DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE CREMONESI 4 trimestre 2009
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- Lucrezia Cirillo
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1 DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE CREMONESI 4 trimestre 2009 Imprese nel complesso In Lombardia, nel quarto trimestre del 2009 le anagrafi camerali registrano un saldo positivo di 972 unità. Alla fine di dicembre risultano iscritte imprese delle quali attive. Le cancellazioni, al netto delle cessazioni d ufficio, sono state , a fronte di nuove iscrizioni. Il tasso di crescita che ne consegue è del +0,1% e i tassi di natalità e di mortalità sono rispettivamente dell 1,6 e dello 1,5%. A livello territoriale, solo Varese presenta un tasso di crescita significativamente negativo (-0,8%, con una perdita di 561 imprese) mentre altre sei province non fanno registrare che cali assai contenuti attorno all 1%. Cremona, confermando la sua sostanziale stabilità nel numero di imprese registrate (+29), si trova, con Milano e Monza Brianza, nell area positiva e presenta un tasso di crescita dello 0,1% che coincide con quello complessivo regionale. La piena corrispondenza della provincia col dato lombardo viene registrata anche nei tassi di natalità e di mortalità. Tra le province relativamente più ricche di nuove i- scrizioni si trovano Pavia e Monza Brianza, con un tasso dell 1,7%, seguite da Cremona, Como, Lodi e Milano. Varese è invece la provincia lombarda che a fine 2009 conosce il più alto tasso do mortalità imprenditoriale (2,2%), sempre al netto delle cessazioni d ufficio, seguita da Pavia (1,8%). Al di sotto della media regionale si trovano invece Milano (1,2%), Sondrio e Monza Brianza. Il maggior turnover imprenditoriale, cioè la maggior vivacità demografica in rapporto allo stock di imprese esistenti, la si riscontra a Varese seguita da Pavia; presentano invece una percentuale al di sotto della media Lombarda, Sondrio, Lecco e Milano. Tav. 1 - Natalità e mortalità aziendale - 4 trimestre 2009 Lombardia e province lombarde Provincia Registrate Attive Iscritte Cessate * Saldo * crescita natalità mortalità * Cremona ,1 1,6 1,5 Bergamo ,1 1,5 1,6 Brescia ,1 1,5 1,6 Como ,0 1,6 1,6 Lecco ,2 1,3 1,5 Lodi ,6 1,6 Mantova ,1 1,5 1,6 Milano ,4 1,6 1,2 Monza e Brianza ,3 1,7 1,4 Pavia ,1 1,7 1,8 Sondrio ,2 1,2 1,4 Varese ,8 1,5 2,2 Totale ,1 1,6 1,5 * - Al netto delle cessazioni d'ufficio.
2 All interno della Lombardia, la provincia di Cremona, come già detto, registra una situazione che ripete il trend statico del trimestre precedente. Il saldo positivo di solo 29 imprese è determinato dalle 477 nuove iscrizioni e dalle 448 cessazioni. A fine 2009 risultano registrate imprese, delle quali sono quelle attive, contro le di inizio trimestre. La differenza tra i due stock che non corrisponde al saldo demografico, è spiegabile considerando le cosiddette variazioni. Si tratta cioè di trascrizioni anagrafiche come, ad esempio, trasferimenti di imprese tra province, modifiche della forma giuridica o dell attività esercitata, ecc., che alterano le consistenze, senza tuttavia dare luogo a nuove iscrizioni e/o cancellazioni. Considerando le imprese registrate in provincia di Cremona in base alla loro natura giuridica, nel quarto trimestre 2009 si registra un saldo positivo solo per le società di capitali che crescono di 47 unità pari all 1%, mentre calano le società di persone, che diminuiscono di 12 unità, e le ditte individuali che ne perdono 5. Attualmente, si è quindi ristabilita, dopo l interruzione del trimestre scorso dovuta a fattori contingenti, determinati dalle anomalie che il periodo estivo solitamente presenta, la tendenza costante degli ultimi anni che vede un continuo incremento delle società di capitali a scapito delle altre forme giuridiche principali. Sono naturalmente le ditte individuali, che costituiscono il 62% del totale delle imprese attive, a registrare il maggior ricambio facendo registrare il più alto tasso di mortalità (1,8%) ed uno di natalità (1,7%) secondo solo alle società di capitali. Tav. 2 - Natalità e mortalità aziendale per forma giuridica - 4 trimestre 2009 Forma giuridica Regi- strate Società di capitali ,0 2,0 1,0 Società di persone ,2 0,9 1,1 Imprese individuali ,0 1,7 1,8 Altre forme ,1 1,2 1,4 Totale ,1 1,6 1,5 Riguardo all attività economica esercitata, anche nel presente trimestre, è ragguardevole il numero delle imprese iscritte, ma che non sono ancora classificabili in alcun settore. Queste sono infatti 114, pari al 24% del totale delle nuove iscrizioni. Con il successivo perfezionamento della loro posizione, tali imprese si distribuiranno nei prossimi trimestri nelle varie sezioni di attività, ovviamente senza però costituire più alcuna nuova iscrizione. Pertanto nell analisi della dinamica imprenditoriale per settore economico, occorre tener ben presente questa evidente sottostima delle nuove registrazioni. Non essendo stata registrata in questo trimestre alcuna cessazione d ufficio che altererebbe il significato economico della natimortalità, il saldo riportato è quindi quello risultante dalla differenza tra le iscrizioni e le cessazioni. A partire dal terzo trimestre 2009 è stata adottata, per la classificazione delle attività economiche, la codifica ATECO 2007, condivisa a livello nazionale dai principali organismi istituzionali del mondo statistico, fiscale ed amministrativo ed unica a livello mondiale. Considerando l intero stock presente in archivio, le imprese registrate, ma non ancora classificate in base all attività economica esercitata, ammontano a 735 unità e costituiscono il 2,4% del totale. Analizzando solo i movimenti delle imprese regolarmente classificate, praticamente nessun settore è caratterizzato da un saldo di crescita positivo e significativo come
3 valore assoluto. Leggermente in calo è infatti anche il settore delle costruzioni che negli ultimi tempi è stato quello di gran lunga più dinamico. Tav. 3 - Natalità e mortalità aziendale per sezione di attività economica 4 trimestre 2009 Registrate A Agricoltura, silvicoltura e pesca B Estrazione di minerali da cave e miniere C Attività manifatturiere D Fornitura di energia elettrica, gas, vapore E Fornitura di acqua F Costruzioni G Commercio ingrosso e dettaglio; riparazioni H Trasporto e magazzinaggio I Servizi di alloggio e ristorazione J Informazione e comunicazione K Attività finanziarie e assicurative L Attività immobiliari M Attività professionali, scientifiche e tecniche N Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese P Istruzione Q Sanità e Assistenza sociale R Attività artistiche, sportive, di intrattenimento S Altre attività di servizi NC Imprese non classificate TOTALE Escludendo i settori poco significativi in quanto troppo poco consistenti nel complesso delle aziende registrate, l edilizia presenta comunque il più elevato ricambio aziendale determinato da un tasso di natalità del 1,6% e di mortalità dell 1,8%. Tra i settori che presentano una natalità al di sopra della media provinciale (1,6%) si trovano, come nel trimestre scorso, i pubblici esercizi (servizi di alloggio e ristorazione) e la sezione del noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese, affiancati attualmente anche da due attività del terziario: i servizi dell informazione e della comunicazione e quelli dei servizi finanziari e assicurativi. Ampiamente al di sotto della media sono invece soprattutto l agricoltura, i trasporti e le attività immobiliari. Tav. 4 - Natalità e mortalità aziendale per sezione di attività economica - 4 trimestre 2009 Tassi calcolati sulla consistenza delle imprese registrate a inizio trimestre A Agricoltura, silvicoltura e pesca -0,5 0,4 0,8 C Attività manifatturiere -0,3 1,0 1,2 F Costruzioni -0,2 1,6 1,8 G Commercio ingrosso e dettaglio; riparazioni - 1,4 1,4 H Trasporto e magazzinaggio -0,8 0,5 1,3 I Servizi di alloggio e ristorazione -0,2 1,7 1,8 J Informazione e comunicazione +0,9 1,8 0,9 K Attività finanziarie e assicurative -1,2 1,9 3,1 L Attività immobiliari -0,4 0,7 1,1 M Attività professionali, scientifiche e tecniche -0,8 1,0 1,8 N Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese +0,5 2,1 1,6 S Altre attività di servizi -0,1 1,3 1,4 NC Imprese non classificate +13,5 15,8 2,4 TOTALE +0,1 1,6 1,5
4 La mortalità è invece ben al di sopra della media (1,5%) solo nelle attività finanziarie ed assicurative, mentre per costruzioni, pubblici esercizi e attività professionali la supera solo di pochi centesimi di punto percentuale. Presentano un tasso di cessazione particolarmente basso, l agricoltura e il settore legato all informazione, ma anche le attività immobiliari e quelle manifatturiere. Per cercare di individuare l effettivo significato economico dei movimenti demografici del vari settori, si sono rapportati i valori della natimortalità già presentati, alla loro consistenza sul totale delle imprese iscritte 1. Si è così potuto osservare che, nel presente trimestre come in quello precedente, hanno manifestato una natalità ben più bassa rispetto alla loro effettiva incidenza, i settori tradizionali dell agricoltura e dell industria manifatturiera, insieme alle attività immobiliari. Al contrario, le costruzioni hanno visto una quota delle nuove iscrizioni superare abbondantemente quella del settore rispetto al totale, affiancate dagli esercizi commerciali e dai pubblici esercizi. Dal lato delle cessazioni, si è riscontrata una alta mortalità relativa, soprattutto nelle costruzioni, nei pubblici esercizi e nelle attività finanziarie ed una bassa praticamente solo nell agricoltura che si conferma quindi il settore economico meno dinamico. Imprese artigiane Nel quarto trimestre del 2009 le anagrafi camerali lombarde segnano un ulteriore decremento nel numero di imprese registrate all Albo Artigiani. Le unità in meno contate a fine dicembre rispetto a tre mesi prima, costituiscono lo 0,6% del totale e lo stock di fine periodo consiste di imprese registrate, in larghissima maggioranza attive. Le iscrizioni nel periodo considerato sono state (circa 150 in meno rispetto al trimestre precedente) contro (1.300 in più) cessazioni. Tav. 5 - Natalità e mortalità aziendale nell artigianato - 4 trimestre 2009 Lombardia e province lombarde Provincia Regi- strate Cremona ,6 1,7 2,2 Bergamo ,4 1,2 1,6 Brescia ,5 1,3 1,8 Como ,1 1,5 1,6 Lecco ,9 1,2 2,1 Lodi ,4 1,7 2,2 Mantova ,9 1,5 2,4 Milano ,4 1,7 2,1 Monza e Brianza ,1 1,7 1,6 Pavia ,6 1,6 2,2 Sondrio ,5 1,1 1,6 Varese ,8 1,6 4,4 Totale ,6 1,5 2,1 E quindi evidente che la causa di gran lunga più determinante alla quale ascrivere il calo riscontrato nello stock degli artigiani è da individuare nel consistente aumento (30%) delle cancellazioni che comunque è un fenomeno fisiologico dell ultimo periodo dell anno. 1 Il procedimento operativamente seguito è consistito nel calcolare, per ogni settore economico, la differenza tra la percentuale sul totale delle iscrizioni (o cessazioni) e delle consistenze delle imprese registrate.
5 Il tasso di crescita regionale prosegue quindi la tendenza al calo determinata da un tasso di natalità pressoché costante attorno all 1,5% e uno di mortalità che invece sale al 2,1%. Solo Monza Brianza (+0,1%) presenta un tasso di crescita positivo, ma anche Como (-0,1%), si discosta assai dal -0,6 medio regionale. Si collocano invece al di sotto della media lombarda, Varese (-2,8% che replica il precedente 2,5%), Mantova e Lecco (- 0,9%). Varese presenta anche il tasso di mortalità (4,4%) più alto della regione, seguita da Mantova, mentre sono sotto la media (2,1%), Sondrio, Monza Brianza, Bergamo e Como, tutte all 1,6%. La maggiore natalità relativa si ha invece a Cremona, Lodi, Milano e Monza Brianza con l 1,7% e la più bassa a Sondrio, Bergamo, Lecco e Brescia. A Cremona a fine anno 2009 si contavano imprese artigiane registrate, praticamente tutte attive, risultato delle 173 iscrizioni (202 nei tre mesi precedenti) e delle 231 cessazioni avvenute nell ultimo trimestre, in crescita di oltre il 46%. Lo stock complessivo pertanto si riduce di 58 aziende. Il tasso di crescita che descrive tale situazione risulta pari al -0,6%, con una natalità dell 1,7% ed una mortalità del 2,2%. Considerando la forma giuridica delle imprese artigiane, essendo caratterizzate per lo più dalla piccolissima dimensione, è evidente la grande preponderanza delle ditte individuali e delle società di persone, le quali costituiscono la quasi totalità (97%) delle a- ziende artigiane cremonesi. Nel periodo in esame presentano un tasso di crescita positivo, seppur minimo, solo le società di capitali (+0,7%). Le cooperative ed i consorzi sono sostanzialmente stazionari, mentre le ditte individuali le società di persone subiscono una contrazione che però non arriva al punto percentuale. Da notare i significativi tassi di natalità e di mortalità attorno al 2,5%, rispettivamente delle società di capitali e delle ditte individuali che confermano tendenze divergenti ormai consolidate. Tav. 6 - Natalità e mortalità aziendale nell artigianato per forma giuridica - 4 trimestre 2009 Forma Regi- giuridica strate Società di capitali ,7 2,4 1,7 Società di persone ,7 0,6 1,3 Imprese individuali ,6 1,9 2,5 Cooperative ,0 20,0 - Consorzi Totale ,6 1,7 2,2 Nell artigianato è del tutto ininfluente il fenomeno delle imprese non classificate per attività economica esercitata e quasi il 70% del totale è costituito da imprese attive nelle attività manifatturiere e nelle costruzioni. Nel periodo in esame quest ultima sezione d attività, come risulta dalla tavola seguente che riporta solo le attività più numerose dell artigianato cremonese, è quella caratterizzata dal più alto numero di cancellazioni (37) responsabili del 64% delle cessazioni totali. Sempre ricordando che il quarto trimestre dell anno è quello tradizionalmente contraddistinto dalla più ampia mortalità aziendale e che si è in presenza di valori assoluti tutto sommato contenuti, si osserva comunque che sono in calo soprattutto i settori tradizionali dell artigianato cremonese. Cioè, insieme al settore edile, si assottigliano le consisten-
6 ze dei trasporti, del manifatturiero e del commercio. Viceversa aumentano, seppur di poco, le altre attività dei servizi, tra i quali quelli alle persone sono le più rappresentate. Tav. 7 - Natalità e mortalità nell artigianato per sezione di attività - 4 trimestre 2009 Registrate A Agricoltura, silvicoltura e pesca C Attività manifatturiere F Costruzioni G Commercio ingrosso e dettaglio; riparazioni H Trasporto e magazzinaggio I Servizi di alloggio e ristorazione M Attività professionali, scientifiche e tecniche N Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese S Altre attività di servizi TOTALE In particolare, i tassi di crescita più elevati sono infatti quelli del terziario: +1,4% i servizi alle imprese, +0,6% le attività professionali e +0,2% i servizi alle persone. Gli altri settori sono tutti invece in decremento e, in termini relativi, è l artigianato agricolo a perdere più imprese, con un tasso di mortalità del 4,2% non mitigato da alcuna nuova iscrizione. Con un tasso di crescita negativo tra l 1,3 l 1,4% si trovano anche il commercio ed i trasporti dove, a determinare il calo numerico, sono soprattutto la scarsità delle nascite, in quanto la loro mortalità relativa è al di sotto della media complessiva. Trattandosi comunque generalmente di variazioni di valore assoluto molto basso, è difficile cogliere da questi dati, precise indicazioni congiunturali di carattere economico, ma è tuttavia evidente come il maggior turnover imprenditoriale si riscontri nelle costruzioni, nei pubblici esercizi e nei servizi alle imprese, con movimenti demografici ben superiori a quelli delle altre principali attività artigianali. Tav. 8 Tassi di natalità e mortalità nell artigianato per sezione d attività - 4 trimestre 2009 crescita natalità mortalità A Agricoltura, silvicoltura e pesca -4,2-4,2 C Attività manifatturiere -0,3 1,4 1,7 F Costruzioni -0,8 2,1 2,8 G Commercio ingrosso e dettaglio; riparazioni -1,3 0,4 1,8 H Trasporto e magazzinaggio -1,4 0,4 1,9 I Servizi di alloggio e ristorazione - 3,2 3,2 M Attività professionali, scientifiche e tecniche +0,6 1,9 1,3 N Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese +1,4 3,6 2,3 S Altre attività di servizi +0,2 1,5 1,3 TOTALE -0,6 1,7 2,2
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