STACEC s.r.l. Software e servizi per l ingegneria S.S. 106 Km Bovalino (RC)

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3 MANUALE D USO Local Seismic Response 2D 3

4 1. Introduzione La valutazione delle caratteristiche del moto del terreno in superficie a seguito di un terremoto è di fondamentale importanza per la progettazione di strutture in grado di resistere alle azioni sismiche. Come è noto, in assenza di manufatti, tali caratteristiche possono essere attribuite a tre meccanismi fondamentali: meccanismo di sorgente, propagazione delle onde dalla sorgente al sito e risposta sismica locale. In modo particolare, quest ultima è responsabile delle modifiche in ampiezza, durata e contenuto in frequenze, che un moto sismico relativo ad una formazione rocciosa di base (terremoto di riferimento), subisce attraversando gli strati dal bedrock fino alla superficie [Lanzo G. et al.,1999]. Il fenomeno della risposta sismica locale è stato oggetto di numerosi studi negli ultimi trent anni, basati sull analisi delle registrazioni di eventi sismici e su modellazioni di carattere numerico, a tal punto da essere introdotto nei moderni codici normativi. Lo stesso testo NTC2008 (Cap ) propone, come via ufficiale, un approccio numerico (monodimensionale o bidimensionale a seconda dei casi) per la valutazione della reale risposta sismica stratigrafica del deposito di terreno alla scala della singola opera o del singolo sistema geotecnico. L analisi numerica per la valutazione della risposta sismica locale, oltre ad essere più accurata rispetto all approccio semplificato descritto dall NTC2008 (categorie di sottosuolo), consente di identificare l amplificazione stratigrafica nel caso specifico individuando intervalli di periodo più limitati rispetto a quelli di normativa e di conseguenza ottenere dimensionamento strutturale più economico. Il software LSR 2D (Local Seismic Response 2d) consente di effettuare una modellazione bidimensionale di tale problematica mediante un approccio agli elementi finiti, nel dominio del tempo, in tensioni totali, utilizzando un modello di sottosuolo alla Kelvin-Voigt. 4

5 2.1 Interfaccia grafica Interfaccia grafica L interfaccia grafica di LSR2D è caratterizzata da una finestra principale e da altre finestre secondarie. La finestra principale è dotata di menù da cui attivare le varie funzioni. La parte a destra della finestra principale è chiamata Area Operativa. fig 2.1- Finestra principale 5

6 Componenti della finestra principale I pulsanti della finestra principale sono di seguito elencati. 6

7 Dati Apre l editor dei Dati Generali. Apre l editor degli Accelerogrammi. Apre l editor delle Curve di decadimento. Modello Attiva/disattiva la funzionalità che consente di selezionare gli elementi del modello. Attiva/disattiva la funzionalità che consente di inserire nuovi punti nel modello o di selezionare punti esistenti sul modello. Attiva/disattiva la funzionalità che consente di inserire nuovi segmenti nel modello o di selezionare segmenti esistenti sul modello. Attiva/disattiva la funzionalità che consente di spezzare un segmento aggiungendo un nuovo punto intermedio sul modello. Attiva/disattiva la funzionalità che consente di selezionare nuovi strati o di selezionare strati esistenti sul modello. 7

8 Attiva/disattiva la funzionalità che consente di selezionare nuove colonne o di selezionare colonne esistenti sul modello. Utilità Elimina l intero modello. Creazione guidata modello 1D. Calcolo Importazione modello da file dxf/dwg. Attiva/disattiva la generazione della mesh. Output Avvia il calcolo. Apre il plot per la visione dei risultati del calcolo. Apre l ambiente per la visione dei risultati sui punti di controllo. Avvia la generazione della relazione di calcolo. 8

9 Zoom e Viste Tasti per lo zoom. Consente l esportazione del modello in un file dxf. Finestre secondarie Finestra input accelerogrammi Fig. 2.2 Finestra input accelerogrammi. I pulsanti della finestra input accalerogrammi sono di seguito elencati. Inserisce un nuovo accelerogramma. Cancella l accelerogramma selezionato. Cancella tutti gli accelerogrammi inseriti. 9

10 Finestra input Modello 1D Consente di inputare le proprietà della colonna stratigrafica per analisi monodimensionale. Per richiamare la finestra cliccare sul pulsante. Fig. 2.3 Finestra creazione guidata modello 1D. Larghezza base - Lunghezza della base della stratigrafia Ro - Densità di massa del bedrock Vs - Velocità delle onde S del bedrock Vp - Velocità delle onde P del substrato Inserisce un nuovo strato Inserisce un nuovo strato prima dello strato selezionato Elimina lo strato selezionato Elimina tutti gli strati inseriti. 10

11 2.2 Interfaccia Plot risultati calcolo Per visualizzare il comportamento del terreno si acceda all ambiente PLOT cliccando sul pulsante. In tal caso LSR_2D consente di visualizzare i risultati nei vari punti del volume e lungo le colonne di controllo. Fig. 2.4 Finestra Plot Risultati calcolo Elementi finiti. Per visualizzare i risultati nel volume si clicchi sulla linguetta Elementi finiti. Per visualizzare i risultati lungo le colonne di controllo volume si clicchi sul la linguetta Colonne di controllo. 11

12 Consente di esportare in formato txt o in formato.jpeg il grafico visualizzato relativo alla colonna di controllo selezionata. 1) Consente di selezionare la colonna di controllo per il quale ottenere i risultati. 2) Consente di selezionare l analisi rispetto alla quale ottenere i risultati. 3) Consente di selezionare la condizione rispetto alla quale ottenere i risultati. Consente di visualizzare i risultati in termini di spostamenti nei vari punti del volume o lungo la colonna di controllo selezionata. 12

13 Consente di visualizzare i risultati in termini di velocità nei vari punti del volume o lungo la colonna di controllo selezionata. Consente di visualizzare i risultati in termini di accelerazioni nei vari punti del volume o lungo la colonna di controllo selezionata.. Consente di visualizzare i risultati in termini di deformazioni nei vari punti del volume o lungo la colonna di controllo selezionata. Consente di visualizzare i risultati in termini di deformazioni nei vari punti del volume o lungo la colonna di controllo selezionata. Consente di visualizzare le proprietà dei materiali i nei vari punti del volume o lungo la colonna di controllo selezionata. 13

14 Fig. 2.5 Finestra Plot Risultati calcolo colonne di controllo. 2.3 Interfaccia Output risultati punti di controllo 14

15 Fig. 2.6 Finestra output risultati punti di controllo. Componenti della finestra Output risultati punti di controllo I controlli ed i pulsanti della finestra Output risultati punti di controllo sono di seguito elencati. 1) Consente di selezionare il punto di controllo per il quale ottenere i risultati. 2) Consente di selezionare l analisi rispetto alla quale ottenere i risultati. 3) Consente di selezionare la condizione di carico. 4) Consente di selezionare il dominio rispetto al quale ottenere i risultati ( dominio del tempo o dominio delle frequenze). 5) Consente di scegliere il tipo di risultato cinematico in termini di spostamenti, accelerazioni o velocità. 6) Consente di selezionare la direzione rispetto alla quale restituire i risultati dell analisi (direzione orizzontale X o verticale Z). Visualizza lo spettro medio di input (opzione attiva per risultati nel dominio delle frequenze). 15

16 Visualizza lo spettro medio di output (opzione attiva per risultati nel dominio delle frequenze). Visualizza lo spettro lisciato di output (opzione attiva per risultati nel dominio delle frequenze). Visualizza lo spettro parametrizzato (opzione attiva per risultati nel dominio delle frequenze). Calcola intensità di Housner (opzione attiva per risultati nel dominio delle frequenze). Salva i punti dei grafici in formato.txt. Salva il grafico corrente come immagine. 16

17 3. Input 3.1 Fasi di Input In figura 3.1 è riportata la Finestra principale del software dalla quale è possibile accedere ai diversi ambienti che consentono di effettuare la modellazione. Tale modellazione può essere schematizzata nelle seguenti fasi: - Inserimento dati generali del progetto; - Caricamento accelerogrammi di input e scalatura rispetto alla PGA; - Inserimento modelli di decadimento del modulo di taglio e del rapporto di smorzamento viscoso del terreno; - Inserimento della stratigrafia; - Posizionamento di uno e più punti di controllo in superficie; - Inserimento delle colonne di controllo; - Generazione della mesh di calcolo; - Definizione delle analisi e condizioni di carico. Fig. 3.1 Interfaccia principale LSR2D. 17

18 3.2 Input Dati - Dati generali del progetto Cliccando sul pulsante dell interfaccia principale appare l interfaccia Dati generali rappresentata in figura 3.2. Da qui, accedendo dalla voce Dati generali calcolo è possibile editare: - Numero di threads ( pari al numero di processori logici); - Azzera caratteristiche materiali per ogni azione di carico; - Errore relativo sul decadimento del modulo di taglio; - Errore relativo sul decadimento del rapporto di smorzamento; - Modello piano in deformazione o in tensione; - Rapporto deformazione effettiva; - Numero massimo di iterazioni per ricerca degli autovalori del deposito; - Visualizza modello FEM; - Seleziona modi naturali; - Periodo minimo spettro in Output; - Periodo massimo spettro in Output; - Periodo passo (passo per il periodo in Output); - Smorzamento viscoso di riferimento (espresso in percentuale e generalmente posto pari al 5%) per il calcolo dello spettro di risposta. - Per gli utenti che siano in possesso della licenza del programma QUAD4-M ( da acquistarsi direttamente presso il concessionario del programma stesso e non presso Stacec) LSR_2D da la possibilità di effettuare il calcolo utilizzando QUAD4-M come solutore in alternativa all utilizzo del solutore interno di LSR_2D. In questo caso è necessario : - A) mettere la spunta sull opzione di input Attiva QUAD4-M; - B) Definire il valore del campo Vs bedrock; - C) Definire il valore del campo Vp bedrock; - D) Definire il valore del campo Densità del bedrock; - - Coefficiente per determinare la deformazione di taglio efficace a partire da quella massima; 18

19 Fig. 3.2 Interfaccia dati generali - Dati generali calcolo. Accedendo alla voce calcolo rappresentata in figura 3.3 è possibile editare i parametri: - Tolleranza calcolo autovalori; - Numero massimo iterazione autovalori; 19

20 Fig. 3.3 Interfaccia dati generali - Calcolo. 20

21 3.3 Input Dati - Accelerogrammi Cliccando sul pulsante appare l interfaccia Accelerogrammi rappresentata in figura 3.4. Fig. 3.4 Inserimento accelerogrammi. L interfaccia Accelerogrammi consente di caricare singoli accelerogrammi di input in formato *.txt. La formattazione del file è la seguente: E E E-03 La prima colonna contiene gli istanti di tempo e la seconda le accelerazioni. Cliccando sul pulsante Inserisci accelerogramma bisogna definire il percorso del file, quindi specificare le unità di misura utilizzate per tempi e per le accelerazioni all interno del file ed il valore di accelerazione di picco (PGA) che si vuole utilizzare per la scalatura dell accelerogramma (si veda finestra riportata in Fig. 3.5). 21

22 Fig. 3.5 Inserimento accelerogrammi. Una volta inserito l accelerogramma è possibile modificarne il nome. 22

23 Fig. 3.6 Visualizzazione accelerogrammi di input. N.B. Il fattore di scala (indicato in rosso in Fig. 3.6) può essere interpretato come il rapporto tra la PGA scelta dall utente in fase di inserimento dell accelerogramma ed il valore dell accelerazione di picco del record inserito. Tale valore può essere modificato in qualsiasi momento dall utente. Per comodità di inserimento, qualora fosse necessario, è anche possibile effettuare una selezione multipla (Fig. 3.7) degli accelerogrammi tenendo premuto il tasto Ctrl. In tal caso su tutti gli accelerogrammi selezionati viene effettuato lo stesso processo di scalatura. 23

24 Fig. 3.7 Selezione multipla degli accelerogrammi in fase di caricamento. 24

25 3.4 Input Dati- Curve di decadimento moduli G e D Il modello lineare equivalente, che sta alla base del calcolo, prende in considerazione le variazioni del modulo di taglio G e del rapporto di smorzamento viscoso D, con il livello deformativo γ del terreno. Tali caratteristiche devono essere attribuite ad ogni singolo strato in funzione della natura e di opportune prove effettuate su di esso. Cliccando sul pulsante rappresentata in figura 3.8. appare l interfaccia Editor Curve di Decadimento Il programma consente di assegnare ad ogni strato che compone il profilo stratigrafico una coppia di curve di decadimento fra quelle presenti nel database (Editor); la procedura verrà illustrata nel paragrafo in cui si illustrerà l input degli strati. Fig. 3.8 Finestra di editor curve di decadimento. Nell ambiente Editor sono presenti delle curve di decadimento predefinite che fanno riferimento a dei modelli di sottosuolo ben noti in letteratura. E possibile aggiungerne delle altre secondo la procedura di seguito illustrata. Cliccando sul pulsante inserisci dell interfaccia Editor Curve di Decadimento è possibile creare e quindi salvare nell Editor altre curve di decadimento. Tali curve possono essere definite manualmente per punti oppure essere importate come file.csv. 25

26 3.5 Input Modello - Profilo stratigrafico per analisi monodimensionale Nel caso di analisi monodimensionale cliccare sul pulsante dell interfaccia principale. Comparirà l interfaccia wizart Creazione guidata modello 1D rappresentata in figura 2.8. Da qui è possibile editare: Fig. 3.9 Finestra di Creazione guidata modello 1D. - Larghezza della base della colonna; - r - Densità del bedrock; - vs - Velocità delle onde di taglio all interno del bedrock; - vp - Velocità delle onde pressione all interno del bedrock. E inoltre possibile editare numero e caratteristiche di ogni singolo strato che compone la colonna stratigrafica. In particolare ad ogni strato è possibile editare - Nome; - Spessore; 26

27 - Densità; - Velocità di propagazione Vs delle onde di taglio; - Coefficiente di Poisson; - Modello di decadimento, ossia l assegnazione di una coppia di curve di decadimento fra quelle presenti nell editor Curve di Decadimento. - Un colore che lo contraddistingua. Per aggiungere uno o più strati cliccare sul pulsante inserimento strato successivamente editarne le caratteristiche. e 3.6 Input Modello - Profilo stratigrafico analisi bidimensionale Nel caso di analisi bidimensionale è necessario ricostruire il profilo stratigrafico definendone i punti, le linee che uniscono tali punti e che vanno a ricostruire i vari strati del profilo. Input di base Input punto - Cliccare sul pulsante quindi cliccare (tasto sinistro del mouse) nell area grafica: il punto verrà inserito. Cliccare su un punto inserito al fine di modificarne le proprietà: - Nome punto; - Punto di controllo; - Coordinate x e z; - Cinematismo x e z - Passo mesh - Carichi statici Fx e Fz. Input segmento - Cliccare sul pulsante quindi cliccare una sequenza di punti nell area grafica o su una sequenza di punti già esistenti per inserire uno o più segmenti. Input strato - Mediante l input di una sequenza di punti e segmenti è possibile definire una o più maglie chiuse. Cliccare sul pulsante quindi cliccare sui vertici di una maglia chiusa o all interno di una maglia chiusa o racchiudere in un box una o più maglie chiuse per inserire uno o più strato. Selezionare uno o più strati per modificarne le proprietà: 27

28 - Nome strato - Descrizione strato - Colore - Modello Modello da adottare per le curve di decadimento utilizzate per la descrizione dei parametri di rigidezza e smorzamento dello strato; - r Densità del materiale - Vs Velocità delle onde di taglio; - Ni Coefficiente di Poisson; - Ginis Modulo di taglio iniziale; - Diniz Rapporto di smormamento viscoso iniziale; Fig Personalizzazione dati input singolo strato. In alternativa alla procedura descritta nel caso di analisi bidimensionale è possibile importare un profilo stratigrafico precedentemente imputato mediante un file CAD e salvato in formato dxf o dwg. Per avviare la procedura cliccare sul pulsante per avviare la finestra importazione da file dxf/dwg, 28

29 Fig Importazione stratigrafia da file dxf/dwg. selezionare tra le opzioni l unità di misura del disegno, cliccare su Apri File dxf e cliccare sul file da importare. Dopo aver importato la stratigrafia da dxf\dwg e necessario definire ed assegnare le caratteristiche dei singoli strati secondo la procedura precedentemente descritta. 3.7 Definizione delle condizioni al contorno Input condizioni al contorno Selezionare i segmenti della frontiera ed assegnare la restrizione Vincolato Z (vedi figg e 3.13). 29

30 Fig Input condizioni al contorno. Fig Input condizioni al contorno. 30

31 Definizione del BedRock Selezionare i segmenti che delimitano inferiormente il profilo stratigrafico, mettere la spunta sul campo Bedrock e personalizzarne i parametri. Fig Personalizzazione dati Bedrock. 3.8 Definizione punti di controllo Prima di procedere con la generazione della mesh di calcolo è necessario effettuare una scelta sulla posizione del punto ( o dei punti) di controllo. A tale punto, infatti, vengono riferiti tutti i risultati dell analisi in termini di risposta sismica nel dominio delle frequenze. Cliccare sul tasto e cliccare su un punto già inputato. Nell editor proprietà punti mettere la spunta sul campo Punto di controllo (Fig.3.15) per definire come tale il punto selezionato. I punti definiti come punti di controllo verranno contrassegnati con colore rosso( ). In quest ambito è possibile assegnare un infittimento del passo mesh nell intorno di ciascun punto di controllo intervenendo sull editor Passo. 31

32 Fig Finestra Editor proprietà punto. 3.9 Definizione colonne di controllo Il programma consenti di definire una o più colonne di controllo. Con riferimento a ciascuna di esse, il programma restituirà i risultati in termini di spostamenti, velocità, accelerazioni, deformazioni e sforzi. Cliccare sul tasto e cliccare su un punto attivo della stratigrafia per inserire una nuova colonna. Cliccare sulla colonna inserita per modificare il nome e\o la posizione intervenendo sui parametri dell editor colonna. 32

33 Fig Finestra Editor proprietà Colonna di controllo. Fig Definizione colonna di controllo. 33

34 3.10 Definizione delle analisi e delle condizioni di carico Per un profilo stratigrafico è possibile condurre più analisi di risposta sismica locale e per ognuna di esse possono essere processati più accelerogrammi. Fig Definizione delle analisi e scelta degli accelerogrammi. L aggiunta di una nuova analisi viene effettuata cliccando sul pulsante Inserisci analisi. 34

35 Nel caso di analisi monodimensionale per ogni analisi aggiunta è possibile definire una serie di condizioni di carico per ciascuna delle quali è richiesta la definizione di 1 accelerogramma ( si ricorda che per ciascuna analisi è necessario definire almeno 7 accelerogrammi). Nel caso di analisi bidimensionale per ogni analisi aggiunta è possibile definire una serie di condizioni di carico per ciascuna delle quali è richiesta la definizione di 2 accelerogrammi, uno per la componente orizzontale del moto (direzione x) ed uno per la direzione verticale (direzione Z). 4. Elaborazione Mesh e Calcolo 4.1 Elaborazione Generazione mesh Per personalizzare i parametri della mesh dell editor Profilo stratigrafico (fig 4.1) intervenire sui campi mesh (a maglia quadrilatera o triangolare) e passo. Fig. 4.1 Scelta parametri mesh. Per poter cogliere in maniera più accurata la riposta in corrispondenza dei punti di controllo è infatti possibile ridurre la dimensione degli elementi della mesh in corrispondenza di esso. Per le impostazioni sul passo mesh nell intorno dei punti di controllo procedere come riportato al punto 3.8. Cliccare sul tasto o sul tasto 35

36 per generare e visualizzare la mesh (vedi figura 4.2). Fig. 4.2 Generazione mesh. 4.2 Elaborazione calcolazione Completata la fase di input è possibile procedere con l esecuzione del calcolo cliccando sul pulsante 4.3. ; apparirà la finestra di dialogo rappresentata in figura 36

37 Durante la calcolazione vengono visualizzati: - Il modello FEM (finestra in alto a sinistra); - Lo spettro di risposta riferito al bedrock della condizione che si sta processando (curva ); - Lo spettro di risposta riferito al punto di controllo della condizione che si sta processando (curva alla fine di ogni condizione); - Tempi di calcolo e informazioni sullo stato del modello ad ogni step; - Stato di avanzamento parziale e totale mediante barre d avanzamento. Fig. 4.3 Stato di avanzamento calcolo FEM. 5. OutPut 5.1 OutPut risultati nel dominio dello spazio Mediante il pulsante è possibile accedere alla finestra di figura

38 Da tale ambiente è possibile visualizzare per ogni analisi la risposta del terreno nei vari punti della mesh in termini di spostamenti, velocità accelerazioni, deformazioni e sforzi. Fig. 5.1 Finestra di visualizzazione dei risultati. Cliccando sulla linguetta Colonne di controllo è possibile visualizzare I risultati dell analisi lungo le colonne di controllo; tali diagrammi dei possono essere salvati in formato.txt o in formato.jpeg (fig 5.2). 38

39 Fig. 5.2 Finestra di visualizzazione dei risultati nelle colonne di controllo. 39

40 5.2 OutPut risultati nel dominio del tempo Interfaccia output risultati punti di controllo. Fig. 4.2 Finestra output risultati punti di controllo. Per ottenere i risultati nel dominio del tempo o delle frequenze cliccare sul pulsante al fine di attivare la scheda Risultati punto di controllo. 40

41 Fig. 4.3 Scheda risultati punti di controllo. (1) Scegliere il punto di controllo (2) Scegliere l analisi (3) La Combinazione di carico (4) Il dominio ( del tempo o delle frequanze) (5) Il Grafico ( Accelerazioni, velocità o spostamento) (6) La direzione ( X o Z) (6). sul punto di controllo (1), cliccare quindi su Risultati (2) per attivare la scheda Risultati punto di controllo ; scegliere dai corrispondenti filtri l analisi (3), la combinazione di carico (4), scegliere tempo per ottenere i risultati nel dominio del tempo (5), quindi scegliere il diagramma delle accelerazioni (6), la direzione orizzontale (7). Cliccare sul pulsante Esporta (8) al fine di ottenere i punti del diagramma selezionato. Dalla scheda Scelta unità di misura confermare l unità [sec.] per il tempo e l unità [m/s^2] per l accelerazione e quindi confermare cliccando sul pulsante ok (9). Dalla maschera di salvataggio selezionare il tipo di spettro da esportare, assegnargli un nome e cliccare sul tasto Salva (10) per salvarlo in formato txt. 41

42 Per i risultati nel dominio della frequenza (spettro) con riferimento alla figura 4.4, sulla scheda Risultati punto di controllo scegliere dai corrispondenti filtri l analisi (1), la combinazione di carico (2), scegliere frequenza per ottenere i risultati nel dominio della frequenza (3). Cliccare sul pulsante Esporta (4) al fine di ottenere i punti del diagramma selezionato. Dalla scheda Scelta unità di misura confermare l unità [sec.] per il tempo e l unità [m/s^2] per l accelerazione e quindi confermare cliccando sul pulsante ok (5). Dalla maschera di salvataggio selezionare il tipo di spettro da esportare, assegnargli un nome e cliccare sul tasto Salva (6) per salvarlo in formato txt. Fig. 4.4 Spettro di risposta elastico secondo NTC2008. Per poter visualizzare la scheda Risultati punti di controllo ( in alternativa alla procedura descritta), selezionare il punto, cliccare sul tasto destro del mouse e selezionare risultati. 5.3 Visualizzazione risultati lungo colonna di controllo L ambiente Plot consente la visualizzazione dei risultati dell analisi per la colonna di controllo. il programma restituirà i risultati in termini di spostamenti, velocità, accelerazioni, deformazioni e sforzi. 42

43 Per ottenere per esempio le accelerazioni lungo X dei punti della colonna di controllo con riferimento alla figura 3.5 cliccare sul filtro accelerazioni e selezionare Accelerazione X. Fig. 3.5 Finestra di visualizzazione dei risultati. Selezionare la linguetta Colonna di controllo della finestra di visualizzazione dei risultati per visionare il diagramma delle accelerazioni. Verrà visualizzata il diagramma come riportato in figura 3.6. I diagrammi ottenuti possono essere salvati. 43

44 Fig. 3.6 Diagramma spostamenti lungo X per colonna di controllo. 5.4 Generazione Relazione di calcolo Una volta terminate le analisi di risposta sismica locale è possibile, mediante il pulsante generare la relazione di calcolo. 6 Esempio 1. Input modello per Analisi monodimensionale - Generazione modello Passo 1. Creare nuovo archivio Dal menu file selezionare nuovo progetto 44

45 Selezionare salva progetto con nome per creare e salvare un nuovo archivio. Fig. 6.1 Salvataggio archivio. Passo 2. Definizione Dati Generali Aprire l editor dei dati generali mediante il pulsante. 45

46 Impostare i valori come riportato nelle due immagini di esempio quindi cliccare sul pulsante ok per confermare i dati inputati. Fig. 6.2 Dati generali. 46

47 Fig. 6.3 Dati generali. Impostare a 8 il numero di thread ( pari al numero di processori logici della macchina in utilizzo). Passo 3. Imput set di accelerogrammi di progetto. Dovendo effettuare un analisi di risposta relativa agli SLV e SLD inputo due tipi di analisi e definisco per ciascuna di esse due Set di accelerazioni. Supponiamo che per il sito ai sensi del DM 2008 sia prevista Ag_SLV= 0.264g e Ag_SLD= 0.091g. Cliccando su Inserisci accelerogramma definisco come unit per le accelerazioni il m/s^2, per il tempo i secondi e come PGA per SLV il valore 2.59 m/s^2. Confermare cliccando sul pulsante ok. 47

48 Fig. 6.4 Importazione accelerogrammi. Si scelga un set di accelerogrammi compatibili per l analisi relativa agli SLV utilizzando la selezione multipla e si confermi cliccando sul pulsante Apri (Fig. 5.5). 48

49 Fig. 6.5 Importazione accelerogrammi. Si modifichino i nomi per gli accelerogrammi come in fig 5.6 Fig. 6.6 Importazione accelerogrammi.. 49

50 Fig. 6.7 Importazione accelerogrammi. Si ripetano le operazioni di input imputando come PGA per SLD il valore m/s^2. Fig. 6.8 Parametri Importazione accelerogrammi. 50

51 . Fig. 6.9 Importazione accelerogrammi. Si clicchi sul pulsante ok per confermare. Passo 4. Imput stratigrafia Trattandosi di un analisi monodimensionale si clicchi sul pulsante Modello 1D. Si inseriscano i dati ( come riportato in fig. 5.10) e si confermi cliccando sul pulsante ok. 51

52 Fig Creazione guidata modello 1D. Passo 5. Imput analisi Dovendo effettuare un analisi di risposta relativa agli SLV e SLD input due tipi di analisi. Si clicchi sul pulsante Definisci una nuova analisi e si introduca l analisi per gli SLV nominata Analisi (1)_SLV; con riferimento ad essa si assegni il set di accelerogrammi precedentementi imputati per l analisi agli SLV. 52

53 Fig Input analisi. Si ripeta la procedura anche per l analisi SLD. 53

54 Fig Input analisi. Passo 6. Input Colonna di controllo e punto di controllo Nel caso di analisi monodimensionale con input da wizart Modello 1D colonna stratigrafica ed il punto di controllo vengono definiti direttamente dal programma. la 7. Esempio 2. Input modello per Analisi bidimensionale Passi 1 e 2 come in esempio Analisi monodimensionale del paragrafo 5. Passo 3. Imput set di accelerogrammi di progetto. Dovendo effettuare un analisi di risposta relativa agli SLV e SLD inputo due tipi di analisi e definisco per ciascuna di esse due Set di accelerazioni. Supponiamo che per il sito ai sensi del DM 2008 sia prevista Ag_SLV= 0.264g e Ag_SLD= 0.091g. 54

55 Cliccando su Inserisci accelerogramma si definiscano come unità per le accelerazioni il m/s^2, per il tempo i secondi e come PGA per SLV il valore 2.59 m/s^2. Si Confermi cliccando sul pulsante ok. Fig. 7.1 Input accelerogrammi. Si scelga un set di accelerogrammi compatibili utilizzando la selezione multipla e si confermi cliccando sul pulsante Apri (Fig. 5.5). 55

56 Fig Importazione accelerogrammi. Fig Importazione accelerogrammi. 56

57 Fig Importazione accelerogrammi Si ripetano le operazioni di input imputando come PGA per SLD il valore m/s^2. Fig. 7.5 Parametri importazione accelerogrammi. 57

58 Fig Importazione accelerogrammi 58

59 Fig Importazione accelerogrammi Si aggiunga infine una condizione AccZ_ZERO alla quale si associ un fattore di scala=0. Si clicchi sul pulsante ok per confermare. Passo 5. Imput analisi Dovendo effettuare un analisi di risposta relativa agli SLV e SLD si inputino due tipi di analisi e si assegnino i corrispondenti accelerogrammi. Volendo valutare la risposta in funzione della sola componente orizzontale dell azione sismica si associ la condizione AccZ_ZERO agli accelerogrammi Z. 59

60 Fig Input analisi 60

61 Si definiscano due analisi: una per gli SLV ed una per gli SLD. Si assegnino alla prima delle 2 i 7 accelerogrammi precedentemente definiti per gli SLV ed alla seconda gli altri sette accelerogrammi definiti per l analisi agli SLD. Passo 5. Imput stratigrafia Cliccare su ed inserire i punti; 1( -10,0); 2(50,0); 3(50,30); 4(30,30); 5(25,35); 6(15,30); 7(10,30);8(-10,30); 9(-10,15); 10(50,18); 11(24,28) e 12(20,35). Cliccare su ed inputare i segmenti 1-2, 2-10, 10-9, 9-1,9-8, 8-7, 7-6, 6-12, 12-5, 5-4, 4-3, 3-10, 4-11 e Cliccare su, posizionare il puntatore del mouse all interno del poligono e cliccare sul tasto sinistro. Verrà inputato il primo strato. Si assegnino allo strato 1 i parametri riportati in fig. 6.8 Fig. 7.9 Input strati 61

62 Fig Definizione parametri strato rilevato Per inputare lo strato 2 posizionare il puntatore del mouse all interno del poligono e cliccare sul tasto sinistro. i assegnino allo strato 2 i parametri riportati in fig

63 Fig Definizione parametri strato sottorilevato Per inputare lo strato 3 posizionare il puntatore del mouse all interno del poligono e cliccare sul tasto sinistro. Si assegnino allo strato 3 i parametri riportati in fig

64 Fig Definizione parametri strato base Nel modello il segmento 1-2 è a contatto con il bedrock. Selezionare il segmento 1-2, applicare l opzione bedrock ed inputarne le caratteristiche (Fig. 6.11).. 64

65 Fig Input restrizioni Selezionare i segmenti 1-2, 1-9, 9-8, 2-10 e 10-3 (Fig. 6.12) e applicare la restrizione Vincolato Z.. Fig Input restrizioni 65

66 Passo 6. Imput colonne stratigrafiche Cliccare su e inputare 3 colonne di controllo, una alla sinistra del rilevato, una sopra ed una alla destra. (precedente fig. 6.7). Passo 7. Imput punti di controllo Fig Input punti di controllo Si clicchi su, si selezionino i punti 6, 7 e 12 e si metta il check su punto di controllo. 8. Esempio 3: Esportazioni dati Output 8.1 Esportazione diagramma della variazione dell accelerazione orizzontale con la profondità lungo una colonna di controllo Cliccare sul pulsante per visualizzare la finestra risultati di calcolo. Si clicchi sulla linguetta Colonna di controllo. Si scelga la colonna (Col 1), l analisi (SLV), la condizione (Condizione 6 - RSL), il diagramma della variazione 66

67 dell accelerazione X lungo la direzione z (Accelerazione Z) e si clicchi sul pulsante esporta (Fig. 8.1). Il diagramma visualizzato verrà salvato in formato.txt Fig Salvataggio diagramma risultati per colonna di controllo 8.2 Esportazione spettro in accelerazione orizzontale dello spettro lisciato Cliccare sul pulsante per visualizzare la finestra risultati di calcolo sui punti di controllo. Si scelga il punto di controllo (P6), il tipo di analisi (SLV), la CdC (Tutte), il dominio (frequenze), il tipo di spettro (accelerazione), la direzione (X), Spettro output lisciato e numero di smoothing (10) quindi si clicchi su (Figg. 8.2 e 8.3). 67

68 Fig. 8.2 Output punti di controllo 68

69 Fig. 8.3 Salvataggio punti spettro 69

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