Cibo ed emozioni: salute e qualità di vita in equilibrio perfetto

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1 Convegno all EXPO su Alimentazione e Tumore Relazione e sintesi a cura di A.I.G. Associazione Italiana GIST Onlus Cibo ed emozioni: salute e qualità di vita in equilibrio perfetto Il 28 giugno 2015 presso l'auditorium Expo a Milano, ha avuto luogo un convegno dedicato all'importanza dell'alimentazione nella prevenzione e nel trattamento del paziente oncologico. Il convegno, dal titolo "Cibo ed emozioni: salute e qualità di vita in equilibrio perfetto", è stato promosso dalla Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori e patrocinato da Expo. Le tematiche trattate hanno riguardato l importanza dell alimentazione nella prevenzione dei tumori e l importanza di una nutrizione appropriata del paziente con malattia in atto. Spesso, parlare di cibo come prevenzione o come supporto alla cura provoca, in molte persone, emozioni negative, legate alla rinuncia; per questo una modifica nello stile alimentare può apparire come una costrizione, ma è invece una scelta che vuole invitare a essere protagonisti della propria salute o del proprio percorso terapeutico. Parlando di alimentazione in oncologia è necessario distinguere il diverso ruolo che il cibo ha nella prevenzione della malattia nel paziente in trattamento oncologico Nella prevenzione l alimentazione svolge un importante ruolo protettivo, se inserita in un sano stile di vita e seguita per lunghi periodi. Diversa è la situazione nel paziente oncologico, in cui l alimentazione ha l obiettivo di mantenere lo stato nutrizionale in equilibrio, di ridurre gli effetti collaterali dei trattamenti e deve pertanto essere adeguata alle diverse condizioni di malattia. 1

2 Di seguito, una sintesi delle presentazioni di due relatori, il dott. Franco Berrino e la dott.ssa Anna Villarini, che hanno affrontato il tema del cibo nella prevenzione della malattia e nel paziente in trattamento oncologico. Il Dott. Franco Berrino, Medico-epidemiologo Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori ha parlato di Nutrizione e stile di vita nella prevenzione dei tumori Chiunque può sviluppare un tumore, ma alcune persone sono a piu alto rischio a causa di fattori comportamentali o ambientali (fumo di tabacco, bevande alcoliche, sovrappeso e obesità, dieta non corretta, stile di vita sedentario e altro). Molti dei fattori che possono contribuire ad aumentare o diminuire il rischio di tumore sono ben noti. Tuttavia non è possibile prevedere se una persona esposta a diversi fattori di rischio svilupperà una malattia oncologica o meno. Sappiamo però che circa la metà di tutti i decessi per tumore in Europa potrebbe essere evitata se ognuno seguisse le raccomandazioni del Codice Europeo Contro il Cancro ECAC: European Code Against Cancer Il Codice Europeo Contro il Cancro Il Codice è un'iniziativa della Commissione europea per informare i cittadini in merito alle azioni che possono intraprendere, per se stessi e per le loro famiglie, allo scopo di ridurre il rischio di cancro. Si compone di raccomandazioni che la maggior parte delle persone possono seguire, senza avere particolari abilità e senza bisogno di essere consigliati. È stato stimato che quasi la metà di tutti i decessi per cancro in Europa potrebbe essere evitato se ognuno seguisse le raccomandazioni. Ecco alcuni consigli:. 2

3 È ampiamente provato che frutta e verdura tengano lontani i tumori del polmone, della bocca e dello stomaco, ma anche che le fibre vegetali contribuiscano a ridurre il rischio di tumore all intestino. E diversi studi hanno confermato il rapporto tra il consumo di carni rosse o conservate e il cancro dell apparato digerente. Si noti la differenza nelle raccomandazioni ECAC (come anche in quelle del Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro WCRF, nella pagina che segue) fra i cibi e sostanze da limitare (nel senso di contenere, moderare, ridurre entro certi limiti, consumare occasionalmente ma mai quotidianamente) e quelli da evitare (dove ha il significato di astenersi, fare a meno di qualcosa considerato nocivo) Il Dott. Berrino si è soffermato lungamente sullo zucchero. Il consumo di zucchero è associato a aumento della pressione sanguigna, aumento dei livelli di trigliceridi e aumento dei livelli di colesterolo indipendentemente dall aumento delle calorie totali e dall aumento di peso. Secondo il Dott. Berrino, dovremmo abituarci a gusti meno dolci, diminuendo lo zucchero ed evitando di ricorrere ai dolcificanti. Il problema della riduzione dello zucchero non si risolve infatti coi dolcificanti, che presentano altre criticità. Alcuni edulcoranti artificiali, in particolare aspartame, saccarina e fruttosio (tranne il fruttosio contenuto nella frutta in modo naturale), possono provocare alterazioni metaboliche che si traducono in un aumento della glicemia (un alto indice glicemico è associato allo sviluppo di diverse malattie cronico degenerative quali il diabete, malattie cardiovascolari e alcuni tipi di tumori). I dolcificanti sono grandemente utilizzati (e spesso prescritti anche da molti dietologi per contenere il peso al posto dello zucchero poiché, a fronte di un potere dolcificante di centinaia di volte superiore rispetto al normale zucchero - l aspartame è 170 volte piu dolce dello zucchero e la stevia 200 volte - hanno al contrario scarsissime calorie). Sono contenuti nelle bibite, bevande, snack, caramelle, gomme da masticare, yogurt, biscotti e spesso si è discusso sul fatto che siano dannosi per la salute, con risultati diversi e anche contrastanti. Il loro consumo è però sconsigliato da molte istituzioni scientifiche. Particolare attenzione va posta sul largo consumo che purtroppo facciamo delle bibite o bevande dolcificate o soft drink, anche quelle con zero calorie. Un esempio della nocività delle bibite è dato da un recente studio che ha messo in relazione il cancro del colon ed il rischio di recidiva in funzione del consumo. Come si vede nel grafico sotto riportato, il rischio di recidiva aumenta con l aumentare del consumo di bibite, soprattutto negli individui sovrappeso e con piu alto IMC (Indice di Massa Corporea) = BMI. Legenda: a) prima colonna a sinistra: consumo inferiore a 2 bibite a settimana (rischio 1) b) colonna al centro: da 3 bibite a settimana a meno di 2 bibite al giorno (rischio da 1.14 a 1.41) c) colonna a destra: consumo superiore a 2 bibite al giorno (rischio da 1.28 a 2.22) Come calcolare l IMB: peso in Kg diviso per l altezza in metri elevata al quadrato. Es: una pesona che pesa 70 kg ed è alta 1,74 ha un IMC = 70 / (1,74x1,74) = 23,1 3

4 Abitudini alimentari e di vita. Le 10 raccomandazioni del Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro (WCRF) per la prevenzione dei tumori Mantenersi snelli per tutta la vita. Per conoscere se il proprio peso è in un intervallo accettabile è utile calcolare l'indice di massa corporea (BMI = peso in Kg diviso per l'altezza in metri elevata al quadrato: ad esempio una persona che pesa 70 kg ed è alta 1,74 ha un BMI = 70 / (1,74 x 1,74) = 23,1.), che dovrebbe rimanere verso il basso dell'intervallo considerato normale (fra 18,5 e 24,9 secondo l'organizzazione mondiale della sanità). Mantenersi fisicamente attivi tutti i giorni. In pratica è sufficiente un impegno fisico pari a una camminata veloce per almeno mezz'ora al giorno; man mano che ci si sentirà più in forma, però, sarà utile prolungare l'esercizio fisico fino ad un'ora o praticare uno sport o un lavoro più impegnativo. L'uso dell'auto per gli spostamenti e il tempo passato a guardare la televisione sono i principali fattori che favoriscono la sedentarietà nelle popolazioni urbane. Limitare il consumo di alimenti ad alta densità calorica ed evitare il consumo di bevande zuccherate. Sono generalmente ad alta densità calorica i cibi industrialmente raffinati, precotti e preconfezionati, che contengono elevate quantità di zucchero e grassi, quali i cibi comunemente serviti nei fast food. Si noti la differenza fra "limitare" ed "evitare". Se occasionalmente si può mangiare un cibo molto grasso o zuccherato, ma mai quotidianamente, l'uso di bevande gassate e zuccherate è invece da evitare. Basare la propria alimentazione prevalentemente su cibi di provenienza vegetale, con cereali non industrialmente raffinati e legumi in ogni pasto e un'ampia varietà di verdure non amidacee e di frutta. Sommando verdure e frutta sono raccomandate almeno cinque porzioni al giorno (per circa 600g); si noti fra le verdure non devono essere contate le patate. Limitare il consumo di carni rosse ed evitare il consumo di carni conservate. Le carni rosse comprendono le carni ovine, suine e bovine, compreso il vitello. Non sono raccomandate, ma per chi è abituato a mangiarne si raccomanda di non superare i 500 grammi alla settimana. Si noti la differenza fra il termine di "limitare" (per le carni rosse) e di "evitare" (per le carni conservate, comprendenti ogni forma di carni in scatola, salumi, prosciutti, wurstel), per le quali non si può dire che vi sia un limite al di sotto del quale probabilmente non vi sia rischio. 4

5 Limitare il consumo di bevande alcoliche. Non sono raccomandate, ma per chi ne consuma si raccomanda di limitarsi ad una quantità pari ad un bicchiere di vino (da 120 ml) al giorno per le donne e due per gli uomini, solamente durante i pasti. La quantità di alcol contenuta in un bicchiere di vino è circa pari a quella contenuta in una lattina di birra e in un bicchierino di un distillato o di un liquore. Limitare il consumo di sale (non più di 5 g al giorno) e di cibi conservati sotto sale. Evitare cibi contaminati da muffe (in particolare cereali e legumi). Assicurarsi quindi del buon stato di conservazione dei cereali e dei legumi che si acquistano, ed evitare di conservarli in ambienti caldi ed umidi. Assicurarsi un apporto sufficiente di tutti i nutrienti essenziali attraverso il cibo. Di qui l'importanza della varietà. L'assunzione di supplementi alimentari (vitamine o minerali) per la prevenzione del cancro è invece sconsigliata. Allattare i bambini al seno per almeno sei mesi. Nei limiti dei pochi studi disponibili sulla prevenzione delle recidive, le raccomandazioni per la prevenzione alimentare del cancro valgono anche per chi si è già ammalato. 5

6 La Dott. Anna Villarini, Biologo-nutrizionista, dipartimento di Medicina Predittiva e per la Prevenzione, Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori ha parlato di Il ruolo della nutrizione nella prevenzione delle recidive in pazienti oncologici liberi da malattia Nutrizione e prognosi: la ricerca ha individuato abitudini alimentari associate a: Riduzione del rischio di cancro Aumento della sopravvivenza dopo la diagnosi di cancro Pochi sono però, ancora, gli studi che hanno affrontato gli effetti dell alimentazione sulla prognosi della malattia e non sono conclusivi. E necessario colmare le lacune che rendono ancora difficile formulare raccomandazioni forti per il paziente oncologico. Obesità Una delle conoscenze piu solide è che sovrappeso e obesità influenzano la prognosi (IMC >25). Un eccesso di massa grassa, specialmente a livello addominale, determina livelli ematici piu alti di: insulina (con possibile insulino-resistenza) glicemia fattori di crescita (IGF-1) fattori infiammatori (citochine pro-infiammatorie, fattore di necrosi tumorale alfa-tnf, IL-6) proteina C-reattiva (PCR) Elevati livelli di IGF-1, assieme alla sovra espressione delle molecole infiammatorie (TNF alfa, IL-6, PCR) può contribuire: 1. alla proliferazione delle cellule tumorali 2. all aumento dei fattori angiogenici (VEGF) 3. all aumento del rischio di metastasi Lo stimolo infiammatorio può essere attivato dall obesità adominale, in quanto gli adipociti sono in grado di liberare numerose sostanze infiammatorie. La semplice riduzione del peso e dell obesità addominale attraverso l alimentazione permette di esercitare un controllo sui fattori infiammatori. Tra i cibi che, se consumati spesso, influenzano il peso e l obesità addominale si trovano: patate (sia fritte che non) carni conservate burro dolci, merendine, dessert cereali raffinati formaggi succhi e bibite zuccherate I cibi che invece aiutano la riduzione e il controllo del peso: ortaggi, legumi, frutta cereali integrali yogurt bianco 6

7 Indipendentemente dall obesità, elevati livelli di insulina, glicemia, fattori infiammatori, IGF-1, PCR si associano a recidive del tumore del colon e della mammella. La glicemia Elevati livelli di glicemia si associano a una prognosi peggiore per i seguenti tumori: mammella prostata intestino ovaio fegato linfomi polmone mielomi collo dell utero leucemie infantili glioblastomi L insulina Il ruolo prognostico dell iperinsulinemia è ben documentato per i tumori della mammella e del colon. L insulina è un fattore di crescita e promuove anche una maggiore disponibilità di altri fattori di crescita (IGF-1) e, nella donna, di ormoni sessuali, fattori endocrini che si associano a rischio di carcinoma mammario e sue recidive. La glicemia e l insulina Controllare la glicemia aiuta anche a controllare i livelli di insulina e quindi i fattori di crescita. Un elevato indice glicemico può essere causato da: farine raffinate (00 e 0) pane bianco dolci e dolciumi patate riso bianco fiocchi di mais Un elevato indice insulinico può essere causato da: latte saccarosio cibi con alto contenuto di grassi saturi (salumi, carni rosse, formaggi) che ostacolano il buon funzionamento dell insulina Abitudini e alimenti che aiutano a controllare la glicemia e i livelli di insulina: restrizione calorica (dieta caratterizzata da un apporto calorico moderato) cereali integrali, meglio se associati a legumi verdure semi (*) frutti oleaginosi (*) (*) La frutta oleaginosa comprende mandorle, noci, nocciole, arachidi, anacardi, ecc. (la frutta secca invece comprende la frutta che è stata fatta essicare, ad esempio: prugne, pesche, albicocche, uvetta, fichi, ananas, mele, pere, datteri, ecc.) Un discorso a parte, ma non meno importante, meritano i semi, in particolare quelli di sesamo, di lino e di girasole. I summenzionati alimenti sono inoltre ricchi anche di acidi grassi essenziali, tra cui l'acido linoleico (omega-6) e alfa-linolenico (da cui il nostro organismo sintetizza l omega-3). 7

8 I cibi pro-infiammatori Carni (sia bianche che rosse) e formaggi Carni conservate, uova, patatine fritte, snaks salati, grassi idrogenati Grassi insaturi trans (molecole di acido grasso presenti in alcuni alimenti: carne bovina, nel grasso di agnello e montone e nei prodotti derivati dalla loro carne e dal loro latte, in alcune creme grasse da spalmare, in prodotti da forno, come cracker, torte, dolci e biscotti, e nei cibi fritti) Zucchero e i cibi che lo contengono, bibite e bevande zuccherate, dolci commerciali, cereali raffinati, patate (specie le patatine), pane bianco, riso bianco, snack, dolci di pasticceria preparati con farina 00 e altri cibi ad alto indice glicemico Può inoltre essere utile ridurre il consumo di alimenti che contengono glutine (seitan, grano tenero, grano duro, farro, orzo,segale e avena) in quanto un eccesso favorisce l aumento di alcuni fattori infiammatori. Cibi che combattono l infiammazione e l angiogenesi Cibi integrali Pesce azzurro Olio extravergine di oliva Curcuma e pepe Riso integrale Pesce grasso (azzurro) Uva nera Cipolla Mirtillo Sedano Fave Soia Frutta e verdura rosso scuro (barbabietole) Semi di lino 8

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