Definizione di un progetto formativo adeguato alla figura professionale dell agente

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1 Servizio Assistenza tecnica e supporto al funzionamento Osservatorio Regionale per la Formazione Continua Rif.to contratto rep. n del Linea di azione 1.C Valorizzazione e implementazione della rete degli Agenti per il cambiamento e lo sviluppo Definizione di un progetto formativo adeguato alla figura professionale dell agente Progetto approvato dalla Regione Marche con Decreto del Dirigente della PF Formazione Professionale n. 132/FOP del 20/06/2013 Codice C.I.G AA4 1

2 INDICE 1. INTRODUZIONE Premessa Inquadramento professionale dell Agente Organizzazione e scopo del documento FIGURA PROFESSIONALE COMPETENZE RICHIESTE ALLA FIGURA PROFESSIONALE LA FORMAZIONE DELL AGENTE RICONOSCIMENTO E CERTIFICAZIONE COMPETENZE /18

3 1. INTRODUZIONE 1.1. Premessa Con riferimento alle attività previste dalla linea di azione 1.c) Valorizzazione e implementazione della rete degli Agenti per il Cambiamento e lo Sviluppo ed in particolare alla sotto-azione 1. Definizione di un progetto formativo adeguato alla figura professionale dell agente, ed in linea con le attività ed i risultati previsti, il presente documento intende: a) fornire una valutazione relativa alla figura professionale dell Agente per il Cambiamento e lo Sviluppo e al percorso formativo sperimentato nel progetto F.A.R.O.Lab.; b) sviluppare un offerta formativa adeguata alla costruzione della figura professionale dell agente; c) elaborare un ipotesi di riconoscimento e certificazione delle competenze; d) realizzare una progettazione di massima del corso di 300 ore in coerenza con la sperimentazione F.A.R.O.Lab. e Asviloc. Output previsto è dunque la progettazione di massima di un percorso di 300 ore per la formazione della figura dell Agente per il Cambiamento e lo Sviluppo. La declinazione della figura professionale contenuta nel presente documento, è frutto dell analisi integrata dei seguenti documenti: 1. Il report Creazione e Valorizzazione della rete degli Agenti per il cambiamento e lo sviluppo prodotto in sede di contratto rep.nr.1205 del 11/05/ linea 1 azione 4; 2. Il report conclusivo Agente per il cambiamento e lo sviluppo delle PMI prodotto nell ambito del Progetto AsviLoc Plus Agencies Supporting Value of Innovation systems in regional and LOCal economies Programma SEE CIG ; 3. il verbale della riunione del Comitato di coordinamento dell Osservatorio F.A.R.O.Lab. del 28 novembre /18

4 Nella sua prima formulazione report di cui al punto 2 la figura dell Agente era stata sviluppata in termini consulenziali abbastanza ampi, con competenze che includevano tanto i processi di innovazione quanto quelli organizzativi. In sede di comitato di coordinamento - verbale di cui al punto 3 - si è ritenuto di circoscrivere l azione dell Agente all ambito formativo e, soprattutto, di porre l accento sul ruolo di ascolto, facilitazione e indirizzo, di collegamento fra pubblico e privato, di snodo con i soggetti del territorio in grado di offrire specifiche risposte, in primo luogo le parti sociali Inquadramento professionale dell Agente In via preliminare alla definizione del ruolo professionale, ipotizziamo alcuni criteri di classificazione della figura dell Agente, ispirati alle caratteristiche dei repertori regionali (es. Regione Toscana). Tuttavia ci preme sottolineare che quello dell Agente è un profilo multidimensionale: di conseguenza inquadramenti e classificazioni sono a nostro avviso da utilizzare con cautela, soprattutto in una fase iniziale di sperimentazione. La tabella che segue, riepiloga alcuni elementi di classificazione della figura: Settore di appartenenza Servizi alle imprese Livello EQF Livello 5 EQF, qualifiche professionali di tecnico Tipologia rapporti di lavoro Collocazione contrattuale Collocazione organizzativa La collocazione nel mercato del lavoro può avvenire sia come libero professionista che come lavoratore dipendente presso strutture di servizi all impresa o altre organizzazioni pubbliche o private con scopi affini. È una figura professionale con buon livello di responsabilità e autonomia E una figura di snodo, che si pone tra l impresa destinataria del servizio e l ente committente (di cui può essere dipendente o meno). 4/18

5 Pertanto, dal punto di vista formale e gerarchico, risponde dei risultati del proprio lavoro all ente committente, ma da un punto di vista sostanziale, risponde anche alle funzioni aziendali alle quali si affianca in logica di staff. Bacino di provenienza Più ipotesi: L Agente proviene dalle parti sociali o da soggetti ad esse collegate; Il bacino di provenienza dell Agente è quello dei servizi professionali alle imprese; Il bacino di provenienza dell agente coincide con quello di persone disoccupate e inoccupate, in possesso di esperienze formative e /o professionali coerenti con la figura professionale; Il bacino di provenienza dell Agente si estende alle strutture dei CIOF centri per l impiego, l orientamento e la formazione provinciali. Percorsi formativi Consigliabili: - una formazione universitaria che abbia sviluppato competenze di tipo socio- economico o organizzativo-gestionali; - un percorso specialistico e professionalizzante, con esperienze applicative sul campo. 5/18

6 1.3. Organizzazione e scopo del documento Scopo di questo documento è illustrare le caratteristiche della figura professionale dell Agente e delineare un offerta formativa coerente con le stesse. Il documento intende anche rendere esplicita la revisione della figura professionale di cui si è fatto cenno al precedente punto 1.1.: i paragrafi che seguono conservano, in taluni passaggi, le formulazioni inizialmente riferite alla figura dell agente - attinte dai documenti citati in premessa barrandole in modo da rendere evidente quali sono i punti in cui il ruolo e le competenze dell Agente sono stati rivisti. Il documento è articolato in 4 parti oltre all introduzione che sviluppano in sequenza logica i seguenti contenuti: - descrizione della figura professionale; - competenze richieste per la figura professionale; - offerta formativa distinta in: durata, approccio metodologico, aree contenutistiche; - riconoscimento e certificazione competenze. 6/18

7 2. FIGURA PROFESSIONALE L Agente per il Cambiamento e lo Sviluppo è il soggetto che favorisce l introduzione di innovazione e conoscenza presso le imprese in quanto: in grado di accompagnare l'azienda nella lettura del cambiamento e nell adozione di politiche di sviluppo adeguate, con una particolare attenzione a quelle formative e di innovazione; capace di individuare e suggerire le opportunità esistenti in termini di aiuti all impresa, incentivi per l innovazione, finanziamenti per la formazione, facilitando la coniugazione razionale delle varie opzioni di sostegno al miglioramento delle performance; in possesso delle conoscenze utili per rinviare le imprese ad altri soggetti competenti del sistema (parti sociali, istituzioni, centri servizi ) per le specifiche azioni di progettazione e gestione degli interventi individuati come efficaci per migliorare la competitività dell azienda (es. processi di internazionalizzazione, investimenti in ricerca e sviluppo, progetti di formazione ). L Agente per definizione opera in rete. E un catalizzatore di conoscenza, sta al centro di una rete di rapporti fra imprese, fra imprese e parti sociali, fra imprese e istituzioni, dando concretezza al ruolo di cerniera che sta alla base delle analisi su cui si è basata la sperimentazione. A regime, la rete fra gli Agenti potrà essere sostenuta dagli altri strumenti messi a disposizione dall Osservatorio per la Formazione continua. L agente costituisce pertanto una figura complessa, con competenze integrate ed intersettoriali. Questo elemento va riconosciuto ed esplicitato, costituisce la cifra distintiva di una professionalità che intende dare risposta a bisogni anch essi complessi: quelli di un 7/18

8 sistema di micro e piccole imprese inserite in una società in rapida evoluzione, contraddistinta da un tasso elevato di informazioni spesso poco fruibili, numerose o misconosciute, in cui le opportunità disponibili richiedono tempo e professionalità per essere analizzate e valorizzate. La novità e complessità del ruolo richiede una particolare attenzione nella fase iniziale di comunicazione alle imprese per aiutarle a comprendere una figura professionale non riconducibile ad un esperto mono settoriale. 3. COMPETENZE RICHIESTE ALLA FIGURA PROFESSIONALE Competenze relative alla comprensione degli scenari regionale, nazionale ed europeo L Agente è in grado di: - conoscere in maniera approfondita il sistema socio - economico locale; - conoscere le principali strategie, politiche e normative, a livello comunitario, nazionale e locale, di interesse per la PMI e per la formazione continua; - avere una visione di insieme degli scenari economico sociali in cui si collocano gli strumenti di finanziamento della formazione continua e la sua azione di facilitatore. - Competenze relative all Area di Attività: Analisi Fabbisogni e Pianificazione Formativa L Agente è in grado di: - comprendere l impatto delle strategie sull organizzazione, supportando l impresa nell analisi e nell individuazione di soluzioni per gestire il cambiamento e lo sviluppo; - rilevare ed esplicitare i fabbisogni aziendali in termini di innovazione e di aggiornamento delle figure professionali e delle competenze; fornire al management aziendale elementi utili per una pianificazione degli interventi organizzativi necessari; - promuovere un corretto approccio imprenditoriale in fasi specifiche di cambiamento e innovazione quali il ricambio generazionale e l adozione della responsabilità sociale d impresa. 8/18

9 Competenze relative all Area di Attività: Mappatura di programmi e strumenti a sostegno dello sviluppo aziendale in particolare attraverso la formazione L Agente è in grado di: - supportare l impresa nella valutazione di programmi e strumenti per il finanziamento di iniziative formative a sostegno dello sviluppo; - individuare nuovi ed ulteriori opportunità di incentivazione e sostegno, in coerenza con il fabbisogno di formazione aziendale verificato; - ampliare la gamma di opportunità a disposizione dell impresa per finanziare i propri programmi di sviluppo con particolare riferimento alla formazione. Competenze relative all area di attività Facilitazione, Relazione e Animazione in logica di rete L Agente è in grado di: - comprendere l interlocutore aziendale - individuare i fabbisogni impliciti - attivare una rete di attori a sostegno dell azione imprenditoriale e favorire l inclusione dell azienda all interno di network, locali e non; - elaborare report informativi utili per il miglioramento delle politiche di programmazione regionale a supporto dell innovazione e della formazione continua. Conoscenze relative a temi di particolare rilievo per l impresa: - Ricambio generazionale - Responsabilità sociale di impresa - Internazionalizzazione - Ambiente - Innovazione tecnologica - Digitalizzazione dei processi aziendali e commercio elettronico 9/18

10 4. LA FORMAZIONE DELL AGENTE Durata L intervento formativo per lo sviluppo della figura professionale dell Agente, si caratterizza come percorso di specializzazione e ha una durata di 300 ore, di cui 90 ore, pari al 30% del percorso di project work/laboratorio in situazione. Approccio metodologico Il corso fornisce informazioni e strumenti di immediata applicabilità nel contesto professionale dell agente. I temi trattati si sviluppano secondo una logica sequenziale: - Conoscenza e consapevolezza del contesto locale, nazionale, europeo - Analisi e pianificazione degli interventi - Programmi e strumenti - Facilitazione, relazione e animazione in logica di rete - Approfondimenti tematici di attualità I docenti utilizzano modalità interattive e case histories e all interno del gruppo. valorizzano il confronto Il percorso d aula è integrato da un project work aziendale. Il project work riguarderà casi aziendali reali di imprese che avranno dato la loro disponibilità ad essere coinvolte nell iniziativa. I partecipanti, singolarmente o in piccolo gruppo, analizzeranno i fabbisogni delle aziende ed individueranno un piano di intervento da proporre. Al termine del percorso formativo i partecipanti saranno in grado in particolare di rispondere ai fabbisogni formativi dell azienda e di dare indicazioni ed indirizzare ad altri soggetti presenti sul territorio per i fabbisogni attinenti ad altre aree di intervento 10/18

11 (es. innovazione, finanziamenti per l internazionalizzazione, finanziamenti per micro credito, finanziamenti per PMI). Aree e contenuti In coerenza con le caratteristiche della figura professionale e tenuto conto degli esiti della sperimentazione, un percorso formativo potrebbe essere strutturato sulla base delle seguenti aree: AREA 1: CONTESTI E SCENARI Obiettivi: - Conoscere il sistema socio economico locale, i principali trend di evoluzione e i principali attori, istituzionali e della rappresentanza; - Conoscere i sistemi a rete e distrettuali; - Conoscere le principali politiche e la normativa relativa alla formazione continua e agli strumenti per il suo finanziamento a livello nazionale, regionale e provinciale (in particolare FSE, Legge 236/93, Legge 53/00 Fondi Paritetici Interprofessionali); - Conoscere le principali politiche europee sul tema della formazione continua, in modo da essere in grado di collocare i sistemi di finanziamento per la formazione continua nel quadro del funzionamento e delle strategie dell Unione Europea. AREA 2: ANALISI E PIANIFICAZIONE Obiettivi: - Conoscere l impresa come sistema organizzato e i principali elementi di progettazione organizzativa; 11/18

12 - Saper leggere l organizzazione da un punto di vista sistemico e in relazione a cambiamenti e strategie imprenditoriali; - Conoscere tecniche di rilevazione dei fabbisogni, con specifico riferimento alla qualificazione del capitale umano e alle varie forme di innovazione; - Identificare i bisogni di competenze professionali in funzione degli obiettivi definiti; - Elaborare un piano formativo aziendale di massima coerente con gli obiettivi individuati nell analisi dei fabbisogni; - Suggerire interventi di innovazione organizzativa e tecnologica in coerenza con i bisogni rilevati e con le caratteristiche del contesto. AREA 3: PROGRAMMI E STRUMENTI Obiettivi: - Conoscere le principali normative e i principali programmi di finanziamento specie in tema di innovazione, organizzazione e qualificazione del capitale umano; - Effettuare ricognizioni e mappature delle opportunità esistenti per il sostegno finanziario all innovazione e alla formazione continua; - Contestualizzare le esigenze dell impresa in ambito formativo e collegarle alle opportunità disponibili; - Suggerire le opportunità esistenti in termini di aiuti all impresa, di finanziamenti per l innovazione, per la formazione e per lo sviluppo organizzativo; - Interpretare le politiche di sviluppo locali in termini di fabbisogni professionali e di innovazione, declinandole sulle strategie di crescita dell impresa, a breve, medio e lungo termine; 12/18

13 - Comunicare con le reti di informazione attive sulla molteplicità di fonti di finanziamento, in relazione ai diversi tipi di intervento; - Analizzare, valutare e selezionare le informazioni, al fine di facilitarne accesso e fruibilità; - Interpretare attivamente la presenza all interno dei network. AREA 4: FACILITAZIONE, RELAZIONE, ANIMAZIONE IN LOGICA DI RETE Obiettivi: - Comprendere i differenti stili di comunicazione degli interlocutori aziendali e adattarsi flessibilmente - Gestire i conflitti - Promuovere collaborazione - Facilitare processi di integrazione fra l impresa e altri soggetti del territorio che possono sostenerne lo sviluppo in termini di qualificazione del capitale umano - Ascoltare attivamente per comprendere i fabbisogni impliciti - Essere proattivi - Elaborare report informativi utili per il miglioramento delle politiche di programmazione regionale a supporto della formazione continua. AREA 5: FOCUS TEMATICI Obiettivi: - acquisire un quadro di riferimento di temi e tendenze che hanno un significativo impatto nei processi di innovazione, sviluppo e formazione aziendale: - Ricambio generazionale - Responsabilità sociale di impresa 13/18

14 - Internazionalizzazione - Ambiente - Innovazione tecnologica - Digitalizzazione dei processi aziendali e commercio elettronico CONTESTI E SCENARI ANALISI E PIANIFICAZIO NE PROGRAMMI E STRUMENTI FACILITAZION E RELAZIONE ANIMAZIONE IN LOGICA DI RETE FOCUS TEMATICI DOVE SONO COLLOCATO COME ANALIZZO E PIANIFICO QUALI SONO GLI STRUMENTI A DISPOSIZIONE DELL IMPRESA RELAZIONARS I FACILITARE FARE RETE AGGIORNAME NTI TEMATICI PROJECT WORK/LABORATORI IN SITUAZIONE PREREQUISITI - Titolo di laurea triennale o specialistica o possesso di un titolo di istruzione secondaria superiore e di comprovata esperienza in ambito socio - economico o organizzativo - gestionale; - Possedere conoscenze informatiche per l utilizzo del pacchetto Office, per la consultazione di data base telematici, per la realizzazione di ricerche; - Possedere conoscenze web 2.0 e social media; - Orientamento all apprendimento continuo; 14/18

15 - Capacità relazionali; - Conoscenza della lingua inglese. 15/18

16 5. RICONOSCIMENTO E CERTIFICAZIONE COMPETENZE L attività 1.c) prevede l elaborazione di un ipotesi di riconoscimento e certificazione delle competenze, al fine di rendere possibile il riconoscimento della figura dell agente per il cambiamento e lo sviluppo al termine del percorso formativo o un successivo riconoscimento della figura a seguito dell attivazione del sistema di certificazione. Il sistema proposto permetterà inoltre la valorizzazione ed il riconoscimento delle competenze in ingresso, di cui i partecipanti al percorso formativo sono già in possesso, in modo da consentire il riconoscimento di crediti formativi che consentiranno di non partecipare a parte del percorso, per i moduli che sviluppano contenuti volti all acquisizione delle competenze possedute. L ipotesi di riconoscimento e certificazione delle competenze che sarà proposta ha come presupposto il sistema di riconoscimento e certificazione in fase di sviluppo nella Regione Marche. Di seguito i principali riferimenti normativi alla base del modello di riconoscimento e certificazione delle competenze nella Regione Marche, ai quali si è fatto riferimento nella definizione della figura professionale, negli standard del percorso formativo e sui quali si baserà l ipotesi di validazione e certificazione della figura che sarà elaborata e proposta: - Delibera 1656 del 22/11/2010 "Approvazione dell'architettura del Sistema Regionale per il riconoscimento e la certificazione delle Competenze della Regione Marche", con il quale è stata delineata un ipotesi di architettura per la definizione di un sistema regionale di standard per il riconoscimento e la certificazione delle competenze, che possa collocarsi nel quadro delle azioni di sistema sollecitate dall Unione europea nell ambito della cosiddetta strategia di Lisbona, rilanciata e confermata in prospettiva /18

17 Tale documento ha portato a sintesi le riflessioni e le esperienze sviluppate all interno della Regione e in altri contesti regionali e si è avvalso della collaborazione del Formez. In fase di stesura, il documento è stato condiviso con le Amministrazioni provinciali e, in data 10 novembre 2010, è stato sottoposto all approvazione dalla Commissione regionale Lavoro che ne ha condiviso impostazione metodologica e output finali. Il sistema regionale si articola in: o o o o Repertorio regionale degli standard professionali; Standard minimi per l individuazione degli obiettivi di apprendimento; Standard per la verifica e valutazione dell effettivo possesso delle competenze; Standard procedurali e documentali di attestazione degli esiti delle attività formative e dei procedimenti di certificazione delle competenze - DGR 808 del 06/06/2011 con la quale è stato approvato lo schema di Protocollo di intesa tra Regione Toscana e Regione Marche finalizzato alla definizione di standard professionali, di riconoscimento e certificazione delle competenze nel sistema regionale di istruzione, formazione e lavoro - Delibera 1786 del 28/12/2012 con la quale sono stati approvati il format "regionale" del Libretto Formativo del Cittadino e le Linee Guida per la sua compilazione ed implementazione. Rispetto al format ministeriale il modello marchigiano prevede una maggiore esplicitazione delle esperienze formative, vengono infatti richieste specificatamente informazioni relative alla formazione aziendale ed alla formazione in materia di sicurezza. Rispetto alla formazione aziendale questa prevede che venga evidenziata proprio la formazione realizzata attraverso i Fondi Interprofessionali. 17/18

18 - È stato inoltre aggiudicato ed è attualmente in fase di avvio il servizio di implementazione del libretto formativo cittadino VA.LI.CO. - È inoltre in corso nel territorio marchigiano un progetto sperimentale ad opera di Italia Lavoro che all'interno di alcune aziende dei comparti calzaturiero, pelletteria, fisarmonica sta procedendo alla messa in trasparenza delle competenze dei lavoratori. - Si fa inoltre riferimento a: o Decreto Legislativo 16 gennaio 2013, n. 13 Definizione delle norme generali e dei livelli essenziali delle prestazioni per l individuazione e validazione degli apprendimenti non formali e informali e degli standard minimi di servizio del sistema nazionale di certificazione delle competenze a norma dell articolo 4, commi 58 e 68, della legge 28 giugno 2012, n. 92; o Disciplinare per l attuazione del sistema regionale delle competenze previsto dal Regolamento di esecuzione della L.R. 32/2002 (Testo coordinato con le modifiche approvate con DGR n. 731/2010, DGR 591/2011 e DGR 559/2013), Regione Toscana, Sistema Regionale delle Competenze nel Quadro degli Standard Minimi Nazionali. Il processo di validazione e certificazione della figura professionale verrà discusso e definito in dettaglio con la Stazione Appaltante, in accordo con quanto sarà previsto a conclusione dell iter in corso per la definizione del sistema di validazione e certificazione. 18/18

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