SIMATIC. Modifica dell'impianto in funzionamento mediante CiR. Prefazione, Indice Premessa e informazioni generali 1. Oggetti e unità CiR 2

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1 s SIMATIC Modifica dell'impianto in funzionamento mediante CiR Manuale Prefazione, Indice Premessa e informazioni generali 1 Oggetti e unità CiR 2 Superficie operativa 3 Modifica della parametrizzazione di unità in stazioni ET 200M/ET 200iSP 4 Informazioni sulla modifica della configurazione in RUN nella periferia 5 Modifica della configurazione in RUN e conseguenze sul processo 6 Appendici Appendice Glossario, Indice analitico A Edizione 03/2006 A5E

2 Istruzioni tecniche di sicurezza Questo manuale contiene delle norme di sicurezza che devono essere rispettate per salvaguardare l'incolumità personale e per evitare danni materiali. Le indicazioni da rispettare per garantire la sicurezza personale sono evidenziate da un simbolo a forma di triangolo mentre quelle per evitare danni materiali non sono precedute dal triangolo. Gli avvisi di pericolo sono rappresentati come segue e segnalano in ordine descrescente i diversi livelli di rischio.! Pericolo questo simbolo indica che la mancata osservanza delle opportune misure di sicurezza la morte o gravi lesioni fisiche.! il simbolo indica che la mancata osservanza delle relative misure di sicurezza la morte o gravi lesioni fisiche.! Cautela indica che la mancata osservanza delle relative misure di sicurezza può causare lesioni fisiche non gravi. Cautela indica che la mancata osservanza delle relative misure di sicurezza può causare danni materiali. Attenzione Personale qualificato indica che, se non vengono rispettate le relative misure di sicurezza, possono subentrare condizioni o conseguenze indesiderate. Nel caso in cui ci siano più livelli di rischio l'avviso di pericolo segnala sempre quello più elevato. Se in un avviso di pericolo si richiama l'attenzione con il triangolo sul rischio di lesioni alle persone, può anche essere contemporaneamente segnalato il rischio di possibili danni materiali. L'apparecchio/sistema in questione deve essere installato e messo in servizio solo rispettando le indicazioni contenute in questa documentazione. La messa in servizio e l'esercizio di un apparecchio/sistema devono essere eseguiti solo da personale qualificato. Con riferimento alle indicazioni contenute in questa documentazione in merito alla sicurezza, come personale qualificato si intende quello autorizzato a mettere in servizio, eseguire la relativa messa a terra e contrassegnare le apparecchiature, i sistemi e i circuiti elettrici rispettando gli standard della tecnica di sicurezza. Uso regolamentare delle apparecchiature/dei sistemi: Si prega di tener presente quanto segue:! L'apparecchiatura può essere destinata solo agli impieghi previsti nel catalogo e nella descrizione tecnica e può essere utilizzata solo insieme a apparecchiature e componenti di Siemens o di altri costruttori raccomandati o omologati dalla Siemens. Per garantire un funzionamento ineccepibile e sicuro del prodotto è assolutamente necessario che le modalità di trasporto, di immagazzinamento, di installazione e di montaggio siano corrette, che l'apparecchiatura venga usata con cura e che si provveda ad una manutenzione appropriata. Marchio di prodotto I nomi di prodotto contrassegnati con sono marchi registrati della Siemens AG. Gli altri nomi di prodotto citati in questo manuale possono essere dei marchi il cui utilizzo da parte di terzi per i propri scopi può violare i diritti dei proprietari. Esclusione di responsabilità Abbiamo controllato che il contenuto di questa documentazione corrisponda all'hardware e al software descritti. Non potendo comunque escludere eventuali differenze, non possiamo garantire una concordanza perfetta. Il contenuto di questa documentazione viene tuttavia verificato periodicamente e le eventuali correzioni o modifiche vengono inserite nelle successive edizioni. Siemens AG Automation and Drives Postfach NÜRNBERG GERMANIA A5E /2006 Copyright Siemens AG 2006 Con riserva di eventuali modifiche tecniche

3 Prefazione Obiettivi del manuale Il presente manuale rappresenta una fonte informativa completa sul tema modifica dell'impianto in funzionamento mediante CiR. Esso mette a disposizione dell'utente sia informazioni di base necessarie alla conoscenza del prodotto che istruzioni operative eseguibili nell'applicazione Configurazione hardware. Il manuale si rivolge a persone addette alla progettazione, messa in servizio e assistenza di sistemi di automazione. Requisiti di base Per la comprensione del manuale è richiesta la conoscenza delle nozioni generali nel campo della tecnica di automazione nonché una certa esperienza pratica con il sistema S7-400 collegato alla periferia PROFIBUS DP. Poichè l'applicazione si appoggia sul software di base di STEP 7 è necessario acquisire dimestichezza con il pacchetto di base e soprattutto con l'applicazione Configurazione hardware. Si consiglia a questo proposito di consultare il manuale "Programmazione con STEP 7 V5.4". Validità del manuale Il presente manuale ha validità per il pacchetto software STEP 7 V5.4. I requisiti hardware sono descritti al capitolo 1 "Premessa e informazioni generali". Per informazioni sui Service Pack che usciranno dopo la pubblicazione del presente manuale, consultare il file "Leggimi.wri" la Guida in linea aggiornata di STEP 7 La rubrica "Innovazioni" della Guida in linea offre un facile accesso e un quadro generale delle novità di STEP 7. A5E iii

4 Prefazione Pacchetti di documentazione STEP 7 Il presente manuale è parte integrante del pacchetto di documentazione "Nozioni fondamentali di STEP 7. La tabella seguente riporta un riepilogo della documentazione relativa a STEP 7. Documentazione Scopo Numero di ordinazione Nozioni fondamentali di STEP 7 6ES7810-4CA08-8EW0 mediante Primi passi ed esercitazioni con STEP 7 Programmazione con STEP 7 Configurazione dell hardware e progettazione di collegamenti con STEP 7 Manuale di conversione: STEP 7, da S5 a S7 Nozioni di riferimento di STEP 7 con Manuali KOP/FUP/AWL per S7-300/400 Funzioni standard e di sistema per S7-300/400 Volume 1 e Volume 2 Conoscenze di base per il personale tecnico: procedure per la realizzazione di compiti di controllo con STEP 7 e S7-300/400 Conoscenze di riferimento sui linguaggi di programmazione KOP, FUP, AWL, nonché sulle funzioni standard e di sistema; perfezionamento delle conoscenze di base di STEP 7. 6ES7810-4CA08-8EW1 Guide in linea Scopo Numero di ordinazione Guida a STEP 7 Conoscenze di base per la Parte del pacchetto software programmazione e la configurazione STEP 7 hardware con STEP 7 (Guida in linea) Guide di riferimento a AWL/KOP/FUP Guida di riferimento a SFB/SFC Guida di riferimento ai blocchi organizzativi Guida di riferimento sensibile al contesto Parte del pacchetto software STEP 7 iv A5E

5 Prefazione Guida in linea Come completamento del manuale è possibile avvalersi in fase operativa della dettagliata Guida in linea integrata nel software. Il sistema della Guida è integrato nel software mediante differenti interfacce. Nel menu? sono disponibili diversi comandi: Argomenti della Guida apre l'indice della Guida di STEP 7. Uso della Guida offre istruzioni dettagliate sulla possibilità di reperire informazioni nella Guida in linea. La Guida al contesto offre informazioni sul contesto attuale, p. es. su una finestra di dialogo aperta o su una finestra attiva. È richiamabile con il pulsante "?" o con il tasto F1. Una forma ulteriore di Guida al contesto è data dalla barra di stato: appena il cursore del mouse si trova su un comando viene visualizzata nella barra di stato una breve spiegazione. Una tale spiegazione viene riportata anche nella barra degli strumenti se il mouse si sofferma brevemente su una icona. Se si preferisce leggere le informazioni della Guida in linea su carta, sarà possibile stampare dei singoli argomenti o libri della Guida, o perfino l'intera Guida. Il presente manuale nonché il manuale "Programmazione con STEP 7" costituisce un estratto della Guida di STEP 7 in formato HTML. Per istruzioni più dettagliate, consultare la Guida di STEP 7. Manuali e Guida in linea presentano un'articolazione pressoché identica facilitando quindi il passaggio dall'uno all'altra. Per accedere ai manuali elettronici, dopo l'installazione di STEP 7, selezionare la barra di avvio Start > SIMATIC > Documentazione. Ulteriore supporto Per tutte le domande sull'uso dei prodotti descritti nel manuale, che non trovano risposta nella documentazione, rivolgersi al rappresentante Siemens locale. Sito Internet delle rappresentanze Siemens: Per la guida alla documentazione tecnica dei singoli prodotti e sistemi SIMATIC, consultare il sito: Il catalogo in linea e il sistema di ordinazione in linea si trova al sito: Centro di addestramento Per facilitare l'approccio al sistema di automazione SIMATIC S7, la Siemens organizza corsi specifici. Rivolgersi a questo proposito al centro di addestramento locale più vicino o al centro di addestramento centrale di Norimberga. Telefono: +49 (911) Internet: A5E v

6 Prefazione Technical Support Per tutti i prodotti A&D è possibile rivolgersi al Technical Support mediante il modulo Web per la Support Request Telefono: Fax: Per ulteriori informazioni sul Technical Support, consultare in Internet il sito Service & Support in Internet Aggiuntivamente alla documentazione, mettiamo a disposizione della clientela diversi servizi in linea all'indirizzo sottoindicato. Su questo sito si possono trovare: la Newsletter con informazioni sempre aggiornate sui prodotti; i documenti appropriati relativi alla ricerca in Service & Support; il Forum, luogo di scambio di informazioni tra utenti e personale specializzato di tutto il mondo; il partner di riferimento locali di Automation & Drives; informazioni su assistenza tecnica sul posto, riparazioni, parti di ricambio e maggiori dettagli alla voce "Service". vi A5E

7 Indice 1 Premessa e informazioni generali Oggetti e unità CiR Informazioni fondamentali Tipi di elementi CiR Elementi CiR e aree di indirizzi della periferia Superficie operativa Fasi operative fondamentali nello stato di funzionamento STOP Informazioni generali Definizione di elementi CiR Cancellazione di elementi CiR Fasi operative fondamentali nello stato di funzionamento RUN Informazioni generali Utilizzo di elementi CiR in RUN Annullamento di modifiche Modifica della parametrizzazione di unità in stazioni ET 200M/ET 200iSP Presupposti per la modifica della parametrizzazione Reazioni della CPU alla modifica della parametrizzazione Fasi operative per la modifica della parametrizzazione Utilizzo di canali precedentemente liberi Modifica della parametrizzazione di canali già utilizzati Rimozione di canali già utilizzati Informazioni sulla modifica della configurazione in RUN nella periferia Slave DP e PA Unità in slave modulari ET 200M Unità in slave modulari ET 200iSP Modifica della configurazione in RUN e conseguenze sul processo A 6.1 Reazioni della CPU al caricamento della configurazione in RUN Conseguenze sulle funzioni del sistema operativo durante il tempo di sincronizzazione CiR Appendice...A-1 A.1 Compatibilità...A-1 A.2 Definizioni...A-2 Glossario...Glossario-1 Indice analitico... Indice analitico-1 A5E vii

8 Indice viii A5E

9 1 Premessa e informazioni generali Introduzione Alcuni impianti non devono essere spenti durante il funzionamento, ad esempio a causa della complessità del processo automatizzato oppure dei costi di riattivazione particolarmente elevati. Potrebbe tuttavia rendersi necessario effettuare ampliamenti o modifiche alla configurazione. La funzione CiR consente di effettuare variazioni nell'impianto durante il funzionamento, rendendo possibili determinate modifiche alla configurazione in RUN. L'elaborazione del processo viene interrotta per un intervallo di tempo brevissimo. La durata massima di tale intervallo è preimpostata ad un secondo ma può essere modificata. Durante questo tempo gli ingressi di processo mantengono il loro ultimo valore. L'acronimo "CiR" significa "Configuration in RUN" ed indica nella presente documentazione il procedimento di modifica dell'impianto durante l'esercizio. Affinché tale procedimento sia possibile, devono essere soddisfatti i requisiti descritti nei paragrafi successivi. A5E

10 Premessa e informazioni generali Ambito di validità La funzione CiR è possibile nelle parti dell'impianto con periferia decentrata e richiede la configurazione illustrata nella figura. Per motivi di chiarezza vengono qui presi in considerazione solo un sistema master DP ed un sistema master PA; nella pratica tale limitazione non esiste. Interfaccia MPI/DP di una CPU 41x o interfaccia DP di una CPU 41x-2 o modulo di interfaccia IF 964-DP o modulo di interfaccia DP CP est. PROFIBUS: sistema master DP Master DP Slave DP modulare ET 200M, ET 200S o ET 200iS IM Accopp. DP/PA DP/PA-Link SOTTORETE: sistema master PA Slave PA (apparecchiatura da campo) Slave DP compatto Slave PA (apparecchiatura da campo) 1-2 A5E

11 Premessa e informazioni generali Requisiti hardware Per poter effettuare modifiche alla configurazione mediante CiR devono essere soddisfatti i seguenti requisiti relativi all'hardware e al firmware. CPU standard S7-400 (CPU 412, CPU 414, CPU 416 o CPU 417) con versione di firmware V3.1.0 o successive, oppure CPU S7-400 H (CPU 414-4H o CPU 417-4H) in funzionamento singolo con versione di firmware V3.1.0 o successive. Per apportare modifiche all'impianto durante il funzionamento in un sistema master DP con master DP esterno (CP extended), questo deve avere la versione di firmware V5.0 o successive. Per aggiungere unità ad un ET 200M: IM (n. di ordinazione 6ES BA00-0XB0 o successivi), oppure IM 153-2FO (n. di ordinazione 6ES BB00-0XB0 o successivi). Nella configurazione dell'et 200M occorre prevedere componenti di bus attivi e sufficiente spazio libero per l'ampliamento. L'ET 200M non deve essere integrato come slave DPV0 (mediante file GSD). Se si intende aggiungere ulteriori moduli di elettronica all ET 200iSP: configurare l ET 200iSP con moduli di riserva. I moduli di riserva possono essere sostituiti successivamente con i moduli di elettronica. Se si prevede di aggiungere intere stazioni, procurare i necessari connettori di bus, repeater ecc. Per aggiungere slave PA (apparecchiature da campo): IM 157 (numero di ordinazione 6ES AA82-0XA00 o successivi) nel DP/PA Link. Non viene supportato il telaio di montaggio CR2. Non è consentito utilizzare una o più unità del tipo CP 444, IM 467 all'interno di una stazione di cui si intendono apportare modifiche all'impianto in funzionamento mediante CiR. Non viene supportata la funzione di multicomputing. È possibile affiancare liberamente componenti che supportano la modifica dell'impianto in funzionamento mediante CiR a componenti che non supportano questa funzione (fatta eccezione per le unità sopracitate). Le modifiche all'impianto, tuttavia, possono riguardare soltanto le componenti che supportano CiR. Presupposti di configurazione Nei sistemi master DP nei quali si intende effettuare modifiche agli impianti durante il funzionamento tramite CiR, non deve essere attivato il bus di ciclo equidistante. Per aggiungere slave PA (apparecchiature da campo), il master DP correlato deve funzionare in modo DPV1. L'IM 157 non deve, in questo caso, essere configurata come slave DPV0. Per tutte le unità della stazione per le quali è possibile decidere se i dati di progettazione devono essere salvati nell'unità stessa o nella CPU, è necessario scegliere il tipo di salvataggio sulla CPU. A5E

12 Premessa e informazioni generali Requisiti software Per poter effettuare modifiche alla configurazione in RUN, il programma utente deve essere scritto in modo tale che eventi quali il guasto di una stazione o di un'unità non commutino la CPU in STOP. Nella CPU devono essere presenti i seguenti OB: interrupt di processo (da OB 40 a OB 47) errore temporale (OB 80) allarme di diagnostica (OB 82) estrazione/inserimento (OB 83) errore di esecuzione programma (OB 85) guasto al telaio di montaggio (OB 86) errore di accesso alla periferia (OB 122). In PCS7 la presenza di questi requisiti è garantita. Modifiche alla configurazione consentite Il procedimento qui presentato permette le seguenti modifiche al sistema di automazione: aggiunta di unità nello slave DP modulare ET 200M, a condizione che questo non sia stato acquisito come slave DPV0 (mediante file GSD) modifica della parametrizzazione di unità ET 200M (p. es. scelta di altre soglie di allarme oppure utilizzo di canali precedentemente inutilizzati) sostituzione di moduli di riserva con i futuri moduli di elettronica dell ET 200iSP modifiche alla parametrizzazione dei moduli ET 200iSP aggiunta di slave DP a un sistema master DP preesistente aggiunta di slave PA (apparecchiature da campo) ad un sistema master PA preesistente collegamento di accoppiatori DP/PA supplementari ad un'im 157 aggiunta di DP/PA Link (compresi i sistemi master PA) ad un sistema master DP preesistente assegnazione di unità supplementari ad un'immagine di processo parziale modifica dell'assegnazione di unità o di slave compatti all'immagine di processo parziale modifica della parametrizzazione delle unità in stazioni ET 200M (unità standard e unità di ingresso/uscita ad elevata sicurezza in funzionamento standard) annullamento di modifiche (funzione Undo): rimozione di unità, slave DP e slave PA (apparecchiature da campo) precedentemente aggiunti. L'aggiunta o la rimozione di unità e la modifica dell'assegnazione all'immagine di processo parziale sono consentite per un massimo di quattro sistemi master DP. 1-4 A5E

13 Premessa e informazioni generali Qualsiasi operazione non menzionata espressamente nell'elenco non è consentita nell'ambito di una modifica dell'impianto durante il funzionamento e non viene qui presa in considerazione. Tra le operazioni non consentite rientrano p. es.: la modifica delle proprietà della CPU la modifica di caratteristiche di unità della periferia centrale l'aggiunta e la rimozione di sistemi master DP la modifica di caratteristiche di sistemi master DP, compresi i parametri di bus. la modifica della parametrizzazione di unità di I/O ad elevata sicurezza da errore in funzionamento di sicurezza la modifica dei seguenti parametri dello slave DP: indirizzo di bus, assegnazione al master DP, dati di parametrizzazione, indirizzo di diagnostica la rimozione di unità dagli slave DP modulari, vedere Annullamento di modifiche. la rimozione di slave DP da un sistema master DP, vedere Annullamento di modifiche. la modifica della progettazione di un'interfaccia I-slave. la modifica dell'assegnazione del gruppo Sync/Freeze ad uno slave Suggerimenti per la modifica dell'impianto in funzionamento mediante CiR Si riportano di seguito alcuni suggerimenti per la modifica della configurazione in RUN. Dopo aver apportato delle modifiche, creare sempre una copia di backup dell'attuale configurazione dell'impianto. Solo questa copia può garantire che il progetto possa venire elaborato successivamente senza perdita della proprietà CiR. Suddividere l'operazione in più fasi, e per ogni fase effettuare soltanto poche modifiche, in modo da avere sempre la visione d'insieme. Per mantenere un tempo di sincronizzazione CiR (vedere Reazioni della CPU al caricamento della configurazione in RUN) più breve possibile, si raccomanda di modificare soltanto un sistema master DP per ogni fase del procedimento di modifica. A5E

14 Premessa e informazioni generali 1-6 A5E

15 2 Oggetti e unità CiR 2.1 Informazioni fondamentali Premessa Per poter modificare mediante CiR l'impianto in funzionamento occorre adottare, nella fase di progettazione iniziale, misure adeguate al sistema master utilizzato che consentono un successivo ampliamento dell'hardware di cui è costituito il sistema di automazione. In questa fase vengono definiti elementi CiR da sostituire successivamente con oggetti reali (slave o unità) mentre l'impianto si trova in RUN. Una configurazione così modificata può essere caricata nella CPU senza interrompere il processo. Fasi operative Di seguito vengono elencate le fasi operative necessarie per modificare il programma e la configurazione, nonché la fase dell'impianto al quale esse corrispondono. Fase Operazione Stato di funzionamento della CPU 1 Progettazione della configurazione attuale (reale) dell'impianto STOP Fase dell'impianto Progettazione offline 2 Definizione di elementi CiR STOP Progettazione offline 3 Caricamento della progettazione STOP Messa in servizio 4 1. Trasformazione degli elementi CiR in oggetti reali in caso di necessità. È possibile modificare solo sistemi master contenenti un oggetto CiR o stazioni ET 200M contenenti un'unità CiR RUN Funzionamento continuo Il procedimento CiR (punto 4 della tabella) va eseguito, se necessario, più volte in sequenza. Prima che l'impianto entri nella fase di funzionamento continuo, verificare che siano disponibili slave e volume di periferia in quantità sufficiente a rendere possibili tutti gli ampliamenti previsti. A5E

16 Oggetti e unità CiR 2.2 Tipi di elementi CiR Panoramica Il procedimento CiR prevede i seguenti elementi: Componente Sistema master DP Sistema master PA Slave DP modulare del tipo ET 200M/ET 200iSP Elemento CiR Oggetto CiR: contiene il numero di slave DP supplementari; può essere modificato. Oggetto CiR: contiene il numero di slave PA supplementari; può essere modificato. Unità CiR: contiene il volume di periferia supplementare e può essere modificata. Nella determinazione dei parametri di bus STEP 7 tiene conto sia degli slave o progettati che degli elementi CiR. Quando la CPU è in RUN e gli elementi CiR vengono convertiti in slave e/o unità reali, i parametri di bus rimangono invariati. Gli elementi CiR possono essere aggiunti automaticamente o manualmente (vedere Definizione di elementi CiR). Oggetti CiR Per ogni oggetto CiR vanno definite le seguenti caratteristiche: numero di slave che si possono sicuramente inserire (preimpostazione: 15 nel sistema master DP, 6 nel sistema master PA) numero di byte di ingresso e di uscita per utilizzo futuro (preimpostazione: rispettivamente 1220 nel sistema master DP e 80 nel sistema master PA). Questa cifra si riferisce a futuri indirizzi di dati utili; gli indirizzi di diagnostica possono essere progettati in modo indipendente. Unità CiR Per l'apparecchiatura di periferia modulare ET 200M/ET 200iSP occorre definire, mediante un'unità CiR, il volume supplementare della periferia indicando il numero totale di byte di ingresso e di uscita. Questa cifra si riferisce a futuri indirizzi di dati utili; gli indirizzi di diagnostica possono essere progettati in modo indipendente. Il volume supplementare di dati utili non deve necessariamente essere utilizzato completamente. Il volume supplementare di dati utili ancora disponibile non deve però essere mai superato. STEP 7 verifica che questa regola sia rispettata. 2-2 A5E

17 Oggetti e unità CiR 2.3 Elementi CiR e aree di indirizzi della periferia Oggetti CiR Per i sistemi master DP vale la seguente regola: la somma del numero di slave realmente progettati e del numero garantito di slave dell'oggetto CiR sul sistema master DP non deve superare le risorse del master DP. Il rispetto di questa regola viene verificato da Configurazione HW al momento della definizione degli oggetti CiR. Volume di periferia utilizzabile in futuro per oggetti e unità CiR In relazione ai byte di ingresso e di uscita utilizzabili in futuro valgono per ogni master DP le seguenti regole: Periferia Regola 1 Ingressi La somma di indirizzi di dati utili per ingressi realmente progettati e byte di ingresso utilizzabili in futuro non deve superare le risorse del master DP. Uscite La somma di indirizzi di dati utili per uscite realmente progettate e byte di uscita utilizzabili in futuro non deve superare le risorse del master DP. Il rispetto di queste regole viene controllato da Configurazione HW al momento della definizione degli oggetti CiR nel sistema master DP. Per consentire tuttavia la maggiore flessibilità possibile nell'utilizzo degli elementi CiR, valgono per la CPU le seguenti regole: Periferia Regola 2 Ingressi La somma di ingressi realmente progettati e byte di ingresso utilizzabili in futuro può superare le risorse della CPU. Uscite La somma di uscite realmente progettate e byte di uscita utilizzabili in futuro può superare le risorse della CPU. Al momento dell'utilizzo degli elementi CiR, Configurazione HW verifica se per gli slave e/o le unità aggiunti è sufficiente l'area di indirizzi disponibile nella CPU. A5E

18 Oggetti e unità CiR 2-4 A5E

19 3 Superficie operativa 3.1 Fasi operative fondamentali nello stato di funzionamento STOP Informazioni generali Salvare la configurazione attuale ogni volta che si carica la configurazione della stazione dalla Configurazione hardware (indipendentemente dallo stato di funzionamento della CPU). Solo così si può avere la certezza, in caso di errore (perdita di dati), di poter continuare ad elaborare il progetto salvato senza perdere la proprietà CiR. Definizione di elementi CiR È possibile definire oggetti CiR per sistemi master DP e PA già progettati e unità CiR per slave DP modulari del tipo ET 200M / ET 200iSP. Per le operazioni necessarie consultare Definizione di elementi CiR. Per i sistemi master DP è inoltre disponibile il comando Attiva funzione CiR. Se questa funzione viene attivata, sul sistema master DP selezionato e su ogni sistema PA subordinato che supporta CiR viene creato un oggetto CiR. Nel sistema master DP selezionato, su ogni slave modulare del tipo ET 200M / ET 200iSP che supporta CiR viene inserita un'unità CiR. Il comando Attiva funzione CiR è disponibile solo nei sistemi master DP per i quali non è ancora stato definito nessun oggetto CiR. A5E

20 Superficie operativa Cancellazione di elementi CiR Nello stato di funzionamento STOP possono essere cancellati oggetti CiR da sistemi master DP o PA e unità CiR da slave DP modulari del tipo ET 200M / ET 200iSP. Se in un sistema master DP si vogliono cancellare tutti gli elementi CiR, questa operazione può essere eseguita facilmente con il comando Disattiva funzione CiR. Il comando Disattiva funzione CiR è disponibile soltanto in sistemi master DP nei quali è stato definito un oggetto CiR. Caricamento della configurazione Il caricamento della configurazione in seguito ad una nuova definizione o ad una ridefinizione di elementi CiR avviene quando la CPU si trova nello stato di funzionamento STOP. Il sistema di automazione S7-400 consente l'impiego di molteplici unità. Per garantire che nessuna delle unità impiegata ostacoli la funzione CiR, è necessario rispettare le seguenti istruzioni. Se la progettazione è stata caricata con la CPU in STOP, ricaricare subito dopo la progettazione nella CPU, questa volta tuttavia nello stato di funzionamento RUN. STEP 7 e la CPU verificano parallelamente la funzionalità CiR. Con unità meno recenti o con unità di altre case produttrici non è possibile eseguire questa operazione in modo offline. 3-2 A5E

21 Superficie operativa Definizione di elementi CiR Dopo la definizione di un oggetto CiR su un sistema master, il volume massimo di I/O di tale sistema master è definito in modo fisso, e di conseguenza anche il suo tempo di sincronizzazione CiR (vedere Reazioni della CPU al caricamento della configurazione in RUN). È pertanto indispensabile stabilire le caratteristiche dell'oggetto CiR (e delle stazioni ed unità effettivamente presenti nel sistema master) in modo che il tempo di sincronizzazione CiR del sistema master sia compatibile con il processo. Aggiunta automatica di elementi CiR Se in un sistema master DP già esistente si vogliono aggiungere in modo automatico elementi CiR procedere nel seguente modo: 1. selezionare il sistema master DP nella parte superiore della finestra della stazione 2. richiamare dal menu Modifica il comando Sistema master > Attiva funzione CiR. STEP 7 aggiunge al sistema master DP selezionato i seguenti elementi CiR: un'unità CiR per ogni slave modulare del tipo ET 200M / ET 200iSP che supporta CiR (se vi sono posti connettore liberi). L'unità CiR contiene byte di ingresso e di uscita in quantità tale da garantire allo slave modulare un numero adeguato di byte di ingresso e di uscita da utilizzare successivamente. un oggetto CiR per ogni sistema master PA subordinato che supporta la funzione CiR. Questo oggetto CiR contiene rispettivamente 80 byte di ingresso e di uscita. un oggetto CiR al sistema master DP selezionato. STEP 7 tenta di garantire per tale oggetto CiR 15 slave e 1220 byte di ingresso e 1220 byte di uscita. Se l'indirizzo più alto presente nel sistema master è maggiore di 111, viene garantito un numero inferiore di slave; se sono liberi meno di 1220 byte di ingresso e 1220 byte di uscita, la disponibilità risulta ridotta. L'aggiunta automatica di elementi CiR è possibile soltanto se nel sistema master DP selezionato non è presente nessun oggetto CiR. L'aggiunta automatica di elementi CiR ad un'im 157 di un sistema master DP non è possibile. A5E

22 Superficie operativa Le preimpostazioni degli oggetti CiR sono uguali in tutte le CPU. Verificare, pertanto, per ogni oggetto CiR, dopo aver attivato la funzione CiR di un sistema master, se il tempo di sincronizzazione CiR del sistema master indicato nella finestra delle proprietà dell'oggetto CiR corrisponde al limite superiore impostato nella CPU relativamente al tempo di sincronizzazione CiR della CPU. (Esempio: con una CPU 412 il tempo di sincronizzazione CiR del corrispettivo sistema master risulta essere, dai valori preimpostati, superiore ad 1 s. Il valore preimpostato per il limite superiore del tempo di sincronizzazione CiR della CPU corrisponde però solo ad 1 s. Si dovrà eventualmente ridurre il numero degli slavi garantiti per uno o più oggetti CiR, oppure con l'aiuto della SFC 104 "CiR" aumentare il limite superiore del tempo di sincronizzazione CiR della CPU. Aggiunta di oggetti CiR al sistema master DP o PA Per aggiungere un oggetto CiR ad un sistema master DP o PA procedere nel seguente modo. 1. Selezionare il sistema master nella parte superiore della finestra della stazione. 2. Aprire la finestra "Catalogo hardware". 3. Utilizzando drag&drop prelevare l'oggetto CiR dal catalogo hardware e collocarlo nel sistema master. L'oggetto CiR viene visualizzato nella parte superiore della finestra come slave segnaposto e presenta i seguenti valori di default: - numero garantito di slave supplementari: 15 nel sistema master DP, 6 nel sistema master PA - numero massimo di slave supplementari: 45 slave DP, 36 slave PA - numero di byte di ingresso: 1220 nei sistemi master DP, 80 nei sistemi master PA - numero di byte di uscita: 1220 nei sistemi master DP, 80 nei sistemi master PA Le preimpostazioni degli oggetti CiR sono uguali in tutte le CPU. Verificare, pertanto, per ogni oggetto CiR, dopo aver attivato la funzione CiR di un sistema master, se il tempo di sincronizzazione CiR del sistema master indicato nella finestra delle proprietà dell'oggetto CiR corrisponde al limite superiore impostato nella CPU relativamente al tempo di sincronizzazione CiR della CPU. (Esempio: con una CPU 412 il tempo di sincronizzazione CiR del corrispettivo sistema master risulta essere, dai valori preimpostati, superiore ad 1 s. Il valore preimpostato per il limite superiore del tempo di sincronizzazione CiR della CPU corrisponde però solo ad 1 s. Si dovrà eventualmente ridurre il numero degli slavi garantiti per uno o più oggetti CiR, oppure con l'aiuto della SFC 104 "CiR" aumentare il limite superiore del tempo di sincronizzazione CiR della CPU. Se nel sistema master non sono disponibili risorse sufficienti, i valori risultano ridotti. I derivanti parametri di bus Target Rotation Time, Standard Target Rotation Time e Controllo tempo di risposta vengono visualizzati nella finestra delle proprietà dell'oggetto CiR. 3-4 A5E

23 Superficie operativa 4. Per modificare il numero di slave supplementari e/o il numero di byte di ingresso o di uscita, procedere nel seguente modo. Aprire la finestra delle proprietà dell'oggetto CiR (facendo doppio clic sull'oggetto CiR o selezionando l'oggetto CiR e premendo il tasto destro del mouse, oppure selezionando l'oggetto CiR e richiamando il comando Modifica > Proprietà dell'oggetto). Il numero garantito di slave supplementari può essere modificato. I derivanti parametri di bus Target Rotation Time, Standard Target Rotation Time e Controllo tempo di risposta vengono visualizzati nella parte inferiore della finestra della stazione. È inoltre possibile modificare il numero di byte di ingresso e di uscita attivando la casella "Impostazioni avanzate". Il valore può soltanto essere diminuito, poiché un aumento avrebbe come conseguenza un prolungamento del tempo di sincronizzazione CiR (vedere Reazioni della CPU al caricamento della configurazione in RUN). Aggiunta di unità CiR in slave modulari del tipo ET 200M / ET 200iSP Per gli slave modulari procedere nel seguente modo. 1. Selezionare lo slave nella parte superiore della finestra della stazione. 2. Aprire la finestra "Catalogo hardware". 3. Utilizzando drag&drop prelevare l'unità CiR dal catalogo hardware e collocarla sul posto connettore libero subito dopo l'ultima unità progettata dello slave DP nella parte inferiore della finestra della stazione (se l'elemento CiR viene aggiunto automaticamente, il rispetto di questa regola è garantito). L'unità CiR compare nella parte inferiore della finestra come unità segnaposto. Nella finestra delle proprietà dell'unità CiR viene visualizzato il numero di byte di ingresso e di uscita. Le stazioni ET 200M presentano i seguenti valori: - numero byte di ingresso = numero di posti connettore liberi * 16 In una stazione ET 200M contenente soltanto un'unità CiR questo valore è pari a 128 (a condizione che l'oggetto CiR sul sistema master DP disponga di un numero sufficiente di byte di ingresso e di uscita). - numero byte di uscita = numero di posti connettore liberi * 16 In una stazione ET 200M contenente soltanto un'unità CiR questo valore è pari a 128 (a condizione che l'oggetto CiR sul sistema master DP disponga di un numero sufficiente di byte di ingresso e di uscita). Nell ET 200iSP sono disponibili al massimo 244 byte di ingresso e uscita. I byte di ingresso e uscita dei singoli moduli di elettronica sono specificati nel manuale ET 200iSP. A5E

24 Superficie operativa Caricamento della configurazione Il caricamento della configurazione dopo la definizione degli elementi CiR avviene quando la CPU si trova nello stato di funzionamento STOP. Il sistema di automazione S7-400 consente l'impiego di molteplici unità. Per garantire che nessuna delle unità impiegata ostacoli la funzione CiR, è necessario rispettare le seguenti istruzioni. Se la progettazione è stata caricata con la CPU in STOP, ricaricare subito dopo la progettazione nella CPU, questa volta tuttavia nello stato di funzionamento RUN. STEP 7 e la CPU verificano parallelamente la funzionalità CiR. Con unità meno recenti o con unità di altre case produttrici non è possibile eseguire questa operazione in modo offline Cancellazione di elementi CiR Cancellazione di tutti gli elementi CiR Per cancellare tutti gli elementi CiR presenti in un sistema master DP procedere nel seguente modo. 1. Selezionare il sistema master DP nella parte superiore della finestra della stazione. 2. Nel menu Modifica attivare il comando Sistema master > Disattiva funzione CiR. STEP 7 cancella tutti gli oggetti CiR dal sistema master PA subordinato tutte le unità CiR dagli slave modulari l'oggetto CiR dal sistema master DP. La cancellazione di tutti gli elementi CiR è possibile soltanto se sul sistema master DP selezionato è presente un oggetto CiR. La funzione di cancellazione di tutti gli elementi CiR non è disponibile nei sistemi master DP collegati ad un'im 157. Cancellazione di singoli elementi CiR Per cancellare un oggetto CiR da un sistema master PA o un'unità CiR da uno slave modulare DP del tipo ET 200M / ET 200iSP procedere nel seguente modo. 1. Selezionare l'elemento CiR da cancellare. 2. Nel menu di scelta rapida o nel menu Modifica selezionare il comando Cancella. Se nel sistema master DP non è presente, oltre all'oggetto CiR, nessun altro elemento CiR, è possibile cancellare l'oggetto CiR con la stessa procedura. 3-6 A5E

25 Superficie operativa 3.2 Fasi operative fondamentali nello stato di funzionamento RUN Informazioni generali Tutte le modifiche all'impianto descritte nei paragrafi successivi presuppongono la presenza di un oggetto CiR nel sistema master DP. Salvare la configurazione attuale ogni volta che si carica la configurazione della stazione dalla Configurazione hardware (indipendentemente dallo stato di funzionamento della CPU). Solo così si può avere la certezza, in caso di errore (perdita di dati), di poter continuare ad elaborare il progetto salvato senza perdere la proprietà CiR. Aggiunta di slave o unità L'aggiunta di slave o unità nello stato di funzionamento RUN richiede le seguenti operazioni: 1. ampliamento e caricamento della configurazione con Configurazione HW 2. modifica dell'hardware 3. ampliamento, test e caricamento del programma utente. È assolutamente necessario rispettare l'ordine indicato. Se si lavora con STEP 7, al momento di caricare la progettazione modificata devono essere presenti sulla CPU gli OB di allarme, programmati in modo tale che gli allarmi di componenti sconosciute vengano ignorati. Si consiglia di utilizzare i seguenti OB: interrupt di processo (da OB 40 a OB 47), errore temporale (OB 80), allarme di diagnostica (OB 82), estrazione/inserimento (OB 83), errore di esecuzione programma (OB 85), guasto al telaio di montaggio (OB 86), errore di accesso alla periferia (OB 122). Quando si aggiungono componenti, tenere presenti le seguenti regole. Negli slave DP modulari del tipo ET 200M / ET 200iSP è consentito aggiungere unità CiR soltanto sul posto connettore immediatamente successivo all'ultima unità progettata (se gli elementi CiR vengono aggiunti automaticamente, il rispetto di questa regola è garantito). In un sistema master l'indirizzo PROFIBUS assegnato allo slave aggiunto deve essere maggiore dell'ultimo indirizzo utilizzato. Nell ET 200iSP è possibile aggiungere o rimuovere soltanto un modulo per stazione e per ciascuna operazione di caricamento. A5E

26 Superficie operativa Modifica dell'hardware in seguito all'aggiunta di uno slave Per garantire che i cavi siano collegati correttamente durante le operazioni di modifica dell'hardware, è necessario dotare le due estremità dei cavi del bus PROFIBUS DP e PROFIBUS PA di connettori di bus attivi. Quando viene aggiunto uno slave ad un sistema master occorre fare attenzione a non separare linee di bus. Per evitare tale inconveniente, si consiglia di prevedere e cablare nel sistema master connettori di bus supplementari collocati nei punti in cui si prevede di aggiungere altre unità. A tali connettori è possibile collegare il nuovo slave. È inoltre possibile impiegare repeater o repeater di diagnostica. In questo caso, per aggiungere uno slave procedere nel seguente modo. 1. Disattivare la funzione di repeater. 2. Collegare il nuovo slave al lato precedentemente inutilizzato del repeater tenendo presente le direttive di installazione (vedere Manuale di installazione: Sistemi di automazione S7-400, M7-400 Configurazione). 3. Riattivare la funzione di repeater. Modifica dell'assegnazione all'immagine di processo parziale L'assegnazione all'immagine di processo parziale di un'unità o di uno slave compatto viene effettuata nel seguente modo: 1. nella scheda "Indirizzi" della finestra delle proprietà relativa all'unità o allo slave, definire la nuova immagine di processo parziale 2. caricare con Configurazione HW la progettazione modificata. Modifica della parametrizzazione di unità in stazioni ET 200M / ET 200iSP Il procedimento per l'utilizzo di canali precedentemente liberi è descritto in Utilizzo di canali precedentemente liberi. Il procedimento per la modifica della parametrizzazione di canali già utilizzati di unità ET 200M / ET 200iSP è descritto in Modifica della parametrizzazione di canali già utilizzatie in Rimozione di canali già utilizzati. 3-8 A5E

27 Superficie operativa Annullamento di modifiche (funzione Undo) L'annullamento di modifiche in RUN prevede le seguenti fasi: 1. annullamento di modifiche al programma utente effettuate in precedenza (dove necessario) e successivo caricamento del programma utente 2. rimozione di slave ed unità precedentemente aggiunti dalla progettazione e caricamento della progettazione in RUN 3. modifica dell'hardware dove necessario. Se si lavora con STEP 7, dopo la modifica dell'hardware devono essere modificati e caricati nella CPU gli OB di allarme. Quando si annullano modifiche, tenere presenti le seguenti regole: in uno slave modulare DP del tipo ET 200M / ET 200iSP è consentito rimuovere unità soltanto partendo dal numero di posto connettore più alto in un sistema master la rimozione di slave va effettuata iniziando dallo slave con l'indirizzo PROFIBUS più alto e continuando eventualmente con gli indirizzi successivi in ordine decrescente. Con una procedura di caricamento è possibile rimuovere slave o unità aggiunti nel corso di più procedure di caricamento. La rimozione di uno slave o di un'unità da una configurazione aumenta il volume di periferia disponibile ed eventualmente il numero garantito e massimo di slave utilizzabili in futuro. Sostituzione di slave o unità Si tenga presente che con il caricamento di una progettazione è possibile soltanto aggiungere oppure rimuovere slave o unità. Non viene supportata la sostituzione di slave o unità nell'ambito di un'unica procedura di caricamento. A5E

28 Superficie operativa Utilizzo di elementi CiR in RUN Questa sezione descrive come ampliare una configurazione già esistente e come caricarla. Se durante l'aggiunta di slave o unità reali alla configurazione vengono effettuate operazioni non consentite, al caricamento della configurazione l'utente riceve un messaggio di errore. Si consiglia di accertarsi, dopo ogni modifica apportata all'impianto, se la proprietà CiR sussiste sempre (comando di menu Stazione > Verifica funzione CiR o tasti di scelta rapida CTRL+ALT+F) Aggiunta di slave DP o PA Per aggiungere slave DP o PA procedere nel seguente modo. 1. Aprire la finestra "Catalogo hardware". 2. Utilizzando drag&drop prelevare lo slave dal catalogo hardware e collocarlo sul corrispondente oggetto CiR nella parte superiore della finestra della stazione. Lo slave aggiunto viene visualizzato nella parte superiore della finestra della stazione; il nome di tale slave compare su sfondo arancione per segnalare che lo slave deriva da un oggetto CiR. 3. Eventualmente assegnare in gruppo Sync/Freeze disponibile agli slave aggiunti. Quando si aggiunge uno slave, STEP 7 aggiorna il numero di slave garantito, quello massimo e quello dei byte di ingresso e di uscita dell'oggetto CiR corrispondente. Si consiglia di scegliere il numero della stazione dello slave DP inserito nel modo seguente: Numero della stazione dello slave DP inserito = numero di stazione più alto di tutti gli slave DP progettati finora + 1 Scegliendo un numero di stazione più alto per lo slave DP inserito, può accadere che il numero garantito e il numero massimo degli slave DP ancora inseribili vengano ridotti di oltre 1. Se si aggiunge uno slave DP modulare del tipo ET 200M / ET 200iSP che supporta la funzione CiR, questo slave contiene già un'unità CiR fin dall'inizio 3-10 A5E

29 Superficie operativa Aggiunta di unità in slave DP modulari del tipo ET 200M / ET 200iSP Per aggiungere componenti in uno slave modulare ET 200M / ET 200iSP procedere nel seguente modo. 1. Aprire la finestra "Catalogo hardware". 2. Utilizzando drag&drop, posizionare l'unità da aggiungere sulla corrispondente unità CiR nella parte inferiore della finestra della stazione. L'unità aggiunta compare nella posizione precedentemente occupata dall'unità CiR. L'unità CiR viene spostata al posto connettore inferiore. Quando viene aggiunta un'unità ad una stazione ET 200M / ET 200iSP, STEP 7 aggiorna il numero di byte di ingresso e di uscita dell'unità CiR. A5E

30 Superficie operativa La figura rappresenta la visualizzazione "Configurazione HW" dopo la sostituzione di un'unità CiR mediante un'unità reale A5E

31 Superficie operativa Caricamento della configurazione in RUN Il caricamento in RUN di una configurazione modificata prevede due fasi. 1. Verificare che la configurazione attuale possa essere caricata (comando di menu Stazione > Verifica funzione CiR). 2. Caricare la configurazione nella CPU (comando di menu Sistema di destinazione > Carica nell'unità...). Quando la configurazione viene caricata nella CPU, il LED INTF si accende e poi si spegne, il LED EXTF si accende e rimane acceso. È possibile iniziare ad aggiungere le unità o stazioni reali soltanto dopo lo spegnimento del LED INTF. Successivamente si spegne anche il LED EXTF (vedere Reazioni della CPU al caricamento della configurazione in RUN). Salvare la configurazione attuale ogni volta che si carica la configurazione della stazione dalla Configurazione hardware (indipendentemente dallo stato di funzionamento della CPU). Solo così si può avere la certezza, in caso di errore (perdita di dati), di poter continuare ad elaborare il progetto salvato senza perdere la proprietà CiR. A5E

32 Superficie operativa Annullamento di modifiche Modifiche alla configurazione precedentemente effettuate e caricate nella CPU possono essere annullate rimuovendo le unità o gli slave aggiunti. Osservare le seguenti regole. È possibile rimuovere slave o unità da un massimo di 4 sistemi master. In un sistema master DP o PA gli slave vanno rimossi iniziando dall'indirizzo PROFIBUS più alto e procedendo con gli indirizzi PROFIBUS successivi in ordine decrescente. Negli slave modulari DP del tipo ET 200M / ET 200iSP le unità vanno rimosse iniziando dal numero di posto connettore più alto. Nella visualizzazione di Configurazione HW si tratta dell'unità collocata più in basso. STEP 7 offre all'utente un supporto: la successiva unità che può essere rimossa è indicata nella parte inferiore della finestra della stazione in carattere standard, le altre unità sono in corsivo. Continuare rimuovendo le unità inserite nei posti connettore successivi in ordine decrescente. Per rimuovere le unità procedere nel seguente modo. 1. Selezionare l'oggetto da rimuovere. 2. Nel menu di scelta rapida o nel menu Modifica scegliere il comando Cancella. 3. Ripetere le operazioni 1 e 2 per tutti gli oggetti da cancellare. 4. Caricare nella CPU la configurazione così modificata. Quando viene aggiunto uno slave, STEP 7 aggiorna il numero di slave garantito e massimo e il numero di byte di ingresso e di uscita dell'oggetto CiR. Quando viene cancellata un'unità in uno slave modulare del tipo ET 200M / ET 200iSP, STEP 7 aggiorna il numero di byte di ingresso e di uscita dell'unità CiR A5E

33 4 Modifica della parametrizzazione di unità in stazioni ET 200M/ET 200iSP 4.1 Presupposti per la modifica della parametrizzazione È possibile sia utilizzare canali precedentemente inutilizzati che modificare la parametrizzazione di canali già utilizzati. Non è consentito modificare gli indirizzi di unità preesistenti mediante CiR. Requisiti della configurazione La modifica della parametrizzazione richiede la presenza di un oggetto CiR nel sistema master DP. Presupposti hardware Le unità ET 200M / ET 200iSP (unità di I/O e unità FM) i cui parametri possono essere modificati in RUN sono riportate nel testo informativo della finestra "Catalogo hardware". Il numero massimo di unità i cui parametri possono essere modificati è pari a 100. Reazione delle unità alla modifica della parametrizzazione Durante la modifica della parametrizzazione le unità di ingresso possono presentare i seguenti comportamenti: i canali non coinvolti continuano a fornire il valore di processo attuale i canali non coinvolti forniscono l'ultimo valore di processo valido prima della parametrizzazione tutti i canali forniscono il valore "0" (nelle unità digitali e nelle FM) o W#16#7FFF (nelle unità analogiche). Il comportamento specifico delle singole unità può essere desunto dai relativi Dati tecnici. Le unità di uscita reagiscono alla modifica della parametrizzazione nel seguente modo: I canali non coinvolti forniscono l'ultimo valore di uscita valido prima della parametrizzazione A5E

34 Modifica della parametrizzazione di unità in stazioni ET 200M/ET 200iSP 4.2 Reazioni della CPU alla modifica della parametrizzazione Dopo la modifica della parametrizzazione in STEP 7 e il caricamento nella CPU in RUN, la CPU esegue una serie di verifiche come descritto nel paragrafo Reazioni della CPU al caricamento della configurazione in RUN e avvia l'ob 80 con l'evento W#16#350A. In seguito viene avviato l'ob 83 con l'evento di avvio W#16#3367.In questo modo si segnala che i dati di ingresso e di uscita delle unità interessate dalla modifica potrebbero non essere più corretti. In questa fase non deve essere richiamata alcuna SFC che avvia nuovi ordini per l'invio di set di dati a tali unità (p. es. SFC 57 "PARM_MOD"), poiché ciò comporterebbe un conflitto tra i set di dati inviati dal sistema e quelli inviati dall'utente. In PCS 7 i valori di ingresso e di uscita assumono, dopo l'avvio dell'ob 83, lo stato "BAD". Terminata l'elaborazione dell'ob 83, la CPU trasmette i set di parametri. Ogni unità coinvolta nella modifica riceve tutti i set, indipendentemente da quanti ne sono stati modificati. Viene poi avviato nuovamente l'ob 83 (evento di avvio: W#16#3267 se la trasmissione si è conclusa senza errori, W#16#3968 se la trasmissione ha evidenziato degli errori). Nessuna classe di priorità viene interrotta dall'elaborazione dell'ob 83. In PCS 7, dopo l'avvio dell'ob 83, i valori di ingresso e di uscita assumono con l'evento di avvio W#16#3267 lo stato "OK". È consentito accedere soltanto ai valori dell'immagine di processo appartenenti all'immagine di processo parziale dell'ob attualmente elaborato. Se la trasmissione dei set di dati riesce, il master DP contrassegna le unità nei relativi dati di stato come disponibili; se la trasmissione non riesce, come non disponibili. Nel secondo caso, durante l'accesso all'unità si verifica un errore di accesso alla periferia (durante l'aggiornamento dell'immagine di processo degli ingressi, il trasferimento dell'immagine di processo delle uscite all'unità o l'accesso diretto all'unità; a seconda del tipo di accesso viene avviato l'ob 85 o l'ob 122). I dati di ingresso e di uscita delle unità si comportano come a seguito di un allarme di estrazione/inserimento, potrebbero cioè non risultare corretti (se l'unità non ha ancora analizzato i propri set di dati). Perde tuttavia validità la limitazione secondo la quale per tali unità non devono essere attive le SFC che trasferiscono set di dati. Se la modifica della parametrizzazione dell'unità consiste p. es. nella disattivazione dell'allarme di diagnostica, l'unità potrebbe inviare in un secondo momento un allarme già pronto nella fase di modifica. 4-2 A5E

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