Molesta due ragazze in Montagnola anziano denunciato dai vigili urbani

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Livio Fabbri
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1 25 agosto 2013 PAG. VI Molesta due ragazze in Montagnola anziano denunciato dai vigili urbani Un uomo di 68 anni è stato denunciato dalla polizia municipale per atti osceni nel parco della Montagnola. Si tratta di un avellinese residente a Prato, con precedenti specifici, che ieri mattina è stato visto dagli agenti mentre si masturbava vicino a una panchina dove erano sedute due ragazze. L anziano, quando si è visto scoperto dai vigili, ha provato a fuggire ma si è trovato la strada sbarrata dal cancello che chiude il parco.

municipale per atti osceni nel parco della Montagnola.

2 25 agosto 2013 PAG. 4-5 «Qui viviamo nella paura, di sera meglio stare in casa» Bolognina, le vie Fioravanti e Tibaldi come Albani: dettano legge spacciatori, malavitosi e ubriachi di Maddalena Oculi Magari bastasse un blitz come quello portato a termine venerdì dalle forze dell ordine per cancellare definitivamente, come con una bacchetta magica, tutti i problemi della Bolognina. Dopo la denuncia al Carlino della parrucchiera Paola Pedretti sullo stato di abbandono di via Albani e dintorni, dove spaccio e violenze fanno da padroni, e l intervento da parte di una ventina di poliziotti in divisa e in borghese con tanto di cani in una caccia aperta a pusher e malviventi, ora sono i commercianti e i residenti delle vicine vie Fioravanti e Tibaldi a farsi sentire. «Qua la situazione è insostenibile come in via Albani. Ogni giorno dal tardo pomeriggio fino alle 23 ci sono gruppi di 30 o 40 spacciatori sulla strada che bevono, si ubriacano e si prendono a botte. Siamo contenti che sia arrivata la polizia, per qualche giorno sembrerà un quartiere normale. Ma scommetto che lunedì o al massimo martedì tutto tornerà come prima». La denuncia arriva dal titolare del ristorante Le golosità di nonna Aurora, Massimo Franchini, che assieme alla madre Aurora Cavina gestisce il locale dal 2005, dopo averlo rilevato da una famiglia di ristoratori cinesi. Da allora la crisi non ha mai avuto nulla a che vedere con l attività, «ma lavorare qua è diventato insopportabile da 8 o 9 mesi spiega Franchini : a causa di questa situazione mi si è ridotta la clientela del 20%». Non è solo una questione di affari, essere al centro dei giri della malavita fa troppa paura. «I pusher girano con i coltelli, e fanno risse continue si lamenta la madre del ristoratore. Abbiamo già dovuto cambiare le vetrate dei negozi perché quando si prendono a botte ci sbattono contro e ce le rompono. La sera ho paura anche solo a uscire per buttare la spazzatura». Una situazione che spinge spesso madre e figlio a chiamare le forze dell ordine. «Ma quando arrivano scappano tutti raccontano i due. Qua ci vorrebbe un presidio fisso, e pattuglie in borghese che però devono arrivare la sera, quando lo scenario è al culmine. E non di pomeriggio, come hanno fatto venerdì». Una richiesta d aiuto condivisa dai residenti nelle case popolari della zona, dagli anziani che ormai non escono più per non imbattersi in situazioni spiacevoli, da chi ha famiglia e teme per i propri figli. «Vivo qua da tre anni ma sono disperato perché non posso lasciare i miei due bambini da soli neanche per un attimo», ammette Moncef Mejebri, lavoratore di origini tunisine. Il cortile del suo palazzo è diventato il punto di riferimento dei pusher, che nascondono le dosi di droga tra i motorini abbandonati, le piante e le auto nel parcheggio. «Gli anziani ormai non escono più dalla paura, se provi a mandare via i malavitosi ne tornano il doppio», continua Mejebri. Anche la moglie confessa di essere preoccupata per i figli: «Troviamo in continuazione delle siringhe usate, sporco e vetri rotti. Vorremmo più attenzione da parte della polizia, ieri (venerdì; ndr) gli agenti sono venuti con i cani, ma il pomeriggio non serve a nulla. Devono controllare la sera, quando vediamo le torce degli

blitz come quello portato a termine venerdì dalle forze dell ordine per cancellare definitivamente, come con una bacchetta magica, tutti i problemi della Bolognina.

3 spacciatori in cortile che trafficano con i tossici». Il geometra Paolo Rimondi, dirigente del Bologna calcio, ha lo studio in zona e conosce bene le vie Fioravanti e Tibaldi. «Il degrado si nota anche di giorno dice. Queste persone portano avanti le loro attività illecite con arroganza e come se niente fosse».

e conosce bene le vie Fioravanti e Tibaldi.

4 26 aosto «Senza pensione dopo un tumore: politici, indignatevi» Lo sfogo su Facebook del pallavolista ferrarese Zappaterra per la situazione della madre. E in rete scatta la solidarietà «Non vi indignate nel vedere che vostri colleghi per essere stati in parlamento qualche anno godano di pensioni d oro e persone che hanno lavorato onestamente per una vita non abbiano il diritto di vivere una vecchiaia serena?». Uno sfogo sincero, che ha acceso un forte dibattito in rete, alimentando centinaia di mi piace e decine di messaggi di solidarietà. Una storia vera, che ha toccato corde sensibili, rivolgendo semplici ma fondamentali domande al mondo politico. È quanto suscitato da un post del pallavolista Andrea Zappaterra, che ieri su Facebook ha voluto raccontare la vicenda che vede protagonista sua madre, Lia Faggioli: una donna che, dopo aver sconfitto un tumore al seno, si trova oggi a dover lottare contro una burocrazia e una riforma delle pensioni sulla quale, ammette lo stesso Zappaterra, «mi sono trovato davvero impotente». «Cari amici vi voglio raccontare una storia scrive il pallavolista È la storia di una signora di 60 anni. Fino a tre anni fa aveva la propria attività nel settore tessile, era una persona onesta e pagava le tasse. Un giorno un fulmine a ciel sereno le sconvolse la vita. Quel giorno, dopo un controllo di routine, le diagnosticarono un tumore al seno». Comincia il calvario di cure, grazie alle quali fortunatamente la donna riesce a sconfiggere il brutto male. Ma, durante le terapie, «la decisione di chiudere la propria attività per l impossibilità fisica di poter lavorare fu purtroppo obbligata». Ed è qui che lo sfogo diventa denuncia: «Lo Stato italiano, dopo averle concesso una minima pensione di invalidità per tre anni, le dice che nonostante 38 anni di contributi e i 60 anni di età e nonostante un fisico non più in perfetta forma non ha diritto ad una pensione e che dovrà cercarsi un lavoro fino al raggiungimento dei 67 anni di età aggiunge Zappaterra, che lancia una frecciata ai politici Io voglio chiedere ai miei tanti amici di fb che nella vita fanno i politici, gli assessori, i deputati, i sindaci, i burocrati di partito che Paese è un Paese che non è dotato di strumenti legislativi per risolvere situazioni estreme come questa? Questi sono i problemi da risolvere nel nostro Paese, non la salvaguardia di equilibri precari di un governo tenuto in piedi da un delinquente condannato in via definitiva». Zappaterra ammette che non si aspettava questa grande solidarietà dalla rete: «Al di là del singolo caso spiega speravo in qualche modo di accendere un piccolo riflettore sui veri problemi delle persone». Tra le risposte arrivate in rete, dal mondo politico finora ha risposto il solo Paolo Calvano, segretario provinciale del Pd e amico di vecchia data di Zappaterra, che ha condiviso il post sul suo profilo e ha lanciato una promessa: «Una lettera alla quale dobbiamo dare una risposta. E ci proveremo».

E in rete scatta la solidarietà «Non vi indignate nel vedere che vostri colleghi per essere stati in parlamento qualche anno godano di pensioni d oro e persone che hanno lavorato onestamente per una

5 24 agosto Dopo lo stupro, chiuso il Cocoricò Tre settimane di stop alle danze "Un provvedimento necessario per tutelare la salute dei giovani". Ritirata la licenza al gestore che non potrà organizzare serate in altri locali Il Cocoricò, la famosa discoteca situata sulle colline riccionesi, resterà chiusa da domani fino al 15 settembre. Il provvedimento è stato firmato dal Questore di Rimini e notificato questa mattina ai titolari della società che gestisce il locale. Tale provvedimento, come hanno voluto precisare sia dalla Questura che dal Comando provinciale dei carabinieri di Rimini, nasce dai troppi problemi legati allo spaccio di sostanze stupefacenti che hanno provocato malori molto seri ai giovani avventori. La collaborazione con tutte le forze dell'ordine da parte dei gestori della discoteca non è riuscita a debellare la fitta rete di spacciatori che gravita intorno al locale. Oltre alla chiusura del locale la Questura ha provveduto anche al ritiro della licenza alla società di gestione, la Piramide srl: questo significa che tale società non potrà organizzare feste o serate nemmeno in altri locali. Non e stato sequestrato invece il marchio Cocorico. Il provvedimento nasce da una serie di riscontri (riguardanti episodi di spaccio dentro il locale e nel parcheggio) effettuati dalla Polizia ai quali si somma la segnalazione della compagnia dei Carabinieri di Riccione riguardante il presunto stupro avvenuto all interno della discoteca una settimana fa. Vittima fu una ragazza di 20 anni, di Milano, alla quale fu tagliato anche un polpastrello. "Il numero di persone colte da malore, le denunce, le segnalazioni e gli arresti nei confronti di detentori e spacciatori di droga individuati all interno e nelle immediate adiacenze del locale - si legge in una nota del Comando provinciale - sono in crescita ed hanno superato il livello di guardia, nonostante la fitta collaborazione con le forze dell ordine che deve essere senz altro riconosciuta ai gestori e agli operatori della discoteca stessa".

Ritirata la licenza al gestore che non potrà organizzare serate in altri locali Il Cocoricò, la famosa discoteca situata sulle colline riccionesi, resterà chiusa da domani fino al 15 settembre.

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