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1 Periodico di informazione e documentazione dell Associazione Centro Aiuti Volontari cooperazione sviluppo terzo mondo anno 23 N. 2 OTTOBRE 09 informa Poste Italiane s.p.a. - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 2, DCB Trento - Tassa riscossa - Taxe perçue Un progetto di microcredito nella sfida economica mondiale Il viavai di importazioni ed esportazioni si vede con i propri occhi a Koboko, crocevia di strade che collegano il Congo ed il Sud Sudan all Uganda e quindi al Kenya. Passano camion delle grandi imprese anche internazionali, carichi di materie prime agricole e minerarie e di combustibile. È evidente che è l economia di mercato di tipo capitalistico che si muove attraverso quei confini, un economia che crea sviluppo e ricchezza ma non è in grado di ridistribuirla equamente aumentando la giustizia sociale. In questo contesto, il microcredito che stiamo sperimentando a Koboko vuole introdurre una prospettiva diversa. Attraverso un lavoro d informazione e promozione nelle comunità, abbiamo motivato i soggetti più poveri della società agricola ad organizzarsi in gruppi di persone. Si sono formati dei gruppi pronti a lavorare insieme la terra che le stesse persone hanno messo in comune. ACAV fornirà ad ogni gruppo un capitale iniziale, che verrà utilizzato per acquistare le sementi e gli attrezzi per lavorare la terra, che altrimenti non possono permettersi. Il centro agricolo Se riusciranno a svolgere un buon lavoro ed alla fine del primo ciclo produttivo saranno in grado di depositare sul loro conto la somma iniziale più gli interessi, ACAV aumenterà il loro capitale. Quindi il gruppo, con il supporto e l aiuto tecnico di personale qualificato, potrà progettare attività agricole più complesse quali l allevamento di polli, di galline ovaiole, di capre, di pesci o di api. Tali attività potranno essere seguite, studiate ed analizzate presso il centro agricolo-dimostrativo che ACAV ha realizzato per la formazione professionale dei contadini e la diffusione di tecniche agricole più avanzate. Il successo dell iniziativa farà sì che la vita di 700 famiglie potrà cambiare radicalmente e porterà ad un effetto trainante per il resto della popolazione. Introdurre, con la dovuta attenzione, concetti e esperienze come la pianificazione d impresa, il cooperativismo, il risparmio in una società traumatizzata ed ammutolita dal violento passaggio dal villaggio nella foresta al villaggio globale, come quella di Koboko, è secondo noi un contributo alla soluzione dei problemi gravissimi di sottosviluppo che hanno fin qui impedito alle comunità con cui lavoriamo di pensare a un futuro migliore. Questo tipo di intervento fa sì che un equo sviluppo sociale rientri a pieno titolo nell economia e che il mercato torni ad essere anche strumento di civilizzazione dei rapporti e delle strutture che genera, e alla fine anche di promozione umana. La fraternità, più volte ribadita da Papa Benedetto nell enciclica Caritas in Veritate, in quest ottica è la traduzione in termini economico-pratici del principio di reciprocità ed il mercato diventa un modo per organizzare l attività economica in modo che non sia rivolta solo al profitto di pochi, ma persegua fini di utilità sociale. Elisabetta Bozzarelli

2 acav informa Scommessa Koboko IL PUNTO È passato un anno dall inizio della realizzazione dei progetti triennali del Ministero degli Affari Esteri e della Provincia Autonoma di Trento, con un impegno complessivo di poco inferiore ai 2 milioni di euro. Nel nostro notiziario del 2008 vi abbiamo esposto i termini della nostra scommessa di adottare Koboko e da allora le cose sono andate avanti velocemente tanto che possiamo ora vedere i risultati nei diversi settori di intervento. Agricoltura Poiché la primitività delle tecniche agricole è una delle cause dell indigenza delle popolazioni di Koboko, abbiamo realizzato un Centro Dimostrativo agricolo, formato da due caseggiati di nuova costruzione, di cui uno destinato all apicoltura. Potremmo definirlo un centro di istruzione primaria professionale, perché promuove formazione per uomini e donne allo scopo di migliorare le tecniche produttive. L intervento di maggiore consistenza è la messa a coltura di oltre 13 ettari di una varietà di manioca resistente alle malattie e di alta produttività. Questa pianta, dagli inglesi chiamata cassava, è un tubero ti- Particolare della piantagione di Cassava Il Consiglio Direttivo Presidente: Fulvio Micheli Consiglieri: Maria Floretta - vicepresidente, Giorgio Boneccher, Francesca Ferrari, Katia Franceschi, Alex Rigotti, Italo Soraperra, Luigi Santarelli I revisori dei conti: Orietta Bolech, Rinaldo Pola, Stefano Tomazzoni La direttrice: Elisabetta Bozzarelli La collaboratrice: Gabriella Ricci Cliccate su e troverete notizie sempre aggiornate sui progetti che insieme portiamo avanti! po patata la cui farina, opportunamente lavorata, costituisce la base alimentare della popolazione rurale. Dalla sua parte aerea vengono ricavate talee da distribuire ai contadini del distretto, che potranno così avere una disponibilità alimentare maggiore. Abbiamo calcolato che con questo intervento in pochi anni le talee selezionate possono coprire il fabbisogno del distretto. Per diversificare i prodotti destinati all alimentazione delle famiglie e anche da portare sui mercati locali, si sono avviate nuove coltivazioni: una varietà di riso che non richiede allagamento e alberi da frutto come arance, banane, papaia che possono dare buoni raccolti. Sono stati distribuiti dei kits di attrezzi per il dissodamento del terreno, per il livellamento, l impianto e la semina. 2 ottobre 09 n. 2

3 acav informa Formazione Nel centro agricolo sperimentale si svolgono corsi di formazione professionale in funzione di una maggiore autonomia economica e una responsabile partecipazione alla vita della comunità. Inoltre sono stati costituiti dei gruppi interessati allo sviluppo delle tecniche agricole e all avvio di iniziative microimprenditoriali. I gruppi sono costituiti da persone legate da un medesimo interesse di lavoro e sviluppo anche economico e vengono assistiti da animatori che li sostengono nella realizzazione del progetto e in una costante riflessione sul percorso comune. In tal modo viene stimolato l associazionismo basato su specifici richiami e specifici obiettivi. Agricoltori a lezione Microcredito e associazionismo I gruppi, costituitisi sulla base di intenti ed interessi comuni e vincolati da uno specifico rapporto interno, hanno potuto godere di piccoli prestiti (microcredito) subordinati ad alcune condizioni: elaborazione di un progetto condiviso con relativo piano economico-finanziario; valutazione positiva in riferimento a piccola contabilità, risparmio, principio di unione, da parte dell animatore del gruppo; apertura di un conto corrente presso strutture bancarie governative che hanno un costo minimo di gestione; impegno alla rendicontazione finale. L importo erogato a ogni gruppo è di circa un milione di scellini ugandesi, 350 euro. Il valore monetario dello scellino ugandese, se rapportato a quello della nostra moneta, fa pensare alla facilità con cui potrebbero essere risolti molti problemi del terzo mondo: purtroppo anche da quelle parti un deleterio sistema di corruzione diffusa ostacola e talvolta devia il percorso lineare verso obiettivi umanitari prefissati. Idrico-sanitario Soltanto l acqua estratta attraverso i pozzi è da considerarsi potabile e quindi indispensabile per evitare il diffondersi di malattie spesso mortali, soprattutto per i più piccoli. Nel corso di questo primo anno, ad opera del nostro water team e su specifica richiesta delle autorità distrettuali, sono stati perforati 10 nuovi pozzi e riabilitati 5, mentre per altri 10 sono in corso le operazioni dette di survey da parte di un geologo per la individuazione della zona più idonea alla captazione. Anche nuove latrine pubbliche sono state predisposte ed altre riabilitate nei pressi delle scuole. Quella intrapresa da ACAV ci sembra un impostazione organizzativa che risponde ai nostri obiettivi di fare progetti che abbiano come protagonisti gli africani, siano condivisi in ogni fase e sostenibili nel tempo. Forse il metodo Koboko potrebbe costituire valido esempio anche in altre realtà del terzo mondo, le cui genti sono spesso costrette all emigrazione verso mondi migliori. Pur con tutte le difficoltà, non ultime quelle finanziarie, noi siamo fermamente convinti della completa riuscita del progetto, perché nel modo più assoluto non vogliamo perdere una scommessa a suo tempo contratta con noi stessi. Le barriere di protezione di un pozzo Italo Soraperra ottobre 09 n. 2 3

4 acav informa Lettera da Koboko Koboko, ottobre 2009 Da molto tempo non scrivo per i lettori di Acav informa e riassumere in poche righe come vanno le cose a Koboko, come mi ha chiesto la Direttrice, appare un esercizio non semplice. In città e nei paesini sparsi fra queste adesso verdissime colline si respira un aria di festa. La gente è contenta e anche i rapporti umani sono più facili, perché tutti mangiano e a stomaco pieno la vita cambia. Siamo in pieno raccolto: il mais, le arachidi, i fagioli, la cassava e altro ancora sono maturi, la stagione delle piogge è stata buona, niente siccità come la precedente e niente alluvioni come quella prima ancora. Le strade che portano in città sono tutte un viavai di donne con sacchi, cesti e contenitori di ogni genere pieni di prodotti da scambiare al mercato con vestiti, sale, zucchero, olio, fiammiferi. Noi, lo staff ACAV, siamo in piena e trentina operatività. Abbiamo cinque cantieri aperti, stiamo infatti costruendo due set di servizi igienici da cinque stanze in due scuole elementari, le strutture dei piccoli allevamenti dimostrativi, la vasca per la pescicoltura e le riabilitazioni dei pozzi. Oltre a questo ci sono i corsi nella nuova scuola di agricoltura di Jabara con i quali prepariamo 60 contadini al giorno, per 45 giorni, a ricevere le nuove varietà di cassava, con l ambizioso programma di raddoppiare, a parità di codizioni, la produzione di questo alimento base. Seguiamo anche i gruppi di contadini del progetto microcredito. Stiamo impiegando una media di 80 persone e, mi sa, stiamo facendo scuola di organizzazione del lavoro, oltre che creare qualche malcontento per la gestione dei libri contabili e dei registri di magazzino, che noi vorremmo sempre trentina. Stamattina ero in una delle scuole dove lavoriamo e al momento della ricreazione mi sono trovato in mezzo a 3400 (sì, proprio così) bambine e bambini scalzi e festanti. Mi veniva da fare considerazioni sul futuro e pensavo da quale parte del mondo verranno le energie perché questo futuro si realizzi. Koboko ha abitanti, metà dei quali sotto i 15 anni. Insomma, le cose qui vanno bene, sono tutti contenti, le autorità, i contadini, i presidi e mi sa anche i bambini, che fra un po potranno spartirsi un gabinetto in 300 invece che in 550 come succede adesso. Rimane sempre la preoccupazione di far quadrare i conti, di avere abbastanza soldi per andare avanti, di come faremo l anno prossimo, con la crisi economica che picchia duro anche in Trentino. Speriamo nella Provvidenza e contiamo, come sempre abbiamo fatto, sulla vostra generosità. Grazie e saluti a tutti. Pierluigi Floretta 4 ottobre 09 n. 2

5 IL NOSTRO INCONTRO CON L UGANDA Il progetto Impresa etica per lo sviluppo: formazione alla imprenditoria in area africana (East African Community) prevedeva un periodo di formazione, con lezioni e incontri di gruppo sulla situazione dell Africa, i suoi problemi, gli interventi di aiuto e la cooperazione internazionale e alla fine un viaggio di due settimane, per vedere finalmente l Africa, incontrare i suoi abitanti, conoscere le realizzazioni di chi lavora lì da tanto tempo, discutere i problemi, progettare il futuro. Questo è il resoconto del viaggio, a cui hanno partecipato 15 corsisti, la professoressa Anna Casella e la direttrice di ACAV. Un collage di contributi diversi, raccolti e riordinati per dare il senso complessivo di un esperienza. Hanno partecipato: Baldo Nadia, Bampi Laura, Bozzarelli Elisabetta, Casella Anna, Conci Adriano, Corsini Antonio, Cubello Raffaella, Dalbosco Daniele, Dallago Valerio, Feller Gianna, Franchini Vincenzo, Ioris Flavia, Ioris Laura, Hussam Hussein, Mazzoleni Fulvio, Paltrinieri Irene Cora, Rigotti Alex. L UGANDA OGGI La storia dell Uganda, uno stato indipendente dal 1962 dopo una lunga colonizzazione inglese, è una delle più travagliate del continente. La politica di divisioni tribali adottata durante il protettorato della Gran Bretagna ha provocato poi colpi di stato e repressioni interne con centinaia di migliaia di morti. Era ugandese Idi Amin Dada, uno dei più sanguinari dittatori africani del XX secolo. Tra il 1997 e il 2002 l Uganda è stata impegnata nella guerra congolese: l esercito ha occupato per diversi anni l estremità nord-orientale della Repubblica Democratica del Congo e si è ritirato solo nel 2002 in seguito alla firma degli accordi di pace. Le condizioni di vita risentono pesantemente della guerra soprattutto nei distretti settentrionali, dove i campi profughi si sono trasformati in agglomerati di misere capanne. L attuale presidente Museveni, forte di un vasto credito politico anche internazionale per essere stato il liberatore dell Uganda, ha portato una stabilità che ha permesso importanti passi avanti. Grazie agli aiuti internazionali che riesce ad attrarre, Piccola comunità rurale Andar per acqua l Uganda si sta sviluppando velocemente. Museveni si dimostra rispettoso dei diritti umani e può vantare una forte presenza di donne nel governo, con interventi a sostegno di bambini e anziani. Non mancano le contraddizioni nella sua storia, con una presa di potere aggressiva e elezioni non proprio trasparenti, ma governa con lungimiranza e chiarezza di intenti. Nelle regioni del nord il governo, dopo il periodo di guerra civile, ha ripreso il controllo del territorio e lavora per la pacificazione con i guerriglieri. Rimangono tensioni con gli ultimi irriducibili ribelli del LRA (Lord s Resistance Army), ma la popolazione sta vivendo con certo ottimismo la pacificazione e la ripresa delle attività: il clima è fragilmente ma decisamente tranquillo, tanto che l Uganda è considerato uno dei paesi più stabili dell intero continente. La lotta governativa contro l AIDS è coerente con le convinzioni religiose del presidente e della moglie Janet, che appartengono a una setta cristiana ultraconservatrice, contrari al preservativo e sostenitori dell astinenza sessuale. Con questi princi- I

6 Una piccola impresa metallurgica pi la Signora Museveni è riuscita ad ottenere da Bush 8 milioni di dollari per il suo programma di lotta contro la malattia. La corruzione è un piaga diffusa anche in Uganda. Molti di quelli che hanno un ruolo pubblico o un potere anche minimo nei confronti del cittadino tentano di usarlo per avere entrate extra. Nella vita quotidiana come pure nello svolgimento di attività economiche spesso si paga una grande o piccola mancia per ottenere ciò che spetta di diritto. La lotta contro la corruzione è comunque un obiettivo esplicito con campagne di sensibilizzazione e di denuncia. A fianco del potere istituzionale convive un forte potere tradizionale: le due realtà coesistono, tra difficoltà e contraddizioni. C è un forte impegno del governo per aumentare la scolarizzazione e per migliorare le condizioni di salute, in particolare per donne e bambini e arginare la diffusione dell AIDS. Ma sono ancora all inizio: malaria, infezioni respiratorie e diarrea rimangono la principale causa di morte per bambini. Le donne hanno in teoria le stesse opportunità dei maschi, nella realtà fin da quando sono piccole hanno molti più compiti da svolgere per la famiglia e meno possibilità di una istruzione che le affranchi dalla dipendenza psicologica e materiale. Il paese ha un tasso di crescita del 5,7%. Alcuni studi prevedono un raddoppio degli ugandesi in 15 anni: nel 2025 saranno 60 milioni. L aspettativa di vita è 52 anni. Il popolo infatti è evidentemente giovane: il 50% della popolazione è sotto i 15 anni. di là della sussistenza, esprime speranza. Nelle diverse etnie esiste una cultura sapienziale che dà senso pieno all esistenza anche in situazioni di povertà da noi ritenute insostenibili: non hanno da mangiare ma ti offrono il loro cibo, non hanno da vivere ma esprimono voglia di vita e di cantare. Rimangono i segni dalla guerra: il Vescovo di Soroti ricorda che 20 anni di guerra hanno fatto della regione un rifugio per profughi che hanno costruito una fitta urbanizzazione di capanne che ora stanno lasciando il posto a piccole semplici case. Molti sono rientrati nelle loro regioni, altri sono rimasti e vivono di piccoli commerci e altri espedienti. La gente manca di tutto. Tanti anni di guerra e di abbandono delle campagne e di ogni attività hanno fatto perdere anche la conoscenza, il sapere. Il cambiamento climatico ha ridotto le stagioni delle piogge da due a una e non c erano sistemi di irrigazione perché non erano necessari: ora si dovrà affrontare anche questa situazione. Quando la gente ci fa notare che questo è un posto sicuro, ci fa capire che fino a poco tempo fa non lo era affatto. Si nota una sovrapposizione di sistemi sociali e di potere e vari circuiti di relazioni, di volta in volta politici, religiosi, familiari. Il potere è ancora saldamente in mano agli anziani oltre che alle istituzioni. Le molte chiese cristiane ci raccontano di una presenza radicata, ma l Islam avanza in queste regioni. Colpiscono le contraddizioni ben marcate: la carenza di organizzazione dei mezzi produttivi e di istituzioni efficienti in un sistema giuridico-legislativo di stampo inglese è affiancata da un operosità abbastanza diffusa, da alcune eccellenze accademiche e progettuali, nonché da consapevolezza civile e socievolezza. Anche gli aiuti internazionali e le Ong lasciano segni che aprono mondi diversi. Scuole e ospedali promuovono campagne aggiornate e coerenti sul controllo delle nascite, il rispetto della donna e dei bambini, la prevenzione dell AIDS e poi hanno attrezzature tecniche inadeguate e antiche. Sembra grande la distanza tra questi messaggi e la realtà di UNA SOCIETA IN CAMMINO Una straordinaria varietà antropologica, una variegata composizione sociale, il peso della guerra e le vicende storiche che l hanno colpita sono i primi aspetti che si colgono nella popolazione, che coltiva una grande speranza di pacificazione sociale e di recupero economico. La gente cerca di andare al Qui la tecnologia è arrivata II

7 moltitudini di bambini, di scuole affollate, di donne sfruttate, di bambini poveri che non utilizzeranno l ospedale e non frequenteranno la scuola professionale. «Se vuoi raccogliere tra qualche mese semina del miglio, se vuoi raccogliere tra dieci anni pianta gli alberi, se vuoi raccogliere all infinito istruisci le donne». Amadou Hampate Ba, filosofo africano La condizione della donna è particolarmente gravosa, per il peso della attività domestica e lavorativa. Eppure le donne ci appaiono operose, vivaci e sorridenti, orgogliose dei figli che tengono in un telo annodato sulla schiena e si muovono con eleganza e sicurezza sotto il peso dei materiali che trasportano sulla testa. Raccontano le loro vite, ma soprattutto esprimono il desiderio di avere un lavoro, un piccolo reddito per pagare le tasse scolastiche, comprare la divisa, i libri, le penne, insomma poter dare istruzione ai loro figli e alle loro figlie. Sulle bambine, sulle ragazze, sulle donne ricadono ancora troppi sacrifici e la disparità di opportunità rispetto ai maschi è forte. Le ragazze aiutano in casa, accudiscono i fratelli, vanno al pozzo, pensano al cibo e così sono più facilmente escluse dai processi di sviluppo, dal commercio, dalla tecnologia, dall istruzione. Spesso sono costrette a matrimoni precoci perché la famiglia del marito paga una buona dote. Lavori nei campi In una misera capanna c è una foto di Obama e il giovane che vi abita espone con chiarezza un progetto di vita che ci fa pensare che il contatto col mondo occidentale è riuscito a portare visioni e cultura nuove. Obama viene infatti visto come il Big Brother del continente africano e dell Uganda, essendo di origine Luo, una etnia presente anche in Uganda, e come il politico al quale ispirarsi. La sua immagine appare nelle stanze di lavoro, su magliette e cinture, sulle pareti di fango delle capanne. Forse il suo forte messaggio e il suo carisma riusciranno a incidere sullo sviluppo di questi paesi. La realtà ugandese è paragonabile a un giovinetto che vive in una comunità di adulti, i quali si rendono conto delle sue difficoltà e mancanza di difese e lo affiancano con sentimenti ed azioni che vanno dalla solidarietà e compassione disinteressata fino ai rapporti di convenienza e predatori. C è il rischio che, tirato a destra e a sinistra, resti privo della capacità di costruire una propria personale autonomia. KOBOKO E IL WEST-NILE Preparare il pranzo La violenza domestica è diffusa e difficile da contrastare. Nelle situazioni particolarmente gravi, le famiglie coinvolte cercano un accordo per un risarcimento alla donna offesa. Tuttavia nelle istituzioni pubbliche la presenza delle donne è garantita dalla legislazione e nei distretti esiste una rappresentante per le pari opportunità. Il West-Nile è una regione affascinante per la natura rigogliosa. Anche qui evidenti contrasti: una enorme centrale idroelettrica costruita dagli inglesi che contribuisce a portare in positivo il bilancio energetico dell intero paese e a renderlo esportatore, moderni stabilimenti della British-American Tobacco e una popolazione locale che di rado possiede i rudimenti della coltivazione e dell allevamento per la propria sopravvivenza. La presenza militare ricorda il recente passato di guerra che ha sconvolto anche questa zona, la percezione è comunque di una realtà sociale positiva. Si nota la preponderanza delle strutture private come le Ong che realizzano i servizi di approvvigionamento dell acqua, sostentamento, sicurezza alimentare e salute. L apparato pubblico è presente, III

8 Scuola primaria di Soroti anche se con strutture primordiali, nella scuola e nella sanità. Non ci sono reti per la distribuzione dell acqua e della corrente elettrica, anche se si vedono segni di un veloce sviluppo. LE ISTITUZIONI VISITATE La scuola primaria di Soroti. Fanno impressione le carenze strutturali, non parliamo di computer ma di acqua, aule e dormitori, ma anche l approccio formidabile alla pedagogia e la visione d insieme dei problemi da parte degli insegnanti che organizzano iniziative contro l abbandono precoce delle studentesse e il bullismo. Ad esempio il direttore della Primary School di Soroti ci espone il suo progetto di creare un dormitorio capace di accogliere le ragazze che frequentano l istituto. Solo restando a scuola potranno studiare e passare alla Secondary School, altrimenti la famiglia assorbirà il loro tempo per accudire anziani, malati, fratellini, o per il lavoro nel campo. In mezzo a tanta povertà, strutture prive di arredo, assenza di testi, quaderni, penne e di qualsiasi altro strumento didattico, colpiscono positivamente l atmosfera di rispetto, l autorevolezza dignitosa degli insegnanti, la grossa motivazione degli alunni per l apprendimento, il silenzio, la capacità di ascolto, le voci di bambini e bambine che salutano, i canti di ringraziamento, i sorrisi. Tutto questo è fare pedagogico, è sapere etico. Certo la didattica non può che risentire delle difficoltà strumentali e strutturali, ma il senso di stupore e meraviglia di fronte a tanto impegno professionale è forte e induce a riflettere sul nostro modo di operare. Aula di informatica nella scuola professionale di Koboko La scuola professionale di Koboko dà l impressione di essere la riproduzione di un istituto anglosassone che si scontra con grossi limiti materiali e di strumentazioni. Sembra comunque una realtà ben organizzata e funzionante e nella pianificazione presta attenzione anche alle ricadute del proprio lavoro. Incontriamo persone fortemente impegnate in importanti progetti volti al riscatto sociale ed economico degli ugandesi. Notiamo impegno, capacità di analisi e ricerca di vie atte a produrre il cambiamento. La struttura è stata sostenuta finora dalle famiglie e da organizzazioni di buona volontà, ma da qualche tempo comincia ad avere anche il sostegno governativo. Il corpo docente, anche se numericamente carente, riesce a seguire i diplomati nel primo percorso lavorativo: visita i ragazzi qualche tempo dopo la fine della scuola e controlla se hanno avuto un lavoro e se sono riusciti a creare una propria attività. Però quasi tutti emigrano in Sudan, dove l offerta di lavoro è forte. La visita all ospedale di Koboko ha offerto spunti per una riflessione sul modo con il quale si affronta la salute pubblica in Uganda. Il 60% della «L educazione è lo strumento più forte per cambiare il mondo e combattere la povertà» Nelson Mandela Attesa al pronto soccorso dell ospedale di Koboko IV

9 Preparazione dei mattoni alla scuola professionale di Koboko popolazione si rivolge in prima istanza allo stregone che celebra riti magici e offre amuleti e rimedi di erbe. Le malattie gravi però richiedono l intervento della medicina occidentale, di farmaci, della chirurgia. Anche nell ospedale si vede la buona volontà del personale che si scontra con le scarsissime strutture e la mancanza di risorse. bisogni primari per garantire la sopravvivenza, come acqua e cibo. Si possono aggiungere altri bisogni in settori diversi: ambiente e igiene: serve acqua potabile con gestione degli scarichi e rifiuti, soprattutto negli insediamenti che si sono creati con il rientro dei profughi; produzione agricola: tecnologie e selezione di nuove varietà di colture, adatte ai mutamenti climatici e resistenti alle nuove malattie; salute: dispensari per la prevenzione, ospedali attrezzati e abitazioni per i medici; istruzione: scuole primarie ed istituti professionali, per togliere tanti ragazzi e ragazze dalla strada, inserirli in un gruppo organizzato e sviluppare in loro capacità per formare un impresa o trovare una occupazione; infrastrutture per lo sviluppo: viabilità ed energia, strade ed elettrificazione. Un grande problema è quello della prostituzione, grande causa della diffusione dell AIDS. Le strade che portano in Congo e Sudan, percorse da camionisti che svolgono traffici più o meno leciti, sono un opportunità di guadagnare anche per le donne che si prostituiscono e aumentano la diffusione dell AIDS. Non a caso queste vie vengono chiamate le autostrade dell AIDS. La velocità di diffusione sta diminuendo e sono disponibili i farmaci per la cura, ma gli esiti dell AIDS nelle famiglie e nella società africana rimangono tremendi. «L assoluta maggioranza delle morti e delle invalidità per gravidanza e parto potrebbe essere evitata attraverso un adeguata offerta di servizi per la salute riproduttiva delle donne» Rapporto OMS Dormitorio femminile, scuola di Soroti L alta mortalità per parto non può qui essere contrastata con efficacia anche per l impossibilità di praticare il taglio cesareo. Qui come in altri ospedali anche la disponibilità di farmaci o della semplice soluzione fisiologica è assolutamente insufficiente. A noi che veniamo dal mondo ricco tutti chiedono aiuto economico, per poter realizzare qualche sogno o progetto: strutture e materiali anche minimi, attrezzature, accesso alla formazione. C è il problema di fondo dato dalla vicenda della guerra, che ha interessato tutta la popolazione, GLI OSTACOLI SULLA STRADA DELLO SVILUPPO UMANO E ECONOMICO Se noi crediamo che i diritti umani vadano garantiti a tutte le persone e alle comunità, è evidente che qui dobbiamo ancora dare una risposta ai Piantagioni di tè V

10 dall esterno e che producono rappresentazioni mentali fantasiose e pericolose, creano tensione e frustrazione nelle persone e intaccano le tradizioni e le strutture sociali generando comportamenti e scenari che non trovano un equilibrio appropriato. L AZIONE DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE Incontro con il Vescovo di Soroti lasciando praticamente in ogni famiglia lutti e traumi. Si lavora per la risoluzione degli effetti del conflitto. Ad esempio il villaggio Eneku, gestito dalla Diocesi di Soroti, finita la sua funzione di accoglienza profughi, si propone proprio come luogo di incontro e di riconciliazione. Si è concluso da poco un grande incontro di 2000 giovani e per marzo si sta organizzando un altrettanto importante convegno di donne: sono previste 5000 adesioni. Possiamo considerare un problema la scarsa autonomia della organizzazione nazionale ugandese che è condizionata dalla forte presenza di organizzazioni governative e non governative indispensabili per fronteggiare le emergenze del paese, e anche dalle autorità e usanze tradizionali, che si intrecciano e interferiscono con il sistema giuridico e amministrativo. È certamente un problema la distanza tra le potenzialità dell ambiente e la condizione delle persone nonché il vistoso contrasto tra la situazione di povertà e le immagini di opulenza che arrivano Un assaggio di miele Le Ong italiane in Uganda La struttura socio-politica ugandese non pare, oggi, in condizione di reggersi da sola e ricorre massicciamente all apporto della cooperazione internazionale e delle associazioni di cooperazione o di assistenza ecclesiastiche o volontaristiche. Un limite all efficacia degli interventi è l autoreferenzialità e la mancanza di coordinamento tra agenzie di aiuto, che genera sperequazioni e difficoltà nello sviluppo di politiche coerenti da parte del governo centrale e dei governi locali. Le organizzazioni italiane non fanno eccezione: ognuna viaggia per conto proprio, e riesce difficile un coordinamento comune per azioni sinergiche. I partner ugandesi dei numerosi progetti internazionali hanno un quadro molto chiaro e consapevole della situazione sociale del paese, ma sono ancora dipendenti dagli stranieri: infatti mancano sempre i fondi e per avere risultati duraturi ci vuole tanto tempo. Dall esterno aspettano risorse economiche, formazione, tecnologia e supporti agli imprenditori anche per creare sistemi di credito. Tutto il resto può e deve venire da loro, e infatti molti ugandesi si impegnano a formare persone e costruire strutture per essere un giorno autonomi e quindi anche più liberi. Qualcuno però ha avuto l impressione che certe VI

11 calorose manifestazioni di benvenuto e di ringraziamento siano programmate per creare l atmosfera propizia per la presentazione delle liste di richieste, senza una prospettiva di investimento sul lungo periodo, o di scambio e reciprocità. LA PRESENZA DI ACAV Era importante per i membri del gruppo fare una disamina delle azioni intraprese da ACAV nel corso degli anni ed anche verificare l immagine e il credito di cui l Ong gode nel territorio. Si è visto che ACAV ha saputo affrontare i bisogni primari come la fornitura dell acqua, e sostiene i piccoli coltivatori diffondendo conoscenze perdute in campo agricolo. Positivo è l esempio e lo stile di lavoro con l impegno assiduo, il confronto ed il coinvolgimento delle comunità e l impegno dichiarato a contrastare la corruzione diffusa. Tra i motivi di valutazione positiva c è il fatto che ACAV ha scelto un luogo dove non ci sono altri progetti di sviluppo, ma che dopo la fine della guerra e dell emergenza umanitaria è rimasto privo di aiuti internazionali e cerca un rapporto di conoscenza, rispetto e fiducia, quasi di amicizia con i partner locali. Nelle aree di Kampala, Soroti, Arua l opera di ACAV ha contribuito al superamento delle emergenze ed allo sviluppo. Nei vari sopralluoghi si è Il campo dimostrativo della scuola potuto vedere che la gran parte delle opere realizzate sono ancora in piena efficienza, e negli incontri con le autorità e le comunità si è potuto constatare che ACAV gode di stima e prestigio, e che è stato apprezzato il metodo di privilegiare il lavoro di gruppo e le piccole imprese cooperative che superano la semplice dinamica familiare e stimolano una visione sociale che può aprire nuove e più proficue vie. Insegnamento in pillole VII

12 Apprezzata la scelta di operare con trasparenza e di opporsi esplicitamente a ogni forma di corruzione, grande male dell intero continente e freno a ogni iniziativa. Il successo ottenuto per lo meno a Koboko può costituire per la popolazione locale un esempio che poi si potrà diffondere. Un aspetto positivo del lavoro di ACAV nel settore agricolo è dato dal fatto che si è cercato di far condividere obiettivi e strategie coi partecipanti e che il progetto è sempre monitorato. Si è trovato un equilibrio e un armonia con l ambiente naturale e con i bisogni delle persone, usando tecniche agricole adeguate alle possibilità di sviluppo attuali. Anche il progetto Microcredito ha il punto di forza nella formazione di piccoli gruppi cooperativi, ma in questo momento rimangono problemi aperti che richiedono un assistenza attenta e propositiva. CONCLUSIONE Il complesso del centro dimostrativo agricolo Un percorso come quello svolto da questo gruppo lascia il segno: fa cambiare lo sguardo sul mondo e modifica giudizi e pregiudizi. Fa venire voglia di fare qualcosa, di mettersi alla prova, di dare un contributo originale e concreto. Il gruppo sta lavorando a un nuovo progetto con ACAV, con l impegno di formularlo secondo le prospettive emerse dal percorso fatto insieme e di sostenerlo anche con il contributo di chi potrà trascorrere un periodo di lavoro in un Africa che non ci sembra più così lontana! Foto di gruppo con il governatore di Koboko VIII

13 acav informa L acqua è vita Ingegneria Senza Frontiere, ora con ACAV a Koboko, presenta una esperienza nel settore idrico Ingegneria Senza Frontiere Trento Ingegneria Senza Frontiere è una associazione di professionisti che mette a disposizione le competenze tecniche di cui dispone per progetti a favore di popolazioni in situazione di bisogno. Per il prossimo anno è prevista la loro collaborazione con ACAV, all interno del progetto Koboko. Si presentano con questa descrizione del progetto realizzato in Perù, che ha permesso di riutilizzare per l irrigazione le acque grigie delle abitazioni. Ad Arequipa, in un contesto umano e ambientale molto diverso dall Uganda, questa associazione è partita dalle richieste dei partner locali, ha lavorato con loro e ha usato una tecnica sostenibile, che può essere mantenuta e riprodotta senza eccessivi oneri. Gestione ambientale in un quartiere urbano della città di Arequipa Il progetto nasce da una precedente esperienza di collaborazione dell Associazione Ingegneria Senza Frontiere Trento con due ONG peruviane, el Labor e El Taller, con sede ad Arequipa, che si trova nella parte meridionale del Perù. Tale esperienza ha portato alla realizzazione di una rete di partenariato concretizzatasi nel progetto comune: Partenariato sostenibile per lo sviluppo umano e la tutela ambientale (Arequipa, Perù) che si è concluso nell anno A valle di questa collaborazione, è nato il progetto Gestione ambientale in un quartiere urbano della città di Arequipa, che nell anno 2006 è stato finanziato dalla PAT e cofinanziato da Ingegneria Senza Frontiere e dalle associazioni partner locali. L obiettivo generale di progetto riguarda la gestione integrata delle problematiche ambientali, con particolare attenzione alla tematica delle risorse idriche e dei rifiuti solidi. I temi affrontati nascono dalle attività svolte e dai bisogni individuati dai partner locali sulla base della loro esperienza e conoscenza del territorio. L area di realizzazione dell intervento è un quartiere periferico della città di Arequipa chiamato Rafael Belaunde, che conta circa 5000 abitanti e si trova a 2800 m s.l.m. L attività più consistente del progetto è consistita nello studio di una metodologia sostenibile in grado di trattare una parte delle acque reflue prodotte nelle abitazioni (acque grigie) al fine di rinverdire un area ad uso ricreativo all interno del quartiere. La sperimentazione è stata dunque svolta mediante la realizzazione di un impianto a scala pilota per il trattamento di filtrazione aerobica dell acqua proveniente dai lavandini e docce delle abitazioni selezionate. Nelle figure precedenti si nota come l impianto sia costituito da quattro unità: l unità di grigliatura ed equalizzazione, il comparto di disoleatura e le due unità filtranti poste in serie; queste ultime sono realizzate con materiale a diversa granulometria reperibile in loco. Le efficienze depurative dell impianto, una volta entrato a regime, si sono dimostrate più che sufficienti per lo scopo per il quale era stato realizzato e riteniamo quindi utile la sua riproduzione su vasta scala. ottobre 09 n. 2 5

14 acav informa Noi e l Africa Nell estate 2009 ci sono state diverse occasioni che hanno richiamato la nostra attenzione sulla situazione dell Africa. In Italia è entrata in vigore la legge sui respingimenti. Profughi, migranti, clandestini: quei disperati che riescono a imbarcarsi per lasciare l Africa e raggiungere le coste più vicine, le nostre, d ora in poi saranno respinti. Anche il soccorso in mare è diventato problematico perché i clandestini commettono un reato e per loro è previsto il respingimento. Tornino da dove sono venuti, qualunque sia il motivo che li ha fatti fuggire. Così si cerca di dimostrare che l Italia non potrà più rappresentare l approdo sognato come inizio di una nuova vita e punto di partenza verso altri paesi europei. Non possiamo qui approfondire tutti gli aspetti giuridici, economici, umani del problema. La nostra coscienza civile e cristiana non può pensare che una legge frettolosamente approvata e assai dubbia sul piano del diritto internazionale abbia risolto il problema della nostra sicurezza o quello dei disperati del Sud del mondo e il nostro impegno a favore dei poveri della terra non può che migliorare. In luglio, al G8 de L Aquila, all ordine del giorno c era proprio l Africa, con i suoi problemi economici, sanitari, sociali, culturali. Un continente enorme, con una enorme varietà di situazioni, ma che nel complesso viene visto nella difficoltà di raggiungere sviluppo, democrazia, benessere. Un secolo fa era ancora terra di conquista e di sfruttamento, oggi gli stati ricchi sanno che la povertà e l arretratezza dell Africa è un problema che va affrontato e risolto insieme. In che modo? Certo le risposte non sono facili, perché si vede che tanti interventi effettuati negli ultimi decenni si sono rivelati non solo inutili ma anche dannosi. Tutti sanno che gli aiuti economici dati ai governi hanno causato corruzione e malaffare e hanno sostenuto avventurieri e profittatori, del tutto insensibili a promuovere democrazia e sviluppo. Ora gli aiuti internazionali sono condizionati al raggiungimento di determinati obiettivi, soprattutto nel settore della sanità, dell istruzione, della costruzione di infrastrutture, ma continua lo studio di modalità veramente efficienti di elargizione di fondi. Al G8 ci sono stati incontri, discorsi, promesse. I Leader africani sono stati ricevuti con tanto rispetto e hanno avuto uno spazio significativo, avanzato richieste e ottenuto promesse. Ma non si è potuto nascondere il fatto che la crisi economica mondiale ha fatto diminuire gli stanziamenti che gli stati ricchi riservano alla cooperazione internazionale. Per esempio il Programma alimentare mondiale, che organizza le attività di soccorso nei luoghi dove sono presenti emergenze alimentari per guerre o carestia, ha visto dimezzare i fondi disponibili, il che significa che ha dimezzato anche gli interventi. Nel 1996 il congresso mondiale della FAO aveva promesso di ridurre da 800 milioni a 400 milioni in 20 anni il numero delle persone che soffrono la fame. Oggi, e sono passati 15 anni, 862 milioni di persone soffrono ancora la fame (stima FAO 2008)! L Italia tra i paesi ricchi è tra quelli che danno meno: la promessa era di dare almeno lo 0,70 del Pil, prodotto interno lordo, ma secondo alcuni studi siamo tra lo 0,12 e lo 0,14%. Se vogliamo aiutare gli africani a casa loro, forse dobbiamo fare di più! L elezione di Obama a presidente degli Stati Uniti ha suscitato attese e speranze fin nei più remoti angoli dell Africa, come testimonia la sua immagine esposta con affetto e venerazione. Dopo il G8 de L Aquila Obama è andato ad Accra, capitale del Ghana, e ha pronunciato un discorso che traccia un analisi e indica una strada da seguire per gli africani e per il resto del mondo. Per Obama il futuro dell Africa spetta gli africani. Soltanto da loro, dai giovani in particolare, può avere origine un vero riscatto. Quattro sono le aree decisive per il futuro dell Africa: la democrazia, che vuol dire istituzioni forti, non uomini forti che usano ogni mezzo per restare al potere; le opportunità, ovvero le grandi risorse naturali di cui dispone il continente, che devono essere giustamente valorizzate a beneficio degli africani; la salute pubblica, che deve essere ancora migliorata, poiché troppe persone muoiono a causa di malattie che si possono prevenire e curare; la soluzione dei conflitti armati, che causano la morte di tante persone innocenti e causano sofferenze indicibili a donne e bambini. Ricordando che 52 anni fa Martin Luther King, presente alla proclamazione dell indipendenza del Ghana, aveva affermato che la nascita di quella nazione «rinnova la mia fede nella vittoria finale della giustizia» Obama conclude, rivolgendosi ai giovani: «Quello che dovete sapere è questo: il mondo sarà come voi lo costruite. Voi avete la forza per chiamare i vostri leader a rendere conto del vostro operato, per costruire istituzioni che siano al servizio del popolo. Potete sconfiggere le malattie, mettere fine ai conflitti e creare il cambiamento partendo dal basso. Potete farlo. Sì, voi potete. Perché ora la storia sta cambiando». Il nostro lavoro continua, a fianco degli africani di buona volontà. Maria Floretta 6 ottobre 09 n. 2

15 acav informa Volontariato, linfa vitale Insieme si può Dal 28 settembre al 3 ottobre si è svolta la settimana Sulle rotte del mondo dedicata all Africa e che ha visto il ritorno dei 117 missionari trentini che lì operano. In quei giorni le piazze, le vie, le sale della nostra città nonché i giornali e le televisioni hanno portato voci e immagini di un mondo che spesso non fa notizia: l impegno dei missionari per promuovere la dignità umana di popolazioni povere e disperate. Accanto ai missionari ha avuto spazio anche una realtà associativa viva che opera capillarmente per sostenerli e aiutarli e a favore delle popolazioni del mondo impoverito. Questa rete di associazioni e di volontari è una linfa vitale per le nostre comunità. Non senza problemi. Il Vescovo di Trento ha sostenuto che per fare arrivare gli aiuti all Africa, evitando che si perdano, l unica strada è quella dei missionari. È vero che nelle organizzazioni dell ONU e della cooperazione internazionale il mantenimento delle strutture e degli apparati costa molto e sottrae risorse agli investimenti. Ma tra queste organizzazioni e i missionari c è un mondo vastissimo e variegato che contiene tanti modelli operativi. Una ong come ACAV per mandare avanti attività di cooperazione particolarmente complesse non può fare a meno di una struttura, che costa anche se è ridotta all essenziale, ma non potrebbe reggere senza le prestazioni gratuite di lavoro e di competenze che arrivano dai volontari. Anche ACAV ha bisogno di linfa nuova. È una associazione aperta, trasparente, laica e autonoma che vuole fare cooperazione tra persone di Trento e tra Trento e l Africa. Sentirsi impegnati nell esercito dei volontari è un modo di essere cittadini responsabili a partire dal quotidiano: compiere bene il proprio lavoro, rispettare gli impegni verso la famiglia, pagare le tasse, partecipare alle vita politica e sociale. A questo si aggiungono forme di solidarietà che si realizzano con un lavoro solidale che si fa carico dei bisogni di chi vive intorno a noi e che sa allargare lo sguardo fino ai mondi lontani, fino all Africa, all Asia, all America Latina. Ognuno è chiamato ad aprire i propri granai e a condividere ciò che ha o almeno ciò che avanza, che sono soldi, beni materiali, tempo, competenze e abilità, con chi ha bisogno e non ha nulla. Questo è un invito a chi ci legge: c è posto anche per voi. Fulvio Micheli IMPRESE SOLIDALI Anche in questo anno di crisi economica molte imprese hanno dato il loro sostegno alle nostre iniziative, che promuovono in Africa il progresso umano, economico e sociale nel rispetto delle comunità e dell ambiente. ACAV ringrazia: Rigotti Costruzioni CTE Mediocredito Trentino Alto-Adige Impresa costruzioni F.lli Dal Castagnè srl Europa Computer srl Arte Sella ottobre 09 n. 2 7

16 Incontro con l Uganda Il giorno 20 novembre alle ore presso la sala circoscrizionale di Cognola, Piazza dell Argentario 2, i 17 partecipanti al viaggio di studio in Uganda raccontano l esperienza, il viaggio, i progetti visitati. Prossimi appuntamenti Quota sociale Ricordiamo a tutti i soci che è possibile rinnovare la quota sociale per il nuovo anno ( 10,00 a persona) anche tramite versamento bancario indicando come causale nome, cognome e quota sociale nuovo anno. A Natale regala solidarietà Quest'anno puoi acquistare un pacco dono al costo di 15 composto da prodotti trentini, contribuendo a sostenere il progetto Koboko! Per maggiori informazioni visita il sito Potete prenotare i pacchi entro il 15 dicembre chiamando lo Cena Solidale Il giorno 12 dicembre ad ore presso l Istituto Artigianelli, Piazza Fiera Trento La quota di partecipazione è di 18 euro, che sono destinati al progetto Koboko! E necessario far pervenire la prenotazione entro e non oltre il giorno 9 dicembre via all indirizzo acav@acavtn.it o chiamando il numero dalle 8.00 alle Continua l esperienza di far conoscere l Africa da vicino. Nel mese di dicembre il presidente Fulvio Micheli accompagnerà un gruppo di volontari in Uganda per visitare i cantieri di ACAV. Per informazioni consultare il sito SOSTIENI LA SOLIDARIETÀ Per portare avanti il progetto Adozione di Koboko, Acav ha bisogno di raccogliere ancora tanta generosità. La torta mostra quanto è già stato donato e quanto manca per raggiungere il traguardo che ci siamo prefissati finanziamenti da Provincia Autonoma di Trento e Ministero Affari Esteri devono essere raccolti da Acav sono stati donati da Acav fino ad oggi contributo di Koboko CONTRIBUISCI ANCHE TU! Cassa Rurale di Trento IBAN IT63J C/C Postale n Acav informa - Periodico di informazione e documentazione dell Associazione Centro Aiuti Volontari cooperazione sviluppo terzo mondo anno 23 N. 2 OTTOBRE COMITATO DI REDAZIONE: Fulvio Micheli, Elisabetta Bozzarelli, Maria Floretta, Italo Soraperra DIRETTORE RESPONSABILE: Massimo Dalledonne IMPAGINAZIONE E STAMPA: Publistampa Arti Grafiche - Pergine Valsugana (TN) carta ecologica Serixo con cellulosa proveniente da foreste amministrate, sbiancata senza uso di cloro 8 ottobre 09 n. 2

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