ALLACCIAMENTO ALLA PUBBLICA FOGNATURA ACQUE NERE DI SCARICHI AZIENDALI DI ACQUE REFLUE ASSIMILATE ALLE DOMESTICHE - INFORMAZIONI

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1 NULLAOSTA ALLO SCARICO DELLE ACQUE REFLUE ASSIMILATE ALLE DOMESTICHE ALLEGATO INFORMATIVO Area territoriale Saccisica ALLACCIAMENTO ALLA PUBBLICA FOGNATURA ACQUE NERE DI SCARICHI AZIENDALI DI ACQUE REFLUE ASSIMILATE ALLE DOMESTICHE - INFORMAZIONI 1 RIFERIMENTI NORMATIVI Definizione di acque reflue assimilate alle domestiche in base alla normativa vigente, ovvero secondo quanto definito dal DGR n. 842 del 15/05/2012 all art. 34 del quale si riporta uno stralcio non esaustivo, a titolo indicativo: a) prodotte da imprese dedite esclusivamente alla coltivazione del terreno e/o alla silvicoltura; b) prodotte da imprese dedite ad allevamento di animali; c) prodotte da imprese dedite alle attività di cui alle lettere a) e b) che esercitano anche attività di trasformazione o di valorizzazione della produzione agricola, inserita con carattere di normalità e di complementarietà funzionale del ciclo produttivo aziendale e con materia prima lavorata proveniente in misura prevalente dall attività di coltivazione dei terreni di cui si abbia a qualunque titolo la disponibilità; d) prodotte da impianti di acquacoltura e di piscicoltura che diano luogo a scarico e che si caratterizzino per una densità di allevamento pari o inferiore a 1 Kg per metro quadrato di specchio d acqua o in cui venga utilizzata una portata d acqua pari o inferiore a 50 litri al minuto secondo; e) aventi caratteristiche qualitative equivalenti a quelle domestiche: e.1) le acque reflue provenienti dagli insediamenti adibiti ad attività alberghiera e della ristorazione (compresi bar, gelaterie, enoteche), ricreativa, di intrattenimento, turistica, prescolastica, scolastica, universitaria, sportiva, culturale, associativa, commerciale, di servizi e altre attività, quali: 1. piscine e stabilimenti termali, fermo restando quanto stabilito all articolo 35 ed escluse le acque di controlavaggio dei filtri non preventivamente trattate; 2. centri e stabilimenti per il benessere fisico e l igiene della persona; 3. magazzinaggio; 4. comunicazioni, studio audio video registrazioni; 5. intermediazione monetaria, assicurativa, finanziaria, immobiliare; 6. informatica, studi professionali, compresi gli studi e ambulatori medici, e uffici privati in genere; 7. pubblica amministrazione e difesa e uffici pubblici in genere; 8. ospedali, case o istituti di cura, residenze socio-assistenziali e riabilitative con un numero di posti letto inferiore a 50, con esclusione (con riferimento ai punti da 1 a 8) dei laboratori scientifici di analisi e ricerca, anche di quelli a carattere didattico; 9. laboratori di parrucchiere, barbiere e istituti di bellezza; 10. lavanderie e stirerie con impiego di lavatrici ad acqua analoghe a quelle di uso domestico e che effettivamente trattino non più di 100 kg di biancheria al giorno; 11. laboratori artigianali di sartoria e abbigliamento con esclusione delle attività di pulitura a secco, tintura e finissaggio chimico; 12. esercizi commerciali di oreficeria, argenteria, orologeria e ottica; 13. riparazione di beni di consumo (esclusi autoveicoli e simili); 14. liuterie; 15. attività di vendita al dettaglio di generi alimentari o altro commercio al dettaglio, anche con annesso laboratorio di produzione finalizzato alla vendita stessa; 16. macellerie sprovviste del reparto di macellazione; 17. piccole aziende agroalimentari appartenenti ai settori lattiero-caseario, vitivinicolo e ortofrutticolo, che producano quantitativi di acque reflue non superiori a 4000 m3/anno e quantitativi di azoto, contenuti in dette acque a monte della fase di stoccaggio, non superiori a 1000 kg/anno; 18. conservazione, lavaggio, confezionamento di prodotti agricoli e altre attività dei servizi connessi all agricoltura svolti per conto terzi, esclusa trasformazione. modulo assimilati - ISTRUZIONI pagina 1/3

2 e.2) le acque reflue provenienti dai servizi igienici annessi a stabilimenti industriali, qualora siano collettate e scaricate con rete separata da quella delle acque reflue industriali; e.3) le altre acque reflue che, prima di ogni trattamento depurativo, siano caratterizzate da parametri contenuti entro i limiti di cui alla seguente tabella: PARAMETRO LIMITE MASSIMO Portata 15 mc/giorno ph 5,5 9,5 Temperatura 30 C Colore Non percettibile con diluizione 1: 40 Materiali grossolani Assenti Solidi sospesi totali 200 mg/l BOD5 250 mg/l COD 500 mg/l Rapporto COD/BOD5 2,2 Fosforo totale come P 10 mg/l Azoto ammoniacale come NH4 30 mg/l Azoto nitroso come N 0,6 mg/l Azoto nitrico come N 30 mg/l Grassi e oli animali/vegetali 40 mg/l Tensioattivi 4 mg/l Ammissibilità in fognatura: previo rilascio di nullaosta allo scarico rilasciata da AcegasApsAmga. Forme di controllo: Il D.Lgs. 152/06 stabilisce che l ente gestore del servizio ha la facoltà, durante l esecuzione dei lavori ed a lavori eseguiti, di effettuare controlli circa la corrispondenza tra gli elaborati grafici consegnati all inizio lavori e le opere eseguite: in caso di difformità può ordinare l adeguamento. L art. 129 prevede che l Ente gestore (AcegasApsAmga) effettui un controllo analitico degli scarichi sul territorio nel punto assunto per la misurazione per la verifica dell assimilabilità. Tariffe: Ai sensi dell art. 155 D.Lgs. 152/2006 le utenze collegate alla rete fognaria saranno assoggettate al pagamento della tariffa per il servizio di fognatura e, salvo i casi in cui non sia disponibile, il servizio di depurazione. 2 PROCEDURA RILASCIO AUTORIZZAZIONE E ALLACCIO: Procedura seguita per l autorizzazione allo scarico e successiva esecuzione dell allaccio di edifici commerciali alla pubblica fognatura acque nere. Presentare la domanda a AcegasApsAmga, usando la domanda di rilascio nullaosta allo scarico delle acque reflue assimilate alle domestiche, allegando la planimetria degli scarichi dell edificio timbrata e firmata da tecnico abilitato, estratto di mappa ed eventuali precedenti autorizzazioni, utile ai fini del rilascio del nullaosta provvisorio per l eventuale integrazione al Permesso di Costruire o DIA in Comune; Rilascio del nullaosta allo scarico provvisorio, con prescrizioni da rispettare in fase di esecuzione dei lavori; Eventuale richiesta ad AcegasApsAmga per la realizzazione di nuovo baffo di allacciamento qualora sprovvisto; Conclusi i lavori di allacciamento, presentazione ad AcegasApsAmga del modello di fine lavori ; Sopralluogo da parte di tecnici AcegasApsAmga per la verifica della rete interna; Rilascio del nullaosta allo scarico definitivo da allegare all eventuale richiesta di agibilità, che consentirà la messa in funzione dello scarico. 3 VALIDITA NULLA OSTA ALLO SCARICO Il nullaosta allo scarico avrà durata di 4 (quattro) anni dalla data del rilascio, ai sensi dell art. 124 comma 8 del DLgs. 152/2006. Qualora non vi siano variazioni negli scarichi lo stesso nullaosta si intende tacitamente rinnovato alla scadenza senza bisogno di presentare ulteriore documentazione. Qualora intervengano modifiche quali/quantitative allo scarico, dovrà esser presentata una nuova richiesta di nullaosta. modulo assimilati - ISTRUZIONI pagina 2/3

3 4 OBBLIGHI E DIVIETI: Nelle canalizzazioni delle acque nere non devono essere convogliate le acque bianche e cioè le acque di pioggia (o di falda idrica sotterranea). Le acque piovane, a seconda dei casi, potranno essere disperse nel terreno, o convogliate con condotte diverse e separate dalle nere in un fosso o, se presente, nei centri cittadini, in una condotta pubblica di acque bianche. Le acque di condensa di condizionatori, ecc. vanno convogliate nelle acque bianche. Nella fognatura pubblica è vietata: l immissione di sostanze che per qualità e quantità possono configurarsi come rifiuti solidi, sostanze infiammabili o esplosive, sostanze radioattive, sostanze che sviluppino gas o vapori tossici o che possano danneggiare le condotte e gli impianti. Qualora per l allacciamento degli scarichi di un edificio alla pubblica fognatura si rendesse necessario passare attraverso terreni di altri privati, ciò potrà avvenire solo previo consenso degli interessati. Tale consenso potrà essere espresso con la firma della planimetria della rete fognaria. In caso di accordo (sempre in forma scritta) è anche possibile la riunione degli scarichi tra confinanti al fine di convogliare i reflui in un unico punto comune. La rete fognaria privata può essere posta, in casi particolari (es. edifici dei centri storici senza giardino) parzialmente su suolo pubblico, previa autorizzazione del Comune. 5 MODALITA COSTRUTTIVE Le colonne di scarico, cui sono allacciate solo e soltanto le cucine, lavelli delle attività e lavatrici, dovranno essere obbligatoriamente servite da bacini condensagrassi. La rete privata dovrà essere dotata, nel tratto terminale prima di confluire nel pozzetto di allacciamento, di un pozzetto con sifone idraulico, da posizionarsi in suolo privato. Per apparecchi di scarico o locali dotati di scarichi a pavimento posti al di sotto del piano stradale, dovranno essere adottati tutti gli accorgimenti tecnici e le precauzioni necessarie per evitare rigurgiti o inconvenienti causati dalla pressione nella fognatura. Può essere utilizzato, ad esempio, un pozzetto con valvola antiriflusso come da particolari dello schema tipo). Quando le acque di scarico degli apparecchi o locali non possono defluire per caduta naturale devono essere sollevate alla fognatura stradale mediante pompe la cui condotta di mandata non deve avere un diametro inferiore ai 100 mm e deve essere dotata di valvola di non ritorno in modo da prevenire rigurgiti all interno (vedi particolari dello schema tipo). La manutenzione, la pulizia ed eventuali riparazioni delle opere di allacciamento realizzate dai privati sono a carico degli stessi, che risultano pertanto responsabili del regolare funzionamento di tali opere e di ogni danno a terzi o ad altre infrastrutture pubbliche derivante da carente manutenzione e pulizia o da mancata riparazione. modulo assimilati - ISTRUZIONI pagina 3/3

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