Out into that dark sea : perché avventurarsi nelle arti performative contemporanee

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Stefania Graziano
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1 Out into that dark sea : perché avventurarsi nelle arti performative contemporanee Silvia Bottiroli Università Bocconi Santarcangelo Festival Internazionale del Teatro in Piazza

2 1. Il teatro è un azione, come la politica Con il termine vita activa propongo di designare tre fondamentali attività umane: l attività lavorativa, l operare e l agire; esse sono fondamentali perché ognuna corrisponde a una delle condizioni di base in cui la vita sulla terra è stata data all uomo. [ ] Agire, nel senso più generale, significa prendere un iniziativa, iniziare (come indica la parola greca archein, incominciare, condurre, e anche governare ), mettere in movimento qualcosa (che è il significato originale del latino agere). [ ] È nella natura del cominciamento che qualcosa di nuovo possa iniziare senza che possiamo prevederlo in base ad accadimenti precedenti. Questo carattere di sorpresa iniziale è inerente a ogni cominciamento e a ogni origine. [ ] Il nuovo si verifica sempre contro la tendenza prevalente delle leggi statistiche e della loro probabilità, che a tutti gli effetti pratici, quotidiani, corrisponde corrisponde alla certezza; il nuovo quindi appare sempre alla stregua di un miracolo. Il fatto che l uomo sia capace d azione significa che da lui ci si può attendere l inatteso, che è in grado di compiere ciò che è infinitamente improbabile.

[ ] Agire, nel senso più generale, significa prendere un iniziativa, iniziare (come indica la parola greca archein, incominciare, condurre, e anche governare ), mettere in movimento qualcosa (che è

3 1. Il teatro è un azione, come la politica L azione, la sola attività che metta in rapporto diretto gli uomini senza la mediazione di cose materiali, corrisponde alla condizione umana della pluralità, al fatto che gli uomini, e non l Uomo, vivono sulla terra e abitano il mondo. [ ] Il teatro è l arte politica per eccellenza: solo in esso la sfera politica della vita umana è trasposta nell arte. E così pure è l unica arte che ha come solo oggetto l uomo nelle sue relazioni con gli altri uomini. Hannah Arendt, Vita activa. La condizione umana, 1958

mondo. [ ] Il teatro è l arte politica per eccellenza: solo in esso la sfera politica della vita umana è trasposta nell arte.

4 2. Di che cosa è fatto il teatro Il teatro può esistere senza costumi e scenografie? Sì. Può esistere senza musica che commenti lo svolgersi dell azione? Può esistere senza testo? Sì. Ma il teatro può esistere senza attori? Non conosco esempi del genere. Può esistere il teatro senza spettatori? Ce ne vuole almeno uno perché si possa parlare di spettacolo. E così non ci rimane che l attore e lo spettatore. Possiamo perciò definire teatro come ciò che avviene tra lo spettatore e l attore. Tutto il resto è supplementare Jerzy Grotowski, Per un teatro povero, 1968

Non conosco esempi del genere. Può esistere il teatro senza spettatori? Ce ne vuole almeno uno perché si possa parlare di spettacolo.

5 3. Che cosa fa il teatro A. Offre uno spazio per l immaginazione La performance dal vivo offre un luogo dove le persone si ritrovano, con i loro corpi e le loro passioni, per condividere esperienze di creazione di significato e di immaginazione che possono descrivere o catturare accenni fugaci di un mondo migliore Jill Dolan, Utopia in Performance, 2005

persone si ritrovano, con i loro corpi e le loro passioni, per condividere esperienze di

6 3. Che cosa fa il teatro B. Crea una sfera pubblica Una sfera pubblica è un luogo, nelle società contemporanee, in cui la partecipazione politica è agita attraverso il medium della parola, una arena istituzionalizzata di interazione discorsiva; un luogo per la produzione e la circolazione di discorsi che possono essere critici rispetto alla politica: un corpo di persone private riunite in assemblea per discutere questioni di interesse pubblico o comune (Jurgen Habermas, The Structural Transformation of the Public Sphere, 1962)

attraverso il medium della parola, una arena istituzionalizzata di interazione discorsiva; un luogo per la produzione e la

7 3. Che cosa fa il teatro C. e una comunità temporanea Una communitas, nell accezione usata dall antropologo Victor Turner: una comunità in cui, nell evento teatrale o nel rito in cui il pubblico o i partecipanti sentono di far parte del tutto, in modo organico o spirituale. Una comunità che può quindi diventare modello per altre interazioni sociali fuori dal teatro, una forma di spettatorialità che può incoraggiare gli spettatori ad essere attivi in altre sfere pubbliche.

nell evento teatrale o nel rito in cui il pubblico o i partecipanti sentono di far parte del tutto, in modo organico o

8 3. Che cosa fa il teatro D. Attua bagliori di utopia Il teatro è un luogo in cui possiamo fare esperienza di una utopia (etimologicamente: un altrove) attuata. Possiamo farne esperienza nel qui e ora, e possiamo farne esperienza come di una forza che agisce nel tempo, una tensione verso un possibile, un modo di guardare al mondo come lo conosciamo chiedendoci what if. A teatro, facciamo esperienza dell utopia come di un bagliore, qualcosa che appare e scompare, che possiamo inseguire, che esiste se sappiamo imparare a vederla e riconoscerla.

Possiamo farne esperienza nel qui e ora, e possiamo farne esperienza come di una forza che agisce nel tempo, una tensione verso un

9 3. Che cosa fa il teatro E. Crea un potenziale fragile Il potenziale fragile, bellissimo, di ciò che possiamo tenere nei nostri cuori per un momento soltanto [ ]. La politica sta nel desiderio di provare il potenziale dell altrove, [ ] di riunirci in posti reali per esplorare in spazi immaginari il potenziale del non ancora e del non qui. Jill Dolan, Utopia in Performance, 2005

nostri cuori per un momento soltanto [ ].

10 4. Essere spettatori emancipati L emancipazione inizia quando sfidiamo l opposizione tra il guardare e l agire [ ]. Inizia quando capiamo che anche il guardare è un azione che conferma o trasforma questa distribuzione di posizioni. Anche lo spettatore agisce [ ]. Egli osserva, seleziona, confronta, interpreta. Egli connette ciò che vede con una miriade di altre cose che ha visto su altre scene, in altri tipi di luoghi. [ ] Partecipa alla performance rimodellandola a modo suo. [ ] A teatro, di fronte a una performance, esattamente come in un museo, in una scuola o in una strada, ci sono sempre e solo individui che tracciano propri percorsi nella foresta di cose, azioni e segni che stanno loro di fronte e che li circondano. Jacques Rancière, Lo spettatore emancipato, 2008

Egli connette ciò che vede con una miriade di altre cose che ha visto su altre scene, in altri tipi di luoghi. [ ] Partecipa alla performance rimodellandola a modo suo.

11 Performing Arts contemporanee: alcuni esempi

12 Marina Abramovic The Artist is Present (MoMA, New York City 2010)

13 Théatre du Soleil Les Ephémères La Cartoucherie, Paris, 2007

14 Jerome Bel Veronique Doisneau Opera Garnier, Paris, 2004

15 Virgilio Sieni Atlante del gesto Fondazione Prada, Milano, 2015

16 Out into that dark sea Certamente, per tutti gli artisti ciò che non si conosce, l idea o la forma o il racconto che non sono ancora arrivati, è ciò che deve essere trovato. È il lavoro degli artisti quello di aprire porte e invitare in profezie ciò che non si conosce, ciò che non è familiare; è da lì che viene il loro lavoro, anche se questo indica l inizio del lungo processo di disciplina del fare proprio quel che non si conosce. Anche gli scienziati, come ha affermato una volta J. Robert Oppenheimer, vivono sempre al bordo del mistero il confine dello sconosciuto. Ma loro trasformano lo sconosciuto nel conosciuto, lo catturano come pescatori; gli artisti ti portano fuori in quel mare oscuro. Rebecca Solnit, A Field Guide to Getting Lost, 2006

del lungo processo di disciplina del fare proprio quel che non si conosce. Anche gli scienziati, come ha affermato una volta J.

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