Fondazione Lombardia per l Ambiente. Istituto di Entomologia Agraria Università degli Studi di Milano

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1 Fondazione Lombardia per l Ambiente Istituto di Entomologia Agraria Università degli Studi di Milano Applicazione di bioindicatori sull area della discarica di Gorla Maggiore-Mozzate RELAZIONE FINALE Marzo

2 INDICE Presentazione Gruppo di lavoro 1. Obiettivi e Fasi del progetto 2. Inquadramento territoriale 3. Caratteristiche delle discariche 4. Analisi e raccolta del materiale bibliografico 5. Materiali e metodi di campionamento 6. Risultati dei campionamenti 7. Conclusioni e proposte Fonti bibliografiche 2

3 PRESENTAZIONE Gli ambienti destinati allo smaltimento dei rifiuti urbani possono divenire focolai di infestazione da parte di numerosi organismi animali (in particolare Roditori, Uccelli, Insetti) che trovano nella sostanza organica in decomposizione una quantità pressoché illimitata di cibo. Purtroppo, la loro attività si sviluppa in presenza di una ricca flora batterica, a cui si aggiungono nematodi e virus. Molti tra questi microrganismi sono potenzialmente patogeni, ragion per cui Roditori, Uccelli ed Insetti divengono pericolosi vettori meccanici. La gestione dei rifiuti urbani, soprattutto nelle discariche a cielo aperto, diviene così un problema di rilevante interesse, anche per tali aspetti igienici. Pullulazioni di mosche, flebotomi, blatte, ratti, gabbiani non sono tollerabili. E noto che le possibilità di smaltimento dei rifiuti stessi possono avvenire in vario modo, dal compostaggio del materiale organico in ambienti confinati, alla termodistruzione, sino all accumulo in spazi appositamente attrezzati, le discariche. Se non si opera con le dovute precauzioni, si verifica dapprima una attrazione di questi organismi infestanti, attratti dall odore; l abbondante cibo messo quotidianamente a disposizione ne consente quindi un rapido e imponente sviluppo, cui consegue inevitabilmente la diffusione nel circostante territorio. Lo studio che si è voluto affrontare ha preso in considerazione una discarica a cielo aperto (Gorla Maggiore/Mozzate) in fase di attività, per verificare le specie di insetti presenti e la loro dinamica di popolazione, confrontando i dati rilevati con quanto si è potuto osservare in un area vicina (Boschi Ramascioni), a suo tempo pure adibita a discarica, ma ormai completata e sottoposta ad inerbimento, con ulteriore impianto di essenze arboree. Gli insetti possono infatti fornire utili indicazioni sullo stato di salute di determinati ambienti e da tempo vengono utilizzati in proposito. E evidente, ad esempio, che una forte presenza di mosche testimonia l ampia disponibilità di sostanze organiche fermentanti, mentre l attività delle zanzare è conseguenza, in genere, di ambienti in cui si verificano ristagni d acqua, più o meno ricca di materiale organico; il riscontrare ditteri inpollinatori, nonchè Imenotteri Apoidei, è invece un indice di ricchezza floristica, e così via. In pratica, quindi, gli insetti sono da considerare degli indicatori ambientali, sia per le caratteristiche intrinseche delle diverse specie, che per la maggiore o minore diversificazione delle specie stesse presenti in un determinato areale. Nel caso in esame sono stati utilizzati come indicatori primari, diverse famiglie di Ditteri (Muscidi, Calliforidi e Sarcofagidi, Flebotomidi e Psicodidi), i Ditiotteri Blattodei, Coleotteri (Dermestidi, Silfidi e Nitidulidi). 3

4 Sono stati inoltre osservati la presenza e l abbondanza in specie dei Coleotteri Carabidi, generici predatori terricoli, dei Ditteri Sirfidi e degli Imenotteri Apoidei. Infatti, la pedofauna e gli inpollinatori che, per aspetti diversi, sono pure rilevanti indicatori ambientali. Il confronto tra qualità delle specie e quantità, (ovvero biodiversità ) delle stesse presenti in queste due discariche, hanno permesso di meglio valutare la gestione di tali ambienti e l impatto che possono rivestire sul territorio circostante. E evidente che, per giungere a tali valutazioni, sono state utilizzate tecniche di raccolta degli organismi presenti ben diverse: dalle trappole a caduta per specie che vivono sul terreno, alla trappola Malaise per quelle buone volatrici. Il succedersi delle specie osservate è inoltre da collegare all evoluzione della copertura vegetale, dapprima costituita essenzialmente da graminacee, se l area è sottoposta a inerbimento controllato, per divenire poi meglio strutturata, con presenza di piante erbacee monocotiledoni e dicotiledoni, tutte comunque fiorifere, oltre che con l insediarsi di arbusti e piante arboree. Il Responsabile Scientifico Prof. Luciano Süss Istituto di Entomologia Agraria Università degli Studi di Milano 4

5 Gruppo di Lavoro Responsabile Scientifico Prof. Luciano Süss Istituto di Entomologia agraria Università degli Studi di Milano Dott. Elisa Bruschi Istituto di Entomologia agraria Università degli Studi di Milano Dott. Sara Savoldelli Istituto di Entomologia agraria Università degli Studi di Milano Coordinamento-Editing: Dott. Giovanni Bartesaghi Fondazione Lombardia per l Ambiente Ringraziamenti Dott. Franco Binaghi Assessorato Ecologia e Ambiente Provincia di Como Geom. Francesco De Stefano Comune di Gorla Maggiore (VA) Arch. Giovanni Colzi Econord S.p.A. Dr. Ing. Carlo Rovelli Econord S.p.A. Dott. Omar Sommacampagna Istituto di Entomologia agraria Università degli Studi di Milano Mouse & Co. S.r.l. Lomazzo (CO) Fotografie: Dott. Sara Savoldelli 5

6 1. OBIETTIVI E FASI DEL PROGETTO Obiettivi Principali Conoscere con precisione le specie di Artropodi potenzialmente nocive alla salute presenti nell area delle discariche di Gorla/Mozzate e Bosco Ramascioni, seguirne la dinamica di sviluppo con il trascorrere delle stagioni, verificando le possibilità di contenerle con tecniche di prevenzione e sviluppando pratiche di monitoraggio in grado di indicare, se e quando, si renda realmente necessario intervenire con interventi diretti. Obiettivi Specifici Organizzare un sistema di monitoraggio degli infestanti, sia mediante impiego di metodi di intrappolamento sia grazie a sopralluoghi diretti, facilmente trasferibile anche ad altre realtà territoriali simili. Grazie a tale sistema si potranno conoscere le specie presenti valutandone l eventuale pericolosità e, sulla base di quanto rilevato, comparato con i sistemi di gestione dell'area in esame, si potranno indicare eventualmente metodi alternativi volti al contenimento delle popolazioni di infestanti. Il progetto è stato articolato per quattro principali fasi: FASE A FASE B FASE C FASE D preliminare: raccolta e analisi della bibliografia esistente, dei lavori analoghi eseguiti in Italia e all estero di elevata significatività. Impostazione delle metodologie operative. rilevamento: analisi del sito; definizione dei punti di indagine; impostazione delle schede tipo e degli ulteriori elementi utili alla completa e corretta esecuzione del lavoro (fotografie, cartografie di riferimento, database); impostazione delle frequenze di campionamento; esecuzione delle campagne di rilevamento. analisi ed elaborazione dei risultati: trasposizione dei dati, comparazione ed elaborazione, rappresentazione sintetica dei risultati e proposte operative. prodotti della fase esecutiva: presentazione e trasferibilità. 6

7 2. INQUADRAMENTO TERRITORIALE L area di indagine è quella relativa alla discarica controllata residuale di Rifiuti Solidi Urbani (RSU) e Rifiuti Solidi Assimilati agli Urbani (RSAU) ubicata al confine tra i due Comuni di Gorla Maggiore (VA) e Mozzate (CO) e alla discarica, oramai esaurita e bonificata, di Boschi Ramascioni (Mozzate). Le figure 2.1 e 2.2 illustrano la posizione delle due discariche alle diverse scale territoriali, sia come cartografie fisiche sia come ortofoto. Figura Ubicazione discariche di Gorla/Mozzate (1) e Boschi Ramascioni (2) Tutta l area si trova in una vasta zona pianeggiante (alta pianura lombarda) all interno di una porzione territoriale già soggetta in passato ad attività estrattiva con previsione di recupero ambientale mediante impianto di smaltimento di rifiuti solidi urbani. Tutta l area esterna alle discariche è caratterizzata da prevalente vegetazione a latifoglie e da colture agricole (cfr. Figura 2.2 ). 7

8 Figura Ortofoto dell area delle discariche Gorla/Mozzate (1) e Boschi Ramascioni (2) 3. CARATTERISTICHE DELLE DUE DISCARICHE Vengono di seguito fornite alcune informazioni di sintesi relative alle caratteristiche di sfruttamento (attuali e pregresse) della discarica di Gorla Maggiore/Mozzate (superfici, volumi, rifiuti smaltiti, tempi di riempimento, ecc.) e alle caratteristiche finali post-operative della discarica Boschi Ramascioni. La discarica di Gorla Maggiore/Mozzate è tuttora attiva in una sua porzione residuale (lotto 5A in esercizio; lotti 5B e 6 in progetto ). La posizione dei diversi lotti, descritti nelle successive tabelle, è illustrata in Figura 2.3. La discarica di Boschi Ramascioni è invece esaurita e completamente bonificata dal punto di vista ambientale, presentando quindi caratteristiche più vicine alla naturalità originale del luogo rispetto all area della discarica di Gorla Maggiore/Mozzate. 8

9 Discarica di Gorla Maggiore (VA) / Mozzate (CO) Lotti realizzati Periodo conferimento rifiuti NOTE Ex L.R. 42/89 Quantità di rifiuti conferiti: (Mozzate 3) tonn Primo Lotto Quantità di rifiuti conferiti: t/giorno Secondo Lotto Terzo Lotto Quarto Lotto Notevole durata di attività per progressivo incremento di volumi derivati dagli ingenti cedimenti morfologici dell area Quinto Lotto Fase 5A * Conferimento in corso Quinto Lotto Fase 5B ? In fase di predisposizione Sesto lotto 2005/2006 -? In fase di progettazione Legenda: * = dato di previsione (Fonte: Organizzazione Smaltimento Rifiuti, Cave, Aria, Provincia di Como, 2003) L area della discarica, nella parte comunale di Mozzate, realizzata nell ambito delle attività previste dalla Legge Regionale 42/89, è indicata in Figura 2.3 con il numero 00. Previsioni da progetti esecutivi approvati e futuri Dati tecnici Situazione effettiva Dati tecnici Sup. al fondo discarica Sup. piano campagna Volume totale lordo Volume totale netto (*) Comp. Stima quantità di rifiuti Quantità smaltite Conferimento Inizio Termine Lotti m 2 m 2 m 3 m 3 % tonn. tonn. Primo Lotto ** , Secondo Lotto , Terzo Lotto , Quarto Lotto , Quinto Lotto Fase A Quinto Lotto Fase B 25/01/ /06/ /05/ /04/ /06/ / /04/ /04/ n.d. in esercizio in fase di predisposizione TOTALE Legenda: n.d. = dato non ancora disponibile (Fonte: Organizzazione Smaltimento Rifiuti, Cave, Aria, Provincia di Como, 2003) 9

10 I dati sono aggiornati al 2003, con esclusione (*) dell'incidenza stimata per le terre di copertura intermedia e di formazione delle arginature di contenimento dei rifiuti; ** = soluzione comprensiva del raccordo con la discarica di Mozzate ex LR 42/89; Comp. = compattazione. Tempi di riempimento del quinto lotto, fase B, della discarica controllata di Gorla Maggiore/Mozzate, in funzione di 4 ipotesi di carichi di rifiuti conferiti. Carico giornaliero tonn./giorno * Tempi di riempimento del quinto lotto, fase B anni 600 3, , , ,7 Legenda: * = è stato ipotizzato un afflusso medio su 300 giorni/anno. (Fonte: Organizzazione Smaltimento Rifiuti, Cave, Aria, Provincia di Como, 2003) Tempi previsti di esaurimento del 5 lotto fase A: fine Non è possibile invece stabilire i tempi di esaurimento del 5 lotto fase B, ipotizzabili anche lievemente superiori a quelli indicati in tabella. E infine previsto un 6 lotto residuale conclusivo (cfr. Figura 4) che dovrebbe garantire una certa continuità di servizio per un numero di anni non precisato ma certamente superiore a 5 a partire dal 2005/2006. Discarica di Boschi Ramascioni (Mozzate) (CO) Discarica Periodo di attività Quantitativi a dimora (tonnellate) Boschi Ramascioni (Mozzate 3) 1983/ / (Fonte: Organizzazione Smaltimento Rifiuti, Cave, Aria, Provincia di Como, 2003) 10

11 Figura 2.3 Suddivisione per lotti della discarica di Gorla Maggiore/Mozzate e area ex discarica Boschi Ramascioni 11

12 4. ANALISI E RACCOLTA DEL MATERIALE BIBLIOGRAFICO Questa fase del progetto ha previsto una ricerca finalizzata alla raccolta e all analisi del materiale bibliografico esistente, riguardante lavori e studi sul monitoraggio di artropodi nelle aree adibite a discarica o riciclaggio di rifiuti solidi urbani. L analisi ha interessato, oltre che testi e riviste specializzate, anche articoli concernenti il binomio insetti-rifiuti. Sono stati selezionati complessivamente sessantacinque lavori pubblicati in diverse aree geografiche, in particolare Europa, Asia e America (cfr. elenco in Fonti Bibliografiche). Da tali studi appare come il problema più rilevante, legato alla presenza di rifiuti, sia quello dei Ditteri, prima fra tutti Musca domestica. I lavori reperiti riguardano principalmente il monitoraggio delle popolazioni di tali insetti in aree urbane e suburbane in presenza di materiale di rifiuto di vario genere; altri studi si riferiscono a controlli sulla resistenza di questi insetti nei riguardi degli antiparassitari utilizzati negli interventi di disinfestazione, con proposte per un corretto smaltimento dei rifiuti. Altri lavori si riferiscono alla presenza di blatte, topi e uccelli; tra questi, in particolare, viene rilevato come anche i gabbiani, capaci di sfruttare gli ambienti antropizzati e degradati, possano essere utilizzati come potenziali indicatori dello sviluppo urbano e permettano di comprendere la qualità ambientale. Nel complesso, i dati riepilogativi relativi agli studi sull argomento, selezionati in quanto particolarmente significativi, sono indicati in Tabella 4.1. E stata inoltre esaminata tutta la documentazione disponibile, relativa allo studio di valutazione di impatto ambientale (VIA) per l impianto di Gorla Maggiore/Mozzate (SITER S.r.l., 2001) con particolare riferimento alle sezioni relative alla vegetazione, (comprendente anche le specie sensibili da monitorare) e alla fauna. Per quanto si riferisce alla situazione faunistica la documentazione evidenzia che i dati riferiti all area di indagine riprendono, con parziali modifiche ed integrazioni, uno studio a suo tempo realizzato da Ambiente Italia s.r.l. I dati si riferiscono alla macrofauna tipica di un ambiente boschivo planiziale, ma non fanno alcun riferimento alla microfauna da Artropodi, il che giustifica lo studio effettuato, data la rilevanza degli insetti come indicatori ambientali aspetto che sarà indagato con questo studio. Infatti, gli Insetti rivestono un ruolo di grande importanza in qualsiasi situazione. Laddove, come in una foresta, la situazione è di generale equilibrio, si nota la presenza di una entomofauna diversificata, in cui il ruolo dei predatori e dei parassitoidi esercita un naturale effetto di contenimento di eventuali fitofagi. Al contrario, in un ambiente estremamente artificiale, quale una discarica di rifiuti solidi urbani, possono prendere il sopravvento insetti molto pericolosi per l uomo, in quanto potenziali vettori. 12

13 In questo caso, quindi, le presenze di mosche e mosconi, flebotomi e psicodidi va considerata come un ottimo indicatore della situazione di quel determinato ambiente. Tanto più si svilupperanno, quanto più la gestione della discarica non terrà conto dei rischi provocati dalla loro presenza. Poichè ogni ambiente discarica viene completato entro un certo lasso di tempo, si rende indispensabile la sua copertura con strati di terreno, su cui fare insediare un manto vegetale. Le caratteristiche di quest ultimo, impostato su essenze erbacee od arboree, sottoposto a sfalci e potature, con impiego di vegetali autoctoni o meno, condizionano a loro volta, lo sviluppo di determinate specie di insetti. Partendo da tali premesse, come si è accennato precedentemente, si è voluto esaminare le condizioni di una discarica in fase di riempimento, a confronto con l altra ormai completata, raccogliendo gli insetti presenti nei due ambienti, per valutarne l abbondanza in biodiversità, la ricolonizzazione dall esterno ed il significato che gli insetti catturati possono rivestire. I primi sopralluoghi alla discarica sono stati effettuati nel mese di febbraio 2003, per rendersi conto della realtà operativa e per organizzare le fasi di monitoraggio, predisporre il materiale necessario per gli stessi e stabilire punti di campionamento, temporanei o permanenti, nei due ambienti, utilizzando la discarica ormai chiusa e ricoperta di vegetazione (Boschi Ramascioni), come situazione di riferimento. Sono state inoltre acquisite le notizie essenziali relative alle pratiche di disinfestazione contro mosche e roditori attualmente effettuate. Si è così evidenziata la necessità di interfacciarsi in modo sostanziale con l Impresa affidataria del servizio, per poter verificare l impatto che gli interventi previsti possono avere su una entomofauna infestante, oltre che sui roditori (topi e ratti). 13

14 Tabella 4.1: Lavori selezionati come significativi del problema oggetto di studio (Il numero si riferisce al riferimento bibliografico riportato in Fonti Bibliografiche) Gestione discariche, Altri Musca Altri Altri rifiuti. Europa Asia America Australia Africa Blatte Topi Uccelli ambienti domestica Ditteri animali Tecniche di lotta segue 14

15 Gestione discariche, Altri Musca Altri Altri rifiuti. Europa Asia America Australia Africa Blatte Topi Uccelli ambienti domestica Ditteri animali Tecniche di lotta Totale lavori selezionati Tabella 4.1: Lavori selezionati come significativi del problema oggetto di studio (Il numero si riferisce al riferimento bibliografico riportato in Fonti Bibliografiche) 15

16 5. MATERIALI E METODI DI CAMPIONAMENTO Nei sette mesi in cui si sono sviluppate le fasi del monitoraggio sul campo (da marzo a ottobre 2003) è stato possibile delineare un quadro generale riguardante le principali specie di artropodi presenti nelle due discariche oggetto di studio. Il monitoraggio è avvenuto attraverso differenti tecniche di campionamento, comprendendo l utilizzo di pit-fall traps, ovvero raccolte con trappole a caduta, trappola malaise, trappola alimentare, catture con retino da sfalcio, aspiratore a bocca, e controllo visivo. La frequenza con la quale sono stati svolti i sopralluoghi è stata influenzata dalle condizioni ambientali, dall attrezzatura utilizzata, nonché dai risultati di volta in volta ottenuti con le diverse procedure di indagine. L elenco completo dei siti monitorati si trova nelle Tabelle 5.1 e 5.2. Tabella 5.1 MONITORAGGIO MUSCIDI A GORLA MAGGIORE/MOZZATE 1 Primo pilastro a sinistra dell edificio casa-ufficio. 2 Primo e secondo spezzone, partendo da destra, della ringhiera verde della pesa dei camion. 3 Vetro più base pannello del gabbiotto situato alla pesa dei camion. 4 Porta edificio adibito ad officina. 5 Pannello base della vetrata scorrevole dell edificio adibito ad officina. 6 Sesto spezzone della ringhiera verde situata di fronte all impianto di smaltimento dei rifiuti. 7 Primo pilastro in cemento, sino a 2m d altezza, dell impianto di triturazione e deodorazione dei rifiuti. 8 Zona scarico merci. Seconda colonna da sinistra. 9 Zona scarico merci. Quarta colonna da sinistra. 10 Zona scarico merci. Sesta colonna da sinistra. 11 Primo e terzo pannello dietro zona scarico merci. 12 Zona percolato. Prima vasca:secondo spezzone ringhiera. 13 Zona percolato. Prima vasca: spezzone ringhiera lato opposto al punto Zona percolato. Parete di cemento situata tra le due vasche per la raccolta del percolato. 15 Parte sporgente del cassone per la raccolta dei rifiuti privati, ubicato al termine della zona percolato. 16 Facciata esterna del locale compressore. 17 Facciata esterna del locale adibito alla stazione di controllo. 16

17 Tabella 5.2 MONITORAGGIO MUSCIDI A BOSCHI RAMASCIONI 1 Muro tra finestra e porta primo edificio. 2 Pilastro in centro facciata esterna. 3 Facciata interna muro edificio. 4 Porta I locale impianti elettrici facciata sulla strada. 5 Porta II locale impianti elettrici facciata esterna. 6 Ultimo pannello a sinistra portone chiaro a fianco orari comune mozzate. 7 Parte sporgente cassonetto verde appena entrati. 8 Muro locale vicino a trappola 3B. Pit-fall traps Questo tipo di campionamento è particolarmente idoneo allo studio dei Coleotteri Carabidi, che si è già ricordato essere considerati tra i più rilevanti bioindicatori della qualità dell ambiente terreno. Le trappole sono costituite da semplici recipienti, tipicamente bicchieri di plastica, parzialmente interrati e riempiti per circa un terzo con vari composti attrattivi: sono stati utilizzati avvicendevolmente aceto bianco, birra e carne (Figure ). Per ottenere la maggiore efficienza di cattura, le esche sono state controllate con cadenza quindicinale, permettendo lo svolgimento dei processi fermentativi delle sostanze utilizzate. La collocazione di tali trappole ha interessato il suolo compreso tra il primo e il secondo lotto (esaurito) della discarica di Gorla Maggiore (Figura 5.12) e l intero territorio dell ex discarica di Boschi Ramascioni (Figura 5.13); in particolare sono state posate dieci trappole in ciascuna zona. La scelta dei siti dove effettuare il lavoro è stata dettata dalla necessità di individuare luoghi poco soleggiati, ma ben ventilati, generalmente situati alla base degli alberi o incastrati in cavità degli stessi, oppurtunatamente celate con tegole o sassi, al fine di impedire l accesso ai piccoli mammiferi ed evitare eventuali manomissioni. 17

18 ESEMPI DI MONITORAGGIO ESEGUITO CON PIT-FALL TRAPS Figura 5.1: Postazione pitfall trap 1A Figura 5.2: postazione trappola 2A. Figura 5.3: Postazione trappola 4A. Figura 5.4: Postazione trappola 3B. 18

19 Figura 5.5: Trappola attivata con aceto. Figura 5.6: Trappola attivata con carne. Trappole Malaise Questa trappola consiste in una sorta di tenda canadese, costituita da una rete a maglie molto piccole, aperta da un lato (Figura 5.7). Gli insetti che si introducono nella trappola, per cercare una via di fuga, si spostano istintivamente verso l alto dove filtra la luce e si ammassano nel punto dove si trova uno stretto tunnel, alla cui estremità è posta un apertura, a cui è collegato un flacone contenente generalmente alcool, o etere acetico. La rimozione degli individui intrappolati all interno del vasetto è avvenuta dopo 24 ore dall installazione della tenda. Date le dimensioni ingombranti e l appariscenza, questa trappola è stata sistemata in ampie zone pianeggianti, tenendo conto delle condizioni metereologiche, in particolare del vento e delle rotte di possibile percorso degli insetti. La loro ubicazione è riportata in Figura 5.12 per la discarica di Gorla Maggiore, in Figura 5.13 per l ex discarica di Boschi Ramascioni. Sebbene questa trappola fosse indicata principalmente per la cattura degli insetti volanti, le raccolte hanno permesso di individuare anche individui generalmente atteri; si tratta comunque di un metodo di campionamento massivo e incondizionato, che ha consentito di raccogliere un abbondante numero di artropodi. 19

20 MONITORAGGIO CON TRAPPOLA MALAISE Figura 5.7: Trappole malaise. Catture con retino da sfalcio e aspiratore a bocca Questo tipo di campionamento è stato svolto mediante un semplice retino di forma triangolare, avente 30 cm di diametro e una lunghezza di circa il doppio; è stato fatto scorrere lentamente in prossimità della superficie del suolo, generalmente sull erba bassa. Il contenuto del retino deve essere frequentemente esaminato, per evitare che foglie o altri residui vegetali danneggino gli insetti catturati e al tempo stesso per permettere la verifica di quelli intrappolati. Una volta che l'esemplare è nel retino, bisogna inserirlo nella boccetta direttamente portando la boccetta dentro il retino. Questo tipo di campionamento si presenta particolarmente idoneo alla cattura di quegli insetti che restano immobili, per la gran parte del tempo, o si muovono sul suolo o sulla vegetazione, ad esempio: Orthoptera Hemiptera Coleoptera Diptera Lepidoptera Hymenoptera 20

21 Monitoraggio visivo Questo tipo di campionamento è particolarmente adatto per l individuazione di Ditteri Muscidi (Figure ). Sono stati individuati diciassette siti nella discarica di Gorla Maggiore (Figura 5.12) e otto in quella di Boschi Ramascioni (Figura 5.13). Le specie e la stima approssimativa dell entità delle popolazioni delle diverse specie è avvenuta mediante conteggi numerici degli esemplari presenti su determinate superfici, scelte tra le tipologie di luoghi presenti nel territorio e colonizzabili dall insetto. In particolare, tali punti hanno interessato varie zone del territorio della discarica di Gorla Maggiore, comprendendo muri e pannelli dei vari edifici (casa, ufficio, officina), l impianto di smaltimento dei rifiuti, le vasche del percolato e i locali presenti nell area del II lotto, ormai esaurito. Analogamente, sono stati monitorati 8 siti, comprendenti edifici, muri, cassonetti, principalmente dislocati in prossimità della piattaforma di scarico merci. Convenzionalmente sono state scelte superfici di 1mq ciascuna, sulle quali conteggiare ad ogni sopralluogo il numero di mosche posate. Analogamente l osservazione delle ringhiere ha interessato la seconda barra tra i supporti verticali (figura 5.9) Tutto ciò al fine di standardizzare il monitoraggio di volta in volta alle diverse situazioni. I siti sono stati scelti tenendo conto dell etologia delle mosche e dell accessibilità dei luoghi da osservare, soleggiati, ma riparati da agenti di disturbo. MONITORAGGIO MUSCIDI Figura 5.8: Trappola alimentare per mosche. 21

22 MONITORAGGIO VISIVO Figura 5.9: spezzone ringhiera monitorata Figura 5.10: Mosca appoggiata a ringhiera. Figura 5.11: Vasca percolato. 22

23 23

24 Figura 5.13 Ubicazione monitoraggi nella discarica Boschi Ramascioni 24

25 6. RISULTATI DEI CAMPIONAMENTI I risultati dei campionamenti hanno permesso di delineare un quadro generale relativo alle Famiglie di insetti rinvenute. Più che le singole specie è interessante osservare come gli insetti rilevati possono essere raggruppati, in funzione della loro attività, in gruppi di importanza urbana e indicatori dell'ambiente "discarica" da una parte, e in insetti di comune interesse agrario, comprendente minatori fogliari (Ditteri Agromizidi, Cloropidi, Lepidotteri), insetti utili come impollinatori (Apoidei, Sirfidi), predatori (Coccinellidi) e parassitoidi (Icneumonidi e Braconidi) dall altra. Il primo gruppo, rappresentato principalmente da Ditteri Muscidi, include numerose specie tipiche frequentatrici di rifiuti, materie organiche vegetali e animali in decomposizione, oltre che da insetti potenziali vettori ed ospiti intermedi di agenti patogeni, sia per l'uomo che per gli animali. Analizzando i risultati ottenuti in entrambe le discariche si nota come non esista un'evidente differenza tra le due aree oggetto d'indagine; in tutte e due, infatti, si osserva una continua e costante presenza di Ditteri Muscidi e Sarcofagidi, dato confermato dall'uso di trappole alimentari. La ridotta entità numerica degli individui catturati e il campionamento visivo hanno comunque indicato una bassa presenza di questi insetti, a fronte di una buona gestione del territorio e di appropriati interventi di disinfestazione. Durante i mesi di campionamento, il calendario dei trattamenti adulticidi effettuati dall impresa che aveva in appalto il servizio, ha previsto 34 interventi, dalla fine di aprile alla metà di ottobre, con una frequenza di 4-5 al mese. I prodotti utilizzati sono stati Atacaril, distribuito sui muri esterni e sugli edifici e Neonuvex per l abbattimento delle mosche sui cumuli di rifiuti e nell ambiente circostante. Atacaril è un formulato commerciale a base di azametiphos, mentre Neo-nuvex è un formulato a base di neopinamina, bioalletrina, piperonilbutossido. Al contrario i campionamenti mostrano una maggiore presenza dei minatori fogliari, ovvero di insetti legati a piante erbacee, nell'area di Boschi Ramascioni, particolarmente ricca di graminacee. Come già illustrato nel precedente capitolo 4, le trappole Malaise sono state attivate per la durata di 24 ore e posizionate contemporaneamente nelle due discariche oggetto di studio, per ottenere dati comparabili anche dal punto di vista delle condizioni metereologiche, e quindi eliminare eventuali fattori di deriva. Per quanto riguarda la zona di Boschi Ramascioni è stato possibile monitorare l'intero territorio, mentre più ristretta è stata l'area in cui si è operato nella discarica di Gorla Maggiore/Mozzate, in quanto sono stati esclusi il lotto 5A, ancora attivo e in fase di riempimento, e il lotto 4, concernente la zona adiacente lo scarico merci. Tale comportamento è giustificato, oltre che da motivi di sicurezza, anche da ragioni di garanzia e attendibilità, in quanto essendo queste delle zone ancora attive, soggette a 25

26 passaggio di camion, nel corso dei mesi di campionamento sono state sottoposte a numerosi spostamenti, cambiamenti di assetto e disposizione di tubazioni. Tali modifiche alteravano continuamente il paesaggio, rendendo difficoltoso il recupero delle trappole, specialmente quelle a caduta, in quanto posizionate a terra e quindi soggette a manomissioni; cosa che puntualmente si è verificata in alcune zone, motivo per cui si è operato in tali spazi, dove possibile, con monitoraggi visivi e manuali. Le Tabelle ( ) e i grafici ( ) riassumono i risultati ottenuti con i campionamenti eseguiti nei sette mesi di indagine con l impiego di pit-fall traps. La Tabella 6.8 illustra invece i risultati delle specie rinvenute con l impiego della trappola Malaise e catture manuali. GORLA MAGGIORE / MOZZATE BOSCHI RAMASCIONI Siti/Famiglie 1A 2A 3A 4A 5A 6A 7A 8A 9A 10A 1B 2B 3B 4B 5B 6B 7B 8B 9B 10B Anthicidae Cantharidae Carabidae Coccinellidae Cholevidae Curculionidae 1 1 Dermestidae Elateridae Histeridae Nitidulidae Silphidae Staphylinidae Tabella /04/03 TRAPPOLE ATTIVATE CON ACETO BIANCO. 26

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