Il controllo a distanza di reti commerciali e bancarie L esperienza di Banca Fideuram

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Il controllo a distanza di reti commerciali e bancarie L esperienza di Banca Fideuram"

Transcript

1 Il controllo a distanza di reti commerciali e bancarie L esperienza di Banca Fideuram Pierluigi Cipolloni Responsabile Direzione Audit Convegno Nazionale AIEA Livorno, 24 maggio 2007

2 Indice Internal Auditing: da funzione di controllo a funzione di business Premessa Pilastri ed obiettivi del SCI Figure di riferimento del SCI Struttura e dinamiche dell Internal Audit L esperienza di Banca Fideuram Considerazioni generali Il contesto operativo di riferimento L assetto Organizzativo della Direzione Audit La mission dell Audit Fideuram I principali driver di cambiamento Fideuram Il sistema di monitoraggio informatico a distanza Dati di sintesi Attività di audit sulle filiali Considerazioni conclusive 1

3 I.A.:.: da funzione di controllo a funzione di business Premessa L evoluzione della normativa e le forti indicazioni provenienti dal Comitato di Basilea e dagli Organi di Vigilanza hanno sempre più orientato gli operatori del sistema bancario a focalizzare l attenzione verso uno dei temi fondamentali quali l Internal Auditing. Il ruolo fondamentale di tale funzione consiste nell essere sponsor di una cultura del presidio del rischio per l intera impresa comportando il passaggio da una filosofia orientata ai controlli ex post ad un approccio orientato alla prevenzione, business ed ai controlli ex ante 2

4 I.A.:.: da funzione di controllo a funzione di business Pilastri ed obiettivi del SCI Pilastri Controllo come parte integrante delle procedure operative quotidiane dell azienda, svolto dalle unità operative e supervisionato dai responsabili di processo o dai responsabili delle unità operative di business. Esistenza di una funzione indipendente da quella operativa per la valutazione dell efficienza e dell efficacia del sistema. Obiettivi Salvaguardia Salvaguardia e e protezione protezione del del patrimonio patrimonio aziendale aziendale Conformità Conformità delle delle operazioni operazioni alle alle normative normative interne interne ed ed esterne esterne Efficacia Efficacia ed ed efficienza efficienza dei dei processi processi Integrità, Integrità, tempestività tempestività ed ed affidabilità affidabilità delle delle informazioni informazioni contabili contabili e e gestionali gestionali 3

5 I.A.:.: da funzione di controllo a funzione di business Figure di riferimento del SCI Una solida gestione aziendale dipende dalle sinergie generate dalle principali componenti della Corporate Governance. Il Consiglio di Amministrazione approva orientamenti strategici e politiche di gestione e rilevazione dei rischi; approva la struttura organizzativa; assicura la definizione di un sistema informativo corretto, completo e tempestivo; avvalla il sistema di regole, procedure e strutture organizzative del SCI. Il Comitato Tecnico per il Controllo Interno Assiste il Consiglio di Amministrazione nel fissare le linee di indirizzo del SCI e ne verifica periodicamente l adeguatezza. In relazione alle funzioni di Organismo di VigiIanza ai sensi dell art.6, D.Lgs.8 giugno 2001 n.231 vigila sull effettiva capacità dei Modelli di prevenire la commissione dei reati previsti dal Decreto. SCI L Alta Direzione Assicura l istituzione e il mantenimento di un SCI efficiente ed efficace tramite: la corretta gestione dell operatività e dei rischi connessi, definendo politiche e procedure di controllo appropriate; la definizione dei compiti delle unità operative dedicate a funzioni di controllo, assicurando personale qualificato; la definizione di flussi informativi che assicurino al Consiglio di Amministrazione piena governabilità dei fatti aziendali. Il Collegio Sindacale Ha compiti di verifica del regolare svolgimento dell attività aziendale e della correttezza delle procedure amm. contabili avvalendosi dell IA L Internal Audit Rappresenta il livello di controllo più elevato del SCI. L attività viene svolta da una struttura Internal indipendente Audit diversa da quella produttiva attraverso sistemi di monitoraggio e di controllo a distanza nonché verifiche in loco tese ad individuare andamenti anomali, violazioni delle procedure e della regolamentazione interna ed esterna. La Revisione Esterna Oltre ad esprimere giudizi professionali sulla conformità dei bilanci dell intermediario rispetto alle norme valuta il rischio di controllo per identificare il rischio di revisione complessivo. 4

6 I.A.:.: da funzione di controllo a funzione di business Struttura e dinamiche dell Internal Audit L Internal Auditing è un attività indipendente ed obiettiva di assurance e consulenza finalizzata al miglioramento dell efficacia e dell efficienza dell organizzazione aziendale.* Assiste l Alta Direzione nel perseguimento dei propri obiettivi tramite un approccio professionale sistematico, che genera valore aggiunto, in quanto finalizzato a valutare e migliorare i processi di controllo, di gestione dei rischi e di Corporate Governance. Posizionamento dell Internal Audit Internal Audit Controlli di secondo livello (i.e. risk management, controlli direzionali/gerarchici) Controlli di primo livello * definizione dell Institute of Internal Auditing 5

7 I.A.:.: da funzione di controllo a funzione di business Struttura e dinamiche dell Internal Audit L Internal Audit: Utilizza tecniche di Risk Assessment per valutare l adeguatezza del SCI; Attua verifiche preventive (ex ante) integrate con interventi ex post sulle funzionalità dei controlli di 1 e 2 livello Favorisce la diffusione della cultura del controllo Propone l attivazione di nuovi controlli se i relativi costi risultano proporzionali ai rischi emergenti Crea valore aggiunto per la Banca valutando i rischi di business alla luce degli obiettivi e delle strategie seguite dall organizzazione Utilizza una pianificazione strategica pluriennale basata sull analisi dei rischi, definendone la priorità in base alla rilevanza e alla probabilità di accadimento Imposta una pianificazione annuale avvalendosi di tecniche di project management e di adeguati strumenti informatici Sviluppa l utilizzo di standard specifici (ad es. Coso, BS 17799, CobiT). 6

8 Considerazioni generali I dati europei dell Economic Crime Survey 2005 edito da PWC indica il settore bancario come uno dei comparti più a rischio di frodi. Il danno finanziario medio per azienda risulta pari a 3,1 Mln, coinvolgendo il 25% delle aziende Italiane. Risulta probabile inoltre che tali dati, in quanto sensibili, siano sottostimati. In ordine all importanza dell attività di Auditing, a livello domestico risulta una correlazione tra la scoperta delle irregolarità e la diffusione dei fenomeni pari al 33%. L ottimizzazione degli strumenti informatici e dei processi metodologici volti alla mitigazione dei rischi ha permesso a Banca Fideuram di raggiungere una percentuale pari al 43% di illeciti individuati attraverso sistemi di Internal Auditing. 7

9 Considerazioni generali Il danno inflitto da un appropriazione va oltre la diretta perdita monetaria. Asset come il patrimonio relazionale, la reputazione e il branding, e nel complesso l intero valore aziendale, possono risultare significativamente coinvolti. Tali impatti ovviamente risultano in gran parte dipendenti dalla gravità dell irregolarità commessa. % Aziende soggette a frodi (Italia) L impatto della frode sulle Aziende (Italia) 25% Aziende soggette a frodi Aziende non soggette a frodi Reputazione/Immagine 57% Quotazione azionaria 4% M orale dipendenti 43% Danni alle relazioni di business 43% 75% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% Fonte: ECS 2005 % aziende interessate 8

10 Il contesto operativo di riferimento La tabella seguente illustra i principali dati di riferimento al 31/12/2006: Private Banker 256 Uffici dei Private Banker 94 Filiali al servizio dei clienti e dei Private Banker dipendenti clienti 67,6 miliardi di Asset Under Management (57,2 BF; 10,4 SPI) 225 milioni di utile netto consolidato R.O.E. 30,9% 9

11 L assetto Organizzativo della Direzione Audit Di seguito si presenta la struttura organizzativa dell Internal Audit Banca Fideuram al 31/03/2007. DIREZIONE AUDIT Supporto Segretariale Nucleo Reclami AUDIT RETI 31 AUDIT DIREZIONI E SOCIETA CONTROLLATE 13 COMPLIANCE 33 10

12 L assetto Organizzativo della Direzione Audit DIREZIONE AUDIT risorse Audit Reti 33 Audit Direzioni Società Compliance Controllate Funzione Audit Reti 31 risorse Il 58% delle risorse della Direzione Audit È preposta ai controlli sull operato dei promotori finanziari e dei segnalatori appartenenti alle reti di Banca Fideuram e Sanpaolo Invest Sim. Al fine di ottimizzare la contiguità operativa con il controllo sull operato dei promotori delle due reti distributive che operano sulla rete Filiali di Banca Fideuram ed accrescere pertanto le possibilità di cogliere eventuali segnali di attenzione sul comportamento dei promotori stessi, esegue l attività di audit anche sulle strutture bancarie periferiche. 11

13 La mission dell Audit Fideuram AUDIT RETI AUDIT DIREZIONI E SOCIETA CONTROLLATE COMPLIANCE è dedicata ai controlli ed alle verifiche sulle Reti di Banca Fideuram e di Sanpaolo Invest; ha il compito di pianificare e svolgere l' Auditing ed il controllo interno sulle strutture organizzative della Banca e sulle Società controllate verifica l'osservanza della normativa di legge e di settore sulle attività svolte dalla Banca NUCLEO RECLAMI è preposta alla corretta tenuta del registro reclami. 12

14 I principali driver di cambiamento Fideuram Tra i principali linee di sviluppo del modello di Controllo: Evoluzione del modello culturale da Ispettorato ad Internal Audit ; Massimizzazione delle logiche di risultato tramite l utilizzo l di nuovi indicatori di anomalia (KRI) e di tecnologie informatiche evolute; Attività di Operational Auditing trasversali tra la Banca e le Società del Gruppo; Impiego in produzione di un evoluto sistema di controllo a distanza sui comportamenti dei Private Banker e sull operato delle filiali bancarie Partecipazione della Direzione ai lavori della Commissione Tecnica ca per Revisione del Codice di Vigilanza di Assoreti ed alla Commissione del settore finanziario dell Associazione Italiana Internal Auditing. 13

15 I principali driver di cambiamento Fideuram In tale contesto sono destinate a cambiare le finalità dei controlli interni non più intesi solo come verifiche della correttezza formale e sostanziale alle attività, ma anche come monitoraggio costante delle capacità della Banca di raggiungere i propri obiettivi e di adeguarli al mutare del contesto esterno. La Direzione Audit, indipendentemente dall area supervisionata (Reti/Banking/Società/IT), opera quindi a tre diversi livelli: 1) costruzione e diffusione di strumenti di verifica e indici di rischio delle attività 2) monitoraggio costante a distanza dell operatività 3) intervento immediato e mirato in presenza di fenomeni anomali 14

16 I principali driver di cambiamento Fideuram L impostazione organizzativa poggia su: ricorso significativo alle tecnologie per la realizzazione di strumenti di intelligence rinforzo quali-quantitativo quantitativo della Direzione, attraverso l inserimento l di qualificate risorse provenienti dall esterno. In tale ambito, risulta privilegiato sempre più l aspetto preventivo del controllo, sia da parte della Direzione Audit,, sia da parte delle unità operative (sede/filiale/struttura manageriale di Rete) affinché il sistema dei controlli interni (SCI) nel suo più ampio contesto, risulti concreto ed efficace; anche considerata l importanza l che nell ambito del sistema dei controlli interni, rivestono i controlli di linea effettuati dalle le stesse strutture produttive (i.e. controlli di tipo gerarchico) o incorporati nelle le procedure ovvero eseguiti nell ambito dell attivit attività di back-office office. 15

17 Il sistema di monitoraggio informatico a distanza Il Progetto La revisione è stata modulata secondo tre driver principali: 1) Avvio del progetto sulle esperienze maturate sul campo 3) Analisi di dati ed informazioni estratte dagli archivi informatici di Banca Fideuram e di terzi 2) Tecnologie informatiche intranet e ricorso a strumenti statistici 16

18 Il sistema di monitoraggio informatico a distanza Gli obiettivi Definire coefficienti di rischio delle varie attività monitorate (202 fenomeni); Progettare indicatori statistici più evoluti per Fraud Audit e Compliance Audit, coerenti con il Codice di Vigilanza Assoreti (per quanto attiene all operato dei PB); Predisporre un assetto metodologico omogeneo per l esecuzione di verifiche e controlli a distanza; Orientare gli interventi di Audit, migliorandone la tempestività e la selettività tramite indicatori di early warning per il controllo a distanza; Assicurare completezza e dinamicità delle verifiche ispettive sulla base delle esperienze acquisite nell ambito di specifici case history. 17

19 Il sistema di monitoraggio informatico a distanza Il focus sull evoluzione Definizione puntuale di differenti specifiche di comportamento da sottoporre a monitoraggio con la definizione analitica di schede di controllo ispettivo Attribuzione di coefficienti di ponderazione dei differenti valori di rischio connessi con i vari fenomeni/indicatori per monitorare le varie tipologie di comportamenti potenzialmente anomali Gestione degli indicatori flessibile e multirete predisposta per analizzare e verificare a distanza i singoli fenomeni/indicatori ovvero la loro dimensione nell insieme aziendale ordinati per singolo attore Il valore rischio fenomeno, le regole di estrazione, i fattori moltiplicativi e il valore rischio ruolo contribuiscono a determinare l importanza e la valenza ai fini del sistema di controllo a distanza 18

20 Il sistema di monitoraggio informatico a distanza: l impianto l organizzativo Database operazionali Delta settimanali Il monitoraggio permette di analizzare i fenomeni rilevati Monitoraggio attività I fenomeni degni di attenzione sono sottomessi a verifica Rilevazioni settimanali Gestione verifiche Le rilevazioni sono storicizzate su base settimanale Le rilevazioni vengono etichettate come verificate e non concorrono più nella determinazione della posizione di rischio dell attore Verbalizzazione Quando il fenomeno viene esaminato, si procede alla registrazione della verifica 19

21 Il sistema di monitoraggio informatico a distanza : i flussi Log TP Log TP di di sportello sportello Titoli: Titoli: Ordini Ordini Eseguiti Eseguiti Saldi Saldi Bonifici Bonifici Italia Italia Estero Estero Reclami Reclami Segnala Segnala zioni zioni Dati Dati SIMPB SIMPB WEB WEB Host STAGING AREA Host/Dipartimentale Dipartimentale 20

22 Il sistema di monitoraggio informatico a distanza : i flussi STAGING AREA E un area, situata su host o dipartimentale, utilizzata per parcheggiare e consolidare tutti quei flussi provenienti dai vari sistemi nella fase che precede l alimentazione della base dati applicativa. Consente di sincronizzare tutti i dati generati con periodicità diverse dai differenti sistemi interni alla banca, prima di essere inviati al sistema dipartimentale Permette un controllo sulla qualità dei dati Ambiente di backup Unico punto di controllo, raccolta e smistamento dei dati 21

23 Il sistema di monitoraggio informatico a distanza : il modello logico l del rischio Parametri Definizione parametri per la trasformazione del fenomeno in indicatore: regole di estrazione dalle procedure IT delle operazioni valore di rischio per la banca legato al fenomeno valore di rischio legato al singolo attore Modello statistico per la determinazione delle soglie di segnalazione Elaborazione dell indicatore di sintesi del rischio del fenomeno per l attore espressa come: valore puntuale fascia di rischio 22

24 Il sistema di monitoraggio informatico a distanza : tipologie di fenomeni monitorati Conti Correnti Bonifici Italia ed Estero Operatività in in Titoli Prodotti Assicurativi Fondi e Gestioni Domiciliazioni Liquidazioni Crediti (Fidi) Centrale Rischi Provvigioni Gestione clienti Reclami 23

25 Il sistema di monitoraggio informatico a distanza : i fenomeni e gli attori F E N O M E N I Conti Conti Correnti Correnti Titoli Titoli Fondi Fondi e e Gestioni Gestioni Prodotti Prodotti Assicurativi Assicurativi Crediti, Crediti, Mutui Mutui e e Prestiti Prestiti MODELLO LOGICO DEL RISCHIO SCHEDA SCHEDA RILEVAZIONE CONTROLLO RISCHIO ISPETTIVO MODELLO STATISTICO DI ANALISI INDICATORI Auditors Operatore Bancario Promotore Finanziario A T T O R I Promotore Finanziario e Cliente 24

26 Il sistema di monitoraggio informatico a distanza : l utilizzo l degli indicatori DB Indicatori Approccio per segnale Evidenziazione e monitoraggio di una selezione di indicatori ritenuti più rilevanti PF Indicatori A B C D E F Media 2,18 0,81-1,5 N.A ,2 2,23 0, , ,1 1,1 Media 1,5 1, ,2 Approccio per attore Attivazione delle verifiche sui promotori in base a classifica generale dei promotori elaborata sul totale degli indicatori 25

27 Dati di Sintesi Consolidato Output Copertura 2006 PB Rete BF/SPI Verbali Report SIA Reclami ** Report SIA Verbali Reclami Sovrapposizioni TOTALE Totale verifiche * Il dato sui reclami include gli atti di citazione - Nel 2006 la copertura delle Reti BF/SPI ha raggiunto il 72%. Le verifiche effettuate sono distribuite su tutto il territorio 26

28 Dati di Sintesi Consolidato Contribuzione rilevazione Illeciti 65% 14% 7% 14% Indicatore Controlli a SIA distanza Follow Up Reclamo Segnalazione Interna I Fattori di indirizzo Segnalazione interna, Controlli a distanza e Reclamo hanno contribuito maggiormente alla rilevazione degli Illeciti. 27

29 Audit sulle filiali Attività in Sede Analisi indicatori a distanza specifici, verifica singole posizioni (contabili interne o riconducibili a clienti), individuazione campionatura documenti da esaminare in loco. Attività in loco Analisi processi e compliance relativa alle Aree Crediti, Titoli ed Esecutivo. Condivisione con Responsabili delle anomalie rilevate. Reportistica Redazione verbale di audit ed inoltro. 28

30 Considerazioni conclusive Si è innestato un processo di cambiamento culturale della Direzione Audit e di rafforzamento dei presidi operativi attuato anche attraverso il piano di recruiting. Il ricorso a tecnologie informatiche avanzate per il controllo a distanza e ad adeguati strumenti statistici hanno favorito la realizzazione di un efficace sistema di controllo a distanza. Tali fattori hanno pertanto consentito l esecuzione di attività ispettive più approfondite che, quindi, hanno comportato una maggior frequenza di accertamenti a fronte di comportamenti non corretti che, conseguentemente, sono stati oggetto di comunicazione agli Organi di Vigilanza. Il consolidamento delle tecnologie impiegate consente inoltre una verifica costante sui Private Banker e sulle Reti bancarie mediante l impiego di indicatori di anomalia rappresentativi di comportamenti potenzialmente forieri di fenomeni appropriativi o malversativi. 29

REALIZZAZIONE DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI IN AGOS ITAFINCO SPA

REALIZZAZIONE DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI IN AGOS ITAFINCO SPA REALIZZAZIONE DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI IN AGOS ITAFINCO SPA PREMESSA SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI ORGANI E FUNZIONI DI VALUTAZIONE DEL SISTEMA DEI CONTROLLI IN AGOS AUDITING: OBIETTIVI, MODELLO

Dettagli

MANDATO INTERNAL AUDIT

MANDATO INTERNAL AUDIT INTERNAL AUDIT MANDATO INTERNAL AUDIT Il presente Mandato Internal Audit di Società, previo parere favorevole del Comitato Controllo e Rischi in data 30 ottobre 2012 e sentito il Collegio Sindacale e l

Dettagli

IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO

IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO http://www.sinedi.com ARTICOLO 27 OTTOBRE 2008 IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO PRODUZIONE DI VALORE E RISCHIO D IMPRESA Nel corso del tempo, ogni azienda deve gestire un adeguato portafoglio di strumenti

Dettagli

Modello dei controlli di secondo e terzo livello

Modello dei controlli di secondo e terzo livello Modello dei controlli di secondo e terzo livello Vers def 24/4/2012_CLEN INDICE PREMESSA... 2 STRUTTURA DEL DOCUMENTO... 3 DEFINIZIONE DEI LIVELLI DI CONTROLLO... 3 RUOLI E RESPONSABILITA DELLE FUNZIONI

Dettagli

L attività di Internal Audit nella nuova configurazione organizzativa

L attività di Internal Audit nella nuova configurazione organizzativa L attività di Internal Audit nella nuova configurazione organizzativa Massimo Bozeglav Responsabile Direzione Internal Audit Banca Popolare di Vicenza Indice 1. I fattori di cambiamento 2. L architettura

Dettagli

NOTA AIFIRM Associazione Italiana Financial Industry Risk Managers 23 luglio 2013

NOTA AIFIRM Associazione Italiana Financial Industry Risk Managers 23 luglio 2013 NOTA AIFIRM Associazione Italiana Financial Industry Risk Managers 23 luglio 2013 E stato introdotto nell ordinamento di vigilanza italiano il concetto di risk appetite framework (RAF). E contenuto nella

Dettagli

MANDATO DI AUDIT DI GRUPPO

MANDATO DI AUDIT DI GRUPPO MANDATO DI AUDIT DI GRUPPO Data: Ottobre, 2013 UniCredit Group - Public MISSION E AMBITO DI COMPETENZA L Internal Audit è una funzione indipendente nominata dagli Organi di Governo della Società ed è parte

Dettagli

Le difficoltà del passaggio dalla funzione di Ispettorato a Internal Audit Convegno Nazionale AIEA - 19 maggio 2004

Le difficoltà del passaggio dalla funzione di Ispettorato a Internal Audit Convegno Nazionale AIEA - 19 maggio 2004 Modelli organizzativi e procedurali della funzione di Internal Audit in Deutsche Bank Le difficoltà del passaggio dalla funzione di Ispettorato a Internal Audit Convegno Nazionale AIEA - 19 maggio 2004

Dettagli

Metodologie per l identificazione e la qualificazione del rischio nell attività del Collegio Sindacale

Metodologie per l identificazione e la qualificazione del rischio nell attività del Collegio Sindacale Metodologie per l identificazione e la qualificazione del rischio nell attività del Collegio Sindacale Prof. Valter Cantino Università degli Studi di Torino 1 IL RIFERIMENTO ALLA GESTIONE DEL RISCHIO NELLE

Dettagli

Obiettivi generali del revisore

Obiettivi generali del revisore Obiettivi generali del revisore Acquisire una ragionevole sicurezza che il bilancio nel suo complesso non contenga errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali, che

Dettagli

Esternalizzazione della Funzione Compliance

Esternalizzazione della Funzione Compliance Esternalizzazione della Funzione Compliance Supporto professionale agli intermediari oggetto della normativa di Banca d Italia in materia di rischio di non conformità Maggio 2012 Labet S.r.l. Confidenziale

Dettagli

Linee di indirizzo per il Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi

Linee di indirizzo per il Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi 3 Linee di indirizzo per il Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi 1. Premessa Il Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi di Fiat S.p.A. (la Società ) costituisce elemento

Dettagli

Approfondimento. Controllo Interno

Approfondimento. Controllo Interno Consegnato OO.SS. 20 maggio 2013 Approfondimento Controllo Interno Maggio 2013 Assetto Organizzativo Controllo Interno CONTROLLO INTERNO ASSICURAZIONE QUALITA DI AUDIT E SISTEMI ETICA DEL GOVERNO AZIENDALE

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ MANUALE GESTIONE QUALITÀ SEZ. 5.1 REV. 02 pagina 1/5 MANUALE DELLA QUALITÀ Rif.to: UNI EN ISO 9001:2008 PARTE 5: RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA

Dettagli

Direzione Centrale Audit e Sicurezza IL SISTEMA DELL INTERNAL AUDIT NELL AGENZIA DELLE ENTRATE

Direzione Centrale Audit e Sicurezza IL SISTEMA DELL INTERNAL AUDIT NELL AGENZIA DELLE ENTRATE IL SISTEMA DELL INTERNAL AUDIT NELL AGENZIA DELLE ENTRATE Maggio 2006 1 La costituzione dell Audit Interno La rivisitazione del modello per i controlli di regolarità amministrativa e contabile è stata

Dettagli

L internal auditing nell Agenzia delle Entrate: una realtà in evoluzione. Dott. Salvatore Di Giugno Direttore Centrale Audit e Sicurezza

L internal auditing nell Agenzia delle Entrate: una realtà in evoluzione. Dott. Salvatore Di Giugno Direttore Centrale Audit e Sicurezza L internal auditing nell Agenzia delle Entrate: una realtà in evoluzione Dott. Salvatore Di Giugno Direttore Centrale Audit e Sicurezza Forum P.A. 24 maggio 2007 Missione e Organizzazione Le competenze

Dettagli

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni L art. 1, comma 86, della l. n. 56/2014 ha elencato le funzioni fondamentali delle Province non comprendendo tra queste il servizio idrico integrato;

Dettagli

SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI

SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI ( BY INTERNAL AUDITING FACTORIT SPA ) SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI L azienda Factorit ha da qualche anno costituito una funzione di presidio del monitoraggio dei rischi aziendali strettamente connessi

Dettagli

PSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT

PSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT PSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT INDICE - Premessa Pag 1 1 Tipologia dei controlli 1 1a Controlli di gestione 1 1b Controlli di ammissibilità

Dettagli

MANDATO DELLA FUNZIONE AUDIT. (Approvato dal Consiglio di Amministrazione di Enel Green Power il 12 marzo 2015)

MANDATO DELLA FUNZIONE AUDIT. (Approvato dal Consiglio di Amministrazione di Enel Green Power il 12 marzo 2015) MANDATO DELLA FUNZIONE AUDIT (Approvato dal Consiglio di Amministrazione di Enel Green Power il 12 marzo 2015) 1 INDICE DEI CONTENUTI 1. INTRODUZIONE E FINALITA DEL DOCUMENTO 2. MISSIONE 3. AMBITO 4. PROFESSIONALITA

Dettagli

REGOLAMENTO DEL COMITATO CONTROLLO E RISCHI DI SNAM. Il presente Regolamento, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 12

REGOLAMENTO DEL COMITATO CONTROLLO E RISCHI DI SNAM. Il presente Regolamento, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 12 REGOLAMENTO DEL COMITATO CONTROLLO E RISCHI DI SNAM Il presente Regolamento, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 12 dicembre 2013, disciplina la composizione e la nomina, le modalità di

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ REV. 00 pagina 1/4 MANUALE DELLA QUALITÀ Rif.to: UNI EN ISO 9001:2008 PARTE 5: RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ SOMMARIO A Impegno della

Dettagli

ALLEGATO 1 FIGURE PROFESSIONALI DI FILIALE

ALLEGATO 1 FIGURE PROFESSIONALI DI FILIALE ALLEGATO 1 FIGURE PROFESSIONALI DI FILIALE INDICE Direttore di Filiale... 3 Modulo Famiglie... 4 Coordinatore Famiglie... 4 Assistente alla Clientela... 5 Gestore Famiglie... 6 Ausiliario... 7 Modulo Personal

Dettagli

GUIDA. L attività ispettiva della COVIP. Cosa c'è in questa guida. www.covip.it

GUIDA. L attività ispettiva della COVIP. Cosa c'è in questa guida. www.covip.it GUIDA L attività ispettiva della COVIP Cosa c'è in questa guida Le domande di base L attività ispettiva La struttura ispettiva Il procedimento ispettivo 1 2 4 5 www.covip.it C os 'è l a C O V I P? Le

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

ESSERE O APPARIRE. Le assicurazioni nell immaginario giovanile

ESSERE O APPARIRE. Le assicurazioni nell immaginario giovanile ESSERE O APPARIRE Le assicurazioni nell immaginario giovanile Agenda_ INTRODUZIONE AL SETTORE ASSICURATIVO La Compagnia di Assicurazioni Il ciclo produttivo Chi gestisce tutto questo Le opportunità di

Dettagli

1- Corso di IT Strategy

1- Corso di IT Strategy Descrizione dei Corsi del Master Universitario di 1 livello in IT Governance & Compliance INPDAP Certificated III Edizione A. A. 2011/12 1- Corso di IT Strategy Gli analisti di settore riportano spesso

Dettagli

IT Risk-Assessment. Assessment: il ruolo dell Auditor nel processo. Davide SUSA - ACSec AIIA - Consigliere del Chapter di Roma

IT Risk-Assessment. Assessment: il ruolo dell Auditor nel processo. Davide SUSA - ACSec AIIA - Consigliere del Chapter di Roma IT Risk-Assessment Assessment: il ruolo dell Auditor nel processo. AIIA - Consigliere del Chapter di Roma Agenda Overview sul Risk-Management Il processo di Risk-Assessment Internal Auditor e Risk-Management

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) Revisione Approvazione n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA QUALITA Il nostro progetto

Dettagli

Tavola 1 Requisito informativo generale

Tavola 1 Requisito informativo generale Tavola 1 Requisito informativo generale (a) Il Consiglio di Amministrazione di Finlabo SIM. (di seguito anche la SIM o la Società ), ha definito le politiche di gestione dei rischi all interno delle quali

Dettagli

SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO. Audit

SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO. Audit Rev. 00 del 11.11.08 1. DISTRIBUZIONE A tutti i membri dell organizzazione ING. TOMMASO 2. SCOPO Gestione degli audit interni ambientali e di salute e sicurezza sul lavoro 3. APPLICABILITÀ La presente

Dettagli

Effettuare gli audit interni

Effettuare gli audit interni Scopo Definire le modalità per la gestione delle verifiche ispettive interne Fornitore del Processo Input Cliente del Processo Qualità (centrale) e Referenti Qualità delle sedi territoriali Direzione Qualità

Dettagli

ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito

ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito 1 ISA 610 USING THE WORK OF INTERNAL AUDITORS Questo principio tratta

Dettagli

Direzione Centrale Sistemi Informativi

Direzione Centrale Sistemi Informativi Direzione Centrale Sistemi Informativi Missione Contribuire, in coerenza con le strategie e gli obiettivi aziendali, alla definizione della strategia ICT del Gruppo, con proposta al Chief Operating Officer

Dettagli

Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri

Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri AREA FUNZIONALE PRIMA ( ex A1 e A1S ) Appartengono a questa Area funzionale i lavoratori che svolgono attività ausiliarie, ovvero lavoratori che svolgono

Dettagli

ALLEGATO 2 FIGURE PROFESSIONALI DI FILIALE IMPRESE

ALLEGATO 2 FIGURE PROFESSIONALI DI FILIALE IMPRESE ALLEGATO 2 FIGURE PROFESSIONALI DI FILIALE IMPRESE INDICE Direttore di Filiale Imprese... 3 Coordinatore... 4 Gestore Imprese... 5 Addetto Imprese... 6 Specialista Estero Merci... 7 Specialista Credito

Dettagli

Codice di Corporate Governance

Codice di Corporate Governance Approvato con deliberazione del Consiglio di Amministrazione n. 1 del 3 maggio 200 Indice 1 Introduzione 2 Organizzazione della Società 2.1 Assemblea dei Soci 2.2 Consiglio di Amministrazione 2.3 Presidente

Dettagli

WORLD DUTY FREE S.P.A.

WORLD DUTY FREE S.P.A. WORLD DUTY FREE S.P.A. REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO DEL COMITATO CONTROLLO E RISCHI E CORPORATE GOVERNANCE È istituito presso World Duty Free S.p.A. ( WDF ) un Comitato per il controllo interno, la gestione

Dettagli

L attività dell Internal Audit. G.M. Mirabelli

L attività dell Internal Audit. G.M. Mirabelli L attività dell Internal Audit G.M. Mirabelli Milano 13 ottobre 2006 Obiettivi della presentazione Evidenziare i compiti che nel nuovo Codice di autodisciplina sono assegnati all Internal Auditing, se

Dettagli

Approvazione CDA del 25 giugno 2009. Limiti al cumulo di incarichi ricoperti dagli amministratori di Unipol Gruppo Finanziario S.p.A.

Approvazione CDA del 25 giugno 2009. Limiti al cumulo di incarichi ricoperti dagli amministratori di Unipol Gruppo Finanziario S.p.A. Approvazione CDA del 25 giugno 2009 Limiti al cumulo di incarichi ricoperti dagli amministratori di Unipol Gruppo Finanziario S.p.A. Regolamento U n i p o l G r u p p o F i n a n z i a r i o S. p. A. Sede

Dettagli

L INTERNAL AUDIT SULLA ROTTA DI MARCO POLO

L INTERNAL AUDIT SULLA ROTTA DI MARCO POLO L INTERNAL AUDIT SULLA ROTTA DI MARCO POLO L Internal Audit in una multinazionale: il caso di Generali Venezia, 27 maggio 2013 Internal Auditing Cos è l Internal Auditing? Internal Auditing è un'attività

Dettagli

MODELLO TEORICO DEI REQUISITI DI PROFESSIONALITA DEGLI AMMINISTRATORI

MODELLO TEORICO DEI REQUISITI DI PROFESSIONALITA DEGLI AMMINISTRATORI MODELLO TEORICO DEI REQUISITI DI PROFESSIONALITA DEGLI AMMINISTRATORI Approvato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 3 marzo 202 OBIETTIVI Ai fini del corretto assolvimento delle funzioni

Dettagli

INTERNAL AUDITING ROMA, 12 MAGGIO 2005 FORUM PA GIUSEPPE CERASOLI, CIA RESPONSABILE COMITATO PA

INTERNAL AUDITING ROMA, 12 MAGGIO 2005 FORUM PA GIUSEPPE CERASOLI, CIA RESPONSABILE COMITATO PA INTERNAL AUDITING ROMA, 12 MAGGIO 2005 FORUM PA Fondato a New York nel 1941 Presente in 160 paesi, conta ora più di 110.000 membri Ha sede negli USA ma la sua Governance è Globale Globali sono pure il

Dettagli

Manuale del Sistema di Gestione Integrato per la Qualità e l Ambiente INDICE

Manuale del Sistema di Gestione Integrato per la Qualità e l Ambiente INDICE Pag. 1 di 5 RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE INDICE 1. Scopo... 2 2. Principi guida... 2 3. Politica per la qualità e l Ambiente... 2 4. Pianificazione... 2 5. Responsabilità, autorità e comunicazione...

Dettagli

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Allegato Delibera Giunta Comunale n. 110 del 19 maggio 2014 1) Caratteristiche generali del sistema

Dettagli

La funzione di compliance nelle compagnie di assicurazione: il regolamento ISVAP n. 20

La funzione di compliance nelle compagnie di assicurazione: il regolamento ISVAP n. 20 La funzione di compliance nelle compagnie di assicurazione: il regolamento ISVAP n. 20 Milano, 3 ottobre 2008 AIDA Sezione Lombardia La compliance nelle assicurazioni: l adeguamento alla nuova normativa

Dettagli

Il controllo dei rischi operativi in concreto: profili di criticità e relazione con gli altri rischi aziendali

Il controllo dei rischi operativi in concreto: profili di criticità e relazione con gli altri rischi aziendali La gestione dei rischi operativi e degli altri rischi Il controllo dei rischi operativi in concreto: profili di criticità e relazione con gli altri rischi aziendali Mario Seghelini 26 giugno 2012 - Milano

Dettagli

Il ruolo dell Internal Auditing

Il ruolo dell Internal Auditing Il ruolo dell Internal Auditing Meccanismi di governance, evoluzione dei controlli interni e Position Paper AIIA Milano, 16 marzo 2006 Carolyn Dittmeier Presidente AIIA 1 Alcuni nuovi meccanismi di governance

Dettagli

Stefano Leofreddi Senior Vice President Risk Management Integrato. 1 Ottobre 2014, Roma

Stefano Leofreddi Senior Vice President Risk Management Integrato. 1 Ottobre 2014, Roma Il Risk Management Integrato in eni Stefano Leofreddi Senior Vice President Risk Management Integrato 1 Ottobre 2014, Roma Indice - Sviluppo del Modello RMI - Governance e Policy - Processo e Strumenti

Dettagli

Allegato A. Ruolo degli organi aziendali, sistemi informativi e sistema dei controlli interni. 1. RUOLO DEGLI ORGANI AZIENDALI

Allegato A. Ruolo degli organi aziendali, sistemi informativi e sistema dei controlli interni. 1. RUOLO DEGLI ORGANI AZIENDALI 66 Allegato A Ruolo degli organi aziendali, sistemi informativi e sistema dei controlli interni. 1. RUOLO DEGLI ORGANI AZIENDALI Gli organi aziendali assumono un ruolo fondamentale per la definizione di

Dettagli

REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI

REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI PROVINCIA DI LIVORNO REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Approvato con deliberazione del Consiglio Provinciale n. 216/20.12.2012 In vigore dal 1 febbraio 2013 SOMMARIO TITOLO I 3 Controllo Di

Dettagli

COMUNE DI SAN GILLIO PROVINCIA DI TORINO. Art. 1

COMUNE DI SAN GILLIO PROVINCIA DI TORINO. Art. 1 REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI COMUNE DI SAN GILLIO PROVINCIA DI TORINO TITOLO I - PRINCIPI GENERALI Finalità e Ambito di applicazione Art. 1 Il presente Regolamento disciplina - in coordinamento con

Dettagli

Gestire le NC, le Azioni Correttive e Preventive, il Miglioramento

Gestire le NC, le Azioni Correttive e Preventive, il Miglioramento Scopo Responsabile Fornitore del Processo Input Cliente del Processo Output Indicatori Riferimenti Normativi Processi Correlati Sistemi Informatici Definire le modalità e le responsabilità per la gestione

Dettagli

Il Revisore al servizio della P.A.

Il Revisore al servizio della P.A. Risorse Comuni Palazzo delle Stelline 17, 18, 19 novembre 2009 Il Revisore al servizio della P.A. L Internal Auditing: una reale opportunità per i comuni- L esperienza del Comune di Dott. Paolo Poggi,

Dettagli

Fondi Pensione Integrativi Territoriali:

Fondi Pensione Integrativi Territoriali: Le rôle croissant des régimes territoriaux et régionaux de protection sociale en Europe Fondi Pensione Integrativi Territoriali: Il Progetto della Regione Autonoma Valle d Aosta ed il Fondo Pensione regionale

Dettagli

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE Definizione obiettivi: descrizione degli obiettivi di piano riferiti agli obiettivi generali

Dettagli

Funzionigramma delle Direzioni Regionali della Divisione Banca dei Territori

Funzionigramma delle Direzioni Regionali della Divisione Banca dei Territori gramma delle Direzioni Regionali della Divisione Banca dei Territori Luglio 2010 INDICE ORGANIGRAMMA...3 FUNZIONIGRAMMA...5 DIRETTORE REGIONALE...6 COORDINAMENTO MARKETING E STRATEGIE TERRITORIALI...6

Dettagli

Business Process Management

Business Process Management Business Process Management Comprendere, gestire, organizzare e migliorare i processi di business Caso di studio a cura della dott. Danzi Francesca e della prof. Cecilia Rossignoli 1 Business process Un

Dettagli

SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO per la gestione del rischio amministrativo-contabile

SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO per la gestione del rischio amministrativo-contabile Allegato al Decreto n. 465 del 30/07/2013 Piano 2013-2015 e programma 2013 Piano 2013-2015 e programma 2013 per lo sviluppo del SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO per la gestione ***** pagina 1/12 1. Linee guida

Dettagli

Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche

Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche Metodologia dell attività di vigilanza e controllo dell Autorità in relazione agli obblighi di pubblicazione

Dettagli

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso SORVEGLIANZA E CERTIFICAZIONI UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso Pagina 1 di 10 INTRODUZIONE La Norma UNI EN ISO 9001:2008 fa parte delle norme Internazionali

Dettagli

Vigilanza bancaria e finanziaria

Vigilanza bancaria e finanziaria Vigilanza bancaria e finanziaria DISPOSIZIONI DI VIGILANZA IN MATERIA DI POTERI DI DIREZIONE E COORDINAMENTO DELLA CAPOGRUPPO DI UN GRUPPO BANCARIO NEI CONFRONTI DELLE SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO

Dettagli

Il sistema di misurazione e valutazione della performance di Éupolis Lombardia

Il sistema di misurazione e valutazione della performance di Éupolis Lombardia Il sistema di misurazione e valutazione della performance di Éupolis Lombardia Report a cura del Nucleo di Valutazione delle Prestazioni Dirigenziali Settembre 2014 1 Premessa Il Report Il sistema di misurazione

Dettagli

IL RUOLO DEL RISK MANAGEMENT NEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI

IL RUOLO DEL RISK MANAGEMENT NEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI IL RUOLO DEL RISK MANAGEMENT NEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Andrea Piazzetta Risk Manager Gruppo Banca Popolare di Vicenza Vicenza, 18 settembre 2009 Gruppo Banca Popolare di Vicenza Contesto regolamentare

Dettagli

Osservatorio Solvency II Operational Transformation

Osservatorio Solvency II Operational Transformation Divisione Ricerche Claudio Dematté Osservatorio Solvency II Operational Transformation Comply or Explain La Road Map verso Solvency II in Italia Maria Alejandra Guglielmetti 30.01.2014 Comply or Explain?

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

ABI Energia Competence Center ABI Lab su energia e ambiente. Gli ambiti di ricerca in ABI Energia

ABI Energia Competence Center ABI Lab su energia e ambiente. Gli ambiti di ricerca in ABI Energia ABI Energia Competence Center ABI Lab su energia e ambiente Gli ambiti di ricerca in ABI Energia Gli ambiti di ricerca su energia e ambiente in ABI Lab ABI Energia, Competence Center sull energia e l ambiente

Dettagli

Progetto Auditing Sinistri. Progetto Auditing Sinistri. CLC Service srl, Via Quintino Sella 20100 - Corsico - Milano

Progetto Auditing Sinistri. Progetto Auditing Sinistri. CLC Service srl, Via Quintino Sella 20100 - Corsico - Milano Progetto Auditing Sinistri Progetto Auditing Sinistri 2012 1 CLC Service srl, Via Quintino Sella 20100 - Corsico - Milano Progetto Auditing Sinistri Sommario: Premessa Risorse Obiettivi Attività Metodologia

Dettagli

Disciplinare del Controllo di gestione

Disciplinare del Controllo di gestione Disciplinare del Controllo di gestione INDICE CAPO I - PRINCIPI E FINALITA ART. 1 Oggetto del Disciplinare pag. 3 ART. 2 Il controllo di gestione pag. 3 CAPO II - CONTABILITA ANALITICA ART. 3- Organizzazione

Dettagli

La Funzione di Compliancein Banca. Nino Balistreri Consulente ABI Formazione

La Funzione di Compliancein Banca. Nino Balistreri Consulente ABI Formazione La Funzione di Compliancein Banca Nino Balistreri Consulente ABI Formazione Sommario L inquadramento normativo della funzione di compliance L ambito normativo di competenza Il processo di operativo 2 Banca

Dettagli

Controllo Interno. Aree Territoriali. RUO Sviluppo Organizzativo e Pianificazione

Controllo Interno. Aree Territoriali. RUO Sviluppo Organizzativo e Pianificazione Controllo Interno Aree Territoriali RUO Sviluppo Organizzativo e Pianificazione Agenda 2 Il modello organizzativo : logiche e obiettivi Il perimetro organizzativo/geografico Controllo Interno: Aree Territoriali

Dettagli

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea,

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea, 17.11.2012 IT Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 320/3 REGOLAMENTO (UE) N. 1077/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per la supervisione da parte delle

Dettagli

Business Intelligence Revorg. Roadmap. Revorg Business Intelligence. trasforma i dati operativi quotidiani in informazioni strategiche.

Business Intelligence Revorg. Roadmap. Revorg Business Intelligence. trasforma i dati operativi quotidiani in informazioni strategiche. soluzioni di business intelligence Revorg Business Intelligence Utilizza al meglio i dati aziendali per le tue decisioni di business Business Intelligence Revorg Roadmap Definizione degli obiettivi di

Dettagli

Norme per l organizzazione - ISO serie 9000

Norme per l organizzazione - ISO serie 9000 Norme per l organizzazione - ISO serie 9000 Le norme cosiddette organizzative definiscono le caratteristiche ed i requisiti che sono stati definiti come necessari e qualificanti per le organizzazioni al

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

EA 03 Prospetto economico degli oneri complessivi 1

EA 03 Prospetto economico degli oneri complessivi 1 UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA Fase 1: Analisi iniziale L analisi iniziale prevede uno studio dello stato attuale della gestione interna dell Ente. Metodo: si prevede l individuazione dei referenti

Dettagli

Implementare un sistema di analisi e gestione del rischio rende efficace e concreto il modello 231

Implementare un sistema di analisi e gestione del rischio rende efficace e concreto il modello 231 RISK MANAGEMENT & BUSINESS CONTINUITY Il Risk Management a supporto dell O.d.V. Implementare un sistema di analisi e gestione del rischio rende efficace e concreto il modello 231 PER L ORGANISMO DI VIGILANZA

Dettagli

5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni

5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni Norma di riferimento: ISO/IEC 27001:2014 5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni pag. 1 di 5 Motivazione Real Comm è una società che opera nel campo dell Information and Communication Technology.

Dettagli

Economia e gestione delle imprese - 05

Economia e gestione delle imprese - 05 Economia e gestione delle imprese - 05 Prima parte: la gestione delle operation Seconda parte: la gestione dei rischi e la protezione delle risorse aziendali Sommario: La gestione delle operation 1. Le

Dettagli

3. APPLICABILITÀ La presente procedura si applica nell organizzazione dell attività di Alac SpA.

3. APPLICABILITÀ La presente procedura si applica nell organizzazione dell attività di Alac SpA. Acquedotto Langhe e Alpi Cuneesi SpA Sede legale in Cuneo, Corso Nizza 9 acquedotto.langhe@acquambiente.it www.acquambiente.it SGSL Audit P11 Rev 00 del 16/09/09 1. DISTRIBUZIONE Direzione RSPP 2. SCOPO

Dettagli

REGOLAMENTO DEL COMITATO PER IL CONTROLLO INTERNO

REGOLAMENTO DEL COMITATO PER IL CONTROLLO INTERNO REGOLAMENTO DEL COMITATO PER IL CONTROLLO INTERNO Articolo 1 Premessa Il presente Regolamento disciplina la costituzione, il funzionamento ed i compiti del comitato per il Controllo Interno (il Comitato

Dettagli

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione

Dettagli

Rischi operativi e ruolo dell operational risk manager negli intermediari finanziari

Rischi operativi e ruolo dell operational risk manager negli intermediari finanziari S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO L operational risk management in ottica regolamentare, di vigilanza ed organizzativa Rischi operativi e ruolo dell operational risk manager negli intermediari

Dettagli

Riunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03

Riunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03 Riunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03 Roma, 18 dicembre 2003 Agenda dell'incontro Approvazione del regolamento interno Stato di avanzamento del "Progetto Monitoraggio" Prossimi

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ SIF CAPITOLO 08 (ED. 01) MISURAZIONI, ANALISI E MIGLIORAMENTO

MANUALE DELLA QUALITÀ SIF CAPITOLO 08 (ED. 01) MISURAZIONI, ANALISI E MIGLIORAMENTO INDICE 8.1 Generalità 8.2 Monitoraggi e Misurazione 8.2.1 Soddisfazione del cliente 8.2.2 Verifiche Ispettive Interne 8.2.3 Monitoraggio e misurazione dei processi 8.2.4 Monitoraggio e misurazione dei

Dettagli

L attuazione dei sistemi di controllo interno delle Società quotate

L attuazione dei sistemi di controllo interno delle Società quotate Assonime, Borsa Italiana SpA, Emittenti Titoli SpA Il nuovo codice di autodisciplina delle Società quotate L attuazione dei sistemi di controllo interno delle Società quotate Bruno Cova SVP & General Counsel

Dettagli

ILSISTEMA INTEGRATO DI PRODUZIONE E MANUTENZIONE

ILSISTEMA INTEGRATO DI PRODUZIONE E MANUTENZIONE ILSISTEMA INTEGRATO DI PRODUZIONE E MANUTENZIONE L approccio al processo di manutenzione Per Sistema Integrato di Produzione e Manutenzione si intende un approccio operativo finalizzato al cambiamento

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 12

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 12 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 12 INDICE RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE Impegno della Direzione Attenzione focalizzata al cliente Politica della Qualità Obiettivi della Qualità Soddisfazione del cliente

Dettagli

REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE

REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE COMUNE DI CORMANO PROVINCIA DI MILANO REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE (approvato con deliberazione C.C. n. 58 del 01/12/2003) 1 INDICE ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART. 6 AMBITO DI

Dettagli

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione del Consiglio dei Delegati n. 13 del 30/12/2008 Approvato dalla Provincia di

Dettagli

Assetti Organizzativi, di Controllo e Risk Governance nei Confidi. Firenze, 28 Febbraio 2013

Assetti Organizzativi, di Controllo e Risk Governance nei Confidi. Firenze, 28 Febbraio 2013 Assetti Organizzativi, di Controllo e Risk Governance nei Confidi Firenze, 28 Febbraio 2013 Indice ß Introduzione ß Assetti Organizzativi ß Sistema dei Controlli Interni ß Risk Governance ß Conclusioni

Dettagli

IL SISTEMA DI DELEGHE E PROCURE una tutela per la società e i suoi amministratori. Milano 18 novembre 2014. A cura di: Luca Ghisletti

IL SISTEMA DI DELEGHE E PROCURE una tutela per la società e i suoi amministratori. Milano 18 novembre 2014. A cura di: Luca Ghisletti IL SISTEMA DI DELEGHE E PROCURE una tutela per la società e i suoi amministratori Milano 18 novembre 2014 A cura di: Luca Ghisletti Compliance Aziendale Compliance è la conformità delle attività aziendali

Dettagli

1 La politica aziendale

1 La politica aziendale 1 La Direzione Aziendale dell Impresa Pizzarotti & C. S.p.A. al livello più elevato promuove la cultura della Qualità, poiché crede che la qualità delle realizzazioni dell Impresa sia raggiungibile solo

Dettagli

Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente

Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente Commissione Consultiva Permanente Comitato n. 4 Modelli di Organizzazione e di Gestione (MOG) Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente Prima di procedere

Dettagli

AZIENDA SANITARIA LOCALE TO1 - SC MEDICINA LEGALE - OBITORIO CIVICO

AZIENDA SANITARIA LOCALE TO1 - SC MEDICINA LEGALE - OBITORIO CIVICO AZIENDA SANITARIA LOCALE TO1 - SC MEDICINA LEGALE - OBITORIO CIVICO PROCEDURA PR02 - Audit Interni Edizione 1 Approvata dal Direttore della SC Medicina Legale Emessa dal Referente Aziendale per la Qualità

Dettagli

LINEE DI INDIRIZZO DEL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO E DI GESTIONE DEI RISCHI DEL GRUPPO TOD S S.P.A.

LINEE DI INDIRIZZO DEL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO E DI GESTIONE DEI RISCHI DEL GRUPPO TOD S S.P.A. LINEE DI INDIRIZZO DEL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO E DI GESTIONE DEI RISCHI DEL GRUPPO TOD S S.P.A. (APPROVATE DAL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELLA SOCIETÀ NELLA RIUNIONE DEL 10 MAGGIO 2012) TOD S S.P.A.

Dettagli

LA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE: METODOLOGIA

LA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE: METODOLOGIA LA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE: METODOLOGIA 1. Performance individuale del personale La performance individuale del lavoratore oggetto di misurazione e valutazione come ampiamente illustrato

Dettagli

Il Risk Management Integrato in eni

Il Risk Management Integrato in eni Il Risk Integrato in eni Maria Clotilde Tondini Vice President Risk Integrato 5 Marzo 015, Milano Indice - Il Modello eni - 1 Il Modello eni Le fasi di sviluppo L avvio e l attuazione del Modello di Risk

Dettagli