BULLISMO SESSUALE: UN FENOMENO EUROPEO SEXUAL BULLYNG: A EUROPEAN PHENOMENON

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1 BULLISMO SESSUALE: UN FENOMENO EUROPEO SEXUAL BULLYNG: A EUROPEAN PHENOMENON Milano, gennaio 2014 Milan, January 2014 RASSEGNA STAMPA PRESS REVIEW

2 riconosce_adolescenti/notizie/ shtml SEI ADOLESCENTI SU DIECI NON RICONOSCONO IL BULLISMO A SFONDO SESSUALE Mercoledì 22 Gennaio 2014 MILANO - Nuovi dati allarmanti ci arrivano dal primo progetto sul bullismo sessuale svolto in più nazioni, l Asbae (Addressing sexual bullying across Europe). Oltre il 75% degli adolescenti italiani non sa che cosa sia il bullismo sessuale, il 60% ha più chiaro quando commette un atto di questo tipo che non quando lo subisce e le vittime di questi approcci sono per lo più ragazze. Inoltre il 70% ha difficoltà a raccontare le esperienze sessuali, per l 80% aspetto fisico e abbigliamento li rendono insoddisfatti nelle relazioni con i coetanei, la stessa percentuale si sente più coraggiosa nell esprimersi su Internet. È uno studio finanziato dalla Commissione europea e condotto da cinque ong di Paesi diversi (Italia, Bulgaria, Regno Unito, Lettonia e Slovenia), coordinate dai ricercatori dell università inglese di Leeds. L indagine è stata condotta su un campione di 240 giovani tra i 13 e i 18 anni, affiancati da 40 operatori. Nella definizione di bullismo sessuale rientrano umiliazioni, offese verbali, comportamenti violenti e in genere vessazioni che toccano la dimensione sessuale. «Molti ragazzi pensano che il bullismo sessuale sia lo stupro, ma in realtà è tutto quello che c è prima», ha spiegato Ivano Zoppi, presidente di Pepita Onlus, l organizzazione che si è occupata del progetto in Italia. Lo ha fatto durante la presentazione della ricerca a Milano, alla quale ha partecipato, tra gli altri, la consigliera per le Pari opportunità della Regione Lombardia Carolina Pellegrini. Un ruolo crescente lo stanno assumendo le nuove tecnologie, infatti «il 65% dei casi avviene sui social network», ha detto Zoppi, e ad esempio «anche se Facebook pone un limite di età a 13 anni per iscriversi, l 80% degli intervistati ha creato un profilo tra i 10 e 12 anni e oltre il 40% ha chattato almeno una volta con uno sconosciuto». Dopo lo studio, il progetto porterà alla produzione di materiali per genitori, insegnanti ed educatori al fine di aiutare a comprendere il fenomeno.

3 SCUOLA, PIÙ DEL 75% DEI RAGAZZI NON SA CHE ESISTE IL BULLISMO SESSUALE Mercoledì 22 Gennaio 2014 Milano - In Italia più del 75% dei ragazzi non sa cosa sia il bullismo sessuale, l 80% di essi si sente più coraggioso su internet e, per la stessa percentuale, l aspetto fisico e il modo di vestire determinano preoccupazione e insoddisfazione, condizionando i rapporti interpersonali. Questi sono alcuni dei dati emersi da un indagine di alcuni ricercatori della Leeds metropolitan university, affiancati da cinque associazioni no-profit, tra cui l italiana Pepita onlus, condotta su 240 giovani italiani, inglesi, bulgari, sloveni e lettoni. Il primo dato emerso dalla ricerca è che tre quarti degli intervistati non ha una chiara idea di cosa si intenda per bullismo sessuale, fenomeno che viene erroneamente considerato sinonimo di stupro o violenza. In realtà, come spiega Ivano Zoppi, presidente di Pepita onlus: Il bullismo sessuale è tutto quello che viene prima di una manifestazione fisica violenta. È una tipologia di bullismo con una specifica connotazione sessuale, viene messo in atto con azioni fisiche, verbali e psicologiche. I comportamenti del bullo comprendono commenti provocatori a sfondo sessuale, allusioni sulla reputazione, l uso di un linguaggio esplicito per umiliare. I bulli molto spesso scherniscono elementi fisici, il modo di vestire o le tendenze sessuali. È un fenomeno che spesso prende forma diffondendo allusioni o pettegolezzi, attribuendo nomignoli o facendo pressioni su qualcuno. Tra le cause alla base, i ricercatori hanno individuato la superficialità dei ragazzi che, molto spesso, agendo in modo superficiale, non si accorgono della gravità delle loro azioni; il fenomeno può essere anche la risposta a un rifiuto ricevuto, in altri casi è originato da una difficile situazione familiare, in altri ancora deriva da atteggiamenti omofobici. Una delle possibili soluzioni è rappresentata dai media, che, come spiega Carolina Pellegrini, consigliere di parità regionale per la Lombardia, devono cambiare il loro atteggiamento: si parla di violenza quando c è un atto conclamato, si preferisce dare lo scoop; ma si dovrebbe fare più sensibilizzazione, partendo dai fenomeni culturali. Si tratta di un fenomeno che prende forma diffondendo allusioni o pettegolezzi, attribuendo nomignoli o facendo pressioni su qualcuno. Tra le cause alla base, la superficialità dei ragazzi che, molto spesso, non si accorgono della gravità delle loro azioni.

4 RAGAZZE VITTIME DI BULLISMO PER I MASCHI È SOLO UN GIOCO Elena Gaiardoni - Gio, 23/01/2014 Cosa significa «bullismo sessuale»? A questa domanda la maggioranza dei ragazzi risponde con una parola: stupro. Ignorano, i giovani ignorano il vero significato del concetto, rivelando di non percepire soprattutto il peso psicologico dei loro pericolosi comportamenti, per questo Tamara Turner - Moore e Brendan Gough, ricercatori della Leeds Metropolitan University inglese, hanno dato vita ad «Asbae», il primo studio sul tema del cyberbullismo e del bullismo sessuale, coinvolgendo cinque organismi no profit: Demetra in Bulgaria, Papilot in Slovenia, Leap del Regno Unito, Marta in Lettonia e Pepita onlus in Italia. Finanziato dalla Commissione europea, «Asbae. Addressing sexual bullying across Europe» è stato introdotto ieri nella sala Pirelli della Regione Lombardia da Carolina Pellegrini che fa parte della Commissione pari opportunità. La ricerca ha coinvolto 240 ragazzi nei cinque Paesi e duemila in Italia dai 13 ai 18 anni, intervistati negli oratori e nei centri giovanili. «Helps parents», «Aiutateci genitori e adulti». Questo è il grido che arriva dalle voci che mute navigano via etere non capendo le tragiche conseguenze delle loro parole. «Il 75% degli interpellati non conosce la definizione di «bullismo sessuale» e lo scambia con gesti estremi, quando invece il primo istinto di un ragazzo che naviga è di criticare pesantemente l aspetto delle coetanee, sia nel fisico che nel modo di vestire» ha spiegato Ivano Zoppi, presidente e fondatore di Pepita onlus. Altri dati creano sconcerto. Facebook impone l iscrizione dopo i 13 anni, mentre i «bambini» cominciano ad avere un profilo fin dai dieci. Un profilo? Magari. Ne hanno anche tre o quattro. Uno in cui si mostrano perfetti per ingannare i genitori, gli altri dove scaricano i loro impulsi proibiti. Avvertono il senso del proibito? Sì, tanto è vero «che il 60% ha più chiaro il significato di un gesto negativo quando lo commette che quando lo subisce». Le vittime del bullismo sono soprattutto le femmine. Ma la vittima peggiore è la nostra filosofia educativa e soprattutto la nostra indifferenza culturale. «Purtroppo i media si occupano del problema solo quando arrivano i casi di suicidio. Per documentarmi sull argomento ho fatto una ricerca in internet. Non esiste alcun studio prima di questo sul bullismo» ha diciarato Monica Triglia, vice direttore di «Donna Moderna». Non solo da parte dei ragazzi, ma soprattutto da parte degli adulti c è scarsa consapevolezza del fenomeno, che si è di molto aggravato dall arrivo della rete. Quando i ragazzi realizzano che ripetere «cicciona» a una compagna non è bello, ritengono questa una bravata o uno scherzo. Uno scherzo che in rete non si cancella mai più. «Un giovane non è consapevole del fatto che una volta scritta una cosa su Facebook non sparirà mai. Un tempo quando un amichetto ti offendeva, ti potevi ritirare nella tua cameretta e ti sentivi protetto. Oggi in nessun luogo ti senti protetto, perché internet entra in ogni dove» ha detto Zoppi. Ora «Asbae» procede verso il secondo livello di ricerca, per fornire a genitori e insegnanti strumenti didattici concreti.

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6 BULLISMO SESSUALE? IL 75% DEI RAGAZZI NON SA NEMMENO COSA SIA Giovedì 23 Gennaio 2014 Bullismo sessuale sconosciuto ai giovani italiani - Nonostante le continue attenzioni che i media rivolgono a episodi di bullismo tra giovanissimi, la maggior parte dei ragazzi italiani risulta poco informato sull argomento. È il dato che emerge da una ricerca promossa dalla Leeds Metropolitan University, condotta su 240 giovani italiani, inglesi, bulgari, sloveni e lettoni. In Italia più del 75% dei ragazzi non sa cosa sia il bullismo sessuale. Una percentuale notevole che trova facile spiegazione: molto spesso, infatti, i ragazzi pensano al bullismo sessuale come sinonimo di stupro o violenza, ma non è così. Come spiega il dott. Ivano Zoppi, presidente di Pepita onlus, partner dello studio: Il bullismo sessuale è tutto quello che viene prima di una manifestazione fisica violenta. È una tipologia di bullismo con una specifica connotazione sessuale, viene messo in atto con azioni fisiche, verbali e psicologiche. I comportamenti del bullo comprendono commenti provocatori a sfondo sessuale, allusioni sulla reputazione, l uso di un linguaggio esplicito per umiliare. Ancora secondo l indagine l 80% dei ragazzi rivela di sentirsi più coraggioso su internet, mentre otto intervistati su dieci ammettono che l aspetto fisico e il modo di vestire determinano preoccupazione e insoddisfazione, condizionando i rapporti interpersonali. Secondo lo studio i bulli molto spesso scherniscono elementi fisici, il modo di vestire o le tendenze sessuali. Un fenomeno che spesso prende forma diffondendo allusioni o pettegolezzi, attribuendo nomignoli o facendo pressioni su qualcuno. Tra le cause alla base, i ricercatori hanno individuato la superficialità dei ragazzi che, molto spesso, non si accorgono della gravità delle loro azioni; il fenomeno può essere anche la risposta a un rifiuto ricevuto, in altri casi è originato da una difficile situazione familiare, in altri ancora deriva da atteggiamenti omofobici. I media devono cambiare il loro atteggiamento spiega Carolina Pellegrini, consigliere di parità regionale per la Lombardia Si parla di violenza quando c è un atto conclamato, si preferisce dare lo scoop; ma si dovrebbe fare più sensibilizzazione, partendo dai fenomeni culturali.

7 diagnosiecure/2014/01/22/bullismo-60-adolescenti-riconosce-quellosessuale_ html BULLISMO, 60% ADOLESCENTI NON RICONOSCE QUELLO SESSUALE. LA MAGGIOR PARTE PENSA SIA LO STUPRO, IN 65% CASI AVVIENE ONLINE Mercoledì 22 Gennaio 2014 MILANO - Oltre il 75% degli adolescenti italiani non sa che cosa sia il bullismo sessuale, il 60% ha più chiaro quando commette un atto di questo tipo che non quando lo subisce e le vittime di questi approcci sono per lo più ragazze. Inoltre il 70% ha difficoltà a raccontare le esperienze sessuali, per l 80% aspetto fisico e abbigliamento li rendono insoddisfatti nelle relazioni con i coetanei, la stessa percentuale si sente più coraggiosa nell esprimersi su Internet. Sono i dati emersi dal primo progetto sul bullismo sessuale svolto in più nazioni, l Asbae (Addressing sexual bullying across Europe). È uno studio finanziato dalla Commissione europea e condotto da cinque ong di Paesi diversi (Italia, Bulgaria, Regno Unito, Lettonia e Slovenia), coordinate dai ricercatori dell università inglese di Leeds. L indagine è stata condotta su un campione di 240 giovani tra i 13 e i 18 anni, affiancati da 40 operatori. Nella definizione di bullismo sessuale rientrano umiliazioni, offese verbali, comportamenti violenti e in genere vessazioni che toccano la dimensione sessuale. Molti ragazzi pensano che il bullismo sessuale sia lo stupro, ma in realtà è tutto quello che c è primà, ha spiegato Ivano Zoppi, presidente di Pepita Onlus, l organizzazione che si è occupata del progetto in Italia. Lo ha fatto durante la presentazione della ricerca a Milano, alla quale ha partecipato, tra gli altri, la consigliera per le Pari opportunità della Regione Lombardia Carolina Pellegrini. Un ruolo crescente lo stanno assumendo le nuove tecnologie, infatti il 65% dei casi avviene sui social network, ha detto Zoppi, e ad esempio anche se Facebook pone un limite di età a 13 anni per iscriversi, l 80% degli intervistati ha creato un profilo tra i 10 e 12 anni e oltre il 40% ha chattato almeno una volta con uno sconosciutò. Dopo lo studio, il progetto porterà alla produzione di materiali per genitori, insegnanti ed educatori al fine di aiutare a comprendere il fenomeno.

8 BULLISMO, 60% ADOLESCENTI NON RICONOSCE QUELLO SESSUALE. Mercoledì 22 Gennaio 2014 Oltre il 75% degli adolescenti italiani non sa che cosa sia il bullismo sessuale, il 60% ha più chiaro quando commette un atto di questo tipo che non quando lo subisce e le vittime di questi approcci sono per lo più ragazze. Inoltre il 70% ha difficoltà a raccontare le esperienze sessuali, per l 80% aspetto fisico e abbigliamento li rendono insoddisfatti nelle relazioni con i coetanei, la stessa percentuale si sente più coraggiosa nell esprimersi su Internet. Sono i dati emersi dal primo progetto sul bullismo sessuale svolto in più nazioni, l Asbae (Addressing sexual bullying across Europe). È uno studio finanziato dalla Commissione europea e condotto da cinque ong di Paesi diversi (Italia, Bulgaria, Regno Unito, Lettonia e Slovenia), coordinate dai ricercatori dell università inglese di Leeds. L indagine è stata condotta su un campione di 240 giovani tra i 13 e i 18 anni, affiancati da 40 operatori. Nella definizione di bullismo sessuale rientrano umiliazioni, offese verbali, comportamenti violenti e in genere vessazioni che toccano la dimensione sessuale. «Molti ragazzi pensano che il bullismo sessuale sia lo stupro, ma in realtà è tutto quello che c è prima», ha spiegato Ivano Zoppi, presidente di Pepita Onlus, l organizzazione che si è occupata del progetto in Italia. Lo ha fatto durante la presentazione della ricerca a Milano, alla quale ha partecipato, tra gli altri, la consigliera per le Pari opportunità della Regione Lombardia Carolina Pellegrini. Un ruolo crescente lo stanno assumendo le nuove tecnologie, infatti «il 65% dei casi avviene sui social network», ha detto Zoppi, e ad esempio «anche se Facebook pone un limite di età a 13 anni per iscriversi, l 80% degli intervistati ha creato un profilo tra i 10 e 12 anni e oltre il 40% ha chattato almeno una volta con uno sconosciuto». Dopo lo studio, il progetto porterà alla produzione di materiali per genitori, insegnanti ed educatori al fine di aiutare a comprendere il fenomeno.

9 BULLISMO SESSUALE: TRE RAGAZZI SU QUATTRO NON NE CONOSCONO GLI EFFETTI Giovedì 23 Gennaio 2014 In Italia più del 75% dei ragazzi non sa cosa sia il bullismo sessuale, l 80% di essi si sente più coraggioso su internet e, per la stessa percentuale, l aspetto fisico e il modo di vestire determinano preoccupazione e insoddisfazione, condizionando i rapporti interpersonali. Questi sono alcuni dei dati emersi da un indagine di alcuni ricercatori della Leeds metropolitan university, affiancati da cinque associazioni no-profit, tra cui l italiana Pepita onlus, condotta su 240 giovani italiani, inglesi, bulgari, sloveni e lettoni. Il primo dato emerso dalla ricerca è che tre quarti degli intervistati non ha una chiara idea di cosa si intenda per bullismo sessuale, fenomeno che viene erroneamente considerato sinonimo di stupro o violenza. In realtà, come spiega Ivano Zoppi, presidente di Pepita onlus: Il bullismo sessuale è tutto quello che viene prima di una manifestazione fisica violenta. È una tipologia di bullismo con una specifica connotazione sessuale, viene messo in atto con azioni fisiche, verbali e psicologiche. I comportamenti del bullo comprendono commenti provocatori a sfondo sessuale, allusioni sulla reputazione, l uso di un linguaggio esplicito per umiliare. I bulli molto spesso scherniscono elementi fisici, il modo di vestire o le tendenze sessuali. È un fenomeno che spesso prende forma diffondendo allusioni o pettegolezzi, attribuendo nomignoli o facendo pressioni su qualcuno. Tra le cause alla base, i ricercatori hanno individuato la superficialità dei ragazzi che, molto spesso, agendo in modo superficiale, non si accorgono della gravità delle loro azioni; il fenomeno può essere anche la risposta a un rifiuto ricevuto, in altri casi è originato da una difficile situazione familiare, in altri ancora deriva da atteggiamenti omofobici. Una delle possibili soluzioni è rappresentata dai media, che, come spiega Carolina Pellegrini, consigliere di parità regionale per la Lombardia, devono cambiare il loro atteggiamento: si parla di violenza quando c è un atto conclamato, si preferisce dare lo scoop; ma si dovrebbe fare più sensibilizzazione, partendo dai fenomeni culturali.

10 bullismo-sessuale.shtml INTERNET, BULLISMO SESSUALE: TRE RAGAZZI SU QUATTRO NON SANNO NEMMENO COS È di Enrico Fovanna Milano, 23 gennaio Che cos è il bullismo sessuale? Come viene percepito dagli adolescenti? Quali ne sono le cause? A queste domande cerca di rispondere il progetto Asbae, presentato ieri in Regione Lombardia, che coinvolge 240 giovani tra i 13 e 18 anni, in 5 nazioni, guidati da 40 operatori. Asbae (Addressing sexual bullying across Europe). Uno studio finanziato dalla Commissione europea e condotto da cinque ong di Paesi diversi Italia, Bulgaria, Regno Unito, Lettonia e Slovenia. L obiettivo è costruire una mappa del fenomeno, secondo la percezione che ne hanno i ragazzi, individuando con loro le modalità per fermarlo utilizzando linguaggi e strumenti idonei. Nella definizione di bullismo sessuale rientrano umiliazioni, offese verbali, comportamenti violenti e in genere vessazioni. «Molti ragazzi pensano che il bullismo sessuale sia lo stupro, ma in realtà è tutto quello che avviene prima», spiega Ivano Zoppi, presidente di Pepita Onlus, l organizzazione che si è occupata del progetto in Italia. Un ruolo crescente lo stanno assumendo le nuove tecnologie, infatti «il 65% dei casi avviene sui social network», ha detto Zoppi, e ad esempio «anche se Facebook pone un limite di età a 13 anni per iscriversi, l 80% degli intervistati ha creato un profilo tra i 10 e 12 anni e oltre il 40% ha chattato almeno una volta con uno sconosciuto». Dopo lo studio, il progetto porterà alla produzione di materiali per genitori, insegnanti ed educatori al fine di aiutare a comprendere il fenomeno. Le prime ricerche hanno visto emergere alcune considerazioni abbastanza nitide: anzitutto, i ragazzi hanno scarsa consapevolezza del fenomeno. Lo identificano con lo stupro, l abuso sessuale, la molestia, e quando lo percepiscono lo ritengono troppo spesso una bravata, uno scherzo. Il diffondersi delle nuove tecnologie sempre più sofisticate e a prezzi sostenibili ha accelerato l evolversi del fenomeno, tanto che i ragazzi non comprendono il confine tra pubblico e privato. Nel web si osa di più e molti ragazzi non sanno che ogni immagine postata, per esempio quella di una ragazza nuda, rimane per sempre e per sempre la loro reputazione potrebbe essere compromessa. In questo senso, proprio le ragazze subiscono maggiori pressioni, sono più frequentemente vittime e la causa ricade sul loro modo di vestire. Dal punto di vista della vittima, una delle cause più frequenti che generano episodi di bullismo sessuale è legata in tutti i Paesi all aspetto fisico, al modo di apparire, e talvolta si esplicita nella molestia. L atto di bullismo maggiormente riconosciuto e perpetrato è l attribuire appellativi offensivi a un coetaneo e diffondere pettegolezzi sulla sua reputazione sia nella quotidianità che attraverso i social network. Benché sia emersa una resistenza da parte dei giovani a raccontarsi, i focus group hanno messo in luce i diversi aspetti del fenomeno e tutti i ragazzi sono risultati al termine più consapevoli. Con il loro aiuto sono stati comunque individuati alcuni punti per impostare una strategia di prevenzione, come spiegare ai ragazzi che non parlare o non denunciare potrebbe peggiorare le cose. O che parlare ai genitori è possibile e risulta di grande aiuto. I dati emersi sono comunque inquietanti:

11 bullismo-sessuale.shtml oltre il 75% degli adolescenti non sa che cosa sia il bullismo sessuale, il 60% ha più chiaro quando commette un atto di questo tipo che non quando lo subisce e le vittime di questi approcci sono per lo più ragazze. Inoltre il 70% ha difficoltà a raccontare le esperienze sessuali, per l 80% aspetto fisico e abbigliamento li rendono insoddisfatti nelle relazioni con i coetanei, la stessa percentuale si sente più coraggiosa nell esprimersi su Internet. All incontro era presente, per Regione Lombardia, la consigliera per le pari opportunità, Carolina Pellegrini. enrico.fovanna@ilgiorno.net

12 BULLISMO SESSUALE: UN EMERGENZA SILENTE Giovedì 23 Gennaio 2014 Il 75% dei ragazzi tra i 16 e i 19 anni non conosce l esatto significato del bullismo sessuale. La maggior parte dei giovani associa il bullismo esclusivamente ad azioni fisiche violente come stupro, abuso sessuale o violenza. Il bullismo sessuale si manifesta però con altri comportamenti verbali o non-verbali/psicologici. Gli esperti del tema tendono ormai a inserire nella sfera del bullismo sessuale anche battute e insinuazioni offensive riguardo le preferenze sessuali e la reputazione o l utilizzo di un linguaggio esplicito per intimidire o umiliare. Sono considerazioni emerse nel corso di un convegno che ieri, al Pirellone, ha dato il via alla seconda fase di ASBAE, addressing sexual bullying across Europe, un progetto europeo che coinvolge 5 Paesi e intende promuove la conoscenza e la prevenzione del bullismo sessuale. Il progetto coinvolge 5 Onlus impegnate nel campo dell educazione dei più giovani e l università britannica di Leeds. Per l Italia il riferimento è Pepita, una cooperativa che ha già realizzato oltre 400 corsi e più di 100 progetti educativi dal 2007 ad oggi. La prima fase del progetto ha coinvolto circa 250 giovani tra Italia, Gran Bretagna, Bulgaria, Slovenia e Lettonia con focus group in cui si è sviluppato il tema del bullismo sessuale. Ora, nei prossimi mesi, verranno intraprese azioni di sensibilizzazione ed educazione per promuovere la conoscenza del fenomeno bullismo sessuale e attivare tutte le azioni possibili per evitarlo. Pepita si è già mossa in questo senso e ha realizzato una campagna di informazione in collaborazione con il settore giovanile del Milan. Internet è un formidabile strumento di diffusione di dati e conoscenze, ma è anche veicolo per immagini, commenti e azioni che possono facilmente sconfinare nel bullismo sessuale con conseguenze anche drammatiche, come testimoniano anche recenti drammatici fatti di cronaca nel nostro Paese. I media parlano di queste vicende solo quando sconfinano nella cronaca nera. Sarebbe invece importantissimo dare spazio alla prevenzione e all azione educativa. Il progetto Asbae mi pare molto interessante proprio in quest ottica.

13 INTERVISTE Telegiornale 24/1/14 Telegiornale 22/1/14 Intervista radio

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