DESIGN ANTE LITTERAM

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1 DESIGN ANTE LITTERAM NELL ARCHIVIO DI STATO DI ROMA Monica Calzolari (responsabile tecnico-scientifico) Davide Caracciolo (autore della ricerca e delle schede) Claudio Tommasi (autore delle riproduzioni digitali) L editto emanato dal cardinale camerlengo Pier Francesco Galeffi il 3 settembre 1833 introdusse anche nello Stato pontificio l istituto della proprietà industriale. La procedura di concessione dei brevetti e dei privilegi prevedeva che gli inventori o gli industriali ( artisti ) presentassero una supplica nella quale fosse precisata la natura dell invenzione e l utilità che poteva derivarne allo Stato, corredata da una «descrizione della scoperta o invenzione, o del metodo, o miglioramento proposti ( ) con i piani, disegni, spaccati, modelli o campioni ( ) La documentazione presentata era sottoposta a valutazione da parte di esperti nella materia relativa, sulla cui base il Ministero concedeva o rifiutava la dichiarazione del brevetto. Dell eventuale concessione l ufficio dava pubblica notizia sul giornale ufficiale «Giornale di Roma». La documentazione prodotta nel corso di questi procedimenti amministrativi costituita, quando completa, dall istanza con i suoi allegati, dalla documentazione relativa alla valutazione, dalla risposta e in caso positivo dalla copia del «Giornale di Roma» sul quale era stata pubblicata la notizia si è sedimentata nell archivio del Camerlengato dal 1833 al 1853 e dal 1854 al 1870 nell archivio del Ministero del Commercio, Belle Arti, Industria, Agricoltura, Lavori pubblici, entrambi conservati nell Archivio di Stato di Roma. I disegni allegati alle istanze offrono un interessante panoramica dei modelli, delle tecniche, dei media grafici e dei supporti adottati nella fase precedente alla formalizzazione del design industriale, in Italia e in Europa.

2 BIBLIOGRAFIA: A. P. BIDOLLI, Invenzioni e attività brevettuale: un percorso di ricerca nelle carte dell Archivio centrale dello Stato, in Gli archivi per la storia della scienza e della tecnica. Atti del convegno internazionale, Desenzano del Garda, 4-8 giugno 1991, Roma, Ministero per i beni culturali e ambientali, Ufficio centrale per i beni archivistici, 1995, vol. 1. C. LODOLINI TUPPUTI, L' Archivio del Ministero del commercio, belle arti, industria, agricoltura e lavori pubblici dello Stato Pontificio: metodologia per un inventario, Roma, Archivio di Stato, Scuola di archivistica paleografia e diplomatica, L. LONDEI, Privative, brevetti, proprietà letteraria e scientifica, in ARCHIVIO DI STATO DI ROMA, SCUOLA DI ARCHIVISTICA, PALEOGRAFIA E DIPLOMATICA, L archivio e la ricerca, Mostra didattica permanente, Catalogo, Roma, [Archivio di Stato di Roma], 1984, parte II, fasc. 2. A. PORTENTE - A. TOLOMEO, Il progresso tecnologico nel Mezzogiorno pre-unitario: dalle iconografie dell Archivio di Stato di Napoli, a cura di ILARIO PRINCIPE, Vibo Valentia, Mapograf, MINISTERO PER I BENI CULTURALI E AMBIENTALI, UFFICIO CENTRALE PER I BENI ARCHIVISTICI, Guida generale degli archivi di Stato italiani, Roma, Le Monnier, , vol. IV, pp e Raccolta delle leggi e disposizioni di pubblica amministrazione nello Stato pontificio, emanate nel pontificato della Santità di N.S. Papa Pio IX felicemente regnante, vol. I, Atti pubblicati dal 16 giugno 1846 giorno dell assunzione al pontificato della Santità Sua, al 31 dicembre 1847, Roma, R.C.A., 1849.

3 SCHEDA 1 Orologio elettrico Autore: Antonio Franchini Descrizione: Il Franchini chiese, per la prima volta, una privativa per questo tipo di orologi che, al tempo della richiesta, non erano di nuova invenzione, anzi erano stati già introdotti nello Stato pontificio dal 1846 in diversi Gabinetti ed esperimenti pubblici a Roma. L utilizzo di questo tipo di orologi era limitato all uso privato, per lo più orologi da tavolino. Negli usi civili non erano stati ancora impiegati per i molti difetti e inconvenienti e anche per la eccessiva spesa di mantenimento. Data: 1858 (ricavata dal fascicolo) Originale: disegno su carta a inchiostro; mm. 350 x 160

4 SCHEDA 2 Salvagente Autore: Pietro Gerardi Descrizione: Costituito da materiali diversi, quali l ottone, il rame e lo zinco, il tubo si poteva aprire e chiudere in vari modi: con cerniere, con pressione di molle e con ganci. Data: 1859 (ricavata dal fascicolo) Originale: disegno a matita su documento cartaceo; mm. 330 x 220

5 SCHEDA 3 Ingranditore fotografico Autore: Lorenzo Suscipj (Roma, ), fabbricante e negoziante d'ottica e meccanica, fotografo Descrizione: La macchina, già usata dai fratelli Alessandri, permetteva di realizzare ingrandimenti di fotografie sia positive che negative; il fotografo Suscipj ne chiese il diritto di proprietà. Data: 1861 (ricavata dal fascicolo) Originale: disegno su documento cartaceo a inchiostro; mm. 330 x 220

6 SCHEDA 4 Macchina locomotrice senza vapore Autore: Antonio Falli Descrizione: Si tratta di una locomotrice di carrozze che veniva azionata non dal vapore, ma dalla forza umana. La macchina era capace di trasportare circa dodici persone. Data: 1866 (ricavata dal fascicolo) Originale: disegno a matita su carta; mm. 260 x 190

7 SCHEDA 5 Macchina per spremere l olio Autore: Benedetto Scarselli (fabbro ferraio) Descrizione: Macchina costituita da due tubi cilindrici concentrici forati, su cui lo Scarselli chiese il diritto esclusivo di proprietà per l introduzione dall estero nello Stato pontificio. Con tale macchina, in sostituzione dei fiscoli (piccoli cesti formati con fili d erba o giunchi palustri), esercitandosi una pressione uguale in tutti i punti della pasta d olive sottoposta allo strettoio, si otteneva grande risparmio di mano d opera, una qualità migliore e più abbondante quantità d olio. Data: 1866 (ricavata dal fascicolo) Originale: disegno a inchiostro nero su carta; mm. 201 x 268

8 Design ante litteram nell Archivio di Stato di Roma SCHEDA 6 Macchina per la fabbricazione dei bottoni Autore: Tommaso Luswergh (Roma, ), meccanico e fotografo Descrizione: Il Luswergh domandò la privativa di una macchina di sua invenzione per fabbricare i bottoni di piastrini di metallo per calzoni, come quelli esteri. Il bottone lo si otteneva attraverso le seguenti tre manovre: il tondo di piastra di ottone si tagliava col bilanciere A di qualunque dimensione; col bilanciere B veniva coniato con il conio AB e CD; infine tornava al bilanciere per essere bucato. Data: 1868 (ricavata dal fascicolo) Originale: disegni a inchiostro ed acquarelli su carta; mm 250 x 340

9 SCHEDA 7 Lampada a olio Autore: Giuseppe Pieroni Descrizione: Nuovo boccaglio per lumi a petrolio inventato da Giuseppe Pieroni, grazie al quale si otteneva una luce più intensa e si evitava il cattivo odore, commercializzato da Giovanni Righetti. Data: 1869 (ricavata dal fascicolo) Originale: disegno a inchiostro e pastelli su carta; mm. 270 x 188