PETIZIONE 2. PER RESTITUIRE LA COMPETENZA ALLA ASL DI CECCANO LEGITTIMATA TERRITORIALMENTE;

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1 Al Dirigente Asl di Frosinone Dott. Giancarlo Zotti Via Armando Fabi Frosinone A tutti i Sindaci dei Comuni Convenzionati Loro sedi e.p.c. Al Ministro della Sanità p.t. Dott.ssa Livia Turco PETIZIONE 1. PER LA DEFINIZIONE DEL LIMITE DEL NUMERO DEI CANI DA INTRODURRE NELLA STRUTTURA DEL CANILE DI GIULIANO DI ROMA (FR), PER IL BLOCCO DEGLI INGRESSI E LA REVOCA DELL AUTORIZZAZIONE SANITARIA; 2. PER RESTITUIRE LA COMPETENZA ALLA ASL DI CECCANO LEGITTIMATA TERRITORIALMENTE; 3. PERCHE I COMUNI CONVENZIONATI FIRMINO LA CONVENZIONE PER L AFFIDAMENTO ALL ASSOCIAZIONE CANILI LAZIO ONLUS A TITOLO GRATUITO DELLE ADOZIONI E DEL CONTROLLO DEI LORO CANI AI SENSI DELLA LEGGE REGIONALE 34/97; PREMESSO CHE 1. L Associazione Canili Lazio è una Onlus ed opera dalla sua costituzione presso la struttura del canile privato di Giuliano di Roma (FR), convenzionato con vari comuni della Provincia di Frosinone ed interessato da un altissimo tasso di mortalità (anno 2005 ingressi 399, decessi 246, anno 2006 ingressi 616 decessi 302) come risulta dai dati forniti alla Asl; 2. che l Associazione nel solo anno 2006 ha permesso, anche grazie alla collaborazione di volontari impegnati a livello nazionale, e di altre Associazioni di primaria rilevanza, l affidamento di un numero di circa 180 cani di cui 60 di proprietà del Comune di Frosinone; 3. che la Asl di Frosinone esegue all interno del canile, pur essendo privato, non solo il controllo sanitario ma la vera e propria gestione sanitaria, arrivando a condizionare - come si legge anche dal cartello di ingresso della struttura - (all.1) gli ingressi dei privati e ad eseguire le pratiche di adozione; 4. che ai volontari non è consentito svolgere nessuna attività atta a migliorare il benessere dei cani (controllo alimentazione, tolettatura, sgambamento etc); 5. che in data era stata siglata una convenzione tra l Associazione, la Asl ed il Gestore del Canile (all.2) che il canile e la Asl stanno disattendendo, impedendo all Associazione di fotografare a scopo di promozione delle adozioni non solo le decine di cani entrati in canile nel mese di marzo, ma anche lo stesso cartello che recita che è la Asl ad imporre il divieto di eseguire riprese;

2 6. che esso comportamento è direttamente ricollegabile alle proteste che l Associazione, tramite i suoi rappresentanti, ha potuto solo informalmente rivolgere ai veterinari Asl ed alla gestione, riguardanti la morte di decine di cani di età molto giovane, per sbranamento e cause non naturali, fino all'incontro finalmente concesso il 23 aprile dal dr. Pizzutelli, responsabile del Servizio veterinario della Asl di Frosinone, su pressione dell'opinione pubblica; CONSIDERATO CHE 1) l autorizzazione sanitaria concessa al canile dal Comune di Giuliano di Roma il 22 aprile 1994 autorizzava la struttura inizialmente per un numero di 100 animali. Quindi concedeva in data 13 settembre 1997 un ampliamento per ulteriori nn. 108 cani di taglia piccola o nn. 54 di taglia grande (all. ti 3 e 4); 2) che il veterinario allora responsabile dott. Triboli, con nota protocollo 649 del 12 agosto 1997, precisava che il parere era favorevole solo relativamente ad un numero di tre cani di taglia grande e sei cani di taglia piccola per singolo box (all.5); 3) che nella stessa richiesta di concessione dell autorizzazione sanitaria presentata dal gestore in data 9 agosto 1997 si precisava che il numero di 38 box doveva servire a contenere un numero massimo di cani pari a 200 animali (all.6); 4) che con nota prot. 113/2000 il Responsabile Asl dott. Luigi Malizia, concedeva un autorizzazione sanitaria aperta scrivendo che era rimesso alla Responsabile Sanitario del canile di Giuliano di Roma definire il numero dei cani che era possibile ricoverare, essendo stati realizzati n. 4 box coperti di c.a. mq 4, n. 2 box coperti di circa 8 mq, un recinto con platea con due gabbie di ferro di ca mq 60 mq, n. 1 recinto di circa 220 mq di cui 2/3 con platea in cemento ed 1/3 con patio aumentava (all.7); 5) che da quel momento la usl di Frosinone - che svolge le funzioni di direttore sanitario - consente che nei 38 box di nn. 18 mq vengano tenuti una media di 8-9 cani, anche di taglia media o grande e più di taglia picola, del tutto privi di cucce e di ciotole e che vengono introdotti nel branco senza un preventivo periodo di osservazione sanitaria e su cui non è fatta alcuna prova di compatibilità; 6) che con nota prot del 29 ottobre 2005 (all.8) il dott. Giannitelli, responsabile dell area benessere animale dell area C, su una popolazione di 528 cani riscontrava gravi irregolarità edilizie, un ambulatorio non autorizzato e non rispondente ai requisiti minimi igienico sanitari previsti dalla normativa vigente, l assenza di un impianto frigorifero a norma e l assenza di box contumaciali o attrezzati per la custodia dei cani ammalati o in degenza per la sterilizzazione. Ma soprattutto che la maggioranza dei box sono molto angusti e non rispettano quanto stabilisce il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 febbraio Accertava al momento del sopralluogo è apparsa chiaramente manifesta l attuale situazione di sovraffollamento ed il conseguente disagio dei cani ospitati. E ordinava: Il signor Minotti deve in tempi brevi (gg ) risolvere i problemi sopra evidenziati inoltrando apposita istanza al Comune e sottoponendo alla Asl un piano di risanamento che preveda anche la realizzazione di un ambulatorio. Riteneva: che non dovessero essere più ricoverati altri cani nella struttura in oggetto ma bisognasse cercare di favorire gli affidi. 7) che inspiegabilmente la Asl di Frosinone, in concomitanza con l apertura della nuova struttura sita in Sgurgola inaugurata nel mese di marzo 2007 e gestita dalla stessa Cooperativa: 1. non solo non bloccava gli ingressi, ma consentiva che accedessero alla struttura un numero pari a 611 cani, di cui la maggioranza di quelli non affidati decedeva;

3 2. consentiva l ingresso di decine di cuccioli che venivano introdotte in strutture non idonee e non a norma, realizzando il decesso della quasi totalità di quanti non venivano presi in affido dall Associazione; 3. consentiva che anche cagne di taglia media e medio piccola, con le relative cucciolate, venissero introdotte nelle stesse casette sospese da terra di dimensioni pari a mt. 1,70, 1,70, x cm.80 di altezza, completamente non a norma di legge, privandole di qualsiasi possibilità di movimento (all.9); 4. consentiva che il gestore non realizzasse alcuna delle opere prescritte, ed in particolare l adeguamento dell ambulatorio veterinario, condizione necessaria per ottenere l autorizzazione sanitaria; 5. non teneva in alcuna considerazione le relazioni della Asl di Ceccano dove si evidenziava che la maggiore causa di letalità era rappresentata dagli sbranamenti e che i lavoratori impiegati nella struttura erano assolutamente insufficienti (all. 10); 6. toglieva la competenza alla Asl di Ceccano (legittimata territorialmente) avocandola a sé; 7. non teneva in alcuna considerazione le segnalazioni dei volontari che indicavano casi di cani sottoposti nei box a malnutrizione e sopraffazione da parte del branco; 8. permetteva la realizzazione in luoghi inaccessibili ai volontari di box non a norma e privi di coperture, di modo che era di fatto impossibile procedere all individuazione e segnalazione dei cani che ivi si trovavano; 9. ometteva di segnalare alle autorità competenti che il canile era ed è diventato un enorme bacino di malattie infettive e diffusive dalle quali la maggioranza dei cani è affetto e che finisce per contagiare i nuovi entrati; 10. ometteva di segnalare che tale è la carica patogena della struttura che anche i cuccioli subiscono il contagio, come si può facilmente provare da vari cuccioli presi in adozione; 11. organizzava - senza che il canile fosse stato messo a norma ed in concomitanza con l alto numero di decessi - con l Associazione Ciociara Salvezza Animale, di cui l unica volontaria nota a tutti è la ex-presidente della Cooperativa che attualmente gestisce il canile, un corso per le scuole elementari, consentendo che i bambini venissero condotti presso l abitazione privata del gestore, ove si tenevano intrattenimenti e rinfreschi, permettendo che i cuccioli di pochi giorni, come risulta dalle foto allegate, venissero a contatto con un gran numero di persone, apparentemente senza alcuna precauzione sanitaria, rendendo così potenzialmente possibile l insorgenza di malattie nei giovani cani e il contagio di eventuali zoonosi ai bambini; 12. nello stesso periodo in cui impiegava personale nelle attività didattiche presso il canile di Giuliano di Roma, adduceva la mancanza di personale come motivo per non ultimare il corso annuale di operatori nei canili che aveva visto impegnati nell anno 2005 diversi esponenti delle principali associazioni locali, compresa l attuale Presidente dell Associazione Canili Lazio Onlus ed il Presidente della Sezione Enpa. OSSERVATO CHE - la Asl di Frosinone non ha la competenza territoriale per occuparsi della struttura del canile di Giuliano di Roma; - che il canile non è a norma e, da quanto risulta dai documenti allegati, non sembra avere tutti i requisiti di legge e, conseguentemente se ciò fosse provato, dovrebbe essere revocata l autorizzazione sanitaria; - che si ritiene urgente una verifica volta ad accertare se la struttura debba essere posta in isolamento sanitario e debba essere urgentemente predisposto un piano di cura dei cani, con

4 affidamento di cani malati alle Associazioni Animaliste o a privati che ne facciano richiesta a scopo di cura; - che lo stesso provvedimento venga adottato per il canile di Sgurgola dove sono stati medio tempore spostati molti cani provenienti da Giuliano di Roma PER QUANTO SOPRA ESPOSTO I SOTTOSCRITTORI DELLA PRESENTE PETIZIONE CHIEDONO CHE IL DIRIGENTE DELLA ASL E GLI ORGANI COMPETENTI INTERVENGANO CON ESTREMA URGENZA AFFINCHE, QUALORA I FATTI DEDOTTI VENGANO RISCONTRATI 1) vengano bloccati gli accessi all interno della struttura del canile di Giuliano di Roma e venga revocata l autorizzazione sanitaria fino a quando non sia stata messa a norma; 2) venga definito il numero dei cani che è possibile introdurre nella struttura e che non deve superare comunque il numero di 200 unità, considerato che molti dei box non rispettano i parametri legali; 3) venga accertato che il numero dei cani che deve essere introdotto nei box di mq 18 deve essere pari a nn. 3 di taglia media o grande o 6 di taglia piccola ed introduca per essi l obbligo di cucce e ciotole; 4) venga dichiarato lo stato di emergenza sanitaria per la gravissima presenza di agenti patogeni riferibili a malattie infettive e diffusive e venga proposto un piano di risanamento sanitario che consenta gli affidi dei cani sani e di quelli malati, purchè ci sia impegno alla loro cura; 5) accerti e dichiari il numero dei dipendenti che debbono operare in relazione al numero dei cani presenti nella struttura e vigili affinché lo svolgimento del lavoro sia effettivo; 6) restituisca la competenza alla Asl di Ceccano come per legge; CHIEDONO CHE I COMUNI CONVENZIONATI AFFIDINO CON ESTREMA URGENZA ALL ASSOCIAZIONE CANILI LAZIO ONLUS A TITOLO GRATUITO IL COMPITO DEGLI AFFIDI ALL INTERNO DELLE STRUTTURE DI GIULIANO DI ROMA E SGURGOLA AI SENSI DELLA LEGGE 34/97

5 CONSENSO TRATTAMENTO DATI PERSONALI: Dichiaro di fornire il consenso al trattamento dei miei dati personali ai sensi della Legge 675/96, recante disposizioni a tutela delle persone e degli altri soggetti. Qui di seguito le informazioni circa l'utilizzo dei dati personali acquisiti in relazione alla sottoscrizione della petizione. Il titolare del trattamento dei dati personali è l'associazione Canili Lazio con sede legale in Viale Angelico 32, ROMA - info@associazionecanililazio.it Tutti i dati raccolti attraverso la firma della petizione saranno trattati nel rispetto della normativa vigente, e comunque, con la dovuta riservatezza. Il trattamento dei dati personali ha la finalità di conservare i nominativi delle persone che hanno aderito alla petizione ed informarle sui suoi sviluppi. Il trattamento avverrà con strumenti manuali, informatici e telematici, in ogni caso con modalità atte a garantire la sicurezza e la riservatezza dei dati stessi nel rispetto della citata legge. L'accesso ai dati sarà riservato al solo personale incaricato del trattamento. I dati raccolti non saranno diffusi. L'art. 13 della legge 675/96 conferisce agli interessati l'esercizio di specifici diritti in relazione al trattamento dei propri dati personali, tra cui la cancellazione dagli archivi dell'associazione. NOME E COGNOME INDIRIZZO FIRMA

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