CORSO PER LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI DESIGNATI AL PRONTO SOCCORSO NEGLI ISTITUTI SCOLASTICI PIEMONTESI

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1 CORSO PER LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI DESIGNATI AL PRONTO SOCCORSO NEGLI ISTITUTI SCOLASTICI PIEMONTESI ( in attuazione dell'art.15, comma 3 D.Lgs. 626/94 e del DM 388 del 15/07/03) REGOLAMENTO DESTINATARI DEL CORSO Addetti al pronto soccorso dipendenti degli istituti scolastici piemontesi, ai sensi dell art. 12 del D.Lgs. 626/94 e s.m.i. OBIETTIVI DIDATTICI DEL CORSO 1. Formare il personale laico (non sanitario) alle linee guida del Sistema 118 nelle varie situazioni di emergenza-urgenza; 2. standardizzare il livello formativo ed operativo dei laici alle indicazioni nazionali ed internazionali; 3. potenziare la catena dei soccorsi aumentando la possibilità di sopravvivenza e riducendo gli esiti invalidanti; 4. consentire maggiore efficienza al personale laico addetto al pronto soccorso, consentendogli di operare con le linee guida del Sistema 118 e di conseguenza nel sistema stesso. Dal punto di vista metodologico devono essere rispettate le linee guida internazionali ILCOR sulla rianimazione cardiopolmonare di adulti e/o bambini SOGGETTO EROGATORE Centrale operativa provinciale del 118. DURATA DEL CORSO Il corso di formazione del personale ha una durata di 12 ore. FREQUENZA È richiesta la frequenza a tutte le ore previste dal programma. CERTIFICAZIONI Alla fine del corso il soggetto erogatore produrrà un attestato di frequenza.

2 PROGRAMMA PRIMA GIORNATA MODULO A TOTALE ORE 4 1) ALLERTARE IL SISTEMA DI SOCCORSO ( 15' ) Ø Cause e circostanze dell infortunio (luogo dell infortunio, numero delle persone coinvolte, stato degli infortunati, ecc.) Ø Comunicare le predette informazioni in maniera chiara e precisa ai servizi di assistenza sanitaria di emergenza : Quando chiamare il 118 Importanza della comunicazione con la C.O. Informazioni sul luogo e sul fatto Le domande NON fanno perdere tempo Le domande ottimizzano la risposta Possono essere forniti consigli in attesa del soccorso NON considerare chi risponde un veggente NON perdere la testa NON tenere occupata la linea telefonica 2) RICONOSCERE UN EMERGENZA SANITARIA ( 30' ) Ø Scena dell'infortunio Raccolta delle informazioni Previsione dei pericoli evidenti e di quelli probabili Ø Accertamento delle condizioni psicofisiche del lavoratore infortunato Differenza tra urgenza ed emergenza Funzioni vitali: coscienza (AVPU), respiro, polso, emorragie, ipotermie ed ipertermie Ø Nozioni elementari di anatomia e fisiologia dell'apparato cardiovascolare e respiratorio: il cuore, i vasi sanguigni, le vie aeree superiori ed inferiori, i polmoni (anatomia e fisiologia) Ø Tecniche di autoprotezione del personale addetto al soccorso Importanza della protezione I dispositivi di protezione individuali e loro utilizzo I pericoli da agenti fisici, chimici, biologici 3) ATTUARE GLI INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO ( 165' ) Limiti dell'intervento di primo soccorso Ø Sostentamento delle funzioni vitali Posizionamento dell'infortunato e manovre per la pervieta' delle prime vie aeree Respirazione artificiale Massaggio cardiaco esterno BLS, PBLS, Disostruzione della via aerea (come da specificazione ministeriale) Ø RICONOSCIMENTO E LIMITI DELL'INTERVENTO DI PRIMO SOCCORSO Lipotimia, sincope, shock: - Cause, sintomi,cosa fare,cosa non fare Edema polmonare acuto: - Cause, sintomi,cosa fare,cosa non fare Crisi asmatica: - Cause, sintomi,cosa fare,cosa non fare Dolore acuto stenocardico: - Cause, sintomi,cosa fare,cosa non fare Reazioni allergiche: - Cause, sintomi,cosa fare,cosa non fare

3 Crisi convulsive: - Cause, sintomi,cosa fare,cosa non fare Emorragie esterne post-traumatiche e tamponamento emorragico: - Cause, sintomi,cosa fare,cosa non fare 4) CONOSCERE I RISCHI SPECIFICI DELL'ATTIVITA' SVOLTA (30' - Medico Competente) Ø PERICOLI AMBIENTALI E MECCANICI Ø PERICOLI DA AGENTI FISICI O CHIMICI Ø PERICOLI DA AGENTI INFETTIVI SECONDA GIORNATA MODULO B TOTALE ORE 4 1) ACQUISIRE CONOSCENZE GENERALI SUI TRAUMI IN AMBIENTI DI LAVORO ( 90' ) Ø CENNI DI ANATOMIA DEL SISTEMA MUSCOLO-SCHELETRICO Lo scheletro, i muscoli e le articolazioni Ø LESIONI DEL SISTEMA MUSCOLO- SCHELETRICO: Lussazioni, fratture : importanza e segni tipici Cosa non fare, cosa fare : immobilizzazioni Ø TRAUMI E LESIONI CRANIO-ENCEFALICI E DELLA COLONNA VERTEBRALE: Importanza e rischi di invalidità e morte Dinamica della lesione (per cranio e vertebre) a. Tipo di evento b. Segni e sintomi c. Trattamento d. Complicanze Ø TRAUMI E LESIONI TORACO ADDOMINALI Importanza e rischi di morte Sintomi Trattamento Complicanze 2) ACQUISIRE CONOSCENZE GENERALI SULLE PATOLOGIE SPECIFICHE IN AMBIENTE DI LAVORO ( 150' ) Ø LESIONI DA FREDDO : Tipi di lesione: congelamento, ipotermia Segni e sintomi Trattamento Ø LESIONI DA CALORE: Caratteristiche e tipologia (Termiche, Chimiche, Elettriche) Parametri di valutazione Estensione Localizzazione Età Lesioni Associate Trattamento Ø LESIONI DA CORRENTE ELETTRICA: Caratteristiche e rischi per il soccorritore

4 Sintomi Trattamento Ø LESIONI DA AGENTI CHIMICI: Caratteristiche Sintomi Trattamento Ø INTOSSICAZIONI: Inalazione, ingestione, contatto, inoculazione: Sintomi Trattamento Ø FERITE LACERO CONTUSE: Tipologia delle ferite Trattamento Prevenzione delle infezioni Ø EMORRAGIE ESTERNE: Piccole emorragie Emorragie massive esterne: arteriose, venose Trattamento compressivo: punti di compressione Trattamento con il laccio emostatico: limiti d'uso e punti di applicazione Ø TRAUMA DELL OCCHIO: Contusioni Abrasioni Contatto con sostanze irritanti e caustiche Corpi estranei Corpi conficcati a) Bloccaggio del corpo ( benda o bicchiere) b) Bendaggio occhio NON lesionato TERZA GIORNATA MODULO C TOTALE ORE 4 3) ACQUISIRE CAPACITÀ DI INTERVENTO PRATICO ( 240' DI CUI ALMENO 180 DI BLS ) Ø Tecniche di comunicazione con il sistema di emergenza del SSN Ø Tecniche di primo soccorso nelle sindromi cerebrali acute Ø Tecniche di primo soccorso nella sindrome di insufficienza respiratoria acuta Ø Tecniche di rianimazione cardio-polmonare Ø Tecniche di tamponamento emorragico Ø Tecniche di sollevamento, spostamento e trasporto del traumatizzato: Rischi del trasporto Tecniche di trasporto Situazioni in cui attuare il trasporto Ø Tecniche di primo soccorso in casi di esposizione accidentale ad agenti chimici e biologici

5 CORSO PER LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI DESIGNATI ALL ATTUAZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI E LOTTA ANTINCENDIO NEGLI ISTITUTI SCOLASTICI PIEMONTESI ( in attuazione dell'art.12 del D.Lgs. 626/94 e della convenzione fra il Ministero dell'istruzione, dell Università e della Ricerca ed il Ministero dell'interno, del ) REGOLAMENTO DESTINATARI DEL CORSO Addetti alle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio ai sensi dell art. 12 del D.Lgs. 626/94 e s.m.i. SOGGETTO EROGATORE Comandi provinciali dei Vigili del Fuoco DURATA DEL CORSO Il corso di formazione seguirà le indicazioni della convenzione fra il Ministero dell'istruzione, dell Università e della Ricerca ed il Ministero dell'interno, del , che prevede un corso articolato come da programma allegato, per un totale di 8 ore di autoapprendimento, di lezioni teoriche e di esercitazioni. FREQUENZA È richiesta la frequenza a tutte le ore previste dal programma. CERTIFICAZIONI A conclusione del corso, il soggetto erogatore provvederà a rilasciare ai discenti che vi hanno partecipato l attestato di frequenza, ovvero, previo superamento dell esame finale, l attestato di idoneità tecnica così come previsto nell Allegato X del Decreto interministeriale 10 marzo 1998

6 PROGRAMMA ARGOMENTO DURATA MODALITA 1) L INCENDIO E LA PREVENZIONE INCENDI - principi sulla combustione - le principali cause d incendio nelle scuole - le sostanze estinguenti - i rischi alle persone ed all ambiente scolastico - specifiche misure di prevenzione incendi - accorgimenti comportamentali per prevenire gli incendi - l importanza del controllo degli ambienti di lavoro - l importanza delle verifiche e delle manutenzioni sui presidi antincendio 2) LA PROTEZIONE ANTINCENDIO - misure di protezione passiva - vie di esodo, compartimentazioni, distanziamenti - attrezzature ed impianti di estinzione - sistemi di allarme - segnaletica di sicurezza - impianti elettrici di sicurezza - illuminazione di sicurezza 3) PROCEDURE DA ADOTTARE IN CASO DI INCENDIO NELLE SCUOLE - procedure da adottare quando si scopre un incendio - procedure da adottare in caso di allarme - modalità di evacuazione - modalità di chiamata dei servizi di soccorso - collaborazione con i vigili del fuoco in caso di intervento - esemplificazione di una situazione di emergenza e modalità proceduralioperative 4) L'INCENDIO E LA PREVENZIONE NELLE SCUOLE - Cenni normativi: il D.M. 26/08/ Principi della combustione - Ubicazione, accessi, vie di esodo nelle scuole; - Spazi a rischio specifico negli edifici scolastici; - Sostanze estinguenti; - Comportamento al fuoco delle strutture scolastiche; - Mezzi ed impianti fissi di protezione ed estinzione degli incendi; - Divieti e limitazioni di esercizio; - Misure comportamentali - Misure per l evacuazione in caso di emergenza nelle scuole. 5) ESERCITAZIONI PRATICHE - presa visione e chiarimenti sulle principali attrezzature ed impianti di spegnimento - presa visione sulle attrezzature di protezione individuale (maschere, autoprotettore, tute, ecc.) - esercitazioni sull uso delle attrezzature di spegnimento e di protezione individuale 8 ORE 4 ORE 4 ORE SUPPORTO MULTIME- DIALE (CD-ROM) Assistenza dei Comandi Provinciali VV.F. dell utilizzo del supporto multimediale COMUNICA- ZIONE FRONTALE E DIALOGICA Approfondime nti ed integrazione degli argomenti del CD-ROM ESERCITAZI ONI IN AULA E SU PIAZZALE

7 CORSO PER LA FORMAZIONE DEI RESPONSABILI DEI SERVIZI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE DEGLI ISTITUTI SCOLASTICI PIEMONTESI ( in attuazione dell'art.8 del D.Lgs. 626/94 e s.m.i. e del D.Lgs. 195/03) REGOLAMENTO DESTINATARI DEL CORSO Responsabili dei servizi di prevenzione e protezione degli istituti scolastici, ai sensi dell art. 8 del D.Lgs. 626/94 e s.m.i. OBIETTIVI DIDATTICI DEL CORSO Specificati nel seguente programma per ogni singolo modulo. SOGGETTO EROGATORE Regione Piemonte Direzione Sanità Pubblica. DURATA DEL CORSO Il corso di formazione è progettato sulla base dell attuale bozza in discussione presso la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, ai sensi dell art. 2, comma 2, del D.Lgs. 195/03. La durata complessiva è quindi di 76 ore, suddivise su tre differenti moduli A, B e C. FREQUENZA È richiesta la frequenza ad almeno il 90 % delle ore previste per ciascun modulo. CERTIFICAZIONI Alla fine di ogni singolo modulo viene effettuata la valutazione dell apprendimento e rilasciata la relativa certificazione.

8 PROGRAMMA MODULO A FORMAZIONE GENERALE DI BASE " presentazione del corso MODULO A1 la normativa " l approccio alla prevenzione attraverso il D.Lgs. 626/94 per un percorso di miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori. " il sistema legislativo: esame delle normative di riferimento. fornire le nozioni fondamentali riguardanti la legislazione vigente in materia di igiene e sicurezza del lavoro con particolare riferimento alla applicazione della stessa al mondo della scuola. Viene illustrata la filosofia del D.Lgs. 626/94 in riferimento alla organizzazione di un sistema di Prevenzione aziendale, alle procedure di lavoro, al rapporto uomo-macchina e uomo-ambiente/sostanze pericolose, alle misure generali di tutela della salute dei lavoratori e alla valutazione dei rischi. Vengono inoltre illustrati: - la gerarchia delle fonti giuridiche; - le Direttive Europee; - la Costituzione, Codice Civile e Codice Penale; - l evoluzione della normativa sulla sicurezza e igiene del lavoro; - il D.Lgs. 626/94: l organizzazione della prevenzione in azienda, i rischi considerati e le misure preventive esaminati in modo associato alla normativa vigente collegata (547, 303, 459, 359, 164, 494, 277, 475, 493, 66, 25 ecc.); - la legislazione relativa a particolari categorie di lavoro: lavoro minorile, lavoratrici madri, lavoro notturno, lavoro atipico, ecc.; - la normativa specifica relativa alle scuole; - le norme tecniche UNI, CEI e loro validità. MODULO A2 i soggetti e le responsabilità " i soggetti del sistema di Prevenzione Aziendale secondo il D.Lgs 626/94: i compiti, gli obblighi, le

9 responsabilità civili e penali; " il sistema pubblico della prevenzione. individuazione dei compiti e delle responsabilità demandate dalla legge a ciascuno dei soggetti presenti nel mondo della scuola nonché all Organo di Vigilanza. - il Datore di lavoro, i Dirigenti e i Preposti - il Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione (RSPP), gli Addetti del SPP - il Medico Competente (MC) e la sorveglianza sanitaria - il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) - gli Addetti alla prevenzione incendi, evacuazione dei lavoratori e pronto soccorso - I Lavoratori - I Progettisti, i Fabbricanti, i Fornitori e gli Installatori - I lavoratori autonomi - Vigilanza e controllo - Il sistema delle prescrizioni e delle sanzioni - Le omologazioni, le verifiche periodiche - Informazione, assistenza e consulenza - Organismi paritetici e Accordi di categoria - Le responsabilità dei proprietari degli immobili che ospitano istituti scolastici MODULO A3 la valutazione dei rischi (aspetti generali) " criteri e strumenti per la valutazione dei rischi " l elaborazione del documento di valutazione dei rischi saper individuare e valutare le situazioni di rischio presenti nella scuola e saper redigere un documento di valutazione dei rischi. - Concetti di pericolo, rischio, danno, prevenzione - Analisi degli infortuni: cause, modalità di accadimento, indicatori - Analisi statistica e andamento nel tempo, registro infortuni

10 - Le fonti statistiche: strumenti e materiale informativo disponibile - La valutazione dei rischi: criteri, metodi e strumenti (linee guida CEE - modelli basati su check list - la Norma UNI EN 1050/98) - Rispetto all elaborazione del documento: o Contenuti e specificità o Metodologia della valutazione e criteri utilizzati o Individuazione e quantificazione dei rischi, misure di prevenzione adottate o da adottare o Priorità e tempistica degli interventi di miglioramento o Definizione di un sistema per il controllo della efficienza e della efficacia nel tempo delle misure attuate MODULO A4 la valutazione dei rischi (connessi alla sicurezza del lavoro) " La valutazione di alcuni rischi specifici in relazione alla relativa normativa di sicurezza saper individuare e valutare tutte le situazioni di rischio potenziali causa di infortunio. - Rischio da ambienti di lavoro - Rischio elettrico - Rischio meccanico, Macchine, Attrezzature - Rischio movimentazione merci (apparecchi di sollevamento, mezzi di trasporto) - Rischio cadute dall alto - Rischio incendi e relativa gestione emergenze - Rischio da esplosioni - Le verifiche periodiche obbligatorie di apparecchi e impianti MODULO A5 la valutazione dei rischi (connessi all igiene del lavoro) " La valutazione di alcuni rischi specifici in relazione alla relativa normativa di igiene del lavoro (I)

11 saper individuare e valutare tutte le situazioni di rischio potenziali causa di malattie - Principali malattie professionali - Rischio cancerogeni e mutageni - Rischio chimico - Rischio biologico - Tenuta dei registri di esposizione dei lavoratori alle diverse tipologie di rischio che li richiedono MODULO A6 - la valutazione dei rischi (connessi all igiene del lavoro) " La valutazione di alcuni rischi specifici in relazione alla relativa normativa di igiene del lavoro (II) 2 ore + 2 ore + esercitazione pratica con sopralluogo guidato in una scuola campione. Obiettivi a) saper individuare e valutare tutte le situazioni di rischio potenziali causa di malattie b) individuare sul campo possibili situazioni di rischio - Rischio rumore - Rischio vibrazioni - Rischio videoterminali - Rischio movimentazione manuale dei carichi - Rischio da radiazioni ionizzanti e non ionizzanti - Il microclima - L illuminazione Esercitazione gruppi di lavoro composti di 10/12 persone ciascuno visitano una scuola scelta come campione (possibilmente con la presenza di laboratori annessi). Ogni gruppo di lavoro, gestito da un istruttore, individua e annota situazioni pericolose, acquisisce informazioni e materiali quali planimetrie, piani di evacuazione, registro infortuni, ecc. MODULO A7 la valutazione dei rischi (ricadute applicative) " Le ricadute applicative e organizzative della valutazione del rischio " I documenti per la sicurezza e l igiene del lavoro

12 2 ore + 2 ore + esercitazione per gruppi di lavoro Obiettivi a) Dall analisi dei rischi individuati saper elaborare piani per la gestione della sicurezza e delle situazioni di emergenza. b) Saper redigere un documento di valutazione dei rischi dotato dei requisiti previsti dalla norma. : - il piano delle misure di prevenzione - il piano e la gestione del pronto soccorso - La sorveglianza sanitaria (definizione della necessità della sorveglianza sanitaria, specifiche tutele per le lavoratrici madri, minori, invalidi, visite mediche e giudizi di idoneità, ricorsi) - I Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) (criteri di scelta e di utilizzo) - La informazione, la formazione e l addestramento dei lavoratori (nuovi assunti, RSPP, RLS, addetti alle emergenze, ripetizione periodica) esercitazione per gruppi gli stessi gruppi di lavoro di cui al modulo precedente, sulla base delle nozioni ricevute nell ambito delle lezioni teoriche e di quanto direttamente constatato nel corso dell esercitazione di cui al modulo precedente, provvedono all individuazione dei rischi, delle relative misure di prevenzione e dei programmi di miglioramento. Ogni gruppo produce un documento di valutazione dei rischi conforme al disposto dell articolo 4, comma 2, del Decreto Legislativo 626/94; tramite una griglia di valutazione vengono attribuiti dei punteggi a ciascuna sezione del documento ed i risultati ottenuti vengono confrontati e discussi in una riunione plenaria. VALUTAZIONE DELL APPRENDIMENTO E prevista attraverso la somministrazione di un questionario a risposte chiuse. Lo stesso questionario sarà somministrato all inizio del primo modulo (A1) e alla fine dell ultimo (A7). Dal confronto dei questionari relativi a ciascun discente si è in grado di verificare il livello di apprendimento.

13 MODULO B FORMAZIONE TECNICA SPECIFICA MODULO B1 RISCHI ORGANIZZAZIONE LAVORO " gli ambienti di lavoro : 2 ore + 2 ore Mod. didattica: + esercitazione in aula per gruppi di lavoro. Obiettivi: a) far capire che ambienti diversi comportano la presenza di rischi comuni ma anche diversi. b) saper programmare in sicurezza un intervento di manutenzione. : Vengono illustrate le caratteristiche sia di igiene che di sicurezza del lavoro che devono possedere gli ambienti normalmente individuabili nelle strutture scolastiche: aule, luoghi di passaggio (scale), palestre, laboratori, ecc. Vengono inoltre trattati i problemi connessi alle operazioni di manutenzione degli ambienti. Esercitazione Simulando alcuni tipici interventi di manutenzione nelle scuole, gruppi di lavoro di 10/12 persone ciascuno redigono un piano dettagliato per la realizzazione dell intervento in sicurezza. Riferimenti normativi - Titolo II del D.Lgs. 626/94 DPR 547/55 e DPR 303/56 - Direttive specifiche relative agli edifici scolastici. MODULO B2 RISCHI INFORTUNI " Rischio meccanico, macchine, attrezzature rischio elettrico approfondire le nozioni generali acquisite nel modulo A relativamente alle situazioni di rischio connesse agli impianti elettrici ed all utilizzo di macchinari o attrezzature.

14 Vengono illustrati gli esiti dell esercitazione di cui al modulo precedente. Sia per il rischio elettrico che per quello meccanico vengono illustrate le situazioni più comunemente riscontrabili negli edifici scolastici indicando le possibili soluzioni adottabili per l eliminazione o la riduzione dei rischi; Riferimenti normativi DPR 547/55 titolo III D.Lgs 626/94 Legge 46/90 normetecniche specifiche - Linee guida. MODULO B3 RISCHI CHIMICI " Gas, vapori, fumi polveri contatto con sostanze etichettatura fornire le informazioni necessarie per saper correttamente valutare le situazioni connesse alla presenza di rischi chimici, ed individuare le appropriate misure di prevenzione. Vengono illustrati i meccanismi con i quali le sostanze pericolose esplicano i loro effetti lesivi; le modalità di classificazione delle sostanze partendo dall etichettatura e dalle relative schede di sicurezza. Possibile presenza di amianto o materiali che lo contengono e suo riconoscimento. Individuazione delle situazioni più comunemente riconducibili alla presenza di un rischio chimico e indicazione delle principali tecniche di prevenzione. Riferimenti normativi Titolo VII bis D.Lgs 626/94 D.Lgs 277/91 - Linee guida MODULO B4 - RISCHI ORGANIZZAZIONE LAVORO BIOLOGICI FISICI " Movimentazione manuale dei carichi videoterminali microclima e illuminazione rischi biologici

15 fornire le nozioni necessarie da affrontare le problematiche connesse ai rischi sopra indicati, sia in termini di valutazione che di programmi di intervento. Vengono illustrate le patologie e/o i disagi connessi all esposizione ai rischi di cui sopra; vengono approfondite le tecniche di valutazione dei rischi e indicate le corrette procedure di intervento previste dalle linee guida. Riferimenti normativi titolo V; VI e VIII D.Lgs. 626/94 DPR 303/56 linee guida MODULO B5 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE " Caratteristiche e scelta dei DPI + esercitazione per gruppi di lavoro essere in grado di individuare il corretto DPI in funzione del rischio presente vengono approfondite le regole che riguardano la scelta e la gestione dei DPI; le corrette modalità di distribuzione e di formazione. Successivamente, ipotizzando casi simulati di non corretta scelta dei DPI, si richiede ai partecipanti, riuniti in gruppi di lavoro, di individuare ed analizzare gli errori. Riferimenti normativi titolo IV D.Lgs. 626/94 DPR 547/55 DPR 303/56. MODULO B6 GESTIONE EMERGENZE " Prevenzione incendi ed evacuazione ed argomenti a cura dei docenti VVFF.

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17 MODULO C GESTIONALE RELAZIONALE MODULO C1 I sistemi di gestione " Presentazione del corso " Organizzazione e sistemi di gestione 8 ore : fare acquisire elementi di conoscenza sui sistemi di gestione della sicurezza e sull organizzazione tecnico amministrativa della prevenzione. : o La valutazione del rischio come: # processo di pianificazione della prevenzione # conoscenza del sistema di organizzazione aziendale come base per l individuazione e l analisi dei rischi # elaborazione di metodi per il controllo della efficacia ed efficienza nel tempo dei provvedimenti di sicurezza presi o Il sistema di gestione della sicurezza: Linee guida UNI-INAIL, integrazione e confronto con norme e standard (OSHAS 18001, ISO, ecc.) o Il processo del miglioramento continuo o Organizzazione e gestione integrata delle attività tecnico-amministrative (capitolati, percorsi amministrativi, aspetti economici) MODULO C2 rischi psicosociali ed ergonomia " Principi di ergonomia e rischi psicosociali - fornire le conoscenze necessarie ad affrontare i cd rischi emergenti nel mondo del lavoro, quelli connessi a fattori psicosociali;

18 - fornire le conoscenze necessarie alla valutazione delle situazioni di rischio riconducibili a fattori ergonomici. - Lo stress, il mobbing, il burn-out: conseguenze sull efficienza organizzativa e sui comportamenti di sicurezza; - Misure di prevenzione - L approccio ergonomico nell impostazione dei posti di lavoro e delle attrezzature - L approccio ergonomico nell organizzazione aziendale MODULO C3 le relazioni interpersonali " Il sistema delle relazioni e della comunicazione + simulazioni fornire le conoscenze e sviluppare le capacità inerenti le dinamiche delle relazioni e della comunicazione. - Il sistema delle relazioni: RLS, M.C., lavoratori, datore di lavoro, enti pubblici, fornitori, lavoratori autonomi, appaltatori, ecc.. - Gestione della comunicazione nelle diverse situazioni di lavoro - Metodi, tecniche e strumenti della comunicazione - Gestione degli incontri di lavoro e della riunione periodica - Negoziazione e gestione dei conflitti " Informazione e Formazione 8 ore MODULO C4 formazione ed informazione + progettazione didattica fornire le conoscenze e sviluppare le capacità gestionali circa i piani di formazione informazione previsti dal D.Lgs 626/94

19 - Dalla valutazione dei rischi alla predisposizione dei piani di informazione e formazione in azienda (D.Lgs. 626/94 e altre direttive europee) - le fonti informative su salute e sicurezza del lavoro - metodologie per una corretta informazione in azienda (riunioni, gruppi di lavoro specifici, conferenze, seminari informativi, ecc.) - strumenti di informazione su salute e sicurezza del lavoro (circolari, cartellonistica, opuscoli, audiovisivi, avvisi, news, sistemi in rete, ecc.) - Elementi di progettazione didattica - analisi dei fabbisogni - definizione degli obiettivi didattici - scelta dei contenuti in funzione degli obiettivi - metodologie didattiche - sistemi di valutazione dei risultati della formazione in azienda.

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