Terzo Pilastro di Basilea 2 Informativa al pubblico. 31 dicembre 2013

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1 I Terzo Pilastro di Basilea 2 Informativa al pubblico 31 dicembre 2013

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3 I Indice Tavola 1 Requisito informativo generale... 5 Tavola 2 Ambito di applicazione...39 Tavola 3 Composizione del patrimonio di vigilanza...85 Tavola 4 Adeguatezza patrimoniale...95 Tavola 5 Rischio di credito: informazioni generali riguardanti tutte le banche Tavola 6 Rischio di credito: informazioni relative ai portafogli assoggettati al metodo standardizzato e alle esposizioni creditizie specializzate e in strumenti di capitale nell ambito dei metodi IRB Tavola 7 Rischio di credito: informativa sui portafogli cui si applicano gli approcci IRB Tavola 8 Tecniche di attenuazione del rischio (CRM) Tavola 9 Rischio di controparte Tavola 10 Operazioni di cartolarizzazione Tavola 11 Rischi di mercato: informazioni per le banche che utilizzano il metodo dei modelli interni per il rischio di posizione, per il rischio di cambio e per il rischio di posizione in merci (IMA) Tavola 12 Rischio operativo Tavola 13 Esposizioni in strumenti di capitale: informazioni sulle posizioni incluse nel portafoglio bancario Tavola 14 Rischio di tasso di interesse sulle posizioni incluse nel portafoglio bancario Tavola 15 Sistemi e prassi di remunerazione ed incentivazione 255 Altre informazioni.273 Glossario / Abbreviazioni Dichiarazione del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari Note: Tutti gli importi, se non diversamente indicato, sono da intendere in migliaia di euro. Le informazioni sono riferite all area di consolidamento prudenziale. L eventuale mancata quadratura tra i dati esposti nel presente documento dipende esclusivamente dagli arrotondamenti. Gli importi non ponderati relativi alle "garanzie rilasciate e impegni a erogare fondi", sia per la metodologia standard, sia per la metodologia basata su rating interni, sono stati considerati in base all equivalente creditizio, se non diversamente indicato. La produzione del presente documento di Informativa al Pubblico è realizzata in coerenza con specifica Regolamentazione Interna (Regole di Governance di Gruppo), avente ad oggetto "Governance Guideline che definisce principi e regole per la produzione dell Informativa al Pubblico (Pillar III Basilea II)".

4 I Il 29 ottobre 2012 è stato pubblicato il documento Enhancing the risk disclosures of banks redatto dal gruppo di lavoro internazionale Enhanced Disclosure Task Force EDTF costituito sotto l auspicio del Financial Stability Board (FSB). Il documento contiene 32 raccomandazioni volte a rafforzare la trasparenza informativa delle banche sui profili di rischio per i quali gli investitori hanno evidenziato la necessità di avere informazioni più chiare e complete. La tabella di seguito riporta schematicamente la collocazione all interno del presente documento di Informativa al Pubblico delle informazioni rese in riferimento alle citate raccomandazioni (*). Raccomandazioni ETDF # TITOLO Tavola Sezione e Paragrafo / Tabella Raccomandazioni Generali 1 Informativa - Indicizzazione delle informazioni di rischio Indice Il presente Terzo Pilastro di Basilea 2 Informativa al pubblico rappresenta il documento in cui sono rappresentate integralmente tutte le informazioni di rischio. 2 Informativa - Terminologia e misure di rischio Glossario Al termine del presente documento è presente un Glossario / Dizionario delle abbreviazioni. Specifici parametri e definizioni si trovano nelle singole sezioni legate ai rischi. 3 Rischi principali ed emergenti 1 Informativa Qualitativa: Paragrafo "Rischi principali ed emergenti" Governo del rischio e strategie / modello di business della gestione del rischio 5 Assetto Organizzativo 1 Informativa Qualitativa: Paragrafo "Struttura e organizzazione" Informativa Qualitativa: Paragrafo "Cultura del Rischio nel Gruppo UniCredit" 15 Informativa Qualitativa: - Paragrafo 1. "Governance and Compliance" - Paragrafo 3. "Sistemi retributivi di Gruppo" 1 Informativa Qualitativa: - in ciascun paragrafo legato alle categorie di rischio - Paragrafo "Altri rischi e loro integrazione" 4 Informativa Qualitativa: Tabella "Segmentazione delle attività ponderate per il rischio" 1 Informativa Qualitativa, in ciascun paragrafo legato alle categorie di rischio 11 Informativa Qualitativa e Quantitativa 12 Informativa Qualitativa: Analisi di sensitività del rischio operativo 9 Requisiti aggiuntivi di capitale e buffer 4 Informativa Qualitativa: Tabella "Adeguatezza Patrimoniale" (*) 10 Patrimonio di Vigilanza: sintesi e riconciliazione 3 Informativa Quantitativa: - Tabella "Composizione del patrimonio di vigilanza" - Tabella "Riconciliazione con il Bilancio" 11 Patrimonio di Vigilanza: variazioni nel periodo 3 Informativa Qualitativa: Tabella "Evoluzione del patrimonio di vigilanza" 12 Pianificazione del capitale - livelli target 4 Informativa Qualitativa 13 Attività ponderate per il rischio ed attività di business 14 Cultura del rischio Gestione del rischio e modello di business 8 Informativa sullo Stress testing Adeguatezza patrimoniale ed attività ponderate per il rischio Metodi e modelli per il calcolo delle attività ponderate per il rischio 15 Attività ponderate per il rischio calcolate secondo la metodologia basata sui rating interni 16 Attività ponderate per il rischio: variazioni nel periodo 17 Attività ponderate per il rischio - Backtesting Liquidità 18 Liquidità 4 Informativa Qualitativa: Tabella "Segmentazione delle attività ponderate per il rischio" 4 Informativa Quantitativa: - Tabella "Rischio di credito e controparte" - Tabella "Adeguatezza patrimoniale" - Tabella "Requisito per il rischio di mercato" 7 Informativa Qualitativa 9 Informativa Qualitativa 11 Informativa Qualitativa e Quantitativa 12 Informativa qualitativa: Paragrafo "Descrizione del metodo per il calcolo del requisito patrimoniale (AMA)" 7 Informativa Quantitativa: - Tabella "Metodologia basata sui rating interni - Metodo Avanzato" - Tabella "Metodologia basata sui rating interni - Metodo Avanzato - Esposizioni al dettaglio" 7 Informativa Qualitativa: Tabella "Group Master Scale" 4 Informativa Qualitativa: Tabella "Evoluzione delle attività ponderate per il rischio" 7 Informativa Quantitativa: - "Confronto tra perdite attese e perdite effettive" - "Modello di confronto della performance tra risultati attesi ed effettivi" 11 Informativa Qualitativa e Quantitativa: "VaR Backtesting" Altre Informativa Qualitativa e Quantitativa: Tavola "Buffer di Liquidità" Informazioni 1 Informativa Qualitativa: Paragrafo "Buffer di Liquidità" 2 Informativa Qualitativa: Paragrafo "Impedimenti giuridici o sostanziali, attuali o prevedibili, che ostacolano il rapido trasferimento di risorse patrimoniali o di fondi all interno del gruppo." Funding 19 Raccolta - Attività impegnate Altre Informazioni Informativa Quantitativa: Tavole "Attività Impegnate" 20 Raccolta - Analisi della Maturity 5 Informativa Quantitativa: Tabella "Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie" 21 Strategia di Raccolta Altre Informativa Qualitativa e Quantitativa: Tabella "Raccolta Strutturata" Informazioni 1 Informativa Qualitativa: Paragrafo "Rischio di Liquidità" Rischio di Mercato 22 Rischio di Mercato - legame con le posizioni incluse nell'informativa sul rischio di mercato 23 Rischio di Mercato - altri significativi fattori di rischio 11 Informativa Qualitativa e Quantitativa: Prima tavola "Misure di rischio" 11 Informativa Qualitativa e Quantitativa: "Rischio del portafoglio di negoziazione", Tabelle Tassi di interesse, Credit Spread, Capitale e VaR dei Tassi di cambio 24 Rischio di Mercato - informativa sui modelli 11 Informativa Qualitativa e Quantitativa: in ogni paragrafo legato ai diversi modelli 25 Rischio di Mercato - tecniche per misurare il rischio di perdite oltre i parametri e misure di rischio rappresentati Rischio di Credito 26 Rischio di Credito - Profilo di rischio generale e concentrazione del rischio di credito 27 Rischio di Credito - Politiche sui crediti deteriorati e a sofferenza 28 Rischio di Credito - Dinamiche dei crediti deteriorati e a sofferenza 11 Informativa Qualitativa e Quantitativa: All'interno del capitolo più un paragrafo dedicato "Stress testing" 5 Informativa Quantitativa: - Tabella "Esposizioni in titoli di debito Sovrano ripartite per Stato controparte e portafoglio di classificazione" - Tabella "Finanziamenti verso controparti Sovrane ripartite per Stato controparte" - Tabella "Rischio di credito: informazioni per cassa e fuori bilancio verso banche/clientela/per area 5 Informativa Qualitativa: - Paragrafo "Definizioni di esposizioni deteriorate" - Paragrafo "Descrizione delle metodologie adottate per determinare le rettifiche di valore" 5 Informativa Quantitativa: Paragrafo "Informativa relativa alle esposizioni rinegoziate" e relative tabelle 5 Informativa Quantitativa: - Tabella "Esposizioni di bilancio: modifiche delle svalutazioni complessive" - "Informativa relativa alle esposizioni rinegoziate" 29 Rischio di Credito - Esposizione in derivati 9 Informativa Qualitativa e Quantitativa 30 Tecniche di attenuazione del rischio 8 Informativa Qualitativa e Quantitativa Altri rischi 31 Altri rischi - tipologie di rischio e relativa gestione 1 Informativa Qualitativa: - Paragrafo "Rischio Operativo" - Paragrafo "Altri rischi e loro integrazione" 12 Informativa Qualitativa 32 Altri rischi - eventi pubblicamente noti 12 Informativa Qualitativa: Nessun evento identificato al 31 dicembre 2013 (*) = Si segnala che al 31 dicembre 2013 non costituiranno oggetto di Informativa al Mercato le informazioni relative a "New Key Regulatory Ratios" (racc. 4), Dynamics of customer exposures by customers by sector, Details on collaterals, né informazioni relative a prescrizioni normative non ancora vigenti alla data del (e.g. counter-cyclical capital buffer). 4

5 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 Tavola 1 Requisito informativo generale Informativa qualitativa Organizzazione del Risk Management Il gruppo UniCredit controlla e gestisce i rischi ai quali è esposto attraverso metodologie e processi rigorosi, in grado di dispiegare la loro efficacia in tutte le fasi del ciclo economico. Il presidio ed il controllo dei rischi di Gruppo sono assicurati dalla funzione Risk Management della Capogruppo che esercita il proprio ruolo di indirizzo, coordinamento e controllo dei rischi in particolare attraverso i Portfolio Risk Managers responsabili per i rischi di competenza, in ottica di Gruppo ed interdivisionale. Il modello prevede inoltre uno specifico punto di riferimento per l Italia nella funzione CRO Italy, cui sono state assegnate le responsabilità relative ai rischi di credito, operativi e reputazionali del perimetro Italia, nonché del coordinamento manageriale delle funzioni di Risk Management presso le Entità italiane del Gruppo. Nel corso del 2013, la Competence Line GRM è stata oggetto di analisi e di revisioni organizzative finalizzate a: assicurare una più chiara separazione tra il risk management e le responsabilità transazionali; rinforzare i processi del risk management per chiarire le responsabilità e le competenze; distinguere chiaramente i ruoli e le attività tra la Capogruppo e il perimetro italiano per conferire maggiore chiarezza e responsabilità; mantenere e rafforzare il focus sulle competenze dell area GRM. In particolare, alla funzione Risk Management sono attribuiti i compiti di: ottimizzare la qualità dell attivo del Gruppo, minimizzando il costo dei rischi, coerentemente con gli obiettivi di rischio / redditività assegnati alle Aree di Business; definire, di concerto con la funzione Planning, Finance & Administration, il risk-appetite del Gruppo e valutare l adeguatezza patrimoniale dello stesso, nel contesto dell Internal Capital Adequacy Process (ICAAP), in conformità ai requisiti di Basilea II, Secondo Pilastro; definire, in conformità agli standard di Basilea II ed ai requisiti di Banca d Italia, norme, metodologie, linee guida, politiche e strategie concernenti la gestione dei rischi di Gruppo, e, in cooperazione con l Organization department, i relativi processi e la loro implementazione; porre in essere un sistema di controllo del rischio creditizio e di concentrazione sia a livello di singole controparti / gruppi economici, sia per cluster rilevanti (quali settori economici / industriali), monitorando e fornendo reportistica sui limiti preventivamente definiti; definire e fornire alle Aree di Business ed alle Entità i criteri per la valutazione, la gestione, la misurazione, il monitoraggio e la reportistica dei predetti rischi e garantire la coerenza dei sistemi e delle procedure di controllo sia a livello di Gruppo che di singola Entità; supportare le Aree di Business nel conseguimento dei loro obiettivi, contribuendo allo sviluppo dei prodotti e dei business (es. innovazione dei prodotti creditizi, opportunità competitive connesse all accordo di Basilea, etc.); verificare, mediante il processo di convalida in fase iniziale e nel continuo, l adeguatezza dei sistemi di misurazione del rischio adottati nell ambito del Gruppo, orientando le scelte metodologiche verso standard qualitativi sempre più elevati e convergenti, appurando la coerenza delle rispettive modalità di utilizzo nell ambito dei processi; porre in essere un adeguato sistema di analisi preventive, in grado di quantificare l impatto sulla struttura economico-finanziaria del Gruppo derivante dal rapido deterioramento del ciclo economico o da altri fattori di shock (c.d. Stress Test). Tale analisi è svolta con riferimento alle singole tipologie di rischio, così come alla loro integrazione e raffronto con il capitale disponibile; creare e diffondere una cultura del rischio estesa a tutto il Gruppo. In conformità all architettura della funzione Risk Management ed al fine di presidiare la capacità di indirizzo autonomo, il coordinamento ed il controllo dei rischi di Gruppo, migliorando l efficienza e la flessibilità nel processo decisionale e agevolando l interazione tra le differenti funzioni coinvolte, sono operativi specifici Comitati responsabili in materia di rischi, articolati su tre distinti livelli: il Group Risk Committee, responsabile per le decisioni strategiche sui rischi a livello di Gruppo; i Group Portfolio Risk Committees, cui sono assegnati il compito di indirizzare, controllare e gestire i differenti rischi di portafoglio; i Group Transactional Committees, dedicati alla valutazione delle singole controparti / transazioni aventi impatto sul profilo di rischio complessivo. 5

6 I In particolare, il Group Risk Committee si riunisce con funzioni consultive e propositive ai fini della definizione di proposte dell Amministratore Delegato al Consiglio di Amministrazione, con riferimento a: risk appetite di Gruppo inclusi obiettivi di capitalizzazione, criteri di allocazione del capitale, capacità di assunzione del rischio, cost of equity e politica dei dividendi nonché limiti di capitale interno; strategie generali per l ottimizzazione dei rischi, linee guida generali e politiche generali per la gestione dei rischi di Gruppo; approvazione iniziale e modifiche sostanziali dei sistemi di controllo e misurazione dei rischi (per i rischi di credito, mercato, operativi ed altri rischi), inclusi possibili piani di azione, processi, requisiti di IT e di "data quality"; struttura dei limiti per tipologia di rischio; politiche strategiche e piani di funding; stima complessiva degli accantonamenti per rischi su crediti ("Loan Loss Provisions"); definizione e revisione periodica dell ICAAP General Framework, del relativo perimetro di applicazione così come del Regulatory Report annuale. Allo stesso modo si riunisce con funzioni deliberative in merito a: la definizione delle linee guida relative alle politiche finanziarie di Gruppo (strategie di gestione dell attivo e del passivo, incluso il profilo della "duration" a livello Gruppo); l allocazione del rischio alle Business Unit ed alle Entità, linee guida e strategie specifiche relative ai rischi e conseguente definizione dei limiti per il raggiungimento degli obiettivi in termini di risk appetite e limiti per tipologia di rischio; cross-border country limit, nell ambito dei poteri delegati; approvazione iniziale e modifiche sostanziali delle metodologie per la misurazione e controllo del Capitale Interno; approvazione di policy, strategie e metodologie per la misurazione ed il controllo del rischio immobiliare, il rischio su investimenti finanziari ed il rischio di business; l'approvazione di piani di intervento in caso di aspetti critici nei sistemi di controllo e misurazione dei rischi evidenziati dai report interni di validazione iniziali e continuativi; l approvazione di azioni / iniziative di business anche di natura strategica al fine di salvaguardare il Gruppo nella fase di allarme di una crisi di liquidità. Il Group Risk Committee riceve inoltre periodicamente informative dai competenti Comitati/Funzioni relativamente ai seguenti temi: progetti di riorganizzazione che riguardano i processi in materia di rischi e/o strutture organizzative coinvolte nelle attività di gestione e controllo dei rischi; reportistica periodica sui rischi (portafoglio, grandi esposizioni, "Loan Loss Provisions", ecc.), compresa quella prevista per le autorità di vigilanza (prima della relativa divulgazione); reportistica sul superamento dei limiti; azioni correttive per il bilanciamento delle posizioni di rischio di Gruppo; reportistica regolare sull'evoluzione degli accantonamenti per rischi su crediti (Loan Loss Provisions); aggiornamento sullo stato di avanzamento delle attività e processi dei progetti di adeguamento agli Accordi di Basilea; argomenti approvati o discussi nei Portfolio Risks Committee; argomenti relativi ai rischi discussi nell ambito di altri comitati di Capogruppo. Rischi principali ed emergenti La nostra prospettiva sui rischi non è statica. Il vertice aziendale è informato prontamente sui rischi principali ed emergenti attraverso un processo di monitoraggio definito all interno del processo del Risk Assessment. Esso contribuisce alla valutazione dei rischi in modo prospettico attraverso l analisi degli scenari macro-economici, rischi politici e riforme della normativa. Dettagli sui rischi principali ed emergenti sono riassunti in questa sezione. Rischio Geo-politico: Le previsioni macro-economiche della Slovenia sono peggiorate: le difficoltà di finanziare, il disavanzo pubblico insieme alla crisi bancaria aumentano le preoccupazioni dei mercati finanziari. In caso di uno scenario di bail-out, la liquidità sarà il primo punto critico da affrontare. Turchia: le preoccupazioni che la FED limiterà gradualmente il Quantitative Easing (QE), ha causato un innalzamento dei tassi di interesse. I Mercati Emergenti sono stati particolarmente colpiti da tale manovra; la Turchia ha sofferto particolarmente, combinando le recenti proteste anti-governative con le tensioni sui mercati globali. L Ucraina durante il mese di Novembre-Dicembre ha subito una crisi valutaria che ha fatto scattare l intervento del governo Russo con un prestito di emergenza a metà dicembre di $ 15 miliardi. L importo è sufficiente per coprire le spese governative ed debito pubblico per tutto il 2014; l agitazione sociale e le proteste di massa contro il presidente continuano tuttora; le concessioni recenti all opposizione e la rassegnazione del primo ministro hanno aggiunto incertezza sull evolversi della crisi, inducendo le autorità russe a bloccare il prestito. La liquidità nel sistema bancario sembrava adeguata al 30 settembre 2013: il ratio presiti-su-depositi per l industria è al 110% e a causa della scarsa fiducia nella valuta locale, circa il 50% dei impegni è in valuta estera contro circa il 40% delle attività. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

7 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 Rischio di Credito: Il peggioramento delle condizioni macro-economiche in Italia ha influenzato l efficienza del recupero del credito. Negli ultimi due anni si evidenzia un rallentamento del recupero crediti in Italia a causa di una riduzione delle liquidità disponibili (diminuendo la propensione della clientela a cercare soluzioni contrattate) con conseguente aumento delle procedure giuridiche. Per quanto riguarda l esposizione al debito sovrano del Gruppo riflessa nel rischio di credito, si fa riferimento ai dettagli nella Tavola 5 del presente documento. Rischio di Mercato: A seguito di previsioni di una crescita economica più marcata nel 2014, la FED ha annunciato di limitare gradualmente il Quantative Easing; tale decisione ha causato dei movimenti piuttosto veloci e ampi sui mercati finanziari. I Mercati Emergenti hanno sofferto in modo particolare, minor impatto è stato registrato sui paesi periferici minori. L utilizzo del VaR (Value at Risk) nel Trading Book è rimasto abbastanza stabile. Un aumento dell utilizzo nel futuro prossimo sembra prevedibile, a causa di una probabile maggiore volatilità rispetto ai livelli molto bassi nel recente passato e qualche variazione inattesa sui prezzi. Inoltre, il Gruppo utilizza strategie di copertura per l utile e dividendi delle controllate no appartenenti alla zona dell euro. Le strategie di copertura tengono conto della situazione del mercato. Ciononostante, un eventuale variazione negativa dei cambi e/o una strategia che risulterebbe inefficiente per coprire questi rischi, potrebbero avere un impatto negativo sui risultati del Gruppo stesso. Rischio Operativo: Le fonti principali dei rischi operativi sono descritti nella Tavola 12 del presente documento. Cambiamenti regolamentari: Il Gruppo si sta attrezzando per affrontare tutte le implicazioni derivanti da Basilea III, compresi i nuovi requisiti di capitale e di liquidità, nonché il trattamento prudenziale per gli istituti finanziari rilevanti a livello globale ( G-SIFI, Global Systemically Important Financial Institutions ). Il Gruppo è designato G-SIFI e in tale qualità coinvolto nello sviluppo di un Piano di Recupero e Risoluzione ( RRP, Recovery and Resolution Plan ); quest ultimo, insieme a sviluppi regolamentari nella UE sulla struttura organizzativa delle banche 1 e altre standard regolamentare in arrivo per l RRP e per il sistema del supervisore unico, potrebbe indurre il Gruppo di rivedere le proprie attività e organizzazione, potenzialmente influenzando il modello di business e la profittabilità. Infine, anche l implementazione di nuovi standard contabili potrebbe avere un impatto (negativo) sul Gruppo (per esempio, IFRS 10, 11, 12 e IFRS 9 che andrà a sostituire lo IAS 39). Cultura del Rischio nel Gruppo UniCredit Benché la cultura del rischio abbia sempre costituito una componente fondamentale della cultura aziendale di una banca e nonostante il tempo dedicato all argomento, il tema non è divenuto datato. UniCredit definisce la cultura del rischio come le norme di comportamento, riflesse nei ragionamenti e nelle azioni quotidiane di tutti i dipendenti della banca, che determinano la capacità collettiva e dei singoli di identificare, comprendere, discutere apertamente e prendere decisioni sui rischi attuali e futuri dell organizzazione. Le istituzioni finanziarie devono far fronte, in questi primi anni del XXI secolo, a un ambiente estremamente sfidante. Il sistema finanziario del nuovo millennio è caratterizzato da livelli di interconnessione sempre maggiori, da regolamentazioni eterogenee, dalla rapida diffusione di informazioni finanziarie time-sensitive e da pool di capitali internazionali (cross-border) altamente mobili. La combinazione di tutti questi fattori crea opportunità di business interessanti, ma spesso genera anche rischi notevoli. Infatti, i rischi connessi a improvvisi trasferimenti di capitali all'estero, all elevata volatilità, a contagi finanziari di ampia portata, a grandi insolvenze e, infine, a gravi perdite appaiono essere elevati come non mai nella nostra storia e, perciò, devono essere al centro dei pensieri e delle azioni di ogni buon risk manager. In un panorama così profondamente mutato è facile comprendere perché vengano affermati certi principi, quali Una società sviluppa una cultura del rischio integrata e riferita all intero soggetto giuridico, basata su una piena comprensione dei rischi che affronta e delle modalità con cui vengono gestiti, tenendo in debito conto la sua sopportazione del rischio o, a seconda dei casi, la sua voglia di rischio (dalle Guidelines on Internal Governance dell EBA, 2011), dal che discende che le banche devono munirsi di opportuni strumenti di governo societario, da introdursi nella loro organizzazione e nei loro sistemi di controllo interni, volti ad affrontare ogni genere di rischio aziendale coerentemente con le caratteristiche, la dimensione e la complessità delle attività della banca ( Nuove Disposizioni di Vigilanza Prudenziale per le Banche, Titolo 1, Capitolo 1, Parte IV). Nella medesima direzione i Principi 2010 del Comitato di Basilea per l Affinamento della Corporate Governance affermano che Il Consiglio è investito della responsabilità generale sulla banca, ivi comprese l approvazione e la supervisione della strategia di rischio, del governo societario (Principio n. 1) e che Una gestione del rischio efficace necessita di un forte sistema di comunicazione interna alla banca sul rischio, sia attraverso tutta l azienda sia mediante un sistema di relazioni al Consiglio ed all alta direzione (Principio n. 8). 1 Per esempio: Proposal for a Regulation of the European Parliament and of the Council on structural measures improving the resilience of EU credit institutions, gennaio 2014, e simili iniziative in Germania, Gran Bretagna, Stati Uniti. 7

8 I Inoltre, a novembre 2013 il Financial Stability Board ha pubblicato il documento di consultazione Guidance on Supervisory Interaction with Financial Institutions on Risk Culture, in cui si identificano gli elementi fondanti che contribuiscono alla promozione di una sana cultura del rischio all interno delle istituzioni finanziarie. Le linee guida hanno l obiettivo di assistere le autorità di vigilanza nel valutare la forza e l efficacia della cultura di una istituzione finanziaria nella gestione dei rischi. Esistono diversi indicatori di una sana cultura del rischio e occorre considerarli nell insieme e come mutuamente corroboranti. Questi indicatori includono: Tono dall alto: Il consiglio di amministrazione e l alta direzione sono il punto di partenza per stabilire i valori principali e la cultura del rischio di una istituzione finanziaria e i loro comportamenti devono riflettere i valori sostenuti. Responsabilità: Una gestione del rischio efficace richiede che i dipendenti a tutti i livelli comprendano sia i valori principali delle cultura del rischio dell istituzione, sia il suo approccio al rischio, che siano capaci di svolgere le mansioni a loro prescritte e siano consapevoli di essere considerati responsabili per le loro azioni relative all assunzione dei rischi da parte dell istituzione. Critica efficace: Una sana cultura del rischio favorisce un ambiente in cui sia possibile una critica efficace e in cui i processi decisionali promuovono una varietà di punti di vista; consente di controllare le prassi vigenti e di stimolare un attitudine critica positiva tra i dipendenti e un ambiente per la partecipazione aperta e costruttiva. Incentivi: La gestione delle performance e dei talenti dovrebbe incoraggiare e rinforzare il sostegno ai comportamenti per la gestione del rischio voluti dall istituzione finanziaria. Gli incentivi finanziari e non finanziari dovrebbero ricompensare il servizio ai più gradi interessi di lungo periodo dell istituzione finanziaria e dei suoi clienti, inclusa la profittabilità sostenibile, invece che la generazione di ricavi nel breve periodo. Per quanto concerne UniCredit, il suo Consiglio di Amministrazione assistito dal proprio Comitato Controlli Interni e Rischi ( ICRC ) è investito di vari poteri. Il Consiglio è chiamato direttamente, tra l altro, a: formalizzare le politiche per il governo dei rischi cui il Gruppo può essere esposto, riesaminarle periodicamente al fine di assicurarne l efficacia nel tempo e vigilare sul concreto funzionamento dei processi di gestione e controllo dei rischi nel rispetto delle previsioni normative e regolamentari vigenti. In particolare, nell ambito di queste competenze, approva le politiche di gestione del rischio di non conformità; valutare l adeguatezza dell assetto organizzativo, amministrativo e contabile generale di UniCredit e delle Società Principali (come individuate dal Consiglio di Amministrazione) predisposto dagli amministratori delegati, con particolare riferimento al sistema di controllo interno ed alla gestione dei conflitti di interesse; assicurarsi che i principali rischi aziendali siano correttamente identificati nonché misurati, gestiti e monitorati in modo adeguato, determinando, inoltre, criteri di compatibilità di tali rischi con una sana e corretta gestione della Società. Inoltre il Consiglio, di nuovo assistito dall ICRC: determina i criteri di compatibilità dei rischi aziendali con una sana e corretta gestione della Società (risk appetite); formalizza le politiche per il governo dei rischi a cui il Gruppo è esposto e periodicamente le riesamina al fine di assicurarne l efficacia nel tempo; effettua l analisi delle relazioni sulle attività dei Comitati Manageriali di coordinamento Controlli. In aggiunta a quanto sopra, il Sotto-Comitato per i Controlli Interni (all interno dell ICRC): valuta gli eventuali rilievi che emergessero dai rapporti delle funzioni di Controllo, ovvero dai Collegi Sindacali delle Società del Gruppo o da indagini e/o esami di terzi; analizza le relazioni periodiche predisposte dalle funzioni di controllo (Internal Audit e Compliance) non ai sensi di obblighi normativi o regolamentari, ed il Sotto-Comitato per i Rischi (anch esso parte dell ICRC) esamina la valutazione dei rischi a livello di Gruppo; assiste il Consiglio nella vigilanza sul concreto funzionamento dei processi di gestione e controllo dei rischi (credito, mercato, liquidità e operativo) nel rispetto delle previsioni normative e regolamentari vigenti. Con particolare riguardo al rischio creditizio supporta il Consiglio di Amministrazione nel monitoraggio del rischio di concentrazione, per settore e singoli nominativi; effettua l analisi delle relazioni periodiche predisposte dalla funzione di Risk Management non ai sensi di obblighi normativi o regolamentari. Alla luce di quanto precede il Consiglio di Amministrazione, ad esempio, è chiamato a deliberare su tematiche quali la determinazione e la revisione dei sistemi basati sui rating interni (IRB); la fissazione del quadro normativo e dei limiti di Gruppo alla concentrazione dei rischi; la validazione del modello interno per il rischio di mercato. Infine, il Consiglio è anche investito di alcuni poteri gestionali riservati relativi ad operazioni intraprese dalla Banca con parti correlate, oltre che a significative operazioni di ristrutturazione. Il successo delle istituzioni risk-taking in questo nuovo contesto economico dipende principalmente dalla loro capacità di gestione del rischio. I pilastri fondamentali di una gestione del rischio di successo includono la comprensione dei rischi e dei loro effetti su conto economico e stato patrimoniale, attraverso la creazione di un coerente livello di conoscenze tecniche di base, il rafforzamento della comunicazione a tutti livelli e la creazione di una mentalità che anticipi i cambiamenti del quadro macroeconomico. Al fine di essere preparato per affrontare al meglio queste sfide, il Consiglio di Amministrazione di UniCredit si è fortemente impegnato e concentrato per coltivare una coerente cultura del rischio in tutto il Gruppo: iniziativa che è stata identificata come il principale strumento abilitante per la gestione del rischio. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

9 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 In questo contesto caratterizzato da mercati e requisiti regolamentari in rapida evoluzione, il Risk Management di Gruppo, in coerenza con la propria missione così come definita dal Consiglio di Amministrazione di UniCredit, ha adottato un approccio strutturato e omnicomprensivo per rafforzare la cultura del rischio di UniCredit. Il programma di trasformazione punta a modificare la mentalità e i comportamenti di tutti i dipendenti della banca, attraverso tutti i livelli organizzativi, dall alta direzione alla front-line, prendendo in considerazione le seguenti aree: Governance: Consolidamento del legame tra appetito per il rischio, strategie e meccanismi di remunerazione; rafforzamento delle politiche e dei processi di rischio. Formazione e Sviluppo: Progettazione di un architettura di apprendimento basata sulle competenze, istituzionalizzazione dell apprendimento in materia di rischi, realizzazione di percorsi di carriera con apprendimento sul campo e cross-funzionali, e introduzione di valutazioni formali e omnicomprensive in materia di rischi nei processi di nomina. Gestione della performance: Miglioramento delle linee guida per i sistemi di incentivazione basati sui rischi, utilizzo di strumenti quantitativi per la misurazione della performance nel tempo delle decisioni di rischio individuali e regolamentazione dei processi per l escalation e le eccezioni. Comunicazione: Allineamento e divulgazione verso il basso delle comunicazioni su missione, valori, strategia e appetito per il rischio, e reiterazione dell importanza e dell impegno per una forte cultura del rischio attraverso la comunicazione da parte dell altra direzione per mezzo di diversi canali, quali , intranet, radio aziendale, pubblicazioni interne, video messaggi ed incontri del Risk Management di Gruppo. Costruire e in definitiva rafforzare un adeguata cultura del rischio è processo articolato, che si realizza nel tempo, all interno delle funzioni commerciali e di controllo. Risk Governance Uno degli elementi chiave della gestione del rischio è il Risk Appetite Framework. Tenere in considerazione la propensione al rischio all interno dei processi del Gruppo è considerato di importanza prioritaria dalla banca per lo sviluppo di una coerente cultura del rischio. Il Risk Appetite Framework è uno strumento gestionale efficace e che guarda al futuro, sviluppato con l obiettivo di definire la propensione al rischio che meglio guidi l attività commerciale della banca, coerentemente con un adeguato livello di rischio. Il Risk Appetite è definito come il livello di rischio che il Gruppo UniCredit è disposto ad accettare per il perseguimento dei propri obiettivi strategici e di piano industriale, considerando gli interessi dei propri clienti e dei propri azionisti, così come i requisiti di capitale e gli altri requisiti. I principali obiettivi del Risk Appetite del Gruppo UniCredit sono: Valutare esplicitamente i rischi, e le loro interconnessioni a livello di Gruppo, che UniCredit decide di assumere o di evitare in una prospettiva di lungo periodo; Specificare i tipi di rischio che la banca intende assumere, stabilendo target, trigger e limiti, sia in condizioni operative normali che di stress; Assicurare ex-ante un profilo di rischio-rendimento coerente con una crescita sostenibile a lungo termine, come definita nelle proiezioni di rendimento del piano strategico o nel budget; Assicurare che l attività commerciale si sviluppi entro i limiti di tolleranza al rischio stabiliti dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, in conformità alle vigenti regolamentazioni nazionali e internazionali; Supportare le discussioni sulle opzioni strategiche future con riferimento al profilo di rischio; Indirizzare la visione degli stakeholder interni ed esterni su un profilo di rischio coerente con il posizionamento strategico; Fornire delle descrizioni qualitative riguardo ai rischi difficilmente quantificabili (ad esempio, strategico, di reputazione e di conformità), al fine di guidare strategicamente la revisione dei processi e del sistema dei controlli interni. Il Risk Appetite Framework definisce il profilo di rischio voluto dal Gruppo, in termini di target strategici, trigger e limiti, al fine di assicurare il controllo sul posizionamento di rischio-rendimento. I target rappresentano l ammontare di rischio che il Gruppo intende assumere in condizioni di normale operatività e sono da considerarsi come le soglie di riferimento per lo sviluppo dell attività commerciale. Essi sono fissati in modo abbastanza ampio per garantire la flessibilità del business di perseguire il più alto livello di crescita sana, ma sufficientemente stringente per evitare rischi indesiderati. I limiti sono punti fermi che rappresentano il massimo livello di assunzione di rischio accettabile per il Gruppo. Tra i target e i limiti, i trigger rappresentano la massima deviazione accettabile dalle soglie target; essi sono fissati in modo da assicurare il funzionamento del Gruppo anche in condizioni di stress, entro il massimo livello di rischio accettabile. Nella fase di monitoraggio, un processo di escalation assicura una reazione adeguata in caso di superamento dei trigger o dei limiti. La definizione delle metriche di Risk Appetite e dei relativi target, trigger e limiti sono integrati nel processo di budget, regolarmente monitorati e sono declinati nella gestione quotidiana del rischio e nelle attività commerciali del Gruppo. Il Risk Appetite Framework è completato con un insieme di strategie creditizie per tradurre i vincoli dell appetito per il rischio in limiti operativi che consentano di guidare correttamente l attività commerciale. Le strategie creditizie rappresentano un aspetto fondamentale dell integrazione tra le società appartenenti al Gruppo e l adozione del Risk Appetite Framework all interno delle strutture commerciali. L appetito per il rischio di UniCredit è rivisto annualmente, in parallelo ai processi di budget e di pianificazione, al fine di garantire la sua coerenza con le strategie di Gruppo, le condizioni commerciali e del mercato e le richieste degli stakeholder. Al fine di rafforzare la capacità di indirizzo autonomo, il coordinamento e il controllo dei rischi di Gruppo, di migliorare l'efficienza e la flessibilità del processo decisionale relativo ai rischi e di agevolare l'interazione tra le differenti funzioni coinvolte, sono stati costituiti appositi Comitati responsabili in materia di rischi. 9

10 I Il Gruppo dispone di tre livelli di Comitati, ciascuno avente varie facoltà di consultazione e/o di approvazione: Group Risk Committee, responsabile per le decisioni strategiche sui rischi a livello di Gruppo; Group Portfolio Committees, responsabili del controllo e della gestione dei rischi a livello di portafoglio: o Group Market Risks Committee; o Debt Capital Markets Commitment Committee; o Group Credit and Cross-border Risks Committee; o Group Operational and Reputational Risks Committee; o Group Assets and Liabilities Committee. Group Transactional Committees, responsabili della valutazione di singole controparti o transazioni al di sopra di determinate soglie: o Group Credit Committee; o Group Rating Committee; o Group Transactional Credit Committee. Formazione Senza alcun dubbio la formazione è fondamentale per la cultura del rischio. Per rafforzare la consapevolezza della gestione del rischio e per approfondire la propria cultura del rischio, UniCredit ha creato e sta continuamente sviluppando la Risk Academy, un'iniziativa realizzata e gestita da un unità dedicata all'interno della competence line del Risk Management di Gruppo, in collaborazione con i centri di competenza per la formazione interni al Gruppo. La Risk Academy funge da centro di eccellenza per la cultura del rischio e la formazione sui rischi, fornendo un approccio comune e coordinato all apprendimento in tema di rischi. Con la creazione della Risk Academy, il know-how pratico degli esperti si unisce alla formazione più aggiornata. La Risk Academy ha approntato un programma di formazione sui rischi articolato, che risponde alle esigenze di aggiornamento dei professionisti di tutti i livelli con percorsi di studio dedicati che sono disponibili per tutti i dipendenti. La Risk Academy ha, inoltre, un approccio globale. Questa offerta di formazione e di studio è, infatti, disponibile per tutto il Gruppo e i partecipanti provengono dalle sue diverse entità legali e paesi. Questo approccio globale rafforza ulteriormente l'idea di UNA cultura del rischio e sostiene la comprensione dei principali concetti del rischio e il relativo know-how a livello di Gruppo. Poiché la conoscenza del rischio e la cultura del rischio sono composti da molteplici elementi e riguardano diversi livelli, sia di esperienza che di responsabilità, la Risk Academy ha disegnato un offerta formativa articolata: Risk Diploma Path Il Risk Diploma Path è un percorso formativo on-line e si compone di un Core Curriculum e di 2 Masterclass di approfondimento. È aperto a tutti i colleghi interessati, sia del Risk Management che non. Il Core Curriculum fornisce un'introduzione alle nozioni fondamentali del rischio e della gestione del rischio, mentre le Masterclass, a cui sia accede una volta superato il Core Curriculum, hanno lo scopo di approfondire la conoscenza del rischio attraverso l'esplorazione di contenuti avanzati. I partecipanti che hanno superato il Core Curriculum possono iscriversi a due Masterclass da scegliere all interno di un catalogo contenente 11 Masterclass. Inoltre, tutti i partecipanti che hanno frequentato e completato positivamente l intero Risk Diploma Path e sono interessati a estendere o ad approfondire la loro conoscenza dei rischi possono frequentare tutte le restanti Masterclass. La formazione on-line è disponibile nelle tre lingue più diffuse in UniCredit: italiano, inglese e tedesco. Market and Liquidity Risk Certified Path Il Market and Liquidity Risk Certified Path è un nuovo programma di certificazione on-line di UniCredit, progettato per migliorare le conoscenze sui derivati, sui modelli di Value-at-Risk, sui modelli interni di UniCredit e sul rischio di liquidità. I contenuti formativi sono stati formulati per fornire un know-how omnicomprensivo e coerente sulla gestione dei rischi di mercato e di liquidità, analizzando temi di identificazione dei rischi, misurazione dei rischi e prassi per la mitigazione dei rischi. La conclusione positiva del Risk Diploma Path o del Market and Liquidity Risk Certified Path si concretizza con una Certificazione rilasciata in cooperazione con un università riconosciuta a livello internazionale Entrambi i corsi sono stati formulati facendo ricorso a moduli di formazione via web, integrati da video lezioni, video presentazioni casi aziendali ed esami on-line. Risk Management Learning Lab I Risk Management Learning Lab constano di una formazione intensiva in aula relativa a vari temi chiave in materia di rischio, con sessioni condotte da esperti interni al Risk Management di Gruppo. L'obiettivo è quello di rafforzare i fondamenti del know-how relativo ai rischi, aumentare la sensibilità interna nei confronti del rischio ed elevare la consapevolezza sugli aspetti essenziali della cultura e della gestione del rischio. I contenuti includono la cultura del rischio, la governance del rischio, i fondamenti della gestione del rischio, l ambiente regolamentare, la valutazione del rischio di credito, il credito speciale e le ristrutturazioni, il rischio di mercato, il rischio di liquidità e i rischi operativi e di reputazione. L'approccio formativo si basa su un'esperienza di apprendimento da-collega-a-collega e combina lezioni teoriche con attività su casi aziendali. I Learning Lab vengono offerti principalmente ai dirigenti non appartenenti alla competence line del Risk Management. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

11 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 Formazione su misura e su richiesta per l alta direzione I corsi di formazione su misura per l alta direzione rappresentano un nuovo canale attraverso cui la Risk Academy vuole rispondere alle esigenze e alle richieste specifiche di formazione degli alti dirigenti. Ad esempio, a novembre 2013 si è tenuto un seminario sui rischi di mercato e di liquidità dedicato al Group Management Team. L obiettivo del seminario era quello di presentare scenari economici dalla vita reale e stimolare una discussione su come la nuova regolamentazione impatterà l attività di UniCredit e come il Gruppo deve anticipare i cambiamenti e cogliere le nuove opportunità attraverso un ripensamento dei propri modelli di servizio e di generazione dei ricavi. Il Modello delle Competenze - Il Modello delle Competenze di UniCredit descrive i comportamenti che le persone di UniCredit devono agire perchè la banca realizzi le proprie ambizioni e segua l evoluzione dei bisogni dei propri clienti. Esso si basa su 5 fondamentali, definiti dai vertici del Gruppo, che servono da bussola nei processi decisionali, in ogni situazione professionale. Uno di questi 5 fondamentali riguarda la cultura del rischio. Il "Balance Risk definisce, infatti, i comportamenti chiave per quanto concerne la gestione del rischio quali, ad esempio, il riconoscere tutti i rischi che impattano sul business, il gestirli in modo trasparente e il far crescere una comune consapevolezza del rischio in UniCredit. Il Modello delle Competenze di UniCredit è la base su cui tutti i dipendenti del Gruppo vengono valutati e promossi nell ambito dei processi annuali di valutazione dei risultati (Executive Development Plan, Talent Management Review, Performance Management). Questi comportamenti sono parte dell essenza del Gruppo dando forma al modo di essere UniCredit. Retribuzione - Per rafforzare la cultura del rischio della banca, anche il collegamento tra la retribuzione e il rischio rappresenta un elemento importante. Esso è assicurato attraverso il coinvolgimento della funzione del Risk Management nella determinazione della retribuzione e nella definizione di un quadro esplicito su cui basare la retribuzione rispetto alla struttura della propensione al rischio del Gruppo, così che gli incentivi ad assumere i rischi siano adeguatamente bilanciati dagli incentivi a gestire tali rischi. In particolare, il Consiglio di Amministrazione e il Comitato per la Remunerazione si avvalgono del contributo delle funzioni coinvolte per definire il legame tra profittabilità, rischio e remunerazione all interno dei sistemi incentivanti di Gruppo. Per ulteriori informazioni in merito all allineamento tra rischio e retribuzione, si faccia riferimento alla Tavola 15 di questo documento. KPI basati sul rischio - A livello di Gruppo, una caratteristica importante del grande impegno per una cultura del rischio forte è il rinnovato sforzo per promuovere la responsabilità individuale in tema di rischio, compliance e controlli. HR sta contribuendo a questo processo attraverso un piano specifico volto a diffondere in tutto il Gruppo la cultura del rischio, della compliance e del controllo facendo leva sul contesto esistente e sulla realizzazione di iniziative ad hoc. Nel corso degli ultimi anni, HR ha già costruito un contesto teso a migliorare la conoscenza del sistema interno di controllo e responsabilità impostando: norme comportamentali per tutti i compiti e gli inquadramenti all'interno del Gruppo; processi HR globali che tengano in considerazione l approccio al rischio e alla compliance: l Executive Development Plan (EDP il processo annuale di gestione dei risultati/revisione della gestione in UniCredit che coinvolge tutti i dirigenti senior del Gruppo), l Executive Compensation e il Learning & Development. Dal 2012, come parte dell EDP e del piano di incentivazione, il Gruppo ha introdotto una particolare enfasi sul rischio, sulla compliance e sulle componenti di controllo. In questa direzione, due elementi sono già stati posti in essere: all'interno dell EDP, ogni manager ha il compito di effettuare una specifica valutazione qualitativa sulle competenze e sull'atteggiamento verso il rischio nel suo complesso (e su compliance e controllo), sia in termini di autovalutazione che di valutazione delle proprie risorse; nel quadro del sistema incentivante, il KPI Bluebook (un insieme di obiettivi e linee guida per la valutazione dei risultati che assicura la coerenza con la strategia commerciale, l evoluzione del rischio, il quadro normativo e la misurabilità dei risultati) contiene una specifica categoria di KPI - denominata: "Accrescere la cultura del rischio e del controllo" centrata esclusivamente su indicatori che promuovono la cultura del rischio e del controllo. Nel 2014 ci si concentrerà su ulteriori iniziative per migliorare ancor di più, in modo visibile e concreto, la cultura, la consapevolezza e la responsabilità in tema di rischio e di controllo. Con la Risk Academy è stato compiuto un importante passo in questo senso. Altri ne seguiranno nel corso del tempo, come ad esempio: il sempre maggior rafforzamento del legame tra la strategia commerciale, la propensione al rischio e la cultura del rischio; la costruzione del rispetto reciproco; l incremento della credibilità; la creazione di senso di responsabilità; l adozione di un approccio alla gestione dei rischi basato sul buonsenso; la creazione di un percorso di rotazione del personale tra il Commerciale e il Risk Management, e così via. Tutti questi elementi costituiscono il "tessuto" della cultura del rischio e devono potersi sviluppare nel giusto contesto. 11

12 I Rischio di credito Struttura e organizzazione L organizzazione del rischio di credito in Capogruppo si articola su due livelli: funzioni aventi responsabilità a livello di Gruppo; funzioni aventi responsabilità a livello Paese. Le funzioni con responsabilità a livello di Gruppo sono: il Group Credit Risk department che, con riferimento al rischio di credito, si articola nelle seguenti strutture: o Group Credit Risk Policies, a cui è attribuita tra le altre la seguente responsabilità: definire la normativa di Gruppo in materia di rischio di credito; definire, relativamente ai portafogli / segmenti di clientela Group-wide, il concept dei processi creditizi target; o Group Credit Risk Strategies, a cui sono attribuite - tra le altre- le seguenti responsabilità: definire strategie e limiti, svolgere attività di stress test ed analisi di portafoglio; monitorare il rischio di concentrazione creditizio attraverso limiti dedicati; o Group Credit Portfolio Management & Risk Reporting, a cui sono attribuite - tra le altre-le seguenti responsabilità: predisporre la reportistica necessaria al monitoraggio dell andamento del portafoglio crediti del Gruppo; monitorare il portafoglio creditizio, valutandone la qualità complessiva e gestendo la qualità degli asset buckets più rischiosi; analizzare e monitorare il portafoglio Special Credit a livello consolidato; il Group Credit Transactions department che, con riferimento al rischio di credito, si articola nelle seguenti strutture: o Group credit Committee Secretariat, responsabile per il supporto, l organizzazione ed il coordinamento delle diverse fasi procedurali e dei flussi informativi per il processo di approvazione e di reportistica riguardante le attività del Group Credit Committee, il Group Transactional Credit Committee e del Group Rating Committee ; o FIBS Credit Transactions responsabile per le controparti Financial Institutions, Banks and Sovereigns (FIBS) - tra le altre attività - di: fornire un parere esperto sulle proposte di credito formulate dalle Entità, operando in qualità di Group Competence Team; deliberare, nell ambito dei poteri delegati, o proporre ai competenti organi deliberanti, le proposte di credito poste nei libri della Capogruppo; rilasciare, nell ambito dei poteri delegati, o proporre ai competenti organi deliberanti, le Non Binding Opinion di Capogruppo sulle proposte creditizie sottoposte dalle Entità; o CIB & Large Credit Transactions, responsabile - tra le altre attività - di: per le controparti diverse da Financial Institutions, Banks and Sovereigns (FIBS), fornire un parere esperto sulle proposte creditizie di competenza del Group Credit Committee o del Group Transactional Credit Committee ; fornire un parere esperto sulle transazioni LPAC (e.g. Project Finance, Acquisition & Leveraged Finance, ecc.); fornire un parere esperto sulle transazioni relative agli Special Products di tutto il Gruppo, operando in qualità di Group Competence Team; deliberare, nell ambito dei poteri delegati, o proporre ai competenti organi deliberanti, le proposte di credito relative agli Special Products poste nei libri della Capogruppo (e.g. ABS, Securitization); fornire un parere esperto sulle proposte creditizie di restructuring e workout di competenza del Group Credit Committee o del Group Transactional Credit Committee ; valutare la proposta di classificazione in restructuring/workout delle pratiche FIBS da sottoporre al Group Credit Committee o al Group Transactional Credit Committee ; o Country Risk Analysis & Monitoring responsabile tra le altre attività - di: analizzare e monitorare il rischio Paese; deliberare o raccogliere le proposte relative ai limiti cross-border da sottoporre alle competenti funzioni deliberanti; il Group Risks Control department che, con riferimento al rischio di credito, si articola nelle seguenti strutture: o Group Wide Credit Methodologies a cui è attribuita - tra le altre la seguente attività: assicurare lo sviluppo, la gestione e la continua evoluzione dei modelli, strumenti di rating, strumenti per la misurazione del rischio di credito del portafoglio complessivo del Gruppo e metodologie per i rischi di credito; o Group Basel Program a cui è attribuita - tra le altre la seguente attività: coordinare le attività di attuazione della regolamentazione di Basilea sul rischio di credito ed assicurare la relativa informativa agli Organi di governo aziendale e alle Autorità di Vigilanza; o Group Internal Validation a cui è attribuita - tra le altre la seguente attività: convalidare, a livello di Gruppo, le metodologie per la misurazione del rischio di credito, i relativi processi e le componenti di IT e data quality, allo scopo di verificarne la rispondenza sia ai requisiti regolamentari che agli standard interni; o Group Rating Desk a cui sono attribuite - tra le altre - le seguenti attività: assegnare i rating ad alcune tipologie di controparti rilevanti (Top Banking e Top Corporate); deliberare, nell ambito dei poteri delegati, o proporre agli organi deliberativi competenti sulle proposte di modifica di rating relative ai sistemi di rating Group-wide. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

13 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 A livello Paese, le attività di indirizzo e controllo del rischio di credito, nonché lo svolgimento delle attività operative (es. erogazione crediti, monitoraggio andamentale, ecc.) ricadono sotto la responsabilità dei CRO delle controllate. In UniCredit S.p.A., tali funzioni sono assolte dalle strutture organizzative dipendenti dal CRO Italy, che riporta al Group CRO, ed in particolare: CRO Italy Change Management and Support responsabile per il perimetro Italia di UniCredit S.p.A. e per le attività svolte nel perimetro CRO Italy, della gestione dei progetti di area, del coordinamento dei rapporti con gli Organi di sorveglianza e di controllo relativamente a tematiche di competenza del perimetro CRO Italy, della pianificazione di budget ed analisi dei costi; il Risk Management Italy department che svolge tra l altro le attività di governo e di controllo dei rischi di credito relativi al perimetro di competenza del Country Chairman Italy (compresi i prodotti Consumer). Il department, con riferimento al rischio di credito, si articola nelle seguenti strutture: o Credit Risk Portfolio Analytics department a cui è attribuita - tra le altre la seguente attività: monitorare e prevedere la composizione della rischiosità di portafoglio crediti in termini di qualità del credito, costo del rischio, RWA ed assorbimento di capitale per il perimetro UniCredit S.p.A. predisponendo la reportistica richiesta; o Credit Policies & Products Italy department a cui è attribuita - tra le altre la seguente attività: definire le regole creditizie di processo/prodotto relative alla fase di erogazione, monitoraggio, restructuring e workout per il perimetro UniCredit S.p.A..; o Credit Risk Methodologies department a cui è attribuita - tra le altre la seguente attività: definizione e gestione delle metodologie riguardanti la gestione del rischio di credito. Tali metodologie si riferiscono ai o modelli per la misurazione del rischio di credito per tutti i segmenti di clientela; Rating Desk Italy unit a cui è attribuita - tra le altre la seguente attività: deliberare, nell ambito dei poteri delegati, o proporre agli organi competenti in merito alle richieste di modifica del rating relative ai sistemi di rating locali per la misurazione del rischio di credito in capo ai segmenti imprese di UniCredit S.p.A.; il Credit Underwriting department a cui sono attribuite - tra le altre - le seguenti attività: o coordinamento e gestione delle attività dei Regional Industry Team Leaders (ad esclusione del RIT 6) e del Territorial Credit Risk Underwriting (ad esclusione del perimetro special portfolio; o corretto svolgimento delle attività di delibera dei RIT e del Territorial Credit Risk Underwriting; o coordinamento e gestione delle attività di erogazione del credito per la clientela UniCredit S.p.A. relativamente ai prodotti Consumer e Mortgages Non Banking; o attività preparatorie e amministrative per le pratiche da sottoporre all Italian Transactional Credit Committee e all Italian Special & Transactional Credit Committee; il Loan Administration department a cui sono attribuite - tra le altre - le seguenti attività: o o o o presidio delle attività amministrative post-delibera creditizia/erogazione; gestione del credito agevolato; attività creditizie e amministrative relative ai Consorzi di garanzia; coordinamento e gestione delle attività di post-erogazione relative ai prodotti Mortgages assicurando la qualità e l integrità del patrimonio informativo e la minimizzazione dei rischi e deliberando le richieste pervenute nell ambito delle proprie autonomie di delibera; o attività di consulenza ed assistenza tecnica giuridica in materia creditizia per il perimetro Italia, sia per il portafoglio performing che per quello non performing; Con riferimento al rischio di credito, si articola nelle seguenti strutture o Mortgages Loans Post Sales Administration; o Subsidized Loans; o Collateral and Personal Guarantees Administration Services; o Contracts Administration Services and Control; o Legal Support; Lo Special Credit department a cui sono attribuite - tra le altre - le seguenti attività: o coordinare e gestire le attività di erogazione del credito per la clientela di UniCredit S.p.A. per il perimetro special portfolio ; o gestire le attività di istruttoria, analisi creditizia e predisposizione della documentazione per le pratiche da sottoporre agli Organi deliberativi competenti; o di gestire il recupero dei crediti scaduti e non pagati, nonché le attività correlate, ivi compresa la classificazione a incaglio/ sofferenza nell ambito delle deleghe stabilite; o presidio delle attività finalizzate al contenimento del costo del rischio di credito irregolare e problematico; o delibera nell ambito dei poteri delegati, in merito a posizioni in ristrutturazione o a workout; 13

14 I Il department si articola nelle seguenti strutture: o Territorial Credit Risk Underwriting Special Portfolio Italy responsabile per il perimetro special portfolio, di gestire le attività di erogazione del credito per la clientela di UniCredit S.p.A. (compresa la gestione delle attività di erogazione di competenza del Regional Industry Team 6); o Restructuring Large Files responsabile, con riferimento alla clientela del perimetro Italia di UniCredit S.p.A. con esposizioni superiori ad una determinata soglia, per il coordinamento e la conduzione delle attività di gestione (valutazione e delibera - nell ambito dei poteri delegati - o proposta ad Organi deliberativi competenti) delle posizioni in restructuring monitorando anche il rispetto degli accordi previsti dal piano di ristrutturazione e degli eventuali covenants previsti; o Restructuring Italy responsabile, con riferimento alla clientela del perimetro Italia di UniCredit S.p.A. con esposizioni inferiori ad una determinata soglia, per le attività di delibera creditizia delle posizioni in restructuring monitorando anche il rispetto degli accordi previsti dal piano di ristrutturazione e degli eventuali covenants previsti, è altresì responsabile per le attività di delibera creditizia per le pratiche relative alla clientela Imprese classificata ad Incaglio Non Revocato ed alla clientela Individuals, analogamente classificata, collegata a dette imprese del perimetro Italia di UniCredit S.p.A.; o Workout Italy, responsabile, per il coordinamento e la conduzione delle attività di gestione delle posizioni a workout; Il Credit Monitoring department a cui sono attribuite - tra le altre - le seguenti attività: o coordinare, indirizzare e gestire le attività di monitoraggio per tutta la clientela di UniCredit S.p.A., o gestire e recuperare i crediti scaduti e non pagati Il department si articola nelle seguenti strutture: o Credit Monitoring Operations & Support responsabile per il coordinamento e la supervisione delle attività nell ambito del modello operativo del monitoraggio; o Central Credit Risk Monitoring Italy responsabile per il perimetro di UniCredit S.p.A., ad esclusione del perimetro di competenza Individuals e dei prodotti Consumer, di coordinare ed indirizzare le attività di monitoraggio svolte dalle strutture territoriali esercitando l attività di delibera in base alle vigenti normative; o Territorial Credit Risk Monitoring Italy responsabile per il coordinamento e la gestione del monitoraggio del credito, per il perimetro Italia di UniCredit S.p.A. attraverso il monitoraggio andamentale delle posizioni; o Customer Recovery (Cu. Re.) responsabile di gestire e supportare i processi di monitoraggio, credit collection e classificazione a portafoglio problematico della clientela Individuals, Small Business e Mid Enterprises, come individuata dalla normativa vigente, ivi comprese tutte le valutazioni e decisioni relativamente a possibili soluzioni transattive o di rinegoziazione, garantendone l efficacia ed efficienza operativa. Inoltre, con riferimento al rischio di credito sono attivi specifici comitati: il Group Credit Committee, responsabile per la valutazione e la delibera per proposte creditizie di competenza, ivi incluse quelle a restructuring e workout, strategie rilevanti e azioni correttive da assumere (inclusa la classificazione dello stato laddove applicabile) per le posizioni watchlist, limiti specifici per operazioni connesse al mercato dei capitali di debito sul Trading Book, limiti all esposizione per singolo emittente sul Trading Book; il "Group Credit and Cross-Border Risks Committee, responsabile del monitoraggio per i rischi di credito e crossborder a livello di Gruppo, per la presentazione al Group Risk Committee per approvazione o informativa, di strategie, policy, metodologie e limiti relativi ai rischi di credito e cross-border, nonché della reportistica periodica sul portafoglio e il profilo di rischio relativamente a detti rischi; il "Group Transactional Credit Committee", responsabile con funzioni deliberanti, nell ambito dei poteri delegati, (delibere e/o rilascio di pareri non vincolanti alle Entità del Gruppo), e/o funzioni consultive per le pratiche di competenza degli Organi Superiori, per proposte creditizie, comprese le posizioni in restructuring e workout ; strategie ed azioni correttive rilevanti da intraprendere per posizioni in watchlist, limiti specifici per operazioni connesse al mercato dei capitali di debito, limiti all esposizione per singolo emittente sul portafoglio di negoziazione; l Italian Transactional Credit Committee, responsabile con funzioni deliberanti, nell ambito dei poteri delegati, e/o consultive per pratiche competenza degli Organi Superiori, in merito a controparti di UniCredit S.p.A. (ad esclusione di controparti FIBS) per proposte creditizie (incluse le posizioni in restructuring e workout ), stato di classificazione delle posizioni, strategie ed azioni correttive da intraprendere per le posizioni in watchlist, operazioni inerenti il credito su pegno nonché per il rilascio di pareri non vincolanti per le Entità Italiane del Gruppo; il Group Rating Committee, responsabile di assumere decisioni e/o rilasciare pareri non vincolanti alle Entità del Gruppo sulle proposte di modifica del rating; l Italian Special & Transactional Credit Committee, responsabile, nell ambito dei poteri delegati, della valutazione e approvazione o emissione di parere consultivo per pratiche di competenza di Organi superiori, delle posizioni in restructuring e a workout nonché delle posizioni di clienti gestiti dal department Special Credit Italy. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

15 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 Governance e policies I rapporti tra la Capogruppo e le Entità del Gruppo che esercitano attività creditizia, sono disciplinati da specifiche disposizioni di governance che assicurano alla Capogruppo stessa il ruolo di direzione, supporto e controllo, in particolare nelle seguenti aree di attività: politiche creditizie, strategie creditizie, sviluppo dei modelli, validazione dei sistemi di rating, rischio di concentrazione creditizia, rilascio di prodotti creditizi, monitoraggio e reportistica del rischio creditizio di portafoglio. In particolare, le Entità del Gruppo sono tenute a richiedere alla funzione di Group Risk Management apposito parere anteriormente alla concessione/riesame di linee di credito nei confronti di singole controparti/gruppi economici, qualora le medesime linee eccedano predeterminate soglie di importo, anche in riferimento all obbligo di osservanza dei limiti di concentrazione dei rischi creditizi, da porre in relazione al patrimonio di vigilanza. In conformità al ruolo attribuito dalla governance aziendale alla Capogruppo, e specificamente alla funzione Group Risk Management, le General Group Credit Policies, disposizioni generali relative allo svolgimento dell'attività creditizia a livello di Gruppo, dettano le regole ed i principi volti ad indirizzare, disciplinare ed omogeneizzare la valutazione e la gestione del rischio di credito, in linea con i requisiti regolamentari e la best practice di Gruppo. Le disposizioni di carattere generale sono integrate da policy che disciplinano specifiche tematiche (area di business, segmento di attività, tipologia di controparte/transazione, ecc.). Tali documenti si distinguono in due categorie: policy dedicate a tematiche considerate Group-wide, sviluppate dalla Capogruppo e indirizzate a tutte le Entità. Alcuni esempi sono le policy concernenti la clientela FIBS ( Financial Institutions, Banks and Sovereigns ), i limiti Paese, le operazioni di Project Finance e Acquisition & Leveraged Finance, la gestione del collaterale nelle operazioni derivate OTC, pronti contro termine e prestito di titoli, la valutazione, il monitoraggio e la gestione dei limiti di rischio di sottoscrizione per il portafoglio oggetto di sindacazione, le operazioni di Commercial Real Estate Financing (CREF) e Structured Trade and Export Finance (STEF) ; policy sviluppate a livello locale da singole Entità. Tali documenti dettagliano le regole creditizie riferite ad alcune aree geografiche, Entità controllate, ecc., qualora richieste dalle peculiarità del mercato locale, e hanno validità nel rispettivo perimetro di competenza. A livello di singola Entità e di Capogruppo (qualora necessario), le policy sono ulteriormente dettagliate tramite Istruzioni Operative, che declinano regole e istruzioni specifiche per l operatività quotidiana. Le policy creditizie hanno di norma un approccio di tipo statico e sono aggiornate all occorrenza. Pertanto sono da integrare con le Strategie creditizie che, aggiornate con frequenza almeno annuale, definiscono con quali clienti / prodotti, in quali segmenti industriali e aree geografiche, l Entità / il Gruppo intende sviluppare il proprio business creditizio. Metodologie di gestione e misurazione Generalmente, il rischio di credito rappresenta il rischio di incorrere in una perdita di valore, riferita ad un'esposizione creditizia, derivante da un inatteso deterioramento del merito di credito della controparte. Ai fini della sua misurazione, il rischio di credito è definito come il rischio di incorrere in perdite derivanti dalla possibilità che una controparte, beneficiaria di un finanziamento ovvero emittente di un'obbligazione finanziaria (obbligazione, titolo, ecc.), non sia in grado di adempiere ai relativi impegni (rimborso a tempo debito degli interessi e/o del capitale o di ogni altro ammontare dovuto (rischio di default)). In senso più ampio, il rischio di credito può essere definito anche come la perdita potenziale riveniente dal default del prenditore / emittente o da un decremento del valore di mercato di un'obbligazione finanziaria, a causa del deterioramento della sua qualità creditizia. Su quest ultimo aspetto il Gruppo sta esplorando nuovi approcci che considerino la componente di rischio di credito del banking book soggetta a variazioni di valore. La misurazione del rischio di credito viene effettuata sia a livello di singola controparte / transazione, sia a livello dell intero portafoglio. Gli strumenti ed i processi a supporto dell attività creditizia nei confronti di singoli prenditori, tanto nella fase di erogazione quanto in quella di monitoraggio, comprendono il processo di assegnazione del rating, differenziato in base alle peculiari caratteristiche dei differenti segmenti di clientela / prodotto, al fine di assicurare il massimo livello di efficacia. La valutazione del merito creditizio di una controparte, in sede di esame della proposta di affidamento, scaturisce dal processo di analisi dei dati finanziari e di quelli qualitativi (posizionamento competitivo dell'azienda, struttura societaria ed organizzativa, ecc.), caratteristiche geo-settoriali, comportamentali a livello di Entità e di sistema bancario (ad es. Centrale dei rischi), al fine di pervenire all'assegnazione di un rating, da intendersi quale definizione della probabilità di default (PD) della controparte medesima, con un orizzonte temporale di un anno. Il monitoraggio sistematico è incentrato sulla cosiddetta gestione andamentale che, sulla base di tutte le informazioni disponibili, di fonte interna ed esterna, esprime un punteggio ( scoring ) che rappresenta una valutazione sintetica di rischiosità di ciascun cliente monitorato. Tale punteggio è ottenuto grazie ad una funzione statistica che sintetizza le informazioni a disposizione, tramite un insieme di variabili rivelatesi significative nell individuare, nel lasso temporale dei dodici mesi, l evento del default. 15

16 I Il rating interno o il grado di rischiosità assegnata alla controparte / transazione, entra nel calcolo dei livelli deliberativi; vale a dire che, a parità di importi da erogare, le deleghe di poteri conferite per l'esercizio dell'attività creditizia ai competenti Organi si riducono progressivamente in funzione dell'accentuarsi della rischiosità del cliente. Il modello organizzativo adottato prevede l esistenza di una funzione dedicata, indipendente dalle funzioni commerciali e di erogazione, cui è assegnata la responsabilità di gestire l attuazione di un processo cosiddetto di override, cioè dell eventuale correzione del giudizio automatico espresso dal modello. Il merito di credito di ciascuna controparte viene rivisto almeno su base annuale, tenendo in considerazione le nuove informazioni acquisite. Ogni controparte è valutata nell ambito anche dell'eventuale gruppo di appartenenza considerando, di regola, il teorico rischio massimo dell intero gruppo economico. Oltre alle metodologie riassunte nei sistemi di rating, la funzione Risk Management utilizza modelli di portafoglio in grado di misurare il rischio di credito a livello aggregato e, nel contempo, di individuare il contributo di singole porzioni di portafoglio o singole controparti alla posizione di rischio complessiva. I parametri di misurazione del rischio di credito a livello di portafoglio sono fondamentalmente tre, calcolati e valutati su un orizzonte temporale di dodici mesi: Expected Loss (EL); Credit Value at Risk (Credit VaR); Expected Shortfall (ES). Al fine di individuare il Credit VaR a livello di portafoglio, viene specificata la distribuzione delle perdite a livello dello stesso; questa è costituita dalle probabilità di ottenere differenti valori di perdita su un determinato orizzonte temporale ( discrete loss case ). Il valore di perdita associato alla relativa probabilità è dato dal prodotto della percentuale di perdita in caso di default (LGD) e le esposizioni in default (EAD) dei singoli obbligati, considerando le correlazioni tra i default. La perdita attesa (EL) costituisce il valore della perdita media a livello di portafoglio aggregato, dovuto al potenziale manifestarsi dell inadempienza degli obbligati. La perdita attesa a livello di portafoglio è data dalla somma delle perdite attese dei singoli obbligati, che possono essere determinate attraverso il prodotto di PD x LGD x EAD, ed è indipendente dalle correlazioni tra i default a livello di portafoglio. La perdita attesa è di norma computata come componente di costo. Il Value at Risk rappresenta la soglia monetaria di perdita superata solo per un prefissato valore di probabilità (VaR con livello di confidenza 1-α). Il Capitale Economico è derivato dal Value at Risk sottraendone la perdita attesa ed è un input per la determinazione del Capitale Interno a copertura delle perdite potenziali derivanti da tutte le fonti di rischio. Il VaR è ampiamente utilizzato quale misura del rischio di portafoglio ma non fornisce alcuna informazione concernente le perdite potenziali nel caso in cui i limiti di VaR siano superati. Tale indicazione è invece fornita dall Expected Shortfall (ES) che rappresenta il valore atteso delle perdite che eccedono la soglia di VaR. Il Credit VaR di portafoglio e l ES dipendono significativamente dalla correlazione tra i default e possono essere ridotti attraverso un adeguata diversificazione del portafoglio. I modelli di portafoglio creditizio forniscono misure di capitale economico riallocato sulle singole controparti componenti i portafogli esaminati e sono alla base delle misure di performance rettificate per il rischio. Le misure di capitale economico (basate sul Credit VaR) rappresentano, inoltre, un input fondamentale per la predisposizione ed applicazione delle strategie creditizie, per l analisi dei limiti creditizi e di concentrazione dei rischi. Il motore di calcolo del capitale economico è uno degli strumenti altresì utilizzato per analisi di stress testing sul portafoglio creditizio, partendo da variabili macroeconomiche che influenzano i diversi segmenti di clientela per Paese, dimensione, ecc. Tutti i sopra citati parametri di rischio sono soggetti ad una validazione iniziale e ad un regolare processo di monitoraggio, con riferimento a ciascun sistema di rating, in tutte le sue componenti: modelli, processi, sistemi IT e data quality. La finalità è di attestare la conformità dei sistemi, unitamente a quella di porre in evidenza aree di possibile miglioramento, così come eventuali disallineamenti nelle metodologie che possano comportare rischi di non perfetta comparabilità nelle misure prodotte. Anche il modello interno di Credit VaR è oggetto di valutazione nell ambito della validazione del Secondo Pilastro di Basilea II. Il calcolo del capitale economico creditizio è disponibile su un unica piattaforma tecnologica ( CPM ) e con una comune metodologia per le strutture di holding e per diverse partecipate di UniCredit Group. Il progetto di estensione del CPM (roll out) nelle partecipate dell area CEE ha permesso di coprire le principali geografie del Gruppo. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

17 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 Strategie creditizie e Rischio di Concentrazione Le Strategie Creditizie di Gruppo rappresentano un efficace strumento di governo del rischio di credito, in quanto sono orientate a guidare gli obiettivi definiti nel processo di Budget in maniera coerente con il Risk Appetite del Gruppo, e a tradurli in forma concreta. Prendendo in considerazione lo scenario macroeconomico e creditizio, l outlook a livello di settore economico ed industriale, nonché le iniziative / strategie di business, le Strategie Creditizie forniscono un insieme di linee guida e di target operativi rivolti a Paesi e segmenti di business in cui il Gruppo opera, con la finalità di identificare il profilo di rischio e il posizionamento relativo delle linee di business, di consentire una crescita coerente con l appetito al rischio del Gruppo e di minimizzare l impatto originato dal rischio di credito senza tuttavia precludere profittevoli canali di business. Per quanto attiene specificamente la gestione dei rischi di portafoglio, particolare rilevanza è posta al rischio di concentrazione creditizio, considerata l importanza dello stesso sul totale delle attività creditizie. Tale rischio di concentrazione, coerentemente con la definizione fornita dalla normativa di Basilea II, si configura come una singola esposizione o un gruppo di esposizioni tra di loro correlate, potenzialmente in grado di produrre perdite tali da minacciare la solidità del Gruppo o la sua capacità di proseguire nello svolgimento della normale operatività. Al fine di individuare, gestire, misurare e monitorare il rischio di concentrazione, le funzioni preposte in Capogruppo presidiano la definizione ed il monitoraggio di specifici limiti creditizi, volti al controllo di due differenti tipologie di rischio di concentrazione: esposizioni creditizie di importo rilevante in capo ad una singola controparte o ad un insieme di controparti economicamente correlate (c.d. bulk risk for Multinationals, Financial Institutions and Banks); esposizioni creditizie verso controparti appartenenti al medesimo settore di attività economica (industry concentration risk). Le simulazioni di stress test costituiscono parte integrante della definizione delle strategie creditizie. Con l utilizzo degli stress test è possibile effettuare una nuova stima di alcuni parametri di rischio tra cui probabilità di default (PD), Perdita Attesa (EL), capitale economico e RWA, nell ipotesi di scenari macroeconomici e finanziari estremamente avversi ma plausibili. I parametri sottoposti a stress test sono utilizzati non solo per fini regolamentari (relativamente al Primo e Secondo Pilastro), ma anche quali indicatori gestionali di vulnerabilità del portafoglio di ogni singola Entità, linea di business, area / settore, gruppo economico o altro raggruppamento rilevante, nella condizione di una fase negativa del ciclo economico. In conformità alle disposizioni regolamentari, gli stress test sono effettuati con cadenza regolare su scenari di stress aggiornati e comunicati sia all Alta Direzione sia all Organo di Vigilanza. In aggiunta alle attività ordinarie, simulazioni ad hoc sono effettuate a fronte di specifiche richieste da parte dell Organo di Vigilanza. Strumenti di attenuazione del rischio di credito Il Gruppo utilizza una pluralità di tecniche di mitigazione del rischio di credito volte a ridurre le perdite potenziali derivanti dall attività creditizia nell eventualità di default dell obbligato principale. In tale ambito ed in conformità alla International Convergence of Capital Measurement and Capital Standards - A Revised Framework (Basilea II), il Gruppo è fortemente impegnato a soddisfare tutti i requisiti necessari alla corretta applicazione delle tecniche di Credit Risk Mitigation (CRM) in relazione ai differenti approcci adottati Standardizzato, IRB Foundation (F-IRB) o IRB Avanzato (A-IRB) - ai fini sia gestionali interni sia del loro riconoscimento per il calcolo dei requisiti patrimoniali. Con specifico riferimento alle tecniche di mitigazione del rischio, sono in vigore linee guida generali di Gruppo emesse dalla Capogruppo al fine di definire regole e principi comuni per l indirizzo, il governo e la gestione standardizzata delle tecniche di mitigazione del rischio in linea con i principi di Gruppo, le best practice e in conformità con i requisiti regolamentari in materia. Ad integrazione delle linee guida generali sulle tecniche di mitigazione del rischio, le singole Entità hanno emanato normative interne, specificando processi, strategie e procedure per la gestione delle garanzie. In particolare tali normative dettagliano le regole per l ammissibilità, la valutazione e la gestione delle garanzie, assicurandone la validità, l opponibilità giuridica, la tempestività di realizzo in conformità con il sistema giuridico locale di ciascun Paese. Le singole Entità hanno inoltre realizzato attività di verifica sulla gestione delle garanzie e verifiche sulla conformità delle tecniche di mitigazione del rischio in particolare nell ambito dei processi di applicazione dei sistemi di rating interni, per verificare la presenza di una documentazione adeguata e di procedure formalizzate per l utilizzo delle tecniche di mitigazione del rischio ai fini del calcolo del capitale regolamentare. Secondo la policy creditizia, le garanzie - reali o personali - possono essere acquisite solo come supporto sussidiario del fido e non devono essere intese come elementi sostitutivi dell autonoma capacità di rimborso del debitore principale. Per tale ragione, oltre alla più ampia analisi del merito creditizio e dell autonoma capacità di rimborso del debitore principale, esse sono oggetto di specifica valutazione ed analisi per il ruolo di fonte sussidiaria di rimborso dell esposizione debitoria. Le principali tipologie di garanzie reali utilizzate a supporto del credito dalle Entità del Gruppo sono principalmente le immobiliari, sia residenziali che commerciali, le garanzie finanziarie (inclusi i depositi in contante, le obbligazioni, azioni e quote di organismi di investimento collettivo in valori mobiliari (OICVM)). Altri tipi di garanzie reali (pegno su merci o su crediti e polizze vita) sono meno comuni. Il Gruppo si avvale, inoltre, di accordi bilaterali di netting per operazioni di derivati (tramite la sottoscrizione di accordi ISDA e CSA), pronti contro termine e prestito titoli. 17

18 I Il sistema di gestione delle tecniche di mitigazione del rischio di credito è parte integrante del processo di approvazione e monitoraggio del credito, che supportano ampiamente i controlli di qualità, la valutazione delle garanzie e la corretta categorizzazione ai fini di stima della LGD. Controlli e relative responsabilità sono debitamente formalizzati e documentati in norme interne e procedure operative. Inoltre sono stati implementati processi per il presidio di tutte le informazioni utili all'identificazione e la valutazione delle garanzie ed il loro corretto inserimento nei sistemi. Nel processo di acquisizione delle garanzie il Gruppo attribuisce particolare rilevanza ai processi e al sistema dei controlli per il rispetto dei requisiti legali ( certezza giuridica ) dei contratti, nonché alla valutazione della congruità della garanzia e, nel caso delle garanzie personali, della solvibilità e del profilo di rischio del fornitore di protezione. Per le garanzie reali il processo di valutazione è governato da principi prudenziali, sia con riferimento all utilizzo di valori di riferimento di mercato che all applicazione di opportuni scarti al fine di evitare che in caso di escussione si verifichino perdite inattese. I processi di monitoraggio delle garanzie sono volti ad assicurare il mantenimento fino alla scadenza dei requisiti di ammissibilità, sia generali sia specifici, previsti dalle policy creditizie, dalla normativa interna e dai requisiti dell Organo di Vigilanza in materia. Attività di reporting e di monitoraggio L obiettivo fondamentale delle attività di reportistica e monitoraggio del portafoglio creditizio, effettuate dalla funzione Group Risk Management, è quello di analizzare le principali componenti del rischio di credito (quali i valori di EAD (Esposizione al Default), EL (Expected Loss), migrazioni, costo del rischio, ecc.), al fine di adottare tempestivamente tutte le possibili contromisure a livello di portafoglio complessivo, parziale o di singole controparti. La funzione Group Risk Management è responsabile della reportistica attinente al rischio di credito a livello di portafoglio consolidato, sia su base periodica sia sulla base di richieste ad hoc (da parte dell Alta Direzione, dell Autorità di Vigilanza o da parte di controparti esterne quali agenzie di rating), con l obiettivo di analizzare le principali componenti di tale rischio e la loro evoluzione temporale, onde poter cogliere tempestivamente eventuali sintomi di deterioramento e, quindi, intraprendere opportune iniziative correttive. L andamento del portafoglio di rischio di credito viene analizzato con riferimento ai principali drivers (quali la crescita e gli indicatori dei parametri di rischio), ai diversi segmenti di clientela, alle realtà locali, ai settori industriali, nonché all andamento del portafoglio in default ed alla relativa copertura. Le attività di portfolio reporting a livello di Gruppo sono condotte in stretta collaborazione con i CRO (Chief Risk Officer) delle singole Entità e i Credit Risk Portfolio Managers che, all interno del rispettivo perimetro, implementano le loro specifiche attività di reporting. Con decorrenza dal 2013, le attività di reporting e monitoraggio vengono principalmente effettuate da un Unità dedicata di Group Risk Management denominata Group Risk Analytics & Credit Portfolio Monitoring all interno del Group Credit Risks Department. L Unità di Group Risk Analytics & Credit Portfolio Monitoring è responsabile del consolidamento della reportistica dei principali rischi (Rischio di Credito, Mercato, Liquidità e Operativo) a livello di Gruppo, effettuata utilizzando i dati e le informazioni fornite dalle strutture dedicate del Group Risk Management, ed è responsabile della reportistica riguardante il rischio di credito del Gruppo a livello di settori e singoli portafogli. Nel corso del 2011 e del 2012 le attività di reporting sono state ulteriormente affinate grazie ad un intensa attività di fine tuning dei processi per la raccolta e il consolidamento dei dati, attività questa già avviata negli ultimi mesi del È stato così possibile conseguire un significativo miglioramento in termini di qualità delle informazioni rappresentate e dei processi a supporto dei report consolidati quali, ad esempio, l ERM - Enterprise Risk Management Report. Inoltre, le unità dedicate al reporting nell ambito dei portafogli e dei settori di attività hanno contribuito a monitorare le posizioni esposte a rischio di credito all interno dei propri perimetri di competenza. L intera attività di monitoraggio che è finalizzata ad individuare ed a reagire in modo tempestivo a possibili deterioramenti della qualità del credito delle controparti, invece, è stata ulteriormente rafforzata con strutture dedicate del Group Risk Management che si occupano della reportistica volta ad analizzare le principali componenti di tale rischio e la loro evoluzione temporale, al fine di poter cogliere tempestivamente eventuali sintomi di deterioramento e, quindi, intraprendere opportune azioni correttive. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

19 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 Rischio di mercato Il rischio di mercato deriva dall effetto che variazioni nelle variabili di mercato (tassi di interesse, prezzi dei titoli, tassi di cambio, ecc.) possono generare sul valore economico del portafoglio del Gruppo, dove quest ultimo comprende le attività detenute sia nel trading book, ossia nel portafoglio di negoziazione, sia quelle iscritte nel banking book, ovvero l operatività connessa con la gestione caratteristica della banca commerciale e con le scelte di investimento strategiche. La gestione del rischio di mercato nel gruppo UniCredit ricomprende, perciò, tutte le attività connesse con le operazioni di tesoreria e di gestione della struttura patrimoniale, sia nella Capogruppo, sia nelle singole società che compongono il Gruppo stesso. Il modello in essere garantisce la capacità di indirizzo, coordinamento e controllo di alcuni rischi aggregati (cosiddetti Portfolio Risks), tramite centri di responsabilità dedicati (Portfolio Risk Managers), interamente focalizzati e specializzati su tali rischi, in ottica di Gruppo e interdivisionale. In base a tale organizzazione la struttura di primo riporto al Group Risk Management, dedicata al governo dei rischi di mercato, è il dipartimento Group Financial Risk. Strategie e Processi di Gestione del Rischio Il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo stabilisce le linee guida strategiche per l assunzione dei rischi di mercato definendo, in funzione della propensione al rischio e degli obiettivi di creazione di valore in rapporto ai rischi assunti, l allocazione del capitale per la Capogruppo stessa e per le società controllate. In aggiunta al Group Risk Committee, in relazione al governo dei Rischi di Mercato, i Comitati responsabili in materia sono i seguenti: Group Market Risk Committee; Group Assets & Liabilities Committee. Il Group Market Risk Committee è responsabile per il monitoraggio dei Rischi di Mercato a livello di Gruppo, per la valutazione dell impatto delle transazioni approvate dai competenti organi che influiscono in maniera significativa sul profilo complessivo del portafoglio del Rischio di Mercato, per la presentazione al Group Risk Committee per approvazione o informativa, di strategie relative al Rischio di Mercato, policy, metodologie e limiti nonché della reportistica periodica sul portafoglio del rischio di mercato. Il Comitato è responsabile inoltre di garantire la coerenza delle policy, metodologie e prassi operative riguardo al rischio di mercato, nelle diverse Divisioni/ Business Unit ed Entità. Controlla e monitora il Group market risk portfolio. Il Group Assets and Liabilities Committee è responsabile per il monitoraggio del rischio di liquidità, di cambio (FX) e di tasso d interesse del Banking Book, per la presentazione al Group Risk Committee per approvazione o informazione delle strategie per la gestione di asset e liabilities (incluso il profilo di duration a livello di Gruppo) e della visione complessiva del posizionamento di Gruppo in termini di ALM, nonché delle strategie, policy, metodologie e limiti per i rischi di liquidità, cambio e tasso d interesse del Banking Book. Il Comitato è inoltre responsabile di assicurare la coerenza di politiche, metodologie e prassi operative per i rischi di liquidità, di cambio e di tasso d interesse di Banking Book nell ambito dei diversi Regional Liquidity Center, Divisioni/ Business Unit ed Entità, con l obiettivo di ottimizzare l utilizzo delle risorse finanziarie quali liquidità e capitale e di riconciliare la richiesta delle stesse con le strategie di business nell ambito dell intero Gruppo. Monitora inoltre l evoluzione degli asset e liabilities per l intero Gruppo e l esecuzione del piano di funding. Analizza l impatto delle oscillazioni dei tassi di interesse, dei vincoli di liquidità e le esposizioni ai cambi. Portafoglio di Negoziazione Il Portafoglio di Negoziazione include le posizioni in strumenti finanziari o materie prime detenute a fini sia di negoziazione sia di copertura di altri elementi del Portafoglio di Negoziazione stesso. Per poter essere sottoposti al trattamento di capitale del Portafoglio di Negoziazione, gli strumenti finanziari devono essere liberi da restrizioni contrattuali sulla loro negoziabilità oppure il rischio relativo deve poter essere totalmente immunizzabile. Inoltre, le posizioni devono essere frequentemente e accuratamente valutate e il portafoglio deve essere gestito in maniera attiva. Il rischio che il valore di uno strumento finanziario (attività o passività, liquidità o strumento derivato) cambi nel tempo è determinato da cinque fattori di rischio di mercato standard: Rischio di credito: rischio che il valore di uno strumento decresca a causa della variazione dei credit spread; Rischio di corso azionario: rischio che il valore di uno strumento decresca a causa delle variazioni dei prezzi di azioni o indici; Rischio di tasso d'interesse: rischio che il valore di uno strumento decresca a causa della variazione dei tassi di interesse; Rischio di tasso di cambio: rischio che il valore di uno strumento decresca a causa della variazione dei tassi di cambio; Rischio di prezzo delle materie prime: rischio che il valore di uno strumento decresca a causa della variazione dei prezzi delle materie prime (ad esempio: oro, greggio). Il gruppo UniCredit gestisce e monitora il rischio di mercato mediante due insiemi di misure: Global Market Risk measures: o Value at Risk (VaR), che rappresenta la perdita potenziale del valore di un portafoglio in un determinato periodo per un determinato intervallo di confidenza; o Stressed VaR (SVaR), che rappresenta il VaR potenziale di un portafoglio soggetto ad un periodo di dodici mesi di significativo stress finanziario; 19

20 I o o o Incremental Risk Charge (IRC), che rappresenta il capitale regolamentare mirato a coprire le perdite creditizie (rischi di default e migrazione) che possono verificarsi in un portafoglio in un determinato periodo e per un determinato intervallo di confidenza; Loss Warning Level (LWL), che è definito come la P&L economica cumulata su un periodo di 60 giorni lavorativi di un'unità di rischio; Combined Stress Test Warning Level (STWL), che rappresenta la perdita potenziale del valore di un portafoglio calcolata sulla base di uno scenario di stress. Granular Market Risk measures: o Sensitivities, che rappresentano la variazione nel valore di mercato di uno strumento finanziario a causa dei movimenti dei fattori di rischio di mercato rilevanti. Sulla base di queste misure, sono definiti due insiemi di limiti: Global Market Risk limits (Loss Warning Levels, Combined Stress Test Warning Level, VaR, SVaR, IRC): che hanno lo scopo di definire un limite all'assorbimento di capitale economico ed alla perdita economica accettata per le attività di negoziazione; questi limiti devono essere consistenti con il budget di ricavi assegnato e la risk taking capacity assunta; Granular Market Risk limits (limiti sulle Sensitivity, sugli scenari di Stress e sui Nominali): che esistono indipendentemente, ma agiscono in parallelo ai Global Market Risk limits ed operano in maniera consolidata in tutte le Entità (ove possibile); al fine di controllare più efficacemente e specificamente diversi tipi di rischio, portafogli e prodotti, questi limiti sono in generale associati a sensitività granulari oppure a scenari di stress. I livelli fissati per i Granular Market Risk limits mirano a limitare la concentrazione del rischio verso singoli risk factor o l'eccessiva esposizione verso risk factor che non sono sufficientemente rappresentati dal VaR. Portafoglio Bancario Le principali componenti del rischio di mercato del portafoglio Bancario sono il rischio di credit spread, il rischio tasso d interesse e il rischio di cambio. Il primo deriva principalmente dagli investimenti in titoli di Stato detenuti ai fini di liquidità. Il rischio di Mercato relativo al portafoglio obbligazionario è vincolato e monitorato mediante limiti sul nozionale, misure di sensitività al Valore Economico e limiti sul Value at Risk. Il contributo principale all esposizione di credit spread è legato al rischio Sovrano italiano per gli investimenti del Perimetro Italia. La seconda componente, il rischio tasso di interesse, è gestita con la finalità di stabilizzare il margine d Interesse. L esposizione è misurata in termini di sensitività al valore economico e al margine d interesse. Su base giornaliera le funzioni di tesoreria gestiscono il rischio tasso derivante dalle transazioni commerciali mantenendo l esposizione entro i limiti fissati dai Comitati di Rischio. L esposizione è monitorata e misurata su base giornaliera dalle funzioni di Risk Management. Il Comitato Asset & Liability Management è responsabile della strategia di gestione del rischio tasso per il Portafoglio Strategico, inclusa la decisione di investire la posizione di passività non onerose, al netto delle attività non fruttifere. La strategia applicata mira a minimizzare il rischio sul margine d interesse per la Banca. Questo implica che gli investimenti siano effettuati secondo un profilo di replica del portafoglio di Free Equity, dove la scelta dell esatto profilo di scadenza da perseguire è deciso dal Comitato Asset & Liability Management. Anche la strategia di investimento delle poste a vista ha come obiettivo la stabilizzazione dei margini, mediante investimenti più a lungo termine. Questo vale per tutti i regional centres. Il Comitato di Asset & Liability Management decide il profilo di scadenza che si ritiene più adeguato a proteggere il margine di interesse della Banca. Il profilo di scadenza delle poste a vista può essere diverso per i diversi regional centres, poiché tiene conto delle differenze locali, così come l attuazione della strategia di investimento. La strategia di gestione del rischio tasso è fissata considerando anche i principali impatti derivanti da estinzione anticipata sulle attività. Tale fenomeno riveste maggiore rilevanza nel portafoglio mutui del perimetro italiano e tedesco. Il profilo di estinzione anticipata è stimato a partire dai dati storici e da analisi di trend. Si adottano quindi strumenti di copertura che replichino perfettamente tale profilo. Per i mutui italiani il modello comportamentale per la stima dell estinzione anticipata prevista costituisce la base per la copertura del fenomeno di pre-payment. Il rischio convessità a causa dell'incertezza dei rimborsi anticipati viene valutata attraverso analisi di scenario. Il rischio di pre-payment del portafoglio mutui tedesco è meno rilevante a causa delle commissioni dovute in caso di pagamento anticipato di un mutuo. Ad ogni modo tale esposizione è integralmente coperta da swaption. Al contrario il rischio di rimborso anticipato nel portafoglio crediti austriaco e polacco è considerato residuale; dunque nessuna strategia di copertura viene applicata a tale rischio. La strategia di gestione della posizione del rischio di tasso di interesse riferita al perimetro di Banking Book è poi rivista, almeno su base mensile, dal Group ALCO. Il coinvolgimento del comitato in materia di gestione del rischio di tasso di interesse include: settaggio e monitoraggio dei limiti; strategie di copertura; linee guida e policies; decisioni relative al Funds transfer pricing; metodologie e misurazione del rischio. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

21 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 È importante notare che il Group ALCO delibera in merito alle linee guida ed al Risk Framework per i regional centres. I comitati ALCO a livello di singolo regional centre delineano il processo relativo al loro perimetro, mentre il Group ALCO monitora la posizione complessiva. Risk Management propone i limiti che richiedono la approvazione da parte del Group Risk Committee. La terza componente è il rischio di cambio. Le fonti di questa esposizione si riferiscono principalmente a investimenti di capitale in valuta estera. L'attuale strategia è quella di non coprire il capitale da tale rischio. La politica generale è quella di coprire l'esposizione relativa a dividendi e Profit&Loss in valuta estera, tenendo conto del costo di copertura e delle condizioni di mercato. Tale fonte di rischio è più rilevante per Bank Pekao e le controllate dei Paesi CEE. L'esposizione FX è coperta con contratti forward e opzioni, classificati contabilmente nel portafoglio di negoziazione. Tale regola generale è valida per la Holding e Sub-holding. Anche tale strategia di copertura è valutata dai Comitati di Rischio su base periodica. Struttura ed organizzazione Nel corso del secondo trimestre del 2013, al fine di creare un unico punto di riferimento per la gestione dei rischi finanziari del Gruppo UniCredit e per assicurare una più efficiente gestione, coordinamento e controllo attraverso un unica struttura organizzativa, è stato creato il dipartimento Group Financial Risk, a riporto diretto del dipartimento Group Risk Management. Il Group Financial Risk è responsabile del governo e controllo dei rischi finanziari a livello di Gruppo (rischi di liquidità, tasso di interesse, mercato, controparte e di trading credit 2 ) attraverso la valutazione delle strategie e la proposta agli Organi competenti dei limiti di rischio e Global/Local Rules. Il dipartimento è anche responsabile del coordinamento manageriale delle corrispondenti funzioni dei Regional Centers (RCs), secondo quanto previsto dalle GMGR 3 e GMGR Evolution, e del fornire decisioni e Non Binding Opinion (NBO), quando richiesto, per tutti i rischi finanziari del Gruppo. Inoltre, il dipartimento Group Financial Risk è responsabile a livello di Gruppo della definizione, sviluppo ed aggiornamento delle metodologie e architetture per la misurazione ed il controllo dei rischi finanziari e delle procedure per i Market Data Reference ed il Fair Value degli strumenti finanziari. Il dipartimento assicura la conformità della struttura di Financial Risk Management con i requisiti regolamentari. Al fine di gestire efficacemente i rischi finanziari del Gruppo, la nuova struttura organizzativa include le seguenti unità: Group Market & Trading Credit Risk Management department, responsabile per il governo e controllo dei rischi di mercato, trading credit e collateral a livello di Gruppo e responsabile delle seguenti attività: o definire la struttura di Gruppo per la gestione del rischio di mercato e di trading credit oggetto di implementazione da parte dei RCs; o assicurare che le strategie di rischio di controparte ed emittente siano integrate nella strategia di rischio di credito di Gruppo e nei processi di gestione giornaliera del rischio di credito dei RCs; o verificare la corretta implementazione delle strutture e dei processi di rischio di mercato, controparte ed emittente nei RCs; o gestire il rischio di mercato e traded credit dei RCs ed assicurare un consistente approccio a livello di Gruppo; o monitorare la coerenza della strategia di business con la strategia di rischio di mercato. Il department include: o Market Risk Management unit, responsabile della gestione del rischio di mercato a livello consolidato e responsabile di queste attività: coordinare il processo di identificazione del rischio di mercato dei RCs ed assicurare la consistenza con gli standard regolamentari; proporre la strategia di rischio di mercato a livello di Gruppo e tradurla nella definizione ed allocazione dei limiti globali e granulari a livello di Gruppo e di RCs; valutare i rischi di mercato per nuovi prodotti e formulare NBO sull emissione di tali prodotti per i RCs; controllare i rischi non inclusi nei modelli interni in cooperazione con la Group Risk Methodologies & Architecture unit; verificare la coerenza dell attività di front office con la strategia di rischio di mercato di Gruppo mediante l analisi della P&L explanation e attribution e la supervisione giornaliera dell attività di monitoraggio dei limiti effettuata dalle funzioni di controllo di rischio di mercato dei RCs, con l attivazione, in caso di sforamento, del processo di escalation e la definizione delle azioni correttive da intraprendere. 2 i.e. Rischio di Pre-Settlement, di Regolamento, di Money Market e Rischio Emittente 3 Group Managerial Golden Rules 21

22 I o Portfolio Market Risk Management unit, responsabile dello stress testing, del monitoraggio e della reportistica dei profili e rischi di mercato, con le seguenti attività: coordinare il programma di stress test dei rischi di mercato a livello di Gruppo che deve essere implementato dai RCs ed assicurare che esso includa tutti i rischi materiali di mercato per il Gruppo; effettuare lo stress test per i rischi di mercato a livello di Gruppo, valutando la capacità del Gruppo di assorbire le perdite da rischio di mercato e le opportunità di ridurre il rischio; produrre i report sul rischio di mercato al fine di fornire una visione aggiornata a livello di Gruppo, sia in scenari normali sia in scenari di stress, coerentemente con gli standard definiti dal Group Financial Risk Standard & Practice unit; fornire alle funzioni competenti adeguate informazioni sul rischio di mercato a livello di Gruppo ed assicurare che esse siano integrate in maniera consistente nel Capital Planning di Gruppo ed in tutte le informative regolamentari (ICAAP, Terzo Pilastro della disclosure di Basilea II, Nota Integrativa di Bilancio). Group Price Control, team responsabile della struttura di Gruppo dei Market Data e Fair Value a fini contabili e di calcolo di P&L. In particolare, il team è responsabile delle seguenti attività: o definire, sviluppare ed aggiornare la struttura dei Market Data di riferimento e dei Fair Value per la valutazione degli strumenti finanziari, quest ultima in collaborazione con la unit Group Risk Methodologies & Architecture ; o definire a livello di Gruppo le attività di Independent Price Verification (IPV) e Fair Value Adjustments (FVA) (ad es: collaborazione con i competence centers ed il dipartimento PF&A, la reportistica); o verificare la corretta implementazione e la qualità dell output delle strutture sopra menzionate nei RCs e l adeguatezza dei criteri di valutazione; o definire, sviluppare ed aggiornare i controlli di Market Conformity; o effettuare i controlli di secondo livello, per la propria area di competenza, sulla contribuzione ai tassi di riferimento del mercato monetario e FTP ed i processi di IPV ed FVA per il RC Italy; o supportare UniCredit S.p.A., per il perimetro del Country Chairman Italy, nelle attività legate all applicazione della MiFID; o definire e monitorare i limiti di rischio e i livelli di autonomia sui modelli di portafoglio e sui building blocks usati per la gestione dei conti segregati e verificare la loro allocazione per quanto riguarda le strategie di investimento; o fornire i risultati dell attività di monitoraggio al Group Investment Committee ed al Consiglio di Amministrazione/Amministratore Delegato; o controllare i dati di performance dei modelli di portafoglio e building blocks calcolati dal department Global Investment Strategy (GIS); o fornire, o approvare quando proposte dal department Global Investment Strategy (GIS) o Investment Products Italy le classificazioni relative agli strumenti finanziari da inserire nel Common Instrument Classification (CIC) Management System. Group Risk Methodologies & Architecture unit, responsabile delle metodologie e dell architettura a livello di Gruppo per i rischi di mercato, controparte, tasso di interesse e liquidità, attraverso le seguenti attività: o definire, sviluppare ed aggiornare le metodologie per la misura, la gestione e lo stress test dei rischi finanziari (ovvero VaR, SVaR, IRC, CCR, EPE, CBC); o analizzare e verificare i modelli sviluppati dal dipartimento Planning, Finance & Administration ed utilizzati per la gestione ed il controllo i rischi di bilancio e di liquidità del gruppo; o sviluppare prototipi per nuovi modelli ed applicazioni per la gestione e la reportistica del rischio finanziario; o definire, sviluppare ed aggiornare le metodologie per la Independent Price Verification (IPV) e Fair Value Adjustments (FVA), in collaborazione con il team Group Price Control ; o gestire il processo di approvazione e revisione regolamentare dei modelli di gestione del rischio finanziario, indirizzando al dipartimento Group Internal Validation e Internal Audit raccomandazioni relative a tali modelli; o coordinare le attività nei diversi RCs di implementazione e manutenzione dei modelli e delle architetture a livello di Gruppo, verificando la corretta implementazione e la qualità dell output; o sviluppare le metriche di rischio per i rischi non correttamente catturati dai modelli interni in cooperazione con l unità di Market Risk Management ; o supportare le funzioni competenti nella misura e nell analisi del capitale economico per il rischio di controparte, liquidità, tasso di interesse e di mercato per il processo regolamentare ICAAP, per la pianificazione strategica e di budget; o supportare, in cooperazione con la Divisione CIB ed il dipartimento PF&A, le funzioni competenti al fine di identificare e sfruttare possibili opportunità di ottimizzazione del capitale; o analizzare i modelli sviluppati dal Front Office utilizzati per calcolare la P&L, verifica periodica della loro adeguatezza e stima, in collaborazione con il team Group Price Control, i relativi modelli di rischio per quantificare i Fair Value Adjustments; o definire, sviluppare ed aggiornare a livello di Gruppo le architetture per la gestione dei rischi di mercato e per i dati di mercato di riferimento per il Front Office (ad esempio: EOD, IPV, FVA, conformity checks); o estrarre, validare e fornire i parametri di mercato per i modelli di gestione dei rischi finanziari; o supportare il dipartimento Group Market & Trading Credit Risk Management configurando a livello di Gruppo gli scenari di stress test nei sistemi di misura del rischio; o mantenere e monitorare le performance dei modelli di gestione del rischio finanziario a livello di Gruppo, inclusi i risultati di back testing effettuati dai RCs e a livello consolidato, in collaborazione con l unità di Market Risk Validation. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

23 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 Financial Risk Italy unit è responsabile del controllo indipendente dei rischi di liquidità, tasso di interesse, mercato, controparte, trading credit e collateral a livello di RC Italia e delle esecuzione degli stress test richiesti. L unità è responsabile delle seguenti attività: o proporre, in cooperazione con le funzioni di Gruppo coinvolte, la definizione e l allocazione dei limiti di rischio di mercato, tasso di interesse e liquidità a livello di RC Italia ed il relativo monitoraggio in caso di superamento del limite e valutazione delle contromisure/azioni di mitigazione da intraprendere; o verificare la coerenza delle attività di Front Office con le strategie di rischio di mercato per il RC Italia; o effettuare, in relazione alle controparti FIBS, la validazione delle esposizioni, il monitoraggio delle line di credito e la gestione degli sforamenti overnight e intra-day per il rischio di trading credit e di collateral; o o o o o o o produrre la reportistica a livello di RC Italia; eseguire i programmi di stress test definiti dal Gruppo sul RC Italia per i rischi di mercato, liquidità, trading credit e collateral ed effettuare le attività di manutenzione e back-testing dei modelli interni per il RC Italia; monitorare, a livello di RC Italia, la gestione del collateral relativo a prodotti derivati e securities financing transactions aventi controparti FIBS; valutare i rischi attinenti ai nuovi prodotti del RC Italia e fornire un parere sulla introduzione di tali prodotti; monitorare i limiti in termini di mark up e hedging cost per il business dei corporate treasury sales; svolgere i controlli di plausibilità delle esposizioni largest 50 sui dati di esposizione del RC Italy secondo quanto stabilito dal data model e adottati per il reporting ufficiale settimanale e mensile destinato a Banca d Italia, per rischio di credit trading e di collateral; svolgere i controlli di secondo livello, per la propria area di competenza, sui tassi di riferimento del mercato monetario e FTP, come indicato dai processi e dalla normativa interna in vigore. Group Financial Risk Standard & Practice unit, responsabile delle Global Policies e della coerenza e della coordinazione all interno del Gruppo della reportistica di financial risk. In dettaglio, la unit ha in carico le seguenti attività: o o pubblicare le Global Policies in cooperazione con il department Group Financial Risk ; monitorare l approvazione e l implementazione delle Global Policies in tema di financial risk a livello locale con la cooperazione delle competenti funzioni delle Entità Legali; tali funzioni garantiscono l implementazione di Policies a livello locale coerenti con le Global Policies; o verificare l approvazione e l implementazione a livello locale delle Global Operational Instructions (GOI) tramite le funzioni competenti della Entità Legali; o definire gli standard di reportistica per il department Group Financial Risk, gestire la documentazione ai comitati di Gruppo identificando responsabilità e azioni; o tracciare e coordinare le attività relative ai rilievi dell Audit department su Group Financial Risk ; o svolgere il ruolo di interfaccia con Autorità di Vigilanza/Management/Organi rilevanti per il department Group Financial Risk, in coordinamento con le funzioni di Gruppo e di department. Group Interest Rate Risk Management unit, responsabile del controllo indipendente del rischio di tasso di interesse a livello di Gruppo. Le responsabilità comprendono queste attività: o proporre agli Organi competenti i limiti da adottare per la gestione dei rischi di tasso d interesse inerenti il bilancio a livello di Gruppo e valutare la proposta dei limiti a livello di Regional Center; o svolgere controlli, analisi e monitoraggio dei limiti sui fattori di rischio rilevanti per il bilancio (e.g. IR, FX) sia a livello di Gruppo che a livello di Regional Center; o verificare la corretta implementazione dei processi di gestione dei rischi inerenti il bilancio in tutti i Regional Centers; o definire e coordinare le analisi di scenario per il rischio di tasso di interesse per il Gruppo e per i Regional Centres; o produrre il Group reporting per gli Organi competenti e le Autorità di Vigilanza quando previsto, coerentemente agli standard e ai requisiti definiti dalla unit Group Financial Risk Standard & Practice. 23

24 I Sistemi di misurazione e di reporting Portafoglio di Negoziazione Nel corso del 2013, il Gruppo UniCredit ha continuato a migliorare e consolidare i modelli di rischio di mercato al fine di misurare, rappresentare e controllare opportunamente il profilo di rischio del Gruppo. Negli ultimi tre anni, in accordo con le linee guida e le normative del Comitato di Basilea, sono stati sviluppati, sia al fine del calcolo del capitale regolamentare sia a fini manageriali, modelli per la misura del rischio di mercato allo stato dell'arte, quali Stressed VaR e Incremental Risk Charge. Il monitoraggio di detti profili di rischio è stato reso ancor più efficace attraverso l'introduzione di limiti di rischio granulari che si aggiungono a quelli di VaR in relazione alle principali attività dell investment banking. All interno del contesto organizzativo descritto in precedenza, la politica seguita dal Gruppo UniCredit nell ambito del market risk management è finalizzata ad una progressiva adozione ed utilizzo di principi, regole e processi comuni in termini di propensione al rischio, definizione dei limiti, sviluppo dei modelli, pricing e disamina dei modelli di rischio. Il dipartimento Group Financial Risk è specificamente chiamato a garantire che principi, regole e processi siano in linea con la miglior prassi di settore e coerenti con le norme e gli usi dei diversi paesi in cui vengono applicati. Il principale strumento utilizzato dal Gruppo UniCredit per la misurazione del rischio di mercato sulle posizioni di trading è il Value at Risk (VaR), calcolato secondo l approccio della simulazione storica. Per ulteriori dettagli sui modelli di valutazione del rischio si faccia riferimento alla Tavola 11. Gli standard di reportistica sui rischi di mercato sono fissati dal Group Risk Committee su indicazione della funzione di Market Risk. Il Group Financial Risk definisce gli standard di reportistica sui rischi di mercato, in termini sia di contenuti sia di frequenza, e fornisce puntualmente informazioni al Top Management ed alle autorità di vigilanza sul profilo di rischio di mercato a livello consolidato. In aggiunta al VaR ed alle misure di rischio previste da Basilea II, gli stress test sono un efficace strumento di gestione del rischio, in quanto forniscono ad UniCredit la indicazione di quanto capitale potrebbe essere necessario per assorbire perdite in caso di forti shock finanziari. Lo stress testing è parte integrante dell Internal Capital Adequacy Assessment Process (ICAAP), dove si richiede ad UniCredit di eseguire uno stress testing rigoroso e forward-looking al fine di identificare possibili eventi o cambiamenti nelle condizioni di mercato che possano ripercuotersi in maniera sfavorevole per la banca. Portafoglio Bancario La responsabilità primaria per il monitoraggio ed il controllo della gestione del rischio di mercato nel Banking Book risiede presso gli Organi competenti della Banca. Per esempio, la Capogruppo è responsabile per il processo di monitoraggio del rischio di mercato sul Banking Book a livello consolidato. In quanto tale, definisce la struttura, i dati rilevanti e la frequenza per un adeguato reporting a livello di Gruppo. La misura di rischio di tasso di interesse per il Banking Book riguarda il duplice aspetto di valore e di margine di interesse netto della Banca. In particolare, le due prospettive diverse ma complementari prospettive riguardano: Economic value perspective: variazioni nei tassi di interesse possono ripercuotersi sul valore economico di attivo e passivo. Il valore economico della banca può essere visto come il valore attuale dei flussi di cassa netti attesi della banca, cioè i flussi attesi dell attivo meno quelli del passivo; una misura di rischio rilevante da questo punto di vista è la sensitività del valore economico per bucket temporale per uno shock dei tassi di 1bp. Questa misura è riportata ai comitati competenti al fine di valutare l'impatto sul valore economico di possibili cambiamenti nella curva dei rendimenti. La sensitività al valore economico è calcolata anche per uno shock parallelo di 200bp. Una variabile di controllo da questo punto di vista è Value at Risk relativo alla sola componente rischio di tasso di interesse. Income perspective: l analisi si concentra sull impatto del cambiamento dei tassi di interesse sul margine netto di interesse maturato o effettivamente riportato, cioè sulla differenza tra interessi attivi e passivi. Un esempio di una misura di rischio utilizzata è la Net Interest Income sensitivity, per uno shock parallelo dei tassi di 100 punti base. Tale misura fornisce un indicazione dell impatto che tale shock avrebbe sul margine di interesse nel corso dei prossimi 12 mesi. Per tali scenari di tasso lo 0% è considerato come limite minimo per shock negativi, considerando anche l attuale contesto di tassi ai minimi storici. A completamento di tali analisi si considerano anche le sensitività per scenari addizionali di minore e maggiore pendenza della curva dei tassi (shock non paralleli). Oltre il set di limiti e livelli di allerta per il rischio tasso, misure dell esposizione e relative restrizioni sono in atto anche per le altre fonti di rischio di mercato, come rischio di cambio, rischio azionario, rischio di valore a causa di variazioni degli spread creditizi. Inoltre, attraverso le misure di sensitività economica e altri indicatori granulari, questi tipi di rischio sono catturati in un Value at Risk che include tutti i fattori di rischio di mercato. Queste misure di Value at Risk sono basate su simulazione storica. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

25 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 Politiche di copertura e di attenuazione del rischio Portafoglio di Negoziazione Su base mensile un insieme di indicatori di rischio è fornito al Group Risk Committee attraverso l Enterprise Risk Management Report e al Group Market Risk Committe attraverso la Market Risk Overview; questi includono gli utilizzi di VaR, Stressed-VaR, IRC, le Sensitivities ed i risultati degli Stress tests. Allo stesso tempo il superamento dei limiti è riportato sia al Group Market Risk Committee che al Group Risk Committee, laddove il processo di escalation è normato dalla Policy Globale "Limiti del Rischio di Mercato" che definisce la natura delle varie soglie/limiti applicati come gli organismi competenti da coinvolgere per stabilire il più appropriato piano di azione per ricondurre le esposizioni nei limiti approvati. Un focus, se richiesto, è fornito di volta in volta sull attività di specifici ambiti di business al fine di assicurare il più elevato livello di comprensione e di discussione dei rischi in date aree che sono ritenute meritevoli di particolare attenzione. Portafoglio Bancario In sede di ALCO si discutono su base mensile i principali fattori di rischio di mercato. Il comitato decide la strategia da adottare con l ottica di stabilizzare il margine. La funzione Risk Management di Gruppo riporta al comitato le misure di rischio relative al portafoglio Bancario sotto un ottica di margine e di valore economico. Tale funzione propone e monitora i set di limiti e warning level che sono stati preventivamente approvati dai rilevanti organi competenti. Violazioni di tali limiti e warning levels, se presenti, vengono riportati agli Organi suddetti. Di conseguenza, il procedimento di escalation si attiva in linea con le procedure descritte nella Policy, per implementare le misure più appropriate al fine di ristabilire l esposizione all interno dei limiti approvati. Le operazioni strutturali di copertura dal rischio di tasso di interesse al fine di attenuare l esposizione verso il business della clientela sono eseguite dalle funzioni di Tesoreria. Le operazioni strategiche del perimetro di Banking Book possono essere eseguite dal dipartimento di Asset and Liability Management - ALM. 25

26 I Rischio di liquidità Il rischio di liquidità identifica l eventualità che il Gruppo possa trovarsi nella condizione di non riuscire a far fronte agli impegni di pagamento (per cassa o per consegna) attuali e futuri, previsti o imprevisti senza pregiudicare l operatività quotidiana o la propria condizione finanziaria. I principi fondamentali I Liquidity Centre L obiettivo del Gruppo è mantenere la liquidità ad un livello che consenta di condurre le operazioni in sicurezza, finanziare le proprie attività alle migliori condizioni di tasso in normali circostanze operative e rimanere sempre nella condizione di far fronte agli impegni di pagamento. A tale scopo, il Gruppo si attiene scrupolosamente alle disposizioni normative e regolamentari imposte dalle Banche Centrali e dalle autorità nazionali dei vari paesi in cui opera. Oltre a soddisfare i requisiti legali e regolamentari locali, tramite la Capogruppo e sotto la supervisione del Group Risk Management, sono state definite politiche e metriche da adottare a livello di Gruppo, al fine di garantire che la posizione di liquidità di ciascuna Entità risponda ai requisiti dello stesso. Per tali ragioni, l organizzazione del Gruppo è basata su criteri di tipo manageriale, definiti coerentemente con il concetto di Liquidity Centre. I Liquidity Centre sono Entità Legali che intervengono in base alla responsabilità che ad esse compete quali sub-holding nella gestione della liquidità. Essi: intervengono nel processo di gestione e concentrazione dei flussi di liquidità delle varie Entità che ricadono all interno del loro perimetro; sono responsabili dell ottimizzazione del processo di funding effettuato nei principali mercati locali e del coordinamento dell accesso ai mercati di breve e di lungo termine da parte delle Entità sottostanti al loro perimetro; infine, sono responsabili, a livello locale, dell implementazione delle regole sulla liquidità di Gruppo, in conformità con le Guideline di Governance di Gruppo e con le vigenti norme locali. Un ruolo particolarmente importante è svolto dalla Capogruppo, in qualità di soggetto responsabile della supervisione e del controllo. In tema di liquidità tale ruolo consiste nel guidare, coordinare e controllare tutti gli aspetti riguardanti la liquidità dell intero Gruppo. La Capogruppo agisce, inoltre, come Liquidity Centre per il perimetro italiano. Gli altri Liquidity Centre sono Germania, Austria&CEE e Polonia. Il principio di autosufficienza Questo tipo di organizzazione favorisce la self-sufficiency del gruppo permettendo l accesso ai mercati a livello locale e globale in modo controllato e coordinato. Coerentemente alle politiche di Gruppo, i surplus di liquidità strutturale generata in un Regional Liquidity Centre possono essere trasferiti alla Capogruppo a meno che non sussistano impedimenti legali. La liquidità disponibile a livello di singolo Paese può essere soggetta a restrizioni di tipo legale, regolamentare e politico. Il cosiddetto Large Exposure Regime, valido in Europa, oltre a norme specifiche valide a livello nazionale come il German Stock Corporation Act, sono esempi di vincoli legali alla libera circolazione di fondi nell ambito di un Gruppo bancario transnazionale 4. Come principio generale, il Large Exposure Regime, implementato a partire dal 31 Dicembre 2010, limita le esposizioni bancarie ad un ammontare massimo pari al 25% del capitale: questa regola si applica anche alle esposizioni infragruppo. Tuttavia, tale direttiva è stata implementata in maniera non uniforme nei vari paesi Europei. In alcuni paesi CEE è valido il limite massimo del 25% del capitale, ma in altri paesi CEE sono presenti regole più stringenti (ad esempio, in Serbia); in Austria, sulla base della normativa nazionale, il limite massimo del 25% del capitale non si applica alle esposizioni verso la società madre, se domiciliata in un paese dell Area Economica Europea; infine, in Germania l Autorità di Vigilanza nazionale ha previsto una procedura attraverso cui è possibile richiedere l esenzione dall obbligo di rispetto del limite previsto dal Large Exposure Regime per le esposizioni infragruppo. In assenza di limiti ufficiali validi a livello nazionale, le Autorità di Vigilanza austriaca e tedesca si riservano la facoltà di valutare il livello di esposizione caso per caso. Nell attuale contesto economico, in alcuni dei paesi in cui il gruppo si trova ad operare, le Autorità di Vigilanza stanno adottando misure volte a ridurre l esposizione del proprio sistema bancario nazionale verso altre giurisdizioni con potenziali impatti negativi sulla capacità del Gruppo di finanziare le proprie attività. In tale contesto è previsto nell ambito della Group Liquidity Policy un ulteriore principio per migliorare la sana e prudente gestione della liquidità; ad ogni Entità legale (in particolare quelle situate in un paese differente da quello in cui risiede il Liquidity Center di riferimento) è richiesto di aumentare l autosufficienza relativa alla liquidità sia in condizioni normali sia in condizioni di stress, incentivando ogni Entità a fare leva sui propri punti di forza, in termini di prodotti e mercati, in modo da ottimizzare il costo del funding per il Gruppo. Questo tipo di organizzazione garantisce che le Entità appartenenti al Gruppo siano auto-sufficienti, accedendo ai mercati della liquidità, globali e locali, in maniera controllata e coordinata. In tal modo si rende possibile ottimizzare i) i surplus ed i deficit di liquidità tra le Entità appartenenti al Gruppo ii) il costo complessivo del funding a livello di Gruppo. 4 Anche le previsioni di Banca d Italia, Circolare 263, prevede che le riserve di liquidità siano mantenute presso tutte le Entità del Gruppo al fine di minimizzare il trasferimento di riserve liquide (Titolo V, capitolo 2, Sezione III. 7 penultimo paragrafo) TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

27 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 Ruoli e responsabilità Sono state identificate a livello di Gruppo, tre strutture principali per la gestione della liquidità: la competence line del Group Risk Management, la funzione Finanza (nella competence line Planning, Finance & Administration), e la funzione Tesoreria (inclusa nella Business Unit Markets ), ognuna con ruoli e responsabilità differenti. In particolare, le funzioni operative sono proprie di Finanza e Tesoreria, mentre la funzione Risk Management ha responsabilità di controllo e reportistica indipendente rispetto alle funzioni operative (in linea con quanto stabilito da Banca d Italia nella circolare 263). Più specificamente, la Tesoreria agisce come organo di coordinamento nella gestione dei flussi finanziari infra-gruppo, derivanti dai deficit/surplus di liquidità delle varie Entità appartenenti al Gruppo, e applica gli appropriati tassi di trasferimento alle transazioni infra-gruppo. Espletando tali funzioni, la Tesoreria garantisce un accesso al mercato disciplinato ed efficiente. L ottimizzazione del rischio di liquidità è perseguita stabilendo limiti specifici per l attività bancaria standard di trasformazione delle scadenze a breve, medio e lungo termine. Tale processo è implementato nel rispetto delle disposizioni normative e regolamentari di ciascun paese e delle policy e regole interne delle Società del Gruppo tramite modelli di gestione adottati nei Liquidity Centre individuali. I modelli sono sottoposti ad analisi condotte dal Risk Management locale o dalla struttura equivalente con le stesse responsabilità, di concerto con la funzione di Risk Management del Gruppo al fine di garantire il rispetto delle metriche e degli obiettivi definiti dal Liquidity Framework del Gruppo. Inoltre, le regole regionali devono essere conformi ai requisiti normativi e regolamentari nazionali. Sistemi di misurazione e reporting del rischio Tecniche di misurazione del rischio Il rischio di liquidità, per la sua particolare natura, è affrontato tramite tecniche di analisi dei gap, stress test della liquidità e misure complementari (principalmente attraverso una serie di indicatori, quali ad esempio: gap prestiti-depositi, livello di indebitamento rapportato al patrimonio). In particolare, le analisi dei dati di gap sono elaborate entro due orizzonti temporali distinti: giornalmente, una metodologia basata sul mismatch degli sbilanci di liquidità controlla il rischio di liquidità di breve termine derivante da scadenze dall overnight fino a 3 mesi; mensilmente, i gap ratio controllano il rischio dal medio al lungo termine (liquidità strutturale) per le scadenze pari all anno o superiori. Il framework di gestione del rischio di liquidità La Liquidity Framework del Gruppo si basa sul Liquidity Risk Mismatch Model, caratterizzato dai seguenti principi fondamentali: Gestione del rischio di liquidità sul breve termine (liquidità operativa) che considera gli eventi che avrebbero un impatto sulla posizione di liquidità del Gruppo da un giorno fino ad un anno. L obiettivo primario è quello di conservare la capacità del Gruppo di far fronte agli impegni di pagamento ordinari e straordinari minimizzandone contestualmente i costi; Gestione del rischio di liquidità strutturale (rischio strutturale) che considera gli eventi i quali avrebbero un impatto sulla posizione di liquidità del Gruppo oltre l anno. L obiettivo primario è quello di mantenere un adeguato rapporto tra passività a medio/lungo termine e attività a medio/lungo termine, finalizzato ad evitare pressioni sulle fonti di finanziamento, attuali e prospettiche, a breve termine, ottimizzando contestualmente il costo del funding. Stress test: il rischio di liquidità è un evento di scarsa probabilità e di forte impatto. Pertanto, le tecniche di stress testing rappresentano un eccellente strumento per valutare le potenziali vulnerabilità del bilancio. La Banca riproduce diversi scenari, spaziando dalla generale crisi di mercato alla crisi idiosincratica e loro combinazioni. Inoltre, la Liquidity Framework è integrata da alcuni indicatori complementari, inclusi nel Risk Appetite Framework; uno di essi è il Core Banking Book Funding Gap (sviluppo del loan-to-depo gap ), calcolato trimestralmente, che fornisce una stima della porzione di portafoglio prestiti commerciali che viene finanziata da passività commerciali. In tale contesto, la Capogruppo considera tutte le attività, passività, posizioni fuori bilancio ed eventi presenti e futuri che generano flussi di cassa certi o potenziali per il Gruppo, proteggendo così le Banche/Società appartenenti allo stesso dai rischi correlati alla trasformazione delle scadenze. Gestione della liquidità di breve termine L obiettivo della gestione della liquidità consolidata di breve termine è di garantire che il Gruppo resti nella condizione di far fronte agli impegni di pagamento, previsti o imprevisti, focalizzandosi sulle esposizioni relative ai primi dodici mesi. Le misure standard adottate a tal fine sono: gestione dell accesso ai sistemi di pagamento (gestione della liquidità operativa); gestione dei pagamenti da effettuare e monitoraggio delle riserve di liquidità e del livello di utilizzo delle stesse (analisi e gestione attiva della maturity ladder). Questi principi sono applicabili a livello di Gruppo e a livello di ciascun Liquidity Centre. Il Gruppo adotta anche il Cash Horizon come indicatore sintetico dei livelli di rischio relativi alla posizione di liquidità a breve termine; tale indicatore viene monitorato attraverso la Maturity Ladder operativa, che misura i flussi di liquidità in entrata e in uscita che comportano un impatto sulla base monetaria. Il Cash Horizon identifica il numero di giorni, al termine dei quali l Entità in esame non è più in grado di onorare le proprie obbligazioni, così come rappresentate nella Maturity Ladder operativa, una volta esaurita la Counterbalancing Capacity disponibile. L obiettivo del Gruppo nel corso dell anno è stato quello di garantire un Cash Horizon pari ad almeno tre mesi. Il Cash Horizon è una delle metriche di liquidità incluse nel Risk Appetite framework di Gruppo. Al momento viene anche effettuata un analisi di sensitivity, volta a identificare l impatto di un cash-in / cash-out pari a 1 bn e a 2 bn sul Cash Horizon. 27

28 I Gestione della liquidità strutturale L obiettivo della gestione della liquidità strutturale del Gruppo è di limitare le esposizioni al rifinanziamento sulle scadenze superiori all anno, riducendo così i bisogni di rifinanziamento sul più breve termine. Il ratio di Liquidità Strutturale oltre l anno è una delle metriche di liquidità incluse nel Risk Appetite framework di Gruppo. Il mantenimento di un adeguato rapporto tra le attività e le passività di medio/lungo termine mira ad evitare pressioni sulle fonti, attuali e prospettiche, a breve termine. Le misure standard adottate a tal fine sono: la redistribuzione delle scadenze delle operazioni di finanziamento, per ridurre le fonti di funding meno stabili, ottimizzando contestualmente il costo della raccolta (gestione integrata della liquidità strategica e della liquidità tattica); finanziare la crescita tramite attività strategiche di funding, stabilendo le scadenze più appropriate (Yearly Funding Plan); conciliare i requisiti di funding a medio-lungo termine con l esigenza di minimizzare i costi diversificando le fonti, i mercati nazionali, le valute di emissione e gli strumenti impiegati (realizzazione del Yearly Funding Plan). Stress test della liquidità Lo Stress test è una tecnica di gestione del rischio impiegata per valutare i potenziali effetti che uno specifico evento e/o movimento, in una serie di variabili finanziarie, esercitano sulla condizione finanziaria di un istituzione. Trattandosi di uno strumento previsionale, lo Stress test della liquidità diagnostica il rischio di liquidità di un istituzione. In particolare, i risultati degli stress test vengono utilizzati per: valutare l adeguatezza dei limiti di liquidità sia in termini quantitativi che qualitativi; pianificare e attuare operazioni sourcing alternative al fine di controbilanciare i deflussi di cassa; strutturare/modificare il profilo di liquidità degli asset del Gruppo; fornire supporto allo sviluppo del liquidity contingency plan. Al fine di eseguire Stress test uniformi in tutti i Centri di Liquidità, il Gruppo adotta una metodologia centralizzata di Stress testing in base alla quale ogni Liquidity Centre è tenuto a riprodurre lo stesso scenario sotto il coordinamento del Group Risk Management tramite l attivazione di procedure locali. Ai singoli Liquidity Centre è consentito avvalersi di modelli comportamentali statistici/quantitativi, purché essi siano convalidati dal Risk Management locale o struttura equivalente con le stesse responsabilità. Periodicamente, il Gruppo riproduce scenari di liquidità e conduce analisi di sensitivity, queste ultime valutando l impatto esercitato sulla condizione finanziaria di un istituzione da un movimento in un particolare fattore di rischio, senza identificare la fonte dello shock, mentre i test di scenario tendono a considerare le ripercussioni di movimenti simultanei in diversi fattori di rischio, definendo chiaramente un evento di stress ipotetico e consistente. Scenari di liquidità A livello macro, il Gruppo identifica tre diverse classi fondamentali di potenziale crisi di liquidità: crisi correlata al mercato (sistemica, globale o settoriale): Market Downturn Scenario. Tale scenario consiste in un improvvisa turbolenza in un mercato monetario e di capitali che potrebbe essere causata dalla chiusura (o dall accesso limitato) del sistema di mercato/regolamento, da eventi politici critici, crisi regionale, credit crunch, ecc.; specifica del Gruppo o di parte di esso: crisi del titolo, scenari di declassamento del merito di credito; il presupposto potrebbe essere il rischio operativo, evento connesso al peggioramento della percezione del rischio reputazionale del gruppo e ad un declassamento del rating di UniCredit S.p.A.; una combinazione della crisi di mercato e di quella specifica: scenario combinato. Il periodo di sopravvivenza relativo al Combined Liquidity Stress Test scenario è una delle metriche di liquidità incluse nel Risk Appetite framework di Gruppo. I risultati dello Stress test possono evidenziare la necessità di stabilire limiti specifici riguardo, ad esempio, tra gli altri, il finanziamento non garantito, il rapporto fra flussi di cassa netti e la Counterbalancing Capacity, il rapporto tra titoli eligible e non-eligible. Monitoraggio e reportistica I limiti a valere sulla liquidità a breve termine ed il Cash Horizon sono oggetto di monitoraggio e di reporting su base giornaliera. I ratio di liquidità strutturale e l eventuale mancato rispetto dei limiti sono oggetto di monitoraggio e di reporting su base mensile. Il periodo di sopravvivenza e i risultati dei Liquidity Stress Test sono oggetto di monitoraggio e di reporting su base settimanale. Mitigazione del rischio Fattori di mitigazione È nozione generalmente accettata che il rischio di liquidità non possa essere mitigato dalla disponibilità di capitali. Pertanto, il rischio di liquidità non incrementa l utilizzo di Capitale Economico ma è comunque considerato un importante categoria di rischio anche ai fini della determinazione della propensione al rischio del Gruppo. I principali fattori di mitigazione della liquidità per il Gruppo sono: un accurata pianificazione della liquidità sul breve e medio-lungo termine sottoposta ad un attività di monitoraggio mensile; un efficiente Contingency Liquidity Policy (CLP) caratterizzata da un Contingency Action Plan (CAP), fattibile e aggiornato, da attuare in caso di crisi di mercato; un liquidity buffer per far fronte a deflussi di cassa inaspettati; solidi stress test aggiornati periodicamente e condotti di frequente. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

29 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 Piano di Funding Il Funding Plan ricopre un ruolo fondamentale nella gestione generale della liquidità influenzando sia la posizione di breve termine che la posizione strutturale. Il Funding Plan, definito a tutti i livelli (es. di Gruppo, di Liquidity Centre e di Entità Legale), è sviluppato in coerenza con una analisi sostenibile di utilizzi e fonti sia sulla posizione a breve, sia strutturale. Uno degli obiettivi dell accesso ai canali di medio-lungo termine è inoltre quello di evitare pressioni sulla posizione di liquidità a breve termine. Il Funding Plan deve essere aggiornato almeno annualmente e deve essere approvato dal Consiglio di Amministrazione. Inoltre, deve essere allineato con il processo di definizione del Budget e con il Risk Appetite Framework. La Capogruppo è responsabile per l accesso al mercato per gli strumenti di capitale di Gruppo. La Capogruppo, attraverso la funzione di Planning Finance and Administration (PFA), coordina l accesso al mercato da parte dei Liquidity Centre e delle Entità, mentre i Liquidity Centre coordinano l accesso delle Entità che appartengono al proprio perimetro. Ogni Entità o Liquidity Centre, sotto la responsabilità della funzione di PFA, può accedere ai mercati per il finanziamento di medio e lungo temine, in modo da incrementare l autosufficienza, sfruttare le opportunità di mercato e la specializzazione funzionale, tutelando l ottimizzazione del costo dei finanziamenti del Gruppo. La funzione di PFA è responsabile per la elaborazione del Funding Plan. La funzione di Risk Management ha la responsabilità di rilasciare una valutazione indipendente del Funding Plan. Contingency Liquidity Policy del Gruppo Una crisi di liquidità è un evento caratterizzato da un impatto elevato, sia pure scarsamente probabile. Pertanto è stato definito un modello operativo specifico per situazioni di crisi, che può essere attivato efficacemente in caso di crisi, sulla base di una procedura approvata. Per poter agire tempestivamente, è stata predefinita una serie di azioni di mitigazione. A seconda della situazione, alcune di queste azioni possono essere approvate per l esecuzione. La capacità di agire tempestivamente è essenziale per ridurre al minimo le conseguenze potenzialmente distruttive di una crisi di liquidità. Le analisi degli stress test rappresenteranno un valido strumento per l individuazione delle conseguenze attese e la definizione anticipata delle azioni più adeguate per affrontare uno specifico scenario di crisi. In combinazione con gli Early Warning Indicator (EWI), l organizzazione può addirittura riuscire ad attenuare gli effetti di liquidità già nelle prime fasi della crisi. Le crisi di liquidità sono solitamente caratterizzate da un rapido sviluppo e i segnali che le precedono possono essere di difficile interpretazione, quando non addirittura inesistenti; è quindi importante individuare con chiarezza i player, i poteri, le responsabilità, i criteri di comunicazione e la reportistica, al fine di incrementare significativamente la probabilità di superare con successo lo stato di emergenza. Una crisi di liquidità può essere classificata come sistemica (es. evento di crollo complessivo del mercato monetario e di capitali) o specifica (es. specifica della banca) o una combinazione di entrambe. L obiettivo della Contingency Liquidity Policy di Gruppo è di assicurare l attuazione tempestiva di interventi efficaci fin dal principio (dalle prime ore) di una crisi di liquidità, attraverso la precisa identificazione di soggetti, poteri, responsabilità, delle procedure di comunicazione ed i relativi criteri per la reportistica, nel tentativo di incrementare le probabilità di superare con successo lo stato di emergenza. Tale scopo viene raggiunto attraverso: attivazione di un modello operativo straordinario e di governo della liquidità; coerente comunicazione interna ed esterna; una serie di azioni disponibili in stand-by per mitigare gli effetti negativi sulla liquidità; una serie di early warning indicator i quali indichino che si sta sviluppando una crisi. Una parte fondamentale della Contingency Liquidity Policy è costituita dal Contingency Funding Plan. Questo piano consiste in un insieme di azioni di gestione potenziali ma concrete. Tali azioni devono essere descritte in una lista che le racchiuda insieme con gli strumenti, gli importi ed i tempi di esecuzione volti a migliorare la posizione di liquidità della banca durante i tempi di crisi. Il Contingency Funding Plan deve essere sviluppato sulla base del Funding Plan annuale. Il Group Risk Committee è responsabile per l approvazione finale e decide se informare il Consiglio di Amministrazione a riguardo. Early Warning Indicators Un sistema di Liquidity Early Warning Indicators è necessario per monitorare su base continuativa le situazioni di stress, le quali possono essere originate dal mercato, dal settore o da eventi idiosincratici. Nella fattispecie, questi indicatori possono essere basati su variabili macroeconomiche o microeconomiche, interne o esterne, a seconda del contesto macroeconomico e della politica monetaria delle Banche Centrali. Il sistema di Liquidity Early Warning Indicators ha lo scopo di supportare le decisioni del Management in caso di situazioni di deterioramento della posizione di liquidità o di Stress. La Banca utilizza le dinamiche degli indicatori precedentemente descritti come indicatori di Warning. 29

30 I Rischio operativo Si definisce rischio operativo il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni, personale, sistemi o causati da eventi esterni. Tale definizione include il rischio legale e di compliance, ma esclude quello strategico e reputazionale. Ad esempio possono essere definite operative le perdite derivanti da frodi interne o esterne, rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro, reclami della clientela, distribuzione dei prodotti, multe e altre sanzioni derivanti da violazioni normative, danni ai beni patrimoniali dell azienda, interruzioni dell operatività e disfunzione dei sistemi, gestione dei processi. Framework di Gruppo per la gestione dei rischi operativi Il Gruppo UniCredit ha definito il sistema di gestione dei rischi operativi con l insieme di politiche e procedure per il controllo, la misurazione e la mitigazione dei rischi operativi nel Gruppo e nelle Entità controllate. Le politiche di rischio operativo, applicabili a tutte le Entità del Gruppo, sono principi comuni che stabiliscono il ruolo degli organi aziendali, della funzione di controllo dei rischi, nonché le interazioni con le altre funzioni coinvolte nel processo di monitoraggio e gestione del rischio. La Capogruppo coordina le Entità del Gruppo secondo quanto stabilito nella normativa interna e nel manuale di controllo dei rischi operativi. Specifici comitati rischi (Comitato Rischi, ALCO, Comitato Rischi Operativi) sono costituiti nelle Entità del gruppo per monitorare l esposizione, le azioni di mitigazione, le metodologie di misurazione e di controllo. Le metodologie di classificazione e controllo di completezza dei dati, analisi di scenario, indicatori di rischio, reporting e misurazione del capitale di rischio sono responsabilità del Group Operational & Reputational Risks department di Capogruppo e sono applicate dalle Entità del Gruppo. Elemento cardine del sistema di controllo è l applicativo informatico a supporto per la raccolta dei dati, il controllo dei rischi e la misurazione del capitale. Le risultanze dei vari componenti del sistema di gestione dei rischi operativi sono il più possibile tradotte in azioni che mitigano il rischio operativo. In questo modo, negli ultimi anni il sistema si è evoluto da un impianto di controllo ad un insieme di pratiche per gestire e ridurre il rischio. La conformità del sistema di controllo e misurazione dei rischi operativi alla normativa esterna e agli standard di Gruppo è valutata attraverso un processo di convalida interna. Responsabile di questo processo è il Group Internal Validation department della Capogruppo, struttura indipendente dal Group Operational & Reputational Risks department. Il Gruppo UniCredit ha ottenuto nel mese di marzo 2008 l autorizzazione all utilizzo del modello AMA (Advanced Measurement Approach) per il calcolo del capitale a fronte dei rischi operativi. L utilizzo di tale metodo è stato nel tempo esteso alle principali Entità del Gruppo in base ad un piano di roll-out. Struttura organizzativa L Alta Direzione è responsabile per l approvazione di tutti gli aspetti rilevanti del framework di Gruppo dei rischi operativi, per la verifica dell adeguatezza del sistema di misurazione e controllo e viene informata regolarmente circa le variazioni del profilo di rischio e l esposizione ai rischi operativi, con l eventuale supporto di appositi comitati rischi. Il Group Operational & Reputational Risks Committee, presieduto dal responsabile del Group Risk Management, è composto di membri permanenti e membri ospiti. Il Group Operational & Reputational Risks Committee si riunisce con funzioni consultive e propositive ai fini della definizione di proposte da sottoporre al Group Risk Committee per le seguenti tematiche relative al rischio operativo: risk appetite di Gruppo inclusi obiettivi di capitalizzazione e criteri di allocazione del capitale per i rischi operativi di Gruppo struttura e definizione dei limiti per il rischio operativo di Gruppo per il raggiungimento degli obiettivi di risk allocation nell ambito delle varie funzioni di business, Entità e portafogli proposte iniziali e modifiche sostanziali relativamente ai sistemi di controllo e di misurazione del rischio operativo, inclusi eventuali piani operativi, processi e requisiti IT e di data quality, con il supporto delle relative validazioni interne strategie complessive per l ottimizzazione del rischio operativo, Governance Guidelines e policy generali per la gestione del rischio operativo di Gruppo piani operativi per fronteggiare eventuali criticità, risultanti dalle attività di Group Internal Validation e di Internal Audit, relative ai sistemi di controllo e misurazione del rischio aggiornamento sullo stato delle attività di progetto e dei processi relativi alla normativa di Basilea su tematiche di rischio operativo tematiche ICAAP relative ai rischi operativi Regulatory Internal Validation Report annuale sul rischio operativo e per le seguenti tematiche relative al rischio reputazionale: supporto, per eventi specifici relativi al rischio reputazionale, nella gestione della crisi e la comunicazione agli stakeholder, coerentemente con quanto previsto dal framework concettuale di Reputational Risk Management consulenza in materia di rischio reputazionale, inclusi i chiarimenti in materia di implementazione di policy speciali sul rischio reputazionale (policies grey area) su richiesta delle funzioni/organi della Capogruppo o delle Entità. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

31 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 Il Group Operational & Reputational Risks Committee si riunisce con funzioni deliberanti per: policy speciali per il rischio operativo e per il rischio reputazionale; azioni correttive per il bilanciamento delle posizioni di rischio operativo a livello di Gruppo, comprese le azioni di mitigazione pianificate, nell ambito dei limiti definiti dagli Organi competenti; strategie assicurative per il Gruppo, inclusi rinnovi, limiti e franchigie; approvazione iniziale e modifiche sostanziali delle metodologie per la misurazione e il controllo del rischio operativo, con il supporto delle relative validazioni interne; valutazione delle singole transazioni, sottoposte dai Comitati competenti, in casi eccezionali, come, ad esempio, in caso di dubbi nell applicazione delle policy di rischio reputazionale. Il Group Operational & Reputational Risks Committee fornisce la seguente informativa al Group Risk Committee : reportistica periodica sulle perdite operative, risarcimenti assicurativi, trend degli indicatori di rischio, così come sui risultati delle attività di back-testing e stesstesting, inclusa quella prevista per le Autorità di Vigilanza (prima che venga loro presentata) risultati delle analisi di scenario risultati delle analisi degli indicatori critici di rischio eventi di rilievo interni ed esterni occorsi, con impatto significativo sul portafoglio di Gruppo policy per il rischio operativo e reputazionale azioni correttive per il bilanciamento delle posizioni di rischio operativo di Gruppo, incluse le azioni di mitigazione strategie assicurative per il Gruppo, inclusi rinnovi, limiti e franchigie metodologie per la misurazione e il controllo del rischio operativo reportistica periodica sui rischi reputazionali singole transazioni oggetto di valutazione, sottoposte dai competenti Comitati, in casi eccezionali, come, ad esempio, in caso di dubbi nell applicazione delle policy di rischio reputazionale. Il Group Operational & Reputational Risks Committee riceve dai Comitati competenti reportistica periodica su tutte le transazioni che sono state valutate sotto il profilo di rischio reputazionale, sulla base delle linee guida e policy vigenti sul rischio reputazionale. Il Group Operational & Reputational Risks department di Capogruppo è parte del Group Risk Management department e supervisiona e gestisce il profilo complessivo dei rischi operativi e reputazionali del Gruppo attraverso la definizione delle relative strategie, metodologie e limiti. L unità coordina e indirizza le funzioni per i rischi operativi nelle Entità del Gruppo, anche attraverso l emissione di linee guide che sono approvate e implementate dagli organi di governo competenti delle Entità. Il dipartimento si articola in tre unità organizzative. l unità Operational and Reputational Risk Oversight è responsabile della definizione dei principi e delle regole per l identificazione, la valutazione e il controllo del rischio operativo e del rischio reputazionale (inclusi i rischi operativi di confine con il rischio di credito e di mercato), e di monitorarne la corretta applicazione da parte delle Entità; l unità Operational and Reputational Risk Strategies è responsabile della definizione delle strategie di rischio operativo, della definizione ed il controllo dei limiti, nonché di proporre azioni di mitigazione e di monitorarne la loro efficacia; l unità Operational and Reputational Risk Analytics è responsabile della definizione delle metodologie per la misurazione del capitale di rischio, di provvedere al calcolo del capitale di rischio operativo e del corrispondente capitale economico, nonché di analizzare, in termini quantitativi, l esposizione del Gruppo ai rischi operativi e reputazionali e di fornire opportuna reportistica alle funzioni interessate. Le funzioni di Operational Risk Management nelle Entità controllate forniscono formazione specifica sui rischi operativi al personale, che può anche avvalersi di programmi di formazione disponibili via intranet e sono responsabili per la corretta realizzazione degli elementi del framework di Gruppo. Processo di convalida In ottemperanza ai requisiti regolamentari è stato istituito, sia presso la Capogruppo sia presso le pertinenti Entità del Gruppo, un processo di convalida interna del sistema di controllo e misurazione dei rischi operativi, al fine di verificarne la rispondenza alle prescrizioni normative ed agli standard di Gruppo. Questo processo è di responsabilità della unit Pillar II Risks and Operational Risk Validation, all interno del Group Internal Validation department. Le metodologie di Gruppo per la misurazione e allocazione del capitale a rischio e i sistemi IT sono convalidate a livello di Capogruppo dalla unità sopraccitata, mentre l implementazione del sistema di controllo e gestione dei rischi operativi nelle Entità controllate è valutata dalle funzioni locali di Operational Risk Management in base ad un autovalutazione, seguendo le istruzioni e linee guida emesse dal Group Internal Validation department. I risultati delle valutazioni locali sono rivisti annualmente dal Group Internal Validation department che esegue ulteriori analisi su dati e documentazione. Tali evidenze sono la base per l emissione di specifiche Non Binding Opinion alle Entità. I report di convalida locale, insieme alla opinion del Group Internal Validation department e al report dell Internal Audit, sono presentati ai competenti organi delle Entità controllate. I risultati dell attività di convalida, sia a livello di Capogruppo sia delle singole Entità, sono consolidati annualmente nel Group Validation report che, insieme alla relazione annuale dell Internal Audit, è presentato al Consiglio di Amministrazione di UniCredit. Un reporting regolare sulle attività di convalida è inoltre indirizzato al Group Operational & Reputational Risks Committee. 31

32 I Reporting Un sistema di reporting è stato sviluppato dalla Capogruppo per informare l Alta Direzione e gli organi di controllo interno in merito all esposizione ai rischi operativi del Gruppo e alle azioni intraprese per mitigarli. In particolare, con periodicità almeno trimestrale, viene fornita la stima del capitale di rischio e con periodicità mensile vengono forniti aggiornamenti sull andamento delle perdite operative, le principali iniziative intraprese per la mitigazione dei rischi operativi nelle varie aree di business e le perdite operative sofferte nei processi creditizi (cd. perdite cross-credit ). Gestione e mitigazione del rischio La gestione del rischio significa l utilizzo di una serie di strumenti, per esempio la revisione dei processi per la riduzione dei rischi rilevati o la gestione delle relative politiche assicurative, con l identificazione di idonee franchigie e limiti, mentre la verifica regolare dei piani di continuità operativa assicura la gestione del rischio operativo nei casi di interruzione dei principali servizi. Il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, nell ambito delle sue attività di indirizzo, approva strategie di rischio operativo finalizzate ad indicare le aree prioritarie di intervento per la mitigazione dei rischi operativi. Nelle Entità controllate, il Comitato Rischi (o altri organi, secondo quanto previsto dalla regolamentazione locale) rivede i rischi rilevati dalle funzioni di Operational Risk, con il supporto delle funzioni interessate, e verifica le iniziative di mitigazione, in coerenza ed applicazione delle strategie di rischio operativo. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

33 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 Altri rischi e loro integrazione Le fattispecie di rischio precedentemente descritte, pur rappresentando le principali tipologie, non esauriscono il novero di tutte quelle considerate rilevanti per il Gruppo che includono: rischio di business ( business risk ); rischio immobiliare ( real estate risk ); rischio di investimenti finanziari ( financial investment risk ); rischio strategico; rischio reputazionale. Di seguito sono riportate le definizioni degli stessi. Rischio di business Il rischio di business è definito come una variazione sfavorevole e imprevista del volume dell attività e/o dei margini di guadagno, non derivanti da rischi di credito, mercato ed operativi. Può avere origine, innanzitutto, da un deterioramento rilevante del contesto di mercato, da cambiamenti nella situazione concorrenziale o nel comportamento dei clienti, ma anche da cambiamenti del quadro normativo di riferimento. I dati di esposizione inclusi nel calcolo del rischio di business sono derivati dai conti economici delle Società del Gruppo per le quali tale rischio risulta rilevante. Le volatilità e le correlazioni sono stimate sulla base delle serie storiche delle poste rilevanti di conto economico. Il rischio di business è misurato dall Earning at Risk, definito come la massima perdita annuale con un intervallo di confidenza definito coerentemente al rating target e orizzonte temporale di un anno sotto l ipotesi di normalità della distribuzione. Tale rischio viene calcolato a scopo di monitoraggio su base trimestrale e in fase di budgeting, secondo le tempistiche dettate dal processo di pianificazione. Rischio immobiliare ( real estate risk ) Il rischio immobiliare è definito come la perdita potenziale derivante dalle fluttuazioni dei valori di mercato del portafoglio immobiliare del Gruppo, incluse le società veicolo (SPV) immobiliari. Esso non considera le proprietà immobiliari detenute come garanzia. I dati rilevanti per il calcolo del real estate risk includono, oltre alle informazioni generali relative agli immobili, gli indici di area o regionali necessari per il calcolo di volatilità e correlazioni. Il calcolo del real estate risk stima la massima perdita potenziale con un intervallo di confidenza definito coerentemente al rating target ed orizzonte temporale di un anno tramite il metodo varianza-covarianza sotto ipotesi di normalità della distribuzione. Il real estate risk è calcolato a scopo di monitoraggio su base semestrale e in fase di budgeting, secondo le tempistiche dettate nel processo di pianificazione. Rischio di investimenti finanziari ( financial investment risk ) Il rischio di investimenti finanziari deriva da partecipazioni in società non appartenenti al Gruppo e non incluse nel portafoglio di negoziazione. Il portafoglio di riferimento comprende principalmente azioni quotate e non, derivati azionari, private equity, quote di fondi comuni, hedge fund e fondi di private equity. Per tutte le esposizioni in equity del Gruppo, l assorbimento di capitale può essere calcolato in base a un approccio PD/LGD o un approccio di mercato. L approccio PD/LGD è utilizzato per la valutazione delle società non quotate, inclusi gli investimenti diretti in private equity. L approccio di mercato viene applicato alle partecipazioni azionarie in società quotate e ai relativi strumenti di copertura, ai fondi comuni, di hedge e private equity, attraverso una mappatura degli indici di mercato. Il calcolo si basa sulla massima perdita potenziale, detta Valore a Rischio (VaR), con intervallo di confidenza definito coerentemente al rating target e orizzonte temporale di un anno. Il rischio di investimenti finanziari è calcolato a scopo di monitoraggio su base trimestrale e in fase di budgeting secondo le tempistiche dettate nel processo di pianificazione. Rischio strategico Per rischio strategico si intende il rischio di incorrere in perdite potenziali dovute a decisioni o cambiamenti radicali nel contesto operativo, da un attuazione impropria delle decisioni, dalla mancanza di reattività a cambiamenti nel contesto operativo, con impatti negativi sul profilo di rischio e conseguentemente sul capitale, sugli utili nonché sull orientamento generale e sul raggio di azione di una banca nel lungo periodo. Il Gruppo UniCredit ha in essere una struttura di Governo Societario, ovvero l insieme di regole e procedure che rappresentano le linee guida della società nello svolgimento dei propri compiti nei confronti dei propri stakeholder, che permette la gestione del rischio strategico a livello di Gruppo. Al fine di mitigare il rischio strategico, UniCredit sta rafforzando internamente la cultura del rischio: a tal proposito è stata intrapresa un importante iniziativa quale il lancio della Risk Academy, realizzata con la finalità di creare un centro di eccellenza formativa in materia di rischio a livello di Gruppo. 33

34 I Rischio reputazionale Il gruppo UniCredit definisce il rischio reputazionale come il rischio attuale o prospettico di una perdita, di una flessione degli utili o di un calo del valore del titolo, derivante da una percezione negativa dell'immagine della banca da parte di clienti, controparti, azionisti, investitori o autorità di vigilanza. Dal 2010 il gruppo UniCredit adotta le Group Reputational Risk Governance Guidelines che definiscono un insieme di principi e di regole per la misurazione e il controllo del rischio reputazionale. La gestione del rischio reputazionale è in carico al dipartimento Group Operational and Reputational Risks della CapoGruppo e alle funzioni dedicate delle società del Gruppo. Inoltre, il Group Operational & Reputational Risks Committee ha il ruolo di garantire la coerenza delle policy, delle metodologie e delle prassi operative sul rischio reputazionale nelle varie Divisioni/Business Unit ed Entità Legali, controllando e monitorando, a livello di Gruppo, il Reputational Risk portfolio. Il gruppo UniCredit è fortemente impegnato a promuovere soluzioni sostenibili in tutte le sue decisioni di finanziamento o di investimento, con particolare attenzione alle implicazioni reputazionali. Ogni operazione effettuata deve essere realizzata riducendo al minimo i rischi ambientali, sociali e di reputazione. I Transactional Credit Committees hanno il compito di valutare eventuali rischi reputazionali inerenti alle operazioni come specificato dalle vigenti Global Rules sul rischio reputazionale. Al fine di preservare il gruppo UniCredit dall assunzione di rischio reputazionale, alle Group Reputational Risk Governance Guidelines si aggiungono le seguenti policy in specifici settori: Difesa/Armi, Energia Nucleare, Stati non cooperativi, Industria Mineraria e Infrastrutture idriche (dighe). Infine, il documento Human Rights Commitment mira ad identificare ed a gestire i rischi connessi ai diritti umani e a ridurre potenziali violazioni degli stessi. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

35 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 Modalità di misurazione rischi Nell ambito del processo di valutazione interna dell adeguatezza patrimoniale (ICAAP), coerentemente con il principio di proporzionalità normato dal Secondo Pilastro di Basilea II, il profilo di rischio del Gruppo e delle principali società del Gruppo è calcolato in modo analitico, mentre per quelle piccole si usa un approccio sintetico (approccio top down). I rischi di credito, mercato, operativo, di business, immobiliare e di investimenti finanziari sono misurati in maniera quantitativa tramite: capitale economico e aggregazione come componente del capitale interno; stress test. Il Capitale Interno rappresenta il capitale necessario a fronte delle possibili perdite relative alle attività del Gruppo e prende in considerazione i rischi definiti dal Gruppo come quantificabili in termini di Capitale Economico coerentemente con i requisiti di Secondo Pilastro (rischi di credito, mercato, operativo, business, investimenti finanziari e rischio immobiliare, includendo l effetto di diversificazione tra i rischi stessi - inter-diversificazione - e all interno di ciascun portafoglio -intra-diversificazione- e un cushion prudenziale a fronte del rischio modello e della variabilità del ciclo economico). Il Capitale Interno è calcolato secondo la metodologia di aggregazione tramite Copula Bayesiana con un orizzonte temporale di un anno e ad un livello di confidenza derivante dal rating target di Gruppo. La distribuzione della matrice delle correlazioni che rappresenta la struttura di dipendenza tra i rischi si ottiene combinando stime di esperti con stime empiriche di correlazione lineare tra serie storiche di specifici fattori di rischio. A fini di controllo, il Capitale Interno viene calcolato trimestralmente o ad hoc se necessario; in fase di budgeting viene calcolato in ottica prospettica. La natura multi dimensionale del rischio richiede di integrare la misurazione del capitale economico con analisi di stress test, non solo al fine di stimare le perdite in alcuni scenari, ma anche di cogliere l impatto delle determinanti delle stesse. Lo stress test è uno degli strumenti utilizzati per il controllo dei rischi rilevanti al fine di valutare la vulnerabilità della banca ad eventi eccezionali ma plausibili, fornendo informazioni aggiuntive rispetto alle attività di monitoraggio. Le attività di stress testing, in coerenza con quanto richiesto dalle Autorità di Vigilanza, vengono effettuate sulla base di un insieme di scenari di stress definiti internamente, che includono le principali regioni in cui il Gruppo è presente e vengono effettuati almeno due volte l anno. Nell ambito delle attività di misurazione dei rischi effettuate secondo le prescrizioni del Secondo Pilastro, il firm-wide stress test considera i diversi impatti di un dato scenario macro-economico sui rischi considerati rilevanti al fine di fornire una rappresentazione completa e armonica della risposta del Gruppo a condizioni di stress. Lo scenario di stress test firm-wide viene definito analizzando sia eventi significativi avvenuti in passato che eventi plausibili e penalizzanti che non sono ancora avvenuti. Lo stress test è effettuato sia in relazione alle singole tipologie di rischio, sia alla loro aggregazione, fornendo come output le perdite condizionate e il capitale economico stressato. La stima dello stress test aggregato considera la variazione dell ammontare dei singoli rischi e quella del beneficio di diversificazione in condizioni di crisi. Il top management del Gruppo è coinvolto negli esercizi di stress test firm-wide sia ex-ante che ex-post come segue: prima di finalizzare l esercizio, con una presentazione degli scenari selezionati e delle ipotesi sottostanti; a valle dell esercizio, con la presentazione dei risultati e l eventuale discussione di un piano di rientro nel caso l impatto superi i limiti fissati. L adeguatezza delle singole metodologie di misurazione dei rischi sottostanti l ICAAP, inclusi gli stress test e l aggregazione dei rischi, è oggetto dell attività di verifica della validazione interna. Coerentemente con il sistema di governance, il Group Risk Management di Capogruppo è responsabile dello sviluppo della metodologia e della misurazione del Capitale Economico e Interno e della definizione e implementazione dei relativi processi di Gruppo. Le relative Group Rules, dopo l approvazione, sono inviate alle società interessate per l approvazione e implementazione. 35

36 I Processo di Valutazione Interna dell Adeguatezza Patrimoniale (ICAAP-Internal Capital Adequacy Assessment Process) Coerentemente con le disposizioni del Secondo Pilastro di Basilea 2, la misurazione del profilo di rischio è un elemento fondamentale del processo di valutazione interna dell adeguatezza patrimoniale (ICAAP). L approccio di Gruppo al processo ICAAP si basa sulla definizione di una Risk Governance come requisito preliminare, mentre il processo si articola nelle seguenti fasi: definizione del perimetro ed identificazione dei rischi; valutazione del profilo di rischio; definizione del risk appetite e allocazione del capitale; monitoraggio e reporting. L adeguatezza patrimoniale è valutata considerando l equilibrio tra i rischi assunti, sia di Primo che di Secondo Pilastro, ed il capitale disponibile. Per il Secondo Pilastro, la metrica di riferimento è la Risk Taking Capacity, pari al rapporto tra il capitale disponibile (Available Financial Resources AFR) ed il Capitale Interno. Un elemento fondamentale dell ICAAP è rappresentato dal Risk Appetite che stabilisce il livello di rischio che il Gruppo UniCredit è disposto ad accettare per il perseguimento dei propri obiettivi strategici e del business plan, considerando gli interessi dei propri clienti e degli azionisti, i requisiti di capitale e gli altri requisiti. La struttura del Risk Appetite di Gruppo include elementi qualitativi e quantitativi che sono inclusi rispettivamente nel Risk Appetite Statement e nel Risk Appetite KPI. Il Group Risk Appetite Statement definisce il posizionamento del Gruppo in termini di obiettivi strategici e dei relativi profili di rischio, al fine di indirizzare le aspettative degli stakeholder e include: una guida ai principali vincoli per il Gruppo in termini di attività di interesse, strettamente connessi alla risk ownership; una definizione del profilo di rischio-rendimento desiderato, coerente con la strategia complessiva del Gruppo; una valutazione dei rischi che il Gruppo accetta di assumere o di evitare sia in condizioni normali che di stress; una indicazione sulle strategie di gestione dei principali rischi nel perimetro del Gruppo; descrizioni qualitative per i rischi difficilmente quantificabili (ad esempio, strategico, reputazionale, compliance) al fine di assicurare la prevenzione/intervento immediato sui rischi emergenti; una descrizione dei principali ruoli e responsabilità nel processo di Risk Appetite per quanto riguarda le fasi di approvazione, cascading alle Società controllate del Gruppo, monitoraggio, reportistica ed escalation. La sezione dei KPI del Risk Appetite è composta da un insieme di indicatori che si fondano sull analisi delle aspettative degli stakeholder interni ed esterni al Gruppo UniCredit, che guida alla identificazione delle seguenti categorie rilevanti per il Gruppo: Risk ownership e posizionamento, per indicare esplicitamente le principali attività di riferimento del Gruppo e il complessivo posizionamento in termini di rischio; Requisiti regolamentari, per includere i KPI richiesti dall Autorità di Vigilanza; Profittabilità e rischio, per garantire l allineamento con il budget di Gruppo; Controllo su specifici tipi di rischio, per garantire il controllo su tutti i principali rischi. Il Risk Appetite è approvato dal Consiglio di Amministrazione e le metriche sono regolarmente oggetto di monitoraggio e reportistica, almeno trimestrale, ai Comitati competenti. Inoltre, in conformità alle linee guida della Banca d Italia, annualmente viene preparato ed inviato all Autorità di Vigilanza un resoconto su base consolidata riguardante l adeguatezza patrimoniale, fornendo al contempo un quadro generale sulle principali Entità. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

37 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 1 Reporting L Unità di Group Risk Analytics & Credit Portfolio Monitoring nell ambito della funzione Group Risk Management redige la reportistica relativa alla qualità dell attivo del portafoglio attraverso differenti report prodotti con cadenza mensile e trimestrale e i cui principali obiettivi consistono nell analizzare i drivers e parametri del rischio di credito (ad es. esposizione al default - EAD, perdita attesa - EL, migrazioni, rettifiche di valore, rapporto di copertura, costo del rischio ecc.), principalmente in ottica di Gruppo e per aree geografiche, nonché di fornire una rappresentazione aggregata di tutti i rischi fronteggiati dal gruppo UniCredit. La reportistica prodotta costituisce peraltro strumento di supporto per le decisioni manageriali in termini di gestione e mitigazione del rischio. Tra tutti i reports prodotti dall Unità Organizzativa di Group Risk Analytics & Credit Portfolio Monitoring, l ERM Report riveste indubbiamente un ruolo centrale ai fini del monitoraggio della qualità dell attivo del portafoglio. L obiettivo dell ERM Report è fornire una visione il più completa possibile dei principali rischi assunti dal Gruppo fino ad un significativo livello di dettaglio, per ciascuna categoria di rischio (di credito, di mercato, di tasso di interesse, di investimento, di negoziazione, di liquidità e operativo) e per le principali aree in cui tali rischi sono originati (Italia, Germania, Austria, CEE e Polonia). L ERM Report, consolidando le informazioni relative all esposizione dei principali rischi di Gruppo, fornisce una rappresentazione dettagliata in termini di: rischio di credito tramite analisi a livello di Gruppo e per Area Geografica relative alla composizione e alla qualità dell attivo di Gruppo, con focus sul portafoglio deteriorato e sul rapporto di copertura, sulle rettifiche sui crediti, nonché analisi di portafogli selezionati (quali, ad esempio, Leasing, LPAC, Shipping e Real Estate) e sulle maggiori esposizioni; rischio di liquidità attraverso analisi della capacità del Gruppo di far fronte alle esigenze di liquidità a breve, medio e lungo termine anche in condizioni di stress (analisi effettuate mediante la simulazione di stress test), nonché di reperire/generare liquidità e finanziamenti in proprio o mediante l accesso ai mercati finanziari; rischio di mercato core banking book mediante uno studio dell esposizione e dell andamento dei principali indicatori di market risk, nonché verifica del rispetto dei limiti di VAR sui mercati finanziari derivanti dal portafoglio di investimento core del Gruppo; rischio di mercato trading & non core banking book tramite la presentazione dei dati (quali, ad esempio, VAR, spread di credito, tassi di interesse e tassi di cambio) relativi al portafoglio di negoziazione e al portafoglio di investimento non core del Gruppo mediante analisi di scenario in condizioni di stress; rischio operativo mediante un analisi mensile delle perdite operative generate da ogni singola Area Geografica, con dettaglio delle perdite superiori a 1 milione di euro e delle misure correttive adottate per prevenire eventi con potenziali perdite future. Su base trimestrale sono inoltre presentati i valori del capitale regolamentare con metodo Standard (TSA) e Avanzato (AMA). L Unità di Group Risk Analytics & Credit Portfolio Monitoring ha altresì il compito di assicurare la congruenza delle definizioni e delle metriche di rischio utilizzate nonché l efficienza e l efficacia dell intero corpus dei report prodotti all interno della Competence Line del Risk Management sia a livello di Capogruppo sia a livello di Società del Gruppo. Nel corso del 2013, l Unità di Group Risk Analytics & Credit Portfolio Monitoring ha fatto degli sforzi significativi per il proseguimento nell attività di perfezionamento della qualità dei dati e dei processi di reporting, rivedendo la reportistica già esistente ed approfondendo l analisi dei dati anche alla luce delle mutate condizioni di mercato. L obiettivo è quello di consolidare i risultati ottenuti negli ultimi anni continuando ad adattare le attività di reporting alle necessità del Top Management e delle Autorità di Vigilanza sulla base dello scenario macro-economico attuale. Le ulteriori fasi di affinamento e di miglioramento dei report prodotti sono in corso e sono già stati raggiunti importanti risultati in termini di coerenza e qualità delle informazioni riportate. 37

38 I TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

39 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Tavola 2 Ambito di applicazione Informativa qualitativa Denominazione della banca cui si applicano gli obblighi d informativa UniCredit S.p.A., Capogruppo del Gruppo bancario UniCredit iscritto all Albo dei Gruppi Bancari. Illustrazione delle differenze nelle aree di consolidamento rilevanti per i fini prudenziali e di bilancio In questa sezione del Terzo Pilastro è esposta l area di consolidamento prudenziale del gruppo UniCredit. Si precisa che l area di consolidamento è costruita secondo la normativa prudenziale e che la stessa differisce dall area di consolidamento del Bilancio consolidato, che si riferisce allo standard IAS/IFRS. Questa situazione può generare disallineamenti tra i dati presenti in questo documento e quelli inseriti nel Bilancio consolidato. I diversi trattamenti sono esposti nelle liste presenti in questa sezione, che presentano le seguenti caratteristiche: Entità consolidate al 31 dicembre 2013 o società bancarie, finanziarie e strumentali controllate direttamente o indirettamente da UniCredit S.p.A. a cui si applica il metodo di consolidamento integrale; o società bancarie, finanziarie e strumentali partecipate direttamente o indirettamente da UniCredit S.p.A. in misura pari o superiore al 20 per cento, quando siano controllate congiuntamente con altri soggetti e/o in base ad accordi con essi; a queste si applica il metodo di consolidamento proporzionale; o altre società bancarie e finanziarie partecipate direttamente o indirettamente da UniCredit S.p.A. in misura pari o superiore al 20 per cento o comunque sottoposte a influenza notevole, cui si applica il metodo del patrimonio netto; o imprese, diverse dalle società bancarie, finanziarie e strumentali, controllate direttamente o indirettamente da UniCredit S.p.A. in modo esclusivo o congiunto oppure sottoposte ad influenza notevole, cui si applica il metodo del patrimonio netto. Entità dedotte dal patrimonio al 31 dicembre 2013 o assicurazioni e entità bancarie e finanziarie con percentuale di partecipazione superiore al 10% dedotte dal patrimonio di vigilanza. Entità sommate alle attività di rischio ponderate al 31 dicembre 2013 o altre partecipazioni considerate fra le attività di rischio ponderate. Nel contenuto della presente informativa che fa riferimento ai dati consolidati, non sono incluse le partecipazioni che singolarmente presentano un valore inferiore a euro: n. 40 controllate e controllo congiunto n. 17 collegate n. 212 partecipazioni di minoranza iscritte nel portafoglio Attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS). Si segnala che sono state mantenute al costo n. 190 società controllate (207 al 31 dicembre 2012), di cui: n. 15 appartenenti al Gruppo Bancario (cfr. Informativa Quantitativa della presente Tavola 2); n. 175 non appartenenti al Gruppo Bancario (188 al 31 dicembre 2012). 39

40 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto Aree di consolidamento rilevanti per i fini prudenziali e di bilancio Entità consolidate al 31 dicembre 2013 Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato UNICREDIT SPA BANCHE ROMA ITALIA X X AS UNICREDIT BANK, LATVIA BANCHE RIGA LATVIA X X BANK AUSTRIA REAL INVEST IMMOBILIEN-KAPITALANLAGE GMBH BANCHE VIENNA AUSTRIA X X BANK AUSTRIA WOHNBAUBANK AG BANCHE VIENNA AUSTRIA X X BANK PEKAO SA BANCHE VARSAVIA POLONIA X X BANKHAUS NEELMEYER AG BANCHE BREMA GERMANIA X X CARD COMPLETE SERVICE BANK AG BANCHE VIENNA AUSTRIA X X DAB BANK AG BANCHE DC BANK AG BANCHE VIENNA AUSTRIA X X DIREKTANLAGE.AT AG BANCHE SALISBURGO AUSTRIA X X FACTORBANK AKTIENGESELLSCHAFT BANCHE VIENNA AUSTRIA X X FINECOBANK SPA BANCHE MILANO ITALIA X X FONDO SIGMA BANCHE ROMA ITALIA X X LEASFINANZ BANK GMBH BANCHE VIENNA AUSTRIA X X MEZZANIN FINANZIERUNGS AG BANCHE VIENNA AUSTRIA X X PEKAO BANK HIPOTECZNY S.A. BANCHE VARSAVIA POLONIA X X PIONEER INVESTMENTS AUSTRIA GMBH BANCHE VIENNA AUSTRIA X X PRVA STAMBENA STEDIONICA DD ZAGREB BANCHE ZAGABRIA CROAZIA X X PUBLIC JOINT STOCK COMPANY UKRSOTSBANK BANCHE KIEV UCRAINA X X PUBLIC JOINT STOCK COMPANY UNICREDIT BANK BANCHE KIEV UCRAINA X X SCHOELLERBANK AKTIENGESELLSCHAFT BANCHE VIENNA AUSTRIA X X UNICREDIT BANK A.D. BANJA LUKA BANCHE BANJA LUKA UNICREDIT BANK AG BANCHE BOSNIA ED ERZEGOVINA X X UNICREDIT BANK AUSTRIA AG BANCHE VIENNA AUSTRIA X X UNICREDIT BANK CZECH REPUBLIC AND SLOVAKIA A.S. BANCHE PRAGA UNICREDIT BANK D.D. BANCHE MOSTAR REPUBBLICA CECA X X BOSNIA ED ERZEGOVINA X X UNICREDIT BANK HUNGARY ZRT. BANCHE BUDAPEST UNGHERIA X X UNICREDIT BANK IRELAND PLC BANCHE DUBLINO IRLANDA X X UNICREDIT BANK SERBIA JSC BANCHE BELGRADO SERBIA X X UNICREDIT BANKA SLOVENIJA D.D. BANCHE LJUBLJANA SLOVENIA X X UNICREDIT BULBANK AD BANCHE SOFIA BULGARIA X X UNICREDIT CREDIT MANAGEMENT BANK SPA BANCHE VERONA ITALIA X X UNICREDIT INTERNATIONAL BANK (LUXEMBOURG) SA BANCHE LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO X X UNICREDIT JELZALOGBANK ZRT. BANCHE BUDAPEST UNGHERIA X X UNICREDIT LEASING FINANCE GMBH BANCHE AMBURGO GERMANIA X X UNICREDIT LUXEMBOURG S.A. BANCHE LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO X X TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

41 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato UNICREDIT TIRIAC BANK S.A. BANCHE BUCAREST ROMANIA X X ZAGREBACKA BANKA D.D. BANCHE ZAGABRIA CROAZIA X X ZAO UNICREDIT BANK BANCHE MOSCA RUSSIA X X ACTIVE ASSET MANAGEMENT GMBH AI BETEILIGUNGS GMBH ALINT 458 GRUNDSTUCKVERWALTUNG GESELLSCHAFT M.B.H. ALLEGRO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. ALLIB LEASING S.R.O. ALLIB NEKRETNINE D.O.O. ZA POSLOVANJE NEKRETNINAMA ALLIB ROM S.R.L. ALMS LEASING GMBH. ALPINE CAYMAN ISLANDS LTD. ALV IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. ANTARES IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. ARANY PENZUEGYI LIZING ZRT. ARNO GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS GESELLSCHAFT M.B.H. AUSTRIA LEASING GMBH B.I. INTERNATIONAL LIMITED BA ALPINE HOLDINGS, INC. BA CA LEASING (DEUTSCHLAND) GMBH BA CA SECUND LEASING GMBH BA CREDITANSTALT BULUS EOOD BA EUROLEASE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. BA/CA-LEASING BETEILIGUNGEN GMBH BA-CA ANDANTE LEASING GMBH BACA CENA IMMOBILIEN LEASING GMBH BACA CHEOPS LEASING GMBH BA-CA FINANCE (CAYMAN) II LIMITED BA-CA FINANCE (CAYMAN) LIMITED BACA HYDRA LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. BACA KOMMUNALLEASING GMBH BACA LEASING ALFA S.R.O. BACA LEASING CARMEN GMBH FINANZIARIE GRUNWALD GERMANIA X X FINANZIARIE BAD HOMBURG GERMANIA X X FINANZIARIE PRAGA REPUBBLICA CECA X X FINANZIARIE ZAGABRIA CROAZIA X X FINANZIARIE BUCAREST ROMANIA X X FINANZIARIE GEORGE TOWN ISOLE CAYMAN X X FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA X X FINANZIARIE GEORGE TOWN ISOLE CAYMAN X X FINANZIARIE WILMINGTON U.S.A. X X FINANZIARIE BAD HOMBURG GERMANIA X X FINANZIARIE SOFIA BULGARIA X X FINANZIARIE GEORGE TOWN ISOLE CAYMAN X X FINANZIARIE GEORGE TOWN ISOLE CAYMAN X X FINANZIARIE PRAGA REPUBBLICA CECA X X 41

42 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato BA-CA LEASING DREI GARAGEN GMBH BACA LEASING GAMA S.R.O. BA-CA LEASING MAR IMMOBILIEN LEASING GMBH BA-CA LEASING MODERATO D.O.O. BACA LEASING UND BETEILGUNGSMANAGEMENT GMBH BA-CA MARKETS & INVESTMENT BETEILIGUNG GES.M.B.H. BACA NEKRETNINE DOO BA-CA PRESTO LEASING GMBH BACAL ALPHA DOO ZA POSLOVANJE NEKRETNINAMA BACAL BETA NEKRETNINE D.O.O. ZA POSLOVANJE NEKRETNINAMA BACA-LEASING AQUILA INGATLANHASNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG BACA-LEASING GEMINI INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG BACA-LEASING OMIKRON INGATLANHASZNOSTO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG BAL CARINA IMMOBILIEN LEASING GMBH BAL DEMETER IMMOBILIEN LEASING GMBH BAL HESTIA IMMOBILIEN LEASING GMBH BAL HORUS IMMOBILIEN LEASING GMBH BAL HYPNOS IMMOBILIEN LEASING GMBH BAL LETO IMMOBILIEN LEASING GMBH BAL OSIRIS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. BAL PAN IMMOBILIEN LEASING GMBH BAL SOBEK IMMOBILIEN LEASING GMBH BANDON LEASING LTD. BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING IMMOBILIENANLAGEN GMBH BANK AUSTRIA FINANZSERVICE GMBH BANK AUSTRIA HUNGARIA BETA LEASING KORLATOLT FELELOSSEGU TSRSASAG BANK AUSTRIA LEASING ARGO IMMOBILIEN LEASING GMBH BANK AUSTRIA LEASING HERA IMMOBILIEN LEASING GMBH BANK AUSTRIA LEASING IKARUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. BANK AUSTRIA LEASING MEDEA IMMOBILIEN LEASING GMBH BANK AUSTRIA REAL INVEST CLIENT INVESTMENT GMBH BANK AUSTRIA REAL INVEST IMMOBILIEN-MANAGEMENT GMBH FINANZIARIE PRAGA REPUBBLICA CECA X X FINANZIARIE LJUBLJANA SLOVENIA X X FINANZIARIE SARAJEVO BOSNIA ED ERZEGOVINA X X FINANZIARIE ZAGABRIA CROAZIA X X FINANZIARIE ZAGABRIA CROAZIA X X FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA X X FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA X X FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA X X FINANZIARIE DUBLINO IRLANDA X X FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA X X TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

43 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato BARODA PIONEER ASSET MANAGEMENT COMPANY LTD BARODA PIONEER TRUSTEEE COMPANY PVT LTD BAULANDENTWICKLUNG GDST 1682/8 GMBH & CO OEG BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH BIL LEASING-FONDS GMBH & CO VELUM KG BREWO GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H. BULBANK LEASING EAD BV GRUNDSTUCKSENTWICKLUNGS-GMBH CABET-HOLDING GMBH CABO BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. CAC REAL ESTATE, S.R.O. CAC-IMMO SRO CAFU VERMOEGENSVERWALTUNG GMBH & CO OG CA-LEASING ALPHA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG CA-LEASING DELTA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG CA-LEASING EPSILON INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG CA-LEASING EURO, S.R.O. CA-LEASING KAPPA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG CA-LEASING OMEGA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG CA-LEASING OVUS S.R.O. CA-LEASING PRAHA S.R.O. CA-LEASING SENIOREN PARK GMBH CA-LEASING TERRA POSLOVANJE Z NEPREMICNINAMI D.O.O. CA-LEASING ZETA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG CALG 307 MOBILIEN LEASING GMBH CALG 443 GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH CALG 445 GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH CALG 451 GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH CALG ALPHA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH CALG ANLAGEN LEASING GMBH CALG ANLAGEN LEASING GMBH & CO GRUNDSTUCKVERMIETUNG UND -VERWALTUNG KG CALG DELTA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH FINANZIARIE MUMBAI INDIA X X FINANZIARIE MUMBAI INDIA X X FINANZIARIE FINANZIARIE SOFIA BULGARIA X X FINANZIARIE FINANZIARIE FINANZIARIE PRAGA PRAGA REPUBBLICA CECA X X REPUBBLICA CECA X X FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA X X FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA X X FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA X X FINANZIARIE PRAGA REPUBBLICA CECA X X FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA X X FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA X X FINANZIARIE FINANZIARIE PRAGA PRAGA REPUBBLICA CECA X X REPUBBLICA CECA X X FINANZIARIE LJUBLJANA SLOVENIA X X FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA X X FINANZIARIE 43

44 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato CALG GAMMA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH CALG GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH & CO 1050 WIEN, SIEBENBRUNNENGASSE OG CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH & CO 1120 WIEN, SCHONBRUNNER SCHLOSS-STRASSE OG CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH & CO PROJEKT ACHT OG CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH & CO PROJEKT VIER OG CALG MINAL GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH CAL-PAPIER INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG CDM CENTRALNY DOM MAKLERSKI PEKAO SA CEAKSCH VERWALTUNGS G.M.B.H. CHARADE LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. CHEFREN LEASING GMBH CIVITAS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. COFIRI S.P.A. IN LIQUIDAZIONE COMMUNA - LEASING GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. CONTRA LEASING-GESELLSCHAFT M.B.H. CORDUSIO SIM - ADVISORY & FAMILY OFFICE SPA CORDUSIO FIDUCIARIA PER AZIONI CORIT - CONCESSIONARIA RISCOSSIONE TRIBUTI S.P.A. IN LIQUIDAZIONE DEBO LEASING IFN S.A. DINERS CLUB CS S.R.O. DINERS CLUB POLSKA SP.Z.O.O. DLV IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. DOM INWESTYCYJNY XELION SP. Z O.O. DUODEC Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. ENTASI SRL EUROFINANCE 2000 SRL (IN LIQUIDAZIONE) EUROLEASE AMUN IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. EUROLEASE ANUBIS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. EUROLEASE ISIS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. EUROLEASE MARDUK IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA X X FINANZIARIE VARSAVIA POLONIA X X FINANZIARIE ROMA ITALIA X X FINANZIARIE MILANO ITALIA X X FINANZIARIE MILANO ITALIA X X FINANZIARIE ROMA ITALIA X X FINANZIARIE BUCAREST ROMANIA X X FINANZIARIE BRATISLAVA SLOVACCHIA X X FINANZIARIE VARSAVIA POLONIA X X FINANZIARIE VARSAVIA POLONIA X X FINANZIARIE ROMA ITALIA X X FINANZIARIE ROMA ITALIA X X TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

45 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato EUROLEASE RA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. EUROLEASE RAMSES IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. EUROPA BEFEKTETESI ALAPKEZELOE ZRT (EUROPA INVESTMENT FUND MANAGEMENT LTD.) EUROPEAN-OFFICE-FONDS EUROVENTURES-AUSTRIA-CA-MANAGEMENT GESMBH EXPANDA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. FCT UCG TIKEHAU FINECO LEASING S.P.A. FINECO VERWALTUNG AG (IN LIQUIDATION) FMC LEASING INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG FMZ SAVARIA SZOLGALTATO KFT FMZ SIGMA PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH FOLIA LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. FUGATO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. G.N.E. GLOBAL GRUNDSTUCKSVERWERTUNG GESELLSCHAFT M.B.H. GALA GRUNDSTUCKVERWALTUNG GESELLSCHAFT M.B.H. FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA X X FINANZIARIE FINANZIARIE PARIGI FRANCIA X X FINANZIARIE BRESCIA ITALIA X X FINANZIARIE FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA X X FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA X X GBS GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. GEBAUDELEASING GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. GEMEINDELEASING GRUNDSTUCKVERWALTUNG GESELLSCHAFT M.B.H. GRUNDSTUCKSVERWALTUNG LINZ-MITTE GMBH GUS CONSULTING GMBH H.F.S. HYPO-FONDSBETEILIGUNGEN FUR SACHWERTE GMBH HERKU LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. HOKA LEASING-GESELLSCHAFT M.B.H. HONEU LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. HVB ASIA LIMITED IN LIQUIDATION HVB ASSET LEASING LIMITED HVB ASSET MANAGEMENT HOLDING GMBH HVB AUTO LEASING EOOD HVB CAPITAL LLC HVB CAPITAL LLC II FINANZIARIE FINANZIARIE SINGAPORE SINGAPORE X X FINANZIARIE LONDRA REGNO UNITO X X FINANZIARIE FINANZIARIE SOFIA BULGARIA X X FINANZIARIE WILMINGTON U.S.A. X X FINANZIARIE WILMINGTON U.S.A. X X 45

46 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato HVB CAPITAL LLC III HVB CAPITAL PARTNERS AG HVB EXPORT LEASING GMBH HVB FINANCE LONDON LIMITED HVB FUNDING TRUST HVB FUNDING TRUST II HVB FUNDING TRUST III HVB GLOBAL ASSETS COMPANY (GP), LLC HVB HONG KONG LIMITED HVB IMMOBILIEN AG HVB INVESTMENTS (UK) LIMITED HVB LEASING CZECH REPUBLIC S.R.O. HVB LEASING EOOD HVB LONDON INVESTMENTS (AVON) LIMITED HVB LONDON INVESTMENTS (CAM) LIMITED HVB PRINCIPAL EQUITY GMBH HVB PROJEKT GMBH HVB REALTY CAPITAL INC. HVB TECTA GMBH HVB VERWA 1 GMBH HVB VERWA 4 GMBH HVB VERWA 4.4 GMBH HVBFF INTERNATIONAL GREECE GMBH HVBFF INTERNATIONALE LEASING GMBH HVBFF OBJEKT BETEILIGUNGS GMBH HVBFF PRODUKTIONSHALLE GMBH I.L. HVB-LEASING AIDA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG HVB-LEASING ATLANTIS INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG HVB-LEASING FIDELIO INGATLANHASNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG HVB-LEASING FORTE INGATLANHASNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG HVB-LEASING GARO KFT HVB-LEASING HAMLET INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG FINANZIARIE WILMINGTON U.S.A. X X FINANZIARIE FINANZIARIE FINANZIARIE LONDRA REGNO UNITO X X FINANZIARIE WILMINGTON U.S.A. X X FINANZIARIE WILMINGTON U.S.A. X X FINANZIARIE WILMINGTON U.S.A. X X FINANZIARIE DOVER U.S.A. X X FINANZIARIE HONG KONG CINA X X FINANZIARIE FINANZIARIE GEORGE TOWN ISOLE CAYMAN X X FINANZIARIE PRAGA REPUBBLICA CECA X X FINANZIARIE SOFIA BULGARIA X X FINANZIARIE LONDRA REGNO UNITO X X FINANZIARIE LONDRA REGNO UNITO X X FINANZIARIE FINANZIARIE FINANZIARIE NEW YORK U.S.A. X X FINANZIARIE FINANZIARIE FINANZIARIE FINANZIARIE FINANZIARIE FINANZIARIE FINANZIARIE FINANZIARIE FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA X X FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA X X FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA X X FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA X X FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA X X FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA X X TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

47 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato HVB-LEASING JUPITER KFT HVB-LEASING LAMOND INGATLANHASZNOSITO KFT. HVB-LEASING MAESTOSO INGATLANHASZNOSITO KFT. HVB-LEASING NANO KFT HVB-LEASING OTHELLO INGATLANHASNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG HVB-LEASING ROCCA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG HVB-LEASING RUBIN KFT. HVB-LEASING SMARAGD KFT. HVB-LEASING SPORT INGATLANHASZNOSITO KOLATPOT FEOEOASSEGU TARSASAG HYPOVEREINSFINANCE N.V. IMMOBILIENLEASING GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS- GESELLSCHAFT M.B.H. INPROX CHOMUTOV, S.R.O. INPROX KLADNO, S.R.O. INPROX POPRAD, SPOL. S.R.O. INPROX SR I., SPOL. S R.O. INTERKONZUM DOO SARAJEVO INTRO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. JAUSERN-LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. KINABALU FINANCIAL PRODUCTS LLP KINABALU FINANCIAL SOLUTIONS LTD KUNSTHAUS LEASING GMBH KUTRA GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H. LAGERMAX LEASING GMBH LAGEV IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. LARGO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. LEASFINANZ GMBH LEGATO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. LELEV IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. LIFE MANAGEMENT ERSTE GMBH LIFE MANAGEMENT ZWEITE GMBH LINO HOTEL-LEASING GMBH LIPARK LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA X X FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA X X FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA X X FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA X X FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA X X FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA X X FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA X X FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA X X FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA X X FINANZIARIE AMSTERDAM PAESI BASSI X X FINANZIARIE FINANZIARIE PRAGA PRAGA REPUBBLICA CECA X X REPUBBLICA CECA X X FINANZIARIE BRATISLAVA SLOVACCHIA X X FINANZIARIE BRATISLAVA SLOVACCHIA X X FINANZIARIE SARAJEVO BOSNIA ED ERZEGOVINA X X FINANZIARIE LONDRA REGNO UNITO X X FINANZIARIE LONDRA REGNO UNITO X X FINANZIARIE FINANZIARIE GRUNWALD GERMANIA X X 47

48 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato LIVA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. LOCAT CROATIA DOO LTD SI&C AMC UKRSOTS REAL ESTATE M. A. V. 7., BANK AUSTRIA LEASING BAUTRAGER GMBH & CO.OHG. M.A.I.L. FINANZBERATUNG GESELLSCHAFT M.B.H. MBC IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. MENUETT GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H. MIK 2012 KARLATOLT FELELOSSEGU TARSAAG MM OMEGA PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH MOBILITY CONCEPT GMBH MOGRA LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. MOVIE MARKET BETEILIGUNGS GMBH NAGE LOKALVERMIETUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. NATA IMMOBILIEN-LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. NO. HYPO LEASING ASTRICTA GRUNDSTUCKVERMIETUNGS GESELLSCHAFT M.B.H. OCEAN BREEZE FINANCE S.A. - COMPARTMENT 1 OCT Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H OLG HANDELS- UND BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. OOO UNICREDIT LEASING ORESTOS IMMOBILIEN-VERWALTUNGS GMBH PARZHOF-ERRICHTUNGS- UND VERWERTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. PEKAO FAKTORING SP. ZOO PEKAO FINANCIAL SERVICES SP. ZOO PEKAO FUNDUSZ KAPITALOWY SP. ZOO PEKAO LEASING HOLDING S.A. PEKAO LEASING SP ZO.O. PEKAO PIONEER P.T.E. SA PELOPS LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. PESTSZENTIMREI SZAKORVOSI RENDELO KFT. PIANA LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. PIONEER ALTERNATIVE INVESTMENT MANAGEMENT (BERMUDA) LIMITED FINANZIARIE ZAGABRIA CROAZIA X X FINANZIARIE KIEV UCRAINA X X FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA X X FINANZIARIE OBERHACHING GERMANIA X X FINANZIARIE FINANZIARIE LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO X X FINANZIARIE MOSCA RUSSIA X X FINANZIARIE FINANZIARIE LUBLIN POLONIA X X FINANZIARIE VARSAVIA POLONIA X X FINANZIARIE VARSAVIA POLONIA X X FINANZIARIE VARSAVIA POLONIA X X FINANZIARIE VARSAVIA POLONIA X X FINANZIARIE VARSAVIA POLONIA X X FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA X X FINANZIARIE HAMILTON BERMUDA X X TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

49 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato PIONEER ALTERNATIVE INVESTMENT MANAGEMENT LTD PIONEER ALTERNATIVE INVESTMENTS (ISRAEL) LTD PIONEER ALTERNATIVE INVESTMENTS (NEW YORK) LTD PIONEER ASSET MANAGEMENT AS PIONEER ASSET MANAGEMENT S.A.I. S.A. PIONEER ASSET MANAGEMENT SA PIONEER FUNDS DISTRIBUTOR INC PIONEER GLOBAL ASSET MANAGEMENT SPA PIONEER GLOBAL FUNDS DISTRIBUTOR LTD PIONEER GLOBAL INVESTMENTS (AUSTRALIA) PTY LIMITED PIONEER GLOBAL INVESTMENTS (TAIWAN) LTD. PIONEER GLOBAL INVESTMENTS LIMITED PIONEER INSTITUTIONAL ASSET MANAGEMENT INC PIONEER INVESTMENT COMPANY AS PIONEER INVESTMENT FUND MANAGEMENT LIMITED PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT INC PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT LIMITED PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT LLC - UNDER LIQUIDATION PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT SHAREHOLDER SERVICES INC. PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT SOC. DI GESTIONE DEL RISPARMIO PER AZ PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT USA INC. PIONEER INVESTMENTS KAPITALANLAGEGESELLSCHAFT MBH PIONEER PEKAO INVESTMENT FUND COMPANY SA (POLISH NAME: PIONEER PEKAO TFI SA) PIONEER PEKAO INVESTMENT MANAGEMENT SA POLLUX IMMOBILIEN GMBH POSATO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. PRELUDE GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H. PRIM Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. PRIVATE JOINT STOCK COMPANY FERROTRADE INTERNATIONAL PROJEKT-LEASE GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H. QUADEC Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. QUART Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. FINANZIARIE DUBLINO IRLANDA X X FINANZIARIE RAMAT GAN. ISRAELE X X FINANZIARIE DOVER U.S.A. X X FINANZIARIE PRAGA REPUBBLICA CECA X X FINANZIARIE BUCAREST ROMANIA X X FINANZIARIE LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO X X FINANZIARIE BOSTON U.S.A. X X FINANZIARIE MILANO ITALIA X X FINANZIARIE HAMILTON BERMUDA X X FINANZIARIE SYDNEY AUSTRALIA X X FINANZIARIE TAIPEI TAIWAN X X FINANZIARIE DUBLINO IRLANDA X X FINANZIARIE WILMINGTON U.S.A. X X FINANZIARIE PRAGA REPUBBLICA CECA X X FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA X X FINANZIARIE WILMINGTON U.S.A. X X FINANZIARIE DUBLINO IRLANDA X X FINANZIARIE MOSCA RUSSIA X X FINANZIARIE BOSTON U.S.A. X X FINANZIARIE MILANO ITALIA X X FINANZIARIE WILMINGTON U.S.A. X X FINANZIARIE FINANZIARIE VARSAVIA POLONIA X X FINANZIARIE VARSAVIA POLONIA X X FINANZIARIE KIEV UCRAINA X X 49

50 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato QUINT Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H RAMSES IMMOBILIEN GESELLSCHAFT M.B.H. & CO OG REAL ESTATE MANAGEMENT POLAND SP. Z O.O. REAL-LEASE GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H. REAL-RENT LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. REDSTONE MORTGAGES LIMITED REGEV REALITATENVERWERTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. RIGEL IMMOBILIEN GMBH RONDO LEASING GMBH ROYSTON LEASING LIMITED RSB ANLAGENVERMIETUNG GESELLSCHAFT M.B.H. SCHOELLERBANK INVEST AG SECA-LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SEDEC Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SEXT Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H SIA UNICREDIT LEASING SIGMA LEASING GMBH SIRIUS IMMOBILIEN GMBH SOLOS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. SIRIUS BETEILIGUNGS KG SONATA LEASING-GESELLSCHAFT M.B.H. SPECTRUM GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H. STATUS VERMOGENSVERWALTUNG GMBH STEWE GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H. STRUCTURED INVEST SOCIETE ANONYME STRUCTURED LEASE GMBH TERRONDA DEVELOPMENT B.V. TERZ Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. TREDEC Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. TREUCONSULT BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. TREVI FINANCE N. 2 S.P.A. TREVI FINANCE N. 3 S.R.L. TREVI FINANCE S.P.A. FINANZIARIE VARSAVIA POLONIA X X FINANZIARIE LONDRA REGNO UNITO X X FINANZIARIE GRAND CAYMAN ISOLE CAYMAN X X FINANZIARIE SALISBURGO AUSTRIA X X FINANZIARIE RIGA LATVIA X X FINANZIARIE FINANZIARIE SCHWERIN GERMANIA X X FINANZIARIE LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO X X FINANZIARIE AMBURGO GERMANIA X X FINANZIARIE AMSTERDAM PAESI BASSI X X FINANZIARIE CONEGLIANO ITALIA X X FINANZIARIE CONEGLIANO ITALIA X X FINANZIARIE CONEGLIANO ITALIA X X TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

51 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato TRINITRADE VERMOGENSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT MIT BESCHRANKTER HAFTUNG UCL NEKRETNINE D.O.O. UFFICIUM IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. UNICOM IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. UNICREDIT (CHINA) ADVISORY LIMITED UNICREDIT AURORA LEASING GMBH UNICREDIT AUTO LEASING E.O.O.D. UNICREDIT BETEILIGUNGS GMBH UNICREDIT BPC MORTGAGE S.R.L. UNICREDIT CAIB POLAND S.A. UNICREDIT CAIB ROMANIA SRL (IN LIQUIDAZIONE) UNICREDIT CAIB SECURITIES ROMANIA SA UNICREDIT CAIB SECURITIES UK LTD. UNICREDIT CAPITAL MARKETS LLC UNICREDIT CONSUMER FINANCING EAD UNICREDIT CONSUMER FINANCING IFN S.A. UNICREDIT DELAWARE INC UNICREDIT FACTORING EAD UNICREDIT FACTORING SPA UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND VERWERTUNG GMBH UNICREDIT GLOBAL LEASING EXPORT GMBH UNICREDIT GLOBAL LEASING PARTICIPATION MANAGEMENT GMBH UNICREDIT INGATLANLIZING ZRT UNICREDIT KFZ LEASING GMBH UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH UNICREDIT LEASING AVIATION GMBH UNICREDIT LEASING CORPORATION IFN S.A. UNICREDIT LEASING CROATIA D.O.O. ZA LEASING UNICREDIT LEASING CZ, A.S. UNICREDIT LEASING D.O.O. UNICREDIT LEASING EAD UNICREDIT LEASING GMBH FINANZIARIE FINANZIARIE SARAJEVO BOSNIA ED ERZEGOVINA X X FINANZIARIE PECHINO CINA X X FINANZIARIE SOFIA BULGARIA X X FINANZIARIE FINANZIARIE VERONA ITALIA X X FINANZIARIE VARSAVIA POLONIA X X FINANZIARIE BUCAREST ROMANIA X X FINANZIARIE BUCAREST ROMANIA X X FINANZIARIE LONDRA REGNO UNITO X X FINANZIARIE NEW YORK U.S.A. X X FINANZIARIE SOFIA BULGARIA X X FINANZIARIE BUCAREST ROMANIA X X FINANZIARIE DOVER U.S.A. X X FINANZIARIE SOFIA BULGARIA X X FINANZIARIE MILANO ITALIA X X FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA X X FINANZIARIE AMBURGO GERMANIA X X FINANZIARIE BUCAREST ROMANIA X X FINANZIARIE ZAGABRIA CROAZIA X X FINANZIARIE FINANZIARIE PRAGA SARAJEVO REPUBBLICA CECA X X BOSNIA ED ERZEGOVINA X X FINANZIARIE SOFIA BULGARIA X X FINANZIARIE AMBURGO GERMANIA X X 51

52 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato UNICREDIT LEASING HUNGARY ZRT UNICREDIT LEASING IMMOTRUCK ZRT. UNICREDIT LEASING KFT UNICREDIT LEASING LUNA KFT UNICREDIT LEASING MARS KFT UNICREDIT LEASING REAL ESTATE S.R.O. UNICREDIT LEASING ROMANIA S.A. UNICREDIT LEASING S.P.A. UNICREDIT LEASING SLOVAKIA A.S. UNICREDIT LEASING SRBIJA D.O.O. BEOGRAD UNICREDIT LEASING TECHNIKUM GMBH UNICREDIT LEASING TOB UNICREDIT LEASING URANUS KFT UNICREDIT LEASING, LEASING, D.O.O. UNICREDIT LONDON INVESTMENTS LIMITED UNICREDIT LUNA LEASING GMBH UNICREDIT LUXEMBOURG FINANCE SA UNICREDIT MOBILIEN UND KFZ LEASING GMBH UNICREDIT OBG S.R.L. UNICREDIT PEGASUS LEASING GMBH UNICREDIT POLARIS LEASING GMBH UNICREDIT RENT D.O.O. BEOGRAD UNICREDIT TECHRENT LEASING GMBH UNICREDIT U.S. FINANCE LLC UNICREDIT ZEGA LEASING-GESELLSCHAFT M.B.H. UNICREDIT-LEASING HOSPES KFT UNICREDIT-LEASING NEPTUNUS KFT UNICREDIT-LEASING ORION INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOSSEGU TARSASAG UNICREDITO ITALIANO CAPITAL TRUST III UNICREDITO ITALIANO CAPITAL TRUST IV UNICREDITO ITALIANO FUNDING LLC III UNICREDITO ITALIANO FUNDING LLC IV FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA X X FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA X X FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA X X FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA X X FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA X X FINANZIARIE BRATISLAVA SLOVACCHIA X X FINANZIARIE BUCAREST ROMANIA X X FINANZIARIE BOLOGNA ITALIA X X FINANZIARIE BRATISLAVA SLOVACCHIA X X FINANZIARIE BELGRADO SERBIA X X FINANZIARIE KIEV UCRAINA X X FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA X X FINANZIARIE LJUBLJANA SLOVENIA X X FINANZIARIE LONDRA REGNO UNITO X X FINANZIARIE LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO X X FINANZIARIE VERONA ITALIA X X FINANZIARIE BELGRADO SERBIA X X FINANZIARIE WILMINGTON U.S.A. X X FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA X X FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA X X FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA X X FINANZIARIE FINANZIARIE NEWARK, DELAWARE U.S.A. X X NEWARK, DELAWARE U.S.A. X X FINANZIARIE WILMINGTON U.S.A. X X FINANZIARIE WILMINGTON U.S.A. X X TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

53 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato US PROPERTY INVESTMENTS INC. VANDERBILT CAPITAL ADVISORS LLC VAPE COMMUNA LEASINGGESELLSCHAFT M.B.H. VERBA VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MIT BESCHRANKTER HAFTUNG WEALTH MANAGEMENT CAPITAL HOLDING GMBH WEALTHCAP EQUITY GMBH WEALTHCAP FONDS GMBH WEALTHCAP INITIATOREN GMBH WEALTHCAP INVESTORENBETREUUNG GMBH WEALTHCAP LEASING GMBH WEALTHCAP PEIA KOMPLEMENTAR GMBH WEALTHCAP PEIA MANAGEMENT GMBH WEALTHCAP REAL ESTATE MANAGEMENT GMBH WEALTHCAP STIFTUNGSTREUHAND GMBH WOM GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING ALFA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING ARKTUR IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING AURIGA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING CORVUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING DORADO IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING DRACO IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING GAMA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING GEMINI IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING HEBE IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING HERCULES IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING IPSILON IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING ITA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING JANUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING KALLISTO IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING KAPA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING LYRA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING NEREIDE IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. FINANZIARIE DALLAS U.S.A. X X FINANZIARIE WILMINGTON U.S.A. X X FINANZIARIE FINANZIARIE FINANZIARIE FINANZIARIE FINANZIARIE FINANZIARIE FINANZIARIE GRUNWALD GERMANIA X X FINANZIARIE GRUNWALD GERMANIA X X FINANZIARIE FINANZIARIE FINANZIARIE 53

54 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato Z LEASING OMEGA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING PERSEUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING SCORPIUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING TAURUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING VENUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. Z LEASING VOLANS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. ZAO LOCAT LEASING RUSSIA ZB INVEST DOO ALTUS ALPHA PLC BA IMMO GEWINNSCHEIN FONDS1 BA BETRIEBSOBJEKTE GMBH BA BETRIEBSOBJEKTE GMBH & CO BETA VERMIETUNGS OG BA BETRIEBSOBJEKTE PRAHA, SPOL.S.R.O. BA GVG-HOLDING GMBH BA PRIVATE EQUITY GMBH BALEA SOFT GMBH & CO. KG BALEA SOFT VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH BAVARIA SERVICOS DE REPRESENTACAO COMERCIAL LTDA. BIL LEASING-FONDS VERWALTUNGS-GMBH CENTRUM BANKOWOSCI BEZPOSREDNIEJ SPOLKA Z OGRANICZONA ODPOWIEDZIALNOSC CENTRUM KART SA DOMUS CLEAN REINIGUNGS GMBH FOOD & MORE GMBH GRUNDSTUCKSGESELLSCHAFT SIMON BESCHRANKT HAFTENDE KOMMANDITGESELLSCHAF HUMAN RESOURCES SERVICE AND DEVELOPMENT GMBH HVB GESELLSCHAFT FUR GEBAUDE BETEILIGUNGS GMBH HVB GESELLSCHAFT FUR GEBAUDE MBH & CO KG HVB SECUR GMBH HVZ GMBH & CO. OBJEKT KG HYPO-BANK VERWALTUNGSZENTRUM GMBH HYPOVEREINS IMMOBILIEN EOOD FINANZIARIE MOSCA RUSSIA X X FINANZIARIE ZAGABRIA CROAZIA X X FINANZIARIE SPV DUBLINO IRLANDA X X FINANZIARIE SPV VIENNA AUSTRIA X X STRUMENTALI VIENNA AUSTRIA X X STRUMENTALI VIENNA AUSTRIA X X STRUMENTALI PRAGA REPUBBLICA CECA X X STRUMENTALI VIENNA AUSTRIA X X STRUMENTALI VIENNA AUSTRIA X X STRUMENTALI AMBURGO GERMANIA X X STRUMENTALI AMBURGO GERMANIA X X STRUMENTALI SAN PAOLO BRASILE X X STRUMENTALI STRUMENTALI CRACOVIA POLONIA X X STRUMENTALI VARSAVIA POLONIA X X STRUMENTALI VIENNA AUSTRIA X X STRUMENTALI STRUMENTALI STRUMENTALI VIENNA AUSTRIA X X STRUMENTALI STRUMENTALI STRUMENTALI STRUMENTALI STRUMENTALI STRUMENTALI SOFIA BULGARIA X X TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

55 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato IMMOBILIEN RATING GMBH KLEA ZS-IMMOBILIENVERMIETUNG G.M.B.H. KLEA ZS-LIEGENSCHAFTSVERMIETUNG G.M.B.H. LASSALLESTRASSE BAU-, PLANUNGS-, ERRICHTUNGS- UND VERWERTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. LOCALMIND SPA IN LIQUIDAZIONE MERKURHOF GRUNDSTUCKSGESELLSCHAFT MIT BESCHRANKTER HAFTUNG PALAIS ROTHSCHILD VERMIETUNGS GMBH & CO OG POMINVEST DD PORTIA GRUNDSTUCKS-VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO. OBJEKT KG PORTIA GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT MIT BESCHRANKTER HAFTUNG PROPERTY SP. Z.O.O. (IN LIQUIDAZIONE) SALVATORPLATZ-GRUNDSTUCKSGESELLSCHAFT MBH SALVATORPLATZ-GRUNDSTUCKSGESELLSCHAFT MBH & CO. OHG SAARLAND SALVATORPLATZ-GRUNDSTUCKSGESELLSCHAFT MBH & CO. OHG VERWALTUNGSZENTRUM SAS-REAL INGATLANUEZEMELTETO ES KEZELO KFT (ENGL ISH :SAS-REAL KFT) ITALIANA GESTIONE ED INCASSO CREDITI S.P.A. IN LIQUIDAZIONE SOFIGERE SOCIETE PAR ACTIONS SIMPLIFIEE SUVREMENE POSILOVNE KOMUNIKACIJE D.O.O TIVOLI GRUNDSTUCKS-AKTIENGESELLSCHAFT UNI IT SRL UNICREDIT BUSINESS INTEGRATED SOLUTIONS AUSTRIA GMBH UNICREDIT BUSINESS INTEGRATED SOLUTIONS SOCIETA CONSORTILE PER AZIONI UNICREDIT BUSINESS PARTNER S.R.O. UNICREDIT CREDIT MANAGEMENT IMMOBILIARE S.P.A. UNICREDIT DIRECT SERVICES GMBH UNICREDIT GLOBAL BUSINESS SERVICES GMBH VERWALTUNGSGESELLSCHAFT KATHARINENHOF MBH ZAGREB NEKRETNINE DOO ZANE BH DOO CHIYODA FUDOSAN GK GEMMA VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO. VERMIETUNGS KG STRUMENTALI VIENNA AUSTRIA X X STRUMENTALI VIENNA AUSTRIA X X STRUMENTALI VIENNA AUSTRIA X X STRUMENTALI VIENNA AUSTRIA X X STRUMENTALI MILANO ITALIA X X STRUMENTALI STRUMENTALI VIENNA AUSTRIA X X STRUMENTALI SPLIT CROAZIA X X STRUMENTALI STRUMENTALI STRUMENTALI VARSAVIA POLONIA X X STRUMENTALI STRUMENTALI STRUMENTALI STRUMENTALI BUDAPEST UNGHERIA X X STRUMENTALI ROMA ITALIA X X STRUMENTALI PARIGI FRANCIA X X STRUMENTALI ZAGABRIA CROAZIA X X STRUMENTALI STRUMENTALI TRENTO ITALIA X X STRUMENTALI VIENNA AUSTRIA X X STRUMENTALI MILANO ITALIA X X STRUMENTALI PRAGA REPUBBLICA CECA X X STRUMENTALI VERONA ITALIA X X STRUMENTALI STRUMENTALI UNTERFOHRING GERMANIA X X STRUMENTALI STRUMENTALI ZAGABRIA CROAZIA X X STRUMENTALI SARAJEVO BOSNIA ED ERZEGOVINA X X ALTRE SPV TOKYO GIAPPONE X X ALTRE SPV PULLACH GERMANIA X X 55

56 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato H.F.S. LEASINGFONDS DEUTSCHLAND 1 GMBH & CO. KG (IMMOBILIENLEASING) H.F.S. LEASINGFONDS DEUTSCHLAND 7 GMBH & CO. KG HJS 12 BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT MBH MOC VERWALTUNGS GMBH & CO. IMMOBILIEN KG OCEAN BREEZE ASSET GMBH & CO. KG OCEAN BREEZE ENERGY GMBH & CO. KG OCEAN BREEZE GMBH PERIKLES VERMOGENSVERWALTUNG GMBH SVIF UKRSOTSBUD ALTRE SPV ALTRE SPV ALTRE SPV ALTRE SPV ALTRE SPV ALTRE SPV ALTRE SPV ALTRE SPV ALTRE SPV KIEV UCRAINA X X YAPI KREDI BANK AZERBAIJAN CLOSED JOINT STOCK COMPANY BANCHE BAKU AZERBAIJAN X X YAPI KREDI BANK MOSCOW BANCHE MOSCA RUSSIA X X YAPI KREDI BANK NEDERLAND N.V. BANCHE AMSTERDAM PAESI BASSI X X YAPI VE KREDI BANKASI AS BANCHE ISTANBUL TURCHIA X X YAPI KREDI DIVERSIFIED PAYMENT RIGHTS FINANCE BANCHE SPV GEORGE TOWN ISOLE CAYMAN X X BA HYPO FINANCIRANJE D.O.O. ZA POSLOVANJE NEKRET- NINAMA FIDES LEASING GMBH HYBA NEKRETNINE D.O.O. ZA POSLOVANJE NEKRTNINAMA HYPO-BA LEASING SUD GMBH HYPO-BA PROJEKT, FINANCIRANJE D.O.O. HYPO-BA ZAGREB D.O.O. ZA POSLOVANJE NEKRETNINAMA INPROX LEASING, NEPREMICNINE, D.O.O. INPROX OSIJEK D.O.O. KOC FINANSAL HIZMETLER AS MONTREAL NEKRETNINE D.O.O. ORBIT ASSET MANAGEMENT LIMITED STICHTING CUSTODY SERVICES YKB SYNERGA NEKRETNINE D.O.O. ZA POSLOVANJE NEKRETNIN- AMA UNICREDIT MENKUL DEGERLER AS YAPI KREDI B TIPI YATIRIM ORTAKLIGI A.S. YAPI KREDI FAKTORING AS YAPI KREDI FINANSAL KIRALAMA AO YAPI KREDI HOLDING BV YAPI KREDI INVEST LIMITED LIABILITY COMPANY FINANZIARIE ZAGABRIA CROAZIA X X FINANZIARIE ZAGABRIA CROAZIA X X FINANZIARIE KLAGENFURT AUSTRIA X X FINANZIARIE LJUBLJANA SLOVENIA X X FINANZIARIE ZAGABRIA CROAZIA X X FINANZIARIE LJUBLJANA SLOVENIA X X FINANZIARIE ZAGABRIA CROAZIA X X FINANZIARIE ISTANBUL TURCHIA X X FINANZIARIE ZAGABRIA CROAZIA X X FINANZIARIE HAMILTON BERMUDA X X FINANZIARIE AMSTERDAM PAESI BASSI X X FINANZIARIE ZAGABRIA CROAZIA X X FINANZIARIE ISTANBUL TURCHIA X X FINANZIARIE ISTANBUL TURCHIA X X FINANZIARIE ISTANBUL TURCHIA X X FINANZIARIE ISTANBUL TURCHIA X X FINANZIARIE AMSTERDAM PAESI BASSI X X FINANZIARIE BAKU AZERBAIJAN X X TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

57 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato YAPI KREDI PORTFOEY YOENETIMI AS YAPI KREDI YATIRIM MENKUL DEGERLER AS FINANZIARIE ISTANBUL TURCHIA X X FINANZIARIE ISTANBUL TURCHIA X X A&T-PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. POTSDAMER PLATZ BERLIN KG ALTRE ACIS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. OBERBAUM CITY KG ALTRE GRUNWALD GERMANIA X X ACIS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. PARKKOLONNADEN KG ALTRE GRUNWALD GERMANIA X X ACIS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. STUTTGART KRONPRINZSTRASSE KG ALTRE GRUNWALD GERMANIA X X ADLER FUNDING LLC ALTRE DOVER U.S.A. X X AGROB IMMOBILIEN AG ALTRE ISMANING GERMANIA X X AMBASSADOR PARC DEDINJE D.O.O. BEOGRAD ALTRE BELGRADO SERBIA X X ANTUS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH ARGENTAURUS IMMOBILIEN-VERMIETUNGS- UND VERWALTUNGS GMBH ARRONDA IMMOBILIENVERWALTUNGS GMBH ALTRE ALTRE ALTRE ARTIST MARKETING ENTERTAINMENT GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X ASSET BANCARI II ALTRE MILANO ITALIA X X ATLANTERRA IMMOBILIENVERWALTUNGS GMBH AUFBAU DRESDEN GMBH ALTRE ALTRE AWT HANDELS GESELLSCHAFT M.B.H. ALTRE VIENNA AUSTRIA X X AWT INTERNATIONAL TRADE GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X BA GEBAEUDEVERMIETUNGSGMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X BA-CA INFRASTRUCTURE FINANCE ADVISORY GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X BA-CA WIEN MITTE HOLDING GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X BANK AUSTRIA IMMOBILIENSERVICE GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X BDK CONSULTING ALTRE LUCK UCRAINA X X BF NINE HOLDING GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X BIL IMMOBILIEN FONDS GMBH & CO OBJEKT PERLACH KG ALTRE BLUE CAPITAL EUROPA IMMOBILIEN GMBH & CO. ACHTE OBJEKTE GROSSBRITANNIEN KG ALTRE AMBURGO GERMANIA X X BLUVACANZE SPA ALTRE MILANO ITALIA X X BORGO DI PEROLLA SRL ALTRE MASSA MARITTIMA ITALIA X X BUCHSTEIN IMMOBILIENVERWALTUNG GMBH UND CO OG ALTRE VIENNA AUSTRIA X X BULKMAX HOLDING LTD ALTRE LA VALLETTA MALTA X X BV GRUNDSTUCKSENTWICKLUNGS-GMBH & CO. VERWALTUNGS-KG ALTRE 57

58 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato CA IMMOBILIEN ANLAGEN AKTIENGESELLSCHAFT ALTRE VIENNA AUSTRIA X X CAMPO DI FIORI S.R.L. ALTRE ROMA ITALIA X X CARDS & SYSTEMS EDV-DIENSTLEISTUNGS GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X CASH SERVICE COMPANY AD ALTRE SOFIA BULGARIA X X CBD INTERNATIONAL SP.ZO.O. ALTRE VARSAVIA POLONIA X X CENTAR KAPTOL DOO ALTRE ZAGABRIA CROAZIA X X CENTER HEINRICH-COLLIN-STRASSE1 VERMIETUNGS GMBH U.CO KG ALTRE VIENNA AUSTRIA X X CHRISTOPH REISEGGER GESELLSCHAFT M.B.H. ALTRE VIENNA AUSTRIA X X COMPAGNIA FONDIARIA ROMANA - A RESPONDABILITA' LIMITATA ALTRE ROMA ITALIA X X COMPAGNIA ITALPETROLI S.P.A. ALTRE ROMA ITALIA X X COMTRADE GROUP B.V. ALTRE AMSTERDAM PAESI BASSI X X CONSORZIO QUENIT ALTRE VERONA ITALIA X X CONSORZIO SE.TEL. SERVIZI TELEMATICI IN LIQUIDAZIONE ALTRE NAPOLI ITALIA X X CRIVELLI SRL ALTRE MILANO ITALIA X X CUMTERRA GESELLSCHAFT FUR IMMOBILIENVERWALTUNG MBH ALTRE DA VINCI S.R.L. ALTRE ROMA ITALIA X X DBC SP.Z O.O. ALTRE VARSAVIA POLONIA X X DC ELEKTRONISCHE ZAHLUNGSSYSTEME GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X DELPHA IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. GROSSKUGEL BAUABSCHNITT ALPHA MANAGEMENT KG ALTRE DELPHA IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. GROSSKUGEL BAUABSCHNITT BETA MANAGEMENT KG ALTRE DELPHA IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. GROSSKUGEL BAUABSCHNITT GAMMA MANAGEMENT KG ALTRE DIRANA LIEGENSCHAFTSVERWERTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. ALTRE VIENNA AUSTRIA X X DV ALPHA GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X DV BETEILIGUNGSVERWALTUNGS GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X ENDERLEIN & CO. GMBH ALTRE BIELEFELD GERMANIA X X ERSTE ONSHORE WINDKRAFT BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO. WINDPARK GREFRATH KG ALTRE OLDENBURG GERMANIA X X ERSTE ONSHORE WINDKRAFT BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO. WINDPARK KRAHENBERG KG ALTRE OLDENBURG GERMANIA X X TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

59 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato ERSTE ONSHORE WINDKRAFT BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO. WINDPARK MOSE KG ALTRE OLDENBURG GERMANIA X X ES SHARED SERVICE CENTER PER AZIONI ALTRE CERNUSCO SUL NAVIGLIO ITALIA X X EUROPEYE SRL ALTRE ROMA ITALIA X X FENICE HOLDING S.P.A. ALTRE CALENZANO ITALIA X X FONDIARIA LASA SPA ALTRE ROMA ITALIA X X FORUM POLSKIEGO BIZNESU MEDIA SP.Z O.O. ALTRE VARSAVIA POLONIA X X GENERAL LOGISTIC SOLUTIONS LLC ALTRE MOSCA RUSSIA X X GIMMO IMMOBILIEN-VERMIETUNGS- UND VERWALTUNGS GMBH GOLF- UND COUNTRY CLUB SEDDINER SEE IMMOBILIEN GMBH GRUNDSTUCKSAKTIENGESELLSCHAFT AM POTSDAMER PLATZ (HAUS VATERLAND) H & B IMMOBILIEN GMBH & CO. OBJEKTE KG ALTRE ALTRE ALTRE ALTRE H.F.S. IMMOBILIENFONDS GMBH ALTRE EBERSBERG GERMANIA X X HAWA GRUNDSTUCKS GMBH & CO. OHG HOTELVERWALTUNG HAWA GRUNDSTUCKS GMBH & CO. OHG IMMOBILIENVERWALTUNG HVB LIFE SCIENCE GMBH & CO. BETEILIGUNGS-KG HVB PROFIL GESELLSCHAFT FUR PERSONALMANAGEMENT MBH HYPO-BANK VERWALTUNGSZENTRUM GMBH & CO. KG OBJEKT ARABELLASTRASSE ALTRE ALTRE ALTRE ALTRE ALTRE HYPO-REAL HAUS- UND GRUNDBESITZ GESELLSCHAFT MBH & CO. IMMOBILIEN-VERMIETUNGS KG ALTRE I-FABER SPA ALTRE MILANO ITALIA X X IMMOBILIARE PATETTA SRL ALTRE ROMA ITALIA X X INTERRA GESELLSCHAFT FUR IMMOBILIENVERWALTUNG MBH ALTRE IPSE 2000 S.P.A. (IN LIQUIDAZIONE) ALTRE ROMA ITALIA X X ISB UNIVERSALE BAU GMBH ALTRE BRANDEBURGO GERMANIA X X ISTRA D.M.C. DOO ALTRE UMAG CROAZIA X X ISTRATURIST UMAG, HOTELIJERSTVO TURIZAM I TURISTICKA AGENCIJA DD ALTRE UMAG CROAZIA X X IVONA BETEILIGUNGSVERWALTUNG GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X JOHA GEBAEUDE- ERRICHTUNGS- UND VERMIETUNGS- GESELLSCHAFT M.B.H. ALTRE LEONDING AUSTRIA X X KAISERWASSER BAU- UND ERRICHTUNGS GMBH UND CO OG ALTRE VIENNA AUSTRIA X X KELLER CROSSING TEXAS L.P. ALTRE WILMINGTON U.S.A. X X KSG KARTEN-VERRECHNUNGS- UND SERVICEGESELLSCHAFT M.B.H. ALTRE VIENNA AUSTRIA X X LIFE SCIENCE I BETEILIGUNGS GMBH ALTRE 59

60 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato LLC UKROTSBUD ALTRE KIEV UCRAINA X X M.A.I.L. BETEILIGUNGSMANAGEMENT GESELLSCHAFT M.B.H. & CO. MCL THETA KG ALTRE VIENNA AUSTRIA X X MARINA CITY ENTWICKLUNGS GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X MARINA TOWER HOLDING GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X MARTIANEZ COMERCIAL, SOCIEDAD ANONIMA ALTRE PUERTO DE LA CRUZ SPAGNA X X MARTUR SUNGER VE KOLTUK TESISLERI TICARET VE SANAYI A. S. ALTRE ISTANBUL TURCHIA X X MC MARKETING GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X MC RETAIL GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X MEGAPARK OOD ALTRE SOFIA BULGARIA X X MERIDIONALE PETROLI SRL ALTRE VIBO VALENTIA ITALIA X X MILLETERRA GESELLSCHAFT FUR IMMOBILIENVERWALTUNG MBH ALTRE MULTIPLUS CARD D.O.O. ZA PROMIDZBU I USLUGE ALTRE ZAGABRIA CROAZIA X X MY BETEILIGUNGS GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X NAUTILUS TANKERS LIMITED ALTRE LA VALLETTA MALTA X X NEEP ROMA HOLDING SPA ALTRE ROMA ITALIA X X NF OBJEKT FFM GMBH NF OBJEKT MUNCHEN GMBH NF OBJEKTE BERLIN GMBH ALTRE ALTRE ALTRE NORDBAHNHOF BAUFELD ACHT PROJEKTENTWICKLUNG GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X NORDBAHNHOF BAUFELD FUNF PROJEKTENTWICKLUNG GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X NORDBAHNHOF BAUFELD SIEBEN PROJEKTENTWICKLUNG GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X NORDBAHNHOF PROJEKTE HOLDING GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X NXP CO-INVESTMENT PARTNERS VIII L.P. ALTRE LONDRA REGNO UNITO X X OESTERREICHISCHE WERTPAPIERDATEN SERVICE GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X OMNIA GRUNDSTUCKS-GMBH & CO. OBJEKT EGGENFELDENER STRASSE KG OMNIA GRUNDSTUCKS-GMBH & CO. OBJEKT HAIDENAUPLATZ KG OTHMARSCHEN PARK HAMBURG GMBH & CO. CENTERPARK KG OTHMARSCHEN PARK HAMBURG GMBH & CO. GEWERBEPARK KG ALTRE ALTRE ALTRE ALTRE PEKAO PROPERTY SA ALTRE VARSAVIA POLONIA X X PEKAO TELECENTRUM SP. ZOO IN LIQUIDATION ALTRE VARSAVIA POLONIA X X PETROLI INVESTIMENTI SPA ALTRE CIVITAVECCHIA ITALIA X X PIONEER INVESTMENTS (SCHWEIZ) GMBH ALTRE ZURIGO SVIZZERA X X TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

61 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato PIRTA VERWALTUNGS GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X PLANETHOME AG ALTRE UNTERFOHRING GERMANIA X X PLANETHOME GMBH ALTRE MANNHEIM GERMANIA X X PURE FUNDING No 10 LTD ALTRE DUBLINO IRLANDA X X RANA-LIEGENSCHAFTSVERWERTUNG GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X REAL INVEST IMMOBILIEN GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X RHOTERRA GESELLSCHAFT FUR IMMOBILIENVERWALTUNG MBH ALTRE ROMA 2000 SRL ALTRE ROMA ITALIA X X RONCASA IMMOBILIEN-VERWALTUNGS GMBH ALTRE SANITA' - S.R.L. IN LIQUIDAZIONE ALTRE ROMA ITALIA X X SANTA ROSA S.R.L. ALTRE ROMA ITALIA X X SCHOTTENGASSE 6-8 IMMOBILIEN GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X SCHOTTENGASSE 6-8 IMMOBILIEN GMBH UND CO OG ALTRE VIENNA AUSTRIA X X SELFOSS BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT MBH ALTRE GRUNWALD GERMANIA X X SIA SPA ALTRE MILANO ITALIA X X SIMON VERWALTUNGS-AKTIENGESELLSCHAFT I.L. SIRIUS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH ALTRE ALTRE SMIA SPA ALTRE ROMA ITALIA X X DEPOSITI COSTIERI - SO.DE.CO. SRL ALTRE ROMA ITALIA X X PETROLIFERA GIOIA TAURO SRL ALTRE REGGIO CALABRIA ITALIA X X VERONESE GESTIONE COMPRAVENDITA IMMOBILI A R.L. ALTRE ROMA ITALIA X X SOLARIS VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO. VERMIETUNGS KG ALTRE SP PROJEKTENTWICKLUNG SCHOENEFELD GMBH & CO.KG ALTRE SCHOENEFELD GERMANIA X X SPREE GALERIE HOTELBETRIEBSGESELLSCHAFT MBH ALTRE SVILUPPO GLOBALE GEIE ALTRE ROMA ITALIA X X SW HOLDING SPA ALTRE ROMA ITALIA X X T & P FRANKFURT DEVELOPMENT B.V. ALTRE AMSTERDAM PAESI BASSI X X T & P VASTGOED STUTTGART B.V. ALTRE AMSTERDAM PAESI BASSI X X TERRENO GRUNDSTUCKSVERWALTUNG GMBH & CO. ENTWICKLUNGS- UND FINANZIERUNGSVERMITTLUNGS-KG TRANSTERRA GESELLSCHAFT FUR IMMOBILIENVERWALTUNG MBH TRICASA GRUNDBESITZ GESELLSCHAFT MBH & CO. 1. VERMIETUNGS KG TRICASA GRUNDBESITZGESELLSCHAFT DES BURGERLICHEN RECHTS NR. 1 ALTRE ALTRE ALTRE ALTRE 61

62 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato TRIESTE ADRIATIC MARITIME INITIATIVES SRL ALTRE TRIESTE ITALIA X X UCTAM BALTICS SIA ALTRE RIGA LATVIA X X UCTAM BULGARIA EOOD ALTRE SOFIA BULGARIA X X UCTAM CZECH REPUBLIC SRO ALTRE PRAGA REPUBBLICA CECA X X UCTAM D.O.O. BEOGRAD ALTRE BELGRADO SERBIA X X UCTAM RK LIMITED LIABILITY COMPANY ALTRE ALMATY CITY KAZAKHSTAN X X UCTAM RO S.R.L. ALTRE BUCAREST ROMANIA X X UCTAM RU LIMITED LIABILITY COMPANY ALTRE MOSCA RUSSIA X X UCTAM UKRAINE LLC ALTRE KIEV UCRAINA X X UCTAM UPRAVLJANJE D.O.O. ALTRE LJUBLJANA SLOVENIA X X UNI GEBAEUDEMANAGEMENT GMBH ALTRE LINZ AUSTRIA X X UNICREDIT CENTER AM KAISERWASSER GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X UNICREDIT FLEET MANAGEMENT S.R.O. ALTRE PRAGA REPUBBLICA CECA X X UNICREDIT FLEET MANAGEMENT S.R.O. ALTRE BRATISLAVA SLOVACCHIA X X UNICREDIT LEASING FLEET MANAGEMENT S.R.L. ALTRE BUCAREST ROMANIA X X UNICREDIT LEASING FUHRPARKMANAGEMENT GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X UNICREDIT TURN-AROUND MANAGEMENT CEE GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X UNICREDIT TURN-AROUND MANAGEMENT GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X UNIVERSALE INTERNATIONAL REALITAETEN GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X V.M.G. VERMIETUNGSGESELLSCHAFT MBH VERMIETUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO OBJEKT MOC KG ALTRE ALTRE VIENNA DC BAUTRAEGER GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X VIENNA DC TOWER 1 LIEGENSCHAFTSBESITZ GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X VIENNA DC TOWER 2 LIEGENSCHAFTSBESITZ GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X VILLINO PACELLI SRL ALTRE ROMA ITALIA X X VISCONTI SRL ALTRE MILANO ITALIA X X VUWB INVESTMENTS INC. ALTRE ATLANTA U.S.A. X X WEALTH CAPITAL INVESTMENT INC. ALTRE WILMINGTON U.S.A. X X WEALTHCAP EQUITY MANAGEMENT GMBH WEALTHCAP USA IMMOBILIEN VERWALTUNGS GMBH ALTRE ALTRE WED DONAU-CITY GESELLSCHAFT M.B.H. ALTRE VIENNA AUSTRIA X X WED HOLDING GESELLSCHAFT M.B.H. ALTRE VIENNA AUSTRIA X X TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

63 Integrale Proporzionale Patrimonio netto (RWA) Integrale Proporzionale Patrimonio netto >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Consolidamento Trattamento IAS/IFRS Consolidamento Ragione sociale Tipologia Città Stato WED WIENER ENTWICKLUNGSGESELLSCHAFT FUER DEN DONAURAUM AKTIENGESELLSCHAFT ALTRE VIENNA AUSTRIA X X WIEN MITTE IMMOBILIEN GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X ZAPADNI TRGOVACKI CENTAR D.O.O. ALTRE RIJEKA CROAZIA X X ZETA FUENF HANDELS GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X 63

64 Deduzioni dal patrimonio RWA Integrale Proporzionale Patrimonio netto Costo AFS Entità dedotte dal patrimonio al 31 dicembre 2013 Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Trattamento IAS/IFRS Ragione sociale Tipologia Città Stato AKA AUSFUHRKREDIT-GESELLSCHAFT MBH BANCHE FRANCOFORTE GERMANIA X X BANCA D' ITALIA BANCHE ROMA ITALIA X X BANCA IMPRESA LAZIO S.P.A. BANCHE ROMA ITALIA X X BANCA UBAE S.P.A. BANCHE ROMA ITALIA X X BANK FUER TIROL UND VORARLBERG AKTIENGESELLSCHAFT BANCHE INNSBRUCK AUSTRIA X X BANK OF VALLETTA PLC BANCHE LA VALLETTA MALTA X X BANQUE DE COMMERCE ET DE PLACEMENTS SA BANCHE GINEVRA SVIZZERA X X BGG BAYERISCHE GARANTIEGESELLSCHAFT MBH FUR MITTELSTANDISCHE BETEILIGUNGEN BANCHE BKS BANK AG BANCHE KLAGENFURT AUSTRIA X X BURGSCHAFTSGEMEINSCHAFT HAMBURG GMBH BANCHE AMBURGO GERMANIA X X ISTITUTO PER IL CREDITO SPORTIVO EDP BANCHE ROMA ITALIA X X KREDITGARANTIEGEMEINSCHAFT DES BAYERISCHEN HANDWERKS GMBH KREDITGARANTIEGEMEINSCHAFT DES HOTEL- UND GASTSTATTENGEWERBES IN BAYERN GMBH BANCHE BANCHE NOTARTREUHANDBANK AG BANCHE VIENNA AUSTRIA X X OBERBANK AG BANCHE LINZ AUSTRIA X X OESTERREICHISCHE HOTEL- UND TOURISMUSBANK GESELLSCHAFT M.B.H. BANCHE VIENNA AUSTRIA X X OESTERREICHISCHE KONTROLLBANK AKTIENGESELLSCHAFT BANCHE VIENNA AUSTRIA X X ALLIANZ ZB D.O.O. DRUSTVO ZA UPRAVLJANJIE DOBROVOLJNIM MIROVINSKIM FONDOM ALLIANZ ZB D.O.O. DRUSTVO ZA UPRAVLJANJIE OBVEZNIM MIROVINSKIM FONDOM BACA INVESTOR BETEILIGUNGS GMBH BANK AUSTRIA-CEE BETEILIGUNGSGMBH BARN BV BIURO INFORMACJI KREDYTOWEJ SA BORICA-BANKSERVICE AD FINANZIARIE ZAGABRIA CROAZIA X X FINANZIARIE ZAGABRIA CROAZIA X X FINANZIARIE (*) VIENNA AUSTRIA X X FINANZIARIE AMSTERDAM PAESI BASSI X X FINANZIARIE VARSAVIA POLONIA X X FINANZIARIE SOFIA BULGARIA X X BTG BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT HAMBURG MBH BWA BETEILIGUNGS- UND VERWALTUNGS- AKTIENGESELLSCHAFT CAFU VERMOEGENSVERWALTUNG GMBH CALG 435 GRUNDSTUCKVERWALTUNG GMBH CHINA INVESTMENT INCORPORATIONS (BVI) LTD. CREDIFARMA SPA EUROPROGETTI & FINANZA S.P.A. IN LIQUIDAZIONE EUROTLX SIM SPA FINANZIARIE AMBURGO GERMANIA X X FINANZIARIE SALISBURGO AUSTRIA X X FINANZIARIE (*) VIENNA AUSTRIA X X FINANZIARIE TORTOLA ISOLE VERGINI BRITANNICHE X X FINANZIARIE ROMA ITALIA X X FINANZIARIE ROMA ITALIA X X FINANZIARIE MILANO ITALIA X X TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

65 Deduzioni dal patrimonio RWA Integrale Proporzionale Patrimonio netto Costo AFS >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Trattamento IAS/IFRS Ragione sociale Tipologia Città Stato F2I SGR SPA - FONDI ITALIANI PER LE INFRASTRUTTURE SOCIETA DI GESTIONE FIDIA SPA IN LIQUIDAZIONE FONDO ITALIANO D'INVESTIMENTO SGR SPA HVB LONDON TRADING LTD. KRAJOWA IZBA ROZLICZENIOWA SA KREDI KAYIT BUEROSU AS LEASING 439 GMBH LLC UKRSOTSFINANCE MACCORP ITALIANA SPA MEZZANIN CORPORATE FINANCE UNTERNEHMENSBERATUNG GMBH OAK RIDGE INVESTMENT LLC OBEROESTERREICHISCHE UNTERNEHMENSBETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. OBJEKT-LEASE GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. OOE HIGHTECHFONDS GMBH PALATIN GRUNDSTUCKVERWALTUNGS GESELLSCHAFT M.B.H. PAYTRIA UNTERNEHMENSBETEILIGUNGEN GMBH PRACOWNICZE TOWARZYSTWO EMERYTALNE S.A. PSA PAYMENT SERVICE AUSTRIA GMBH PURGE GRUNDSTUCKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H. RCI FINANCIAL SERVICES S.R.O. REMBRA LEASING GESELLSCHAFT M.B.H. SCHULERRICHTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. SFS FINANCIAL SERVICES GMBH SIA UNICREDIT INSURANCE BROKER DI GESTIONI ESATTORIALI IN SICILIA SO.G.E.SI. S.P.A. IN LIQ. GESTIONE CREDITI DELTA SPA SOCIETA ITALIANA PER LE IMPRESE ALL ESTERO - SIMEST SPA SOVAGRI SOC.CONSORTILE P.A. IN LIQ. FINANZIARIE MILANO ITALIA X X FINANZIARIE MILANO ITALIA X X FINANZIARIE MILANO ITALIA X X FINANZIARIE (*) LONDRA REGNO UNITO X X FINANZIARIE VARSAVIA POLONIA X X FINANZIARIE ISTANBUL TURCHIA X X FINANZIARIE (*) KIEV UCRAINA X X FINANZIARIE MILANO ITALIA X X FINANZIARIE (*) VIENNA AUSTRIA X X FINANZIARIE WILMINGTON U.S.A. X X FINANZIARIE LINZ AUSTRIA X X FINANZIARIE LINZ AUSTRIA X X FINANZIARIE STOCKERAU AUSTRIA X X FINANZIARIE (*) VIENNA AUSTRIA X X FINANZIARIE VARSAVIA POLONIA X X FINANZIARIE PRAGA REPUBBLICA CECA X X FINANZIARIE (*) VIENNA AUSTRIA X X FINANZIARIE RIGA LETTONIA X X FINANZIARIE PALERMO ITALIA X X FINANZIARIE BOLOGNA ITALIA X X FINANZIARIE ROMA ITALIA X X FINANZIARIE NAPOLI ITALIA X X SPARKASSEN-HAFTUNGS AKTIENGESELLSCHAFT SWANCAP PARTNERS GMBH FINANZIARIE 65

66 Deduzioni dal patrimonio RWA Integrale Proporzionale Patrimonio netto Costo AFS Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Trattamento IAS/IFRS Ragione sociale Tipologia Città Stato TORRE SGR S.P.A. FINANZIARIE ROMA ITALIA X X UNICREDIT (U.K.) TRUST SERVICES LTD UNICREDIT BROKER DOO SARAJEVO ZA BROKERSKE POSLOVE U OSIGURANJU UNICREDIT BROKER S.R.O. FINANZIARIE (*) LONDRA REGNO UNITO X X FINANZIARIE SARAJEVO BOSNIA ED ERZEGOVINA X X FINANZIARIE BRATISLAVA SLOVACCHIA X X UNICREDIT FUGGETLEN BIZTOSITASKOZVETITO KFT UNICREDIT GLOBAL LEASING VERSICHERUNGSSERVICE GMBH UNICREDIT INSURANCE BROKER EOOD UNICREDIT INSURANCE BROKER SRL UNICREDIT LEASING VERSICHERUNGSSERVICE GMBH & CO KG UNICREDIT PARTNER D.O.O UNICREDIT PARTNER D.O.O BEOGRAD UNICREDIT PARTNER LLC UNICREDIT POIJIST'OVACI MAKLERSKA SPOL. S R.O. UNICREDIT ZAVAROVALNO ZASTOPINSKA DRUZBA DOO VBV-BETRIEBLICHE ALTERSVORSORGE AG VENETO SVILUPPO SPA VENETO SVILUPPO SPA - PATRIMONIO DESTINATO PMI VEREINWEST OVERSEAS FINANCE (JERSEY) LIMITED WKBG WIENER KREDITBURGSCHAFTS- UND BETEILIGUNGSBANK AG YAPI KREDI KORAY GAYRIMENKUL YATIRIM ORTAKLIGI AS AVIVA SPA CNP UNICREDIT VITA S.P.A. CREDITRAS ASSICURAZIONI SPA CREDITRAS VITA SPA GRAND CENTRAL RE LIMITED INCONTRA ASSICURAZIONI S.P.A. ZABA PARTNER DOO ZA POSREDOVANJE U OSIGURANJU I REOSIGURANJU FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA X X FINANZIARIE SOFIA BULGARIA X X FINANZIARIE BUCAREST ROMANIA X X FINANZIARIE ZAGABRIA CROAZIA X X FINANZIARIE BELGRADO SERBIA X X FINANZIARIE KIEV UCRAINA X X FINANZIARIE PRAGA REPUBBLICA CECA X X FINANZIARIE LJUBLJANA SLOVENIA X X FINANZIARIE VENEZIA ITALIA X X FINANZIARIE VENEZIA ITALIA X X FINANZIARIE (*) ST. HELIER JERSEY X X FINANZIARIE ISTANBUL TURCHIA X X ASSICURATIVE MILANO ITALIA X X ASSICURATIVE MILANO ITALIA X X ASSICURATIVE MILANO ITALIA X X ASSICURATIVE MILANO ITALIA X X ASSICURATIVE HAMILTON BERMUDA X X ASSICURATIVE MILANO ITALIA X X ASSICURATIVE ZAGABRIA CROAZIA X X (*) Società appartenente al Gruppo Bancario consolidata al costo per immaterialità Si ricorda che la partecipazione in Banca d Italia è interamente dedotta dal Patrimonio di Vigilanza (per il 50% dal patrimonio di base e per il 50% dal patrimonio supplementare) TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

67 Città Stato RWA Integrale Proporzionale Patrimonio netto Costo AFS >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Entità sommate alle attività di rischio ponderate al 31 dicembre 2013 Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Trattamento IAS/IFRS Ragione sociale Tipologia BANCA MEDIOCREDITO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA SPA BANCHE UDINE ITALIA X X BBB BURGSCHAFTSBANK ZU BERLIN-BRANDENBURG GMBH BANCHE BERLINO GERMANIA X X BURGSCHAFTSBANK BRANDENBURG GMBH BANCHE POTSDAM GERMANIA X X BURGSCHAFTSBANK MECKLENBURG-VORPOMMERN GMBH BANCHE SCHWERIN GERMANIA X X BURGSCHAFTSBANK NORDRHEIN-WESTFALEN GMBH - KREDITGARANTIEGEMEINSCHAFT - BANCHE NEUSS GERMANIA X X BURGSCHAFTSBANK RHEINLAND-PFALZ GMBH BANCHE MAINZ GERMANIA X X BURGSCHAFTSBANK SAARLAND GESELLSCHAFT MIT BESCHRANKTER HAFTUNG, KREDITGARANTIEGEMEINSCHAFT FUR DEN HANDEL, HANDWERK UND GEWERBE BANCHE SAARBRUCKEN GERMANIA X X BURGSCHAFTSBANK SACHSEN GMBH BANCHE DRESDEN GERMANIA X X BURGSCHAFTSBANK SACHSEN-ANHALT GMBH BANCHE MAGDEBURGO GERMANIA X X BURGSCHAFTSBANK SCHLESWIG-HOLSTEIN GMBH BANCHE KIEL GERMANIA X X BURGSCHAFTSBANK THURINGEN GMBH BANCHE ERFURT GERMANIA X X EUROPEAN INVESTMENT FUND BANCHE LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO X X FUNDAMENTA-LAKAKASSZA LAKAS-TAKAREKPENZTAR ZRT. BANCHE BUDAPEST UNGHERIA X X ISTANBUL TAKAS VE SAKLAMA BANKASI AS BANCHE ISTANBUL TURCHIA X X KREDITGARANTIEGEMEINSCHAFT DER FREIEN BERUFE BADEN-WURTTEMBERG VERWALTUNGS-GMBH BANCHE STOCCARDA GERMANIA X X KREDITGARANTIEGEMEINSCHAFT DER INDUSTRIE, DES VERKEHRSGEWERBES UND DES GASTGEWERBES BADEN-WURTTEMBERG VERWALTUNGS-GMBH BANCHE STOCCARDA GERMANIA X X KREDITGARANTIEGEMEINSCHAFT DES BAYERISCHEN GARTENBAUES GMBH BANCHE KREDITGARANTIEGEMEINSCHAFT DES HANDELS BADEN-WURTTEMBERG VERWALTUNGS-GMBH BANCHE STOCCARDA GERMANIA X X KREDITGARANTIEGEMEINSCHAFT DES HANDWERKS BADEN-WURTTEMBERG VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH BANCHE STOCCARDA GERMANIA X X KREDITGARANTIEGEMEINSCHAFT FUR DEN HANDEL IN BAYERN GMBH BANCHE KREDITGARANTIEGEMEINSCHAFT IN BADEN- WURTTEMBERG VERWALTUNGS-GMBH BANCHE STOCCARDA GERMANIA X X LIQUIDITATS-KONSORTIALBANK GMBH BANCHE FRANCOFORTE GERMANIA X X MEDIOBANCA BANCA DI CREDITO FINANZIARIO SPA BANCHE MILANO ITALIA X X NIEDERSACHSISCHE BURGSCHAFTSBANK GMBH BANCHE HANNOVER GERMANIA X X SAARLANDISCHE INVESTITIONSKREDITBANK AG BANCHE SAARBRUCKEN GERMANIA X X TURKIYE CUMHURIYETI MERKEZ BANKASI A.S. (T.C. MERKEZ BANKASI A.S.) BANCHE ANKARA TURCHIA X X ABE CLEARING SAS ARABELLA FINANCE LTD. AUGUSTO SRL B. GROUP SPA FINANZIARIE PARIGI FRANCIA X X FINANZIARIE DUBLINO IRLANDA X X FINANZIARIE MILANO ITALIA X X FINANZIARIE BOLOGNA ITALIA X X 67

68 Città Stato RWA Integrale Proporzionale Patrimonio netto Costo AFS Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Trattamento IAS/IFRS Ragione sociale Tipologia BAKU STOCK EXCHANGE BAMCARD DD SARAJEVO BANJALUCKA BERZA HARTIJA OD VRJEDNOSTI A.D. BANJA LUKA BANKALARARASI KART MERKEZI AS BANKART D.O.O. BAYERISCHE IMMOBILIEN-LEASING GMBH & CO. VERWALTUNGS-KG BNP PARIBAS REAL ESTATE INVESTMENT MANAGEMENT GERMANY GMBH BORSA ISTANBUL AS BUERGSCHAFTSBANK SALZBURG GMBH BULGARIAN STOCK EXCHANGE SOFIA BURZA CENNYCH PAPIEROV BRATISLAVA AS CASA DE COMPENSARE BUCURESTI SA CENTRAL DEPOSITORY AD CLS GROUP HOLDINGS AG CME GROUP INC COBB BETEILIGUNGEN UND LEASING GMBH COLOMBO SRL COMMODITY EXCHANGE INTERBANK CURRENCY EXCHANGE OF CRIMEA CONCARDIS GESELLSCHAFT MIT BESCHRANKTER HAFTUNG CONFIDICOOP MARCHE SOCIETA COOPERATIVA A MUTUALITA PREVALENTE DIOCLEZIANO SRL DUNAV OSIGURANJE A.D. BANJA LUKA ELEKTRA PURCHASE No. 17 S.A. - COMPARTEMENT 2 ELEKTRA PURCHASE No. 23 LTD ELEKTRA PURCHASE No. 24 LTD ELEKTRA PURCHASE No. 28 LTD ELEKTRA PURCHASE No. 31 LTD ELEKTRA PURCHASE No. 911 LTD E-MID SIM SPA EUREX BONDS GMBH EURO KARTENSYSTEME GESELLSCHAFT MIT BESCHRANKTER HAFTUNG EUROFIDI CONSORTILE DI GARANZIA COLLETTIVA FIDI S.C.A.R.L. FINPIEMONTE PARTECIPAZIONI SPA FINANZIARIE BAKU AZERBAIJAN X X FINANZIARIE FINANZIARIE SARAJEVO BANJA LUKA BOSNIA ED ERZEGOVINA X X BOSNIA ED ERZEGOVINA X X FINANZIARIE ISTANBUL TURCHIA X X FINANZIARIE LJUBLJANA SLOVENIA X X FINANZIARIE PULLACH GERMANIA X X FINANZIARIE FINANZIARIE EMIRGAN ISTANBUL TURCHIA X X FINANZIARIE SALISBURGO AUSTRIA X X FINANZIARIE SOFIA BULGARIA X X FINANZIARIE BRATISLAVA SLOVACCHIA X X FINANZIARIE BUCAREST ROMANIA X X FINANZIARIE SOFIA BULGARIA X X FINANZIARIE ZURIGO SVIZZERA X X FINANZIARIE CHICAGO U.S.A. X X FINANZIARIE (*) VIENNA AUSTRIA X X FINANZIARIE MILANO ITALIA X X FINANZIARIE SIMPHEROPOL UCRAINA X X FINANZIARIE ESCHBORN GERMANIA X X FINANZIARIE ANCONA ITALIA X X FINANZIARIE MILANO ITALIA X X FINANZIARIE BANJA LUKA BOSNIA ED ERZEGOVINA X X FINANZIARIE LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO X X FINANZIARIE DUBLINO IRLANDA X X FINANZIARIE DUBLINO IRLANDA X X FINANZIARIE DUBLINO IRLANDA X X FINANZIARIE DUBLINO IRLANDA X X FINANZIARIE ST. HELIER IRLANDA X X FINANZIARIE MILANO ITALIA X X FINANZIARIE FRANCOFORTE GERMANIA X X FINANZIARIE FRANCOFORTE GERMANIA X X FINANZIARIE TORINO ITALIA X X FINANZIARIE TORINO ITALIA X X TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

69 Città Stato RWA Integrale Proporzionale Patrimonio netto Costo AFS >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Trattamento IAS/IFRS Ragione sociale Tipologia FONDUL ROMAN DE GARANTARE A CREDITELOR PENTRU INTREPRINZATORII PRIVATI-IFN S.A. FRIULIA SPA - FINANZIARIA REGIONALE FRIULI- VENEZIA GIULIA GE.S.E.T.T. - GESTIONE SERVIZI ESAZIONE TRIBUTI E TESORERIE S.P.A. IN LIQUIDAZIONE GELDILUX-PP-2011 S.A. GELDILUX-TS-2010 S.A. GELDILUX-TS-2011 S.A. GELDILUX-TS-2013 S.A. GEPAFIN SPA GIELDA PAPIEROW WARTOSCIOWYCH W WARSZAWIE S.A. GIRO ELSZAMOLASFORGALMI RT. H2I - HOLDING DI INIZIATIVA INDUSTRIALE S.P.A. JOINT-STOCK COMPANY PFTS STOCK EXCHANGE KEPLER CAPITAL MARKETS SA KRAJINA OSIGURANJE D.D. BANJA LUKA KREDI GARANTI FONU A.S. MEDIOFACTORING S.P.A. MEDIOFIMAA SRL MOLISE SVILUPPO S.C.P.A. NOE BETEILIGUNGSFINANZIERUNGEN GMBH NOE BUERGSCHAFTEN GMBH OBEROESTERREICHISCHE KREDITGARANTIEGESELLSCHAFT M.B.H. PAR.CO. S.P.A. PJSC SETTLEMENT CENTRE REGISTAR VRIJEDNOSNIH PAPIRA U FEDERACIJI BOSNE I HERCEGOVINE D.D. SARAJEVO ROSENKAVALIER 2008 GMBH SAARLANDISCHE KAPITALBETEILIGUNGSGESELLSCHAFT MBH SALOME FUNDING PLC SERFACTORING S.P.A. CONSORTILE MATESE PER L'OCCUPAZIONE S.P.A. SOCIETA REGIONALE DI GARANZIA MARCHE SOC.COOP.A R.L. SREDISNJE KLIRINSKO DEPOZITARNO DRUSTVO, DIONICKO DRUSTVO STEIRISCHE BETEILIGUNGSFINANZIERUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. TIKEHAU CAPITAL ADVISORS S.A.S FINANZIARIE BUCAREST ROMANIA X X FINANZIARIE TRIESTE ITALIA X X FINANZIARIE (*) NAPOLI ITALIA X X FINANZIARIE LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO X X FINANZIARIE LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO X X FINANZIARIE LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO X X FINANZIARIE LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO X X FINANZIARIE PERUGIA ITALIA X X FINANZIARIE VARSAVIA POLONIA X X FINANZIARIE BUDAPEST UNGHERIA X X FINANZIARIE ROMA ITALIA X X FINANZIARIE KYIV UCRAINA X X FINANZIARIE PARIGI FRANCIA X X FINANZIARIE BANJA LUKA BOSNIA ED ERZEGOVINA X X FINANZIARIE ANKARA TURCHIA X X FINANZIARIE MILANO ITALIA X X FINANZIARIE ROMA ITALIA X X FINANZIARIE CAMPOBASSO ITALIA X X FINANZIARIE LINZ AUSTRIA X X FINANZIARIE REGGIO EMILIA ITALIA X X FINANZIARIE KIEV UCRAINA X X FINANZIARIE SARAJEVO BOSNIA ED ERZEGOVINA X X FINANZIARIE FRANCOFORTE GERMANIA X X FINANZIARIE SAARBRUCKEN GERMANIA X X FINANZIARIE DUBLINO IRLANDA X X FINANZIARIE SAN DONATO MILANESE (MI) ITALIA X X FINANZIARIE CAMPOBASSO ITALIA X X FINANZIARIE ANCONA ITALIA X X FINANZIARIE ZAGABRIA CROAZIA X X FINANZIARIE GRAZ AUSTRIA X X FINANZIARIE PARIGI FRANCIA X X 69

70 Città Stato RWA Integrale Proporzionale Patrimonio netto Costo AFS Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Trattamento IAS/IFRS Ragione sociale Tipologia TRANSFOND S.A. TRZISTE NOVCA I KRATKOROCNIH VRJEDNOSNICA D.D. VINTNERS LONDON INVESTMENTS (NILE) LIMITED VV IMMOBILIEN GMBH & CO. UNITED STATES KG VV IMMOBILIEN GMBH & CO. US CITY KG WUSTENROT & WURTTEMBERGISCHE AG ZAGREBACKA BURZA D.D. ALLIANZ YASAM VE EMEKLILIK AS ALLIANZ ZAGREB DD BOSNA REOSIGURANJE DD SARAJEVO ERGO VERSICHERUNG AG EUROVITA ASSICURAZIONI SPA GENERALI LIFE INSURANCE AD NET INSURANCE S.P.A. SARAJEVO OSIGURANJE D.D. FINANZIARIE BUCAREST ROMANIA X X FINANZIARIE ZAGABRIA CROAZIA X X FINANZIARIE (*) FINANZIARIE FINANZIARIE GEORGE TOWN CAYMAN ISLANDS X X FINANZIARIE STOCCARDA GERMANIA X X FINANZIARIE ZAGABRIA CROAZIA X X ASSICURATIVE ISTANBUL TURCHIA X X ASSICURATIVE ZAGABRIA CROAZIA X X ASSICURATIVE SARAJEVO BOSNIA ED ERZEGOVINA X X ASSICURATIVE VIENNA AUSTRIA X X ASSICURATIVE ROMA ITALIA X X ASSICURATIVE SOFIA BULGARIA X X ASSICURATIVE ROMA ITALIA X X ASSICURATIVE SARAJEVO BOSNIA ED ERZEGOVINA X X ABC - CONSORZIO DI BANCHE E ASSICURAZIONI PER LO SVILUPPO DEGLI ASSET OPERATIVI, DEL PROCUREMENT E DEL COST MANAGEMENT ALTRE ROMA ITALIA X X ABI LAB - CENTRO DI RICERCA E INNOVAZIONE PER LA BANCA ALTRE ROMA ITALIA X X ACCENTURE BACK OFFICE AND ADMINISTRATION SERVICES SPA ALTRE MILANO ITALIA X X ACIS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH ALTRE GRUNWALD GERMANIA X X ADRIA AIRWAYS SLOVENSKI LETALSKI PREVOZNIK DD ALTRE BRNIK AERODROM SLOVENIA X X AEDES SPA ALTRE MILANO ITALIA X X AEROPORTO DI REGGIO EMILIA S.R.L. ALTRE REGGIO EMILIA ITALIA X X AEROPORTO G. MARCONI DI BOLOGNA SPA ALTRE BOLOGNA ITALIA X X AGENZIA DI POLLENZO S.P.A. ALTRE BRA (CUNEO) ITALIA X X AGRUND GRUNDSTUCKS-GMBH ALTRE ALITALIA - COMPAGNIA AEREA ITALIANA S.P.A. ALTRE FIUMICINO ITALIA X X ALTEA VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO. OBJEKT I KG ALTRE AMFA SPA ALTRE RIMINI ITALIA X X AMMS ERSATZ-KOMPLEMENTAR GMBH ALTRE EBERSBERG GERMANIA X X AMMS KOMPLEMENTAR GMBH ALTRE EBERSBERG GERMANIA X X ANWA GESELLSCHAFT FUR ANLAGENVERWALTUNG MBH AQM S.R.L. ARENA STADION BETEILIGUNGSVERWALTUNGS- GMBH ALTRE ALTRE ALTRE PROVAGLIO D'ISEO (BS) ITALIA X X ARETHA FACILITY MANAGEMENT GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X AREZZO FIERE E CONGRESSI SRL ALTRE AREZZO ITALIA X X ARZ ALLGEMEINES RECHENZENTRUM GMBH ALTRE INNSBRUCK AUSTRIA X X TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

71 Città Stato RWA Integrale Proporzionale Patrimonio netto Costo AFS >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Trattamento IAS/IFRS Ragione sociale Tipologia ASTRIM S.P.A. ALTRE ROMA ITALIA X X ATLANTIA SPA ALTRE ROMA ITALIA X X A-TRUST GESELLSCHAFT FUER SICHERHEITSSYSTEME IM ELEKTRONISCHEN DATENVERKEHR GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X AUSTRIAN REPORTING SERVICES GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X BANK AUSTRIA IMMOBILIEN ENTWICKLUNGS- UND VERWERTUNGSGMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X BANK AUSTRIA REAL INVEST ASSET MANAGEMENT GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X BAREAL IMMOBILIENTREUHAND GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X BAYBG BAYERISCHE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT MBH BAYERISCHE WOHNUNGSGESELLSCHAFT FUER HANDEL UND INDUSTRIE, GESELLSCHAFT MIT BESCHRAENKTER HAFTUNG BFL BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT FUR FLUGZEUG- LEASING MBH ALTRE ALTRE ALTRE BIL AIRCRAFTLEASING GMBH ALTRE GRUNWALD GERMANIA X X BIL IMMOBILIEN FONDS GMBH ALTRE BIL LEASING GMBH & CO HOTEL ROSTOCK KG ALTRE ROSTOCK GERMANIA X X BIL LEASING GMBH & CO OBJEKTE FREIBERG KG ALTRE BILANCIAI INTERNATIONAL SPA ALTRE CAMPOGALLIANO ITALIA X X BIROUL DE CREDIT S.A. ALTRE BUCAREST ROMANIA X X BLUE CAPITAL EUROPA IMMOBILIEN GMBH & CO. FUNFTE OBJEKTE OSTERREICH KG ALTRE AMBURGO GERMANIA X X BLUE CAPITAL EUROPA IMMOBILIEN GMBH & CO. SECHSTE OBJEKTE GROSSBRITANNIEN KG ALTRE AMBURGO GERMANIA X X BLUE CAPITAL EUROPA IMMOBILIEN GMBH & CO. SIEBTE OBJEKTE OSTERREICH KG ALTRE AMBURGO GERMANIA X X BLUE CAPITAL EUROPA IMMOBILIEN GMBH & CO. ZWEITE OBJEKTE NIEDERLANDE KG ALTRE AMBURGO GERMANIA X X BLUE CAPITAL METROPOLITAN AMERIKA GMBH & CO. KG (GI AMERIKA GMBH & CO DRITTE OBJEKT USA KG) ALTRE AMBURGO GERMANIA X X BORSE DUSSELDORF AG ALTRE DUSSELDORF GERMANIA X X BOX 2004 SRL (IN LIQUIDAZIONE) ALTRE ROMA ITALIA X X BRIXIA EXPO - FIERA DI BRESCIA S.P.A. ALTRE BRESCIA ITALIA X X BURGO GROUP S.P.A. ALTRE ALTAVILLA VICENTINA (VI) ITALIA X X C.A.A.B. SCPA- CENTRO AGROALIMENTARE DI BOLOGNA ALTRE BOLOGNA ITALIA X X C.A.A.N. - CENTRO AGRO ALIMENTARE DI NAPOLI S.C.P.A. C.A.R. - CENTRO AGRO ALIMENTARE DI ROMA S.C.P.A. ALTRE ALTRE LOCALITA' LUFRANO - VOLLA (NAPOLI) ITALIA X X GUIDONIA MONTECELIO (ROMA) ITALIA X X C.I.M. BETEILIGUNGEN 1998 GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X C.I.M.VERWALTUNG UND BETEILIGUNGEN 1999 GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X CAAT - CENTRO AGRO-ALIMENTARE TORINO SCPA ALTRE GRUGLIASCO ITALIA X X CBCB - CZECH BANKING CREDIT BUREAU, A.S. ALTRE PRAGA REPUBBLICA CECA X X CEESEG AG ALTRE VIENNA AUSTRIA X X 71

72 Città Stato RWA Integrale Proporzionale Patrimonio netto Costo AFS Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Trattamento IAS/IFRS Ragione sociale Tipologia CENTER FOR BUSINESS AND CULTURE - DOBRICH - AD ALTRE DOBRICH BULGARIA X X CENTRAL REGISTER OF SECURITIES ALTRE BANJA LUKA BOSNIA ED ERZEGOVINA X X CISFI SPA ALTRE NAPOLI ITALIA X X CITTA' STUDI SPA ALTRE BIELLA ITALIA X X CIVITA SICILIA S.R.L. ALTRE PALERMO ITALIA X X CL DRITTE CAR LEASING GMBH & CO. KG I.L. ALTRE AMBURGO GERMANIA X X CL DRITTE CAR LEASING VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH I.L. ALTRE AMBURGO GERMANIA X X CLASS CNBC SPA ALTRE MILANO ITALIA X X CO.SVI.G. SCRL ALTRE ROMA ITALIA X X COLORADO -ASSOCIAZIONE IN PARTECIPAZIONE FUGA DI CERVELLI ALTRE MILANO ITALIA X X COMPAGNIA INVESTIMENTI E SVILUPPO C.I.S. - SPA ALTRE VILLAFRANCA ITALIA X X COMPAGNIE FONCIERE DU VIN S.A. - (IN FORMA ABBREVIATA CFV S.A.) ALTRE LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO X X CONSORZIO PATTICHIARI ALTRE ROMA ITALIA X X CONSORZIO PER LO SVILUPPO INDUSTRIALE DELLA PROVINCIA DI RIETI ALTRE RIETI ITALIA X X CONSORZIO ROMA RICERCHE ALTRE ROMA ITALIA X X COSTA PARCHI SPA ALTRE CATTOLICA ITALIA X X DELTATERRA GESELLSCHAFT FUR IMMOBILIENVERWALTUNG MBH ALTRE DFA DEGGENDORFER FREIHAFEN ANSIEDLUNGS- GMBH ALTRE DEGGENDORF GERMANIA X X DUSSELDORFER BORSENHAUS GMBH ALTRE DUSSELDORF GERMANIA X X DUTY FREE ZONE BOURGAS AD ALTRE BOURGAS BULGARIA X X EBG - EUROPAY BETEILIGUNGS GMBH ALTRE AUSTRIA X X EINKAUFSGALERIE ROTER TURM BETEILIGUNGS GMBH & CO. KG EINKAUFSGALERIE ROTER TURM CHEMNITZ GMBH & CO. KG ALTRE ALTRE EUROCLASS MULTIMEDIA HOLDING S.A. ALTRE LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO X X EUROIMPRESA LEGNANO S.C.R.L. ALTRE LEGNANO (MILANO) ITALIA X X EUROPE REAL-ESTATE INVESTMENT FUND ALTRE BUDAPEST UNGHERIA X X EUROPEAN DATAWAREHOUSE GMBH ALTRE EUROSANITA' S.P.A. ALTRE ROMA ITALIA X X FELICITAS GMBH I.L. ALTRE FENICE SRL ALTRE MILANO ITALIA X X FIERA DI FORLI SPA ALTRE FORLI' ITALIA X X FIERA TRIESTE SPA IN LIQUIDAZIONE ALTRE TRIESTE ITALIA X X FILM & ENTERTAINMENT VIP MEDIENFONDS 4 GMBH & CO. KG ALTRE GRUNWALD GERMANIA X X FILMAURO SRL ASSOCIAZIONE IN PARTECIPAZIONE COLPI DI FULMINE ALTRE ROMA ITALIA X X FILMAURO SRL ASSOCIAZIONE IN PARTECIPAZIONE COLPO DI FORTUNA ALTRE ROMA ITALIA X X G.A.L. DELL'ALTA MARCA TREVIGIANA SCRL ALTRE PIEGHE DI SOLIGO ITALIA X X G.A.L. TERRE DI MARCA SCRL ALTRE GORGO AL MONTICANO ITALIA X X GABETTI PROPERTY SOLUTIONS SPA ALTRE MILANO ITALIA X X TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

73 Città Stato RWA Integrale Proporzionale Patrimonio netto Costo AFS >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Trattamento IAS/IFRS Ragione sociale Tipologia GARAGE AM HOF GESELLSCHAFT M.B.H. ALTRE VIENNA AUSTRIA X X GARANTIQA HITELGARANCIA ZRT. ALTRE BUDAPEST UNGHERIA X X GELDSERVICE AUSTRIA LOGISTIK FUER WERTGESTIONIERUNG UND TRANSPORTKOORDINATION GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X GESCHUETZTE WERKSTAETTE WR. NEUSTADT GESELLSCHAFT M.B.H. ALTRE WR. NEUSTADT AUSTRIA X X GESFOE GEMEINNUETZIGE BAU- UND SIEDLUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. ALTRE REGAU AUSTRIA X X GOLF CLUB MODENA SPA ALTRE COLOMBARO DI FORMIGINE ITALIA X X GOLFPARK KLOPEINERSEE-SUEDKAERNTEN GMBH & CO. KG ALTRE ST.KANZIAN AUSTRIA X X GRAND CENTRAL FUNDING CORPORATION ALTRE NEW YORK U.S.A. X X H.F.S. IMMOBILIENFONDS BAHNHOFSPASSAGEN POTSDAM GMBH & CO. KG H.F.S. IMMOBILIENFONDS DAS SCHLOSS BERLIN- STEGLITZ GMBH & CO. KG H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 1 GMBH & CO. KG H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 10 GMBH & CO. KG H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 11 GMBH & CO. KG H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 12 GMBH & CO. KG H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 15 GMBH & CO. KG H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 16 GMBH & CO. KG H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 18 GMBH & CO. KG H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 19 GMBH & CO. KG H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 3 GMBH & CO. KG H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 4 GMBH & CO. KG H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 6 GMBH & CO. KG H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 7 GMBH & CO. KG H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 8 GMBH & CO. KG H.F.S. IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 9 GMBH & CO. KG H.F.S. IMMOBILIENFONDS EUROPA 2 BETEILIGUNGS GMBH ALTRE ALTRE ALTRE ALTRE ALTRE ALTRE ALTRE ALTRE ALTRE ALTRE ALTRE ALTRE ALTRE ALTRE ALTRE ALTRE ALTRE H.F.S. IMMOBILIENFONDS EUROPA 3 BETEILIGUNGS B.V. ALTRE L'AJA PAESI BASSI X X H.F.S. IMMOBILIENFONDS GMBH & CO. EUROPA 3 KG H.F.S. IMMOBILIENFONDS KOLN GMBH & CO. KG H.F.S. IMMOBILIENFONDS SCHWEINFURT GMBH & CO. KG ALTRE ALTRE ALTRE H.F.S. LEASINGFONDS GMBH ALTRE EBERSBERG GERMANIA X X H.F.S. VALUE MANAGEMENT GMBH ALTRE H.F.S. ZWEITMARKTFONDS DEUTSCHLAND 1 GMBH & CO. KG ALTRE EBERSBERG GERMANIA X X H.F.S. ZWEITMARKTFONDS DEUTSCHLAND 2 GMBH & CO. KG ALTRE EBERSBERG GERMANIA X X H.F.S. ZWEITMARKTFONDS DEUTSCHLAND 3 KG GMBH & CO. KG ALTRE 73

74 Città Stato RWA Integrale Proporzionale Patrimonio netto Costo AFS Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Trattamento IAS/IFRS Ragione sociale Tipologia H.F.S. ZWEITMARKTFONDS DEUTSCHLAND 4 GMBH & CO. KG HEIZKRAFTWERK COTTBUS VERWALTUNGS GMBH HEIZKRAFTWERKE-POOL-VERWALTUNGS-GMBH ALTRE ALTRE ALTRE HOBEX AG ALTRE WALS-SIEZENHEIM AUSTRIA X X HP IT-SOLUTIONS GESELLSCHAFT MIT BESCHRAENKTER HAFTUNG ALTRE INNSBRUCK AUSTRIA X X HROK DOO ALTRE ZAGABRIA CROAZIA X X HVB LIFE SCIENCE GMBH HVB SERVICES SOUTH AFRICA (PROPRIETARY) LIMITED HVBFF BAUMANAGEMENT GMBH HVBFF KAPITALVERMITTLUNGS GMBH HVBFF LEASING & INVESTITION GMBH & CO ERSTE KG HVBFF LEASING OBJEKT GMBH HVBFF LEASING-FONDS VERWALTUNGS GMBH ALTRE ALTRE / STRUMENTALI ALTRE ALTRE ALTRE ALTRE ALTRE JOHANNESBURG REPUBBLICA SUD AFRICANA X X HVBFF OBJEKT LEIPZIG GMBH ALTRE LEIPZIG GERMANIA X X HYPO-REAL HAUS- UND GRUNDBESITZ GESELLSCHAFT MBH ALTRE IDROENERGIA SCRL ALTRE CHATILLON ITALIA X X IGEPA GEWERBEPARK GMBH & CO VERMIETUNGS KG ALTRE FURSTENFELDBRUCK GERMANIA X X IMOF SPA - CONSORTILE PER LA REALIZZAZIONE DEL CENTRO AGROALIMENTARE ALL'INGROSSO DI FONDI ALTRE FONDI ITALIA X X INFRAM ONE CORPORATION ALTRE DELAWARE U.S.A. X X INFRASTRUTTURE GARIBALDI - REPUBBLICA SOC CONSORTILE A RESPONSABILITA LIMITATA (FORMA ABBREVIATA IN.G.RE. S.C.R.L.) ALTRE MILANO ITALIA X X INGOSSTRAKH ALTRE MOSCA RUSSIA X X INTERBANKING SYSTEMS S.A. (DIAS S.A.) ALTRE MAROUSSI GRECIA X X INTERNATIONAL FACTORS GROUP SCRL ALTRE BRUXELLES BELGIO X X INTERPORTO BOLOGNA SPA ALTRE BOLOGNA ITALIA X X INTERPORTO CAMPANO S.P.A. ALTRE NAPOLI ITALIA X X INTERPORTO DI ROVIGO SPA ALTRE ROVIGO ITALIA X X INTERPORTO MARCHE SPA ALTRE JESI ITALIA X X INTERPORTO PADOVA SPA ALTRE PADOVA ITALIA X X INVESTINDUSTRIAL II LP ALTRE ST. HELIER JERSEY X X ISFOR 2000 S.C.P.A. ALTRE BRESCIA ITALIA X X ISTICA - ISTITUTO IMMOBILIARE DI CATANIA SPA ALTRE CATANIA ITALIA X X ISTITUTO DELLA ENCICLOPEDIA ITALIANA FONDATA DA G.TRECCANI S.P.A. ALTRE ROMA ITALIA X X ISTITUTO EUROPEO DI ONCOLOGIA SRL ALTRE MILANO ITALIA X X ITALCARNI SOCIETA COOPERATIVA AGRICOLA ALTRE MIGLIARINA DI CARPI (MODENA) ITALIA X X ITALIAN INTERNATIONAL FILM - ASSOCIAZIONE IN PARTECIPAZIONI L' ULTIMA SPIAGGIA ALTRE ROMA ITALIA X X TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

75 Città Stato RWA Integrale Proporzionale Patrimonio netto Costo AFS >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Trattamento IAS/IFRS Ragione sociale Tipologia ITALTEL SPA ALTRE SETTIMO MILANESE ITALIA X X KOC KUELTUER SANAT VE TANITIM HITZMETLERI VE TICARET (KOC KUELTUER SANAT TANITIM AS) ALTRE ISTANBUL TURCHIA X X KREDITNI BIRO SISBON, UPRAVLJALEC SISTEMA IZMENJAVE INFORMACIJO BONITETI STRANK, D.O.O. ALTRE LJUBLJANA SLOVENIA X X LANDOS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH ALTRE LAURO SESSANTUNO S.P.A. ALTRE MILANO ITALIA X X LIFE BRITANNIA MANAGEMENT GMBH ALTRE GRUNWALD GERMANIA X X LIFE GMBH & CO ERSTE KG ALTRE LIFE GMBH & CO. ZWEITE KG ALTRE GRUNWALD GERMANIA X X LIFE VERWALTUNGS ERSTE GMBH ALTRE LIFE VERWALTUNGS ZWEITE GMBH ALTRE GRUNWALD GERMANIA X X LUX VIDE FINANZIARIA SPA ASSOCIAZIONE IN PARTECIPAZIONE BIANCA COME IL LATTE ROSSA COME IL SANGUE ALTRE ROMA ITALIA X X M.A.I.L. BETEILIGUNGSMANAGEMENT GESELLSCHAFT M.B.H. ALTRE VIENNA AUSTRIA X X M.A.I.L. REAL ESTATE MANAGEMENT JOTA BRATISLAVA S.R.O. ALTRE BRATISLAVA SLOVACCHIA X X MANTOVA INTERPORTO SRL ALTRE MANTOVA ITALIA X X MARINA DI NETTUNO CIRCOLO NAUTICO S.P.A. ALTRE NETTUNO (ROMA) ITALIA X X MARTIN SCHMALZLE GRUNDESTUCKSGESELLSCHAFT OBJEKT WOLFSBURG GMBH & CO. KG MBG MITTELSTANDISCHE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT BADEN-WURTTEMBERG GMBH ALTRE ALTRE MBG MITTELSTANDISCHE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT RHEINLAND-PFALZ MBH ALTRE MAINZ GERMANIA X X MBG MITTELSTANDISCHE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT SCHLESWIG-HOLSTEIN MBH ALTRE KIEL GERMANIA X X MEDNAV SRL ALTRE ROMA ITALIA X X MEGAPARK INVEST GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X MFG FLUGHAFEN- GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO BETA KG ALTRE GRUNWALD GERMANIA X X MITTELSTANDISCHE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT BERLIN-BRANDENBURG GMBH ALTRE SCHWERIN GERMANIA X X MITTELSTANDISCHE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT MECKLENBURG-VORPOMMERN MBH ALTRE SCHWERIN GERMANIA X X MITTELSTANDISCHE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT NIEDERSACHSEN (MBG) MBH ALTRE HANNOVER GERMANIA X X MITTELSTANDISCHE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT SACHSEN MBH ALTRE DRESDA GERMANIA X X MITTELSTANDISCHE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT SACHSEN-ANHALT MIT BESCHRANKTER HAFTUNG ALTRE MAGDEBURGO GERMANIA X X MITTELSTANDISCHE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT THURINGEN MBH ALTRE ERFURT GERMANIA X X MIZUHO CORPORATE BANK - BA INVESTMENT - CONSULTINGGMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X MOTION PICTURE PRODUCTION GMBH ALTRE GRUNWALD GERMANIA X X 75

76 Città Stato RWA Integrale Proporzionale Patrimonio netto Costo AFS Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Trattamento IAS/IFRS Ragione sociale Tipologia MOTION PICTURE PRODUCTION GMBH & CO. ERSTE KG ALTRE GRUNWALD GERMANIA X X MTS-PORTUGAL - SOCIEDADE GESTORA DO MERCATO ESPECIAL DE DIVIDA PUBLICA SGMR SA ALTRE LISBONA PORTOGALLO X X MUHOGA MUNCHNER HOCHGARAGEN GESELLSCHAFT MIT BESCHRANKTER HAFTUNG MUTNEGRA BETEILIGUNGS- UND VERWALTUNGS- GMBH MY DREI HANDELS GMBH ALTRE ALTRE ALTRE / STRUMENTALI VIENNA AUSTRIA X X NATURAL STONE INVESTMENTS SA ALTRE LUSSEMBURGO LUSSEMBURGO X X NEUMAYER TEKFOR VERWALTUNGS GMBH ALTRE OFFENBURG GERMANIA X X NOMISMA - DI STUDI ECONOMICI SPA ALTRE BOLOGNA ITALIA X X OFFICINAE VERDI PER AZIONI ALTRE ROMA ITALIA X X OJSC NATIONAL BUREAU OF CREDIT HISTORIES ALTRE MOSCA RUSSIA X X OMNIA GRUNDSTUCKS-GMBH OMNIA GRUNDSTUCKS-GMBH & CO. BETRIEBS KG OMNIA GRUNDSTUCKS-GMBH & CO. OBJEKT OSTRAGEHEGE KG ALTRE ALTRE ALTRE OPP DEUTSCHLAND BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT MBH ALTRE BERLINO GERMANIA X X OSCA GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO. KG ALTRE GRUNWALD GERMANIA X X P.A.N. GMBH & CO. KG P.A.N. VERWALTUNGS GMBH ALTRE ALTRE P.B. SRL IN LIQUIDAZIONE ALTRE MILANO ITALIA X X PACO CINEMATOGRAFICA SRL - ASSOCIAZIONE IN PARTECIPAZIONI THE BEST OFFER ALTRE ROMA ITALIA X X PALAIS ROTHSCHILD VERMIETUNGS GMBH ALTRE / STRUMENTALI VIENNA AUSTRIA X X PALOMAR SPA ASSOCIAZIONE IN PARTECIPAZIONE L'INTREPIDO ALTRE ROMA ITALIA X X PATTO 2000 SCARL ALTRE CITTA DELLA PIEVE ITALIA X X PEGASO INVESTIMENTI - CAMPIONI D'IMPRESA SPA ALTRE TORINO ITALIA X X PEGASUS PROJECT STADTHAUS HALLE GMBH PERTERRA GESELLSCHAFT FUR IMMOBILIENVERWALTUNG MBH ALTRE ALTRE PETROL, SLOVENSKA ENERGETSKA DRU-BA, D.D. ALTRE LJUBLJANA SLOVENIA X X PEVEC D.D. ALTRE BJELOVAR CROAZIA X X PONTI ENGINEERING SCARL ALTRE CITTA DI CASTELLO ITALIA X X POSLOVNI SISTEM MERCATOR D.D. (MERCATOR D.D.) ALTRE LJUBLJANA SLOVENIA X X PRELIOS SPA ALTRE MILANO ITALIA X X PROJEKTENTWICKLUNG SCHOENEFELD VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH ALTRE SCHOENEFELD GERMANIA X X QUINTERRA GESELLSCHAFT FUR IMMOBILIENVERWALTUNG MBH ALTRE RAMSES-IMMOBILIENHOLDING GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X REAL (E) VALUE IMMOBILIEN BEWERTUNGSGMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

77 Città Stato RWA Integrale Proporzionale Patrimonio netto Costo AFS >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Trattamento IAS/IFRS Ragione sociale Tipologia REAL INVEST ASSET MANAGEMENT CZECH REPUBLIC S.R.O. ALTRE PRAGA REPUBBLICA CECA X X REAL INVEST PROPERTY GMBH & CO SPB JOTA KG ALTRE VIENNA AUSTRIA X X REGGIO EMILIA FIERE S.R.L. ALTRE REGGIO EMILIA ITALIA X X REGGIO EMILIA INNOVAZIONE S.C.A R.L. ALTRE REGGIO EMILIA ITALIA X X RIMINITERME SPA ALTRE MIRAMARE DI RIMINI ITALIA X X RISANAMENTO SPA ALTRE MILANO ITALIA X X ROLIN GRUNDSTUCKSPLANUNGS- UND - VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH ROTUS IMMOBILIEN-VERWALTUNGS GMBH ALTRE ALTRE ROUBINI GLOBAL ECONOMICS LLC ALTRE WILMINGTON U.S.A. X X S.A.S.E. SPA ALTRE PERUGIA ITALIA X X SALZBURGER UNTERNEHMENSBETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. ALTRE SALISBURGO AUSTRIA X X SATEL SABAH TELEVIZYON PRODUKSIYON A.S. (SATEL) ALTRE ISTANBUL TURCHIA X X SAVA D.D., DRU-BA ZA UPRAVLJANJE IN FINANCIRANJE, D.D. ALTRE KRANJ SLOVENIA X X SESTO IMMOBILIARE SPA ALTRE MILANO ITALIA X X SHOPPING USA GMBH & CO. ERSTE IMMOBILIEN KG I.L. ALTRE AMBURGO GERMANIA X X SICILIA CONVENTION BUREAU S.C.A R.L ALTRE CATANIA ITALIA X X SINERA AG ALTRE ZURIGO SVIZZERA X X SK BV GRUNDSTUCKSENTWICKLUNG VERWALTUNG GMBH I.L. ALTRE COLONIA GERMANIA X X SOCIETA COOPERATIVA BILANCIAI CAMPOGALLIANO ALTRE CAMPOGALLIANO ITALIA X X SOCIETA DI GESTIONE AEROPORTO DI CUNEO- LEVALDIGI SPA (IN SIGLA GEAC SPA) ALTRE SAVIGLIANO ITALIA X X ITALIANA DI MONITORAGGIO S.P.A. ALTRE ROMA ITALIA X X SOCIETY FOR WORLDWIDE INTERBANK FINANCIAL TELECOMMUNICATION S.C. (S.W.I.F.T.) ALTRE LA HULPE BELGIO X X SOFIA L.P. ALTRE ST. PETER PORT GUERNSEY X X SOLWO GRUNDBESITZ GMBH ALTRE BERLINO GERMANIA X X SPA IMMOBILIARE FIERA DI BRESCIA ALTRE BRESCIA ITALIA X X SPACE SPA ALTRE MILANO ITALIA X X SPARKASSEN IT HOLDING AG ALTRE VIENNA AUSTRIA X X STAR22 PLANUNGS - UND ERRICHTUNGS GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X STIL NOVO PARTECIPAZIONI SPA ALTRE MILANO ITALIA X X STUDIENGESELLSCHAFT FUER ZUSAMMENARBEIT IM ZAHLUNGSVERKEHR (STUZZA) G.M.B.H. ALTRE VIENNA AUSTRIA X X TARGETTI POULSEN S.P.A. ALTRE FIRENZE ITALIA X X TECHNOLOGIE-U DIENSTLEISTUNGSZENTRUM ENNSTAL ALTRE AUSTRIA X X THERME WIEN G.M.B.H. & CO KG ALTRE VIENNA AUSTRIA X X THERME WIEN GES.M.B.H. ALTRE VIENNA AUSTRIA X X TREUCONSULT PROPERTY ALPHA GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X TREUCONSULT PROPERTY BETA GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X TREUCONSULT PROPERTY EPSILON GMBH ALTRE VIENNA AUSTRIA X X TREVISO GLOCAL SOC. CONS. A RL ALTRE TREVISO ITALIA X X 77

78 Città Stato RWA Integrale Proporzionale Patrimonio netto Costo AFS Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Trattamento IAS/IFRS Ragione sociale Tipologia TSG EDV-TERMINAL-SERVICE GES.M.B.H. ALTRE VIENNA AUSTRIA X X TURKIYE PETROLLERI AO ALTRE ANKARA TURCHIA X X UNIPEG - SOCIETA COOPERATIVA AGRICOLA ALTRE REGGIO EMILIA ITALIA X X VALUE TRANSFORMATION SERVICES SPA ALTRE VERONA ITALIA X X VBII INDUSTRIE UND IMMOBILIEN GMBH IN LIQ ALTRE AMBURGO GERMANIA X X VBW BAUEN UND WOHNEN GMBH ALTRE BOCHUM GERMANIA X X VICTORIA-VOLKSBANKEN PENSIONSKASSEN AKTIEN- GESELLSCHAFT ALTRE VIENNA AUSTRIA X X VINCENZO ZUCCHI SPA ALTRE RESCALDINA ITALIA X X WACHSTUMSINITIATIVE SUDERELBE AKTIENGESELLSCHAFT ALTRE AMBURGO GERMANIA X X WCREM CANADIAN MANAGEMENT INC. ALTRE TORONTO CANADA X X WEALTHCAP AIRCRAFT 1 GMBH & CO. KG ALTRE WEALTHCAP AIRCRAFT 25 GMBH & CO. KG ALTRE GRUNWALD GERMANIA X X WEALTHCAP AIRCRAFT 26 GMBH CO. KG ALTRE GRUNWALD GERMANIA X X WEALTHCAP AIRCRAFT 27 GMBH & CO GESCHLOSSENE INVESTMENTKG ALTRE GRUNWALD GERMANIA X X WEALTHCAP DRITTE EUROPA IMMOBILIEN VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH WEALTHCAP ENTITY SERVICE GMBH WEALTHCAP EQUITY SEKUNDAR GMBH WEALTHCAP ERSTE KANADA IMMOBILIEN VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH WEALTHCAP EUROPA ERSTE IMMOBILIEN - OBJEKTE NIEDERLANDE - VERWALTUNGS GMBH ALTRE ALTRE ALTRE ALTRE ALTRE WEALTHCAP EUROPA IMMOBILIEN FUNFTE OBHEKTE OSTERREICH KOMPLEMENTAR GMBH ALTRE GRUNWALD GERMANIA X X WEALTHCAP EUROPA IMMOBILIEN SIEBTE OBJEKTE TERREICH KOMPLEMENT GMBH WEALTHCAP EUROPA IMMOBILIEN VERWALTUNGS GMBH WEALTHCAP IMMOBILIEN UND VERWALTUNG SEKUNDAR GMBH WEALTHCAP IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 30 GMBH & CO. KG WEALTHCAP IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 31 GMBH & CO. KG WEALTHCAP IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 32 GMBH & CO. KG WEALTHCAP IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 33 GMBH & CO KG WEALTHCAP IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 34 GMBH & CO. KG WEALTHCAP IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 35 GMBH & CO. KG WEALTHCAP IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 36 GMBH & CO. KG WEALTHCAP IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 37 GMBH & CO KG WEALTHCAP IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 38 GMBH & CO KG WEALTHCAP INFRASTRUCTURE FUND I GMBH & CO. KG ALTRE ALTRE ALTRE ALTRE ALTRE ALTRE ALTRE ALTRE ALTRE ALTRE ALTRE ALTRE ALTRE WEALTHCAP INFRASTRUKTUR AMERIKA GMBH & CO. KG ALTRE GRUNWALD GERMANIA X X WEALTHCAP LEASING 1 GMBH & CO. KG ALTRE GRUNWALD GERMANIA X X WEALTHCAP LEASING 2 GMBH & CO KG ALTRE GRUNWALD GERMANIA X X WEALTHCAP LEASING 3 GMBH & CO. KG ALTRE GRUNWALD GERMANIA X X TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

79 Città Stato RWA Integrale Proporzionale Patrimonio netto Costo AFS >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Trattamento IAS/IFRS Ragione sociale Tipologia WEALTHCAP LEASING 4 GMBH & CO KG ALTRE GRUNWALD GERMANIA X X WEALTHCAP LEBENSWERT 1 GMBH & CO. KG ALTRE GRUNWALD GERMANIA X X WEALTHCAP LEBENSWERT 2. GMBH & CO. KG ALTRE GRUNWALD GERMANIA X X WEALTHCAP LIFE BRITANNIA 2 GMBH & C0 KG ALTRE WEALTHCAP LIFE USA 4 GMBH & CO. KG ALTRE GRUNWALD GERMANIA X X WEALTHCAP OBJEKT HUFELANDSTRASSE GMBH & CO KG WEALTHCAP OBJEKT RIEM GMBH & CO KG ALTRE ALTRE WEALTHCAP OBJEKT THERESIENHOHE MBH & CO. KG ALTRE GRUNWALD GERMANIA X X WEALTHCAP PEIA SEKUNDAR GMBH ALTRE WEALTHCAP PHOTOVOLTAIK 1 GMBH & CO. KG ALTRE GRUNWALD GERMANIA X X WEALTHCAP PRIVATE EQUITY GMBH WEALTHCAP PRIVATE EQUITY SEKUNDAR GMBH WEALTHCAP REAL ESTATE GMBH WEALTHCAP REAL ESTATE KOMPLEMENTAR GMBH WEALTHCAP REAL ESTATE SEKUNDAR GMBH ALTRE ALTRE ALTRE ALTRE ALTRE WEALTHCAP SACHWERTE PORTFOLIO 1 GMBH & CO. KG ALTRE GRUNWALD GERMANIA X X WEALTHCAP SACHWERTE PORTFOLIO 2 GMBH & CO KG ALTRE GRUNWALD GERMANIA X X WEALTHCAP SACHWERTE PORTFOLIO 2 KOMPLEMENTAR GMBH ALTRE GRUNWALD GERMANIA X X WEALTHCAP SPEZIAL-AIF 1 GMBH & CO GESCHLOSSENE INVESTMENT KG WEALTHCAP US LIFE DRITTE GMBH & CO.KG ALTRE ALTRE WEALTHCAP VORRATS-1 GMBH ALTRE GRUNWALD GERMANIA X X WEALTHCAP VORRATS-2 GMBH ALTRE GRUNWALD GERMANIA X X WEALTHCAP ZWEITE EUROPA IMMOBILIEN VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH ALTRE WEALTHCAP ZWEITMARKT 3 BASIS GMBH & CO.KG ALTRE GRUNWALD GERMANIA X X WEALTHCAP ZWEITMARKT 3 PLUS GMBH & CO. KG ALTRE GRUNWALD GERMANIA X X WEALTHCAP ZWEITMARKTWERTE IMMOBILIEN 4 GMBH & CO. KG WEALTHCAP ZWEITMARKTWERTE IMMOBILIEN 4 KOMPLEMENTAR GMBH ALTRE ALTRE WH - ERSTE GRUNDSTUCKS GMBH & CO. KG ALTRE SCHOENEFELD GERMANIA X X WIRTSCHAFTSVEREIN DER MITARBEITERINNEN DER UNICREDIT BANK AUSTRIA E.GEN. ALTRE VIENNA AUSTRIA X X WOHNUNGSBAUGESELLSCHAFT DER STADT ROTHENBACH A.D.PEGNITZ MIT BESCHRANKTER HAFTUNG ALTRE ROTHENBACH A.D. PEGNITZ GERMANIA X X WWE WOHN- UND WIRTSCHAFTSPARK ENTWICKLUNGSGESELLSCHAFT M.B.H. ALTRE VIENNA AUSTRIA X X YAPI KREDI KUELTUER-SANAT YAYINCILIK TICARET VE SANAYI AS ALTRE ISTANBUL TURCHIA X X YATIRIM FINANSMAN A.S. ALTRE ISTANBUL TURCHIA X X ALEXANDA GV GMBH & Co. VERMIETUNGS KG ALTRE SPV WIESBADEN GERMANIA X X BARD BUILDING GMBH & Co. KG ALTRE SPV EMDEN GERMANIA X X BARD EMDEN ENERGY GMBH & Co. KG ALTRE SPV EMDEN GERMANIA X X 79

80 Città Stato RWA Integrale Proporzionale Patrimonio netto Costo AFS Sede Trattamento nelle segnalazioni prudenziali Trattamento IAS/IFRS Ragione sociale Tipologia BARD ENGINEERING GMBH ALTRE SPV EMDEN GERMANIA X X BARD HOLDING GMBH ALTRE SPV EMDEN GERMANIA X X BARD LOGISTIK GMBH ALTRE SPV EMDEN GERMANIA X X BARD NEARSHORE HOOKSIEL GMBH ALTRE SPV EMDEN GERMANIA X X BARD PHONIX VERWALTUNGS GMBH ALTRE SPV EMDEN GERMANIA X X BARD SCHIFFSBETRIEBSGESELLSCHAT MBH & Co. NATALIE KG ALTRE SPV EMDEN GERMANIA X X BARD SERVICE GMBH ALTRE SPV EMDEN GERMANIA X X BUITENGAATS HOLDING B.V. ALTRE SPV EEMSHAVEN PAESI BASSI X X CUXHAVEN STEEL CONSTRUCTION GMBH ALTRE SPV CUXHAVEN GERMANIA X X OSI OFF-SHORE SERVICE INVEST GMBH ALTRE SPV AMBURGO GERMANIA X X OWS LOGISTIK GMBH ALTRE SPV EMDEN GERMANIA X X OWS NATALIA BEKKER GMBH & Co. KG ALTRE SPV EMDEN GERMANIA X X OWS OCEAN ZEPHYR GMBH & CO. KG ALTRE SPV EMDEN GERMANIA X X OWS OFF-SHORE WIND SOLUTIONS GMBH ALTRE SPV EMDEN GERMANIA X X OWS WINDLIFT 1 CHARTER GMBH & Co. KG ALTRE SPV EMDEN GERMANIA X X (*) Società appartenente al Gruppo Bancario consolidata al costo per immaterialità. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

81 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2 Impedimenti giuridici o sostanziali, attuali o prevedibili, che ostacolano il rapido trasferimento di risorse patrimoniali o di fondi all interno del gruppo. In considerazione della crisi finanziaria, con particolare riferimento al settore sovrano, talune Autorità di Vigilanza hanno chiesto, a partire dai precedenti semestri, che le società del Gruppo riducano la propria esposizione creditizia nei confronti di altre società del Gruppo operanti in altri giurisdizioni, compresa la Capogruppo. In particolare, l esposizione netta complessiva di UniCredit Bank AG nei confronti delle società del Gruppo UniCredit (escluse le società controllate da UniCredit Bank AG stessa), ammonta, al 31 dicembre 2013, a circa 8,2 miliardi, di cui circa 3,5 miliardi di esposizione lorda per cassa. Al fine di ridurre e mitigare tale esposizione: o sono state fornite appropriate garanzie che includono la costituzione di pegni su strumenti finanziari da o parte di UniCredit S.p.A. a fronte di esposizioni di UniCredit Bank AG verso UniCredit S.p.A. stessa, e nel corso del primo semestre 2012, sono stati sottoscritti degli accordi di collateralizzazione (Credit Support Annex) a valere sugli ISDA Master Agreements che regolano l'operatività in derivati negoziati tra UniCredit Bank AG ed alcune società del Gruppo (tra cui UniCredit SpA, UniCredit Bank (Ireland) Plc e UniCredit Leasing S.p.A.) al fine di ottimizzare la gestione delle esposizioni infragruppo. UniCredit Spa ( UCI ) e UniCredit Bank AG ( UCB AG ) si sono impegnate con il Regolatore tedesco Bundesanstalt für Finanzdienstleistungsaufsicht (BaFin) a mantenere a livello di UCB AG un requisito patrimoniale aggiuntivo, oltre a quello regolamentare, che porta il coefficiente di solvibilità minimo a superare il 13% alla data del 31 dicembre Tale impegno è volto a mantenere un capitale sufficiente per UCB AG sia a livello individuale sia a livello sub-consolidato che permetta di assorbire ogni eventuale perdita potenzialmente derivante da carenze nelle politiche di risk management e si intende valido fino a quando tali carenze non saranno ritenute recuperate da BaFin. Inoltre, si rileva l impegno di non attuare misure che potrebbero portare il capitale di UCB AG al disotto della soglia concordata. Si rilevano presso alcune giurisdizioni e altre entità estere del Gruppo impegni, a livello locale, a mantenere il capitale regolamentare al disopra delle soglie normativamente fissate; si ritiene che tali impegni non abbiano nel complesso un impatto significativo sulla situazione patrimoniale del Gruppo. Esistono inoltre vincoli alla disponibilità di alcune attività patrimoniali in quanto connesse alla ordinaria operatività (ad es. pronti contro termini, prestito titoli, etc.). Riduzione dei requisiti patrimoniali individuali applicati alla Capogruppo ed alle controllate italiane. La Banca d Italia con Circolare n. 263 del 27 dicembre 2006 ha disposto che nei gruppi bancari, per le banche italiane, i requisiti patrimoniali individuali a fronte dei rischi di credito, controparte, mercato ed operativo sono ridotti del 25 per cento purché su base consolidata l ammontare del patrimonio di vigilanza non sia inferiore al requisito complessivo. Al 31 dicembre 2013 il Gruppo Unicredito rispetta il predetto requisito a livello consolidato, usufruendo dunque di tale normativa. 81

82 Informativa quantitativa Denominazione di tutte le controllate non incluse nel consolidamento e ammontare aggregato delle loro deficienze patrimoniali rispetto ad eventuali requisiti patrimoniali obbligatori. In elenco le società bancarie, finanziarie e strumentali controllate direttamente o indirettamente da UniCredit S.p.A. iscritte al gruppo bancario che per immaterialità sono mantenute al costo. Al 31 dicembre 2013 non risultano per queste società, deficienze patrimoniali rispetto ad eventuali requisiti patrimoniali obbligatori. Sede Ragione sociale Tipologia Città Stato BANK AUSTRIA-CEE BETEILIGUNGSGMBH FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA CAFU VERMOEGENSVERWALTUNG GMBH FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA COBB BETEILIGUNGEN UND LEASING GMBH FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA GE.S.E.T.T. - GESTIONE SERVIZI ESAZIONE TRIBUTI E TESORERIE S.P.A. IN LIQUIDAZIONE FINANZIARIE ROMA ITALIA HVB LONDON TRADING LTD. FINANZIARIE LONDRA REGNO UNITO REPUBBLICA SUD HVB SERVICES SOUTH AFRICA (PROPRIETARY) LIMITED STRUMENTALI JOHANNESBURG AFRICANA LLC UKRSOTSFINANCE FINANZIARIE KIEV UCRAINA MEZZANIN CORPORATE FINANCE UNTERNEHMENSBERATUNG GMBH FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA MY DREI HANDELS GMBH STRUMENTALI VIENNA AUSTRIA PALAIS ROTHSCHILD VERMIETUNGS GMBH STRUMENTALI VIENNA AUSTRIA PAYTRIA UNTERNEHMENSBETEILIGUNGEN GMBH FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA SFS FINANCIAL SERVICES GMBH FINANZIARIE VIENNA AUSTRIA UNICREDIT (U.K.) TRUST SERVICES LTD FINANZIARIE LONDRA REGNO UNITO VEREINWEST OVERSEAS FINANCE (JERSEY) LIMITED FINANZIARIE ST. HELIER JERSEY VINTNERS LONDON INVESTMENTS (NILE) LIMITED FINANZIARIE GEORGE TOWN ISOLE CAYMAN TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

83 83 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 2

84 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

85 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 3 Tavola 3 Composizione del patrimonio di vigilanza Informativa qualitativa Strumenti di capitale inclusi nel patrimonio di primo livello (Tier 1) TASSO DI INTERESSE DATA SCADENZA DECORRENZA DELLA FACOLTA' DI RIMBORSO ANTICIPATO IMPORTO IN VALUTA ORIGINARIA (MILIONI) IMPORTO COMPUTATO NEL PATRIMONIO DI VIGILANZA ( /MIGLIAIA) STEP- UP POSSIBILITA' DI NON CORRISPONDERE INTERESSI EMISSIONE TRAMITE VEICOLO CONTROLLATE 9,3750% 31-dic-50 lug-20 EUR si si no 4,0280% perpetual ott-15 EUR si si si 5,3960% perpetual ott-15 GBP si si si 8,5925% 31-dic-50 giu-18 GBP si si no 8,1250% 31-dic-50 dic-19 EUR si si no 8,7410% 30-giu-31 giu-29 USD no si si 7,7600% 13-ott-36 ott-34 GBP no si si 9,0000% 22-ott-31 ott-29 USD no si si 10y CMS ( ) +0,10%, cap 8,00 % perpetual ott-11 EUR no si si 10y CMS ( ) +0,15%, cap 8,00 % perpetual mar-12 EUR no si si TOTALE ( ) Constant Maturity Swap Patrimonio di secondo livello (Tier 2) - emissioni di strumenti ibridi di capitalizzazione di importo superiore al 10% del totale degli stessi TASSO DI INTERESSE DATA SCADENZA DECORRENZA DELLA FACOLTA' DI RIMBORSO ANTICIPATO IMPORTO IN VALUTA ORIGINARIA (MILIONI) IMPORTO COMPUTATO NEL PATRIMONIO DI VIGILANZA ( /MIGLIAIA) STEP-UP POSSIBILITA' DI NON CORRISPONDERE INTERESSI 3,9500% 1-feb-16 non applicabile EUR non applicabile si ( ) 5,0000% 1-feb-16 non applicabile GBP non applicabile si ( ) 6,7000% 5-giu-18 non applicabile EUR non applicabile si ( ) ( ) - in caso di mancati dividendi il pagamento degli interessi è "sospeso" (deferral of interest) - qualora si registrino perdite tali da ridurre il capitale sociale e le riserve al di sotto della soglia minima prevista da Banca d'italia per l'esercizio dell'attività bancaria, l'ammontare nominale e gli interessi delle obbligazioni vengono ridotti proporzionalmente. Patrimonio di terzo livello Non sussistono elementi da segnalare nel presente punto. 85

86 Informativa quantitativa Composizione del patrimonio di vigilanza (migliaia di ) PATRIMONIO DI VIGILANZA A. Patrimonio di base prima dell'applicazione dei filtri prudenziali A.1 Elementi positivi del patrimonio di base: A Capitale (1)(2) A Sovrapprezzi di emissione (3)(4) A.1.3 Riserve (4) A Strumenti innovativi di capitale e strumenti non innovativi di capitale con scadenza A Strumenti non innovativi di capitale computabili fino al 50% (1) A Strumenti oggetto di disposizioni transitorie (grandfathering) (2)(3) A Utile del periodo A.2 Elementi negativi: ( ) ( ) A Azioni o quote proprie (3.959) (5.255) A Avviamento ( ) ( ) A Altre immobilizzazioni immateriali ( ) ( ) A Perdita del periodo ( ) - A Altri elementi negativi: ( ) - * Rettifiche di valore di vigilanza relative al portafoglio di negoziazione ai fini di vigilanza - - * Altri (5) ( ) - B. Filtri prudenziali del patrimonio di base ( ) ( ) B.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) (5) B.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) (6)(7) ( ) ( ) C. Patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre (A+B) D. Elementi da dedurre dal patrimonio di base E. Totale del patrimonio di base (TIER 1) (C-D) F. Patrimonio supplementare prima dell'applicazione dei filtri prudenziali F.1 Elementi positivi del patrimonio supplementare: F Riserve da valutazione di attività materiali - - F Riserve da valutazione di titoli disponibili per la vendita (8) F Strumenti non innovativi di capitale non computabili nel patrimonio di base - - F Strumenti innovativi di capitale non computabili nel patrimonio di base - - F Strumenti ibridi di patrimonializzazione F Passività subordinate di 2 livello F Eccedenza rettifiche di valore complessive rispetto alle perdite attese F Plusvalenze nette su partecipazioni - - F Altri elementi positivi F.2 Elementi negativi: ( ) ( ) F Minusvalenze nette su partecipazioni (24.165) (43.751) F Crediti - - F Altri elementi negativi ( ) ( ) G. Filtri prudenziali del patrimonio supplementare ( ) ( ) G.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) - - G.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) ( ) ( ) H. Patrimonio supplementare al lordo degli elementi da dedurre (F+G) I. Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare L. Totale patrimonio supplementare (TIER 2) (H-I) M. Elementi da dedurre dal totale patrimonio di base e supplementare N. Patrimonio di vigilanza (E+L-M) O. Patrimonio di terzo livello (TIER 3) - - P. Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3 (N+O) TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

87 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 3 Note relative alla tabella a pagina precedente: (1) Le azioni ordinarie che rappresentano il sottostante dei titoli CASHES sono computate nella voce di A.1.1 Capitale per un totale di /migliaia , e nella voce A.1.5 Strumenti non innovativi di capitale computabili fino al 50% per un totale di /migliaia , a seguito dell'aumento del capitale sociale a titolo gratuito per nominali /migliaia ,96 deliberato dall Assemblea straordinaria del 15 dicembre I CASHES sono strumenti di tipo equity linked, emessi per un controvalore di euro nel mese di febbraio 2009 da The Bank of New York (Luxembourg) S.A. con scadenza al 15 dicembre 2050 e convertibili, a determinate condizioni, in n azioni ordinarie di UniCredit S.p.A. (ridotte da n a seguito del raggruppamento azionario del 23 dicembre 2011) sottoscritte da Mediobanca nell ambito dell operazione di aumento di capitale deliberato dall Assemblea Straordinaria dei Soci di UniCredit il 14 novembre Pertanto, dal momento che queste azioni sono già emesse, sono al pari di ogni altra azione ordinaria pienamente disponibili per assorbire eventuali perdite. (2) Sono state riclassificate dalla voce A.1.1 Capitale nella voce A.1.6 Strumenti oggetto di disposizioni transitorie (grandfathering) /migliaia riferiti ad azioni di risparmio, di cui /migliaia di pertinenza di Terzi. (3) Sono state riclassificate dalla voce A.1.2 Sovrapprezzi di emissione nella voce A.1.6 Strumenti oggetto di disposizioni transitorie (grandfathering) /migliaia collegate ad azioni di risparmio. (4) L'Assemblea dei Soci di UniCredit, tenutasi in data 11 maggio 2013, ha approvato: l'imputazione a Riserva Legale dell'importo di /milioni tratto per pari ammontare dalla Riserva Sovrapprezzo; la copertura delle riserve negative mediante l'utilizzo della Riserva Sovrapprezzo per complessivi /milioni 3.962; la riallocazione del ripianamento della perdita d'esercizio risultante dal Bilancio al , in sostituzione di quanto deliberato dall'assemblea dell'11 maggio 2012, con l'utilizzo esclusivo della Riserva sovrapprezzo di /milioni 6.349, e la conseguente ricostituzione della riserva statutaria per /milioni 1.196, della riserva per assegnazione utili ai soci mediante l'emissione di nuove azioni gratuite per /milioni e delle Altre riserve per /milioni 14. (5) A partire dal 1 gennaio 2013, per effetto dell entrata in vigore delle modifiche al principio IAS 19 (IAS 19R), l eliminazione del metodo del corridoio con conseguente iscrizione del valore attuale dell obbligazione a benefici definiti ha determinato un impatto sul patrimonio netto del Gruppo connesso alla rilevazione nelle riserve di valutazione delle perdite attuariali nette non precedentemente rilevate in applicazione di detto metodo. Dal punto di vista regolamentare, tale riserva di valutazione pari ad /milioni è stata classificata tra gli altri elementi negativi del Patrimonio di Base (voce A.2.5 Altri elementi negativi: *Altri), e soggetta a filtro prudenziale positivo per /milioni (voce B.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi), così come da comunicazione di Banca d Italia del 9 maggio (6) L ammontare riferito all esercizio 2013 include gli effetti del filtro negativo connesso alla sterilizzazione degli effetti positivi derivanti dalla rivalutazione della partecipazione nel capitale della Banca d Italia. L ammontare del filtro, pari ad /mln 1.190, è al netto dell effetto fiscale ( /mln 184). (7) Include /milioni 226 relativi all effetto del filtro negativo connesso ad affrancamento multiplo, così come da comunicazione di Banca d Italia del 9 maggio 2013; l ammontare si riferisce ai primi due anni di applicazione del filtro (2012 e 2013, pari a 2/5 dell ammontare complessivo oggetto di deduzione). (8) Con riferimento alle riserve da valutazione relative a titoli di debito emessi da Amministrazioni centrali di Paesi appartenenti all Unione Europea si ricorda che con provvedimento del 18 maggio 2010 la Banca d Italia ha riconosciuto, ai fini del calcolo del patrimonio di vigilanza (filtri prudenziali), la possibilità di neutralizzare completamente le plusvalenze e le minusvalenze rilevate nelle citate riserve successivamente al 31 dicembre 2009 (approccio simmetrico ). Di tale facoltà UniCredit si è avvalsa a partire dal calcolo del patrimonio di vigilanza del giugno 2010, in sostituzione dell approccio asimmetrico precedentemente applicato. Al 31 dicembre 2013, l ammontare delle plusvalenze nette sterilizzate dal Patrimonio Supplementare ammonta a /milioni 140. Inoltre, con riferimento alle precisazioni indicazioni riportate nel Bollettino di Vigilanza della Banca d Italia n.12 dicembre 2013 in merito alle disposizioni transitorie in materia di fondi propri riguardante riguardanti il trattamento, ai fini del calcolo del Patrimonio di Vigilanza, dei profitti e delle perdite non realizzate relativi alle esposizioni verso le Amministrazioni Centrali classificate nella categoria Attività finanziarie disponibili per la vendita (Available For Sale AFS) dello IAS 39 approvato dall'ue, UniCredit SpA ha esercitato la facoltà prevista nella Parte Seconda, Capitolo 14, sezione II, par. 2, ultimo capoverso della circolare Circolare n.285 recante Disposizioni di vigilanza per le banche con riferimento ai fondi propri consolidati (nonché ai fondi propri individuali di tutte le Banche appartenenti al Gruppo Bancario sottoposte alla vigilanza da parte di Banca d Italia). Coerentemente con l'applicazione della suddetta facoltà, a partire dal ed in coerenza con i precedenti periodi, UniCredit SpA provvederà limitatamente ai titoli emessi da Amministrazioni centrali di Paesi appartenenti all'unione Europea inclusi nel portafoglio "attività finanziarie disponibili per la vendita AFS" a non includere in alcun elemento dei fondi propri profitti o perdite non realizzati relativamente alle esposizioni verso le amministrazioni centrali classificate nella categoria "Attività finanziarie disponibili per la vendita" dello IAS 39 approvato dall'ue, secondo le modalità previste dall articolo 467 del CRR. 87

88 EVOLUZIONE DEL PATRIMONIO DI VIGILANZA ( '000) PATRIMONIO DI VIGILANZA ESERCIZIO 2013 ESERCIZIO 2012 Patrimonio di base (Tier 1) Inizio del periodo Elementi positivi Capitale (1) Riserve e sovrapprezzi di emissione (80.670) ( ) Strumenti innovativi di capitale e strumenti non innovativi di capitale con scadenza (6.563) ( ) Strumenti non innovativi di capitale computabili fino al 50% (2) - - Strumenti oggetto di disposizioni transitorie (grandfathering) ( ) ( ) Utile del periodo (incluso l'apporto di terzi, al netto di beneficienza e dividendi) Elementi negativi Avviamento Altre immobilizzazioni immateriali Azioni o quote proprie Riserve di valutazione delle perdite attuariali nette - IAS19 (3) ( ) - Perdita del periodo ( ) - Filtri prudenziali positivi e negativi Variazioni del proprio merito creditizio Riserve di valutazione delle perdite attuariali nette - IAS19 (3) Affrancamenti multipli dell'avviamento (5) ( ) - Riserve negative da valutazione di titoli AFS (esclusi titoli emessi da amministrazioni centrali UE) (5) Cessione di immobili Altri filtri prudenziali (6) ( ) (46.225) Deduzioni (50% dal patrimonio di base e 50% dal patrimonio supplementare ) Eccedenza delle perdite attese rispetto alle rettifiche di valore complessive (modelli IRB) ( ) Deduzioni derivanti da cartolarizzazioni (19.744) Partecipazioni bancarie e finanziarie superiori al 10% del capitale della partecipata (7) ( ) (68.423) Partecipazioni assicurative acquistate dopo il 20 luglio 2006 (7) - (7.401) Perdite attese relative agli strumenti di capitale e alle esposizioni verso OICR (14.303) (643) Altri elementi da dedurre (106) - Fine del periodo Patrimonio di supplementare (Tier 2 ) Inizio del periodo Elementi positivi Strumenti ibridi di patrimonializzazione ( ) ( ) Passività subordinate di 2 livello ( ) Riserve positive da valutazione di titoli AFS (72.424) Riserve positive da valutazione di titoli di debito AFS (esclusi titoli emessi da amm. centrali UE) (5) Eccedenza rettifiche di valore complessive rispetto alle perdite attese Altri elementi positivi (298) - Elementi negativi Differenze di cambio ( ) Minusvalenze nette su partecipazioni Altri elementi negativi (179) (1.315) Filtri prudenziali ( ) Deduzioni (50% dal patrimonio di base e 50% dal patrimonio supplementare ) ( ) Fine del periodo Somma del patrimonio di base e del patrimonio supplementare alla fine del periodo Partecipazioni assicurative acquistate prima del 20 luglio 2006 (7 ) Inizio del periodo - ( ) Variazioni del periodo - ( ) Fine del periodo - ( ) Totale del Patrimonio di Vigilanza alla fine del periodo TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

89 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 3 Note relative alla tabella a pagina precedente: (1) L ammontare relativo all esercizio 2012 comprende gli effetti dell'aumento di capitale in opzione a pagamento per l'importo di 7,5 /miliardi attraverso l'emissione di azioni ordinarie con godimento regolare, deliberato dall'assemblea Straordinaria dei Soci di UniCredit S.p.A. tenutasi a Roma in data 15 dicembre 2011, e realizzato nel corso del primo trimestre (2) Gli ammontari non mostrano alcune variazione in quanto all interno di tale voce è classificato l importo (pari a 610 /mln, costante nei diversi esercizi) riferito alla porzione del capitale corrispondente al valore nominale delle azioni sottostanti ai titoli Cashes. (3) A partire dal 1 gennaio 2013, per effetto dell entrata in vigore delle modifiche al principio IAS 19 (IAS 19R), l eliminazione del metodo del corridoio con conseguente iscrizione del valore attuale dell obbligazione a benefici definiti ha determinato un impatto sul patrimonio netto del Gruppo connesso alla rilevazione nelle riserve di valutazione delle perdite attuariali nette non precedentemente rilevate in applicazione di detto metodo. Dal punto di vista regolamentare, tale riserva di valutazione pari ad /milioni è stata classificata tra gli altri elementi negativi del Patrimonio di Base (voce A.2.5 Altri elementi negativi: *Altri), e soggetta a filtro prudenziale positivo per /milioni (voce B.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi), così come da comunicazione di Banca d Italia del 9 maggio (4) L ammontare riferito all esercizio 2013 ( /milioni 226) si riferisce agli effetti del filtro negativo connesso ad affrancamento multiplo, così come da comunicazione di Banca d Italia del 9 maggio 2013; l ammontare si riferisce ai primi due anni di applicazione del filtro (2012 e 2013, pari a 2/5 dell ammontare complessivo oggetto di deduzione). (5) Con riferimento alle riserve da valutazione relative a titoli di debito emessi da Amministrazioni centrali di Paesi appartenenti all Unione Europea si ricorda che con provvedimento del 18 maggio 2010 la Banca d Italia ha riconosciuto, ai fini del calcolo del patrimonio di vigilanza (filtri prudenziali), la possibilità di neutralizzare completamente le plusvalenze e le minusvalenze rilevate nelle citate riserve successivamente al 31 dicembre 2009 (approccio simmetrico ). Di tale facoltà UniCredit si è avvalsa a partire dal calcolo del patrimonio di vigilanza del giugno 2010, in sostituzione dell approccio asimmetrico precedentemente applicato. Al 31 dicembre 2013, l ammontare delle plusvalenze nette sterilizzate dal Patrimonio Supplementare ammonta a /milioni 140. Inoltre, con riferimento alle precisazioni indicazioni riportate nel Bollettino di Vigilanza della Banca d Italia n.12 dicembre 2013 in merito alle disposizioni transitorie in materia di fondi propri riguardante riguardanti il trattamento, ai fini del calcolo del Patrimonio di Vigilanza, dei profitti e delle perdite non realizzate relativi alle esposizioni verso le Amministrazioni Centrali classificate nella categoria Attività finanziarie disponibili per la vendita (Available For Sale AFS) dello IAS 39 approvato dall'ue, UniCredit SpA ha esercitato la facoltà prevista nella Parte Seconda, Capitolo 14, sezione II, par. 2, ultimo capoverso della circolare Circolare n.285 recante Disposizioni di vigilanza per le banche con riferimento ai fondi propri consolidati (nonché ai fondi propri individuali di tutte le Banche appartenenti al Gruppo Bancario sottoposte alla vigilanza da parte di Banca d Italia). Coerentemente con l'applicazione della suddetta facoltà, a partire dal ed in coerenza con i precedenti periodi, UniCredit SpA provvederà limitatamente ai titoli emessi da Amministrazioni centrali di Paesi appartenenti all'unione Europea inclusi nel portafoglio "attività finanziarie disponibili per la vendita AFS" a non includere in alcun elemento dei fondi propri profitti o perdite non realizzati relativamente alle esposizioni verso le amministrazioni centrali classificate nella categoria "Attività finanziarie disponibili per la vendita" dello IAS 39 approvato dall'ue, secondo le modalità previste dall articolo 467 del CRR. (6) L ammontare riferito all esercizio 2013 include gli effetti del filtro negativo connesso alla sterilizzazione degli effetti positivi derivanti dalla rivalutazione della partecipazione nel capitale della Banca d Italia. L ammontare del filtro, pari ad /mln 1.190, è al netto dell effetto fiscale ( /mln 184). (7) L ammontare riferito all esercizio 2013 della voce Partecipazioni bancarie e finanziarie superiori al 10% del capitale della partecipata include anche le deduzioni relative alle partecipazioni in società di assicurazione e gli strumenti subordinati emessi da tali società acquistati dalle banche prima del 20 luglio 2006; tali ammontari fino al erano dedotti dal totale del patrimonio di base e supplementare. 89

90 Riconciliazione dello Stato Patrimoniale contabile e regolamentare, e riferimenti alla composizione del Patrimonio di Vigilanza ( '000) A mmo nt ari R if. t avo la Dati contabili rilevant i ai f ini d el co mp o sizio ne d el N o t e ( **) Pat rimo nio d i Pat rimo nio d i Perimet ro Perimet ro VOCI DELL'ATTIVO V ig ilanza ( *) V ig ilanza civilist ico reg o lament are 40. Attività finanziarie disponibili per la vendita - Titoli di capitale (partecipazionii) (6 0 8 ) D - I Partecipazioni ( ) D - I 130. Attività immateriali, di cui: ( ) A A.2.3 Avviamento (4.146) A Altre immobilizzazioni immateriali (1.853) A Attività fiscali, di cui: (2 2 6 ) Affrancamenti multipli dell'avviamento (226) B.2 4 A mmo nt ari R if. t avo la Dati contabili rilevant i ai f ini d el co mp o sizio ne d el N o t e ( **) Pat rimo nio d i Pat rimo nio d i Perimet ro Perimet ro VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO V ig ilanza ( *) V ig ilanza civilist ico reg o lament are 20. Debiti verso clientela - Passività subordinate 2 livello F Titoli in circolazione - Passività subordinate, di cui: Strumenti non computabili Strumenti innovativi di capitale e strumenti non innovativi di capitale con scadenza A Strumenti oggetto di disposizioni transitorie (grandfathering) A Strumenti non innovativi di capitale non computabili nel patrimonio di base F.1.3 Strumenti innovativi di capitale non computabili nel patrimonio di base F.1.4 Strumenti ibridi di patrimonializzazione F Passività subordinate di 2 livello F Passività finanziarie di negoziazione - Passività subordinate di 2 livello F Riserve da valutazione, di cui principalmente: ( ) ( ) ( ) Riserve da valutazione di titoli disponibili per la vendita F G2 8 Riserve di valutazione delle perdite attuariali nette (1.412) (1.412) (1.415) A Altri elementi positivi - Leggi speciali di rivalutazione F.1.9 Differenze di cambio (2.486) (2.486) (1.969) F Riserve A Sovrapprezzi di emissione, di cui: A.1.2 relativi ad azioni di risparmio A Capitale, di cui: A Azioni ordinarie sottostanti i titoli CASHES - Quota capitale A Azioni ordinarie sottostanti i titoli CASHES - Quota strumenti non innovativi A Azioni di risparmio A Azioni proprie (- ) (4 ) (4 ) (4 ) A Patrimonio di pertinenza di terzi (+/- ), di cui, principalmente: Capitale, di cui: A Azioni di risparmio A Sovrapprezzi di emissione A.1.2 Riserve A.1.3 Differenze di cambio F.2.3 Utile (Perdita) A Utile (Perdita) di periodo (+/- ) ( ) ( ) ( ) A A mmo nt ari R if. t avo la rilevant i ai f ini d el co mp o sizio ne d el Altri elementi a quadratura del Patrimonio di Vigilanza Pat rimo nio d i Pat rimo nio d i Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi del patrimonio di base, di cui: B.1 Filtro prudenziale positivo connesso alle riserve di valutazione delle perdite attuariali nette Altri filtri prudenziali 10 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi del patrimonio di base, di cui: ( ) B.2 Variazioni del proprio merito creditizio (17) Cessione di immobili (78) Altri (1.190) 13 Deduzioni per cartolarizzazioni (5 5 2 ) D - I Deduzioni per attivi subordinati emessi da Entità del settore finanziario oggetto di deduzione (12 1) D - I Eccedenza delle perdite attese rispetto alle rettifiche di valore complessive (modelli IRB) (8 6 2 ) D - I Perdite attese relative agli strumenti di capitale e alle esposizioni verso OICR (3 7 ) D - I Eccedenza rettifiche di valore complessive rispetto alle perdite attese F.1.7 Minusvalenze nette su partecipazioni (2 4 ) F.2.1 Elementi negativi del patrimonio supplementare - Altri elementi negativi (2 ) F.2.3 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi del patrimonio supplementare (2 4 4 ) G.2 Totale del Patrimonio di vigilanza N. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

91 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 3 (*) Il segno (+/-) è rappresentativo della contribuzione (positiva/negativa) al Patrimonio di Vigilanza. (**) Le principali differenze tra valore di bilancio e valore regolamentare sono sostanzialmente imputabili alla differente composizione dei perimetri civilistico (IFRS) e regolamentare (Gruppo Bancario). Note relative alla colonna Ammontari rilevanti ai fini del Patrimonio di Vigilanza : 1. L importo include le sole partecipazioni in società del settore finanziario (esclusi investimenti in titoli di capitale diversi da partecipazioni) ed è rappresentato dal valore di bilancio al lordo (al netto) della riserva negativa (riserva positiva) rilevata in bilancio sulle medesime attività. L importo include inoltre la deduzione relativa al costo storico della partecipazione nel capitale della Banca d'italia (pari a /mln 285), avente valore di bilancio pari ad /mln seguito della rivalutazione; per quanto concerne il trattamento regolamentare della relativa rivalutazione, si veda la nota L avviamento contabile è riattribuito della relativa riserva da valutazione per differenze cambi maturata alla data, pari ad /milioni 517; contribuiscono inoltre in tale voce anche le differenze di consolidamento e di patrimonio netto. 3. L importo è al netto dell eventuale fiscalità differita ed include le attività immateriali ricomprese a bilancio tra le attività in via di dismissione (IFRS 5). 4. /milioni 565 sono riferiti ad attività fiscali differite connesse ad affrancamenti fiscali plurimi di un medesimo avviamento. In riferimento a tali attività fiscali, /milioni 226 sono relativi all effetto del filtro negativo connesso ad affrancamento multiplo, così come da comunicazione di Banca d Italia del 9 maggio 2013; l ammontare si riferisce ai primi due anni di applicazione del filtro (2012 e 2013, pari a 2/5 dell ammontare complessivo oggetto di deduzione). 5. La differenza tra ammontare contabile regolamentare ed importo computabile ai fini del Patrimonio di Vigilanza è prevalentemente riferito all ammontare dei ratei di interesse nonché alla quota di ammortamento. 6. La differenza tra ammontare contabile regolamentare ed importo computabile ai fini del Patrimonio di Vigilanza è prevalentemente riferito all ammontare dei ratei di interesse. 7. La voce regolamentare A.1.6 (Strumenti oggetto di disposizioni transitorie grandfathering) pari ad /mln comprende, oltre all ammontare di /mln 1.075, i seguenti ammontari oggetto di riclassifica: a) dalla voce Capitale (A.1.1), /mln 8 riferiti ad azioni di risparmio proprie; b) dalla voce Capitale (A.1.1), /mln 23 riferiti ad azioni di risparmio di Terzi; c) dalla voce Sovrapprezzi di emissione (A.1.2), /mln 14 collegate ad azioni di risparmio. 8. L importo delle riserve da valutazione relative ad attività disponibili per la vendita include anche la porzione di riserve relative ad attività in via di dismissione. Ai fini regolamentari, con riferimento alle riserve da valutazione relative a titoli di debito emessi da Amministrazioni centrali di Paesi appartenenti all Unione Europea, si ricorda che con provvedimento del 18 maggio 2010 la Banca d Italia ha riconosciuto, ai fini del calcolo del patrimonio di vigilanza (filtri prudenziali), la possibilità di neutralizzare completamente le plusvalenze e le minusvalenze rilevate nelle citate riserve successivamente al 31 dicembre 2009 (approccio simmetrico ). Di tale facoltà UniCredit si è avvalsa a partire dal calcolo del patrimonio di vigilanza del giugno 2010, in sostituzione dell approccio asimmetrico precedentemente applicato. Pertanto, in riferimento all ammontare relativo al Patrimonio di Vigilanza, l ammontare delle plusvalenze nette sterilizzate dal Patrimonio Supplementare ammonta a /milioni A partire dal 1 gennaio 2013, per effetto dell entrata in vigore delle modifiche al principio IAS 19 (IAS 19R), l eliminazione del metodo del corridoio con conseguente iscrizione del valore attuale dell obbligazione a benefici definiti ha determinato un impatto sul patrimonio netto del Gruppo connesso alla rilevazione nelle riserve di valutazione delle perdite attuariali nette non precedentemente rilevate in applicazione di detto metodo. Dal punto di vista regolamentare, tale riserva di valutazione pari ad /milioni è stata classificata tra gli altri elementi negativi del Patrimonio di Base (voce A.2.5 Altri elementi negativi: *Altri), e soggetta a filtro prudenziale positivo per /milioni (voce B.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi), così come da comunicazione di Banca d Italia del 9 maggio L importo delle riserve da valutazione per differenze cambio computabile nella voce F.2.3 è espresso al netto della componente relativa al goodwill (riportata ai fini regolamentari sul valore dell avviamento di cui alla voce A.2.2); cfr. nota Le azioni ordinarie che rappresentano il sottostante dei titoli CASHES ( /mln 2.983) sono computate nella voce di Patrimonio Capitale sociale per un totale di /mln 2.374, e nella voce di Patrimonio Strumenti non innovativi di capitale computabili fino al 50% per un totale di /mln L ammontare riferito al Patrimonio di Vigilanza riflette la deduzione di /mln 926 relativi a dividendi (UniCredit SpA ed interessenze di terzi) e beneficenza. 13. L ammontare si riferisce al filtro negativo connesso alla sterilizzazione dalla rivalutazione della partecipazione nel capitale della Banca d Italia, confluita nel Conto Economico al L ammontare del filtro, pari ad /mln 1.190, è al netto del relativo effetto fiscale ( /mln 184). Dettaglio Elementi da dedurre (50% Patrimonio di base - 50% Patrimonio supplementare) (migliaia di ) Partecipazioni bancarie e finanziarie superiori al 10% e partecipazioni assicurative superiori al 20% del capitale della partecipata ( ) Deduzioni derivanti da cartolarizzazioni Eccedenza delle perdite attese rispetto alle rettifiche di valore complessive (modelli IRB) Perdite attese relative agli strumenti di capitale e alle esposizioni verso OICR Deduzioni relative al rischio di regolamento su transazioni non DVP Totale elementi dedotti (50% Patrimonio di base - 50% Patrimonio supplementare) ( ) Include la partecipazione nella Banca d Italia, nonché gli attivi subordinati emessi dalle medesime partecipazioni oggetto di deduzione." 91

92 Patrimonio consolidato: ripartizione per tipologia di impresa (migliaia di ) CONSISTENZE AL VOCI DEL PATRIMONIO NETTO GRUPPO BANCARIO IMPRESE DI ASSICURAZIONE ALTRE IMPRESE ELISIONI E AGGIUSTAMENTI DA CONSOLIDAMENTO TOTALE Capitale sociale (14.452) Sovrapprezzi di emissione Riserve ( ) Strumenti di capitale Azioni proprie (3.959) (3.959) Riserve da valutazione ( ) (14.258) ( ) - Attività finanziarie disponibili per la vendita (1.403) Attività materiali Attività immateriali Copertura di investimenti esteri Copertura dei flussi finanziari Differenze di cambio ( ) ( ) - Attività non correnti in via di dismissione (5.006) (5.006) - Utili (Perdite) attuariali su piani previdenziali a benefici definiti ( ) - (140) 127 ( ) - Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto (12.982) Leggi speciali di rivalutazione Utile (Perdita) dell'esercizio (+/-) del gruppo e di terzi ( ) (3.204) (88.693) ( ) Patrimonio netto ( ) Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione (migliaia di ) CONSISTENZE AL GRUPPO BANCARIO IMPRESE DI ASSICURAZIONE ALTRE IMPRESE ELISIONI E AGGIUSTAMENTI DA CONSOLIDAMENTO TOTALE ATTIVITA'/VALORI RISERVA POSITIVA RISERVA NEGATIVA RISERVA POSITIVA RISERVA NEGATIVA RISERVA POSITIVA RISERVA NEGATIVA RISERVA POSITIVA RISERVA NEGATIVA RISERVA POSITIVA RISERVA NEGATIVA 1. Titoli di debito ( ) (1) (63) ( ) 2. Titoli di capitale ( ) (24) 9 (5) ( ) 3. Quote di O.I.C.R (49.867) (3.681) (1) (49.868) 4. Finanziamenti Totale ( ) (25) (3.734) ( ) Totale ( ) (4) (29.425) ( ) TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

93 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue (migliaia di ) MOVIMENTI DEL 2013 ATTIVITA'/VALORI TITOLI DI DEBITO TITOLI DI CAPITALE QUOTE DI O.I.C.R. FINANZIAMENTI 1. Esistenze iniziali ( ) (22.400) - 2. Variazioni positive Incrementi di fair value Rigiro a conto economico di riserve negative da deterioramento da realizzo Altre variazioni Variazioni negative ( ) ( ) (19.923) Riduzioni di fair value ( ) (34.285) (10.391) Rettifiche da deterioramento (1.076) (2.853) (2.545) Rigiro a conto economico di riserve positive: da realizzo ( ) ( ) (6.895) Altre variazioni (87.909) (19.518) (92) Rimanenze finali (16.767) 19 93

94 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

95 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 4 Tavola 4 Adeguatezza patrimoniale Informativa qualitativa Il gruppo UniCredit assegna un ruolo prioritario alle attività volte alla gestione e all allocazione del capitale in funzione dei rischi assunti, ai fini dello sviluppo dell operatività del Gruppo in ottica di creazione di valore. Le attività si articolano nelle diverse fasi del processo di pianificazione e controllo del Gruppo e, in particolare: nei processi di piano e budget: o formulazione della proposta di propensione al rischio e degli obiettivi di patrimonializzazione; o analisi dei rischi associati ai driver del valore e allocazione del capitale alle linee di attività e business unit; o assegnazione degli obiettivi di performance aggiustate per il rischio; o analisi dell impatto sul valore del Gruppo e della creazione di valore per gli azionisti; o elaborazione e proposta del piano del capitale e della dividend policy; nei processi di monitoraggio: analisi delle performance conseguite a livello di gruppo e di business unit e preparazione dei dati gestionali per uso interno ed esterno; analisi e controllo dei limiti; analisi e controllo andamentale dei ratio patrimoniali di gruppo e individuali. Il Gruppo si pone l obiettivo di generare un reddito superiore a quello necessario a remunerare i rischi (cost of equity) e quindi di creare valore per i propri azionisti attraverso l allocazione del capitale alle differenti linee di attività e business unit in funzione degli specifici profili di rischio. A supporto dei processi di pianificazione e controllo, il Gruppo adotta la metodologia di misurazione delle performance aggiustate per il rischio (Rapm) predisponendo una serie di indicatori in grado di unire e sintetizzare tra loro le variabili economiche, patrimoniali e di rischio da considerare. Il capitale e la sua allocazione, quindi, assumono un importanza rilevante nella definizione delle strategie perché da un lato esso rappresenta l investimento nel Gruppo da parte degli azionisti che deve essere remunerato in modo adeguato, dall altro è una risorsa scarsa soggetta a limiti esogeni, definiti dalla normativa di vigilanza. Nel processo di allocazione, le definizioni di capitale utilizzate sono: capitale di rischio o impiegato: è la consistenza patrimoniale conferita dagli azionisti (capitale impiegato), che deve essere remunerata almeno pari alle aspettative (costo dell equity); capitale a rischio: è la quota parte dei mezzi propri che fronteggia (a preventivo capitale allocato) o ha fronteggiato (a consuntivo capitale assorbito) i rischi assunti per perseguire gli obiettivi di creazione di valore. Il capitale a rischio è misurato seguendo da una parte le tecniche di risk management, per cui il capitale a rischio è definito come capitale economico, dall altra la normativa di vigilanza, per cui il capitale a rischio è definito come capitale regolamentare. Il capitale economico ed il capitale regolamentare differiscono tra loro per definizione e per copertura delle categorie di rischio. Il primo discende dall effettiva misurazione dell esposizione assunta, il secondo da schemi definiti nella normativa di vigilanza. Il capitale economico è fissato ad un livello tale da coprire con il 99,93% di probabilità (intervallo di confidenza) gli eventi avversi, mentre il capitale regolamentare è quantificato in base ad un core tier 1 ratio target in linea con i principali gruppi bancari internazionali e tenendo in considerazione gli impatti delle normative di vigilanza che saranno adottate (Basilea 3, Global Systemically Important Financial Institutions: G-SIFIs, ecc.). Il processo di allocazione del capitale è basato su una logica di doppio binario, considerando sia il capitale economico, misurato attraverso la completa valutazione dei rischi tramite modelli di Risk Management, e sia il capitale regolamentare quantificato applicando gli obbiettivi interni di capitalizzazione ai requisiti di capitale regolamentari. La gestione del capitale, svolta dalla unità operativa Capital Management della Direzione Pianificazione, Strategia e Capital Management, ha la finalità di definire il livello di patrimonializzazione obiettivo per il Gruppo e le sue società nel rispetto della regolamentazione di vigilanza e della propensione al rischio. Nella gestione dinamica del capitale, l unità operativa Capital Management elabora il piano del capitale ed effettua il monitoraggio dei ratios patrimoniali di Vigilanza. Il monitoraggio si riferisce da un lato al patrimonio sia secondo la definizione contabile che secondo quella di vigilanza (core tier 1, tier 1, lower e upper tier 2 e tier 3 capital) e dall altro alla pianificazione e all andamento dei risk weighted asset (RWA). La dinamicità della gestione è finalizzata ad individuare gli strumenti di investimento e di approvvigionamento del capitale (azioni ordinarie e altri strumenti di capitale) più idonei al conseguimento degli obiettivi identificati. In caso di deficit di capitale, sono indicati i gap da colmare e le azioni di capital generation misurandone il costo e l efficacia attraverso la metodologia di Rapm. In tale contesto l analisi del valore è arricchita dal ruolo di sintesi della unità operativa Capital Management per gli aspetti regolamentari, contabili, finanziari, fiscali, di risk management ecc. e delle loro evoluzioni normative 5, in modo che siano fornite la valutazione e tutte le indicazioni necessarie alle altre funzioni della Capogruppo o società chiamate a realizzare le azioni. 5 Per esempio Basilea II/III, IAS/IFRS ecc. 95

96 I Rafforzamento patrimoniale Durante l esercizio 2013 non sono state poste in essere operazioni di rafforzamento patrimoniale. Si ricorda che, in data 15 marzo 2013, il Consiglio di Amministrazione ha dato esecuzione al "Piano azionario per talenti e altre risorse strategiche di Gruppo" e al "Sistema di Incentivazione per gli Executive di Gruppo 2011" approvati dall'assemblea dei Soci nel 2011, deliberando l'emissione di azioni ordinarie UniCredit, in seguito alla verifica del raggiungimento degli obiettivi di performance definiti nei Piani. A tal fine, il Consiglio ha deliberato un aumento del capitale sociale di UniCredit di ,33 euro corrispondenti a n azioni ordinarie. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

97 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 4 Informativa quantitativa (migliaia di ) CONSISTENZE AL CONSISTENZE AL RISCHIO DI CREDITO E DI CONTROPARTE IMPORTI NON PONDERATI IMPORTI PONDERATI REQUISITO IMPORTI NON PONDERATI IMPORTI PONDERATI REQUISITO A. RISCHIO DI CREDITO E DI CONTROPARTE A.1 METODOLOGIA STANDARDIZZATA - ATTIVITA' DI RISCHIO A.1.1. Esposizioni verso o garantite da amministrazioni centrali e banche centrali A.1.2. Esposizioni verso o garantite da enti territoriali A.1.3. Esposizioni verso o garantite da enti senza scopo di lucro ed enti del settore pubblico A.1.4. Esposizioni verso o garantite da banche multilaterali di sviluppo A.1.5. Esposizioni verso o garantite da organizzazioni internazionali A.1.6. Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati A.1.7. Esposizioni verso o garantite da imprese A.1.8. Esposizioni al dettaglio A.1.9. Esposizioni garantite da immobili A Esposizioni scadute A Esposizioni ad alto rischio A Esposizioni sotto forma di obbligazioni bancarie garantite A Esposizioni a breve termine verso imprese A Esposizioni verso organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR) A Altre esposizioni A.2 METODOLOGIA BASATA SUI RATING INTERNI - ATTIVITA' DI RISCHIO A.2.1. Esposizioni verso o garantite da amministrazioni centrali e banche centrali A.2.2. Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati, enti pubblici e territoriali e altri soggetti A.2.3. Esposizioni verso o garantite da imprese A.2.4. Esposizioni al dettaglio garantite da immobili residenziali A.2.5. Esposizioni rotative al dettaglio qualificate A.2.6. Altre esposizioni al dettaglio A.2.7. Crediti commerciali acquistati - rischio di diluizione A.2.8. Altre attività A.2.9. Finanziamenti specializzati - slotting criteria A Trattamento alternativo delle ipoteche immobiliari A Rischio di regolamento: esposizioni per transazioni non DVP con fattori di ponderazione regolamentari A.3 METODOLOGIA BASATA SUI RATING INTERNI - ESPOSIZIONI IN STRUMENTI DI CAPITALE A.3.1. Metodo PD/LGD: Attività di rischio A.3.2. Metodo della ponderazione semplice: Attività di rischio Strumenti di private equity detenuti in forma sufficientemente diversificata Strumenti di capitale quotati sui mercati regolamentati Altri strumenti di capitale A.3.3. Metodo dei modelli interni: Attività di rischio

98 I Rischio di credito e di controparte CONSISTENZE AL 31/12/2013 CONSISTENZE AL 31/12/2012 Rischio di credito Rischio di controparte Rischio di credito Rischio di controparte RWA (net of IC) Requisito patrimoniale RWA (net of IC) Requisito patrimoniale RWA (net of IC) Requisito patrimoniale RWA (net of IC) Requisito patrimoniale Metodoligia standardizzata Esposizioni verso o garantite da amministrazioni centrali e banche centrali Esposizioni verso o garantite da enti territoriali Esposizioni verso o garantite da enti senza scopo di lucro ed enti del settore pubblico Esposizioni verso o garantite da banche multilaterali di sviluppo Esposizioni verso o garantite da organizzazioni internazionali Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati Esposizioni verso o garantite da imprese Esposizioni al dettaglio Esposizioni garantite da immobili Esposizioni scadute Esposizioni ad alto rischio Esposizioni sotto forma di obbligazioni bancarie garantite Esposizioni a breve termine verso imprese Esposizioni verso organismi di invetimento collettivo del risparmio Altre esposizioni Posizioni verso la cartolarizzazione Metodologia basata sui rating interni Di base Esposizioni verso o garantite da amministrazioni centrali e banche centrali Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati, enti pubblici e territoriali e altri soggetti: intermediari vigilati Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati, enti pubblici e territoriali e altri soggetti: enti pubblici e territoriali Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati, enti pubblici e territoriali e altri soggetti: altri Esposizioni verso o garantite da imprese: finanziamenti specializzati Esposizioni verso o garantite da imprese: PMI Esposizioni verso o garantite da imprese: altre imprese Esposizioni al dettaglio: esposizioni garantite da immobili residenziali: PMI Esposizioni al dettaglio: esposizioni garantite da immobili residenziali: persone fisiche Esposizioni al dettaglio: esposizioni rotative al dettaglio qualificate Altre esposizioni al dettaglio: PMI Altre esposizioni al dettaglio: persone fisiche Crediti commerciali acquistati - rischio di diluizione Altre attività Finanziamenti specializzati - slotting criteria Trattamento alternativo delle ipoteche immobiliari Rischio di regolamento: esposizioni per transazioni non DVP con fattori di ponderazione regolamentari Avanzata Esposizioni verso o garantite da amministrazioni centrali e banche centrali Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati, enti pubblici e territoriali e altri soggetti: intermediari vigilati Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati, enti pubblici e territoriali e altri soggetti: enti pubblici e territoriali Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati, enti pubblici e territoriali e altri soggetti: altri Esposizioni verso o garantite da imprese: finanziamenti specializzati Esposizioni verso o garantite da imprese: PMI Esposizioni verso o garantite da imprese: altre imprese Esposizioni al dettaglio: esposizioni garantite da immobili residenziali: PMI Esposizioni al dettaglio: esposizioni garantite da immobili residenziali: persone fisiche Esposizioni al dettaglio: esposizioni rotative al dettaglio qualificate Altre esposizioni al dettaglio: PMI TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

99 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 4 Altre esposizioni al dettaglio: persone fisiche Crediti commerciali acquistati - rischio di diluizione Altre attività Finanziamenti specializzati - slotting criteria Trattamento alternativo delle ipoteche immobiliari Rischio di regolamento: esposizioni per transazioni non DVP con fattori di ponderazione regolamentari Altre esposizioni IRB Esposizioni in strumenti di capitale: metodo PD/LGD: attività di rischio Esposizioni in strumenti di capitale: metodo della ponderazione semplice: attività di rischio Esposizioni in strumenti di capitale: metodo dei modelli interni: attività di rischio Posizioni verso la cartolarizzazione Nella tabella dell Adeguatezza Patrimoniale, gli importi ponderati relativi ad esposizioni verso le cartolarizzazioni contribuiscono separatamente nel punto A.1.3 Cartolarizzazioni, mentre il relativo requisito confluisce nel punto B.1 Rischio di credito e di controparte. Adeguatezza patrimoniale (migliaia di ) IMPORTI NON PONDERATI IMPORTI PONDERATI/ REQUISITI CATEGORIE/ VALORI A. ATTIVITA' DI RISCHIO A.1 Rischio di credito e di controparte 1. Metodologia standardizzata 2. Metodologia basata sui rating interni 2.1 Base 2.2 Avanzata 3. Cartolarizzazioni B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA B.1 Rischio di credito e di controparte B.2 Rischi di mercato 1. Metodologia standard 2. Modelli interni 3. Rischio di concentrazione B.3 Rischio operativo 1. Metodo base 2. Metodo standardizzato 3. Metodo avanzato B.4 Altri requisiti prudenziali B.5 Altri elementi di calcolo B.6 Totale requisiti prudenziali C. ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA C.1 Attività di rischio ponderate C.2 Patrimonio di base/attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) C.3 Patrimonio di vigilanza incluso Tier 3/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) ,09% 11,44% 13,61% 14,52% 99

100 I Segmentazione delle attività ponderate per il rischio (migliaia di ) Categorie Importi ponderati TOTALE ATTIVITA' DI RISCHIO A. Rischio di credito e di controparte A.1. Commercial Banking Italy A.2. Commercial Banking Germany A.3. Commercial Banking Austria A.4. Poland A.5.CEE A.6. CIB A.7. Asset Gathering A.8. Asset Management A.9. Other B. Rischio di mercato B.1. Commercial Banking Italy B.2. Commercial Banking Germany B.3. Commercial Banking Austria B.4. Poland B.5.CEE B.6. CIB B.7. Asset Gathering B.8. Asset Management B.9. Other C. Rischio operativo C.1. Commercial Banking Italy C.2. Commercial Banking Germany C.3. Commercial Banking Austria C.4. Poland C.5.CEE C.6. CIB C.7. Asset Gathering C.8. Asset Management C.9. Other D. Integrazione per Floor TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

101 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 4 Variazioni delle attività ponderate per il rischio (Milioni di euro) Categorie Movimenti del 2013 TOTALE ATTIVITA' DI RISCHIO, Esistenze iniziali A. Variazioni relative a rischio di credito e di controparte A.1. Acquisizioni (+)/ Cessioni (-) A.2. Effetto Tasso di Cambio A.3. Variazione in termini di esposizione A.4. Prociclicality A.5. Variazione dei modelli di rischio A.6.Variazioni regolamentari A.7. Altre variazioni B. Variazioni relative a rischio di mercato 424 B.1. Variazioni regolamentari 84 B.2. Evoluzione portafoglio B.3. Altre variazioni C. Variazioni relative a rischio operativo 826 TOTALE ATTIVITA' DI RISCHIO, Rimanenze finali Note "Floor Basilea I" (39mld) non incluso Definizioni A.1. Acquisizioni (+)/ Cessioni (-) Acquisizioni / Cessioni di controllate Consolidate A.2. Effetto Tasso di Cambio Impatto delle fluttuazioni del tasso di cambio A.3. Variazione in termini di esposizione Impatto della variazione dell'esposizione allo stato di insolvenza sugli RWA A.4. Prociclicità Impatto della Probabilità di Insolvenza/ Perdita in caso di insolvenza/ Esposizione all'insolvenza data dalla riclassificazione dei clienti dovuta a ricalibrazioni e migrazioni A.5. Variazione dei modelli di rischio Impatto di Implementazione e variazioni di metodologie e modelli A.6. Variazioni Regolamentari Impatto di regolamentazioni nuove/aggiornate e di pareri da parte delle Autorità di Vigilanza B.1. Variazioni Regolamentari Impatto di regolamentazioni nuove/aggiornate e di pareri da parte delle Autorità di Vigilanza B.2. Evoluzione portafoglio Variazioni dovute all'evoluzione delle attività e agli indicatori di mercato Requisito patrimoniale per rischio di mercato (migliaia di ) Rischio di posizione Attività incluse nel portafoglio di negoziazione ai fini di vigilanza Attività non incluse nel portafoglio di negoziazione ai fini di vigilanza - - Rischio di regolamento per le transazioni DVP Rischio di cambio Rischio sulle posizioni in merci - - Requisito patrimoniale per rischio di mercato Il requisito per rischio di posizione include migliaia di euro relativi a posizioni verso le cartolarizzazioni. 101

102 I Riclassificazione di attività finanziarie Le modifiche allo IAS 39 ed all IFRS 7 Riclassificazione delle attività finanziarie approvate dallo IASB nel 2008 permettono, successivamente all iscrizione iniziale, la riclassificazione di determinate attività finanziarie fuori dai portafogli detenute per la negoziazione e disponibili per la vendita. In particolare, possono essere riclassificate: quelle attività finanziarie detenute per la negoziazione o disponibili per la vendita che avrebbero soddisfatto la definizione prevista dai principi contabili internazionali per il portafoglio crediti (se tali attività non fossero state classificate rispettivamente come detenute per la negoziazione o disponibili per la vendita alla rilevazione iniziale) se l entità ha l intenzione e la capacità di possederle nel prevedibile futuro o fino a scadenza; solo in rare circostanze quelle attività finanziarie detenute per la negoziazione che al momento della loro iscrizione non soddisfacevano la definizione di crediti. Nella tabella seguente sono riportati, suddivisi in base alle tipologie di strumenti finanziari ed ai portafogli interessati, il valore di bilancio ed il fair value al 31 dicembre 2013 delle attività oggetto di riclassificazione nel secondo semestre 2008 e nel primo semestre Sono inoltre riportate le componenti reddituali relative a tali attività, distinguendo fra quelle che si sarebbero registrate se il trasferimento non fosse stato effettuato e quelle effettivamente registrate, nel conto economico o nel patrimonio netto. Tali componenti reddituali, al lordo delle imposte, sono ulteriormente distinte tra quelle valutative, comprensive di eventuali rettifiche di valore, e le altre, queste ultime comprensive degli interessi e degli utili/perdite da cessione generati dalle attività trasferite. L effetto netto che si sarebbe quindi rilevato a conto economico nel 2013 se non si fosse proceduto alle riclassificazioni sarebbe stato positivo per migliaia di euro, mentre quello effettivamente rilevato è stato positivo per migliaia di euro. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

103 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 4 Attività finanziarie riclassificate: valore contabile, fair value ed effetti sulla redditività complessiva VALORE DI COMPONENTI REDDITUALI IN ASSENZA DEL TRASFERIMENTO (ANTE IMPOSTE) COMPONENTI REDDITUALI REGISTRATE NELL'ESERCIZIO (ANTE IMPOSTE) TIPOLOGIA DI STRUMENTO FINANZIARIO PORTAFOGLIO DI PROVENIENZA PORTAFOGLIO DI DESTINAZIONE BILANCIO AL FAIR VALUE AL VALUTATIVE ALTRE VALUTATIVE ALTRE (1) (2) (3) (4) (5) (6) (7) (8) (9) A. Titoli di debito Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza (7.582) Attività finanziarie detenute per la negoziazione Crediti verso banche (2.154) Attività finanziarie detenute per la negoziazione Crediti verso clientela Attività finanziarie disponibili per la vendita Crediti verso banche Attività finanziarie disponibili per la vendita Crediti verso clientela B. Titoli di capitale Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie disponibili per la vendita C. Finanziamenti (11.624) Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Attività finanziarie detenute per la negoziazione Crediti verso banche (1.756) Attività finanziarie detenute per la negoziazione Crediti verso clientela (9.868) Attività finanziarie disponibili per la vendita Crediti verso banche Attività finanziarie disponibili per la vendita Crediti verso clientela D. Quote di O.I.C.R Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie disponibili per la vendita Totale Si precisa che i titoli di debito riclassificati nel portafoglio crediti verso clientela comprendono prodotti strutturati di credito (diversi dai contratti derivati e dagli strumenti finanziari contenenti derivati incorporati) per un valore di bilancio a fine esercizio di migliaia di euro. 103

104 I TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

105 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 5 Tavola 5 Rischio di credito: informazioni generali riguardanti tutte le banche Informativa qualitativa Definizioni di esposizioni deteriorate Secondo le regole Banca d Italia, le esposizioni deteriorate sono classificate nelle seguenti categorie: sofferenze - individuano l area dei crediti formalmente deteriorati, costituiti dall esposizione verso clienti che versano in uno stato di insolvenza anche non accertato giudizialmente o in situazioni equiparabili. La valutazione avviene generalmente su base analitica ovvero, in caso di importi non significativi singolarmente, su base forfetaria per tipologie di esposizioni omogenee; incagli - definiscono quell area creditizia in cui ricadono i rapporti verso soggetti che si trovano in temporanea difficoltà, che si prevede possa essere rimossa in un congruo periodo di tempo. Tra gli incagli sono incluse inoltre le esposizioni, non classificate in sofferenza e concesse a soggetti diversi dalle amministrazioni pubbliche, per le quali risultino soddisfatte entrambe le seguenti condizioni: o siano scadute e non pagate in via continuativa da oltre 270 giorni (ovvero da oltre 150 o 180 giorni per le esposizioni di credito al consumo rispettivamente di durata originaria inferiore o pari e superiore a 36 o mesi); l importo complessivo delle esposizioni di cui al punto precedente e delle altre quote scadute da meno di 270 giorni verso il medesimo debitore, sia almeno pari al 10% dell intera esposizione verso tale debitore. Gli incagli sono valutati analiticamente quando particolari elementi lo consiglino ovvero applicando analiticamente percentuali determinate in modo forfetario su basi storico/statistiche nei restanti casi; esposizioni ristrutturate - rappresentano le esposizioni nei confronti di controparti con le quali sono stati conclusi accordi che prevedono la concessione di una moratoria al pagamento del debito e la contemporanea rinegoziazione delle condizioni a tassi inferiori a quelli di mercato, la conversione di parte dei prestiti in azioni ( debt to equity swap ) e/o eventuali rinunce in linea capitale; sono valutati analiticamente, ricomprendendo nelle svalutazioni l onere attualizzato riveniente dall eventuale rinegoziazione del tasso a condizioni inferiori al tasso contrattuale originario. Le esposizioni ristrutturate possono essere riclassificate tra i crediti non deteriorati solo dopo che siano trascorsi almeno due anni dalla data di stipula dell accordo di ristrutturazione e solo a seguito di delibera dei competenti organi aziendali sull avvenuto recupero delle condizioni di piena solvibilità da parte del debitore e sulla mancanza di insoluti su tutte le linee di credito in essere. Le rinegoziazioni di crediti che prevedano la loro cancellazione in cambio di azioni attraverso operazioni di debt to equity swap comportano, precedentemente all esecuzione dello scambio, la valutazione dei crediti in oggetto in funzione degli accordi di conversione stipulati alla data di redazione del bilancio. Per le modalità di determinazione del fair value delle azioni rivenienti da tali operazioni ai fini della loro rilevazione iniziale si veda la Parte A.3 del bilancio consolidato. Le eventuali differenze negative tra il valore dei crediti e quello delle azioni così determinato è rilevato a conto economico tra le rettifiche di valore. Per le informazioni sulle esposizioni rinegoziate (c.d. forborn exposures) si veda anche la Parte E Sezione 1 Rischio di credito Informativa relativa alle esposizioni rinegoziate del bilancio consolidato; esposizioni scadute - rappresentano l intera esposizione nei confronti di controparti, diverse da quelle classificate nelle precedenti categorie, che alla data di riferimento presentano crediti scaduti o sconfinanti da oltre 90 giorni nonché i requisiti fissati dalla normativa prudenziale (cfr. Circolare Banca d Italia n. 263 del 27 dicembre 2006 Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche ) per l inclusione degli stessi nelle esposizioni scadute (banche standardizzate) ovvero delle esposizioni in default (banche IRB). L esposizione complessiva viene rilevata qualora, alla data di riferimento: la quota scaduta e/o sconfinante; oppure: la media delle quote scadute e/o sconfinanti, rilevate su base giornaliera nell ultimo trimestre precedente, sia pari o superiore al 5% dell esposizione stessa. Le esposizioni scadute sono valutate in modo forfetario su basi storico/statistiche, applicando laddove disponibile la rischiosità rilevata dall appropriato fattore di rischio utilizzato ai fini di Basilea 2 ( perdita in caso di inadempienza o LGD - Loss given default). La valutazione collettiva riguarda portafogli di attività per i quali non siano stati riscontrati singolarmente elementi oggettivi di perdita: a tali portafogli è attribuita, secondo la metodologia di seguito descritta, una perdita verificata latente misurabile anche tenendo conto dei fattori di rischio utilizzati ai fini dei requisiti di Basilea

106 I Descrizione delle metodologie adottate per determinare le rettifiche di valore I crediti sono costituiti da attività finanziarie non derivate verso clientela e verso banche, con pagamenti fissi o determinabili e che non sono quotate in un mercato attivo. I crediti sono iscritti alla data di sottoscrizione del contratto, che normalmente coincide con la data di erogazione alla controparte. Tali voci comprendono anche titoli di debito aventi le medesime caratteristiche od oggetto di riclassificazione di portafoglio secondo le regole previste dallo IAS 39 e i valori netti riferiti alle operazioni di leasing finanziario di beni in costruendo e di beni in attesa di locazione finanziaria, i cui contratti abbiano le caratteristiche di contratti con trasferimento dei rischi. Dopo l iniziale rilevazione al fair value, che di norma corrisponde al corrispettivo pagato comprensivo dei costi e ricavi di transazione che sono direttamente attribuibili all acquisizione o all erogazione dell attività finanziaria (ancorché non ancora regolati), i crediti sono valutati al costo ammortizzato, utilizzando il criterio dell interesse effettivo, eventualmente rettificato al fine di tener conto di riduzioni/riprese di valore risultanti dal processo di valutazione. Gli utili (o le perdite) su creditisono rilevati nel conto economico: quando l attività finanziaria in questione è eliminata, alla voce 100.a) Utili (perdite) da cessione di crediti ; ovvero: quando l attività finanziaria ha subito una riduzione di valore, alla voce 130.a) Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti. Gli interessi sui crediti erogati sono classificati alla voce 10. Interessi attivi e proventi assimilati e sono iscritti in base al criterio del tasso di interesse effettivo pro rata temporis lungo la durata del credito. Gli interessi di mora sono contabilizzati a conto economico al momento dell eventuale incasso. I crediti sono sottoposti ad una ricognizione volta ad individuare quelli che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la loro iscrizione, mostrino oggettive evidenze di una possibile perdita di valore. Tali crediti deteriorati sono rivisti ed analizzati periodicamente, almeno una volta all anno. Un credito è considerato deteriorato quando si ritiene che, probabilmente, non si sarà in grado di recuperarne l intero ammontare, sulla base delle condizioni contrattuali originarie, o un valore equivalente. I criteri per la determinazione delle svalutazioni da apportare ai crediti si basano sull attualizzazione dei flussi finanziari attesi per capitale ed interessi; ai fini della determinazione del valore attuale dei flussi, gli elementi fondamentali sono rappresentati dall individuazione degli incassi stimati, delle relative scadenze e del tasso di attualizzazione da applicare. L importo della perdita, infatti, per le esposizioni deteriorate classificate come sofferenze, incagli e ristrutturate, secondo le categorie più avanti specificate, è ottenuto come differenza tra il valore di iscrizione e il valore attuale degli stimati flussi di cassa, scontati al tasso di interesse originario dell attività finanziaria. Nei casi in cui il tasso di interesse originario di un attività finanziaria oggetto di attualizzazione non sia reperibile, oppure il suo reperimento sarebbe eccessivamente oneroso, si è applicato il tasso medio rilevato sulle posizioni aventi caratteristiche simili ma non deteriorate nell anno in cui si è verificato il deterioramento originario dell attività considerata. Per tutte le posizioni a tasso fisso il tasso così determinato è mantenuto costante anche negli esercizi seguenti. I tempi di recupero sono stimati sulla base delle scadenze eventualmente concordate con i debitori ovvero di business plan o di previsioni basate sull esperienza storica dei recuperi osservati per classi omogenee di finanziamenti, tenuto conto della forma tecnica, della localizzazione geografica, della tipologia di garanzia e di altri eventuali fattori ritenuti rilevanti. Ogni cambiamento successivo nell importo o nelle scadenze dei flussi di cassa attesi, che produca una variazione negativa rispetto alle stime iniziali, determina la rilevazione di una rettifica di valore alla voce di conto economico 130.a) Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di crediti. Le rettifiche di valore su esposizioni deteriorate sono classificate come specifiche nella citata voce di conto economico anche quando la metodologia di calcolo è di tipo forfetario/statistico, secondo quanto precisato nel precedente capitolo. Qualora vengano meno i motivi che hanno determinato le rettifiche di valore e tale valutazione sia oggettivamente riconducibile ad un evento occorso dopo la rettifica stessa, viene appostata alla medesima voce di conto economico una ripresa di valore, nel limite massimo del costo ammortizzato che si sarebbe determinato in assenza di precedenti svalutazioni. L eliminazione integrale di un credito è effettuata quando lo stesso è considerato irrecuperabile o è stralciato nella sua interezza. Le cancellazioni sono imputate direttamente alla voce 130.a) Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di crediti di conto economico e sono rilevate in riduzione della quota capitale del credito. Recuperi di parte o di interi importi precedentemente cancellati sono iscritti alla medesima voce. Le rinegoziazioni di crediti che prevedano la loro cancellazione in cambio di azioni attraverso operazioni di debt/equity swap comportano, nell'intervallo temporale precedente all esecuzione dello scambio, la valutazione dei crediti in oggetto in funzione degli accordi di conversione stipulati alla data di redazione del bilancio. Le eventuali differenze negative tra il valore dei crediti ed il fair value delle azioni è rilevato a conto economico tra le rettifiche di valore. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

107 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 5 Informativa quantitativa Informativa relativa alle esposizioni creditizie rinegoziate e nuove definizioni EBA relative ai crediti deteriorati In relazione al documento ESMA n. 2012/853 del 20 dicembre 2012 in materia di informazioni da rendere nel bilancio IFRS delle istituzioni finanziarie in merito alle esposizioni rinegoziate, si precisa che l individuazione del portafoglio in oggetto rileva al fine di consentire: tempestività di azione: con un solido ed efficace processo di monitoraggio e di reportistica, la tempestiva segnalazione di un possibile deterioramento della qualità del credito permette al Gruppo di porre prontamente in atto sia le necessarie attività finalizzate ad un eventuale rinegoziazione sia le misure gestionali restrittive in una fase antecedente al potenziale default e finalizzate al ridimensionamento dell entità del rischio; ogni attività finalizzata ad una possibile rinegoziazione ha come obiettivo la tempestiva identificazione e di conseguenza la corretta gestione delle esposizioni che presentano un aumentato rischio di credito, nella fase in cui la Banca non ha ancora intrapreso gli atti di espropriazione o altre azioni esecutive similari ed è ancora sussistente la piena capacità di rimborso del cliente; corretta valutazione delle posizioni deteriorate, al fine di definire le modalità di intervento e di classificazione nell ambito delle classi di default ; inizio di azioni mirate di recupero in funzione della tipologia ed importo dell esposizione, nonché della specificità del cliente; adeguati accantonamenti iscritti in conto economico, coerenti con le prospettive e con i tempi di recupero del credito e con la tipologia dell esposizione. Tale attività è in linea con i principi IAS 39 e con le regole Basilea 2 ; accurata e sistematica attività di reportistica, al fine di monitorare nel tempo il rischio di portafoglio a livello aggregato. Per quanto riguarda le valutazioni e gli accantonamenti delle esposizioni Forborne, le politiche contabili seguono il criterio generale in linea con le disposizioni dello IAS 39, ossia se sussistono evidenze obiettive che si è incorsi in una perdita per riduzione di valore su crediti o su attività finanziarie detenute sino alla scadenza (iscritti al costo ammortizzato), l importo della perdita viene misurato come la differenza tra il valore contabile dell attività e il valore attuale dei futuri flussi finanziari stimati (escludendo perdite di credito future che non si sono ancora manifestate) attualizzati al tasso di interesse effettivo originale dell attività finanziaria. L importo della perdita viene rilevato alla voce 130. di conto economico tra le Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento e il valore contabile dell attività viene di conseguenza ridotto. Alle disposizioni ESMA e a quelle dello IAS 39 si affiancano le istruzioni per la rendicontazione finanziaria FINREP, recentemente diramate dall Autorità Bancaria Europea (EBA) 6, che introducono due nuove classificazioni per i crediti e per i titoli di debito in bilancio: Forborne exposures e Non-performing exposures. Si definiscono Forborne le esposizioni contenenti misure di rinegoziazione (Forbearance), ossia concessioni nei confronti di un debitore che ha affrontato - oppure che è in procinto di affrontare - difficoltà a rispettare i propri impegni finanziari ("difficoltà finanziarie") Le Esposizioni Non-performing secondo le nuove definizioni EBA sono quelle che soddisfano uno o entrambi i seguenti criteri: o o esposizioni materiali scadute da più di 90 giorni; la banca valuta improbabile che il debitore possa adempiere interamente alle sue obbligazioni creditizie, senza procedere all escussione e al realizzo delle garanzie, a prescindere dall esistenza di esposizioni scadute e/o sconfinanti e dai giorni di arretrato. Queste due nuove classificazioni introdotte da EBA sono efficaci a partire dalla rendicontazione finanziaria FINREP all autorità di vigilanza di settembre Il Gruppo ha avviato, già nel corso del secondo semestre del 2013, le attività progettuali finalizzate a implementare nei sistemi gestionali e contabili le regole di classificazione introdotte dall EBA. I nuovi processi consentiranno di migliorare la conformità delle regole di classificazione alla normativa sopra citata, monitorare la dinamica di tali esposizioni ed effettuare le necessarie segnalazioni all autorità di vigilanza. In linea con il piano di implementazione, con riferimento al bilancio al 31 dicembre 2013, la classificazione dei crediti nelle categorie di rischio è rimasta invariata rispetto al precedente esercizio e riflette le normative emanate da Banca d Italia. Pertanto, la classificazione, da parte di ciascuna Entità, nelle diverse classi di default, deve aver luogo nel rispetto delle disposizioni legali e di quelle regolamentari emanate dalle locali Autorità di Vigilanza. Per quanto riguarda le esposizioni Forborne, la messa a regime dei nuovi processi potrà portare ad una puntuale identificazione delle esposizioni Forborne performing (in bonis) e ad una conseguente verifica, sulla nuova porzione di portafoglio individuata, degli eventuali aggiustamenti che si rendano appropriati nei sistemi di rating interno e di valutazione dei crediti. 6 Rif. EBA/ITS/2013/03 del 21 ottobre

108 I In relazione a ciò, ed alla circostanza che la Capogruppo, in tale ruolo, è tenuta al rispetto delle istruzioni emanate dall'autorità di Vigilanza italiana, con riferimento alle Entità estere del Gruppo, sono adottati opportuni accorgimenti finalizzati a raccordare ed allineare tra loro risultanze riconducibili a classi di default, altrimenti non del tutto omogenee tra loro. Nella presente informativa relativa alle pratiche di rinegoziazione (Forbearance) si è proceduto, sulla base delle informazioni allo stato disponibili, ad approssimare gli esiti della nuova definizione EBA. Essendo però ancora in corso le attività di adeguamento dei processi che porteranno alla applicazione della nuova definizione, nella predisposizione della presente informativa si è dovuto fare riferimento a semplificazioni e a limitazioni: Con riferimento all approssimazione adottata per la classe dei Forborne non performing (deteriorate), si rammenta che ai sensi della classificazione Banca d Italia, con specifico riferimento alle pratiche di rinegoziazione, una posizione è classificata come Credito Ristrutturato quando l accordo di modifica prevede la concessione di una moratoria al pagamento del debito e la contemporanea rinegoziazione delle condizioni a tassi inferiori a quelli di mercato, la conversione di parte dei prestiti in azioni e/o eventuali sacrifici in linea capitale. I Crediti Ristrutturati sono quindi valutati analiticamente, ricomprendendo nelle svalutazioni l onere attualizzato riveniente dall eventuale rinegoziazione del tasso a condizioni inferiori al tasso contrattuale originario. Le esposizioni ristrutturate possono essere riclassificate tra i crediti in bonis solo dopo che siano trascorsi almeno due anni dalla data di stipula dell accordo di ristrutturazione e solo a seguito di delibera dei competenti organi aziendali sull avvenuto recupero delle condizioni di piena solvibilità da parte del debitore e sulla mancanza di insoluti su tutte le linee di credito in essere. Nelle tabelle sottostanti come esposizioni Forborne deteriorate sono stati quindi riportati i soli crediti ristrutturati secondo la classificazione Banca d Italia. Per quanto riguarda invece le esposizioni Forborne performing (in bonis), nelle more della definizione di procedure di misurazione armonizzate a livello di Gruppo tutt ora in corso, si rimanda alle informative prodotte, ove disponibili, nei bilanci separati locali. Tali criteri sono stati seguiti sia per l individuazione delle esposizioni Forborne non performing al 31 dicembre 2012 che per quelle al 31 dicembre Di seguito i consuntivi risultanti (in milioni di Euro). ESPOSIZIONI RINEGOZIATE QUALIFICATE COME FORBEARANCE - Crediti verso clientela (milioni di euro) Consistenze al Consistenze al (1) Esposizione lorda Rettifiche di valore Esposizione netta Esposizione lorda Rettifiche di valore Esposizione netta General governments Financial corporations Non-financial corporations Households Totale di cui: Italia Germania Austria CEE Polonia Coverage ratio 36,0% 32,2% % Incidenza sui crediti verso clientela 0,78% 0,97% (1) Al 31 dicembre 2013, in base al principio contabile IFRS5, sono state contabilizzate a voce "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" le singole attività delle seguenti società: PUBLIC JOINT STOCK COMPANY UNICREDIT BANK, BDK CONSULTING, PUBLIC JOINT STOCK COMPANY UKRSOTSBANK, PRIVATE JOINT STOCK COMPANY FERROTRADE INTERNATIONAL, LLC UKROTSBUD, LTD SI&C AMC UKRSOTS REAL ESTATE, SVIF UKRSOTSBUD. Il periodo a confronto è stato coerentemente riesposto per permetterne la comparabilità. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

109 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 5 L ammontare delle esposizioni nette dei crediti Forborne al riguardante le posizioni deteriorate (3.936 milioni di Euro) risulta inferiore di milioni di Euro rispetto al dato di fine 2012 (5.285 milioni di Euro), pari al - 25,5% annuo. A valori lordi, le medesime esposizioni ammontano, a fine 2013, a milioni di Euro, inferiori di milioni di Euro (-21,1%) a quelle di fine 2012 (7.799 milioni di Euro). Le principali motivazioni della riduzione suddetta sono in parte relative al ricorrere nel 2013 delle condizioni per il consolidamento linea per linea di una esposizione precedentemente riportata nel portafoglio crediti di UCB AG e in parte, per l Italia e per alcuni paesi CEE, alla consueta attività di monitoraggio e aggiornamento delle posizioni stesse, per le quali sono ricorsi, nell anno, i requisiti per una classificazione a maggior rischio. La copertura sulle posizioni Forborne deteriorate è stata incrementata dal 32,2% di fine 2012 al 36,0% del In Italia, coerentemente con la revisione del processo valutativo dei crediti deteriorati attuato nel 2013, la copertura sulle posizioni Forborne deteriorate è passata dal 18,9% del al 28,7% al Anche nella CEE i livelli di copertura sono stati rivisti in coerenza con le altre banche dell area (dal 20,2% al 26,4%). 109

110 I Informativa relativa alle esposizioni Sovrane In merito alle esposizioni Sovrane 7 detenute dal Gruppo al 31 dicembre 2013, si precisa che il valore di bilancio delle esposizioni della specie rappresentate da titoli di debito ammonta a milioni, di cui l 89% concentrato su otto Paesi tra i quali l Italia, con milioni, rappresenta una quota di oltre il 44% sul totale complessivo. Per ciascuno di tali otto Paesi, nella tabella di cui sotto sono riportati, per tipologia di portafoglio, i valori contabili delle relative esposizioni al 31 dicembre Esposizioni in titoli di debito Sovrano ripartite per Stato controparte e portafoglio di classificazione Paese / portafoglio di classificazione consistenze al (migliaia di ) Valore nominale Valore di bilancio Fair Value - Italia attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esp. netta 1 ) attività finanziarie valutate al fair value attività finanziarie disponibili per la vendita crediti attività finanziarie detenute sino a scadenza Germania attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esp. netta 1 ) attività finanziarie valutate al fair value attività finanziarie disponibili per la vendita crediti attività finanziarie detenute sino a scadenza Polonia attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esp. netta 1 ) attività finanziarie valutate al fair value attività finanziarie disponibili per la vendita crediti attività finanziarie detenute sino a scadenza Austria attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esp. netta 1 ) attività finanziarie valutate al fair value attività finanziarie disponibili per la vendita crediti attività finanziarie detenute sino a scadenza Turchia ( 2 ) attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esp. netta 1 ) attività finanziarie valutate al fair value attività finanziarie disponibili per la vendita crediti attività finanziarie detenute sino a scadenza Repubblica Ceca attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esp. netta 1 ) attività finanziarie valutate al fair value attività finanziarie disponibili per la vendita crediti attività finanziarie detenute sino a scadenza Romania attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esp. netta 1 ) attività finanziarie valutate al fair value attività finanziarie disponibili per la vendita crediti attività finanziarie detenute sino a scadenza Ungheria attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione (esp. netta 1 ) attività finanziarie valutate al fair value attività finanziarie disponibili per la vendita crediti attività finanziarie detenute sino a scadenza Totale esposizioni per cassa ( 1 ) Include le esposizioni in Credit Derivatives. ( 2 ) Ammontare proporzionalizzato in funzione della percentuale di controllo per le esposizioni detenute attraverso joint venture. 7 Per esposizioni Sovrane si intendono i titoli obbligazionari emessi dai governi centrali e locali e dagli enti governativi nonché i prestiti erogati agli stessi. Ai fini della presente esposizione di rischio sono escluse le eventuali posizioni detenute tramite ABS. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

111 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 5 La vita media residua ponderata delle esposizioni Sovrane elencate nella tabella di dettaglio di cui sopra, suddivisa tra banking 8 e trading book, è la seguente: Vita media residua ponderata (anni) Banking book Trading book - Italia 2,80 1,78 - Germania 2,20 4,02 - Polonia 4,44 3,19 - Austria 5,40 6,74 - Turchia 4,55-0,37 - Repubblica Ceca 3,92 2,39 - Romania 1,98 2,43 - Ungheria 3,03 1,02 Il restante 11% del totale delle esposizioni Sovrane in titoli di debito, pari a milioni, sempre riferito al valore di bilancio al 31 dicembre 2013, è suddiviso tra 65 Paesi, tra cui: Spagna (504 milioni), Ucraina (213 milioni), Slovenia (202 milioni), Stati Uniti (69 milioni), Irlanda (52 milioni) e Portogallo (30 milioni). Le esposizioni in titoli di debito Sovrani nei confronti di Grecia e Cipro sono immateriali. Per le esposizioni in questione non si ravvedono evidenze di impairment al 31 dicembre 2013, ad eccezione di un titolo di stato Argentina, per il quale sono state registrate rettifiche di valore per 1,4 milioni. Il valore di bilancio dell esposizione netta in titoli di debito nei confronti di tale Paese al 31 dicembre 2013 ammonta a 3,1 milioni. La tabella sottostante riporta la classificazione dei titoli di debito appartenenti al banking book e la loro rilevanza percentuale sul totale del portafoglio di appartenenza. Esposizioni in titoli di debito Sovrano ripartite per portafoglio di attività finanziarie (migliaia di ) Attività finanziarie valutate al fair value Attività finanziarie disponibili per la vendita consistenze al Crediti Attività finanziarie detenute sino a scadenza Valore di bilancio % portafoglio di appartenenza 90,58% 73,66% 0,66% 83,56% 14,43% Totale Alle esposizioni Sovrane in titoli di debito vanno altresì aggiunti i finanziamenti 9 erogati a governi centrali e locali ed agli enti governativi. Nella tabella sottostante è riportato l ammontare dei finanziamenti del portafoglio crediti al 31 dicembre 2013 nei confronti dei Paesi verso i quali l esposizione complessiva è superiore a 150 milioni, che rappresentano oltre il 95% del totale. Finanziamenti verso controparti Sovrane ripartite per Stato controparte (migliaia di ) consistenze al Paese Valore di bilancio - Germania ( 1 ) Italia Austria ( 2 ) Croazia Polonia Indonesia Slovenia Turchia ( 3 ) Bosnia-Erzegovina Ungheria Bulgaria Brasile Totale esposizioni per cassa ( 1 ) di cui migliaia tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione e quelle valutate al fair value. ( 2 ) di cui tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione e quelle valutate al fair value. (3) ammontare proporzionalizzato in funzione della percentuale di controllo per le esposizioni detenute attraverso joint venture. Si segnala infine che le posizioni assunte o pareggiate attraverso strumenti derivati sono negoziate all interno di ISDA master agreement e accompagnate da Credit Support Annexes, che prevedono l utilizzo di cash collateral o di titoli stanziabili a basso rischio. 8 Il c.d. banking book include le Attività finanziarie valutate al fair value, quelle disponibili per la vendita, quelle detenute sino a scadenza ed i crediti. 9 Escluse le partite fiscali. 111

112 I Rischio di credito: informazioni per cassa e fuori bilancio verso banche (migliaia di ) CONSISTENZE AL ESPOSIZIONI PER CASSA ATTIVITA' FINANZIARE DI NEGOZIAZIONE ATTIVITA' FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE ATTIVITA' FINANZIARIE DISPONIBILI PER LA VENDITA ATTIVITA' FINANZIARIE DETENUTE FINO ALLA SCADENZA CREDITI VERSO BANCHE ATTIVITA' NON CORRENTI E GRUPPI IN VIA DI DISMISSIONE ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO TIPOLOGIA DI ESPOSIZIONE/PORTAFOGLIO CONTABILE A. Esposizioni per cassa ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE MEDIA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE MEDIA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE MEDIA a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute e) Altre attività Totale A B. Esposizioni fuori bilancio a) Deteriorate b) Altre Totale B TOTALE A+B al TOTALE A+B al ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE MEDIA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE MEDIA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE MEDIA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE MEDIA TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

113 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 5 Rischio di credito: informazioni per cassa e fuori bilancio verso clientela (migliaia di ) CONSISTENZE AL ESPOSIZIONI PER CASSA ATTIVITA' FINANZIARE DI NEGOZIAZIONE ATTIVITA' FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE ATTIVITA' FINANZIARIE DISPONIBILI PER LA VENDITA ATTIVITA' FINANZIARIE DETENUTE FINO ALLA SCADENZA CREDITI VERSO CLIENTELA ATTIVITA' NON CORRENTI E GRUPPI IN VIA DI DISMISSIONE ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO TIPOLOGIA DI ESPOSIZIONE/PORTAFOGLIO CONTABILE ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE MEDIA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE MEDIA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE MEDIA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE MEDIA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE MEDIA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE MEDIA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE MEDIA A. Esposizioni per cassa a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute e) Altre attività Totale A B. Esposizioni fuori bilancio a) Deteriorate b) Altre Totale B TOTALE A+B al TOTALE A+B al

114 I Distribuzione territoriale delle esposizioni per cassa e fuori bilancio verso banche (migliaia di ) CONSISTENZE AL ITALIA ALTRI PAESI EUROPEI AMERICA ASIA RESTO DEL MONDO ESPOSIZIONI/AREE GEOGRAFICHE ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE NETTA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE NETTA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE NETTA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE NETTA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE NETTA A. Esposizioni per cassa a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute e) Altre esposizioni TOTALE A B. Esposizioni "fuori bilancio" a) Sofferenze b) Incagli c) Altre attività deteriorate e) Altre esposizioni TOTALE B TOTALE (A+B) TOTALE (A+B) TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

115 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 5 Distribuzione territoriale delle esposizioni per cassa e fuori bilancio verso clientela (migliaia di ) CONSISTENZE AL ITALIA ALTRI PAESI EUROPEI AMERICA ASIA RESTO DEL MONDO ESPOSIZIONI/AREE GEOGRAFICHE ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE NETTA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE NETTA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE NETTA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE NETTA ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE NETTA A. Esposizioni per cassa a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute e) Altre esposizioni TOTALE A B. Esposizioni "fuori bilancio" a) Sofferenze b) Incagli c) Altre attività deteriorate e) Altre esposizioni TOTALE B TOTALE (A+B) AL 31:12: TOTALE (A+B) AL 31:12:

116 I Distribuzione settoriale delle esposizioni per cassa e fuori bilancio verso clientela (prima parte) (migliaia di ) CONSISTENZA AL GOVERNI ALTRI ENTI PUBBLICI FINANZIARIE Tipologia di esposizione/aree controparti A. Esposizioni per cassa ESPOSIZIONE LORDA RETTIFICHE DI VALORE COMPLESSIVE ESPOSIZIONE NETTA ESPOSIZIONE LORDA RETTIFICHE DI VALORE COMPLESSIVE ESPOSIZIONE NETTA ESPOSIZIONE LORDA RETTIFICHE DI VALORE COMPLESSIVE ESPOSIZIONE NETTA a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute e) Altre esposizioni TOTALE A B. Esposizioni "fuori bilancio" a) Sofferenze b) Incagli c) Altre attività deteriorate e) Altre esposizioni TOTALE B TOTALE (A+B) AL TOTALE (A+B) AL TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

117 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 5 Distribuzione settoriale delle esposizioni per cassa e fuori bilancio verso clientela (seconda parte) (migliaia di ) CONSISTENZA AL DI ASSICURAZIONE IMPRESE NON FINANZIARIE ALTRI SOGGETTI Tipologia di esposizione/aree controparti A. Esposizioni per cassa ESPOSIZIONE LORDA RETTIFICHE DI VALORE COMPLESSIVE ESPOSIZIONE NETTA ESPOSIZIONE LORDA RETTIFICHE DI VALORE COMPLESSIVE ESPOSIZIONE NETTA ESPOSIZIONE LORDA RETTIFICHE DI VALORE COMPLESSIVE ESPOSIZIONE NETTA a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute e) Altre esposizioni TOTALE A B. Esposizioni "fuori bilancio" a) Sofferenze b) Incagli c) Altre attività deteriorate e) Altre esposizioni TOTALE B TOTALE (A+B) AL TOTALE (A+B) AL

118 I Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie VOCI/SCAGLIONI TEMPORALI A VISTA DA OLTRE 1 GIORNO A 7 GIORNI DA OLTRE 7 GIORNI A 15 GIORNI CONSISTENZE AL DA OLTRE 15 GIORNI A 1 MESE DA OLTRE 1 MESE FINO A 3 MESI DA OLTRE 3 MESI FINO A 6 MESI DA OLTRE 6 MESI FINO A 1 ANNO DA OLTRE 1 ANNO FINO A 5 ANNI OLTRE 5 ANNI (migliaia di ) DURATA INDETERMINATA Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Altri titoli di debito A.3 Quote O.I.C.R A.4 Finanziamenti Banche Clientela Passività per cassa B.1 Conti correnti e depositi Banche Clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni "fuori bilancio" C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - Posizioni lunghe Posizioni corte C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - Posizioni lunghe Posizioni corte C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - Posizioni lunghe Posizioni corte C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - Posizioni lunghe Posizioni corte C.5 Garanzie finanziarie rilasciate C.6 Garanzie finanziarie ricevute C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale - Posizioni lunghe Posizioni corte C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale - Posizioni lunghe Posizioni corte TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

119 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 5 Esposizioni creditizie per cassa: dinamica delle rettifiche di valore complessive (migliaia di ) MOVIMENTI DEL 2013 C A U S A LI / C A TEGOR I E S OFFER EN ZE I N C A GLI ES P OS I ZI ON I R I S TR U TTU R A TE ES P OS I ZI ON I S C A D U TE TOTA LE S OFFER EN ZE I N C A GLI ES P OS I ZI ON I R I S TR U TTU R A TE ES P OS I ZI ON I S C A D U TE TOTA LE A. R et t if iche co mp lessive iniziali B. V ariazio ni in aument o B.1 rettifiche di valore B.1 bis perdite da cessione B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate B.3 altre variazioni in aumento C. V ariazio ni in d iminuzio ne C.1 riprese di valore da valutazione C.2 riprese di valore da incasso C.2 bis utili da cessione C.3 cancellazioni C.4 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate C.5 altre variazioni in diminuzione D. R et t if iche co mp lessive f inali Le rettifiche nette di valore riferite al solo Gruppo Bancario, comprensive di quelle relative alle Altre esposizioni, imputate al Conto Economico nel 2013 ammontano a: - Crediti verso banche (riprese di valore) migliaia di euro; - Crediti verso clientela migliaia di euro. 119

120 I Nel corso del 2013, la capogruppo UniCredit S.p.A. e le due società controllate Unicredit Credit Management Bank S.p.A ed UniCredit Leasing S.p.A hanno preso atto di un progressivo mutamento del contesto esterno rispetto al passato (con evidenti riflessi sulla recuperabilità dello stock di credito deteriorato), influenzato dai seguenti fattori: un quadro macro-economico non favorevole; un andamento del mercato immobiliare in evidente peggioramento; il mutamento del contesto normativo e regolamentare di riferimento. Il protrarsi della crisi ha mostrato riflessi sempre più marcati, oltre che in termini di minore capacità di recupero dei crediti deteriorati, anche di minori possibilità di successo nei percorsi di ristrutturazione aziendale dei debitori. Il mercato immobiliare prosegue in un trend di calo dei valori e di allungamento dei tempi delle transazioni, con stime che hanno evidenziato ulteriori cali significativi a partire dal secondo semestre 2013, anche derivanti dal clima di sfiducia delle imprese, dalle difficoltà del mercato del lavoro e dal continuo deterioramento dei prestiti erogati al comparto, tutti fattori che ostacolano la ripresa del mercato di riferimento. I processi di esecuzione immobiliare vedono la ripetizione di aste successive più frequenti rispetto al passato. Inoltre, nelle stime effettuate in ordine alla recuperabilità dello stock di crediti deteriorati (sia in termini di scarti applicati ai valori delle garanzie, sia di svalutazione del credito chirografo o garantito da garanzia personale) si è data applicazione alle novità introdotte dall Organo di Vigilanza con l aggiornamento n. 15 del Luglio 2013 della Circolare n. 263 del 27 dicembre 2006, con specifico riferimento alla determinazione del valore di recupero dei crediti deteriorati, tenuto conto della tipologia di procedura esecutiva attivata e dell esito delle fasi già esperite, nonché del valore di pronto realizzo delle garanzie (utilizzando, per i beni immobili, scarti determinati anche in funzione della data di aggiornamento della perizia e del contesto di mercato). Si riportano nel seguito gli specifici fattori considerati nell aggiornamento delle stime del valore dei crediti, la natura dei cambiamenti e i loro effetti, per i rispettivi portafogli di appartenenza. UniCredit S.p.A. In considerazione di tale evoluzione, recente e ragionevolmente prevedibile allo stato delle attuali conoscenze dello scenario macroeconomico e, in particolare, della crisi del mercato immobiliare ancora in corso in Italia e in Europa, oltre che del mutato contesto normativo e regolamentare di riferimento, il 2013 si è caratterizzato, in UniCredit S.p.A., per una intensa attività volta a porre in atto una serie di iniziative mirate al rafforzamento delle metodologie di misurazione del rischio di credito e dei processi valutativi. In particolare, con riferimento al perimetro delle unità della Banca operanti in Italia: è stata data pratica attuazione al nuovo approccio per la gestione ed il presidio del rischio riguardante alcuni portafogli di crediti in bonis, per i quali si è resa opportuna una portafogliazione dedicata, al fine di monitorarne attentamente il fenomeno della rischiosità emergente. Tale nuovo approccio gestionale si caratterizza per una gestione maggiormente intensa, mirata e tesa ad individuare con il Cliente soluzioni che salvaguardino al massimo la sua continuità aziendale e la tutela del rischio della Banca (in particolare si veda Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 1 Rischi di credito Informazioni di natura qualitativa 1. Aspetti generali); si è proceduto ad una revisione delle politiche di classificazione e valutazione dei crediti deteriorati, coerentemente con l introduzione della nuova Global Policy Principi e metodologie per la classificazione a maggior rischio e valutazione dei crediti verso Clientela in Italia, approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 17 dicembre 2013; Più in particolare: con riferimento ai crediti in bonis, per i quali il valore di bilancio riflette la valutazione statistica delle perdite realizzate, ma non ancora confermate dai processi di classificazione a maggior rischio (c.d. perdite incurred but not reported), si è proceduto ad un aggiornamento dei parametri creditizi (Probability of Default - PD e Loss Given Default - LGD), tenendo conto delle evidenze statistiche più recenti, al fine di rendere i parametri valutativi utilizzati maggiormente rappresentativi della situazione corrente alla data di chiusura del bilancio. Inoltre, l intervenuta segregazione dei sotto-portafogli gestionali, scaturita dall avvio del nuovo approccio gestionale sopra richiamato, ha reso opportuno un adeguamento della portafogliazione ai fini dell applicazione del parametro di LCP (Loss Confirmation Period), con l obiettivo di rendere la metodologia valutativa applicata maggiormente aderente alle caratteristiche dei singoli sotto-portafogli, come risultante dal nuovo processo aziendale. Da questo aggiornamento dei parametri di stima sono scaturite maggiori rettifiche di valore per 655 milioni di Euro, su un totale di crediti lordi verso la clientela in bonis di milioni di Euro (riferiti alle unità operanti in Italia), comportando un incremento della copertura media di tali crediti in bonis da 0,67% a 1,0%; con riferimento alle esposizioni scadute deteriorate, la cui valutazione riflette l applicazione dei parametri creditizi, l aggiornamento dei parametri ha comportato maggiori rettifiche di valore per 151 milioni di Euro, su un totale di esposizioni lorde di milioni di Euro, comportando un innalzamento del grado di copertura dal 16,8% al 22,9%; TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

121 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 5 nell ambito della nuova Global Policy sopra richiamata, sono state definite anche nuove Metodologie di valutazione dei crediti a Sofferenza ed Incaglio, valide per UniCredit S.p.A., che, fra l altro, hanno determinato un cambiamento nelle metodologie valutative crediti verso imprese con esposizione di gruppo economico al di sotto di una soglia definita, classificati tra gli incagli e le sofferenze. Tale revisione, oltre a mitigare i rischi di disarmonie, tipiche della valutazione soggettiva analitica, persegue una maggior tempestività di aggiornamento delle valutazioni analitiche e una maggior coerenza dei gradi di copertura rispetto allo stato di classificazione, anche attraverso il riscontro con livelli di copertura definiti statisticamente e in modo automatico. Questo cambiamento metodologico ha interessato un perimetro di crediti pari a milioni di Euro di sofferenze lorde e milioni di Euro di incagli lordi e ha comportato maggiori rettifiche di valore rispettivamente per 585 milioni di Euro (imprese in sofferenza) e per 155 milioni di Euro (imprese in incaglio), nonché ha comportato l innalzamento del tasso di copertura medio (coverage) delle rispettive categorie da 45,9% a 58,8% per le posizioni classificate in sofferenza e da 37,7% a 43,2% per le posizioni classificate in incaglio; si è rivisto il processo valutativo dei crediti deteriorati (classificati in incaglio e sofferenza), riflettendo, per quelli ipotecari, nel livello degli scarti utilizzati ai fini della valorizzazione delle garanzie ipotecarie al 31 dicembre 2013 lo scenario macroeconomico e settoriale aggiornato, il quale è risultato peggiorativo rispetto alle stime precedenti, alla luce del perdurare delle condizioni di incertezza e fragilità del mercato immobiliare. Conseguentemente: o si è proceduto all emanazione di linee guida operative, diramate per supportare le strutture addette alla valutazione del credito con riferimento alle posizioni verso imprese con esposizione di gruppo economico al di sopra della soglia definita per l applicazione delle metodologie valutative automatiche e statistiche, classificate in sofferenza. Ciò affinché il processo di valutazione analitico tenesse conto: per i crediti ipotecari, di adeguati livelli di scarto rispetto al valore di mercato del bene ipotecato, al fine di pervenire ad una determinazione del presumibile valore di realizzo della garanzia stessa in linea con le tendenze più recenti del mercato; per i crediti non ipotecari, di una adeguata omogeneità applicativa alle politiche valutative di gruppo, al fine di mitigare anche in questo caso le disarmonie insite nella valutazione soggettiva analitica e consentendo al contempo di adeguare le aspettative di incasso al contesto macroeconomico prevalente ed agli esiti delle procedure giudiziali. Il cambiamento ha interessato un perimetro di crediti pari a milioni di euro di sofferenze lorde, sul quale sono state registrate maggiori rettifiche di valore per milioni di euro, portando il livello di o copertura dal 40,7% al 59,7%; è stata rivista la metodologia valutativa dei Mutui ipotecari verso Privati, classificati a sofferenza e ad incaglio, implementando una valutazione automatica basata sul valore della garanzia, aggiornata e valutata in ottica di realizzo. Gli effetti complessivi rilevati in questo aggregato, coerentemente con gli altri comparti creditizi, evidenziano riprese di valore nette su Mutui ipotecari verso Privati classificati rispettivamente a sofferenza per 318 milioni di Euro e ad incaglio per 80 milioni di Euro, portando il livello di copertura dal 43,7% al 37,7% per le sofferenze e dal 26,5% a 21,0% per gli incagli Il cambiamento ha interessato un perimetro di crediti pari a milioni di Euro di sofferenze lorde e milioni di Euro di incagli lordi; si è proceduto ad una ricognizione dei crediti ristrutturati e delle posizioni verso imprese con esposizione di gruppo economico al di sopra della soglia definita per l applicazione delle metodologie valutative automatiche e statistiche, classificate in incaglio, con la finalità di riesaminare la capacità dell impresa di recuperare, in un congruo periodo di tempo, la situazione di equilibrio economico/finanziario. Il contesto esterno attuale rende infatti i processi di turnaround aziendale sempre più difficoltosi, i tempi di gestione dello stato di crisi d impresa più lunghi, l esito dei processi di ristrutturazione statisticamente meno favorevole rispetto al passato, anche recente. Da questo aggiornamento sono derivate maggiori rettifiche di valore rispettivamente per milioni di Euro sulle posizioni di tale perimetro classificate in incaglio ( milioni di Euro) e per 318 milioni di Euro sulle posizioni ristrutturate, portandone il grado di copertura dal 33,3% al 44,2% sui crediti incagliati, e dal 19,2% al 29,7% sui crediti ristrutturati. Dal complesso dei cambiamenti nelle stime sopra descritti sono derivate maggiori rettifiche nette di valore per milioni di Euro (a fronte di un ammontare globale di Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento iscritte alla voce 130 del Conto Economico dell esercizio 2013 pari a milioni di Euro).

122 I UniCredit Credit Management Bank S.p.A. Nel corso del 2013 UniCredit Credit Management Bank S.p.A. ha proceduto ad aggiornare i parametri e gli elementi valutativi dei crediti, nell ambito del fisiologico processo di continuo miglioramento del set di informazioni disponibili e di modelli previsionali utili ai fini della valutazione dei crediti stessi e tenendo conto degli specifici elementi emersi nel In particolare, i fattori esterni sopra richiamati agiscono nel caso di UniCredit Credit Management Bank S.p.A. su un portafoglio di sofferenze caratterizzato da una particolare vetustà (vintage oltre i 10 anni). Analogamente a quanto accaduto presso la Capogruppo, il 2013 è stato caratterizzato da intense attività di rafforzamento delle metodologie e dei modelli di misurazione del rischio di credito, che hanno interessato il portafoglio sofferenze attraverso un piano di azioni mirato. Nello specifico, sono stati portati a termine dalla Banca: il recepimento delle politiche di classificazione e valutazione dei crediti deteriorati ( Principi e metodologie per la classificazione a maggior rischio e valutazione dei crediti verso Clientela in Italia ) emanate dalla Capogruppo le quali, fra l altro, hanno determinato un cambiamento nelle metodologie valutative per i crediti verso imprese, classificati tra le sofferenze; l emanazione di linee guida operative, diramate per supportare le strutture addette alla valutazione del credito con riferimento alle posizioni verso imprese classificate in sofferenza, ritenute maggiormente rappresentative del possibile valore di realizzo, alla luce delle svalutazioni medie riscontrate sulle perizie aggiornate pervenute, da aggiungere alle svalutazioni ordinarie riscontrate storicamente nei processi di esecuzione immobiliare. Al fine di recepire compiutamente nel bilancio 2013 l effetto dei nuovi scenari ed alla luce delle nuove policy e linee guida definite nella parte finale dell anno, si è intrapresa un attività che ha visto le seguenti aree di intervento: con riferimento alle posizioni garantite da ipoteca (giudiziale o volontaria), il perimetro è caratterizzato dalla presenza sulla posizione di almeno una ipoteca, giudiziale o volontaria, di primo grado non escussa. Per queste posizioni, l applicazione dei livelli di scarto atti a pervenire ad un valore di pronto realizzo della garanzia in linea con le tendenze più recenti del mercato ha determinato un impatto di maggiori accantonamenti per Euro 236 milioni ed un incremento del coverage dal 71% al 78%; una logica valutativa assimilabile è stata altresì adottata con riferimento alle posizioni non garantite da ipoteca. In particolare, pur in assenza di ipoteche, le previsioni di recupero sono state formulate in buona parte sulla base delle prospettiva aggiornata di alienazioni immobiliari (anche se non supportati da ipoteche) o comunque su realizzo di asset. Ne è derivato un incremento di rettifiche pari a Euro 317 milioni ed un incremento del coverage da 79% a 88%; per completezza, si precisa che nell ambito delle attività ordinarie di aggiornamento dei valori di bilancio sono state svalutate pratiche caratterizzate da incompletezza documentale per Euro 33 milioni e posizioni per le quali è previsto il recupero principalmente tramite vendita, per Euro 11 milioni. Dal complesso dei cambiamenti nel parametri valutativi qui descritti sono derivate maggiori rettifiche di valore per Euro 597 milioni (a fronte di un totale di rettifiche di valore dell esercizio 2013 pari a Euro milioni). TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

123 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 5 UniCredit Leasing S.p.A. In aggiunta ai fattori caratterizzanti il contesto esterno sopra delineati, con riferimento al settore del Leasing l andamento dello stipulato per comparto misurato dalla Associazione di categoria conferma il perdurare delle difficoltà del settore, le quali si estendono non solo alle tradizionali forme tecniche bancarie (mutui), ma anche ai contratti di leasing. Anche UniCredit Leasing S.p.A., ha provveduto nel 2013 a mettere in atto una serie di iniziative mirate al rafforzamento delle metodologie di misurazione del rischio di credito e dei processi valutativi. In particolare: l attività di valutazione analitica, coerente alle nuove Policy emanate dalla Capogruppo e recepite dalla società e alle indicazioni dell aggiornamento della Circolare 263 sopra richiamata, ha comportato l individuazione di una serie di posizioni deteriorate che presentavano un livello di copertura inferiore alla perdita attesa determinata sulla base dei parametri gestionali; da tale attività sono scaturite maggiori rettifiche di valori per complessivi Euro 368 milioni, comportando un aumento dei livelli di copertura da 30,9% a 39,1%; coerentemente con le linee guida (e le prescrizioni dell aggiornamento della Circolare 263 di Banca d Italia in tema di garanzie), si è proceduto, con riferimento alle posizioni caratterizzate da beni in remarketing, beni da recuperare e beni destinati con celerità alla vendita (al fine di garantire una valutazione allineata ai valori recuperabili espressi dalle correnti condizioni di mercato), ad adottare una valutazione al pronto realizzo dei beni, nel contesto di un processo gestionale avviato di cessione straordinaria e accelerata, considerando ove applicabile l indicazione di offerte preliminari di prezzo ricevute. In particolare, con riferimento alle imbarcazioni e agli immobili sono derivati maggiori accantonamenti rispettivamente per Euro 12 e 93 milioni; alla luce delle nuove policy nonché del contesto macroeconomico, in sede di verifica a supporto della chiusura d esercizio, la società ha rivisitato i tempi di recupero utilizzati nella stima; da tale aggiornamento sono derivate maggiori rettifiche di valore per Euro 39 milioni; l aggiornamento dei parametri creditizi utilizzati nella valutazione dei crediti deteriorati con calcolo automatico e dei modelli per un effetto complessivo a conto economico pari a 37 milioni di euro; per completezza si segnala infine che sono state azzerate una serie di posizioni ritenute non recuperabili, per complessivi Euro 52 milioni. Dai cambiamenti nel parametri valutativi qui descritti sono derivate complessivamente maggiori rettifiche di valore per Euro 600 milioni (a fronte di un totale di rettifiche di valore dell esercizio 2013 pari a Euro 962 milioni). Il complesso dei cambiamenti di metodologia e degli aggiornamenti dei parametri utilizzati nella valutazione dei crediti di UniCredit S.p.A., UniCredit Credit Management Bank S.p.A. ed UniCredit Leasing S.p.A. al 31 dicembre 2013 qui illustrati (dal quale sono derivate complessivamente maggiori rettifiche nette di valore per milioni di Euro a fronte di un ammontare globale di Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento iscritte alla voce 130 del Conto Economico dell esercizio 2013 da parte delle tre società pari a milioni di Euro) si inquadra tra i cambiamenti di stima,ai sensi dello IAS 8 (in particolare paragrafi 5 e 35), i cui effetti trovano riflesso nel conto economico del In tale esercizio, infatti, si sono resi disponibili, ai fini della stima del valore di recupero dei crediti, i nuovi elementi e le nuove informazioni, come illustrato nei punti precedenti.

124 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

125 I >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 6 Tavola 6 - Rischio di credito: informazioni relative ai portafogli assoggettati al metodo standardizzato e alle esposizioni creditizie specializzate e in strumenti di capitale nell ambito dei metodi IRB Informativa qualitativa Rischio di credito metodologia standardizzata Elenco delle ECAI (Agenzia esterna per la valutazione del merito di credito - External Credit Assessment Institution) ed ECA (Agenzia per il credito all esportazione - Export Credit Agency) utilizzate nella metodologia standardizzata e dei portafogli in cui sono applicati i rating delle stesse. Rischio di credito Portafogli Esposizioni verso amministrazioni centrali e banche centrali Esposizioni verso organizzazioni internazionali Esposizioni verso banche multilaterali di sviluppo Esposizioni verso imprese ed altri soggetti Esposizioni verso organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR) ECA / ECAI - Fitch Ratings; - Moody's Investor Services; - Standard and Poor's Rating Services Caratteristiche del rating 10 Solicited e Unsolicited L elenco riguardante le Cartolarizzazioni è riportato in Tavola solicited rating: il rating rilasciato sulla base di una richiesta del soggetto valutato e verso un corrispettivo. Sono equiparati ai solicited rating i rating rilasciati in assenza di richiesta qualora precedentemente il soggetto abbia ottenuto un solicited rating dalla medesima ECAI; unsolicited rating: il rating rilasciato in assenza di richiesta del soggetto valutato e di corresponsione di un corrispettivo. 125

126 Informativa quantitativa DistribuzIone delle esposizioni: metodologia standardizzata (migliaia di ) CONSISTENZE AL CONSISTENZE AL PORTAFOGLIO REGOLAMENTARE ESPOSIZIONE CON ATTENUAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO ESPOSIZIONE SENZA ATTENUAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO ESPOSIZIONE CON ATTENUAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO ESPOSIZIONE SENZA ATTENUAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO A.1.1. Esposizioni verso o garantite da amministrazioni centrali e banche centrali A.1.2. Esposizioni verso o garantite da enti territoriali A.1.3. Esposizioni verso o garantite da enti senza scopo di lucro ed enti del settore pubblico A.1.4. Esposizioni verso o garantite da banche multilaterali di sviluppo A.1.5. Esposizioni verso o garantite da organizzazioni internazionali A.1.6. Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati A.1.7. Esposizioni verso o garantite da imprese A.1.8. Esposizioni al dettaglio A.1.9. Esposizioni garantite da immobili A Esposizioni scadute A Esposizioni ad alto rischio A Esposizioni sotto forma di obbligazioni bancarie garantite A Esposizioni a breve termine verso imprese A Esposizioni verso organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR) A Altre esposizioni Nella presente tabella le Garanzie rilasciate e impegni a erogare fondi sono state considerate al valore nominale dell esposizione. Finanziamenti specializzati (migliaia di ) VALORE DELL'ESPOSIZIONE AL DURATA RESIDUA/GIUDIZIO CATEGORIE REGOLAMENTARI 1 - FORTE 2 - BUONO 3 - SUFFICIENTE 4 - DEBOLE 5 - DEFAULT Durata residua inferiore a 2,5 anni Durata residua pari o superiore a 2,5 anni Totale finanziamenti specializzati al Totale finanziamenti specializzati al Strumenti di capitale - metodo della ponderazione semplice (migliaia di ) CATEGORIE PONDERAZIONI VALORE DELL'ESPOSIZIONE AL VALORE DELL'ESPOSIZIONE AL Strumenti di private equity detenuti in forma sufficientemente diversificata 190% Strumenti di capitale quotati sui mercati regolamentati 290% Altri strumenti di capitale 370% Totale strumenti di capitale TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

127 I >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 6 Metodologia standardizzata delle attività di rischio (migliaia di ) PORTAFOGLI VALORE DELL'ESPOSIZIONE CONSISTENZE AL CONSISTENZE AL ESPOSIZIONI GARANTITE VALORE ESPOSIZIONI GARANTITE DELL'ESPOSIZIONE GARANZIA REALE GARANZIA PERSONALE DERIVATI SU CREDITI GARANZIA REALE GARANZIA PERSONALE DERIVATI SU CREDITI Esposizioni verso o garantite da Amministrazioni Centrali e Banche Centrali classe di merito creditizio classe di merito creditizio classe di merito creditizio classi di merito creditizio 4 e classe di merito creditizio Esposizioni verso o garantite da Enti territoriali classe di merito creditizio classe di merito creditizio classe di merito creditizio classi di merito creditizio 4 e classe di merito creditizio Esposizioni verso o garantite da Enti senza scopo di lucro ed Enti del settore pubblico classe di merito creditizio classe di merito creditizio classe di merito creditizio classi di merito creditizio 4 e classe di merito creditizio Esposizioni verso o garantite da Banche multilaterali di sviluppo classe di merito creditizio classe di merito creditizio classe di merito creditizio classi di merito creditizio 4 e classe di merito creditizio Esposizioni verso o garantite da Organizzazioni internazionali Esposizioni verso o garantite da Intermediari vigilati classe di merito creditizio classe di merito creditizio classe di merito creditizio classi di merito creditizio 4 e classe di merito creditizio Esposizioni verso o garantite da Imprese classe di merito creditizio classe di merito creditizio classi di merito creditizio 3 e classi di merito creditizio 5 e Esposizioni al dettaglio Esposizioni garantite da immobili Esposizioni scadute Esposizioni ad alto rischio Esposizioni sotto forma di obbligazioni bancarie garantite Esposizioni a breve termine verso imprese classe di merito creditizio classe di merito creditizio classe di merito creditizio classi di merito creditizio da 4 a Esposizioni verso Organismi di investimento collettivo del risparmio (O.I.C.R.) classe di merito creditizio classe di merito creditizio classi di merito creditizio 3 e classi di merito creditizio 5 e Altre esposizioni Totale attività di rischio per cassa Totale garanzie rilasciate e impegni a erogare fondi Totale contratti derivati Totale operazioni SFT e operazioni con regolamento a lungo termine Compensazione tra prodotti diversi Totale generale

128 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

129 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Tavola 7 Rischio di credito: informativa sui portafogli cui si applicano gli approcci IRB Informativa qualitativa Con provvedimento N del 28 marzo 2008 Banca d Italia ha autorizzato il Gruppo UniCredit all utilizzo dei metodi avanzati per la determinazione del requisito patrimoniale sui rischi di credito e sui rischi operativi. Con specifico riferimento al rischio di credito, il Gruppo è attualmente autorizzato ad utilizzare le stime interne dei parametri PD, LGD ed EAD per il portafoglio crediti di Gruppo (Stati Sovrani, Banche, Multinazionali e transazioni di Global Project Finance) e per i portafogli creditizi locali delle principali banche del Gruppo (Imprese ed Esposizioni al dettaglio). Relativamente alle imprese clienti delle banche italiane del Gruppo, sono attualmente in uso i parametri di EAD regolamentare. In una prima fase, dette metodologie sono state adottate dalla Capogruppo e da alcune controllate italiane, confluite nel 2010 in UniCredit S.p.A. (UCI) per effetto dell operazione societaria One4C, nonché da UniCredit Bank AG (UCB AG) e da UniCredit Bank Austria AG (BA AG). In coerenza con il piano di estensione progressiva dei metodi IRB approvato dal Gruppo e comunicato all Autorità di Vigilanza (Roll-out Plan), a partire dal 2008 tali metodi sono stati estesi ed autorizzati anche ad UniCredit Credit Management Bank S.p.A., UniCredit Bank Luxembourg S.A, UniCredit Banka Slovenija d.d., UniCredit Bulbank AD, UniCredit Bank Czech Republic a.s., UniCredit Bank Ireland p.l.c, UniCredit Bank Hungary, UniCredit Tiriac Bank a.s. e UniCredit Bank Slovakia a.s.. L adozione dei sistemi IRB da parte delle rimanenti società avverrà secondo lo stesso piano. La presente informativa qualitativa è strutturata illustrando i sistemi di rating autorizzati dagli Organi di Vigilanza per classe di attività prevalente. Il seguente schema riassuntivo presenta i sistemi di rating in uso nel Gruppo con l indicazione della classe di attività di riferimento e delle Entità in cui sono utilizzati. 129

130 Local Groupwide Asset class Prevalente Amministrazioni centrali e banche centrali Intermediari Vigilati Imprese Non Profit (PD, LGD, EAD) BA Mid-Corporate (PD) UCB HU*, UCB Slo*, UCB CZ*, UCB BG*, UCB SK*, UCB RO* Mid-Corporate (PD, LGD, EAD) UCL GMBH Specialized lending (Slotting criteria) UCL GMBH Amministrazioni centrali e banche Altri sistemi di rating minori (Public Sector Entities, centrali/imprese Municipalities, Religious Companies, Leasing) (PD) UCB CZ* Imprese/Esposizioni al dettaglio Small Business (PD, LGD, EAD) UCL GMBH Commercial Real Estate Finance (PD, LGD, EAD) UCB AG, UCB Lux Rating Integrato Small Business RISB (PD, LGD) UCI, UCCMB Rating Integrato Privati (RIP) Mutui Ipotecari (PD, LGD, EAD) UCI, UCCMB Scoperti di conto e Carte di Credito (PD, LGD, EAD)*** UCI, UCCMB Prestiti Personali (PD, LGD, EAD)*** UCI, UCCMB Esposizioni al dettaglio Small Business (PD, LGD, EAD) UCB AG, UCB Lux Private Individuals (PD, LGD, EAD) UCB AG Private Wealthy Customers (PD, LGD, EAD) UCB Lux Small Business (PD, LGD, EAD) BA Private Individuals (PD, LGD, EAD) BA Cartolarizzazioni Asset Backed Commercial Paper (PD, LGD, EAD) UCB AG (*) Queste banche sono attualmente autorizzate all utilizzo dell approccio IRB Foundation e dunque utilizzano solo la stima interna di PD ai fini del calcolo del requisito patrimoniale (**) per tale paese il sistema di rating GW BANKS è stato autorizzato dagli organi di vigilanza locali per la sola parte del modello relativa alle banche commercial ad esclusione del segmento Securities Industry (***) Sistemi autorizzati dal 2010 il cui utilizzo IRB a fini regolamentari è prudenzialmente previsto al completamento dell attività di revisione dei suddetti modelli. Legenda: Stati Sovrani (PD, LGD,EAD) Banche (PD, LGD,EAD) Sistema di Rating Multinational (PD, LGD, EAD) Global Project Finance (PD, LGD, EAD) Rating Integrato Corporate RIC (PD, LGD) Mid Corporate (PD, LGD, EAD) Foreign Small and Mediumsized Enterprises (PD, LGD, EAD) Income Producing Real Estate (IPRE) (PD, LGD, EAD) Acquisition and Leverage Finance (PD, LGD, EAD) Global Shipping (PD, LGD, EAD) Wind Project Finance (PD, LGD, EAD) Foreign Mid - Corporate (PD, LGD, EAD) Mid Corporate (PD, LGD, EAD) IPRE (PD, LGD, EAD) Income Producing Real Estate (IPRE) (Slotting criteria) Entità UCI, UCB AG, BA, UCB CZ*, UCB SK*, UCB RO*, UCB Lux UCI, UCB AG, BA, UCB Lux, UCB Slo*, UCB IE*, UCB BG*, UCB CZ*, UCB HU(*) (**), UCB SK*, UCB RO*, UCL GMBH UCI, UCB AG, BA, UCB Lux, UCB Slo*, UCB BG*, UCB CZ*, UCB HU*, UCB SK*, UCB RO*, UCL GMBH UCI, UCB AG, BA, UCB CZ*, UCB Lux UCI, UCCMB UCB AG, UCB Lux UCB AG UCB AG, UCB Lux UCB AG, UCB Lux UCB AG UCB AG UCB Lux BA BA, UCB CZ* UCB BG; UCB SK UCI: UniCredit Spa UCCMB: UniCredit Credit Management Bank UCB AG: UniCredit Bank AG BA: UniCredit Bank Austria AG UCB IE: UniCredit Bank Ireland plc. UCB Lux: UniCredit Bank Luxembourg S.A. UCL GMBH: UniCredit Leasing GMBH e controllate (UniCredit Leasing Finance GMBH, Structured Lease GMBH, UniCredit Leasing Aviation GMBH) UCB Slo: UniCredit Banka Slovenija d.d. UCB BG: UniCredit Bulbank AD UCB CZ: UniCredit Bank Czech Republic, a.s. UCB HU: UniCredit Hungary UCB SK: ex UniCredit Bank Slovakia a.s., filiale di UniCredit Bank Czech Republic, a.s.da Dicembre 2013 UCB RO: UniCredit Tiriac Bank a.s. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

131 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Nel corso del 2013, in coerenza con il piano di Roll out dei sistemi IRB, il Gruppo ha ricevuto le seguenti autorizzazioni e quindi ha provveduto alla loro implementazione per il calcolo del requisito regolamentare di capitale a fronte del rischio di credito: del sistema di rating IRB Group wide per le esposizioni appartenenti al segmento Global Project Finance in UniCredit Bank Austria; dei metodi IRB Group wide per i segmenti Sovereign, Global Project Finance, Securities Industry e Corporate Treasury & Funding Vehicles ed ai sistemi IRB locali per le esposizioni Income Producing Real Estate (IPRE), Foreign Mid-Corporate Enterprises, Small Business e Wealthy Private nella controllata UniCredit Luxembourg SA; l adozione dell approccio IRB Avanzato per i segmenti Banche, Corporate e Small Business nella società UniCredit Leasing GmbH e nelle sue sotto-controllate (Structured Lease GmbH, UniCredit Leasing Aviation GmbH e UniCredit Leasing Finance GmbH) attraverso l uso dei sistemi IRB Group wide Banche, Multinational e dei sistemi locali per Mid Corporate e Small Business, insieme all utilizzo dell approccio Slotting criteria per le esposizioni in specialized lending; l approccio Slotting Criteria per le esposizioni Income Producing Real Estate in UniCredit Slovakia a.s. La necessità di avere una visione comune e condivisa della rischiosità dei clienti a livello di Gruppo, ha richiesto l introduzione di una Master Scale di Gruppo al fine di incrementare la comunicazione e l efficacia delle decisioni nel processo di erogazione e reporting gestionale. Tale Master Scale, è stata realizzata allo scopo di: consentire ai gestori del rischio e della relazione di comunicare con un linguaggio comune; garantire la coerenza delle decisioni di Credito, anche nel caso in cui si basino sulle classi di rating (RC) e non sulle PD; consentire la definizione di politiche del credito / linee guida senza dare spazio ad ambiguità. La Rating Master Scale di Gruppo, integrata nelle Regole di Governance di Gruppo con l Ordine di Servizio n.488 di marzo 2011, si basa sulle seguenti assunzioni: le classi di rating Investment grade / non-investment grade sono chiaramente separate. il range di PD è sufficientemente ampio (da AAA fino a Default) e le classi di default corrispondono a quelle definite da Banca d Italia la Rating Master Scale di Gruppo si basa sulla scala di rating di Standard and Poor s: le classi Investment grade sono strettamente allineate con le classi di PD di S&P's; mentre le classi di rating Non-investment sono più granulari. La Rating Master Scale di Gruppo è utilizzata solo ai fini di reporting gestionale, quindi non ha impatto sui sistemi di rating interni (IRB) sulla loro compliance con i requisiti previsti dall Accordo di Basilea e sul loro piano di estensione progressiva. La metodologia di calcolo delle attività ponderate per il rischio, delle perdite attese, e degli accantonamenti non cambia. Non c è inoltre impatto sul pricing dei prestiti e non è necessario effettuare una ricalibrazione dei modelli di rating esistenti. 131

132 E da sottolineare inoltre che la corrispondenza fra le classi di PD previste dalla Group Master Scale e le classi di rating esterni è puramente indicativa e di conseguenza potrebbe variare nel tempo. Rating Class (disaggregata e aggregata) PD Min PD Max S&P proxy Rating Equivalent A 01 0,0000% 0,0036% AAA B1 0,0036% 0,0065% AA+ B2 02 0,0065% 0,0116% AA B3 0,0116% 0,0208% AA- C1 0,0208% 0,0371% A+ C2 03 0,0371% 0,0663% A C3 0,0663% 0,1185% A- D1 0,1185% 0,2116% BBB+ D2 04 0,2116% 0,3779% BBB D3 0,3779% 0,5824% BBB- E1 0,5824% 0,7744% BB+ E2 05 0,7744% 1,0298% BB E3 1,0298% 1,3693% BB- F1 1,3693% 1,8209% B+ F2 06 1,8209% 2,4214% B+ F3 2,4214% 3,2198% B+ G1 3,2198% 4,2816% B G2 07 4,2816% 5,6935% B G3 5,6935% 7,5710% B H1 7,5710% 10,0677% B- H ,0677% 13,3876% B- H3 13,3876% 17,8023% B- I1 17,8023% 23,6729% CCC I ,6729% 31,4793% CC I3 31,4793% 99,9999% C X1 Past overdue 100% D X2 10 Restructuring 100% D X3 Doubtful 100% D X4 Nonperforming 100% D TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

133 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Tutti i sistemi di rating interno adottati dal Gruppo rappresentano una componente fondamentale dei processi decisionali e di governance del rischio di credito. In particolare le aree di maggiore utilizzo dei rating sono le seguenti: il processo creditizio, nelle diverse fasi: o concessione/riesame. L assegnazione dei rating interni rappresenta un momento fondamentale nel processo di valutazione del merito creditizio della controparte/transazione e costituisce la fase preliminare per la concessione/riesame delle linee di credito. Il rating, assegnato prima della delibera, viene reso disponibile nell ambito del processo di erogazione, integrato, in maniera sostanziale, nella valutazione e commentato nella proposta creditizia. Pertanto il rating rappresenta, di norma, un fattore fondamentale, unitamente all ammontare delle esposizioni creditizie, per definire l Organo competente per la delibera. o monitoraggio. Il processo di monitoraggio creditizio è finalizzato ad individuare ed a reagire tempestivamente ai primi sintomi di possibile deterioramento della qualità creditizia del cliente, consentendo pertanto di intervenire nella fase antecedente all effettivo stato di default (quando cioè esiste ancora la possibilità di recupero della creditoria). Le azioni si focalizzano principalmente sul controllo andamentale dell esposizione, fino a giungere, laddove necessario, al totale disimpegno nei confronti del cliente. Oltre a determinare un positivo impatto in termini di EAD, la fase di monitoraggio consente l ottimizzazione delle condizioni per una eventuale successiva fase di recupero, tramite richiesta di garanzie aggiuntive, nei limiti consentiti dalla normativa locale, con conseguente riduzione della LGD. o recupero crediti. La valutazione della strategia da adottare è finalizzata alla determinazione del piano di recupero, delle previsioni di perdita, dei flussi di cassa netti attesi (dopo l escussione delle garanzie reali e personali) e di tutte le altre grandezze rilevanti al fine del calcolo del Valore Attuale Netto ( NPV ), sulla base delle relative ipotesi prudenziali di recupero, tenendo conto di tutti i costi connessi e delle probabilità di insuccesso della strategia. Tale valutazione va svolta anche in un ottica di LGD stimata. La LGD è anche la base per determinare il prezzo da assegnare ai crediti non-performing da trasferire ad UniCredit Credit Management Bank le politiche di accantonamento. Per la clientela in bonis è stata adottata la metodologia delle perdite sostenute ma non riportate ( Incurred but not reported losses, IBNR), che utilizza i valori della perdita attesa mediante il parametro Loss Confirmation Period (LCP) per il calcolo degli accantonamenti. Per le controparti classificate a default, deve essere sempre assicurata una coerenza tra accantonamenti, calcolo dell NPV e informazione storica sulle perdite per tipologia simile d impiego la gestione ed allocazione del capitale. Il rating è elemento essenziale anche per quanto attiene al processo di quantificazione, gestione ed allocazione del capitale. In particolare, gli output dei sistemi di rating vengono integrati, a livello di Capogruppo, con riferimento al Gruppo nel suo complesso, nei processi volti alla misurazione del capitale (sia regolamentare sia economico) ed alla gestione del medesimo, come pure in quelli volti alla determinazione delle misure risk adjusted performance e del conto economico rettificato a fini di pianificazione strategica.; la pianificazione strategica. La rischiosità della clientela rappresenta un driver rilevante nel contesto della pianificazione strategica, del budgeting e delle previsioni, per la quantificazione dell RWA, delle rettifiche nette di conto economico e degli impieghi di stato patrimoniale. la reportistica. Vengono prodotti specifici report per l Alta Direzione a livello consolidato / divisionale / regionale e per singola Entità, che mostrano l andamento del portafoglio di rischio di credito, fornendo informazioni sulla Esposizione a Default, Perdita Attesa, PD e LGD medie per i diversi segmenti di clientela, in accordo con i sistemi di rating interni implementati. I rating sono inoltre utilizzati nella definizione del pricing e degli MBO da assegnare ai gestori, nonché nell identificazione dei clienti con EVA negativo, su cui vengono adottate azioni mirate. Per il raggiungimento della compliance alla normativa di Basilea II, il Gruppo UniCredit ha effettuato specifiche attività finalizzate a definire e soddisfare i requisiti necessari per l applicazione delle tecniche di Credit Risk Mitigation (CRM). Si è infatti proceduto alla: emanazione di policy interne che rappresentano il recepimento, l interpretazione e l interiorizzazione dei requisiti normativi della CRM all interno del Gruppo. La produzione di questa documentazione ha perseguito diversi obiettivi, volti ad incoraggiare l ottimizzazione della gestione delle garanzie ed a definire le regole di ammissibilità, valutazione, monitoraggio e gestione delle garanzie personali e reali in linea con i requisiti generali e specifici stabiliti dall Autorità di Vigilanza; integrazione delle citate policy nei processi di acquisizione e gestione delle garanzie all interno del Gruppo, con particolare enfasi sui processi volti al soddisfacimento del requisito di certezza giuridica; implementazione di adeguati strumenti IT a supporto del processo di gestione delle garanzie, a partire dalla fase di valutazione ed acquisizione delle garanzie, sino a quella di monitoraggio ed escussione delle stesse. L implementazione del sistema informativo ha permesso di gestire, raccogliere ed archiviare i dati necessari alla verifica del soddisfacimento dei requisiti richiesti per l ammissibilità ai fini regolamentari ed al calcolo degli indicatori di rischio. Per maggiori dettagli sulla gestione del processo di riconoscimento delle tecniche di attenuazione del rischio di credito si faccia riferimento alla Tavola 8 Tecniche di mitigazione del rischio del credito - Informativa qualitativa. Inoltre, lo sviluppo dei sistemi di rating avanzati e la loro introduzione nei processi aziendali ha comportato la necessità di istituire, sia presso la Capogruppo che presso le Entità, un processo di convalida dei sistemi di rating ed un ampliamento delle attività richieste alla funzione di Internal Audit con riferimento alla revisione dei sistemi stessi. 133

134 Obiettivo del processo di convalida è esprimere un giudizio in merito al regolare funzionamento, alla capacità predittiva e performance complessiva dei sistemi IRB adottati ed alla loro coerenza con le prescrizioni normative e gli standard interni, in particolare mediante: valutazione del processo di sviluppo del modello, con specifico riferimento alla logica sottostante e ai criteri metodologici a supporto della stima dei parametri di rischio; valutazione dell accuratezza delle stime di tutte le componenti rilevanti di rischio mediante performance del sistema e analisi di calibrazione dei parametri e benchmarking; accertamento che il sistema di rating sia effettivamente utilizzato nei diversi ambiti della gestione; analisi dei processi operativi, dei presidi di controllo, della documentazione e delle infrastrutture informatiche connesse con i sistemi di rating. Il processo di convalida è stato rivisto in maniera sostanziale nel corso del 2013, principalmente secondo le seguenti linee guida: l introduzione di criteri di prioritizzazione della pianificazione delle attività di validazione, tali da consentire la concentrazione su quelle a maggior valore aggiunto in termini di controllo dei rischi; la calibrazione della profondità delle analisi da svolgere, in base alla materialità del portafoglio, ai segnali di potenziale deterioramento delle performance e all importanza dei cambiamenti intervenuti sul Sistema di rating; la definizione di nuovi principi per l omogeneizzazione nel Gruppo della classificazione del grado di importanza delle raccomandazioni e della complessiva valutazione del Sistema di rating, in base ai risultati dell attività di validazione; il miglioramento della efficienza del processo di monitoraggio delle raccomandazioni emanate dalla funzione di validazione. Il processo di convalida istituito nell ambito del Gruppo prevede, comunque, innanzi tutto la distinzione tra validazione iniziale e nel tempo (on-going). La validazione iniziale ha l obiettivo di valutare il posizionamento dei sistemi di rating del Gruppo in relazione ai requisiti minimi regolamentari e alle linee guida e agli standard di Gruppo inerenti metodologia, processi, qualità dei dati, procedure di validazione quantitativa e qualitativa, governance interna ed ambiente tecnologico, identificando eventuali gap o criticità rispetto a tali requisiti, prima della approvazione da parte delle Autorità o in caso dell introduzione di cambiamenti di tipo fondamentale La validazione on-going ha invece l obiettivo di valutare in modo continuativo il corretto funzionamento del sistema di rating in tutte le sue componenti e di monitorarne la coerenza rispetto ai requisiti interni e regolamentari. In secondo luogo il processo prevede distinte attribuzioni di responsabilità per la convalida dei cosiddetti sistemi Group-wide e per quelli Locali. Per i sistemi Group wide, la cui metodologia è unica a livello di Gruppo, la responsabilità è assegnata alla Capogruppo. Per quanto riguarda i sistemi di rating locali in uso nella Capogruppo, la responsabilità compete alle singole Entità locali. In caso di sistemi locali al di fuori di Unicredit Spa, alla Capogruppo è comunque assegnato il compito di valutare sia in fase iniziale che nel tempo l adeguato svolgimento delle attività di sviluppo e validazione svolte localmente ed il corretto funzionamento del sistema di rating, fornendo al contempo suggerimenti derivanti dall attività di benchmarking, interno ed esterno, e finalizzati al perseguimento della best practice. Sulla base dell attività di rivalidazione la Capogruppo emana un parere non vincolante (Non Binding Opinion) sui sistemi di rating locali sia in fase iniziale sia a seguito delle attività on-going. Il dipartimento responsabile delle attività di convalida è indipendente, oltre che dalle unità responsabili dello sviluppo dei modelli, anche dalla funzione di revisione interna che sottopone a verifica il processo e l esito della convalida. Tale dipartimento ha definito e mantiene le linee guida di validazione dei sistemi di rating finalizzate ad una convergenza verso modalità di validazione omogenee, garantendo in tal modo una condivisione dei criteri di valutazione dei risultati, anche mediante l introduzione di valori soglia comuni (threshold) e il confronto tra i diversi sistemi. L utilizzo delle soglie consente la riconduzione dei risultati dei test ad un sistema semaforico i cui colori sono associati a diversi livelli di gravità dei fenomeni rilevati. Uno sforzo particolare è dedicato infatti al perseguimento di un approccio comune alla validazione dei modelli, con l identificazione dei test minimi richiesti e delle modalità di rappresentazione dei relativi risultati. Le tipologie di test si dividono in analisi qualitative ed in analisi quantitative: nella parte qualitativa si valutano la bontà della metodologia utilizzata per la creazione del modello, l inclusione di tutti i fattori rilevanti e la rappresentatività dei dati utilizzati in fase di sviluppo; nella parte quantitativa si valutano performance, stabilità e calibrazione con riferimento sia al modello nel suo complesso che alle specifiche componenti e ai singoli fattori. E inoltre definita una struttura gerarchica delle suddette analisi, prevedendo un livello di dettaglio in funzione della specifica fase di validazione (iniziale, on-going). La necessità di taluni test viene infatti richiesta solo qualora si rilevino criticità nello svolgimento delle analisi di ordine gerarchico superiore. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

135 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Le aree di analisi riconducibili ai requisiti organizzativi previsti dalla Normativa di Banca d Italia sono l utilizzo interno (internal use), reporting, IT e qualità dei dati e governo societario (governance). I dati e i documenti relativi alle attività di convalida sinora effettuate sono memorizzati in appositi spazi di archiviazione che garantiscono una rapida consultazione, la sicurezza delle informazioni e la replicabilità di tutte le analisi effettuate. I risultati dell attività di convalida interna, che coinvolgono i sistemi di rating in ogni loro componente (metodologie, processi e aspetti Data Quality e IT), sono annualmente sintetizzati nell ambito di una relazione, il cui obiettivo è portare all attenzione del Top Management e delle Autorità di Vigilanza il grado di adeguatezza dei sistemi oggetto di convalida nonché le principali aree di miglioramento relative agli stessi. Obiettivo invece dell attività di Internal Audit sui sistemi di rating interni è la verifica della funzionalità del complessivo assetto dei controlli sui medesimi che consiste nel verificare: la conformità dei sistemi IRB rispetto ai requisiti normativi; l utilizzo gestionale dei sistemi di rating; l adeguatezza e completezza del processo di convalida dei sistemi di rating. In tale contesto la funzione Internal Audit di Capogruppo (da ora UC IA), allo scopo di supportare le Entità sulla qualità (funzionalità/adeguatezza) dei Sistemi dei Controlli Interni e curare l evoluzione delle metodologie di internal audit in coerenza con i mutamenti degli scenari di riferimento, ha coordinato lo sviluppo di una metodologia comune per l effettuazione delle attività di audit e ne gestisce nel continuo il mantenimento ed il miglioramento. Tale metodologia è stata sviluppata al fine di valutare la fondatezza delle conclusioni delle funzioni di controllo del rischio ed il rispetto dei requisiti normativi previsti con particolare riferimento al processo di convalida interna dei sistemi interni di misurazione e controllo del rischio. Si precisa peraltro che la funzione di Internal Audit non è direttamente coinvolta nella progettazione/selezione del modello. In continuità con la propria mission UC IA effettua attività di audit direttamente su UniCredit S.p.A. e, ove necessario, anche presso le Entità del Gruppo, nonché coordinando le attività delle funzioni di Internal Audit. In particolare, le verifiche necessarie alla valutazione della funzionalità dei sistemi di rating trovano adeguato spazio nella pianificazione dell attività di audit nell ambito del Gruppo (processo di audit planning). Tali attività sono promosse da UC IA che ne condivide l inserimento nel piano dei controlli delle funzioni di Internal Audit delle Entità del Gruppo. UC IA provvede quindi al monitoraggio sull effettuazione di tali verifiche tramite una specifica funzione, eventualmente attivandosi localmente in caso di scostamenti. Inoltre UC IA redige periodicamente una specifica relazione annuale di sintesi che presenta una valutazione circa la complessiva funzionalità del sistema dei controlli interni in materia descrivendo, tra l altro, gli esiti delle verifiche svolte, evidenziando le principali criticità e disfunzioni rilevate e raccomandando alcuni interventi migliorativi. Infine, UC IA informa periodicamente il Collegio Sindacale, l Internal Control & Risks Committee e il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo sullo svolgimento delle proprie attività e sui relativi risultati. Sulla base degli esiti delle attività di convalida e di revisione interna, riassunti annualmente nelle citate relazioni annuali delle funzioni di convalida e revisione interna in materia di Basilea II Rischio di Credito, e con il parere del Collegio Sindacale, il Consiglio di Amministrazione attesta annualmente (ultima delibera il 11 marzo 2014) la sussistenza dei requisiti normativi previsti per l utilizzo dei sistemi IRB nel Gruppo UniCredit. 135

136 Stati Sovrani (Amministrazioni centrali e banche centrali) Modelli Group wide Modello di rating per Stati Sovrani L approccio utilizzato per lo sviluppo del modello di rating Paese è quello dello shadow rating, tramite il quale si vuole replicare la capacità di ranking dei rating esterni (da ECAI) utilizzando fattori macroeconomici e qualitativi. Sono stati sviluppati due modelli separati, uno per i paesi emergenti (EM) e uno per i paesi sviluppati (DC). Il modulo quantitativo per questi ultimi (DC) utilizza variabili relative alla bilancia commerciale, al livello dei tassi di interesse, al peso del sistema bancario, al PIL pro capite ed al livello di indebitamento pubblico. Il modulo qualitativo include variabili relative allo sviluppo del sistema finanziario, alle condizioni socio-politiche, alle condizioni economiche. Il modulo quantitativo per i paesi emergenti (EM) utilizza le seguenti variabili: il peso delle esportazioni sul PIL, il livello dell indebitamento sull estero, la rilevanza delle riserve in valuta, il livello degli investimenti diretti esteri sul PIL, il costo del servizio del debito rispetto alle esportazioni, il tasso di inflazione e il PIL pro capite. Il modulo qualitativo include variabili relative alla stabilità del sistema finanziario, la flessibilità del sistema economico, le condizioni socio-politiche, le condizioni economiche ed il servizio del debito. In base ai risultati della attività di validazione ongoing condotta nel 2012, che aveva evidenziato alcune aree di miglioramento, nel corso del 2013 è stata effettuata una revisione dei modelli per la stima della PD e della LGD. L Unità di Validazione ha esaminato i nuovi modelli, attraverso una analisi approfondita ed esaustiva della struttura, delle caratteristiche quantitative e qualitative, delle performance, di test di stabilità e calibrazione, evidenziando chiari miglioramenti nei modelli seppur soggetti ad alcune aree di intervento, relativamente a specifici aspetti. I nuovi modelli saranno implementati ai fini regolamentari, in accordo con le tempistiche del processo di approvazione formale da parte delle Autorità Competenti. Modello di LGD per Stati Sovrani Il modello utilizza un approccio statistico-regressivo supportato dal giudizio degli esperti, partendo da un ampio set di variabili macroeconomiche di cui sei sono state incluse nella versione finale. La variabile dipendente (LGD) è stata calcolata utilizzando dati interni ed esterni. Il modello fornisce la LGD per le sole esposizioni dirette unsecured verso Stati Sovrani. Le variabili esplicative selezionate sono: il peso del PIL sul totale mondiale, il peso del debito estero sulle esportazioni, l indicatore della posizione debitoria rispetto al FMI, la volatilità delle esportazioni, il tasso di inflazione medio nel G7, il timing del default (periodo precedente il default). In base ai risultati della attività di validazione ongoing condotta nel 2012, che aveva evidenziato alcune are di miglioramento, nel 2013 è stata portata a termine una revisione del modello LGD. I risultati della convalida sul nuovo modello, basati sull approfondita analisi sia della sua struttura sia della componente quantitativa, hanno messo in evidenza significativi miglioramenti che hanno portato alla rimozione di alcune carenze che erano state rilevate durante le valutazioni precedenti. Oltre alla metodologia, l attività di convalida ha riguardato gli aspetti IT e di processo, inclusi i fenomeni più rilevanti dal punto di vista della qualità del dato. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

137 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Banche (Intermediari Vigilati) Modelli Group wide Modello di rating per Banche L approccio usato per la stima del rating Banche, definito come shadow rating, tenta di replicare la capacità di ranking dei rating esterni (da ECAI) attraverso una combinazione di fattori quantitativi e qualitativi. Sono stati sviluppati due modelli differenti, uno per le banche residenti in paesi sviluppati (DC) ed uno per quelle appartenenti a paesi emergenti (EM), in quanto si ritiene esistano driver di rischio diversi per i due segmenti. Il modulo quantitativo finale, per le banche residenti in paesi sviluppati (DC), copre diverse categorie di fattori: redditività, profilo di rischio, dimensione e capacità di raccolta. Similmente, per le banche nei paesi emergenti (EM), con diverso peso delle categorie di fattori: redditività, profilo di rischio, dimensione, funding e capitalizzazione. Specifici aggiustamenti da applicare alla PD risultante sia dal modello EM che DC sono previsti per considerare i seguenti aspetti: i tre tipi di supporto (eventualmente) forniti alle banche da parte del governo, da parte del gruppo economico di appartenenza, da parte di un Institutional Protection Fund; tali fattori sono trattati distintamente, in maniera omogenea (sulla base delle PD) e non additiva (solo quello con effetto di mitigazione maggiore trova in effetti applicazione); il fattore rischio paese in generale (considerato nella fase di calibrazione del modello); in questo ambito il modello considera il rischio paese ed il più specifico rischio di trasferimento, cioè il rischio che il debitore non sia in grado di ottenere valuta estera per sostenere i propri impegni anche se in possesso di corrispondente valuta locale. La scala di rating del modello si basa sui tassi di default impliciti nei rating esterni. Nel corso di una revisione, allo scopo di misurare adeguatamente il rischio di credito delle esposizioni verso controparti Securities Industry (SI) 11,si è proceduto allo sviluppo di un modello specifico. L approccio utilizzato per le Securities Industry è simile a quello adottato per le Banche commerciali, tuttavia prevede che il supporto del gruppo economico d appartenenza, particolarmente importante nel segmento SI, sia stimato come modulo indipendente attraverso l elaborazione di risposte qualitative. L ambito di applicazione del sistema di rating Banche è stato esteso anche a quelle società controllate che esercitino un attività di corporate treasury o di funding vehicles attraverso il modulo specifico dei CTFV (si veda paragrafo Il modello di Rating per Imprese Multinational ). L unità di validazione ha valutato sia il modello Banche, sia il modello specifico per le controparti Securities Industry; nel condurre la propria attività sono state applicate (come anche per il resto dei sistemi) le linee guida di validazione ufficiali per l intero Gruppo 12,, le quali coprono sia aspetti di struttura del modello sia analisi di performance, calibrazione, stabilità, non solo sul risultato finale ma anche a livello di singole componenti e fattori. L unità di validazione ha espresso un giudizio complessivamente positivo su tali modelli, rilevando alcuni punti di attenzione che saranno monitorati annualmente. Un attività di revisione della modellistica, che coinvolgerà anche il parametro di LGD, è tutt ora in corso e sarà sottoposta a convalida nel corso del Modello LGD per Banche Il modello sviluppato è di tipo expert-based e fa riferimento alle sole esposizioni in bonis senior unsecured, che costituiscono la parte preponderante del portafoglio esposizioni verso banche. Successivamente, l applicazione di metodologie avanzate (comuni a più segmenti Group wide) è stata estesa alle esposizioni junior. Attualmente il modello di stima della LGD copre sia le banche commerciali sia quelle d affari (Securities Industry). Il valore individuale di LGD viene calcolato partendo da un analisi dei bilanci, simulando il recupero in caso di default proveniente dalla liquidazione di varie categorie di asset della banca, dopo aver remunerato i creditori con più elevato grado di priorità (la versione attuale del modello prevede un trattamento più raffinato dei depositi, considerandone l eventuale priorità in base alla legislazione del paese). Per ottenere una valutazione realistica e conservativa degli asset della banca, sono stati definiti haircut per ogni tipologia di attivo, per considerare il probabile deterioramento che avviene prima del default, le differenze tra valore di mercato e di libro e tra valore di mercato e ricavi dalla vendita (la versione attuale del modello prevede haircut maggiori da applicare al valore dei mutui ipotecari iscritti nel bilancio della controparte). Inoltre, in considerazione del fatto che il successo della fase di recupero dipende in buona parte dal contesto legale/istituzionale di riferimento, sono applicati haircut specifici per ogni paese, che considerano il rischio legale. 11 Il segmento SI è costituito da controparti impegnate in attività di broker/dealer, merchant/investment banking, corporate finance, M&A e Wealth Management e comprende sia società SI pure, per cui tali attività sono assolutamente prevalenti, sia banche ibride, cioè dedite in ugual misura ad attività commerciale e di investimento. Prima dello sviluppo di un sistema di rating interno dedicato, le controparti SI erano per lo più prive di rating, salvo alcune eccezioni coperte dal sistema Banche. 12 Le linee guida relative alla validazione dei modelli PD, sono state riviste ad emesse in una nuova versione ad Aprile

138 Infine sono previsti haircut per incorporare i costi del processo di recupero, in base a una valutazione data degli esperti di workout. Poiché i recuperi derivanti dagli asset della banca prenditrice si assumono in valuta locale, mentre il reale recupero finale deve essere stimato nella divisa del creditore, ai recuperi in valuta locale viene applicato un haircut legato alla volatilità del cambio per considerare il rischio di deprezzamento. Nell ambito del segmento banche, il framework LGD è stato migliorato in modo da riflettere più correttamente il profilo di rischio tipicamente più basso di alcuni specifici prodotti (o transazioni), in particolare con riferimento ai covered bond e ai prodotti con mitigazione del rischio paese. Per quanto riguarda i covered bond, sono stati definiti, due diversi valori di LGD, da applicare in base al paese dell emittente e alla conferma da parte dell analista creditizio responsabile che l emissione di covered bond dello specifico emittente sia in linea con gli standard di mercato locali. Per i prodotti con mitigazione del rischio paese, la LGD di controparte si riduce in base al contributo del rischio paese sulla PD totale di controparte, attraverso l applicazione alla LGD unsecured di un fattore di recupero della specifica transazione (Transaction Specific Recovery factor). Nell ambito del segmento banche, tale riduzione della LGD si applica a una particolare tipologia di prodotto: i finanziamenti commerciali a breve termine tra banche (Short Term Commercial Financing). L Unità di Validazione ha verificato nel continuo la struttura e l ambito di applicazione del modello, le componenti, le integrazioni expert-based e l override. Per quanto possibile, sono stati esaminati anche benchmark esterni. Nell analisi condotta, inoltre, è stata rivolta particolare attenzione alla valutazione degli haircut definiti in corrispondenza delle diverse tipologie di attivo bancario. Oltre alla metodologia, l attività di convalida ha riguardato gli aspetti IT e di processo, inclusi i fenomeni più rilevanti dal punto di vista della qualità del dato. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

139 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Imprese (comprese le PMI, i finanziamenti specializzati e i crediti commerciali acquistati verso imprese) Modelli Group wide Modello di rating per Imprese Multinational Il modello di rating si applica alle imprese (corporate) Multinational definite come le società con turnover o ricavi operativi, da bilancio consolidato, maggiori di 500 milioni di euro per almeno 2 anni consecutivi (la definizione del segmento è stata recentemente precisata per riflettere la decisione di rimuovere le aziende di leasing e factoring dall ambito di applicazione del modello MNC). L approccio usato per la stima del rating Multinational, definito come shadow rating, tenta di replicare la capacità di ranking dei rating esterni (da ECAI) attraverso una combinazione di fattori quantitativi e qualitativi. Il modulo quantitativo copre diverse categorie di fattori quali struttura patrimoniale, redditività, copertura degli interessi e dimensione. Risultato di questo modulo è uno score quantitativo. Il modulo qualitativo consiste in un set di questionari che analizzano aspetti quali la qualità del management, l andamento del settore d appartenenza, la quota di mercato ecc. Risultato di questo modulo è uno score qualitativo. Gli score quantitativo e qualitativo sono poi integrati e il risultato è trasformato in una PD (attraverso una funziona stimata in fase di calibrazione). Specifici aggiustamenti da applicare alla PD sono previsti per considerare i seguenti aspetti: il supporto (eventuale) da parte del gruppo economico di appartenenza (sulla base di una media di PD). il fattore rischio paese in generale (considerato nella fase di calibrazione del modello); in questo ambito il modello considera il rischio paese ed il più specifico rischio di trasferimento, cioè il rischio che il debitore non sia in grado di ottenere valuta estera per sostenere i propri impegni anche se in possesso di corrispondente valuta locale. Dal 2012 il sistema di rating Group wide Multinational Corporate (MNC) è esteso al portafoglio Italian Large Corporate che comprende le imprese con un fatturato/valore della produzione tra euro 250 milioni ed euro 500 milioni. Nel corso del 2012 è stata effettuata una specifica attività di ricalibrazione del modello PD, implementata a partire da Giugno L Unità di Validazione ha verificato l approccio della calibrazione del modello valutandolo adeguato per effetto dell inclusione dei dati degli ultimi anni coerentemente con l approccio through the cycle utilizzato. L ambito di applicazione comprende anche quelle società controllate che esercitano un attività di corporate treasury (ad es. cash concentration, FX management e funding) o che costituiscono un veicolo specializzato (per emissioni di titoli a medio termine MTN titoli di credito o obbligazioni) il cui merito di credito sia influenzato dal supporto della controllante/gruppo mediante fideiussioni esplicite o altri meccanismi (ad es. un accordo di supporto dalla controllante): il rating di tali controparti viene calcolato attraverso il modulo specifico dei Corporate Treasuries and Funding Vehicles (CTFV).Poiché, nella maggior parte dei casi, il default di un CTFV è provocato dal default del gruppo a cui appartiene, sia la PD che la LGD unsecured sono state stimate come distanza rispetto ai valori di PD e LGD della capogruppo sulla base dei contributi e delle opinioni degli esperti del settore. A partire da un questionario qualitativo, quindi, si determinano i notch di downgrade rispetto al rating della capogruppo per calcolare il rating del CTFV; in modo analogo si procede per determinare l incremento da applicare alla LGD della capogruppo per calcolare la LGD del CTFV. L Unità di Convalida ha verificato sulla base di una attività ongoing il Sistema di rating Group wide Multinational (MNC) attraverso una analisi completa degli aspetti quantitativi e qualitativi, considerando inoltre le informazioni ricavate da providers esterni al fine di effettuare un attività esaustiva di benchmarking. I risultati di tale attività hanno mostrato una complessiva adeguatezza del modello, evidenziando comunque alcune aree di miglioramento. Modello di LGD per Imprese Multinational Non disponendo di serie storiche di tassi di recupero interni per le aziende Multinational (essendo un portafoglio con pochi default osservati) è stato sviluppato un modello statistico-regressivo principalmente basato su dati di recupero forniti da un provider esterno. Il modello di LGD si applica alle sole esposizioni senior unsecured verso aziende in bonis (alle esposizioni junior si applicano metodologie avanzate comuni a più segmenti Group wide). Più in dettaglio, il modello di LGD consiste in quattro fasi principali (in cui l add-on che tiene conto delle fasi negative del ciclo economico, downturn, è incorporato): in una prima fase, una LGD complessiva della controparte (Overall LGD), indipendente dalla seniority dei creditori, viene calcolata sulla base di fattori quantitativi di bilancio; in una seconda fase, sulla base di un questionario qualitativo, viene calcolata la variazione in aumento della LGD per debiti senior unsecured Bond, determinando la Gross senior unsecured Bond LGD; tale LGD è rettificata per tener conto del rischio legale e dei costi relativi al processo di recupero (Adjusted Senior Unsecured Bond LGD); al valore finale della Unsecured Bond LGD (applicabile al debito di tipo obbligazionario) viene applicato un coversion factor che consente di ottenere una Loan LGD (Final LGD Senior Unsecured Loan) che è più bassa, in quanto considera la probabilità e gli effetti della ristrutturazione del debito, tipici dei prestiti bancari e di prodotti similari che costituiscono la parte più rappresentativa del portafoglio del Gruppo UniCredit. 139

140 Come per il parametro PD, anche la LGD del sistema Multinational è stata estesa al segmento Italian Large Corporates (ILC). Il framework LGD riflettere in modo corretto il profilo di rischio tipicamente più basso di alcuni specifici prodotti (o transazioni), in particolare i prodotti con mitigazione del rischio. Nell ambito di applicazione al segmento MNC, si considera una particolare tipologia di transazioni, quelle in cui il pagamento è garantito dalla vendita di beni ad una terza parte con residenza in un paese considerato a basso rischio (Only Delivery Risk). L unità di validazione ha esaminato la struttura del modello e ha verificato nel continuo la qualità, la performance delle stime e il loro livello di conservatività. Ha inoltre analizzato in maniera estesa benchmark esterni (presenti in letteratura e/o in forma di recovery rating pubblicati dalle agenzie di rating), riscontrando un sostanziale allineamento con questi dati Oltre alla metodologia, l attività di convalida ha riguardato gli aspetti IT e di processo, inclusi i fenomeni più rilevanti dal punto di vista della qualità del dato. Modello di rating Global Project Finance (GPF) Il modello di rating Group wide Global Project Finance (GPF) è dedicato alle operazioni di project finance con volume totale di debito del progetto non inferiore ai 20 milioni di Euro ed ha un approccio di stima basato sulla combinazione di 21 fattori qualitativi valutati attraverso un questionario. L analisi viene effettuata raggruppando i rischi di progetto in 5 aree di riferimento: il rischio collegato agli sponsor del progetto; il rischio di completamento; il rischio operativo; rischi speciali (ad es. il rischio di un terremoto, il rischio di tasso); il rischio legato ai cash flows.il modello è stato rivisto nel 2011 al fine di ridurre l incidenza degli elementi di giudizio soggettivo sul rating finale e di aumentare il potere predittivo di tutto il sistema, anche al fine di rispondere e rimuovere le criticità evidenziate dalle funzioni di validazione e audit e dagli Organi di Vigilanza. La revisione del modello PD ha comportato l ottimizzazione statistica dei pesi dei fattori del modello in precedenza basati sulla valutazione degli esperti e ridotto il numero di aggiustamenti manuali. I principali cambiamenti apportati al modello PD rispetto alla versione precedente consistono in: l ottimizzazione statistica dei pesi sui singoli fattori (definiti dagli esperti); l uso di un approccio statistico per la stima dei pesi del modello consente di aumentare il potere predittivo sulla base dei default passati; una generale standardizzazione del modello attraverso la limitazione delle possibilità di intervento manuale sul rating alla sola pratica dell override (è stata mantenuta soltanto la caratteristica weak link, che permette di abbassare un rating in caso di segnali negativi ); un nuovo trattamento del rischio di completamento che consente la riduzione dei pesi in base allo stato di avanzamento del progetto e al momento in cui comincia a generare flussi monetari; l esplicita considerazione del rischio paese (generale e di trasferimento) in aggiunta al rischio intrinseco del progetto e basata sulla PD del paese; una più dettagliata descrizione dei fattori di rischio al fine di rafforzare l'obiettività della valutazione. L unità di validazione ha esaminato la struttura del modello e ha verificato nel continuo la sua performance sia a livello aggregato, che di aree di rischio e di singolo fattore. Ha inoltre analizzato la stabilità, i meccanismi di aggiustamento e override, la calibrazione delle stime ed effettuato un analisi di benchmarking, sebbene la disponibilità di rating esterni sia limitata. Tutte queste analisi hanno riguardato il portafoglio GPF di Gruppo, depositato presso le seguenti Entità: UniCredit S.p.A., UCB AG, UCBA AG. Dalla validazione condotta nel 2013 è scaturita una valutazione del modello nel complesso positiva sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. Anche gli aspetti relativi ai processi, qualità dei dati e procedure IT del sistema di rating GPF modificato sono stati oggetto di validazione interna. A partire dal 1 Gennaio 2013, il Gruppo ha ottenuto l autorizzazione all utilizzo regolamentare del sistema di rating Group wide per le esposizioni appartenenti al segmento Global Project Finance in UniCredit Bank Austria. Modello di LGD Global Project Finance (GPF) Il modello interno per la stima della LGD GPF, si applica alle esposizioni totali dirette in bonis per controparti GPF (mentre per le esposizioni in default si applica la metodologia avanzata comune a più segmenti group wide). Nella versione iniziale, il modello era essenzialmente basato sulla metodologia distressed assets sviluppata da S&P s, che esamina la coda della distribuzione del valore degli asset del progetto nella regione in cui il default è avvenuto e definisce quindi la distribuzione di probabilità della LGD come distribuzione della differenza tra debito e valore degli asset in tale regione. Questo framework generale è stato adeguato alla realtà e alle pratiche gestionali del Gruppo UniCredit attraverso l adozione di alcuni adattamenti che riguardano il metodo di calcolo del valore degli asset, la tecnica di determinazione della regione di default e l introduzione di opportune volatility scorecard basate su specifici questionari e calibrate per settore. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

141 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Con la revisione implementata nel 2011 sono state realizzate attività di perfezionamento del modello LGD al fine di migliorarne le performance. Gli interventi hanno riguardato la semplificazione della metodologia distressed assets ( eliminazione della determinazione esplicita del valore degli asset, sostituita dal calcolo diretto del rapporto tra debito e il valore (massimo) dei distressed assets (DMDA), sulla base di un questionario qualitativo; rimozione della volatility scorecard ). Inoltre è stato introdotto uno scenario di evento estremo, caratterizzato da perdite molto alte, oltre allo scenario standard basato sulla metodologia distressed assets. La probabilità di evento estremo è determinata sulla base delle risposte ad uno specifico questionario qualitativo e viene usata come peso della media ponderata della LGD standard e della LGD di evento estremo : tale media costituisce la LGD attesa. Sono stati inoltre considerati esplicitamente degli add-on che tengano conto delle fasi negative del ciclo economico (downturn add-on) e dei costi di recupero. La struttura del modello è stata aggiornata permettendo il calcolo parallelo della LGD sia per le posizioni senior che per quelle junior. In questo ambito la validazione annuale 2013 ha prodotto una valutazione del modello nel complesso positiva riscontrando una sostanziale conservatività delle stime interne rispetto ai benchmark esterni disponibili. Modello di EAD per i segmenti Group wide Il principale driver della EAD è la tipologia di prodotto, e il calcolo è legato a tre componenti. In primo luogo, in linea con i requisiti regolamentari, si assume che l esposizione corrente di bilancio continuerà ad esistere fino al default. A questo valore si somma il valore atteso di un ulteriore utilizzo della linea di credito accordata, e in terzo luogo, l eventualità di uno scoperto oltre l attuale linea di credito è considerata come percentuale della linea di credito accordata. Viene inoltre considerata, per i prodotti rilevanti, la probabilità di una richiesta di pagamento da parte di un terzo, cui è stata rilasciata una garanzia in caso di default. Nel corso del 2012 il modello è stato significativamente rivisto al fine di approntare miglioramenti alla metodologia ed aumentarne la rappresentatività, nonché al fine di superare le debolezze evidenziate dalle funzioni di controllo I risultati di tale attività sono stati oggetto di validazione nel corso del 1 Semestre 2013 con esito positivo e comunicati all Organo di Vigilanza. Le modifiche apportate al modello troveranno applicazione nel corso del 2014, in coerenza con le tempistiche del processo di approvazione formale da parte delle Autorità Competenti.. 141

142 Modelli locali, perimetro Italia Modello di rating Corporate Italia Il sistema di Rating Integrato Corporate (RIC) fornisce il rating delle controparti imprese di UniCredit S.p.A. aventi un fatturato (o total assets laddove il fatturato non è informativo) da 5 a 250 milioni di euro, secondo la nuova segmentazione, operativa da novembre 2010, decisa nell ambito del progetto di fusione societaria One4C, anche a seguito di una specifica attività di confronto delle performance delle diverse modellistiche disponibili sui segmenti imprese in Italia. Il modello è stato ridisegnato con riferimento al comparto delle imprese industriali (RIC3), anche sulla base delle raccomandazioni emerse nelle precedenti attività di validazione, ed è operativo da novembre La struttura del modello di rating RIC3 si compone di tre moduli elementari, di cui due di natura quantitativa e uno qualitativo: modulo economico-finanziario, che considera le informazioni di bilancio presenti negli archivi del Sistema Centrale Bilanci - cash flow e redditività; oneri finanziari; struttura finanziaria e composizione del debito; equilibrio finanziario e liquidità; crescita; volatilità e struttura operativa. modulo andamentale, che, considerando esclusivamente i dati andamentali di fonte esterna ricavabili sia dai flussi di primo invio che dai flussi di ritorno di Centrale Rischi, permette il monitoraggio del comportamento della controparte sia nei confronti del Gruppo che del sistema bancario nel suo complesso - crediti per cassa: revoca, scadenza a breve, scadenza a lungo termine, crediti auto liquidanti; crediti di firma: commerciale, finanziaria; garanzie. modulo qualitativo, che considera le risposte alle domande del questionario qualitativo compilato in fase di affidamento. A differenza di quanto avveniva nelle precedenti versioni del modello, la componente qualitativa è stata complessivamente sviluppata tramite approccio statistico. Il nuovo modello di rating RIC3 prevede un meccanismo di aggiornamento del rating attraverso un sistema di eventi trigger mirati ad ottenere maggiore stabilità nelle valutazioni garantendo da un lato il tempestivo aggiornamento e dall altro l intervento esperto (del gestore e della funzione di rating desk) laddove necessario. Il modello è differenziato per le esposizioni Real Estate. Lo sviluppo di moduli dedicati al settore Real Estate è stato realizzato per tener conto della diversa tipologia e rischiosità di tali controparti avendo attenzione alle raccomandazioni espresse dalle funzioni di controllo interno e dall Organo di Vigilanza. Il modello corporate Real Estate trova applicazione per le controparti con struttura di bilancio 05 (Società Immobiliari) secondo la classificazione Centrale dei Bilanci e attivo superiore ai 5 milioni di euro, coerentemente alla suddivisione gestionale della clientela adottata dalla Banca e coi relativi processi creditizi. E basato principalmente sullo sviluppo di una componente economico/finanziaria ad hoc, sull integrazione di quest ultima con il modulo qualitativo RIC3 e i moduli andamentali RISB (Centrale Rischi e andamentale interno). Nel corso del 2013 i modelli sono stati ricalibrati incorporando i tassi di default osservati nel 2012 e nel Sempre nel 2013 è stata autorizzato l utilizzo regolamentare del Rating Gruppi, che introducendo l appartenenza ad un gruppo economico come fattore nella valutazione del rating complessivo di una controparte, ha permesso di ottenere significativi miglioramenti dei modelli corporate in termini di performance e di calibrazione. Le attività di convalida dei modelli PD Corporate, condotte dalla funzione competente Group Internal Validation allo scopo di verificare nel complesso il funzionamento dei sistemi di rating e la conformità ai requisiti quantitativi e organizzativi previsti dalla normativa di Vigilanza, ne hanno rilevato la sostanziale adeguatezza anche alla luce delle importanti azioni correttive introdotte nel corso del Modelli di LGD Imprese per i portafogli locali Italia Nel corso del 2013 è stata implementata la revisione dei modelli di calcolo del parametro di rischio LGD rivisti nel corso del La revisione di detti modelli è stata intrapresa per migliorarne la funzionalità e l adeguatezza. In particolare, oltre ad apportare importanti modifiche al modello già in uso per il perimetro di clientela in bonis, sono stati sviluppati ex-novo i modelli dedicati alla stima della LGD per i crediti in default, differenziati per stato di default. La rappresentatività del modello LGD Imprese è stata significativamente migliorata attraverso l estensione del campione di sviluppo, comprendente il periodo caratterizzato dalla fase di recessione economica, l introduzione delle sofferenze chiuse e aperte prima del 1997 e delle posizioni ex-capitalia, con il conseguente allungamento della durata media delle sofferenze considerate ai fini dello sviluppo del modello. La stima del tasso di perdita continua ad essere basata su un approccio di tipo workout LGD, tramite l attualizzazione dei flussi di cassa osservati nelle fasi di gestione del recupero. In questo contesto, l approccio metodologico per la definizione dei tassi di attualizzazione è stato modificato passando da tassi storici a tassi correnti. Per i nuovi modelli LGD Defaulted Assets per le esposizioni in sofferenza, incaglio e past due è stato adottato un approccio statistico che ha permesso di incorporare nelle stime informazioni relative al periodo di permanenza nello stato e all andamento pregresso del recupero. La differenza principale tra i nuovi modelli LGD Defaulted Assets e i moduli Incaglio, Past Due e Sofferenza della LGD per le esposizioni in bonis consiste nel fatto che, mentre queste ultime stimano il tasso di perdita al momento dell ingresso a default (tempo T0), i moduli dedicati ai Defaulted Asset stimano il tasso di perdita riferito alla vintage del rapporto, al momento in cui si trova la specifica controparte in default (cosiddetta Time Dependency) prendendo in considerazione, quindi, anche le informazioni disponibili successivamente al momento del default stesso. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

143 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Un ulteriore passo verso una maggiore funzionalità e rappresentatività dei modelli è rappresentato dal riconoscimento dell effetto mitigante delle garanzie personali sulle stime del tasso di perdita, ottenuto con l implementazione dei sistemi di rating Confidi e Garanti. Il nuovo sistema di rating Garanti Persone Fisiche esprime un giudizio complessivo sul merito creditizio del Garante che nasce dall integrazione di moduli elementari che sfruttano le informazioni rinvenibili presso fonti interne con altre informazioni esterne. Relativamente ai Confidi, il nuovo sistema di rating risulta dall integrazione di moduli sviluppati prevalentemente su base esperta data la natura low default del portafoglio di riferimento, nonché l assenza di rating esterni tali da consentire lo sviluppo di approcci quantitativi di tipo shadow rating. La metodologia adottata ha dunque perseguito l obiettivo di riflettere la valutazione in termini di rischio degli specialisti Confidi raccolta in fase di sviluppo. La LGD del Confidi è stata sviluppata seguendo l approccio metodologico in uso per le Banche, sebbene siano stati introdotti accorgimenti ad hoc introdotti al fine di gestire peculiarità specifiche proprie del mondo Confidi. Le attività di convalida dei modelli LGD imprese, condotte dalla funzione competente Group Internal Validation allo scopo di verificare nel complesso il funzionamento dei sistemi di rating e la conformità ai requisiti quantitativi e organizzativi previsti dalla normativa di Vigilanza, ne hanno rilevato la sostanziale adeguatezza riveniente dai significativi miglioramenti introdotti con la revisione dei modelli esistenti e l'introduzione di approcci specifici per stimare la perdita attesa per le esposizioni in default sebbene siano stati rilevati margini di semplificazione del framework metodologico per quelle componente suscettibili di non apportare un significativo contributo all accuratezza delle stime. Modelli di EAD Imprese per i portafogli locali Italia In ottemperanza a quanto previsto dalla regolamentazione di riferimento ed in coerenza con il piano di estensione progressiva delle metodologie IRB per il rischio di credito, il Gruppo ha provveduto allo sviluppo dei modelli per la stima della Exposure At Default (EAD) per i sistemi autorizzati in Italia Rating Integrato Corporate (RIC) e Rating Integrato Small Business (RISB), presentando richiesta di autorizzazione per il loro utilizzo a Banca d Italia a dicembre I modelli EAD RIC e RISB sono stati sviluppati secondo i requisiti previsti dalla regolamentazione di Vigilanza di riferimento. In particolare, è stata adottata la definizione di default prevista dalla disciplina per i sistemi IRB, in coerenza con quanto in essere per i modelli PD e LGD: past due a 90 giorni, incagli, ristrutturati e sofferenze. Le attività di convalida dei modelli EAD RIC e RISB sono state condotte dalla funzione competente Group Internal Validation allo scopo di verificare nel complesso il funzionamento dei sistemi di rating e la conformità ai requisiti quantitativi e organizzativi previsti dalla normativa di Vigilanza e hanno riguardato, in coerenza con i dettami della normativa stessa e con gli standard interni, la metodologia di stima e la relativa infrastruttura IT. Sulla base degli esiti delle suddette attività, la funzione di convalida ha espresso un giudizio di sostanziale adeguatezza dei modelli di EAD, non rilevando disallineamenti significativi rispetto ai requisiti normativi di riferimento per l utilizzo dei sistemi IRB ai fini regolamentari, cosa che avverrà al ricevimento della relativa autorizzazione da parte dell Organo di Vigilanza.. Tale giudizio è stato confermato dalla funzione di controllo anche a fronte dell intervento di calibrazione condotto nel corso del 2013, che ha reso i modelli ancora più in linea con gli standard di Gruppo. 143

144 Modelli Locali, perimetro Germania Modello di rating Mid corporate Il modello Mittelstandsrating si occupa di fornire i rating delle esposizioni verso la classe imprese di UCB AG con sede in Germania e con fatturato compreso tra i 5 e i 500 milioni di euro. Il portafoglio target è stato rivisto ad aprile 2011 (in precedenza il limite inferiore di fatturato era fissato a 3 milioni di euro), nell ambito dell iniziativa del Gruppo chiamata One4C volta ad aumentare ulteriormente la soddisfazione dei clienti e ad accrescere la vicinanza ai territori in cui opera il Gruppo. La versione del modello attualmente in uso è stata sviluppata con l obiettivo di semplificare il modello originario (il numero dei modelli per la valutazione automatica del bilancio è stato ridotto da 12 a 4), introducendo contestualmente i miglioramenti suggeriti dalla precedente fase di convalida. Il modello è costituito da due moduli: uno quantitativo ed uno qualitativo. Il punteggio risultante dall analisi di bilancio, con l qggiunta di fattori addizionali complementari, determina un rating parziale (hardfact rating). Il modulo qualitativo fornisce invece il rating parziale relativo alla situazione dell impresa. Il rating finale nasce dalla combinazione dei due rating parziali. Il modulo quantitativo è basato su 4 sotto-moduli statistici chiamati Maschinelle Analyse von Jahresabschlüssen (Analisi automatica del bilancio), in breve MAJA. L ambito di applicazione di ciascuno di questi sotto-moduli dipende dal settore di attività economica dell azienda (Industria, Commercio, Costruzioni e Servizi). I fattori di rischio inclusi nel modulo quantitativo (selezionati con un processo che ha incluso sia analisi statistiche che interazioni con gli esperti), coprono in generale le seguenti aree di analisi: struttura degli assets; situazione finanziaria; crescita produttiva/margini. Il modulo qualitativo, riguarda invece le aree di analisi relative a: situazione finanziaria; assetto manageriale/imprenditoriale; pianificazione e controllo; settore/mercato/prodotto; fattori di rischio; posizionamento settoriale. In presenza di segnali di deterioramento creditizio, i sistemi di allarme (warning signals). inclusi nel modulo qualitativo, permettono una correzione automatica del rating Il rating finale può infine essere corretto manualmente (override) nel caso in cui informazioni aggiuntive indichino che il rating calcolato non è adeguato. Tale pratica è soggetta a restrizioni e vincoli specifici ed è monitorata strettamente dalla funzione di convalida interna. Sono state effettuate anche le ordinarie attività di calibrazione del modello. La funzione di convalida interna ha verificato il disegno del modello, la tenuta (performance e stabilità) dei diversi moduli che lo compongono (quantitativo, con i relativi sotto-moduli, e qualitativo) e la sua calibrazione esprimendosi positivamente: la tenuta del modello risulta conforme agli standard di Gruppo e le PD medie risultano in linea con i tassi di default osservati. La valutazione positiva sul modello è stata confermata anche dalla funzione di rivalidazione della Capogruppo. Il modello di rating viene applicato anche a UniCredit Bank Luxembourg S.A. E stato inoltre autorizzato il suo uso in UniCredit Leasing GmBh ed alcune sue controllate. Modello di rating Foreign SME Il sistema di rating Foreign SME, applicato anche a UniCredit Bank Luxembourg SA, viene utilizzato per la valutazione delle imprese estere o appartenenti a gruppi di consolidamento esteri. Il rating viene assegnato a tali controparti sulla base di una componente quantitativa esterna specifica per Paese, che viene integrata con un modulo qualitativo sviluppato internamente a partire da quello definito per il segmento Mid Corporate tedesco. Nella sua versione iniziale, il modello di rating Foreign SME è stato utilizzato per i 22 paesi per i quali erano disponibili modelli RiskCalc specifici per l analisi dei bilanci al momento dello sviluppo e per ulteriori 45 paesi per i quali Moody s aveva suggerito l uso di tali modelli come proxy. Successivamente Moody s ha sviluppato altri modelli RiskCalc. Pertanto, nel dicembre 2011 l'applicazione del modello è stata estesa a tutti i paesi del mondo attraverso l adeguamento della calibrazione al portafoglio target così esteso. L impatto dell estensione del perimetro non ha avuto impatti significativi né dal puto di vista della struttura del modello, né nelle fasi rilevanti del processo. Dopo la fase di use-test ed in base agli esiti della attività di ispezione regolamentare, la suddetta estensione è stata approvata da parte dell Organo di Vigilanza a Giugno Anche in questo caso, le attività di validazione e rivalidazione interna hanno consentito al Gruppo di monitorare la conformità del modello ai requisiti normativi, tenendo in considerazione il fatto che le ridotte dimensioni dei perimetri di applicazione non hanno consentito una stima interna del modulo finanziario al momento della suo primo sviluppo nel 2009; inoltre relativamente alle analisi effettuate sulla calibrazione, le attività di validazione condotte nel 2013 hanno evidenziato la necessità di una ricalibrazione, pianificata nel TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

145 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Modello di rating Commercial Real Estate Finance (CREF) Il modello di rating per il Commercial Real Estate Finance (CREF) di UCB AG è utilizzato in Germania per valutare le esposizioni verso: Operatori Immobiliari: aziende che redigono il Bilancio, i cui utili provengono principalmente dalla costruzione (o acquisto) e dalla successiva vendita di stabili destinati ad abitazione o ad uso commerciale (uffici, negozi); Investitori Immobiliari con bilancio: aziende che redigono il Bilancio, i cui utili provengono principalmente dall affitto di immobili di proprietà, sia residenziali che commerciali; Investitori Immobiliari senza bilancio: aziende senza bilancio o clienti privati con reddito proveniente principalmente dall affitto di immobili di proprietà e comunque superiori a euro l anno; Building Societies: Società con principale attività relativa alla gestione di proprietà residenziali per proprio conto ed a propri fini in via continuativa La gestione della struttura e degli impianti viene effettuata dalla società o da società del gruppo (nessuna amministrazione esterna) senza ricorso finanziario di privati Tali clienti sono valutati attraverso modelli costruiti sulla base di tre moduli elementari: un modulo qualitativo che si propone di valutare la qualità e l affidabilità del management, le competenze del team di gestione, la qualità della gestione organizzativa e l esperienza della banca nella gestione dei rapporti con l azienda; un modulo qualitativo che si propone di valutare l oggetto/progetto da finanziare o finanziato (non solo dalla banca), ivi compresa la qualità e il rischio implicito nel portafoglio di immobili/progetti dell azienda, la sua capacità di pianificazione (dalla esperienza passata) e i flussi di cassa pianificati/previsti negli anni a venire; un modulo quantitativo finanziario, basato sul bilancio dell azienda e completato da una valutazione qualitativa sulla qualità, affidabilità e completezza del bilancio. I quattro modelli (Operatori immobiliari, Investitori immobiliari con e senza bilancio, Buiding societies) usano tutti gli stessi sotto-moduli. La principale differenza è la ponderazione con cui vengono combinati gli score parziali nello score complessivo. I fondi Speciali di Real Estate sono valutati con il modello Investitori immobiliari. Tale estensione è stata approvata dall Autorità nel corso del Il sistema CREF è stato oggetto di due ulteriori estensioni del perimetro di applicazione ai clienti con bilancio non residenti in Germania (c.d. Foreign Reporting, sia Investitori che Sviluppatori). A Novembre 2012 è stata effettuata la relativa attività di ispezione da parte degli Organismi di Vigilanza Locali, con esito sostanzialmente positivo, e l utilizzo regolamentare avrà effetto successivamente alla loro formale approvazione. La validazione locale annuale del modello è stata ultimata nel mese di ottobre 2013 e ha confermato l'idoneità del modello per quanto riguarda le performance dell ordinamento; relativamente alla calibrazione del modello degli Investitori immobiliari senza bilancio, sarà effettuata un attività di ricalibrazione entro Marzo Il modello di rating CREF viene applicato anche a UniCredit Bank Luxembourg S.A. Modello di rating per Operazioni di Acquisition and Leveraged Finance (ALF) Il modello di rating Acquisition and Leveraged Finance (ALF) è destinato alla valutazione delle iniziative di finanziamento/rifinanziamento delle operazioni di acquisizione societarie nelle quali passività bancarie addizionali vengono aggiunte al normale indebitamento operativo dell azienda acquistata allo scopo di finanziare l acquisizione stessa. Il debito risultante dall acquisizione viene rimborsato tramite i flussi di cassa futuri dell azienda acquisita e, in alcuni casi, (es. nel caso di acquisizioni che coinvolgono investitori strategici) anche dell azienda acquirente. Le operazioni di acquisizione e le loro implicazioni in tema societario e fiscale (spesso in diverse giurisdizioni) esigono una competenza specifica in fase sindacale, richiedendo: appropriate relazioni rischio/rendimento, oltre ad una struttura di finanziamento basata su un modello realistico di simulazione dei cash flow; l adattamento (structuring) della struttura finanziaria e di rimborso del debito dell azienda acquisita ai flussi di cassa futuri; l uso combinato di strumenti di finanziamento altamente differenziati (senior debt, junior debt, mezzanine, ecc). Per quanto riguarda gli aspetti metodologici, l ALF-Rating è sostanzialmente un rating finanziario che calcola la probabilità di default dell azienda acquisita sulla base dei ratio patrimoniali e finanziari ricavati dal bilancio e del conto economico previsionale. Un modulo qualitativo non è stato previsto in considerazione del fatto che nella predisposizione di un bilancio previsionale vengono già implicitamente presi in considerazione una grande quantità di informazioni qualitative e basate su un giudizio esperto. La predisposizione del bilancio previsionale avviene anche con l ausilio di modelli di simulazione dei flussi di cassa futuri (INCAS, International financial model). Anche in questo caso sono consentite delle correzioni manuali (override), sia dei singoli ratio finanziari sia del rating finale, che devono essere approvate dalle funzioni preposte e che vengono strettamente monitorate dalla funzione di convalida interna. Durante il 2012, l unità di validazione ha effettuato analisi sia qualitative che quantitative per la verifica della tenuta del modello. In sostanza, il calcolo della LGD per il portafoglio ALF in UCB AG segue lo stesso metodo di calcolo del modello generale di LGD per i segmenti Retail / Imprese. Sulla base delle specificità del portafoglio, il trattamento dei flussi di cassa delle garanzie reali è diverso, vale a dire che i collateral non sono esplicitamente valutati ai fini del calcolo del rischio, ma i flussi di cassa delle garanzie sono inclusi nel calcolo della LGD. Una validazione sulla metodologia di stima della LGD è stata realizzata nel Le analisi non hanno dimostrato necessità di aggiustamenti. Il modello di rating ALF viene applicato anche a UniCredit Bank Luxembourg S.A.. 145

146 Modello di rating Income Producing Real Estate (IPRE) Il modello IPRE fornisce una valutazione di una particolare categoria di prestiti legati alle operazioni immobiliari cash-flow based, nella quali la banca ha accesso diretto ai flussi finanziari prodotti dall operazione stessa. Il sistema di rating IPRE in UCB AG è un modello transaction-based che fornisce una PD alla singola transazione a non alla controparte corporate o al fondo che avvia e struttura l operazione: il modello è applicato alle controparti/transazioni che soddisfano una serie di criteri rigorosamente definiti Il fondamento principale del modello IPRE in UCB AG è la simulazione dei flussi di cassa (modulo 1). L'idea principale alla base di questo approccio è che una transazione IPRE si considera in default se il flusso di cassa (al netto delle spese) che si realizza dai redditi da locazione o dalla vendita dell'immobile, non sia generato in maniera sufficiente per il rimborso del prestito o se il valore della proprietà immobiliare scenda al di sotto del valore nominale del prestito. Questo a sua volta si presume che succeda se i principali parametri macroeconomici (come l'indice dei canoni d affitto e l indice dei prezzi di vendita) subiscano una tendenza negativa. L'approccio della simulazione viene scelto per poter esplorare una varietà di possibili scenari dello sviluppo dei parametri macroeconomici, pesati per le differenti probabilità di realizzazione e quindi comprendere la similitudine con la probabilità di default della transazione. Per poter rilevare ulteriori aspetti, il risultato della simulazione può essere modificato sulla base delle informazioni qualitative (modulo 2 e 3): determinazione delle specificità dell oggetto del finanziamento detenuto dalla SPV (Specific object characteristics module); un modulo qualitativo Soft facts module (questa componente è arricchita con una specifica guideline per la corretta interpretazione del questionario e per la spiegazione dettagliata dei fattori contenuti nel modulo). I risultati di ciascuna simulazione sono aggregati per produrre la PD ad un anno, poi calibrati in base ai tassi di default osservati a lungo termine, e gli altri parametri di rischio (Market Value), che poi vengono conseguentemente aggiustati per tener conto di fattori specifici dell oggetto dell operazione (dislocazione e qualità dell immobile) e di altri fattori qualitativi. Sulla base delle attività di validazione locale effettuate nel 2012, il modello risulta generalmente conforme ai requisiti, anche se sono state già identificate aree di miglioramento minori durante la validazione fatta nel 2011 e la necessità di implementarle. La validazione mostra risultati generalmente soddisfacenti con riferimento al potere predittivo, la stabilità e alla calibrazione, ma i risultati devono essere interpretati alla luce di un numero ancora esiguo di casi nel campione convalidato, che dovrebbero tuttavia aumentare nei prossimi anni. Il calcolo della LGD per il portafoglio IPRE in UCB AG segue lo stesso metodo di calcolo secondo il modello generale di LGD per i segmenti Retail / Imprese. La convalida della LGD nel 2013 mostra risultati stabili e quindi nessuna necessità di attività di aggiustamento dei parametri, ad eccezione per il periodo di liquidazione. Il modello di rating IPRE viene applicato anche a UniCredit Bank Luxembourg SA. Modello di rating Global Shipping (GLOS) per lo Ship financing La principale caratteristica dello ship financing è l erogazione di prestiti per l acquisto di navi, principalmente garantiti da un ipoteca sul bene finanziato. Tale business dipende dalla capacità del bene finanziato di produrre i flussi di cassa necessari per ripagare il credito. Il focus di UCB AG è il finanziamento di navi per le quali esiste un mercato secondario efficiente, liquido e trasparente. Ciò include ad esempio navi container, bulk carrier e navi cisterna. Il modello GLOS è principalmente collegato alla transazione e al reddito della nave, consentendo di calcolare la probabilità di default (PD) e la LGD del debitore. Il calcolo della PD nel modulo quantitativo si basa su una simulazione Monte Carlo. Lo sviluppo dei fattori quantitativi (ad esempio il valore della nave) si basa su un processo stocastico i cui parametri sono validati e stimati regolarmente sulla base di dati esterni. Il cash flow è calcolato per ogni trimestre lungo il periodo di finanziamento. Il rating finanziario basato su fattori quantitativi, viene aggiustato (attraverso upgrade o downgrade della PD di alcuni notches) utilizzando i seguenti fattori qualitativi: gestione d impresa (es. reputazione); gestione tecnica (es. dimensioni della flotta); posizione di UCB AG (es. covenants); assicurazione; L unità di validazione locale ha effettuato nel corso del 2012 una attività di convalida dalla quale si è evidenziata la necessità di una ricalibrazione basata sui dati default più recenti. Tale ricalibrazione è stata effettuata a Marzo Sono aggiornate regolarmente le serie storiche per tenere conto dell evoluzione di mercato. Il calcolo della LGD segue lo stesso approccio del modello generale di LGD per i segmenti Retail / Imprese (si veda paragrafo dedicato). Particolare attenzione alla stima del valore di mercato delle navi, per cui viene utilizzata una simulazione Monte Carlo. Nel 2013 è stata portata a termine una validazione locale del modello di LGD comprensiva della valutazione delle garanzie. I risultati hanno dimostrato la necessità di ricalibrare la LGD non garantita, e il tasso di recupero per la liquidazione delle navi è rimasto inalterato. I valori ricalibrati della LGD vengono utilizzati a partire dal Dicembre TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

147 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Modello di rating per transazioni Wind Project Finance In UCB AG è stato predisposto un modello di rating specifico per il portafoglio Wind Project Finance costituito dalle operazioni di finanziamento onshore di progetti nell ambito della produzione di energia eolica con un taglio inferiore ai 20 milioni di euro. Il modello per la stima della PD è composto da un modulo quantitativo, basato su una simulazione Monte Carlo dei flussi di cassa futuri, il cui esito è aggiustato per il risultato di una componente qualitativa, che ha previsto la definizione su base esperta dei fattori e delle relative ponderazioni. Entrambi i moduli (quantitativo e qualitativo) sono obbligatori per la valutazione, e la loro combinazione è soggetta ad override in miglioramento fino a 2 notches ed in peggioramento fino a tre 3 notches. La PD risultante viene infine convertita in un rating del progetto tramite la master scale. Per quanto riguarda la LGD, UCB AG ha sviluppato un metodo per stimare il valore della garanzia degli impianti di energia eolica. Questo approccio è basato su simulazioni Monte Carlo dei futuri flussi di cassa derivanti dagli impianti. Le simulazioni sono usate coerentemente per la stima della PD e della garanzia. Inoltre viene determinata una LGD specifica per le posizioni non garantite. Un attività di validazione locale è stata realizzata durante il I parametri del modello sono sostanzialmente stabili; si è deciso di aggiustare solamente il periodo di liquidazione. L unità di validazione ha valutato l approccio adoperato ed il disegno complessivo del modello, in linea con le caratteristiche del portafoglio, con gli standard interni nonché il profilo di completezza informativa. Modello di LGD dei portafogli locali Germania Il campo di applicazione del modello LGD UCB AG è relativo a tutto il portafoglio della clientela corporate e retail, ad eccezione dei bonds e dello specialized lending. La LGD rappresenta la perdita economica subita dalla banca sulla singola transazione ed è calcolata come percentuale dell esposizione al momento del default. La LGD viene calcolata a livello di singola transazione secondo la logica che differenti tipologie di default sono possibili: Liquidation: liquidazione totale e recupero coatto delle garanzie. Il rapporto con il cliente viene interrotto ed il cliente viene rimosso dal portafoglio; Settlement: il cliente rientra nel portafoglio performing dopo aver fatto registrare alla banca una perdita rilevante (>100 euro); Cure: al termine del periodo di difficoltà il cliente rientra nel portafoglio performing senza aver fatto registrare alla banca una perdita rilevante (<100 euro).. Nel caso Cure l LGD è posta a 0, mentre negli altri due casi la stima della LGD segue un approccio workout con la stima separata dei recuperi provenienti dalle garanzie e di quelli provenienti dalla parte non garantita dell esposizione. Le garanzie personali e derivati di credito non sono prese in considerazione all interno del modello, in quanto per tali tipologie di garanzie si utilizza l approccio di sostituzione. Ai fini della determinazione del valore finale della LGD vengono dunque presi in considerazione i seguenti fattori: valore minimo che la LGD può assumere sulla base di quanto stabilito in normativa (ad esempio 10% per i mutui residenziali); esposizione a Default la somma di tutte le garanzie del prestito tasso stimato di casi non-cure; il periodo di liquidazione: valore atteso di recupero della garanzia al netto dei costi diretti; tasso di perdita attesa della porzione non garantita della transazione, al netto dei costi diretti associati al processo di recupero; la percentuale dei costi indiretti; eventuale fattore di aggiustamento per tenere conto di un potenziale peggioramento del ciclo economico. Con riferimento alla modalità di stima del tasso di recupero delle garanzie, questo è stato ottenuto sulla base di un campione storico e calcolato differentemente per le seguenti tipologie di garanzia: real estate; altre garanzie reali. Tale valore è stato poi scontato tenendo conto della duration media di periodo e della realizzazione delle garanzie. Con riferimento invece alla modalità di stima della parte unsecured, questa è stata effettuata attraverso le procedure di rating (le principali sono Mid Corporate rating, Small Business Customer rating, Product scoring, Commercial Real Estate, Start-up) e i segmenti di clientela. Nel 2013 è stata introdotta una nuova parametrizzazione al fine di continuare l attività di miglioramento del modello iniziata nel 2012, aggiungendo ulteriori fattori di rischio per la stima della LGD non garantita (il rating delle Start-up è stato aggiunto da Dicembre 2013) Inoltre la validazione ha esaminato la struttura del modello, i parametri specifici e l effetto sul ciclo economico. Infine, sono stati valutati positivamente anche la calibrazione del modello e i sui componenti realizzando una nuova parametrizzazione ove necessario. Come di consueto, sarà realizzata l attività annuale di validazione locale nel corso del 2014, al fine di valutare se il modello è complessivamente ancora adeguato e se è necessario effettuare una ri-parametrizzazione al fine di introdurre dati più recenti. 147

148 Modello di EAD dei portafogli locali Germania Il modello di EAD è applicato in UCB AG a tutti i prodotti relativi alla clientela locale che siano trattati secondo la metodologia IRB (ad eccezione delle transazioni appartenenti a clientela Group wide) L EAD è definita come l esposizione attesa su una transazione al momento del default. L esposizione è rappresentata dal totale del valore di bilancio al lordo di ogni accantonamento per perdite. L orizzonte temporale della stima è un anno, pertanto il modello applicato si riferisce alla esposizione attesa nella probabilità che il default si verifichi entro un anno. Il valore dell EAD è calcolato a livello di singola transazione come somma di due componenti: l EAD on Balance e l EAD Off Balance, dove il parametro che va stimato è ovviamente l EAD Off Balance. L EAD dipende dai seguenti elementi: CEQ: Credit Equivalent Factor, è il fattore di conversione creditizia del credito e rappresenta la quota dell impegno/garanzia rilasciata dalla banca che verrà utilizzato; LEQ: Limit Equivalent Factor, è la percentuale del margine 1, 2, 12 mesi prima del default che ci si attende sarà utilizzato al momento del default; BO (Base Overdraft) e LOF (Limit Overdraft Factor): sono i parametri che stimano l ammontare atteso di utilizzo che al momento del default sarà superiore al limite massimo allocato (ammontare di sconfino); in fase di applicazione il BO è sempre pari a zero; Endorsement: ammontare di impegni rilasciati verso il cliente dalla banca; External Line: linea di credito; Drawing: attuale utilizzo. I parametri sopra definiti sono poi differenziati in funzione di macro-tipologie di prodotto definite. Ai fini del modello, i parametri sono stati stimati calcolando le medie pesate per segmento. Nel 2013 è stata effettuata una ri-parametrizzazione basata sulle serie storiche più aggiornate confermando l appropriatezza deli criteri di segmentazione adottati. Per la precisione, i parametri finali sono differenziati per prodotto a livello di gruppo e, relativamente al gruppo Conti Correnti, in base alla rispettiva categoria di appartenenza. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

149 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Modelli Locali, UCL GMBH UniCredit Leasing GMBH e controllate 13 Modello di rating Mid corporate In riferimento al modello di rating Mid Corporate (Middle market Model), si rimadna alla descrizione dello stesso effettuata nel paragrafo relativo a UniCredit Bang A.G. Modello di rating Mid corporate. Specialized Lending (Slotting Criteria) Il modello di UCL Specialized Lending- ELSA" è applicato per la valutazione del merito creditizio di progetti speciali e dei finanziamenti finalizzati. Nel corso del 2013 è stata condotta un attività di validazione a livello locale mirata alla valutazione qualitativa di tutte le categorie sottostanti. I relativi pesi e i corrispondenti score sono stati sottoposti ad un giudizio di tipo qualitativo da parte di esperti interni ad UniCredit Leasing. È stata inoltre verificata la conformità ai requisiti regolamentari nel corso di specifici interventi della funzione di controllo interno, durante il 2012: non sono state trovate carenze in termini di rispetto dell adeguatezza e della correttezza del sistema di rating. Modello di LGD locale Il modello locale di LGD è applicato a tutti i contratti dei clienti appartenenti a Unicredit Leasing GMBH e sue controllate, con l esclusione di: prodotti purchase finance, per i quali viene utilizzato il modello locale di UCB AG 14 tutte le esposizione dei clienti a cui si applicano i modelli di rating Group wide (Banche/Multinational) finanziamenti a progetto o finalizzati. Il calcolo della LGD è generalmente effettuato a livello di componente e segue l approccio per cui si possano verificare diversi tipologie di eventi di default: Liquidazione: si verifica lo stralcio del cliente e dei suoi contratti alla fine del periodo di recupero Recupero: il locatario può rientrare attraverso un procedimento di recupero naturale (scompare l originario motivo del default) o attraverso una ristrutturazione sistematica del debito. In questo caso UCLG considera un termine di 12 mesi di pagamenti regolari, per considerare la transazione effettivamente recuperata. Nel processo di stima vengono considerati altri parametri, come il tasso di attualizzazione e i costi diretti/indiretti: per attualizzare gli ammontari dei cash-flow, le rate e il valore residuo viene utilizzato il tasso di rifinanziamento dello stesso periodo di riferimento; i costi (sia diretti sia indiretti) che sono rilevanti ai fini del calcolo della LGD dipendono dalle attività effettuate dalle competenti strutture Ristrutturazione, Legale e Finanza. La somma dei costi indiretti è calcolata annualmente ed è distribuita sulla totalità dei contratti per cui è avvenuto il default nell anno, mentre i costi diretti vengono imputati direttamente sulle singole componenti rilevanti. LA LGD di liquidazione si differenzia per: esposizioni in bonis (performing); crediti in default (default function); per cui la LGD unicamente utilizzata è quella di Recupero, indipendentemente dall evento che ha generato il default. In particolare una stima della LGD è effettuata all inizio del contratto ed è aggiornata periodicamente; in riferimento alla LGD di Liquidazione, la stima all inizio e al momento del default dalla classe di assegnazione (classe 1 o classe 2), in quanto ogni classe è associata ad una funzione di regressione lineare, laddove la LGD di Recupero è definita considerando la tipologia di cliente e il settore di appartenenza. La LGD totale di un contratto dipende dall assegnazione dello stesso ad un segmento di business (di credito o di leasing) e dal suo stato. In particolare è stata effettuata lo sviluppo metodologico del modello e un aggiustamento dinamico del calcolo della LGD in coerenza con gli stati dei contratti nel Corso della relazione con il cliente (sottoscrizione, data del default, data della classificazione, data della liquidazione). Inoltre, il calcolo della LGD totale considera fattori addizionali: il fattore del ciclo economico (downturn-factor), il fattore della possibile classificazione errata del modello, e il fattore che considera la perdita inattesa. Durante la validazione locare effettuata nel Corso del 2013 è stata data particolare attenzione all approccio metodologico in termini ci cambiamenti del modello, in particolare alla distribuzione bimodale della LGD locale di UCLG. 13 Unicredit Leasing Finance GMBH, Structured Lease GMBH, UniCredit Leasing Aviation GMBH 14 All interno del calcolo della LGD viene utilizzato il tasso dei procedimenti di UCB AG, mentre i periodi di recupero e l ammontare dei costi indiretti viene definito da UCL Gmbh. 149

150 Modello Locale di EAD Il modello locale di Exposure at Default (EAD) di UniCredit Leasing (UCLG) si applica a tutte le transazioni IRB di tipo corporate e retail (ad eccezione di quelle trattate con i sistemi di rating Group wide). L EAD è calcolata a livello di transazione ed è differenziata per tipologia di prodotto. In particolare per i contratti di locazione finale/credito UCLG ha scelto di non sviluppare un modello di EAD che consideri solo la componente di bilancio (on-balance). Per i fattori di conversione creditizia vengono utilizzati i valori regolamentari per i contratti provvisori (provisional agreements), i crediti acquistati (purchased receivables) e i prodotti di tipo contingent liabilities. Infine per il prodotto purchase finance,gestito anche da UniCredit Bank AG, UCLG ha deciso di adottare le stime utilizzare per i conti correnti. Pertanto, non dovendo procedere alla validazione di un modello in senso statistico-matematico, le attività di validazione si sono focalizzate sulla rappresentatività per il prodotto purchased financing ( a cura di UCB AG) e la valutazione del livello di conservatività delle stime, senza rilevare carenze in termini di appropriatezza. Modelli Locali, Austria Modello di rating Mid Corporate Il modello FirmenkundenratingInland (=Mid Corporate PD rating) è utilizzato per clienti residenti in Austria e in altri paesi al di fuori del perimetro Cee con fatturato annuale superiore a 1,5 milioni di Euro ed inferiore a 500 milioni. Il modello è costituito da due componenti: un modulo quantitativo ed uno qualitativo. La selezione dei fattori di rischio per il modulo quantitativo è avvenuta sulla base di criteri sia statistici che esperti. I principali fattori di rischio inclusi nel modulo quantitativo coprono in generale le seguenti aree di analisi: dimensione; struttura delle passività; fattori dinamici (ad esempio ROI); equity ratio. Il modulo qualitativo copre invece le aree di analisi relative a: qualità del management; contabilità e reportistica; impianti, processi ed organizzazione; mercato e posizione di mercato; livello/capacità di utilizzo; eventuali scoperti. Il rating qualitativo ed il rating finanziario finale (= rating quantitativo dopo una verifica sulla possibilità di applicare un age restriction e di effettuare un primo override sulla base delle informazioni a disposizione) sono integrati al fine di ottenere il cosiddetto Combined Customer Rating. A tale rating si applicano i warning signals ottenendo il Modified Customer Rating. Inoltre è possibile effettuare un override a tale rating che determina lo Stand alone Customer Rating. Se tale rating è più vecchio di 15 mesi, viene applicato un age restriction, determinando un downgrade. Nel 2013 sonos tati aggiornati il modulo qualitativo (che copre le stesse aree di informazioni del modello originario), così come il rating combinato (Combined customer rating) e la calibrazione. Modello di rating Non Profit Joint Building Association Il modello Non Profit Joint Building Association (NPJBA) si applica alle esposizioni verso associazioni non-profit create per la costruzione di immobili. È un modello di rating che si compone di una parte quantitativa (rating finanziario) e di una qualitativa. Il rating finanziario si basa su tre tipologie di informazioni principali: adeguatezza del capitale a disposizione; profittabilità; liquidità disponibile. Il rating qualitativo invece si basa su 6 componenti fondamentali: qualità del management; contabilità e reporting; organizzazione; posizione di mercato; comportamento andamentale; caratteristiche specifiche dell NPJBA. Il rating quantitativo e quello qualitativo vengono combinati al fine di ottenere il Combined Rating ; tale rating può subire un overruling sulla base di informazioni aggiuntive a disposizione del gestore della transazione, conducendo al cosiddetto Valid customer rating. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

151 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Modello di rating Income Producing Real Estate (IPRE) e il modello di rating Real Estate Customer (RECR) Il modello IPRE è un rating di transazione che si applica ad una tipologia particolare di prestiti specializzati collegata a transazioni immobiliari cash flow based in cui la banca ha accesso diretto ai flussi (cash flows) derivanti dalla transazione. In queste tipologie di transazioni, la domanda fondamentale è legata alla possibilità che i flussi di cassa derivanti dalla transazione siano in grado di ripagare i debiti alla banca. In aggiunta BA effettua anche una valutazione sull investitore/costruttore. Di conseguenza il modello IPRE è costituito da due componenti: rating di transazione; rating di controparte (Real Estate Customer Rating, RECR). Entrambi sono combinati al fine di determinare il rating finale. Il rating di transazione distingue tre differenti fasi in cui può avvenire il finanziamento: costruzione dell immobile; vendita dell immobile; renting dell immobile. Il rating di controparte (Real Estate Customer Rating, RECR) è un rating corporate che differenzia tra investitori immobiliari e costruttori immobiliari ; quest ultimo è a sua volta suddiviso in costruttori residenziali e altri costruttori. Per entrambi, sono utilizzati sia un modulo quantitativo (facendo riferimento ai dati di bilancio) che un modulo qualitativo. A valle dell integrazione tra la componente di transazione e quella di controparte, il rating può subire degli aggiustamenti a seguito di segnali di deterioramento del merito creditizio (warning signals), o a seguito di correzioni (over rulings) o per tener conto del periodo di validità del rating (age restrictions). L attuale modello di rating IPRE si avvale di una versione aggiornata degli scenari macroeconomici sottostanti le simulazioni e dell introduzione di un elemento di conservatività nella calibrazione alla luce dei risultati delle attività di validazione locale. A giugno 2013 la calibrazione del modello Real Estate Custormer rating è stata aggiornata. Modello di LGD dei portafogli locali Austria Il modello LGD di UCB BA si applica a tutta la clientela locale sia corporate che retail. La LGD rappresenta la perdita economica subita dalla banca sulla singola transazione ed è calcolata come percentuale dell esposizione a default. Il modello di LGD è un modello basato sul calcolo delle medie dei dati interni di clienti in default e rappresenta un approccio work out specifico per ogni transazione. La metodologia tiene conto di tre potenziali situazioni di default che possono caratterizzare il processo di work out sui clienti in default: cure/reaging: ritorno del cliente ad uno stato di performing senza perdite da parte della banca; settlement/restructuring: ritorno del cliente, attraverso una ristrutturazione, ad uno stato di performing con una perdita sostanziale (maggiore di 100 euro) per la banca; liquidation: liquidazione totale e recupero coatto delle garanzie con interruzione del rapporto creditizio. Dopo la chiusura del processo di work out tutti i default possono essere associati ad una delle tre situazioni sopra descritte e la LGD è calcolata ex post sulla base dei ricavi realizzati e dei costi. Nel fare ciò, tutti i singoli flussi di cassa sono scontati al tempo del default. Lo schema generale del modello di LGD in BA prevede la stima separata dei recuperi derivanti dalle garanzie reali e quelli derivanti dalla porzione non garantita dell esposizione. Le garanzie personali e i derivati creditizi non sono prese in considerazione nei modelli, dal momento che in loro presenza viene applicato l approccio di sostituzione. Al fine di determinare il valore finale di LGD si considerano i seguenti elementi: EAD; tasso atteso di recupero della garanzia reale al netto dei costi diretti (con specifico riferimento alla stima degli haircuts specifici sulle garanzie sulla base dei recuperi realizzati ed in funzione del tipo di garanzia); tasso atteso di recupero della porzione non garantita della transazione, al netto dei costi diretti; durata del recupero; fattori di sconto; tasso di spese indirette (risultato dei processi interni della banca nelle unità di work out); fattori di prudenzialità specifici e generici per coprire possibili inesattezze di stima; un fattore di aggiustamento utilizzato a fini di calibrazione; fattore di aggiustamento del ciclo economico. Con riferimento alla modalità di stima del tasso di recupero delle garanzie reali, questo è stato ottenuto sulla base di un campione storico e calcolato differentemente per le seguenti tipologie di garanzie con la possibilità di considerare criteri per una segmentazione aggiuntiva: immobili residenziali; immobili commerciali; altri immobili; garanzie finanziarie; polizze assicurazione vita; crediti; altre garanzie materiali. 151

152 Con riferimento ai titoli è stato implementato un modello interno per la stima della volatilità. In relazione invece alla modalità di stima della parte unsecured, questa è stata effettuata separatamente per otto categorie di clienti (le tre principali sono privati, small business e corporate) oltre che per i sistemi di rating Group wide utilizzati (specialmente per Stati Sovrani, Banche e imprese Multinational). Inoltre per small business e privati è stata introdotta un ulteriore suddivisione per classe di esposizione. Il parametro utilizzato per le esposizioni in default è la migliore stima di LGD ottenuta con una specifica suddivisione per scadenza di ciascuna delle otto categorie di controparti localmente utilizzate. Modello di EAD dei portafogli locali Austria Il modello di EAD determina l esposizione attesa su una transazione al momento del default. È stimato a livello di singola transazione utilizzando le seguenti informazioni: esposizione effettiva al momento della stima; ammontare di garanzie/impegni rilasciato dalla banca alla controparte; limite creditizio massimo allocato. I parametri stimati sono i seguenti: CEQ (Credit Equivalent Factor): è il fattore di conversione creditizia del credito e rappresenta la quota dell impegno/garanzia rilasciata dalla banca che verrà utilizzata; LEQ (Limit Equivalent Factor): è la percentuale dell ammontare inutilizzato 12 mesi prima del default che ci si attende verrà utilizzato al momento del default; LOF (Limit Overdraft Factor): sono i parametri che stimano l ammontare atteso di sconfino; COF (Correction Overdraft Factor): è un parametro rilevante solo se l esposizione del cliente è sopra il limite massimo allocato12 mesi prima del default ed è stimato come il rapporto tra l ammontare di sconfino al momento del default e l ammontare di sconfino 12 mesi prima. I parametri sono stati stimati calcolando delle medie pesate per segmento. La segmentazione è basata sulle categorie di prodotto. Tutti i modelli Corporate IRB sono stati validati su base annuale, attraverso attività ongoing, in particolare il Non Profit Joint Building Association, l IPRE, il Real Estate Client Rating, e i modelli di EAD ed di LGD. Per il modello Mid Corporate è stata effettuata una attività di validazione iniziale La valutazione complessiva del modello Non Profit Joint Building Association ha prodotto un esito pienamente positivo. I risultati della tre validazioni invece hanno evidenziato alcune aree di miglioramento.. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

153 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Modelli Locali, perimetro Central and Eastern Europe Con riferimento al perimetro di Gruppo riguardante l Europa centrale ed orientale (CEE), il Gruppo è stato autorizzato a partire dal 2011 all utilizzo dell approccio F-IRB per la misurazione dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio di credito in Repubblica Ceca, Bulgaria, Slovenia ed Ungheria e dal 2012 anche per Romania e Slovacchia. Asset class Prevalente Amministrazioni centrali e banche centrali Intermediari Vigilati Imprese Intermediari Vigilati / Imprese Intermediari Vigilati Imprese Intermediari Vigilati Imprese Intermediari Vigilati Imprese Amministrazioni centrali e banche centrali Intermediari Vigilati Imprese Amministrazioni centrali e banche centrali Intermediari Vigilati Imprese Type Sistema di Rating Entità Group wide Locale Group wide Locale Group wide Locale Group wide Locale Group wide Locale Group wide Locale Stati sovrani (PD) Banche commerciali (PD) Multinational (PD) Global Project Finance (PD) Mid Corporate (PD) IPRE (PD) Other minor rating systems - Public Sector Entities, Municipalities, Religious Companies, Leasing (PD) Banche (PD) Multinational (PD) Mid Corporate (PD) IPRE Slotting Criteria Banche (PD) Multinational (PD) Mid Corporate (PD) Banche (PD) (**) Multinational (PD) Mid Corporate (PD) Stati Sovrani (PD) Banche (PD) Multinational (PD) Mid Corporate (PD) Stati Sovrani (PD) Banche (PD) Multinational (PD) Mid Corporate (PD) IPRE Slotting Criteria UCB Czech Republic UCB Bulgaria UCB Slovenia UCB Ungheria UCB Romania UCB Slovacchia (**) per tale paese il sistema di rating GW BANKS è stato autorizzato dagli organi di vigilanza locali per la sola parte del modello relativa alle banche commercial ad esclusione del segmento Securities Industry Tali Entità sono attualmente autorizzate al metodo IRB Foundation quindi solo all utilizzo della PD interna ai fini del calcolo del requisito regolamentare derivante dagli obblighi di Primo Pilastro. 153

154 I modelli locali autorizzati nell area CEE si caratterizzano per una matrice comune, ovvero il modello originariamente sviluppato da UniCredit Bank Austria15, successivamente rivista nei diversi Paesi al fine di allineare le stime alle specifiche caratteristiche dei portafogli locali. Ad oggi UniCredit Bank Slovenia rimane l unico caso dove tale processo di customizzazione non è ancora stato completato, anche se un revisione del modello è attualmente in corso e sarà implementata secondo tempistiche coerenti con la normativa di riferimento sulla gestione dei cambiamenti dei sistemi IRB Il framework originariamente sviluppato da Bank Austria che continua ad essere mantenuto come struttura di fondo prevede: Un modello Mid-corporate che contempla: o la stima di una componente finanziaria e di una qualitativa; o una funzione di integrazione su basi statistiche; o la definizione di un set di warning signal e di un sistema di override. Un modello IPRE, analogo a quello adottato internamente da Bank Austria, che integra un rating cliente e uno di transazione (quest ultimo definito mediante approccio regressivo per due segmenti e sulla base di un metodo simulativo Monte Carlo per un terzo segmento). Sono quindi previsti country adjustment che intervengono nella calibrazione specifica del Paese. Di seguito si forniscono ulteriori dettagli relativi ai principali aggiornamenti apportati ai modelli sulla base delle esigenze specifiche rese necessarie sia propedeuticamente alle richieste di autorizzazione, sia successivamente in funzione delle ulteriori aree di miglioramento individuate. UniCredit Bank Czech Republic Per quanto riguarda il modello di rating Mid-Corporate, nel corso del 2009, in vista della richiesta di autorizzazione all adozione di modelli IRB, UniCredit Bank Czech Republic ha ristimato parzialmente il modello su dati interni, aggiornando i pesi dei fattori quantitativi. In seguito, le attività di validazione effettuate nel 2012 hanno evidenziato la necessità di intervenire ulteriormente al fine di garantire una maggiore coerenza del modello con il portafoglio locale ed un miglioramento delle performance complessive. Alla luce di ciò, nel corso del primo trimestre 2013, la Banca ha provveduto alla revisione dei moduli finanziario ed andamentale ed alla semplificazione del qualitativo, nonché al conseguente aggiornamento della funzione di ponderazione dei medesimi moduli e della calibrazione. Anche nel caso del portafoglio immobiliare, la Banca è stata autorizzata all utilizzo dell approccio FIRB a partire da inizio 2011, mediante l adozione dello stesso modello di rating IPRE autorizzato in Bank Austria dal Specifiche attività di sviluppo sono state effettuate, in primis rivedendo la calibrazione e la parametrizzazione degli scenari e successivamente ridefinendo su base statistica i coefficienti di quasi tutte le componenti del modello con una conseguente riduzione del peso delle scelte esperte / discrezionali. Nel corso del 2012, la revisione della componente regressiva del modello IPRE in Bank Austria, è stata estesa anche localmente dapprima mediante una calibrazione prudenziale e successivamente con l implementazione effettiva della nuova versione del modello. UniCredit Bank Bulgaria Come per la Repubblica Ceca e la Slovenia, il modello di rating Mid-Corporate nel 2012, è stato oggetto di una revisione del modulo finanziario e dei pesi dei fattori del modulo quantitativo, nonché della revisione della funzione di ponderazione dei moduli ed a un nuovo aggiornamento della calibrazione. Per quanto riguarda il portafoglio immobiliare, a partire da gennaio 2011 UniCredit Bulbank è stata autorizzata a valutare le esposizioni da finanziamenti specializzati per transazioni immobiliari con un sistema basato su criteri regolamentari di classificazione e denominato supervisory slotting criteria. Il modello calcola lo score di ogni transazione sulla base delle risposte a 15 domande afferenti ai seguenti ambiti: solidità patrimoniale; caratteristiche degli asset; forza/stabilità dello sponsor/costruttore; sicurezza. Ad ognuna delle domande del questionario viene fornita un unica risposta tra forte, buono, sufficiente e debole: ogni combinazione di domanda-risposta individua un punteggio; la media ponderata di tutti e 15 i punteggi determina la categoria regolamentare nella quale rientra il cliente; in funzione della categoria regolamentare e della durata residua dell esposizione viene determinato il fattore di ponderazione finale e le relative perdite attese. 15 Per i modelli Group wide si rimanda al relativo paragrafo. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

155 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 UniCredit Bank Slovenia Il modello di rating Mid-Corporate è stato oggetto di una attività ordinaria di ricalibrazione delle stime di PD al fine di assicurarne la coerenza con la definizione di default di Basilea II, la normativa locale e in generale le guidelines di Gruppo. Grazie anche ad una sostanziale tenuta del modello, verificata mediante il regolare processo di convalida locale e di Gruppo, non si è ad oggi provveduto ad una revisione complessiva del modello in oggetto. UniCredit Bank Hungary La Banca Ungherese ha rivisto nel corso del 2012 il sistema di rating Mid Corporate che è stato oggetto di verifica congiunta delle funzioni di convalida locale e di Gruppo. Tale attività ha comportato essenzialmente la revisione del modulo finanziario e della funzione di ponderazione dei moduli, nonché un nuovo aggiornamento della calibrazione dello stesso. UniCredit Bank Slovakia Nel corso della prima metà del 2011, la Banca ha provveduto ad effettuare una revisione del sistema di rating Mid- Corporate che ha comportato una personalizzazione sia del modulo finanziario che qualitativo sulla base del tasso di default osservato internamente, nonché un aggiornamento della calibrazione dello stesso. In particolare, l utilizzo del tasso di default osservato internamente ha contribuito a migliorare sia la rappresentatività verso il portafoglio target sia la calibrazione. Inoltre, a partire da Settembre 2013, UniCredit Bank Slovakia è stata autorizzata all utilizzo di un approccio supervisory slotting criteria per la misurazione del rischio di credito a fini regolamentari per le esposizioni rivenienti da finanziamenti specializzati per transazioni immobiliari. UniCredit Bank Romania Tra la fine del 2010 e marzo 2011, la Banca ha provveduto a effettuare una revisione del sistema di rating Mid-Corporate che ha comportato una personalizzazione sia del modulo finanziario che qualitativo sulla base del tasso di default osservato internamente, nonché un aggiornamento della calibrazione dello stesso. In particolare, tale personalizzazione ha permesso di superare le principali carenze dimostrate in precedenza e di contribuire ad un miglioramento generale del sistema di rating. La nuova versione del modello ha contribuito ad incrementare la sua trasparenza, in quanto tutti gli step metodologici possono essere replicati e i campioni di sviluppo così come la procedura di identificazione dei fattori sono adeguatamente salvati. 155

156 Esposizioni al dettaglio (esposizioni garantite da immobili; esposizioni rotative qualificate; altre esposizioni al dettaglio) Modelli Locali, perimetro Italia Il modello di rating Small Business Italia Il modello Rating Integrato Small Business (RISB) fornisce il rating delle controparti imprese di UniCredit S.p.A. aventi un fatturato (o total assets laddove il fatturato non è informativo) fino a 5 milioni di euro, secondo la segmentazione in vigore dalla costituzione di UniCredit S.p.A. Il modello è stato strutturato in modo da ottimizzare l aggregazione delle diverse fonti informative, sia interne (qualitative, finanziarie, anagrafiche ed andamentali) sia esterne (il flusso di Centrale dei Rischi Banca di Italia e le centrali rischi private), differenziando tra erogazione a nuovi clienti o a clienti già esistenti e sulla base di una segmentazione del portafoglio Imprese che riflette la dimensione e l anzianità dell azienda sul mercato. I moduli sottostanti il modello sono i seguenti: modulo anagrafico; modulo andamentale esterno (CE.RI/SIA); modulo finanziario; moduli Credit Bureau (Experian e Crif); modulo qualitativo; modulo andamentale interno. Con riferimento alle controparti Real Estate afferenti al segmento Small Business, il relativo modello deriva dall integrazione di un modulo finanziario definito ad hoc per questa tipologia di controparti ed il set di moduli in uso nell ambito del Rating Integrato Small Business (RISB). Tale modello è stato introdotto da giugno 2012 a fini regolamentari. Come il modello RIC, nel corso del 2013 anche il modello RISB è stato ricalibrato incorporando gli effetti dei tassi di default osservati nel 2012 e nel Inoltre, anche con riferimento al perimetro Small Business, la banca ha adottato un approccio ad hoc per valutare il merito creditizio di imprese appartenenti ad un gruppo economico. A tal riguardo, la funzione di convalida ha giudicato positivamente gli interventi condotti sul modello poiché volti ad una miglior quantificazione del rischio associato a questa tipologia di controparti. Il modello di LGD Small Business per i portafogli locali Italia In riferimento al modello di LGD per il segmento Small Business si veda quanto descritto nel paragrafo Modelli di LGD Imprese per i portafogli locali Italia. Il modello di EAD Small Business per i portafogli locali Italia In riferimento al modello di EAD per il segmento Small Business si veda quanto descritto nel paragrafo Modelli di EAD Imprese per i portafogli locali Italia. Il modello di rating del segmento Privati Italia Mutui Ipotecari Il portafoglio di applicazione del modello di Rating RIP MI (Rating Integrato Privati per Mutui Ipotecari) è costituito dall insieme di tutte le tipologie di mutui ipotecari trattati in UniCredit S.p.A., destinati all acquisto, costruzione e ristrutturazione di immobili residenziali da parte della clientela privati e all acquisto di immobili per finalità legate all attività economica svolta da parte delle Persone Fisiche appartenenti al settore delle Famiglie Produttrici. Il modello di rating RIP MI utilizza come driver di rischio informazioni differenti a seconda che venga calcolato in fase di richiesta di finanziamento o di monitoraggio mensile nel corso della vita del mutuo stesso. Lo score utilizzato per la valutazione in fase di erogazione dei mutui ipotecari richiesti si basa sulle informazioni di seguito riportate, distinte in gruppi affini: informazioni anagrafiche, reddituali e di Credit Bureau (Experian e Crif) relative alle figure richiedenti il finanziamento (intestatari) caratteristiche del finanziamento richiesto (durata, LTV, etc.) informazioni patrimoniali degli intestatari e del loro nucleo (attività finanziarie e conti correnti) informazioni legate all andamento dell azienda a cui gli intestatari sono collegati (ove presenti) informazioni di Centrale Rischi (ove presenti). Il modello di rating RIP MI utilizzato nella fase di post-erogazione calcola con frequenza mensile il rating del finanziamento ipotecario in modo massivo sull intero portafoglio mutui ipotecari privati. I moduli informativi che costituiscono il modello per la fase andamentale sono i seguenti: informazioni andamentali sul finanziamento (gravità dell insoluto, presenza di incidenti storici, anzianità del mutuo, trend storico di eventuali insolvenze); informazioni patrimoniali degli intestatari e del loro nucleo (attività finanziarie e conti correnti); informazioni legate all andamento dell azienda a cui gli intestatari sono collegati (ove presenti). TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

157 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Nella determinazione della PD sono stati considerati in default i crediti classificati a Sofferenze, Partite Incagliate, Esposizioni ristrutturate e Past Due non tecnici, ovvero i crediti con almeno 7 rate in arretrato. Il modello di rating RIP MI in produzione è stato sviluppato nel corso del 2011; le modifiche effettuate sul sistema di rating consistono nel risviluppo completo del modello di stima della PD, seguendo le raccomandazioni suggerite dall Organo di Vigilanza e dalle funzioni di controllo interno. Contestualmente alla revisione del sistema in oggetto è stata effettuata la sua estensione ai portafogli residuali di mutui ipotecari, prevalentemente confluiti a seguito di operazioni societarie. Le modifiche al modello sono state inoltre oggetto di un attività di validazione iniziale che ha messo in luce un notevole miglioramento nella valutazione del rischio. A maggio 2013 è stata condotta un attività di ricalibrazione (PD, LGD e EAD) che ha consentito di incrementare la serie storica dei default al 2012 e valutata nell ambito dell attività di validazione ongoing che ne ha confermato il giudizio sostanzialmente positivo. Scoperti di Conto Corrente e Carte di Credito a Saldo Il Rating Integrato Privati per finanziamenti in Conto Corrente (RIP CC) esprime un giudizio complessivo sul merito creditizio del privato affidato o richiedente un fido ricompreso nel pool CC (conti correnti, crediti di firma, carte a saldo) e deriva dall integrazione di un set di moduli elementari che sfruttano le informazioni provenienti da fonti interne (informazioni anagrafiche, andamentali e patrimoniali) e da Credit Bureau esterni. L aggregazione dei moduli è stata effettuata in modo diverso per i seguenti cinque sotto-segmenti principali di clientela Privata: i nuovi clienti che richiedono un affidamento (c.d. Nuovi); i clienti esistenti ma operanti su base attiva (c.d. Richiedenti ex-base Attiva) che richiedono un affidamento; i clienti esistenti e affidati (c.d. Esistenti Affidati); i clienti esposti ma non affidati (c.d. Esposti Non-Affidati); i dipendenti del Gruppo UniCredit (c.d. Dipendenti). L aggregazione dei moduli determina la stima di uno score di erogazione, applicato per la valutazione del merito creditizio del cliente sia nel processo di nuovo affidamento che di rinnovo, e di uno score di monitoraggio, utilizzato per la valutazione del cliente che presenta già una relazione con la Banca. Le informazioni sottostanti il modulo Anagrafico-Finanziario acquisite in fase di erogazione ed aggiornate solo in minima parte nel corso del monitoraggio del fido perdono progressivamente peso all interno del modello. Diversamente, le variabili di carattere andamentale potrebbero non essere presenti in fase di erogazione (nuovi clienti), ma sono presenti e aggiornate mensilmente nel corso del monitoraggio. Le informazioni andamentali di fonte Crif sono aggiornate con cadenza trimestrale. La funzione di validazione in fase di convalida iniziale ha verificato il disegno del modello, l utilizzo delle fonti informative, le sue performance in termini di rank ordering e calibrazione e la stabilità della popolazione nel tempo. Inoltre, particolare attenzione è stata rivolta all analisi dei sotto-modelli identificati. Nel corso del 2012 il modello è stato revisionato indirizzando i rilievi di degli organi di controllo interni ed esterni. I principali interventi riguardano: la definizione di default, in cui i past-due sono stati aggiornati con un limite a 90 giorni ed è stata studiata una definizione di past-due tecnico più efficacie e in linea con l operatività e le strategie di recupero; l introduzione di un modello ad hoc per le carte di credito capace di cogliere i profili di rischio peculiari di questo prodotto. Le successive attività di validazione hanno rilevato come il nuovo modello soddisfi i requisiti minimi di compliance nonché gli standard interni ed apporti un miglioramento nella valutazione del rischio. Le modifiche introdotte, a partire da un accurata identificazione del past due tecnico, hanno infatti permesso di superare i rilievi dell Organo di Vigilanza e molti di quelli della precedente attività di convalida in merito alle stime precedentemente in produzione. Nei primi mesi del 2013 inoltre il modello è stato calibrato con l introduzione nelle serie storiche dei default del Il modello revisionato è entrato in produzione a maggio 2013 per un utilizzo esclusivamente gestionale a fini di bilancio. Prestiti Personali Il sistema di rating per i prestiti personali è costituito, ai fini della stima della PD, da modelli differenti in ragione della finalità di utilizzo (erogazione o monitoraggio), del canale di erogazione e del portafoglio di applicazione, al fine di cogliere le peculiarità dei diversi segmenti in termini di gestione del business, rischiosità e proprietà statistiche. La funzione di validazione in fase di prima convalida ha verificato il disegno del modello, l utilizzo delle fonti informative, le sue performance in termini di rank ordering, calibrazione e stabilità, effettuando nel corso del primo trimestre del 2010 anche specifiche analisi per la verifica della possibilità di adottare le stime anche per il portafoglio di provenienza ex Capitalia. Nel 2013 è stata avviata un attività di revisione in coerenza con il piano di attività finalizzate al risviluppo complessivo del modello per un suo futuro utilizzo a fini segnaletici. Modello di LGD Retail per i portafogli locali Italia I modelli di LGD del segmento Retail per i portafogli locali Italia sono stati sviluppati secondo le logiche e la metodologia utilizzate per il segmento Imprese a cui si rimanda per un maggior dettaglio informativo. Le uniche differenze riguardano i prodotti dei Prestiti Personali per cui l approccio di stima adottato si basa sulla modellizzazione del WOE (Weight of Evidence) associato ai diversi attributi delle variabili disponibili in fase di application. Annualmente viene ricalibrata la componente del Danger Rate con l inserimento dei default dell ultimo anno, in particolare l inclusione dei default fino al Le ultime attività di validazione on-going hanno evidenziato nello specifico per i mutui una buona tenuta del modello sulle componenti incagli e past due, mentre è emersa una non conservatività dello stesso per la parte sofferenze, che verrà superata con la revisione del modello conclusa nel 2013 già valutato positivamente dalle funzioni di convalida e Audit. Il suo uso a fini segnaletici avverrà a seguito della autorizzazione da parte dell Organo di Vigilanza. 157

158 Modello di EAD per i portafogli locali Italia Contestualmente all introduzione dei sistemi di rating per i finanziamenti in conto corrente e per i prestiti personali, il Gruppo ha sviluppato modelli per la stima dell esposizione al momento del default (EAD). Inoltre, il sistema di rating RIP Mutui Ipotecari è stato arricchito di un modello interno per la stima della EAD, autorizzato da parte dell Organo di Vigilanza a dicembre L approccio utilizzato per la valutazione dell EAD è costituito in tutti i casi da una metodologia entro 12 mesi, secondo cui si procede all osservazione della clientela affidata o sconfinante in bonis a una determinata data di riferimento (es. 31/12/t) che risulti classificata in default nell arco dei 12 mesi successivi. Con riferimento agli scoperti di conto corrente e alle carte di credito a saldo, la stima dell EAD è differenziata in funzione della forma tecnica, clusterizzata nelle seguenti famiglie: conti correnti e carte di credito a saldo, portafoglio commerciale e crediti di firma. Il calcolo dell EAD per i rapporti di conto corrente si differenzia in base alla presenza o meno di margine residuo sulla linea di fido all istante di osservazione; in particolare, in presenza di margine si prevede il calcolo di un equivalente creditizio (CCF), mentre in assenza di margine alla data di riferimento si prevede il calcolo di un indicatore in funzione del solo utilizzo corrente (K). Inoltre, le famiglie conti correnti e carte di credito a saldo sono state gestite congiuntamente dal momento che l operatività gestionale prevede l addebito mensile dell utilizzo della carta di credito sul conto corrente di appoggio (anche se incapiente), e determina sulla carta di credito, proprio per questo, esposizioni che, ogni mese, sono completamente indipendenti dalla movimentazione relativa ai mesi precedenti. Per quanto riguarda i crediti di firma, attraverso cui la banca assume o garantisce un obbligazione del cliente esponendosi al rischio di dover rispondere con il proprio patrimonio in caso di inadempimento dell affidato, si è valutata la probabilità che la garanzia stessa o l impegno concesso possano trasformarsi in un esposizione per cassa. Il modello EAD valuta la quota dei crediti di firma in essere al momento del default che, in quanto tali, rappresentano un rischio potenziale per l Istituto (il rischio effettivo, ovvero che tali esposizioni potenziali si trasformino in esposizioni per cassa, è valutato nel modello LGD). Per quanto concerne la stima dell esposizione al default sui rapporti di portafoglio commerciale, la funzione di sviluppo ha deciso di calcolare esclusivamente un coefficiente K, funzione dell esposizione corrente. Su prodotti autoliquidanti, infatti, i margini non sono direttamente disponibili, ma erogati solo previa presentazione di effetti ed è il rapporto tra gli utilizzi in data di default e gli utilizzi in data di riferimento ad evidenziare un eventuale incremento del rischio e indicare la percentuale di esposizione attesa al momento del default. Per quanto riguarda i prestiti personali, invece, le analisi svolte hanno evidenziato che l esposizione al momento del default è inferiore al 100% dell esposizione alla data di osservazione in corrispondenza di tutti i segmenti ottenuti dalle variabili di segmentazione e per tutti i portafogli analizzati. Per tale ragione si è deciso di non implementare il modello sviluppato e di assegnare prudenzialmente ad ogni esposizione, a fini regolamentari, una EAD pari a 100%. In fase di sviluppo del sistema di Rating saranno comunque condotte le attività di verifica finalizzate al risviluppo del modello EAD. Infine, con riferimento ai mutui ipotecari l approccio adottato è del tutto analogo a quello utilizzato per i prestiti personali. In questo caso sono stati identificati alcuni sotto-portafogli ai quali è associata una EAD media superiore al 100%, in particolare in presenza di un impagato al momento dell osservazione. Coerentemente con la normativa, tutti i rapporti ai quali risulta associata una EAD inferiore al 100% dell esposizione corrente vengono forzati a quest ultimo valore. Le modifiche effettuate sul sistema di rating consistono per quanto riguarda l EAD nella revisione del modello di stima, seguendo le raccomandazioni suggerite dall Organo di Vigilanza e dalle funzioni di controllo interno. Coerentemente con quanto avvenuto per la PD, anche il modello EAD Mutui Ipotecari è stato ricalibrato al fine di inglobare gli effetti dell allungamento della serie storica dei tassi di default al L attività di validazione del modello EAD Mutui Ipotecari ha portato ad un giudizio sostanzialmente positivo. Il modello proposto, infatti, oltre ad essere semplice ed intuitivo, risulta particolarmente idoneo per un prodotto, come i mutui ipotecari, che non presenta margini e sul quale è soprattutto rilevante discriminare i cluster di popolazione che superano il floor regolamentare del 100% rispetto al resto del portafoglio che rimane sotto soglia. Inoltre, le verifiche quantitative mostrano performance adeguate e stime allineate ai valori osservati. Come già anticipato per il modello PD, a maggio 2012 è stata condotta un attività di ricalibrazione (PD e EAD) che ha consentito di estendere l orizzonte temporale portandolo a 5 anni. In base ai risultati ottenuti dall attività di validazione seguente la funzione di convalida interna ritiene che il modello sia da considerarsi pienamente adeguato. Le analisi di calibrazione hanno infatti evidenziato risultati soddisfacenti, pur in presenza di una leggera sottostima dell EAD osservata sul campione di validazione al netto dell applicazione del floor regolamentare. Con l introduzione di quest ultimo i valori stimati risultano al contrario conservativi. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

159 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Modelli Locali Perimetro Germania Modello di rating Small Business Il modello di rating UCB AG SBC ha come ambito di applicazione le piccole o medie aziende tedesche e i privati, residenti in Germania, il cui reddito deriva principalmente dall esercizio di una libera professione, da lavoro indipendente o dai proventi di una PMI (SME) di cui sono maggiori azionisti o proprietari. Inoltre il limite superiore del segmento Middle Market è fissato ad euro 5 milioni di fatturato per le controparti con bilancio ( Il modello di rating "UCB AG SBC " è strutturato in quatto diversi sotto-moduli, che vengono diversamente applicati in funzione della fase di processo creditizio e dell esposizione creditizia della controparte: il modulo Scoring GK (composto da due sotto-moduli: GK1 per le società i cui soci hanno responsabilità personale limitata e GK2 per le società i cui soci hanno piena responsabilità civile) è applicato in erogazione per i clienti con esposizione superiore a euro ed in fase di revisione annuale per i clienti con un esposizione superiore a euro; il modulo Behaviour Scoring (costituito da quattro sotto-moduli, basato sulla segmentazione di prodotto) è utilizzato sia nella valutazione automatica mensile della clientela Small Business (con esposizione inferiore a euro) che, nella fase di erogazione, in input al modulo Scoring GK. Lo score andamentale viene calcolato automaticamente ogni mese; il modulo Small Credit Line è applicato solo in erogazione e per i clienti con una limitata esposizione creditizia (inferiore a euro) ed in assenza di un rating di controparte. Non è utilizzato per la revisione annuale del rating. Il modulo Rating for Start Up è utilizzato da Dicembre Questo viene assegnato a partner durante la fase di application, nella quale il business è appena fondato, per le acquisizioni, follow-up o partecipazioni rilevanti. Il rating viene utilizzato sia annualmente, in occasione della revisione, entro i primi tre anni per i partner con un limite di approvazione maggiore di euro. Il rating può essere corretto al verificarsi di un evento predefinito (all interno di un set di eventi che richiedono un downgrade o un upgrade della controparte) o sulla base di una valutazione esperta. Le correzioni del rating (override) sono soggette ad uno stretto monitoraggio da parte della funzione di convalida interna. Inoltre il processo di override è ammesso solo per i clienti con elevata esposizione. L'ultima attività di validazione locale ha confermato che i risultati delle prestazioni sono generalmente soddisfacenti, tuttavia, questa attività ha mostrato che la stima della PD è ancora molto conservativa, nonostante l attività di ricalibrazione effettuata nel 2013 per i modelli Small Credit Line, Scoring GK. Inoltre l attività di ridisegno dei modelli Maja è in corso e sarà continuata nel Il modello di rating Small Business (Scoring GK e Behaviour Scoring) viene applicato, come descritto sopra, anche a UniCredit Bank Luxembourg SA Per la descrizione del modello di LGD, si veda quanto descritto nel paragrafo Imprese Modello di LGD per i portafogli locali Germania Modello di rating Privati Il modello di rating UCB AG private individuals ha come ambito di applicazione tutti i privati, esclusi i liberi professionisti e i lavoratori indipendenti. Sono inoltre esclusi i privati che possiedono un elevato reddito riveniente dall affitto di immobili, che sono considerati parte del portafoglio Commercial Real Estate e valutati con il sistema di rating apposito. Il modulo principale del modello, chiamato Product Scoring, è costituito da 9 scorecard: 5 di erogazione, differenziate per tipo di prodotto, e 4 comportamentali. In funzione della fase del ciclo di vita in cui si trova la transazione vengono combinati entrambi gli score o ne viene preso solo uno dei due. Tutte le valutazioni disponibili su ciascun cliente (nel caso in cui abbia più di un rapporto con la banca) sono inoltre combinate sulla base di un modello sviluppato su base esperta per ottenere una probabilità di default complessiva sul singolo cliente. Tale logica prevede dapprima la determinazione di una PD di transazione per ogni transazione. Tutte le PD così stimate relative alla medesima tipologia di prodotto vengono poi combinate (utilizzando un esposizione media) in una PD di Prodotto. Infine, tutte le PD di prodotto contribuiscono a determinare una PD di cliente, sulla base dell esposizione, del peso informativo (che sintetizza come e con quale anticipo ciascun prodotto contribuisce a fornire informazioni sul futuro default del cliente) e del fattore di rischiosità nella combinazione dei prodotti (che specifica il diverso contributo di ciascuna combinazione dei prodotti sul tasso di default atteso). In aggiunta al modulo sopra descritto, vi sono delle scorecard specifiche per i clienti Private e per quelli con elevata esposizione (sopra i euro). Questi sono valutati con il modulo Rating Private e grandi clienti L ultima attività di convalida interna per il modello ha dimostrato una selettività molto buona del modulo Product Scoring e risultati generalmente buoni per il modulo Rating Private e grandi clienti, per effetto della scarsa numerosità del relativo segmento. Tuttavia la validazione ha mostrato la necessità di rivedere alcuni scorecard, a causa di un calo del fattore di discriminazione dei singoli score. I test effettuati per la analisi della calibrazione sono risultati in generale soddisfacenti, senza rilevare la necessità di una ulteriore ricalibrazione Il modello di rating Privati viene applicato anche a UniCredit Bank Luxembourg. Per la descrizione del modello di LGD, si veda quanto descritto nel paragrafo Imprese Modello di LGD dei portafogli locali Germania. 159

160 Modelli Locali, UCL GMBH UniCredit Leasing GMBH e controllate 16 Modello di Rating Small Business Il modello di rating GK è applicato per la valutazione del merito creditizio della clientela appartenente al segmento Small Business, compresi i clienti con un livello di turnover minore di 5 milioni. Il modello GK a livello di controparte è costituito da due moduli separatamente calibrati e successivamente integrati: Application Scoring, utilizzato durante il processo di approvazione del credito e anche nella fase di monitoraggio; Behavioural Scoring (andamentale), considerato significativo per la valutazione creditizia della clientele esistenze con almeno sei mesi di anzianità di rapporto con la Banca, che viene aggiornato giornalmente. Infine possono essere applicate le seguenti motivazioni per effettuare un override : deterioramento della situazione economica; deterioramento della situazione economica di un business partener di riferimento (nel caso di gruppi di fatto) deterioramento dovuto al peggioramento del rating della capogruppo rispetto a quello applicato alla controllata (nel caso di Parent Company appartenenti al segmetno Small Business) Non è possibile applicare un override positivo È stata effettuata un attività di validazione locale nel 2013 ed è in corso un attività di convalida di secondo livello da parte della Funzione di Convalida Interna. In riferimento al modello locale di Ead e di LGD si veda quanto descritto in precedenza nel paragrafo relativo alle esposizioni corporate Modelli locali, UCL GMBH UniCredit Leasing GMBH e controllate 16 UniCredit Leasing Finance GMBH, Structured Lease GMBH, UniCredit Leasing Aviation GMBH TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

161 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Modelli Locali Perimetro Austria Modello di rating Small Business Il modello di rating ha come ambito di applicazione le piccole aziende austriache, incluse le organizzazioni non-profit (fino a 1,5 milioni di fatturato o in contabilità semplificata). Il disegno generale del modello differenzia tra modulo di erogazione e modulo andamentale. Il modulo di erogazione si applica principalmente nei seguenti casi: nuovo cliente; il cliente chiede un ulteriore linea di fido tale per cui l esposizione totale è maggiore di euro o non vi è uno score andamentale (indipendentemente dall ammontare dell esposizione); sono disponibili le informazioni di bilancio aggiornate; sono stati modificati/sono sopraggiunti warning signals. Il modulo di erogazione contiene un modulo qualitativo ed uno quantitativo sulla controparte. In funzione del regime contabile della controparte, i fattori di rischio quantitativi coprono almeno 3 delle seguenti aree di analisi: profittabilità; copertura del debito; struttura del capitale; redditività. I fattori di rischio qualitativo coprono invece le aree di analisi relative a: settore industriale/linea di business; storia del default; esperienza del management; protezione rispetto al rischio; gestione di raccolta della liquidità. Se la transazione del cliente ha un anzianità superiore ai 6 mesi e l esposizione della controparte è inferiore ad 1 milione di euro, il modulo andamentale viene calcolato automaticamente su base mensile. Per le controparti con esposizione superiore ad 1 milione di euro viene utilizzato solo il modulo di erogazione, sul quale è tuttavia possibile effettuare un override da parte del gestore. I due moduli (erogazione ed andamentale) sono integrati utilizzando differenti pesi in funzione dell esposizione e dell anzianità dello score di erogazione al fine di ottenere una PD combinata, che, una volta mappata nella master scale, determina il calculated rating. Il rating finale, valid rating, è ottenuto modificando il calculated rating sulla base di eventuali informazioni negative a disposizione o in generale di warning signals. Il modello di rating Small Business è stato oggetto del consueto processo di validazione on-going, con la verifica della appropriatezza disegno del modello. Sono state effettuate analisi quantitative volte principalmente a valutare il potere discriminante del modello stesso e delle sue componenti, evidenziando risultati soddisfacenti in termini di potere discriminante, calibrazione e stabilità del rating finale. Per la descrizione del modello di LGD, si veda quanto descritto nel paragrafo Modello di LGD per i portafogli locali Austria. Modello di rating Privati Il modello di rating Privati ha come ambito di applicazione tutte le persone fisiche, esclusi i liberi professionisti e i lavoratori indipendenti. La versione del modello rating Privati attualmente in uso è costituita da quattro moduli statistici: uno di erogazione e tre di andamento, combinati tramite una specifica logica di integrazione. L intero sistema di rating è stato stimato, attraverso regressioni logistiche e a livello di singola transazione. In particolare, viene assegnato uno score a ciascuna operazione mediante uno dei 4 modelli di scoring. Nel caso di una nuova richiesta di credito, viene calcolato lo score di erogazione per il prodotto in questione. Per i clienti privi di score andamentale, lo score di erogazione resta valido per i successivi 6 mesi. Dopo sei mesi viene calcolato il relativo punteggio comportamentale che viene poi aggiornato mensilmente. Per i clienti dotati di score andamentale significativo, lo score di applicazione è rilevante solo ai fini della decisione sul nuovo prestito e della definizione del relativo prezzo; dopo 6 mesi, quando alla nuova transazione viene assegnato uno score andamentale, non è più tenuto in considerazione. Per i clienti con più di una transazione è stata sviluppata una logica di integrazione che combina tutte gli score di erogazione e/o andamentali disponibili in uno score di transazione finale. In una fase successiva viene effettuata una calibrazione dello score alla probabilità di default a 12 mesi attraverso una funzione esponenziale. La tendenza centrale è stata determinata facendo leva sul tasso di default cumulativo a 12 mesi ottenuto dalle analisi di anzianità. Nell ultima fase del modello, tutti gli score di transazione standardizzati vengono poi combinati per ottenere la PD specifica del cliente. La PD così ottenuta è mappata su una Master Scale" composta da 28 notches. La PD del cliente è, infine, degradata in presenza di segnali negativi ottenuti dal credit Bureau KSV o a fronte di segnali di allarme automatici. 161

162 Nel 2011 è stata effettuata una calibrazione ad hoc del segmento specifico dei Forex Loan, in seguito ai risultati negativi delle attività di validazione sia in termini di calibrazione sia di performance. Questi risultati erano principalmente dovuti ai cosiddetti Default Tecnici, incorsi nel periodo di riferimento per l alta volatilità registrata nei tassi di cambio. Nel 2013 è stato implementato uno scorecard dedicato per i clienti con esposizioni non in valuta estera e sono state aggiornate le calibrazioni per i clienti con esposizioni in valuta/e non. In riferimento al modello di LGD/EAD si veda quanto descritto nel paragrafo Imprese Modello di LGD/EAD dei portafogli Locali Austria. Tutti i modelli IRB Retail sono stati validati su base annua, attraverso specifiche attività di tipo ongoing su Private Individuals, Small Business, e modelli di LGD, EAD (per LGD e EAD vedere la sezione Corporate). La valutazione, ha evidenziato degli aspetti da migliorare per i Privati ed i modelli Small Business. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

163 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Asset Backed Commercial Paper (posizioni verso cartolarizzazioni) Modelli Locali, Perimetro Germania Modello di rating per operazioni di Asset Backed Commercial Paper Il modello, sviluppato replicando l approccio delle agenzie di rating, assegna un rating alle linee di credito di liquidità che UCB AG detiene nei confronti dei veicoli che emettono gli Asset Backed Commercial Paper. In linea con i requisiti Basile III, il modello si differenzia in funzione della tipologia di esposizione sottostante l operazione di cartolarizzazione. In particolare, sono stati sviluppati internamente i seguenti 8 sotto modelli (di cui i solamente primi due sono ancora utilizzati, in seguito alla proposta di UCB AG di stralciarli, per mancanza di transazioni del genere): crediti commerciali (trade receivables); prestiti e leasing (loans and leases); mutui residenziali (segmento residential mortgages ); titoli con rating (single rated securities); mutui commerciali (segmento commercial mortgages ); titoli con rating e prestiti aziendali (rated securities and corporate loans); carte di credito; conduits/abcp programme. A partire dalla fine del 2012, UniCredit Group ha sostenuto le operazioni ABCP in finanziamenti e leasing e crediti commerciali con le linee di liquidità almeno del 102%, senza supporto di credito supplementari nei confronti del conduit/abcp programme. Tutti i modelli di cui sopra sono costituiti da un modulo quantitativo che fornisce un tranching virtuale e un modulo qualitativo il cui risultato influenza il modulo quantitativo attraverso i movimenti di notches verso l'alto o verso il basso. Per il modulo quantitativo, due metodologie principali vengono utilizzate a seconda del tipo di esposizione sottostante e la vita residua delle attività sottostanti: approccio "Riserve Based": in genere utilizzato per gli asset con breve vita residua (tipicamente meno di 6 mesi) Per questo tipo di operazioni, una valutazione "point in time" è effettuata al fine di determinare, in modo statico, la riserve necessarie per coprire le perdite; approccio "Cash Flow Based": utilizzato per le attività con vita residua più lunga. L'evoluzione delle attività si basa sulla modellazione dei flussi di cassa attesi per determinare la perdita alla fine della vita della transazione. I moduli qualitativi sono stati sviluppati sulla base del feedback da parte di esperti del settore. Nel 2012, un attività di convalida annuale eseguita da UCB AG - nonché un attività di riconvalida effettuata dalla Capogruppo - hanno confermato, in generale, l adeguatezza del sistema in termini di metodologie e processi. 163

164 Informativa quantitativa Metodologia basata sui rating interni - attività di rischio (migliaia di ) CONSISTENZE AL CONSISTENZE AL METODO IRB BASE METODO IRB AVANZATO METODO IRB BASE METODO IRB AVANZATO PORTAFOGLI VALORE DELL'ESPOSIZIONE VALORE PONDERATO VALORE DELL'ESPOSIZIONE VALORE PONDERATO VALORE DELL'ESPOSIZIONE VALORE PONDERATO VALORE DELL'ESPOSIZIONE VALORE PONDERATO Esposizioni verso o garantite da Amministrazioni Centrali e Banche Centrali Esposizioni verso o garantite da Intermediari vigilati, Enti pubblici e territoriali e altri soggetti: Intermediari vigilati Enti pubblici e territoriali Altri Esposizioni verso o garantite da Imprese: Finanziamenti specializzati PMI Altre imprese Esposizioni al dettaglio: Esposizioni garantite da immobili residenziali: PMI Esposizioni garantite da immobili residenziali: persone fisiche Esposizioni rotative al dettaglio qualificate Altre esposizioni al dettaglio: PMI Altre esposizioni al dettaglio: persone fisiche Crediti commerciali acquistati - rischio di diluizione Altre attività Finanziamenti specializzati - slotting criteria Trattamento alternativo delle ipoteche immobiliari Rischio di regolamento: esposizioni per transazioni non DVP con fattori di ponderazione regolamentari Totale attività di rischio per cassa Totale garanzie rilasciate e impegni a erogare fondi Totale contratti derivati Totale operazioni SFT e operazioni con regolamento a lungo termine Compensazione tra prodotti diversi Totale generale TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

165 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Metodologia basata sui rating interni - Metodo Avanzato CLASSE DI ESPOSIZIONE Classe di merito creditizio Valore esposizione EAD totale Fattore medio di ponderazione (%) RWA LGD media ponderata (%) Margini inutilizzati revocabili e irrevocabili EAD media ponderata % PD media ponderata(%) Esposizioni verso o Classe 01 - da 0,00% a 0,0036% ,01% 155 0,50% ,99% 0,00% garantite da Classe 02 - da 0,0037% a 0,0208% ,16% ,92% ,12% 0,02% Amministrazioni Centrali e Banche Centrali Classe 03 - da 0,0209% a 0,1185% ,67% ,13% ,86% 0,04% Classe 04 - da 0,1186% a 0,5824% ,06% ,74% 230 5,65% 0,29% Classe 05 - da 0,5825% a 1,3693% ,38% ,59% ,92% 1,11% Classe 06 - da 1,3694% a 3,2198% ,39% ,80% ,01% 1,73% Classe 07 - da 3,2199% a 7,571% ,00% - 0,00% ,00% 0,00% Classe 08 - da 7,5711% a 17,8023% ,63% ,80% ,00% 10,75% Classe 09 - da 17,8024% a 99,99% ,57% ,51% ,80% 21,90% Classe % ,02% 3 58,62% ,77% 100,00% Totali ,73% ,32% ,16% Esposizioni verso o garantite da Intermediari vigilati, Enti pubblici e territoriali e altri soggetti Classe 01 - da 0,00% a 0,0036% - - 0,00% - 0,00% - 0,00% 0,00% Classe 02 - da 0,0037% a 0,0208% - - 0,00% - 0,00% - 0,00% 0,00% Classe 03 - da 0,0209% a 0,1185% ,70% ,09% ,83% 0,06% Classe 04 - da 0,1186% a 0,5824% ,03% ,68% ,50% 0,27% Classe 05 - da 0,5825% a 1,3693% ,54% ,58% ,08% 0,78% Classe 06 - da 1,3694% a 3,2198% ,60% ,39% ,20% 2,17% Classe 07 - da 3,2199% a 7,571% ,36% ,77% ,67% 5,02% Classe 08 - da 7,5711% a 17,8023% ,47% ,23% ,53% 10,88% Classe 09 - da 17,8024% a 99,99% ,71% ,29% ,52% 20,23% Classe % ,95% ,84% ,39% 100,00% Totali ,42% ,38% ,63% Esposizioni verso o garantite da imprese Classe 01 - da 0,00% a 0,0036% - - 0,00% - 0,00% - 0,00% 0,00% Classe 02 - da 0,0037% a 0,0208% - - 0,00% - 0,00% - 0,00% 0,00% Classe 03 - da 0,0209% a 0,1185% ,81% ,17% ,02% 0,06% Classe 04 - da 0,1186% a 0,5824% ,64% ,42% ,12% 0,30% Classe 05 - da 0,5825% a 1,3693% ,01% ,81% ,23% 0,93% Classe 06 - da 1,3694% a 3,2198% ,32% ,05% ,03% 2,15% Classe 07 - da 3,2199% a 7,571% ,59% ,62% ,71% 4,67% Classe 08 - da 7,5711% a 17,8023% ,49% ,02% ,41% 11,11% Classe 09 - da 17,8024% a 99,99% ,00% ,74% ,46% 32,57% Classe % ,52% ,74% ,60% 100,00% Totali ,86% ,72% ,75% Esposizioni in strumenti di Classe 01 - da 0,00% a 0,0036% - - 0,00% - 0,00% - 0,00% 0,00% capitale: metodo PD/LGD Classe 02 - da 0,0037% a 0,0208% - - 0,00% - 0,00% - 0,00% 0,00% Classe 03 - da 0,0209% a 0,1185% - - 0,00% - 0,00% - 0,00% 0,00% Classe 04 - da 0,1186% a 0,5824% ,28% ,68% - 0,00% 0,36% Classe 05 - da 0,5825% a 1,3693% ,13% ,96% - 0,00% 0,68% Classe 06 - da 1,3694% a 3,2198% ,83% ,00% - 0,00% 2,29% Classe 07 - da 3,2199% a 7,571% ,28% ,85% - 0,00% 4,26% Classe 08 - da 7,5711% a 17,8023% ,69% ,00% - 0,00% 7,90% Classe 09 - da 17,8024% a 99,99% ,58% ,00% - 0,00% 20,00% Classe % ,00% - 0,00% - 0,00% 100,00% Totali ,20% ,24% - 4,39% Esposizioni in strumenti di capitale: metodo della ponderazione semplice N.A Totali Il "valore dell'esposizione" è alimentato attraverso il valore nominale della componente fuori bilancio - in linea con il nominale dei margini e l'ead media ponderata sui margini - anzichè tramite il dato di importo equivalente, che continua comunque ad essere indicato in tutte le altre tabelle in cui è presente il valore dell'esposizione. Al fine di avere una coerenza fra reporting a uso interno e quello ad uso esterno e mantenere comunque un articolazione per classi di PD che consenta una differenziazione significativa del rischio di credito, si è deciso di adottare anche ai fini della predisposizione delle presenti tabelle, la Master Scale comune a livello gruppo, che prevede dei livelli di cut-off diversi da quelli utilizzati nella precedente scala. L eventuale migrazione di esposizioni fra classi che si dovesse evidenziare rispetto alla scala di rating utilizzata nelle precedenti pubblicazioni del presente documento non è da considerarsi come un peggioramento/miglioramento della rischiosità del portafoglio ma semplicemente come un effetto dovuto al cambiamento della scala stessa. 165

166 Metodologia basata sui rating interni - Metodo Avanzato - Esposizioni al dettaglio CLASSE DI ESPOSIZIONE Classe di merito creditizio Valore esposizione EAD totale Fattore medio di ponderazione % RWA LGD media ponderata (%) Margini inutilizzati revocabili e irrevocabili EAD media ponderata % PD media ponderata(%) Esposizioni garantite da immobili residenziali: PMI Classe 01 - da 0,00% a 0,0036% - - 0,00% - 0,00% - 0,00% 0,00% Classe 02 - da 0,0037% a 0,0208% - - 0,00% - 0,00% - 0,00% 0,00% Classe 03 - da 0,0209% a 0,1185% ,68% ,73% ,54% 0,07% Classe 04 - da 0,1186% a 0,5824% ,06% ,19% ,42% 0,36% Classe 05 - da 0,5825% a 1,3693% ,58% ,86% ,89% 0,97% Classe 06 - da 1,3694% a 3,2198% ,31% ,47% ,89% 2,27% Classe 07 - da 3,2199% a 7,571% ,35% ,68% ,41% 4,94% Classe 08 - da 7,5711% a 17,8023% ,99% ,39% ,28% 10,02% Classe 09 - da 17,8024% a 99,99% ,88% ,90% ,86% 29,72% Classe % ,00% ,68% ,29% 100,00% Totali ,42% ,16% ,48% Esposizioni garantite da immobili residenziali: persone fisiche Classe 01 - da 0,00% a 0,0036% - - 0,00% - 0,00% - 0,00% 0,00% Classe 02 - da 0,0037% a 0,0208% - - 0,00% - 0,00% - 0,00% 0,00% Classe 03 - da 0,0209% a 0,1185% ,59% ,29% ,89% 0,08% Classe 04 - da 0,1186% a 0,5824% ,17% ,79% ,69% 0,27% Classe 05 - da 0,5825% a 1,3693% ,96% ,02% ,74% 0,88% Classe 06 - da 1,3694% a 3,2198% ,13% ,62% ,66% 2,16% Classe 07 - da 3,2199% a 7,571% ,74% ,87% ,22% 4,97% Classe 08 - da 7,5711% a 17,8023% ,81% ,52% ,57% 13,57% Classe 09 - da 17,8024% a 99,99% ,30% ,38% ,67% 38,85% Classe % ,14% ,46% ,01% 100,00% Totali ,85% ,53% ,83% Esposizioni rotative al dettaglio qualificate Classe 01 - da 0,00% a 0,0036% - - 0,00% - 0,00% - 0,00% 0,00% Classe 02 - da 0,0037% a 0,0208% - - 0,00% - 0,00% - 0,00% 0,00% Classe 03 - da 0,0209% a 0,1185% ,37% ,76% ,63% 0,05% Classe 04 - da 0,1186% a 0,5824% ,00% ,75% ,75% 0,28% Classe 05 - da 0,5825% a 1,3693% ,75% ,82% ,43% 0,91% Classe 06 - da 1,3694% a 3,2198% ,24% ,22% ,51% 2,28% Classe 07 - da 3,2199% a 7,571% ,58% ,22% ,11% 4,92% Classe 08 - da 7,5711% a 17,8023% ,06% ,68% ,01% 10,49% Classe 09 - da 17,8024% a 99,99% ,82% ,38% ,80% 21,37% Classe % ,33% ,47% ,90% 100,00% Totali ,06% ,76% ,41% Altre esposizioni al dettaglio: PMI Classe 01 - da 0,00% a 0,0036% - - 0,00% - 0,00% - 0,00% 0,00% Classe 02 - da 0,0037% a 0,0208% - - 0,00% - 0,00% - 0,00% 0,00% Classe 03 - da 0,0209% a 0,1185% ,95% ,80% ,57% 0,10% Classe 04 - da 0,1186% a 0,5824% ,82% ,62% ,50% 0,27% Classe 05 - da 0,5825% a 1,3693% ,00% ,33% ,38% 0,95% Classe 06 - da 1,3694% a 3,2198% ,48% ,52% ,94% 2,54% Classe 07 - da 3,2199% a 7,571% ,57% ,90% ,67% 5,11% Classe 08 - da 7,5711% a 17,8023% ,35% ,30% ,67% 9,86% Classe 09 - da 17,8024% a 99,99% ,68% ,58% ,92% 33,31% Classe % ,15% ,69% ,65% 100,00% Totali ,52% ,40% ,71% Altre esposizioni al dettaglio: persone fisiche Classe 01 - da 0,00% a 0,0036% - - 0,00% - 0,00% - 0,00% 0,00% Classe 02 - da 0,0037% a 0,0208% - - 0,00% - 0,00% - 0,00% 0,00% Classe 03 - da 0,0209% a 0,1185% ,00% ,96% ,75% 0,08% Classe 04 - da 0,1186% a 0,5824% ,16% ,08% ,05% 0,29% Classe 05 - da 0,5825% a 1,3693% ,18% ,78% ,57% 0,93% Classe 06 - da 1,3694% a 3,2198% ,32% ,43% ,13% 2,26% Classe 07 - da 3,2199% a 7,571% ,02% ,31% ,58% 4,92% Classe 08 - da 7,5711% a 17,8023% ,24% ,02% ,79% 12,25% Classe 09 - da 17,8024% a 99,99% ,86% ,27% ,44% 34,18% Classe % ,38% ,58% ,77% 100,00% Totali ,53% ,20% ,75% Il "valore dell'esposizione" è alimentato attraverso il valore nominale della componente fuori bilancio - in linea con il nominale dei margini e l'ead media ponderata sui margini - anziché tramite il dato di importo equivalente, che continua comunque ad essere indicato in tutte le altre tabelle in cui è presente il valore dell'esposizione. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

167 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Confronto tra Perdita Attesa e Accantonamenti Nella presente sezione viene descritto il confronto tra la perdita attesa calcolata ad inizio anno ("Perdita attesa") e le perdite effettive ( Accantonamenti ) registrate, a fine esercizio, sui principali portafogli creditizi del Gruppo. Al fine di valutare adeguatamente i risultati del confronto, è opportuno notare che le grandezze menzionate di seguito, pur essendo in linea di principio confrontabili, derivano da metodologie di calcolo differenti. La perdita attesa utilizzata in questo confronto è la previsione di perdita creditizia dovuta al default delle controparti nell arco di 1 anno, calcolata sulla base del portafoglio delle esposizioni trattate con approccio IRB classificate in bonis a inizio periodo. Essa è calcolata utilizzando i parametri stimati secondo le metodologie di Basilea II per il calcolo dell adeguatezza patrimoniale come risultato del prodotto dei parametri di PD, LGD e EAD delle esposizioni in bonis al 31 dicembre dell'anno precedente rispetto a quello di riferimento dell analisi. In particolare, il parametro interno di PD, utilizzato per il calcolo della perdita attesa viene calibrato secondo la modalità di stima through-the-cycle, per tenere conto delle fasi di espansione e recessione di un intero ciclo economico. Inoltre il parametro LGD fa riferimento ad un orizzonte temporale che si riferisce all intera durata del credito ed include un ulteriore elemento di prudenzialità per tener conto delle fasi recessive del ciclo economico. La perdita effettiva è definita come ammontare degli accantonamenti registrati nell anno a fronte delle esposizioni, trattate con l approccio IRB come descritto in precedenza, che sono state classificate a default nel corso del periodo ed imputate a conto economico nell anno di riferimento dell analisi. Gli accantonamenti imputati a conto economico, calcolati in osservanza ai principi contabili internazionali IAS/IFRS, rappresentano le perdite effettive riscontrate sul nuovo portafoglio creditizio deteriorato e si basano sull attualizzazione dei flussi finanziari attesi per la cui valutazione gli elementi fondamentali sono rappresentati dagli incassi stimati, dalle relative scadenze e dal tasso di attualizzazione applicato. I tempi di recupero sono stimati sulla base delle scadenze eventualmente concordate con i debitori ovvero di business plan o di previsioni basate sull esperienza storica dei recuperi osservati per classi omogenee di finanziamenti, tenuto conto della forma tecnica, della localizzazione geografica, della tipologia di garanzia e di altri eventuali fattori ritenuti rilevanti. Tenuto presente quanto descritto, di seguito è riportato il confronto tra la perdita attesa riferita agli anni solari 2011, 2012 e 2013 con le perdite effettive registrate negli stessi esercizi finanziari per i principali portafogli regolamentari del Gruppo. Il perimetro dell analisi comprende le esposizioni trattate con approccio IRB Avanzato (eccetto le posizioni in derivati e cartolarizzazioni) di UniCredit S.p.A., UniCredit Bank AG, UniCredit Bank Luxembourg S.A. e UniCredit Bank Austria AG. dati in milioni Classe di attività Perdita attesa (Dic 2010) Perdita effettiva (Dic 2011) Delta% Perdita attesa (Dic 2011) *Altro: Amministrazioni centrali e banche centrali, Banche, Altri segmenti Perdita effettiva (Dic 2012) Delta% Perdita attesa (Dic 2012) Perdita effettiva (Dic 2013) Imprese 1.582, ,6 14,3% 1.458, ,4 80,5% 1.462, ,8 117,0% Esposizioni al dettaglio 1.193,1 796,2-33,3% 825,3 961,9 16,5% 757, ,3 35,5% Altro* 67,7 10,1-85,0% 57,2 18,4-67,9% 33,1 4,8-85,6% TOTALE 2.843, ,9-8,0% 2.340, ,7 54,3% 2.252, ,9 86,7% Delta% La maggiore differenza tra le perdite attese e le perdite effettive registrate sul segmento corporate nel corso del 2013, è in gran parte dovuta all'aumento degli accantonamenti effettuati da UniCredit SpA e, con minore rilevanza, dai portafogli di BA AG. Il disallineamento del segmento Corporate italiano è originato da tre diversi motivi: a) il maggiore tasso di default rispetto alla PD stimata all'inizio del periodo, a causa di condizioni macroeconomiche più severe di quanto attese originariamente, come meglio descritto anche nel successivo paragrafo relativo alla analisi di backtesting dei sistemi di rating IRB; b) ulteriori accantonamenti non ricorrenti effettuati a seguito di una valutazione rigorosa sul portafoglio crediti deteriorati per allineare il tasso di copertura a quello dei concorrenti europei e c) la PD e la perdita attesa sono calcolate " through-the-cycle " e quindi non riflettono pienamente le particolari difficili condizioni economiche del Il disallineamento rilevato da BA AG è riconducibile ad un valore maggiore del tasso di default rispetto alla PD stimata all'inizio del periodo, in particolare per il settore Immobiliare, e un maggior tasso di perdita sul portafoglio in default rispetto alla perdita stimata complessiva sul portafoglio performing ad inizio periodo. 167

168 Performance dei modelli: raffronto tra stime e risultati effettivi La valutazione delle performance dei sistemi di rating viene svolta secondo i criteri illustrati all inizio dell informativa qualitativa. Nelle sezioni relative ad ogni sistema di rating sono inoltre riportate con dettaglio per ciascun modello le specifiche evidenze delle ultime attività condotte e dei risultati emersi. Di seguito è invece riportato il confronto tra PD stimate a dicembre 2012 e tassi di default (TD) osservati nel corso del 2013 per i principali modelli di Gruppo autorizzati a fini regolamentari. In particolare, ci si è focalizzati sui segmenti principali Mid Corporate (includendo le esposizioni Real estate), Small Business e Privati nelle tre maggiori Entità del Gruppo: UniCredit S.p.A, UniCredit Bank AG e UniCredit Bank Austria. In generale, i test di verifica della capacità delle stime di prevedere correttamente i tassi di default (calcolati sulla media degli ultimi quattro anni) hanno messo in luce un buon livello di allineamento tra PD stimate e dati empirici. Fa eccezione il perimetro Mid-Corporate in Italia, che nel 2013 ha presentato un tasso di default di gran lunga più elevato delle aspettative, in linea con quello del 2012, e non tipico di un segmento come quello oggetto di analisi. Questo risultato, legato strettamente al perdurare di una situazione macroeconomica particolarmente negativa nel Paese, condiziona in modo rilevante l analisi riportata di seguito con riferimento all insieme dei principali modelli Mid-Corporate di Gruppo (Italia, Germania e Austria): Grafico: Mid-Corporate PD vs. TD di lungo periodo I dati disaggregati per singolo paese permettono di evidenziare meglio la rilevanza del tasso di default dell Italia rispetto a quelli di Germania e Austria: Tabella: Mid-Corporate TD di lungo periodo e TD 2013 per i singoli Paesi Paese TD di lungo periodo TD 2013 Italia 5,49% 6,38% Germania 1,43% 1,22% Austria 2,42% 2,22% In Italia, va messo in evidenza che due attività di ricalibrazione dei modelli sono stati realizzate nel corso del 2013, al fine di allineare le stime rispetto al trend dei tassi di default: in particolare, la tendenza al peggioramento registrato negli ultimi anni, provocato dalla attuale crisi economica, ha evidenziato la necessità di cambiare la metodologia alla base delle attività di ricalibrazione per rappresentare meglio la relazione tra i tassi di default osservati e le PD stimate. Inoltre, è stato introdotto un adeguamento per tener conto delle connessioni dei Gruppi economici, che ha comportato un ulteriore aumento delle PD; tali modifiche del modello hanno permesso di raggiungere livelli di PD stimati molto più conservativi. Per quanto concerne i segmenti Small Business e Privati 17 si osserva invece un buon allineamento tra valori osservati e stimati, in particolare grazie all intervento introdotto in Austria per gestire in modo corretto le transazioni in valuta estera, la ricalibrazione implementata in Germania per limitare la sovrastima osservata in passato e la ricalibrazione implementata in Italia al fine di incorporare i tassi di default più recenti: 17 In Italia ci riferiamo solo ai mutui, l'unico prodotto per il quale i parametri interni vengono utilizzati per il calcolo del RWA. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

169 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Grafico: Small Business PD vs. TD di lungo periodo Grafico: Private PD vs. TD di lungo periodo Per quanto riguarda le stime di LGD, sia in Germania che in Austria la riparametrizzazione dei modelli ha portato ad un allineamento con i tassi di perdita osservati. In Italia, un nuovo modello di LGD Imprese è stato sviluppato conseguendo miglioramenti materiali rispetto al modello precedente, con particolare riferimento alla rappresentatività dei campioni di sviluppo e all'allineamento tra stime e perdite osservate. Anche per quanto riguarda la LGD dei mutui ipotecari a Privati, un nuovo modello è stato sviluppato nel corso del 2013 e sarà implementato nel I modelli di EAD risultano ben calibrati, con una tendenza alla conservatività a causa del requisito regolamentare che non permette di tener conto di riduzioni nell utilizzo tra il momento dell osservazione e quello del default. La valutazione delle performance dei sistemi di rating Group Wide è condotta annualmente, nell ambito delle periodiche attività di validazione, mediante analisi specifiche e peculiari. Infatti, data la natura di Low default Portfolio comune a tutti i segmenti di clientela soggetti a rating Group Wide, confermata anche dalla scarsa numerosità e significatività statistica dei casi di default ad oggi riscontrabili nel perimetro di Gruppo. Le analisi di calibrazione dei parametri interni sono abitualmente effettuate sia attraverso analisi di benchmarking con stime di lungo periodo pubblicate da provider esterni sia attraverso il confronto a livello di singola controparte tra PD interne e PD associate ai rating esterni pubblicati dalle principali agenzie internazionali (S&P e Moody s). La sintesi delle valutazioni delle agenzie di rating è comunemente definita come consensus PD. 169

170 Per quanto concerne il segmento Imprese Multinational 18, l analisi di benchmark ha messo in luce un generale allineamento tra la PD media del portafoglio UCG registrata a Giugno 2013 e il default rate di lungo periodo riscontrato da S&P sulle imprese europee 19. Grafico: UCG MNC PD Benchmarking Giugno 2013 Come anticipato lo scorso anno, una ricalibrazione è stata condotta e applicata da giugno Di conseguenza, questo perfezionamento sarà totalmente incorporato nel modello di PD nel corso del Tuttavia, un benchmarking basato sugli ultimi cinque di dati ha inoltre mostrato un sufficiente livello di conservatività per le stime interne di lungo periodo, se confrontati con la rispettiva "consensus PD", calcolata basandosi sulle valutazioni delle agenzie. Grafico: UCG MNC controparti con rating esterni ultimi 5 anni Nel corso del primo semestre del 2013, l'applicazione del modello di rating Multinational Corporate è stato completamente esteso anche al portafoglio italiano Large Corporate 20. Come conseguenza di assenza di rating esterni da parte delle agenzie internazionali di rating, il team di validazione ha utilizzato i rating CEBI 21 e le PD per realizzare un'analisi di benchmarking. In generale, la PD media interna sembra includere un adeguato livello di conservatività se confrontata con il benchmark esterno disponibile. 18 Si noti che il segmento multinational include le aziende con fatturato o ricavi operativi, da bilancio consolidato, oltre 500 milioni di euro per almeno 2 anni consecutivi. 19 Il valore riportato è stato pubblicato nel rapporto "2012 Annual European Corporate Default Study And Rating Transitions ". 20 Le controparti ILC sono definite come clientela corporate italiana con un fatturato compreso in un range di milioni di Euro. 21 Centrale Bilanci Cerved Group TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

171 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7 Grafico: Portafoglio di Gruppo Large Corporate italiano con rating Cebi - Giugno ,7% 1,5% 1,3% 1,1% 0,9% 0,7% 0,5% 0,3% 0,1% 1,46% PD Interna 0,74% CeBi Benchmarking PD Le stime di LGD Multinational Corporate risultano altamente stabili e sostanzialmente allineate con i benchmark esterni, contro i quali - in termini di calibrazione - hanno fornito valori piuttosto conservativi. In riferimento al segmento Global Project Finance, a causa del numero molto limitato di progetti con un rating esterno disponibile, l'analisi dei risultati della calibrazione interna è stata effettuata esclusivamente attraverso analisi di benchmarking con le stime a lungo termine estrapolate da specifici report annuali pubblicati da S&P e Moody s 22. Questo confronto mostra l'allineamento e la stima prudenziale della PD media interna calcolata sul portafoglio di Gruppo. Grafico: UCG GPF PD Benchmarking Giugno 2013 Anche per il segmento Global Project Finance, le stime della LGD sono sostanzialmente in linea con i benchmark esterni, rispetto ai valori conservativi forniti. Modelli PD / LGD Banche Per quanto riguarda il perimetro Group-wide, anche i modelli PD relativi a Banche e paesi adottano un approccio shadow rating, quindi, prevedendo rating esterni (cioè Fitch, Moody s e Standard & Poor s) attraverso l utilizzo di dati finanziari e di informazioni qualitative. Analogamente al passato, un buon livello di allineamento tra PD stimate e rating esterni è mostrato nei grafici seguenti a settembre I modelli PD/LGD Banche e Security Industries sono attualmente in fase di revisione e questi nuovi approcci saranno completati nel corso del La stima annua della PD di lungo termine è stata derivata dalla serie storica di Cumulative Survival Rate mostrata rispettivamente nei documenti: ""Annual Project Finance Default and Recovery Study"" pubblicato da S & P nel mese di gennaio 2014, " Default and Recovery Rates for Project Finance Bank Loans, ", pubblicato da Moody s nel mese di febbraio

172 Analisi dei modelli Group-wide PD/LGD banche a Settembre 2013 Segmento Banche Share PD media esterna PD media interna Paesi Sviluppati % 0,35% 0,49% Paesi Emergenti % 2,58% 3,79% Overall % 1,37% 2,10% Modelli PD / LGD Sovereign Entrambi i modelli Sovereign sono stati rivisti nel corso del Considerando che la struttura del modello PD è stata mantenuta inalterata, il modello di LGD è stato notevolmente migliorato. Ciò comporta principalmente l'aggregazione di strumenti a livello nazionale e l'utilizzo di rating di recupero per paese forniti da Fitch come target, invece di dati parziali di perdita interna. Dal momento che questi affinamenti sono ancora sotto esame da parte del Regulator, i valori medi di rating interni riportati nella tabella sottostante sono basati sull attuale versione in produzione e non sui nuovi modelli stimati. Tuttavia, le stime stanno dimostrando un chiaro livello di stabilità rispetto all'anno scorso, a parte le relative PD medie più elevate per i paesi emergenti, superiori rispetto a quelle dello scorso anno, a causa principalmente del marcato peggioramento del rating di Cipro. Analisi dei modelli Group-wide PD/LGD Sovereign a Settembre 2013 Segmento Paesi Share PD media esterna PD media interna Paesi Sviluppati 28 17% 1,71% 0,97% Paesi Emergenti % 3,27% 6,14% Overall % 2,93% 5,24% TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

173 173 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 7

174 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

175 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 8 Tavola 8 Tecniche di attenuazione del rischio (CRM) Informativa qualitativa Il gruppo UniCredit, in coerenza con quanto stabilito dal documento Convergenza internazionale della misurazione del capitale e dei coefficienti patrimoniali (Basilea II) in tema di tecniche di mitigazione del rischio di credito (di seguito CRM ), persegue il pieno soddisfacimento dei requisiti necessari per il riconoscimento, ai fini prudenziali, dei diversi strumenti in relazione agli approcci adottati (Standardizzato o IRB di base - F-IRB o IRB Avanzato - A-IRB). A tal fine sono stati effettuati interventi e portati a compimento specifici progetti volti all implementazione della normativa interna di Gruppo e all adeguamento dei processi e dei sistemi informativi. Tenuto conto della dislocazione territoriale del Gruppo in diversi Paesi, le implementazioni sono state eseguite nel rispetto degli ordinamenti locali e dei requisiti di Vigilanza dei Paesi di appartenenza delle singole Entità. Il Gruppo ha recepito i requisiti normativi in materia di CRM attraverso l emanazione di specifiche Linee Guida interne da parte della Capogruppo, redatte in conformità alle Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche (Circolare della Banca d'italia n. 263), alle Direttive Comunitarie 2006/48/CE e 2006/49/CE e successivi aggiornamenti ed al documento "Convergenza internazionale della misurazione del capitale e dei coefficienti patrimoniali " del Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria. Tale normativa persegue diversi obiettivi: favorire la gestione ottimale delle garanzie; massimizzare l effetto di mitigazione delle garanzie reali e personali sui crediti in default; ottenere un impatto positivo sui requisiti patrimoniali di Gruppo, assicurando che le pratiche di CRM locali rispettino i requisiti minimi richiesti da Basilea II ; definire regole generali per l ammissibilità, la valutazione, il monitoraggio e la gestione delle garanzie reali e personali e dettagliare regole e requisiti specifici relativamente a determinate tipologie di garanzie. Le garanzie reali e personali possono essere acquisite solo come supporto sussidiario del fido e non devono essere intese come elementi sostitutivi della capacità del debitore principale di far fronte alle proprie obbligazioni. Per tale ragione, le stesse sono oggetto di specifica valutazione all interno della proposta creditizia, unitamente alla più ampia analisi del merito creditizio e dell autonoma capacità di rimborso del debitore principale. Nella valutazione delle tecniche di CRM, il Gruppo attribuisce particolare rilevanza sia al requisito della certezza giuridica di tutte le garanzie reali e personali, sia alla loro congruità. Le Entità devono porre in essere tutte le azioni necessarie al fine di: assicurare il rispetto dei requisiti contrattuali e legali, in modo tale che i contratti di garanzia siano giuridicamente opponibili secondo quanto previsto dal corpus giuridico ad essi applicabile; condurre sufficienti controlli di natura legale che avallino l effettiva opponibilità delle garanzie in tutte le giurisdizioni rilevanti e nei confronti di tutte le parti coinvolte. Le Entità devono, se necessario, ripetere detti controlli al fine di assicurare in via continuativa l opponibilità della garanzia per l'intera durata dell esposizione creditizia sottostante. D altro canto, l adeguatezza deve essere costantemente assicurata. Qualsiasi garanzia, a prescindere dalla tipologia, può essere definita congrua qualora risulti adeguata rispetto all entità ed all articolazione dell affidamento e, limitatamente alle garanzie personali, non sussistano rilevanti rischi in capo al garante. In linea generale, le regole operative ed i relativi processi sono particolarmente rigorosi, al fine di assicurare la perfezione formale e sostanziale della garanzia acquisita. Le singole Entità realizzano attività di controllo sulla gestione delle garanzie e verifiche sulla conformità delle tecniche di mitigazione del rischio in particolare nell ambito dei processi di validazione dei sistemi di rating interni, nonché in occasione delle attività connesse alla estensione progressiva dei sistemi avanzati alle diverse Entità del Gruppo. Politiche e processi in materia di compensazione in bilancio e fuori bilancio con l indicazione della misura in cui il Gruppo ricorre alla compensazione In generale le compensazioni in bilancio di crediti reciproci tra l'ente creditizio e la sua controparte possono essere riconosciute come garanzie ammissibili, qualora siano giuridicamente valide ed opponibili in tutte le giurisdizioni rilevanti, anche nel caso di insolvenza o di fallimento della controparte, e soddisfino le seguenti condizioni operative: consentano la compensazione tra profitti e perdite sulle transazioni specificate nell accordo quadro, così che vi sia un unico ammontare netto dovuto da una parte all altra; soddisfino i requisiti minimi per il riconoscimento delle garanzie reali finanziarie (requisiti di valutazione e di monitoraggio). In linea generale le Entità del Gruppo possono utilizzare le compensazioni in bilancio solo se in grado di determinare in ogni momento il valore netto della posizione (vale a dire quali attività e passività della controparte rientrino nell accordo di compensazione), monitorando e controllando debiti, crediti e valore netto. 175

176 Il Gruppo utilizza strumenti di compensazione principalmente su strumenti derivati, pronti contro termine e prestito titoli qualora le controparti siano, in genere, Istituzioni finanziarie. Il principale obiettivo è quello di ridurre l utilizzo delle linee di credito e avere benefici in termini di minor assorbimento di capitale attraverso gli accordi di copertura. A tal proposito, è stata emessa una policy dedicata ( Gestione del collaterale nelle operazioni derivate OTC, pronti contro termine e prestito di titoli ) avente lo scopo di definire un framework efficiente ed esaustivo nell ambito della gestione delle garanzie per salvaguardare la banca dall assumere rischi evitabili. L efficacia degli accordi di copertura sottoscritti con le specifiche controparti dipende dalla selezione di asset adeguati ad essere considerati ammissibili ai fini di mitigazione. Alcune tipologie di garanzie presentano un rischio intrinseco legato alla volatilità dei prezzi, la liquidità e al regolamento degli asset medesimi. Inoltre, il collaterale deve essere valutato anche sulla base del fornitore (rischio del double default). La citata policy dettaglia i criteri di ammissibilità sia per i derivati OTC sia per le transazioni di pronti contro termine e prestito titoli, e definisce anche gli standard minimi in termini di documentazione, richiedendo in generale accordi riconosciuti sul mercato quali ISDA Master Agreement, Global Master Repurchase Agreement o European Master Agreement. Politiche e processi per la valutazione e la gestione delle garanzie reali Il gruppo UniCredit ha sviluppato un sistema di gestione delle garanzie reali al fine di assicurare un chiaro ed efficace processo di valutazione, monitoraggio e gestione di tutte le tipologie di garanzie finalizzate a mitigare il rischio di credito. La valutazione della garanzia reale è basata sul valore corrente di mercato o sul prezzo al quale il bene sottostante può essere ragionevolmente venduto (vale a dire il valore equo dello strumento finanziario acquisito in pegno o dell immobile posto a garanzia). In particolare, per gli strumenti finanziari, i metodi di valutazione dipendono dalla loro tipologia: titoli quotati su mercati di borsa ufficiali, sono valutati ai prezzi di mercato (nello specifico, si considera il prezzo della più recente seduta di borsa); titoli non quotati sui mercati di borsa ufficiali, sono valutati sulla base di stime coerenti del prezzo che tengano conto dei dati del mercato; quote di OICR (Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio), sono valutate al prezzo corrispondente al valore giornaliero pubblicato dalla società di gestione per singola quota. Il prezzo di mercato dei valori oggetto di pegno, deve essere rettificato, con applicazione di adeguati scarti, in funzione sia della volatilità del mercato stesso sia di quella valutaria, in conformità a quanto disposto dai requisiti regolamentari. In particolare, se la garanzia è denominata in una valuta locale diversa da quella del credito garantito (disallineamento di valuta), deve essere applicato un ulteriore scarto. Anche i disallineamenti di scadenza devono essere considerati nell attività di valutazione della garanzia per tenere conto del minor valore della copertura. I modelli attualmente in uso nel Gruppo sono basati su scarti prudenziali sia predeterminati, sia stimati internamente. L approccio metodologico prevede che il valore della copertura sia stimato per singolo strumento finanziario in base al suo valore di mercato (c.d. mark to market) con applicazione di uno scarto che tenga conto della rischiosità intrinseca del medesimo in funzione dei differenti fattori (rischiosità dei corsi, periodo di detenzione e rischio di liquidità). Le principali Entità sono state dotate di uno strumento informatico per la rivalutazione automatica al valore di mercato degli strumenti finanziari acquisiti in pegno, garantendo in questo modo un monitoraggio costante della garanzia. Per quanto riguarda la valutazione delle garanzie immobiliari, sono stati definiti ed implementati specifici processi e procedure, al fine di assicurare la valutazione dell immobile da parte di un perito indipendente ad un valore non superiore a quello di mercato. Per le Entità operanti in Austria, Germania e Italia, le attività di monitoraggio e rivalutazione degli immobili sono gestite tramite sistemi automatici basati su metodi statistici che utilizzano database interni o forniti da info-provider esterni. Altre tipologie di garanzie reali (quali ad esempio il pegno su merci) sono soggette, in fase di valutazione, a specifici scarti prudenziali. L attività di monitoraggio dipende dalle caratteristiche della garanzia stessa. In generale, il pegno su merci viene gestito con la dovuta cautela. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

177 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 8 Descrizione delle principali tipologie di garanzie reali accettate dalle Entità del Gruppo Le garanzie reali assunte a supporto delle linee di credito erogate dalle Entità del Gruppo sono rappresentate principalmente da garanzie ipotecarie residenziali e commerciali (oltre il 73% della consistenza totale delle garanzie) e dal pegno su titoli di debito, azioni, quote di fondi comuni d investimento (circa il 15%). La parte rimanente è costituita da pegno su altri valori (es. merci) e altre garanzie reali (es. pegni su beni mobili registrati). Ai fini del relativo riconoscimento per la mitigazione del rischio tuttavia, rilevano il rispetto dei requisiti generali previsti dalla normativa di Vigilanza, e di quelli specifici per l approccio adottato ai fini del calcolo del requisito patrimoniale relativamente alla singola controparte/esposizione (Standardizzato, F-IRB, A-IRB), in conformità a quanto stabilito dall ordinamento giuridico del Paese di appartenenza. La Capogruppo fornisce specifiche linee guida per l ammissibilità di ciascuna tipologia di garanzia e di conseguenza ogni Entità è tenuta a definire la lista delle garanzie ammissibili, in conformità sia ai metodi ed alle procedure di Gruppo, sia alla normativa di Vigilanza locale ed alle peculiarità del sistema giuridico in essere nel Paese in cui opera. Principali tipologie di garanti e di controparti in operazioni su derivati creditizi ed il loro merito di credito Le garanzie personali vengono acquisite quali elementi complementari ed accessori alla concessione del fido, per il quale l elemento di mitigazione del rischio è rappresentato dalla fonte di rientro sussidiaria. Esse rappresentano uno strumento particolarmente diffuso nell ambito del Gruppo, con caratteristiche differenziate nei diversi mercati di riferimento. In particolare, risultano particolarmente rilevanti nel mercato italiano le garanzie personali rilasciate da persone fisiche o da co-intestazioni di persone fisiche, che non vengono utilizzate ai fini di mitigazione del rischio. Meno frequentemente il rischio di insolvenza è coperto da garanzie personali fornite da altre persone giuridiche (generalmente la casa madre o società appartenenti allo stesso gruppo economico del debitore), oppure prestate da istituzioni finanziarie e compagnie assicurative A livello consolidato, le garanzie personali sono rilasciate da banche (circa il 20% della consistenza totale delle garanzie), da governi, banche centrali e altri enti pubblici (circa il 20%) e da altri soggetti (60%). In quest ultima categoria sono comprese le garanzie personali rilasciate da persone fisiche, la cui ammissibilità ai fini di mitigazione è funzione degli approcci adottati dalle singole Entità. Fornitori di protezione, ove la garanzia è rappresentata da derivati creditizi, sono quasi esclusivamente banche e controparti istituzionali. La fattispecie dei garanti ammissibili dipende dallo specifico approccio adottato da ciascuna Entità. In particolare, nell approccio Standardizzato esiste una lista ristretta di garanti ammissibili, di cui fanno parte Stati sovrani e banche centrali, enti del settore pubblico ed enti territoriali, banche multilaterali di sviluppo, intermediari vigilati ed imprese non finanziarie con rating esterno attribuito da un ECAI riconosciuta, associato ad una classe della scala di valutazione del merito di credito non inferiore a 2. Nell approccio IRB-A, ai fini del riconoscimento nel calcolo dei requisiti patrimoniali delle garanzie personali, oltre al soddisfacimento dei requisiti minimi previsti, rileva anche che l entità sia in grado di effettuare la valutazione della qualità e del merito creditizio del garante al momento dell assunzione della protezione e per tutta la sua durata. Prima di acquisire una garanzia personale il garante/fornitore di protezione (o il venditore di protezione in caso di credit default swap ) deve essere valutato al fine di ponderarne la solvibilità ed il profilo di rischio. L effetto di copertura delle garanzie personali/derivati creditizi con finalità di garanzia dal rischio di credito dipende sostanzialmente dal merito creditizio del garante e, in fase di concessione, deve essere valutata anche sua capacità di rimborso. Informazioni sulle concentrazioni del rischio di mercato o di credito nell ambito degli strumenti di attenuazione del rischio di credito adottati Esiste rischio di concentrazione quando la maggior parte degli strumenti finanziari acquisiti a garanzia dal Gruppo (a livello di portafoglio) è rappresentata da una ristretta tipologia di garanzie reali, di strumenti di protezione, ovvero quando è prestata da una ristretta cerchia di specifici garanti (da intendersi sia come singolo nominativo sia come settore industriale di riferimento) o quando vi è sproporzione nei volumi di garanzie assunte. Tale concentrazione viene monitorata e controllata dai seguenti processi/meccanismi: in caso di garanzie personali/derivati creditizi è attribuito al garante/fornitore di protezione un debito potenziale (in termini di rischio indiretto). Nella fase di istruttoria del credito, in capo al garante viene posta una responsabilità aggiuntiva e sussidiaria il cui effetto si riflette sull esposizione complessiva ad esso riferita, calcolata e approvata in conformità al sistema di deleghe interno a ciascuna Entità; nel caso in cui il garante/fornitore di protezione, direttamente o indirettamente, sia una Banca centrale o uno Stato sovrano, deve essere attribuito uno specifico limite di credito. Se il garante è un soggetto estero, è necessario valutare, al caso, la definizione di un limite per il Paese di appartenenza. 177

178 Informativa quantitativa Tecniche di attenuazione del rischio - approccio standardizzato (migliaia di ) CONSISTENZE AL CONSISTENZE AL ESPOSIZIONI VERSO GARANZIE REALI FINANZIARIE ALTRE GARANZIE GARANZIE PERSONALI E DERIVATI SU CREDITI GARANZIE REALI FINANZIARIE ALTRE GARANZIE GARANZIE PERSONALI E DERIVATI SU CREDITI Amministrazioni centrali e banche centrali Intermediari vigilati Enti territoriali Enti senza scopo di lucro ed enti del settore pubblico Banche multilaterali di sviluppo Organismi internazionali Imprese Esposizioni al dettaglio Esposizioni a breve termine verso imprese Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio (OICR) Esposizioni garantite da immobili Esposizioni sotto forma di obbligazioni bancarie garantite Esposizioni scadute Esposizioni ad alto rischio Altre esposizioni Totale TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

179 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 8 Tecniche di attenuazione del rischio del credito - solo metodo IRB base (migliaia di ) CONSISTENZE AL 31:12:2013 CONSISTENZE AL GARANZIE REALI FINANZIARIE ALTRE GARANZIE GARANZIE PERSONALI E DERIVATI SU CREDITI GARANZIE REALI FINANZIARIE ALTRE GARANZIE GARANZIE PERSONALI E DERIVATI SU CREDITI Amministrazioni centrali e banche centrali Esposizioni verso o garantite da intermediari vigilati, enti pubblici e territoriali e altri soggetti: Intermediari vigilati Enti pubblici e territoriali Altri Esposizioni verso o garantite da imprese: Finanziamenti specializzati PMI Altre imprese Esposizioni al dettaglio: Esposizioni garantite da immobili residenziali: PMI Esposizioni garantite da immobili residenziali: Persone fisiche Esposizioni rotative al dettaglio qualificate Altre esposizioni al dettaglio: PMI Altre esposizioni al dettaglio: Persone fisiche Crediti commerciali acquistati - Rischio di diluizione Altre attività Finanziamenti specializzati - slotting criteria Trattamento alternativo delle ipoteche immobiliari Rischio di regolamento: Esposizioni per transazioni non DVP con fattori di ponderazione regolamentari Esposizioni in strumenti di capitale: Metodo PD/LGD: attività di rischio Metodo della ponderazione semplice: attività di rischio Metodo dei modelli interni: attività di rischio Totale

180 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

181 Tavola 9 Rischio di controparte Informativa qualitativa >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 9 Il Rischio creditizio di controparte (CCR) è definito come il rischio che una controparte di un operazione in derivati sia insolvente prima della regolamentazione dei flussi di cassa della transazione. Il rischio creditizio di Controparte è un caso particolare del più generico rischio di credito (e.g. i prestiti). Differentemente dai tradizionali rischi creditizi sui prestiti, dove l esposizione al rischio creditizio è unilaterale e solo la banca creditrice sostiene il rischio di perdita, il CCR crea un rischio di perdita bilaterale: il valore di mercato di una transazione può essere positivo o negativo alternativamente per entrambe le controparti. Il valore di mercato è incerto e può variare nel tempo al variare dei fattori di mercato sottostanti. L esposizione dovuta al CCR è stimata considerando l effetto di un periodo di stress (stressed Expected Positive Exposure) e le pratiche di gestione del collaterale. I prodotti finanziari che ricadono nell ambito del CCR sono: strumenti derivati Over the Counter (contratti non scambiati su piazze regolamentate); Security financing transactions (pronti contro termine e prestito titoli marginati o no); Long settlement transactions, dove la controparte della transazione è contrattualmente obbligata a consegnare un titolo, una commodity o un ammontare in valuta estera contro una somma di denaro, altri strumenti finanziari, o commodity, o vice versa alla data di regolamentazione o consegna che è superiore alla minore delle date tipiche per quella transazione nel mercato; derivati scambiati su piazze regolamentate. PRINCIPI DI GOVERNANCE DEL RISCHI DI CREDITO DI CONTROPARTE Al fine di definire metodologie, regolamentazioni interne e processi per la gestione del Rischio di Credito di Controparte concettualmente robuste, correttamente implementate ed in coerenza con le istruzioni dell Organo di Vigilanza italiano, sono stati sviluppati i seguenti principi generali: Punti fondamentali: il Rischio di Credito di Controparte è un tipo particolare di rischio di credito e come tale i processi e le regole per la supervisione ed il controllo delle attività legate al CCR seguono la stessa logica delle attività di credito, per assicurare una vista comprensiva del rischio controparte. La gestione del CCR deve considerare i limiti di rischio e adeguarsi con le Regole Globali emesse dal Group Risk Management e deve essere incorporato nel sistema di limiti e processi delle Legal Entity. Il controllo del CCR è assicurato su base giornaliera da funzioni di rischio dedicate in ciascuna Legal Entity 23 e nella Holding Company, dal senior management, dalle commissioni rilevanti ed dal consiglio di amministrazione. La gestione del CCR deve incorporare i rischi di mercato per poter catturare i movimenti di mercato nel CCR. Ruolo della Holding Company e delle Legal Entity La definizione delle linee guida, l impostazione del framework e delle policy per la gestione del CCR sarà in capo a specifiche funzioni della Capogruppo come riportato nel regolamento interno della Holding. La Holding sarà responsabile di monitorare le esposizioni a livello di gruppo al fine di garantire un appropriata supervisione sul rischio di concentrazione e sulle esposizioni più rilevanti. La Holding partecipa alla definizioni delle azioni correttive per le anomalie riguardanti il CCR delle controparti rilevanti 24. La funzione Risk Methodology della Holding è responsabile per lo sviluppo dei modelli di CCR per il Gruppo UniCredit Sulla base di regole generali emesse dalla Holding, sarà implementato un rigoroso e completo programma di stress testing, tale da considerare scenari rilevanti sia a livello di gruppo che di Legal Entity, basati sui numeri scaturiti dalla misurazione del rischio di controparte. La Holding ha emesso specifiche regole generali che descrivono il robusto processo di individuazione ed analisi dei rischi Wrong Way generici e specifici. 23 Le entità di controllo del CCR di UC SpA, UCB AG e UC BA AG sono responsabili del coordinamento delle funzioni sotto-controllate per le loro corrispettive Legal Entity consolidate. 24 Le controparti sono considerate rilevanti in base al loro rating, il livello di esposizione o altri parametri rilevanti come definito nella documentazione di gruppo 181

182 MODALITÀ DI GESTIONE E MONITORAGGIO DEL RISCHIO Il framework di gestione del rischi creditizi di controparte nel gruppo UniCredit è basato sul controllo quotidiano delle esposizioni, definite utilizzando un approccio basato sul calcolo della distribuzione di valori futuri delle transazioni scambiate su mercati regolamentati, OTC ed SFT a livello di singola controparte. La funzione Risk Methodology della Holding ha articolato in tre fasi la stima a livello di controparte della esposizione creditizia, questi sono: generazione degli scenari. Scenari di mercato future sono simulate su un insieme fisso di date di simulazione, utilizzando modelli di evoluzione di fattori di rischio. valutazione degli strumenti. Per ogni data di simulazione e per ogni realizzazione dei fattori di rischio di mercato sottostanti, si esegue la valutazione degli strumenti. aggregazione. Per ogni data di simulazione e per ogni realizzazione dei fattori di rischio di mercato sottostanti, i valori degli strumenti sono sommati per ottenere il valore di portafoglio per la controparte. A scopo manageriale l esposizione a livello di controparte delle transazioni all interno dell modello interno (IMM) è misurato utilizzando la Potential Future Exposure 25 (PFE). Per transazioni non incluse nello scopo del IMM per il CCR, le esposizioni sono stimate utilizzando fattori di conversione creditizia (i.e. CCF). La calibrazione dei CCF risulta in un stima prudenziale di PFE. I modelli interni che calcolano l esposizione pre-settlement giornaliera producono le misure che saranno utilizzate nel calcolo del Patrimonio di Vigilanza, processo per il quale UniCredit sta formalizzando la richiesta di approvazione da parte degli Organi di Vigilanza. Gli stessi modelli interni producono simulazioni stressed che saranno utilizzate nel processo ICAAP e forniscono al risk management analisi a livello di controparti, paesi e settori di mercato ed identificano potenziali rischi di tipo General Wrong Way nel portafoglio. La definizione e approvazioni dei limiti sul CCR sono parte del processo di underwriting a livello locale e centrali di capogruppo, vi sono descritti i poteri di delega, la fase di escalation e i comitati rischi competenti. La funzione locale di controllo del CCR contribuisce alla definizione dei limiti e alla revisione dei processi fornendo il necessario contribuito tecnico e professionale. La propensione al rischio verso una controparte o ad un insieme di controparti parte di uno stesso gruppo è definito attraverso un plafond, per categorie di clienti quando esiste, oppure attraverso il limite che rappresenta l esposizione massima consolidata che la Legal Entity e/o il Gruppo può garantire a questa controparte. La definizione dei limiti e dei plafond è effettuata dalla funzioni competenti conformemente alle strategie creditizie stabilite a livello di gruppo e/o coerentemente con quelle definite a livello locale. Una parte di questo plafond/limite può essere allocata sul rischio di pre-settlement che sarà confrontato con il massimo Potential Future Exposure (PFE) verso una controparte in un determinato arco temporale. MITIGAZIONE DEL RISCHIO UniCredit mitiga i rischi di credito di controparte in operazione con derivati attraverso il ricorso a controparti centrali (Central Counterparties - CCPs), tecniche di compensazione (netting) e di collateralizzazione. Il netting consente l aggregazione e la compensazione di transazioni in derivati con valore Mark-to Market positivo e negativo con la stessa controparte, riducendo cosi l esposizione in casi di default di una delle controparti. Una specifica regolamentazione a livello di Gruppo stabilisce che tutti gli accordi di compensazione debbano essere documentati in forma scritta attraverso un accordo quadro (Master Agreement) giuridicamente vincolante. L'applicazione e l'applicabilità di tali accordi di compensazione viene monitorata su base continuativa dall Ufficio Legale incaricato. Tra le posizioni a livello di Entità di Gruppo non viene effettuata alcuna ulteriore compensazione in quanto non consentita dalla legge e, inoltre, non sarebbe coperta dagli accordi quadro bilaterali sottostanti. Potrebbero essere richiesti accordi per la costituzione di garanzie collaterali (se legalmente applicabili nella giurisdizione), in funzione del merito creditizio della controparte e della natura della transazione. Come regola generale, derivati su cambi, su tassi di interesse, su titoli azionari, su materie prime, derivati creditizi, le EU-emissions-allowance transactions, derivati sul clima e altre operazioni in derivati OTC possono essere collateralizzate attraverso un accordo che preveda la prestazione di garanzie collaterali. 25 La Potential Future Exposure è definita come la probabile esposizione per un dato livello di confidenza ed ad una certa data futura. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

183 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 9 È definita a livello di Gruppo una specifica policy per il controllo e la gestione delle garanzie collaterali, approvata nel 2013 dai comitati rischi nel Gruppo. Questa definisce i ruoli e le responsabilità delle strutture coinvolte sia a livello di Capogruppo sia di singola Entità. Detta regolamentazione definisce i criteri di ammissibilità (anche tipi di garanzie pre-approvati, garanzie che richiedono approvazione specifica e garanzie non accettabili), assicurando che la garanzia collaterale concordata presenti le seguenti caratteristiche, quali la trasparenza dei prezzi, il livello di liquidità, esecutività, l'indipendenza e l'idoneità ai fini regolamentari e definisce i parametri per quanto concerne gli aspetti della correlazione e della concentrazione dei rischi. È necessario distinguere i criteri di idoneità delle garanzie collaterali per le operazioni in derivati OTC e delle operazioni di Reverse Repo/Secutity Lending Transactions, in quanto le garanzie collaterali per i derivati OTC devono avere una qualità creditizia più elevata, data la natura potenzialmente più lunga della transazione e l'incapacità di modificare i criteri di idoneità con un accordo CSA già firmato. Le garanzie collaterali per le operazioni di Reverse Repo/Secutity Lending Transactions possono essere di gamma più ampia, data la durata generalmente più breve delle operazioni. Le garanzie collaterali non per cassa accettate per mitigare le esposizioni in derivati OTC sono soggette ad un margine addizionale ( haircut ); le garanzie collaterali vengono adeguatamente valutate e selezionate e i margini addizionali sono definiti sulla base del grado di liquidità e di volatilità del prezzo del titolo sottostante e riflettono il fatto che la garanzia possa diminuire di valore nel periodo compreso tra la data in cui la garanzia collaterale viene richiesta e la data di liquidazione della stessa. Una struttura indipendente di gestione delle garanzie collaterali segue il processo di collateralizzazione; tale processo comprende la costituzione in pegno e la ricezione delle garanzie collaterali, effettuando la riconciliazione delle richieste di alimentazione del margine effettuate e/o non evase. Il processo di gestione delle garanzie è strettamente allineato con la strategia di raccolta a breve e lungo termine delle Banca (sia al livello di entità giuridica, sia al livello di gruppo). Un altra policy di Gruppo definisce la re-hypothecation (l uso delle garanzie ricevute come garanzia dei propri debiti) di garanzie per assicurare prudenza e minimizzare i problemi di liquidità. Esigenze intra-day di collateralizzazione, oltre una specifica soglia, vengono immediatamente segnalate all unità che gestisce il funding a breve termine della banca. Ove possibile, UniCredit fa ricorso a CCP per mitigare il rischi creditizio di controparte per derivati OTC. Una CCP, agendo come intermediario di un derivato OTC, elimina il rischio di controparte bilaterale di una transazione, lasciando la necessità per UniCredit di gestire il rischio di mercato. MODALITÀ DI GESTIONE DEL WRONG WAY RISK Sia la le funzioni di capogruppo che delle società controllate addette al controllo del CCR, valutano e gestiscono il Wrong Way Risk derivante dalla correlazione positiva fra il merito creditizio della controparte e i fattori di rischio che guidano l esposizione verso la controparte stessa. Il Wrong Way Risk si distingue in Wrong-Way Risk specifico (SWWR) e Wrong- Way Risk generico (GWWR). Wrong Way Risk specifico si verifica quando l esposizione della transazione è correlata con il merito creditizio della controparte per un motivo che è specifico per la controparte. Più comunemente questo tipo di correlazione si verifica quando c è un collegamento legale/economico di proprietà fra la controparte e l entità sottostante le garanzie In dettaglio le transazioni affette da SWWR sono in grado di generare esposizioni più elevate rispetto al PFE (Potential Future Exposure) standard del settore come definito dalle metodologie, dal momento che quest ultimo si applica a derivati plain vanilla e assume una correlazione limitata. La policy sul Wrong Way Risk specifico ha lo scopo di completare le nostre metodologie di calcolo dell esposizione, fornendo un quadro unico per la propensione, definizione, monitoraggio e gestione dell esposizione al Wrong Way risk specifico. Wrong-Way Risk generico: si verifica quando la probabilità di insolvenza della controparte è positivamente correlata con fattori generali di rischio di mercato, che interessa anche il valore delle transazioni con il gruppo. La policy sul Wrong Way Risk generico ha lo scopo di definire il quadro di riferimento per l analisi, il monitoraggio e la gestione del potenziale impatto del GWWR per prodotto, paese e settore industriale. Inoltre prevede ulteriori livelli di controllo per le transazioni affette da Wrong Way Risk generico. Le regole generali definite dalla Capogruppo forniscono indicazioni sui principi e sulle fasi da seguire in materia di controllo e gestione di questa tipologia di rischi. 183

184 Informativa quantitativa Rischio di controparte - garanzie reali detenute (migliaia di ) RISCHIO DI CONTROPARTE - GARANZIE REALI DETENUTE VALORE EAD AL VALORE EAD AL Approccio standardizzato - contratti derivati operazioni SFT e operazioni con regolamento a lungo termine Rischio di controparte RISCHIO DI CONTROPARTE Approccio standardizzato - contratti derivati - operazioni SFT e operazioni con regolamento a lungo termine - compensazione tra prodotti diversi Approcci IRB - contratti derivati - operazioni SFT e operazioni con regolamento a lungo termine - compensazione tra prodotti diversi (migliaia di ) VALORE EAD AL VALORE PONDERATO AL VALORE EAD AL VALORE PONDERATO AL Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali di fine periodo (migliaia di ) CONSISTENZE AL CONSISTENZE AL ATTIVITA' SOTTOSTANTI/TIPOLOGIE DERIVATI OVER THE COUNTER CONTROPARTI CENTRALI OVER THE COUNTER CONTROPARTI CENTRALI 1. Titoli di debito e tassi di interesse a) Options b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri Titoli di capitale e indici azionari a) Options b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri Valute e oro a) Options b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri Merci Altri sottostanti Totale TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

185 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 9 Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo - Di copertura (migliaia di ) CONSISTENZE AL CONSISTENZE AL ATTIVITA' SOTTOSTANTI/TIPOLOGIE DERIVATI OVER THE COUNTER CONTROPARTI CENTRALI OVER THE COUNTER CONTROPARTI CENTRALI 1. Titoli di debito e tassi di interesse a) Options b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri Titoli di capitale e indici azionari a) Options b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri Valute e oro a) Options b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri Merci Altri sottostanti Totale Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo - Altri derivati (migliaia di ) CONSISTENZE AL CONSISTENZE AL ATTIVITA' SOTTOSTANTI/TIPOLOGIE DERIVATI OVER THE COUNTER CONTROPARTI CENTRALI OVER THE COUNTER CONTROPARTI CENTRALI 1. Titoli di debito e tassi di interesse a) Options b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri Titoli di capitale e indici azionari a) Options b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri Valute e oro a) Options b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri Merci Altri sottostanti Totale

186 Derivati finanziari: fair value lordo positivo - ripartizione per prodotti (migliaia di ) FAIR VALUE POSITIVO CONSISTENZE AL CONSISTENZE AL PORTAFOGLI/TIPOLOGIE DERIVATI OVER THE COUNTER CONTROPARTI CENTRALI OVER THE COUNTER CONTROPARTI CENTRALI A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri B. Portafoglio bancario - di copertura a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri C. Portafoglio bancario - altri derivati a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri Totale TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

187 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 9 Derivati finanziari: fair value lordo negativo - ripartizione per prodotti (migliaia di ) FAIR VALUE NEGATIVO CONSISTENZE AL CONSISTENZE AL PORTAFOGLI/TIPOLOGIE DERIVATI OVER THE COUNTER CONTROPARTI CENTRALI OVER THE COUNTER CONTROPARTI CENTRALI A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri B. Portafoglio bancario - di copertura a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri C. Portafoglio bancario - Altri derivati a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri Totale

188 Derivati finanziari OTC: portafoglio di negoziazione di vigilanza - valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione (migliaia di ) CONSISTENZE AL CONTRATTI NON RIENTRANTI IN ACCORDI DI COMPENSAZIONE GOVERNI E BANCHE CENTRALI ALTRI ENTI PUBBLICI BANCHE FINANZIARIE DI ASSICURAZIONE IMPRESE NON FINANZIARIE ALTRI SOGGETTI 1) Titoli di debito e tassi d'interesse - valore nozionale fair value positivo fair value negativo esposizione futura ) Titoli di capitale e indici azionari - valore nozionale fair value positivo fair value negativo esposizione futura ) Valute e oro - valore nozionale fair value positivo fair value negativo esposizione futura ) Altri valori - valore nozionale fair value positivo fair value negativo esposizione futura TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

189 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 9 Derivati finanziari OTC: portafoglio di negoziazione di vigilanza - valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti rientranti in accordi di compensazione (migliaia di ) CONSISTENZE AL CONTRATTI RIENTRANTI IN ACCORDI DI COMPENSAZIONE 1) Titoli di debito e tassi d'interesse GOVERNI E BANCHE CENTRALI ALTRI ENTI PUBBLICI BANCHE FINANZIARIE DI ASSICURAZIONE IMPRESE NON FINANZIARIE ALTRI SOGGETTI - valore nozionale fair value positivo fair value negativo ) Titoli di capitale e indici azionari - valore nozionale fair value positivo fair value negativo ) Valute e oro - valore nozionale fair value positivo fair value negativo ) Altri valori - valore nozionale fair value positivo fair value negativo

190 Derivati finanziari OTC: portafoglio bancario - valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione (migliaia di ) CONSISTENZE AL CONTRATTI NON RIENTRANTI IN ACCORDI DI COMPENSAZIONE 1) Titoli di debito e tassi d'interesse GOVERNI E BANCHE CENTRALI ALTRI ENTI PUBBLICI BANCHE FINANZIARIE DI ASSICURAZIONE IMPRESE NON FINANZIARIE ALTRI SOGGETTI - valore nozionale fair value positivo fair value negativo esposizione futura ) Titoli di capitale e indici azionari - valore nozionale fair value positivo fair value negativo esposizione futura ) Valute e oro - valore nozionale fair value positivo fair value negativo esposizione futura ) Altri valori - valore nozionale fair value positivo fair value negativo esposizione futura Derivati finanziari OTC: portafoglio bancario - valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti rientranti in accordi di compensazione (migliaia di ) CONSISTENZE AL CONTRATTI RIENTRANTI IN ACCORDI DI COMPENSAZIONE 1) Titoli di debito e tassi d'interesse GOVERNI E BANCHE CENTRALI ALTRI ENTI PUBBLICI BANCHE FINANZIARIE DI ASSICURAZIONE IMPRESE NON FINANZIARIE ALTRI SOGGETTI - valore nozionale fair value positivo fair value negativo ) Titoli di capitale e indici azionari - valore nozionale fair value positivo fair value negativo ) Valute e oro - valore nozionale fair value positivo fair value negativo ) Altri valori - valore nozionale fair value positivo fair value negativo TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

191 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 9 Derivati creditizi: valori nozionali di fine periodo (migliaia di ) PORTAFOGLIO DI NEGOZIAZIONE DI VIGILANZA PORTAFOGLIO BANCARIO CATEGORIE DI OPERAZIONI 1. Acquisti di protezione SU UN SINGOLO SOGGETTO SU PIU' SOGGETTI (BASKET) SU UN SINGOLO SOGGETTO SU PIU' SOGGETTI (BASKET) a) Credit default products b) Credit spread products c) Total rate of return swap d) Altri Consistenze al Consistenze al Vendite di protezione a) Credit default products b) Credit spread products c) Total rate of return swap d) Altri Consistenze al Consistenze al Derivati creditizi OTC: fair value lordo positivo - ripartizione per prodotti (migliaia di ) FAIR VALUE POSITIVO CONSISTENZE AL CONSISTENZE AL PORTAFOGLI/TIPOLOGIE DERIVATI A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza a) Credit default products b) Credit spread products c) Total rate of return swap d) Altri B. Portafoglio bancario a) Credit default products b) Credit spread products - - c) Total rate of return swap - - d) Altri - - Totale

192 Derivati creditizi OTC: fair value lordo negativo - ripartizione per prodotti (migliaia di ) FAIR VALUE NEGATIVO CONSISTENZE AL CONSISTENZE AL PORTAFOGLI/TIPOLOGIE DERIVATI A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza a) Credit default products b) Credit spread products c) Total rate of return swap - - d) Altri B. Portafoglio bancario a) Credit default products b) Credit spread products - - c) Total rate of return swap - - d) Altri Totale TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

193 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 9 Derivati creditizi OTC: fair value lordi (positivi e negativi) per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione (migliaia di ) CONSISTENZE AL CONTRATTI NON RIENTRANTI IN ACCORDI DI COMPENSAZIONE Negoziazione di vigilanza 1) Acquisto protezione GOVERNI E BANCHE CENTRALI ALTRI ENTI PUBBLICI BANCHE FINANZIARIE DI ASSICURAZIONE IMPRESE NON FINANZIARIE ALTRI SOGGETTI - valore nozionale fair value positivo fair value negativo esposizione futura ) Vendita protezione - valore nozionale fair value positivo fair value negativo esposizione futura Portafoglio bancario 1) Acquisto di protezione - valore nozionale fair value positivo fair value negativo ) Vendita di protezione - valore nozionale fair value positivo fair value negativo Derivati creditizi OTC: fair value lordi (positivi e negativi) per controparti - contratti rientranti in accordi di compensazione (migliaia di ) CONSISTENZE AL CONTRATTI RIENTRANTI IN ACCORDI DI COMPENSAZIONE GOVERNI E BANCHE CENTRALI ALTRI ENTI PUBBLICI BANCHE FINANZIARIE DI ASSICURAZIONE IMPRESE NON FINANZIARIE ALTRI SOGGETTI Negoziazione di vigilanza 1) Acquisto protezione - valore nozionale fair value positivo fair value negativo ) Vendita protezione - - valore nozionale fair value positivo fair value negativo Portafoglio bancario - 1) Acquisto di protezione - - valore nozionale fair value positivo fair value negativo ) Vendita di protezione - - valore nozionale fair value positivo fair value negativo

194 Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti ed esposizione futura per controparti (migliaia di ) CONSISTENZE AL ) Accordi bilaterali derivati finanziari GOVERNI E BANCHE CENTRALI ALTRI ENTI PUBBLICI BANCHE FINANZIARIE DI ASSICURAZIONE IMPRESE NON FINANZIARIE ALTRI SOGGETTI - fair value positivo fair value negativo esposizione futura rischio di controparte netto ) Accordi bilaterali derivati creditizi - fair value positivo fair value negativo esposizione futura rischio di controparte netto ) Accordi Cross product - fair value positivo fair value negativo esposizione futura rischio di controparte netto TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

195 195 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 9

196 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

197 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 10 Tavola 10 Operazioni di cartolarizzazione Informativa qualitativa Nell ambito delle attività di cartolarizzazione il Gruppo opera sia come originator (cedente), sia come sponsor (promotore) ed investitore secondo le definizioni previste da Basilea II e recepite dalla Circolare 263 della Banca d Italia Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche del 27 dicembre Il Gruppo come originator L attività del Gruppo come originator prevede la cessione di portafogli di crediti iscritti nello stato patrimoniale a società veicolo costituite nella forma di società per la cartolarizzazione di crediti ex lege 130/99 oppure secondo analoghe strutture di diritto estero. La società cessionaria finanzia l acquisto dei portafogli attraverso l emissione di titoli differenziati in termini di subordinazione (seniority), retrocedendo al Gruppo l ammontare incassato. Il rendimento, nonché il rimborso, dei titoli emessi dalla società cessionaria è quindi dipendente, in via principale, dai flussi di cassa del portafoglio oggetto di cessione. A ulteriore garanzia dei sottoscrittori le transazioni possono prevedere particolari forme di supporto creditizio, quali finanziamenti a esigibilità limitata, garanzie finanziarie, lettere di credito, overcollateralisation, ecc. Gli obiettivi per i quali il Gruppo effettua tali transazioni sono in generale i seguenti: creazione di titoli consegnabili a garanzia di pronti contro termine presso la Banca d Italia e la Banca Centrale Europea (counterbalancing capacity); riduzione del costo del funding connesso alla possibilità di emettere titoli dotati di rating superiori e, quindi, ad un tasso inferiore rispetto alle ordinarie emissioni senior; liberazione del capitale economico/regolamentare attraverso la realizzazione di operazioni che, riducendo il livello di rischio di credito sostenuto, consentono di ridurre i requisiti patrimoniali calcolati in base alle regole vigenti. In particolare, il Gruppo pone in essere sia operazioni di cartolarizzazione tradizionale, che prevedono l effettiva cessione del portafoglio crediti alla società veicolo, sia operazioni di cartolarizzazione sintetica che prevedono, attraverso la stipula di contratti di credit default swap, garanzie finanziarie o per cassa l acquisto di protezione su tutto o parte del rischio di credito sottostante al portafoglio crediti. Il ricorso a queste tipologie di operazioni è comunque limitato. In proposito si segnala che l ammontare di finanziamenti oggetto di cartolarizzazione26, al netto delle operazioni per le quali il Gruppo ha acquistato la totalità delle passività emesse dai veicoli (c.d. auto-cartolarizzazioni), è pari al 2,21% del portafoglio crediti del Gruppo al 31 dicembre Le operazioni di auto-cartolarizzazione, a loro volta, rappresentano il 3,04% del portafoglio crediti. Dal 2008, inoltre, è in essere un programma di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite (OBG) ai sensi della citata legge italiana 130/99, in base al quale sono stati ceduti ad una SPE, appositamente costituita ed inclusa nel gruppo bancario, mutui residenziali ipotecari a garanzia del programma citato. 26 Ci si riferisce all ammontare di crediti oggetto di cessione, anche sintetica, ma non cancellati dall attivo di bilancio. 197

198 Inoltre che, allo scopo di creare counterbalancing capacity, nel 2012 UniCredit S.p.A. ha avviato un nuovo programma di Obbligazioni Bancarie Garantite ( Nuovo Programma OBG ), non dotato di alcun rating specifico ed avente come sottostante mutui residenziali ipotecari e mutui ipotecari commerciali. La struttura contrattuale e di controllo e le controparti di tale programma ricalcano il programma pre-esistente, ad eccezione dei riferimenti alle Agenzie di Rating e dell utilizzo di un nuovo Special Purpose Vehicle, UniCredit OBG S.r.L.. Al 31 dicembre 2013 risultano emesse complessivamente per i due programmi 30 serie di Obbligazioni Bancarie Garantite per un ammontare complessivo pari a milioni, di cui milioni ritenuti da UniCredit S.p.A. Si precisa inoltre che, successivamente al riacquisto, milioni sono stati posti a garanzia di operazioni di pronti contro termine di raccolta e, conseguentemente, risultano anch essi esposti alla voce 30 del passivo Titoli in circolazione. Al 31 dicembre 2013 risultano altresì in circolazione analoghe Obbligazioni Bancarie Garantite ai sensi della legislazione tedesca ed austriaca (Pfandbriefe) per un valore di bilancio di , di cui garantite da mutui ipotecari e garantite da crediti verso il settore pubblico. Politiche contabili Derecognition Secondo IAS 39, derecognition è la cancellazione dallo stato patrimoniale di un attività finanziaria rilevata precedentemente. Le condizioni per l integrale cancellazione di un attività finanziaria sono l estinzione dei diritti contrattuali, come la loro naturale scadenza, ovvero il trasferimento ad una controparte esterna al Gruppo dei diritti all incasso dei flussi di cassa derivanti da tale attività. I diritti all incasso si considerano trasferiti anche qualora vengano mantenuti i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell attività, ma venga assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità e si verifichino tutte e tre le seguenti condizioni (accordo pass-through): non sussiste l obbligo da parte del Gruppo a corrispondere importi non incassati dall attività originaria; è vietata la vendita o la costituzione in garanzia dell attività originaria, salvo quando questa è a garanzia della obbligazione a corrispondere flussi finanziari; il Gruppo è obbligato a trasferire senza alcun ritardo tutti i flussi finanziari che incassa e non ha diritto ad investirli, ad eccezione di investimenti in disponibilità liquide durante il breve periodo tra la data di incasso e quella di versamento, a condizione che vengano riconosciuti anche gli interessi maturati nel periodo. Inoltre, l eliminazione di un attività finanziaria è subordinata alla verifica che tutti i rischi e i benefici derivanti dalla titolarità dei diritti siano stati effettivamente trasferiti (true sale). In caso di trasferimento sostanzialmente di tutti i rischi e i benefici si provvede alla cancellazione dell attività (o gruppo di attività) cedute e si rilevano separatamente i diritti e gli obblighi relativi al trasferimento come attività o passività. Viceversa, in caso di mantenimento dei rischi e benefici, è necessario continuare a rilevare l attività (o gruppo di attività) cedute. In tal caso occorre rilevare anche una passività corrispondente all importo ricevuto come corrispettivo per la cessione e registrare successivamente tutti i proventi maturati sull attività così come tutti gli oneri maturati sulla passività. Le principali operazioni che, in base alle regole anzidette, non consentono di operare la cancellazione integrale di un attività finanziaria sono le operazioni di cartolarizzazione di crediti, le operazioni di pronti contro termine e le operazioni di prestito titoli. Nel caso delle operazioni di cartolarizzazione tradizionale, il Gruppo mantiene sempre la prima perdita sotto forma di titolo junior o di esposizione analoga, fornendo in alcuni casi ulteriori forme di supporto creditizio, come sopra specificato. Tale operatività consente al Gruppo di beneficiare della parte del rendimento del portafoglio crediti ceduto che eccede quanto corrisposto ai sottoscrittori dei titoli senior e mezzanine. Il mantenimento in capo al Gruppo del rischio di prima perdita e dell associato rendimento, determina la ritenzione della maggior parte dei rischi e dei rendimenti del portafoglio ceduto. Conseguentemente dette operazioni sono rappresentate in bilancio come operazioni di finanziamento senza procedere né alla rilevazione di utili da cessione né alla cancellazione del portafoglio crediti ceduto. Anche nel caso di operazioni di cartolarizzazione sintetica, il portafoglio crediti a fronte del quale si è acquistata protezione non è oggetto di cancellazione dal bilancio. Si procede, invece, alla rilevazione dei derivati di copertura e delle altre eventuali interessenze acquisite. In questo contesto i derivati di credito, nei quali è previsto che l emittente effettui dei pagamenti prestabiliti al fine di risarcire l assicurato di una perdita effettiva subita per inadempienza di un determinato debitore al pagamento dovuto alla scadenza prevista di uno strumento di debito, sono classificati fra le garanzie finanziarie acquistate. Conseguentemente gli effetti di mitigazione del rischio di credito, associati all'acquisto di protezione, sono considerati nell'ambito della valutazione dei crediti sottostanti. Eventuali premi pagati per l'acquisto di protezione sono classificati fra le altre attività ed oggetto di ammortamento a conto economico lungo la vita del contratto. Le eventuali interessenze acquistate sono attività finanziarie classificate in uno dei portafogli previsti dal principio contabile internazionale applicabile, in funzione delle caratteristiche contrattuali e dell'intento per il quale sono acquisite. Tali attività sono quindi oggetto di valutazione in funzione del portafoglio di appartenenza, sulla base della performance del portafoglio sottostante e tenendo conto del tranching delle stesse. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

199 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 10 I contratti di supporto di credito (c.d. credit enhancement), in aggiunta alle tranches più subordinate di ogni cartolarizzazione, possono essere costituiti anche da prestiti subordinati o prezzi di acquisto differito (deferred purchase price DPP). Il valore di tali strumenti, in caso di cartolarizzazioni tradizionali, è esposto in diminuzione del valore delle passività associate ad attività cedute ma non cancellate dal bilancio, mentre in caso di cartolarizzazioni sintetiche, i contratti di supporto di credito sono rilevati fra le attività finanziarie e valutati coerentemente al portafoglio di appartenenza. Eccezione a queste regole generali è costituita dalle operazioni per le quali il Gruppo, pur mantenendo la maggior parte dei rischi e rendimenti del portafoglio sottostante, ha proceduto alla cancellazione dal bilancio poiché antecedenti al 1 gennaio Infatti, in sede di prima applicazione dei principi contabili internazionali (IAS/IFRS), si è, per le stesse, utilizzata la facoltà del principio contabile IFRS 1 che consente di non reiscrivere le attività cedute antecedentemente al 1 Gennaio 2004, indipendentemente dalla misura di rischi e rendimenti mantenuti. Nelle tabelle sottostanti sono riportate le operazioni di cartolarizzazione sia tradizionali che sintetiche e, separatamente, le auto-cartolarizzazioni originate da società del Gruppo in essere al 31 dicembre ORIGINATOR: UniCredit S.p.A. NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: Originator: Emittente: Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Data del closing: Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: Linee di Credito rilasciate dalla banca: Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: CONSUMER TWO Tradizionale UniCredit S.p.A. Consumer TWO S.r.l. Funding / Counterbalancing capacity Prestiti personali In bonis 25/11/ UniCredit S.p.A. ha erogato alla società veicolo due mutui ad esigibilità limitata dell'importo di 24,68 milioni di euro e di 5 milioni di euro. ORIGINATOR: UniCredit S.p.A. NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: Originator: Emittente: Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Data del closing: Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: Linee di Credito rilasciate dalla banca: Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: LARGE CORPORATE ONE Tradizionale UniCredit S.p.A. Large Corporate ONE S.r.l. Funding / Counterbalancing capacity Portafoglio finanziamenti imprese In bonis 13/08/ Senior Notes Guarantee Valore Iniziale Interest Shortfall Facility

200 ORIGINATOR: UniCredit S.p.A. NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: Originator: Emittente: Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Data del closing: Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: Linee di Credito rilasciate dalla banca: Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: U-Propeller Tranche Covered UniCredit S.p.A. U-Propeller 2013 S.A. Liberazione Capitale Regolamentare e trasferimento del rischio di credito crediti verso project financing del settore energie rinnovabili in bonis 27/12/ cash collateral Mariner Investment Group LLC ORIGINATOR: UniCredit S.p.A. NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: Originator: Emittente: Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Data del closing: Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: Linee di Credito rilasciate dalla banca: Linee di Credito rilasciate da terzi: FEDERASCOMFIDI Tranched Cover UniCredit S.p.A. UniCredit S.p.A. Copertura Rischio di Credito Crediti a scadenza verso clientela Small and Medium Enterprises, garantita in fase di erogazione da Confidi Altre forme di Credit Enhancements: - in bonis 25/03/ Garanzia finanziaria a copertura della tranche junior sotto forma di pegno su conto corrente vincolato; garanzia finanziaria a copertura della tranche mezzanine sotto forma di garanzia personale. - - ORIGINATOR: UniCredit S.p.A. NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: Originator: Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Data del closing: Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: Linee di Credito rilasciate dalla banca: Linee di Credito rilasciate da terzi: FEDERCONFIDI Tranche Covered UniCredit S.p.A. Liberazione Capitale Regolamentare e trasferimento del rischio di credito Crediti a scadenza verso clientela Small and Medium Enterprises, in prevalenza chirografari Altre forme di Credit Enhancements: - in bonis 25/03/ cash collateral Federconfidi ed IGI - personal collateral EIF - - TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

201 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 10 ORIGINATOR: UniCredit S.p.A. (ex UniCredit Family Financing Bank S.p.A.) NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: Originator: Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Data del closing: Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: Linee di Credito rilasciate dalla banca: Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: Cordusio RMBS UCFin - SERIE 2006 (ex Cordusio RMBS 3 - UBCasa 1) Tradizionale UniCredit Banca per la Casa S.p.A. Funding / Counterbalancing capacity Portafoglio mutui ipotecari residenziali In bonis 16/11/ UniCredit S.p.A. ha erogato alla Società Veicolo un mutuo ad esigibiltà limitata dell importo di 14,976 milioni di euro che a fine esercizio risulta interamente rimborsato. ORIGINATOR: UniCredit S.p.A. (ex UniCredit Family Financing Bank S.p.A., ex UniCredit Banca S.p.A.) NOME CARTOLARIZZAZIONE: Cordusio RMBS Securitisation - Serie 2007 Cordusio RMBS Securitisation - Serie 2006 Cordusio RMBS (ex Cordusio RMBS 2) Tipologia di operazione: Tradizionale Tradizionale Tradizionale Originator: UniCredit Banca S.p.A. UniCredit Banca S.p.A. UniCredit Banca S.p.A. Obiettivi dell'operazione: Funding / Counterbalancing capacity Funding / Counterbalancing capacity Funding / Counterbalancing capacity Tipologia delle attività cartolarizzate: Mutui ipotecari su immobili residenziali Mutui ipotecari su immobili residenziali Mutui ipotecari su immobili residenziali Qualità delle attività cartolarizzate: In bonis In bonis In bonis Data del closing: 22/05/ /07/ /05/2005 Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: Linee di Credito rilasciate dalla banca: Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: UniCredit S.p.A. ha erogato alla Società Veicolo un mutuo ad UniCredit S.p.A. ha erogato alla Società Veicolo un mutuo ad UniCredit S.p.A. ha erogato alla Società Veicolo un mutuo ad esigibiltà limitata dell importo di 6,253 milioni di euro che a fine esigibiltà limitata dell importo di 6,361 milioni di euro che a fine esigibiltà limitata dell importo di 6,127 milioni di euro che a fine esercizio risulta interamente rimborsato. esercizio risulta interamente rimborsato. esercizio risulta interamente rimborsato. ORIGINATOR: UniCredit S.p.A. (ex UniCredit Family Financing Bank S.p.A., ex Banca di Roma S.p.A.) NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: Originator: Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Data del closing: Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: Linee di Credito rilasciate dalla banca: Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: CAPITAL MORTGAGE Tradizionale Banca di Roma S.p.A. Funding / Counterbalancing capacity Mutui ipotecari su immobili residenziali In bonis 14/05/ UniCredit S.p.A. ha erogato alla Società Veicolo un mutuo ad esigibilità limitata (con funzione di Equity) di 37,19 milioni di euro. ORIGINATOR: UniCredit S.p.A. (ex UniCredit Family Financing Bank S.p.A., ex FinecoBank S.p.A.) NOME CARTOLARIZZAZIONE: F-E Mortgages 2005 F-E Mortgages Series Heliconus Tipologia di operazione: Tradizionale Tradizionale Tradizionale Originator: FinecoBank S.p.A. Fin-eco Banca ICQ S.p.A. Fin-eco Banca ICQ S.p.A. Obiettivi dell'operazione: Funding / Counterbalancing capacity Funding / Counterbalancing capacity Funding / Counterbalancing capacity Tipologia delle attività cartolarizzate: Mutui ipotecari su immobili residenziali Mutui ipotecari su immobili residenziali Mutui ipotecari Qualità delle attività cartolarizzate: In bonis In bonis In bonis Data del closing: 06/04/ /11/ /11/2002 Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: Linee di Credito rilasciate dalla banca: - la linea di credito rilasciata per 20 milioni di euro da UniCredit La linea di credito rilasciata per 10,220 milioni di euro da S.p.A., congiuntamente a Royal Bank of Scotland Plc, è stata UniCredit S.p.A. è stata estinta. estinta. Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: UniCredit S.p.A. ha erogato alla Società Veicolo un mutuo ad - - esigibilità limitata (con funzione di Equity) di 15,431 milioni di euro che a fine esercizio risulta rimborsato in quota capitale per 8,763 milioni di euro. 201

202 ORIGINATOR: UniCredit S.p.A. (ex Capitalia S.p.A., ex Banca di Roma S.p.A.) NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: Originator: Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: non performing credito finalizzato non performing credito finalizzato Data del closing: Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: Linee di Credito rilasciate dalla banca: TREVI FINANCE TREVI FINANCE 2 Tradizionale Banca di Roma S.p.A Funding crediti ordinari - mutui fondiari Tradizionale Banca di Roma S.p.A. 89%, Mediocredito di Roma S.p.A. 11% Funding crediti ordinari - mutui fondiari 21/07/ /04/2000 Rimborso titoli mezzanine C1 e C2 in circolazione Rimborso titoli mezzanine in circolazione Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: ORIGINATOR: UniCredit S.p.A. (ex Capitalia S.p.A., ex Banca di Roma S.p.A.) NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: Originator: TREVI FINANCE 3 Tradizionale Banca di Roma S.p.A. 92,2%, Mediocredito Centrale S.p.A. 5,2% Leasing Roma S.p.A. 2,6% ENTASI Tradizionale Banca di Roma S.p.A Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: non performing credito finalizzato Data del closing: Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Rimborso titoli mezzanine in circolazione Garanzie rilasciate da terzi: Linee di Credito rilasciate dalla banca: Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: Funding crediti ordinari - mutui fondiari Collateralised bond obligation titoli di Trevi Finance 3 classi C1 e C2 25/05/ /06/ Impegno da parte di UniCredit S.p.A. (ex Capitalia S.p.A), in caso di eventi che diano diritto al rimborso anticipato dei titoili emessi, al riacquisto delle notes di Trevi Finance 3 a condizioni tali da permettere il rimborso dei titoli Entasi. Analogo impegno sussiste in caso di esercizio dell'opzione Come indicato in tabella, le attività sottostanti della cartolarizzazione Entasi sono i titoli classe C1 e C2 della cartolarizzazione Trevi Finance 3. I sottostanti di quest ultima, così come quelli di Trevi Finance e Trevi Finance 2, sono costituiti da attività deteriorate cancellate dai bilanci degli originator poiché, in sede di prima applicazione dei principi contabili internazionali (IAS/IFRS), si è utilizzata la facoltà del principio contabile IFRS 1 che consente di non reiscrivere le attività cedute antecedentemente al 1 Gennaio 2004, indipendentemente dalla misura di rischi e rendimenti mantenuti. Funding ORIGINATOR: UniCredit S.p.A. (ex Capitalia S.p.A., ex Banca di Roma S.p.A.) NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: Originator: Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Data del closing: Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: Linee di Credito rilasciate dalla banca: Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: CAESAR FINANCE Tradizionale Banca di Roma S.p.A Funding Collateralised bond obligation in bonis 5/11/ TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

203 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 10 ORIGINATOR: Trevi Finance S.p.A., Trevi Finance n.2 S.p.A., Trevi Finance n.3 S.r.L. NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: Originator: Emittente: Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Data del closing: Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: Linee di Credito rilasciate dalla banca: Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: AURORA 1 Tradizionale Trevi Finance S.p.A., Trevi Finance n.2 S.p.A., Trevi Finance n.3 S.r.L. Aurora SPV S.r.L. Funding crediti ordinari - mutui fondiari Sofferenze 25/03/ ORIGINATOR: UniCredit Credit Management Bank S.p.A. NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: Originator: Emittente: Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Data del closing: Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: Linee di Credito rilasciate dalla banca: Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: AURORA 2 Tradizionale UniCredit Credit Management Bank S.p.A. Aurora SPV S.r.L. Funding crediti ordinari - mutui - finanziamenti Sofferenze 19/12/ ORIGINATOR: UniCredit Leasing S.p.A (ex LOCAT S.p.A.) NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: Originator: Emittente: Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Locat SV - Serie 2011 Locat SV - Serie 2006 Locat SV - Serie 2005 (ex Locat Securitisation Vehicle 3) Tradizionale Tradizionale Tradizionale UniCredit Leasing S.p.A. (ex Locat S.p.A.) Locat S.p.A. Locat S.p.A. Locat SV S.r.l. Locat SV S.r.l. Locat SV S.r.l. (ex Locat Securitisation Vehicle 3 S.r.l.) Funding / Counterbalancing capacity Liberalizzazione di Capitale Regolamentare / Funding Liberazione di Capitale Regolamentare / Funding Crediti pecuniari nascenti da contratti di leasing aventi per oggetto il godimento di autoveicoli, di beni strumentali ed immobiliari. Crediti pecuniari nascenti da contratti di leasing aventi per oggetto il godimento di autoveicoli, di beni strumentali ed immobiliari. Crediti pecuniari nascenti da contratti di leasing aventi per oggetto il godimento di autoveicoli, di beni strumentali ed immobiliari. in bonis in bonis in bonis Data del closing: Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: Linee di Credito rilasciate dalla banca: Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: 11/02/ /11/ /10/ UniCredit S.p.A. ha erogato alla società veicolo un mutuo ad - - esigibilità limitata dell'importo di 257 milioni di euro. 203

204 ORIGINATOR: Fineco Leasing S.p.A. NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: Originator: Emittente: Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Data del closing: Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: - Garanzie rilasciate da terzi: - Linee di Credito rilasciate dalla banca: - Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: F-E Gold Tradizionale Fineco Leasing S.p.A. F-E Gold S.r.l. Funding Crediti derivanti da contratti di leasing aventi ad oggetto il godimento di immobili (65,9%), autoveicoli (26,7%) e beni strumentali (7,4%). in bonis 31/05/ Fineco Leasing SpA ha erogato alla Società Veicolo un mutuo ad esigibilità limitata (con funzione di Equity) di 31,6 milioni di euro, a fine esercizio 2013 l'importo della quota capitale è pari a 15,3 milioni di euro. ORIGINATOR: UniCredit Bank AG NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: Originator: Emittente: Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Data del closing: Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: Linee di Credito rilasciate dalla banca: Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: Geldilux-TS-2013 Traditional UniCredit Bank AG Geldilux-TS-2013 S.A. (Luxembourg) Funding EURO Loans Performing 30/07/ ORIGINATOR: UniCredit Bank AG NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: Originator: Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Data del closing: Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: Linee di Credito rilasciate dalla banca: Linee di Credito rilasciate da terzi: Geldilux-TS-2011 Traditional UniCredit Bank AG Capital Relief / Funding EURO Loans Performing 20/12/ Altre forme di Credit Enhancements: TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

205 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 10 ORIGINATOR: UniCredit Bank AG NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: Originator: Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Data del closing: Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: Linee di Credito rilasciate dalla banca: Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: Geldilux-TS-2010 Traditional UniCredit Bank AG Capital Relief / Funding EURO Loans Performing 30/09/ ORIGINATOR: UniCredit Bank AG - UniCredit Bank Austria AG NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: Originator: Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Data del closing: Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: Linee di Credito rilasciate dalla banca: Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: EuroConnect SME 2008 EuroConnect Issuer SME 2007 Synthetic Bayerische Hypo- und Vereinsbank AG (67,9%), UniCredit Bank Austria AG (32,1%) Capital Relief / Funding and risk transfer for concentration risks Corporate SME Loans Performing 30/09/ /12/ Synthetic Excess Spread + Reserve Ledger Synthetic Bayerische Hypo- und Vereinsbank AG (66,09%) - Bank Austria Creditanstalt AG (33,91%) Capital Relief / Funding and risk transfer for concentration risks Corporate SME loans Performing Synthetic Excess Spread + Reserve Ledger ORIGINATOR: UniCredit Bulbank AD NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: Originator: Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Data del closing: Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: Linee di Credito rilasciate dalla banca: Linee di Credito rilasciate da terzi: EIF JEREMIE Synthetic - First loss Portfolio Guarantees UniCredit Bulbank AD Capital Relief and risk transfer Highly diversified and granular pool of UnCredit Bulabank's SME loans. Performing 15/08/ Altre forme di Credit Enhancements: - - cash collateral EIF

206 Auto-cartolarizzazioni ORIGINATOR: UniCredit S.p.A. NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: Originator: Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Data del closing: Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: Linee di Credito rilasciate dalla banca: Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: IMPRESA ONE Tradizionale UniCredit S.p.A. Funding / Counterbalancing capacity Portafoglio finanziamenti imprese In bonis 21/10/ UniCredit S.p.A. - Filiale di Londra ha erogato alla Società Veicolo due mutui ad esigibiltà limitata dell'importo di 232,3 milioni di euro e 190 milioni di euro. ORIGINATOR: UniCredit S.p.A. NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: Originator: Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Data del closing: Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: Linee di Credito rilasciate dalla banca: Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: CONSUMER ONE Tradizionale UniCredit S.p.A. Funding / Counterbalancing capacity Prestiti personali In bonis 29/07/ UniCredit S.p.A. - Filiale di Londra ha erogato alla Società Veicolo due mutui ad esigibiltà limitata dell'importo di 420 milioni di euro (a fine esercizio l'importo della quota capitale rimborsato è pari a 123,53 milioni di euro) e di 5 milioni di euro (a fine esercizio l'importo della quota capitale rimborsato è pari a 2 milioni di euro). UniCredit S.p.A. - Filiale di Londra nel maggio 2012 ha inoltre erogato un nuovo mutuo ad esigibilità limitata di 102,16 milioni di euro (a fine esercizio l'importo della quota capitale rimborsato è pari a 2 milioni euro). ORIGINATOR : UniCredit S.p.A. (ex UniCredit Family Financing Bank S.p.A., ex Bipop Carire Società per Azioni) NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: Originator: Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Data del closing: Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: Linee di Credito rilasciate dalla banca: Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: BIPCA Cordusio RMBS Tradizionale Bipop Carire, Società per Azioni Funding / Counterbalancing capacity Mutui ipotecari su immobili residenziali In bonis 17/12/ UniCredit S.p.A. ha erogato alla Società Veicolo un mutuo ad esigibiltà limitata dell importo di 9,514 milioni di euro che a fine esercizio risulta rimborsato in quota capitale per 1,5 milioni di euro. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

207 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 10 ORIGINATOR: UniCredit Leasing S.p.A (ex LOCAT S.p.A.) NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: Originator: Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Data del closing: Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: Linee di Credito rilasciate dalla banca: Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: Locat SV - Serie 2011 Tradizionale UniCredit Leasing S.p.A. (ex Locat S.p.A.) Funding / Counterbalancing capacity Crediti pecuniari nascenti da contratti di leasing aventi per oggetto il godimento di autoveicoli, di beni strumentali ed immobiliari. in bonis 11/02/ UniCredit S.p.A. ha erogato alla società veicolo un mutuo ad esigibilità limitata dell'importo di 252 milioni di euro. ORIGINATOR: UniCredit Bank AG NOME CARTOLARIZZAZIONE: Tipologia di operazione: Originator: Obiettivi dell'operazione: Tipologia delle attività cartolarizzate: Qualità delle attività cartolarizzate: Data del closing: Valore nominale del portafoglio: Garanzie rilasciate dalla banca: Garanzie rilasciate da terzi: Linee di Credito rilasciate dalla banca: Linee di Credito rilasciate da terzi: Altre forme di Credit Enhancements: Rosenkavalier 2008 Traditional Bayerische Hypo-und Vereinsbank AG Liquidity large Corporate and SME corporate loans and mortgage loans Performing 12/12/ of w hich already securitised in synthetic transaction: BUILDING COMFORT ,15 EUROCONNECT SME ,74 EUROCONNECT SME ,

208 Il Gruppo come sponsor Il Gruppo è inoltre attivo come sponsor di società veicolo che emettono commercial paper (cosiddetti Asset Backed Commercial Paper Conduits) costituiti al fine di consentire alla clientela l accesso al mercato delle cartolarizzazioni (Multi seller Customer conduits). A partire dal dicembre 2007 tali società veicolo, pur non rientranti nel gruppo bancario, sono oggetto di consolidamento ai fini di bilancio. L operatività in Customer conduits prevede la costituzione e la gestione di società veicolo bankruptcy remote, ossia indipendenti da eventuali difficoltà finanziarie dell originator, che acquistano in via diretta o indiretta portafogli crediti originati da società terze esterne al Gruppo. I portafogli crediti sottostanti le transazioni non sono acquistati direttamente dai conduits costituiti dal Gruppo bensì da Società veicolo di secondo livello (c.d. purchase companies) a loro volta integralmente finanziate dai conduits attraverso l emissione di commercial paper e Medium Term Notes (MTN). Le transazioni descritte sono poste in essere principalmente al fine di consentire alla clientela l accesso al mercato delle cartolarizzazioni e, quindi, di beneficiare di un costo del funding inferiore a quello da essi conseguibile mediante raccolta diretta. L acquisto delle attività da parte dei conduits è finanziato attraverso l emissione di commercial paper di breve periodo e di titoli a medio termine (MTN). Il pagamento delle cedole nonché il rimborso dei titoli emessi dal conduit è quindi dipendente sia dai flussi di cassa del portafoglio di attività acquisite (rischio credito), sia dalla capacità del conduits di rinnovare la provvista sul mercato alla scadenza dei titoli emessi (rischio liquidità). A partire dalla seconda metà del 2007 si è determinata una significativa contrazione della domanda dei titoli emessi dai conduits in esame da parte degli investitori, in conseguenza della quale il Gruppo ha proceduto ad acquistare direttamente parte dei commercial paper outstanding. L evoluzione di tale situazione, che ha raggiunto il livello massimo a dicembre 2008 con un esposizione per cassa di milioni di euro, si è attestata a 500,5 milioni di euro al 30 giugno Per effetto dell attività svolta, il Gruppo sostiene la maggior parte dei rischi e beneficia dei rendimenti associati all attività dei conduits avendo altresì potere di governo degli stessi. Conseguentemente, in applicazione del principio contabile internazionale IAS 27 e dell associata interpretazione SIC 12, si è proceduto al consolidamento in bilancio dei veicoli citati. Rientrano nel perimetro di consolidamento gli ABCP conduits e alcuni dei veicoli di secondo livello che soddisfano i requisiti per il consolidamento previsti dai principi contabili internazionali. La rappresentazione linea per linea comporta l iscrizione nel bilancio consolidato: direttamente delle attività detenute dai veicoli, per quelli oggetto di consolidamento, in sostituzione dei precedenti finanziamenti ad essi concessi o delle passività sottoscritte dalle società del Gruppo, ora oggetto di elisione; dei finanziamenti nei confronti delle sottostanti Purchase companies, nel caso di veicoli di livello subordinato non consolidati. Nel caso di Purchase companies non consolidate, il Bilancio consolidato, pur non comprendendo le attività iscritte nei libri di queste ultime, rappresenta l ammontare massimo del rischio sostenuto dal Gruppo, che, nel caso di Purchase companies finanziate integralmente dai conduits oggetto di consolidamento, corrisponde all ammontare delle attività delle Purchase companies medesime. Programma Conduit A dicembre 2013 il programma Conduit comprende un Customer Conduit: Arabella Finance Ltd. L altro Customer Conduit (Salome Funding Plc) è in fase di liquidazione a partire da giugno 2012 e sia Salome che le sue purchase company sono state chiuse nel corso del I due Conduit sono stati ristrutturati alla fine del 2011 in modo tale da essere conformi ai nuovi requisiti imposti dalla Capital Requirement Directive (CRD III). Le nuove strutture sono state presentate alla Banca d Italia a dicembre 2011 e sono in essere da fine anno In base alla nuova struttura, Arabella continuerà ad emettere ABCP per finanziare l acquisto di assets della clientela da parte delle Purchase Companies di livello subordinato e ad effettuare prestiti inter-company per ognuna delle Purchase Companies su base continuativa. UniCredit Bank AG fornisce una Liquidity Facility individuale direttamente a ciascuna Purchase Company pari circa al 102% dell impegno totale sul acquisto del portafoglio di assets sottostanti, a copertura sia del rischio di liquidità che del rischio di credito. Dal punto di vista regolamentare, la quantificazione dei Risk Weighted Assets per il conduit Arabella avviene attraverso l applicazione dell Internal Assessment Approach (IAA), come definito dalla regolamentazione in vigore (circolare Banca d Italia 263/2006 Titolo II, capitolo 2). TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

209 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 10 Arabella Finance Ltd Arabella é un Customer Conduit multi-emittente con due entità separate: Arabella Finance Ltd Dublin in Europa e Arabella Finance LLC Delaware negli Stati Uniti. In aggiunta, il conduit Black Forest Funding LLC il quale a partire da Luglio 2009 era stato trasferito come veicolo di secondo livello all interno di Arabella, è stato chiuso e la transazione sottostante ripagata. Nell ambito di Arabella, sono ammessi soltanto le attività economiche orientate ai clienti. Il portafoglio sottostante di Arabella è prevalentemente costituito da crediti commerciali (43.6%), contratti di leasing del settore automobilistico (49%), prestiti concessi dal settore automobilistico (5.1%) e una parte limitata di contratti di leasing di attrezzature (2.4%) che sono acquistati dalle Purchase Companies di livello subordinato a cui è indirizzato il supporto specifico delle linee di liquidità. La maggior parte delle attività sono concentrate in Germania (62%), in Belgio (18.4%) ed in Italia (11.3%). A dicembre 2013 l ammontare complessivo del portafoglio si attestava a 1.405,3 milioni. Sempre a dicembre 2013 il valore totale degli ABCP in euro e in USD emessi è pari a 1.407,5 milioni di euro e 492,7 milioni sono stati acquistati da UniCredit Bank AG, mentre i rimanenti sono collocati sul mercato. Le full Support Liquidity Facility accordate alle Purchase Companies sono pari a 1.572,0 milioni a dicembre Il Gruppo come investitore Il Gruppo investe anche in strumenti strutturati di credito emessi da società veicolo che non sono oggetto di consolidamento, in quanto tali strumenti non sostengono la maggior parte né dei rischi né dei benefici associati all attività svolta da tali veicoli. Le esposizioni della specie sono detenute principalmente dal Corporate and Investment Banking (CIB) e da UniCredit Bank Ireland. L operatività menzionata è quella che ha risentito maggiormente delle difficoltà dei mercati finanziari iniziate nel 2007 che hanno, fra l altro, determinato la trasformazione del mercato dei prodotti strutturati di credito in mercato illiquido. Conseguentemente questi titoli sono stati oggetto di riclassificazione dal portafoglio di negoziazione a quello bancario nel secondo semestre 2008 e, marginalmente, nel primo semestre Da allora il portafoglio costituito da questa ampia tipologia di attività è stato gestito in una prospettiva di graduale riduzione della sua consistenza (c.d. de-risking/de-leveraging strategy) con l obiettivo di ridurre l assorbimento di capitale connesso, cercando al contempo di assicurare una continuità di contribuzione al margine di interesse (soprattutto in un contesto di mercato caratterizzato da bassi livelli dei tassi di interesse) in un quadro di complessiva sostenibilità del profilo di rischiosità associato. A partire dall inizio del 2012 è stato deciso di mantenerne stabile la consistenza in termini di nozionale, operando nel senso di sostituire, per quanto possibile nel variabile contesto di mercato, le posizioni venute a scadenza con nuove posizioni di adeguate qualità e redditività. Le posizioni della specie sono oggetto di un monitoraggio continuo da parte del Risk Management che da un lato ne segue costantemente l evoluzione e composizione mentre dall altro ne effettua la rivalutazione a prezzi di mercato. 209

210 Indicazione dei metodi per il calcolo degli importi delle esposizioni ponderati per il rischio che la banca applica all attività di cartolarizzazione Come da definizione di Banca d Italia (Circolare 263), a fini prudenziali per operazioni di cartolarizzazione si intendono le operazioni che riguardano una o più attività per le quali si realizzi la segmentazione (tranching) del profilo di rischio di credito in due o più parti (tranches) che hanno differente grado di subordinazione nel sopportare le perdite sulle attività cartolarizzate. Le cartolarizzazioni producono effetti sulla situazione patrimoniale delle banche, sia che esse si pongano come cedenti delle attività o dei rischi sia che assumano la veste di acquirenti dei titoli emessi dal veicolo o dei rischi di credito. In particolare, la banca cedente (originator), al verificarsi di determinate condizioni elencate nella normativa, può escludere dal calcolo dei requisiti patrimoniali le attività cartolarizzate e, nel caso di banche che adottano i metodi basati sui rating interni, le relative perdite attese. Sono previsti diversi metodi di calcolo del valore ponderato delle posizioni verso la cartolarizzazione, la cui applicazione dipende dalla metodologia (standardizzata o basata sui rating interni) che la banca avrebbe applicato alle relative attività cartolarizzate per determinare il requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito. Nel caso in cui la banca adotti il metodo standardizzato per il calcolo del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito, per le attività cartolarizzate cui si riferiscono le posizioni detenute verso la cartolarizzazione, l importo ponderato per il rischio viene calcolato secondo un metodo che attribuisce, di regola, alle posizioni verso la cartolarizzazione una ponderazione che dipende dal rating attribuito da una ECAI (External Credit Assessment Institution). I seguenti risk weight si applicano a posizioni verso cartolarizzazioni e ricartolarizzazioni valutate secondo la metodologia standard secondo quanto definito dalla circolare Banca d Italia 263/2006. Tavola 1 Posizioni verso le cartolarizzazioni e le ricartolarizzazioni Classe di merito di (*) credito Cartolarizzazioni 20% 50% 100% 350% 1250% Ricartolarizzazioni 40% 100% 225% 650% 1250% (*) soltanto per le valutazioni di merito creditizio diverse da quelle a breve. Uguale o inferiore a 5 Ove la banca adotti il metodo basato sui rating interni (IRB di base o avanzato) per il calcolo del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito, essa calcola l importo ponderato delle posizioni verso la cartolarizzazione secondo uno degli approcci di seguito indicati: il primo (basato sui rating o Rating based approach, RBA) definisce le ponderazioni in base al rating esterno, alla numerosità delle attività cartolarizzate e alla seniority della posizione. il secondo consente alle banche di calcolare il requisito patrimoniale per una determinata tranche di cartolarizzazione, in assenza di rating esterno o desunto, mediante una apposita formula regolamentare (SFA). I seguenti risk weight si applicano a posizioni verso cartolarizzazioni e ricartolarizzazioni valutate secondo la metodologia IRB secondo quanto definito dalla circolare Banca d Italia 263/2006. Tavola 2 Classe di merito di credito Cartolarizzazioni Ri-cartolarizzazioni Valutazioni del Valutazioni del merito merito di di credito non a breve credito a breve A B C D E 1 1 7% 12% 20% 20% 30% 2 8% 15% 25% 25% 40% 3 10% 18% 35% 50% % 20% 35% 40% 65% 5 20% 35% 60% 100% 6 35% 50% 100% % 75% 150% 225% 8 100% 200% 350% 9 250% 300% 500% % 500% 650% % 750% 850% Inferiore a 11 e non provviste 1250% Un trattamento specifico (approccio della valutazione interna - IAA) è previsto per le operazioni di cartolarizzazione che prevedono l emissione da parte della società veicolo di asset-backed commercial paper (ABCP). Nel caso in cui le attività cartolarizzate fossero assoggettate in parte al metodo standardizzato e in parte al metodo IRB, la banca calcola il valore ponderato per il rischio delle connesse posizioni verso la cartolarizzazione in base all approccio corrispondente alla quota di attività cartolarizzate prevalente nel complessivo portafoglio cartolarizzato. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

211 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 10 Per quanto riguarda il trattamento regolamentare delle operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo (escluse le auto-cartolarizzazioni), su base trimestrale il Gruppo effettua il calcolo dell importo ponderato per il rischio delle posizioni verso le cartolarizzazioni secondo i metodi sopra indicati e confronta detto importo con il valore ponderato delle attività cartolarizzate calcolato come se queste ultime non fossero state cartolarizzate (cap). L importo inferiore rappresenta il reale assorbimento di ciascuna operazione di cartolarizzazione. Nel caso sia necessario, a livello di Gruppo si effettua un aggiustamento dei requisiti regolamentari individuali delle Società controllate dal Gruppo detentrici di esposizioni verso la stessa operazione. Si evidenzia che al 31 dicembre 2013 solo 4 cartolarizzazioni continuano ad avere benefici in termini di capitale regolamentare: Euroconnect SME 2007 originata da UniCredit Bank AG ed UniCredit Bank Austria AG,, Federconfidi e Federascomfidi, operazioni tranched cover originate da UniCredit S.p.A. e U-Propeller 2013, operazione sintetica originata da UniCredit S.p.A.. Euroconnect SME 2007 è stata valutata secondo il rating based approach, mentre Federconfidi, Federascomfidi e U- Propeller 2013 con il supervisory formula approach. Si evidenzia inoltre che alla data del 31 dicembre 2010 è stata adottata, in ottemperanza alle nuove direttive definite dalla circolare 263/2006, sesto aggiornamento, Titolo II, Capitolo 2, Parte Seconda, Sezione II, paragrafo 4, il nuovo metodo di calcolo per la determinazione della significatività del trasferimento del rischio di credito basato sugli RWA delle note mezzanine. In virtù di questo, tutte le operazioni in essere alla suddetta data sono state sottoposte al nuovo test: quelle che non rispettavano il nuovo requisito non sono state più considerate atte a fornire benefici di capitale regolamentare. A supporto delle evidenze derivanti dal confronto dei requisiti regolamentari relativi alle operazioni di cartolarizzazione, il Group Risk Management ha strutturato un processo di analisi, monitoraggio e controllo delle stesse per verificare il rispetto dei requisiti qualitativi e quantitativi definiti dalla normativa di vigilanza (Titolo II, Capitolo 2, Parte Seconda Operazioni di Cartolarizzazione della circolare 263/2006 e relativi aggiornamenti). In particolare le operazioni sono analizzate da una preposta struttura di Gruppo per verificare che: non esistano disallineamenti di interessi tra il Gruppo e l investitore finale, attraverso l impegno del cedente (o del promotore) a mantenere una quota di rischio nell operazione ; la complessiva struttura delle operazioni di cartolarizzazione non neutralizzi l efficacia del mantenimento di tale quota di rischio; l impegno a trattenere una quota del rischio sia applicato a tutte le operazioni assoggettate alla disciplina in materia di cartolarizzazioni; le misure di rischio interne supportino le evidenze regolamentari. Le operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo sono infatti incluse nei portafogli di Gruppo al fine del calcolo delle misure interne di rischio (sia per il rischio di credito, di mercato, di tasso di interesse e di liquidità). Per quanto riguarda invece le posizioni in operazioni di cartolarizzazione nelle quali il Gruppo è investitore, il Gruppo calcola l assorbimento regolamentare secondo il metodo basato sui rating. Da dicembre 2011, per le posizioni nette allocate nel portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza, calcolate conformemente alle disposizioni sulla compensazione preventiva, il requisito patrimoniale a fronte del rischio specifico è pari all 8% delle esposizioni ponderate. A tali fini le esposizioni ponderate sono determinate applicando le regole prudenziali del portafoglio bancario (metodo standardizzato o metodi basati sui rating). In riferimento a detto portafoglio il Gruppo opera un monitoraggio continuo sia del loro fair value, sia del loro valore economico. A questo scopo sin dal marzo 2008, in relazione ai portafogli di prodotti strutturati di credito acquistati dal Gruppo e relativi ad operazioni effettuate da terzi, è stato approvato, sotto il coordinamento della funzione Risk Management, un processo di IPV uniforme per le varie entità legali all interno del Gruppo UniCredit con frequenza mensile. Il processo di IPV si propone di classificare gli strumenti finanziari in 9 classi secondo progressivi livelli di affidabilità dei prezzi osservati sul mercato. A partire da strumenti con quotazione di broker e controparti multiple, il processo definisce successivamente classi di liquidità meno immediate che includono l utilizzo di stime derivanti da proxy assets fino ad arrivare ad ipotesi di mark-to-model laddove i prezzi risultino particolarmente opachi. Tali modelli di valutazione sono di per sé complessi e le assunzioni, le stime e le valutazioni alla base prendono spesso in considerazione dati incerti e non prevedibili quali, ad esempio, i flussi di cassa attesi, la solvibilità del debitore, l apprezzamento o il deprezzamento di beni - e possono dover essere aggiornati al fine di riflettere i cambiamenti di trend o delle condizioni di mercato. Tale operatività è quella che ha risentito maggiormente delle difficoltà dei mercati finanziari iniziate nel 2007 che hanno, fra l altro, determinato la trasformazione del mercato dei prodotti strutturati di credito in mercato illiquido. A fronte di questo scenario, il Gruppo ha proceduto nell esercizio 2008 a centralizzare tali prodotti in uno specifico portafoglio (Global ABS Portfolio) gestito in un ottica di mantenimento delle posizioni anche in considerazione dei buoni fondamentali dei sottostanti. Detto portafoglio è oggetto di monitoraggio e di reporting sia per quanto riguarda il rischio di credito sia per quanto riguarda il rischio di mercato. La strategia descritta è stata rappresentata in bilancio attraverso la riclassificazione della maggior parte di queste posizioni nella categoria crediti verso la clientela, avvenuta nel secondo semestre 2008 e, in misura minore, nel primo semestre Alla data del 31 dicembre 2013 gli strumenti ABS oggetto di riclassificazione presentano un valore di bilancio pari a Euro 2,7 miliardi, a fronte di un fair value pari a Euro 2,6 miliardi. 211

212 Indicazione delle metodologie che il Gruppo applica all attività di cartolarizzazione per la gestione del rischio di liquidità. Per quanto riguarda la gestione degli impatti sulla liquidità di Gruppo delle transazioni che rilevano a questi fini (quindi le cartolarizzazioni tradizionali e le auto-cartolarizzazioni di cui il Gruppo è originator), si evidenzia che il Gruppo: include e monitora gli effetti di dette posizioni sulla base delle mapping rules previste dalla normativa interna; verifica l eligibility rilasciata alle posizioni senior da parte della Banca Centrale Europea ed include le stesse in Counterbalacing Capacity sulla base del prezzo fornito da Banque de France e dei relativi haircut; monitora e stima gli effetti sulla liquidità di Gruppo di possibili downgrade dei rating delle note stesse o del Gruppo originator. In particolare, a seguito dei declassamenti di rating delle note delle cartolarizzazioni originate dal Gruppo, del Programma OBG 1, del rating del Gruppo e dello Stato Italia, avvenuti nel corso del 2012, il Gruppo, secondo i ruoli di swap counterparty e Account Bank detenuti rispetto alle cartolarizzazioni originate e al Programma OBG1, calcola e monitora i relativi impatti di liquidità. Inoltre, il Gruppo alloca giornalmente un ammontare di collateral dovuto al ruolo di swap counterparty verso alcune cartolarizzazioni originate ed il Programma OBG 1, secondo i requisiti contrattuali ed a seguito dei declassamenti di rating. A dicembre 2013, il collateral allocato dal Gruppo, dovuto al ruolo di swap counterparty, è pari a circa 524 milioni di euro. Indicazione delle metodologie che il Gruppo applica all attività di cartolarizzazione per la gestione del rischio di tasso di interesse. Per quanto riguarda la gestione del rischio di tasso di interesse delle operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo, tramite una struttura di Interest Rate Swaps il Gruppo trattiene il profilo di tasso di interesse del portafoglio cartolarizzato. Il Gruppo cattura, calcola e monitora detto rischio esattamente come se il portafoglio non fosse stato cartolarizzato. Per quanto riguarda invece la gestione del rischio di tasso di interesse delle posizioni per le quali il Gruppo è investitore o sponsor, esse sono incluse normalmente nel portafoglio di riferimento e gestite secondo le procedure standard del Gruppo. Indicazione delle metodologie che il Gruppo applica all attività di cartolarizzazione per la gestione del rischio di credito. Per quanto riguarda la valutazione del rischio di credito, oltre alle analisi qualitative e quantitative per il calcolo dei requisiti Pillar I richieste dalla regolamentazione in vigore (circolare Banca d Italia 263/2006), il Gruppo include le posizioni verso le cartolarizzazioni nel calcolo del Capitale Economico per il rischio di Credito, secondo una metodologia specifica. Inoltre, è stato sviluppato e validato internamente un modello interno per il calcolo del significativo trasferimento del rischio. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

213 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 10 Elenco delle ECAI (Agenzia esterna per la valutazione del merito di credito - External Credit Assessment Institution) ed ECA (Agenzia per il credito all esportazione - Export Credit Agency) utilizzate nella metodologia standardizzata, avanzata e dei portafogli in cui sono applicati i rating delle stesse. Cartolarizzazioni Portafogli Posizioni verso le cartolarizzazioni aventi un rating a breve termine Posizioni verso le cartolarizzazioni diverse da quelle aventi un rating a breve termine ECA/ECAI - Fitch Ratings - Moody's Investor Services - Standard and Poor's Rating Services - DBRS 213

214 Informativa quantitativa Le seguenti tavole riportano la composizione del portafoglio crediti cartolarizzato non oggetto di cancellazione da parte del Gruppo suddiviso per area geografica e qualità degli attivi, distinto tra cartolarizzazioni tradizionali, al netto delle operazioni di auto-cartolarizzazione nelle quali il Gruppo ha acquistato il complesso delle passività emesse dalle società veicolo, e sintetiche. Attività cartolarizzate: composizione per aree geografiche Attività cedute non cancellate Italia Germania Austria Altri Paesi UE consistenze al Altri Paesi Europa (non UE) - Mutui ipotecari residenziali Operazioni di leasing Crediti al consumo Crediti a piccole medie imprese Crediti a imprese corporate Altro Totale America Asia Resto del mondo Totale Attività cartolarizzate: composizione per aree geografiche consistenze al Italia Germania Austria Altri Paesi UE Altri Paesi Europa (non UE) America Asia Resto del mondo Totale Operazioni sintetiche - Mutui ipotecari residenziali Mutui ipotecari commerciali Crediti a piccole medie imprese Crediti a imprese corporate Altro Totale Attività cartolarizzate: composizione per qualità dell'attivo consistenze al Altre attività (in bonis) Attività deteriorate Totale Attività cedute non cancellate - Mutui ipotecari residenziali Operazioni di leasing Crediti al consumo Crediti a piccole medie imprese Crediti a imprese corporate Altro Totale Attività cartolarizzate: composizione per qualità dell'attivo consistenze al Altre attività (in bonis) Attività deteriorate Totale Operazioni sintetiche - Mutui ipotecari residenziali Mutui ipotecari commerciali Crediti a piccole medie imprese Crediti a imprese corporate Altro Totale TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

215 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 10 Come rilevato, le tavole inerenti alle operazioni di cartolarizzazione tradizionali riportano l ammontare delle attività cedute ma non oggetto di cancellazione dal bilancio per effetto del mantenimento in capo al Gruppo della maggior parte dei rischi e rendimenti. Su tali attività nel corso dell esercizio sono state registrate rettifiche di valore nette per complessive migliaia di euro. Accanto a queste, esistono ulteriori esposizioni per migliaia di euro, di cui costituite da attività deteriorate e da attività performing, che sono state cancellate dal bilancio perché antecedenti al 1 gennaio 2002, secondo quanto richiamato nell informativa qualitativa. L ammontare complessivo delle esposizioni cartolarizzate da parte del Gruppo nell ambito di operazioni di cartolarizzazione tradizionale è quindi pari a migliaia di euro. Si segnala che, oltre alle esposizioni riportate, il Gruppo ha realizzato anche ulteriori operazioni tradizionali su crediti performing nelle quali ha acquistato il complesso delle passività emesse dalle società veicolo (auto-cartolarizzazioni) per un ammontare totale di attività sottostanti di migliaia di euro. Le operazioni di cartolarizzazione tradizionali poste in essere dal Gruppo hanno per oggetto mutui ipotecari residenziali originati in Italia, crediti ad imprese corporate originati in Paesi UE e crediti al consumo originati in Italia. Le operazioni di cartolarizzazione sintetica hanno per oggetto principalmente finanziamenti a piccole medie imprese originati in Italia, Germania ed Austria e mutui ipotecari commerciali originati in Germania. Si precisa che l aumento delle esposizioni per cassa relative a operazioni non cancellate dal bilancio a milioni di dicembre 2013 rispetto ai milioni di dicembre 2012 è dovuto alla realizzazione di due nuove operazioni, denominate Large Corporate One e Consumer Two, alla chiusura delle operazioni Locat Securitisation Vehicle 2 e F-E Green, oltreché alla naturale evoluzione delle rimanenti posizioni in portafoglio. Inoltre, la diminuzione delle esposizioni per cassa relative ad operazioni sintetiche a milioni di dicembre 2013 rispetto ai milioni di dicembre 2012 è determinata dalla chiusura dell operazione Building Comfort 2008, parzialmente compensata da tre nuove operazioni, denominate rispettivamente Federascomfidi, Federconfidi e U-Propeller, oltreché dalla naturale evoluzione delle rimanenti operazioni. La qualità del portafoglio sottostante è costituita da attività in bonis per circa il 94% nel caso di operazioni di cartolarizzazione tradizionale e per circa il 98% nel caso di operazioni sintetiche. Si rileva infine che il Gruppo non ha originato cartolarizzazioni aventi come sottostanti mutui residenziali statunitensi, né prime, né subprime o Alt-A. Le seguenti tavole riportano, rispettivamente per il portafoglio bancario e per quello di negoziazione, l ammontare delle posizioni inerenti a cartolarizzazioni proprie o di terzi, ripartito in base al ruolo svolto dal Gruppo nonché alla tipologia di esposizione. 215

216 Esposizioni in Asset Backed Securities distinte per grado di subordinazione - portafoglio bancario (migliaia di ) consistenze al consistenze al Tipologia di esposizione Senior Mezzanine Junior Totale Totale Investimenti in cartolarizzazioni di proprie attività (Originator) Esposizioni per cassa oggetto di integrale cancellazione dal bilancio CLO/CBO CLO / CBO altri Altre tipologie Garanzie rilasciate Linee di credito Esposizioni per cassa non cancellate dal bilancio RMBS Prime CLO/CBO CLO / CBO altri Crediti al consumo Leasing Garanzie rilasciate Linee di credito Operazioni sintetiche RMBS Prime CLO/CBO CLO SME CLO / CBO altri Garanzie rilasciate Linee di credito Conduit consolidati (Sponsor) Esposizioni per cassa ABCP Garanzie rilasciate Linee di credito Investimenti in cartolarizzazioni di terzi (Investitore) Esposizioni per cassa RMBS Prime Subprime Nonconforming CMBS CDO CDO di ABS / CDO di CDO CDO Balance Sheet CDO Market Value CDO Preferred Stock CDO Synthetic Arbitrage CRE CDO CDO altri CLO/CBO CLO SME CLO arbitrage/balance sheet CLO / CBO altri Crediti al consumo Carte di credito Crediti per studio Leasing Altre tipologie Finanziamenti Garanzie rilasciate Linee di credito TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

217 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 10 Esposizioni in Asset Backed Securities distinte per grado di subordinazione - portafoglio di negoziazione (migliaia di ) consistenze al consistenze al Tipologia di esposizione Senior Mezzanine Junior Totale Totale Investimenti in cartolarizzazioni di proprie attività (Originator) Esposizioni per cassa non cancellate dal bilancio RMBS Prime CLO/CBO CLO / CBO altri Leasing Operazioni sintetiche RMBS Prime CLO/CBO CLO / CBO altri Conduit consolidati (Sponsor) Esposizioni per cassa ABCP Investimenti in cartolarizzazioni di terzi (Investitore) Esposizioni per cassa RMBS Prime Subprime Nonconforming CMBS CDO CDO di ABS / CDO di CDO CDO Balance Sheet CDO Market Value CDO Preferred Stock CDO Synthetic Arbitrage CRE CDO CDO altri CLO/CBO CLO SME CLO arbitrage/balance sheet CLO / CBO altri Crediti al consumo Carte di credito Crediti per studio Leasing Altre tipologie Finanziamenti Garanzie rilasciate Linee di credito

218 Le posizioni classificate nel banking book comprendono le esposizioni della specie riclassificate nel secondo semestre 2008 e nel primo semestre 2009 a fini contabili e regolamentari, a seguito delle modifiche allo IAS 39 recepite dalla Commissione Europea con il regolamento 1004/2008. Sono stati infatti riclassificati la quasi totalità dei prodotti strutturati di credito dalle categorie attività finanziarie detenute per la negoziazione ed attività finanziarie disponibili per la vendita alla voce crediti verso clientela consentendo, in tal modo, di allineare la rappresentazione in bilancio di queste posizioni alle modalità seguite per la loro gestione. In particolare, le asset backed securities riclassificate hanno un valore di bilancio al 31 dicembre 2013 di migliaia ed un corrispondente fair value di migliaia. Si precisa infine che le esposizioni classificate nel banking book comprendono una parte non rilevante di esposizioni in ricartolarizzazioni, ossia operazioni in cui almeno una delle attività sottostanti è a sua volta una posizione verso cartolarizzazione. La tabella sottostante riporta il dettaglio per tipologia di tali ri-cartolarizzazioni, ripartito in base al ruolo svolto dal Gruppo ed al grado di subordinazione. Esposizioni in ri-cartolarizzazioni - portafoglio bancario consistenze al Tipologia di esposizione Senior Mezzanine Junior Totale Investimenti in cartolarizzazioni di proprie attività (Originator) Esposizioni per cassa oggetto di integrale cancellazione dal bilancio (migliaia di ) consistenze al CLO/CBO Investimenti in cartolarizzazioni di terzi (Investitore) RMBS CMBS CDO CLO/CBO Altri ABS Nel seguito si riporta, secondo quanto previsto dalla Circ. Banca d Italia n. 263 del 27/12/2006 (e successive modifiche), l ammontare aggregato delle posizioni inerenti cartolarizzazioni proprie o di terzi, ripartite in funzione delle fasce di ponderazione del rischio. Metodologia standardizzata: posizioni verso la cartolarizzazione (migliaia di ) CONSISTENZE AL ATTIVITA' DI RISCHIO PER CASSA ATTIVITA' DI RISCHIO FUORI BILANCIO CLAUSOLE DI RIMBORSO ANTICIPATO FASCE DI PONDERAZIONE DEL RISCHIO CARTOLARIZZAZIONI PROPRIE ORIGINATOR CARTOLARIZZAZIONI DI TERZI INVESTITORE CARTOLARIZZAZIONI PROPRIE ORIGINATOR CARTOLARIZZAZIONI DI TERZI INVESTITORE CARTOLARIZZAZIONI PROPRIE ORIGINATOR TIPO CARTOLARIZZAZIONE TIPO CARTOLARIZZAZIONE TIPO CARTOLARIZZAZIONE TIPO CARTOLARIZZAZIONE TIPO CARTOLARIZZAZIONE TRADIZIONALE SINTETICA TRADIZIONALE SINTETICA TRADIZIONALE SINTETICA TRADIZIONALE SINTETICA TRADIZIONALE SINTETICA Ponderazione 20% Ponderazione 40% Ponderazione 50% Ponderazione 100% Ponderazione 225% Ponderazione 350% Ponderazione 650% Ponderazione 1250% - con rating Ponderazione 1250% - privo di rating Look-through - second loss in ABCP Look-through - altro Totale al Totale al TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

219 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 10 Metodologia standardizzata: posizioni verso la ri-cartolarizzazione (migliaia di ) CONSISTENZE AL ATTIVITA' DI RISCHIO PER CASSA ATTIVITA' DI RISCHIO FUORI BILANCIO CLAUSOLE DI RIMBORSO ANTICIPATO FASCE DI PONDERAZIONE DEL RISCHIO CARTOLARIZZAZIONI PROPRIE ORIGINATOR CARTOLARIZZAZIONI DI TERZI INVESTITORE CARTOLARIZZAZIONI PROPRIE ORIGINATOR CARTOLARIZZAZIONI DI TERZI INVESTITORE CARTOLARIZZAZIONI PROPRIE ORIGINATOR TIPO CARTOLARIZZAZIONE TIPO CARTOLARIZZAZIONE TIPO CARTOLARIZZAZIONE TIPO CARTOLARIZZAZIONE TIPO CARTOLARIZZAZIONE TRADIZIONALE SINTETICA TRADIZIONALE SINTETICA TRADIZIONALE SINTETICA TRADIZIONALE SINTETICA TRADIZIONALE SINTETICA Ponderazione 20% Ponderazione 40% Ponderazione 50% Ponderazione 100% Ponderazione 225% Ponderazione 350% Ponderazione 650% Ponderazione 1250% - con rating Ponderazione 1250% - privo di rating Look-through - second loss in ABCP Look-through - altro Totale al Totale al

220 Metodologia basata sui rating interni: posizioni verso la cartolarizzazione (migliaia di ) CONSISTENZE AL ATTIVITA' DI RISCHIO PER CASSA ATTIVITA' DI RISCHIO FUORI BILANCIO CLAUSOLE DI RIMBORSO ANTICIPATO FASCE DI PONDERAZIONE DEL RISCHIO CARTOLARIZZAZIONI PROPRIE ORIGINATOR CARTOLARIZZAZIONI DI TERZI INVESTITORE CARTOLARIZZAZIONI PROPRIE ORIGINATOR CARTOLARIZZAZIONI DI TERZI INVESTITORE CARTOLARIZZAZIONI PROPRIE ORIGINATOR TIPO CARTOLARIZZAZIONE TIPO CARTOLARIZZAZIONE TIPO CARTOLARIZZAZIONE TIPO CARTOLARIZZAZIONE TIPO CARTOLARIZZAZIONE TRADIZIONALE SINTETICA TRADIZIONALE SINTETICA TRADIZIONALE SINTETICA TRADIZIONALE SINTETICA TRADIZIONALE SINTETICA Ponderazione 7-10% Ponderazione 12-18% Ponderazione 20-35% Ponderazione 40-75% Ponderazione 100% Ponderazione 150% Ponderazione 200% Ponderazione 225% Ponderazione 250% Ponderazione 300% Ponderazione 350% Ponderazione 425% Ponderazione 500% Ponderazione 650% Ponderazione 750% Ponderazione 850% Ponderazione 1250% - con rating Ponderazione 1250% - privo di rating Non classificabile Totale al Totale al TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

221 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 10 Metodologia basata sui rating interni: posizioni verso la ri-cartolarizzazione (migliaia di ) CONSISTENZE AL FASCE DI PONDERAZIONE DEL RISCHIO CARTOLARIZZAZIONI PROPRIE ORIGINATOR ATTIVITA' DI RISCHIO PER CASSA ATTIVITA' DI RISCHIO FUORI BILANCIO CLAUSOLE DI RIMBORSO ANTICIPATO CARTOLARIZZAZIONI DI TERZI INVESTITORE CARTOLARIZZAZIONI PROPRIE ORIGINATOR CARTOLARIZZAZIONI DI TERZI INVESTITORE CARTOLARIZZAZIONI PROPRIE ORIGINATOR TIPO CARTOLARIZZAZIONE TIPO CARTOLARIZZAZIONE TIPO CARTOLARIZZAZIONE TIPO CARTOLARIZZAZIONE TIPO CARTOLARIZZAZIONE TRADIZIONALE SINTETICA TRADIZIONALE SINTETICA TRADIZIONALE SINTETICA TRADIZIONALE SINTETICA TRADIZIONALE SINTETICA Ponderazione 7-10% Ponderazione 12-18% Ponderazione 20-35% Ponderazione 40-75% Ponderazione 100% Ponderazione 150% Ponderazione 200% Ponderazione 225% Ponderazione 250% Ponderazione 300% Ponderazione 350% Ponderazione 425% Ponderazione 500% Ponderazione 650% Ponderazione 750% Ponderazione 850% Ponderazione 1250% - con rating Ponderazione 1250% - privo di rating Non classificabile Totale al Totale al Dal patrimonio di vigilanza sono state dedotte attività cartolarizzate per un totale di migliaia di euro. 221

222 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

223 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 11 Tavola 11 Rischi di mercato: informazioni per le banche che utilizzano il metodo dei modelli interni per il rischio di posizione, per il rischio di cambio e per il rischio di posizione in merci (IMA) Informativa qualitativa e quantitativa Modello interno per i rischi di prezzo, tasso di interesse e tasso di cambio per il Portafoglio di Negoziazione Regolamentare La politica seguita dal Gruppo UniCredit nell ambito del market risk management è finalizzata ad una progressiva adozione ed utilizzo di principi, regole e processi comuni in termini di propensione al rischio, definizione dei limiti, sviluppo dei modelli, pricing e disamina dei modelli di rischio. Il dipartimento Group Financial Risk è specificamente chiamato a garantire che principi, regole e processi siano in linea con la miglior prassi di settore e coerenti con le norme e gli usi dei diversi paesi in cui vengono applicati. La direttiva 2010/76/EU (CRD III) ha introdotto svariate migliorie al regime sul capitale per le posizioni del portafoglio di negoziazione, recependo così pienamente la proposta del Comitato di Basilea. La CRD III potenzia l attuale modello basato sul calcolo del VaR (valore a rischio), con altre misure di rischio: Incremental Risk Charge (IRC) per la misura del rischio di migrazione del rating nonché del rischio di default e un VaR calcolato in condizioni di stress (Stressed VaR). L Incremental Risk Charge cattura sia il rischio di default che quello di migrazione per i prodotti non cartolarizzati. Il capitale addizionale per prodotti di credito e cartolarizzazioni non coperte da IRC è calcolato attraverso l approccio standardizzato. La misura dello Stressed VaR invece viene introdotta con lo scopo di ridurre la prociclicità dei requisiti minimi di capitale per il rischio di mercato. Il gruppo UniCredit calcola sia il VaR che lo Stressed VaR per il rischio di mercato su posizioni di negoziazione attraverso il metodo della simulazione storica. Tale metodo prevede la rivalutazione giornaliera delle posizioni sulla base dell andamento dei prezzi di mercato su di un opportuno intervallo temporale di osservazione. La distribuzione empirica di utili/perdite che ne deriva viene analizzata per determinare l effetto di movimenti estremi del mercato sui portafogli. Per un portafoglio, una probabilità e un orizzonte temporale dati, il VaR è definito in modo che la probabilità che la perdita data dal mark-to-market su un portafoglio, per un determinato orizzonte temporale, non ecceda tale valore ad un livello di confidenza stabilito (assumendo condizioni normali sul mercato e nessuna negoziazione nel portafoglio). I parametri utilizzati per il calcolo del VaR sono i seguenti: intervallo di confidenza del 99%; orizzonte temporale di 1 giorno; aggiornamento giornaliero delle serie storiche; periodo di osservazione di 500 giorni. L utilizzo di un orizzonte temporale di 1 giorno consente un confronto immediato con gli utili/perdite realizzati. Analogamente lo Stressed VaR è calcolato con un livello di confidenza al 99% e un orizzonte temporale di un giorno su base settimanale, ma su un periodo stressato di osservazione di 250 giorni. Il periodo storico scelto identifica un periodo di osservazione di un anno che produce la misura più alta per il portafoglio attuale. Per il primo trimestre UCBA e UCI SPA hanno utilizzato l intervallo dal 15 Aprile 2008 al 30 Marzo 2009, mentre UCB AG ha impiegato il periodo dal 17 Gennaio 2011 al 31 Dicembre 2011 (crisi del debito sovrano). A partire dal secondo trimestre 2013 la finestra di stress utilizzata da UCB AG e UCBA è stata il cosiddetto periodo di crisi Lehman (dal 15 Settembre 2008 al 31 Agosto 2009) mentre UCI SpA ha utilizzato un intervallo che va dall 11 Luglio 2011 al 22 Giugno Per il calcolo del capitale regolamentare il VaR giornaliero e lo Stressed VaR sono debitamente riscalati su un orizzonte temporale di 10 giorni mentre le misure giornaliere sono usate attivamente per la gestione del rischio di mercato. Il gruppo UniCredit calcola l IRC su un orizzonte temporale di un anno ed un livello di confidenza del 99,9% usando una versione multivariata del modello di tipo Merton (Moody s KMV) nel quale vengono considerati sia gli eventi di migrazione che di default. Di fatto il default è visto come una particolare migrazione in uno stato assorbente. Gli eventi migratori sono simulati su un orizzonte temporale di misura regolamentare, tenendo conto degli orizzonti di liquidità delle singole posizioni. Anche nel 2013 a tutte le posizioni è stato applicato un orizzonte di liquidità conservativo di un anno. L'IRC deve soddisfare standard di robustezza paragonabili a quelli dell'irb. Il capitale è stato quindi comparato al requisito di IRB per un sottoinsieme costituito dai primi 50 emittenti; il risultato è stato superiore del 20% al requisito dell'irb (IRC = 1.2 IRB). 223

224 L'unità di "Group Internal Validation" di Gruppo ha svolto le proprie attività di validazione sulla robustezza metodologica dei modelli di IRC, al fine di integrare le analisi disponibili effettuate in fase di sviluppo e di verificare l adeguatezza dell ambiente di risk management ai requisiti regolamentari e agli standard interni. Come già evidenziato dalle stesse Autorità di Vigilanza, metodologie di backtesting basate sulla verifica di solidità, dati un intervallo di confidenza del 99,9% e un orizzonte temporale di un anno, non possono essere semplicemente estese alla metriche di IRC. Di conseguenza, da una parte la validazione dei modelli di IRC ha fatto molto affidamento su metodologie indirette (tra le quali stress test, analisi di sensitivity e di scenario), dall altra, al fine di verificare la ragionevolezza qualitativa e quantitativa dei modelli, un attenzione particolare è stata posta sull analisi specifica del comportamento dei portafogli di UniCredit. L'unità di "Group Internal Validation" ha mantenuto un ambito di analisi il più ampio possibile, al fine di ricomprendere le diverse problematiche che si possono configurare nello sviluppo di tali modelli (disegno generale del modello, adeguatezza regolamentare, implementazione computazionale, spiegazione delle risultanze). In particolare, tra gli aspetti affrontati dalla convalida di Gruppo, si evidenziano la parametrizzazione del modello (come ad esempio le matrici d transizione e la loro regolarizzazione su liquidity horizon inferiori ad un anno, la struttura di dipendenze, l analisi di sensitivities con riferimento ai principali parametri, un analisi di stabilità in riferimento agli input del modello più potenzialmente difficili da stimare), il disegno complessivo del modello, test di replica dello stesso, la struttura del portafoglio, i processi e gli output del modello. La Banca d Italia ha autorizzato il Gruppo UniCredit all uso dei modelli interni per il calcolo dei requisiti di capitale per il rischio di mercato. Ad oggi UCI Ireland e Bank Pekao sono le principali società del Gruppo che stanno ancora utilizzando un approccio standardizzato per il calcolo dei requisiti di capitale concernenti posizioni di negoziazione. Come parte della progressiva estensione dei modelli interni a tutte le società del Gruppo comunque, il VaR è già in uso per la gestione del rischio di mercato nelle suddette società. Il metodo di misurazione standardizzato si applica anche al calcolo del capitale che copre il rischio dell esposizione a valute estere in banking book per le società controllate che non svolgono attività di negoziazione. Al fine di convalidare la coerenza dei modelli interni di VaR impiegati per il calcolo dei requisiti patrimoniali sui rischi di mercato, sono effettuati test retrospettivi (i.e. back testing) confrontando le previsioni di rischio del modello interno con i risultati a posteriori dei profitti e perdite del portafoglio, al fine di verificare se le misure di rischio al 99esimo percentile effettivamente coprano il 99% dei risultati del trading. L esercizio si basa sugli ultimi dodici mesi di dati (cioè 250 osservazioni giornaliere). Qualora il numero di eccezioni nell anno precedente superi quanto previsto dal livello di confidenza scelto, è attivata una revisione dei parametri e delle assunzioni del modello. In aggiunta al backtesting, Group Internal Validation ha effettuato una validazione periodica del framework di VaR per verificarne la conformità ai requisiti regolamentari. I portafogli di negoziazione sono sottoposti a Stress test in base a un ampia serie di scenari a fini di managerial reporting, descritti in un paragrafo dedicato di seguito. A seconda delle normative nazionali, alcuni scenari pertinenti sono inoltre oggetto di rendicontazione regolamentare trimestrale. Vengono inoltre considerate misure di rischio sostitutive, vale a dire sensitivity, scenari di stress definiti o l indicazione di importi nominali, che vengono incluse nella rendicontazione regolamentare al fine di consentire la stima di rischi non coperti dalla simulazione VaR del modello interno UCB AG Group. Per ciò che riguarda le politiche e le procedure interne di analisi di scenario (c.d. stress testing ), si è deciso di affidare alle singole legal entity le modalità con cui effettuare tali prove di stress. A livello complessivo, tuttavia, è stato individuato un set di scenari, comuni a tutte le realtà appartenenti al Gruppo, da applicare congiuntamente alla totalità delle posizioni, per verificare mensilmente l impatto potenziale che tali scenari potrebbero avere sul portafoglio di negoziazione globale. I risultati e le implicazioni di tali stress test vengono analizzati e discussi mensilmente in un Market Risk Stress Test Open Forum, cui partecipano i rappresentanti delle funzioni di Market Risk delle diverse società del Gruppo oltre che i rappresentanti del Business. Procedure e metodologie per la valutazione delle posizioni del Portafoglio di Negoziazione Il Gruppo Unicredit assicura che il valore applicato a ciascuna posizione del portafoglio di negoziazione rifletta adeguatamente il fair (market) value, valore equo di mercato, cioè il corrispettivo al quale un attività potrebbe essere scambiata, o una passività estinta, in una libera transazione tra parti consapevoli e indipendenti. Il fair value di uno strumento finanziario è basato su, o derivato da, prezzi di mercato o variabili osservabili. La disponibilità di prezzi o variabili osservabili differisce a seconda dei prodotti e dei mercati, e può modificarsi nel tempo. Nel caso in cui i prezzi o i parametri osservabili siano prontamente e regolarmente disponibili (ossia soddisfino adeguati requisiti di liquidità), essi sono direttamente utilizzati nella determinazione del fair value (mark-to-market) senza alcuna componente soggettiva (ad esempio, per titoli azionari o obbligazionari liquidi, derivati negoziati in borsa). Questo include strumenti il cui fair value è derivato da modelli di valutazione che rappresentano degli standard dell industria e i cui parametri sono direttamente osservabili (ad esempio, contratti di swap plain vanilla e un certo numero di opzioni). In mercati non attivi o per alcuni strumenti, per i quali prezzi o parametri osservabili non siano disponibili, il calcolo del fair value avviene attraverso tecniche di valutazione appropriate per lo strumento specifico (mark-to-model). Questo approccio prevede il ricorso a stime e giudizi di esperti e, pertanto, può richiedere rettifiche di valore che tengano conto degli spread denaro-lettera, della liquidità delle posizioni e del rischio di controparte, oltre che del modello utilizzato. Inoltre, ciascun modello di valutazione utilizzato per il calcolo del fair value deve essere validato da una funzione dedicata indipendente dalle unità di business. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

225 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 11 Secondo le Group Market Risk Governance Guidelines, linee guida che definiscono principi e regole per la gestione ed il controllo delle attività che comportano un rischio di mercato, al fine di assicurare l adeguata separazione tra funzioni deputate alle attività di sviluppo e funzioni responsabili della validazione, tutti i modelli di valutazione sviluppati dalle funzioni di frontoffice delle società del gruppo sono valutati e validati centralmente ed indipendentemente dalle funzioni di Market Risk della capogruppo, in cooperazione con Group Internal Validation. La convalida dei modelli è portata avanti centralmente anche nel caso di nuovi sistemi o strumenti di analisi il cui utilizzo abbia un impatto potenziale sui risultati economici della banca. In aggiunta alla valutazione giornaliera di mark-to-market o mark-to-model, deve essere eseguita una verifica indipendente dei prezzi (IPV, Independent price verification). Questo è il processo in base al quale vengono verificate regolarmente l accuratezza e l indipendenza dei prezzi di mercato o dei parametri utilizzati dai modelli. Mentre la valutazione giornaliera di mark-to-market o mark-to-model può essere eseguita dagli operatori di front-office, la validazione dei prezzi di mercato e dei parametri dei modelli deve essere effettuata da una funzione indipendente dal Trading, almeno su base mensile (o più frequentemente, in funzione della natura del mercato e dell attività di negoziazione). Qualora non siano disponibili fonti indipendenti per i prezzi o tali fonti siano eccessivamente soggettive, devono essere adottate delle appropriate misure di valutazione prudenziale come le rettifiche di valore (FVA, Fair Value Adjustments). Informazioni sui modelli di valutazione usati per il calcolo del fair value Di seguito si riportano le informazioni richieste dall IFRS13 circa i portafogli contabili valutati al fair value su base ricorrente. Titoli obbligazionari a reddito fisso I titoli obbligazionari a reddito fisso sono valutati attraverso due processi principali in base alla liquidità del mercato di riferimento. Gli strumenti liquidi in mercati attivi sono valutati al prezzo di mercato (mark-to market) e conseguentemente tali strumenti sono assegnati al Livello 1 della gerarchia del fair value Gli strumenti non scambiati in mercati attivi sono valutati a mark-to-model utilizzando delle curve di credit spread impliciti derivate da strumenti di Livello 1. Il modello massimizza l uso di parametri osservabili e minimizza l uso dei parametri non osservabili. In questo senso, in funzione della rappresentatività della curva di credit spread applicata, le obbligazioni sono classificate come Livello 2 o Livello 3 rispettivamente; il Livello 3 è applicato nel caso in cui sia utilizzato un credit spread significativamente non osservabile. Nella valutazione a fair value, vengono applicate delle rettifiche di valore (fair value adjustments) a fronte della ridotta liquidità e del rischio di modello al fine di compensare la mancanza di parametri di mercato osservabili per le posizioni a Livello 2 e Livello 3. Nel processo globale di verifica indipendente dei prezzi (IPV) delle obbligazioni, l accuratezza dei prezzi di mercato delle obbligazioni di Livello 1 e dei modelli di valutazione per le obbligazioni illiquide sono regolarmente sottoposte a verifica. Prodotti finanziari strutturati La Banca determina il fair value dei prodotti finanziati strutturati non quotati in mercati attivi utilizzando l appropriato metodo di valutazione in funzione della natura della struttura incorporata (quando questa non debba essere fatta oggetto di scorporo). Tali strumenti sono classificati al Livello 2 o al Livello 3 a seconda dell osservabilità degli input significativi del modello. Asset Backed Securities Sin dal 2009, il Gruppo UniCredit ha approvato la Structured Credit Bonds Valuation Group Policy fondata su due pilastri: estensione ed implementazione in tutte le società del Gruppo del processo di verifica indipendente dei prezzi (IPV) adeguato alle diverse condizioni di mercato per i Titoli di Credito strutturati; integrazione della policy in essere per le rettifiche di valore (Fair Value Adjustments Policy). L assunzione principale del processo di IPV è che la qualità di un prezzo venga verificata attraverso la disponibilità di molteplici quotazioni da parte di operatori del mercato indipendenti per strumenti identici. Il processo fa affidamento inizialmente su consensus data provider che operano come collettori di quotazioni di mercato. In seconda istanza, i prezzi sono verificati utilizzando come benchmark per ogni strumento un pool di strumenti finanziari simili con una quotazione di mercato affidabile. Un approccio alternativo consiste nel valutare lo strumento per mezzo di modelli di pricing matematici, applicabili ogni volta che l informazione sulle assunzioni dei partecipanti al mercato riguardo ai parametri del modello siano ragionevolmente disponibili senza comportare costi o sforzi eccessivi. L IPV rappresenta il fondamento dell approccio dell FVA: l FVA è considerato come una riserva a fronte del rischio di modello ed è calcolata assumendo che un downgrade di un notch possa essere considerato come una misura dell incertezza. Derivati Il fair value dei derivati non scambiati su un mercato attivo deriva dall applicazione di modelli di valutazione mark to model. Quando è presente un mercato attivo per i parametri di input al modello valutativo delle differenti componenti del derivato, il fair value viene determinato in base alle quotazioni di mercato delle stesse. Le tecniche di valutazione basate su input osservabili sono classificate come Livello 2 mentre quelle basate su input non osservabili sono classificate come Livello 3. Titoli di capitale I titoli di capitale sono assegnati al Livello 1 quando una quotazione su un mercato attivo è disponibile e al Livello 3 quando non vi sono quotazioni o le quotazioni sono state sospese a tempo indeterminato. Tali strumenti sono classificati come Livello 2 solo nel caso in cui il volume di attività sul mercato di quotazione è significativamente ridotto. Per i titoli di capitale valutati al costo, un impairment è previsto qualora il costo superi il valore recuperabile in modo significativo e/o prolungato nel tempo. 225

226 Fondi di Investimento Il Gruppo detiene investimenti in fondi di investimento che pubblicano il Net Asset Value (NAV) per quota, inclusi fondi comuni, fondi private equity, hedge funds (compresi fondi di fondi) e fondi immobiliari. Gli investimenti del Gruppo includono investimenti in fondi gestiti dal Gruppo e investimenti in fondi gestiti da terzi ed in particolare:. Fondi Immobiliari I fondi immobiliari sono classificati come Livello 1 in caso essi siano quotati su un mercato attivo; in caso ciò non si verifichi, essi sono classificati come Livello 3 e sono valutati attraverso un credit adjustment del NAV basato sulle caratteristiche specifiche del singolo fondo. Altri Fondi Il Gruppo detiene investimenti anche in fondi comuni, hedge funds e fondi private equity. I Fondi sono classificati generalmente come Livello 1 quando una quotazione su un mercato attivo è disponibile. I Fondi sono classificati come Livello 2 e Livello 3 a seconda della disponibilità del NAV, la trasparenza del portafoglio e di possibili vincoli/limitazioni legate a clausole di uscita. Quando non sono disponibili informazioni sufficienti alla determinazione di un fair value attendibilmente misurato, i fondi (i.e. hedge funds e private equity) sono classificati come Attività finanziarie disponibili per la Vendita, valutati al costo e classificati al Livello 3. Per i fondi valutati al costo, un impairment è previsto qualora il costo superi il valore recuperabile in modo significativo e/o prolungato nel tempo. Fair Value Adjustment (FVA) Il Fair Value Adjustment è definito come quella quantità che deve essere aggiunta al prezzo mid osservato sul mercato piuttosto che al prezzo teorico generato dal modello al fine di ottenere il fair value della posizione. Il FVA tiene conto dell incertezza nella valutazione di uno strumento finanziario allo scopo di: ridurre il rischio di inserire a bilancio delle valutazioni non corrette; assicurare che il fair value rifletta il prezzo di realizzo di una transazione di mercato effettivamente possibile; incorporare possibili costi futuri. Tra i vari tipi di aggiustamento possibili, i seguenti sono stati ritenuti necessari: Credit/Debit Valuation Adjustment; Rischio di modello; Costo di chiusura; Altri aggiustamenti. Credit/Debit Valuation Adjustment (CVA/DVA) Gli adjustment CVAs e DVAs sono incorporati nella valutazione dei derivati per riflettere l impatto sul fair value del rischio di credito della controparte e della qualità del credito di UniCredit stessa rispettivamente. La metodologia CVA/DVA utilizzata da UniCredit si basa sui seguenti input: EAD derivante da tecniche di simulazione. La simulazione dell esposizione tiene inoltre conto dello Specific Wrong Way Risk che deriva da transazioni dove c è una correlazione tra il rischio di credito della controparte e i fattori di rischio sottostanti il derivato. PD derivata dalle probabilità di default storiche o implicite nei tassi di default del mercato corrente, ottenuti attraverso Credit Default Swaps LGD basata sul valore stimato del recupero atteso in caso di fallimento della controparte e definito grazie all esperienza della Banca stessa o ai tassi impliciti di default del mercato corrente, ottenuti attraverso i Credit default Swaps. Rischio di modello Modelli finanziari sono utilizzati per determinare il valore di uno strumento finanziario laddove un osservazione diretta di mercato non sia ritenuta affidabile. In generale il rischio di modello rappresenta la possibilità che la valutazione di uno strumento finanziario sia effettivamente sensibile alla scelta del modello. E possibile valutare il medesimo strumento finanziario utilizzando modelli alternativi di valutazione che possono determinare risultati diversi in termini di prezzo. L aggiustamento per il rischio di modello si riferisce al rischio che l effettivo fair value dello strumento sia differente dal valore prodotto dal modello. Costo di chiusura Apprezza il costo implicito nella chiusura della posizione che può essere raggiunto mediante la vendita della posizione lunga (o l acquisto della posizione corta), o anche entrando in una nuova transazione (o più d una) che immunizzi la posizione aperta. I costi di chiusura sono tipicamente derivati dallo spread bid/ask osservato sul mercato assumendo che una posizione marcata al mid possa essere chiusa al bid o all ask alternativamente. Tale aggiustamento non è necessario nel caso in cui la posizione sia stata marcata al bid o ask e già rappresenti un exit price. Un aggiustamento viene anche applicato sul NAV di fondi di investimento quando sono previste delle penalties in caso di uscita. Other Adjustments Altri aggiustamenti del fair value, non inclusi nelle precedenti categorie, possono essere presi in considerazione ai fini di allineare la valutazione all exit price anche in funzione del livello di liquidità dei mercati/dei parametri di valutazione, per esempio aggiustamenti nel prezzo di uno strumento azionario la cui quotazione sul mercato non sia rappresentativa dell effettivo exit price. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

227 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 11 Misure di rischio Legame tra le misure di rischio di mercato e le poste a bilancio La tabella sottostante mostra il legame tra le poste del bilancio consolidato di Gruppo che sono rilevanti in termini di rischio di mercato e le principali misure di rischio utilizzate, finalizzate al monitoraggio. Le attività e passività detenute per la negoziazione sono principalmente monitorate attraverso il VaR e altre misure di rischio Basilea 2.5. Inoltre per le principali sensitivities/esposizioni sono definiti e monitorati i Granular Market Limits. Le altre tipologie di attività e passività, sebbene siano gestite con diverse misure di rischio (come sensitivity al tasso di interesse, al credit spread, al tasso di cambio, all azionario ecc., più altri parametri che sono tipici del Banking Book come l analisi del Margine di Interesse e l analisi del Valore Economico), sono comunque gestite e monitorate attraverso il VaR. ATTIVO rilevante in termini di Rischio di Mercato (milioni di euro) Valore contabile Perimetro VaR (1) Altre Misure Rischio (2) Sensitivity Attività finanziarie detenute per la negoziazione -80,909,856-80,845,103 (3) -64,753 FX EQ CS IR Attività finanziarie valutate al fair value -30,492, ,492,558 FX EQ CS IR Attività finanziarie disponibili per la vendita -85,874, ,874,071 FX CS IR Derivati di copertura -5,305, ,305,424 FX CS IR Crediti verso banche -61,118, ,118,875 FX EQ CS IR Crediti verso clientela -503,142, ,142,266 FX CS IR Derivati di copertura -9,648, ,648,577 FX EQ CS IR Investimenti in associate e joint ventures -4,050, ,050,089 EQ Totale Attività -780,541,716-80,845, ,696,613 PASSIVO rilevante in termini di Rischio di Mercato (milioni di euro) Valore contabile Perimetro VaR (1) Altre Misure Rischio (2) Sensitivity Depositi verso banche 110,222, ,222,387 FX EQ CS IR Depositi verso clientela 410,929, ,929,970 FX EQ CS IR Titoli in circolazione 160,093, ,093,779 FX EQ CS IR Passività finanziarie detenute per la negoziazione 63,168,605 63,103,744 (3) 64,861 FX EQ CS IR Passività finanziarie valutate al fair value 701, ,723 FX EQ CS IR Derivati di copertura 8,682, ,682,387 FX EQ CS IR Totale Passività 753,798,851 63,103, ,695,107 (1) Principale misura di rischio è il VaR (2) Principali misure di rischio sono le senstivity ai fattori di rischio (3) Posizioni detenute per la negoziazione ma classificate a Portafoglio Bancario (MtM) Sensitivity FX sensitivity a variazioni dei tassi di cambio. EQ sensitivity a variazioni dei prezzi di azioni o indici; IR sensitivity a variazioni al tasso di interesse. CS sensitivity a variazioni del credit spread. I valori di attività e passività riportati nella prima colonna identificano il perimetro rilevante in termini di rischio di mercato per il quale la misura principale di rischio è il VaR. 227

228 Dati di VaR Vengono di seguito riportati i dati di VaR relativamente all intero complesso dei rischi di mercato riferibili al portafoglio di negoziazione Nell aggregare i vari profili di rischio delle diverse unità di risk taking che compongono il Gruppo, nel calcolo della rischiosità complessiva è stata trascurata - per ragioni di tipo prudenziale - la diversificazione riveniente dalle posizioni di differenti società appartenenti al Gruppo. Rischiosità del portafoglio di negoziazione VaR giornaliero portafoglio di negoziazione (milioni di euro) MEDIA MASSIMO MINIMO MEDIA UniCredit Spa 6,4 6,5 12,1 2,4 4,3 *Bank Pekao SA 0,3 0,4 0,7 0,2 0,3 UCBA AG Group 1,8 2,2 4,2 1,4 3,6 UCB AG Group 8,4 14,9 27,6 4,7 20,4 Totale UniCredit Group (1) 19,3 24,0 33,3 11,2 28,6 (1) Il VaR totale è la somma dei valori di VaR individuali, senza prendere in considerazione alcun effetto di diversificazione tra i membri del gruppo * Soltanto a scopo gestionale L aumento del VaR in UniCredit SpA è determinato dalle nuove attività di negoziazione nella business line Rates Italy Bond iniziate dal mese di Aprile del Il VaR di UCB AG è diminutio durante il 2013 principalmente per le attività legate alla gestione del portafoglio di Credit Index, alla ridotta esposzione verso i governativi italiani e anche allo slittamento della finestra temporale utlizzata per il calcolo del VaR.Il VaR di UCI Irlanda non è rappresentato in quanto, per buona parte del 2013, non vi sono posizioni attive nel relativo portafoglio di negoziazione. Il VaR di Fineco Bank non è rappresentato trattandosi di un valore trascurabile che non contribuisce significativamente al rischo di Gruppo relativo ai portafogli di negoziazione. Al fine di evidenziare i principali contributi al VaR si riporta di seguito una tabella indicante il VaR ottenibile considerando separatamente i principali fattori di rischio. VaR Tasso di Interesse sul portafoglio di negoziazione (milioni di euro) MEDIA MASSIMO MINIMO UniCredit Spa 1,7 1,6 2,1 1,1 UCBA AG Group 1,2 1,1 1,8 0,6 UCB AG Group 5,4 6,3 10,5 3,7 Totale UniCredit Group 4,8 6,8 13,2 4,3 VaR Credit Spread sul portafoglio di negoziazione (milioni di euro) MEDIA MASSIMO MINIMO UniCredit Spa 6,5 6,7 12,1 6,0 UCBA AG Group 1,7 1,5 2,2 0,9 UCB AG Group 8,6 14,9 23,9 4,6 Totale UniCredit Group 16,1 21,5 28,9 10,5 VaR Equity sul portafoglio di negoziazione (milioni di euro) MEDIA MASSIMO MINIMO UniCredit Spa UCBA AG Group 0,2 0,4 0,7 0,1 UCB AG Group 1,9 3,4 5,3 1,7 Totale UniCredit Group 1,8 3,8 5,4 1,7 VaR FX sul portafoglio di negoziazione (milioni di euro) MEDIA MASSIMO MINIMO UniCredit Spa 0,1 3,0 7,9 0,1 UCBA AG Group 1,2 1,9 2,9 1,2 UCB AG Group 0,6 0,8 1,6 0,5 Totale UniCredit Group 1,4 4,6 9,5 1,4 Le tabelle mostrano come il Credit Spread sia il fattore rilevante sul VaR complessivo, seguito dal Tasso di Interesse. Per tutto il 2013 si è registrato un trend decrescente per tutte le componenti del VaR. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

229 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 11 Dati di SVaR Vengono di seguito riportati i dati di SVaR relativamente all'intero complesso dei rischi di mercato riferibili alla parte del portafoglio di negoziazione sottoposto al Modello Interno. Nell aggregare i vari profili di rischio delle diverse unità di risk taking che compongono il Gruppo, nel calcolo della rischiosità complessiva è stata trascurata - per ragioni di tipo prudenziale - la diversificazione riveniente dalle posizioni di differenti società appartenenti al Gruppo. Rischiosità del portafoglio di negoziazione SVaR Portafoglio di Negoziazione (milioni di euro) MEDIA MASSIMO MINIMO MEDIA UCI SpA 16,3 13,7 24,5 5,8 n.a.(*) UCBA AG Group 10,1 11,1 22,2 6,7 16,1 UCB AG Group 25,2 23,6 34,9 12,2 24,7 Totale UniCredit Group (1) 51,7 48,4 65,5 33,0 40,8 (1) Lo SVaR totale è la somma dei valori di SVaR individuali, senza prendere in considerazione alcun effetto di diversificazione tra i membri del gruppo (*) n.a. non applicabile Dati di IRC Vengono di seguito riportati i dati dell'irc relativamente all'intero complesso dei rischi di mercato riferibili alla parte del portafoglio di negoziazione sottoposto al Modello Interno. Nell aggregare i vari profili di rischio delle diverse unità di risk taking che compongono il Gruppo, nel calcolo della rischiosità complessiva è stata trascurata - per ragioni di tipo prudenziale - la diversificazione riveniente dalle posizioni di differenti società appartenenti al Gruppo. Il valore di IRC per UCB AG è drasticamente diminuito rispetto al 2012 a causa della scadenza di diverse posizioni in derivati (CDO, CDS) ed indici di credito a Dicembre Rischiosità del portafoglio di negoziazione IRC Portafoglio di Negoziazione (milioni di euro) MEDIA MASSIMO MINIMO MEDIA UCI SpA 156,6 159,7 242,8 42,1 n.a.(*) UCBA AG Group 60,6 47,8 65,8 20,3 53,4 UCB AG Group 273,2 251,4 317,1 178,6 503,9 Totale UniCredit Group (1) 490,5 443,8 560,8 276,6 557,3 (1) L'IRC totale è la somma dei valori di IRC individuali, senza prendere in considerazione alcun effetto di diversificazione tra i membri del gruppo (*) n.a. non applicabile 229

230 Backtesting del VaR Nella 2013, il rischio di mercato del gruppo UniCredit si è mantenuto stabile nonostante un contesto generale di incertezza nei mercati finanziari particolarmente nel primo trimestre dell anno. Si riportano di seguito i grafici con le analisi di back-testing relativi ai rischi di mercato del portafoglio di negoziazione, nei quali i dati di VaR degli ultimi dodici mesi sono confrontati con i risultati di profit and loss per ciascuna principale unità risktaker : UCB AG Group In UCB AG non si sono verificati sconfinamenti negativi nel UCBA AG Group In UCBA AG sono stati registrati tre sconfinamenti negativi nel 2013: il 13 giugno sia economicop che ipotetico, il 24 giugno sia economico che ipotetico e l 8 Luglio solo ipotetico. Questi sono stati determinati dalla posizioni di copertura FX finalizzate ai profitti budgetizzati delle CEE, a seguito dell apprezzamento simultaneo delle principali currency delle CEE verso l euro. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

231 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 11 UCI SPA In UCI SpA non si sono verificati sconfinamenti negativi nel L aumento registrato ad Aprile 2013 è dovuto alla nuova attività di negoziazione sui governativi Italiani. 231

232 Rischio di tasso di interesse - Portafoglio di negoziazione di vigilanza Aspetti generali Il rischio di tasso di interesse relativo al portafoglio di negoziazione deriva da posizioni finanziarie assunte dai centri specialistici di detenzione del rischio di mercato del Gruppo entro i limiti e le autonomie assegnati. A prescindere dall utilizzo dei modelli interni nel calcolo dei requisiti patrimoniali, le posizioni di rischio nel Gruppo sono monitorate e soggette a limiti attribuiti ai portafogli sulla base delle responsabilità manageriali e non puramente su criteri regolamentari. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio Per quanto riguarda sia la descrizione dei processi interni di controllo e gestione del rischio che l illustrazione delle metodologie utilizzate per l analisi della rischiosità, si rimanda a quanto già esposto nel paragrafo introduttivo riguardo ai modelli interni. In aggiunta al monitoraggio dei Granular Market Limits, Group Market Risk function procede con periodicità almeno mensile al calcolo di sensitivity analysis, intesa come effetto di conto economico conseguente alla variazione di valore di singoli fattori di rischio o di più fattori di rischio dello stesso tipo, sull intero portafoglio della divisione CIB (portafoglio di negoziazione e portafoglio bancario), in quanto racchiude la porzione significativa del portafoglio di negoziazione ed è soggetto alle maggiori variazioni nel corso dell anno. I risultati sono riportati al top management su base mensile. In aggiunta alla sensitivity degli strumenti finanziari rispetto alle variazioni del fattore di rischio sottostante si procede altresì al calcolo della sensitivity rispetto alla volatilità di tassi di interesse ipotizzando, in particolare, una variazione negativa del 30% e positiva del 50% delle curve o matrici di volatilità. Sensitivity ai tassi di interesse La sensitivity ai tassi di interesse è calcolata ipotizzando sia movimenti paralleli ( parallel shift ) delle curve di tasso, sia variazioni della relativa inclinazione. Per quanto riguarda i movimenti paralleli si analizzano gli effetti conseguenti a movimenti delle principali curve per ±1pb/±10pb/±100pb. Ad uno spostamento della curva di 1pb, viene calcolata la sensitivity in corrispondenza di diversi time-bucket. Per quanto riguarda le variazioni nell'inclinazione delle curve dei tassi, si riporta la sensitivity a variazioni delle stesse sia in senso orario ( clockwise turning - Turn CW), rappresentativa di un incremento dei tassi a breve termine e di una contemporanea diminuzione di quelli a lungo termine, sia in senso antiorario ( counter-clockwise turning - Turn CCW), rappresentativa di una diminuzione dei tassi a breve e di un corrispondente incremento di quelli a lungo termine. In particolare, la rotazione oraria e anti-oraria attualmente implementata prevede rispettivamente le seguenti variazioni in termini assoluti: +50pb/-50pb in corrispondenza del bucket a 1 giorno; 0pb in corrispondenza del bucket a 1 anno; -50pb/+50pb in corrispondenza del bucket a 30 anni e oltre; per bucket compresi tra quelli indicati, lo spostamento da applicare è ricavato per interpolazione lineare. Le tabelle sottostanti mostrano le sensitivity per il portafoglio di negoziazione della divisione CIB milioni di +1 PB +1 PB +1 PB +1 PB +1 PB +1 PB +1 PB Tassi di interesse inferiore da 3 mesi da 1 a 2 da 2 a 5 da 5 a 10 oltre PB -10 PB +10 PB +100 PB CW CCW a 3 mesi a 1 anno anni anni anni anni Totale Totale 0,1-0,0-0,1-0,6 0,5-0,2-0,4 90,0 5,5-4,7-22,5 19,7-17,4 di cui: EUR 0,1-0,0-0,4-0,6 0,4-0,2-0,6 92,9 7,5-6,5-38,0 19,3-14,6 USD -0,0 0,0 0,1 0,0 0,0-0,0 0,2-8,0-1,9 1,8 18,0 1,2-0,9 GBP 0,0-0,1-0,1-0,0-0,0-0,0-0,2 22,4 2,2-2,2-22,4 0,9-0,8 CHF -0,0-0,0-0,0 0,0 0,0-0,0-0,1 4,7 0,3-0,5-6,3-1,0 0,2 JPY -0,0 0,1 0,2 0,0-0,0-0,0 0,3-20,9-2,6 2,6 25,7 0,3-0,3 milioni di -30% +50% Tassi di interesse 14,035 8,672 di cui: EUR 14,186 8,306 USD -0,280 0,836 GBP 0,009-0,063 CHF 0,087-0,325 JPY 0,025-0,043 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

233 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 11 Rischio di prezzo Portafoglio di negoziazione di vigilanza Aspetti generali In analogia con quanto già descritto in precedenza, la rischiosità di prezzo riferita ad azioni, commodity, OICR e relativi prodotti derivati presenti nel portafoglio di negoziazione, origina da posizioni assunte dai centri specialistici di detenzione del rischio di mercato del Gruppo entro i limiti e le autonomie assegnati. Il rischio di prezzo derivante dalla negoziazione in conto proprio di tali strumenti viene gestito con strategie sia direzionali che di relative value attraverso la compravendita diretta di titoli, derivati regolamentati e OTC e il ricorso al security lending. Strategie di trading di volatilità sono perseguite utilizzando prodotti opzionali e derivati complessi. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio Per quanto riguarda sia la descrizione dei processi interni di controllo e gestione del rischio che l illustrazione delle metodologie utilizzate per l analisi della rischiosità, si rimanda a quanto già esposto nel paragrafo introduttivo riguardo ai modelli interni. L analisi di sensitivity è condotta sull intero portafoglio della divisione CIB (portafoglio di negoziazione e portafoglio bancario), in quanto racchiude la porzione significativa del portafoglio di negoziazione ed è soggetto alle maggiori variazioni nel corso dell anno. Sensitivity ai corsi azionari La sensitivity rispetto ai corsi azionari è espressa in due modalità: come Delta cash-equivalent, ovvero come controvalore in euro della quantità di sottostante che esporrebbe la banca allo stesso rischio derivante dal portafoglio reale; come risultato economico derivante dall aumento e diminuzione dei prezzi spot del 1%, 5%, 10% e 20%. Il Delta cash equivalent ed il Delta 1% (ovvero l impatto economico risultante dall aumento dei prezzi spot dell 1%) sono calcolati sia dettagliatamente per regione geografica (immaginando che tutti i mercati azionari appartenenti a ciascuna regione siano perfettamente correlati) sia per totale (assumendo pertanto una perfetta correlazione fra tutti i mercati azionari). Le sensitivity rispetto a variazioni del 5%, 10% e 20% sono calcolate esclusivamente per totale. Il Gruppo procede altresì al calcolo della sensitivity rispetto alla volatilità delle equity ipotizzando, in particolare, una variazione negativa del 30% e positiva del 30% delle curve o matrici di volatilità. In aggiunta si procede anche al calcolo della sensitivity ai prezzi delle materie prime secondo i criteri sopra indicati. Quest ultima, considerata la secondarietà dell esposizione rispetto a quella verso le altre tipologie di rischio, è articolata in un unica categoria. Le tabelle sottostanti mostrano le sensitivity per il portafoglio di negoziazione della divisione CIB milioni di Delta Cashequivalent -20% -10% -5% -1% +1% +5% +10% +20% Azioni Tutti i mercati 30,8-50,6-8,3-1,7-0,5 0,3 1,2 0,2-9,3 Europa 4,9 0,0 USA 53,8 0,5 Giappone 2,6 0,0 Regno unito 34,5 0,3 Svizzera 12,2 0,1 CEE 0,6 0,0 Altro -20,9-0,2 Materie prime Tutti i mercati -0,8 0,2 0,1 0,0 0,0-0,0-0,0-0,1-0,2 milioni di -30% +30% Azioni 5,143-5,

234 Rischio di prezzo - Portafoglio bancario Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio Il rischio di prezzo del portafoglio bancario origina principalmente dalle partecipazioni detenute dalla Capogruppo e dalle sue controllate con finalità di stabile investimento, nonché dalle quote di OICR non comprese nel portafoglio di negoziazione in quanto detenute anch esse con finalità di stabile investimento. Nella valutazione del più complessivo portafoglio bancario, anche questo tipo di rischio è tenuto in considerazione. Informativa relativa alle quote rappresentative del capitale di Banca d Italia UniCredit S.p.A. detiene il 22,114% delle quote del Capitale di Banca d Italia, iscritte nella voce 40 Attività Finanziarie Disponibili per la Vendita. A seguito dell emanazione del D.L. 30 novembre 2013 n. 133 (nel seguito D.L. 133 convertito con modifiche nella Legge 29 gennaio 2014 n. 5) e delle conseguenti deliberazioni dell Assemblea Straordinaria del 23 dicembre 2013, Banca d Italia ha effettuato un aumento di capitale per Euro 7,5 miliardi (tramite prelievo di pre-esistenti riserve), emettendo nuove quote aventi valore nominale di Euro , in sostituzione delle precedenti (che vengono annullate). Il D.L. 133 ha comportato le seguenti modifiche statutarie, le quali segnano una rilevante discontinuità giuridica nella disciplina delle quote, sufficiente a delineare un radicale mutamento nei contenuti e nella fisionomia dei titoli e dei diritti da essi portati: è stato stabilito che i diritti patrimoniali connessi con le nuove quote partecipative siano limitati al capitale sociale ed ai dividendi annuali deliberati; con riferimento alla remunerazione delle quote è stato stabilito che i dividendi posso essere attribuiti solo a valere sugli utili netti dell esercizio e nel limite massimo del 6% del capitale; sono state apportate modifiche alla disciplina del diritto di voto; sono stati rivisti i soggetti titolati a detenere le quote; è stata abrogata la clausola di gradimento dell emittente alla cessione delle quote; è stato introdotto un limite massimo del 3% al possesso (diretto o indiretto) di quote partecipative da parte di ciascun partecipante; l emittente può temporaneamente acquistare le proprie quote per favorire il raggiungimento del suddetto del 3%. Per effetto di questi cambiamenti, risultano inoltre variate le caratteristiche dei flussi prospettici attesi. Infatti, sostanzialmente le percentuali di remunerazione assoluta massima pre e post riforma, sono pari rispettivamente al 4% e 6%, da applicarsi: pre riforma all entità delle riserve ordinarie e straordinarie osservate nell ultimo esercizio pre riforma (2012, Euro 14,9 miliardi), a condizione che la remunerazione trovasse capienza nel rendimento dell esercizio delle riserve; post riforma alla misura del capitale sociale (Euro 7,5 miliardi), a condizione che tale importo trovi capienza nell utile netto di esercizio. In considerazione dei caratteri di unicità ed eccezionalità dell inquadramento giuridico della partecipazione al capitale di Banca d Italia, del D.L. 133 e delle modifiche poste in essere dall Assemblea Straordinaria di Banca d Italia stessa, nonché dell assenza di esplicite indicazioni in seno agli IFRS atte a disciplinare puntualmente il caso di specie, il trattamento contabile è il riflesso di una complessa attività interpretativa e valutativa. Al riguardo si evidenzia che sono ancora in corso degli approfondimenti da parte delle Autorità di Vigilanza sia a livello nazionale che internazionale. A tal proposito, rileva osservare che in data 10 marzo 2014 la Consob ha emesso una raccomandazione, richiamando come, a fronte delle questioni interpretative emerse in sede europea e nelle more degli approfondimenti in corso in merito all applicazione della normativa nonché alla sua coerenza rispetto ai principi contabili internazionali (Ias/Ifrs), sia necessario fornire in bilancio la più completa informativa riguardo alle scelte contabili effettuate. La presente informativa intende quindi fornire tali contenuti. Ai fini del bilancio consolidato e separato di UniCredit S.p.A. al 31 dicembre 2013 gli Amministratori hanno ritenuto che il trattamento contabile più appropriato fosse quello di imputare i maggiori valori emersi a seguito della transazione a conto economico. Tale interpretazione, peraltro confortata da quanto espresso da autorevoli esperti, considera realizzativo lo scambio tra quote pre riforma e nuove quote, assumendo l esistenza delle condizioni richieste dallo IAS 39 (paragrafo 17) per procedere alla cancellazione (derecognition) delle quote pre-esistenti e all iscrizione delle nuove quote, ossia: avvenuta estinzione dei diritti incorporati nelle quote pre riforma e la loro sostituzione con differenti diritti veicolati dalle nuove quote; ovvero discontinuità tra quote pre riforma e nuove quote da un punto di vista di qualità dei flussi prospettici attesi (e dunque del rischio associato a tali flussi). Coerentemente a questa interpretazione, quindi, ai fini del Bilancio consolidato e separato di UniCredit S.p.A. al 31 dicembre 2013: si è proceduto ad effettuare la derecognition delle quote annullate e la registrazione iniziale delle nuove quote al loro valore nominale, considerato rappresentativo del fair value per le ragioni nel seguito esposte; in considerazione delle caratteristiche dello strumento e dei parametri utilizzati nella stima, tale fair value si qualifica come di Livello 3 ai sensi dell IFRS 13; TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

235 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 11 la differenza fra il fair value di prima iscrizione delle nuove quote (Euro milioni) ed il valore contabile delle precedenti quote annullate (Euro 285 milioni) è stata riconosciuta a conto economico alla voce 100 Utili da cessione di attività disponibili per la vendita, ed ha comportato un effetto positivo sul risultato d esercizio pari a Euro milioni (al netto di imposte per Euro 184 milioni). Le imposte sono state calcolate sulla base dell aliquota del 12%, come previsto dalla Legge di Stabilità del 27 dicembre 2013; in assenza di un mercato attivo delle quote (che avrebbe consentito la classificazione alla Voce 20 Attività Finanziarie di Negoziazione, come indicato dal D.L. 133), le nuove quote sono state classificate nella voce 40 Attività Finanziarie Disponibili per la Vendita, sia nel bilancio consolidato sia nel bilancio separato di UniCredit S.p.A., in linea anche con quanto indicato nella Circolare dell Agenzia delle entrate lo scorso 24 febbraio 2014; l operazione non ha avuto effetto sul patrimonio di Vigilanza al 31 dicembre In tema di determinazione del fair value delle quote rileva osservare come la norma, al fine di facilitare l equilibrata distribuzione delle quote tra i partecipanti, ha posto un limite pari al 3% per la detenzione delle quote nel capitale di Banca d Italia, stabilendo che non spettano diritti di voto né diritti ai dividendi sulle quote eccedenti e che vi sia un periodo di adeguamento (entro il quale procedere all alienazione delle quote eccedenti) non superiore a 36 mesi durante il quale a tali quote eccedenti non spetta il diritto di voto ma sono riconosciuti i diritti ai dividendi. Sebbene la riforma abbia posto le basi per rimuovere la precedente situazione di immobilizzo, allo stato attuale, non sussiste un impegno al riacquisto o all intermediazione delle quote eccedenti da parte di Banca d Italia, né sono ancora state definite le modalità operative e le condizioni di tale eventuale riacquisto. Ai fini del bilancio gli Amministratori hanno ritenuto che sussistessero le condizioni per determinare attendibilmente un fair value. In particolare, il fair value delle quote (corrispondente ad una valutazione del 100% delle quote di Euro 7,5 miliardi) è stato confermato, come sopra evidenziato, da una valutazione interna, basata su un dividend discount model di lungo periodo e uno sconto di liquidità idoneo a riflettere una limitata circolazione delle quote. Come ogni valutazione di un titolo non quotato definita attraverso l utilizzo di modelli e di variabili non osservabili, sussiste un certo livello di incertezza e giudizio professionale. Peraltro, nella valutazione si è tenuto anche conto degli esiti dell esercizio valutativo effettuato dal comitato di esperti di alto livello per conto della Banca d Italia lo scorso Novembre 2013; tale esercizio valutativo indicava un intervallo di valori compreso tra Euro 5,0 e 7,5 miliardi. È evidente quindi come l effettiva creazione, nei prossimi mesi, di scambi sulle quote si qualifichi come un fattore di incertezza nel contesto di tale valutazione. Qualora fosse stata adottata una diversa interpretazione dei principi contabili internazionali da applicare al caso di specie, il trattamento contabile alternativo avrebbe previsto l imputazione della rivalutazione a Riserva da valutazione delle Attività Finanziarie Disponibili per la Vendita. Tale trattamento alternativo si basa su una interpretazione per la quale prevarrebbe la continuità dei diritti e dei flussi di cassa veicolati dalle quote (pre e post riforma). Assumendo che la riforma ha inteso essere equa, ossia non ha modificato i diritti economici dei partecipanti (garantendo un flusso futuro di dividendi il cui valore attuale netto è pari al valore corrente stimato delle azioni della Banca pre riforma), secondo questa interpretazione da un punto di vista sostanziale non sarebbe intervenuta una discontinuità tra le quote pre riforma e le nuove quote e, pertanto, non si dovrebbe dare luogo ad una cancellazione contabile delle quote pre riforma e all iscrizione delle nuove al loro fair value, limitandosi a rivalutare (con contropartita Riserva da Valutazione) le quote fino a concorrenza del loro fair value alla data di bilancio (31 dicembre 2013). Da tale trattamento alternativo a parità di Redditività Complessiva, sarebbe derivata nel 2013 una maggiore perdita di esercizio per Euro 1,190 milioni e un incremento di pari importo delle Altre Componenti Reddituali, corrispondente ad una maggior Riserva da valutazione per Attività Finanziarie Disponibili per la Vendita. Come in precedenza anticipato, i contenuti del D.L. 133 sono attualmente oggetto di approfondimento da parte dell Unione Europea, che ha inviato negli ultimi giorni di Febbraio una lettera al Ministero del Tesoro, in cui chiede informazioni, per valutare se ricorra la fattispecie degli aiuti di Stato a favore di alcune banche. Da ultimo, si segnala che il Codacons nel mese di febbraio 2014 ha promosso presso il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio un azione finalizzata ad ottenere l annullamento della delibera approvata dall assemblea straordinaria dei partecipanti al capitale della Banca d Italia del 23 dicembre 2013, nonché del documento valutativo sopracitato. Non è pertanto possibile escludere che, da futuri pronunciamenti delle autorità, possano modificarsi i presupposti alla base dell interpretazione adottata dello IAS 39 e che, pertanto, si debba dar luogo ad una diversa impostazione contabile. 235

236 Rischio di cambio - Portafoglio di negoziazione di vigilanza Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio In analogia con quanto già descritto in precedenza, il rischio relativo ai tassi di cambio e relativi prodotti derivati presenti nel portafoglio di negoziazione, origina da posizioni assunte dai centri specialistici di detenzione del rischio di mercato del Gruppo entro i limiti e le autonomie assegnati. Il rischio derivante dalla negoziazione in conto proprio di tali strumenti viene gestito con strategie sia direzionali che di relative value attraverso la compravendita diretta di titoli, derivati regolamentati e OTC. Strategie di trading di volatilità sono perseguite utilizzando prodotti opzionali. Per quanto riguarda sia la descrizione dei processi interni di controllo e gestione del rischio che l illustrazione delle metodologie utilizzate per l analisi della rischiosità, si rimanda a quanto già esposto nel paragrafo introduttivo riguardo ai modelli interni. L analisi di sensitività è condotta sull intero portafoglio della divisione CIB (portafoglio di negoziazione e portafoglio bancario), in quanto racchiude la porzione significativa del portafoglio di negoziazione ed è soggetto alle maggiori variazioni nel corso dell anno. Sensitivity ai tassi di cambio La sensitivity rispetto al tasso di cambio valuta l impatto economico risultante dall apprezzamento e deprezzamento del 1%, 5% e del 10% di ciascuna valuta rispetto a tutte le altre. L esposizione verso le diverse valute viene anche espressa come Delta cash equivalent in euro: questa rappresenta il controvalore in Euro della somma in valuta che esporrebbe allo stesso rischio di cambio derivante dal portafoglio reale. Il Gruppo procede altresì al calcolo della sensitivity rispetto alla volatilità dei tassi di cambio ipotizzando, in particolare, una variazione positiva del 50% o negativa del 30% delle curve o matrici di volatilità. Le tabelle sottostanti mostrano le sensitivity per il portafoglio di negoziazione della divisione CIB milioni di Tassi di Cambio Delta Cash- Equivalent -10% -5% -1% +1% +5% +10% EUR 32,8 10,6 1,1-1,0-7,7-14,0 USD 73,7 3,2-0,4-0,5 0,7 8,6 22,8 GBP 24,1-5,4-2,2-0,3 0,2 0,7 0,1 CHF 17,0-6,8-3,1-0,1 0,2-0,2-0,4 JPY 5,4 4,5 1,4 0,0 0,1 0,2 0,1 milioni di -30% +50% Tassi di cambio 2,569-4,496 di cui: EUR_GBP 0,642-1,158 EUR_JPY 0,505-0,600 JPY_USD 0,405-0,605 EUR_USD 0,328-0,576 EUR_SEK -0,776 0,106 GBP_USD 0,297-0,546 AUD_EUR -0,231 0,494 PLN_USD 0,371-0,226 Rischio di cambio - Portafoglio bancario Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio Il rischio di cambio in UniCredit origina sia dalla presenza nel Gruppo di banche che operano in aree valutarie diverse dall Area Euro, sia da posizioni assunte dai centri specialistici di detenzione del rischio di mercato del Gruppo, entro i limiti e le autonomie assegnati. In questo secondo caso, il rischio di cambio origina da attività in valuta svolta mediante la negoziazione di vari strumenti di mercato e viene costantemente monitorato e misurato utilizzando i modelli interni sviluppati dalle società che compongono il Gruppo. Tali modelli vengono inoltre utilizzati nel calcolo dei requisiti patrimoniali sui rischi di mercato a fronte dell esposizione a tale tipologia di rischio. Attività di copertura del rischio di cambio Il Gruppo attua una politica di copertura economica sia degli utili che dei dividendi provenienti dalle controllate non appartenenti all area euro. Nell implementazione di tali strategie si considerano le condizioni di mercato. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

237 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 11 Rischio di Credit Spread Portafoglio di negoziazione di vigilanza Aspetti generali In analogia con quanto già descritto in precedenza, il rischio relativo ai credit spreads e relativi prodotti derivati presenti nel portafoglio di negoziazione origina da posizioni assunte dai centri specialistici di detenzione del rischio di mercato del Gruppo entro i limiti e le autonomie assegnati. Il rischio derivante dalla negoziazione in conto proprio di tali strumenti viene gestito con strategie sia direzionali che di relative value attraverso la compravendita diretta di titoli, derivati regolamentati ed OTC. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio Per quanto riguarda sia la descrizione dei processi interni di controllo e gestione del rischio che l illustrazione delle metodologie utilizzate per l analisi della rischiosità, si rimanda a quanto già esposto nel paragrafo introduttivo riguardo ai modelli interni. L analisi di sensitività è condotta sull intero portafoglio della divisione CIB (portafoglio di negoziazione e portafoglio bancario), in quanto racchiude la porzione significativa del portafoglio di negoziazione ed è soggetto alle maggiori variazioni nel corso dell anno. Sensitivity ai Credit Spread Le sensitivity ai credit spread sono calcolate ipotizzando un peggioramento del merito di credito risultante in un movimento parallelo delle curve di credit spread per +1pb/+10pb/+100pb. Tali sensitivity sono calcolate sia a livello complessivo, ipotizzando un movimento parallelo di tutte le curve di credit spread sia in corrispondenza di specifiche classi di rating e di settori economici. In aggiunta a quanto descritto, si procede altresì a calcolare la sensitivity risultante da un peggioramento del merito di credito (nel caso della variazione di +50% relativo) e da un miglioramento del merito di credito (nel caso della variazione di -50% relativo); in questo caso, anche la forma delle curve di credit spread risulta modificata, dal momento che la variazione assoluta degli spread più ampi risulterà maggiore della variazione assoluta degli spread più bassi. La tabella sottostante mostra le sensitivity per il portafoglio di negoziazione della divisione CIB. milioni di +1PB +1PB +1PB +1PB +1 PB INFERIORE DA 6 MESI DA 2 A OLTRE +10PB +100PB -50% +50% A 6 MESI A 2 ANNI 7 ANNI 7 ANNI Totale Totale 0,0-0,2-0,8-0,2-1,2-13,5-133,3 79,0-69,7 Rating AAA -0,0-0,1-0,4-0,1-0,7-6,9-67,4 14,3-11,2 AA -0,0-0,0-0,1-0,0-0,1-1,0-9,5 2,5-2,4 A 0,0-0,1-0,3-0,0-0,3-4,4-42,5 19,8-18,4 BBB -0,0-0,0-0,0 0,0-0,0-0,2-2,0 10,9-10,4 BB 0,0-0,0-0,1-0,0-0,1-0,7-7,3 29,9-23,6 B 0,0 0,0-0,0-0,0-0,0-0,0-0,2 2,8-2,3 CCC and NR 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 Settore Non Dev. Sovereigns & Related 0,0-0,0-0,2-0,1-0,4 6,5-5,4 ABS and MBS -0,0-0,0-0,0-0,0-0,0 7,3-4,5 Jumbo and Pfandbriefe -0,0-0,1-0,2-0,0-0,3 3,5-3,5 Financial Services -0,0-0,1-0,4-0,0-0,5 41,4-36,5 All Corporates 0,1-0,0 0,0-0,1 0,0 21,9-17,7 -Automotive 0,0-0,0-0,0-0,0 0,0 1,5-1,4 -Consumer Goods 0,0-0,0 0,0-0,0 0,0 5,0-3,4 -Pharmaceutical 0,0 0,0 0,0-0,0 0,0 0,6-0,6 -Industries 0,0-0,0-0,0-0,0-0,0 5,9-5,0 -Telecommunications 0,0 0,0-0,0-0,0 0,0-0,1-0,6 -Utilities and Energy Sources 0,0 0,0-0,0-0,0-0,0 1,2-0,7 -All other Corporates 0,0-0,0 0,0-0,0 0,0 7,7-6,1 Total Developed Sovereigns -1,0-9,9 237

238 Stress test Gli Stress test integrano i risultati dell analisi di sensitività e di VaR nell ottica di valutare i rischi potenziali in un modo diverso. Lo stress test esegue la valutazione di un portafoglio in riferimento sia a scenari semplici (in cui si ipotizza una variazione in singoli fattori di rischio) sia a scenari complessi (nei quali si prefigurano variazioni simultanee in più fattori di rischio). Qui si riportano la descrizione degli scenari complessi, che integrano la variazione dei fattori di rischio di tasso di interesse, rischio di prezzo, rischio di cambio e rischio di credit spread. Per la descrizione degli scenari semplici, fare riferimento ai paragrafi precedenti. Per quanto attiene agli scenari complessi, all intero portafoglio di negoziazione di Gruppo sono stati mensilmente applicati diversi scenari i cui risultati vengono di volta in volta comunicati al top management. Scenario Greece Exit Lo scenario, introdotto a Giugno 2012 ed aggiornato a Dicembre 2013, ipotizza che la Grecia esca dalla zona EMU senza portare l eurozona al collasso. Nonostante gli eventi dell ultimo periodo abbiano ampiamente ridotto la probabilità che tale scenario si realizzi nel breve termine, la Grecia resta in una situazione complessa e la sua uscita dall EMU non è da considerarsi del tutto improbabile nel medio termine. L uscita della Grecia dall EMU impatterebbe negativamente la crescita del PIL nell'eurozona attraverso diversi canali, principalmente legati ai mercati finanziari. La crescente volatilità ed il generalizzato aumento dei premi al rischio renderebbe più complicata la pianificazione degli investimenti. Il credito per l'economia reale sarebbe più costoso a causa dell aumentare delle difficoltà di finanziamento del sistema bancario (anche a causa di una rinnovata fuga dei depositi e delle tensioni nel mercato interbancario). Questo rafforzerebbe il legame negativo tra rischio sovrano, banche ed economia reale. Sul fronte obbligazionario, il flight-to-quality si concentrerebbe in particolare sulle obbligazioni tedesche e statunitensi, per i quali ci si aspetta un apprezzamento sullo swap (20 bp). Per quanto riguarda i paesi periferici, gli spread sarebbero sotto pressione. Lo swap spread italiano si allargherebbe di 300pb, raggiungendo area 500pb, mentre per la Spagna l'allargamento sarebbe di 250pb; I mercati azionari precipiterebbero e, allo stesso tempo, si verificherebbe un deciso aumento della volatilità; Rispetto ai tassi di cambio, l euro si svaluterebbe fortemente, in quanto un uscita della Grecia comprometterebbe la fiducia nella moneta comune. Le perdite più gravi dovrebbero essere nei confronti del dollaro (con un deprezzamento di circa il 30%), che continuerebbe ad essere percepito come valuta di rifugio nel caso di una crescita del disordine nella zona euro. Tuttavia, l euro perderebbe terreno in misura significativa anche rispetto a yen e franco svizzero. D'altra parte, il deprezzamento dell euro contro la sterlina dovrebbe essere meno significativo (-20%), in quanto anche l'economia del Regno Unito sarebbe fortemente influenzata dagli sviluppi della EMU. Scenario Widespread Contagion In questo scenario, aggiornato nel Dicembre 2013, si assume un'escalation della crisi del debito, con un'elevata pressione su Spagna e Italia. Il recente rafforzamento dell'impegno dei governi nella costruzione di un firewall credibile contro il contagio e l'introduzione da parte della ECB dell'omt (Outright Monetary Transactions) dovrebbe fornire un cuscinetto contro l'allargamento degli spread. Tuttavia, la volatilità del mercato e la perdurante crisi dei mercati finanziari porterebbe ad un pesante peggioramento delle condizioni economiche a livello europeo. A causa degli importanti collegamenti commerciali tra i paesi dell'eurozona, lo shock finanziario sarebbe amplificato e causerebbe una recessione più profonda. Tale escalation della tensione porterebbe la Spagna a chiedere l'attivazione dell'efsf/esm. Le tensioni in Italia richiederebbero una risposta più radicale e sistemica da parte delle autorità europee. Questo dovrebbe prevenire una rottura della zona EMU nei due anni seguenti. Lo shock originato nei mercati finanziari avrebbe un impatto consistente sulla crescita del PIL nella periferia della zona EU. Per quanto riguarda i mercati finanziari questi sono interessati: sul lato Fixed-Income, dovremmo iniziare a vedere una domanda del tipo flight-to-quality, specialmente per le obbligazioni tedesche e statunitensi. Per questi emittenti il Credit Spread dovrebbe ridursi di 20/30 bps. Tutte le altre obbligazioni governative sarebbero sotto pressione a causa del riposizionamento nel rischio di credito, i bond italiani e spagnoli allargherebbero i loro spreads vs bund di 180/230 bps. Un allargamento degli spread si verificherebbe anche per le obbligazioni corporate; lo shift nelle preferenze di rischio di credito porterebbe ad una forte pressione sui bond ad alto rendimento; i mercati azionari risentirebbero di un discreto calo, accoppiato ad un aumento della volatilità; la diffusione del contagio su tutta l eurozona dovrebbe pesare sull EUR-USD, sebbene la Fed mantenesse i tassi inalterati. GBP-USD dovrebbe essere meno impattato dell EUR-USD, mentre l EUR-GBP ne risentirebbe poiché la sterlina potrebbe essere percepita come una copertura per l EMU. Nelle CEE, una risposta ad una minor crescita e al deterioramento dei fondamentali economici, ci aspetteremmo che i policy-maker favoriscano la svalutazione di alcune valute locali per favorire la crescita. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

239 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 11 Scenario Sovereign Debt Tension In questo scenario, introdotto nel Giugno 2010 ed aggiornato nel Dicembre 2011, si ipotizza l avvio di un processo di escalation di crisi del debito sovrano. Questo è determinato dal fatto che, mentre la costituzione dell'european Financial Stability Facility e l'iniezione di liquidità da parte della ECB sembrano aver evitato la possibilità di un vero e proprio default, persistono tuttavia le tensioni sui mercato. Tali tensioni potrebbero creare un contesto impegnativo in un tempo in cui diversi paesi europei stanno consolidando le proprie finanze pubbliche. In tale scenario, la crisi del debito sovrano dell UME avrebbe, allo stesso tempo, effetti a cascata sull economia USA e la flight-to-quality porterebbe ad una corsa verso i bond su entrambe le sponde dell Atlantico. In termini delle variabili dei marcati finanziari, questo scenario assume: credit spread: per i titoli governativi la maggiore avversione al rischio implicherebbe per gli emittenti core un restringimento degli spread rispetto ai tassi swap. I paesi periferici dell UE sarebbero sottoposti ad una notevole pressione: gli spread dei titoli italiani si allargherebbero ulteriormente, mentre i bond spagnoli sarebbero meno sotto pressione; tutti gli spread di credito, nell'universo dei bond corporate, sarebbero sotto pressione; un crollo dei mercati azionari mondiali; tale evento si combinerebbe con un aumento delle volatilità dei titoli azionari; un appiattimento delle curve dei tassi di interesse USD e EUR. Si assume in questo scenario un aumento delle volatilità dei tassi di interesse; un apprezzamento dell USD soprattutto nei confronti dell EUR; deprezzamento delle monete dell area CEE rispetto all EUR. Scenario Emerging Markets Slowdown Questo scenario è stato introdotto a giugno 2011 e copre gli anni dal 2011 al L assunzione base è quella di una crisi proveniente dall economia reale, più precisamente un pesante rallentamento nella crescita delle economie emergenti che cominci nel 2011 e si intensifichi nel Questo avrebbe un effetto negativo sul PIL della zona euro, ed in misura minore su quello degli USA, dove il peso della produzione industriale e del commercio estero è minore. Come risultato di un attività economica ridotta e di un calo nel prezzo del petrolio si otterrebbe un rallentamento dell inflazione. La combinazione di rallentamento nella crescita del PIL ed inflazione ridotta porterebbe ad un notevole rallentamento nella normalizzazione dei tassi di riferimento delle banche centrali. Dal punto di vista delle variabili macroeconomiche questo scenario ipotizza: credit spread: un deterioramento per gli spread dei paesi europei minore rispetto allo scenario Sovereign Tensions, a causa di un impatto solo indiretto sugli spread. La crisi si riflette di più sulle compagnie petrolifere fuori dall indice itraxx main. Anche l allargamento degli spread per gli indici itraxx Financial Senior e itraxx Financial Sub è rilevante; non ci sono impatti sulla curva dei tassi giapponesi. Quelli sulle curve per USA, EU e UK consistono in un calo che si manterrà all aumentare degli orizzonti temporali nelle curve. Questo riflette la peggiore prospettiva di crescita e le migliori prospettive sull inflazione. La curva dei tassi Euribor è tra le tre quella maggiormente impattata, a causa del ripiego verso i Bunds tedeschi da parte di investitori avversi al rischio; il ribasso del mercato delle azioni accompagnato dalla crescita della volatilità di tutti i suoi titoli; il deprezzamento dell euro rispetto a dollaro, yen e franco svizzero (viste come monete rifugio) ed il suo apprezzamento sia verso altre le monete europee che verso la lira turca. Stress Test sul portafoglio di negoziazione Scenario (milioni di euro) Sovereign Emerging Market Widespread Grexit Tensions Slowdown Contagion UniCredit Spa Bank Pekao SA UCBA AG Group UCB AG Group UniCredit Group Total Le perdite ipotetiche aumentano in UniCredit Spa per effetto delle nuove attività di Trading nella Business Line Rates Italy Bond a partire dal mese di Aprile. In UCB AG l aumento delle perdite è guidato principalmente dal cambio di segno dell esposizione all equity delta e i profitti ipotetici in UCBA AG per gli scenari Grexit e Widespread Contagion derivano dall area delle CEE e sono generati principalmente dall esposizione in cambi. 239

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241 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 12 Tavola 12 Rischio operativo Informativa qualitativa Descrizione del metodo per il calcolo del requisito patrimoniale (AMA) ll gruppo UniCredit ha sviluppato un modello interno per la misurazione del requisito di capitale. Questo è calcolato tenendo conto dei dati di perdita interni, dei dati di perdita esterni (consortili e pubblici), dei dati di perdita ipotizzati tramite analisi di scenario e degli indicatori di rischio. Il requisito patrimoniale è calcolato a livello di Gruppo considerando le tipologie di evento di 1 livello di Basilea come classi di rischio. Per ogni classe di rischio, l impatto e la frequenza delle perdite sono stimate separatamente per ottenere la distribuzione delle perdite annue. La distribuzione di impatto viene stimata su dati interni, esterni e di scenario, mentre la frequenza viene determinata utilizzando solo i dati interni. La distribuzione di impatto viene determinata stimando separatamente il corpo, con una distribuzione parametrica (Weibull, log-normale o log-logistica), e la coda attraverso la distribuzione di Pareto generalizzata (GPD), sulla base della Extreme Value Theory (EVT). Il corpo della distribuzione di impatto viene stimato su dati interni, mentre la stima della coda della distribuzione si basa su dati interni, esterni ed analisi di scenario che superano la soglia corpo-coda. Attualmente, per quanto riguarda il corpo della distribuzione di impatto, viene utilizzata la Weibull per frodi interne e la log-normale per tutte le altre tipologie di evento. Per ciascuna classe di rischio, la distribuzione di impatto per il corpo è selezionata secondo il risultato fornito da test statistici (ad es Kolmogorov-Smirnov e Anderson-Darling) e da analisi grafiche (ad esempio quantile-quantile plot). La frequenza dei dati di perdita è modellata con una distribuzione di Poisson. Per ogni classe di rischio, la distribuzione delle perdite annua è ottenuta dalle distribuzioni di impatto e di frequenza mediante simulazione Monte Carlo, tenendo conto della copertura assicurativa. Un aggiustamento per gli indicatori di rischio (key operational risk indicators) si applica alla distribuzione di perdita annua stimata per ogni classe di rischio. Le distribuzioni di perdita annua delle classi di rischio, sono aggregate considerando la correlazione tra le tipologie di evento. La correlazione è stimata mediante una funzione copula t-student e la distribuzione complessiva delle perdite annue si ottiene mediante simulazione Monte Carlo. Il requisito patrimoniale AMA di Gruppo è calcolato sulla distribuzione aggregata delle perdite annue con un livello di confidenza del 99,9% a fini regolamentari e con un livello di confidenza in coerenza con il rating target del Gruppo per fini di calcolo del capitale economico. La deduzione per la perdita attesa è calcolata come il minimo tra la mediana della distribuzione delle perdite aggregate e gli accantonamenti specifici disponibili. I requisiti di capitale delle singole società del Gruppo sono ottenuti mediante un meccanismo di allocazione che riflette l esposizione ai rischi operativi di ognuna di esse. Il meccanismo di allocazione si basa su: il requisito patrimoniale di una società calcolato mediante il metodo standardizzato (TSA); il requisito patrimoniale della società calcolato applicando il modello interno alla società stessa (stand-alone); il back-testing del requisito capitale allocato (sulla base del TSA e stand-alone) considerando le perdite subite dalla società stessa. Le seguenti analisi di sensitività vengono effettuate: impatto sul requisito di capitale di una variazione della frequenza dei dati di perdita: questo è valutato sia sulle singole classi di rischio che sul capitale totale. L area di variazione va da -90% a +100%; impatto sul requisito di capitale di perdite aggiuntive estreme tra i dati interni: per ogni classe di rischio un unico dato di perdita è aggiunto del seguente importo: euro 5 milioni, 10 milioni, 50 milioni, 100 milioni, 200 milioni, 500 milioni, 1 miliardi, 2 miliardi and 5 miliardi. L impatto è calcolato sul capitale totale. Lo stesso varia marginalmente per perdite interne piccole. Perdite significative / estreme hanno un impatto importante, in particolare per le classi di rischio con poche e modeste perdite; impatto sul requisito di capitale di perdite estreme aggiuntive tra i dati esterni e nei scenari: dati esterni e scenari sono trattati nello stesso modo dal punto di vista del calcolo. L importo aggiuntivo considerato per ogni classe di rischio è del seguente importo: euro 10 milioni, 50 milioni, 100 milioni, 200 milioni, 500 milioni, 1 miliardo, 2 miliardi e 5 miliardi. L utilizzo dell approccio AMA ha ricevuto formale approvazione da parte dell Autorità di Vigilanza ed è attualmente in fase di estensione a tutte le società rilevanti del Gruppo. Le società non ancora autorizzate all utilizzo dei metodi avanzati contribuiscono al requisito patrimoniale consolidato sulla base del metodo standard (TSA) o base (BIA). Il grado di copertura dei diversi metodi, espresso come peso nell indicatore rilevante complessivo di Gruppo (media triennale del margine di intermediazione), è il seguente: AMA 83,1%, TSA 9,1%, BIA 7,9%. 241

242 I Il Gruppo lavora al fine di promuovere i seguenti miglioramenti del modello interno: adozione di un database esterno su base internazionale e una struttura da perdita operativa più in linea con le caratteristiche specifiche del Gruppo; riesame dei criteri per l'estrazione del set di calcolo dei dati, riducendo la differenza esistente tra le perdite contabilizzate a conto economico e quelle effettivamente utilizzate nella stima del requisito patrimoniale; aumento, ove necessario, della granularità del modello - attualmente basata sulle sette tipologie di evento - al fine di controllare meglio i driver di rischio operativo; applicazione di soglie differenziate per classe di rischio - per la raccolta delle perdite e per la valutazione della coda di distribuzione - sulla base del profilo di rischio connessi; utilizzo di differenti distribuzioni di impatto per le classi di rischio in cui i test statistici suggeriscono distribuzioni alternative con un miglior adattamento dei dati. utilizzo di diversi criteri di aggregazione, per quanto riguarda la correlazione tra le classi di rischio, al fine di valutare in maniera ottimale i parametri della funzione copula; cambiamento del criterio per la deduzione delle perdite attese, al fine di garantire una corrispondenza più stretta, per ogni singola classe di rischio, tra l'importo della perdita attesa nel modello e i relativi fondi disponibili; revisione dei criteri e della metodologia per generare ed incorporare nel modello di calcolo le analisi di scenario, in modo da aumentarne il contributo al requisito patrimoniale. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

243 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 12 Fonti di rischio operativo Si riporta di seguito la composizione percentuale delle fonti di rischio operativo per tipologia di evento, secondo quanto definito dal Nuovo Accordo di Basilea sul Capitale e recepito dalle Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche emanata da Banca d Italia nel dicembre 2006 (Circolare n. 263/2006 e successivi aggiornamenti). Le classi di riferimento sono le seguenti: frode interna: perdite dovute ad attività non autorizzata, frode, appropriazione indebita o violazione di leggi, regolamenti o direttive aziendali che coinvolgano almeno una risorsa interna della banca; frode esterna: perdite dovute a frode, appropriazione indebita o violazione di leggi da parte di soggetti esterni alla banca; rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro: perdite derivanti da atti non conformi alle leggi o agli accordi in materia di impiego, salute e sicurezza sul lavoro, dal pagamento di risarcimenti a titolo di lesioni personali o da episodi di discriminazione o di mancata applicazione di condizioni paritarie; clientela, prodotti e prassi professionali: perdite derivanti da inadempienze relative a obblighi professionali verso clienti ovvero dalla natura o dalle caratteristiche del prodotto o del servizio prestato; danni da eventi esterni: perdite derivanti da eventi sterni, quali catastrofi naturali, terrorismo, atti vandalici; interruzioni dell operatività e disfunzioni dei sistemi: perdite dovute a interruzioni dell operatività, a disfunzioni o a indisponibilità dei sistemi; esecuzione, consegna e gestione dei processi: perdite dovute a carenze nel perfezionamento delle operazioni o nella gestione dei processi, nonché perdite dovute alle relazioni con controparti commerciali, venditori e fornitori. Perdite operative 2013 per categoria di rischio Esecuzione 18% Frode interna 14,1% Clientela 60% Frode esterna 5,9% Rapporto di lavoro 1,1% Sistemi IT 0,6% Danni materiali 0,3% Nel corso del 2013, la principale fonte di manifestazione di rischi operativi è risultata essere la categoria "Clientela, prodotti e prassi professionali" che include le perdite derivanti da inadempienze relative a obblighi professionali verso clienti ovvero dalla natura o dalle caratteristiche del prodotto o del servizio prestato ed eventuali sanzioni per violazioni di normative. La seconda categoria, per ammontare delle manifestazioni delle perdite, corrisponde ad errori nella esecuzione, consegna e gestione dei processi, a causa di carenze nel perfezionamento delle operazioni o nella gestione dei processi. Si sono altresì manifestate, in ordine decrescente di incidenza, perdite dovute a frodi interne, frodi esterne e rapporti di lavoro. Rappresentano le categorie di rischio residuali quelle che riguardano guasti dei sistemi IT e danni da eventi esterni ai beni materiali.. 243

244 I Gestione e mitigazione del rischio La gestione del rischio significa l utilizzo di una serie di strumenti, per esempio la revisione dei processi, per la riduzione dei rischi rilevati o la gestione delle relative politiche assicurative, con l identificazione di idonee franchigie e limiti, mentre la verifica regolare dei piani di continuità operativa assicura la gestione del rischio operativo nei casi di interruzione dei principali servizi. Il Consiglio di Amministrazione di UniCredit Spa, nell ambito delle sue attività di indirizzo, approva strategie di rischio operativo finalizzate ad indicare le aree prioritarie di intervento per la mitigazione dei rischi operativi. Nelle Entità controllate, il Comitato Rischi (o altri organi, secondo quanto previsto dalla regolamentazione locale) rivede i rischi rilevati dalle funzioni di Operational Risk, con il supporto delle funzioni interessate, e verifica le iniziative di mitigazione, in coerenza ed applicazione delle strategie di rischio operativo. Il Gruppo promuove la mitigazione delle perdite potenziali identificando diverse soluzioni finalizzate all analisi della riduzione del rischio operativo. Le principali sono le seguenti: Strategie Nell ambito del Risk Appetite Framework, il Consiglio di Amministrazione di UniCredit Spa ha approvato strategie specifiche per la gestione dei rischi operativi. Le Strategie si applicano a prodotti, servizi, linee di business e processi secondo i seguenti criteri: per quanto riguarda il portafoglio in essere, i rischi considerati rilevanti in base alle analisi condotte nell ambito del framework di rischio operativo (analisi dati di perdita, analisi di scenario ed indicatori di rischio) o i rischi riconducibili a cambiamenti del contesto esterno (ad esempio nuovi regolamenti, nuovi orientamenti giurisprudenziali, eventi occorsi ad altre istituzioni bancarie); relativamente al portafoglio prospettico, i rischi emergenti, in base alle analisi delle proposte di budget, derivanti da cambiamenti significativi del modello di business e dei controlli interni. Le Strategie non si applicano a rischi già mitigati anche se si potrebbero registrare effetti inerziali in termini di flussi di perdite operative (es. anatocismo ). Le strategie di rischio operativo sono implementate dalle Entità Legali tramite l azione dei Permanent Workgroup mediante l individuazione e prioritizzazione delle azioni di mitigazione (ad esempio revisione di processi e sistemi informativi; miglioramenti dei sistemi di controllo interno; attività di formazione; politiche di trasferimento del rischio tramite assicurazione). Le strategie di rischio operativo comprendono l individuazione di warning levels per le principali Entità Legali del Gruppo, definiti in termini di perdite operative. Permanent Workgroup La Global Policy sulle Strategie di Gruppo per la mitigazione dei rischi operativi e le Global Operational Instructions Permanent Workgroup regolano il Permanent WorkGroup (PWG), un gruppo di lavoro costituito nella maggior parte delle Entità Legali e composto principalmente dalle funzioni di Operational Risk e Organizzazione, con lo scopo di ridurre le perdite operative identificando e implementando le nuove azioni di mitigazione. Il PWG trae vantaggio anche dalla cooperazione di tutte le altre funzioni coinvolte come membri ospiti (come Compliance, IT, Business, Accounting ). Le riunioni, che hanno frequenza almeno trimestrale, sono finalizzati alla prioritizzazione del rischio, all implementazione delle strategie promuovendo le azioni di mitigazione e monitorando la loro attuazione. Monitoraggio delle principali azioni di mitigazione Le maggiori azioni di mitigazione programmate e/o realizzate dalle Entità Legali del Gruppo sono riportate con regolarità a UniCredit Spa sin dal 2011, anche al fine di verificarne la coerenza con le strategie di rischio operativo. A seguito di ogni perdita rilevante, ad ogni Entità Legale è richiesto di pianificare un azione di mitigazione correlata. Questi dati sono raccolti mensilmente in uno specifico database di Gruppo. Monitoraggio dei warning levels I warning levels sono soglie di attenzione, definite sulla base di proiezioni dell andamento delle perdite operative delle principali Entità Legali. Il superamento di dette soglie di attenzione consente uno stretto monitoraggio da parte di UniCredit Spa affinché le Entità Legali pongano in essere una serie di cambiamenti o reazioni (processi specifici sono definiti in due specifiche Global Operational Instructions emesse nel 2012). Cambiamenti e reazioni possono comportare l adozione di nuove azioni di mitigazione, il miglioramento di quelle già in essere o la revisione dei warning levels. La definizione dei warning levels a livello di Entità, si basa sull analisi della serie storica di dati relativi alle perdite registrate a livello di Gruppo e sulla valutazione di eventuali correlazioni (a livello di Entità) tra l ammontare delle perdite e le variabili legate alle dimensioni del perimetro sotto esame (ad esempio il perimetro che ricomprende l intero Gruppo) nel corso degli anni. Il calcolo degli indici di tendenza e di stagionalità viene utilizzato anche con finalità previsionali per le perdite. Queste analisi vengono utilizzate anche per valutare l impatto delle azioni di mitigazione implementate nel passato e come base per le future strategie ed attività di mitigazione. Un approccio strutturato per il monitoraggio dei warning level e per l implementazione delle azioni correttive assicura congruenza con gli standard della best practice di riferimento, favorendo l attribuzione di responsabilità e l allineamento tra le funzioni di business e quelle deputate al presidio del rischio. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

245 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 12 Uso di coperture assicurative per la mitigazione dei rischi La funzione di Operational Risk Management è coinvolta nel processo decisionale per le assicurazioni, fornendo analisi sull esposizione ai rischi operativi, l efficacia delle franchigie e dei limiti delle polizze. La funzione informa regolarmente il management sulle tematiche assicurative. Il ruolo della funzione di Operational Risk Management nella gestione delle assicurazioni è definito in una normativa interna dedicata, approvata dal Group Risk Committee e dal Group Operational & Reputational Risks Committee. Quest ultimo Comitato ha funzione deliberante per le strategie assicurative a seguito di proposte congiunte dalle funzioni Global Insurance Management e Group Operational and Reputational Risks department. I rischi generalmente assicurati nel Gruppo sono quelli sugli asset fisici, frode e responsabilità verso terzi. In base alle classi di rischio definite, il Gruppo ha realizzato dei contratti assicurativi a presidio dei rischi, nelle seguenti forme: frodi interne: polizza BBB, nelle specifiche sezioni di infedeltà dei dipendenti; frodi esterne: polizza BBB nelle specifiche sezioni perdita dei valori, trasporto valori, rapina in filiale, falsificazione, danni in caso di furto e rapina, frode tramite sistemi di elaborazione dei dati; rapporti di impiego e sicurezza: polizza di responsabilità civile con equiparazione dei dipendenti a terzi; clientela: copertura di responsabilità civile generale verso terzi; eventi esterni: polizze property all risks e informatica all risks, a protezione di fabbricati e beni, estese agli eventi naturali e catastrofali, atti vandalici e terrorismo e, per quanto riguarda i centri di elaborazione, anche i guasti macchina. 245

246 I TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

247 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 13 Tavola 13 Esposizioni in strumenti di capitale: informazioni sulle posizioni incluse nel portafoglio bancario Informativa qualitativa Differenziazione delle esposizioni in funzione degli obiettivi perseguiti Le operazioni in strumenti di capitale incluse nel portafoglio bancario del Gruppo perseguono molteplici obiettivi: istituzionali; strategici, di norma società sottoposte ad influenza notevole e di supporto allo svolgimento / sviluppo dell attività bancaria (quali, ad esempio, le interessenze in società finanziarie e assicurative); d investimento finanziario, tra cui gli investimenti in titoli di capitale, in quote di fondi comuni d investimento (O.I.C.R.) e di private equity; altri, quali, ad esempio, gli investimenti rivenienti da operazioni di ristrutturazione del credito. Descrizione delle tecniche di contabilizzazione e delle metodologie di valutazione utilizzate Partecipazioni Le partecipazioni sono valutate secondo il metodo del patrimonio netto oppure al costo. La partecipazione valutata al patrimonio netto include l avviamento (al netto di qualsiasi perdita di valore) eventualmente pagato per l acquisizione. La partecipazione agli utili e alle perdite post-acquisizione delle collegate è rilevata in conto economico alla voce 240. Utili (Perdite) delle partecipazioni. L eventuale distribuzione di dividendi viene portata a riduzione del valore di iscrizione della partecipazione. I profitti non realizzati sulle transazioni fra il Gruppo e le sue partecipazioni sono eliminati nella stessa percentuale della partecipazione del Gruppo agli utili delle partecipazioni stesse. Anche le perdite non realizzate sono eliminate, a meno che le transazioni effettuate diano evidenza di una perdita di valore delle attività negoziate. 247

248 I Attività finanziarie disponibili per la vendita Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono inizialmente rilevate alla data di regolamento al fair value, che normalmente corrisponde al costo dell operazione comprensivo dei costi e ricavi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso. Tali attività sono anche successivamente valutate al fair value. Gli utili e le perdite derivanti dalle variazioni del fair value sono rilevati nella voce 140. Riserve da valutazione del patrimonio netto, ad eccezione delle perdite per riduzione di valore (impairment) che sono esposte alla voce 130.b) Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita fino a quando l attività finanziaria non è alienata, momento in cui gli utili e le perdite cumulati sono iscritti nel conto economico alla voce 100.b) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie disponibili per la vendita. Le variazioni di fair value rilevate nella voce 140. Riserve da valutazione sono esposte anche nel Prospetto della redditività complessiva. Gli strumenti rappresentativi di capitale (titoli azionari) non quotati in un mercato attivo e il cui fair value non può essere determinato in modo attendibile sono valutati al costo. Qualora vi sia qualche obiettiva evidenza che l attività abbia subito una riduzione di valore (impairment), la perdita cumulata, che è stata rilevata direttamente nella voce 140. del patrimonio netto Riserve da valutazione, viene trasferita a conto economico alla voce 130.b) Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita. Per gli strumenti di capitale l esistenza di perdite durevoli di valore è valutata considerando, oltre ad eventuali difficoltà nel servizio del debito da parte dell emittente, ulteriori indicatori quali il declino del fair value al di sotto del costo e variazioni avverse nell ambiente in cui l impresa opera. Nei casi in cui la riduzione del fair value al di sotto del costo sia superiore al 50% o perduri per oltre 18 mesi, la perdita di valore è ritenuta durevole. Qualora, invece, il declino del fair value dello strumento al di sotto del costo sia inferiore o uguale al 50% ma superiore al 20% oppure perduri da non più di 18 mesi ma da non meno di 9, il Gruppo procede ad analizzare ulteriori indicatori reddituali e di mercato. Qualora i risultati di detta analisi siano tali da mettere in dubbio la possibilità di recuperare l ammontare originariamente investito, si procede alla rilevazione di una perdita durevole di valore. L importo trasferito a conto economico è quindi pari alla differenza tra il valore di carico (costo di acquisizione al netto delle eventuali perdite per riduzione di valore già precedentemente rilevate nel conto economico) e il fair value corrente. Le perdite per riduzione di valore di titoli azionari, rilevate a conto economico, non sono successivamente ripristinate con effetto a conto economico ma a patrimonio netto. Attività finanziarie valutate al fair value I titoli di capitale ricompresi nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value, così come le attività finanziarie detenute per la negoziazione, sono oggetto di valutazione al fair value con registrazione dei profitti e delle perdite, realizzati e non, a conto economico. In particolare, nel caso del portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value, detti profitti e perdite sono esposti alla voce 110. Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value. In questo portafoglio non possono essere contabilizzati degli investimenti in strumenti rappresentativi di capitale per i quali non siano rilevabili prezzi in mercati attivi ed il cui fair value non sia determinabile in modo attendibile. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

249 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 13 Informativa quantitativa Consistenze al Tipologia esposizioni/valori Valore di Bilancio Fair Value Valore di mercato Utili/perdite realizzati e impairment Plus/minusvalenze non realizzate e iscritte a stato patrimoniale Livello 1 Livello 2/3 Livello 1 Livello 2/3 Livello 1 Utili Perdite Plus (+) Minus (-) A. Partecipazioni X ( ) X X B. Attività finanziarie disponibili per la vendita ( ) (53.586) C. Attività finanziarie valutate al fair value (25.345) X X (*) Includono 621 e 719 milioni relativi ad attività valutate al costo, rispettivamente al 31dicembre2013 e al 31 dicembre Il livello 1 corrisponde al valore di mercato. Portafoglio bancario: esposizioni per cassa in strumenti di capitale - valori ponderati (migliaia di ) VALORE PONDERATO Metodo IRB Strumenti di private equity detenuti in forma sufficientemente diversificata Strumenti di capitale quotati sui mercati regolamentati Altri strumenti di capitale Metodo Standard Strumenti di private equity detenuti in forma sufficientemente diversificata Strumenti di capitale quotati sui mercati regolamentati Altri strumenti di capitale

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251 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 14 Tavola 14 Rischio di tasso di interesse sulle posizioni incluse nel portafoglio bancario Informativa qualitativa Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse Il rischio di tasso di interesse consiste nelle variazioni dei tassi di interesse che si riflettono: sulla formazione del margine di interesse e, conseguentemente, sugli utili della banca (cash flow risk); sul valore attuale netto delle attività e delle passività, impattando sul valore attuale dei cash flow futuri (fair value risk). Il rischio di tasso di interesse incide su tutte le posizioni di proprietà rivenienti dall operatività commerciale e dalle scelte di investimento strategiche (banking book). Le fonti principali del rischio di tasso di interesse si possono classificare come segue: repricing risk: rischio derivante dalle discrepanze temporali in termini di riprezzamento delle attività e passività della banca. Tali discrepanze comportano un rischio legato alla curva dei tassi. Tale rischio è relativo all esposizione della banca rispetto a variazioni, nell inclinazione e nella forma, della curva dei tassi d interesse. Un rischio collegato è il basis risk. Tale rischio deriva dall imperfetta correlazione nei cambiamenti dei tassi attivi e passivi su differenti strumenti che possono anche presentare caratteristiche di riprezzamento simili; optional risk: rischio derivante da opzioni implicitamente o esplicitamente presenti nelle posizioni di banking book di Gruppo. Un esempio rilevante sono le opzioni incluse nel portafoglio mutui della banca. La stima delle posizioni per il rischio di tasso di interesse include delle ipotesi per le attività e le passività che non hanno una scadenza ben definita. L approccio per ciascuna delle tipologie di strumenti varia per i diversi Regional Centre 27 appartenenti al Gruppo: poste a vista e depositi di risparmio: si formulano delle ipotesi di scadenza per la stabilità delle transazioni aventi durata contrattuale indeterminata. Per l'ipotesi di stabilità si prendono in esame diverse variabili: tra le più importanti la volatilità dei volumi, così come la correlazione osservata e percepita tra tassi di mercato e tassi di remunerazione alla clientela. Tali variabili sono oggetto di analisi statistiche e qualitative, al fine di valutare quale profilo di scadenza delle operazioni di copertura meglio replichi ed elimini il potenziale rischio di tasso di interesse derivante dalle poste a vista. La modellizzazione del profilo di scadenza mira a minimizzare la volatilità del margine. Gli approcci variano per Regional Centre, in modo da prendere in considerazione le peculiarità locali: o per l'italia l'analisi statistica gioca un ruolo dominante. Sulla base di tale analisi i conti non esplicitamente legati a un indice vengono mappati con scadenze fino a 10 anni. Di recente sono stati apportati dei miglioramenti al fine di considerare la diversa segmentazione della clientela in accordo con le direttive di Basilea III, allo stesso modo è stata adottata un ulteriore classificazione basata sugli importi depositati per meglio individuare le fasce di clientela maggiormente sensibili ad oscillazioni dei tassi di mercato. Tale profilo viene poi rivisto per ogni singolo segmento di clientela in modo tale da considerare implicitamente il rischio di concentrazione, adottando un check di consistenza di liquidità bassato sulla volatilità storica dei conti correnti non indicizzati. L esposizione risultante dal profilo modellizzato è in gran parte coperto, tenendo conto di una visione qualitativa sula futura evoluzione dei volumi; o per la Polonia, le assunzioni sulla scadenza dei depositi a vista è meno rilevante, poiché il volume è più contenuto, e una quota sostanziale dei conti è indicizzata. L'approccio per le proiezioni di scadenza in Polonia è simile a quello adottato per l Italia, anche se la durata massima viene fissata più a breve; o le proiezioni delle scadenze in Austria e Germania si discostano dalla pura applicazione del modello statistico. Gli elementi presi in considerazione in aggiunta alle analisi statistiche includono gli effetti di sostituzione con i depositi a termine, le previsioni sull elasticità del tassi di remunerazione dei conti a vista e la potenziale competizione per la liquidità. La durata massima è anche per questi perimetri fissata a 10 anni, mentre l'approccio si traduce generalmente in proiezioni più conservative, ovvero, la scadenza media proiettata è in genere più breve di quanto previsto dal modello statistico. L'esposizione del profilo di scadenza previsto per queste Paesi è ad ogni modo coperto tramite un portafoglio di replica deciso dal Comitato Rischi competente. 27 In generale, il concetto di Regional Centre è congruente con quello di subholding. I Regional Centre sono Entità Legali incaricate di indirizzare, coordinare, misurare e controllare il rischio di tasso di interesse delle Entità rientranti nel loro perimetro di responsabilità. In tale contesto, un ruolo particolarmente importante è svolto dalla Capogruppo, in qualità di Supervisory and Overarching Regional Centre, nella sua funzione di indirizzo, coordinamento e controllo di tutti gli aspetti riguardanti il rischio di tasso di interesse nel banking book per l intero Gruppo. La Capogruppo inoltre agisce come Regional Centre italiano. 251

252 mutui residenziali: il modello stima i futuri volumi di rimborso su base continuativa, al fine di limitare il rischio che la banca possa non essere adeguatamente coperta dal rischio di tasso di interesse derivante dall esposizione in mutui residenziali a tasso fisso. Le ipotesi di rimborso anticipato dei mutui sono basate su dati storici, arricchite da una valutazione qualitativa. La rilevanza e l'approccio per catturare questo fenomeno varia in base al perimetro: o tale fenomeno assume particolare rilevanza dal punto di vista del rischio di tasso di interesse per il portafoglio italiano di mutui a tasso fisso. Il profilo delle scadenze dunque prende in considerazione sia le caratteristiche contrattuali che il tasso atteso di estinzione anticipata; o per la Germania il rischio di rimborso anticipato è rappresentato da un portafoglio di swaption o completamente coperto dal rischio; per Polonia e Austria le ipotesi di estinzione anticipata non hanno alcun impatto significativo sulle stime. Ad esempio il portafoglio di mutui in Polonia è generalmente indicizzato a tasso variabile. Questo fa sì che l evento di una estinzione anticipata sia meno rilevante al fine della copertura dal puro rischio di tasso. sofferenze: per il perimetro Italia il modello di scadenza si basa sul profilo atteso di recupero, mentre per gli altri regional center nessuna sensitività è assegnata a questa categoria di crediti; equity: questa voce di bilancio non è modellizzata, ovvero, nessun profilo di scadenza è assegnato al Capitale proprio. Limiti e soglie d allerta sono definiti in termini di VaR (utilizzando la metodologia descritta per il portafoglio di negoziazione, sulla base delle sensitivity alle fluttuazioni dei tassi di interesse, calcolate tenendo conto delle informazioni date dai modelli comportamentali), Sensitivity o Repricing Gap, per ogni Banca o Società del Gruppo. L insieme di metriche è definito a seconda del livello di complessità del business della Società. Ciascuna delle banche o società del Gruppo si assume la responsabilità di gestire l'esposizione al rischio di tasso di interesse entro i limiti specificati. A livello consolidato, tale responsabilità è in capo all Unità Group Asset Liability Management e alle funzioni del Group Risk Management incaricate della misurazione del rischio di tasso di interesse. La misurazione del rischio di tasso di interesse include: l analisi del Margine d Interesse: tale attività si traduce in un analisi statica di gap (assumendo cioè che le posizioni rimangano costanti durante il periodo), e una simulazione di impatto sul margine di interesse per l'attuale periodo, prendendo in considerazione le ipotesi di elasticità per le poste a vista. In aggiunta, attraverso un'analisi di simulazione, si valuta l'impatto sul reddito di shock differenti delle curve dei tassi. Gli shock di riferimento per uno scenario di rialzo o di ribasso dei tassi sono shock istantanei e paralleli rispettivamente di + / bp. Tali scenari standard sono corredati da un analisi in caso di appiattimento o maggiore pendenza delle curve dei tassi, al fine di valutare l'impatto sul Margine di Interesse Netto di movimenti non paralleli delle curve; l analisi del Valore Economico: essa include il calcolo delle misure di duration, sensitivity del valore economico delle poste di bilancio per i diversi punti della curva, così come l'impatto sul valore economico derivante da grandi variazioni dei tassi di mercato, ad esempio in seguito ad uno spostamento parallelo di 200 bp. Il rischio tasso di interesse viene monitorato su base giornaliera in termini di sensitivity del valore economico, per uno shock istantaneo e parallelo di +1 punto base della struttura a termine dei tassi di interesse. Su base mensile sono monitorate la sensitivity del valore economico per uno shock di +200 punti base e la sensitivity del Margine di interesse. La funzione responsabile della gestione del rischio di tasso di interesse verifica su base giornaliera l'utilizzo dei limiti per le esposizioni al rischio tasso di interesse delle principali posizioni. La Tesoreria copre l esposizione al rischio di tasso di interesse da operazioni commerciali. L esposizione al rischio di tasso di interesse della Tesoreria è monitorato mediate un insieme di limiti e soglie d allerta Lo stesso vale per l'esposizione complessiva al rischio tasso dello stato patrimoniale, tenendo conto anche delle posizioni strategiche di investimento della banca, come ad esempio le operazioni non direttamente collegate alla copertura del business commerciale. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

253 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 14 Informativa quantitativa La sensitivity del margine d interesse calcolata sulla base delle citate assunzioni e nell ipotesi di un aumento di 100 punti base dei tassi ammonta alla fine di Dicembre 2013 a 215 milioni di euro (-177 milioni in caso di riduzione di 100 punti base). Si precisa che tale misura evidenzia l effetto delle variazioni dei tassi sul portafoglio oggetto di misurazione, escludendo qualunque ipotesi circa i futuri cambiamenti nella composizione delle attività e passività. La tavola seguente espone gli effetti di uno shock di tasso di interesse, negativo o positivo, con una scomposizione nelle valute principali. Alla fine di Dicembre 2013 la sensitivity del valore economico del bilancio a una variazione istantanea e parallela dei tassi di +200 punti base è pari a milioni di euro. (milioni di ) Rischio Tasso d'interesse nel Portafoglio Bancario Valuta +200 bps -200 bps Euro Dollaro USA Zloty Polacco Sterlina inglese Franco Svizzero Yen Giapponese 40-8 Lira Turca Rublo Russo Altre TOT Tali misurazioni sono basate su assunzioni di modellizzazione delle scadenze per poste di bilancio che possono avere (sia ai fini di valutazione del rischio liquidità che di rischio tasso) un profilo atteso di scadenza differente da quello contrattuale, oppure la mancanza di specifici bucket temporali, come le poste a vista e i mutui. La riduzione del valore economico, calcolata secondo le modalità gestionali, si mantiene nel caso di una variazione dei tassi di 200 punti base nei limiti considerati come soglia di attenzione dalle vigenti disposizioni di Vigilanza (20% del patrimonio di vigilanza). +1bp fino a 1 mese +1bp da 1 mese a 3 mesi Rischio Tasso d'interesse nel Portafoglio Bancario +1bp da 6 mesi a 1 anno +1bp da 1 anno a 2 anni +1bp da 3 anni a 5 anni +1bp da 5 anni a 10 anni +1bp da 10 anni a 20 anni +1bp oltre 20 anni Valuta [ migliaia] Euro Dollaro USA Zloty Polacco Sterlina inglese Franco Svizzero Yen Giapponese Lira Turca Rublo Russo Altre TOT TOT Nella tabella sopra è mostrata la sensitivity del valore economico a variazioni dei tassi. In particolare la stima è effettuata in uno scenario di shock paralleli delle curve dei tassi di 1bp. Si fornisce il dettaglio per bucket temporale e per valuta dell esposizione di gruppo a tale metrica di rischio. Il contributo principale all esposizione di Gruppo rimane sulla curva Euro, seguita in ordine di impatto dalla curva Dollaro: l esposizione verso le due valute spiega più del 50% della sensitivity totale. In termini temporali, il contributo più alto (di segno negativo) è concentrato nel bucket 3Y 5Y. Tale profilo è spiegato dalla strategia di Gruppo di copertura dell Equity. L esposizione (di segno positivo) osservabile nei bucket di lungo termine (nello specifico fino a 10Y) è dovuta alle stime sul profilo di scadenza per le poste a vista nel perimetro Italia. 253

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255 Tavola 15 Sistemi e prassi di remunerazione ed incentivazione Informativa qualitativa >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola Governance & Compliance La struttura di governo societario di UniCredit assicura, tra l altro, chiarezza e affidabilità nei processi decisionali relativi alle remunerazioni. 1.1 Comitato Remunerazione Il Comitato Remunerazione svolge un ruolo fondamentale nel sostenere il Consiglio di Amministrazione nella supervisione della Politica Retributiva di Gruppo e nel disegno dei piani. Il Comitato Remunerazione è stato istituito dal Consiglio di Amministrazione nel giugno 2000, in tale data è stato istituito il Comitato Remunerazione e Nomine poi abolito dal Consiglio di Amministrazione l 11 gennaio 2006 con la costituzione di due nuovi Comitati denominati Comitato Nomine e Comitato Remunerazione. I suoi attuali membri sono stati nominati il 29 maggio 2012, a seguito dell elezione del nuovo Consiglio di Amministrazione, deliberata dall Assemblea dei Soci dell 11 maggio L 11 maggio 2013 il signor Alexander Wolfgring è succeduto al signor Friedrich Kadrnoska, dimissionario con efficacia alla medesima data. Come previsto nel Regolamento del Consiglio di Amministrazione e descritto nel sito internet instituzionale di UniCredit, il Comitato è composto da 5 membri non esecutivi, la maggior parte dei quali indipendenti. Sono membri di diritto il Presidente e il Vice Presidente Vicario del Consiglio di Amministrazione. Gli altri membri sono scelti sulla base delle loro competenze e della disponibilità a svolgere l'incarico. Il Presidente del Comitato è il Presidente del Consiglio di Amministrazione. Tre membri del comitato - tra i quali sia il Presidente, sia il Vice Presidente Vicario - fanno parte anche del Comitato per i Controlli Interni & Rischi. Tutti i membri del Comitato risultano in possesso dei requisiti di professionalità previsti dalle vigenti disposizioni normative e regolamentari. Ogni membro ha una specifica competenza tecnica sulle materie oggetto del Comitato, alcuni di loro in particolare hanno sviluppato anche esperienze in materia di contabilità e finanza. L'indipendenza dei membri viene verificata dal Consiglio di Amministrazione sulla base di criteri applicativi del Codice di Autodisciplina delle società quotate ("Codice") e ai sensi dell'articolo 148, comma 3, del decreto legislativo n. 58/98 ( Testo Unico della Finanza TUF ). Nella tavola in calce al capitolo è fornito il dettaglio sull indipendenza dei membri del Comitato. I lavori del Comitato sono coordinati dal Presidente, che soddisfa i requisiti di indipendenza stabiliti dal TUF. Il ruolo del Comitato Remunerazione è quello di fornire consulenza e pareri sulle proposte formulate al Consiglio di Amministrazione, anche avvalendosi del supporto di consulenti esterni, laddove ritenuto importante e opportuno, riguardo a: la remunerazione degli Amministratori di UniCredit aventi specifici incarichi, con particolare riferimento alla remunerazione dell Amministratore Delegato la remunerazione del Direttore Generale di UniCredit, nel caso in cui questi sia anche Amministratore Delegato la struttura retributiva dell Amministratore Delegato, del Direttore Generale e dei Vice Direttori Generali la politica retributiva per Senior Executive Vice President (SEVP), Group Management Team (Executive Vice President EVP), Leadership Team (Senior Vice President - SVP) e per i Responsabili di Direzione a diretto riporto dell Amministratore Delegato l approvazione dei piani di incentivazione di Gruppo basati su strumenti finanziari la politica retributiva degli esponenti aziendali (membri del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale e dei Supervisory Board delle Società del Gruppo). Nei casi specificati dai primi tre punti, le proposte per cui il Comitato sarà chiamato a esprimere il proprio parere, vengono formulate dal Presidente. Nell ambito delle proprie attribuzioni, il Comitato Remunerazione: sottopone al Consiglio di Amministrazione le proposte per l elaborazione della Politica Retributiva di Gruppo, da presentare poi alla successiva approvazione della Assemblea dei Soci, compresa l eventuale proposta di elevazione a 2:1 del rapporto tra remunerazione variabile e fissa verifica periodicamente l adeguatezza della Politica Retributiva, monitorando le prassi internazionali, le tendenze di settore e i livelli retributivi espressi dai principali concorrenti (peer), formulando proposte per eventuali interventi correttivi e/o la gestione di casi particolari e/o eccezionali formula proposte per la definizione degli obiettivi di performance correlati alla componente variabile della remunerazione dell Amministratore Delegato, Direttore Generale, Vice Direttori Generali e dei Responsabili delle Funzioni aziendali di Controllo verifica l effettivo raggiungimento degli obiettivi e monitora l applicazione della Politica Retributiva approvata dall Assemblea dei Soci e l attuazione delle decisioni adottate dal Consiglio di Amministrazione. I membri del Comitato per i quali il Comitato stesso è chiamato a esprimere la propria opinione relativamente alla remunerazione spettante in forza dei loro specifici incarichi, non partecipano alle riunioni riguardanti la determinazione di tale remunerazione. I membri del Top Management di Gruppo, tra i quali, come richiesto da Banca d Italia, i Responsabili della funzione Rischi di Gruppo (Chief Risk Officer - CRO) e Internal Audit, possono essere invitati a partecipare alle riunioni del Comitato su temi specifici. Nel 2013 il Responsabile Human Resources di Gruppo ha sempre presenziato agli incontri in qualità di invitato. L Amministratore Delegato non è generalmente presente durante le riunioni del Comitato Remunerazione e nel 2013 ha partecipato, in qualità di invitato, alla riunione del 22 gennaio Il Presidente ha invitato il Responsabile di Internal Audit a partecipare a un incontro del Comitato Remunerazione nel 2013, in relazione alla verifica ispettiva annuale condotta sui sistemi incentivanti di Gruppo, i cui risultati sono stati successivamente discussi in Consiglio di Amministrazione e sottoposti all Assemblea dei Soci. 255

256 Il Comitato Remunerazione, per il tramite del suo Presidente, ha avuto la possibilità di accedere alle informazioni e alle funzioni aziendali come richiesto per svolgere i propri compiti e a questo scopo si avvale del supporto dei responsabili delle strutture aziendali. Il Comitato Remunerazione si avvale dei servizi di Mercer, consulente esterno indipendente, che fornisce consulenza su prassi e tendenze e anche analisi aggiornate sui benchmarking in materia retributiva. E stato preventivamente valutato che detto consulente non si trovi in una posizione tale da compromettere la propria autonomia. Mercer collabora con il Comitato dal 2007 ed è stato consulente indipendente anche per il I rappresentanti di Mercer sono stati regolarmente invitati a partecipare agli incontri per discutere argomenti specifici all ordine del giorno del Comitato. Nel corso dell anno, le esigenze di spesa del Comitato sono state soddisfatte mediante ricorso a un suo specifico budget che può essere oggetto di eventuale integrazione in casi di particolari necessità. In particolare, nel 2013, attraverso il proprio budget, il Comitato Remunerazione ha potuto avvalersi per tutto l esercizio della consulenza di Mercer per avere informazioni aggiornate necessarie per i processi decisionali. Nel corso del 2013 il Comitato Remunerazione si è riunito 7 volte. Gli incontri hanno avuto una durata media di circa un ora e quindici minuti. Come regola, le riunioni del Comitato vengono programmate su base bimestrale. Dall inizio dell anno fino a aprile 2014, si sono tenuti 4 incontri del Comitato. Di ogni riunione del Comitato Remunerazione sono redatti verbali a cura del Segretario designato dal Comitato stesso. Nel corso del 2013 le principali attività del Comitato hanno riguardato: valutazione finale delle misure di performance di sostenibilità di Gruppo e l allineamento remunerazione-rischio, come richiesto dalla normativa sulla base delle disposizioni di Banca d Italia monitoraggio e analisi dell evoluzione dei sistemi retributivi in relazione al mutamento dello scenario di riferimento e delle raccomandazioni e disposizioni emanate dalle Autorità di Vigilanza e dai principali organismi internazionali, in particolare per quanto riguarda la Direttiva Europea Capital Requirement Directive IV e il suo recepimento negli Stati membri redazione della Politica Retributiva di Gruppo 2013, con il supporto delle funzioni Risorse Umane, Compliance e Risk Management, da sottoporre al Consiglio di Amministrazione e alla successiva approvazione della Assemblea annuale dei Soci aggiornamento del Sistema incentivante per gli Executive di Gruppo in coerenza con i requisiti normativi emersi e sviluppati nel corso dell anno supervisione di una coerente implementazione della politica e dei sistemi nonché dell esercizio del potere di delega monitoraggio e analisi delle tendenze di mercato esterne, compresa l'analisi comparativa fornita da Mercer rispetto al gruppo di confronto, per formulare proposte retributive in modo informato al Consiglio di Amministrazione. I principali argomenti esaminati dal Comitato vengono inoltre portati a conoscenza del Collegio Sindacale, prima di essere sottoposti al Consiglio di Amministrazione. La tavola che segue riassume la composizione del Comitato nel corso del 2013, e, oltre alle informazioni sull indipendenza dei membri del Comitato, fornisce i dettagli della loro partecipazione alle riunioni che si sono tenute nel corso dell anno. COMITATO REMUNERAZIONE (ESERCIZIO 01/01/ /12/2013) Carica Componenti Indipendenza da * ** *** **** Codice TUF MEMBRI ATTUALMENTE IN CARICA Presidente Vita Giuseppe No Si P 7 100% Vice Presidente Vicario Fois Candido No Si M 7 86% Amministratore Bochniarz Henryka Si Si M 7 86% Amministratore Caltagirone Alessandro Si Si M 7 71% Amministratore Wolfgring Alexander Si Si M 3 100% (1) MEMBRI NON PIU' IN CARICA Amministratore Kadrnoska Friedrich Si Si M 4 50% (2) Note (*) In questa colonna viene indicata la carica ricoperta nel Comitato (P= Presidente; M=Membro) (**) In questa colonna viene indicato il numero di riunioni convocate durante il periodo per il quale è stata coperta la carica (***) In questa colonna viene indicata la percentuale di partecipazione alle riunioni del Comitato (nr. di presenze / nr. di riunioni svolte durante l'effettivo periodo di carica del soggetto interessato nel corso dell'esercizio) (****) In questa colonna vengono indicate tramite note le date di inzio e fine carica per gli amministratori che non sono stati membri del Comitato per l'intero esercizio (1) carica ricoperta dal 11 maggio 2013 (2) carica ricoperta sino al 11 maggio 2013 TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

257 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola Il ruolo delle funzioni di controllo: Compliance, Risk Management e Audit I contributi fondamentali del 2013 della funzione Compliance di Capogruppo hanno riguardato: la validazione della Politica Retributiva di Gruppo 2013 sottoposta al Consiglio di Amministrazione per la successiva approvazione dell Assemblea dei Soci l 11 maggio 2013 la validazione del Sistema Incentivante 2013 per gli Executive di Gruppo, compresi gli obiettivi individuali per l Amministratore Delegato, Direttore Generale, Vice Direttori Generali e i Responsabili delle Funzioni di Controllo interno La partecipazione - nell ambito del proprio ruolo e perimetro di competenza - alla predisposizione del Sistema Incentivante di Gruppo 2014 e la valutazione dello stesso per i profili di compliance la redazione - in collaborazione con la funzione Risorse Umane - e la diffusione delle linee guida di Gruppo per la predisposizione e gestione dei sistemi incentivanti 2014 per la popolazione non Executive di Gruppo la valutazione preventiva degli incentive framework per la popolazione Below Executive di Gruppo con riferimento alle Funzioni di Controllo e alle Competence Line la partecipazione a iniziative di HR Compensation (a esempio: revisione del KPI Bluebook ; revisione del processo di definizione del Personale più rilevante (Identified Staff) per l applicazione del Sistema Incentivante di Gruppo) l analisi di specifiche previsioni di incentivazioni non standard. Nel 2014, la funzione Compliance continuerà a operare in stretto coordinamento con la funzione Risorse Umane al fine di supportare il disegno e la definizione della politica e processi retributivi ed effettuarne la validazione per i profili di competenza. Il legame tra la retribuzione e rischio è stato mantenuto nel 2013 attraverso il coinvolgimento della funzione Risk Management nel disegno e nella definizione di un quadro esplicito su cui basare la retribuzione rispetto alla struttura del Group Risk Appetite, così che gli incentivi ad assumere i rischi siano adeguatamente bilanciati dagli incentivi a gestire i rischi. In particolare, il Consiglio di Amministrazione e il Comitato Remunerazione si avvalgono del contributo delle funzioni coinvolte per definire il legame tra profittabilità, rischio e remunerazione all interno dei sistemi incentivanti di Gruppo. 2. Monitoraggio continuo di prassi e tendenze di mercato Il Comitato Remunerazione e il Consiglio di Amministrazione prendono decisioni informate in materia retributiva in linea con le strategie di business e sulla base di un adeguata conoscenza del mercato. Le principali evidenze di politica retributiva definite quest anno con il supporto di un continuo confronto esterno e l analisi delle tendenze di mercato fornite dal consulente esterno indipendente al Comitato Remunerazione comprendono: la definizione della politica retributiva per gli Executive con particolare riferimento al disegno dei Sistemi incentivanti di Gruppo per il 2014 le raccomandazioni basate su specifiche analisi di mercato rispetto al nostro gruppo di confronto (peer) al fine di avere informazioni necessarie per prendere le decisioni. I livelli retributivi e il rapporto tra componente fissa e componente variabile della remunerazione complessiva, per gli Executive e il management sono pianificate, gestite e monitorate sulla base della nostra struttura strategica e in linea con la performance di UniCredit nel corso del tempo. Come obiettivo di politica, la retribuzione complessiva è posizionata tra mediana e terzo quartile, con un posizionamento individuale definito sulla base di specifiche decisioni sulla performance, il potenziale e la strategia per le persone. Le retribuzioni fisse sono definite adeguatamente allo specifico business di riferimento e a talento, competenze e capacità che ciascun individuo porta nel Gruppo. Il livello di retribuzione fissa deve essere sufficiente a scoraggiare assunzioni di rischio non appropriate. Il gruppo di confronto utilizzato a livello di Gruppo per monitorare la politica e le prassi retributive, con particolare focus sulla popolazione dei Senior Executive, è definito dal Comitato Remunerazione su proposta del consulente indipendente esterno, sulla base di criteri tra cui: la confrontabilità in termini di dimensioni, complessità e modello di business, mercati di riferimento per clienti, talenti e capitali, il profilo di rischio e il contesto giuridico-socio-economico. 257

258 Il gruppo di confronto è soggetto a revisione annuale per assicurare la sua attualità. Per il 2013 è stato confermato il Gruppo di confronto pan - europeo dell anno precedente: Gruppo di confronto 2013 UniCredit Come approvato dal Comitato Remunerazione, il gruppo di confronto è composto dalle seguenti istituzioni finanziarie: Banco Santander Banque Populaire CE Barclays Banco Bilbao Vizcaya Argentaria BNP Paribas Credit Agricole Credit Suisse Deutsche Bank HSBC Intesa Sanpaolo Nordea Bank Royal Bank of Scotland Société Générale UBS 3. Sistemi retributivi di Gruppo 3.1 Popolazione di riferimento L Autorità Bancaria Europea, il 16 dicembre 2013 ha pubblicato norme tecniche di regolamentazione (RTS) 28 sui criteri per identificare le categorie di personale le cui attività professionali hanno un impatto significativo sul profilo di rischio dell istituzione, con l obiettivo di assicurare un appropriata armonizzazione tra i paesi europei, mediante un approccio comune. UniCredit, a partire dal 2010 ha condotto ogni anno, in linea con le norme specifiche, il processo di auto-valutazione per definire la popolazione del personale più rilevante di Gruppo a cui, in accordo con le normative, si applicano specifiche regole retributive. Nel 2014 la popolazione del personale più rilevante è stata rivista garantendo il pieno rispetto delle disposizioni regolamentari (regolamento EBA emesso il 16 dicembre che prevede l'espansione dei criteri di valutazione; Banca d Italia, Disposizioni in materia di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione nelle banche e nei gruppi bancari, documento in consultazione pubblicato il 13 dicembre 2013). L identificazione del personale più rilevante 2014 ha seguito uno strutturato processo di valutazione sia a livello di gruppo sia a livello locale, basandosi su criteri qualitativi e criteri quantitativi comuni a livello europeo. L applicazione dei criteri qualitativi ha condotto, in base al ruolo, al potere decisionale e alle responsabilità dirigenziali dei membri del personale, all identificazione di personale di membri dell alta dirigenza, di soggetti che assumono il rischio e del personale impegnato in funzioni di controllo, a prescindere dalla relativa remunerazione; i criteri quantitativi, sono stati utilizzati come criterio residuale al fine di includere nella categoria del personale più rilevante quelle figure la cui remunerazione complessiva riflette il contributo che il personale dà ai fini del raggiungimento degli obiettivi dell istituto e all impatto delle sue attività professionali sul suo profilo di rischio. Il risultato del processo di valutazione per l identificazione del personale più rilevante ha portato all individuazione di un numero totale di circa 900 risorse per l anno In linea con i risultati dell analisi e come approvato dal Consiglio di Amministrazione, su proposta del Comitato Remunerazione, abbiamo riconfermato per il 2014 le seguenti categorie di dipendenti quale personale più rilevante : Amministratore Delegato di Gruppo; Dirigenti di Gruppo responsabili della gestione quotidiana (Direttore Generale, Vice Direttori Generali, Senior Executive Vice President ed Executive Vice President), posizioni executive nelle Funzioni aziendali di Controllo (Audit, Compliance, Risk Management, Legal & Compliance) e posizioni executive nella funzione Planning, Finance & Administration, poiché sono responsabili a livello di Gruppo delle decisioni strategiche che possono avere un impatto rilevante sul profilo di rischio dell istituto, e abbiamo incluso la popolazione dei Senior Vice President, i Board Member/Senior Management/altri ruoli specifici delle Legal Entities di Gruppo, ai sensi dell applicazione dei criteri qualitativi a livello di Gruppo. 28 European Banking Authority (EBA) Report finale Norme tecniche di regolamentazione sui criteri per identificare le categorie di personale le cui attività professionali hanno un impatto significativo sul profilo di rischio dell Istituzione, ai sensi dell Articolo 94 (2) della Direttiva 2013/36/EU 29 I dati sul personale più rilevante si riferiscono alla popolazione al 25 febbraio 2014, mediante una identificazione ex ante, in linea con le richieste dei regolatori. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

259 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 15 L applicazione dei criteri quantitativi, ha condotto all identificazione dei dipendenti: con retribuzione complessiva pari o superiore a Euro che rientrano nello 0,3% del personale cui è stata attribuita la remunerazione complessiva più elevata a cui è stata attribuita una remunerazione complessiva pari o superiore alla remunerazione complessiva più bassa attribuita al Senior Management, identificato nella popolazione di Executive Vice President e livelli superiori. Inoltre è stato considerato personale più rilevante anche quella popolazione che ha un impatto sul profilo di rischio dell istituto, in linea con specifiche normative locali. La popolazione di riferimento rappresenta circa lo 0,6% della popolazione complessiva di Gruppo. 3.2 Implementazione e risultati dei Sistemi 2013 I Sistemi incentivanti 2013 di Gruppo sono stati implementati nel rispetto della nostra politica e governance aziendale. I piani seguenti sono stati offerti alla nostra popolazione di riferimento su base differenziata: il Sistema Incentivante di Gruppo 2013 prevede l assegnazione di un bonus legato alla performance in denaro e azioni, immediato e differito su un periodo di 5 anni il piano azionario per Talenti e altre Risorse Strategiche Sistema incentivante di Gruppo 2013 Il Sistema incentivante di Gruppo 2013 prevede il riconoscimento di un incentivo - in denaro e in azioni ordinarie gratuite da corrispondere nell arco di 5 anni, sulla base di una valutazione multi-prospettica di obiettivi operativi e di sostenibilità (come stabiliti nella scheda di performance individuale Performance screen ) e applicando un fattore complessivo di rischio/sostenibilità, collegato ai risultati di profittabilità, solidità e liquidità annuali del Gruppo (Group Gate/Zero Factor). Nel 2013, UniCredit ha riportato una perdita netta di Euro 14 miliardi, a fronte del completamento della ristrutturazione dello stato patrimoniale accantonando oneri straordinari al fine di portare la nostra copertura crediti al 52%, livello pari ai valori precrisi, in linea con i principali concorrenti europei. Tali oneri straordinari sono principalmente riconducibili a nuovi accantonamenti su crediti per Euro 7,2 miliardi soprattutto in Italia, dove è stato adottato un rigoroso e prudente criterio di valutazione dei crediti deteriorati e delle garanzie correlate. Questi accantonamenti si riferiscono a posizioni passate e quindi non si imputano a un aumento dei crediti deteriorati. Inoltre è stata condotta la svalutazione di una parte del nostro avviamento e dei Rapporti con clienti per Euro 9,3 miliardi. Questa è una posta puramente contabile che non ha alcun impatto sui coefficienti di capitale del Gruppo. Le misure adottate in tal senso sono un passaggio necessario per preparare le azioni del nostro Piano Strategico Il Consiglio di Amministrazione di UniCredit ha preso in esame, con riferimento dell esercizio 2013, le proposte del Comitato Remunerazione e le linee guida in materia di retribuzione variabile delle autorità regolamentari. La valutazione in merito alle decisioni retributive, come già accaduto negli anni scorsi, è stata supportata da un rigoroso processo di governance di Gruppo al fine di garantire coerenza e trasparenza a tutti gli attori coinvolti. Il Consiglio ha espresso un sincero apprezzamento per la grande professionalità dimostrata dal Management durante un anno particolarmente difficile e per le iniziative che fanno di UniCredit oggi una Banca ancora più pronta a cogliere tutte le opportunità rappresentate nel nostro Piano Strategico. Tuttavia, considerando il contesto generale, quest anno si è ritenuto opportuno non procedere all assegnazione di bonus al Top Management del Gruppo, a prescindere dal conseguimento dei risultati individuali. In questo quadro, coerentemente con la Politica di Remunerazione di Gruppo, il Consiglio ha deliberato un pagamento di bonus particolarmente selettivo per la rimanente popolazione focalizzandosi su quelle realtà del Gruppo che hanno conseguito una performance solida e sostenibile. Complessivamente, i bonus che verranno pagati ai circa primi 120 Executive del Gruppo mostrano una riduzione di oltre il 60% rispetto alle opportunità e l'80% di essi sarà differito negli anni successivi e legato al soddisfacimento di ulteriori condizioni di performance future. In linea con la governance di Gruppo, le valutazioni e i pagamenti del 2013 per l Amministratore Delegato, il Direttore Generale, i Vice Direttori Generali, i Responsabili delle Funzioni aziendali di Controllo, i Responsabili della funzione Finance Planning & Administration e della funzione di Human Resources di Gruppo, sono analizzati dal Comitato Remunerazione e approvati dal Consiglio di Amministrazione, sentito il Collegio sindacale e il Comitato di Controllo Interno e Rischi come necessario. L'importo totale della retribuzione variabile del personale rilevante, dettagliato nel capitolo Quantitative disclosure, è sostenibile rispetto alla situazione finanziaria della banca non limitando la sua capacità di mantenere o raggiungere un adeguato livello di capitale e liquidità necessari a fronteggiare le attività intraprese. Sulla base della valutazione degli obiettivi 2013, e la successiva approvazione del Consiglio di Amministrazione dell 11 marzo 2014, è stato fatta una promessa di allocazione di ca. 10 mln. di azioni ordinarie UniCredit a circa 850 Executive di Gruppo e altri ruoli selezionati, nel 2016, 2017 e 2018, subordinatamente all applicazione del fattore di azzeramento Zero Factor rispettivamente per il 2015, 2016 e Pertanto, il Sistema Incentivante di Gruppo 2013 comporterebbe un impatto atteso sul capitale azionario di UniCredit di circa 0.2%, assumendo un raggiungimento delle soglie di performance previste dallo Zero Factor. 259

260 Piano Azionario per talenti e altre risorse strategiche Il piano è stato definito nel 2011 con l obiettivo di motivare e trattenere risorse strategiche e allineare gli interessi di beneficiari e azionisti remunerando la creazione di valore nel lungo termine attraverso l apprezzamento del prezzo dell azione. Sulla base della decisione del Consiglio di Amministrazione dell 11 marzo 2014 sarà allocato un numero di ca. 1,2 mln di azioni ordinarie a 858 beneficiari del Piano che erano stati selezionati sulla base di criteri di idoneità definiti per riflettere l aderenza ai valori aziendali e a comportamenti coerenti, la rilevanza strategica e l impatto della posizione ricoperta e il raggiungimento della performance, oltre che per la necessità di fidelizzare le risorse di Gruppo ad alto potenziale. Il piano prevede l assegnazione di azioni ordinarie gratuite UniCredit in 3 tranche uguali su un periodo di 3 anni, soggetta ogni anno all applicazione di una condizione di azzeramento Zero Factor correlato ai risultati di profittabilità, solidità e liquidità di Gruppo, e in assenza di violazione di codici interni di condotta o di valori, e alla permanenza in servizio. Coordinamento locale e programmi specifici Gli elementi del Sistema Incentivante di Gruppo sono pienamente applicati a tutta la popolazione Executive, con adattamenti locali sulla base di specificità normative e/o di business consistenti con il nostro approccio globale di Gruppo. In linea con i principi dei piani, gli adattamenti locali consentono di raggiungere gli stessi risultati qualora l implementazione dei piani potesse comportare effetti negativi (legali, fiscali o altro) per le aziende del Gruppo e/o per i beneficiari che risiedono in paesi dove il Gruppo è presente. L approccio all implementazione dei piani di incentivazione di Gruppo per la popolazione Executive è perfettamente allineato ai requisiti di Banca d Italia e alle linee guida Europee, e allo stesso tempo tiene in considerazione: la continua necessità di dimostrare conformità alle normative locali la pressione locale per adottare soluzioni alternative come necessario in linea con la normativa locale l implementazione, soggetta ad audit annuale separatamente in ogni giurisdizione ulteriori evoluzioni richieste per adattare le differenze locali e riconciliare i ruoli dei vari regolatori ( home/host ). L Assemblea dei Soci ha autorizzato il Consiglio di Amministrazione a fare gli opportuni cambiamenti per l implementazione dei piani in accordo con i regolamenti legali e/o fiscali dei paesi dove il Gruppo è presente, e a utilizzare soluzioni diverse. Ad esempio, tra gli altri, per Zagrebačka Banka in Croazia, in linea con le richieste della Croatian National Bank (CNB), è stato implementato l uso di azioni locali invece di azioni UniCredit per l esecuzione dei piani di incentivazione di Gruppo, così come l utilizzo di un Gate locale legato alla performance oltre al prolungamento del periodo di pagamento e alla modifica della struttura di pagamento dell'incentivo. Inoltre, considerando la Risoluzione obbligatoria emessa dal Financial Supervision Authority della Polonia, si è ritenuto opportuno per Bank Pekao utilizzare indicatori di performance e le azioni dell azienda (Gate locale e azioni Pekao). Come fatto per gli anni precedenti, agli Executive di Gruppo in Pioneer Global Asset Management SpA, viene offerto, in aggiunta al sistema standard di Gruppo, un piano azionario basato su azioni Pioneer, garantendo pieno adeguamento alle normative relative alla maggiore autonomia del business Asset Management nei gruppi bancari. Per la generalità dei dipendenti sono stati implementati sistemi specifici, che hanno tenuto conto delle prassi locali di mercato. In accordo con la struttura normativa e con la nostra governance, la funzione HR in collaborazione con la funzione di Compliance gestisce annualmente il processo di monitoraggio dell adeguatezza dei sistemi incentivanti per la popolazione non-executive, con l obiettivo principale di garantire la conformità dei sistemi incentivanti per la popolazione non-executive con le linee guida della Politica Retributiva di Gruppo e le disposizioni normative in materia di sistemi incentivanti. 3.3 Sistema incentivante di Gruppo 2014 Il Sistema 2014 di Gruppo approvato dal Consiglio di Amministrazione del 21 gennaio 2014, introduce un approccio bonus pool che tiene conto dei più recenti requisiti normativi nazionali e internazionali e collega direttamente i bonus con i risultati aziendali a livello di gruppo e di Paese/Divisione, garantendo ulteriormente il legame tra profittabilità, rischio e remunerazione, prevedendo: l attribuzione di un incentivo variabile definito sulla base del bonus pool stabilito la definizione di una struttura bilanciata di pagamenti immediati (a seguito della valutazione della performance) e differiti, sotto forma di denaro e di azioni, da pagare in un arco temporale di 6 anni la distribuzione di pagamenti in azioni che tiene conto dei requisiti normativi applicabili con riferimento alla definizione di periodi di indisponibilità sulle azioni misure ponderate per il rischio al fine di garantire la sostenibilità di lungo termine con riferimento alla posizione finanziaria dell azienda e di assicurare la conformità con la normativa una clausola di malus (Zero Factor) che si applica nel caso in cui specifiche soglie (di profittabilità, capitale e liquidità) non siano raggiunte sia a livello di Gruppo che a livello di Paese/Divisione. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

261 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 15 Il bonus pool è un processo che prevede le seguenti fasi: accantonamento del bonus: o i bonus pool sono definiti sulla base della performance attesa di Paese/Divisione e di Gruppo o i bonus pool vengono definiti in fase di predisposizione del budget come percentuale di un funding KPI stabilito a livello di Gruppo e a livello di Paese/Divisione (e.g. Net Operating Profit) distribuzione del bonus: o è garantita la coerenza con la performance e la sostenibilità di Gruppo mediante specifiche condizioni di accesso a livello di Paese/Divisione e a livello Gruppo o la distribuzione è ponderata per il rischio al fine di garantire la coerenza con il Risk Appetite Framework di Gruppo e la sostenibilità con riferimento alla posizione finanziaria dell azienda sulla base delle analisi di performance effettuate dalla funzione Planning Finance e Administration o è inoltre prevista l applicazione di una clausola di malus nel caso in cui specifiche soglie di profittabilità, capitale e liquidità non vengano raggiunte sia a livello di Gruppo che di Paese/Divisione allocazione del bonus: o la valutazione individuale della prestazione è basata su un numero di obiettivi compreso tra 4 e 8. Ulteriori obiettivi opzionali e comportamenti ritenuti rilevanti potranno essere considerati dal manager nella valutazione complessiva della prestazione. Per ogni ruolo, gli obiettivi sono selezionati dal nostro catalogo di principali indicatori di performance ( KPI ). Ulteriori dettagli nel capitolo 3.4 o i bonus individuali saranno assegnati ai beneficiari sulla base del bonus pool, della valutazione individuale della prestazione, del benchmark interno per specifici ruoli/mercati e del tetto sui bonus definito dall Assemblea Ordinaria dei Soci. Accantonamento e distribuzione del bonus I bonus pool vengono definiti in fase di budget per ognuno dei segmenti esterni e per i subgroup come percentuale del rispettivo funding KPI, prendendo in considerazione: analisi dei dati storici, profittabilità attesa, strategia di business, pool dell anno precedente e contesto di mercato/benchmarking esterno. Il budget viene sottoposto all approvazione del Consiglio di Amministrazione di UniCredit. Gli accantonamenti trimestrali sono basati sui risultati effettivi, con ponderazioni applicate nel corso dell anno modificando le previsioni del 1, 2 e 3 trimestre coerentemente con l andamento dei risultati. I bonus pool vengono proposti da parte dei Paesi/Divisioni sulla base degli ultimi dati previsionali dell anno e tenendo conto della valutazione dei risultati previsionali - ponderati per il rischio - sia a livello di Gruppo che di Paese/Divisione. La Condizione di Accesso è il meccanismo che determina la possibile applicazione della clausola di malus (Zero Factor) sulla base degli indicatori di performance in termini di profittabilità, capitale e liquidità definiti sia a livello di Gruppo che di Paese/Divisione. 261

262 Al fine di allinearsi con i requisiti normativi, nel caso in cui sia gli obiettivi di Gruppo che quelli di Paese/Divisione non vengano raggiunti, verrà applicato uno Zero Factor alla popolazione degli Executive/ personale più rilevante mentre per la popolazione non Executive sarà applicata una significativa riduzione. Inoltre, verrà considerato anche il rispetto e l aderenza individuale a norme di disciplina, condotta e comportamento e alle clausole di claw back, per quanto legalmente applicabili. Nel caso in cui non venga attivato lo Zero Factor, le rettifiche al bonus pool saranno applicate nell ambito dei rispettivi intervalli, sulla base della valutazione delle performance e dei fattori di rischio a livello di Gruppo e di Paese/Divisione. Nel caso in cui il Paese/Divisione sia in condizione di malus, mentre il Gruppo abbia raggiunto le condizioni di accesso, verrà definito un floor a scopi di retention e al fine di mantenere un livello minimo di remunerazione tale da garantire la competitività sul mercato. In ogni caso, come richiesto dalla normativa ai sensi delle disposizioni di Banca d'italia, la valutazione finale dei parametri di performance sostenibile di Gruppo e l allineamento tra rischio e remunerazione saranno esaminati dal Comitato Remunerazione e definiti sotto la responsabilità e la governance del Consiglio di Amministrazione. Il Consiglio di Amministrazione non tiene conto per la determinazione del bonus di voci straordinarie del bilancio che non hanno impatto sulla performance operativa, sul capitale regolamentare e sulla liquidità (e.g. goodwill impairment). Inoltre, a seguito di eventuali modifiche delle leggi vigenti e/o in relazione a eventuali circostanze straordinarie e/o imprevedibili che possono influenzare il Gruppo, la Società o il mercato in cui opera, il Consiglio di Amministrazione, sentito il parere del Comitato Remunerazione, si riserva il diritto di modificare e/o cambiare il sistema e le relative regole. Valutazione e allocazione del bonus La valutazione della performance individuale è basata su 4 8 obiettivi, di cui almeno metà di sostenibilità, ispirati al Competency Model di Gruppo, base su cui gli Executive sono valutati nei processi di Executive Development Plan. Inoltre vi è la possibilità di includere ulteriori obiettivi in aggiunta ai 4-8 obiettivi core ai fini della valutazione complessiva della performance. Le competenze e i comportamenti ritenuti rilevanti possono essere considerati dal manager per la valutazione complessiva della performance. Il sistema di valutazione degli obiettivi individuali si basa su una scala di punteggio 1-5 con un giudizio descrittivo. L allocazione manageriale del bonus avviene sulla base del bonus pool disponibile, della valutazione individuale della performance e dei benchmark interni per specifici ruoli e mercati. TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

263 >> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 15 Illustrazione del pagamento dei bonus 2014 Il numero delle azioni da corrispondere nelle rispettive tranche sarà determinato nel 2015 sulla base della media aritmetica dei prezzi ufficiali di mercato delle azioni ordinarie UniCredit rilevati al mese precedente la delibera consiliare di verifica dei risultati conseguiti nel Il pagamento degli incentivi sarà effettuato attraverso tranche immediate e differite in denaro o in azioni ordinarie UniCredit in un arco temporale di 6 anni: nel 2015 la prima tranche dell incentivo totale sarà pagata in denaro nel periodo la restante parte dell incentivo totale sarà pagata in tranche di denaro o azioni UniCredit. Tutte le tranche sono soggette all applicazione dello Zero Factor dell anno precedente all anno di pagamento (c.d. meccanismo di malus) e a condizioni di clawback, legalmente applicabili. La struttura di pagamento è stata definita in linea con le indicazioni di Banca d Italia riguardo al periodo di vincolo alla vendita delle azioni per le azioni immediate ( upfront ) e differite. In particolare, l implementazione di un periodo di vincolo alla vendita delle azioni potrà avvenire in linea con il contesto fiscale di volta in volta vigente nei paesi in cui il Gruppo opera, mediante l allocazione di azioni vincolate ( restricted shares ) o la promessa di azioni che verranno assegnate al termine del periodo di vincolo stabilito. In coerenza con le prassi del mercato nazionale, verrà introdotta una soglia minima, al di sotto della quale non verranno applicati meccanismi di differimento, in linea con le rilevanti indicazioni regolamentari. Per la popolazione di Executives Vice President e livelli superiori, non è invece prevista l applicazione di alcuna soglia minima specifica, al di là dell ammontare del bonus assegnato. Il sistema incentivante di Gruppo 2014 prevede un impatto atteso sul capitale sociale di UniCredit di circa 0,66%, ipotizzando che siano assegnate tutte le azioni gratuite ai dipendenti. La diluizione complessiva per tutti i piani azionari attualmente in essere è pari a 1,44%. 3.4 Misurazione complessiva della performance Il sistema incentivante di Gruppo è supportato da una struttura di misurazione annuale della performance che garantisce coerenza, consistenza e chiarezza degli obiettivi di performance con la strategia aziendale, e che incoraggia e premia i comportamenti attesi e l attenzione al rischio. Il nostro processo di gestione della performance garantisce che tutti gli Executive conoscano i propri obiettivi e include una revisione attenta del raggiungimento degli stessi. Dal 2010, uno specifico processo è seguito con il coinvolgimento delle principali funzioni chiave (Risorse Umane, Planning, Finance e Administration, Compliance, Sustainability, Audit, Group Stakeholder & Service Intelligence) per definire e rivedere annualmente il cosiddetto KPI Bluebook (KPI key performance indicator) che funge da struttura per la misurazione della performance & la valutazione degli Executive di Gruppo, attraverso un insieme di obiettivi e linee guida fornite al fine di supportare manager e HR nella definizione delle Performance Screen. Il KPI Bluebook mappa 8 categorie di indicatori di performance chiave: Value Creation, Profitability, Commercial, Efficiency, Risk Management, External Relative, Stakeholder Value, Enhance Risk & Control Culture, Support & Control functions. Le ultime due categorie sono state introdotte nel 2013 al fine di accrescere la cultura del Risk & Compliance e Controllo attraverso l inserimento di una categoria focalizzata sugli obiettivi di puro rischio convalidato dalla funzione Risk Management e di aumentare la qualità e la rilevanza degli obiettivi e della gestione della performance per le funzioni di supporto e controllo. Nel cosiddetto KPI dashboard viene fornita una lista di obiettivi. 263

264 Principali indicatori ed esempi di KPI in ciascuna categoria TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 AL 31 DICEMBRE

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