Seminario nazionale Spi Cgil

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Seminario nazionale Spi Cgil"

Transcript

1 Seminario nazionale Spi Cgil Il diritto di vivere sicuri e liberi - violenza a abusi sulle persone anziane Roma, Introduzione Mara Nardini Il Coordinamento donne, il Dipartimento sociosanitario e quello di prevenzione e sicurezza dello Spi, con il seminario di oggi vogliono realizzare un approfondimento sul tema della violenza e degli abusi sulle persone anziane, non solo per denunciare un fenomeno che resta in larga parte sconosciuto e sottovalutato, ma con l intenzione di proporre spunti per implementare la contrattazione sociale e l iniziativa dello Spi in direzione della prevenzione e del contrasto di questo grave fenomeno. Il seminario, inoltre, fa parte del percorso di preparazione dell Assemblea nazionale delle donne dello Spi. Il Coordinamento si é già ampiamente occupato del fenomeno della violenza contro le donne e nell autunno dello scorso anno, con un apposito gruppo di lavoro all interno dell iniziativa Donne dello Spi verso il Congresso, ha prodotto su questo tema valide analisi e specifiche proposte per la contrattazione sociale territoriale. Non è un caso che questo seminario si colloca all indomani del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Voglio ricordare che in Italia sono stimate in 6 milioni e 700 mila le donne che dai 16 ai 70 anni sono vittime di violenza sessuale o di violenza fisica nel corso della loro vita, e che i femminicidi sono ogni anno in costante aumento e hanno raggiunto nell ultimo anno la cifra di 119 donne uccise. La violenza sulle donne suscita ormai un crescente allarme sociale, nonché un impegno ad indagare le cause del fenomeno, monitorarne l ampiezza e ad aiutare concretamente le vittime, soprattutto attraverso la diffusione dei centri antiviolenza, anche se, va aggiunto, il Governo ha tagliato le scarse risorse destinate a questo capitolo. 1

2 Invece il tema della violenza e degli abusi sulle donne anziane e, più in generale, contro le persone anziane, è ancora poco indagato, poco conosciuto nelle sue reali dimensioni e, soprattutto, mancano adeguate azioni di prevenzione. Va sottolineato che, quando si parla di violenza e abusi contro le persone anziane, si parla in larghissima parte di donne. Ciò deriva da fattori quantitativi e da fattori qualitativi. Per quanto riguarda i dati, infatti, vediamo che le donne anziane o molto anziane sono molto più numerose degli uomini. Sono il 68% delle persone con più di 70 anni e il 75% di quelle con più di 80 anni. Poi, se guardiamo alle condizioni di vita, si può constatare che le donne, molto più degli uomini, sono esposte a fattori plurimi di fragilità e debolezza ed ai conseguenti abusi e violenze; questi fattori derivano da carenza di reddito (pensioni minime o basse di reversibilità), da solitudine, scarsità di assistenza, problemi abitativi, minor livello di istruzione e professionalità rispetto all uomo. Sebbene abbiano una speranza di vita più lunga, sono maggiormente affette da malattie invalidanti, vissute per un più lungo periodo, e ricevono una minore reciprocità di aiuto a causa della profonda asimmetria di genere nei lavori di cura. Inoltre le relazioni sociali e familiari continuano in un certo modo a replicare dinamiche legate a codici di comportamento stereotipati e a modelli patriarcali, ne deriva che le donne nei rapporti familiari subiscono la pressione autoritaria del coniuge, che devono accudire, senza riceverne alcun aiuto, ma anche le pressanti richieste di cura ed economiche dei figli e nipoti, pur essendo spesso in cattive condizioni di salute. La riduzione della spesa sociale tende ad accentuare ulteriormente questa situazione di forte disagio, scaricando sulla donna anziana un compito di ammortizzatore sociale sostitutivo della carenza di servizi e risorse pubbliche. La violenza e gli abusi nei confronti delle persone anziane è una materia che attiene ai diritti umani. Essa riguarda la possibilità di vivere in maniera degna e indipendente e di partecipare alla vita sociale e culturale, principio che costituisce uno dei diritti umani sancito dalla Carta dei Diritti fondamentali dell Unione Europea. 2

3 Per questo abbiamo scelto come titolo al seminario Il diritto di vivere sicuri e liberi. Il fenomeno di cui vogliamo discutere oggi é ampio, ma in gran parte nascosto, e si manifesta sotto diverse forme. La definizione più accreditata in ambito internazionale definisce la violenza o l abuso sugli anziani: un azione singola o ripetuta o una mancanza di un'azione appropriata, che avviene all interno di qualsiasi relazione, dove c è un'aspettativa di fiducia che causa danno o sofferenza ad una persona anziana. Le categorie di abuso o violenza su cui in prevalenza gli esperti sono concordi sono la violenza fisica, l abuso finanziario o materiale, l incuria o l abbandono, l abuso psicologico o emotivo. Vi è, inoltre, una forma di abuso che non rientra pienamente nella precedente definizione, ed è quella derivante dalla presenza all interno di una collettività di stereotipi negativi e discriminanti nei confronti degli anziani, che portano a considerare l anziano un peso sociale. Oggi non vogliamo approfondire con pari intensità tutti i tipi di abuso, anche se alcuni, come quelli finanziari ed economici, sono gravi e diffusi e si traducono nella violazione dell indipendenza economica e nella sottrazione di risorse, anche indotta da pressioni psicologiche o affettive. Le donne anziane sono molto più esposte a questo fenomeno: un indicatore è il fatto che in Italia le deleghe femminili per la riscossione della pensione sono tre volte quelle degli uomini; inoltre le donne, pur avendo una pensione molto più bassa, sono spesso chiamate, anche con forme di costrizione di vario tipo, a contribuire, al pari degli uomini, al mantenimento di familiari (figli, nipoti) in situazioni difficili; condizione questa che si è fortemente aggravata con la crisi economica e la crescita della disoccupazione. Con l iniziativa di oggi vorremmo approfondire, in particolare, la violenza in ambito familiare, e quella nelle istituzioni, come le case di riposo, le Rsa, gli ospedali, ecc.. La gran parte delle violenze e abusi si consumano nella sfera domestica. Ciò si comprende bene se si pensa che le persone anziane passano gran parte del loro tempo in casa. 3

4 Allo stesso modo questo aspetto rende il fenomeno difficilmente rilevabile, salvo i casi eclatanti o quando è la stessa vittima a denunciarlo. Non è facile fornire dei dati. La dottoressa Ligabue ci parlerà delle ricerche condotte nell ambito dei progetti da lei coordinati. Posso aggiungere che le stime internazionali parlano, negli Usa, di percentuali fra il 4 e il 10% di anziani soggetti ad abusi di vario tipo; mentre, per altri paesi, sono state riportate stime fra il 3 e il 10%. Queste cifre non sono incoerenti con i pochissimi dati italiani disponibili, come quelli dell Osservatorio nazionale sulla violenza domestica realizzato dall Ispesl (che è un ente pubblico). L Osservatorio riporta i dati delle vittime di violenza domestica riferibili alla provincia di Verona (quindi è esclusa la violenza nelle istituzioni) dai quali emerge che la percentuale che riguarda le persone oltre i 65 anni è quasi il 6% del totale, mentre gli eventi emersi sono stimati solo il 10 20% del dato reale. La violenza sulle persone anziane è, infatti, una realtà in grandissima parte sommersa, per cui contano solo in una certa misura i risultati delle indagini, perché sono relativi alla parte della popolazione anziana in grado di denunciare un abuso, di rispondere ad una inchiesta, di avere e conservare la consapevolezza dei propri diritti. La parte più vulnerabile degli anziani non è facilmente raggiungibile e non è in grado di rispondere, o non è disposto a rispondere, né a denunciare. Dobbiamo riflettere sul fatto che nella società sono presenti crescenti situazioni di fragilità e debolezza che favoriscono il fenomeno: il 23% dei nuclei familiari é composto da una singola persona e il 60% di questi è composto da donne anziane, quasi sempre vedove. Ciò é il frutto dell assottigliarsi delle reti familiari, questione che le donne dello Spi hanno discusso in più occasioni e in un seminario con la Dottoressa Sabbadini dell Istat. A questo si accompagna una desertificazione dei luoghi di socializzazione e di incontro, in particolare nei centri urbani, non sostituiti, per gli anziani, dalle nuove modalità di socializzazione, da cui spesso sono esclusi. Ciò produce o accentua il fenomeno della solitudine e della deprivazione relazionale, che rappresentano concause di stati depressivi e di perdita di interesse per la propria esistenza. Questa condizione favorisce il rischio di restare vittime delle varie 4

5 forme di violenza e abuso e indebolisce le possibilità di difesa da tale fenomeno. Inoltre il crescente invecchiamento della popolazione determina una progressiva diffusione di famiglie anziane (pari al 25% del totale) in cui la solidarietà intergenerazionale si esplica all interno della condizione anziana, per cui è anziano sia l assistente che l assistito. Ancor più diffuse sono le situazioni della cosiddetta generazione sandwich, in cui una donna anziana deve contemporaneamente prestare la cura verso i genitori grandi vecchi e verso i figli che richiedono tale assistenza. Infatti, la famiglia svolge in misura crescente un ruolo di ammortizzatore sociale e di supplenza della carenza di servizi. Ne derivano situazioni di grande fragilità, con gravi difficoltà nella tenuta dell assistenza e nella capacità di integrazione sociale, in quanto la donna deve affrontare tutti i problemi relativi alla sua stessa salute, allo stress emotivo, alla fatica fisica, allo sforzo economico, al deterioramento dei rapporti personali con l assistito (come nei casi di Alzheimer), all isolamento sociale imposto da una assistenza continua a tempo pieno. Si tratta di una situazione di sovraccarico di compiti che può divenire insostenibile perché logora ed affatica, minacciando la stessa salute dell assistente. Ciò determina insicurezza, perdita complessiva di autonomia, peggioramento delle condizioni di vita con rischi crescenti per il clima familiare e può generare fenomeni di intolleranza ed esasperazione. Concause della violenza domestica possono essere poi l alcolismo e le varie forme di disagio psichico. La risposta che in tanti casi in Italia viene data al bisogno di cura degli anziani è quella delle assistenti familiari, nella grande maggioranza donne immigrate, spesso clandestine. Le badanti, come vengono comunemente chiamate, sono figure che stanno integrando o sostituendo le insufficienti risorse umane delle famiglie e dei servizi. Tale tipologia di relazione di cura, a cui le assistenti familiari si rendono disponibili come fonte di reddito e in rapporto al proprio progetto migratorio, può sfociare in forme di violenza e abuso, che possono manifestarsi non solo verso l assistito, ma anche nel 5

6 reciproco, verso la badante; in questo secondo caso si tratta di casi di violenza fisica, psicologica o sessuale frequentemente collegati alla condizione di clandestinità, che agisce come fattore di condizionamento. La clandestinità è una componente spesso presente anche nel fenomeno della violenza nei confronti delle persone anziane da parte delle assistenti familiari, che sovente sono prive di formazione adeguata alle funzioni che svolgono, con pochi o nulli rapporti con i medici e i servizi di assistenza e che si ritrovano ad operare in condizioni di isolamento. Siamo in presenza di relazioni forzate, aggravate, specie nei casi di progetti migratori a breve termine, da orari senza riposo e dall accumulo di stress, con scarse possibilità di trovare, senza un aiuto, una via di uscita. Vi sono poi le situazioni patologiche, come quelle causate dall alcolismo. Le forme di violenza e abuso da parte delle assistenti familiari possono essere di tipo economico, (cioè sottrazione di beni o di risorse), di tipo fisico, (maltrattamenti o vere e proprie violenze), o di tipo omissivo, per la mancanza di interventi necessari o per atti impropri, (scarsa cura, igiene, malnutrizione, disidratazione, ecc). Queste ultime fattispecie, in particolare, possono derivare dalla poca o nulla formazione delle assistenti familiari e dall assenza di competenze necessarie per gestire le situazioni, più complesse, come quelle nelle quali la persona assistita è affetta da gravi deficit cognitivi. La crescita della popolazione anziana, (oggi gli anziani sono 12 milioni, ma il trend è in continuo aumento), e l assenza di un adeguata politica che affronti i problemi della non autosufficienza e della domiciliarità delle cure, insieme alla riduzione delle risorse ai comuni destinate ai servizi, portano sovente a risolvere i problemi con l istituzionalizzazione degli anziani, che subiscono così il trauma dell abbandono della propria casa e del contesto familiare e la perdita di relazioni affettive e sociali. Inoltre, negli istituti di ricovero, essi sono sottoposti a regole rigide, sveglia e pasti a orari impossibili, mancata fruizione di spazi esterni, ecc. A tale condizione, purtroppo, si aggiungono a volte forme di violenza e abuso che non emergono, se non nei casi più gravi. 6

7 Per questo avevamo chiesto ai NAS dell Arma dei Carabinieri di parlarci dell opera di controllo che svolgono e dei dati risultanti dalle ispezioni da loro condotte, nonché di fornirci il loro punto di vista sul fenomeno della violenza agli anziani nelle istituzioni e quali azioni di prevenzione sono utili. Purtroppo la concomitanza oggi con lo svolgersi di operazioni che li impegnano ha impedito la loro partecipazione. Forse ci avrebbero parlato dei casi limite che abbiamo appreso dalla stampa, quello delle case di riposo lager, con le persone legate ai letti e in condizioni fisiche e igieniche incommentabili; ma anche dei vari gradi di violenza e abuso che probabilmente hanno potuto riscontrare, maltrattamenti fisici, costrizioni e violenze psicologiche, comportamenti omissivi o carenza di cure, somministrazione di tranquillanti e sedativi agli assistiti per sostenere un organizzazione del lavoro con pochi addetti. Il problema consiste nel fatto che c è anche una imprenditoria priva di scrupoli o infiltrata dalla criminalità organizzata che vede nelle case di riposo l occasione di ingenti profitti da realizzare attraverso tariffe sproporzionate, minimo trattamento assistenziale, sfruttamento del personale con turni continui e un sovraccarico di lavoro che provoca stress e può sfociare in comportamenti intolleranti e violenti. Essenziale in questi casi è il controllo pubblico e quello della comunità circostante, ma i casi limite scoperti dai Nas e denunciati dalla stampa dimostrano che c è un grande vuoto da colmare. Proprio il mese scorso è partita una ricerca promossa dallo Spi e dalla Fp Cgil sulla residenzialità e semi-residenzialità degli anziani, che consentirà di avere elementi in termini strutturali, organizzativi e gestionali più analitici e che fornirà una base conoscitiva appropriata per iniziative anche in questo campo. Che fare. Le prospettive non sono ottimistiche, l aumento del numero delle persone anziane, accompagnato dalla riduzione della natalità, provoca un assottigliamento delle reti familiari e, quindi, sempre più famiglie non in grado di assicurare l assistenza necessaria alla parte più fragile della popolazione. 7

8 Molti paesi con problemi meno rilevanti o analoghi al nostro hanno risposto integrando le funzioni svolte dalle famiglie con lo sviluppo dei servizi e la disponibilità di risorse pubbliche. In Italia, invece, si agisce all inverso, si riducono servizi e risorse e si fa appello alla famiglia perché funzioni da ammortizzatore sociale e supplisca all arretramento delle funzioni svolte dal pubblico. In questo quadro, senza un cambiamento delle politiche rivolte agli anziani e alle famiglie, cambiamento che rivendichiamo, le risposte probabili saranno un aumento del ricorso alle badanti e alla istituzionalizzazione degli anziani più fragili e soli. Pertanto, non potrà che aumentare anche il rischio di violenza e abusi sulle persone anziane e sarà ancora più indispensabile un intervento di prevenzione e contrasto. In questa direzione è necessario anzitutto educare le persone a riconoscere gli indizi di abuso o anche le situazioni che possono sfociare in un abuso, come nel caso delle persone incaricate di assistere gli anziani che sopportano un carico di lavoro eccessivo. La formazione diviene essenziale, così come la definizione di linee guida o protocolli, che supportino gli operatori (medici di famiglia, servizi di pronto soccorso, consultori familiari, assistenti sociali, ecc) a riconoscere gli indizi di abuso e ad adottare le azioni appropriate. In questi casi, inoltre, occorre prestare assistenza sia alle vittime degli abusi che a coloro che li commettono, perché sono spesso anch essi vittime di una situazione di costrizione. Intervenire in questo campo richiede, quindi, strategie multiple e sinergiche, sul piano dei servizi e delle strutture, sull area delle condotte sociali e culturali e sull azione di una pluralità di soggetti che devono fare rete, quali la famiglia, il volontariato sociale, gli operatori dei servizi e dei distretti sociosanitari, gli operatori dei consultori familiari, le unità operative di pronto soccorso, gli amministratori di sostegno, i medici di medicina generale, i medici legali, le forze dell ordine e la giustizia civile e penale. Vi è, quindi, un ampio campo nel quale la contrattazione sociale può intervenire, a partire innanzitutto dal rafforzamento, dalla implementazione e dalla diffusione delle buone pratiche relative ai risultati realizzati con la contrattazione sociale promossa dallo Spi, come i registri delle assistenti familiari, i percorsi di formazione 8

9 dedicati al lavoro di cura, il sostegno alle famiglie attraverso i servizi e gli interventi economici, l accreditamento delle strutture residenziali per gli anziani, insieme a norme più stringenti relative alla concessione di autorizzazioni per il funzionamento di tali strutture e la definizione di standard minimi nazionali adeguati. Il giusto approccio al problema della violenza contro le persone anziane consiste certamente nell indispensabile intervento di prevenzione e contrasto, di assistenza e terapia delle vittime, di ascolto, di accoglienza, di presa in carico riparatrice per evitare che la vittima venga ricacciata nel silenzio, ma risiede anche nella costruzione di una rete di prevenzione sociale partecipata, che inserisca il bisogno di rassicurazione degli anziani in un progetto globale di miglioramento della qualità della vita, mettendo in condizione l anziano di rafforzare la propria capacità di risposta e l autostima, con la riscoperta dei legami sociali e la costruzione di spazi di socialità. Ciò può essere realizzato anche attraverso interventi sulla vivibilità e la qualità della vita urbana, capaci di esaltarne gli aspetti relazionali e che consentano la permanenza degli anziani nel loro ambiente familiare e sociale, agevolandone l integrazione in reti di vicinato, sostenendoli con servizi idonei e valorizzandone il ruolo attivo nella comunità. Per vivere l altra gioventù sicuri e liberi. 9

Criteri di selezione del collettivo e definizioni

Criteri di selezione del collettivo e definizioni Appendice A Criteri di selezione del collettivo e definizioni Introduzione L indagine sull integrazione sociale delle persone con disabilità è stata realizzata nell ambito del progetto Sistema di Informazione

Dettagli

INTRODUZIONE ALL ABUSO AGLI ANZIANI IN FINLANDA

INTRODUZIONE ALL ABUSO AGLI ANZIANI IN FINLANDA ABUSE IN FINNISH ELDERLY CARE INTRODUZIONE ALL ABUSO AGLI ANZIANI IN FINLANDA Henriikka Laurola Carpi, Italy, May 2015 ABUSE IN FINNISH CONTENUTI ELDERLY CARE Suvanto Chi siamo Definizioni Prevalenza in

Dettagli

5 La popolazione disabile

5 La popolazione disabile 5 La popolazione disabile Problematiche inerenti alle fonti dei dati sulla disabilità L Osservatorio per le politiche sociali dell Amministrazione Provinciale ha intrapreso un complesso lavoro di censimento

Dettagli

Organizzazione dei Servizi Sociali. Sono i due capisaldi posti alle fondamenta della società occidentale come oggi la conosciamo.

Organizzazione dei Servizi Sociali. Sono i due capisaldi posti alle fondamenta della società occidentale come oggi la conosciamo. 1 Organizzazione dei Servizi Sociali Minori e famiglia Scienze filosofiche e dell educazione Prof. Mauro Serio 2 Famiglia e lavoro Sono i due capisaldi posti alle fondamenta della società occidentale come

Dettagli

Raccomandazione in favore del riconoscimento giuridico del lavoro di cura del familiare assistente

Raccomandazione in favore del riconoscimento giuridico del lavoro di cura del familiare assistente Raccomandazione in favore del riconoscimento giuridico del lavoro di cura del familiare assistente Preambolo Si intende per familiare assistente un membro della famiglia che si prende cura in via principale,

Dettagli

REGOLAMENTO PER PRESTAZIONI DI ASSISTENZA DOMICILIARE, TRASPORTO SOCIALE E TELESOCCORSO

REGOLAMENTO PER PRESTAZIONI DI ASSISTENZA DOMICILIARE, TRASPORTO SOCIALE E TELESOCCORSO REGOLAMENTO PER PRESTAZIONI DI ASSISTENZA DOMICILIARE, TRASPORTO SOCIALE E TELESOCCORSO Approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 443 del 11/12/1989. Art. 1 Oggetto del servizio Il presente Regolamento

Dettagli

Ministero della Salute

Ministero della Salute Ministero della Salute Direzione generale della comunicazione e dei rapporti europei ed internazionali INFORMATIVA OMS: MALTRATTAMENTI AGLI ANZIANI Traduzione non ufficiale a cura di Katia Demofonti -

Dettagli

La violenza sulle donne è una violazione dei Diritti Umani come stabilito, per la prima volta nel 1992 dalla Raccomandazione n.

La violenza sulle donne è una violazione dei Diritti Umani come stabilito, per la prima volta nel 1992 dalla Raccomandazione n. Piano d azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere Sala Polifunzionale Presidenza del Consiglio dei Ministri Roma, 7 maggio 2015 Il Piano attua la Convenzione sulla prevenzione e la lotta

Dettagli

L. 162/98 2000 353 123 230 1.337.964,89 2001 688 580 108 4.155.265,27 2002 1.648 1.524 124 10.516.445,00 2003 2.618 2.344 274 13.463.

L. 162/98 2000 353 123 230 1.337.964,89 2001 688 580 108 4.155.265,27 2002 1.648 1.524 124 10.516.445,00 2003 2.618 2.344 274 13.463. L. 162/98 Anno di presentazione Piani presentati Piani finanziati Piani esclusi Costo annuale 2000 353 123 230 1.337.964,89 2001 688 580 108 4.155.265,27 2002 1.648 1.524 124 10.516.445,00 2003 2.618 2.344

Dettagli

IL CONSULTORIO dalle donne...per le donne

IL CONSULTORIO dalle donne...per le donne IL CONSULTORIO dalle donne...per le donne Tratto da il Corriere della Sera -66 ottobre 2008 Che compresero, attraverso la sofferenza di molte di loro, che il benessere delle donne poteva venire solo dalla

Dettagli

non siamo bambole Gruppo Assembleare Regione Emilia-Romagna

non siamo bambole Gruppo Assembleare Regione Emilia-Romagna non siamo bambole Gruppo Assembleare Regione Emilia-Romagna siamo non bambole Cercasi donne appassionate che vogliono cambiare la politica e migliorare il Paese Vorrei che la conferenza delle donne dell

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato NACCARATO

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato NACCARATO Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 1552 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato NACCARATO Disciplina per l affido dell anziano e dell adulto per la salvaguardia del diritto

Dettagli

Violenza sugli anziani

Violenza sugli anziani Violenza sugli anziani Una Ricerca nella cittá di Bolzano dell Azienda Servizi Sociali di Bolzano Distretto Sociale Oltrisarco Aslago Giornata informativa: Maltrattamento nei confronti della popolazione

Dettagli

S E N A T O D E L L A R E P U B B L I C A

S E N A T O D E L L A R E P U B B L I C A S E N A T O D E L L A R E P U B B L I C A X I I I L E G I S L A T U R A N. 207 D I S E G N O D I L E G G E d iniziativa dei senatori SALVATO e CARCARINO COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 9 MAGGIO 1996 Norme

Dettagli

1. Il minore ha diritto di crescere ed essere educato nell ambito della propria famiglia.

1. Il minore ha diritto di crescere ed essere educato nell ambito della propria famiglia. Nuovo testo della Legge n. 184 del 1983 Diritto del minore ad una famiglia come modificata dalla legge del 28/3/2001 n. 149 TITOLO I Principi generali Art. 1 1. Il minore ha diritto di crescere ed essere

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI Indice : 1. Scopo del protocollo 2. Invio 3. Verifiche 2.1 tipologia dell utenza 2.2 procedura segnalazione 2.3 procedura

Dettagli

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione

Dettagli

Ruolo della famiglia nella gestione della disabilità

Ruolo della famiglia nella gestione della disabilità Associazione Culturale G. Dossetti MALATTIE RARE E DISABILITA Palazzo Marini Camera dei Deputati Roma,1 Dicembre 2006 Ruolo della famiglia nella gestione della disabilità Anna Maria Comito Presidente COFACE-Handicap

Dettagli

*Perché parliamo di. genere e salute. augusta.angelucci@alice.it

*Perché parliamo di. genere e salute. augusta.angelucci@alice.it *Perché parliamo di genere e salute augusta.angelucci@alice.it La conferenza di PechIno 1995 ha a introdotto i principi di : EMPOWERMENT E GENDER MAINSTREAMING 28/10/15 La Conferenza ha adottato la Piattaforma

Dettagli

La mediazione sociale di comunità

La mediazione sociale di comunità La mediazione sociale di comunità Percorso di formazione destinato agli operatori e alle operatrici del numero verde contro la tratta della Provincia di Milano Elvio Raffaello Martini Agosto 2008 MartiniAssociati

Dettagli

LA VIOLENZA SULLE DONNE E LE STRADE PER LA PREVENZIONE. Assessorato alle Politiche attive di Cittadinanza, Diritti Sociali e Parità

LA VIOLENZA SULLE DONNE E LE STRADE PER LA PREVENZIONE. Assessorato alle Politiche attive di Cittadinanza, Diritti Sociali e Parità LA VIOLENZA SULLE DONNE E LE STRADE PER LA PREVENZIONE Assessorato alle Politiche attive di Cittadinanza, Diritti Sociali e Parità 1 I numeri della violenza nei confronti delle donne in Italia ancora non

Dettagli

COMUNE DI INARZO. Provincia di Varese REGOLAMENTO PER I SERVIZI DI ASSISTENZA DOMICILIARE

COMUNE DI INARZO. Provincia di Varese REGOLAMENTO PER I SERVIZI DI ASSISTENZA DOMICILIARE COMUNE DI INARZO Provincia di Varese REGOLAMENTO PER I SERVIZI DI ASSISTENZA DOMICILIARE Art. 1 Il Comune di Inarzo istituisce per i residenti il Servizio di Assistenza Domiciliare (S.A.D.) agli anziani

Dettagli

PROGETTO ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI

PROGETTO ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI PROGETTO ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI PIANO DISTRETTUALE DEGLI INTERVENTI del Distretto socio-sanitario di Corigliano Calabro Rif. Decreto Regione Calabria n. 15749 del 29/10/2008 ANALISI DELBISOGNO

Dettagli

La riforma dell ISEE. Il nuovo ISEE:

La riforma dell ISEE. Il nuovo ISEE: Cos è l ISEE? L ISEE è un indicatore che valuta la situazione economica delle famiglie ed è utilizzato come base per: fissare soglie oltre le quali non è ammesso l accesso alle prestazioni sociali e sociosanitarie

Dettagli

Progetto Diocesano TALITA KUM CARITAS DIOCESANA CALTAGIRONE CALTAGIRONE 4 OTTOBRE 2013 SEMINARIO ESTIVO H. 18,30

Progetto Diocesano TALITA KUM CARITAS DIOCESANA CALTAGIRONE CALTAGIRONE 4 OTTOBRE 2013 SEMINARIO ESTIVO H. 18,30 Progetto Diocesano TALITA KUM CARITAS DIOCESANA CALTAGIRONE CALTAGIRONE 4 OTTOBRE 2013 SEMINARIO ESTIVO H. 18,30 Da dove siamo partiti La Diocesi e la Caritas hanno cercato sempre più di configurarsi come

Dettagli

SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA

SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA N. 3338 DISEGNO DI LEGGE d iniziativa dei senatori BISCARDINI, CASILLO, CREMA, LABELLARTE e MARINI COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 10 MARZO 2005 Modifiche alla legge

Dettagli

La sicurezza sul lavoro. Concetti di base e accenni alla normativa vigente

La sicurezza sul lavoro. Concetti di base e accenni alla normativa vigente La sicurezza sul lavoro Concetti di base e accenni alla normativa vigente BENVENUTI! Contenuti: - Cenni storici; - Concetti di base: Infortunio e Malattia lavoro-corr. Pericolo Rischio Valutazione dei

Dettagli

Art. 1 (Finalità) Art. 2 (Funzioni della Regione)

Art. 1 (Finalità) Art. 2 (Funzioni della Regione) LEGGE REGIONE MARCHE 11 NOVEMBRE 2008, N. 32 Art. 1 (Finalità) Art. 2 (Funzioni della Regione) Art. 3 (Istituzione del Forum permanente) Art. 4 (Iniziative di prevenzione) Art. 5 (Informazione) Art. 6

Dettagli

I processi decisionali all interno delle coppie

I processi decisionali all interno delle coppie 9 aprile 2003 I processi decisionali all interno delle coppie Nel 2001 l indagine Panel europeo sulle famiglie ha dedicato una particolare attenzione agli aspetti legati ai processi decisionali all interno

Dettagli

MODALITA DI COMPARTECIPAZIONE AL COSTO DELLE PRESTAZIONI DA PARTE DELL UTENTE PER I SERVIZI DOMICILIARI, SEMIRESIDENZIALI E RESIDENZIALI

MODALITA DI COMPARTECIPAZIONE AL COSTO DELLE PRESTAZIONI DA PARTE DELL UTENTE PER I SERVIZI DOMICILIARI, SEMIRESIDENZIALI E RESIDENZIALI MODALITA DI COMPARTECIPAZIONE AL COSTO DELLE PRESTAZIONI DA PARTE DELL UTENTE PER I SERVIZI DOMICILIARI, SEMIRESIDENZIALI E RESIDENZIALI La L.R. 41/2005 all art. 2 sancisce il carattere di universalità

Dettagli

FAMIGLIE AL CENTRO: Dott. Paola Mosa Roma 24 maggio 2013

FAMIGLIE AL CENTRO: Dott. Paola Mosa Roma 24 maggio 2013 FAMIGLIE AL CENTRO: funzioni di ascolto, orientamento e accompagnamento sociale delle famiglie all interno dei gruppi associati dei Medici di Medicina Generale Dott. Paola Mosa Roma 24 maggio 2013 Il contesto

Dettagli

Progetto educativo per bambini 2014 I NUOVI MEZZI EDUCATIVI I MASS-MEDIA: CONOSCIAMO BENE IL LORO OPERARE NELLA NOSTRA SOCIETA?

Progetto educativo per bambini 2014 I NUOVI MEZZI EDUCATIVI I MASS-MEDIA: CONOSCIAMO BENE IL LORO OPERARE NELLA NOSTRA SOCIETA? Progetto educativo per bambini 2014 I NUOVI MEZZI EDUCATIVI I MASS-MEDIA: CONOSCIAMO BENE IL LORO OPERARE NELLA NOSTRA SOCIETA? Sac. Don Magloire Nkounga Dott. D Ambrosio Giuseppina 1 Quando ci possono

Dettagli

IL SERVIZIO DOMICILIARE

IL SERVIZIO DOMICILIARE CASA ALBERGO PER ANZIANI Sistema qualità certificato COMUNE DI LENDINARA IL SERVIZIO DOMICILIARE Questo opuscolo riporta brevemente le principali informazioni per aiutarvi a capire meglio il servizio domiciliare,

Dettagli

La multidisciplinarietà delle cure a casa: quali competenze. F. Saverio Proia Ministero della Salute

La multidisciplinarietà delle cure a casa: quali competenze. F. Saverio Proia Ministero della Salute III GIORNATA NAZIONALE DELLE CURE A CASA Qualità, tecnologie e sostenibilità nelle cure domiciliari Ospedale S. Giovanni Calibita Fatebenefratelli, Sala Assunta Isola Tiberina, Roma 12 settembre 2011 -

Dettagli

COMUNE DI REVERE PROVINCIA DI MANTOVA REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE

COMUNE DI REVERE PROVINCIA DI MANTOVA REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE COMUNE DI REVERE PROVINCIA DI MANTOVA REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE Approvato con delibera della Giunta Comunale n. 51 del 25/05/2002 INDICE Art. 1 - oggetto pag. 2 Art. 2 - finalità

Dettagli

Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi

Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi Rel. sig. Giancarlo Cavallin Volontarinsieme Coordinamento delle Associazioni di volontariato della provincia di Treviso. Gruppo Salute, ospedale

Dettagli

Comune di Jesi. Protocollo d intesa

Comune di Jesi. Protocollo d intesa Comune di Jesi Protocollo d intesa TRA LA PREFETTURA DI ANCONA, IL COMUNE DI JESI, LE FORZE DELL ORDINE, L UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE, IL C.I.O.F., L ASUR ZONA TERRITORIALE 5, L AMBITO TERRITORIALE

Dettagli

L ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLE MARCHE

L ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLE MARCHE Mozione n. 684 presentata in data 3 giugno 2014 a iniziativa dei Consiglieri Busilacchi, D'Anna, Camela, Comi, Bugaro, Perazzoli, Pieroni, Badiali, Eusebi, Foschi, Natali Progetto di Parent Training L

Dettagli

OGGETTO: Il nuovo Isee

OGGETTO: Il nuovo Isee Informativa per la clientela di studio del 04.12.2013 Ai gentili Clienti Loro sedi OGGETTO: Il nuovo Isee Gentile Cliente, con la stesura del presente documento informativo intendiamo metterla a conoscenza

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE LAFFRANCO, BIANCONI

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE LAFFRANCO, BIANCONI Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 572 PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI LAFFRANCO, BIANCONI Disciplina della professione di educatore di asilo nido e istituzione

Dettagli

Area Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS

Area Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS Area Persone Anziane Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS OBIETTIVI Scopo del servizio è permettere agli anziani, parzialmente o totalmente non

Dettagli

Sostenere i disabili e le loro famiglie nella costruzione di prospettive di vita autonoma (dopo di noi)

Sostenere i disabili e le loro famiglie nella costruzione di prospettive di vita autonoma (dopo di noi) Sostenere i Il problema I temi che si definiscono dopo di noi legati alle potenzialità e autonoma dei disabili - hanno un impatto sociale estremamente rilevante. In primo luogo va sottolineato che, per

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

REGOLAMENTO SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI

REGOLAMENTO SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI ENTE D AMBITO SOCIALE N. 34 VESTINA REGOLAMENTO SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI 1 Articolo 1 DEFINIZIONI 1. Ai fini del presente regolamento per Piano Sociale di zona si intende quel provvedimento

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 30 DEL 09-09-1998 REGIONE LIGURIA

LEGGE REGIONALE N. 30 DEL 09-09-1998 REGIONE LIGURIA LEGGE REGIONALE N. 30 DEL 09-09-1998 REGIONE LIGURIA RIORDINO E PROGRAMMAZIONE DEI SERVIZI SOCIALI DELLA REGIONE E MODIFICHE ALLA LEGGE REGIONALE 8 AGOSTO 1994 N. 42 IN MATERIA DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO

Dettagli

Una prima definizione del fenomeno

Una prima definizione del fenomeno Una prima definizione del fenomeno " dovrebbero essere definiti poveri quegli individui, famiglie e gruppi di persone le cui risorse materiali, culturali e sociali sono così limitate da escluderli dallo

Dettagli

LINEE GUIDA PER I PIANI DI ZONA

LINEE GUIDA PER I PIANI DI ZONA Milano Milano LINEE GUIDA PER I PIANI DI ZONA La legge 328/00 attribuisce agli enti locali, alle regioni ed allo Stato il compito di realizzare la programmazione degli interventi e delle risorse del sistema

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO SOCIALE

REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO SOCIALE REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO SOCIALE Art. 1 (Istituzione del servizio) Il Comune di Fossalto promuove il benessere dei propri cittadini, con il fine di inserire ed integrare socialmente

Dettagli

SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN

SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN (Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: COMUNE DI MATINO 2) Codice di accreditamento: NZ03254 3) Albo e classe di iscrizione:

Dettagli

R e g i o n e L a z i

R e g i o n e L a z i o R e g i o n e L a z i Titolo del Progetto o del programma: Siamo sicuri che si può lavorare sicuri Identificativo della linea o delle linee di intervento generale/i: Prevenzione degli eventi infortunistici

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d

DELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d 32 Oggetto: Istituzione della rete di cure palliative della d Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto del

Dettagli

Lo sportello Unico Socio Sanitario Integrato Servizi Domiciliari

Lo sportello Unico Socio Sanitario Integrato Servizi Domiciliari Lo sportello Unico Socio Sanitario Integrato Servizi Domiciliari Consorzio Intercomunale per la gestione dei servizi socio-assistenziali dell Ovestticino (Comune di Cameri, Cerano, Galliate, Romentino,

Dettagli

Tab. 1 Servizi per macro aree di assistenza nella diocesi di Milano

Tab. 1 Servizi per macro aree di assistenza nella diocesi di Milano INTRODUZIONE Nel corso del 2010 si è svolto il Censimento nazionale dei servizi sanitari, socio-sanitari e socioassistenziali collegati con la Chiesa Cattolica, promosso congiuntamente dall Ufficio nazionale

Dettagli

CORSI RICONOSCIUTI REGIONE LAZIO

CORSI RICONOSCIUTI REGIONE LAZIO CORSI RICONOSCIUTI REGIONE LAZIO I corsi riconosciuti dalla regione Lazio sono: Corso di addetto ai servizi di controllo delle attività di intrattenimento e di spettacolo in luoghi aperti al pubblico o

Dettagli

C I T T A D I E R I C E PROVINCIA DI TRAPANI

C I T T A D I E R I C E PROVINCIA DI TRAPANI C I T T A D I E R I C E PROVINCIA DI TRAPANI SETTORE VIII SERVIZI SOCIALI, POLITICHE GIOVANILI E SPORT PROGETTO DOPOSCUOLA PINOCCHIO 1 PREMESSA Nell'ambito del programma degli interventi e servizi socio-assistenziali,

Dettagli

ALLEGATO 1 BANDO DI GARA PER LACREAZIONE DI UNA SHORT LIST DI FORNITORI DI SERVIZI DI CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO DELLE DONNE

ALLEGATO 1 BANDO DI GARA PER LACREAZIONE DI UNA SHORT LIST DI FORNITORI DI SERVIZI DI CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO DELLE DONNE ALLEGATO 1 BANDO DI GARA PER LACREAZIONE DI UNA SHORT LIST DI FORNITORI DI SERVIZI DI CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO DELLE DONNE SERVIZI RIPARTITI PER TARGET DI RIFERIMENTO Centro diurno per

Dettagli

COSA HA VERAMENTE DETTO IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE

COSA HA VERAMENTE DETTO IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE 75 i dossier www.freefoundation.com COSA HA VERAMENTE DETTO IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE NEL RAPPORTO CONCLUSIVO DELLA MISSIONE IN ITALIA DEL 3-16 MAGGIO 17 maggio 2012 a cura di Renato Brunetta EXECUTIVE

Dettagli

Comune di Azzanello Provincia di Cremona

Comune di Azzanello Provincia di Cremona Comune di Azzanello Provincia di Cremona Regolamento del servizio di assistenza domiciliare prestato dal Comune di Azzanello Approvato con deliberazione di Giunta Comunale n. 47 del 28.10.1996. INDICE

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL CENTRO DIURNO PER ANZIANI DI VIA KENNEDY

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL CENTRO DIURNO PER ANZIANI DI VIA KENNEDY CITTA DI CONEGLIANO PROVINCIA DI TREVISO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL CENTRO DIURNO PER ANZIANI DI VIA KENNEDY - Approvato con del. C.C. n. 80-640 del 26.10.1993 (CO.RE.CO. prot. n. 8555 del 15.11.1993)

Dettagli

REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE ANZIANI

REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE ANZIANI SETTEMBRE 2008 REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE ANZIANI Relazione tecnica Il presente regolamento è lo strumento di cui si sono dotati i Comuni del Distretto 5, secondo quanto previsto dalla

Dettagli

L educatore in pediatria. Per un profilo professionale

L educatore in pediatria. Per un profilo professionale L educatore in pediatria Per un profilo professionale L educatore sanitario in pediatria L educatore sanitario è quel professionista chiamato in causa affinché a ciascun individuo sia permesso di riconoscere

Dettagli

I NUMERI DELLE DONNE

I NUMERI DELLE DONNE 1. Donne accolte nelle strutture lombarde Anni 2002-2007-2009 2. Donne accolte nelle strutture lombarde per classi di età - Anno 2009 3. Donne accolte nelle strutture lombarde per nazionalità - Anno 2009

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE. Notizie Operative ed Informazioni Pratiche

CARTA DEI SERVIZI SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE. Notizie Operative ed Informazioni Pratiche CARTA DEI SERVIZI SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE Notizie Operative ed Informazioni Pratiche 15/04/2014 ESTRATTO notizie operative ed informazioni pratiche numeri utili Relativi al servizio di Assistenza

Dettagli

Corso di laurea in servizio sociale Sede di Biella Anno accademico 2008-2009 Prof.ssa Elisabetta Donati Lezione n. 6

Corso di laurea in servizio sociale Sede di Biella Anno accademico 2008-2009 Prof.ssa Elisabetta Donati Lezione n. 6 Dopo la separazione: affidamento dei figli e madri sole Corso di laurea in servizio sociale Sede di Biella Anno accademico 2008-2009 Prof.ssa Elisabetta Donati Lezione n. 6 1 L affidamento dei figli: a

Dettagli

IL RISCHIO DI NON AUTOSUFFICIENZA PER GLI ANZIANI TRA RISPOSTE PUBBLICHE E PRIVATE

IL RISCHIO DI NON AUTOSUFFICIENZA PER GLI ANZIANI TRA RISPOSTE PUBBLICHE E PRIVATE Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Facoltà di Sociologia Corso di Laurea Specialistica in Scienze per le Politiche Sociali e del Terzo Settore IL RISCHIO DI NON AUTOSUFFICIENZA PER GLI ANZIANI

Dettagli

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice INSEGNAMENTO DI PSICOLOGIA DELL ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE LEZIONE I ORIENTAMENTO E PSICOLOGIA PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 L orientamento: significato e tipologie ---------------------------------------------------------------

Dettagli

NON CHIUDERE UN OCCHIO. La violenza domestica si deve prevenire si può prevenire

NON CHIUDERE UN OCCHIO. La violenza domestica si deve prevenire si può prevenire La violenza domestica si deve prevenire si può prevenire Perché questo progetto? La violenza domestica o intrafamiliare è una violenza di genere (il più delle volte le vittime sono le donne, i responsabili

Dettagli

PROPOSTA DI DELIBERA

PROPOSTA DI DELIBERA COMUNE DI COMO PROPOSTA DI DELIBERA Oggetto: ISTITUZIONE DEL REGISTRO DELLE DICHIARAZIONI ANTICIPATE DI VOLONTA Il consiglio comunale di Como Premesso che: - Con l espressione testamento biologico (o anche

Dettagli

PROGETTO UILP Basilicata SPORTELLO ASCOLTO UN PROGETTO SPERIMENTALE E INNOVATIVO

PROGETTO UILP Basilicata SPORTELLO ASCOLTO UN PROGETTO SPERIMENTALE E INNOVATIVO Potenza,19 settembre 2014 PROGETTO UILP Basilicata SPORTELLO ASCOLTO UN PROGETTO SPERIMENTALE E INNOVATIVO I primi segni di invecchiamento iniziano con il pensionamento, perché nella nostra società l uomo

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE SBROLLINI, SCUVERA

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE SBROLLINI, SCUVERA Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 1479 PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI SBROLLINI, SCUVERA Disposizioni per la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili di

Dettagli

La mediazione familiare nel contesto dei servizi consultoriali

La mediazione familiare nel contesto dei servizi consultoriali La mediazione familiare nel contesto dei servizi consultoriali I servizi di supporto alla persona, alla famiglia e alla comunità Qualificazione e sviluppo della mediazione familiare a Firenze Firenze,

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

Viale Trastevere, 251 Roma

Viale Trastevere, 251 Roma PROGETTO SPORTELLO DI ASCOLTO ATTIVITA DI COUNSELING PSICOLOGICO RIVOLTO AGLI STUDENTI, INSEGNANTI E FAMIGLIE ISTITUTO SAN GAETANO Viale Trastevere, 251 Roma ANNO SCOLASTICO 2014-2015 Una proposta a cura

Dettagli

Chi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981

Chi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Chi sono Francesco lo Basso Molfetta (Ba) Progettista di Formazione Giudice di Gara dal 1972 Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Esperienze specifiche: Tutor Progetto Formazione Giovani Obiettivi Acquisire

Dettagli

LA RETE LOCALE PER LE VITTIME DI VIOLENZA

LA RETE LOCALE PER LE VITTIME DI VIOLENZA LA RETE LOCALE PER LE VITTIME DI VIOLENZA Relatrice dott.ssa M.Milano Vicepresidente Me.Dea Associazione di Promozione Sociale di Contrasto alla Violenza Contro la Donna ME.DEA UN TASSELLO DELLA RETE Ogni

Dettagli

ProWelfare: il Welfare Occupazionale Volontario in 8 Paesi UE

ProWelfare: il Welfare Occupazionale Volontario in 8 Paesi UE PROWELFARE / ProWelfare: il Welfare Occupazionale Volontario in 8 Paesi UE Iniziano i nostri approfondimenti sulla ricerca promossa dalla Commissione Europea per mappare la situazione in diversi Stati

Dettagli

CHE FARE? - Ruolo dei medici e delle sue organizzazioni - Centralità della Formazione - Una rivoluzione culturale

CHE FARE? - Ruolo dei medici e delle sue organizzazioni - Centralità della Formazione - Una rivoluzione culturale CHE FARE? - Ruolo dei medici e delle sue organizzazioni - Centralità della Formazione - Una rivoluzione culturale 1 I Medici come si inseriscono sui temi ambientali oggi? I medici rappresentano per la

Dettagli

Il disagio economico delle famiglie

Il disagio economico delle famiglie delle famiglie Cristina Freguja Dirigente Servizio Condizioni economiche delle famiglie Cagliari, 17 settembre 2010 Gli indicatori di deprivazione materiale L indagine reddito e condizioni di vita EU-SILC

Dettagli

Le Attività Sociali SAN BONIFACIO Corso OPERATORI-SOCCORRITORI P.C. 02/10/2010. In emergenza

Le Attività Sociali SAN BONIFACIO Corso OPERATORI-SOCCORRITORI P.C. 02/10/2010. In emergenza Le Attività Sociali SAN BONIFACIO Corso OPERATORI-SOCCORRITORI P.C. 02/10/2010 In emergenza I Volontari CRI Impegnati anche nel Sociale? SI! Prevenire e lenire le sofferenze delle persone, rispettare la

Dettagli

Che cosa è l Affidamento?

Che cosa è l Affidamento? Che cosa è l Affidamento? L affidamento,, diversamente dall adozione adozione, è l accoglienza temporanea nella propria casa di un bambino o di un ragazzo. A Torino esiste sin dal 1976,, a livello nazionale

Dettagli

PRESENTAZIONE Mostra VIOLENZA ASSISTITA

PRESENTAZIONE Mostra VIOLENZA ASSISTITA PRESENTAZIONE Mostra VIOLENZA ASSISTITA La nostra Associazione Mariposa si pone come obiettivo quello di approfondire la percezione ed il grado di conoscenza del tema della violenza assistita dai minori

Dettagli

PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE

PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE Esiste l immagine del disabile intellettivo come persona adulta nella mia mente? Quali sono i maggiori ostacoli che i famigliari/ operatori incontrano nella costruzione di un

Dettagli

PROGETTO SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE INTERVENTI PER LA PRESA IN CARICO E IL TRATTAMENTO DI MINORI VITTIME DI ABUSO NELL AREA VASTA FIRENZE

PROGETTO SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE INTERVENTI PER LA PRESA IN CARICO E IL TRATTAMENTO DI MINORI VITTIME DI ABUSO NELL AREA VASTA FIRENZE Allegato B PROGETTO SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE INTERVENTI PER LA PRESA IN CARICO E IL TRATTAMENTO DI MINORI VITTIME DI ABUSO NELL AREA VASTA FIRENZE PREMESSA Negli ultimi anni l attenzione al disagio in generale,

Dettagli

Gruppo 1 I SERVIZI PER LA NON AUTOSUFFICIENZA TRA NUOVE DINAMICHE SOCIALI E SOSTENIBILITA ECONOMICA

Gruppo 1 I SERVIZI PER LA NON AUTOSUFFICIENZA TRA NUOVE DINAMICHE SOCIALI E SOSTENIBILITA ECONOMICA Gruppo 1 I SERVIZI PER LA NON AUTOSUFFICIENZA TRA NUOVE DINAMICHE SOCIALI E SOSTENIBILITA ECONOMICA Il contesto demografico, epidemiologico e sociale Gli anziani a Cesena Aumento del 35% della popolazione

Dettagli

Il nuovo Isee (DPCM 159/2013) e la non autosufficienza

Il nuovo Isee (DPCM 159/2013) e la non autosufficienza Il nuovo Isee (DPCM 159/2013) e la non autosufficienza Raffaele Fabrizio Direzione generale Sanità e politiche sociali Regione ER Bologna 3 aprile 2014 Cosa prevede il DPCM 159/2013 per le prestazioni

Dettagli

Come fare una scelta?

Come fare una scelta? Come fare una scelta? Don Alberto Abreu www.pietrscartata.com COME FARE UNA SCELTA? Osare scegliere Dio ha creato l uomo libero capace di decidere. In molti occasioni, senza renderci conto, effettuiamo

Dettagli

Un esperienza Servizio di Assistenza Domiciliare ai Minori creare legami per innescare

Un esperienza Servizio di Assistenza Domiciliare ai Minori creare legami per innescare Un esperienza Servizio di Assistenza Domiciliare ai Minori creare legami per innescare A cura di Dr.ssa BOVE Daniela Laura Cooperativa Sociale AMANI Comune di Brindisi Roma, 18 Gennaio 2010 cambiamenti

Dettagli

Realizzazione a cura di Vittorio Rossin. Assessore alla Statistica Egidio Longoni. Dirigente dell Ufficio Statistica e Studi Eugenio Recalcati

Realizzazione a cura di Vittorio Rossin. Assessore alla Statistica Egidio Longoni. Dirigente dell Ufficio Statistica e Studi Eugenio Recalcati L informazione statistica Deve essere considerata Dalla Pubblica Amministrazione Come una risorsa essenziale per operare meglio E con trasparenza, in modo tale da essere Strumento di controllo sociale

Dettagli

I consultori familiari: una risorsa preziosa per le nostre comunità

I consultori familiari: una risorsa preziosa per le nostre comunità I consultori familiari: una risorsa preziosa per le nostre comunità di Antonio Bucz I consultori familiari sono nati più di 30 anni fa per dare concrete risposte alle nostre popolazioni in termini di salute,

Dettagli

Cure Domiciliari. Corso Elettivo Malato a casa 23 gennaio 2012

Cure Domiciliari. Corso Elettivo Malato a casa 23 gennaio 2012 Cure Domiciliari Corso Elettivo Malato a casa 23 gennaio 2012 DEFINIZIONE DELLE CURE DOMICILIARI Le cure domiciliari consistono in trattamenti medici, infermieristici, riabilitativi, prestati da personale

Dettagli

Comune di Grado Provincia di Gorizia

Comune di Grado Provincia di Gorizia Comune di Grado Provincia di Gorizia REGOLAMENTO PER IL TRASPORTO SOCIALE (TAXI SOCIALE) Adottato con deliberazione consiliare n.17 dd. 30 maggio 2008. 1 Art 1 OGGETTO DEL SERVIZIO Il servizio rientra

Dettagli

TRA PREMESSO. che la causa alla base della violenza contro le donne è la discriminazione che nega pari diritti a uomini e donne;

TRA PREMESSO. che la causa alla base della violenza contro le donne è la discriminazione che nega pari diritti a uomini e donne; PROTOCOLLO D INTESA PER LA PROMOZIONE DI STRATEGIE CONDIVISE FINALIZZATE ALLA PREVENZIONE ED AL CONTRASTO DEL FENOMENO DELLA VIOLENZA NEI CONFRONTI DELLE DONNE. TRA L Amministrazione Provinciale di Cuneo,

Dettagli

COMUNE DI GONNOSNO PROVINCIA DI ORISTANO PIANO TRIENNALE DELLE AZIONI POSITIVE 2013/2015

COMUNE DI GONNOSNO PROVINCIA DI ORISTANO PIANO TRIENNALE DELLE AZIONI POSITIVE 2013/2015 COMUNE DI GONNOSNO PROVINCIA DI ORISTANO PIANO TRIENNALE DELLE AZIONI POSITIVE 2013/2015 Approvato con Deliberazione di Giunta Comunale n. 64 del 18/10/2013 Fonti Normative: La parità tra donne e uomini

Dettagli

DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45

DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45 DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45 1. NUMERO AZIONE 24 2. TITOLO AZIONE EDUCATIVA DOMICILIARE 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Descrivere sinteticamente le attività che si intendono realizzare all interno

Dettagli

PRESENTAZIONE PROGETTO

PRESENTAZIONE PROGETTO PRESENTAZIONE PROGETTO Serie di attività svolte per sollecitare : Un maggior impegno sociale, Coinvolgimento attivo nella vita cittadina, Crescita della cultura della solidarietà, Dedicazione di parte

Dettagli

Il nuovo Isee (DPCM 159/2013) e la non autosufficienza

Il nuovo Isee (DPCM 159/2013) e la non autosufficienza Il nuovo Isee (DPCM 159/2013) e la non autosufficienza Raffaele Fabrizio Direzione generale Sanità e politiche sociali Regione ER Seminari territoriali Piacenza, Reggio Emilia, Bologna, Cesena Cosa prevede

Dettagli

Le conseguenze emotivo - motivazionali di una difficoltà scolastica

Le conseguenze emotivo - motivazionali di una difficoltà scolastica Le conseguenze emotivo - motivazionali di una difficoltà scolastica Individuazione precoce della difficoltà Riduzione della difficoltà specifica Maturazione dei livelli di autostima Riduce l impotenza

Dettagli

REGOLAMENTO PER LE PROCEDURE DI ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI AGEVOLATE TITOLO I DISPOSIZIONI GENERALI

REGOLAMENTO PER LE PROCEDURE DI ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI AGEVOLATE TITOLO I DISPOSIZIONI GENERALI REGOLAMENTO PER LE PROCEDURE DI ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI AGEVOLATE TITOLO I DISPOSIZIONI GENERALI Articolo 1- Oggetto Oggetto del presente regolamento sono le modalità di accesso e i criteri di

Dettagli

Bandi 2015 ARTE E CULTURA. Protagonismo culturale dei cittadini. www.fondazionecariplo.it

Bandi 2015 ARTE E CULTURA. Protagonismo culturale dei cittadini. www.fondazionecariplo.it Bandi 2015 ARTE E CULTURA Protagonismo culturale dei cittadini BENESSERE COMUNITÀ www.fondazionecariplo.it BANDI 2015 1 Bando senza scadenza Protagonismo culturale dei cittadini Il problema La partecipazione

Dettagli

LEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL 22-07-2009 REGIONE TRENTO (Prov.)

LEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL 22-07-2009 REGIONE TRENTO (Prov.) LEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL 22-07-2009 REGIONE TRENTO (Prov.) Disposizioni per la prevenzione e la cura dell Alzheimer e di altre malattie neurodegenerative legate all invecchiamento e per il sostegno delle

Dettagli