10^ Commissione Camera. Esame dello Schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative al D.Lgs. 102/2014 (Atto 201) Memoria

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1 10^ Commissione Camera Audizione Esame dello Schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative al D.Lgs. 102/2014 (Atto 201) Memoria Alessandro Pascucci Segretario Generale 6 ottobre

2 Signor Presidente, cogliamo l occasione per ringraziare Lei e i colleghi Deputati per l opportunità dataci. In qualità di Federesco, Federazione nazionale delle società di servizi energetici (Esco), con la presente memoria, accogliendo con favore le modifiche apportate dall Esecutivo al D.Lgs. 102/2014 come richiesto dalla Commissione Europea, sottoponiamo alla vostra attenzione una serie di proposte che riteniamo potranno rendere ancora più efficace la norma in oggetto. Il tema dell efficienza energetica, ormai, sta acquisendo progressiva importanza nell ambito del sistema economico italiano, a tal punto che, nel giro di qualche anno, diventerà vero e proprio motore di sviluppo per tutti i settori che caratterizzano la nostra società e i nostri territori. Stiamo vivendo, pertanto, anni particolarmente importanti in quanto vedono la definizione degli obiettivi, dei principi, delle regole, degli attori in gioco che saranno il fondamento del settore dell efficienza energetica nei prossimi decenni. ENERGY AUDITOR In tale contesto, evidenziamo il fatto che un errata trasposizione della Direttiva Europea 2012/27/UE nel D.Lgs. 102/2014 sta portando a travisare la ratio del Legislatore europeo, con effetti illogici dal punto di vista tecnico e irrazionali dal punto di vista economico. La questione ruota intorno alla figura dell Energy Auditor, come prevista dal D.Lgs. 102/2014. Nel corso del , quando venne scritta la Direttiva, il Legislatore europeo individuava nell Energy Auditor il soggetto cui era affidata l attività di diagnosi energetica. Tale soggetto, di fatto, è giuridico o fisico e nel primo caso può erogare anche servizi energetici. L intento del Legislatore europeo è chiaro: creare soggetti esperti, sia lato imprenditoriale (Esco), sia lato professionale, che, attraverso regimi di qualificazione e certificazione, svolgano le proprie attività in modo qualitativamente elevato. Si anticipava già che una norma europea specifica sugli audit energetici fosse in fase di elaborazione (la serie delle norme tecniche EN 16247). 1 1 Direttiva 2012/27/UE, estratti rilevanti: (considerando 24) (...) Gli audit energetici dovrebbero tener conto delle pertinenti norme europee o internazionali, quali EN ISO (sistemi di gestione dell'energia), o EN (audit energetici) o, se includono un audit energetico, EN ISO (sistemi di gestione ambientale) e pertanto essere in linea anche con le disposizioni dell'allegato VI della presente direttiva poiché tali disposizioni non vanno oltre i requisiti di 2

3 Il Legislatore europeo, evidentemente, trattava la materia in modo trasversale per tutti gli Stati Membri, senza considerare eventuali specificità nazionali o il fatto che qualche Stato Membro fosse più avanti o indietro nella propria legislazione in materia. L Italia, in questo ambito, è stata molto virtuosa, in quanto con la norma tecnica UNI CEI aveva già definito nel 2009 la figura dell Esperto in Gestione dell Energia (EGE), tra i cui compiti c è quello di eseguire diagnosi energetiche. Purtroppo, nella trasposizione della Direttiva nel testo che sarà poi diventato il D.Lgs. 102/2014, il Legislatore italiano ha sì considerato la figura già esistente dell EGE, ma ha erroneamente considerato che la figura di Energy Auditor indicata nella Direttiva fosse differente dall EGE. Forse, la confusione nasce dall utilizzo dei due termini audit e diagnosi pensando che avessero un significato differente, quando in realtà sono l uno la traduzione dell altro nella lingua inglese e italiana. Il D.Lgs. 102/2014 prevede la creazione di un regime di certificazione per gli Energy Auditor (sulla base della futura norma EN ) e di un altro regime di certificazione per gli EGE, sulla base della norma UNI CEI 11339:2009. dette norme pertinenti. Una norma europea specifica sugli audit energetici è attualmente in fase di elaborazione. (considerando 25) Qualora gli audit energetici siano realizzati da esperti interni, questi ultimi non dovrebbero essere direttamente coinvolti nell'attività oggetto dell'audit affinché sia garantita la necessaria indipendenza. (considerando 46) Dovrebbe essere disponibile un numero sufficiente di professionisti affidabili e competenti nel settore dell'efficienza energetica al fine di garantire un'attuazione efficace e tempestiva della presente direttiva, ad esempio per quanto concerne la conformità con i requisiti in materia di audit energetici e l'attuazione dei regimi obbligatori di efficienza energetica. Gli Stati membri dovrebbero pertanto porre in essere regimi di certificazione dei fornitori di servizi energetici, audit energetici e altre misure di miglioramento dell'efficienza energetica. Art. 8, comma 1: (...) Gli audit energetici di cui al primo comma possono essere svolti da esperti interni o auditor dell'energia a condizione che lo Stato membro interessato abbia posto in essere un regime di garanzia e controllo della qualità, inclusa, se del caso, una selezione casuale annuale di almeno una percentuale statisticamente significativa di tutti gli audit energetici svolti. Art. 8, comma 3: (...) Gli Stati membri incoraggiano programmi di formazione per la qualificazione degli auditor dell'energia al fine di favorire la disponibilità di un numero sufficiente di esperti. Art. 16, comma 1. Quando uno Stato membro ritiene che il livello nazionale di competenza tecnica, oggettività e affidabilità sia insufficiente, esso provvede affinché, entro il 31 dicembre 2014, regimi di certificazione e/o accreditamento e/o regimi equivalenti di qualificazione, inclusi eventualmente adeguati programmi di formazione, diventino disponibili o siano disponibili per i fornitori di servizi energetici e di audit energetici, per i responsabili delle questione energetiche e gli installatori di elementi edilizi connessi all'energia quali definiti all'articolo 2, paragrafo 9, della direttiva 2010/31/UE. Art. 16, comma 2. Gli Stati membri provvedono a che i regimi di cui al paragrafo 1 garantiscano trasparenza ai consumatori, siano affidabili e contribuiscano al conseguimento degli obiettivi nazionali di efficienza energetica. 3

4 Ma la norma UNI CEI 11339:2009 non è altro che l anticipazione (per giunta di miglior dettaglio) della norma EN ! Ora, sarebbe assurdo creare due regimi di certificazione pressoché identici per due figure professionali i cui requisiti sono assimilabili, le cui funzioni sono sovrapponibili e si rivolgono allo stesso mercato! Andremmo anche contro lo spirito dell Art. 16 della Direttiva: Gli Stati membri provvedono a che i regimi di cui al paragrafo 1 garantiscano trasparenza ai consumatori, siano affidabili e contribuiscano al conseguimento degli obiettivi nazionali di efficienza energetica. Noi riteniamo, pertanto, che sia necessario indicare chiaramente che gli Energy Auditor sono gli EGE e le Esco e che non è necessario adottare (oltre a quelli fatti per questi) un terzo regime di certificazione, e proponiamo, come abbiamo già segnalato al MiSE lo scorso settembre, una opportuna modifica del D.Lgs. 102/2014. EDILIZIA SOCIALE Come già evidenziato nell aprile 2014, in occasione dell'audizione presso l'8^ e la 13^ Commissione del Senato in merito all'esame del disegno di legge 1413 (DL 47/2014 sull emergenza abitativa), il D.Lgs. 102/2014 non riporta quanto previsto dalla Direttiva 2012/27/UE in tema di edilizia sociale 2. Riteniamo grave questa situazione e, pertanto, alla luce di quanto previsto dalla Direttiva e, anche, dalla Risoluzione del Parlamento europeo sull'edilizia popolare nell'unione europea dell 11 giugno 2013, chiediamo che nel D.Lgs. 102/2014 siano opportunamente inserite le parti mancanti. 2 Al proposito, richiamiamo, in particolare, i seguenti passaggi della Direttiva : Articolo 5, comma 7: Tenendo in debito conto le rispettive competenze e l'assetto amministrativo, gli Stati membri incoraggiano gli enti pubblici, anche a livello regionale e locale, e gli organismi di diritto pubblico competenti per l'edilizia sociale, a: a) adottare un piano di efficienza energetica, (omissis); b) instaurare un sistema di gestione dell'energia, compresi audit energetici, nel quadro dell'attuazione di detto piano; c) ricorrere, se del caso, alle Società di Servizi Energetici e ai contratti di rendimento energetico per finanziare le ristrutturazioni e attuare piani volti a mantenere o migliorare l'efficienza energetica a lungo termine. Articolo 7, comma 7: Nell'ambito dei regimi obbligatori di efficienza energetica, gli Stati membri possono: a) includere requisiti con una finalità sociale tra gli obblighi di risparmio che impongono, anche richiedendo che una parte delle misure di efficienza energetica sia attuata in via prioritaria presso le famiglie interessate dalla precarietà energetica o negli alloggi sociali. 4

5 AGGREGATORI In merito alla nuova figura degli aggregatori (Art. 11, comma 1, lettera e), riteniamo vadano definiti i ruoli, le funzioni, le caratteristiche e i poteri. E necessario che gli altri operatori (distributori e società di vendita) siano posti sullo stesso piano delle società di servizi energetici, senza permettere che possano ancora sfruttare posizioni dominanti. FONDO DI GARANZIA Si rappresenta a codesta Commissione che il Fondo di cui all articolo 15 del D.Lgs. 102/2014 non è stato ancora reso operativo, malgrado decreti del MiSE e del MEF sarebbero dovuti essere emanati entro il 17 ottobre Ricordiamo che l attivazione del Fondo permetterebbe di sviluppare concretamente il settore dell efficienza energetica e, col passare del tempo, stiamo solo ritardando lo sviluppo dell economia nazionale. Proponiamo una revisione dell Art. 15, in modo che: la gestione del Fondo, al fine della massima garanzia, sia affidata al GSE o ad altro Ente di proprietà dello Stato e non a soggetti privati; si individui il Fondo come unico strumento di finanziamento di tutte le attività inerenti l efficienza energetica, in cui confluiscano tutte le risorse economiche previste a livello statale, regionale, comunale, al fine di promuovere una gestione centralizzata e più efficace delle stesse; al comma 2, si preveda che il Fondo (direttamente) o fondi comuni di investimento di tipo chiuso (indirettamente) possano entrare anche nell equity delle Esco o delle società di progetto e di scopo appositamente costituite; come già proposto al MiSE lo scorso dicembre, si preveda che il Fondo (in una sua sottosezione da individuare), oltre a coprire la responsabilità economico-finanziaria, copra anche la responsabilità tecnica, cioè inerente il rendimento energetico derivante dagli interventi. In questo modo, si darebbe garanzia a tutti gli operatori in gioco (banche, Stato, beneficiari degli interventi, Esco) del conseguimento dei livelli di rendimento economico correlati ai livelli di rendimento energetico, attraverso l utilizzo di strumenti assicurativi quali, ad esempio, i performance bond; come già sottoposto alla X Commissione Senato, lo scorso 24 settembre, durante l Audizione sull aggiornamento delle Linee Guida in materia di certificati bianchi, si preveda 5

6 che il Fondo (in una sua sottosezione da individuare) sia alimentato da una quota, non superiore al 3%, dei titoli di efficienza energetica complessivamente rilasciati dal GSE e preventivamente trattenuti a fondo perduto, al fine di evitare che vengano prestate da parte delle Esco le idonee garanzie finanziarie, finalizzate al recupero da parte del GSE dei titoli emessi anticipatamente, qualora si verificasse che gli stessi non siano dovuti in tutto o in parte; si preveda di individuare, a supporto dell Ente di gestione del Fondo, un organismo di ispezione di parte terza specializzato nelle verifiche tecniche ai fini della validazione dei progetti di efficienza energetica e degli interventi correlati. SEGNALE DI MISURA Nell ambito della trasparenza nei confronti degli utenti finali, riteniamo che l Art. 9, comma 3, lettera d) sia da modificare come segue: nel caso in cui il cliente finale lo richieda, i dati dei contatori relativi all'immissione e al prelievo di energia elettrica e al prelievo di gas naturale siano messi a sua disposizione o, su sua richiesta formale, a disposizione di un soggetto terzo univocamente designato che agisce a suo nome, in un formato facilmente comprensibile che possa essere utilizzato per confrontare offerte comparabili; su richiesta formale del cliente, ai sensi della Legge 239/2004, art. 1, comma 35, sia messo a disposizione sua o di un soggetto terzo univocamente designato che agisce a suo nome, anche il segnale per la misura dei propri consumi. RUOLO DELLA CHIESA Ribadiamo che l esclusione degli immobili adibiti a luoghi di culto e allo svolgimento di attività religiose (art. 5, comma 6, lettera d) dal perimetro del D.Lgs. 102/2014, seppur trasposto esattamente dalla Direttiva, non la riteniamo opportuna, in quanto non ci risulta che tali immobili siano di proprietà pubblica e, anche, alla luce delle recenti posizioni del Santo Padre sulle tematiche energetiche e climatiche. 6

7 Federesco Federesco, fondata nel 2006, è un Associazione senza fini di lucro che persegue lo scopo di diffondere fra gli operatori pubblici e privati e la cittadinanza: la cultura dell efficienza energetica e del risparmio energetico; la conoscenza delle Energy Service Company (ESCO) quali operatori di riferimento per il settore energetico; la cultura e l utilizzo del meccanismo del Finanziamento Tramite Terzi (FTT), secondo la Direttiva 2006/32/CE e il D.Lgs. 115/2008, e del Project Financing (PF) al fine di ottenere la compressione della domanda energetica e la riduzione delle emissioni inquinanti con investimenti nulli per i clienti; la diffusione sul territorio di impianti di generazione distribuita di energia, basati sullo sfruttamento delle fonti rinnovabili e in cogenerazione e trigenerazione; le best practice più appropriate al fine del raggiungimento degli obiettivi previsti dal Protocollo di Kyoto e dalla Politica Energetica Europea. L Associazione si propone di tutelare gli interessi dei suoi Associati mediante forme di rappresentanza e/o di iniziativa legislativa presso Pubbliche Amministrazioni centrali e periferiche, Enti Locali, nonché presso organi costituzionali e Autorità amministrative indipendenti. Federesco associa una sessantina di soggetti privati ESCO che operano nel settore dell efficienza energetica, rappresentandoli su tutto il territorio nazionale attraverso azioni mirate a diffondere la cultura del risparmio, dell efficienza energetica e finalizzate ad acquisire benefici diretti e indiretti sulla propria filiera produttiva. 7

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