CONFIDI, RISTRUTTURAZIONE DEL DEBITO E. Foggia, 27 Maggio Prof. Pasqualina Porretta, Università degli Studi La Sapienza, Roma
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1 CONFIDI, RISTRUTTURAZIONE DEL DEBITO E FONDO DI GARANZIA PER LE PMI Foggia, 27 Maggio 2011 TAVOLA ROTONDA Prof. Pasqualina Porretta, Università degli Studi La Sapienza, Roma
2 IL RUOLO DEI CONFIDI NEL SOSTEGNO DELLE PMI AGENDA Il trinomio rischio-reddito-patrimonio; I mutamenti del quadro normativo e la pressione sul patrimonio; La concentrazione del sistema dei Confidi e la pressione sul patrimonio; Il Fondo Centrale di garanzia e la pressione sul patrimonio;
3 Confidi e trinomio rischio-reddito-patrimonio: riflessioni Incremento del sostegno alle imprese durante la crisi finanziaria/econ omica Incremento del credito problematico ptf Confidi -Quadro normativo mutato; -Riduzione dei fondi pubblici; -Ristrutturazione governance e modello operativo Fon do Centrale di Garanzia Fisiologica debolezza reddituale Confidi Patrimonializzazione È aumentato il numero delle imprese che oggi richiedono assistenza ai consorzi di garanzia collettiva dei fidi; nel corso del 2009, pur in presenza di una contrazione del credito alle imprese con meno di 20 addetti, il valore delle garanzie concesse dai Confidi nei confronti di queste imprese è aumentato di circa il 16 per cento e il numero di imprese assistite dell 11 per cento (Banca d Italia 2010); Nel 2009 i Confidi hanno sostenuto le imprese con oltre 9 miliardi 3 di nuove garanzie, una cintura di protezione che nel 2010 si è allargata del 15% ;
4 I mutati contorni del quadro normativo MODIFICHE QUADRO NORMATIVO Legge Confidi, 30 settembre 2003, n. 269; Decreto MEF 9/11/2007 (requisiti art. 107); Banca d Italia, Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche, circ. n. 263 del 27 Dicembre del 2006, titolo II (Credit Risk Mitigation); Banca d Italia, Banche di garanzia collettiva dei fidi, 28 Febbraio 2008; Banca d Italia, circ. n. 216 del 5 Agosto 1996, aggiornamento; Dlgs 141/2010 (in attesa dei decreti attuativi); Ratio: Razionalizzare il settore, mirando a ridurre il numero degli operatori di mutua garanzia a quelli adeguatamente patrimonializzati, capaci di perseguire una sana e prudente gestione della realtà consortile
5 I mutati contorni del quadro normativo: Organismo di Vigilanza Dlgs141/2010: sistema dei controlli sui Confidi minori art.112bis: costituzione di un Organismo responsabile per la gestione dell elenco dei Confidi che non presentano i requisiti per l iscrizione all Albo previsto dal nuovo art.106 del TUB (costituzione entro il 31/12/2011); Organismo esclusivo per i Confidi ex. art 112, unico per tutte le federazioni, indipendente rispetto ai soggetti controllati, dotato di una struttura organizzativa e di governance minima al fine di minimizzare i costi operativi e massimizzare la flessibilità gestionale Forma giuridica e componenti Associazione avente personalità giuridica di diritto privato, dotata di autonomia organizzativa, statutaria e finanziaria; Componenti nominati con decreto del MEF su proposta della Banca d Italia; Attività Vigilanza di Banca d Italia Tenuta e gestione dell elenco dei Confidi di cui all art.112 del TUB; Determinazione e riscossione dei contributi a carico degli iscritti (nel limite dell 1% dell ammontare dei crediti garantiti); Vigilanza sul rispetto da parte degli iscritti dei requisiti di ammissione (art.112 comma 2, nuovo TUB: forma giuridica, patrimonio, oggetto sociale); Possibilità di richiedere agli iscritti la comunicazione di dati, notizie, documenti, etc.. Possibilità di effettuare ispezioni; Istanza a Banca d Italia sul divieto per i Confidi di intraprendere nuove operazioni sulla limitazione dell operatività del Confidi; Possibilità di avvalersi delle Federazioni per lo svolgimento delle attività riportate; Fondata su criteri di proporzionalità ed economicità finalizzata a valutare l adeguatezza delle procedure adottate dall Organismo; Possibilità di sciogliere l Organismo per carenze, malfunzionamenti, inerzie (dopo comunicazione al MEF); Possibilità di imporre il divieto di nuove operazione o riduzione dell attività su istanza dell Organismo;
6 Quadro normativo e trinomio rischio-reddito-patrimonio: riflessioni Sistema dei controlli sui confidi minori Confidi minore ->status intermediario vigilato Vincoli di CE più stringenti per Confidi minori e maggiori Assicurare uno stabile equilibrio reddituale: -arricchire e diversificare il portafoglio prodotti; -allargando il bacino di clientela; -contenere i costi del personale; -aumentare le commissioni/pricing at risk (si attirano le aziende finanziariamente escluse??!!); ma la crescita del volume delle garanzie e del correlato rischio in ptf ha una ricaduta inevitabile sulla dotazione patrimoniale. Gestione del trinomio: Mutualità-equilibrio economicopatrimonializzazione Queste novità normative e l attuale contesto economico portano le strutture consortili a riflettere su: mission, assetto giuridico-istituzionale, equilibrio economico-finanziario (e, quindi anche sulla propria dipendenza dai contributi pubblici), sul proprio business e dimensione operativa o, meglio sull adeguatezza patrimoniale rispetto al credito garantito/rischio assunto
7 Concentrazione sistema Confidi e trinomio rischio-redditopatrimonio: riflessioni Concentrazione del sistema dei confidi (Local payer vs global player) Gravosi oneri organizzativi e gestionali Accentuazione della concorrenza Strategie di riposizionamento per i confidi minori; Maggiore specializzazione; Qualità dei processi, procedure, technicalities e dei servizi offerti; Governance dei rischi e adeguata patrimonializzazione; Rafforzare la dotazione patrimoniale: versamenti di nuovi soci, strumenti equity related, fondi pubblici (pienamente disponibili e stabili)..fortemente diminuiti negli ultimi anni
8 Fondo Centrale e trinomio rischio-reddito-patrimonio: riflessioni Fondo Centrale (l. 662/1996): strumento di politica creditizia, snello, efficiente, strumento anticrisi (FSR, moratoria dei debiti, fondo salvataggio imprese in crisi, fondo di investimento per le PMI ); Ristrutturazione governance e modello operativo Fondo Centrale: Circolare n. 592 di MCC restringe le percentuali di copertura degli strumenti di mitigazione offerti dal Fondo (la garanzia diretta rilasciata dal Fondo viene riparametrata al 50% -al 70% per le 5 regioni del sud in obiettivo 1- e la controgaranzia diretta e sussidiaria viene riparametrata all'80% ) modifica i criteri per l ammissibilità dei Confidi (richiesta congrua patrimonializzazione: rapporto patrimonio/garanzie almeno pari al 6%); Un confidi poco patrimonializzato e/o carico di sofferenze perde credibilità come selezionatore del rischio; Allo stato attuale sembra che non ci siano Confidi che, autonomamente, senza l'intervento pubblico, riescano a stare sul mercato delle garanzie e contemporaneamente in equilibrio gestionale; quelli maggiormente indipendenti dal supporto pubblico sono quelli più grandi (che beneficiano per meno del 30% del tot. Passivo di contributi pubblici); la quota dei fondi esterni sul tot Passivo dei confidi minori oscilla tra il 42% e il 50%; Lo stesso si rileva per il contributo pubblico sul fondo rischi, a cui i confidi minori (con una quota compresa tra il 61% e il 95%) risultano più dipendenti rispetto ai soggetti di maggiore dimensione (la cui quota si aggira tra il 51% e il 68%); Finlombardia (2010) Più della metà dei fondi rischi è costituita da fondi pubblici;.l apporto di capitale pubblico è indispensabile per far lavorare i Confidi.???!!! Ripensare il sistema delle garanzie collettive pubbliche.
9 Riflessioni quasi conclusive Governare un Confidi, nell attuale contesto normativo e di mercato, significa: amministrare risorse altrui (dei soci, dei soggetti pubblici) decidendo come rischiare e verso chi rischiare il patrimonio, con l obiettivo di preservarlo e accrescerlo attraverso il perseguimento di un congruo equilibrio economico e il rispetto del principio della mutualità; Definire strategie di riposizionamento utili (Confidi vigilato, non vigilato, network) ad affrontare la concorrenza di un mercato più concentrato che coinvolgano l assetto organizzativo, il modello e la gestione del business, le politiche di offerta, la strumentazione tecnica per la misurazione e il controllo andamentale dei rischi e che garantiscano la sostenibilità economico-patrimoniale e la conservazione dello spirito mutualistico.. senza sperare troppo nei denari pubblici (..sono finiti??!!), investendo in professionalità. ; Ritrovare il ruolo fisiologico (in questi ultimi anni hanno svolto un ruolo improprio sostenendo le imprese in un contesto di crisi) e non assumere la veste di strumento alternativo alla garanzia rilasciata dal Fondo Centrale ( garanzia diretta alla banca vs controgaranzia al Confidi).conservando un posto in prima fila nel sistema delle garanzie. GOVERNARE ADEGUATAMENTE IL TRINOMIO RISCHI-REDDITO-CAPITALE Grazie per l attenzione..pasqualina.porretta@uniroma1.it GRAZIE PER L ATTENZIONE!!!!!!!!! pasqualina.porretta@uniroma1.it
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