FONDI&SICAV. CONOSCERE PER INVESTIRE AL MEGLIO Anno 3 - Numero 16 - Gennaio 2010

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1 FONDI&SICAV CONOSCERE PER INVESTIRE AL MEGLIO Anno 3 - Numero 16 - Gennaio 2010 Investire in un futuro ancora bambino Hi-tech, energia pulita e biotech nei portafogli Obbligazionari convertibili Discesa all inferno e ritorno alla grande Consensus Europa Fa capolino un moderato ottimismo

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3 EDITORIALE Modulo offensivo Con il 31 dicembre 2009 non è finito solo l'anno, ma un intero decennio. Dieci anni non semplici, che hanno visto molti cambiamenti, molte innovazioni, molte difficoltá. Anni di alti e bassi o meglio, per usare un termine finanziario, volatili. Però invece di tirare le somme, come tutti gli anni, con giornali e televisioni che ci propongono i soliti servizi su ciò che è successo (insieme a quelli sulle diete post feste...), vorrei proporre un esercizio diverso e provare a guardare avanti. Guardare al futuro e cercare di capire cosa vorremmo, cosa potrebbe succedere, come l'avanzare della tecnologia e del progresso potrebbero cambiare le nostre vite e quelle delle generazioni future. Un segnale di questo nostro modo di vedere le cose lo diamo già in questo numero di Fondi&Sicav: invece delle solite pagine e pagine di classifiche dei migliori e peggiori dell'anno, abbiamo dedicato il pezzo di copertina a "investire nel futuro". Hi tech, agribusiness, energia pulita, biotecnologie, persino un articolo su come sfruttare a livello di investimenti il continuo invecchiamento della popolazione (purtroppo nel vecchio mondo il futuro è anche questo). Cambiamo l'approccio: basta giocare in difesa, fare GIUSEPPE RICCARDI catenaccio e seguire (spesso in ritardo e/o col timing sbagliato) i saliscendi delle borse, usiamo un modulo offensivo. Proviamo a investire consapevoli dei cambiamenti nel lungo termine che crediamo siano possibili. Questo è il buon proposito per il futuro: cercare di non darvi letture e analisi scontate. Provare a darvi strumenti semplici, chiari, comprensibili per aiutarvi nel mondo degli investimenti. Soprattutto, come mi ha suggerito di recente una persona per me molto importante, continuare a darveli e a fare crescere Fondi&Sicav con la stessa passione con cui cerco di far crescere il mio "cucciolo". Buon anno. Il capitalismo del futuro Nel pieno della crisi c era chi sosteneva che il capitalismo era finito, che il 2008 e 2009 erano stati si deciderà il futuro del mondo. Solamente se si saprà vinvo della qualità della vita sono sfide sostanziali, sulle quali per il mondo occidentale ciò che la caduta del muro cere queste partite si potrà dire che il capitalismo ha evitato ha rappresentato per i comunismo. Come si è visto, il cacere pitalismo è rimasto in piedi, sia pure con l aiuto degli odiati stati che con la deregulation dovevano avere solo il ruolo di muti testimoni, di notai di decisioni prese sui mercati. Ma se il capitalismo è ancora in piedi, se il sistema economico attuale ha ancora qualcosa da dire e da esprimere, siamo ben lontani dal potere affermare che tutto va bene. L attuale sistema economico è vivo, ma ha bisogno di forti cure, deve non ripetere errori clamorosi e costruire profonde riforme. Il guadagno deve ancora essere il motore del mondo, che piaccia o non piaccia, ma non può più essere un guadagno senza regole, senza prospettive, senza progetti a lungo termine. Scelte tecnologiche di fondo legate al rispetto dell ambiente, l incremento della capacità di produrre cibo per i miliardi di persone che si stanno affacciando al benessere, la cura di malattie considerate il suo muro di Berlino. E il ruolo delle singole persone, dei risparmiatori, che altro non sono che cittadini con qualche piccolo capitale da fare fruttare, è enorme. Non solamente dovranno essere capaci di controllare meglio le élite al potere, ma dovranno soprattutto convogliare i loro capitali verso le scelte più giuste, che ci permetteranno di sopravvivere e di avere un ruolo ancora di un certo peso a livello planetario. Se si intende il capitalismo come una corsa di tutti contro tutti, infatti, siamo destinati a perdere contro paesi molto più dinamici di noi, molto più convenienti di noi. Se per capitalismo si intende la capacità di sviluppare e fare marciare idee innovative, forse qualcosa il mondo occidentale è ancora in grado di darlo. Ed è proprio per dare un piccolissimo contributo a costruire questo futuro, che Fondi&Sicav questo mese ha cercato di spiegare che cosa incurabili, il miglioramento complessi- ALESSANDRO SECCIANI può fare ciascuno di noi. FONDI&SICAV/Gennaio

4 GENNAIO N 16 SOMMARIO S O M M 6 16 I portafogli di Mc Gestioni Investire sul futuro QUATTRO ASSI PER LA NUOVA ECOLOMIA Nel corso del 2009 le asset class più pericolose per gli investitori hanno dato i risultati migliori. Fra queste, azioni dei paesi emergenti, materie prime e corporate bond. Per il 2010 si pensa che continuerà il trend favorevole, anche se i problemi dell intero sistema economico globale non sono certo passati. Per di più l incremento dei deficit degli stati farà sentire probabilmente il suo peso Energie alternative, biotecnologie, agroalimentare e arcipelago high-tech sono sempre più interconnessi e rappresentano la risposta ineludibile alle sfide del XXI secolo. Un poker sul quale puntano i gestori in questo momento. Non solamente questi comparti riusciranno a coniugare sviluppo ed ecologia, ma potranno creare davvero valore aggiunto grazie a una combinazione esplosiva fatta di scarsità di petrolio e necessità di ridurre le emissioni inquinanti, insieme all aumento demografico e al conseguente incremento del fabbisogno alimentare complessivo PROMOTORI & CONSULENTI FONDI&SICAV Gennaio 2010 Alessandro Foti di FinecoBank: «Lasciamo i vecchi schemi» Nuovo scudo Pronti a scattare di nuovo Il calo dei Pf Puo darsi che sia un bene Secondo l amministratore delegato della prima banca diretta italiana con oltre 875 mila clienti, con i tassi bassi i rendimenti garantiti dai Bot comporteranno ritorni prossimi allo zero e sarà necessario superare i vecchi schemi. È questo un fattore che dovrebbe sostenere la domanda di asset class alternative alle obbligazioni e agli strumenti di liquidità anche da parte di investitori con uno scarso appetito per il rischio. «Ecco, questo passaggio rappresenterà la vera occasione della vita per il mondo della promozione» 44 Il calo dei professionisti NON È DETTO CHE SIA UN MALE 40 Intervista A COLLOQUIO CON ALESSANDRO FOTI DI FINECOBANK Il numero di professionisti attivi è sceso da unità nel 2004 a , ma più che di una crisi del settore si tratta dell eliminazione delle posizioni più marginali, che con i problemi dei mercati hanno visto calare ulteriormente i loro margini. Hanno contribuito anche le difficoltà a superare l esame di ammissione all albo e la scarsa propensione delle reti a investire sui neofiti. Ma oggi qualcosa si sta muovendo e alcune società hanno elaborato programmi ad hoc per fare entrare i giovani, che comunque non accorrono così numerosi Portafogli Cresce il rischio, ma con prudenza La maggior parte delle reti ritiene che i pericoli sulle borse siano ancora forti, anche se la ripresa è abbastanza chiara. La vera paura è perdere opportunità. Di conseguenza quasi tutti i professionisti consigliano alla clientela di incrementare il rischio, mantenendo però un forte livello di prudenza. I Pac, con il vantaggio di mediare i prezzi, sono considerati lo strumento ideale, ma alcune società hanno preparato prodotti costruiti in funzione di una fase di grande volatilità 52 Strategie a cavallo della crisi AVANTI, MA CON GIUDIZIO 4 FONDI&SICAV / Gennaio 2010

5 GENNAIO N 16 SOMMARIO A R I O Dopo le pesanti perdite accumulate nel 2008, questi prodotti hanno vissuto un intenso 2009 sulla cresta dell onda e in alcuni casi hanno ottenuto rendimenti superiori al 50% in un anno. Nei mesi bui della crisi economico-finanziaria sono stati forse la categoria più penalizzata e pochissimi credevano che ci sarebbe stato in breve tempo un recupero così vigoroso. Secondo diversi gestori era però possibile comprendere che la volatilità dell azione confrontata con quella dell opzione sul medesimo titolo inclusa nel bond si trovava su livelli storicamente bassi Obbligazionari convertibli IL RITORNO DALLA PAURA 60 Nella graduatoria dei primi 100 money manager europei prevalgono di gran lunga i professionisti che operano sull equity. Fra i pochi che si muovono nei bond la maggior parte si dedica agli emerging market. Ai primi due posti in classifica Vincent Durel e Ronald Slattery, ambedue di Fidelity. Si sono comportati bene gli italiani, con Luigi Degrada di Fideuram al terzo posto e Walter Rossini di Aletti Gestielle con rating AAA Classifiche gestori LA RIVINCITA DEGLI AZIONARI 68 I due paesi stanno acquisendo un ruolo da leader tra le economie a più rapida crescita. Gli esperti assegnano loro un ruolo determinante per lo sviluppo mondiale nel prossimo futuro e gli outlook delle più importanti case di gestione prevedono prospettive interessanti dal punto di vista dei rendimenti finanziari. Non mancano però le differenze fra le due aree: il gigante asiatico ha una crescita industriale travolgente, mentre quello sudamericano è uno dei più grandi esportatori di materie prime. Ecco una breve rassegna dei fondi a gestione passiva quotati su Borsa italiana e dedicati a questi due mercati. Etf Brasile e Cina EMERGERE INSIEME 72 Nonostante i grandi problemi, l Eurozona e gli altri paesi dell Ue si sono comportati abbastanza bene nel corso di un anno che ha visto scenari catastrofici. Oggi parlare di ripresa consolidata è forse eccessivo, ma non mancano gli ottimisti, anche se i problemi da risolvere sono ancora molti. Per il prossimo anno la cautela è d obbligo, ma complessivamente si respira un diffuso clima di fiducia, nonostante la Grecia e altre economie pesantemente in difficoltà Consensus sull Europa LA CORSA DEL VECCHIO CONTINENTE 76 3 Editoriale 12 Notizie in breve 84 My Life, My style Rubriche FONDI&SICAV / Gennaio

6 I PORTAFOGLI DI MC GESTIONI Premiato il rischio Un anno di DJ Eurostoxx Un anno di S&P500 Analizzando brevemente quanto è successo nel 2009, l anno passato può senza dubbio definirsi entusiasmante e altamente remunerativo per le asset class ad alto rischio, tra cui spiccano non solo i titoli azionari dei paesi emergenti e alcune commodity, ma anche le obbligazioni societarie a elevata garanzia, high yield ed emerging. Ricordiamo tuttavia che l anno era partito con un forte ribasso sui merca- Nel corso del 2009 le asset class più pericolose per gli investitori hanno dato i risultati migliori. Fra queste, azioni dei paesi emergenti, materie prime e corporate bond. Per il 2010 si pensa che continuerà il trend favorevole, anche se i problemi dell intero sistema economico globale non sono certo passati. Per di più l incremento dei deficit degli stati farà sentire probabilmente il suo peso ti azionari, sulla scia della forte crisi di fiducia che aveva colpito il sistema finanziario americano e sulla spinta recessiva che era già alle porte. L intervento delle autorità monetarie tramite politiche non convenzionali, di concerto con gli stimoli fiscali varati dai governi, ha aiutato le economie sviluppate ad alleggerire gli effetti della crisi e a ristabilire parzialmente la fiducia tra investitori e addetti ai lavori che era venuta progressivamente a mancare. Queste manovre hanno consentito ai mercati azionari delle aree sviluppate di guadagnare oltre il 20% nel corso del 2009, mentre un discorso diffe- rente meritano le aree emergenti che, a partire dai Bric, hanno invece dato guadagni ben superiori al 70%. Che cosa ci aspetta quindi a fronte di questi eccessi nei prossimi mesi? Le incertezze rimangono, specialmente a livello economico e sul mercato del lavoro, che resta il comparto più penalizzato: il taglio dei costi delle imprese si è riversato proprio sul personale. L economia Usa continuerà a rivestire il ruolo più importante su scala globale, nonostante tale valenza si stia progressivamente riducendo, considerando anche l andamento e la forte domanda proveniente dalle economie emergenti. Di contro, i deficit pubblici rimarranno molto elevati proprio a causa degli ingenti stimoli fiscali: si stima infatti che la crescita del deficit aumenterà sui paesi dell area Ocse nel 2008 dal 3,5% sul Pil nominale a oltre l 8% nel 2009 e Questa situazione potrebbe spingere i tassi d interesse al rialzo ed è questo il primo spunto operativo per l inizio dell anno. In termini di asset allocation rimaniamo favorevoli alle azioni con un leggero sovrappeso, mentre sul comparto obbligazionario saranno da evitare almeno nel breve periodo i titoli monetari e le scadenze di lungo termine. L appetito per il rischio non è diminuito sui mercati, quindi manterremo in portafoglio obbligazioni corporate e high yield. 6 FONDI&SICAV/Gennaio 2010

7 Dodici prodotti per attaccare Investment Tipo Macroarea Area Stile Peso Janus Us All Cap Growth A Usd Acc Usd Azionario America Nord America Growth 9 Mc Fdf America Acc Eur Azionario America Nord America Blend 12 Aberdeen Asian Smaller Companies Us Acc. Azionario Asia Pacifico Small Cap 5 Parvest Australia Aud Aud Azionario Asia Australia Stile generico 6 Templeton Bric Fund A Acc Usd Azionario Emergenti Globale Stile generico 8 Blackrock Euro Markets Fund Acc Azionario Europa Globale Blend 16 Mc Fdf Megatrend Wide Eur Azionario Mondiale Globale Blend 8 Etf Powershare Nasdaq 100 European Tracker Azionario Settoriale Information technology Stile generico 7 Invesco Energy Fund A Acc Azionario Settoriale Energy Stile generico 4 Generali Am Euro Liquidity Acc Eur Monetario Euro Areagenerica Stile generico 3 Parvest Euro Medium Term Bond Eur Obbligazionario Diversificati Europa Stile generico 15 Etf Lyxor Euromts 7-10y Eur Obbligazionario Governativo Europa M/L euro 7 La visione dinamica Scommessa sulla fiducia Come suddividere i pesi Parvest Euro Medium Term Bond Eur Generali Am Euro Liquidity Acc Eur Invesco Energy Fund A Acc Etf Powershare Nasdaq 100 European Tracker Etf Lyxor Euromts 7-10y Eur 3% 4% 15% 7% Mc Fdf Megatrend Wide Eur 8% Il portafoglio si rivolge a un investitore dal profilo di rischio medio-alto: l obiettivo è la crescita del capitale in un orizzonte temporale di medio periodo. L esposizione è pari al 75% sul comparto azionario puro e al 25% tra titoli obbligazionari e monetari. La struttura di portafoglio non muta rispetto alla fine del 2009, continuando a diversificare l investimento sia in termini geografici sia settoriali. Sulla componente azionaria, tra le aree geografiche rimaniamo neutrali sui mercati sviluppati. Le forze relative mostrano un leggero rallentamento dell area europea e la strategia sarà di alleggerire tatticamente la posizione. View maggiormente favorevole, con relativo sovrappeso, per i titoli americani. La fine del 2009 ha visto una rotazione, in termini di stile, dalle large alle small cap, che potrebbe indicare una ritrovata fiducia degli investitori nella ripresa della congiuntura. Il parziale miglioramento del mercato dell occupazione e dell economia in generale e possibili ristrutturazioni industriali dovute a una struttura ancora favorevole dei tassi d interesse influiscono positivamente sulle medie-piccole capitalizzazioni. In tal senso lo slancio delle materie prime, avvenuto nello stesso periodo, rappresenta un altro esempio: gli investitori scommettono più sulla ripresa di fiducia piuttosto che sull effettivo miglioramento dei fondamentali. Riteniamo che sia da mantenere il sottopeso sulla componente asiatica; da monitorare in un ottica d inserimento il listino giapponese. Il piano varato dal governo cinese sulla riforma del sistema sanitario potrebbe generare grossi flussi finanziari intra-area, specialmente a favore del comparto farmaceutico ed healthscience giapponese. Al momento la preferenza è per il listino australiano caratterizzato dalla presenza di imprese che operano sulle commodity e nel real estate, ovvero quei settori caratterizzati da un buon momentum tecnico. Tra le aree emergenti la view rimane favorevole sull America, Brasile in primis, che viene preferita all Asia, dove si punta sulla Cina. Rimaniamo a benchmark sulla parte europea, dove si continua a preferire la Russia, mentre si mantiene alta l attenzione sul listino turco: l atteso accordo con il Fmi e il recente upgrade di Fitch ha reso ottimisti gli investitori su quest ultimo comparto. 7% 16% 9% Janus Us All Cap Growth A Usd Acc Usd 12% 8% 5% 6% Blackrock Euro Markets Fund Acc Mc Fdf America Acc Eur Aberdeen Asian Smaller Companies Us Acc. Parvest Australia Aud Aud Templeton Bric Fund A Acc Usd FONDI&SICAV/Gennaio

8 I PORTAFOGLI DI MC GESTIONI La visione moderata E la ripresa va Come suddividere i pesi Etf Lyxor Euromts 3-5 Y Master Unit Eur Etf Lyxor Euromts 7-10y Eur Parvest Global Inflation-linked Bond Eur Mc Fdf Global Bond Eur 6% 12% 8% Pictet Eur Government Bonds Eur Il portafoglio si rivolge a un investitore dal profilo di rischio medio-alto: l obiettivo è la crescita del capitale in un orizzonte temporale di medio periodo. L esposizione è pari al 48% sul comparto azionario, al 48% sul comparto obbligazionario e al 4% sul comparto flessibile. È opinione diffusa che la ripresa arriverà prima negli Usa che nellarea euro, così come gli analisti indicano che sarà la Fed a ridurre lo stimolo monetario e ad alzare i tassi d interesse prima della Bce: saranno infatti i differenziali a determinare i movimenti sulle valute. 5% Templeton Global Bond Fund Euro Hedged Acc Eur 12% 5% 4% 12% 6% La ripresa economica è dunque in corso e continuerà nei prossimi mesi. Le notizie positive arrivano infatti proprio dagli Stati Uniti, specialmente nel comparto manifatturiero, con l indice Ism di dicembre che è arrivato a 55.9 contro 54,3 delle attese e un mercato del lavoro che nello stesso periodo ha raggiunto il 10% di disoccupazione, un livello che rimane il più alto degli ultimi 26 anni, ma che è risultato inferiore alle attese. Questo livello sembra tuttavia destinato a ridursi nei prossimi mesi. I leading indicator, uno dei principali indicatori sullo stato dell e- Morgan Stanley Sicav American Franchise Fund A $ Acc Usd 14% 8% 8% Vontobel Fund - Us Value Equit Blackrock Continental European Flexible Fund Acc Eur Mc Fdf Europa Eur Templeton Bric Fund A Acc Usd Mc Fdf Flex Medium Volatility Eur conomia, sono anch essi in progressivo miglioramento. Tutte queste considerazioni hanno portato il biglietto verde a un marcato apprezzamento nei confronti dell euro: a livello operativo può dunque essere premiante adottare la scopertura del rischio cambio. Da monitorare sul fronte valutario anche la situazione sul debito di Spagna e Grecia: se le tensioni dovessero aumentare, il flight to quality degli investitori sarebbe quasi inevitabile. Si stima che la crescita media mondiale del Pil per il 2010 sia del 3,5% con tutti i principali paesi in territorio positivo e con quelli emergenti che avranno il ruolo di trainare l economia mondiale. La view rimane estremamente positiva su questo comparto. Un altro settore che potrebbe risultare molto interessante, almeno in un ottica di diversificazione di portafoglio, è quello delle tecnologie. La tecnologia è stata considerata nei mesi scorsi, per le forti generazioni di cassa, un settore storicamente difensivo. Oggi a queste considerazioni si aggiungono le fusioni e acquisizioni che hanno dato beneficio all industria e l esposizione ai mercati internazionali, in particolare a quelli emergenti, che hanno dato segnali di ampia tenuta. Dodici prodotti per ogni scenario Investment Tipo Macroarea Area Stile Peso Morgan Stanley Sicav American Franchise Fund A $ Acc Usd Azionario America Nord America Blend 12 Vontobel Fund - Us Value Equity Acc Azionario America Nord America Blend 8 Blackrock Continental European Flexible Fund Acc Eur Azionario Europa Europa ex Uk Blend 8 Mc Fdf Europa Eur Azionario Europa Globale Blend 14 Templeton Bric Fund A Acc Usd Azionario Emergenti Globale Stile generico 6 Mc Fdf Flex Medium Volatility Eur Flessibile Mondiale Area generica Stile generico 4 Templeton Global Bond Fund Euro Hedged Acc Eur Obbligazionario Diversificati Globale Stile generico 5 Pictet Eur Government Bonds Eur Obbligazionario Governativo Europa M/L Euro 5 Mc Fdf Global Bond Eur Obbligazionario Governativo Globale Stile generico 12 Parvest Global Inflation-Linked Bond Eur Obbligazionario Inflation linked Area generica Stile generico 6 Etf Lyxor Euromts 7-10y Eur Obbligazionario Governativo Europa M/L euro 8 Etf Lyxor Euromts 3-5 Y Master Unit Eur Obbligazionario Governativo Europa M/L euro 12 8 FONDI&SICAV/Gennaio 2010

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10 I PORTAFOGLI DI MC GESTIONI Dodici prodotti per difendersi Investment Tipo Macroarea Area Stile Peso Morgan Stanley Sicav American Franchise Fund A $ Acc Usd Azionario America Nord America Blend 7 Invesco Pan European Structured Equity Fund A Acc Eur Azionario Europa Globale Blend 6 Mc Fdf Megatrend Wide Eur Azionario Mondiale Globale Blend 12 Mc Fdf Flex Low Volatility Eur Flessibile Mondiale Area generica Stile generico 10 Generali Am Euro Bond Acc Eur Obbligazionario Diversificati Europa Stile generico 7 Templeton Global Bond Fund Euro Hedged Acc Eur Obbligazionario Diversificati Globale Stile generico 8 Etf Lyxor Euromts 7-10y Eur Obbligazionario Governativo Europa M/L euro 10 Etf Jpmorgan Gbi Emu 1-3y Eur Obbligazionario Governativo Europa Short term euro 6 Parvest Global Inflation-Linked Bond Eur Obbligazionario Inflation linked Area generica Stile generico 10 Mc Fdf Global Bond Eur Obbligazionario Governativo Globale Stile generico 10 Etf Lyxor Euromts 3-5 Y Master Unit Eur Obbligazionario Governativo Europa M/L euro 14 Pictet Eur Government Bonds Eur Obbligazionario Governativo Europa M/L euro 8 La visione prudente Preoccupano consumi e lavoro Come suddividere i pesi Etf Lyxor Euromts 3-5 Y Master Unit Eur Mc Fdf Global Bond Eur Pictet Eur Government Bonds Eur Parvest Global Inflation-linked Bond Eur 14% 10% 10% Il portafoglio si rivolge a un investitore dal profilo di rischio mediobasso: l obiettivo è la crescita del capitale in un orizzonte temporale almeno superiore all anno e l esposizione è pari al 65% sull obbligazionario e al 10% su fondi flessibili con il rimanente 25% sul comparto azionario. Lo spread tra il Btp e il Bund tedesco con scadenza dieci anni prosegue la fase di lenta discesa che può tradursi in un sostanziale aumento del clima di fiducia tra gli addetti ai lavori. Gli Etf Jpmorgan Gbi Emu 1-3y Eur 8% 6% 5% 8% altri strumenti a spread, quali emissioni societarie Ig e high yield, nonostante il rally del 2009 e i rendimenti a doppia cifra con un ridotto livello di volatilità, hanno ancora carry positivi importanti e dovrebbero continuare a ben performare almeno per i prossimi mesi. L inflazione dovrebbe riprendersi a breve, anche se, per tutto il nuovo anno, l inflazione di base rimarrà sotto controllo. Le cause sono le stesse indicate nei report precedenti: alto livello di disoccupazione, che sia in Eurozona sia in Morgan Stanley Sicav American Franchise Fund A $ Acc Usd 7% Invesco Pan European Structured Equity Fund A Acc Eur 6% 4% Etf Lyxor Euromts 7-10y Eur 12% 10% Mc Fdf Megatrend Wide Eur Mc Fdf Flex Low Volatility Eur Generali Am Euro Bond Acc Eur Templeton Global Bond Fund Euro Hedged Acc Eur Usa ha raggiunto a novembre il 10% (in Usa lo stesso dato è stato confermato a dicembre), i consumi in sofferenza e domanda interna che rimane debole. Proprio la domanda interna dovrebbe invece sostenere le economie dei paesi emergenti; l altra grande differenza tra i paesi sviluppati ed emergenti è data dalla sostenibilità del debito pubblico. Le politiche fiscali adottate su tutti da Fed e Bce porteranno a un inevitabile aumento dello stock di debito per le aree sviluppate, mentre per quelle emergenti potremmo assistere a una leggera contrazione che premierà le emissioni stesse di debito. La fine delle politiche non convenzionali e accomodanti, quanto meno nella forma di forti acquisti di proprie emissioni per ottenere una riduzione dei tassi d interesse sulle scadenze oiù lunghe, dovrebbe arrivare presto. Operativamente il portafoglio obbligazionario rimane a benchmark in termini di duration per una componente prevalente, mentre sul restante 25% puntiamo nel breve periodo sulle obbligazioni dei paesi emergenti e high yield. 10 FONDI&SICAV/Gennaio 2010

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12 NOTIZIE IN BREVE Giappone Luci e ombre P are cosa certa, almeno secondo gli esperti, che il Giappone sia ufficialmente uscito dalla recessione accusata nel secondo trimestre del Altrettanto certo è che la crescita dell economia tra luglio e settembre si è fermata allo 0,3%, rispetto all 1,2% ipotizzato dal governo di Tokyo. La variazione annua non si è spinta oltre l 1,3%, rispetto alle aspettative più ottimistiche che la fissavano al 4,8%. Per quanto riguarda le misure di stimolo, l ultimo piano è dotato di 55 mila milioni di euro, ma questo fatto comporterà un ulteriore peggioramento del ratio debito/pil (le ultime stime lo posizionano al 200%). Infine, coloro che dubitano della ripresa reale del paese mettono l accento sull enorme problema derivante dalla dinamica demografica e sulle ripercussioni dirette sulle spese destinate al welfare state e sulla capacità e potenzialità di consumo degli abitanti. Il Giappone è il primo di Bilancio di fine decennio Mai così male L o Standard and Poor s 500 ha chiuso il decennio con una perdita del 23,08%, ma ha concluso il 2009 sui livelli più alti degli ultimi 14 mesi. Il Dow Jones è retrocesso del 7,9%, con cinque anni ribassisti su dieci (il peggiore è stato il 2008, con un calo del 34%). L EuroStoxx ha perso il 39%, causato soprattutto dal -44% del Nel panorama degli indici dei paesi dell euro, il migliore è stato l Ibex della borsa di Madrid in crescita del 2,56%. Negli Usa non c è stato decennio peggiore da quando sono disponibili statistiche affidabili (200 anni). Anche i tanto temuti anni della Grande depressione sono stati migliori. La penalizzazione per gli investitori e per coloro che hanno puntato sui fondi pensione più aggressivi è stata una lunga serie di paesi industrializzati che devono fare i conti con una piramide demografica invertita. Nonostante ciò, le aspettative continuano a essere forti da parte di coloro che credono nei corsi e ricorsi storici delle borse (ciò che era venduto a caro prezzo ed è sprofondato su livelli minimi dovrà, prima o poi, tornare sui massimi storici). Gli ottimisti sostengono che il Giappone si sia ormai lasciato alle spalle gli ostacoli del passato, che la ripresa dell economia mondiale tornerà presto a produrre, come ha sempre fatto, benefici per l economia nipponica, che questa volta le prospettive delineate dal cambio alla guida politica del paese sono serie e che la borsa nipponica si trova su livelli sacrificati se la si valuta nell ottica di una prospettiva di lungo termine. In altre parole, che, nonostante i tanti dubbi correlati all investimento in azioni del paese del Sol levante, questa volta può davvero valere la pena destinarvi una quota del proprio portafoglio. molto pesante. Il fatto che le azioni sperimentassero una sopravvalutazione fin dagli anni novanta e che si siano verificati due rovesci profondi in meno di dieci anni, ci deve fare riflettere sui pericoli insiti nella confusione e negli errori di valutazione, che si trasformano in cattivi consiglieri di breve termine e strategie errate nel lungo termine. Sul versante europeo, i tassi di interesse bassi hanno trasformato il mattone in un investimento speculativo a rischio contenuto, trascinando l occupazione del settore. Sulla scia del ritmo impresso dal mercato immobiliare e dal credito facile, le banche hanno abbassato la guardia sulla valutazione della qualità dei beneficiari, consentendo a due economie quasi marginali (Irlanda e Spagna) di diventare i nuovi miracoli trainanti. In un altro paese, l Islanda, la frenata del mercato ha provocato, tra il 2008 e il 2009, uno dei collassi più intensi e rapidi della storia. Si è trattato di un altra bolla, e per l ennesima volta è stato più comodo non leggere i numerosi segnali tangibili: l indebitamento eccessivo in primis. 12 FONDI&SICAV/Gennaio 2010

13 Nuovi prodotti/1 Che affare i danni! È arrivato in Italia il fondo Eskatos fund I promosso da Eskatos capital management-ecm, general partner di Eskatos sicav sif e specializzata nelle insurance linked security. Eskatos fund I, fondo di investimento lussemburghese lanciato il 9 aprile 2008 e autorizzato da Banca d Italia al collocamento nel nostro paese presso gli investitori istituzionali e professionali con esclusione delle persone fisiche, investe esclusivamente in insurance linked security (Ils), strumenti con i quali vengono trasferiti al mercato dei capitali rischi assicurativi, che si caratterizzano nel settore danni per essere ad alto impatto e a bassa frequenza, come uragani, terremoti, attentati terroristici, etc. Nel settore vita, invece, i rischi si riferiscono soprattutto alla longevità e alla mortalità. Le Ils sono caratterizzate da un alta decorrelazione rispetto alle tradizionali variabili economico-finanziarie. Un portafoglio di Ils composto da un elevato numero di rischi assicurativi gode anche della Nuovi prodotti/2 Investire in microfinanza È ai nastri di partenza Community investing fund, sicav Ucits III multi-comparto di diritto lussemburghese, armonizzata Ue e rivolta agli investitori sia istituzionali sia privati, che ha una filosofia di investimento innovativa non solo nelle sue componenti finanziarie, ma anche nelle finalità sociali. È infatti l unica sicav a investire fino al 40% dei suoi asset in Mivs, veicoli di investimento in micro finanza, ed è la prima ad avere come ethical advisor un associazione laica di diritto pontificio, Carità politica. Community investing fund non investe in società quotate o strumenti della finanza tradizionale, ma ha come unico criterio di selezione l investimento in progetti di micro finanza ponendosi obiettivi non speculativi. Il fondo propone innanzitutto un importante novità strutturale: il comparto Dialogue, primo fondo in Italia che, sfruttando tutte le opportunità normative a livello europeo, investe fino al 40% dei suoi asset in Mivs, mentre il restante 60% è ripartito in obbligazioni internazionali emesse da istituzioni sovrannazionali con un rating AAA. Il comparto, che si prefigge un alto impatto sociale e un «giusto ritorno», ha un basso profilo di rischio e un obiettivo di rendimento in linea con l investimento obbligazionario. decorrelazione tra le sue stesse componenti, in quanto gli asset, di cui si compone il portafoglio, sono associati a eventi tra loro indipendenti. Eskatos capital management è una società specializzata nel mercato delle insurance linked security, strumenti alternativi alla riassicurazione tradizionale per la copertura dei rischi assicurativi sia del comparto danni sia di quello vita. Eskatos capital management è il managing general partner di Eskatos sicav sif, un umbrella fund con sede in Lussemburgo che comprende Eskatos fund I, primo e per il momento unico comparto attivo della sicav. Ecm si avvale dei servizi di advisory di Katarsis capital advisors, società di consulenza con sede a Lugano. Community investing fund, per rispondere alle finalità etiche e sociali che si propone, non prevede retrocessioni ai distributori, né commissioni di performance e di sottoscrizione per i clienti, ma solo management fee pari allo 0,95%, di cui lo 0,20% è destinato all ethical advisor Carità politica e lo 0,75% ad Arc asset management, società di gestione della sicav. «La visione alla base del nostro progetto», dichiara Maria Bietolini, marketing manager del fondo, «è un invito ad andare oltre la logica della beneficenza, in un ottica di do ut des che possa avere un impatto a lungo termine. È un approccio in forte crescita a livello europeo, che crediamo risponda a una domanda profondamente sentita anche dal mercato italiano». Il prodotto arriva a comprendere le migliori realtà di microfinanza operanti in Africa, in Asia, in Sud America e in Europa. FONDI&SICAV/Gennaio

14 NOTIZIE IN BREVE I numeri di dicembre RACCOLTA NETTA Beni di lusso Previsto un buon 2010 Raccolta fondi Fine d anno in rosa B uon Dic-09 mln. euro Nov-09 mln. euro Da inizio anno mln. euro AZIONARI BILANCIATI OBBLIGAZIONARI FONDI DI LIQUIDITÀ FLESSIBILI FONDI HEDGE FONDI APERTI FONDI RISERVATI FONDI HEDGE FONDI DI DIRITTO ITALIANO Gruppi italiani Gruppi esteri FONDI DI DIRITTO ESTERO Gruppi italiani Gruppi esteri GRUPPI ITALIANI GRUPPI ESTERI TOTALE Fonte: Assogestioni Nel complesso, i risultati del terzo trimestre 2009 nel settore del lusso hanno superato, oppure sono stati in linea con le aspettative del mercato. Se da una parte le sorprese positive sono derivate perlopiù dal successo del taglio dei costi, dall altra però bisogna notare che le vendite sono migliorate in modo sequenziale per la maggior parte delle società. «Con i primi segnali di ripresa già percettibili, il migliorato sentiment al consumo, la ripresa dei mercati finanziari, la graduale fine del periodo di de-stoccaggio e la crescita del Pil che è ritornata in territorio positivo nei mercati sviluppati, prevediamo che a livello globale per il mercato dei beni di lusso la crescita sarà solida nel 2010», afferma l ufficio studi di Crédit suisse. «Le nostre stime si basano sull elevata correlazione in passato tra le vendite di beni di lusso e la crescita del Pil. Il mercato dei beni di lusso sta crescendo di circa il doppio rispetto al Pil mondiale. Noi prevediamo che le vendite di beni di lusso a livello globale aumenteranno di circa l 8%, di cui solo un terzo sarà generato dai mercati sviluppati». E proprio sulla crescita dei mercati emergenti si basa l ottimismo su questo settore. «Crediamo che i mercati emergenti continueranno a rappresentare il grosso delle vendite di beni di lusso nei prossimi anni», continua Crédit suisse. «Il rapido aumento del Pil pro-capite porterà alla nascita di una nuova clientela di base. Dall esperienza giapponese e dallo sviluppo delle vendite dei beni di lusso a Hong Kong, Corea e nelle economie locali cinesi selezionate come Shanghai, stimiamo che l acquisto di beni di consumo partirà da un minimo di circa 7 mila dollari a testa. L aumento della ricchezza va di pari passo con la rapida urbanizzazione e porta a cambiamenti del comportamento sociale: ciò favorisce il diffondersi del consumo di beni di lusso nella classe media. Di conseguenza, prevediamo che le vendite di beni di lusso in Asia, escluso il Giappone, vedranno una crescita continua a doppia cifra nei prossimi anni». fine d anno per i fondi comuni italiani: secondo i dati forniti da Assogestioni, a dicembre il bilancio tra sottoscrizioni e riscatti si è chiuso in positivo con 1,6 miliardi di euro, anche se il bilancio totale del 2009 si è chiuso in negativo, con una perdita complessiva di oltre 2,9 miliardi di euro. Alla fine del 2009 il patrimonio investito in fondi si è assestato a quota 430 miliardi di euro. Con quasi 1,1 miliardi di euro raccolti nel corso del mese, i fondi obbligazionari hanno offerto al settore il contributo più consistente. La raccolta calcolata sull intero anno è stata pari a 273 milioni di euro. Il patrimonio della categoria, in crescita, con i suoi 161,7 miliardi, continua a rappresentare più di un terzo degli asset del settore. A dicembre è stata consistente anche la raccolta messa a segno dai prodotti flessibili, che per il terzo mese consecutivo hanno chiuso in positivo, con flussi pari a oltre un miliardo di euro. Il risultato di raccolta da inizio anno è stato positivo per 856 milioni di euro, mentre il patrimonio, che si colloca oltre la cifra di 57,3 miliardi di euro, vale il 13,3% degli asset complessivi. Infine i fondi azionari, che hanno fatto registrare sottoscrizioni nette per 347 milioni nel corso del mese. Con quasi 3 miliardi di euro questi prodotti hanno messo a segno il dato di raccolta più consistente dell anno. I prodotti legati alle borse rappresentano oggi il 21% degli asset (oltre 90,1 miliardi di euro) investiti in fondi comuni. Negativi i fondi di liquidità: per la categoria le perdite si sono attestate a oltre 1,1 milioni di euro, con un bilancio dall inizio dell anno in rosso per 889 milioni di euro. 14 FONDI&SICAV/Gennaio 2010

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16 INVESTIRE NEL FUTURO LE SPERANZE DI CAMBIAMENTO Quattro assi per la nuova ecolomia di Gloria Valdonio Siamo figli della tecnologia. Di chi saremo padri? A questa domanda, cui era dedicato il convegno di apertura del Futur show 3000 che si è tenuto nel 2009 a Bologna, potremmo rispondere che siamo i padri di una nuova ecolomia, che non è un pasticcio grammaticale, ma un termine che definisce una nuova economia in senso ecologico, cioè rispettosa dell ambiente e delle risorse del nostro pianeta. Un economia del futuro che, secondo il noto economista Roger Bootle, fatta giustizia delle chimere finanziarie, sarà fondata sul fattore umano, sul capitale intellettuale e, soprattutto, sull innovazione. Dando per certa questa previsione, possiamo quindi affermare che lo sviluppo del pianeta dipenderà in sostanza dalla capacità che avrà il sistema economico globale di realizzare Energie alternative, biotecnologie, agro-alimentare e arcipelago high-tech sono sempre più interconnessi e rappresentano la risposta ineludibile alle sfide del XXI secolo. Un poker sul quale puntano i gestori in questo momento. Non solamente questi comparti riusciranno a coniugare sviluppo ed ecologia, ma potranno creare davvero valore aggiunto grazie a una combinazione esplosiva fatta di scarsità di petrolio e necessità di ridurre le emissioni inquinanti, insieme all aumento demografico e al conseguente incremento del fabbisogno alimentare complessivo 16 FONDI&SICAV/Gennaio 2010

17 INVESTIRE IN CINA questa trasformazione, riconoscendo che ogni sviluppo non può escludere l ecosistema che lo contiene. Ma qual è la miccia che sta per scatenare questa catarsi economica? Una combinazione esplosiva fatta di scarsità di petrolio e necessità di ridurre le emissioni inquinanti attraverso lo sfruttamento di fonti alternative e rinnovabili, insieme all aumento demografico e al conseguente incremento del fabbisogno alimentare complessivo. L allungamento della vita e la maggiore disponibilità di spesa dei paesi emergenti poi stimoleranno la domanda e la ricerca di nuovi consumi alimentari, ma anche la domanda di nuove e più efficaci terapie, che oggi sono appannaggio dell industria biotecnologica con la sua punta di diamante rap- presentata dalla biogenetica e dalla molecola personalizzata. «I progressi della tecnologia e un livello più elevato di comprensione su come la genetica influenza la salute hanno aperto un nuovo orizzonte fornendo quelle risposte che l industria farmaceutica, con la sua incapacità di sviluppare farmaci innovativi, non ha saputo dare», spiega a Fondi&Sicav Pier Furno, senior fund manager di Nemesis Am. Quanto all industria high-tech propriamente detta, secondo gli esperti è da sempre il detonatore della crescita produttiva ed è logico supporre che continuerà a svolgere un ruolo fondamentale nello sviluppo futuro al servizio delle industrie agroalimentare e biotech. Secondo il Worldwatch institute, oggi ci sono le condizioni per guidare l economia globale verso un percorso sostenibile, attraverso una trasformazione economica radicale, la più profonda tra quelle avvenute nell ultimo secolo. E proprio le energie alternative e i settori collegati rappresentano una risposta ineludibile alle sfide energetiche del nostro secolo, che sono alla base del cambiamento che stiamo vivendo. Ma, e questo dato è il più incerto, saprà l economia guidare i mercati finanziari e premiare questi settori, e non il contrario, come, secondo alcuni osservatori, avviene oggi? Secondo le stime non ci sarà altra scelta. Il fabbisogno energetico globale dovrebbe infatti aumentare del 50% entro il Ma sarà sempre più difficile per le energie fossili soddisfare questa domanda. Secondo l Agenzia internazionale dell energia, i due terzi delle riserve mondiali (circa 800 campi) hanno violato la loro produzione pick, che dovrebbe diminuire quindi del 7% all anno, cioè due volte più velocemente del previsto. I paesi produttori, che detengono il 90% delle riserve scoperte, hanno notevolmente ridotto i loro investimenti, insieme allo sfruttamento dei giacimenti non convenzionali (sabbie bituminose), che sono molto inquinanti. A seguito di ciò, la riduzione dei paesi importatori dalla dipendenza dalle energie fossili e la necessità, sancita anche dal presidente americano Obama, di diminuire le emissioni di CO2, ulteriormente incoraggiata dai prezzi del petrolio, dovrebbero favorire un cambio di rotta verso le nuove fonti di energia. La lotta contro il riscaldamento globale e l inquinamento ha ora un supporto politico solido e, come si è visto al vertice di Copenaghen, il problema è diventato universale. Sulla carta la Cina prevede di ridurre addirittura del 40-45% le sue emissioni di CO2 entro il 2020 e stanzierà 454 miliardi di dollari per raggiungere questo obiettivo. Ma questa, per molti, è fantascienza. Molto reale è invece quanto hanno previsto l America recentemente e la Commissione europea ancora il 23 gennaio 2008, cioè di utilizzare il 20% di energie alternative entro il In questo quadro è probabile che le nuove sfide, che necessitano di colossali investimenti, possano fornire di qui a qualche anno ritorni di grande importanza. E possibile che chi entra oggi in questi campi possa trovarsi in una posizione simile a coloro che puntarono sull It negli anni 70. Ecco quindi come è possibile muoversi e quali gli scenari più probabili nei prossimi decenni. FONDI&SICAV/Gennaio

18 INVESTIRE NEL FUTURO L HIGH-TECH Pronto a macinare utili Due le ragioni principali per scommettere sull high-tech, e più in particolare sulla webtech, la tecnologia legata alla rete. In primo luogo il settore, se è vero che ha corso tanto nel 2009, secondo gli operatori non è ancora sopravvalutato. Anzi. Inoltre, se il 2010 confermerà la ripresa già cominciata nel 2009 per l intera industria high-tech, cioè quel- It convergence, vitualization e cloud computing sono i nuovi filoni di un settore oggi più articolato e in grado di offrire nuovi spunti di investimento. Ma non mancano altri comparti estremamente promettenti, specie se la crisi economica verrà definitivamente superata. Il profilo di rischio poi si abbassa grazie a un intensa stagione di ristrutturazioni e turn around da parte delle maggiori aziende mondiali la che codifica la tecnologia e permette di rendere l innovazione disponibile e applicabile, è opinione condivisa che questa dovrà correre più del mercato. Il giudizio di Roberto Cappelletto, ordinario di finanza aziendale presso l Università di Udine e presidente della società di rating Phedro consulting, è un secco outperform nel lungo periodo. «Prevedo una ripresa del settore, che dovrebbe tradursi in un aumento degli utili e dei prezzi dei titoli appartenenti soprattutto al comparto internet», spiega Cappelletto. «I servizi It, cioè l insieme delle tecnologie che consentono di elaborare e comunicare l informazione attraverso mezzi digitali, ritengo siano addirittura sottovalutati, 18 FONDI&SICAV/Gennaio 2010

19 I primi 50 fondi hi-tech sulla base delle performance a un anno INVESTIRE Fonte: IN CINA Società Fondo Valuta Ultima quota. Perf. 1 anno Perf. 3 anni Perf. 5 anni Ubs (Lux) Equity Fund Sa Asian Technology P Acc. Usd 58,801 88,7194-0, ,2031 Alliancebernstein (Luxembourg) Sa Asian Technology Portfolio I Eur 11,780 63, Alliancebernstein (Luxembourg) Sa Asian Technology Portfolio A Eur 10,560 62, Asian Technology Fund Asian Technology H Usd 11,709 61, , ,7083 Asian Technology Fund Asian Technology A Usd 10,504 60, , ,8207 It Asset Management It Technology Global Cap. 1 Eur 508,430 53, ,0562-3,6791 It Asset Management It Technology Global Cap. 2 Eur 485,510 52, ,3450-6,5320 Bnp Paribas Asset Management Sa Global Technology Inst. Usd 72508,040 52, ,8932 4,4894 Bnp Paribas Asset Management Sa Global Technology Privilege Usd 618,520 51, ,9710 2,8723 Axa World Funds Sicav Framlington Global Technology F Cap. Usd 74,063 51, Ing (L) Invest Sicav New Technology Leaders I Cap. Eur 5839,700 51, Mfs Sicav Technology I1 Usd 99,700 51,5627-4, Bnp Paribas Asset Management Sa Global Technology Classic/Cap. Usd 62,120 50, ,5352-0,2088 Axa World Funds Sicav Framlington Global Technology A Cap. Eur 92,750 50, Axa World Funds Sicav Framlington Global Technology A Cap. Usd 72,049 49, Seligman Global Horizon Funds Global Technology A Acc. Usd 15,718 49,8123-2, ,3438 Bnp Paribas Asset Management Sa Global Technology L Usd 58,320 49, ,2308-3,8734 Ing (L) Invest Sicav New Technology Leaders P Cap. Eur 32,420 49,6768-4, ,4930 Ing (L) Invest Sicav New Technology Leaders P Dist. Eur 129,670 49,6653-4, ,4840 Mfs Sicav Technology A1 Usd 3,589 49,5205-7, Axa World Funds Sicav Framlington Global Technology E Cap. Eur 91,390 49, Ing (L) Invest Sicav New Technology Leaders X Cap. Eur 31,030 49,0394-5, ,7463 Jpmorgan Funds Sicav Jpmf Europe Technology B Acc. Eur 9,470 48, Mfs Sicav Technology B1 Usd 3,331 48,5252-9, Seligman Global Horizon Funds Global Technology B Acc. Usd 13,876 48,2820-5, ,0710 Mfs Sicav Technology C1 Usd 3,303 48,2741-9, Jpmorgan Funds Sicav Jpmf Europe Technology A Dist. Eur 7,680 47, , ,5514 Jpmorgan Funds Sicav Jpmf Europe Technology A Acc. Eur 11,800 47, , Ubs (Lux) Equity Fund Sa Global Multi Tech P Acc. Usd 106,125 46, ,1559 1,3806 Janus Capital Funds Plc Global Technology I Acc. Eur 10,140 46, Fidelity Funds Sicav Global Technology A Dist. Eur 5,722 46,7179-7, ,3984 Jpmorgan Funds Sicav Jpmf Europe Technology D Acc. Eur 4,180 46, , ,4696 Janus Capital Funds Plc Global Technology A Acc. Eur 4,110 45,7447 2, ,8824 Fidelity Funds Sicav Global Technology E Acc. Eur 5,868 45,6441-9, ,1290 Henderson Global Investors Ltd Global Technology I2 Usd 21,190 45, Henderson Global Investors Ltd Global Technology I1 Usd 21,140 45, Mediolanum International Funds -Top Managers Funds Ltd Global Tech Alpha L - A Eur 1,436 45, ,3709 5,9779 Henderson Global Investors Ltd Global Technology A1 Usd 20,850 44, Henderson Global Investors Ltd Global Technology A2 Usd 20,850 44, Mediolanum International Funds -Top Managers Funds Ltd Global Tech Alpha S - A Eur 4,416 44, ,6608 3,3466 Henderson Global Investors Ltd Global Technology X2 Usd 20,260 43, Eurizon Capital Sa Easyfund Equity High Tech Ih Eur 58,380 43, ,0333-2,2602 Eurizon Capital Sa Easyfund Equity High Tech Rh Eur 57,520 43, ,2261-2,5250 Lombard Odier Darier Hentsch Invest Sicav Technology I Acc. Usd 9,351 43, Jpmorgan Funds Sicav Jpmf Us Technology C Acc. Usd 6,676 43, Franklin Templeton Investment Funds Sicav Franklin Technology A Acc. Eur 4,140 43,2526 3, Blackrock Global Funds Sicav Bgf World Technology A2 Cap. Eur 7,980 42, ,8750-7,3171 Jpmorgan Funds Sicav Jpmf Us Technology A Acc. Usd 7,582 42, , Franklin Templeton Investment Funds Sicav Franklin Technology N Acc. Eur 3,710 42,1456 0, ,8037 Franklin Templeton Investment Funds Sicav Franklin Technology A Acc. Usd 4,146 42,1055 4, ,5710 FONDI&SICAV/Gennaio

20 INVESTIRE NEL FUTURO L HIGH-TECH nonostante nel 2009 l Msci world It abbia registrato la migliore performance di settore (sia in euro sia in dollari) su base annua, con l unica eccezione dell Msci world materials. Negative sono solo le prospettive legate ad hardware, flat tv, fotocamere digitali e lettori mp3». ANCORA POTENZIALE DI SVILUPPO E conferma James McLellan, responsabile di Ubs equity fund global multi tech: «Anche dopo le ottime performance del 2009, a livello mondiale il settore ha ancora potenziale, soprattutto per un motivo: molte aziende hanno tratto lezioni importanti dalla bolla speculativa del 2000 e sono oggi più scaltre e flessibili, dopo avere affidato parte del processo produttivo a terzi, oppure off-shore». In virtù di questa reazione attiva alla situazione di mercato, il settore nel suo complesso si è dimostrato molto resistente rispetto all indebolimento della domanda dell ultimo biennio recessivo. E sembra ora pronto ad approfittare della fase attuale che si annuncia molto intensa, grazie alle innovazioni nei digital-media combinate con quelle riguardanti le network infrastructure in grado di generare un gran potenziale di nuovi mercati e nuovi prodotti. «Questa tendenza è nota come It convergence e se ne vedono esempi nella vita quotidiana: fra questi la possibilità di utilizzare il cellulare come un sistema di navigazione Gps, la comparsa di libri digitali, il cloud-computing, i blog e le community online», spiega McLellan. «Dato questo trend e visto che la gestione di questo tipo di imprese e la loro capacità di reperire capitali è migliore rispetto al passato, riteniamo che il settore sia molto interessante in un ottica di investimento». Ad aggiungere slancio all arcipelago high-tech concorre l emergere di sottosettori in tumultuosa espansione. «Per esempio l intero settore mobile, cioè mobile internet, mobile workplace e network connettività», sostiene Thomas Sorensen, gestore di Nordea 1 climate and environment fund. «Ma sono interessanti anche settori molto innovativi, come la virtualization e il cloud computing». La virtualization (con le sue tre declinazioni: hardware, storage e software virtualization), cioè il processo che permette di presentare in modo innovativo e differente un gruppo logico o sottoinsieme di risorse disponibili, offrendo benefici superiori a quelli usufruibili dalla semplice configurazione originale, e il cloud computing, cioè l insieme di tecnologie informatiche che permettono l utilizzo di risorse hardware o software distribuite in remoto, sono in assoluto i temi più gettonati. «Il cloud computing è un tema interessante a lungo termine, perché riguarda direttamente la necessità di una maggiore larghezza di banda di comunicazione, capacità di storage e software per la gestione delle informazioni», conferma Pier Furno, senior fund manager di Nemesis Am. NON SOLO STORIE EMOZIONANTI Per Mc Lellan i temi più allettanti dell It includono le tecnologie più efficienti dal punto di vista dei consumi, come i Led per l illuminazione e le batterie per auto elettriche, nonché la convergenza dei digital-media con smart-phone, net-book e Tv digitale. «Tuttavia», aggiunge Mc Lellan, «un buon investimento nel settore non sempre deve essere supportato da storie emozionanti che riguardano nuove tecnologie: spesso si trovano opportunità di investimento interessanti in società che sono state trascurate o sono 20 FONDI&SICAV/Gennaio 2010

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