PREMESSA: RICERCA EMPIRICA SULLO STATO D ANSIA DEI GENITORI DI NEONATI FINO A 12

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1 PREMESSA: L ACQUATICITÀ NEONATALE ATTIVITÀ OGGI MOLTO DIFFUSA ALL INTERNO DELLE PISCINE PRENDE SPUNTO DA RICHIESTE DI GENITORI SEMPRE PIÙ ATTENTI AL BENESSERE DELLA FAMIGLIA IN GENERALE E NON SOLO DEL SINGOLO FRUITORE DEL SERVIZIO. PER QUESTO MOTIVO UN ATTIVITÀ DI QUESTO TIPO NON PUÒ ESSERE IMPROVVISATA, MA NECESSITA DI PROGRAMMAZIONE, ORGANIZZAZIONE, DI UNA METODOLOGIA DIDATTICA ED EDUCATIVA, PERSONALE COMPETENTE, AMBIENTI IDONEI E IGIENICAMENTE PERFETTI E ATTREZZATI AD ACCOGLIERE LE FAMIGLIE, UNA SEGRETERIA EFFICACE ED EFFICIENTE, OLTRE CHE ESPERIENZA NELLA GESTIONE DELLE CRITICITÀ. LA Cooperativa Sociale Colisseum È IMPEGNATA DA SEMPRE NELLA RICERCA DI RISPOSTE APPROPRIATE ALLE RICHIESTE DI UNA CLIENTELA MOLTO ESIGENTE, ATTRAVERSO UNA PROPOSTA DI ACQUATICITÀ (NON SOLO NEONATALE) CHE PRENDA IN CONSIDERAZIONE L INDIVIDUO NELLA SUA GLOBALITÀ, NON SOLO PER GLI ASPETTI MOTORI, MA ANCHE PER QUELLI EVOLUTIVI, RELAZIONALI, PSICOLOGICI E SOCIALI. LA RICERCA EMPIRICA PRESENTATA DI SEGUITO VUOLE DIMOSTRARE QUANTO SIANO DETERMINANTI GLI ASPETTI COME LA RELAZIONE CON L INSEGNANTE, L ACCOGLIENZA DELL UTENZA, L AMBIENTE CONFORTEVOLE, UN METODO DI LAVORO CONSOLIDATO E CONSIDIVISO, UNO STAFF DI OPERATORI AGGIORNATI E PROFESSIONALI AL FINE DI RENDERE CONFORTEVOLE E TRANQUILLIZANTE UN ATTIVITÀ CHE SPESSO ERRONEAMENTE E RITENUTA DA ALCUNE PERSONE COME FONTE DI STRESS. RICERCA EMPIRICA SULLO STATO D ANSIA DEI GENITORI DI NEONATI FINO A 12 MESI FREQUENTANTI UN CORSO DI ACQUATICITÀ BABYSPLASH. INTRODUZIONE La Cooperativa Sociale Colisseum gestisce corsi di acquaticità per neonati, denominati corsi Babysplash, dal 1995 presso le Micropiscine di via del Dos in Como, al cui interno sono presenti due vasche in ambienti separati aventi caratteristiche architettoniche differenti: la vasca piccola è una 6 per 4 metri con profondità 90 cm, fuori terra, mentre la grande è una 12 per 8 metri con profondità cm, a sfioro. Tali corsi sono dedicati a neonati d età compresa tra i 4 e i 36 mesi accompagnati da un adulto di riferimento solitamente un genitore e gestiti da un insegnante dotato di una formazione professionale specifica per il proprio ruolo. La metodologia educativa e didattica del corso di acquaticità Babysplash passa non solo attraverso l azione ludica, ma anche attraverso la relazione tra individui, fondata su quella che viene definita Relazione Triadica. La Triade all interno del corso è composta dal Neonato, che con le proprie qualità emergenti è già in grado di interagire con gli altri individui, dall Insegnante, che gestisce in modo diretto il corso, e dal Genitore, che accompagna il neonato assumendo un ruolo di mediatore tra l ambiente esterno e il mondo interno del proprio figlio. All interno di questa Relazione Triadica, l insegnante stimola il manifestarsi di determinati comportamenti di adattamento all acqua fornendo input diretti al genitore

2 sulle modalità di gestione del proprio figlio. Il successo di questo adattamento cioè l Ambientamento all acqua del neonato dipende quindi dal tipo di relazione che si instaura tra l insegnante, il genitore e il neonato, che riflette la relazione preesistente tra genitore e neonato, e di conseguenza lo stile di Personalità del genitore stesso. Nell arco dell attività neonatale possono emergere difficoltà da parte del neonato legate alla fase di ambientamento, che spesso si manifestano nel momento del primo ingresso in acqua, mentre altre volte nel corso delle lezioni in cui l insegnante propone dei contenuti di maggiore difficoltà. Al di sotto del primo anno di età non è possibile escludere che questo disagio possa essere strettamente connesso allo stato emotivo del genitore presente in acqua con il bambino. Alcuni insegnanti dei corsi Babysplash hanno talvolta osservato come i genitori riferiscano di avere paura dell acqua, scarsa confidenza con il mondo della piscina, o addirittura un esperienza negativa/traumatica nei confronti dell acqua. Tali vissuti spesso sfociano in reazioni riconoscibili e riconducibili a comportamenti iperprotettivi, del tipo: eccesiva costrizione sul corpo del bambino, evitamento del contatto della bocca con l acqua, utilizzo di movimenti repentini e irrigiditi al momento dell immersione, o più in generale messa in atto di una serie di atteggiamenti di evitamento dell attività rivolti ad un eccessiva protezione del neonato. A partire dai racconti dei vissuti personali dei genitori (e delle motivazioni di partecipazione al corso) si è giunti alla formulazione di un ipotesi secondo la quale il grado di ambientamento e il successo del corso di acquaticità per neonati d età inferiore ai 12 mesi possono essere influenzati dall espressione di uno stato emotivo di paura e ansia specifica del genitore, legato più o meno ad esperienze traumatiche passate. IL METODO BABYSPLASH Il metodo Babysplash presenta delle caratteristiche precise che lo contraddistingue e ne ha determinato il successo negli anni. Tali caratteristiche sono in continuo divenire, poiché frutto dell autoaggiornamento costante dell equipe lavorativa, formata da figure professionali provenienti da formazioni differenti; gli operatori coinvolti in ambito neonatale sono 8 di cui 6 laureati in scienze motorie, 1 psicomotricista, 1 psicologa. Tutti gli operatori agiscono direttamente in acqua al fianco dei genitori. La caratteristica principale del metodo Babysplash è quella di riuscire, grazie alle proposte ed all esperienza degli insegnanti, ad adattare la singola proposta acquatica ad ogni bambino, in base al proprio grado d ambientamento, alle predisposizioni caratteriali e personologiche, alle caratteristiche stabili e contingenti del genitore. Per questo motivo si dà notevole importanza all osservazione delle modalità di relazione e interazione spontanea della diade genitore-bambino, che è possibile effettuare grazie a un rapporto ristretto di un insegnante ogni cinque diadi. I singoli corsi sono organizzati stabilendo degli Obiettivi Generali da raggiungere in un arco temporale definito, costituito da corsi della durata di 9 lezioni. Le modalità di raggiungimento di tali obiettivi sono differenti secondo la fascia d età considerata (4-12 mesi, mesi, mesi), al fine di regolare la proposta motoria in base al processo di sviluppo dei bambini stessi.

3 Gli Obiettivi Generali del metodo Babysplash sono, soprattutto nei primi corsi, l Ambientamento del neonato, cui si associa una corretta gestione da parte del genitore, seguite dal Galleggiamento, dall Immersione, dallo Spostamento in acqua. La modalità fondamentale per conseguire tali obiettivi si basa su un approccio ludico, in modo tale che attraverso questo si possa raggiungere la Finalità Educativo - motoria di livello superiore, cioè la ricerca dell Autonomia motoria e relazionale del bambino. Infatti, per Autonomia all interno del metodo Babysplash non s intende solamente l autonomia nella motricità di spostamento con il galleggiante o in immersione, ma anche e soprattutto l autonomia della diade, cioè la sicurezza e la serenità del genitore nel giocare con il proprio figlio in acqua. Importanza notevole è fornita anche all ambiente che accoglie la diade. Lo spogliatoio è organizzato che far sì che sia facilmente accessibile e fruibile nelle varie azioni che precedono e seguono il corso in acqua. Anche gli spazi-acqua che accolgono i neonati sono studiati per essere appropriati al tipo di attività che si intende svolgere. Vasca piccola

4 Vasca grande La temperatura dell acqua è mantenuta costante sui 33 C, mentre le dimensioni delle vasche nei vari impianti sono contenute e facilmente accessibili. Inoltre all interno della vasca vengono introdotti diversi materiali ludici, che hanno lo scopo non solo di rendere più gradevole l ambiente, ma anche di fornire strumenti didattici complementari nei vari momenti dell attività. I corsi Babysplash che la Cooperativa organizza settimanalmente sono così ripartiti: - 64 corsi settimanali di cui: o 26 per la fascia d età 4/12 mesi; o 24 per i 12/24 mesi; o 8 per i 24/36 mesi; o 6 per i 12/36 mesi in vasca grande. o La durata di ogni singolo incontro è di 30 minuti 4/12 mesi 12/24 mesi 24/36 mesi 12/36 mesi

5 L ANSIA DI STATO E L ANSIA DI TRATTO Il costrutto di ansia è da distinguere da quello di paura. La paura è un emozione fondamentale che pone l individuo in una condizione di allerta di fronte ad un pericolo incombente. Essa è scatenata da uno stimolo che all esame oggettivo viene ritenuto potenzialmente dannoso per sé. Il manifestarsi della paura provoca dei cambiamenti a livello neurofisiologico che mettono l individuo in condizioni di attivarsi velocemente e un comportamento motorio che porta alla fuga dallo stimolo scatenante. Per tali caratteristiche la paura assume un ruolo adattivo per l individuo. L ansia è uno stato emotivo secondario (quindi appreso) caratterizzato da un senso di apprensione e di spiacevole tensione non direttamente legato ad un oggetto specifico: è la sensazione fluttuante che stia per accadere qualcosa di negativo, anche se non si riesce a comprendere cosa. Esso assume le stesse caratteristiche della paura, con cui si lega per la manifestazione emotiva, fisiologica e comportamentale. L ansia è per definizione a-specifica, cioè non legata a nessun oggetto che la possa scatenare. A causa della tendenza umana a ricercare le cause dei nostri comportamenti, spesso l ansia si lega a delle situazioni specifiche, dando origine alle fobie. In altri casi l individuo, per ridurre l ansia, mette in atto dei comportamenti ripetitivi a-finalistici o sviluppa dei pensieri continui: in questo caso si parla di Disturbo Ossessivo-Compulsivo. L ansia non è di per sé patologica: essa si configura, al pari della paura, come una modalità adattiva dell uomo, poiché attiva i meccanismi di allerta di fronte a situazioni tendenzialmente pericolose. Essa diventa patologica solo qualora si leghi a stimoli irrilevanti e quando il comportamento emesso sia interferente con le normali attività dell individuo. Negli ultimi anni molti studiosi che hanno cercato di risolvere problemi teorici e pratici relativi all ansia hanno introdotto una distinzione tra Ansia di Stato e Ansia di Tratto. L Ansia di Stato è una condizione momentanea di tensione, apprensione e nevroticismo di fronte a situazioni stressanti. L ansia si presenta nella sua forma acuta, il cui livello dipende dall altra forma d ansia di seguito presentata. L Ansia di Tratto è una caratteristica stabile di personalità, cioè è la tendenza individuale a percepire un numero maggiore di situazioni come ansiogene. In assenza di tali stimoli, coloro che presentano un elevata Ansia di Tratto, appaiono essere sempre all erta, e possono manifestare elevati livelli di Ansia di Stato e sviluppare un Disturbo d Ansia.

6 DESCRIZIONE DELLA RICERCA EMPIRICA Come è già stato affermato in precedenza, da un esigenza diretta dei vari insegnanti dei vari corsi di acquaticità neonatale Babysplash è scaturita una tesi di Laurea in Scienze Motorie presso l Università di Milano del dott. Vago Cristiano in collaborazione con il Centro Studi e Formazione in Psicologia dello Sport diretto dalla dott.ssa Marisa Muzio. Il laureando, nel suo impiego quotidiano come insegnante di acquaticità, ha osservato come ricorrenti tipologie di genitori-utenti potessero riflettersi in altrettante risposte di Ambientamento dei propri figli; tale osservazione è risultata essere poi condivisa dai suoi colleghi. In particolare è stato notato come la paura e l ansia pregressa del genitore potesse ridurre tale ambientamento e sviluppare altrettante risposte nel neonato. L ipotesi che è stata fondamento del lavoro di tesi è stata, appunto, in che modo l ansia del genitore potesse influenzare il livello di Ambientamento di un gruppo di neonati d età compresa tra i 4 e i 12 mesi. Il Campione dell indagine è costituito da 16 neonati di età compresa tra i 4 e gli 11 mesi, e dai genitori che hanno accompagnato in acqua il bambino. La scelta della fascia d età dipende dal fatto che minore è l età del neonato, maggiore è l influenza che il genitore può esercitare su lui, mentre sono ridotti le influenze esterne nei suoi comportamenti abituali. Il sesso dei bambini e dei genitori non ha costituito elemento d indagine. L età media del campione è di 6.3 mesi. Il Campione è stato raccolto dall insieme dei partecipanti per la prima volta ai corsi Babysplash nel periodo compreso tra giugno e luglio 2007, tenuti dal medesimo insegnante, in modo tale che venisse mantenuta costante la modalità relazionale propria dell insegnante presente. Durante la lezione teorica di presentazione del Corso Babysplash, cui partecipano la maggiore parte dei genitori neoiscritti, si è proceduto alla presentazione del progetto di tesi e alla prima fase di raccolta dei dati, previa completa accettazione dell utilizzo dei propri dati da parte dei partecipanti. Il progetto era composto da tre fasi distinte: 1. Durante la lezione teorica si è proceduto alla fase di pre-test, cioè alla somministrazione del test psicodiagnostico STAI di Spielberger (STATE- TRAIT ANXIETY INVENTORY, 1989), per la valutazione del livello di Ansia di Tratto e di Stato del genitore, e alla somministrazione di un Questionario di Autovalutazione dell elemento acqua elaborato appositamente. Tutti gli strumenti sono stati somministrati da una psicologa. 2. Durante il corso è stata effettuata un osservazione delle singole lezioni sia tramite osservazione diretta non partecipante, sia mediante osservazione videoregistrata. Le osservazioni sono state effettuate in modo semistrutturato mediante una griglia di osservazione in cui venivano riportate le proposte fatte e le modalità di raggiungimento o meno degli obiettivi generali e specifici di ogni lezione. 3. Al termine delle lezioni del corso si è proceduto alla fase di post-test, in cui è avvenuta una seconda somministrazione dello STAI, e la somministrazione di

7 un Questionario di Customer Satisfaction, in uso presso la Cooperativa Colisseum per la misurazione delle aspettative, delle motivazioni e del livello generale di soddisfazione dell utenza. I dati raccolti sono stati elaborati secondo le varie procedure statistiche adeguate ad ogni singolo strumento. RISULTATI Al termine della raccolta dei dati si è proceduta all Analisi descrittiva di tutti i punteggi e all Analisi inferenziale dei punteggi ottenuti tramite lo STAI. Nel Questionario di Autovalutazione dell elemento-acqua la maggior parte dei genitori ha dichiarato di saper sufficientemente nuotare, solo pochi genitori dichiarano di saper appena galleggiare, e solo in un caso è stato dichiarato di aver scarsa confidenza con l acqua. Circa un quarto dei genitori dichiara di aver paura dell acqua in circostanze definite, mentre un solo genitore dichiara di aver sempre paura dell acqua. Complessivamente dallo STAI emerge che i genitori che iscrivono il proprio figlio ad un corso di acquaticità presentano in media un livello di Ansia di Tratto e di Stato inferiore alla media ottenuta dalla popolazione italiana. Inoltre, dall Analisi della Varianza non si registrano differenze significative tra la condizione di pre-test e la condizione di post-test (F non significativa per α<0.05). Dalle osservazioni effettuate è emerso che la maggior parte dei partecipanti al corso ha raggiunto gli obiettivi fissati nei tempi stabiliti; sono state comunque registrate difficoltà minime in varie aree didattiche. La presenza o meno di difficoltà non erano ascrivibili né al livello di confidenza con l acqua, né al livello di Ansia manifestato tramite il test. Complessivamente la maggior parte dei genitori dimostrava aver gradito il corso, che si presentava in linea con le proprie aspettative. CONCLUSIONI Dai risultati è evidente che le ipotesi che sono state inizialmente formulate non sono state verificate empiricamente. Emergono delle ipotesi a spiegazione di quanto individuato: - I genitori che iscrivono il proprio figlio al corso di acquaticità non sono persone generalmente ansiose, o comunque sono genitori consapevoli della propria ansia e dell origine di essa e pertanto disposti ad affrontare le proprie ansie e paure. - L ambiente che incontrano sin dai primi approcci con la Cooperativa Colisseum è rilassante e quindi poco ansiogeno; di conseguenza è possibile che già entrando nella struttura si constati una riduzione della percezione dell Ansia da parte dei genitori. - Si è trattato per lo più di genitori di sesso femminile, al termine del periodo di maternità, in cui fattori sia ormonali sia psicologici portano ad una riduzione dell ansia e delle sue manifestazioni. - L ansia non è una variabile che influenza in modo determinante le modalità di gestione della relazione tra neonato e genitore (non è presente, infatti, in letteratura rilevazione empirica che dimostri che l attaccamento di tipo ansioso scaturisca da un genitore effettivamente ansioso).

8 - L individuo nasce con un patrimonio caratteriale già definito, che solo in parte può essere influenzato dall ambiente, ma piuttosto interagisce con l ambiente stesso nella formazione della Personalità. La capacità del bambino di adattarsi ad ambienti nuovi e di relazionarsi con altre figure varia a livello individuale sin dalla nascita. È quindi una predisposizione già presente prima dell inizio del corso e poco influenzabile dal comportamento di genitori. Si rende quindi necessario un periodo di ambientamento superiore per quei bambini che fanno maggiore fatica ad interessarsi al mondo esterno. - Il campione utilizzato è numericamente ridotto, per ragioni tecniche è stato interpellato in un arco temporale inferiore rispetto alla durata ordinaria del corso in altri momenti dell anno. E attualmente allo studio, la possibilità di replicare la ricerca empirica in un arco temporale differente, utilizzando campioni provenienti da diversi condizioni di partenza, e prendendo in considerazione strumenti differenti dallo STAI, che si presta solo in misura ridotta ad una valutazione specifica all ambiente acquatico. - In ultimo si può affermare che, la riuscita di un corso di acquaticità neonatale risulta essere un alchimia di fattori che devono collare insieme, ponendo al centro di tutto il lavoro, la diade con le sue caratteristiche. LEGENDA: RELAZIONE TRIADICA: Insieme di interazioni significative intraprese da tre persone dove si mettono in comune i bisogni, i desideri, le aspettative e le emozioni di ognuna di loro. ADATTAMENTO: Capacità dell individuo di costruire e modificare in modo stabile i propri schemi mentali e comportamentali secondo le condizioni ambientali, sulla base dei processi di assimilazione e accomodamento. STIMOLO: sollecitazione esterna o interna all individuo che presuppone una risposta comportamentale da parte di questo. AMBIENTAMENTO: processo attraverso il quale si stimola, attraverso strategie progettate, una forma di adattamento dell individuo ad un determinato ambiente. OSSERVAZIONE: strumento di valutazione che consiste nella rilevazione della manifestazione spontanea di un comportamento. OBIETTIVO: nella progettazione didattica ed educativa, consiste nell insieme degli effetti comportamentali che ci si prefigge di ottenere all interno di un percorso temporalmente definito. FINALITÀ: nella progettazione didattica ed educativa, rappresenta l obiettivo di livello più elevato che ci si prefigge di ottenere all interno di un percorso temporalmente definito. FOBIA: irrazionale e persistente paura e repulsione verso determinate situazioni, oggetti, attività o persone. Il sintomo principale di questo disturbo è l'irrefrenabile desiderio di evitare il soggetto che incute timore. DISTURBO OSSESSIVO-COMPULSIVO: disturbo d ansia che consiste nella presenza di ossessioni (pensieri ripetitivi vissuti come intrusivi e inappropriati) e compulsioni (azioni ripetitive in risposta ad un ossessione o tese a ridurre un disagio) riconosciute

9 come irrazionali e che interferiscono con il normale svolgimento delle attività quotidiane dell individuo. CAMPIONE: in statistica, parte della popolazione oggetto d indagine. ANALISI DESCRITTIVA: insieme delle procedure statistiche volte alla presentazione dei dati di un indagine in forma conveniente, pratica e comunicabile. ANALISI INFERENZIALE: insieme delle procedure statistiche utilizzate per effettuare delle conclusioni e dei confronti tra i dati di un indagine. ANALISI DELLA VARIANZA: sezione della statistica inferenziale, che permette di confrontare due o più gruppi di dati confrontando la variabilità interna a questi gruppi con la variabilità tra i gruppi. Dott.ssa Raffaella Sbressa Psicologa Coop. Soc. Colisseum Master in Psicologia dello Sport Franco Campanella Laureato in Scienze Motorie Master in Psicologia dello Sport Dott. Cristiano Vago Laureato in Scienze Motorie Socio Coop. Soc. Colisseum Insegnante di acquaticità neonatale Indirizzi utili: E_mail: psicologa@colisseum.it

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