CARISAP CASSA DI RISPARMIO DI ASCOLI PICENO SPA BILANCIO AL
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1 CARISAP CASSA DI RISPARMIO DI ASCOLI PICENO SPA BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2004
2 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Bilancio al 31 dicembre
3 In ossequio alle disposizioni recate dal Decreto Legislativo 27 gennaio 1992, n.87, che disciplina i conti annuali delle banche, la relazione del Consiglio di Amministrazione è così articolata: Informazioni di carattere generale 1) scenario internazionale e nazionale; 2) attività bancaria. Informazioni richieste dalle norme 1) andamento della gestione; 2) situazione dell impresa ed evoluzione prevedibile della gestione; 3) numero e valore nominale delle azioni; 4) fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell esercizio. Proposta di riparto dell utile netto Bilancio al 31 dicembre
4 INFORMAZIONI DI CARATTERE GENERALE Lo scenario macroeconomico Il 2004 è stato, finalmente, un anno brillante per l economia mondiale, caratterizzato da forte crescita e inflazione moderata. Come nel 2003, America ed Asia hanno continuato a svolgere un ruolo trainante: la crescita economica ha superato il 4% negli Stati Uniti e il 9% in Cina. Il veloce ritmo della crescita ha però avuto ricadute negative sul mercato delle materie prime, dove la pressione della domanda cinese ha causato forti rincari. In particolare, le quotazioni petrolifere hanno toccato massimi storici in autunno, causando in tutto il mondo temporanei effetti negativi su crescita e inflazione. Inoltre, l ampliarsi dei disavanzi fiscale e commerciale degli Stati Uniti ha mantenuto attiva la pressione ribassista sul dollaro, che ha vissuto il terzo anno consecutivo di deprezzamento sui mercati valutari. Le aree caratterizzate da cambi flessibili hanno sperimentato una nuova erosione di competitività a vantaggio dei paesi con divise ancorate al dollaro. Nel corso dell anno tuttavia, la solidità della ripresa, la debolezza del dollaro e l accelerazione dell inflazione hanno indotto la Federal Reserve a rendere meno accomodante la politica monetaria. Con una serie di sei rialzi consecutivi, il tasso obiettivo sui fed funds è stato portato dall 1% al 2,50% del febbraio di quest anno. Chiari segnali indicano che il processo di rialzo dei tassi proseguirà ancora in corso d anno. Grazie alla svolta della politica monetaria americana, i tassi a breve termine sul dollaro hanno superato a fine anno quelli sull euro. In effetti, la Banca Centrale Europea ha evitato di restringere le condizioni monetarie, nonostante le crescenti preoccupazioni per l esistenza di un eccesso di liquidità nell area euro. Il tasso sulle operazioni principali di rifinanziamento è rimasto stabile al 2% per tutto l anno. La fragilità della domanda interna e il rafforzamento del cambio hanno giustificato un atteggiamento cauto, nonostante un livello di inflazione persistentemente superiore al 2% e, quindi, tassi reali leggermente negativi. La crescita economica, che aveva superato il 2% nel secondo trimestre, successivamente ha risentito dell accelerazione delle importazioni dall estero, rallentando all 1,7-1,8%. L economia nazionale L economia italiana archivia l anno 2004 con risultati poco esaltanti, la ripresa economica ha perso progressivamente slancio nell ultimo trimestre del 2004 a causa del frenata delle esportazioni che avevano spinto la crescita economica per buona parte del 2004, tanto da chiudere il 2004 con la bilancia commerciale in rosso. L ISTAT ha rilevato un deficit di 393 milioni di euro a fronte dell attivo di milioni di euro del 2003, in pratica le esportazioni sono cresciute del 5,7% mentre le importazioni sono aumentate del 7% la crisi delle esportazioni italiane dei mesi finali del 2004 dovute all apprezzamento del cambio e soprattutto alla minor crescita della domanda mondiale Giova ricordare che il cambio forte tende a favorire sempre più la penetrazione dell import sia sulla domanda interna sia sull export: il tasso di copertura delle esportazioni con l import (rapporto import/export ) sale ininterrottamente dalla fine del 2001 determinando un progressivo deterioramento del contributo del canale estero alla crescita economica del paese. L impatto negativo della perdita di competitività si è fatto sentire maggiormente in Italia, dove la crescita economica, pur confermando le attese, non ha mai superato l 1,5%. Economia locale I segnali di recupero comparsi sul finire del 2003 si sono rafforzati nel corso dei primi mesi del 2004, consentendo all industria regionale di chiudere il primo semestre 2004 (secondo l indagine condotta da Confindustria delle Marche) con una variazione pari a circa l 1,1% rispetto al quarto trimestre Nel secondo semestre tuttavia, l intonazione congiunturale è apparsa ancora debole e caratterizzata da ampi margini di incertezza sulla intensità e sulla reale portata della ripresa. Restano peraltro fortemente differenziate le dinamiche osservate in relazione alle tipologie settoriali e dimensionali delle imprese intervistate. A livello settoriale, risultati superiori alla media regionale sono stati registrati dall industria meccanica, dall alimentare e dal legno e mobile. Negativo invece il quadro del sistema moda, con una contrazione dei livelli produttivi che ha interessato non solo le pelli-cuoio-calzature, ma anche il tessile-abbigliamento. La dinamica dell attività produttiva ha risentito in maniera evidente del traino dell export: gran parte dei settori hanno infatti registrato buone performance sull estero a fronte di una andamento decisamente negativo sul mercato interno. Questa tendenza, ha chiaramente favorito tutti i principali settori produttivi dell economia regionale in relazione al loro grado di apertura internazionale. Il sistema creditizio italiano Tassi di interesse e spread La discesa dei tassi bancari, proseguita senza soluzione di continuità dall ormai lontano 2001, ha presumibilmente raggiunto nel 2004 il suo punto di arrivo. Dopo i primi nove mesi dell anno in cui la direzione dei tassi è stata chiaramente discendente, nel corso dell ultimo trimestre, nonostante residui aggiustamenti verso il basso che hanno reso possibile su alcune forme tecniche il conseguimento di nuovi minimi, la dinamica dei tassi bancari ha assunto un profilo complessivamente più stabile, in linea con le marginali oscillazioni dei rendimenti monetari. Secondo l ufficio Bilancio al 31 dicembre
5 studi della Capogruppo, limitate fluttuazioni sono attese ancora per qualche mese, in sintonia con le aspettative del mercato che non individuano in tempi ravvicinati interventi al rialzo da parte della Banca Centrale Europea. Nella media del 2004, la stima del rendimento sulle consistenze di prestiti a famiglie e società non finanziarie è scesa di 33 centesimi rispetto al 2003, dal 5,38% al 5,05%, arrivando al 4,97% a fine anno. Il movimento ribassista ha inciso in modo uniforme sull intera struttura per scadenza: la stima del tasso sui prestiti con durata superiore all anno si è infatti ridotta dal 4,88% di fine 2003 al 4,78%, mentre il tasso relativo ai prestiti con durata fino a 1 anno ha raggiunto a fine anno il 5,38%, dall iniziale 5,48%. Relativamente alla dinamica settoriale, il tasso medio applicato ai prestiti a favore del settore famiglie ha fatto registrare una più consistente riduzione rispetto alle imprese, arrivando a fine anno al 5,56%, dal 5,90% di dodici mesi prima. Nello stesso periodo, il tasso medio sui prestiti alle società non finanziarie è sceso di 14 centesimi, fino al 4,31%. Il più consistente allentamento delle condizioni alle famiglie appare, tra l altro, indicativo del crescente grado di concorrenza sul fronte dell offerta al retail. Rispetto ai tassi attivi, quelli passivi sono rimasti più stabili rispetto ai livelli toccati in chiusura di A dicembre, la stima della Capogruppo, del costo complessivo della raccolta da famiglie e società non finanziarie si è attestata all 1,73%, scendendo di 4 centesimi nei dodici mesi. Praticamente invariati, nello stesso periodo, i tassi sulla raccolta a breve termine: il tasso sui depositi (inclusi i pronti contro termine) ha toccato lo 0,89% (era allo 0,88% a fine 2003), quello sui conti correnti è invece rimasto fermo allo 0,71%. Di contro, il tasso sulle obbligazioni, più sensibile ai movimenti della curva dei rendimenti di mercato, è sceso al 3,10%, dall iniziale 3,30%. Le diverse dinamiche dei tassi attivi e passivi hanno indotto una contenuta diminuzione della forbice bancaria complessiva (rendimento degli impieghi costo della raccolta), stimata in calo dal 3,32% di fine 2003 al 3,24% dello scorso dicembre. Nello stesso periodo, il differenziale sull intermediazione a breve termine (tasso sui prestiti con durata inferiore all anno - tasso sui conti correnti) ha invece accusato una riduzione di 10 centesimi, attestandosi al 4,67%. Il raggiungimento di tali livelli ha portato gli spread ai loro minimi storici. L ufficio studi di BancaIntesa prevede nel breve termine tassi stabili, dato che il mercato non attende, nella prima parte dell anno, sostanziali modifiche dell attuale orientamento della politica monetaria. Tuttavia, in questo periodo, non si escludono aggiustamenti al rialzo sul fronte dell attivo, volti ad una migliore prezzatura del rischio di credito e giustificati dal persistere per così lungo tempo di un livello di tassi eccezionalmente bassi. Con il ritorno ad una politica monetaria più restrittiva, si prevede un più incisivo ampliamento degli spread tra i tassi di impiego e di raccolta, con un positivo impatto sulla dinamica del margine di interesse del sistema. Impieghi Nel 2004 gli impieghi vivi del sistema hanno mantenuto un andamento complessivamente allineato a quello relativo all area dell euro, chiudendo l anno in crescita tendenziale, del 5,5%, con una variazione media a dodici mesi pari al 5,3%, inferiore di oltre 1 punto percentuale rispetto al corrispondente dato del L attività creditizia è stata caratterizzata dal progressivo rafforzamento della dinamica dei prestiti a medio e lungo termine e da una evoluzione negativa di quelli a breve scadenza. In media d anno, i primi hanno registrato una crescita tendenziale del 13,2% (12,3% nel 2003), arrivando a fine dicembre al 60% del totale dei crediti, mentre la corrispondente variazione dei volumi di impiego con durata originaria al di sotto dei 18 mesi è stata del -4,3% (+0,2% nel 2003). L arretramento dell attività a breve termine ha trovato ragione non solo nel poco brillante momento del ciclo reale, che ha ridotto il fabbisogno di capitale circolante del settore produttivo, ma anche nell atteggiamento prudente delle banche nella concessione di finanziamenti alle imprese, specie se di grandi dimensioni. Per contro, la forte espansione dei prestiti a più lunga scadenza ha continuato a beneficiare del basso livello dei tassi di interesse e, sotto un profilo più strutturale, della crescente propensione delle famiglie all indebitamento e delle imprese all allungamento delle scadenze del debito, fenomeni sintomatici della progressiva convergenza del nostro paese verso comportamenti finanziari già consolidati in molti altri paesi europei. Nei dodici mesi in esame si è inoltre accentuato il divario tra l intensità della domanda delle famiglie, in continua accelerazione, e quella delle imprese, che solo nei mesi centrali dell anno ha mantenuto con continuità tassi di crescita paragonabili a quelli sperimentati nel Più nel dettaglio, gli studi della Capogruppo, rilevano che la crescita complessiva dei prestiti alle famiglie (incluse le ditte individuali), che a fine anno ha segnato un +13,4% su base annua, è stata alimentata dall apparentemente inarrestabile corsa della domanda di finanziamenti per acquisto di abitazioni (a dicembre +19,8%) e di beni durevoli di consumo (+15,4%). In parallelo, l evoluzione dei finanziamenti alle società non finanziarie, a dicembre in progresso del 5,3%, ha risentito per tutto il 2004 della estrema debolezza della domanda delle imprese industriali (a novembre +1,5% su base annua), che, in media d anno, è risultata di poco inferiore rispetto a quella del A fronte dell andamento stagnante dell industria, la crescita degli impieghi si è mantenuta particolarmente sostenuta nei comparti dell Edilizia (a novembre +9,1%) e dei Servizi diversi dal commercio (+11,1%). In prospettiva, sempre secondo l ufficio studi di BancaIntesa, lo sviluppo medio degli impieghi bancari dovrebbe tornare ad accelerare nel 2005 rispetto all anno appena terminato, riflettendo essenzialmente un migliore andamento della componente a breve termine, legata agli sviluppi del ciclo economico. Le caratteristiche principali della domanda di credito continueranno ad essere rappresentate dalla crescente propensione delle famiglie all indebitamento e dall orientamento delle imprese alla stabilizzazione del passivo, tramite il ricorso al finanziamento bancario a lungo termine. La dinamica evolutiva delle sofferenze del sistema bancario italiano è risultata nel 2004 più sostenuta rispetto all anno precedente, mantenendosi costantemente su variazioni percentuali a due cifre. Tuttavia, dopo una progressiva accelerazione nei primi sei mesi (culminata a giugno con un +11,7% a/a), nella seconda parte dell anno il ritmo di crescita delle sofferenze ha gradualmente rallentato (a novembre +10,3%). Nonostante la forte espansione dei crediti non performing, la qualità complessiva del portafoglio prestiti delle banche italiane è rimasta su buoni livelli, come Bilancio al 31 dicembre
6 attesta la sostanziale stabilità del rapporto tra le sofferenze lorde e gli impieghi lordi, lo scorso novembre al 4,8%, dal 4,7% di fine Raccolta diretta ed indiretta A consuntivo 2004, la provvista bancaria complessiva ha realizzato una crescita media a dodici mesi del 5,9%, a fronte di una corrispondente variazione per l intero 2003 pari al 5,3%. Come nel caso degli impieghi, nel 2004 anche l espansione della raccolta diretta ha mantenuto un andamento per lo più regolare, con tassi di crescita compresi tra il 5 e il 7%, chiudendo l anno con un +6,9%. Durante l anno appena trascorso due fenomeni hanno inciso sulla dinamica dell attività di raccolta delle banche : il basso livello dei tassi di interesse e la perdurante elevata avversione al rischio dei risparmiatori, fattori che hanno alimentato una ancora vivace dinamica dei conti correnti, pur in graduale rallentamento rispetto al 2003, ed il collocamento di obbligazioni: a dicembre, i primi sono cresciuti del 5,9% su base annua, mentre le seconde hanno segnato un +10,4%. Il positivo andamento di questi importanti strumenti, sui quali la raccolta bancaria appare sempre più polarizzata (tanto che insieme rappresentano quasi l 85% del totale), appare coerente con l attuale bassa propensione agli investimenti azionari da parte delle famiglie e con il loro crescente apprezzamento per strumenti finanziari in grado di salvaguardare il capitale investito, offrendo rendimenti in linea con l inflazione. Le rimanenti forme tecniche di raccolta, ed in particolare i pronti contro termine (+1,1%) sono stati caratterizzate da un andamento molto debole. La sostenuta espansione della raccolta diretta e la concomitante fase poco brillante per l industria dei fondi di investimento hanno rappresentato elementi di freno per una evoluzione positiva della raccolta indiretta (al netto di obbligazioni bancarie e certificati di deposito), rimasta sui livelli dell anno precedente (a novembre +0,04% su base annua). Più precisamente, durante l anno, nonostante i rendimenti insufficienti alla copertura dell inflazione, si è osservato un rinnovato interesse per i titoli di stato, segnatamente a breve termine: nella più recente rilevazione di novembre, tra i titoli in amministrazione, solo i Bot hanno infatti segnato un vistoso incremento tendenziale delle consistenze (+8,2%), mentre tutti gli altri titoli hanno denunciato variazioni negative di diversa intensità. Al debole andamento dell amministrato è corrisposta una significativa riduzione della componente gestita, che, nello stesso mese, ha accusato un ridimensionamento del valore degli asset pari al 9,1% su base annua, confermando l andamento fortemente negativo tenuto a partire dalla scorsa primavera. Bilancio al 31 dicembre
7 ANDAMENTO DELLA GESTIONE La raccolta Al 31 dicembre 2004 la raccolta complessiva della Cassa ha raggiunto l importo di miilioni con un incremento sul base annua di.52 milioni, pari al 2,85%. L andamento delle diverse componenti viene esposto nella tabella che segue.. Variazioni Raccolta complessiva 2004 % 2003 % Assolute % DIRETTA , , ,40 INDIRETTA , , ,69 TOTALE RACCOLTA DA CLIENTELA , , ,37 INTERBANCARIO , , ,53 TOTALE , , ,85 Bilancio al 31 dicembre
8 La raccolta da clientela L azienda chiude l anno 2004 con un saldo puntuale della provvista da clientela per complessivi milioni di Euro in crescita del 2,37 sulla fine del La dinamica espressa dall aggregato complessivo discende tuttavia da due diversi e contrapposti fenomeni : un calo della raccolta tradizionale e un significativo progresso della componente indiretta. La tabella sottostante evidenzia le varie forme tecniche componenti la raccolta da clientela, con la relativa dinamica Comp. Comp. Variazione 2004 % 2003 % Assoluta % Raccolta diretta Depositi a risparmio , , ,35 Certificati di deposito , , ,27 Conti correnti , , ,76 Pronti contro termine , , ,38 Altre forme tecniche , , ,33 Totale raccolta a B/T , , ,80 Certificati di deposito , , ,09 Obbligazioni , , ,04 Totale raccolta a M/L , , ,15 Totale raccolta diretta , , ,40 Raccolta indiretta Titoli di Stato , , ,65 Obbligazioni , , ,73 Azioni , , ,20 Altri titoli in deposito , ,97 Totale risp. Amm , , ,26 Fondi comuni di invest , , ,87 G.p.f , , ,43 Polizze assicurative , , ,55 Totale risparmio gestito , , ,59 Totale raccolta indiretta , , ,69 Totale raccolta da clientela ,37 Bilancio al 31 dicembre
9 La raccolta diretta Nel dettaglio, l analisi della raccolta tradizionale indica una flessione di circa 4,8% del comparto a breve termine rispetto all anno precedente, occorre dire che il calo dei depositi e dei certificati conferma un trend che prosegue da anni. Ancora in crescita, la provvista attraverso i conti correnti mentre continua il progressivo ridimensionamento dello stock dei PCT dove ricordiamo c è stata e c e una precisa volontà aziendale a contenere questa forma tecnica di raccolta. La politica aziendale è comunque orientata al ridimensionamento delle forme tecniche di raccolta diretta maggiormente onerose, privilegiando, invece, in sostituzione, prodotti di risparmio gestito, assicurativo ed il collocamento di prodotti di Gruppo. Risultati molto positivi per quanto riguarda la raccolta a medio lungo termine : i prodotti collocati alla clientela hanno consolidato il trend di crescita. Giova ricordare l impegno dell azienda nell interpretare le esigenze della clientela ed a offrire costantemente prodotti dotati di quel mix rischiosità/redditività tale da risultare graditi ai risparmiatori. L espansione del comparto a medio e lungo termine della raccolta diretta soddisfa inoltre l esigenza dell azienda di equilibrare, correlandola alla vigorosa crescita degli impieghi a lunga scadenza in particolare mutui al fine di raggiungere un rapporto più equilibrato tra poste dell attivo e del passivo per scadenza. Infine l analisi della distribuzione della raccolta per settore di attività economica ribadisce il ruolo di banca retail dell azienda evidenziando che il settore delle famiglie rappresenta il 77,77% di tutta la provvista seguono poi il settore delle imprese non finanziarie con il 14,81%, l amministrazioni pubbliche con il 3,71% Raccolta Indiretta L aggregato complessivo della raccolta indiretta anche per l anno appena concluso è risultato in sensibile crescita + 6,69 %.Analogamente con il recente passato si confermano le diverse dinamiche in atto all interno del comparto dove prosegue sempre con toni sostenuti l espansione del risparmio gestito mentre si conferma il graduale ridimensionamento della componente raccolta amministrata. Tali risultati seppur ovviamente influenzati positivamente dall andamento dei mercati finanziari, sono frutto di precise scelte aziendali : insistere nella progressiva a conversione della raccolta amministrata nel risparmio gestito sia perché si riesce a soddisfare meglio le specifiche esigenze della clientela potendo disporre di una vastissima gamma di strumenti finanziari ed assicurativi prodotti dalle società specializzate del Gruppo Banca Intesa, sia perché il collocamento cosi come la gestione produce un significativo flusso commissionale. Bilancio al 31 dicembre
10 Raccolta interbancaria La raccolta interbancaria si è incrementata in modo consistente rispetto all anno precedente +76,53% le ragioni di tale espansione vanno ricercate nella diversa velocità di espansione tra gli impieghi e la raccolta da clientela : alla vigorosa domanda di credito soprattutto del settore famiglie non corrisponde un analoga offerta di provvista, ne consegue che in questa fase del mercato l azienda copre il differenziale tra impieghi e raccolta attingendo in parte alla raccolta interbancaria o più specificatamente alla liquidità della Capogruppo. Nel corso dell esercizio le condizioni di mercato hanno reso vantaggiosa l acquisizione di raccolta interbancaria anziché lo smobilizzo dei titoli. Comp. Comp. Variazione 2004 % 2003 % Assoluta % Raccolta Interbancaria C/c corr. per servizi resi , , ,59 Depositi liberi e vincolati , , ,30 Altre forme tecniche , , ,58 Totale raccolta interb , , ,53 Bilancio al 31 dicembre
11 Gli impieghi Andamento e composizione degli impieghi economici diretti Comp. Comp. Variazione 2004 % 2003 % Assoluta % Conti correnti , , ,29 Conti correnti di tesoreria , , ,81 Mutui , , ,03 Finanz per anticipi sbf , , ,16 Anticipi import-export , , ,00 Prestiti personali , , ,24 Portafoglio commerciale , , ,56 Portafoglio finanziario , , ,84 Operazioni PCT attive Altri finanziamenti , , ,70 Sofferenza c/capitale , , ,72 Sofferenza c/interessi ,30 Altri crediti , , ,07 Totale , , ,86 Al 31 Dicembre 2004 gli impieghi economici diretti raggiungono il saldo puntuale di 938 milioni di euro, in progresso rispetto all anno precedente del 6,86%. La composizione dell aggregato evidenzia due diverse dinamiche in atto : il ridimensionamento delle forme tecniche a breve tempo, la sostenuta crescita di quelle a medio lunga scadenza. La prima considerazione che va fatta e che l incerto andamento di alcuni settori trainanti dell economia locale e la conseguente maggior cautela nell erogazione del credito, ha prodotto un naturale ridimensionamento del comparto a breve tempo. Diversamente nel comparto a medio e lungo termine, la forte domanda di credito (durante tutto l esercizio 2004) in particolare del settore famiglie per l acquisto o la ristrutturazione di abitazioni ha trovato un efficace risposta aziendale sia sotto il profilo commerciale che organizzativo. I mutui hanno quindi registrato una crescita superiore al 12% consentendo all azienda di consolidare la propria quota di mercato nel segmento retail. Infatti l analisi della distribuzione per settore di attività economica dopo le imprese non finanziarie con il 48,47 % evidenzia al secondo posto il settore delle famiglie con il 41,62% seguono le amministrazioni pubbliche con il 9,12% ed infine altri settori con lo 0,79% Bilancio al 31 dicembre
12 Le tabelle che seguono mostrano la ripartizione degli impieghi (lordi) per settore e branca di attività economica limitatamente, per quest ultima, ai crediti verso imprese non finanziarie e famiglie produttrici. Crediti per settore di attività economica Variazione 2004 Comp. % 2003 Comp. % assoluta Perc. Amministrazioni Centrali , , ,28 Altri enti pubblici , , ,26 Imprese finanziarie , , ,22 Imprese non finanziarie , , ,73 Famiglie consumatrici , , ,76 Famiglie produttrici , , ,73 Altro , , ,02 Totale , , ,62 Crediti per branca di attività economica Variazione 2004 Comp. % 2003 Comp. % assoluta Perc. Agricoltura, silvicoltura, pesca , , ,55 Prodotti energetici , , ,23 Minerali e metalli ferrosi e non , , ,75 ferrosi Minerali e prodotti a base di minerali non metallici , , ,46 Prodotti chimici , , ,24 Prodotti in metallo esclusi macchine e mezzi trasporto , , ,63 macchine agricole ed industriali , , ,55 macchine per ufficio , , ,25 Materiale e forniture elettriche , , ,53 Mezzi di trasporto , , ,43 Prodotti alimentari , , ,94 Prodotti tessili , , ,95 Carta , , ,00 Gomma e plastica , , ,65 Altri prodotti industriali , , ,58 Edilizia ed opere pubbliche , , ,58 Servizi del commercio , , ,10 Servizi degli alberghi , , ,69 Trasporti interni , , ,50 Trasporti marittimi ed aerei , , ,48 Servizi connessi ai trasporti , , ,19 Comunicazioni , , ,95 Altri servizi destinabili alla vendita , , ,96 Totale , , ,80 Bilancio al 31 dicembre
13 Impieghi finanziari Andamento e composizione degli impieghi finanziari Comp. Comp % 2003 % assoluta % Crediti v/ banche Crediti verso Banca d'italia , , ,00 Conti corr.per servizi resi , , ,33 Depositi liberi e vincolati , , ,19 Operazioni PCT attive Altre forme tecniche , , ,99 Totale crediti v. banche , , ,32 Titoli di proprietà , , ,25 Partecipazioni , ,18 0 Totale imp. Finanziari , , ,01 Il comparto ha registrato un netto ridimensionamento rispetto all esercizio precedente ( 20%). Valgono anche in questo caso le considerazioni fatte riguardo la raccolta interbancaria: in questa fase congiunturale la diversa velocità di espansione tra gli impieghi e la raccolta da clientela genera tensioni sulla liquidità che l azienda gestisce ricorrendo alla provvista interbancaria o smobilizzando parte del portafoglio titoli di proprietà Bilancio al 31 dicembre
14 I crediti problematici I crediti problematici lordi risultano, al 31 dicembre 2004, pari a così suddivisi: crediti in sofferenza ; crediti ad incaglio Il relativo dubbio esito, vale a dire la parte di crediti valutata non recuperabile, ammonta rispettivamente a: crediti in sofferenza , pari al 50,35% dei crediti complessivi; crediti ad incaglio , pari al 11,07% dei crediti complessivi. Aggiungendo a tali valori l ammontare del dubbio esito calcolato forfetariamente sui crediti vivi e per il rischio paese ( pari allo 0,82% dei crediti complessivi), si determina un valore totale di che corrisponde al 2,42% dei crediti totali verso clientela. I crediti problematici, come risulta dalla tabella che segue, registrano rispetto al 31 dicembre 2003 un forte incremento; il rapporto tra crediti problematici e crediti totali, pari 4,93% Variazione Assoluta Perc. Imprese non finanziarie ,18 - sofferenze ,05 - incagli ,30 Famiglie consumatrici ,80 - sofferenze ,70 - incagli ,02 Famiglie produttrici - artigiani ,37 - sofferenze ,49 - incagli ,69 Famiglie produttrici - altre ,26 - sofferenze ,80 - incagli ,39 Altro ,42 - sofferenze ,60 - incagli ,63 Totale ,53 - sofferenze ,68 - incagli ,05 Il rilevato incremento del credito problematico è riconducibile al peggioramento della congiuntura. Per altro nel corso dell esercizio è progressivamente entrato a regime il processo dei crediti problematici (che sostanzialmente si basa sull attribuzione ad ogni singolo cliente di un indice di rischio e, ove possibile, di un rating individuale) che ha contribuito a rendere maggiormente oggettiva la corretta classificazione dei crediti nei vari comparti. Tale procedura, unitamente ai tradizionali sistemi di analisi, ha ovviamente influenzato le risultanze della tabella precedente. Bilancio al 31 dicembre
15 La tabella che segue, riferita ai più significativi rami di attività economica che hanno generato crediti problematici per la Cassa Variazione Assoluta prodotti in metallo e loro lavorazione ,71 - sofferenze ,82 - incagli ,50 articoli in pelle e cuoio ,49 - sofferenze ,28 - incagli ,18 abitazioni ,92 - sofferenze ,39 - incagli ,53 calzature ,68 - sofferenze ,53 - incagli ,55 commercio al'ingrosso ,87 - sofferenze ,76 - incagli ,16 commercio al dettaglio ,69 - sofferenze ,95 - incagli ,08 Perc. Bilancio al 31 dicembre
16 Il conto economico Il conto economico dell esercizio 2004, pur negativamente influenzato nella sua componente finanziaria dal decrescente andamento dei tassi, presenta buoni risultati in quasi tutti i suoi aggregati, con scostamenti positivi rispetto all esercizio 2003 a volte rilevanti. Un incremento del 2,6% registra il margine d interesse, soprattutto in funzione della consistente crescita degli impieghi economici diretti; accompagnato ad una buona crescita del margine da servizi (+ 11,1%) ed ad una contrazione dei costi operativi (- 1,2%), contribuisce al raggiungimento di un risultato della gestione ordinaria che registrare un incremento di tutto rispetto nel confronto con l esercizio precedente (+15,8%) Il prospetto che segue mostra, riclassificandone le componenti, la formazione dell utile d esercizio evidenziando i margini gestionali e gli scostamenti rispetto all esercizio precedente Variazione Assoluta % Interessi attivi e proventi assimilati ,52 Interessi passivi e oneri assimilati ,04 Dividendi e altri proventi: ,56 Margine di interesse ,61 Commissioni attive ,21 Commissioni passive ,74 Profitti (Perdite) da operazioni finanz ,82 Altri proventi di gestione ,96 Altri oneri di gestione ,41 Margine da Servizi ,10 Margine di intermediazione ,51 Spese amministrative ,82 - spese per il personale ,60 - altre spese amministrative ,57 Rettifiche valore immobilizzazioni ,67 materiali ed immateriali Totale costi operativi ,23 Risultato della gestione ordinaria ,80 Accantonamenti per rischi ed oneri ,96 Rettifiche di valore su crediti ,58 Riprese di valore su crediti ,85 Accantonamenti ai fondi rischi su crediti ,00 Rettifiche valore immob.finanziarie Riprese valore immob. finanziarie Utile (Perdita) delle attività ordinarie ,51 Proventi straordinari ,27 Oneri straordinari ,33 Utile (Perdita) straordinario ,93 Variazione fondo rischi bancari generali Utile (Perdita) ante imposte ,82 Imposte sul reddito dell'esercizio ,59 Utile (Perdita) d'esercizio ,30 Bilancio al 31 dicembre
17 Composizione del margine d interesse Variazione Assoluta Perc. Interessi attivi clientela - conti correnti ,82 - sconto di portafoglio ,09 - su anticipazioni ,09 - su mutui ,88 - su altri finanziamenti ,12 - su sofferenze , ,28 Interessi passivi clientela - conti correnti ,10 - depositi a risparmio ,45 - su operazioni pct ,10 - su certificati di deposito ,99 - su obbligazioni , ,70 Margine interesse operaz. con clientela ,92 Interessi attivi banche - conti correnti ,20 - depositi ,23 - riserva obbligatoria ,79 - altri rapporti , ,88 Interessi passivi banche - conti correnti ,69 - depositi ,88 - altri rapporti , ,81 Margine interesse operaz. con banche ,04 Interessi attivi su titoli ,04 Differenziale derivati di copertuta ,39 Altri interessi attivi ,37 Altri interessi passivi Dividendi ,56 Margine d'interesse complessivo ,61 Sebbene lo spread medio sulle operazioni con la clientela sia risultato, rispetto al precedente esercizio, in lieve flessione (- 14 bp), la sua composizione, risulta fortemente per la Cassa. L oscillazione negativa del tasso sugli impieghi economici a medio e lungo termine (- 43 bp) ha, infatti, un maggior impatto sul margine d interesse rispetto alle altre variazioni, trattandosi del comparto di maggior peso sugli impieghi economici complessivi, e soggetto a minori possibilità di intervento in ragione del fatto che i tassi applicati risultano in prevalenza indicizzati. Una costante e determinata politica di adeguamento dei tassi, in particolare sulla raccolta a breve termine, ha consentito di salvaguardare lo spread complessivo. La tabella che segue mostra l andamento dei tassi medi attivi e passivi nel corso dell anno. Bilancio al 31 dicembre
18 PERIODO DIC MAR GIU SET DIC SPREAD SPREAD CLIENTELA bt (netto PCT) Tasso medio impieghi vivi 6,44% 6,27% 6,25% 6,28% 6,25% Tasso medio raccolta 1,38% 0,95% 0,92% 0,89% 0,89% Spread 5,06% 5,32% 5,33% 5,38% 5,37% SPREAD CLIENTELA mlt Tasso medio impieghi vivi 4,84% 4,49% 4,45% 4,42% 4,41% Tasso medio raccolta 2,90% 2,40% 2,37% 2,35% 2,34% Spread 1,94% 2,09% 2,07% 2,07% 2,07% SPREAD CLIENTELA totale (netto PCT) Tasso medio impieghi vivi 5,46% 5,14% 5,09% 5,08% 5,05% Tasso medio raccolta 1,40% 1,17% 1,15% 1,13% 1,13% Spread 4,06% 3,97% 3,94% 3,95% 3,92% Titoli 2,94% 2,60% 2,55% 2,52% 2,53% La forte espansione dei crediti e, al contrario, la modesta crescita della raccolta diretta, hanno determinato, malgrado il non favorevole andamento dei tassi, la positiva evoluzione del margine d interesse sulle operazioni con la clientela (+ 10,9%).. Il considerevole decremento degli impieghi finanziari, precedentemente analizzato, ed il calo dei tassi relativi, ha inciso sul margine d interesse complessivo che, tuttavia, registra un incremento, seppure contenuto (2,6%). Bilancio al 31 dicembre
19 Composizione del margine da servizi Variazione Assoluta Perc. COMMISSIONI ATTIVE Garanzie rilasciate ,02 Servizi di gestione, intermediazione e consulenza ,04 - Negoziazione titoli ,65 - Negoziazione valute ,54 - Gestioni patrimoniali ,67 - Custodia e amministrazione titoli ,09 - Collocamento titoli ,55 - Raccolta di ordini ,67 Servizi di incasso e pagamento ,70 Altri servizi ,60 - Commissioni su conti attivi e passivi ,47 - Operazioni a medio e lungo termine ,65 - Altre commissioni attive ,04 Totale commissioni attive ,21 COMMISSIONI PASSIVE Servizi di gestione e intermediazione ,74 - Negoziazione titoli - Gestioni patrimoniali ,02 - Custodia e amministrazione di terzi ,75 - Collocamento di titoli Servizi di incasso e pagamento ,61 Crediti di firma ,41 Altri servizi ,60 Totale commissioni passive ,74 PROFITI E PERDITE DA OPERAZIONI FINANZIARIE Operazioni su titoli - rivalutazioni ,27 - svalutazioni ,05 - proventi da negoziazione ,09 - oneri/proventi su derivati di negoziazione Totale ,65 Operazioni su valute ,01 Totale profitti e perdite da op. finanziarie ,82 ALTRI PROVENTI DI GESTIONE - recupero costo personale distaccato ,03 - recupero imposte e tasse ,12 - recupero spese conti correnti e depositi ,20 - recupero spese diverse ,63 - proventi di gestione diversi ,41 Totale altri proventi di gestione ,96 ALTRI ONERI DI GESTIONE - canoni passivi di locazione finanziaria ,41 Totale altri oneri di gestione ,41 MARGINE DA SERVIZI ,10 La buona variazione positiva registrata dal margine da servizi è frutto, in larga misura, da una parte dell incrementata attività gestionale della Cassa (risultano, infatti, in incremento tutte le commissioni da servizi), e, dall altra, dalla costante e severa revisione delle condizioni su conti e correnti e depositi che ha prodotto un considerevole incremento di commissioni e recuperi di spese. Bilancio al 31 dicembre
20 I COSTI OPERATIVI Spese per il personale Variazione assoluta Perc. - salari e stipendi ,87 - oneri sociali ,41 - trattamento fine rapporto ,80 - trattamento di quiescienza ,03 - altre spese ,06 Totale ,60 La flessione delle spese del personale, pur in presenza di maggiori oneri per il rinnovo contrattuale (stimati in 380 mila) è legata alla riduzione dell organico in applicazione del DM 158/2000; le cessazioni dal servizio hanno interessato n. 38 risorse con effetto dal 1 aprile 2003 e n. 8 risorse dal 1 luglio Il prospetto che segue evidenzia l effettivo onere del personale impiegato prendendo in considerazione gli oneri ed i proventi relativi al personale distaccato variazione assoluta Oneri personale in servizio ,60 Oneri distacchi passivi ,69 Proventi distacchi attivi ,03 perc ,84 Bilancio al 31 dicembre
21 Altre spese amministrative Variazione assoluta Perc. - Addestramento e formazione personale ,87 - Rimborsi al personale e trasferte ,04 - Legali ,65 - Consulenze professionali ,50 - Servizi elaborazione e trattamento dati ,71 - Gestione archivi e trattamento documenti ,89 - Locazione immobili e spese condominiali ,28 - Locazione altre ,83 - Servizi di trasporto ,88 - Servizi postali, telegrafici e di recapito ,25 - Telefoniche, e trasmissione dati ,45 - Illuminazione e riscaldamento ,21 - Servizi di pulizia ,75 - Informazioni e visure ,27 - Servizi di vigilanza ,34 - Pubblicità e di rappresentanza ,23 - Premi di assicurazione ,97 - Manutenzione beni mobili e impianti ,14 - Manutenzione immobili ,60 - Manutenzione sistemi informativi ,94 - Stampati, cancelleria e materiali di consumo ,74 - Oneri personale distaccato ,69 - Imposte indirette e tasse ,49 - Oneri servizio tesoreria ,15 - Compensi Amministratori e Sindaci ,75 - Oneri outsourcing sistema informativo ,69 - Oneri servizi da società del Gruppo ,85 - Oneri altri servizi da terzi ,83 - Diverse ,70 Totale altre spese amministrative ,57 Sebbene le altre spese amministrative crescano, rispetto al 31/12/2003, di 267 mila Euro, pari al 1,57%, dall'esame delle singole componenti risulta, comunque, evidente il buon esito delle performance aziendali in termini di contenimento dei costi operativi. A fronte dei maggiori incrementi di spesa, infatti, vanno espresse le seguenti considerazioni: l'incremento della voce "oneri servizi da società del Gruppo", che rappresenta l'incremento assoluto più elevato (336 mila Euro), è legato ai servizi resi dalla holding Intesa Casse del Centro ed è il frutto del costante sviluppo di attività rese dalla medesima nell ottica dell accentramento delle funzioni no core business; I maggiori oneri legati al'outsourcing del sistema informatico derivano in parte da aumenti contrattuali, legati anche alla consistenza delle masse gestite dalla Cassa notevolmente cresciute, ed in parte alle attività dell'outsourcer legate all'implementazione delle procedure informatiche; La gestione ordinaria, per effetto degli elementi analizzati, chiude con un incremento rispetto all esercizio precedente del 15,8%; la buona performance risulta, a livello di utile netto, decisamente più consstente (+ 42,3%) per effetto dei seguenti elementi: Le rettifiche nette su crediti (rettifiche/riprese), pur in presenza di un incremento dei crediti dubbi (sofferenze ed incagli) risultano sostanzialmente invariate rispetto al 2003, ciò in conseguenza della modifica apportata alle aliquote di svalutazione forfetaria degli incagli leggeri che ne hanno ridotto considerevolmente l onere (oltre 800 mila Euro); Pur in presenza di maggiori oneri straordinari rispetto al 2003 (+ 600 mila), risulta in incremento l utile straordinario per effetto dei proventi realizzati dalla cessione degli immobili (1,6 milioni) e da maggiori incassi di crediti estinti (+ 340 mila); indicazioni sulla composizione di oneri e proventi straordinari viene fornita nella nota integrativa; Si è proceduto con l azzeramento del Fondo rischi bancari generali ( mila) (informativa in merito è fornita al punto B.8.1 della nota integrativa). Altri prospetti informativi di carattere gestionale Bilancio al 31 dicembre
22 Vengono di seguito riportati altri ulteriori prospetti informativi di ausilio per l analisi dei dati di bilancio della Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno sotto il profilo gestionale. In particolare: i Key Performance Indicators descrivono i principali indicatori delle performance della Cassa di Risparmio in relazione a utili, rapporto tra costi e proventi, nonché informazioni relative al numero dei dipendenti e delle risorse lavoro impiegate nella banca; il documento riepilogativo dei risultati patrimoniali e commerciali indica i risultati raggiunti dalla banca sul piano commerciale in relazione agli indicatori di maggiore rilievo quali raccolta da clientela, impieghi a clientela, spread clientela, servizi di carattere bancario e parabancario, raccolta indiretta amministrata e gestita; i prospetti economico - patrimoniali evidenziano i volumi medi di raccolta e di impiego conseguiti dalla Cassa negli ultimi due esercizi suddivisi per forma tecnica, nonché i tassi applicati ai volumi stessi; Bilancio al 31 dicembre
23 K.P.I. - Key Performance Indicators Descrizione variazione R.O.E. (annualizzato) 9,6% 8,1% 1,6% Rapporto tra utile d esercizio e patrimonio netto G.R.O.E. (annualizzato) 19,6% 17,3% 2,4% Rapporto tra utile d esercizio e risultato lordo di gestione Costi Operativi / Margine di Intermediazione 56,5% 60,4% 3,9% Costi Operativi / Marg. Intermediazione 1 livello (*) 57,2% 61,6% 4,4% - Marg. Intermed. al netto Profitti operaz. Finanz. Commissioni Nette / Margine di Intermediazione 27,6% 26,3% 1,3% Margine da servizi / Margine di Intermediazione 36,0% 35,6% 0,4% Marg. Serv. (netto p.p. operaz. Fin.) / Margine di Intermed. 34,9% 33,6% 1,2% - Marg. da servizi al netto p.p. operazioni finanziarie N. dipendenti (dato medio) N.risorse lavoro (dato di fine periodo) N. sportelli (dato di fine periodo) Bilancio al 31 dicembre
24 Documento riepilogativo Descrizione Variazione Importi in migliaia di Euro Ass. % Obiettivi Patrimoniali RACCOLTA DA CLIENTELA ,25% Tasso passivo medio nominale di periodo 1,01% 1,22% -0,21% Raccolta ordin. BT (c. m. l.) ,69% Tasso passivo medio nominale di periodo 0,70% 0,90% -0,20% Raccolta ordin. MLT (c. m. l.) ,99% Tasso passivo medio nominale di periodo 2,34% 2,90% -0,57% IMPIEGHI A CLIENTELA (netto sofferenze) ,67% Tasso attivo medio nominale di periodo 5,05% 5,46% -0,40% Impieghi ordinari BT (c. m.l.) ,44% Tasso attivo medio nominale di periodo 6,25% 6,44% -0,19% Impieghi ordinari MLT (c. m. l.) ,09% Tasso attivo medio nominale di periodo 4,41% 4,84% -0,43% Spread clientela 4,05% 4,24% -0,19% - Spread breve termine 5,55% 5,54% 0,02% - Spread medio lungo termine 2,07% 1,94% 0,14% Obiettivi commerciali RACCOLTA BANC. INDIRETTA (ctv.fine periodo) ,86% di cui: - AMMINISTRATA ,97% - GESTITA ,35% Bilancio al 31 dicembre
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