AGENDA. I risultati economici nel periodo di crisi I fattori competitivi Alcuni elementi per la discussione

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2 AGENDA I risultati economici nel periodo di crisi I fattori competitivi Alcuni elementi per la discussione 1

3 La fase economica prosegue la sua dinamica non positiva Si aspettano i primi segnali di ripresa solo a partire dalla seconda metà del prossimo anno 3,5% Andamento PIL (var % annua) 2,5% 1,5% 0,5% -0,5% ,5% -2,5% -3,5% -4,5% -5,5% Italia Mezzogiorno Fonte: SRM su ISTAT, PROMETEIA, SVIMEZ, INTESA-SANPAOLO 2

4 ... ed intanto la crisi di mercato si fa sempre più dura, specialmente nel Centro-Sud Variazione media Molte imprese meridionali indicano un fatturato in calo (saldo pari a -11,2%) La variazione media del fatturato è negativa (-5,8% per il Sud); va meglio solo nel Nord-Ovest. 0% -12% -10% -8% -6% -4% -2% 0% 2% 4% 6% 8% 10% 12% -1% Molte imprese con fatturato in calo e variazione media -2% del fatturato negativa -3% Centro Andamento del fatturato nel 2011 Manifatturiero, saldi e variazioni medie % Nord Est 2% 1% -4% -5% Nord Ovest Saldo Sud e Isole -6% -7% 3

5 con un trend (comunque non positivo) che evidenzia un lieve miglioramento nel corso dell ultimo quadriennio Nel 2012 le imprese indicano una variazione media del fatturato del -1,3%, con un saldo (tra imprese in crescita e quelle in decrescita) quasi nullo ,3 Andamento del fatturato nel Mezzogiorno Manifatturiero, saldi e variazioni medie % ,7-4,9-11,2-5,8-0,4 Verso la stabilità -1, ,7 saldo (%) variazione media del fatturato(%) 4

6 La crisi si riflette sulla situazione finanziaria delle imprese Il 32% delle imprese meridionali ha indicato un peggioramento dei propri equilibri finanziari, rispetto al 21,9% della media nazionale. Solo nel Nord-Ovest si evidenzia un saldo positivo Situazione finanziaria nelle imprese manifatturiere % di imprese con situazione finanziaria migliorata o peggiorata 32, ,9 22,5 24, ,8 15,7 15,0 10,3 8,0 6,2 5 0 Italia Nord Ovest Nord Est Centro Sud e isole situazione finanziaria è migliorata situazione finanziaria è peggiorata 5

7 Variazione media.. e sull andamento degli organici Nel Mezzogiorno il 2,8% delle imprese manifatturiere ha aumentato l organico mentre il 14,7% lo ha ridotto (per un saldo di -11,9% ed una riduzione media occupazionale del 6,2%). Migliore la situazione nel Nord-Ovest, più stazionaria nel Nord-Est. 0% -12% -10% -8% -6% -4% -2% 0% 2% 4% 6% 8% 10% 12% -1% Centro Andamento dell organico nel 2011 Manifatturiero, saldi e variazioni medie % 2% 1% Nord Est -2% Nord Ovest Saldo Molte imprese hanno ridotto l'organico e la variazione media è stata negativa -3% -4% -5% -6% Sud e Isole -7% 6

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9 La dimensione d impresa: un problema in Italia e nel Mezzogiorno L 88,5% delle imprese nel Sud hanno un numero di addetti inferiore a 10 (micro imprese), il 10,5% le imprese non raggiungono i 50 dipendenti (piccole imprese) Solo l 1% delle imprese sono superiori a 50 dipendenti, in Italia le imprese medio-grandi sono il 2,5% Dimensione delle imprese manifatturiere Distribuzione % delle imprese per classe di addetti Italia Sud ed Isole La ridotta dimensione è un vincolo strutturale ai processi di globalizzazione; ostacola i processi innovativi; frena la produttività e le economia di scala e limita l approvvigionamento di risorse qualificate nel mercato del lavoro 8

10 La dimensione rappresenta un «vincolo» per gli investimenti Nel Mezzogiorno il 23,6% delle imprese hanno investito (contro il 28,2 italiano ed il 33,6% del Nord Ovest) L incidenza media degli investimenti sul fatturato è pari al 10,6% nel Sud rispetto al 13% italiano ed al 15,3% del Nord Ovest Investimenti delle imprese manifatturiere nel 2011 Propensione ad investire (% di imprese) ed incidenza media degli investimenti sul fatturato 28,2 13,0 33,6 15,3 25,9 26,7 10,9 13,0 23,6 10,6 Italia Nord Ovest Nord Est Centro Sud e isole % di imprese che hanno investito incidenza % sul fatturato 9

11 e nel 2012 si conferma un trend calante nella propensione ad investire delle imprese meridionali Dall inizio della prima fase della crisi (2008) la percentuale di imprese che hanno dichiarato di investire è scesa dal 37,4% al 17,7%. Cala anche la quota di fatturato investito (dal 18% del 2008 al 13,8% del 2012). Si evidenzia una leggera ripresa quest anno ,4 Investimenti nel Mezzogiorno dal 2008 al 2012 Propensione ad investire (% di imprese) ed incidenza media degli investimenti sul fatturato ,9 18,3 18,4 21,9 15,8 23,6 10,6 Lieve ripresa della quota di fatturato investito 17,7 13, % di imprese che hanno investito incidenza % sul fatturato 10

12 Tra le imprese che investono, però, le scelte competitive ed innovative risultano omogenee sul territorio Nel 2011, il 30,3% delle imprese investitrici del Sud hanno innovato e la quota cresce nel 2012 (31,8%). La quota di spesa per investimenti innovativi è nel Sud al 44,7% (52,2% in Italia, ma superiore al dato del Nord Ovest). Innovazione delle imprese manifatturiere nel 2011 Propensione ad innovare (% di imprese investitrici) ed incidenza media delle spese in innovazione sugli investimenti ,2 52,2 26,5 44,4 30,1 70,5 48,9 41,7 30,3 44,7 Italia Nord Ovest Nord Est Centro Sud e isole % di imprese investitrici che hanno innovato Incidenza % delle spese in innovazione sugli investimenti Innovazione nel Mezzogiorno nel 2011 e nel 2012 Propensione ad innovare (% di imprese investitrici) 30,3 31,8 Sud ed Isole

13 e questo vale anche per i processi di internazionalizzazione Il 44,7% delle imprese manifatturiere meridionali ha dichiarato di aver esportato nel (In Italia il 55,4%; ben il 60,2% nel Nord Est) ma l incidenza dell export sul fatturato è nel Sud pari al 42,2%, dato migliore di ogni ripartizione territoriale Esportazioni delle imprese manifatturiere nel 2011 Propensione ad esportare (% di imprese) ed incidenza media delle esportazioni sul fatturato 55,4 55,8 60,2 56, ,5 41,1 34,4 38,0 44,7 42, Italia Nord Ovest Nord Est Centro Sud e isole Imprese che hanno esportato (%) Incidenza media (%) delle esportazioni sul fatturato 12

14 Le aree con la maggiore potenzialità di crescita per le imprese meridionali sono il MED e l Asia L area Med è già importante nelle relazioni commerciali delle imprese meridionali, (1 su 5), inoltre un ulteriore 13 % (6,3% per l Italia) la ritiene tale per un prossimo futuro Inoltre il 29% delle imprese esportatrici, indica l Asia come meta rilevante per le proprie merci (24,4% per l Italia) Destinazione geografica delle esportazioni % di imprese manifatturiere esportatrici Italia Sud e isole Unione Europea (25 Paesi) 91,5 86,4 Altri Paesi europei (esclusa UE) 37,3 36,2 Nord Africa 20,8 20,4 America del Nord 22,6 25,1 America del Sud 20,5 20,8 Asia 24,4 29,0 Altri paesi del mondo 17,7 19, Importanza dell Area Med nelle relazioni commerciali % di imprese manifatturiere 19,7 19,1 SI, lo è già ora 6,3 13,2 Si, ma solo nel prossimo futuro 74,0 67,7 No, non è importante Italia Sud e isole 13

15 Oltre al fattore «dimensione», emerge nel Sud un ulteriore vincolo alla competitività, connesso ai «servizi reali» disponibili Nei giudizi degli imprenditori meridionali emerge chiaramente la percezione di una evidente diseconomia territoriale derivante dalla disponibilità di servizi all impresa come quelli per il marketing, l internazionalizzazione oltre alle infrastrutture materiali ed immateriali. In questo caso il «gap» con le altre aree del Paese è ancora fin troppo marcato. Giudizi sui servizi reali Saldi %, imprese manifatturiere Italia Nord- Ovest Nord- Est Centro Sud e isole Marketing export consulenza finanziaria infrastrutture di trasporto infrastrutture di comunicazione Università - Centri di Ricerca 9,4 13,8 18,1 11,1-16,9 10,1 16,6 16,7 9,4-13,8 12,6 14,5 20,0 14,8-7,4 14,8 19,7 26,3 13,3-12,7 15,8 23,7 23,7 13,0-10,0 12,9 16,3 18,5 14,1-5,4 14

16 Impresa & Competitività. Alla fine cosa emerge? il contesto economico penalizza, i gap territoriali sono evidenti ma l impresa che utilizza le leve competitive ottiene «sempre» risultati migliori, tanto nel Nord quanto nel Sud del Paese. Le 5 i della competitività Manifatturiero, variazioni medie % del fatturato 15

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18 Alcuni degli spunti emersi dal Rapporto La crisi economica non «molla la presa». In un contesto internazionale sempre più complesso, diventa primario rinsaldare i principali driver di competitività (Imprenditorialità, Impresa, Investimenti, Innovazione, Internazionalizzazione) In questo scenario vanno sostenute quelle imprese comunque presenti nel Mezzogiorno e ben evidenziate da nostro osservatorio - che hanno mostrato capacità e volontà di competere e che hanno la necessità di essere supportate dalla presenza di efficaci servizi reali sul territorio. E evidente che gli imprenditori vogliono poter competere «ad armi pari» sia nell operatività produttiva (infrastrutture materiali ed immateriali) sia per il proprio sviluppo imprenditoriale (marketing, internazionalizzazione, finanza etc) È necessario uno sforzo comune delle forze produttive e delle forze istituzionali per raggiungere lo scopo. Le imprese devono ad esempio favorire lo sviluppo dei processi di aggregazione e di «coopetition», la governance pubblica deve poter garantire alle imprese con la maggiore efficacia possibile contesti normativi, burocratici e strutturali adatti alla competizione internazionale 17

19 e come contestualizzarli per il rilancio delle vocazioni territoriali della macro regione meridionale La direttrice verso Sud (Mediterraneo), questo sia per la naturale vocazione geografica del Mezzogiorno verso tale area ma anche per effettive potenzialità e capacità endogene di rilievo. Non abbandonare il settore Manifatturiero: il «saper fare» e le forze produttive industriali del Mezzogiorno sono ancora forti, vitali e foriere di innovazione. Rafforzare le ampie potenzialità nella portualità e nella logistica integrata, primari fattori infrastrutturali di connessione. Agire con convinzione e nel rispetto delle regole del mercato nello sviluppo delle energie alternative sia come miniera di risorse sia come capacità di produrre innovazione e tecnologia. Esaltare il triangolo Turismo Agroindustria Cultura, è dimostrato che l effetto moltiplicativo di ricchezza e produzione (Pil) sui singoli territori sono significativi e forieri di sviluppo ed inoltre favoriscono tutte le realtà territoriali, in una visione unitaria ed interdipendente. 18