PROGETTO ACCOGLIENZA

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1 CENTRO TERRITORIALE PERMANENTE PER L ISTRUZIONE E LA FORMAZIONE IN ETÀ ADULTA c/o CASA CIRCONDARIALE LA DOGAIA (PRATO) ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE G. B. MAZZONI (PRATO) PROGETTO ACCOGLIENZA Il Progetto Accoglienza assume particolare rilevanza per l avvio di un sereno e proficuo anno scolastico all interno dell istituto penitenziario. Infatti, l accoglienza riguarda l insieme delle attività finalizzate ad un positivo ingresso dei reclusi (italiani e stranieri) nei corsi di alfabetizzazione e di scuola primaria e secondaria di primo grado afferenti a codesto Centro Territoriale Permanente. Scelte metodologiche e modalità si svolgimento: Dal punto di vista più strettamente metodologico, il progetto consiste per ogni studente in un colloquio individuale e nella somministrazione di un test di verifica di lingua italiana comprendente prove per valutare la comprensione scritta e orale, nonché la produzione scritta, così da accertare il livello in ingresso (A0, A1 o A2). Per ciascuno viene poi compilato un libretto personale. In settembre la somministrazione dei test viene condotta congiuntamente dagli insegnanti della scuola primaria e da quelli della secondaria di primo grado per valutare coerentemente gli studenti e per prevenire passaggi continui in corso d anno tra i due gradi scolastici. Nei mesi successivi (fino alla fine di aprile) il progetto verrà gestito prevalentemente dagli insegnanti di scuola primaria che continuano a raccogliere le nuove domande d iscrizione e a mantenere costanti contatti con l équipe socio-pedagogica, gli psicologi, i mediatori linguistici, i cappellani e gli ispettori di polizia penitenziaria per la segnalazione di casi particolari, di problemi personali degli studenti e per tutte le altre problematiche più complesse che potrebbero emergere nel corso dell anno scolastico. Per gestire tali questioni, gli insegnanti utilizzeranno le ore di programmazione ed eventualmente le ore destinate alle attività funzionali all insegnamento. Dato il particolare contesto e le peculiari necessità didattico-educative, è stata rivolta una notevole attenzione nel progettare, stabilire e organizzare tutte le fasi del progetto sotto cinque aspetti fondamentali: 1. Amministrativo-burocratico: a. Procedure di iscrizione e documentazione: l Ufficio Attività della Casa Circondariale è il tramite principale tra quanti sono interessati a frequentare le scuole presenti all interno dell istituto penitenziario e gli insegnanti delle medesime: è l Ufficio Attività a raccogliere le domandine dei detenuti, le quali vengono poi girate ai referenti scolastici (i quali non sempre riescono a coordinarsi per evitare problemi di reduplicazione o di altro tipo). Altri canali per ricevere nuove iscrizioni sono le segnalazioni dell équipe socio-pedagogica, degli psicologi, degli ispettori di polizia penitenziaria e dei cappellani. Le domandine d iscrizione vengono quindi 1

2 raccolte e tabulate al computer in fogli elettronici (Excel) per ordine alfabetico, per sezione d appartenenza, per segnalazioni, per scolarità, secondo quanto viene dichiarato nelle stesse. b. Accertamento della scolarità precedente, della posizione giuridica e degli altri dati sensibili: i nominativi di coloro che hanno fatto la domandina d iscrizione subiscono una prima selezione in base alla posizione giuridica (cioè a seconda del tempo di permanenza presso la struttura penitenziaria): vengono privilegiati coloro che hanno una permanenza più prolungata. Quest anno per semplificare il lavoro dell amministrazione carceraria (evitando il controllo preventivo dei divieti d incontro incrociati fra i vari detenuti e massimizzando i tempi per l intruppamento e lo spostamento in classe degli stessi) gli insegnanti hanno calendarizzato la somministrazione delle prove d ingresso, prevedendo sei mattinate da dedicare agli studenti di Media Sicurezza (un giorno per ogni sezione, tranne per la 6 a e l 8 a, meno numerose, che sono state quindi accorpate), più un altra mattina per coloro che non sono riusciti a sostenere la prova d ingresso a causa di altri impegni (lavoro, colloqui, visite mediche, ecc.); un altra mattina per gli studenti di Alta Sicurezza, per la Sezione 7 a (quella dei protetti) e per la Sezione K (collaboratori di giustizia). Il calendario della prima fase d accoglienza è stato quindi concordato con l Ufficio Attività che, a sua volta, ha allertato gli agenti di polizia penitenziaria in servizio presso le aule scolastiche. 2. Educativo-organizzativo: a. Rilevazione delle capacità e dei bisogni specifici di apprendimento: la documentazione scolastica (laddove è presente, o l autodichiarazione) e il rilevamento delle esperienze pregresse riguardo all italiano L2 (sotto il profilo della lettura, della comprensione orale e scritta e della produzione orale e scritta) sono importanti per rendersi conto di quali siano le basi su cui ogni studente può contare. b. Individuazione del corso in cui inserire ogni studente: l inserimento in un corso anziché in un altro può dipendere da fattori diversi: il percorso scolastico precedente (nel proprio paese d origine e in Italia), le caratteristiche della prima lingua e il grado di padronanza dichiarato (ad esempio una buona conoscenza nativa di una lingua neolatina può favorire l inserimento in un corso più elevato), il momento dell arrivo in Italia e, non ultimo, la presenza di divieti d incontro giudiziari e disciplinari. c. Elaborazione statistica dei dati ricavabili dalle iscrizioni: man mano che gli iscritti sostengono i test d ingresso, compilando i campi del libretto personale accluso, i relativi dati vengono raccolti e tabulati in fogli elettronici, così da favorire le successive operazioni utili per il normale svolgimento dell anno scolastico. d. Revisione e calibrazione della programmazione: in considerazione della composizione dei gruppi classe e del livello degli studenti e dei loro bisogni, gli insegnanti stabiliscono gli obiettivi, selezionano e organizzano i contenuti, programmando un percorso di apprendimento. 3. Comunicativo-informativo: a. Dispositivi per la prima accoglienza: all interno della struttura penitenziaria la prima accoglienza inizia al momento dell iscrizione, perché gli interessati cominciano a prendere dai canali più disparati informazioni sugli insegnanti, sugli orari, sulla modalità di svolgimento delle lezioni e così via. Ma l accoglienza vera e propria incomincia più precisamente al momento della 2

3 somministrazione dei test d ingresso, quando ciascun iscritto è informato circa i propri diritti/doveri e le diverse opportunità formative presenti. b. Colloqui individuali e a piccoli gruppi: poiché la fase della prima conoscenza ha lo scopo di raccogliere una serie di informazioni sul nuovo alunno in modo da valutare adeguatamente il corso in cui deve essere inserito, sempre al momento della somministrazione del test d ingresso si avvia un piccolo colloquio conoscitivo con ognuno (e, a volte, contemporaneamente ad altri in funzione di mediatori). È l occasione per capire il livello di scolarizzazione di ciascun studente, cercando di risalire al percorso di studi effettuato e saggiando il livello di conoscenza dell italiano seconda lingua e di altre lingue, oltre alle competenze extralinguistiche. Inoltre, gli insegnanti chiedono ad ogni studente un autovalutazione circa le proprie competenze della lingua materna. 4. Relazionale: a. Disponibilità e chiarezza verso gli studenti: gli insegnanti durante la fase dell accoglienza si presentano e già dal loro modo di comportarsi e relazionarsi sia con i reclusi sia con le figure penitenziarie istituzionali cercano di stabilire un clima atto a ridurre ansia e diffidenza. 5. Sociale: a. Contatti e coordinamento con le figure istituzionali della Casa Circondariale: diventano necessari i contatti con gli agenti di polizia penitenziari (specie quelli impiegati nell Ufficio Attività e alla sorveglianza delle aule), con gli psicologi, gli educatori, i mediatori culturali e i cappellani, così da avviare collaborazioni e intese proficue non solo per l avvio di questa fase, ma per l intero anno scolastico. Finalità: Gli insegnanti si propongono di favorire l inserimento degli studenti reclusi nella nuova realtà con un atteggiamento di disponibilità, ascolto, apertura, accettazione, che contribuisca a trasmettere il senso di appartenenza all istituzione e a segnare la specificità di quest ultima rispetto al contesto in cui si trova ad operare. Pertanto, attraverso questo progetto gli insegnanti si prefiggono di: facilitare l inserimento degli studenti reclusi nella nuova realtà scolastica; monitorare l utenza; rilevare la situazione complessiva degli studenti in ingresso, così da costituire gruppi classe il più possibile omogenei per meglio definire gli obiettivi da sviluppare nei percorsi didattici; sviluppare un approccio integrato tra la scuola e l Area Trattamentale dell Istituto penitenziario nell ottica di promuovere un sistema scolastico e quindi una comunità fondata sull accoglienza e sulla partecipazione responsabile; garantire il pieno rispetto del diritto all istruzione; ricercare nuove strategie di inserimento dei corsisti; contrastare i fenomeni di disagio e di dispersione scolastica; favorire la progettazione e l organizzazione di attività laboratoriali rivolte a tutti i detenuti. 3

4 Tale progetto è condiviso anche con gli insegnanti del Cpia sede e si sviluppa secondo le seguenti fasi operative: 1. IL FRONT OFFICE La prima fase di accoglienza dei cittadini italiani e stranieri che si recano presso il CTP per frequentare un corso, si attua presso lo sportello di front office : uno sportello dedicato, aperto in orari e giorni stabiliti, con personale preposto, dove vengono erogate le informazioni sui corsi e raccolte le eventuali iscrizioni. Per venire incontro ed accogliere anche le persone che non conoscono in alcun modo la lingua italiana viene utilizzato un questionario informativo plurilingue (inglese, francese, cinese, arabo ed urdu). 2. IL COLLOQUIO DI ACCOGLIENZA Dopo l'iscrizione, il passo successivo è quello di prendere un appuntamento per svolgere il colloquio individuale con gli insegnanti al fine di essere inseriti nella classe più idonea. Il colloquio individuale è necessario per indirizzare lo studente interessato a frequentare un corso presso il CTP, spiegargli lo svolgimento dei corsi ed orientarlo sul percorso più adatto a lui. Spesso, infatti, lo studente arriva con solo una vaga idea di ciò che vuole; si tratta, pertanto, di un vero e proprio colloquio di accoglienza ed orientamento, svolto anche sulla base del questionario compilato nella prima fase, presso il front office. Il colloquio è un momento che permette la negoziazione con lo studente degli obiettivi e del percorso didattico al fine di motivare l allievo e stimolare il senso di autoconsapevolezza, nonché la responsabilizzazione nell intraprendere un percorso formativo da parte dello studente. Al momento del colloquio, per gli studenti che non parlano la lingua italiana, sono presenti dei mediatori linguistici. Questi colloqui vengono effettuati in due momenti nel corso dell'anno: all inizio del primo quadrimestre, così come all inizio del secondo quadrimestre, durante un arco di tempo che abbraccia all incirca due settimane. Questo periodo fa da preludio all inizio dei corsi di italiano L2. 3. IL TEST D INGRESSO Il colloquio individuale si propone anche di testare il livello di produzione ed interazione orale dello studente. Pertanto, si parte da semplici domande riguardanti la presentazione di sé e dei propri interessi per mettere a proprio agio lo studente e si prosegue allargando la conversazione ad altri argomenti che emergono durante il colloquio, anche al fine di saggiare il livello di conoscenza dell'italiano. Per quanto attiene, invece, il livello di comprensione orale e scritta e di produzione scritta della lingua italiana, gli studenti dovranno effettuare un test d'ingresso. Si tratta di un test stratificato dal livello A1 al livello B1, incentrato soprattutto sulle abilità di tipo comunicativo e tarato per una valutazione diagnostica che metta in risalto la competenza linguistica dello studente. 4. IL PATTO FORMATIVO 4

5 Viene compilato il libretto personale dello studente e assegnato il corso. In questa fase si procede anche alla firma del patto formativo, attraverso cui lo studente viene responsabilizzato a prendere in mano il proprio percorso formativo, impegnandosi a frequentare con interesse il corso assegnato. Gli studenti, una volta inseriti nei corsi, continuano, insieme al loro insegnante, a negoziare obiettivi e modalità didattiche, questo al fine di venire incontro alle esigenze dello studente. Per il CTP l orientamento e il patto formativo non sono esaustivi e vengono continuamente monitorati a diversi livelli, per esempio tra gli insegnanti e il coordinatore didattico, durante riunioni periodiche, così come tra studenti che hanno esigenze specifiche e il coordinatore, attraverso uno sportello di ascolto con giorni stabiliti. La coordinatrice didattica, insieme ai docenti, cura l offerta formativa e la programmazione delle attività didattiche. 5. ORIENTAMENTO IN USCITA Oltre la fase di accoglienza vera e propria, che si può tradurre anche come orientamento in entrata, si prevede di attuare una fase di orientamento a posteriori rivolta agli studenti durante o al termine delle attività didattiche vere e proprie, volta a svolgere attività di: orientamento a corsi di scuola media CTP o alla frequenza di una scuola superiore (mattutina o serale) orientamento a corsi professionali (vedi F.i.l. e Centro per l'impiego) stilare il curriculum vitae approfondimento sull utilizzo degli strumenti informatici colloqui individuali, possibilmente con il sostegno di un esperto, al fine di intraprendere un percorso di counseling che faccia riflettere sul sè e la propria identità, l identità culturale e familiare, i propri obiettivi di vita e gli obiettivi professionali, il percorso migratorio, ecc. (un percorso del genere sarebbe davvero molto utile, in particolare agli adolescenti e ancor di più a chi sta vivendo o ha vissuto l esperienza carceraria o a chi proviene da paesi in guerra). 5

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