S t u d y A r c h i t e c t u r e & I n t e r i o r D e s i g n
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- Prospero Barone
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1 DISCIPLINA DELLE SUCCESSIONI Quando una persona viene a mancare è sempre necessario predisporre la cosiddetta denuncia di successione, da parte degli eredi stessi. Attualmente la legge prevede che la successione venga presentata entro 12 mesi dalla data di morte (detta anche data di apertura della successione). La successione a seconda dei casi può essere testata o legittima. Si dice testata quando l'eredità viene devoluta a seguito di un testamento, stilato dal de cuius (colui che è morto), mentre è legittima quando l'eredità si devolve per legge e quindi non vi è esistenza di un testamento, oppure pur essendoci è stato annullato a seguito di vizi presenti sullo stesso. In questa pagina ci occuperemo della successione in assenza di testamento ossia della legittima. LA SUCCESSIONE LEGITTIMA Se non esiste un testamento la legge individua gli eredi nel coniuge e gli altri parenti sino al sesto grado incluso. Se colui che muore non lascia parenti l'eredità va allo Stato, il quale risponderà di eventuali debiti del de cuius sino al valore dei beni acquisiti. Gradi di parentela dei parenti aventi diritto di successione Gli eredi del de cuius sono suddivisi per gradi di parentela. Coloro che hanno diritto di succedere e rientrano in un grado di parentela superiore escludono automaticamente coloro che appartengono ad un grado inferiore. Quindi per capire se ci spetta l' eredità ed in quale quota è ncessario sapere con che grado di parentela siamo legati al de cuius. Quindi dobbiamo sapere se siamo parenti di 1 grado di 2 grado ecc. fino al 6 grado. Se siamo parenti oltre il 6 grado non potremmo vantare nessuna eredità in quanto la stessa si devolverà allo Stato come prevede il codice civile. Vorrei precisare inoltre che il rapporto di parentela è solo quello che lega le persone unite fra loro da un vincolo di sangue. Nessun altro può essere definito parente...nemmeno il coniuge. Con il coniuge ai fini successori si instaura un rapporto diverso anche se molto importante. Lo vediamo di seguito. In base ai gradi di parentela possiamo avere dei soggetti con dei diritti maggiori rispetto ad altri con grado di parentela inferiore. Vediamoli di seguito. Soggetti con diritto di successione di 1 grado: Gli eredi con diritto di successione di primo grado sono i figli di colui che muore (sia figli legittimi, naturali o adottati) Soggetti con diritto di successione di 2 grado: Gli eredi con diritto di successione di secondo grado vengono individuati tra: ascendenti (genitori), fratelli e sorelle, compresi i loro discendenti. Soggetti con diritto di successione di 3 grado: Tutti gli altri parenti fino al sesto grado di parentela incluso. Coniuge: Il coniuge eredità con i soggetti che rientrano nei primi due gruppi ed esclude coloro che rientrano nel terzo gruppo. la parentela I parenti si dividono in due categorie: parenti in linea retta (bisnonno, nonno, padre, figlio) e parenti in linea collaterale (fratello, cugino, nipote). Il legame più forte è quello in linea retta logicamente. Possiamo rappresentare i rapporti di parentela come un albero con svariate diramazioni; per tale motivo si parla di albero genealogico. Ogni tratto che unisce le persone tra loro rappresenta un grado. Padre e figlio ad esempio sono parenti di 1 grado in linea retta in quanto trà loro si interpone un solo tratto. Nonno e nipote sono parenti di 2 grado in linea retta. I fratelli sono parenti in linea collaterale di 2 grado. Possiamo fare due esempi grafici:
2 Il grafico sopra ci fa vedere il tipico rapporto di parentela di 1 grado. Il padre con il figlio sono parenti di 1 grado in linea retta quanto vi è tra loro un tratto. Il padre col nipote sono parenti di 2 in linea retta in quanto tra di loro vi sono 2 tratti. Il nonno col nipote sono parenti di 3 grado in linea retta. Il bisnonno col nipote sono parenti di??? Provate un pò voi :-). Credo abbiate capito il ragionamento. vediamo ora un grado di parentela in linea collaterale: Per risalire al grado di parentela che c'è tra i due figli è necessario risalire da un figlio al padre per poi scendere dal padre all' altro figlio. Ne scaturisce che i due fratelli sono parenti di 2 grado. Come detto più sopra la legge prevede che rientrino tra i parenti in grado di ereditare quelli fino al 6 grado. Vediamo di seguito un altro esempio grafico. Il grafico sopra riportato è leggermente più complicato (per modo di dire) rispetto a quelli visti in precedenza. Le persone identificate con le lettere D, E e F saranno parenti di 4 ; quelli che più comunemente chiamiamo cugini di 1 grado. Mentre G, H, I, L e M saranno parenti di 6 grado, ossia quelli che comunemente conosciamo come cugini di 2 grado.
3 DISCIPLINA DELLE SUCCESSIONI (la successione legittima) I DIRITTI DEI FIGLI Tutti i figli, legittimi, naturali riconosciuti e adottivi hanno i medesimi diritti successori nei confronti dei genitori. Se il de cuius che muore lascia solamente dei figli questi si divideranno tra loro l' intero patrimonio. Se oltre ai figli vi è anche il coniuge quest' ultimo concorrerà assieme ai figli nella divisione dell' eredità. I figli come sopra identificati non concorrono dunque con nessuno nella divisione dei beni patrimoniali se non con il coniuge del de cuius. se chi muore lascia un unico figlio l' intero patrimonio andrà esclusivamente a questo. Se dopo la morte del de cuius rimangono un figlio ed il coniuge il patrimonio si dividerà per metà ciascuni. se chi muore lascia il coniuge e più figli al primo andrà la quota di 1/3 mentre i figli divideranno tra loro la quota di 2/3. Quindi in caso che vi siano figli o coniuge + figli nessun altro potrà vantare diritti sul patrimonio; ne il padre del de cuius, ne fratelli. Successione per rappresentanza Si ha la successione per rappresentanza quando al posto dell' erede diretto entrano in scena i discendenti legittimi o naturali ossia i figli. Ma quando si potrebbe presentare questo caso? Questo caso si può presentare quando il figlio del de cuius premuore al padre, oppure rinuncia all' eredità o viene dichiarato indegno lasciando a sua volta dei figli. I nipoti dunque non succedono perché aventi diritto proprio ma solamente per il fatto di essere discendenti diretti del figlio del de cuius. Naturalmente ai nipoti (figli del figlio del de cuius) non spetta la stessa quota dei figli del de cuius ma si divideranno tra loro la quota che sarebbe spettata al loro padre (figlio del de cuius). art. 467 comma 1 del codice civile " la rappresentazione fa subentrare i discendenti legittimi o naturali nel luogo e nel grado del loro ascendente, in tutti i casi in cui questi non può o non vuole accettare l' eredità o il legato" Il diritto di rappresentazione potrebbe continuare all' infinito anche se c'è da dire che difficilmente una persona sopravvive tanto a lungo da vedere morire i figli dei propri nipoti. art. 469 del codice civile "La rappresentazione ha luogo in infinito, siano uguali o disuguali il grado dei discendenti e il loro numero in ciascuna stirpe. La rappresentazione ha luogo anche in caso di unicità di stirpe. Quando vi è rappresentazione la divisione si fa per stirpi. Se uno stipite ha prodotto più rami, la successione avviene per stirpi anche in ciascun ramo e per capi tra i membri del medesimo ramo" art. 468 del codice civile "La rappresentazione ha luogo, nella linea retta, a favore dei discendenti dei figli legittimi, legittimati e adottivi, noché dei discendenti dei figli naturali del defunto, e, nella linea collaterale a favore dei discendenti dei fratelli e delle sorelle del defunto. I discendenti possono succedere per rappresentazione anche se hanno rinunziato all' eredità della persona in luogo della quale subentrano o sono incapaci o indegni di succedere rispetto a questa". Facciamo un altro esempio grafico: A muore senza lasciare moglie e quindi il patrimonio si divide tra i figli B e C. C però muore 3 anni prima del padre A lasciando due figli D e F. In questo caso D e F succedono per rappresentazione a C. Quindi in definitiva l' intero patrimonio di A che andava diviso in parti uguali tra i suoi figli si devolverà per 1/2 a B mentre l' altro mezzo verrà diviso trà D e F quindi ad ognuno di loro spetterà 1/4.
4 La cosa come dicevo sopra potrebbe andare avanti anche all' infinito. Supponiamo ad esempio che oltre a C fosse morto anche D e che a sua volta avesse lasciato solamente 2 figli G e H. Che sarebbe successo in questo caso? Lo vediamo nell' esempio grafico qui sotto: 1/4 che prima abbiamo attribuito a D automaticamente passa ancora ai suoi figli. Quindi ognuno di essi eredita 1/8. E così via potrebbe andare avanti all' infinito, ma sappiamo che nella realtà questa è una situazione al quanto difficile da verificarsi. piccole differenze tra i figli legittimi, naturali e adottivi All' inizio della pagina dicevo che tutti i figli legittimi, naturali ed adottivi hanno gli stessi diritti. In realtà ci sono alcune piccole differenze che ci fanno capire quanto alcune norme siano oggi anacronistiche e contenenti ancora dei pregiudizi. Ancora oggi l' art. 537 ult. comma del codice civile prevede che il figlio legittimo possa liquidare il fratello naturale coerede soddisfacendo in denaro o immobili la quota che spetta a quest' ultimo. art. 537 ult. comma codice civile "I figli legittimi possono soddisfare in denaro o in beni immobili ereditari la porzione spettante ai figli naturali che non vi si oppongano. Nel caso di opposizione decide il giudice, valutate le circostanze personali e patrimoniali" i figli incestuosi I figli incestuosi non potendo essere riconosciuti non possono godere di nessun diritto successorio. Vediamo quali figli sono considerati per legge incestuosi. Sono incestuosi i figli nati tra parenti in linea retta all' infinito quindi tra padre e figlia, nonno e nipote, bisnonno e nipote ecc. In linea collaterale di 2 grado quindi tra fratello e sorella e tra affini in linea retta cio* nuora e suocero, suocera e genero. La legge prevede per i figli incestuosi dei diritti quali: mantenimento, diritto all' istruzione e educazione durante la vita dei genitori. Alla morte dei genitori hanno diritto ad un assegno vitalizio pari alla rendita della quota che sarebbe spettata loro se fossero stati riconosciuti. DISCIPLINA DELLE SUCCESSIONI (la successione legittima) I DIRITTI DEI GENITORI E DEGLI ASCENDENTI Se chi muore non lascia figli, ne fratelli o loro discendenti gli eredi legittimi sono i genitori ed in loro mancanza i nonni o i bisnonni e gli avi all' infinito. Art. 568 Codice civile "A colui che muore senza lasciare prole, ne fratelli o sorelle o loro discendenti, succedono il padre e la madre in eguali proporzioni, o il genitore che sopravvive" In poche parole se i genitori rimangono in vita al de cuius e non vi sono fratelli i primi hanno diritto alla spartizione dell' intero asse ereditario del de cuius. Se rimane un solo genitore questo ha diritto a tutto il patrimonio de de cuius. Quindi ricapitolando se al de cuius rimangono i genitori o uno solo di essi tutto il patrimonio va aal genitore o genitori. Se invece ci sono anche fratelli, o coniuge allora i chiamati alla successione
5 saranno genitori e fratelli e coniuge. Art. 571 comma 1 codice civile "Se con i genitori o con uno soltanto di essi concorrono fratelli e sorelle germani del defunto, tutti sono ammessi alla successione del medesimo per capi, purché in nessun caso la quota, in cui succedono i genitori o uno di essi, sia minore della metà" Art. 579 comma 2 codice civile "Se vi sono genitori, l' eredità è devoluta per 2/3 al coniuge del de cuius e per l' altro terzo ai genitori" I GENITORI ESEMPI PRATICI Supponiamo che C muoia senza lasciare ne moglie ne figli. Romangono solamente i genitori A e B. In questo caso tutto il patrimonio Di C andrà ai genitori e diviso in parti uguali tra loro. Se A al momento della morte di C fosse stato già morto tutto il patrimonio si sarebbe devoluto a favore di B e viceversa. A proposito dei diritti dei genitori c'è da dire che solamente il genitore che abbia riconosciuto il proprio figlio ha diritto ad ereditare. Il genitore naturale che non riconosce il proprio figlio non ha nemmeno diritto ad entrare in eredità Art. 578 Codice Civile "Se il figlio naturale muore senza lasciar prole ne coniuge, la sua eredità è devoluta a quello dei genitori che lo ha riconosciuto e del quale è stato dichiarato figlio. Se è stato riconosciuto o dichiarato figlio di entrambi i genitori, l' eredità spetta per metà a ciascuno di essi. Se uno solo dei genitori ha legittimato il figlio, l' altro è escluso dalla successione". altro esempio pratico Supponiamo che C muoia e lasci oltre ai suoi genitori A e B anche 3 fratelli: D, E e F. In questo caso la metà spetterà ai genitori mentre l' altra metà andrà divisa tra i fratelli
6 Dunque...abbiamo detto che la metà (1/2) spetta ai genitori quindi dividendo per due ognuno riceverà 1/4. L' altro mezzo diviso per 3 andrà a formare 3 quote ognuna di 1/6. Io preferisco sempre creare quote con denominatore uguale. In questo caso si può trasformare tutto in dodicesimi. Quindi ad ogni genitore andranno 3/12 mentre ad ogni fratello 2/12. GLI ASCENDENTI Dopo i genitori gli ascendenti sono i nonni, bisnonni e così via all' infinito. Gli ascendenti hanno diritto all' eredità solo nel caso in cui il de cuius non lasci figli, ne coniuge ne genitori. Art. 569 comma 1 Codice Civile "A colui che muore senza lasciare prole, ne genitori o fratelli o sorelle o loro discendenti, succedono per una metà gli ascendenti della linea paterna e per l' altra metà gli ascendenti della linea materna" Art. 571 comma 3 Codice Civile "Se entrambi i genitori non possono o non vogliono venire alla successione e vi sono ulteriori ascendenti, a questi ultimi si devolve, nel modo determinato dall' art. 569, la quota che sarebbe spettata a uno dei genitori in mancanza dell' altro". Ricapitolando...I nonni del de cuius hanno diritto all' eredità solamente se il de cuius non lascia figli, genitori o fratelli. ESEMPI PRATICI I casi possono essere tanti. Proviamo a farne solamente uno. Supponiamo che il de cuius non lasci ne figli, ne coniuge, ne genitori e e ne fratelli. Rimangono solamente due nonni materni e due bisnonni paterni. Come si devolverà l' eredita? Gli unici ad avere diritto sull' eredità saranno i nonni materni in quanto più vicini come grado di parentela. Art. 569 comma 2 Codice Civile "Se però gli ascendenti non sono di uguale grado, l' eredità è devoluta al più vicino senza distinzione di linea"
7 DISCIPLINA DELLE SUCCESSIONI (la successione legittima) I DIRITTI DEI FRATELLI DEL DE CUIUS E DEGLI ALTRI PARENTI Se il de cuius muore senza lasciare figli legittimi o naturali, oltre ai genitori, agli ascendenti e al coniuge hanno diritto a parte dell' eredità anche i fratelli e le sorelle. Art. 570 comma 1 Codice Civile "A colui che muore senza lasciare, ne genitori ne altri ascendenti, succedono i fratelli e le sorelle in parti uguali" Quindi se il de cuius non lascia altri parenti prossimi ma solamente fratelli questi si divideranno l' intero patrimonio. La cosa si complica un pochino se oltre ai fratelli rimangono genitori o nonni del de cuius. In quest' ultimo caso come abbiamo detto nella pagina precedente i genitori (o il genitore) hanno diritto per legge alla metà dell' eredità. Quindi nel caso che oltre ai genitori rimangano uno o più fratelli la quota totale sarà sempre 1/2 da dividersi nel caso di più fratelli. ATTENZIONE! Vorrei fare una piccola precisazione. Finora abbiamo parlato di fratelli legittimi cioé nati nell' ambito del matrimonio tra due genitori oppure successivamente legittimati. Ai fini della successione non sono considerati fratelli i "fratelli" naturali" quelli cioé che pur sono legati da vincolo di sangue sono figli naturali dei genitori. Per la legge infatti il figlio naturale ha un rapporto solamente con i genitori o con quello che l' ha riconosciuto, mentre tutti gli altri parenti di sangue si considerano estranei. Solo ultimamente a seguito di alcune sentenze (04/07/1979 n 55 e 12/04/1990 n 184 qualcosa è cambiata. Quindi anche i fratelli naturali possono considerarsi eredi anche se per dirla con un termine calcistico sono di serie B. Infatti sono stati posti al penultimo posto nella scala degli aventi diritto. Dopo tutti gli altri parenti entro il 6 grado e prima solo dello Stato. Fatta questa breve precisazione ritorniamo a parlare di fratelli legittimi...anche nella successione tra fratelli esiste il diritto di rappresentazione in base al quale la quota di eredità spettante al fratello va devoluta ai suoi discendenti nel caso egli premuoia al de cuius. E se i fratelli pur essendo legittimi non sono germani (stessa madre e stesso padre) ma unilaterali cioé nati dalla stessa madre ma da padre diverso o viceversa? In questo caso i fratelli unilaterali hanno diritto alla metà della quota che sarebbe spettata ai fratelli germani. Art. 570 comma 2 Codice Civile "I fratelli e le sorelle unilaterali conseguono pèrò la metà della quota che conseguono i germani" Di questa ipotesi si occupa anche l' articolo 571 del codice civile, che parla del concorso di genitori o ascendenti e fratelli del de cuius. Art. 571 Codice Civile "Se vi sono fratelli o sorelle unilaterali, ciascuno di essi consegue la metà della quota che consegue ciascuno dei germani o dei genitori, salva in ogni caso la quota della metà in favore di questi ultimi" Vediamo un esempio: Paolino sposa Annamaria e dalla loro unione nascono due figli: Luk e Saretta. Dopo la morte di Annamaria Paolino si risposa e nascono altri due figli: Mariano e Andrea. Dopo la morte dei genitori muore anche Mariano il quale non essendosi sposato e non avendo figli lascia tutto il suo patrimonio ai suoi fratelli. Il patrimonio di Mariano verrà così diviso: Metà ad Andrea e l' altra metà andrà divisa trà Luk e saretta in quanto fratelli unilaterali. I DIRITTI DEGLI ALTRI PARENTI Quando al de cuius non esistono parenti stretti come figli, nipoti, genitori, nonni, fratelli e nemmeno un coniuge il defunto che non ha fatto testamento lascia l' eredità ai parenti più lontani cioé cugini ecc. Anche in questo caso rimane sempre valida la regola per cui il parente più vicino in grado esclude gli altri sia appartengano al ramo paterno che materno. Ricordo comunque che oltre il 6 grado la parentela non è riconosciuta dalla legge e quindi non viene riconosciuto il diritti ad ereditare. Nel caso non vi siano parenti entro il 6 grado tutto il patrimonio passerà allo Stato. Art. 572 Codice Civile
8 "A colui che muore senza lasciare prole, ne genitori, ne altri ascendenti, ne fratelli ne sorelle o loro discendenti, la successione si apre a favore del parente o dei parenti prossimi, senza distinzione di linea. La successione non ha luogo tra i parenti oltre il 6 grado" DISCIPLINA DELLE SUCCESSIONI (la successione legittima) I DIRITTI DEL CONIUGE (pagina n 1) Il coniuge del de cuius è una figura che nel corso degli anni è stata oggetto di più valutazioni, rivalutazioni tant' è che ai giorni nostri si può dire che abbia un' importanza maggiore. Con la riforma del diritto di famiglia del 1975 possiamo dire che il coniuge oggi gode di maggiori diritti. Il coniuge ha per diritto almeno ad 1/3 dell' eredità (quando concorrono al patrimonio più figli) oppure anche ad 1/2 nel caso vi sia insieme al coniuge un unico figlio. Il coniuge come sappiamo non ha un legame diretto di parentela col de cuius come possono averlo i figli, i nipoti, i genitori, fratelli, nonni ecc. Il coniuge dunque ha diritto a ricevere l' intera eredità solamente quando il de cuius non lasci figli, ascendenti o discendenti legittimi, fratelli o sorelle così come stabilisce l' art. 583 del codice civile. Art. 583 del Codice Civile "In mancanza di figli legittimi o naturali, di ascendenti, di fratelli o sorelle, al coniuge si devolve tutta l' eredità" Se il coniuge concorre con altri parenti del de cuius (genitori, ascendenti, fratelli o sorelle) il coniuge ha diritto ai 2/3 del patrimonio ereditario. Art. 582 del Codice Civile "Al coniuge sono devoluti due terzi dell' eredità se egli concorre con ascendenti legittimi o con fratelli e sorelle anche se unilaterali, ovvero con gli uni e con gli altri" Lo schema su riportato si riferisce al caso in cui il de cuius lasci un genitore, un fratello ed il proprio coniuge, senza lasciare figli dunque. In questo caso il coniuge ha diritto ai 2/3 dell' asse ereditario. Queste quote qualsiasi sia il numero dei fratelli e dei genitori. In caso di più fratelli il dodicesimo andrà diviso in più quote. Nel caso che rimangano 2 genitori si divideranno tra loro i 3/12. Se il coniuge concorre con uno o più genitori a lui spettano sempre i 2/3 ed ai genitori 1/3. Se il coniuge concorre con un fratello del de cuius a quest' ultimo spetterà 1/3 dell' eredità mentre al
9 coniuge sempre 2/3. Facciamo attenzione che in tutti gli esempi su fatti non vi sono figli del de cuius. Infatti inpresenza di figli le cose cambiano. Nel caso che dopo la morte del de cuius rimanga coniuge + un figlio il patrimonio si divide in parti uguali, quindi 1/2 a testa. Nel caso che ci sia coniuge e più figli a questi ultimi spetterà una quota dei 2/3 da dividersi tra loro mentre al coniuge spetta 1/3. Art. 581 del Codice Civile "Quando con il coniuge concorrono i figli legittimi o naturali, o figli legittimi e naturali, il coniuge ha diritto alla metà dell' eredità se alla successione concorre un figlio, a un terzo negli altri casi" Vediamo di seguito alcuni schemi grafici: Se al de cuius rimangono coniuge ed un figlio l' eredità viene divisa in parti uguali e quindi 1/2 a testa. Se insieme al coniuge concorrono più figli a questi ultimi vanno i 2/3 da spartirsi in parti uguali ed 1/3 va al coniuge. Il coniuge rimasto in vita oltre alla sua quota legittima ha diritto anche all' uso dell' abitazione della casa coniugale. Art. 540 comma 2 Codice Civile "Al coniuge, anche quando concorra con altri chiamati, sono riservati il diritto di abitazione sulla residenza familiare e di uso sui mobili che la corredano, se di proprietà del defunto o comuni. Tali diritti gravano sulla porzione disponibile e qualora questa non sia sufficiente, per il rimanente sulla quota di riserva del coniuge ed eventualmente sulla quota riservata ai figli".
10 In parole povere il coniuge ha diritto di continuare a vivere nella residenza familiare anche se ora in comproprietà con i figli. Il coniuge ha diritto di abitare ed utilizzare tutta la casa non solo il terzo che per legge le appartiene. DISCIPLINA DELLE SUCCESSIONI (la successione legittima) I DIRITTI DEL CONIUGE (pagina n 2) Nella pagina precedente abbiamo visto alcuni casi di come il coniuge concorre con gli altri aventi diritto all' asse ereditario. In questa pagina vedremo qualche altro esempio. Vediamo ad esempio cosa prevede la legge nel caso che due coniugi siano separati. CONIUGI SEPARATI Anche se due coniugi si separano il vincolo matrinomiale non viene eliminato ma semplicemente attenuato. Infatti i coniugi separati possono vivere separati appunto ma non possono risposarsi. C'è una cosa importante da dire e cioé che i diritti rimangono invariati solo per il coniuge a cui non sia stata addebitata la colpa. Art. 585 del Codice Civile "Il coniuge cui non è stata addebitata la separazione con sentenza passata in giudicato ha gli stessi diritti del coniuge non separato" Se il coniuge è stato ritenuto colpevole ha diritto solamente ad un assegno vitalizioe solo nel caso che prima della morte del coniuge ricevesse gli alimenti. Art. 548 comma 2 Codice Civile "Il coniuge cui è stata addebitata la separazione con sentenza passata in giudicato ha diritto soltanto a un assegno vitalizio se al momento dell' apertura della successione godeva degli alimenti a carico del coniuge deceduto. L' assegno è commisurato alle sostanze ereditarie e alla qualità e al numero degli eredi legittimi, e non è comunque di entità superiore a quella della prestazione alimentare goduta. La medesima disposizione si applica nel caso in cui la separazione sia stata addebitata a entrambi i coniugi" Come ho detto prima la separazione non comporta lo scioglimento del matrimonio ma diciamo che lo attenua. I coniugi separati pertanto sono liberi di riappacificarsi e quindi tornare a vivere insieme. Questo gesto di riappacificazione ed il tornare dunque a vivere insieme elimina gli effetti della separazione anche ai fini della successione In pratica diciamo che la situazione si ristabilisce come se i coniugi non fossero mai stati separati. E' sempre consigliabile ad ogni modo onde evitare spiacevoli incomprensioni e conseguenze mettere per iscritto l' intenzione di riappacificarsi con delle firme. Nel caso che dopo la separazione si raggiunga il divorzio le cose sotto il punto di vista della successione cambiano radicalmente. Infatti con il divorzio il matrimonio viene sciolto completamente e si vengono a perdere per entrambi i coniugi tutti i diritti.
11 MATRIMONIO NULLO Vediamo cosa succede nel caso di matrimonio dichiarato nullo. Affinché un matrimonio dichiarato nullo non elimini i diritti successori è necessario che vi siano tre condizioni temporaneamente. 1 - Nullità dichiarata dopo il matrimonio; 2 - coniuge superstite in buona fede, non consapevole di aver contratto matrimonio nullo; 3 - non lasciare oltre al coniuge putativo anche un altro coniuge Il matrimonio nullo viene preso in considerazione dall' art. 584 del codice civile. Art. 584 Codice Civile "Quando il matrimonio è stato dichiarato nullo dopo la morte di uno dei coniugi, al coniuge superstite di buona fede spetta la quota attribuita al coniuge dalle disposizioni che precedono. Egli è però escluso dall' eredità quando la persona della cui eredità si tratta è legata da valido matrimonio al momento della morte" I DIRITTI DELLO STATO Per concludere, vorrei dare qualche breve informazione nel caso che il de cuius non abbia parenti entro il 6 grado e che non abbia fatto regolare testamento. In questo raro caso la legge prevede che l' eredità si devolga allo Stato, così come prevede l' Art. 586 del codice civile. Art. 586 Codice Civile "In mancanza d' altri succedibili, l' eredità è devoluta allo Stato. l' acquisto si opera di diritto senza bisogno di accettazione e non può farsi luogo a rinuncia. Lo Stato non risponde dei debiti ereditari e dei legati oltre il valore dei beni acquistati". Naturalmente come si potrà immaginare il caso che lo Stato erediti i beni di un privato è un caso limite in quanto quasi mai succede che una persona non abbia nessun parente e che contemporaneamente non abbia provveduto a lasciare tramite un testamento i suoi beni ad un amico o a un altra persona qualsiasi. presentazione - visure catasto terreni - visure catasto urbano - mappa del sito
12 S T U D Y A RCHITECTURE & INTERIOR DESIGN A r c h i t e c t Pasquale Bonarrigo V a r a p o d i o, Reggio Calabria, Italy S t u d y A r c h i t e c t u r e & I n t e r i o r D e s i g n Bonarrigo A r c h i t e t t o Pasquale V i a l e R i m e m b r a n z e V a r a p o d i o ( R C ) t e l. & f a x c e l l Youreporter: YouTube: Weblog: Mailto: pasqualebonarrigo@virgilio.it
DISCIPLINA DELLE SUCCESSIONI LA SUCCESSIONE LEGITTIMA
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