Nicola Amoroso
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- Raffaela Ruggiero
- 8 anni fa
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1 Corso introduttivo sui microcontrollori A. S Il Bus SPI (Serial Peripheral Interface) Vedi anche: l interfaccia SPI di Mauro Laurenti [ Nicola Amoroso namoroso@mrscuole.net 1
2 Il Serial Peripheral Interface o SPI è un sistema di comunicazione tra un microcontrollore e opportune periferiche o tra più microcontrollori. È un bus standard di comunicazione introdotto dalla Motorola (ora FreeScale) e sviluppato, in una sua variante, anche dalla National Semiconductor (acquisito da Texas Instruments) con il nome di bus Microwire TM La trasmissione avviene tra un dispositivo detto master e uno o più slave. Il master controlla il bus, emette il segnale di clock, decide quando iniziare e terminare la comunicazione. Il bus SPI si definisce: di tipo seriale sincrono per la presenza di un clock che coordina la trasmissione e ricezione dei singoli bit e determina la velocità di trasmissione Full duplex in quanto il "colloquio" può avvenire contemporaneamente in trasmissione e ricezione Da Wikipedia, l'enciclopedia libera 2
3 Il bus SPI è un bus di comunicazione seriale a quattro fili master/slave. I quattro segnali sono clock (SCLK), output master/input slave (MOSI), input master/output slave (MISO) e select slave (SS). Ogni volta che due dispositivi comunicano, uno si identifica come master e l altro come slave. Il master guida il clock seriale. I dati vengono simultaneamente trasmessi e ricevuti, rendendolo un protocollo full-duplex. Piuttosto che avere indirizzi unici per ogni dispositivo sul bus, SPI usa la linea SS per specificare quale dato viene trasferito verso o dal dispositivo. Quindi, ogni dispositivo sul bus necessita il suo proprio segnale SS dal master. Se ci sono tre dispositivi slave, allora esistono tre guide SS provenienti dal master, una per ogni slave, come evidenziato in figura. 3
4 Ogni volta che due dispositivi comunicano, uno si identifica come master e l altro come slave. Il master gestisce il clock seriale. I dati vengono simultaneamente trasmessi e ricevuti, rendendo la comunicazione full-duplex. MOSI : Master Output Slave In MISO : Master Input Slave Output SCLK : Serial Clock (generato dal Master) SS : Slave Select (Selezione dello Slave) Oltre a questa nomenclatura, più o meno standard, possono esistere altre denominazioni. Per esempio i microcontrollori PIC18 della Microchip, fanno uso di una nomenclatura leggermente differente ma comunque intuitiva. Per esempio la linea MOSI viene anche nominata: SDO (Serial Data Out), DO (Data Out), DOUT e SO (Serial Out) La linea MISO viene anche nominata: SDI (Serial Data In), DI (Data In), DIN e SI (Serial In) La linea di Clock viene anche nominata: CLK, SCK (Serial Clock), SCK. La linea di Enable viene anche nominata: CS (Chip Select), CE (Chip Enable) 4
5 La comunicazione SPI prevede la presenza di un SS (Slave Select), per cui anche se la comunicazione avviene tra un solo Master e un solo Slave, il Master può selezionare lo Slave con cui avviare la comunicazione, sia per scrivere che leggere dati. Nel caso di collegamento con più slave, si ha ancora un unico Master, che ha il compito di selezionare lo Slave con il quale avviare la comunicazione; infatti un solo Slave alla volta deve essere attivo. Questo collegamento è possibile solo se la periferica Slave supporta l opzione di avere la linea MISO di tipo three states o floating (alta impedenza). In particolare lo stato di alta impedenza deve essere impostato ogni qual volta lo Slave risulti disattivo. Questo è richiesto poiché tutti i MISO sono collegati in parallelo, e non è cosa buona avere uscite in parallelo che abbiano livelli logici differenti (si potrebbero avere dei cortocircuiti che porterebbero alla rottura dei dispositivi stessi). 5
6 Il meccanismo hardware utilizzato è molto semplice. Il componente base è uno shift register (per lo più a 8 bit) presente sia nel master che nello slave. Mentre il master riversa bit sulla linea MOSI lo slave può a sua volta inviare dati al master utilizzando la linea MISO (trasmissione full duplex) La semplicità dell'hardware non ha indotto a sviluppare specifiche ufficiali Il protocollo di comunicazione è libero In alcuni casi, quando la comunicazione dallo slave al master non è richiesta, il segnale MISO può essere escluso totalmente. La dimensione del registro a scorrimento non è specificata, ma spesso la sua dimensione è di 8 bit. In microcontrollori a 16 o 32 bit, per la dimensione stessa dei registri interni, si può spesso avere l opzione di selezionare la dimensione del registro, usando le dimensioni comuni 8, 16, 32 bit. 6
7 la trasmissione di un byte Prima di avviare una comunicazione, il Master attiva la linea SS relativa allo Slave con cui vuole effettuare la comunicazione e successivamente il clock alla frequenza con cui avverrà la trasmissione. Dopo l attivazione dello Slave, i bit interni al registro a scorrimento del Master vengono traslati all esterno (linea MOSI) a partire dal bit più significativo MSB (Most Significant Bit). Il bit traslato entra nel registro dello Slave, il quale a sua volta inizia a svuotare il proprio registro inviando il bit più significativo attraverso la linea MISO. La comunicazione termina quando l ottavo bit viene trasmesso. Da quanto detto si capisce che se il Master volesse leggere dallo Slave deve comunque inviargli un dato fittizio. Allo stesso modo, se il Master volesse solo impostare lo Slave o inviare solo Dati, riceverà comunque dei dati fittizi, a meno di ignorare e non collegare la linea MISO. 7
8 La trasmissione di un byte Rispetto a quanto appena detto ci sono naturalmente delle eccezioni, in particolare la linea SS potrebbe non essere usata qualora nel sistema si abbia un solo Slave. In alcune periferiche, quali per esempio gli ADC (Analog to Digital Converter), la linea SS è quasi sempre obbligatoria, visto che oltre a rappresentare la linea Slave Select, svolge spesso la mansione di avvio conversione (Start Conversion). In situazioni come queste potrebbe essere necessario ritardare il Clock prima di poter effettivamente leggere il risultato della conversione. E bene tenere presente che diversi microcontrollori hanno l opzione di trasmettere il byte in uscita non a partire dal bit più significativo ma da quello meno significativo (comunicazione 3 Wire half-duplex [3 Wire communication in cui la linea SS è presente ma le linee MOSI e MISO sono unite in una unica linea per formare una comunicazione half-duplex]). Come ogni opzione utilizzata si deve avere la premura di controllare che lo Slave sia compatibile con tale opzione. Il modulo SPI è spesso supportato da interrupt in modo da poter armonizzare l utilizzo dello stesso con il resto delle attività della CPU 8
9 Connessione daisy-chained (connessione a catena) Abbiamo precedentemente visto la possibilità di connessione di un Master con più Slave mediante il collegamento di selezione SS (una linea di selezione per ogni slave); esiste comunque un altro modo con cui si possono collegare tra loro più Slave, il daisychained (connessione a catena). La catena di Slave è ottenuta collegando l uscita MISO del primo Slave all ingresso MOSI del Secondo Slave e cosi via. L ultimo Slave avrà il MISO collegato al Master. La catena di Slave viene attivata da una sola linea SS, quindi si ha la possibilità di risparmiare diversi pin altrimenti necessari per ogni singolo Slave. Per comunicare con un dispositivo è necessario inviare sempre tre byte (uno per periferica) anche se il dispositivo con cui si vuole colloquiare è il primo (in lettura è obbligatorio, mentre in sola scrittura si potrebbe evitare). Questa configurazione, seppur interessante non permette di collegare un numero elevato di periferiche. A seconda della frequenza del segnale di clock e dalla tipologia delle periferiche utilizzate potrebbe essere necessario dover rispettare dei tempi minimi e massimi di lettura o scrittura. 9
10 La modalità di comunicazione La trasmissione dei dati sul bus SPI si basa sul funzionamento dei registri a scorrimento (shift register). Ogni dispositivo sia master che slave è dotato di un registro a scorrimento interno i cui bit vengono emessi e, contemporaneamente, immessi, rispettivamente, tramite l'uscita MOSI e l'ingresso MISO. Il registro può avere dimensione arbitraria (ma uguale per i dispositivi master e slaves) anche se usualmente ha la dimensione di 8 bit. Il registro a scorrimento è un'interfaccia completa mediante la quale vengono impartiti comandi e trasmessi dati che arrivano in modo seriale ma che internamente sono prelevati, a fine trasmissione, in modo parallelo. Ad ogni impulso di clock i dispositivi che stanno comunicando sulle linee del bus emettono un bit dal loro registro interno rimpiazzandolo con un bit emesso dall'altro interlocutore. La sincronizzazione è fatta sui fronti di clock di salita o di discesa regolata da 2 parametri impostabili: CPOL e CPHA. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera 10
11 La modalità di comunicazione A seconda del valore che assumono i due parametri CPOL e CPHA restano definiti 4 modi di funzionamento CPOL regola la polarità del clock ovvero determina lo stato normale di riposo cui si porta la linea di clock quando non è attivo CPOL =0, il clock, nel suo stato di riposo, si porta a livello logico basso; CPOL = 1, il clock si porta a livello logico alto durante il tempo di inattività CPHA regola il fronte di clock in cui il ricevente campiona il segnale in ingresso. Se CPOL=0, impostando CPHA=0 si può campionare il dato sul fronte di discesa del segnale di clock, impostando CPHA=1 si può campionare il dato sul fronte di salita del segnale di clock Se CPOL=1, impostando CPHA=0 si può campionare il dato sul fronte di salita del segnale di clock, impostando CPHA=1 si può campionare il dato sul fronte di discesa del segnale di clock. Alcuni microcontrollori, come per esempio i PIC18, richiedono CPHA invertito. Se secondo lo standard Freescale si richiede la modalità CPOL=0 e CPHA=0, per questi microcontrollori potrebbe essere CPOL=0 e CPHA=1. 11
12 La modalità di comunicazione CPOL, come detto, definisce la modalità dei fronti (salita/discesa) del segnale di clock sul quale avvengono determinate operazioni. Consideriamo il caso CPOL=0, CPHA=1 (mode 1) Il Master attiva lo Slave Select 2- Il Master attiva il Clock 3- Sul fronte di salita del clock il bit MSB dei registri a scorrimento interni, viene posto sulla linea MOSI (dal Master) e sulla linea MISO (dallo Slave) 4- Sul fronte di discesa il Master e lo Slave campionano (sampling) il bit e lo traslano nel registro interno 5- Sul nuovo fronte di salita il nuovo bit viene posto sulle linee MOSI e MISO 6- Identica procedura fino all ultimo bit. 12
13 Modalità di comunicazione Nel caso in cui CPOL=1 e CPHA=1 (mode 3), in corrispondenza dei fronti di discesa i bit vengono messi sulle linee di uscita MOSI (il master) e MISO (lo slave) mentre il campionamento avviene in corrispondenza del fronte di salita del segnale di clock. Nel funzionamento in mode 1 (CPOL=0, CPHA=1) e in quello in mode 3 (CPOL =1, CPHA=1) la linea SS rimane attiva per tutta la trasmissione. Se ulteriori byte devono essere inviati, la linea SS può rimanere ininterrottamente attiva; questo significa che moduli con interfaccia SPI con registri a 8 bit, possono leggere e scrivere periferiche che hanno registri a scorrimento a 16 bit (come anche 3 o più byte). 13
14 Modalità di comunicazione Consideriamo il caso CPOL=0, CPHA=0 (mode 0) Il Master attiva lo Slave Select 2- Sul fronte di discesa del segnale SS il bit MSB dei registri a scorrimento interni, viene posto sulla linea MOSI (dal Master) e sulla linea MISO (dallo Slave) 3- Il Master attiva il Clock registro interno 4- Sul fronte di salita il Master e lo Slave campionano (sampling) il bit e lo traslano nel 5- Sul nuovo fronte di discesa il nuovo bit viene posto sulle linee MOSI e MISO 6- Identica procedura fino all ultimo bit. 14
15 Modalità di comunicazione Nel caso in cui CPOL=1 e CPHA=0 (mode 2), Sul fronte di discesa del segnale SS il bit MSB dei registri a scorrimento interni, viene posto sulla linea MOSI (dal Master) e sulla linea MISO (dallo Slave), gli altri bit in corrispondenza dei fronti di salita del segnale di clock vengono messi sulle linee di uscita MOSI (il master) e MISO (lo slave); il campionamento avviene invece, in corrispondenza del fronte di discesa del segnale di clock. Per funzionamento in mode 0 e mode 2 è necessario che ad ogni invio di byte la linea SS venga disattivata e riattivata. Infatti il bit MSB viene posto rispettivamente sulle linee MOSI e MISO sul fronte di discesa della linea stessa. In queste modalità si capisce che non si può fare a meno della linea SS e che master con registri interni a 8 bit possono colloquiare solo con Slave che hanno il registro interno di ugual dimensione. 15
16 La comunicazione SPI nei PIC Nei dispositivi PIC è presente un modulo hardware, chiamato SSP o MSSP, che permette di implementare il protocollo SPI e I2C. La sigla SSP (Synchronous Serial Port) ovvero porta seriale sincrona vale sia per a comunicazione SPI che per quella I2C. La lettera M presente nell'acronimo MSSP sta per MASTER e si riferisce all'i2c e non riguarda le prestazioni del protocollo SPI, per cui per l'spi si possono usare entrambi i moduli SSP o MSSP. Nei microcontrollori PIC della Microchip, per la rappresentazione dei segnali di comunicazione, spesso si usa una nomenclatura leggermente differente ma comunque intuitiva. Per esempio la linea MOSI viene anche nominata: SDO (Serial Data Out), DO (Data Out), DOUT e SO (Serial Out) La linea MISO viene anche nominata: SDI (Serial Data In), DI (Data In), DIN e SI (Serial In) La linea di Clock viene anche nominata: CLK, SCK (Serial Clock), SCK. La linea di Enable viene anche nominata: CS (Chip Select), CE (Chip Enable) 16
17 La comunicazione SPI nei PIC In una tipica connessione SPI realizzata mediante micro che dispongono del modulo SSP I dati di uscita dal MASTER sono presenti sulla linea SDO mentre i dati in ingresso al MASTER sono presenti sulla linea SDI. Il segnale di clock, generato dal MASTER, è presente sulla linea SCK. La linea SS permette al MASTER di selezionare un determinato dispositivo SLAVE. Se più dispositivi SLAVE sono connessi al bus: solo il dispositivo SLAVE con il segnale SS basso è coinvolto nella comunicazione mentre i rimanenti SLAVE con il segnale SS alto non sono interessati allo scambio di dati. il modulo SSP nella configurazione SPI utilizza alcuni registri interni dedicati e un blocco di controllo. Questo blocchetto, denominato CONTROL ha funzioni diverse a seconda della natura del dispositivo: nel caso del dispositivo MASTER genera e trasmette il clock sulla linea SCK e attiva il segnale SS in base al codice: SS è messo basso (attivo basso) durante il trasferimento ed è riportato al livello alto alla fine della stessa. Nel caso di un dispositivo SLAVE il blocco CONTROL riceve i segnali SCK e SS inviati dal MASTER e li usa per processare i dati SPI presenti sulla linea SDI 17
18 La comunicazione SPI nei PIC Quando si usa la SPI nei PIC, bisogna settare correttamente alcuni registri. Poiché ci sono modi differenti di settare l'spi e un certo numero di dispositivi differenti, i valori per regolare questi registri possono variare e devono essere valutati di caso in caso. Conviene comunque sempre consultare il datasheet del dispositivo per avere maggiori dettagli. Il modulo MSSP ha 4 registri associati per la comunicazione SPI: MSSP Control Register 1 (SSPCON1) MSSP Status Register (SSPSTAT) Serial Receive/Transmit Buffer Register (SSPBUF) MSSP Shift Register (SSPSR) Not directly accessible SSPCON1 e SSPSTAT sono i registri di controllo e di stato; configurando opportunamente alcuni bit di questi registri, si definiscono le modalità operative nella comunicazione SPI. Come visto in precedenza, considerando le indicazioni Motorola (FreeScale), lo scambio dei dati tra il master e lo slave può avvenire secondo Quattro diverse modalità. La sincronizzazione è fatta sui fronti di clock di salita o di discesa regolata da 2 parametri impostabili: CPOL e CPHA 18
19 La comunicazione SPI nei PIC A seconda del valore che assumono i due parametri CPOL e CPHA restano definiti 4 modi di funzionamento CPOL regola la polarità del clock ovvero determina lo stato normale di riposo cui si porta la linea di clock quando non è attivo, CPHA regola il fronte di clock in cui il ricevente campiona il segnale in ingresso. Nei Pic i quatto differenti modi operativi, nella comunicazione SPI, vengono impostati mediante due particolari bit dei registri SSPCON1 e SSPSTAT indicati in precedenza e precisamente: 1. CKP (Clock Polarity, equivalente a CPOL) 2. CKE (Clock edge, equivalente a CPHA) Come si può notare, CKP è identico a CPOL, mentre CKE è complementare rispetto a CPHA per i quattro differenti modi operativi 19
20 La comunicazione SPI, considerazioni La comunicazione SPI non ha una frequenza operativa prefissata o standard, ed in particolare lavorando sui fronti del clock non è nemmeno necessario che abbia valori particolari (per esempio non c è un valore minimo formale sotto il quale non si può andare). Questa peculiarità discende dal fatto che il clock è fornito dal Master e lo Slave si adegua a quest ultimo. Applicazioni con interfaccia SPI fanno uso di comunicazioni a frequenze che partono da poche decine di KHz fino ad arrivare a decine di MHz (80MHz-100MHz). Il limite massimo viene a dipendere dalle periferiche di cui si sta facendo uso. Per esempio molti microcontrollori supportano frequenze massime fino a 10MHz. L interfaccia SPI, oltre a non specificare la frequenza operativa non impone alcun vincolo sulle tensioni che caratterizzano i livelli logici. Ciononostante si capisce che due dispositivi al fine di comunicare tra loro debbano lavorare con gli stessi livelli logici, altrimenti non si potrebbero capire. Qualora due dispositivi lavorino a tensioni diverse, per esempio uno a 3.6V e uno a 5V, è necessario far uso di traslatori di livello. Valori tipici di tensione sono: 1.8V, 3.3V, 3.6V e 5V. Device e applicazioni tipiche che fanno uso dell'interfaccia SPI sono: Real Time Clock Calendar, Memorie RAM, Memorie EEPROM, Amplificatori a Guadagno variabile, Controllori video, convertitori analogico digitali (ADC), convertitori Digitali Analogico (DAC). 20
21 Esempio comunicazione SPI, na_tc72 Vediamo ora un semplice esempio di comunicazione SPI tra un microcontrollore Pic18F4620 e un device della MicroChip, il sensore digitale di temperatura TC72. Il Pic18F4620 include un modulo hardware per la comunicazione seriale, il MASTER SYNCHRONOUS SERIAL PORT (MSSP) MODULE. Il modulo MSSP gestisce la comunicazione seriale con opportune periferiche o altri microcontrollori in due possibili modalità operative: 1. Serial Peripheral Interface (SPI) 2. Inter-Integrated Circuit (I 2 C - Full Master mode e Slave mode (with general address call)). Ogni modalità operativa può essere selezionata mediante il setup di opportuni bit in alcuni registri speciali del microcontrollore (cfr. Data Sheet pic18f4620). Per il setup della modalità di comunicazione, per il nostro esempio, sfrutteremo la semplicità applicativa del Pic Wizard in dotazione al CCS Pic-C compiler. Dal Data Sheet del TC72, nella sezione relativa alla modalità di comunicazione seriale si evidenzia che il device opera come slave, è compatibile con le specifiche del bus SPI e il modo operativo può essere il mode 1 oppure il mode 3. 21
22 Esempio comunicazione SPI, na_tc72 Come visto in precedenza, ricordiamo che i possibili modi operativi nella comunicazione SPI, per i microcontrollori MicroChip, sono leggermente diversi rispetto a quanto introdotto originariamente da Freescale (Motorola). A seconda del valore che assumono i due parametri CPOL e CPHA restano definiti 4 modi di funzionamento (FreeScale/Motorola) Nei Pic i quatto differenti modi operativi, nella comunicazione SPI, vengono impostati mediante due particolari bit dei registri SSPCON1 e SSPSTAT e precisamente: 1. CKP (Clock Polarity, equivalente a CPOL) 2. CKE (Clock edge, equivalente a CPHA) Come si può notare, CKP è identico a CPOL, mentre CKE è complementare rispetto a CPHA per i quattro differenti modi operativi 22
23 Esempio comunicazione SPI, na_tc72 Lo schema elettrico e di simulazione Proteus Isis/VSM 23
24 Esempio comunicazione SPI, na_tc72 Di seguito il codice sorgente per l esempio considerato; il codice è opportunamente commentato e di facile comprensibilità. Naturalmente è indispensabile consultare il data-sheet del TC72 per seguire quanto riportato. CCS Pic wizard setup -> Impostazioni device 24
25 Esempio comunicazione SPI, na_tc72 Di seguito il codice sorgente per l esempio considerato; il codice è opportunamente commentato e di facile comprensibilità. Naturalmente è indispensabile consultare il data-sheet del TC72 per seguire quanto riportato. CCS Pic wizard setup -> Impostazioni modalità di comunicazione Main source file [na_tc72hw.c] Impostazioni modulo MSSP per comunicazione SPI del pic18f
26 Esempio comunicazione SPI, na_tc72 Na_TC72hw.c Main source file 26
27 Esempio comunicazione SPI, na_tc72 Na_TC72.c Library file TC72 Library file Set modalità operativa del device 27
28 Esempio comunicazione SPI, na_tc72 Na_TC72.c Library file TC72 Library file Lettura valori di temperatura 28
29 Esempio comunicazione SPI, na_tc72 Na_TC72.c Library file TC72 Library file Composizione stringa valori letti 29
30 Esempio comunicazione SPI, na_tc72 Na_TC72.c Library file TC72 Library file Rappresentazione su display della stringa 30
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