LAVORI DI MESSA IN SICUREZZA FRANA CIVIGLIO RELAZIONE TECNICA-STRUTTURALE

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1 LAVORI DI MESSA IN SICUREZZA FRANA CIVIGLIO Fase progettuale: PROGETTO DEFINITIVO-ESECUTIVO Oggetto: RELAZIONE TECNICA-STRUTTURALE Progettazione: STUDIO TE CNICO IG STROPENI LAURELLI STUDIO ASSOCIATO DI INGEGNERIA, GEOTECNICA E GEOLOGIA Ing. Roberto Stropeni 08/06/2015 STRU03DE Emissione per consegna Data N Descrizione

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3 INDICE 1. INTRODUZIONE DOCUMENTAZIONE DI RIFERIMENTO MATERIALI SOFTWARE UTILIZZATI Infinite Slope SSAP Ruvolum Civilsoft CRSP ANALISI DI STABILITÀ Back analysis Verifiche sismiche INTERVENTI DA REALIZZARE MESSA IN SICUREZZA VERSANTE Rete antierosione Rafforzamento corticale INTERVENTI MURO VIA GROTTA VIA PATRIOTI (MONTE) Tiranti Strutture di supporto per rete di protezione sopra muro Via Grotta Cartella CLS su muro di Via Grotta Via Patrioti (monte) RETE PARAMASSI RIPRISTINO MURO TRA VIA GROTTA E VIA PATRIOTI INTERVENTI MURO VIA GROTTA VIA PATRIOTI (VALLE) Sede stradale Pali in roccia...49 ALLEGATI ALL. 1 - Tabulati SSAP ALL. 2 - Calcolo chiodature ALL. 3 - Calcolo tiranti d ancoraggio ALL. 4 - Rete paramassi ALL. 5 - Calcolo struttura di supporto barriera su muro in cls ALL. 6 - Tabulati muro alla confluenza tra via Grotta e via Patrioti ALL. 7 - Tabulati banchettone ALL. 8 - Calcoli pali Comune di Como: messa in sicurezza frana località Civiglio Progetto definitivo/esecutivo: relazione tecnica strutturale

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5 Pag. 5 di INTRODUZIONE Il presente documento riporta le verifiche geotecniche e strutturali delle opere da realizzarsi all interno dell area oggetto degli interventi di messa in sicurezza della frana in Civiglio (CO), ai sensi della Normativa vigente di seguito riportata. In particolare vengono descritti: Documentazione di riferimento. Materiali. Software impiegati nelle elaborazioni. Verifiche di stabilità del versante. Dimensionamento delle opere di consolidamento e di ripristino. 2. DOCUMENTAZIONE DI RIFERIMENTO Il presente elaborato rimanda alla relazione geologico-geotecnica per la caratterizzazione geomeccanica del terreno. Il quadro normativo di riferimento è rappresentato da: Linee di Indirizzo per la Progettazione delle Opere di Difesa del Suolo in Regione Lombardia, Direzione Generale Territorio e Urbanistica Unità Organizzativa Tutela e Valorizzazione del Territorio. Decreto Ministeriale del 14/01/2008: Approvazione delle Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni, G.U. n.29 del , Supplemento Ordinario n.30. Circolare , n. 617 Istruzioni per l applicazione delle Nuove norme tecniche per le costruzioni di cui al D.M D.M Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità dei pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione, l'esecuzione e il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione, G.U , n S.O. Circolare n. 218/24/3 L , n.64. Decreto del Ministro dei lavori pubblici Istruzioni applicative per la redazione della relazione geologica e della relazione geotecnica, G.U , n. 50. EOTA ETAG Rockfall Protection Kits Guideline, Bruxelles 1 febbraio Raccomandazioni AICAP Ancoraggi nei terreni e rocce Legge nr del 05/11/1971. Norme per la disciplina delle opere in conglomerato cementizio, normale e precompresso ed a struttura metallica. Legge nr. 64 del 02/02/1974. Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche. Comune di Como: messa in sicurezza frana località Civiglio Progetto definitivo/esecutivo: relazione tecnica strutturale

6 Pag. 6 di 56 D.M. LL.PP. del 14/02/1992. Norme tecniche per l'esecuzione delle opere in cemento armato normale e precompresso e per le strutture metalliche. D.M. 9 Gennaio 1996 Norme Tecniche per il calcolo, l' esecuzione ed il collaudo delle strutture in cemento armato normale e precompresso e per le strutture metalliche D.M. 16 Gennaio 1996 Norme Tecniche relative ai 'Criteri generali per la verifica di sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi' Norme Tecniche per le costruzioni in zone sismiche Circolare Ministero LL.PP. 15 Ottobre 1996 N. 252 AA.GG./S.T.C. Circolare Ministero LL.PP. 10 Aprile 1997 N. 65/AA.GG. Istruzioni per l'applicazione delle Norme Tecniche per le costruzioni in zone sismiche di cui al D.M. 16 Gennaio 1996 Circolare 617 del 02/02/2009 Eurocodici approvati dal Comitato Europeo di Normazione in forma di Euro Norma (EN) Comune di Como: messa in sicurezza frana località Civiglio Progetto definitivo/esecutivo: relazione tecnica strutturale

7 Pag. 7 di MATERIALI Calcestruzzo per fondazioni ancoraggi: Caratteristica di resistenza minima C20/25 Classe di esposizione XC2 Barre di armatura per ancoraggi a barre: - acciai per GEWI o equivalenti fyk (N/mmq) ftk (N/mmq) B500B acciai per DYWIDAG Y1050H o equivalenti fyk (N/mmq) ftk (N/mmq) Y1050H Acciaio in profili a sezione aperta laminati a caldo: fyk (N/mmq) ftk (N/mmq) S Micropali Iniezione: acqua-cemento R325 (rapporto acqua/cemento max. 0,50) acciai per armatura tubolare fyk (N/mmq) ftk (N/mmq) S Calcestruzzo per cartella di rivestimento muro Via Grotta Secondo NTA - soggetto ad approvazione della Direzione Lavori Caratteristica di resistenza minima C28/35 classe di esposizione XC3 consistenza S3 Eventuali additivi secondo NTA Acciaio di armatura cartella di rivestimento muro Via Grotta B450C Calcestruzzo per opere stradali Secondo NTA - soggetto ad approvazione della Direzione Lavori Caratteristica: - fondazioni: C28/35 consistenza S5 Dmax 32 Classe Esposizione XC1 e XC2 - pilastri e solette: C28/35 - esposizione XC3 - consistenza S3 Eventuali additivi secondo NTA Comune di Como: messa in sicurezza frana località Civiglio Progetto definitivo/esecutivo: relazione tecnica strutturale

8 Pag. 8 di 56 Acciaio di armatura per opere stradali Acciaio B450C 4. SOFTWARE UTILIZZATI Di seguito si descrivono le principali caratteristiche dei software impiegati nelle analisi di stabilità, evidenziando le peculiarità che hanno condotto alle loro scelta. 4.1 Infinite Slope 3.0 Si tratta di un modello semplificato per l analisi di stabilità di pendii sotto le seguenti ipotesi: - pendio schematizzato come strato omogeneo infinitamente esteso di profondità definita, poggiato su un bedrock, che rappresenta il limite inferiore per le superfici di rottura; - superficie di scorrimento parallela al piano campagna; - approccio dell equilibrio limite; - legge di rottura Mohr-Coulomb; - comportamento rigido perfettamente plastico; - falda situata ad una profondità definita; - infiltrazione lineare parallela al piano campagna; - condizioni statiche o pseudo-statiche (sismiche). L impiego di questo software per il caso in esame è giustificato dall osservazione visiva del corpo franoso superficiale, che mostra una superficie di scorrimento planare e parallela al pendio, con una potenza dello strato aerato inferiore alla sua estensione e quindi con contributo trascurabile delle forze laterali; in caso contrario il modello avrebbe potuto sottostimare il fattore di sicurezza o sovrastimare i parametri di resistenza del terreno nelle back analysis. Fig 1 - Schematizzazione di un elemento rappresentativo del pendio Comune di Como: messa in sicurezza frana località Civiglio Progetto definitivo/esecutivo: relazione tecnica strutturale

9 Pag. 9 di 56 FS(z) = c cos α + {[γz + γ (z + z )] cos α k W sin α k W cos α} tan [γz + γ (z z )] sin α + γ (z z ) sin α + k W sin α cos α + k W cos α S c = cos α FS(z) γz + γ ( ) sin α + γ (z z ) sin α + k W sin α cos α + k W cos α S {[γz + γ (z + z )] cos α k W sin α k W cos α} tan Simbolo Unità misura Descrizione Angolo di inclinazione del pendio rispetto all orizzontale z m Profondità della potenziale superficie di scorrimento kn/m 3 Peso non saturo per unità di volume del terreno sopra la linea di falda kn/m 3 Peso efficace per unità di volume del terreno sotto la linea di falda Φ' Angolo d atrito interno del terreno sulla potenziale superficie di scorrimento c' kpa Coesione del terreno sulla potenziale superficie di scorrimento z w m Profondità della linea di falda (pelo libero) w kn/m 3 Peso per unità di volume dell acqua k h - Coefficiente della componente orizzontale della forza sismica (pseudo-statica) k v - Coefficiente della componente verticale della forza sismica (pseudo-statica) W 1 kn/m Peso del concio sopra la linea di falda W 2 kn/m Peso efficace del concio sotto la linea di falda W kn/m Peso totale del concio cui sono applicate le forze sismiche N kn/m Forza efficace normale alla base del concio T kpa Forza di taglio mobilitata alla base del concio S f kn/m Forze di filtrazione agenti sul concio S x kn/m Componente orizzontale della forza sismica (pseudo-statica) S z kn/m Componente verticale della forza sismica (pseudo-statica) S s kn/m Forza massima stabilizzante della palificata Tab 1 - Parametri del modello Infinite Slope SSAP2010 Il software SSAP2010 è ottimizzato per la schematizzazione di pendii in terreni sciolti, tramite una modellizzazione semplice ma realistica che evita eccessive semplificazioni pur mantenendo tempi di calcolo accettabili. La scelta è stata dettata dalla volontà di fronteggiare l intrinseca complessità di una caratterizzazione geostratigrafica in grado di evidenziare le disomogeneità e le opere di stabilizzazione, componenti fondamentali per lo studio di un pendio. SSAP2010 assume rottura alla Mohr Coulomb, comportamento rigido perfettamente plastico, schematizzazione bidimensionale; per quanto riguarda i metodi di calcolo, implementa algoritmi di calcolo rigorosi (Janbu rigoroso , Spencer 1973, Sarma , Morgenstern & Price , Correia , Sarma II 1979), basati sul metodo dell'equilibrio limite, in cui per ogni superficie di potenziale scivolamento si definisce: FS = τ τ (assunto costante lungo la superficie di scorrimento), con τ = σ tg + c Comune di Como: messa in sicurezza frana località Civiglio Progetto definitivo/esecutivo: relazione tecnica strutturale

10 Pag. 10 di 56 Quindi FS del pendio sarà quello della superficie di scorrimento con FS minore (superficie critica). I motori di ricerca della superficie critica implementati in SSAP2010 generano superfici tramite segmenti casuali da cui vengono poi selezionate le combinazioni che minimizzano FS e questo permette di avere superfici di qualsivoglia forma, sfruttando ulteriori opzioni, per affinare la ricerca delle superfici critiche: algoritmo smussatura superfici, in grado di smussare a posteriori qualunque superficie generata, con possibilità di un notevole aumento di velocità e percentuale di convergenza; attrattore dinamico, che porta a delimitare progressivamente una zona critica, concentrando progressivamente tutte le risorse di calcolo in tale zona; generatore tension cracks, tipiche fessure in testa al pendio in suoli coesivi che sviluppano tensioni di trazione fino ad una profondità critica z 0. È possibile quindi generare superfici di scivolamento con inglobato un tratto verticale la cui profondità è funzione della profondità critica locale o escludere degli strati dalla generazione/attraversamento di tension cracks (es. muri di sostegno, palificate..); filtro superfici, che elimina superfici poco probabili (caratterizzate da solo due segmenti). In SSAP2010 è possibile implementare e analizzare opere geotecniche di stabilizzazione dei pendii. Nel caso specifico sono stati impiegati tiranti passivi, dove la tensione di posa in opera è inferiore a quella di progetto. La distribuzione della tensione viene definita in funzione del comportamento della fondazione all eventuale intersecare della superficie di scorrimento: rettangolare assumendo che la parte cementata non resista; trapezoidale, assumendo che la parte cementata resista proporzionalmente alla lunghezza intersecata. Fig 2 Tipologie di distribuzione forza di tensione Comune di Como: messa in sicurezza frana località Civiglio Progetto definitivo/esecutivo: relazione tecnica strutturale

11 Pag. 11 di 56 È possibile inserire fino a 40 ordini tiranti, definibili attraverso i seguenti parametri: o o o o o x,y [m] - coordinate del punto di testa del tirante, che dovranno coincidere con un nodo della superficie topografica; [ ] angolo che il tirante forma con l orizzontale; L [m] lunghezza totale del tirante (esclusa la fondazione); T [kn/m] carico di progetto del tirante; L C [%] lunghezza cementata; 4.3 Ruvolum RUVOLUM 2014 Online Tool è un applicativo ideato dalla società Geobrugg per il dimensionamento di sistemi di consolidamento superficiale costituiti da rivestimenti flessibili abbinati ad ancoraggi in barra rigida per terreni o rocce alterate, con l obiettivo di fornire un supporto più pratico possibile per lo studio di una struttura complessa. Trova applicazione con spessori limitati per cui sia rappresentativa la schematizzazione col pendio indefinito e si basa su un criterio di rottura alla Mohr Coulomb, eseguendo due verifiche di stabilità: 1. scivolamenti piano-paralleli al versante (globale), in cui si verifica: a. resistenza dell ancoraggio allo scivolamento; b. resistenza della rete al punzonamento; c. resistenza dell ancoraggio allo sforzo combinato di scivolamento e punzonamento. 2. delaminazioni superficiali tra gli ordini di ancoraggi (locale), in cui si verifica: a. resistenza al taglio della rete lungo la piastra attraverso la massima forza P; b. resistenza della rete alla trasmissione della forza Z all ancoraggio superiore. Comune di Como: messa in sicurezza frana località Civiglio Progetto definitivo/esecutivo: relazione tecnica strutturale

12 Pag. 12 di 56 Con: S = forza stabilizzante che deve essere assorbita dall ancoraggio G = peso del volume di dimensioni a, b, t V = pretensionamento ancoraggi N,T = forze di reazione del terreno c A = componente coesiva di T = pendenza versante = inclinazione ancoraggio = inclinazione superficie di rottura locale mod = fattore correttivo per l incertezza del modello 4.4 Civilsoft Per i calcoli strutturali è stato analizzato il programma Civilsoft, versione 6.994, prodotto e distribuito dalla ASG s.r.l.. Tale programma impiega il solutore ALGOR SUPERSAP della Algor Interactive Systems, Inc. Pittsburgh, PA, USA. Il programma SUPERSAP applica il metodo degli elementi finiti a strutture di forma qualunque, comunque caricate e vincolate, il cui comportamento possa ragionevolmente considerarsi lineare. Comune di Como: messa in sicurezza frana località Civiglio Progetto definitivo/esecutivo: relazione tecnica strutturale

13 Pag. 13 di 56 S intende con ciò sia linearità materiale (proporzionalità tra tensioni e deformazioni), sia linearità geometrica (proporzionalità tra carichi e spostamenti). Il programma esegue il calcolo sia in campo statico sia in campo dinamico. Nel primo caso la routine di risoluzione opera secondo l'algoritmo di Gauss modificato sulla matrice globale suddivisa in blocchi memorizzati su memoria periferica. Nel secondo caso si può optare per un'analisi modale o per una integrazione diretta passo-passo delle equazioni del moto. I carichi possono essere specificati sia come azioni concentrate applicate ai nodi, sia come forze (o momenti) concentrate o distribuite o variazioni termiche agenti all' interno del singolo elemento. Il solutore ALGOR SUPERSAP è stato sottoposto, con esito positivo e relativa certificazione, alle prove NAFEMS (test di confronto della National Agency for Finite Element Methods and Standards in Inghilterra). Nei riguardi dell'interazione terreno-struttura, il terreno viene modellato come suolo elastico alla Winkler, sia che le strutture di collegamento siano travi (travi su suolo elastico), platee di fondazione (piastre su suolo elastico) o plinti. 4.5 CRSP 4.0 Colorado Rockfall Simulation Program (CRSP) è stato sviluppato allo scopo di modellare il comportamento di caduta massi e per fornire un'analisi statistica di probabili eventi di caduta massi. Questo tipo di analisi è utilizzabile come strumento per studiare il comportamento di caduta massi, determinarne la necessità di mitigazione e come aiuto nella progettazione di presidi paramassi. Per modellare il comportamento di caduta massi, CRSP utilizza i valori di input numerici assegnati alle proprietà del masso e di pendenza del versante. Il modello impiega equazioni di accelerazione gravitazionale e conservazione dell'energia per descrivere il moto del masso. Le funzioni (derivate sperimentalmente) relative a velocità, attrito e materiale di pendenza sono utilizzate per modellare l'interazione dinamica tra masso e versante. La variazione statistica è modellata in modo casuale variando l'angolo col quale un masso urta il pendio entro limiti di dimensione del masso e le caratteristiche del pendio medesimo. Questo programma analizza la caduta massi fornendo velocità, forza d'urto e rimbalzo, altezze statistiche in varie posizioni sul versante. Il modello è una rappresentazione bidimensionale del percorso più probabile della caduta massi come verificato mediante osservazioni di campagna. CRSP si è evoluto ed è stato verificato osservando il comportamento di caduta massi al reale. Ulteriori verifiche e testing di dati sono state fornite da California, Svizzera e Colorado Department of Transportation (CDOT) rockfall test facility in Rifle, Colorado. Comune di Como: messa in sicurezza frana località Civiglio Progetto definitivo/esecutivo: relazione tecnica strutturale

14 Pag. 14 di ANALISI DI STABILITÀ 5.1 Back analysis In prima battuta è stata effettuata una valutazione di massima della geomeccanica del terreno franato, imponendo condizioni statiche e di saturazione del terreno superficiale, con sat =20 kn/m 3, Ф =33. Si è quindi effettuata una back analysis per stimare il valore di coesione, con una schematizzazione monodimensionale (strato infinito omogeneo con spessore 2,00 m poggiato su bedrock) e si è analizzata la stabilità tramite il software Infinite Slope 3.0. Di seguito si riportano i parametri utilizzati e i risultati ottenuti. Fig 3 Schematizzazione pendio monodimensionale AERATO SUPERFICIALE sat =20 kn/m 3 Φ = 33 c = 7 kpa FS (Z = 2,0 m) = 0,999 Si è quindi proceduto con una modellazione bidimensionale utilizzando il software SSAP2010 (in allegato i tabulati di calcolo): Comune di Como: messa in sicurezza frana località Civiglio Progetto definitivo/esecutivo: relazione tecnica strutturale

15 Pag. 15 di 56 Fig 4 Schematizzazione pendio bidimensionale AERATO SUPERFICIALE sat =20 kn/m 3 Φ = 33 c = 6 kpa FS = 0,986 I risultati della backanalysis sulla sezione 11 tra SSAP e InfinitiveSlope possono considerarsi coerenti; il fatto che la coesione risulti maggiore nella prima elaborazione è dovuto alla modellizzazione monodimensionale, più severa sui parametri meccanici necessari alla stabilità. In seguito alla campagna d indagini in sito e prove di laboratorio è stato possibile ricostruire la stratigrafia delle sezioni rilevate; si è scelta la sezione numero 11 come rappresentativa per eseguire una back analysis (condizioni statiche e saturazione superficiale), con l obiettivo di completare la parametrizzazione del versante in esame, in quanto appartenente alla zona interessata dal movimento franoso. Si rimanda alla relazione geologico-geotecnica per la parametrizzazione stratigrafica e geomeccanica del terreno e si riporta di seguito il risultato delle analisi (in allegato i tabulati di calcolo). Comune di Como: messa in sicurezza frana località Civiglio Progetto definitivo/esecutivo: relazione tecnica strutturale

16 Pag. 16 di 56 Fig 5 Back analysis sezione 11 La back analysis, insieme alla campagna d indagine in sito, ha permesso la parametrazione geotecnica del pendio oggetto di studio, ricostruendo il meccanismo d instabilità verificatosi a causa della saturazione dell aerato superficiale a seguito d intense precipitazioni meteoriche. Inoltre si evidenziano, oltre al meccanismo franoso superficiale verificatosi, meccanismi potenzialmente instabili anche in profondità. 5.2 Verifiche sismiche Si è proceduto quindi con le verifiche di stabilità in condizione sismiche ( H =0,014, V =0,007) delle sezioni rappresentative del versante secondo i requisiti richiesti dalle NTC2008, considerando le seguenti ipotesi cautelative: aerato saturo nei primi 1,5 m, nonostante sia previsto un adeguato un apposito sistema di drenaggio; trascurato l effetto stabilizzante della chiodatura nell analisi dei meccanismi profondi; trascurato l effetto stabilizzante della mantellata di pietrame in corrispondenza del muro di Via Grotta. Le analisi hanno evidenziando potenziali meccanismi d instabilità: scorrimenti profondi, da stabilizzarsi mediante l applicazione di tiranti; scorrimenti superficiali, da stabilizzarsi con interventi di consolidamento corticale (congiuntamente con il sistema di drenaggio profondo). Comune di Como: messa in sicurezza frana località Civiglio Progetto definitivo/esecutivo: relazione tecnica strutturale

17 Pag. 17 di 56 Si è partiti dall analisi dei meccanismi profondi con SSAP2010, verificando la stabilità pre e post l applicazione di tiranti passivi nelle sezioni critiche in precedenza individuate; si è valutata poi la stabilità dei meccanismi superficiali, una volta stabilizzati quelli profondi. Si rimanda ai successivi capitoli il dimensionamento delle opere e si riportano di seguito i risultati ottenuti (sono allegati i tabulati di calcolo della sola sezione risultata la più critica per il dimensionamento delle opere di consolidamento). Comune di Como: messa in sicurezza frana località Civiglio Progetto definitivo/esecutivo: relazione tecnica strutturale

18 Pag. 18 di 56 Fig 6 Analisi meccanismi profondi pre-intervento Comune di Como: messa in sicurezza frana località Civiglio Progetto definitivo/esecutivo: relazione tecnica strutturale

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20 Pag. 20 di 56 Fig 7 Analisi meccanismi profondi post-ancoraggi e analisi meccanismi superficiali Comune di Como: messa in sicurezza frana località Civiglio Progetto definitivo/esecutivo: relazione tecnica strutturale

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22 Pag. 22 di 56 Le verifiche sopra riportate hanno permesso di valutare la resistenza che gli ancoraggi dovranno trasferire per la stabilizzazione delle potenziali curve di scivolamento profonde e hanno evidenziato gli spessori potenzialmente instabili della coltre superficiale, che andranno stabilizzati mediante l applicazione di rete per rafforzamento corticale. Mediante il software Ruvolum (descritto in precedenza) è stata verificata la stabilità delle sezioni tipo schematizzate e, come riportato nei successivi capitoli, dimensionata la rete di rafforzamento corticale tipo Tecco o equivalente e calcolata la resistenza da trasferire con le chiodature. Si sono imposte condizioni sismiche e l aerato è stato considerato, in via cautelativa, saturo e senza coesione; si allegano i tabulati di calcolo delle verifiche di stabilità. Fig 8 Analisi rafforzamento corticale con il software Ruvolum Nella sottostante tabella si riassumono i coefficienti di sicurezza pre e post intervento, sia per i meccanismi profondi che per quelli superficiali. Comune di Como: messa in sicurezza frana località Civiglio Progetto definitivo/esecutivo: relazione tecnica strutturale

23 Pag. 23 di 56 SEZIONE FS INIZIALE FS FINALE 5 1,207 1, ,130 1, ,010 1, ,099 1, ,049 1,104 Tab 2 Coefficienti di sicurezza meccanismi profondi SEZIONE FS INIZIALE FS FINALE 5 0,898 1, ,793 1, ,794 1, ,000 1, ,012 1,100 Tab 3 Coefficienti di sicurezza meccanismi superficiali Il coefficiente di sicurezza finale nel caso di meccanismi superficiali è fissato pari a 1,1, valore di default nel software Ruvolum utilizzato per dimensionare il sistema di rafforzamento corticale. Si è qui trascurato l effetto di soil nailing della chiodatura di rafforzamento corticale che, come vedremo in seguito, fornisce ulteriore consolidamento. Inoltre, cautelativamente, si è considerato l aerato superficiale saturo nei primi 1,50 m dalla superficie, nonostante sia prevista la realizzazione di un apposito sistema di drenaggio. Si è infine trascurato, a favore di sicurezza, l effetto stabilizzante della massicciata di pietrame prevista al piede del versante. Le verifiche mostrano come, dopo la realizzazione delle opere di stabilizzazione, le sezioni rappresentative del pendio analizzato abbiano un coefficiente di sicurezza superiore a 1,1. Comune di Como: messa in sicurezza frana località Civiglio Progetto definitivo/esecutivo: relazione tecnica strutturale

24 Pag. 24 di INTERVENTI DA REALIZZARE Il pendio da mettere in sicurezza può essere suddiviso in 2 zone in funzione degli interventi: - LOTTO 1 rafforzamento corticale e antierosione, drenaggio superficiale, rinforzo del muro in cls esistente, barriere di sicurezza in testa al muro, ripristino muro tra via Grotta e Patrioti, ripristino stradale - LOTTO 2 rafforzamento corticale e antierosione, drenaggio superficiale, barriere paramassi al piede del versante, ripristino stradale Fig 9 Planimetria interventi di progetto (fuori scala) Comune di Como: messa in sicurezza frana località Civiglio Progetto definitivo/esecutivo: relazione tecnica strutturale

25 Pag. 25 di MESSA IN SICUREZZA VERSANTE 7.1 Rete antierosione L intervento sarà eseguito con sistema tipo MACCAFERRI R GN o equivalente, di cui si riporta scheda tecnica di riferimento. Fig 10 Specifiche tecniche rete antierosione Comune di Como: messa in sicurezza frana località Civiglio Progetto definitivo/esecutivo: relazione tecnica strutturale

26 Pag. 26 di 56 Le barre d ancoraggio principale per l opportuno consolidamento del pendio saranno autoperforanti di tipo ISCHEBECK Titan 30/11 o equivalenti, lunghezza 4,5 m, con rivestimento duplex (zincate ad alte temperature + rivestimento epossidico), forza al limite di snervamento - allungamento al 0,2%: 260 kn. Per quanto riguarda le funi di rinforzo, sono in trefoli d'acciaio zincato con le seguenti caratteristiche: superiore e inferiore ø= 16 mm, ATZ (Anima Tessile Zincata) diagonali ø= 12 mm, AMZ (Anima Metallica Zincata) carico di rottura minimo: o funi 12 mm, 84 kn o funi 16 mm, 150 kn protezione contro la corrosione Supercoating, lega di Zn+Al spessore min secondo DIN 2078 e a dipendenza dei trefoli delle funi, tra 60 e 90 g/mq 7.2 Rafforzamento corticale Per il consolidamento corticale di versante si è scelto il sistema Tecco G65/3 di Geobrugg o equivalente, il quale, grazie ai fili ad alta resistenza, ottimizza il trasferimento dei carichi critici dalla rete ai chiodi, permettendo le seguenti principali peculiarità: elevate prestazioni e flessibilità, con peso ridotto; resistenza uniforme dei componenti; stretta aderenza anche su terreni irregolari; deformazione ridotta; rapidità di posa; manutenzione ridotta; ridotto impatto ambientale; rapido rinverdimento. Oltre alla rete Tecco (o equivalente) e ai chiodi, il sistema è composto da: piastra di ripartizione P33, per ridurre le deformazioni; clip T3, che permettono una giunzione affidabile dei teli senza necessità di sovrapposizione, sfruttando pienamente la larghezza dei teli; stuoia di rinverdimento tipo TECMAT o equivalente, per ridurre il dilavamento e l infiltrazione; 2 funi di rinforzo al piede, in trefoli d'acciaio zincato ATZ (Anima Tessile Zincata). Il principale fattore di destabilizzazione del versante è, infatti, rappresentato dall'infiltrazione delle acque di ruscellamento superficiale; è quindi di fondamentale importanza evitare fenomeni di saturazione della coltre incoerente. Si riportano di seguito le specifiche tecniche del prodotto in questione. Comune di Como: messa in sicurezza frana località Civiglio Progetto definitivo/esecutivo: relazione tecnica strutturale

27 Pag. 27 di 56 Fig 11 Specifiche tecniche rete di rafforzamento corticale Per quanto riguarda la caratterizzazione geotecnica del terreno interessato dal rafforzamento corticale si rimanda alla relazione geologica-geotecnica. Nel caso in esame, a favore di sicurezza, si è scelto di non tenere in considerazione la coesione (ricavata dalle analisi di laboratorio e dalle verifiche di stabilità a ritroso della sezione di versante più significativa) e di considerare il peso del terreno saturo, nonostante il progetto preveda un sistema di drenaggio profondo del pendio e il suo rinverdimento, interventi volti a ostacolare l infiltrazione dell acqua di corrivazione superficiale e l imbibizione dell areato superficiale. Le verifiche sono state condotte in condizioni sismiche e si è scelto di adottare un passo simmetrico della chiodatura per massimizzare l efficienza del sistema. Di seguito si riporta la sintesi dei parametri impiegati. Comune di Como: messa in sicurezza frana località Civiglio Progetto definitivo/esecutivo: relazione tecnica strutturale

28 Pag. 28 di 56 PARAMETRO SIMBOLO VALORE UNITÀ MISURA Inclinazione pendio 45 Peso per unità di volume 20 kn/m3 Angolo attrito interno coltre 33 Coesione c 0 kpa Coefficiente sismico orizzontale H Coefficiente sismico verticale V Coefficiente parziale correttivo per peso di volume 1,00 - Coefficiente parziale correttivo per attrito interno 1,25 - Coefficiente parziale correttivo per coesione c 1,25 - Coefficiente correttivo per incertezza modello mod 1,10 - Passo chiodatura trasversale al pendio a 2,5 m Passo chiodatura lungo il pendio b 2,5 m Inclinazione chiodatura 20 Tab 4 - Parametri di verifica rafforzamento corticale Le chiodature scelte sono tipo Dywidag Gewi o equivalenti, =32 mm con doppia protezione dalla corrosione. Gli spessori delle coltri instabili sono stati stimati grazie all osservazione diretta del meccanismo gravitativo verificatosi e da analisi ausiliarie effettuate con il software SSAP, che hanno permesso di distinguere la parte centrale, di maggiore spessore, delle curve di potenziale scorrimento da quelle superiore e inferiore, di potenzialità ridotta. Fig 12 Spessori superficiali potenzialmente instabili (t) Comune di Como: messa in sicurezza frana località Civiglio Progetto definitivo/esecutivo: relazione tecnica strutturale

29 Pag. 29 di 56 Dalle analisi con le due classi di spessore instabile, riportate in allegato, è stato possibile verificare la resistenza degli elementi strutturali e risalire alla forza da trasferire all ancoraggio (Td), pari a 55,1 kn e 102,4 kn rispettivamente per gli spessori 1,0 m e 1,5 m. Fig 13 Analisi rafforzamento corticale con il software Ruvolum Disponendo di una serie di prove di tesatura, appositamente realizzate prima della progettazione esecutiva dell opera, in diverse posizioni del versante, i cui risultati sono riassunti nella sottostante tabella, è stato possibile valutare la tensione di sfilamento degli ancoraggi. TIPO L (m) L EFF (m) D (mm) D FORO (mm) Prex (bar) T (kn) (kpa) GEWI 4,5 3, ,59 TITAN 6,0 5, ,93 TITAN 4,5 3, ,42 RB 32/20 3,0 2, ,80 RB 32/20 4,5 3, ,93 media (kpa) 273,13 Tab 5 Prove tesatura ancoraggi La norma prevede che la resistenza di calcolo sia maggiore dell azione di progetto (Rd Ed). Comune di Como: messa in sicurezza frana località Civiglio Progetto definitivo/esecutivo: relazione tecnica strutturale

30 Pag. 30 di 56 In particolare per lo stato limite di sfilamento, che mobilita la resistenza del terreno, la normativa prevede l utilizzo dell Approccio 2, ovvero della combinazione A1+M1+R3, utilizzando i coefficienti parziali riportati nelle Tabelle 6.2.I, 6.2.II, 6.6.I e 6.6.II delle NTC Secondo le NTC2008, trattandosi di ancoraggi permanenti, considerando il numero di prove di progetto e trascurando il primo metro di lunghezza, inserito in terreno disturbato, si ottiene: τ τ τ = min ; 3 Ra, p 4 Ra, p Nelle sottostanti tabelle sono riassunti i coefficienti indicati dalla normativa nelle tabelle 6.6.I e 6.6.II, in funzione della durata prevista e del numero degli ancoraggi di prova. Tabella 6.6.I Coefficienti parziali per la resistenza di ancoraggi Numero di profili di indagine Simbolo Coefficiente parziale temporanei Ra,t 1,1 permanenti Ra,p 1,2 Tabella 6.6.II Fattori di correlazione per derivare la resistenza caratteristica da prove di progetto, in funzione del numero degli ancoraggi di prova Numero di profili di indagine 1 2 >2 1,5 1,4 1,3 1,5 1,3 1,2 La lunghezza delle fondazioni dei chiodi è calcolata secondo quanto previsto al punto del D.M. 14/01/2008, ovvero con riferimento agli stati limite ultimi di: - raggiungimento della resistenza in uno o più ancoraggi (STR); - sfilamento della fondazione dell ancoraggio (GEO) Considerando l adesione limite malta-terreno stimata ( ad ) e trascurando il contributo dell attrito si ottiene: Td L D ad - L = lunghezza della fondazione; - Td = forza di progetto da trasferire all ancoraggio; - D = diametro del tratto attivo. Comune di Como: messa in sicurezza frana località Civiglio Progetto definitivo/esecutivo: relazione tecnica strutturale

31 Pag. 31 di 56 SOIL NAILING Fig 14 Schematizzazione effetto soil nailing Mediante il software SSAP si è valutato anche l effetto di soil nailing, in aggiunta al rafforzamento corticale, su una sezione tipo e si evidenzia un ulteriore miglioramento del grado di stabilità. Fig 15 Verifica sezione 7 considerando soil nailing Comune di Como: messa in sicurezza frana località Civiglio Progetto definitivo/esecutivo: relazione tecnica strutturale

32 Pag. 32 di INTERVENTI MURO VIA GROTTA VIA PATRIOTI (MONTE) 8.1 Tiranti Per il rinforzo del muro esistente posto a monte di Via Grotta / Via Patrioti è prevista la realizzazione di tiranti permanenti passivi in barra d acciaio. Tale intervento risulta suddiviso in due settori: settore 1 (Via Patrioti): interasse 1,0 m, alternati a 70 cm dalla testa del muro e 70 cm dal piede del muro; settore 2 (Via Grotta) = interasse 1,5 m, a 70 cm dalla testa del muro. Fig 16 Prospetto muro Via Grotta-Via Patrioti Le caratteristiche dei tiranti sono: Inclinazione e posizionamento: come sopra descritto Lunghezza totale: L t = 18,00 m Lunghezza fondazione: L f = 13,00 m Lunghezza libera: L l = 5,00 m Diametro perforazione e cementazione tiranti: Φ = 127 mm Diametro barre: Φ = 32 mm Acciaio barre: 950/1050 Le caratteristiche delle piastra di ripartizione sono: dimensioni in mm (B x H x SP) = 400 x 400 x 20 acciaio piastre: S275JR Comune di Como: messa in sicurezza frana località Civiglio Progetto definitivo/esecutivo: relazione tecnica strutturale

33 Pag. 33 di 56 CARATTERISTICHE TERRENI Le fondazioni dei tiranti attraversano 3 differenti tipologie di terreno, per le quali si riportano di seguito le caratteristiche di resistenza considerate per il dimensionamento delle lunghezze di ancoraggio (vedi Fig. 5): Limo argilloso: τ = 0,2 MPa Ghiaietto arancio sabbioso limoso: τ = 0,25 MPa Terreno cementato: τ = 0,3 MPa Fig 17 Disposizione tiranti di ancoraggio Cautelativamente si assume un coefficiente di sbulbatura α=1; considerando le incertezze sulla stratigrafia, si considera il valore di aderenza minore per terreni costituiti da miscele di sabbie ghiaie in matrice fine, pari a 0,2 MPa. Partendo dal valore di N, resistenza necessaria alla messa in sicurezza dei meccanismi profondi, ottenuta dalle verifiche di stabilità, si sono potuti dimensionare i tiranti di ancoraggio da realizzarsi nel muro di Via Grotta. Gli ancoraggi sono stati dimensionati tenendo in considerazione che, dalla stratigrafia determinata dallo studio geologico-geotecnico, buona parte della fondazione sarà, presumibilmente, inserita nel terreno cementato a monte dell aerato superficiale. Comune di Como: messa in sicurezza frana località Civiglio Progetto definitivo/esecutivo: relazione tecnica strutturale

34 Pag. 34 di 56 Le verifiche di sicurezza per gli ancoraggi sono state effettuate secondo quanto previsto al punto del D.M. 14/01/2008, ovvero con riferimento agli stati limite ultimi di: - raggiungimento della resistenza in uno o più ancoraggi (STR); N, Nt, Rd 1 N, = A f, γ La lunghezza del tratto libero è stata determinata in modo da avere la fondazione dell ancoraggio esterna al cuneo instabile, mentre la lunghezza cementata, come descritto nel precedente paragrafo, sarà la maggiore tra quelle ricavate considerando: - sfilamento della acciaio-malta d iniezione - secondo quanto previsto dalla normativa vigente: f = f = 0,83 R f = 0,3 f / f = 0,7 f f = 2,25 f f = f γ = (per ancoraggi in calcestruzzo teso) R, = f x π x d x L > T - sfilamento della fondazione dell ancoraggio (GEO) Anche in questo caso deve essere verificato che la resistenza di calcolo risulti maggiore dell azione di progetto (R d E d ). In particolare per lo stato limite di sfilamento, che mobilita la resistenza del terreno, la normativa prevede l utilizzo dell Approccio 2, ovvero della combinazione A1+M1+R3, utilizzando i coefficienti parziali riportati nelle Tabelle 6.2.I e 6.6.III. Secondo le NTC2008, trascurando il contributo dell attrito si ha: τ τ = min ; 3 Ra, p 4 Ra, p Nelle sottostanti tabelle sono riassunti i coefficienti indicati dalla normativa nelle tabelle 6.6.I e 6.6.III, in funzione della durata prevista e del numero dei profili di indagine. Tabella 6.6.I Coefficienti parziali per la resistenza di ancoraggi Numero di profili di indagine Simbolo Coefficiente parziale temporanei Ra,t 1,1 permanenti Ra,p 1,2 τ Comune di Como: messa in sicurezza frana località Civiglio Progetto definitivo/esecutivo: relazione tecnica strutturale

35 Pag. 35 di 56 Tabella 6.6.III Fattori di correlazione per derivare la resistenza caratteristica da prove di progetto, in funzione del numero n di profili di indagine Numero di profili di indagine ,80 1,75 1,70 1,65 1,6 1,80 1,70 1,65 1,6 1,55 R, = τ x π x d x L > N 8.2 Strutture di supporto per rete di protezione sopra muro Via Grotta Per la verifica della piastra di base e dei tasselli di ancoraggio della barriera semplice prevista sul muro a monte di Via Grotta e Via Patrioti è stato cautelativamente ipotizzato che sui montanti IPE 160 in acciaio, alti 2,00 m e disposti con passo di 2,00 m, venga trasmessa dal sistema in reti e funi una spinta pari a quella paragonabile ad un accumulo di terra e pietre alto anch esso 2,00 m. Si rimanda ai disegni di progetto per l individuazione completa dell opera. Tipo e dimensione dell'ancorante: tipo HILTI HIT-HY 200-A + HIT-V-F (8.8) M16 o equivalenti Profondità di posa effettiva: hef,opti = 310 mm (hef,limit = 320 mm) Materiale: 8.8 Metodo di calcolo Extended ETAG BOND (EOTA TR 029) Fissaggio distanziato: eb = 0 mm (Senza distanziamento); t = 22 mm Piastra d'ancoraggio: S 355 (St 52); E = N/mm2; fyk = N/mm2; gms = lx x ly x t = 300 mm x 200 mm x 22 mm; (Spessore della piastra raccomandato: calcolato) Profilo: IPE; (L x W x T x FT) = 160 mm x 82 mm x 7 mm x 7 mm Materiale base: non armato, senza armatura di bordo longitudinale e non fessurato Calcestruzzo, C16/20, fcc = N/mm2; h = mm, Temp. Breve/Lungo: 40/24 C Si allegano i tabulati di calcolo. 8.3 Cartella CLS su muro di Via Grotta Via Patrioti (monte) VERIFICA SOLLECITAZIONI SUL MURO ESISTENTE Il muro esistente è in cls Rck 200, ora C 16/20 (si rimanda alle prove di caratterizzazione eseguite su provini estratti in precedenza dal muro in questione), non armato a sezione variabile con spessore di 80 cm e più. Comune di Como: messa in sicurezza frana località Civiglio Progetto definitivo/esecutivo: relazione tecnica strutturale

36 Pag. 36 di 56 Fig 18 Prova di resistenza a rottura per compressione CLS muro di Via Grotta Via Patrioti (monte) Vista la ridotta distanza dei tiranti e le dimensioni delle piastre di ripartizione, si verificano la resistenza a compressione e quella a punzonamento del muro controterra. Resistenza a compressione semplice Carico trasmesso dal tirante = 436,35 kn Sezione piastra di ripartizione = 40 x 40 = cmq = 0,16 mq Sollecitazione di compressione semplice σc = 436,35 / 0,16 = kpa = 2,7 MPa σc = 2,7 MPa < fc,d = 0,85 x fck / 1,5 = 0,85 x 0,83 x Rck / 1,5 = 0,85 x 0,83 / 1,5 x (Rcm 8) = 7,06 MPa Verifica a punzonamento Adottando la classica distribuzione degli sforzi a 45, considerando che la piastra di ripartizione quadra ha lato di 40 cm, che lo spessore del muro sia 80 cm, la superficie di ripartizione risulta: Sr = (120 x 4) x 80 = cmq = 3,84 mq Lo sforzo di taglio su tale superficie è = / 3,84 = 113,63 kpa = 0,11 MPa Per la ridotta distanza dei tiranti su Via Patrioti, le superfici di diffusione dello sforzo impresso dalle piastre sul muro potrebbero sovrapporsi. Comune di Como: messa in sicurezza frana località Civiglio Progetto definitivo/esecutivo: relazione tecnica strutturale

37 Pag. 37 di 56 Pertanto lo sforzo di taglio risultante in alcuni casi, ma solo localmente potrebbe raddoppiare, diventando 0,22 MPa. Le sollecitazioni sopra individuate sono entro i limiti di resistenza del cls del muro controterra sopra verificate (7,06 MPa). La cartella di rivestimento garantisce un ulteriore rinforzo del muro, migliorando il collegamento fra i tiranti e aumentando la superficie di ripartizione. 9. RETE PARAMASSI Per fronteggiare eventuali distacchi di blocchi dalle scarpate indicate sulla figura sotto riportata, ovvero la porzione di versante non protetta con gli interventi di rafforzamento corticale, è stato previsto il posizionamento di barriere paramassi. ANALISI DI ROTOLAMENTO MASSI Mediante rilievi in sito sono state osservate le dimensioni dei massi potenzialmente instabili, quelli distribuiti sui versanti e quelli già in passato raccolti dalle barriere esistenti. Di conseguenza si è giunti a definire le caratteristiche del masso modale di forma discoidale avente diametro e spessore pari a 80 cm. Tali caratteristiche sono quelle che per norma sono applicate nelle analisi di rotolamento massi condotte sulle 2 sezioni di riferimento 0.1 ed 0.2 riportate sullo stralcio di planimetria sotto riportato: Fig 19 Indicazione sezioni di riferimento per analisi rotolamento massi Comune di Como: messa in sicurezza frana località Civiglio Progetto definitivo/esecutivo: relazione tecnica strutturale

38 Pag. 38 di 56 Dato che durante i rilievi è stata osservata la presenza in parete di massi di volumetria massima superiore a quella considerata, le opere di difesa passiva di rotolamento massi non possono eliminare totalmente il rischio connesso al rotolamento massi ma solo mitigarlo (d altra parte va considerato che i massi di dimensioni superiori a quella modale parrebbero mobilizzabili in seguito a eventi franosi al momento difficilmente ipotizzabili). Di seguito, per le due sezioni significative, si riportano le fasce di caduta estese dalla testa della scarpata e lungo il suo sviluppo da monte a valle, in allegato i tabulati di calcolo. Fig 20 Fasce caduta massi sezione 0.1 Comune di Como: messa in sicurezza frana località Civiglio Progetto definitivo/esecutivo: relazione tecnica strutturale

39 Pag. 39 di 56 Fig 21 Fasce caduta massi sezione 0.2 VITA NOMINALE E CLASSE D USO Le barriere paramassi sono presidi passivi atti a mitigare il rischio derivante da caduta massi, ovvero possono essere definite come OPERE INFRASTRUTTURALI. Per tali tipi di opere la norma prevede VITA NOMINALE V N >=50 anni purché l opera sia soggetta alla manutenzione ordinaria. D altra parte tale condizione non può essere rispettata in caso di impatto, condizione in cui ogni barriera deve essere riparata e nel caso sostituita. CLASSE D USO: classe II Comune di Como: messa in sicurezza frana località Civiglio Progetto definitivo/esecutivo: relazione tecnica strutturale

40 Pag. 40 di 56 ASPETTI SISMICI Ai sensi della vigente normativa (D.M. 14/01/2008) la determinazione delle azioni sismiche di progetto non è più valutata riferendosi a una zona sismica territorialmente definita bensì sito per sito secondo i valori riportati nell'allegato B al citato D.M.. Per le opere ricadenti in Zona Sismica 4 le Norme Tecniche vigenti consentono, solo per costruzioni di tipo 1 e 2 e classe d uso I e II, la progettazione strutturale con Verifica alle Tensioni Ammissibili, assumendo un grado di sismicità pari a 5 quale definito al B.4 del D.M. LL. PP. 14/01/1996. In particolare per la presente progettazione di barriere paramassi va osservato che per il calcolo delle azioni sulle fondazioni in caso di sisma si ricade nel caso delle combinazioni rare di forze, quindi si possono considerare applicate solo la forza peso (peso proprio della struttura barriera = montanti, funi e reti) e le azioni indotte dal sisma, con i coefficienti di sicurezza previsti dalla normativa in vigore. Visto l esiguo peso proprio della struttura, ne deriva che le sollecitazioni per azione sismica sul sistema barriera risultano di gran lunga inferiori rispetto alla sollecitazione per impatto da caduta masso (per cui il sistema barriera stesso è stato testato e quindi dimensionato). Per tale motivo la verifica sismica può essere omessa. DIMENSIONAMENTO DELLE BARRIERE PARAMASSI Le caratteristiche prestazionali delle barriere paramassi vengono individuate sulla base dei risultati delle analisi di rotolamento massi. Queste analisi vengono effettuate su sezioni topografiche di pendio rilevate in sito e/o tratte dalla cartografia ufficiale. È ovviamente comprensibile come tali elaborazioni siano rappresentative per la sola sezione considerata. Non è possibile, infatti, valutare e prevedere a priori la dinamica morfologica dei versanti (crescita o abbattimento di alberature, piccoli smottamenti o frane, interventi antropici da parte di coltivatori delle zone a bosco) che può chiaramente avere velocità evolutive molto alte. Vista pertanto la relativa affidabilità delle suddette simulazioni, le altezze e le energie che saranno da adottare per le barriere oggetto di studio sono state cautelativamente incrementate rispetto ai valori ricavati dai calcoli. Inoltre si evidenzia che ogni Casa Costruttrice di barriere adotta tecnologie realizzative e configurazioni di funzionamento che si differenziano per tipologia di organi di frenatura, disposizione di vincoli, impiego di materiali particolari. Quanto è comunque richiesto per le barriere, sono le specifiche di energia di arresto, altezza di intercettazione, nel rispetto delle sollecitazioni ammissibili dei materiali costituenti la barriera, nonché la certificazione di conformità alle normative europee e/o svizzere. Di seguito si riporta la sintesi dei risultati dell analisi di rotolamento massi, sintesi sulla quale si individuano le caratteristiche funzionali richieste alle barriere: - la velocità di distacco masso; - l altezza massima di rimbalzo nella sezione di applicazione della barriera; - l energia di impatto. Comune di Como: messa in sicurezza frana località Civiglio Progetto definitivo/esecutivo: relazione tecnica strutturale

41 Pag. 41 di 56 Velocità di arrivo (m/s) Energia di impatto stimata (KJ) Altezza min. d intercettazione (m) Sezione di verifica 12,74 105,326 0,5 S0.1 16, ,71 S0.2 Tab. 6 Risultati analisi rotolamento massi Visti i sopra riportati risultati dell analisi di rotolamento massi, la tipologia di barriere che meglio si adatta per efficienza ed efficacia alla mitigazione del rischio temuto è quella delle barriere flessibili. Pertanto si ritiene che le caratteristiche minime prestazionali che tale tipo di barriera dovrà soddisfare sono: - altezza di intercettazione = 2,71 m - energia di arresto = 153,08 kj Si sceglie quindi una barriera tipo GEOBRUGG GBE-500A (classe energia EOTA 2A - 500kJ) o equivalente, di altezza 3,5 m. Per quanto riguarda gli elementi costituenti il Sistema Barriera paramassi dovranno essere certificati secondo le linee guida ETAG 027 recentemente approvate dalla Unione Europea. Inoltre il prodotto dovrà essere marcato CE (in conformità ad ETA- Benestare Tecnico Europeo) oppure dotato di Certificato di Idoneità Tecnica rilasciato dal Servizio Tecnico Centrale. Il dimensionamento degli apparati di fondazione delle barriere paramassi riguarda l individuazione delle lunghezze di fondazione degli ancoraggi laterali. Ricordando che comunque il dimensionamento delle barriere paramassi è a rottura, vista inoltre la variabilità degli spessori delle coltri superficiali, di seguito si riassumono in tabella le caratteristiche delle sollecitazioni trasmesse agli ancoraggi e alle fondazioni dei montanti per Barriere flessibili tipo Geobrugg GBE 500A classe energia EOTA 2A (500kJ), in condizione di utilizzo standard ovvero quanto derivante da sperimentazione durante prove al vero effettuate sulle barriere e attestato dal costruttore: Fig 22 Ancoraggi in fune per barriera paramassi Comune di Como: messa in sicurezza frana località Civiglio Progetto definitivo/esecutivo: relazione tecnica strutturale

42 Pag. 42 di 56 Fig 23 Ancoraggi della piastra di base della barriera paramassi Nel caso specifico si sceglie di dimensionare gli ancoraggi considerando terreno e adottando 2 ancoraggi laterali invece di un unico controvento laterale (opzione 2). Inoltre, cautelativamente, si sceglie la barra anti-ribaltamento delle stesse caratteristiche dell ancoraggio principale della piastra di base. N DESCRIZIONE TIPO CARICO DI PROGETTO (kn) 1 Ancoraggi di monte Fune D=14,5 mm 70 2 Ancoraggi laterali Fune D=14,5 mm 130 A Ancoraggio principale piastra di base GEWI NG Tab. 7 Caratteristiche ancoraggi barriera paramassi La stima della tensione di aderenza di progetto segue i criteri esposti nel calcolo degli ancoraggi per le chiodature, esposti in precedenza; pertanto si adotterà ad =95,78 kpa. I materiali costituenti gli elementi di fondazione dovranno avere le seguenti caratteristiche: ANCORAGGI IN FUNE d [mm] 14,5 Classe di resistenza [N/mm 2 ] 1770 ANCORAGGI PIASTRA DI BASE (Dywidag GEWI o equivalente) fy nom 500 N/mmq snervamento ft nom 550 N/mmq rottura d [mm] A [mmq] N max [kn] T max [KN] Comune di Como: messa in sicurezza frana località Civiglio Progetto definitivo/esecutivo: relazione tecnica strutturale

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