CAMBIARE. LA TECNICA NON PENSA (2) PER UN USO CRITICO E NEGOZIATO DEGLI PSICOFARMACI COSA SI PUO FARE NELLA PSICHIATRIA TERRITORIALE OGGI

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1 PR UN USO CRITICO NGOZIATO DGLI PSICOFARMACI COSA SI PUO FAR NLLA PSICHIATRIA TRRITORIAL OGGI CAMBIAR. Il movimento degli uditori di voci non ha l obiettivo di cambiare la psichiatria ma quello di cercare di cambiare noi stessi. (Marius Romme, Dundee 2004) Marcello MACARIO (Centro Salute Mentale, Carcare, Sv) LA TCNICA NON PNSA (1) Nello svolgimento di ogni attività riabilitativa si ha la coscienza del limite, e talora della sconfitta, della tecnica: di ogni tecnica assolutizzata e trionfalizzata... La tecnica non pensa: come dice Heidegger; ma questo rimanda ovviamente alla ideologia della tecnica: alla sua egemonia indifferenziata e insensibile all'angoscia e alle sofferenze umane... LA TCNICA NON PNSA (2) ANCH la tecnica è essenziale nella organizzazione di un discorso riabilitativo; MA alla condizione che essa si accompagni (sia subalterna) alla fondazione di una intersoggettività radicale e di un clima psicologico e umano che consenta ai pazienti di avvertire (di sentire) intorno a sè non fredde applicazioni tecnologiche e strumentali ma presenze umane capaci di ascoltare e di fare, insieme, assistenza e terapia. (ugenio BORGNA) 1

2 LA PROGNOSI DI DISTURBI PSICOTICI (1) L evoluzione dei disturbi psicotici NON è inevitabilmente cronica o ingravescente! Circa 1/3 dei casi guarisce completamente. Circa 1/3 dei casi alterna periodi di malattia a periodi di benessere Circa 1/3 dei casi ha un andamento tendenzialmente cronico e senza remissioni. (Luc CIOMPI) LA PROGNOSI DI DISTURBI PSICOTICI (2) Fattori prognostici ININFLUNTI: Diagnosi, Sintomatologia, Sesso, età, stato civile. Quali fattori sono collegati con una prognosi migliore? LA PROGNOSI DI DISTURBI PSICOTICI (3) Fattori prognostici IMPORTANTI: Aspettative positive degli operatori, Aspettative positive del paziente, Aspettative positive dei famigliari, CIASCUNO CRSC SOLO S SOGNATO C è chi insegna Guidando gli altri come cavalli, passo per passo: Forse c è chi si sente soddisfatto così guidato. C è chi insegna lodando Quanto trova di buono e divertendo: C è pure chi si sente soddisfatto ssendo incoraggiato. C è pure chi educa, senza nascondere L assurdo che c è nel mondo, aperto a ogni sviluppo ma cercando D essere franco all altro come a sé, Sognando gli altri come ora non sono: Ciascuno cresce solo se sognato. (Danilo DOLCI) 2

3 SOCIAL SANITARIO.. Quanto più consideriamo la riabilitazione un intervento che migliora la qualità della vita della gente, tanto più diventa difficile avere delle ragioni che giustifichino una netta divisione tra servizi sociali e sanitari.. (Norman SARTORIUS) LA FIN DLL INTRATTNIMNTO Sono i luoghi della riabilitazione a definire il senso di tutto ciò che la riguarda. (Benedetto SARACNO) Contrapposta all intrattenimento (=tenere dentro) del paziente c è la possibilità di una riabilitazione che abbia come obiettivo quello di dare a tutti (anche agli operatori) maggiori diritti di cittadinanza: cioè di sentirsi parte viva del territorio in cui si abita, di lavorare, muoversi, partecipare a momenti di aggregazione sociale, ecc. QUAL OPRATOR (1) Un operatore sociale consapevole della collocazione in un contesto di significazioni più ampio della sua expertise tecnica, da cui discende il fatto di non riconoscersi come unico portatore della conoscenza utile e valida in una situazione, ma di condividere questa responsabilità ermeneutica con altri attori. QUAL OPRATOR (2).questo significa attribuire la dignità e la responsabilità all utente/paziente/cliente riconoscendolo come soggetto attivo conduce al rifiuto da parte degli operatori sociali della delega a meccanici dei guasti sociali, ma li sostiene piuttosto nell assumersi il ruolo di accompagnatori di processi sociali volti a costruire convergenze di visioni sui problemi, mobilitare l interesse e aiutare il contesto sociale a entrare in contatto con la complessità dei problemi (Franca OLIVTTI MANOUKIAN) 3

4 QUAL UTNT L'obiettivo della riabilitazione deve diventare il miglioramento della qualità della vita così come è percepita dal paziente e dai suoi più immediati famigliari, Pertanto l'opinione di coloro la cui vita viene modificata deve diventare il fattore decisivo piuttosto che un interessante osservazione nel processo riabilitativo e nella valutazione dei suoi effetti. (Norman SARTORIUS) L ASSNZA DI MOTIVAZION L apparente assenza di motivazione nei confronti della riabilitazione è molto spesso basata sulla forte motivazione ad evitare ulteriori esperienze di fallimento La motivazione si costruisce a partire da esperienze di successo. (Mark SPIVAK) RICRCH SULL VOCI (1) Romme & scher 1989, 1993, 2000, 2005 Read et al raccolta di 180 studi Dal 4% al 7% della popolazione mondiale ha fatto esperienza di sentire le voci Per 2/3 di loro le voci non sono una esperienza invalidante, ma anzi spesso la riferiscono come positiva Solo per 1/3 di loro questa esperienza è negativa e invalidante Il problema non è sentire le voci in sé quanto il rapporto che si ha con esse RICRCH SULL VOCI (2) Romme & scher 1989, 1993, 2000, 2005 Read et al raccolta di 180 studi Nel 70% dei casi la comparsa delle voci ha forte connessione con traumi vissuti dall uditore. In prevalenza: Separazioni/lutti Abusi sessuali Ambiente in cui è stata negata l espressività emotiva Fallimenti scolastici/lavorativi Incidenti / malattie prolungate Problemi legati all adolescenza/bullismo 4

5 RICRCH SULL VOCI (3) Romme & scher 1989, 1993, 2000, 2005 Read et al raccolta di 180 studi Molti uditori non vogliono che le proprie voci se ne vadano Molti trovano giovamento nel poter dialogare con esse È utile per l uditore identificare le proprie voci (sesso, età, carattere) e riconoscere le situazioni che usualmente le scatenano Parlare della propria esperienza abbassa il livello di angoscia legato all esperienza stessa RCOVRY: UNA GUARIGION DI SRI B? Abbiamo una visione piuttosto semplice del concetto di recovery vale a dire riprendersi la propria vita. Quindi non crediamo che le persone debbano smettere di sentire le voci per guarire, né crediamo che ci sia un modo giusto e uno sbagliato, solo percorsi diversi che possono portare nello stesso posto. È utile pensare alla recovery come a un viaggio piuttosto che come un accadimento. (Ron COLMAN & Mike SMITH) RCOVRY: CH COSA AIUTA? (1) Per l utente: ssere scelto Avere valore Reciprocitá Come un amico (Alain TOPOR e Gail HORNSTIN) RCOVRY: CH COSA AIUTA? (2) Il professionista: Considera anche i propri bisogni/piaceri Ha visto qualcosa nell utente É pronto a rischiare per questo É emotivamente coinvolto Ha simpatia per l utente (gli vuole bene) (Alain TOPOR, Gail HORNSTIN, Loren MOSHR) 5

6 DU TIPI DI SPRTI Credo che il fattore più importante che aiuta le persone con disturbi di tipo psicotico ad iniziare il viaggio verso la guarigione sia il valore che diamo al coinvolgimento personale, sia della persona con problemi mentali che dell operatore. fondamentale guardare l uno all altro prima di tutto come persone, in secondo luogo come partner alla pari di un processo definito ed in terzo luogo in funzione dell offerta reciproca di differenti esperienze di valore. Il paziente è l esperto per esperienza e l operatore è l esperto per professione. (Ron COLMAN) Recovery, che cosa aiuta Quindi mi hanno mandato da una tipa dell ufficio di collocamento. Abbiamo iniziato a chiacchierare di lavoro, e quasi subito mi sono trovata a descrivere ció che provavo. quella persona era interessata, ascoltava e non solo ascoltava ma faceva anche delle domande. Cioé, quando raccontavo qualcosa, c era sempre qualcosa di ció che avevo detto, su cui mi faceva delle domande. Recovery, che cosa aiuta Allora mi sono sentita come se le interessava. aspettavo con impazienza i nostri appuntamenti. Mi é capitato di pensare che non potevo suicidarmi perché dovevo incontrare lei, perché dovevamo continuare a discutere. Sentivo che lei non era indifferente. In veritá avremmo dovuto parlare di lavoro, ma non lo facevamo. Recovery, che cosa aiuta questo ha preso del tempo. Non stavamo li, cioé, come secondo l orario previsto. Si, io ero puntuale, ma poi la cosa prendeva sempre un po di tempo in piú. Questo era veramente prezioso per me. Ne ha dovute sentire di cose, ma ha sopportato di ascoltare e si é interessata ed ha pensato che c era qualcosa che riceveva in cambio. 6

7 L AUTO AIUTO (1) PRIMA DI ANDAR A LOURDS? Dove collochiamo l auto-aiuto in quel particolare iter che conduce una persona a diventare paziente? Dove, rispetto al processo clinico (che qui riconosce di aver fallito?) Quanto peso attribuiamo ai protocolli di arruolamento del cliente, che, in parole povere, si riducono al tentativo ostinato di insegnare al malato di mente come fare correttamente la parte del paziente (colui che deve pazientare)? Troppo spesso siamo portati a suggerire l auto-aiuto come integrazione di un percorso terapeutico, inteso come variabile indipendente. Altre volte come estrema ratio, tentativo ultimo in una sequenza di offerte che non hanno esiti soddisfacenti. L AUTO AIUTO (2) PRIMA DI ANDAR A LOURDS? L auto-aiuto che surroga la cultura dei servizi, occupando spazi lasciati vuoti dalla negligenza degli operatori o dai costi insostenibili del welfare, ha una sua ragion d essere. Ma c è almeno un altra possibilità da valutare: penso all auto-aiuto come accoglienza, come spazio formativo che orienta verso l utilizzazione critica e selettiva dei servizi, che favorisce la formulazione di una domanda di aiuto negoziale ai professionisti della salute mentale. In sostanza, un supporto che precede e accompagna l iter istituzionale (e non un suo optional), contenendo i rischi di dipendenza, di possesso e di occupazione totale della persona da parte dell istituzione. (Claudio RNZTTI) QUAL MDICINA? La medicina moderna è di fatto un mezzo per convincere chi è stanco e disgustato della società che in realtà è lui che è ammalato, impotente e bisognoso di riparazione tecnica. (Ivan ILLICH) QUAL CURA? La cura è un percorso, un processo e l eventuale guarigione non è solo l esito di questo processo ma fa parte della qualità del processo stesso, di un più ampio prendersi cura che sta proprio nell importanza del rapporto tra la persona di cui ci si prende cura ed il curante, con la sua professionalità, con il suo cuore di carne, col suo esserci. (Luigi CIOTTI) 7

8 IL DUBBIO. QUAL SOCITA SOCITA? Cerchiamo persone che si alzino ogni mattina con il dubbio, un dubbio che è fatto di attenzione, di rispetto degli altri, di voglia di studio, di ricerca, di confronto, di verifica, di ascolto di tutti, di quel faccia a faccia con le persone a cui siamo grati, reciprocamente grati di un percorso. Il lavoro sociale è il lavoro su questioni sociali (cioè della comunità) sulle quali la comunità tutta, e non solo i tecnici hanno un ruolo che riguarda sia l origine dei problemi che le risorse per prevenirli e gestirli. (Angela FDI) (Luigi CIOTTI) LAVORAR CON AMOR io vi dico che in verità verità la vita è tenebre fuorch fuorchè è quando è slancio, ogni slancio è cieco fuorch fuorchè è quando è sapere, ogni sapere è vano fuorch fuorchè è quando è lavoro, ogni lavoro è vuoto fuorch fuorchè è quando è amore; quando lavorate con amore voi stabilite un vincolo con voi stessi, con gli altri e con Dio. che cos cos è lavorare con amore? tessere un abito con i fili del cuore, come se dovesse indossarlo il vostro amato. costruire una casa con dedizione, come se dovesse abitarla il vostro amato. spargere teneramente i semi e mietere il raccolto con gioia, come se dovesse goderne il frutto il vostro amato. diffondere in tutto ciò ciò che fate il soffio del vostro spirito, è sapere che tutti i venerati morti stanno vigili intorno a voi. Il lavoro è amore rivelato. se non riuscite a lavorare con amore, ma solo con disgusto, è meglio per voi lasciarlo e, seduti alla porta del tempio, accettare l l elemosina di chi lavora con gioia. Poichè Poich è se cuocete il pane con indifferenza, voi cuocete un pane amaro, che non potrà potrà sfamare l l uomo del tutto. se spremete l l uva controvoglia, la vostra riluttanza distillerà distillerà veleno nel vino. anche se cantate come angeli, ma non amate il canto, renderete l l uomo sordo alle voci del giorno e della notte. GRAZI!!!!! Marcello MACARIO marcellomac@alice. marcellomac@alice.it Khalil Gibran 8