SMART PLANNING #Terni Narni 2025 smart ideas

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1 SMART PLANNING #Terni Narni 2025 smart ideas Report di sintesi Tema dell'incontro Il focus di progettazione ha il compito di immaginare la smart land proponendo una visione al 2025 Coordinamento Federico Zacaglioni La riflessione è stata sollecitata dal coordinatore ma anche dai componenti stessi proponendo dei quesiti. 3 aggettivi che caratterizzano una città o un territorio Smart COMUNITARIA più che con un accezione territoriale ma come geografia emozionale CREATIVA PERMEABILE nel senso di innovazione che deve partire dal basso e che deve entrare in tutti i rapporti tra i diversi attori SEMPLICE città semplice vuol dire città incentivante nella quale il rapporto tra individuo e territorio è costruito su incentivi e disincentivi, su pratiche che nascono non da regole VICINA sempre al passo con i tempi VIVACE che allarga ed amplia, comprendendolo, l aggettivo Creativa EFFICIENTE principalmente dal punto di vista energetico RAGGIUNGIBILE (connessa sintetizza il conduttore) sia come mobilità che come servizi CREATIVA soprattutto nel senso di favorire processi imprenditoriali di start up SOLIDALE GIUSTA PROSPERA MUTANTE sia da un punto di vista strutturale che da un punto di vista della composizione della popolazione riguardo all età ed alla nazionalità CONNESSA ATTRATTIVA che in qualche modo ricomprende sia Vivace che Vivibile RITARDATA nel senso che questa idea di Smart City arriva in ritardo COSTOSA non economicamente SELETTIVA sposta il baricentro verso il basso e quindi è incompatibile con, ad esempio, la logica che ha portato alla costruzione della nuova Giunta Regionale 1

2 UNICA LIBERA perché la libertà è il fondamento dell innovazione e della creatività LENTA dal punto di vista del pensiero perché per andare veloci serve un pensiero lento, una capacità di riflettere DINAMICA/ CONNESSA INCLUSIVA/ APERTA RIFLESSIVA AUTOSUFFICIENTE ANALITICA che parta dalla propria storia MERITOCRATICA INTERATTIVA che funziona insieme EFFICIENTE come disponibilità di mezzi al cittadino FUNZIONALE ONESTA IMPRENDITORIALE in qualsiasi accezione, non solo per generare profitti INTERNAZIONALE che sia legata al mondo IDENTITARIA per guardare il mondo e per proporre le mie idee devo avere un identità TOLLERANTE abbiamo bisogno di essere tolleranti, anche i dati demografici con il 12% della popolazione straniera ci dicono questo TALENTUOSA i talenti devono essere accolti e sostenuti INCLUSIVA ECOSOSTENIBILE soprattutto puntando sul riciclo INTEGRANTE sui processi decisionali RESILIENTE MISURABILE capace di misurare le azioni che fa AMBIZIOSA che abbia la visione di pensarsi in grande, non autolimitandosi, non cedendo alla tentazione di guardare a orizzonti limitati. Partendo dagli aggettivi, su quali asset si possono fondare le visioni È fondamentale passare dal progetto al processo, includere la comunità in un processo che deve essere collaborativo e partecipato. Ci dobbiamo spostare dal capitale rappresentato dal territorio al capitale umano e quindi dobbiamo mettere al centro della nostra riflessione la formazione. Non c è un clima favorevole per i talenti ed il rischio che vedo è che lo sviluppo locale vada contro la cultura locale. Il dialogo e la partecipazione, a tutti i livelli, sono fondamentali. È indispensabile un cambio di metodo. Dobbiamo lavorare sui comportamenti e meno sulle regole, lavorare sul merito delle questioni e dei problemi perché la via del merito porta al cuore del problema; non vedere il problema è soltanto un alibi. Non basta identificare il problema ma bisogna che il problema premi qualcuno e punisca qualcun altro. 2

3 La Smart City deve superare la dinamica della creatività perché anche chi ha una creatività limitata deve avere il gusto della vivacità di partecipare. Smart City è una città vissuta e non subita. Dobbiamo avere città vivaci. Si deve innanzitutto passare attraverso la cultura e la consapevolezza di vivere in un posto efficiente perché si diventa Smart quando si è tutti consapevoli di come funziona e di dove ci troviamo, quando sappiamo e conosciamo quello che c è. È necessario avere coraggio nelle scelte di efficienza energetica, il pubblico deve favorire determinati investimenti piuttosto che altri avendo capacità di scelta con la consapevolezza di sapere cosa accadrà nel medio e lungo termine, quali saranno gli scenari che devono guidare le scelte. Il pubblico deve avere capacità di ascolto di chi sa quello che succederà tra 3 anni e ipotizza quello che accadrà tra dieci. Un altro asset fondamentale di una Smart City è la comunicazione, una comunicazione coordinata tra i soggetti che influiscono nelle scelte per far conoscere e far essere consapevoli i cittadini: i torinesi sanno che Torino è una città smart. Vanno sviluppati incubatori privati, e non pubblici, nel settore della creatività. È complicato declinare in modo risolutivo quello che viene dall Unione Europea. Una città smart è una città dove c è governance tra le istituzioni, le imprese, le parti sociali ed i cittadini che sono i protagonisti della città. È necessario cambiare nei rapporti politici ed istituzionali; i servizi ai cittadini devono essere ottimizzati e migliorati. CAMBIARE VERSO attraverso una concertazione vera e veloce. Smart City non è un concetto generale, ogni territorio deve avere la sua Smart City e per questo bisogna leggere i segnali che il territorio manda, bisogna capirli e saperli rilevare e misurare. Le risorse disponibili vanno poi incanalate nelle priorità che il territorio segnala. Ai tre precedenti aggettivi aggiungo PIANEGGIANTE perché nonostante questa condizione territoriale abbiamo pochissimi chilometri di piste ciclabili e perché il tema della mobilità dolce e sostenibile è sicuramente un tema Smart. Occorre partire dal concetto di città di Max Weber e dalla sua contrapposizione con lo Stato: per Weber la città è essenzialmente uno spazio economico: in quanto luogo dominante del consumo, della produzione e del commercio; in quanto è in città che si concentrano le funzioni di controllo del sistema economico. Le città sono capaci di intuire le proprie necessità. Ci rivolgiamo alla concertazione ed al potere politico che non ci devono essere in una città essendo proprie dello Stato. Quali sono le caratteristiche di una città? Sicurezza, aeroporti (nel nostro caso trasporti) e scuole. Delle caratteristiche di una città non fa parte la concertazione, non ci serve che gli attori siano consapevoli ma gli viene bene cercare lì, nella città, quello che è economico. Abbiamo soggetti che vogliono fare questa cosa a Terni? sicuramente non i politici perché gli serve un corpo compatto e non formicolante. Se vogliamo la città, quali sono i soggetti e le risorse? sicuramente i nostri immigrati sono interessati ad avere meno sindacati, meno ASL, meno impicci Gli asset sono demografia, trasporti e regole competitive di tutti i tipi. Tutto quello che fa aumentare varietà e competizione va nel senso della Smart City. Noi siamo una città media e ci spetta una riflessione su questo, innanzitutto su quelle che sono le caratteristiche di una città media: popolazione tra 30 e 130 mila abitanti, avere un centro storico ed avere centri studi ed università. A volte noi critichiamo le nostre città per elementi che sono propri delle grandi città e quindi non riferibili alle nostre. Dobbiamo chiederci dove siamo collocati, se questo territorio è così vicino a Roma, cosa può offrire? Quali servizi può dare? Come si individuano le caratteristiche per essere Smart City? La nostra regione è sempre stata una 3

4 regione di campanili, dai campanili abbiamo tratto tanto ma oggi sono un limite; le dimensioni territoriali europee non sono le nostre ed il tema delle macro regioni va sicuramente affrontato e come affrontare questo tema è una delle priorità. C è necessità di massa critica, anche e soprattutto con i territori limitrofi. Le priorità, una volta individuate, vanno sbandierate, promosse, fatte conoscere. Ci deve essere una rifondazione del modo di fare politica. Occorre puntare su un processo di pianificazione, capire le vocazioni e le tradizioni del territorio e tenere conto di una visione d insieme. Non dobbiamo guardare a come funzionano le altre città, ma dobbiamo guardare al nostro territorio, alle nostre ricchezze. È fondamentale l identità perché ci permette di essere forti su quello che abbiamo, non c è necessità del tutto: analizziamo la nostra identità ed il nostro territorio per fare la Smart City. La priorità è la semplicità ed avere il maggior numero di informazioni disponibili ed accessibili; oggi non è più tollerabile non avere informazioni. Il cittadino deve essere parte attiva all interno della Smart City, fruitore e fornitore soprattutto di informazioni. Il cittadino deve essere inteso come un sensore territoriale soprattutto in tema di ambiente e traffico. I dati che i cittadini possono fornire sulla mobilità potrebbero essere utili per un modello di mobilità diversa. Ci sono realtà che fanno e sono in grado di fare e che devono essere ascoltate per una pianificazione corretta della Smart City. Terni-Narni non ha grande senso; aveva un senso industriale perché c è il fiume e potrebbe tornare ad averlo se si pensa all outdoor, alle attività turistico-sportive intorno al fiume. Che la Regione ci dica cosa fare qualcosa significa. La formazione e l educational è il punto dal quale partire soprattutto per dare concretezza al primo aggettivo della Smart City: onesta. Se avessi 12 milioni li darei ai nostri ragazzi per dargli l opportunità di andare nel mondo, di essere onesti e di seguire le proprie passioni e poi, se vogliono, di ritornare. È l investimento più semplice, lo puoi fare subito: soldi a progetti valutati da esperti neutri. Puntiamo sulle fasce più giovani con una processo educativo e di formazione, un processo serio. Siamo una città spenta. Questa Smart City ci piace poco perché non riusciamo a dargli significato. Il significato deve partire dall identità della comunità. Poco conta la dimensione del luogo ma i talenti vanno fatti crescere. Rispetto all aggettivo tollerante, tolleranza vuol dire essere accoglienti e far sì che l accoglienza diventi un fattore di sviluppo; non dobbiamo dimenticare cosà sarà il tema del welfare tra 10/15 anni. Un altro tema importante di non facile soluzione è quello di un territorio aggredito, costruito troppo e male. C è infine il problema della mediocrità, delle piccole rendite di posizione che limitano lo sviluppo. C è una responsabilità politica pubblica, fino ad oggi la politica ha agito non per l interesse della collettività. È necessario riprogettare l università, noi abbiamo speso molto per chiuderla ma una Smart City deve avere corsi universitari e deve puntare sulla ricerca, ma dove c era penso alla chimica non c è stato sviluppo. Dobbiamo essere interlocutori di pari dignità con Perugia e dobbiamo fare quello che interessa al territorio. Le risorse idriche sono il nostro tesoro ed i canoni concessori alle industrie produttrici di energia devono essere rivalutati. Una Smart City deve necessariamente puntare sull energia pulita. 4

5 Perché Terni-Narni? Perché viene dalla storia industriale e di quel collegamento resta ancora una grande capacità di artigianato, di saper fare e vale ancora un senso di riconoscimento. È il paradosso di Giano: vogliamo guardare al futuro ma guardiamo al passato e ci sfugge la realtà. Terni e Narni non vogliono stare insieme, sono realtà diverse ed il progetto creato dall alto ha poco senso. I narnesi non sono troppo convinti Ci sono degli elementi storici, Terni nasce per sinecismo (unificazione di identità politiche, città, precedentemente indipendenti in una città) per scelta politica dall alto. Negli anni 50/60 nel dibattito sul piano regolatore di Ridolfi si pose il problema della città Terni inclusiva di Narni, ma il territorio è una risorsa che il centro politico utilizza. A metà degli anni 90 essere più grandi significava diventare il ventesimo comune italiano ma anche in quella occasione la politica mantenne le sue rendite. Narni Scalo è il germe di quella che poteva essere l unione di Terni e Narni ed il liceo Gandhi è la verifica di quella potenziale unione. C è stato uno stimolo della Regione a generare una massa critica di area vasta Proposte di approfondimento progettuale 1. Senza strategia di comunicazione orientata ad alimentare e sostenere il coinvolgimento delle comunità non esiste strategia smart city 2. Occorre lavorare, soprattutto a livello di comunicazione, sull integrazione tra Terni e Narni 5

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