STAR BENE A SCUOLA. Istituto Comprensivo di Andezeno
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- Cristina Silvestri
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1 Istituto Comprensivo di Andezeno Piazza Italia, ANDEZENO (TO) STAR BENE A SCUOLA Relatori Psicologa e Docente Scuola Primaria Meresciallo Gianluca Cotroneo dell'arma dei Carabinieri di Chieri
2 La definizione del fenomeno Uno studente è oggetto di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato o vittimizzato, quando viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo, alle azioni offensive messe in atto da parte di uno o più compagni (Olweus, 1993). Il bullismo è un atto di aggressione, consapevole e volontario, perpetrato in maniera persistente e organizzata da uno o più individui nei confronti di uno o più persone (Fedeli, 2007). Il bullismo è un abuso di potere, premeditato ed opportunistico, diretto contro uno o più individui incapaci di difendersi a causa di una differenza di status o di potere (Fedeli, 2007). Il primo passo di qualsiasi azione antibullismo deve consistere in un attenta e condivisa delimitazione del fenomeno, al fine di evitare approcci dispersivi e non specifici.
3 Caratteristiche del Bullismo Il bullismo è un vero e proprio abuso di potere e rappresenta un esempio di comportamento aggressivo contraddistinto da alcune caratteristiche peculiari: 1) l intenzionalità e sistematicità delle prepotenze, messe in atto volutamente dal bullo con l intento di infliggere un danno fisico e/o psicologico alla vittima; 2) la reiterazione nel tempo degli atti di prepotenza che non si presentano pertanto come fenomeni isolati e sporadici e possono manifestarsi come comportamenti di prevaricazione diretta e/o indiretta. 3) lo squilibrio di potere (a livello psicologico, fisico o sociale) tra il bullo e la vittima (Olweus, 1993; Menesini, 2000). 4) sono coinvolti sempre gli stessi soggetti, di cui uno/alcuni sempre in posizione dominante (bulli) ed uno/alcuni più deboli e incapaci di difendersi (vittime) (Buccoliero & Maggi, 2005). Il bullismo è diffuso nel corso sia dell infanzia, sia della preadolescenza, seppure con caratteristiche diverse.
4 I CONFINI DEL BULLISMO Gioco, scherzo, gioco di lotta BULLISMO Violenze gravi, atti di criminalità Dal Progetto di Intervento sulla Prevenzione del Bullismo nel contesto scolastico A SCUOLA SENZA PREPOTENZE a cura della Dott.ssa Tatiana Begotti Psicologa Ricercatrice presso il Dipartimento di Psicologia dell Università di Torino e la Psicologa e Docente di Scuola Primaria
5 TIPI DI AGGRESSIVITÀ REATTIVA: reazione a condizioni antecedenti quali, ad esempio, una provocazione PROATTIVA: senza provocazione da parte del partner ed è rivolta al perseguimento dei fini dell aggressore Dal Progetto di intervento sulla prevenzione del bullismo nel contesto scolastico A SCUOLA SENZA PREPOTENZE a cura della Dott.ssa Tatiana Begotti Psicologa Ricercatrice presso il Dipartimento di Psicologia dell Università di Torino e la Psicologa e Docente di Scuola Primaria
6 BULLISMO Uno studente è oggetto di bullismo, ovvero è prevaricato o vittimizzato, quando viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo, alle azioni offensive messe in atto da parte di uno o più compagni. (Olweus, 1991; Smith e Sharp, 1994; Fonzi, 1997,1999) INTENZIONALITÀ CARATTERISTICHE SISTEMATICITÀ ASIMMETRIA RELAZIONALE Dal Progetto di intervento sulla prevenzione del bullismo nel contesto scolastico A SCUOLA SENZA PREPOTENZE a cura della Dott.ssa Tatiana Begotti Psicologa Ricercatrice presso il Dipartimento di Psicologia dell Università di Torino e la Psicologa e Docente di Scuola Primaria
7 Il Bullismo: Fenomeno di Gruppo I RUOLI DEI PARTECIPANTI SOSTENITORE DIFENSORE ESTERNO BULLO VITTIMA ESTERNO AIUTANTE ESTERNO ESTERNO ESTERNO Dal Progetto di Intervento sulla Prevenzione del Bullismo nel contesto scolastico A SCUOLA SENZA PREPOTENZE a cura della Dott.ssa Tatiana Begotti Psicologa Ricercatrice presso il Dipartimento di Psicologia dell Università di Torino e la Psicologa e Docente di Scuola Primaria
8 La Maggioranza Silenziosa Il potere del bullo può essere dettato dalla superiore forza fisica, da maggiori abilità socio-cognitive o dal fatto di avere amici che lo aiutano e lo sostengono nelle sue angherie. Il bullo agisce quasi sempre in gruppo, in compagnia dei suoi aiutantisostenitori insieme ai quali aggredisce la vittima inerme. Questo crea una situazione di grande squilibrio che mette la vittima in una posizione di assoluta impotenza. Spesso le azioni aggressive avvengono sotto gli occhi di molte persone, la cosiddetta maggioranza silenziosa (Olweus, 1993; Fonzi,1999); costoro, pur assistendo alle malefatte, non hanno il coraggio di intervenire o per paura di ritorsioni personali o perché pensano di non avere competenze fisiche e/o psicologiche adeguate (Menesini, 2003); in questo modo il bullo e i suoi sostenitoriaiutanti si sentono legittimati a perpetuare questi comportamenti (Gini e Pozzoli, 2011).
9 Principali forme di Bullismo Bullismo diretto (spesso maschile) i comportamenti del bullo si manifestano in modo chiaro ed evidente; è costituito da aggressioni fisiche ( calci, pugni, sputi, spintoni ecc.) verbali ( insulti, calunnie, derisioni, minacce, ricatti, umiliazioni ecc.), sottrazione o danneggiamento del materiale della vittima e ancora richiesta di denaro o altri oggetti. Bullismo indiretto (spesso femminile) ha come finalità isolamento della vittima dal gruppo (definibile come prepotenza sociale) per renderla e farla sentire diversa; le strategie messe in atto in questa forma di aggressione consistono nel diffamare, calunniare e ridicolizzare la vittima al fine di isolarla completamente. E ancora... Omofobico, a sfondo razzista, elettronico (cyberstalking, diffamazione online, ecc.). (Lagerspetz e Björkqvist, 1992; Crick e Grotpeter, 1995; Olweus 1983; Menesini, Nocentini, Fonzi, 2007).
10 Principali forme di Bullismo Una forma recente e più evoluta di bullismo è il cyberbullying che si serve della tecnologia per consumare angherie, vessazioni e umiliazioni ai danni della vittima: rientrano in questa tipologia la diffusione di video che riprendono le vittime mentre vengono umiliate e/o ridicolizzate dai compagni di scuola, sms, , mms e chat (cit. da Genta, Berdondini, Brighi e Guarini, 2009); spesso le vittime vengono perseguitate anche fuori dall ambiente scolastico grazie all uso di cellulari e computer (Keith & Martin, 2005). Il cyberbullyng risulta essere più frequentemente adottato dalle femmine le quali presentano generalmente forme di bullismo di tipo indiretto piuttosto che diretto dove invece appaiono più frequentemente coinvolti i maschi (Gini e Pozzoli, 2011);
11 Fattori di rischio nell'assumere il ruolo di vittima Pratiche genitoriali: iperprotettività v/s assenza di responsività emozionale ridotto monitoraggio Cultura dei pari: reti amicali povere o rigide valori accettanti l aggressività Indicatori comportamentali relativi alla vittima Comportamento sociale: isolamento sociale aggressività esplosiva non provocata status sociale ridotto Reattività emozionale: ridotta autoregolazione emozionale emozioni di segno negativa (paura, tristezza, cc.) stati depressivi e /o ansiosi; disturbi del sonno e dell'appetito. sensi di colpa e vergogna con senso di completa impotenza e isolamento e ancora...
12 Cognizione sociale ridotta autostima e affermazioni auto svalutanti distorsioni attributive di tipo interno Indicatori cognitivi: peggioramento del rendimento scolastico con difficoltà di concentrazione, fuga da scuola, abbandono scolastico.
13 Cosa fare in classe Gli interventi anti-bullismo è importante che siano gestiti direttamente dagli insegnanti con il coinvolgimento attivo degli alunni. I principali obiettivi riguardano: Sensibilizzare gli allievi Modificare il clima relazionale del gruppo-classe con conseguente miglioramento della convivenza tra compagni e la loro capacità di gestire positivamente i conflitti Promuovere comportamenti di aiuto e sostegno reciproco Potenziare le competenze cognitive, emotive, sociali e relazionali attraverso percorsi curricolari e di educazione emotiva che, grazie ad un attività metacognitiva ed all utilizzo di stimoli culturali (narrativa, film, letture, rappresentazioni teatrali), tecniche di role-playing (gioco dei ruoli) e di problem- solving nonchè strategie di lavoro cooperativo, contribuiscono a modificare il clima e la qualità delle relazioni in classe, a ridurre le difficoltà sociali e relazionali e a promuovere comportamenti di sostegno e solidarietà.
14 La migliore prevenzione quindi... La migliore prevenzione consiste nella progettazione e nella realizzazione di un ambiente scolastico prosociale ed orientato all apprendimento, in cui alunni e studenti possano sperimentate il piacere dello studio collaborativo e possano sviluppare un adeguato livello di autoefficacia ( cooperative learning, il problem solving, le tecniche di role-playing e drammatizzazione). La protezione degli alunni e degli studenti: prevenire e gestire il bullismo significa occuparsi del benessere e favorire la reintegrazione sociale di tutti i protagonisti dei fenomeni di aggressività: bullo/bulli, vittima, spettatori passivi, ecc.; Senso di comunità: un sentimento che i componenti hanno di appartenere e di essere importanti gli uni per gli altri e per i gruppo, e una fiducia condivisa che i bisogni di ciascuno saranno soddisfatti dal loro impegno di essere insieme (Mc Millan).
15 Organizzazione scolastica L organizzazione scolastica Progettazione di un organizzazione scolastica che favorisca permanentemente comportamenti responsabili e prosociali in tutte le componenti (alunni e studenti, insegnanti, personale ATA, genitori, ecc.); Gli atti di violenza o aggressività possono essere perpetrati durante il tragitto casa-scuola o sui mezzi pubblici di trasporto, ma gli ambienti scolastici sono tra i contesti in cui gli episodi di bullismo avvengono con maggiore frequenza; altissima sorveglianza, quindi, di tutti gli spazi della scuola: classe, corridoi, cortile, bagni, spogliatoi della palestra, laboratori. Indispensabile monitorare gli spazi dedicati alla ricreazione e al gioco liberi e tutti i momenti meno strutturati della giornata o dell attività scolastica.
16 Cosa fare...organizzazione scolastica Evitare il sovraffollamento in tutti gli spazi scolastici, soprattutto durante la mensa, l'intervallo e in tutti i momenti meno strutturati della giornata. La prima e più semplice misura di prevenzione sta nel far sì che gli adulti siano in numero adeguato durante l intervallo e il tempo-mensa per poter svolgere un efficace azione di supervisione e che siano disponibili e pronti ad intervenire tempestivamente e con determinazione durante il verificarsi dei soprusi.
17 Strumenti per la denuncia e la segnalazione degli atti di bullismo La denuncia e la segnalazione degli atti di bullismo rappresentano uno dei passaggi chiave delle politiche di prevenzione del fenomeno. La denuncia presenta differenti livelli in relazione ai fatti che devono essere chiaramente e inequivocabilmente individuati. Come segnalare: 1: la vittima dovrebbe esporre subito i fatti all'adulto di riferimento che se ne deve fare carico valutando immediatamente i provvedimenti necessari da attuare in base alla gravità della situazione: si può partire dall'avvertimento verbale, fino a giungere alla segnalazione in presidenza e alla famiglia del o dei Bulli. 2. per gli atti più gravi l informazione immediata e riservata alla Dirigenza Scolastica rappresenta un passo indispensabile: per gli aspetti generali di funzionamento dell istituto, per i profili disciplinari, per profili talora anche penali che si ravvisino.
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