Croce Rossa Italiana Sala Operativa Nazionale. Legnano, li 16 dicembre 2014 Protocollo: 11379/2014. Protocollo elettronico: CRI/CC/ /2014

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1 Croce Rossa Italiana Sala Operativa Nazionale Legnano, li 16 dicembre 2014 Protocollo: 11379/2014 Protocollo elettronico: CRI/CC/ /2014 Oggetto: verbale riunione JUMP 2014 Ai DRAE CRI Regionali e per loro tramite Ai DPAE Provinciali Ai DLAE Locali Ai Referenti Nazionali e p.c. Al Presidente Nazionale CRI Al Direttore Generale CRI Al Capo Dipartimento ASSOEV Ai Delegati Tecnici Nazionali Ai Presidenti Regionali CRI Si trasmette in allegato verbale della riunione dell AREA 3 svoltasi sabato 13 dicembre 2014 nell ambito dei lavori della manifestazione JUMP Si invitano i DRAE a trasmettere la nota ai propri delegati di competenza. Cordiali saluti. Il Delegato Nazionale per le Attività di Emergenza Roberto Antonini Viale Cadorna n Legnano (MI) Tel. 06/ fax 06/ son@cri.it - pec: son@cert.cri.it C. Fiscale n P. Iva n

2 L EMERGENZA: LA REVISIONE DEI PERCORSI FORMATIVI, DEI PROCESSI E DEI MECCANISMI OPERATIVI DELL AREA III Il giorno tredici del mese di dicembre, nell anno duemilaquattordici alle ore 11:00 presso l Università degli Studi di Roma La Sapienza Facoltà di Economia, durante l Evento Formativo CRI #JUMP14 si è svolto il WorkShop e l incontro di Aggiornamento dell Area III dal titolo: L Emergenza: la revisione dei percorsi formativi, dei processi e dei meccanismi dell Area III. Il Delegato Tecnico Nazionale dell Obiettivo Strategico 3 (DTN AE) Sig. Roberto Antonini invita il Volontario Gennaro Spavone, Socio CRI Campania, a redigere il report della giornata. Aperto l incontro alle ore 11:00, prende parola il DTN AE che ringrazia i presenti per la partecipazione all evento, in quanto momento di verifica sull Area Strategica delle Attività di Emergenza e illustra il programma della giornata: 1 - Missione della Croce Rossa Italiana nel Kurdistan Iracheno a cura del Dott. Leonardo Carmenati; 2 - Riforma del Regolamento di Organizzazione e Formazione delle Attività di Emergenza a cura di Andrea Giovannoni; 3 - Nuovo Sistema Gestionale ZeroGis a cura di Yury Zappaterra e Fabio Carturan; 4 - Report SON Percorsi di Formazione Sicurezza sul Lavoro D.Lgs 81/08 a cura del Referente Nazionale per le attività in materia di tutela della salute e sicurezza sui luogo di lavoro Giovanni Kheiraoui; 6 - Attività Climate in Action a cura del Collaboratore Nazionale Vanessa Seren Bernardone; 7 - Scuola Nazionale Formazione CRI NBCR Sergio Bonadio. Prima di iniziare la sessione dei lavori, Antonini pone alcune riflessioni in merito all iscrizione al Registro del Volontariato di Protezione Civile: specifica che come Ente Pubblico la Croce Rossa Italiana, in caso di emergenza, non necessita di nessuna attivazione da parte di esterni, se non dal Dipartimento di Protezione Civile (DPC). Ma ora, con l avvento della Legge 100/12 che ha modificato la Legge 225/92 (Legge istitutiva della Protezione Civile), il DPC può intervenire in una situazione di emergenza nazionale solo per 90gg., rinnovabili per altri 90gg, dopodiché il discorso emergenziale è di competenza della regione dove è caratterizzato l evento. Si prende in considerazione l Emergenza Regionale Maltempo Liguria, dove l iscrizione al Registro Regionale del Volontariato di Protezione Civile da parte del Comitato Regionale CRI Liguria ha permesso a tutti i Volontari intervenuti nell emergenza di poter usufruire dei Benefici di Legge previsti dagli art. 9 e 10 del D.P.R.194/2001 in applicazione della Legge 27 Febbraio 2009 n. 13. Pertanto, l iscrizione negli elenchi territoriali costituisce il presupposto necessario e sufficiente per l attivazione e l impiego delle organizzazioni da parte delle autorità locali di protezione civile del proprio territorio (le regioni, le province e i comuni), anche ai fini dell applicazione dei benefici previsti dagli art. 9 e 10 del Regolamento. Ulteriormente, con la legge 27 febbraio 2009 n. 27, tali benefici vengono resi applicabili anche al personale volontario della CRI, introducendo la possibilità di porre a carico del bilancio della CRI gli oneri derivanti da tale applicazione. Purtroppo non tutte le regioni sono iscritte al registro del volontariato di protezione civile di competenza e non tutti i Comitati hanno un capitolo di spesa destinato agli oneri dei benefici.

3 In virtù di quanto sopra descritto, invita i presenti a rendere possibile questa opportunità all interno dei propri Comitati. Il DTNAE Antonini precisa inoltre che, l iscrizione al registro di Volontariato di Protezione civile è diverso dalla sottoscrizione di convenzioni per la Colonna Mobile Regionale di Protezione Civile, in quanto due cose differenti: Iscrizione al Registro di Volontariato: permette di ottenere i Benefici di Legge, delle sovvenzioni, la presentazione da parte della CRI di progetti, etc. Convenzione per la Colonna Mobile Regionale: permette di partecipare ad interventi di emergenza, territoriale e non, nel momento in cui la regione di competenza si mobilita con un aliquota di mezzi e personale. Si passa ora a discutere dell istituzione delle Sale Operative ai vari livelli territoriali (SOR-SOP-SOL). Antonini si complimenta con i presenti e precisa che la loro nascita ha permesso di rafforzare il concetto di rete con le altre associazioni/enti/istituzioni di protezione civile e che la loro istituzione le ha rese indispensabili per le attività di emergenza. Prende ora parola il Capo Dipartimento delle Attività Socio Sanitarie, Operazioni in Emergenza e Volontariato Dott. Leonardo Carmenati, il quale prima di illustrare la propria presentazione in merito alla Missione CRI in Kurdistan, specifica che attualmente con il DLgs 178/12 e s.m.i., la possibilità di porre a carico del bilancio della CRI gli oneri derivanti, attualmente è sospesa in quanto il Comitato Centrale non può trasferire fondi direttamente alle APS, perché è assente un protocollo specifico. Per questo motivo comunica che assieme al DPC si sta cercando di trovare una soluzione al problema. Infine, informa i presenti che grazie ad un Protocollo di Intesa con la Regione Campania il Centro Interventi Emergenza (CIE) di Potenza è stato trasferito a Salerno. Si allegano le slide della presentazione (All. 1). Alle ore 12:30 termina l intervento del Dott. Carmenati e si sospende l incontro per pausa pranzo. Si riprende alle ore 14:30. Prende parola il DTR Area 3 Emilia Romagna DRAE Dott. Andrea Giovannoni che prima di iniziare ad illustrare la Riforma del Regolamento di Organizzazione e Formazione delle Attività di Emergenza rende necessario premettere che l intero percorso di riorganizzazione della formazione del settore dell Area 3, che nasce con O.C. 136/13 (Regolamento Corsi di Formazione nel Settore Emergenze) deve essere perfezionato e revisionato in base al D.Lgs 178/12 e s.m.i. e di conseguenza contestualizzarlo con la Riforma di Privatizzazione e di implementarlo con argomenti cardini, come ad esempio le attività in materia di tutela della salute e sicurezza (D.Lgs 81/08). Inoltre, invita i presenti a vedere queste revisioni come un vero e proprio percorso di formazione e conoscenza, ossia strumenti e opportunità che i Volontari devono avere per completare la loro conoscenza e da mettere in pratica sul territorio e non come un accumulo di titoli, di qualifiche e di distintivi. Infine riferisce che il nuovo percorso è stato strutturato e sviluppato dal Gruppo di Lavoro Formazione Settore Attività di Emergenza (O.P. 152/14) e sarà suddiviso in step: Base Coordinamento Specializzazioni Alta Formazione Di Seguito si riportano le revisioni dei percorsi formativi:

4 BASE Corso Operatore Emergenze (OPEM): corso qualificativo e formativo necessario per svolgere le attività di emergenza e che in base alle Direttive del DPC 9/11/12 accredita il Volontario nel sistema di Protezione Civile all interno dei Registri Territoriali. Tale corso è il punto di partenza del percorso di formazione nel settore delle attività di emergenza. COORDINAMENTO Eliminazione dei tre livelli di coordinamento (locale, provinciale e regionale). Strutturazione di un unico percorso di management, con sviluppo di nuovi contenuti, su temi importanti quali: il Team-Building, leadership, analisi e gestione dei conflitti, la gestione del personale, delle squadre e il coordinamento. Corso Referente Operativo: da svolgere a livello territoriale, finalizzato alla gestione del personale e delle squadre. Non è un corso per diventare Delegato, ma un percorso formativo attraverso il quale è possibile recepire gli strumenti per poter coordinare al meglio le attività di emergenza. Fornisce conoscenze generali sulla sicurezza degli operatori nelle attività di emergenza per garantire l attività in sicurezza e fornisce conoscenze di base sulla leadership. DT 3 Coordinatore: corso di coordinamento Delegato Area 3 basato sulle linee guida nazionali, ma con un focus normativo regionale. Fornisce al Delegato Area 3 compiti di supporto e servizio per le realità territoriali presenti sul territorio di competenza, non solo per le attività di emergenza, ma per tutte le altre attività della CRI. Fornisce competenze avanzate di leadership, gestione team e problem solving nel coordinamento di attività di emergenza e sulla pianificazione e gestione di attività. Infine fornisce conoscenze di management. SPECIALIZZAZIONI Corsi che si possono sviluppare all interno delle proprie regioni, da slegare dall autorizzazione nazionale ai sensi della O.C. 136/13. Non sono propedeutici al coordinamento. ALTA FORMAZIONE Corsi che rimangono di competenza nazionale In Sintesi: COORDINAMENTO REFERENTE OPERATIVO DT 3 COORDINATORE ISTRUTTORI FORMATORI MANAGEMENT AREA 3 OPEM ALTA FORMAZIONE EMERGENCY MANAGER CAMP MANAGEMENT SPECIALIZZAZIONI LOGISTICA CARTOGRAFIA SEGRETERIA TELECOMUNICAZIONI RISTORAZIONE.ETC. PROJECT MANAGEMENT Infine, Giovannoni presenta la possibilità di istituire una Biblioteca Nazionale del Settore Emergenza, dove sarà possibile reperire materiale didattico, dispense, banca dati on-line, sistema di tracciamento formazione Area 3 e tutto ciò che concerne lo sviluppo della formazione e della conoscenza dei Volontari. Comunica infine, che il Gruppo di Lavoro e i DTRAE stanno lavorando per la nascita del Manuale Nazionale di Formazione Area 3.

5 Si allegano le slide della presentazione (All. 2). Il Delegato Tecnico Nazionale Area 3 DTNAE Sig. Roberto Antonini da ora parola ai presenti e apre un question-time. Prende parola un Volontario del CL Torino e chiede se in virtù del nuovo percorso formativo del settore emergenze saranno previste le equipollenze dei titoli. Giovannoni risponde che le equipollenze dei titoli saranno previste, ma in base al titolo da convertire il Volontario dovrà seguire delle lezioni integrative. Chiede la parola il DTL Area 3 CL Finale Emilia (Modena) e domanda se una volta iscritti ai registri di Volontariato di Protezione civile è concesso il riconoscimento dei corsi effettuati dagli Enti del Territorio. Giovannoni risponde che ogni corso del settore emergenza della CRI è strutturato secondo una metodologia didattica (direttore di corso, ore, argomenti lezioni, etc.) in riferimento anche alle linee guida nazionali del DPC. Pertanto, ogni livello territoriale potrebbe richiede all Ente un percorso di integrazione e/o uno scambio formativo con la CRI e viceversa. Prende parola Michele Trambali CL Gioveno (Torino) e chiede se all interno del percorso formativo dell Operatore Emergenza (OPEM) sarà previsto anche una figura e/o un modulo di formazione riguardo le attività da promuovere nelle scuole e nelle piazze sulla riduzione dei rischi e la preparazione delle comunità ai disastri (es. Climate in Action, ) Giovannoni, risponde che all interno del nuovo corso OPEM ci saranno dei piccoli accenni su tutte quelle discipline che rientrano nell Area 3 (es. Climate in Action), ma tale corso è di per se e rimane un corso operativo. Il DTN Area 3 aggiunge inoltre, che il Dipartimento di Protezione Civile in collaborazione con la Croce Rossa Italiana in alcune piazze italiane (Lombardia e Calabria) ha svolto la campagna nazionale Io Non Rischio. In virtù di ciò invita i presenti a non limitare le attività sul territorio solo attraverso i corsi di formazione del settore emergenza, ma di iniziare anche a promuovere progetti e/o attività e/o campagne da effettuare nelle piazze, nelle scuole, nei luoghi pubblici ed altro, di presentarli alla sua attenzione per poi sperimentarli e istituirli a livello nazionale. Lo stesso Volontario pone una seconda domanda, ossia se fosse possibile utilizzare all interno dei corsi le risorse all interno del Comitato: Volontari formati in corsi di specializzazione del settore emergenza all interno dei corsi CRI (corso base, etc.). Giovannoni risponde che è compito dell istruttore di protezione civile trasmettere informazioni e nozioni in quanto formato in didattica, ma ciò non vieta all Istruttore di essere affiancato e supportato da un Volontario Specializzato durante i Corsi CRI. Prende parola una Volontaria del CL Gallarate che allacciandosi alla domanda precedente chiede se fosse possibile anche utilizzare risorse esterne alla CRI, ad esempio personale esterno formato e specializzato in protezione civile. Giovannoni risponde che è possibile utilizzare personale esterno, ma bisogna verificare se la loro presenza sia positiva o meno al percorso formativo. L importante è che il Direttore di Corso sia sempre un Volontario Istruttore CRI. Chiede parola una Volontaria e pone una domanda circa la normativa e alle disposizioni in materia di protezione civile regionale che in ogni corso di attività emergenza dovrà in futuro effettuare, ed espone la propria paura circa la non uniformità tra i Volontari, ossia: Volontari più preparati di altri. Giovannoni risponde che il Corso OPEM dovrà seguire le direttive delle linee guida nazionali, in modo tale da avere un percorso comune ed unico per tutti, ma sarà possibile integrare e dedicare alcune ore specifiche alla normativa regionale, in modo tale da poter interagire anche con il sistema territoriale di competenza.

6 Prende parola Alessandro del CP Asti e chiede se sarà previsto la figura Istruttore di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Giovannoni e Kheraoui rispondono che in virtù di questa riorganizzazione del percorso formativo sarà previsto un cammino comune con gli Istruttori CRI di Protezione e Civile e i Monitori CRI attraverso degli aggiornamenti e/o percorsi specialistici in materia di sicurezza in modo tale da conseguire anche il titolo di Istruttori in quella disciplina. Antonini aggiunge che questa sperimentazione già sta avvenendo nella regione Lazio con DTR Area 3 Fabiola Meleo durante un corso regionale di Istruttori PC. Si passa a discutere del Nuovo Sistema Gestionale ZeroGis, relatori Yury Zappaterra e Fabio Carturan. Si rende necessario premettere che tale Sistema Gestionale nasce per essere costruito e implementato in base al lavoro di ogni singolo Delegato Tecnico AE e si propone di gestire tutti i dati del settore emergenza. Essendo la relazione dei Relatori di carattere pratico, verranno verbalizzati solo i punti più importanti: - Ogni Sala Operativa avrà accesso al programma attraverso delle credenziali che saranno trasmesse dalla SON; - La home del programma è vista come una bacheca dove sarà possibile trovare tutte le notizie di carattere importante e di uso comune dei vari livelli di competenza; - In base al proprio ruolo (DTL-DTP-DTR-DTN) esisteranno due livelli di gestione: da una parte di tipo gerarchico (SON-SOR-SOP-SOL), e dall altro la possibilità di istituire dei timbri in base alle proprie competenze. - All interno del Sistema Gestionale ZeroGis dovranno essere inseriti i Piani di Emergenza Locali, Provinciali e Regionali; - Le informazioni immesse nel sistema una volta inserite e salvate non sono più recuperabili e modificabili. Solo grazie all aiuto dell amministratore nazionale si potrà modificare i dati sbagliati; - Le risorse che verranno inserite, sia riguardo i materiali che relative al personale, dovranno essere inserite nella loro totalità; - I dati inseriti nel portale Gaia in merito alla reperibilità dei Volontari in caso di emergenza saranno traslati automaticamente all interno del Sistema Gestionale ZeroGis; - Sezione EVENTI: creazione di eventi di esercitazione e non. Ogni Evento avrà un codice identificativo denominato ID Unico e non può essere modificato. - Nella compilazione della Sezione Evento si dovrà riportare la data di inizio e di fine, la tipologia e l estensione dell evento. - Possibilità di unificare gli eventi a livello provinciale e possibilità di collegare le risorse materiali e personali finché l evento non è terminato; - Possibilità di inserimento di documenti, file, immagini dell evento in modo tale che la Sala Operativa sia in possesso di tutti i dati utili. - DIARIO DI SALA OPERATIVA: inerente all evento e rappresenta lo storico dell episodio e in base all immissione dei timbri potrà essere visionato dal nazionale, regionale, provinciale e locale. Si allegano le slide della presentazione (All. 3). Il Delegato Tecnico Nazionale Area 3 DTNAE Sig. Roberto Antonini da ora parola ai presenti e apre un question-time. Chiede la parola un Volontario e domanda se sarà possibile esportare i dati in un formato modificabile. Carturan risponde che sarà possibile esportare i dati, ma solo in formato PdF (non modificabile) e attraverso la stampa.

7 Prende la parola una Volontaria e chiede se sarà possibile avere assistenza on-line in caso di necessità e se sarà possibile utilizzarlo in modalità off-line. La risposta è negativa. Si passa a discutere sul Report delle Attività della Sala Operativa Nazionale (SON), che si allega (All.4). Prende parola il Referente Nazionale per le attività in materia di tutela della salute e sicurezza sui luogo di lavoro Giovanni Kheiraoui ed illustra la possibilità di inserimento in materia di Sicurezza sul Lavoro D.Lgs 81/08, all interno dei vari percorsi formativi, che si allega (All. 5). Alle ore 17:00 termina l intervento del RN Kheiraoui e si sospende l incontro per una pausa. Si riprende alle ore 17:15 e si conclude la sessione con gli interventi del Collaboratore Nazionale Vanessa Seren Bernardone sull attività Climate in Action, (All. 6) e la presentazione da parte di Sergio Bonadio della Scuola Nazionale di Formazione CRI NBCR, del relativo Centro di Formazione e le strutture NBCR sul territorio, (All. 7). Chiude i lavori il DTN Area 3 Sig. Roberto Antonini che ringrazia i presenti per la partecipazione ed invita ad iniziare un nuovo percorso sul territorio in ambito del settore delle attività di emergenza fare di più, fare meglio, ed ottenere un maggiore impatto. Alle ore 18:00 si chiudono i lavori. Il Segretario Verbalizzante Il DTN Area 3 Gennaro Spavone Roberto Antonini

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