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1 IL PARADIGMA TEORICO PROF. NICOLA PAPARELLA

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3 1 In questa lezione approfondiremo il paradigma teorico, ossia la caratteristica essenziale, il nodo fondamentale, la parte teorica di impianto di tutta la disciplina che chiamiamo Educazione degli adulti. Torniamo ad interrogarci sulla specificità del compito. La condizione dell uomo nell età contemporanea è la ragione principale, ma non l unica, che spiega e motiva una serie di iniziative educative destinate all adulto. La complessità, il mutamento, i dinamismi del vivere sociale richiedono che la persona continuamente venga sollecitata da processi educativi, da processi che hanno a che fare con l istruzione, con la formazione, ecc. Proprio per questo, l Educazione degli adulti non può essere considerata soltanto un operazione di rattrappage. Non si tratta soltanto di formazione professionale, ma di attività, formali e informali, orientate all identità della persona. Sotto questo aspetto è utile ricordare che Erikson, ad esempio, ma anche altri Autori, hanno chiaramente detto che ci sono una serie di compiti di sviluppo anche per l adulto. Cos è il compito di sviluppo? Il compito di sviluppo è ciò per il quale siamo chiamati a muoverci, ad agire, ad intervenire per realizzare certi obiettivi che sono tipici dell età, della stagione, della condizione. Pensavamo che questi compiti di sviluppo fossero assegnabili soltanto al bambino, al ragazzo, all adolescente; Erikson ci dice invece che anche l adulto ha dei compiti. Quali compiti? - Intimità/isolamento: cioè la capacità di definire una condizione di intimità proviamo a fare qualche esempio: ci sono delle persone che sono talmente decentrate, sempre pronte verso gli altri, che ignorano se stesse, non sono capaci di un momento di intimità con se stesse; sembra di primo acchito che queste persone siano molto generose, sembrano dei filantropi in realtà non è così perché si può donare soltanto quello che si ha, se non si ha capitale umano, che cosa si può donare? Abbiamo bisogno, ogni tanto, di rimanere soli con noi stessi, di poterci interrogare, di poterci confrontare, di poter capire cosa vogliamo, di chiederci qual è il nostro progetto di vita, che cosa sappiamo, che cosa vogliamo fare altrimenti siamo come delle canne esposte al vento, soggette a piegarci in qualsiasi direzione. Costruire l intimità, capire che essa è tutt uno con il dialogo e non è isolamento: questo è un compito di sviluppo. 3 di 6

4 - Generatività/stagnazione: l adulto sperimenta la generatività biologica mettendo al mondo dei figli, ma non è soltanto questo; si deve essere fecondi dal punto di vista sociale, dal punto di vista affettivo, dal punto di vista della realizzazione di sé, perché, in caso contrario, la nostra vita sarebbe una stagnazione, il nostro capitale si riduce, non produce, non genera esiti positivi. Sono compiti di sviluppo importanti per i quali il discorso educativo acquista rilievo e significato. Così Erikson, ma non soltanto, inizia a parlare di identità al plurale, di identità plurime: come già detto ciascuno di noi può riconoscersi come genitore, come marito, come docente, come vicino di casa, come cittadino, come tifoso di una squadra di calcio, ecc. È naturale che ci siano diverse identità, però si tratta di capire come si passa dall una all altra, e come al di sotto delle plurime identità si vada a dare consistenza al fondamento generale di queste identità, quello che mi caratterizza come persona. Poi c è il problema delle identità disperse, ossia delle identità che si sono affievolite, smarrite, perdute, non perché si è smesso di vivere in certi contesti, ma perché si è smesso di riconoscersi come identità significativa. Identità disperse significa presenze inutili. Tutto questo fa parte dello specifico compito dell Educazione degli adulti. Il discorso pedagogico relativo all Educazione degli adulti fa riferimento ad alcuni aspetti formali e ad alcuni aspetti non formali. Aspetti formali: La natura degli interventi: la pedagogia ci dice che tipo di interventi andare a proporre; La didattica degli interventi: vedremo, nelle lezioni successive, alcuni suggerimenti; Le condizioni dell intervento; I parametri istituzionali: l Educazione degli adulti deve fare i conti con le leggi, con i regolamenti, ecc. La comunicazione: il come calibrare gli assetti comunicativi, il come parlare con gli adulti; Aspetti non formali: 4 di 6

5 Gli assetti comunicativi. Tracciamo una differenza tra comunicazione, vista sopra, e assetti comunicativi. La comunicazione è ciò che io intendo deliberatamente comunicare. Gli assetti comunicativi fanno invece riferimento al come e al dove si può comunicare con gli adulti. L organizzazione della società: la società democratica, non democratica, tutti i nodi politici, i rapporti tra i partiti, all interno delle associazioni. I tempi e i luoghi della vita: come organizziamo la vita? Tempi e luoghi parlano, contengono messaggi. Il discorso pedagogico ci porta ad alcuni nodi problematici. Dobbiamo capire che ci sono da affrontare una serie di capacità, di attitudini, di disponibilità. Capacità, attitudini disponibilità a: Tollerare e gestire il cambiamento: rimandiamo a quanto già detto. Cogliere la regolarità nel dato esistenziale: intorno a noi sembra esserci disordine, ma sotto a questo disordine non può non esserci una regola da scoprire. Saper elaborare comportamenti progettati, intenzionali, finalizzati: non possiamo vivere sempre senza un progetto, senza una scelta, senza una decisione, i nostri comportamenti debbono avere dei fini. Cogliere messaggi educativi o formativi da una pluralità di agenzie: dobbiamo vedere che intorno a noi ci sono delle iniziative che forse possono esserci utili. Fruire produttivamente di saperi plurimi: non sono sufficienti le conoscenze relative ad una singola area disciplinare o professionale, si ha bisogno di capacità, organizzative, relazionali, ecc. Valorizzare contesti, processi, risorse, eventi. L Educazione degli adulti si esercita in tutti questi campi. A favore degli adulti sono pure opportuni e, a volte, necessari interventi che si caratterizzino come prolungamento, sostituzione, integrazione della educazione iniziale, scolastica, accademica, professionale. Questo non è il fine principale, ma non dimentichiamo che esiste anche questo. 5 di 6

6 Gli adulti qualche volta hanno bisogno di nuove opportunità formative anche di tipo professionale. Hanno bisogno anche di affacciarsi a piani di emancipazione socio-culturale. Non è vero che non esistono oggi, nella nostra società, opportunità, nonostante la crisi; i musei, i teatri, i centri di animazione sociale, l associazionismo: queste debbono apparire agli adulti come opportunità di crescita. Tutti questi sono compiti dell Educazione degli adulti intenzionale, perché come abbiamo visto, al di là dei nodi e dei compiti che si possono assumere, l intervento educativo quando è intenzionale, è centrato sulla persona, sull adulto. La cosa potrebbe sembrare banale ma se andiamo a vedere alcuni interventi ci accorgiamo che sono centrati sulla situazione; ad esempio, c è una fabbrica che è in crisi, bisogna in qualche modo riciclare gli operai, allora si fa un corso di formazione. In questo caso l intervento non è fatto secondo i canoni dell Educazione degli adulti, perché si sta mettendo al centro dell attenzione il conflitto che è nella situazione. L intervento di Educazione degli adulti è centrato sulla persona ed è diretto alla situazione; qualche volta purtroppo accade il contrario. Noi ci dobbiamo far carico del contesto socio-ambientale, della storia personale, della vicenda del gruppo di riferimento, ma tutto questo deve essere visto e traguardato attraverso la persona. Molti interventi di Educazione degli adulti debbono poter trovare il modo di ricomporre in unità, in disegno unitario la molteplicità della condizione e questo disegno unitario viene dato, impostato, suggerito dalla persona, per cui l intervento è centrato sulla persona dell adulto. 6 di 6

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