Lezione 1 Introduzione
|
|
- Flavio Tortora
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 1 Facoltà di Ingegneria di Messina Corso di Scienza delle Costruzioni 1 Lezione 1 Introduzione Prof. Ing.. Giuseppe Ricciardi A.A
2 2 La Scienza delle Costruzioni La Scienza delle Costruzioni (SdC) rappresenta la disciplina fondamentale di molti corsi di universitari di Ingegneria (Civile, Industriale, Meccanica, Navale, Aeronautica, ecc.) Gli scopi dello studio della SdC e le sue applicazioni sono molteplici e costituiscono la base per lo sviluppo di altre discipline che approfondiscono i contenuti sviluppati in essa; nasce circa quattro secoli fa e si sviluppa con il contributo di illustri scienziati La SdC fornisce gli strumenti fondamentali per il dimensionamento di una qualunque costruzione dell uomo, sia essa un opera dell edilizia civile, sia essa rappresentata da un componente meccanico di un impianto industriale, o un aereo, o una nave Essa si interessa essenzialmente della meccanica e della resistenza dei materiali, della meccanica delle strutture e fornisce gli strumenti di analisi per modellare una qualunque costruzione, sia dal punto di vista del materiale, degli elementi resistenti, delle forze agenti su di essa, per garantirne la stabilità e la funzionalità, per verificarne il comportamento alle azioni esterne e per stimarne l affidabilità e la sicurezza
3 3 La Scienza delle Costruzioni La Scienza delle Costruzioni è la disciplina di base dell'ingegneria strutturale. Essa si colloca a valle di quasi tutti gli insegnamenti fondamentali comuni a tutti i corsi di laurea dell'ingegneria e può esser vista come lo sviluppo, in senso ingegneristico, della meccanica razionale. Infatti la Scienza delle Costruzioni prende le mosse dalla meccanica del continuo con i capitoli riguardanti lo studio della deformazione, dello stato di tensione, dell'equilibrio elastico, ecc. Inoltre riprende, per evidenziarne gli aspetti maggiormente applicativi, alcuni classici argomenti della meccanica razionale quali la statica e la geometria delle masse. Requisito importante, per seguire con profitto queste lezioni, è una buona conoscenza dei contenuti dei corsi di Analisi Matematica I e II, di Geometria, di Fisica I, nonché del corso di Meccanica Razionale.
4 4 La Scienza delle Costruzioni Lo scopo principale del corso è quello di fornire, con riferimento agli organi resistenti delle costruzioni e delle macchine, gli strumenti per valutare: 1. La sicurezza 2. La funzionalità 1. Verificare la sicurezza significa controllare che gli organi resistenti di una costruzione siano in grado di sopportare, per tutta la durata della loro vita, i carichi che su di essi graveranno, senza che si verifichino eventi traumatici quali possono essere il crollo totale o parziale. Per far ciò occorre conoscere lo stato di cimento del materiale con cui è realizzato l'organo resistente e confrontarlo con la resistenza dello stesso materiale 2. Verificare la funzionalità significa controllare che la risposta degli organi resistenti ai carichi sia compatibile con un corretto esercizio. Questa verifica si esaurisce controllando che la deformazione dell'organo resistente sia compatibile con le funzioni che esso è chiamato a svolgere durante l'esercizio.
5 5 Gli argomenti della Scienza del Costruire 1. Il comportamento dei materiali 2. Il comportamento strutturale 3. Le tecniche costruttive MODELLAZIONE 1. La modellazione della struttura (per forma, per comportamento, ecc.) 2. La modellazione dei vincoli (collegamento al suolo, tipologia) 3. La modellazione delle azioni (meccaniche, termiche, distorcenti, statiche, dinamiche) 4. La modellazione del materiale (comportamenti caratteristici semplificati) VOLTA IN MURATURA Cupola di S. Pietro (Michelangelo) - Roma STRUTTURA INTELAIATA IN ACCIAIO-CALCESTRUZZO Petronas Twin Towers Kuala Lumpur
6 6 La modellazione strutturale La Scienza delle Costruzioni assume in generale modelli teorici nei quali non si tiene conto del fatto che la materia è, a scala microscopica, discontinua, ma si ipotizza invece che essa sia continua. Questa impostazione costituisce la meccanica dei continui (o del continuo). La meccanica dei continui, anche se non rispecchia la realtà fisica, è però molto vantaggiosa matematicamente e fornisce risultati perfettamente accettabili per le costruzioni. Poiché i corpi reali sono tridimensionali la meccanica dei continui dovrebbe studiare modelli teorici geometricamente tridimensionali. Lo sviluppo di tale via costituisce la meccanica dei solidi, esauriente ma spesso complessa.
7 7 La modellazione strutturale Esistono però corpi in cui una dimensione prevale sulle altre, oppure due dimensioni prevalgono sulla terza. E allora utile una schematizzazione in cui il corpo è rappresentato con una linea (l asse geometrico) od una superficie (la superficie media). Questa trattazione viene denominata meccanica delle strutture, monodimensionali ( funi, travi, travature, ) o bidimensionali ( lastre, membrane, ). La meccanica delle strutture fornisce come risultato le caratteristiche di sollecitazione (momento, taglio, sforzo normale ) e le caratteristiche di deformazione (dilatazione, curvatura, scorrimento ), che sono quantità risultanti, o medie, rispetto alla sezione (nelle strutture monodimensionali) o rispetto allo spessore (nelle strutture bi-dimensionali).
8 8 La modellazione strutturale Strutture mono-dimensionali una dimensione prevalente sulle altre; schematizzate con la linea media - travi (sistemi intelaiati, ponti a travata, ponti a graticcio) - aste (travature reticolari, strutture tensintegrate) - funi (ponti ad arco, ponti sospesi e strallati, strutture tensintegrate, tensostrutture )
9 9 La modellazione strutturale Strutture mono-dimensionali una dimensione prevalente sulle altre; schematizzate con la linea media - travi (sistemi intelaiati, ponti a travata, ponti a graticcio) - aste (travature reticolari, strutture tensintegrate) - funi (ponti ad arco, ponti sospesi e strallati, strutture tensintegrate, tensostrutture )
10 10 La modellazione strutturale Strutture mono-dimensionali una dimensione prevalente sulle altre; schematizzate con la linea media - travi (sistemi intelaiati, ponti a travata, ponti a graticcio) - aste (travature reticolari, strutture tensintegrate) - funi (ponti ad arco, ponti sospesi e strallati, strutture tensintegrate, tensostrutture )
11 11 La modellazione strutturale Strutture bi-dimensionali due dimensioni prevalenti sulla terza (spessore); schematizzate con la superficie media - piastre, lastre - gusci - membrane
12 12 La modellazione strutturale Strutture bi-dimensionali
13 13 La modellazione strutturale Strutture bi-dimensionali
14 14 La modellazione strutturale Strutture tri-dimensionali tutte e tre le dimensioni significative; schematizzate con modelli agli elementi finiti - elementi tozzi (travi, piastre e lastre spesse, - ammassi di terreno, rocciosi
15 15 La modellazione strutturale Strutture tri-dimensionali tutte e tre le dimensioni significative; schematizzate con modelli agli elementi finiti - elementi tozzi (travi, piastre e lastre spesse) - ammassi di terreno, rocciosi
16 16 La modellazione strutturale Strutture tri-dimensionali tutte e tre le dimensioni significative; schematizzate con modelli agli elementi finiti - elementi tozzi (travi, piastre e lastre spesse) - ammassi di terreno, rocciosi
17 17 La modellazione strutturale Strutture tri-dimensionali tutte e tre le dimensioni significative; schematizzate con modelli agli elementi finiti - elementi tozzi (travi, piastre e lastre spesse, - ammassi di terreno, rocciosi
18 18 La modellazione dei vincoli
19 19 La modellazione dei vincoli
20 20 La modellazione dei vincoli
21 21 La modellazione dei vincoli
22 22 La modellazione dei vincoli
23 23 La modellazione delle azioni Azioni statiche - meccaniche (forze di volume, forze superficiali) - distorcenti (variazioni termiche, cedimenti) Azioni dinamiche S pds - sisma - vento V ds - mare - carichi mobili S v u dv fdv
24 24 La modellazione del materiale Esperimento ideale di una barra in trazione l 0 lunghezza iniziale l lunghezza corrente d 0 diametro iniziale d diametro corrente A 0 area iniziale A area corrente F Forza applicata Variazione di l l l 0 d d d0 lunghezza Variazione di diametro
25 25 Prova uniassiale Tensione normale F A 0 2 ( N / mm ) Forza per unità di area (iniziale) Deformazioni dirette l l l l l Deformazione longitudinale t d d d d d Deformazione trasversale
26 26 Diagrammi sforzo-deformazione Diagrammi sforzo-deformazione per materiali duttili Oltre il limite elastico si ha snervamento e solo dopo un notevole incremento di deformazione (a tensione pressoché costante) si ha la rottura
27 27 Diagrammi sforzo-deformazione Diagrammi sforzo-deformazione per materiali fragili Al limite elastico si ha pressoché immediatamente la rottura (senza che si esibisca una fase plastica)
28 28 Diagrammi sforzo-deformazione Contrazione trasversale Coefficiente di Poisson t Fenomeno della strizione
29 29 Legame elastico lineare Legge di Hooke La maggior parte delle strutture sono progettate in modo che, almeno in condizioni di esercizio, subiscano piccole deformazioni e che tali deformazioni si annullino quando vengono rimossi i carichi Risulta utile descrivere solo il ramo iniziale del diagramma, ove il comportamento del materiale è reversibile (elastico) e lo sforzo è direttamente proporzionale alla deformazione E E modulo di elasticità longitudinale o modulo di Young 2 ( N / mm )
30 30 Reazioni vincolari e sollecitazioni
31 31 Sforzi interni e verifiche y z x N y z x M T x M t M t y z
32 32 Calcolo degli spostamenti q A B u r B r B u Sistema effettivo C A z x Sistema effettivo B M B w B B F 1 q z M EI A r Sistema ausiliario C A z x Sistema ausiliario B
33 33 L ottimizzazione strutturale I solidi di ugual resistenza: LA MENSOLA Momento flettente M(A) > M(C) > M(B) Fibre compresse Fibre tese La trave prismatica non realizza il miglior utilizzo del materiale: la forza concentrata all estremità le sezioni prossime all incastro sono più sollecitate di quelle più lontane dall incastro stesso; quindi alla rottura quando la sezione all incastro è al massimo della sua capacità di resistenza le sezioni intermedie conserverebbero ancora qualche risorsa Ottimizzazione di forma Lo scopo è quello di togliere materiale superfluo al prisma fino ad ottenere un solido di forma tale che tutte le sue sezioni siano ugualmente resistenti
34 34 L ottimizzazione strutturale I solidi di ugual resistenza: LA MENSOLA La condizione di eguale resistenza si verifica con la curva parabolica FNB imponendo la condizione di equilibrio limite in ogni sezione di ascissa z e di altezza h(z) La condizione che deve essere soddisfatta per sfruttare al massimo il materiale è : momento esterno per ogni valore di z uguale al momento limite, e costante al variare di z M H ( z) lim Pz 6Pz B lim cost 2 BH lim Pz 6 Equazione di una parabola
35 35 L ottimizzazione strutturale I solidi di ugual resistenza: IL PILASTRO La condizione che deve essere soddisfatta affinché ogni sezione raggiunga la tensione limite è: P A 0 cost A = sezione trasversale γ = peso specifico P = carico applicato N( z) A( z) P Q( z) A P 0 A ( z) A( z) C z Q( z) A( ) d P A ( z ) P A ( ) d z 0 A 0 0 A P 0 A( z) A(0)exp z Legge esponenziale
36 36 Rischi di una cattiva progettazione
37 37 Rischi di una cattiva progettazione Sultan Mizan Stadium (Malesia)
38 38 Rischi di una cattiva progettazione The Millennium Bridge (Londra) Sir Norman Foster
39 39 Rischi di una cattiva progettazione
40 40 Rischi di una cattiva progettazione TUNED MASS DAMPERS VISCOUS DAMPERS
41 41 Rischi di una cattiva progettazione
42 42 Il futuro della SdC L analisi strutturale, con i modelli teorici e sperimentali attualmente disponibili, unitamente alle grandi potenzialità offerte dal calcolo automatico, consente la ideazione e realizzazione di costruzioni secondo sempre nuove concezioni architettoniche e funzionali. Le possibilità di cui oggi disponiamo, di indagare qualitativamente e quantitativamente il giuoco statico di una qualsiasi disposizione strutturale (quando sia insufficiente l indagine teorico-matematica, resta sempre aperta quella sperimentale su modelli), e l efficienza dei nuovi materiali costruttivi, ci hanno dato una quasi completa libertà d invenzione di nuovi schemi costruttivi che hanno praticamente annullato tutti i precedenti Pier Luigi Nervi
Dimensionamento delle strutture
Dimensionamento delle strutture Prof. Fabio Fossati Department of Mechanics Politecnico di Milano Lo stato di tensione o di sforzo Allo scopo di caratterizzare in maniera puntuale la distribuzione delle
DettagliTEST DI VALIDAZIONE DEL SOFTWARE VEM NL
1 2 TEST DI VALIDAZIONE DEL SOFTWARE VEM NL Confronto dei risultati tra il software VEM NL el il metodo SAM proposto dall Unità di Ricerca dell Università di Pavia. Stacec s.r.l. Software e servizi per
DettagliRESISTENZA DEI MATERIALI TEST
RESISTENZA DEI MATERIALI TEST 1. Nello studio della resistenza dei materiali, i corpi: a) sono tali per cui esiste sempre una proporzionalità diretta tra sollecitazione e deformazione b) sono considerati
DettagliTECNICA DELLE COSTRUZIONI: PROGETTO DI STRUTTURE LE FONDAZIONI
LE FONDAZIONI Generalità sulle fondazioni Fondazioni dirette Plinti isolati Trave rovescia Esecutivi di strutture di fondazione Generalità Le opere di fondazione hanno il compito di trasferire le sollecitazioni
DettagliCORSO DI RECUPERO E CONSERVAZIONE DEGLI EDIFICI A.A. 2010-2011. Strutture murarie. Analisi con il metodo degli elementi finiti
CORSO DI RECUPERO E CONSERVAZIONE DEGLI EDIFICI A.A. 2010-2011 Strutture murarie Analisi con il metodo degli elementi finiti ANALISI DELLE STRUTTURE MURARIE CON IL METODO DEGLI ELEMENTI FINITI (1) Il metodo
Dettagli--- durezza --- trazione -- resilienza
Proprietà meccaniche Necessità di conoscere il comportamento meccanico di un certo componente di una certa forma in una certa applicazione prove di laboratorio analisi del comportamento del componente
DettagliPer prima cosa si determinano le caratteristiche geometriche e meccaniche della sezione del profilo, nel nostro caso sono le seguenti;
!""##"!$%&'((""!" )**&)+,)-./0)*$1110,)-./0)*!""##"!$%&'((""!" *&)23+-0-$4--56%--0.),0-,-%323 -&3%/ La presente relazione ha lo scopo di illustrare il meccanismo di calcolo che sta alla base del dimensionamento
DettagliSETTI O PARETI IN C.A.
SETTI O PARETI IN C.A. Parete Pareti accoppiate SETTI O PARETI IN C.A. Na 20% Fh i i h i Na/M tot >=0.2 SETTI O PARETI IN C.A. IL FATTORE DI STRUTTURA VERIFICHE SETTI O PARETI IN C.A. SOLLECITAZIONI -FLESSIONE
DettagliModelli di dimensionamento
Introduzione alla Norma SIA 266 Modelli di dimensionamento Franco Prada Studio d ing. Giani e Prada Lugano Testo di: Joseph Schwartz HTA Luzern Documentazione a pagina 19 Norma SIA 266 - Costruzioni di
DettagliPROGRAMMA DETTAGLIATO CORSO INTEGRATO DI TECNICA DELLE COSTRUZIONI: COSTRUZIONI IN CEMENTO ARMATO E ACCIAIO
PROGRAMMA DETTAGLIATO CORSO INTEGRATO DI TECNICA DELLE COSTRUZIONI: COSTRUZIONI IN CEMENTO ARMATO E ACCIAIO 1 LEZIONE COSTRUZIONI IN CEMENTO ARMATO ARGOMENTI 1. Introduzione Presentazione del corso 2.
DettagliDIMENSIONAMENTO DEL MARTINETTO PER RICIRCOLO DI SFERE
DIMENSIONAMENTO DEL MARTINETTO PER RICIRCOLO DI SFERE Per un corretto dimensionamento del martinetto a ricircolo di sfere è necessario operare come segue: definizione dei dati del dell applicazione (A)
Dettagli26 GIUGNO 2012 AULA MAGNA DELLA SCUOLA EDILE CPIPE - VIA BASILICATA, 10/12 LOCALITÀ CAMIN PADOVA
26 GIUGNO 2012 AULA MAGNA DELLA SCUOLA EDILE CPIPE - VIA BASILICATA, 10/12 LOCALITÀ CAMIN PADOVA 26 GIUGNO 2012 Intervento ing. Donato Chiffi Progettazione costruttiva dei dispositivi di ancoraggio e verifica
DettagliCalcolo di edificio con struttura prefabbricata situato in zona sismica di I categoria.
Politecnico di Torino Calcolo di edificio con struttura prefabbricata situato in zona sismica di I categoria. III parte Pag. 1 Le componenti dell azione sismica devono essere considerate come agenti simultaneamente,
DettagliIl calcolo delle sopraelevazioni in muratura in funzione del livello di conoscenza
MICHELE VINCI Il calcolo delle sopraelevazioni in muratura in funzione del livello di conoscenza Collana Calcolo di edifici in muratura (www.edificiinmuratura.it) Articolo 2 Ottobre 2013 Bibliografia:
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI FACOLTA DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE PROVE SPERIMENTALI SU PIGNATTE IN PSE RELAZIONE
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI FACOLTA DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE PROVE SPERIMENTALI SU PIGNATTE IN PSE RELAZIONE Il Responsabile Scientifico Dott. Ing. Fausto Mistretta Il
DettagliPORTANZA DELLE FONDAZIONI
1 N.T.C. 2008, Capitolo 6.4 - OPERE DI FONDAZIONE Nelle verifiche di sicurezza devono essere presi in considerazione tutti i meccanismi di stato limite ultimo, sia a breve sia a lungo termine. Gli stati
DettagliBassa massa volumica (peso)= basse forze inerziali sismiche (peso del legno= 450 Kg/m³ 30-40 kg/m² ;
BUON COMPORTAMENTO IN ZONA SISMICA Il legno come materiale e le strutture in legno in generale sono naturalmente dotate di alcune caratteristiche intrinseche che ne rendono non solo adatto ma consigliabile
DettagliAssociazione ISI Ingegneria Sismica Italiana
Associazione ISI Ingegneria Sismica Italiana Strada Statale Valsesia, 20-13035 Lenta (VC), Tel. (+39) 331 2696084 segreteria@ingegneriasismicaitaliana.it www.ingegneriasismicaitaliana.it Connessioni dissipative
DettagliProprietà elastiche dei corpi
Proprietà elastiche dei corpi I corpi solidi di norma hanno una forma ed un volume non facilmente modificabili, da qui deriva la nozioni di corpo rigido come corpo ideale non deformabile. In realtà tutti
DettagliAnalisi e consolidamento di colonne e pilastri in muratura
CORSO DI RECUPERO E CONSERVAZIONE DEGLI EDIFICI A.A. 2010-2011 Analisi e consolidamento di colonne e pilastri in muratura Resistenza a compressione (1) I materiali lapidei naturali ed artificiali raggiungono
DettagliHorae. Horae Software per la Progettazione Architettonica e Strutturale
1 IL MATERIALE X-LAM Nel programma CDSWin il materiale X-LAM pu ò essere utilizzato solo come elemento parete verticale. Quindi, dal punto di vista strutturale, il suo comportamento è prevalentemente a
DettagliCarichi unitari. Dimensionamento delle sezioni e verifica di massima. Dimensionamento travi a spessore. Altri carichi unitari. Esempio.
Carichi unitari delle sezioni e verifica di massima Una volta definito lo spessore, si possono calcolare i carichi unitari (k/m ) Solaio del piano tipo Solaio di copertura Solaio torrino scala Sbalzo piano
DettagliPROVE DI CARICO MEDIANTE CONTENITORI E SERBATOI AD ACQUA
PROVE DI CARICO PREMESSA La presente sezione illustra lo svolgimento delle seguenti prove: prove di carico mediante contenitori e serbatoi ad acqua prove di carico mediante martinetti idraulici prove di
DettagliProgettazione funzionale di sistemi meccanici e meccatronici.
Progettazione funzionale di sistemi meccanici e meccatronici. Progetto d anno: Laser 2dof A.A. 2010/2011 Progettazione Funzionale di Sistemi Meccanici e Meccatronici Taglio laser a due gradi di libertà
DettagliFORMULE UTILIZZATE NEI CALCOLI
OGGETTO LAVORI Committente: FORMULE UTILIZZATE NEI CALCOLI Il Progettista Strutturale VERIFICA DELLE RIGIDEZZE. La rigidezza iniziale (K in ) si calcola con la formula: K = GAEl 2 h 3 G1,2hEl 2 dove: E,G
DettagliSTRUTTURE MISTE ACCIAIO-CLS Lezione 2
STRUTTURE MISTE ACCIAIO-CLS Lezione 2 I SISTEMI DI CONNESSIONE Tipologie di connettori Calcolo della sollecitazione nei connettori Connettori a totale ripristino di resistenza Connettori a parziale ripristino
Dettagliriabilitazione delle strutture
riabilitazione delle strutture Corso di laurea Magistrale in Ingegneria Civile per la Protezione dai Rischi Naturali Orientamento: Strutture e Rischio Sismico Crediti formativi: CFU 6 Docente: Gianmarco
DettagliAnalisi di pareti murarie ai macroelementi
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II FACOLTA DI INGEGNERIA CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA EDILE (CLASSE DELLE LAUREE IN SCIENZE DELL ARCHITETTURA E DELL INGEGNERIA EDILE N. 4 ) DIPARTIMENTO DI INGEGNERAI
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA TOR VERGATA
Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Civile Solaio Dott. Ing. Simone Beccarini Email: sbeccarini@hotmail.it INDICE: Il solaio: generalità Tipologie di solai Il solaio latero-cementizio:
Dettagliwww.lavoripubblici.it
Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ****** Istruzioni per l applicazione delle Norme tecniche per le costruzioni di cui al D.M. 14 gennaio 2008 16 INTRODUZIONE Il Decreto Ministeriale 14 gennaio 2008,
DettagliSTRUTTURE IN CEMENTO ARMATO - V
Sussidi didattici per il corso di COSTRUZIONI EDILI Prof. Ing. Francesco Zanghì STRUTTURE IN CEMENTO ARMATO - V AGGIORNAMENTO 22/09/2012 DOMINIO DI RESISTENZA Prendiamo in considerazione la trave rettangolare
DettagliARGOMENTI DI TECNICA DELLE COSTRUZIONI INDICE
Giuseppe Stagnitto Erica Barzoni ARGOMENTI DI TECNICA DELLE COSTRUZIONI Applicazioni ed approfondimenti del Corso di FONDAMENTI DI TECNICA DELLE COSTRUZIONI Appunti a cura degli studenti INDICE I - RICHIAMI
DettagliParte I: Basi del progetto
XV XVII Introduzione Prefazione Parte I: Basi del progetto 3 CAP. 1 - LA CONCEZIONE STRUTTURALE 3 1.1 Carattere di una costruzione 5 1.2 La forma tecnica della costruzione in calcestruzzo armato 11 1.3
DettagliRELAZIONE RISPOSTA A DOMANDA N. 2. Generalità. Fondazioni. Caratteristiche del terreno
RISPOSTA A DOMANDA N. 2 RELAZIONE Generalità La presente relazione illustra gli aspetti geotecnici e delle fondazioni relativi alle strutture delle seguenti opere: EDIFICIO SERVIZI BUNKER PROTEXIMETRICO
DettagliDissesti statici nel consolidamento delle opere d'arte danneggiate. Giorgio Monti Università La Sapienza di Roma
Dissesti statici nel consolidamento delle opere d'arte danneggiate Giorgio Monti Università La Sapienza di Roma 1 Contenuti Metodologia di progettazione Valutazione della resistenza attuale (Capacità)
DettagliANALISI STRUTTURALE DELLA TRAVE PORTA-PARANCO IN ACCIAIO (sala C LNGS - INFN)
ANALISI STRUTTURALE DELLA TRAE PORTA-PARANCO IN ACCIAIO (sala C LNGS - INFN) SALA C SALA A SALA B Ing. FRANCESCO POTENZA Ing. UBERTO DI SABATINO 1 1. PREESSA La presente relazione illustra i risultati
DettagliLEZIONE 7. PROGETTO DI STRUTTURE IN LEGNO Parte II. Criteri di verifica. Corso di TECNICA DELLE COSTRUZIONI Chiara CALDERINI A.A.
Corso i TECNICA DELLE COSTRUZIONI Chiara CALDERINI A.A. 2007-2008 Facoltà i Architettura Università egli Stui i Genova LEZIONE 7 PROGETTO DI STRUTTURE IN LEGNO Parte II. Criteri i verifica NORMATIVA DI
DettagliProprietà meccaniche. Prove meccaniche. prova di trazione prova di compressione prova di piegamento prova di durezza prova di fatica prova di creep
Proprietà meccaniche Prove meccaniche prova di trazione prova di compressione prova di piegamento prova di durezza prova di fatica prova di creep Prova di trazione provini di dimensione standard deformazione
DettagliLEZIONI N 24 E 25 UNIONI SALDATE
LEZIONI N 24 E 25 UNIONI SALDATE Le saldature si realizzano prevalentemente con il metodo dell arco elettrico, utilizzando elettrodi rivestiti, che forniscono il materiale di apporto. Il collegamento è
DettagliVILLA BORROMEO Sarmeola di Rubano Padova 25 novembre 2010. Relatore: Ing. Carlo Calisse
LE RETI ANTICADUTA DALLE NORME UNI EN 1263-1 1 e 2 ALLE NUOVE LINEE GUIDA AIPAA VILLA BORROMEO Sarmeola di Rubano Padova 25 novembre 2010 Relatore: Ing. Carlo Calisse INTRODUZIONE ALLE NORME UNI EN 1263-1:
DettagliMcGraw-Hill. Tutti i diritti riservati
Copyright 004 The Companies srl e Corbusier - Progetto per il palazzo dei Soviet a Mosca 1931 Problema 1. Arco Trave di copertura Tirante bielle Membrana di copertura Fig. P1.1 Analizzare il sistema in
DettagliIstruzioni per l uso dei programmi MomCad, TraveCon, TraveFon
Istruzioni per l uso dei programmi MomCad, TraveCon, TraveFon I tre programmi sono utility generali preparate appositamente per gli studenti (ma che potrebbero essere utili anche per professionisti). MomCad
Dettaglitecnologia PROPRIETÀ DEI METALLI Scuola secondaria primo grado. classi prime Autore: Giuseppe FRANZÈ
tecnologia PROPRIETÀ DEI METALLI Scuola secondaria primo grado. classi prime Autore: Giuseppe FRANZÈ LE PROPRIETÀ DEI MATERIALI DA COSTRUZIONE Si possono considerare come l'insieme delle caratteristiche
DettagliPROPRIETÀ DEI MATERIALI
ESERCITAZIONE 1 PROPRIETÀ DEI MATERIALI SONO LE GRANDEZZE IL CUI VALORE DESCRIVE IL COMPORTAMENTO DEL MATERIALE IN PRESENZA DELLE DIVERSE SOLLECITAZIONI E CONDIZIONI DI SERVIZIO COSTITUISCONO L ELEMENTO
DettagliStrutture in Acciaio:
Strutture in Acciaio: i Verifica degli elementi strutturali STATI LIMITE DI ESERCIZIO STATI LIMITE ULTIMI DELLE SEZIONI (RESISTENZA DELLE SEZIONI) Si possono considerare due stati limite: 1. Stato
DettagliVERIFICA DI VULNERABILITA SISMICA DEGLI EDIFICI
VERIFICA DI VULNERABILITA SISMICA DEGLI EDIFICI Verifica di vulnerabilità sismica Pagina 2 di 8 INDICE Premessa...3 Classificazione sismica...3 Vulnerabilità sismica...5 Indagini...5 Calcolo...6 Verifica
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI BRESCIA
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BRESCIA ESAME DI STATO DI ABILITAZIONE ALL'ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE DI INGEGNERE (Lauree di primo livello D.M. 509/99 e D.M. 270/04 e Diploma Universitario) SEZIONE B - Prima
DettagliI processi di tempra sono condotti sul manufatto finito per generare sforzi residui di compressione in superficie. Vengono sfruttate allo scopo
I processi di tempra sono condotti sul manufatto finito per generare sforzi residui di compressione in superficie. Vengono sfruttate allo scopo diverse metodologie. 1 La tempra termica (o fisica) si basa
DettagliLEZIONE 7. PROGETTO DI STRUTTURE IN LEGNO Parte I. Modelli e criteri. Corso di TECNICA DELLE COSTRUZIONI Chiara CALDERINI A.A.
Corso di TECNICA DELLE COSTRUZIONI Chiara CALDERINI A.A. 2007-2008 Facoltà di Architettura Università degli Studi di Genova LEZIONE 7 PROGETTO DI STRUTTURE IN LEGNO Parte I. Modelli e criteri IL MATERIALE
DettagliLe molle. Costruzione di Macchine 2 Prof. Stefano Beretta Chiara Colombo
Le molle Costruzione di Macchine 2 Prof. Stefano Beretta Chiara Colombo Le molle 2 Le molle sono elementi in grado di deformarsi elasticamente, assorbendo energia. Applicazioni caratteristiche: accumulatore
DettagliCliente: RFI Nr. Commessa: C127485. MONT ELE s.r.l. GIUSSANO ITALY Via S.Chiara, 12 20833 Giussano (MB) ItalyTel.: +39.0362.852291
Cliente: RFI Nr. Commessa: C127485 1 TAVOLA DEI CONTENUTI 1. Introduzione...3 1.1 Materiali...3 1.2 Normative e codici di riferimento...3 2 Analisi dei Carichi e Pesi...4 2.1 Analisi dei pesi...4 3 Carichi
DettagliTRAVE SU SUOLO ELASTICO
Capitolo 3 TRAVE SU SUOLO ELASTICO (3.1) Combinando la (3.1) con la (3.2) si ottiene: (3.2) L equazione differenziale può essere così riscritta: (3.3) La soluzione dell equazione differenziale di ordine
DettagliFACOLTA DI INGEGNERIA PROGETTO DI STRUTTURE A/A 2008-2009 SCALE IN CEMENTO
A/A 2008-2009 PROGETTO DI SCALE IN CEMENTO ARMATO A/A 2008-2009 CONTENUTO LEZIONE Generalità sulle scale e tipologie Scala con trave a ginocchio modellazione e calcolo sollecitazioni Progetto dei gradini
Dettagli1 PREMESSE E SCOPI... 3 2 DESCRIZIONE DEI SUPPORTI SOTTOPOSTI A PROVA... 3 3 PROGRAMMA DELLE PROVE SPERIMENTALI... 5
DI UN SISTEMA DI FISSAGGIO PER FACCIATE CONTINUE 2 INDICE 1 PREMESSE E SCOPI... 3 2 DESCRIZIONE DEI SUPPORTI SOTTOPOSTI A PROVA... 3 3 PROGRAMMA DELLE PROVE SPERIMENTALI... 5 3.1 STRUMENTAZIONE UTILIZZATA...
Dettagli7 Applicazioni ulteriori
7 Applicazioni ulteriori 7 Applicazioni ulteriori 7.1 Strutture con maglie chiuse 7.1.1 Analisi cinematica Si consideri la struttura in figura 7.1: i gradi di libertà sono pari a l =3n c v =3 0 3 = 0,
DettagliIL TRACCIAMENTO QUALITATIVO DEL MOMENTO FLETTENTE NEI PORTALI
IL TRACCIAMENTO QUALITATIVO DEL MOMENTO FLETTENTE NEI PORTALI Alcune proprietà della deformata dei portali Si esaminano nel seguito alcune proprietà della deformata dei portali. Queste proprietà permettono
Dettaglie-dva - eni-depth Velocity Analysis
Lo scopo dell Analisi di Velocità di Migrazione (MVA) è quello di ottenere un modello della velocità nel sottosuolo che abbia dei tempi di riflessione compatibili con quelli osservati nei dati. Ciò significa
DettagliBASATI SULLA GERARCHIA DELLE RESISTENZE. Footer Text
ARGOMENTI: MATERIALI E PRODOTTI DA COSTRUZIONE TIPOLOGIE STRUTTURALI E DETTAGLI COSTRUTTIVI AZIONI SULLE COSTRUZIONI RISPOSTA SISMICA E CRITERI DI PROGETTAZIONE BASATI SULLA GERARCHIA DELLE RESISTENZE
DettagliCertificazione di produzione di codice di calcolo Programma CAP3
1 Certificazione di produzione di codice di calcolo Programma CAP3 1) CARATTERISTICHE DEL CODICE Titolo programma : CAP3 - Travi precompresse ad armatura pretesa, Metodo agli stati limite. Autore : ing.
DettagliALLEGATO A. RELAZIONE TECNICA Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
ALLEGATO A RELAZIONE TECNICA Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia 1 Prove sperimentali sull efficacia di supporti in polipropilene per piastrelle Nella presente relazione tecnica si riportano
Dettagli2. Giovedì 5/03/2015, 11 13. ore: 2(4) Spazi vettoriali euclidei. Vettori nello spazio fisico: Prodotto scalare e prodotto
Registro delle lezioni di MECCANICA 1 Corso di Laurea in Matematica 8 CFU - A.A. 2014/2015 docente: Francesco Demontis ultimo aggiornamento: 21 maggio 2015 1. Lunedì 2/03/2015, 11 13. ore: 2(2) Presentazione
DettagliNome..Cognome.. Classe 4G 4 dicembre 2008. VERIFICA DI FISICA: lavoro ed energia
Nome..Cognome.. Classe 4G 4 dicembre 8 VERIFIC DI FISIC: lavoro ed energia Domande ) Energia cinetica: (punti:.5) a) fornisci la definizione più generale possibile di energia cinetica, specificando l equazione
DettagliRelazione di fine tirocinio. Andrea Santucci
Relazione di fine tirocinio Andrea Santucci 10/04/2015 Indice Introduzione ii 1 Analisi numerica con COMSOL R 1 1.1 Il Software.................................... 1 1.1.1 Geometria................................
DettagliTRASMISSIONE DI POTENZA IN AMBITO ELICOTTERISTICO: ANALISI STATICA ED A FATICA DI UNA FUSIONE TRAMITE MODELLI AD ELEMENTI FINITI E PROVE STRUMENTALI.
Laurea Specialistica in Ingegneria Meccanica TRASMISSIONE DI POTENZA IN AMBITO ELICOTTERISTICO: ANALISI STATICA ED A FATICA DI UNA FUSIONE TRAMITE MODELLI AD ELEMENTI FINITI E PROVE STRUMENTALI. Relatore:
Dettagli11 Teorema dei lavori virtuali
Teorema dei lavori virtuali Teorema dei lavori virtuali Si consideri una trave ad asse rettilineo figura.). Per essa si definisce sistema carichi sollecitazioni CS) l insieme di tutte le grandezze di tipo
DettagliProf. Sergio Baragetti. Progettazione FEM
Prof. Sergio Baragetti Progettazione FEM Perché gli Elementi Finiti Le teorie classiche della meccanica, studiate nei corsi precedenti, sono risolutive nella grande maggioranza dei casi: problemi piani,
DettagliCORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN INGEGNERIA MECCANICA PROGETTAZIONE ASSISTITA DA COMPUTER I PROVA DI ESAME DEL / / ALLIEVO MATRICOLA
CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN INGEGNERIA MECCANICA PROGETTAZIONE ASSISTITA DA COMPUTER I PROVA DI ESAME DEL / / ALLIEVO MATRICOLA Data la MOLLA CONICA mostrata in Figura, proporre uno schema di elaborazione
Dettagli9. Urti e conservazione della quantità di moto.
9. Urti e conservazione della quantità di moto. 1 Conservazione dell impulso m1 v1 v2 m2 Prima Consideriamo due punti materiali di massa m 1 e m 2 che si muovono in una dimensione. Supponiamo che i due
DettagliProgettaz. e sviluppo Data Base
Progettaz. e sviluppo Data Base! Progettazione Basi Dati: Metodologie e modelli!modello Entita -Relazione Progettazione Base Dati Introduzione alla Progettazione: Il ciclo di vita di un Sist. Informativo
DettagliTermodinamica: legge zero e temperatura
Termodinamica: legge zero e temperatura Affrontiamo ora lo studio della termodinamica che prende in esame l analisi dell energia termica dei sistemi e di come tale energia possa essere scambiata, assorbita
DettagliTermodinamica. Sistema termodinamico. Piano di Clapeyron. Sistema termodinamico. Esempio. Cosa è la termodinamica? TERMODINAMICA
Termodinamica TERMODINAMICA Cosa è la termodinamica? La termodinamica studia la conversione del calore in lavoro meccanico Prof Crosetto Silvio 2 Prof Crosetto Silvio Il motore dell automobile trasforma
DettagliSymCAD/C.A.T.S. modulo Canali Schema
SymCAD/C.A.T.S. modulo Canali Schema Il modulo Ventilazione Standard permette di effettuare la progettazione integrata (disegno e calcoli) in AutoCAD di reti di canali aria (mandata e ripresa). Il disegno
DettagliE mail: emadelmo@dicea.unifi.it Web: www.dicea.unifi.it/~emadelmo. Firenze, 12/03/2009
www.dicea.unifi.it Anno accademico 2008/2009 Ingegneria Sismica CIS Emanuele Del Monte E mail: emadelmo@dicea.unifi.it Web: www.dicea.unifi.it/~emadelmo Firenze, 12/03/2009 PRIMA PARTE CARATTERISTICHE
DettagliCHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608
COSTRUIRE SERRAMENTI IN PVC CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608 1 La norma europea rivolta alla definizione delle caratteristiche dei profili in PVC per finestre
DettagliMODELLAZIONE DI UN EDIFICIO IN MURATURA CON IL PROGRAMMA DI CALCOLO 3MURI
MODELLAZIONE DI UN EDIFICIO IN MURATURA CON IL PROGRAMMA DI CALCOLO 3MURI 1) CREARE UN FILE.DXF IN AUTOCAD NEL QUALE VENGONO RIPORTATE LE PIANTE DEI VARI PIANI DELL EDIFICIO DA ANALIZZARE. RISULTA CONVENIENTE
DettagliMECCANISMI RESISTENTI IN ELEMENTI NON ARMATI A TAGLIO
MECCANISMI RESISTENTI IN ELEMENTI NON ARMATI A TAGLIO MECCANISMO RESISTENTE A PETTINE Un elemento di calcestruzzo tra due fessure consecutive si può schematizzare come una mensola incastrata nel corrente
DettagliIntroduzione all uso di un programma per analisi agli Elementi Finiti
L analisi strutturale con il metodo degli elementi finiti Introduzione all uso di un programma per analisi agli Elementi Finiti L analisi di una struttura può essere effettuata attraverso metodi analitici
Dettagli11. Criteri di analisi e di verifica
11. Criteri di analisi e di verifica Il progetto dell edificio esistente riflette naturalmente lo stato delle conoscenze al tempo della costruzione e può contenere difetti di impostazione e di realizzazione,
DettagliDINAMICA DEL PUNTO MATERIALE E CONCETTO DI FORZA. Dinamica: studio delle forze che causano il moto dei corpi
DINAMICA DEL PUNTO MATERIALE E CONCETTO DI FORZA Dinamica: studio delle forze che causano il moto dei corpi 1 Forza Si definisce forza una qualunque causa esterna che produce una variazione dello stato
DettagliProprieta meccaniche dei fluidi
Proprieta meccaniche dei fluidi 1. Definizione di fluido: liquido o gas 2. La pressione in un fluido 3. Equilibrio nei fluidi: legge di Stevino 4. Il Principio di Pascal 5. Il barometro di Torricelli 6.
DettagliPIANO DI MANUTENZIONE TENSOSTRUTTURA IN COMUNE DI FERNO PARCO DI FERNO
PIANO DI MANUTENZIONE TENSOSTRUTTURA IN COMUNE DI FERNO PARCO DI FERNO I. INTRODUZIONE Il Piano di manutenzione accompagna l opera per tutta la sua durata di vita. Trattasi di tensostruttura caratterizzata
DettagliCOMUNE DI VILLAFRATI PROVINCIA DI
COMUNE DI VILLAFRATI PROVINCIA DI PIANO DI MANUTENZIONE RELAZIONE GENERALE DESCRIZIONE: LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA SCUOLA MEDIA GIOVANNI XXIII COMMITTENTE: COMUNE DI VILLAFRATI IL TECNICO: ARCH.
DettagliCorso di tecnologia Scuola media a.s. 2010-2011 PROF. NICOLA CARIDI
Corso di tecnologia Scuola media a.s. 2010-2011 PROF. NICOLA CARIDI ARGOMENTI TRATTATI: Oggetti materiali e tecnologie Classificazione dei materiali Proprietà dei materiali Proprietà chimico/fisico Proprietà
DettagliLEGGE DI STEVIN (EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA STATICA DEI FLUIDI PESANTI INCOMPRIMIBILI) z + p / γ = costante
IDRAULICA LEGGE DI STEVIN (EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA STATICA DEI FLUIDI PESANTI INCOMPRIMIBILI) z + p / γ = costante 2 LEGGE DI STEVIN Z = ALTEZZA GEODETICA ENERGIA POTENZIALE PER UNITA DI PESO p /
DettagliSOMMARIO 1. VERIFICA DELLA PASSERELLA DI ACCESSO AL TEATRO - DESCRIZIONE DELL OPERA - NORMATIVA DI RIFERIMENTO - MATERIALI ADOTTATI
SOMMARIO 1. VERIFICA DELLA PASSERELLA DI ACCESSO AL TEATRO - DESCRIZIONE DELL OPERA - NORMATIVA DI RIFERIMENTO - MATERIALI ADOTTATI 1.1 DIMENSIONAMENTO E VERIFICA DEGLI ELEMENTI STRUTTURALI travi secondarie
Dettagli24 - Strutture simmetriche ed antisimmetriche
24 - Strutture simmetriche ed antisimmetriche ü [.a. 2011-2012 : ultima revisione 1 maggio 2012] In questo capitolo si studiano strutture piane che presentano proprieta' di simmetria ed antisimmetria sia
DettagliUNI EN 795: Protezione contro le cadute dall alto. Requisiti e prove dei dispositivi di ancoraggio
UNI EN 795: Protezione contro le cadute dall alto. Requisiti e prove dei dispositivi di ancoraggio Ing. Salvatore LEANZA 22 Giugno 2012 - Fondazione Ordine degli Ingegneri - Catania UNI EN 795:2002 TITOLO
DettagliProgetto delle armature longitudinali del solaio
prof. Renato Giannini Progetto delle armature longitudinali del solaio (arch. Lorena Sguerri) orrezioni del diagramma di momento flettente Prescrizioni di normativa specifiche per il solaio Progetto delle
DettagliFondazioni con grande eccentricità (al di fuori del terzo medio)
Fondazioni con grande eccentricità (al di fuori del terzo medio) Generalità Poco si trova in letteratura (eccezion fatta per Bowles, Fondazioni, ed. McGraw-Hill) riguardo le fondazioni con carico fortemente
DettagliNORMATIVA DI RIFERIMENTO La normativa cui viene fatto riferimento nelle fasi di calcolo e progettazione è la seguente:
Sono illustrati con la presente i risultati dei calcoli che riguardano il progetto della scala in c.a da realizzarsi nel rifugio Cima Bossola in località Marciana NORMATIVA DI RIFERIMENTO La normativa
DettagliPROVA DI AMMISSIONE ALLA LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA CIVILE A.A. 2011/2012
Cognome e nome PROVA DI AMMISSIONE ALLA LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA CIVILE A.A. 2011/2012 Si ricorda al candidato di rispondere alle domande di Idraulica, Scienza delle costruzioni e Tecnica delle
DettagliLe coperture in legno
CORSO DI RECUPERO E CONSERVAZIONE DEGLI EDIFICI A.A. 2010-2011 Le coperture in legno LA CAPRIATA Tra scienza ed arte del costruire «Il forte intreccio di storia, tecnologia, architettura e cultura materiale,
DettagliGli edifici in c.a. Prof. Ing. Aurelio Ghersi Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale Università di Catania
Gli edifici in c.a. Prof. Ing. Aurelio Ghersi Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale Università di Catania Il controllo della progettazione: i compiti del collaudatore. Forum della Tecnica delle
DettagliEdifici in c.a. esistenti Metodi di adeguamento tradizionali
Corso di Riabilitazione Strutturale POTENZA, a.a. 2011 2012 Edifici in c.a. esistenti Metodi di adeguamento tradizionali Dott. Marco VONA DiSGG, Università di Basilicata marco.vona@unibas.it http://www.unibas.it/utenti/vona/
DettagliFONDAZIONI SU PALI TRIVELLATI
FONDAZIONI SU PALI TRIVELLATI 1.0 CRITERI DI DIMENSIONAMENTO DEI PALI Il dimensionamento dei pali viene eseguito tenendo conto dei criteri appresso riportati. a) Inizialmente vengono determinati i carichi
DettagliLA TRAVE DI FONDAZIONE SU SUOLO ELASTICO STRATIFICATO DI SPESSORE LIMITATO CON MODULO ELASTICO VARIABILE CON LA PROFONDITÀ
LA TRAVE DI FONDAZIONE SU SUOLO ELASTICO STRATIFICATO DI SPESSORE LIMITATO CON MODULO ELASTICO VARIABILE CON LA PROFONDITÀ Giovanni Dalerci, Rossella Bovolenta Università degli Studi di Genova Dipartimento
DettagliOBIETTIVI DI APPRENDIMENTO (AL TERMINE DELLA CLASSE PRIMA DELLA SCUOLA PRIMARIA) TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE SCIENZE
(AL TERMINE DELLA SCUOLA DELL INFANZIA) /ESPERIENZE LA CONOSCENZA DEL MONDO L alunno osserva con curiosità lo svolgersi dei più comuni fenomeni, ne immagina e ne verifica le cause, rendendosi sempre più
DettagliSussidi didattici per il corso di PROGETTAZIONE, COSTRUZIONI E IMPIANTI. Prof. Ing. Francesco Zanghì FONDAZIONI - III AGGIORNAMENTO 12/12/2014
Sussidi didattici per il corso di PROGETTAZIONE, COSTRUZIONI E IMPIANTI Prof. Ing. Francesco Zanghì FONDAZIONI - III AGGIORNAMENTO 12/12/2014 Progetto strutturale di una trave rovescia Alle travi di fondazioni
DettagliCLASSE: 1^ CAT. E 1^ GRA
ITS BANDINI - SIENA MATERIA DI INSEGNAMENTO: FISICA e LABORATORIO CLASSE: 1^ CAT. E 1^ GRA In relazione alla programmazione curricolare ci si prefigge di raggiungere i seguenti obiettivi disciplinari:
DettagliMc4Loc. L analisi dei meccanismi locali
Mc4Loc L analisi dei meccanismi locali Il software che ti consente di valutare i meccanismi locali su edifici in muratura secondo l'analisi cinematica lineare e non lineare. Il programma si pone l obiettivo
Dettagli