LO SVILUPPO PSICO-FISICO: IL PUNTO DI VISTA DEL PEDIATRA

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1 LO SVILUPPO PSICO-FISICO: IL PUNTO DI VISTA DEL PEDIATRA Adalberto Brach del Prever Direttore S.C. Pediatria e Neonatologia Presidi Ospedalieri di Ciriè e Ivrea ASL TO4

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4 World Health Organization La Convenzione sui Diritti dell'infanzia La Convenzione sui diritti dell'infanzia rappresenta lo strumento normativo internazionale più importante e completo in materia di promozione e tutela dei diritti dell infanzia. La Convenzione è stata approvata dall'assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre del 1989 a New York ed è entrata in vigore il 2 settembre L'Italia ha ratificato la Convenzione il 27 maggio 1991 con la legge n. 176 e a tutt'oggi 193 Stati, un numero addirittura superiore a quello degli Stati membri dell'onu, sono parte della Convenzione. Art. 31: Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica.

5 Carta dei Diritti del bambino nello sport: divertirsi e giocare come un bambino fare lo sport beneficiare di un ambiente sano essere trattato con dignità essere allenato e circondato da persone qualificate seguire allenamenti adeguati ai propri ritmi misurarsi con giovani con le stesse probabilità di successo partecipare a gare adatte all età praticare lo sport nella massima sicurezza avere giusti tempi di riposo non essere un campione/essere un campione

6 Ore di Educazione Fisica in Europa: l Italia è ultima.. Ore nella scuola primaria: Francia Austria Germania Spagna Italia 528 Il Sole 24 ore

7 Attività fisica e sviluppo psicosociale: è veicolo di educazione abitua all impegno ed al confronto sviluppa consapevolezza del lavoro di gruppo sviluppa solidarietà e tolleranza nega emarginazione e differenze

8 Attività fisica regolare: favorisce lo sviluppo armonico dell organismo favorisce la crescita di tutti gli organi e apparati è parte importante di un sano stile di vita, abituando all igiene del corpo (alimentazione, sonno, pulizia) condiziona il benessere fisico fino all età adulta, ma influenza anche la personalità e le abitudini sociali

9 G. Savino, U. O. Medicina dello Sport - Modena

10 Già Ippocrate, quattro secoli prima di Cristo, diceva che se sapessimo dare a ciascuno la giusta dose di esercizio fisico e di cibo, avremmo raggiunto la strada per far vivere felici gli uomini, regalando loro una buona efficienza fisica. Antonio Dal Monte, 2010

11 Fà che il cibo sia la tua prima medicina Ippocrate A.Africanus A.robustus H.abilis H.erectus H.sapiens???? 2,5 milioni di anni 50 anni

12 Il bambino, spesso libero di muoversi a suo piacimento fino all'età scolare, compatibilmente al luogo in cui vive ed alle possibilità familiari, di fatto, iniziando a frequentare la scuola elementare, si trasforma per lo più in un sedentario a tempo pieno.

13 Per lunghe ore è seduto nei banchi di scuola e, come se ciò non bastasse, continua a stare seduto ed immobile anche a casa, non solo per fare i compiti, ma anche per guardare la TV o giocare con P.C./Play Station ecc., per una media di almeno due ore al giorno. Bambini ed adolescenti: una generazione seduta

14 SOCIETA ITALIANA DI PEDIATRIA 23% della popolazione italiana in età scolare è sovrappeso 11% della popolazione italiana in età scolare è obeso Pediatria, vol. 2, pag. 13, agosto 2012

15 CONI 2012: LIBRO BIANCO SULLO SPORT Periodo di valutazione ,7% Adolescenti che non praticano attività sportiva (escluse le attività scolastiche) 19,8% Adolescenti che praticano attività sportiva meno di 2 ore a settimana (escluse le attività scolastiche) 31,3% Adolescenti che praticano attività sportiva per 2-4 ore a settimana (escluse le attività scolastiche) 30,3 % Adolescenti che praticano attività sportiva per più di 4 ore a settimana (escluse le attività scolastiche)

16 CONI 2012: LIBRO BIANCO SULLO SPORT Periodo di valutazione ,1% Adolescenti che ritengono accettabile assumere qualche integratore o medicinale per migliorare le prestazioni sportive 15,6% Adolescenti che ritengono accettabile assumere qualche integratore o medicinale per migliorare le prestazioni sportive solo in situazioni particolari (gare importanti)

17 Un bambino o un adolescente dovrebbe praticare almeno un ora al giorno di attività fisicosportiva, che non significa necessariamente attività agonistica, ma può essere anche solo correre in un parco. Questa deve essere un esigenza connaturata alla specifica fase di sviluppo, che oggi diventa ancora più necessaria considerando sia lo stile di vita troppo sedentario dei nostri ragazzi, sia le abitudini alimentari spesso non corrette e sbilanciate in eccesso.

18 Praticare sport è ancora più importante alla luce del fatto che l attività fisica sembra innescare, nelle abitudini di vita di bambini e adolescenti, un importante circolo virtuoso. Dai dati dell Osservatorio SIP emergono evidenze circa i benefici, diretti e indiretti, che lo sport produce nei giovanissimi. Molto importante è il rapporto tra attività sportiva ed abitudini alimentari: il 50,2% degli sportivi (ovvero coloro che praticano più di 2 ore alla settimana di sport oltre quello fatto a scuola) dichiara di avere una alimentazione molto variata, contro il 40% dei sedentari (quelli che non praticano alcuna attività fisico-sportiva extrascolastica), così come il 63% degli sportivi afferma di fare sempre la prima colazione contro il 50% dei sedentari. 69 Congresso Nazionale Società Italiana di Pediatria Bologna, 8-10 maggio 2013

19 Chi fa più sport segue meno diete (24% vs 30%) e soprattutto si riduce sensibilmente, tra gli sportivi, la percentuale di chi si autoprescrive la dieta (30% vs 41%). Tra chi fa sport diminuisce anche la percentuale sia di chi fuma sigarette (che passa dal 35,4% al 30,8%), sia di chi dichiara di avere avuto almeno una esperienza con fumo di droghe (dal 9,1% al 5,8%). 69 Congresso Nazionale Società Italiana di Pediatria Bologna, 8-10 maggio 2013

20 I dati dell Osservatorio SIP sfatano anche il luogo comune secondo il quale sport e studio non andrebbero d accordo. Sono proprio gli sportivi ad avere un rendimento scolastico migliore rispetto ai sedentari : dichiara di andare bene a scuola il 56,5% dei primi contro il 40,3% dei secondi, pur dedicando allo studio quotidiano un numero di ore pressoché confrontabile. Gli sportivi sono anche lettori di libri 'non scolastici' più accaniti e passano meno tempo davanti allo schermo. 69 Congresso Nazionale Società Italiana di Pediatria Bologna, 8-10 maggio 2013

21 Se c è una area di attività alla quale lo sport sottrae tempo afferma Maurizio Tucci, curatore delle indagini SIP e Presidente dell Associazione Laboratorio Adolescenza è quella di Internet e della televisione e ciò rappresenta un ulteriore elemento positivo, considerando i guasti che, specie in questa fascia di età, un utilizzo eccessivo di tali mezzi può provocare. Dai dati dell Osservatorio SIP emerge che con l aumentare del tempo dedicato allo sport la percentuale di adolescenti che trascorre più di tre ore al giorno davanti alla TV scende dal 19% al 16%, e scende soprattutto quella di chi trascorre più di 3 ore al giorno collegato in rete (dal 21,5% al 14,2%). 69 Congresso Nazionale Società Italiana di Pediatria Bologna, 8-10 maggio 2013

22 Una delle preoccupazioni più sentite dai genitori è quella di trovare lo sport più adatto per i propri figli. Normalmente si cerca uno sport completo ; la domanda che più spesso viene fatta è quale sia lo sport più completo in assoluto. Come è ovvio, la risposta che si dà in questi casi è che non esiste uno sport veramente completo in assoluto: ogni attività fisica, quando viene indirizzata verso una specializzazione, promuove alcune caratteristiche a sfavore di altre.

23 Innanzitutto occorre capire se la richiesta di svolgere un attività fisica organizzata provenga dal bambino o dal genitore. Spesso il bambino dimostra semplicemente una decisa e naturale volontà di muoversi, mentre è del genitore il desiderio di iscriverlo ad un corso piuttosto che ad un altro, anche per motivi di comodità organizzativa nella gestione familiare. La prima indicazione da dare è che il bambino si deve divertire a fare quello che fa. Iscriverlo ad un corso, talvolta prestigioso, dove però il piccolo non si trovi a suo agio, è sicuramente deleterio.

24 Quando il bambino/ragazzo si appassiona ad un attività motoria, ovviamente sotto forma di gioco e di divertimento, manifesta un grosso impegno e la presenza di una motivazione concreta e dominante. Probabilmente i due fattori primari che agiscono da molla sono il gioco e l agonismo.

25 In particolare l agonismo traduce in realtà bisogni della persona del tutto naturali in questa età, collegati all aggressività, all autoaffermazione, all interazione con la realtà. L agonismo è un fattore compensativo, equilibratore e liberatorio; se viene vissuto in un contesto organizzato, gestito da un istruttore preparato, ed è adeguatamente controllato, funziona da decongestionante psichico, favorendo la crescita psicologica ed emotiva dell allievo. La pratica sportiva con manifestazioni agonistiche può contribuire a lavorare sui bisogni e le ansie individuali del bambino/ragazzo, favorendo anche il suo inserimento sociale.

26 Quale sport a quale età?

27 Quale sport a quale età?

28 La capacità anaerobica durante l infanzia è ridotta a causa dei bassi livelli di fosfofruttochinasi, enzima chiave della glicolisi Ridotta capacità in età pediatrica di produrre lattato

29 MOBILITA ARTICOLARE Per quanto riguarda la mobilità articolare, intesa come capacità di eseguire movimenti di grande escursione, il periodo favorevole di allenabilità va dagli 8 ai anni. Le cause della precoce buona allenabilità di questa capacità motoria sono prevalentemente di natura anatomo-fisiologica. Per tutta l infanzia le masse muscolari restano scarsamente sviluppate; i tendini, i legamenti ed i muscoli sono molto elastici ed estensibili. Con il passare degli anni si nota una diminuzione della mobilità articolare, dovuta soprattutto all aumento della forza, che sembra una qualità correlata negativamente con la mobilità articolare. Verso i 16 anni rimane soltanto un 50% massimo della mobilità articolare di cui si disponeva, se i vari distretti articolari non sono stati sufficientemente interessati. Dopo i 16 anni è praticamente impossibile pretendere un ulteriore sviluppo di questa qualità, ma è solo possibile mantenere i livelli raggiunti. L. Vecchiet: Trattato di medicina dello Sport applicata al Calcio

30 Quale sport a quale età? SPECIALIZZAZIONE PRECOCE Conseguenze: stagnazione delle prestazioni: il bambino/ragazzo possiede un ristretto bagaglio di schemi motori e quindi riesce ad operare solo in determinate situazioni standardizzate facilità di traumi all apparato locomotore: il sistema muscolare presenta squilibri, spesso notevoli, tra le varie regioni del corpo insorgenza o accentuazione di atteggiamenti viziati e predisposizione a paramorfismi soprattutto nelle discipline con gesto asimmetrico abbandono precoce della disciplina praticata per mancanza di nuovi stimoli motori e psicologici

31 Il principale obiettivo da perseguire con la preparazione sportiva giovanile dovrebbe essere quello di un buon livello base delle capacità motorie, mirando allo sviluppo armonico generale del fisico, in un contesto di educazione e formazione della personalità. Solo nel rispetto delle leggi che regolano l accrescimento fisiologico e psicologico è possibile garantire al ragazzo i benefici effetti di una sana attività fisica e con essi il risultato sportivo.

32 SUGGERIMENTI PER I GENITORI: COSA FARE, COSA NON FARE Evitare di arrabbiarsi ed urlare, specialmente durante le gare, le prove, gli esami, i saggi, le dimostrazioni. Dare importanza anche al divertimento, non soltanto al risultato o alla vittoria. Incoraggiare e sostenere il piccolo atleta, soprattutto in caso di errore.

33 SUGGERIMENTI PER GLI ALLENATORI: COSA FARE, COSA NON FARE

34 PROMEMORIA PER I GENITORI E GLI ALLENATORI (regole di Small & Smith, 1988): Vincere non è tutto, è un obiettivo importante ma non è l unico La sconfitta nella competizione non è un fallimento personale o una minaccia al proprio valore come persona Vittoria e successo non sono sinonimi: anche una sconfitta può coincidere con un miglioramento della prestazione o con il raggiungimento dell obiettivo stabilito Successo non è solo vincere ma soprattutto lottare per vincere

35 Raccomandazioni del pediatra per una migliore maturazione psicofisica del bambino sportivo Il continuo mutamento dei ruoli e delle posizioni di gioco, scoraggiando le specializzazioni Evitare ogni automazione del gesto sportivo Allontanare le eccessive sollecitazioni emotive ambientali dell agonismo infantile Scoraggiare la critica nei confronti dei miniatleti e tra di essi Rinforzare i comportamenti positivi Fare opera di dissuasione verso le aspettative irragionevoli che gli adulti possono manifestare nei confronti dell attività sportiva dei bambini

36 CONCLUSIONI L attività fisica deve essere parte integrante della vita quotidiana di bambini e giovani Può essere organizzata in forma di sport Lo sport può essere agonistico nel rispetto delle fasi di sviluppo del giovane L esercizio e l impegno psicofisico richiesti devono essere sempre correlati alle fasi di crescita ed alle capacità di risposta individuale E necessaria stretta collaborazione e uniformità di intenti tra le figure coinvolte: - responsabili di società sportive - allenatori e preparatori atletici - genitori - medici L obiettivo primario è la salute dei giovani: talvolta ciò può non coincidere con la richiesta di prestazione

37 Un bambino non è un piccolo adulto, ma ogni adulto è stato un bambino

38 GRAZIE

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