Attraversamenti dei corsi del F. Musone e del Torrente Fiumicello

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1 NR/9343 SPC. -LA-E-8525 Fg. 1 di 14 METANODOTTO: FALCONARA RECANATI DN 15 (42 ), DP 75 bar Attraversamenti dei corsi del F. Musone e del Torrente Fiumicello V. Forlivesi Emissione S. Buccafusca M. Matteucci Mag. 13 O. Corda Descrizione Elaborato Verificato Approvato Data Autorizzato

2 NR/9343 SPC. -LA-E-8525 Fg. 2 di 14 INDICE 1 PREMESSA 3 2 MODALITÀ DI ATTRAVERSAMENTO DEI CORSI DEL F. MUSONE E DEL T. FIUMICELLO Fiume Musone Torrente Fiumicello 9 3 MODALITÀ DI SCAVO DELLA TRINCEA IN CORRISPONDENZA DEGLI ATTRAVERSAMENTI FLUVIALI 14

3 NR/9343 SPC. -LA-E-8525 Fg. 3 di 14 1 PREMESSA La presente nota, relativa al Metanodotto Falconara-Recanati DN 15 (42 ), DP 75 bar, è stata predisposta, al fine di chiarire: le motivazioni che hanno guidato alla scelta della metodologia di attraversamento dei corsi del F. Musone e del T. Fiumicello; le modalità di scavo della trincea per la posa della condotta in corrispondenza degli alvei fluviali. La nota è redatta dalla Società proponente in riscontro alla comunicazione prot del 11/3/213 della Posizione di Funzione Valutazioni e Autorizzazioni Ambientale del Servizio Infrastrutture Trasporti Energia della Giunta Regionale delle Marche.

4 NR/9343 SPC. -LA-E-8525 Fg. 4 di 14 2 MODALITÀ DI ATTRAVERSAMENTO DEI CORSI DEL F. MUSONE E DEL T. FIUMICELLO La scelta delle modalità operative per la realizzazione degli attraversamenti dei corsi d acqua deriva da diversi fattori di ordine tecnico ed operativo che, in riferimento alle caratteristiche geomorfologiche dell intorno della sezione di attraversamento, assumono di volta in volta valenze diverse. In un contesto collinare e di fondo valle, come nei casi in oggetto, i principali fattori che dettano la scelta delle modalità di attraversamento sono: caratteristiche idrauliche del corso d acqua; morfologia ed ampiezza dell alveo e dell ambito golenale; Presenza di rilevati arginali; caratteristiche litostrafiche dei depositi interessati; caratteristiche geomorfologiche in corrispondenza delle sponde (presenza di fenomeni di instabilità, scarpate in erosione, ecc );. geometria della tubazione, derivata dalla determinazione della profondità di posa della stessa; presenza di vegetazione arborea e arbustiva e di aree di pregio naturalistico; disponibilità di aree adeguate per l installazione dei cantieri dedicati alla realizzazione dell attraversamento; presenza di opere di regimazione idraulica a presidio della stabilità dell alveo, delle sponde e di infrastrutture viarie; presenza di nuclei urbanizzati e edifici isolati. In sintesi al tracciato di progetto, così come rappresentato nella planimetria di riferimento, si è giunti attraverso una serie di scelte dovute a fattori di varia natura (ambientali, tecnico-operativi) che, di volta in volta, hanno portano ad individuare soluzioni anche diverse ma che, nell insieme, rappresentano il compromesso in grado di conciliare tutti gli aspetti coinvolti nella realizzazione dell opera. 2.1 Fiume Musone Il tracciato della nuova condotta, provenendo da nord-ovest, percorre il fondo valle del F. Musone seguendone l andamento sino all altezza di C. Massaccese, piega quindi verso SSE e, dopo aver superato il corso del Fosso Vallato Molino, affronta l attraversamento dell alveo del fiume, transitando tra due gruppi di edifici rurali per approssimarsi alla sponda settentrionale del fiume, piegare leggermente verso SSE e attraversarne l alveo con un tratto rettilineo (vedi fig. 2.1/A). Guadagnando l opposta sponda, il tracciato transita tra l insediamento artigianale, sorto in località C. Soprazzetti, e il nucleo edificato in località Molino Bianchi.

5 NR/9343 SPC. -LA-E-8525 Fg. 5 di 14 Fig. 2.1/A: Immagine fotografica della sezione di attraversamento del F. Musone Il tracciato della condotta, nell intorno della sezione di attraversamento, è stato pertanto condizionato, sia dalla diffusa presenza di nuclei edificati ed edifici isolati (vedi fig. 2.1/B), sia dalla presenza delle aree di tutela di alcuni pozzi a uso idropotabile gestiti dalla Società Astea che si estendono lungo entrambe le sponde del corso d acqua tra le località di Molino Guarnieri e di C. Sopranzetti (vedi fig. 2.1/C).

6 NR/9343 SPC. -LA-E-8525 Fg. 6 di 14 Fig. 2.1/B: Area di attraversamento del F. Musone stralcio da elaborato Interferenze nel territorio

7 NR/9343 SPC. -LA-E-8525 Fg. 7 di 14 Fig. 2.1/C: Area di attraversamento del F. Musone stralcio da elaborato Strumenti di Pianificazione e tutela provinciale (in retinato viola le aree di tutela dei pozzi a uso idropotabile, realizzati posteriormente alla messa in opera dell esistente Metanodotto Ravenna Chieti DN 65 (26 ) ) In relazione alle caratteristiche idrologiche del corso d acqua e alla morfologia dell alveo, privo di rilevati arginali, il progetto prevede l attraversamento a cielo aperto per mezzo dello scavo della trincea a cielo aperto, la posa della condotta e il successivo ritombamento della trincea utilizzando il materiale precedentemente accantonato (vedi fig. 2.1/D).

8 NR/9343 SPC. -LA-E-8525 Fg. 8 di 14 Fig. 2.1/D: Attraversamento del F. Musone Stralcio dell elaborato di progetto

9 NR/9343 SPC. -LA-E-8525 Fg. 9 di 14 L eventuale adozione di una tecnologia trenchless (microtunnel) per l attraversamento dell alveo del fiume comporterebbe: un diverso sviluppo geometrico della condotta in curva elastica che, comportando l approfondimento della tubazione in corrispondenza dell alveo, porterebbe all arretramento del vertice posto in prossimità della sponda settentrionale del corso d acqua e il conseguente avvicinamento del tracciato ad alcuni edifici posti in prossimità del corso del Fosso Vallato Molino; una maggiore entità dei lavori di scavo nelle aree più prossime alle zone di rispetto dei pozzi ad uso idropotabile, derivata sia dalla necessità di realizzare i pozzi (di spinta e di recupero) in corrispondenza delle estremità del microtunnel, sia dal graduale approfondimento della trincea per raccordare la linea, normalmente posata con una copertura pari a 1,5 m, alla profondità di imbocco e di uscita del microtunnel (circa 4 m di copertura); l utilizzo di opportuni sistemi di abbattimento della falda freatica in corrispondenza dei pozzi di spinta e di recupero della fresa utilizzata per lo scavo del microtunnel. Per tali motivazioni e tenendo in dovuta considerazione le caratteristiche idrauliche e morfologiche del corso d acqua privo di rilevati arginali, si ritiene che l attraversamento dell alveo a cielo aperto rappresenti, in relazione anche alla minore durata delle attività di cantiere, la soluzione progettuale più idonea sia dal punto di vista tecnico-operativo, sia dal punto di vista dell impatto indotto sull ambiente naturale. Al termine dei lavori di posa della condotta, il progetto prevede, infatti, la realizzazione degli interventi di ripristino morfologico della sezione idraulica e delle sponde per mezzo di palizzate di contenimento in legname e il ripristino della vegetazione ripariale con materiale vivo di specie spontanee ecologicamente idonee volto a ricostituire, o spesso a migliorare, la vegetazione arbustiva ed arborea della sezione di attraversamento. 2.2 Torrente Fiumicello Il tracciato della condotta, percorrendo il fondovalle del F. Musone in direzione NO- SE, in stretto parallelismo all esistente Metanodotto Ravenna Chieti DN 65 (26 ) in esercizio, attraversa l alveo del torrente in corrispondenza di un ansa che il corso d acqua descrive a sud-est di località Giachetta (vedi fig. 2.2/A).

10 NR/9343 SPC. -LA-E-8525 Fg. 1 di 14 Fig. 2.2 A: Area di attraversamento del T. Fiumicello stralcio da elaborato Interferenze nel territorio In corrispondenza della sezione di attraversamento, l alveo, privo di rilevati arginali e piuttosto inciso, presenta una larghezza di circa 12 m ed è caratterizzato da una marcata asimmetria altimetrica trasversale, con la sponda meridionale più rilevata di circa 2,5 rispetto all opposta piana alluvionale (vedi Fig. 2.2/B). La realizzazione di attraversamento dell alveo per mezzo di un microtunnel prevede l esecuzione delle seguenti fasi di lavoro: 1. Preparazione dell area di cantiere pozzo di spinta. Realizzazione di un accesso provvisorio alla postazione prevista dal progetto e scotico dell area di cantiere; 2. Scavo del pozzo di spinta e realizzazione del cavo. Realizzazione del pozzo di spinta del microtunnel assicurando l emungimento delle acque di falda, installazione della fresa e scavo del microtunnel sino a giungere in prossimità della postazione di uscita. 3. Preparazione dell area di cantiere pozzo di recupero. L area cantiere per il recupero della fresa verrà realizzata solo dopo che l avanzamento della trivellazione sarà quasi ultimato 4. Recupero della fresa e completamento del microtunnel.

11 NR/9343 SPC. -LA-E-8525 Fg. 11 di 14 Fig. 2.2/B: Attraversamento del T. Fiumicello Stralcio dell elaborato di progetto

12 NR/9343 SPC. -LA-E-8525 Fg. 12 di 14 Scavo del pozzo di recupero, installazione di opportuni sistemi emungimento delle acque di filtrazione nel pozzo per mezzo di opportuni sistemi di aggottamento (well point o motopompe) smontaggio e sollevamento della fresa. Verranno poi eseguite tutte le operazioni di completamento del microtunnel effettuando il varo della condotta all interno del cavo e il successivo intasamento dello stesso. 5. Collegamento della condotta varata nel tunnel con la linea, sia a monte che a valle. 6. Esecuzione dei ripristini. Demolizione delle strutture di sostegno dei pozzi, chiusura dello scavo, e ripristino della superficie topografica delle aree di cantiere e dei relativi accessi come preesistente. Nel caso in oggetto, l adozione della metodologia illustrata in relazione alle caratteristiche geomorfologiche e idrologiche del corso d acqua appare, dal punto di vista progettuale, ingiustificata e in contrasto con i principi di buona progettazione. L eventuale realizzazione del microtunnel, oltre a richiedere come nel precedente caso la modificazione dello sviluppo geometrico della condotta con l approfondimento della tubazione, comporterebbe, infatti, lo scavo di un pozzo di rilevante profondità (> 8 m) in corrispondenza della sponda meridionale e il relativo abbattimento della falda superficiale per l intera durata delle attività: intervento che, in relazione ai tempi di costruzione, alle caratteristiche idrologiche e morfologiche del corso d acqua e all impegno economico richiesto, appare del tutto ingiustificata e non coerente con i principi di buona progettazione. La posa della condotta a cielo aperto, grazie ai previsti interventi di ripristino morfologico della sezione idraulica e delle sponde per mezzo di opere di ingegneria naturalistica e al corretto ripristino della vegetazione ripariale in un ambito che, in ragione della presenza idrica, garantisce il recupero degli ecosistemi preesistenti ai lavori, risulta inoltre la più idonea anche dal punto di vista dell impatto sull ambiente naturale, come testimoniato dalle attuali condizioni della sezione di attraversamento dell esistente condotta DN 65 (26 ) (vedi fig. 2.2/C).

13 NR/9343 SPC. -LA-E-8525 Fg. 13 di 14 Fig. 2.2/C: Stato attuale dell area di attraversamento del T. Fiumicello: la vegetazione ripariale e l utilizzo agricolo delle aree circostanti mascherano completamente il passaggio dell esistente condotta DN 65 (26 ) in esercizio

14 NR/9343 SPC. -LA-E-8525 Fg. 14 di 14 3 MODALITÀ DI SCAVO DELLA TRINCEA IN CORRISPONDENZA DEGLI ATTRAVERSAMENTI FLUVIALI La posa delle condotte nell alveo dei corsi d acqua tramite scavo della trincea a cielo aperto prevede principalmente l apertura di un area di passaggio di ampiezza variabile in funzione del diametro del metanodotto e la rimozione della vegetazione presente, ma non comporta in nessun caso l interruzione del flusso della corrente idrica. L attraversamento a cielo aperto degli ambiti golenali dei corsi d acqua si attuano normalmente attraverso l adozione di due diverse metodologie operative: nel caso in cui le condizioni morfologiche e logistiche lo permettono, l apertura lateralmente all alveo attivo, ma comunque all interno del letto del corso d acqua, di un canale nel quale viene deviato il flusso idrico, consentendo così, operando per tratti senza interessare lo stesso flusso, lo scavo, la messa in opera della tubazione e il reinterro della trincea in corrispondenza dell alveo; quando questa soluzione non sia possibile, e in generale nel caso dei corsi d acqua di minori dimensioni, l installazione della condotta attraverso la messa in opera in asse alveo di tubazioni (tomboni) di dimensioni adeguate a smaltire l'intera portata del corso d'acqua e di lunghezza tale da consentire la realizzazione di un by-pass per le acque di scorrimento in corrispondenza dell intera area interessata dai lavori di posa. Per quanto riguarda le modifiche del regime idrico, sia la deviazione del deflusso che la realizzazione di una tombinatura in asse alveo riducono e minimizzano le variazioni di portata, che sono comunque temporanee e limitate strettamente al tempo necessario per la messa in opera della condotta, senza che vi siano effetti in tempi successivi alla conclusione delle attività di lavoro, limitando l interferenza dei lavori al solo flusso idrico contenuto nel materasso alluvionale. Potendosi escludere variazioni significative sul chimismo, l impatto sulla qualità delle acque superficiali è limitato a un possibile intorbidamento delle acque di subalveo a valle delle sezioni di attraversamento, a causa della messa in sospensione, per effetto delle operazioni di scavo, dei materiali fini limoso-argillosi presenti nei sedimenti. L entità dell intorbidamento è comparabile con il fenomeno che avviene naturalmente in occasione dei regimi di piena; anche in tali condizioni è un fenomeno temporaneo e reversibile. Entrambe le metodologie di intervento descritte consentono di limitare gli effetti di intorbidamento, riducendo l entità dello scavo in alveo, in particolare nel caso della tombinatura, che si può presumere sia l intervento da adottare per gli attraversamenti del F. Musone e del T. Fiumicello. Considerando la natura temporanea delle attività in progetto (circoscritte alla sola fase di cantiere e della durata di alcuni giorni), e le modalità operative volte al contenimento dell intorbidamento, l impatto può essere considerato temporaneo e reversibile, e quindi poco significativo.

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