,5% di zinco e 0,5% di uno speciale componente. In questo modo, la superficie liscia rimane inalterata anche dopo un attacco corrosivo, in quanto la corrosione comporta una riduzione dello strato di zinco e la formazione di uno strato di ossido d alluminio. Quest ultimo assicura anche in ambienti corrosivi una durata economicamente vantaggiosa delle opere di protezione. Il rivestimento è applicato con doppia procedura e finale ricopertura. Ciò comporta una superficie molto compatta e liscia, che garantisce una miglior protezione contro la corrosione comparata con i fili rivestiti in maniera standard. GEOBRUGG SUPERCOATING / ULTRACOATING tradizionale zincatura GEOBRUGG ULTRACOATING triplica le prestazioni di SUPERCOATING : le immagini sottostanti illustrano il confronto tra GEOBRUGG SUPERCOATING e la tradizionale zincatura a caldo. Le immagini sono state scattate al microscopio elettronico dopo che i fili sono stati esposti agli agenti ambientali per 14 anni. GEOBRUGG ULTRACOATING triplica addirittura l effetto di questo confronto GEOBRUGG SUPERCOATING (1) superficie liscia (strato di ossido d alluminio) (2) rivestimento omogeneo (zinco/alluminio) (3) filo (Fe) Zincatura a caldo (1) superficie eterogenea (zinco), con parziale disintegrazione e/o già con formazione di ruggine (2) strato di zinco resistente (ferro/zinco) (3) filo (Fe) GEOBRUGG ULTRACOATING in test a spray salini. In test a spray salino (NaCl), in accordo a EN ISO 9227/DIN 50021/ASTM B117, occorre un tempoi 6-10 volte superiore per ottenere ruggine marrone con GEOBRUGG ULTRACOATING rispetto allo zinco. Per ottenere la stessa protezione contro la corrosione fornita da di 150 g/m 2 di ULTRACOATING, sarebbero necessari 900 g/m 2 di zincatura tradizionale. Esposizione in ore fino all insorgere del 5% della ruggine marron 6-10x maggiore 2-3x maggiore Comportamento in test a spray salino GEOBRUGG ULTRACOATING GEOBRUGG SUPERCOATING Zincato a caldo Rivestimento richiesto (g/m 2 ) Spessori di rivestimento richiesti per ottenere la stessa performance per 2900 ore di esposizione allo spray salino fino all insorgere del 5% di ruggine marrone

9 Argomenti convincenti per committenti, progettisti e impresari... Prove di sicurezza e documentazione. - Tutte le barriere paramassi GBE hanno ottenuto con prove a traiettoria verticale e a una velocità di almeno 25 m/s, pari a 90 km/h, il Benestare Tecnico Europeo in accordo alle linee guida ETAG 027 dell Organizzazione Europea per l Omologazione Tecnica EOTA e sotto il controllo di un istituto di prova accreditato. - Le deformazioni massime sono state rilevate mediante videocamere ad alta velocità e documentate dai dati di misurazione. - Nei test le forze risultanti sugli ancoraggi sono state dettagliatamente documentate. Esse costituiscono la base per la scelta in funzione del progetto di specifici ancoraggi (ancoraggi in fune spiroidale, ancoraggi autoperforanti e testa GEOBRUGG FLEX-head o con plinti in calcestruzzo). - Le barriere paramassi GBE presentano un altezza residua comprovata corrispondente alla categoria A in accordo a ETAG 027: dopo il test MEL (Maximum Energy Level) con il 100% d energia nominale, nel campo d impatto è stata misurata un altezza utile residua di oltre il 50% dell altezza originaria dell opera. Nei campi contigui essa risulta pressoché del 100%. - Tutte le barriere paramassi GBE sono registrate con un numero ufficiale di omologazione ETA e sono inoltre munite della marcatura di conformità CE. - Verifica dell omologazione al sito valid ETAs>criteria: ETA number Ecologia. - Il bilancio CO 2 delle barriere GBE è nettamente migliore rispetto alle gallerie in calcestruzzo e alle costruzioni d acciaio. - La costruzione leggera e trasparente delle barriere GBE riduce l impatto visivo in paesaggi sensibili. - Su richiesta è possibile mimetizzare interi sistemi con colori RAL. Montaggio e manutenzione. - La fornitura preconfezionata dei componenti come le carrucole e i grilli, le reti premontate sui montanti e l interasse tra i montanti fino a 12 m riducono i tempi di costruzione. - Le deformazioni massime da 4.0 a 8.8 m consentono un installazione in prossimità dell oggetto da proteggere (strada, ferrovia). Ciò facilita il montaggio (per es. con l ausilio di una gru di sollevamento) e la manutenzione. - Grazie alle comprovate basse forze risultanti sugli ancoraggi non occorrono ancoraggi con elevata capacità di carico e quindi l impiego di grandi perforatrici. - Le istruzioni di montaggio adeguatamente illustrate facilitano il lavoro alla squadra di montaggio. - I nostri sistemi possono essere installati anche in topografie molto irregolari. - Dopo un evento le reti e i freni a U possono essere ripristinati con un onere minimo. - Il nostro dettagliato manuale di manutenzione descrive le operazioni di ripristino e manutenzione. 9

10 La prova dei fatti: la massima di sicurezza. Ötztal, Tirolo Austria. Febbraio 2012 Lungo la strada statale L186 nella regione di Sölden una barriera paramassi GBE-1000A ha bloccato con successo, dopo un improvviso rialzo delle temperature, diverse colate di neve. 10

11 Reisseck, Carinzia Austria. Luglio 2011 Lungo la strada d accesso alla centrale elettrica a pompaggio Reisseck, una barriera paramassi GBE-2000A ha intercettato una caduta massi causata da forti precipitazioni. Le lastre più grandi misuravano 2 m x 2 m x 0.5 m. B 186, Umhausen, Austria. Agosto 2011 Sullo strado nazionale B 186 nell area di Köfler si sono verificate diverse frane in roccia. Circa m 3 di materiale sono stati arrestati dalle barriere GBE-500A-R. Il blocco più grande aveva il peso di 14 tonnellate. Hidroeléctrico do Baixo Sabor, Portogallo. Marzo 2011 La centrale idroelettrica di Baixo Sabor costruisce una nuova diga. Una barriera paramassi GBE-1000A eretta temporaneamente per la protezione dei lavoratori ha trattenuto un evento di caduta massi. Il peso del blocco più grande è stato stimato attorno alle 14 tonnellate. 11

12 Barriere paramassi da 100 a 8000 kj. Tipo GBE-100A-R 1 GBE-500A GBE-500A-R 1 GBE-1000A GBE-1000A-R 1 GBE-2000A GBE-3000A RXE-5000 RXE-8000 Classe di energia* 0 (100 kj) 2 (500 kj) 2 (500 kj) 3 (1000 kj) 3 (1000 kj) 5 (2000 kj) 6 (3000 kj) 8 (5000 kj) 8 (8000 kj) Omologazione ETA-11/0459** ETA-09/0085** ETA-11/0034** ETA-09/0262** WSL ETA-09/0369** ETA-10/0084** ETA-11/0305** ETA-12/0213** Marcatura CE 1301-DPD CPD CPD CPD CPD CPD CPD CPD-0803 Rete a fune spiroidale SPIDER S4-130 S4-130 Reti a fune spiroidale Ø 8.6 mm 8.6 mm Tipo di rete TECCO G80/4 TECCO G80/4 TECCO G80/4 TECCO G80/4 TECCO G80/4 TECCO G80/4 ROCCO 16/3/350 ROCCO 19/3/300 Filo Ø 4 mm 4 mm 4 mm 4 mm 4 mm 4 mm 3 mm 3 mm Maglie Ø 80 mm 80 mm 80 mm 80 mm 80 mm 130 mm 80/130 mm 350 o 300 mm 300 mm Tipo di montante Profilo sagomato HEA 120 HEA 140 HEA 120 HEA 180 HEA 160 HEA 200 HEA 220 RRW 400 Interasse tra i montanti 612 m 6 12 m 6 12 m 6 12 m 6 12 m 8 12 m 8 12 m 8 12 m 8 12 m Diametro fune min. 12 mm 14 mm 14 mm 14 mm 14 mm 16 mm 20 mm 20 mm 22 mm Diametro fune mass. 14 mm 18 mm 18 mm 20 mm 20 mm 22 mm 22 mm Geobinex 22 mm 22 mm Geobinex Per allineamenti di m: 48 x elementi Numero elementi frenanti 4 x U x U x U x U x U-300-R16 4 x U-300-R20 12 x U-300-R20 frenanti Altezza barriera min./mass. 2 m / 4 m 2 m / 5 m 2 m / 4 m 3 m / 5 m 3 m / 5 m 3 m / 5 m 4 m / 6 m 5 m / 7 m 6 m / 9 m da ETAG 027 omologazione 22.5 m m m 4 5 m 4 5 m 5 6 m 67 m 78 m Campo d impatto* >50 % (Kat. A) >50 % (Kat. A) >50 % (Kat. A) >50 % (Kat. A) >50 % (Kat. A) >50 % (Kat. A) >50 % (Kat. A) >50 % (Kat. A) >50 % (Kat. A) *a norma ETAG 027 ** vedi ETAs>criteria: ETA number 1 senza controventi di monte Con riserva di modifiche tecniche. Geobrugg, un partner affidabile. Obiettivo dei nostri ingegneri e partner è di analizzare congiuntamente a voi e in collaborazione con gli studi d ingegneria locali il problema in dettaglio e di individuare soluzioni. Un accurata progettazione non è però la sola prestazione che vi offre Geobrugg: poiché disponiamo di propri stabilimenti di produzione in quattro continenti, possiamo garantire altresì termini di consegna brevi nonché un assistenza perfetta sul posto. Per assicurare un esecuzione spedita, forniamo in cantiere i componenti del sistema preconfezionati e chiaramente identificati. Se lo desiderate, vi prestiamo sul posto la nostra assistenza tecnica dall installazione fino al collaudo dell opera. Responsabilità del produttore La caduta massi, gli scoscendimenti, le colate di fango e le valanghe sono eventi naturali e quindi imprevedibili. Pertanto, non è possibile determinare e garantire con mezzi scientifici una sicurezza assoluta per persone e cose. Per garantire lo standard di protezione auspicato, sono necessari regolari e adeguati interventi di monitoraggio e manutenzione dei sistemi di protezione. Inoltre, gli eventi che eccedono la capacità di assorbimento del sistema calcolata dagli ingegneri possono causare danni. L utilizzo di parti non originali e un elevata corrosione, ad esempio a causa dell inquinamento ambientale, possono ridurre il grado di protezione. Geobrugg Italia SrL Via G. Giacosa 31 IT Milano Tel Fax info@geobrugg.it Una società del Gruppo BRUGG Certificato secondo ISO IT-IT.1401

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