Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "www.fisiokinesiterapia.biz"

Transcript

1 Introduzione Nella SLA: LA RIABILITAZIONE DEL PAZIENTE si ha degenerazione del 1 e del 2 AFFETTO DA motoneurone; SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA l età media di comparsa è di 57 anni; è lievemente prevalente nei maschi; la sopravvivenza media è di mesi; la sintomatologia di esordio varia in base a quale delle tre forme cliniche si manifesta. 1 2 Introduzione Clinicamente si esprime con: deficit piramidale agli arti; atrofia muscolare specie alle mani; fascicolazioni; segni di compromissione dei nervi cranici bulbari. Caratteristiche SLA tipica o comune Rappresenta il 45-50% dei casi e si manifesta con esordio insidioso e progressivo: riduzione di forza alle mani con difficoltà nelle prese e nella motricità fine; atrofia ms: inizialmente realizza una mano a scimmia; in fase avanzata si diffonde agli avambracci e talora ai ms della spalla e poi agli AAII; 3 4 SLA tipica o comune deficit motorio simmetrico: inizialmente può essere limitato ad un arto o ad un emilato (anche per alcuni mesi); è in genere associato all ipotrofia, ma può verificarsi che i ms molto atrofici siano ancora in condizione di esplicare una certa attività; fascicolazioni che talvolta sono rare e devono essere attentamente ricercate; SLA tipica o comune negli stadi iniziali sono frequenti i crampi ms specialmente alle mani; segni di compromissione della via corticospinale sono rappresentati: in fase iniziale da iperflessia ai 4 arti; successivamente si può rilevare un clono delle rotule e dei piedi; in fasi ancora più avanzate ipertonia piramidale agli AAII, e andatura pareticospastica; 5 6 1

2 SLA tipica o comune SLA bulbare l esame oggettivo delle sensibilità è negativo: l esistenza di turbe oggettive della sensibilità all esame clinico mette in serio dubbio la diagnosi; turbe vasomotorie sono abbastanza frequenti (dita del piede fredde cianotiche); sono inusuali le turbe vescicali. Caratteristiche Detta anche sindrome bulbare progressiva si manifesta circa nel 25% dei casi. I primi sintomi sono: difficoltà a pronunciare fonemi consonantici (labiali e linguali); ipotrofia e fascicolazioni particolarmente evidenti ai margini linguali; 7 8 SLA bulbare SLA bulbare In fase più avanzata: è impossibile la protrusione della lingua; la disartria diventa sempre più rilevante; la motilità del velo palatino si riduce e la voce diventa nasale; difficoltà crescenti nella deglutizione, prima per i liquidi e poi anche per i solidi; la compromissione delle corde vocali si manifesta con disfonia, voce flebile e afonia; l eventuale deficit a livello del VII n.c. si manifesta: con riduzione della mimica facciale; con debolezza nella chiusura delle labbra e nel gonfiare le gote; con scolo di saliva; fascicolazioni a livello del mento. esiste anche una ridotta capacità ventilatoria, ma non si verifica dispnea evidente SLA pseudopolineuropatica SLA pseudopolineuropatica Caratteristiche Detta anche forma agli arti inferiori si manifesta circa nel 25-30% dei casi. È caratterizzata da: un deficit motorio ai ms della loggia anteroesterna della gamba, talora unilaterale, ma in breve tempo bilaterale; pz che inciampa nel camminare per deficit di dorsiflessione del piede; se il disturbo ha inizio prossimale vi è difficoltà ad alzarsi dalla posizione seduta; il disturbo motorio appare in genere prima dell atrofia; crampi e fascicolazioni talora precedono il deficit motorio e l atrofia di parecchi mesi; i riflessi osteotendinei in un pri mo tempo sono ridotti o aboliti;

3 SLA pseudopolineuropatica i segni piramidali sono ad insorgenza tardiva e spesso mascherati; le turbe vasomotorie sono piuttosto importanti. In generale la SLA determina: una progressiva perdita della forza ms; una sensazione di stanchezza generalizzata; i movimenti quotidiani diventano difficoltosi: lavarsi; allacciare i bottoni; mangiare; aprire una porta; salire le scale; camminare per lunghi tratti Con il progredire della malattia gli effetti della debolezza ms incidono sempre più sullo stile di vita. Cercare di recuperare la forza ms con un intensa attività fisica è controindicato e dannoso poiché: può aumentare il precoce affaticamento; peggiorare le capacità funzionali già compromesse. Gli scopi fondamentali della riabilitazione sono: 1. contrastare le conseguenze della paralisi: mantenere attività ms volontaria; prevenire retrazioni ms-tendinee e rigidità articolari che evolvono in forme dolorose; inibire l insorgenza di spasticità; mantenere la mobilità della gabbia toracica; prevenire sublussazioni gleno-omerali; prevenire dolori da posizioni scorrette limitare i danni secondari dovuti alla perdita di mobilità attraverso: l esecuzione quotidiana di esercizi attivi e attivi assistiti; L adozione di posture inibenti l ipertonia piramidale; l esecuzione pluriquotidiana di esercizi respiratori; l assunzione di posizioni corrette quando si sta seduti, a letto, etc. 3. consigliare ausili e strategie per mantenere il più a lungo possibile l autonomia: ingrossare i manici delle posate, per semplificare e facilitare la presa; una carrozzina permette lo spostamento per lunghi tragitti; la presenza di montascale favorisce l autonomia in casa; l utilizzo di sistemi alternativi di comunicazione consente di interagire e manifestare stati d animo, bisogni, etc

4 4. addestrare i parenti alla corretta assistenza: 5. scegliere programmi fisioterapici: durante i passaggi posturali che sono un momento critico nella gestione quotidiana del pz con SLA; sapere come fare comporta meno fatica ed evita di procurare danni. in rapporto al grado di debolezza ms; personalizzati e sulla base di una attenta valutazione Ogni programma chinesiterapico deve tener conto di 2 regole fondamentali: a. non superare la soglia dell affaticamento; b. non superare la soglia del dolore. Segnali di fatica sono: crampi; aumento delle fascicolazioni; respirazione affannosa e difficoltosa; sensazione di pesantezza alle gambe e alle braccia. Quando compaiono segni di fatica: l attività deve essere interrotta; osservare un riposo di circa 20 minuti; se non vi è ritorno allo stato fisico iniziale, bisogna pensare di aver intrapreso un attività troppo intensa Nelle fasi iniziali proporre attività come: nuotare; andare in bicicletta; passeggiare; se fatti con moderazione e seguendo le due regole enunciate prima, non trovano controindicazioni. Esercizi di coordinazione 1. Esercizi con la palla (usarne di diverse misure): lanciarla contro il muro e riprenderla; lanciarla e riprenderla alternando le mani; palleggiare, alternando le mani; lanciare contro un bersaglio preciso; colpire la palla con una mazza o un bastone (come nel baseball)

5 2. Giochi: 5. Impilare coni, blocchi, scatole. lanciare anelli verso un bersaglio; 6. Sfogliare giornali e riviste. freccette; 7. Strappare la carta del giornale in strisce tiro al bersaglio. lunghe e sottili. 3. Versare e travasare liquidi da un contenitore all altro. 4. Piegare della biancheria Mantenimento funzionalità respiratoria: Proporre al pz: esercizi di respiro controllato; posture ventilatorie; l utilizzo di incentivatori per sviluppare i volumi polmonari mobilizzati; esercizi per sviluppare la coordinazione costo-diaframmatica; l utilizzo di ausili per rinforzare la muscolatura in ed espiratoria. Mobilizzazione attiva Gli esercizi: devono essere rivolti a chi possiede una sufficiente forza ms; hanno lo scopo: di far lavorare attivamente i ms, mantenendoli elastici e tonici; di mobilizzare completamente le articolazioni I movimenti possono essere eseguiti, a secondo del grado di affaticabilità: da seduti (più faticosi); da distesi (meno faticosi). È utile eseguire gli esercizi: più volte al giorno; lentamente; raggiungere sempre i massimi gradi di escursione articolare. Durante la mobilizzazione attiva il pz deve: mantenere per alcuni secondi la posizione di massimo allungamento ms e legamentoso; ritornare poi lentamente alla posizione di partenza; associare agli esercizi la respirazione. È opportuno suddividere il programma in due sedute quotidiane

6 Mobilizzazione attiva delle spalle E se rci o z 2 i 1. Se de rsi co n l e br a acc i l ung o i f i anc hi e i pi ed i app og gi ati a te rr a. E se rci zi o 1 2. Ab du rre l e b ra cci a este se 1. S e der si co n l e br acci a ai go t m i i nsp i ran do. l u ngo a i nch f i i e i pi ed i a pp ogg i ati a ter ra. 3. Ri tor nar e a l l a p osi zi o ne di pa rte nza esp i ra ndo. 2. P o rta re l e b rac ci a e stes e i n al to i ns pi ra ndo. 3. R i t or nar e a a po l l si zi o ne d i pa rte nza esp i ra ndo E se rci zi o 3 E se rci o z 4 i 1. S d ra a i rsi con l e b rac ci a 1. Sd ra i ars i con l e b ra cci a l u ngo a i nch f i i. l ung o i f i anc hi. 2. P o rta re l e b rac ci a e stes e 2. Ab du rre l e b ra cci a este se i n al to i ns pi ra ndo. ai go t m i i nsp i ran do. 3. R i t or nar e a a po l l si zi o ne 3. Ri tor nar e a l l a p osi zi o ne d i pa rte nza esp i ra ndo. di pa rte nza esp i ra ndo Mobilizzazione attiva dei gomiti E se rci o z 6 i 1. Se de rsi co n l e br a acc i este se e gg l erm e nte abd ott e e m i pa i d l el l e ma ni i n ava nti. 2. Insp i rar e d a f er mi. E se rci zi o 5 3. Es pi ra nd o e p ga i re i 1. S d ra a i rsi con l e b rac ci a gom i n ti o f a i to ccar e a bd otte a 90 e i go mi ti l e sp al l e con l. e m an i f e l ssi a Ri tor nar e a l l a p osi zi o ne 2. E xt rar uo tar e om g l er i i di pa rte nza i nsp i ra ndo. i n spi r and o. 3. I ntr aru ota re gl i o me ri e spi r and o

7 E se rci o z 8 i 1. Af fer rar e c a on m l ano E se rci zi o 7 sx l ava m bra cci o dx, tene nd o i l p al m o d el l a 1. S e der si co n l e br acci a ma no vers o i l b asso. a dd otte, i g om i ti fl es si 2. Insp i rar e d a f er mi. a 90 e i p al m i de l l e m a ni i n a van ti. Mobilizzazione attiva dei polsi 3. Es pi ra nd o e sten der e i l po s l o d x i ù l po p i ssi bi l e. 2. I nsp i r ar e d a fe rm i. 4. Insp i ra ndo fl ett er e i l p ol so 3. E sp i ra ndo ru ota re i dx i l p i ù b p i oss l e. i p al m i de l l e ver m so an i i l b ass o te ne ndo l e 5. Es pi ra nd o co mp i ere b ra cci a a dd otte. l n cl i na zi on e r adi a l e. 4. R i t or nar e a a po l l si zi o ne 6. Insp i ra ndo com e re p i d i pa rte nza i nsp i ra ndo. l n i cl i na zi on e u l nar e. 7. Ri pet ere l i nte ra ser i e di i m ovi m en ti 5 vol te a d x e 5 t vo e a l sx Mobilizzazione attiva delle dita E se rci zi o 9 E se rci o z 10 i 1. P o si zi on are l a ma no 1. Po si zi o nar e l a m ano d x ap er ta c on pa m l i o l dx a per ta con i l pa l mo ve rso l al t o. vers o l a l to. 2. C hi ud ere l a m a no, 2. Con l a p unta de l po l l i ce a i uta ndo si co t ra n l a l tocc are l a p unt a d el l i nd i ce. s e ne ces sar o. i 3. Ri pet ere co n l e al tr e d i ta. 3. R i t or nar e a a l l p osi zi o ne di p art en za. 6. Ri pet ere l ese o rci z i 5 vo l te c a on m l ano 4. R i p ete re l ese rci zi o dx e 5 vol te con l a s x. 5 vo t e l co n l a m ano d x e 5 vo l te con l a sx Esercizi per la mano con la plastilina E se rci zi o P o si zi on are l a ma no d x ap er ta c on pa m l i o l ve rso l al t o e d i l p ol l i a bd otto (a ffe rr are s o i l po l ce c on a l sx). 2. R uota re i l po l l i ce p er 5 vo l te i n se nso an o. ti or ar i 3. R uota re i l po l l i ce p er 5 vo l te i n se nso. or ar i 4. R i p ete re l ese rci zi o c on a l m ano sx

8 Esercizi per la mano con la plastilina Esercizi per la mano con la plastilina Esercizi per la mano con la plastilina Esercizi per la mano con la plastilina Mobilizzazione attiva delle anche E se rci zi o S e der si co n i p i ed i a pp ogg i ati a ter ra. 2. I nsp i r ar e d a fe rm i. 3. E sp i ra ndo fl et ter e l a nca sx m an ten end o E se rci o z 13 i i l g i no cchi o fl es so. 1. Sd ra i ars i sup i ni co n l a ga mb a sx fl essa e l a d x es 4. R i t or nar e a a po l l si zi o ne d i pa rte nza i nsp i ra ndo. 2. Insp i rar e d a f er mi. tesa. 5. R i p ete re l ese rci zi o 3. Es pi ra nd o a bdu rre l a gam b a d x. 5 vo t e l co n l a nca 4. Ri tor nar e a l l a p osi zi o ne di p art enz a i ns pi ra d x e 5 vo l te con l a sx. 5. Ri pet ere l ese o rci 5 z vol i te co n l a gam b a d x e 5 vol t e co n l a sx. nd o

9 Mobilizzazione attiva delle ginocchia E se rci o z 15 i 1. Se de rsi co n l e gi no cchi a fl es se. 2. Insp i rar e d a f er mi. 3. Es pi ra nd o e sten der e i l gi no cch o d i x. E se rci zi o Ri tor nar e a l l a p osi zi o ne 1. S d ra a i rsi supi n i co n l e gam b e fl e sse. di pa rte nza i nsp i ra ndo. 2. S o l e l var e d al l e tto l a g am ba dx. 5. Ri pet ere l ese o rci z i 5 vo l te c on gi no i l cch o i 3. E xt rar uo tar e l a nca dx. dx e 5 vol te con l a s x. 4. I ntr aru oar e a l nca dx. 5. R i p ete re l ese rci zi o 5 vol te con l a ga mb a d x e 5 vo l te c on l a sx Mobilizzazione attiva delle caviglie E s er o c i 17 z i E se rci zi o Sdr ai ars i s upi ni c on l a gam ba s x f l 1. S d ra a i rsi supi n i co n l a gam b a sx d f x l est essa esa e. l a dx es t es a. 2. I nsp i r an do fl ette re an ca e gi n occ hi o d el l a ga mb a e stes 2 es. s Fl a ette e l re d ors al m a ente punt l a del p i ede d x. 3. E sp i ra ndo est end er e i l g i noc chi e o de por a m ta ar ndo o te i l n a l to. 3. Fl ette re a p ntar l ment e l a pu nta d el pi ede dx. a. 4. R i t or nar e a a po l l si zi o ne d i pa rte nza i nsp i ra ndo. 4. Sup i nare pi i l ede dx. i l p i 5. Pr onar e i l pi ed e dx. 5. R i p ete re l ese rci zi o 5 vol te con l a g am ba sx e 5 vol te con l 6. Ri p eter e l es erc i z i o 5 v ol te c on i l a d x. 51 e 5 v ol t e c on l a s x. pi ed e dx 52 Mobilizzazione attiva del collo E se rci o z 19 i 1. Se de rsi co n i pi ed i app og gi ati a te rr a. E se rci zi o Insp i rar e d a f em i. 1. S e der si co n i p i ed i 3. Es pi ra nd o r uota re a pp ogg i ati a ter ra. i l cap o ve rso dx. 2. I nsp i r ar e d a fe. m i 4. Insp i ra ndo tor na re 3. E sp i ra ndo fl et ter e al ce ntr o. i l c apo po rta ndo 5. Es pi ra nd o r uota re i l m e nto vi ci no al to ra ce. i l cap o ve rso sx. 2. I nsp i r an do este nde re 6. Insp i ra ndo tor na re i l c apo. al ce ntr o. 6. R i p ete re l ese rci zi o 5 vol te. 7. Ri pet ere l ese o rci z i 5 vo l te

10 E se rci zi o 20 E se rci o z 21 i 1. S e der si co n i p i ed i 1. Se de rsi co n i pi ed i a pp ogg i ati a ter ra. app og gi ati a te rr a. 2. I nsp i r ar e d a fe. m i 2. Com pi er e 5 m ovi m ent i di ci r con o duz ne i n 3. E sp i ra ndo i ncl i n are sens o o rar i o. i l c apo ve rso dx. 2. Com pi er e 5 m ovi m ent i 4. I nsp i r an do tor nar e di ci r con o duz ne i n a l ce ntro. sens o a nti or ar i o. 5. E sp i ra ndo i ncl i n are 4. Com pi er e e l ser ci zi o i l c apo ve rso sx. ad occh i chi u si pe r 6. I nsp i r an do tor nar e evi ta re sens azi o ne di a l ce ntro. cap ogi r o. 7. R i p ete re l ese rci zi o 5 vo t e. l Mobilizzazione attiva del tronco E se rci zi o S d ra a i rsi supi n o co n g l i A A II f l essi e i p i edi a pp ogg i 2. I nsp i r ar e d a fe rm o. ati a te rr a. 3. E sp i ra ndo sol l e var e i l b aci n o f acen do i l 4. I nsp i r an do tor nar e a l l a p osi e zi. o ne i ni zi po nte. 5. R i p ete re l ese rci zi o 5 vol te. a l E se rci o z 23 i 1. Sd ra i ars i sup i no con gl i, i A pi A e II di fl a ppo gg i ati a ter ra, b rac ci de a e l a per te e p ma ni ap po ggi a ti a ter ra. ess 2. Insp i i rar e d a f em o. al m i 3. Es pi ra nd o r uota re l e g am be ver so sx. 4. Insp i ra ndo tor na re al o l a ne posi i ni z zi i a l e. 5. Es pi ra nd o r uota re l e g am be ver so dx 6. Ri pet ere l ese o rci 5 z vol i te Mobilizzazione attiva assistita e passiva Un programma di mobilizzazione attiva assistita e/o passiva si rende utile: quando la debolezza ms non permette più l esecuzione autonoma degli esercizi; quando è necessario un aiuto nel completare quei movimenti che altrimenti verrebbero eseguiti solo parzialmente. Ad esempio: il pz è in grado di contrarre i ms della spalla; ma è troppo debole per flettere il braccio; il ft inizierà il movimento; poi lascerà che sia il pz a proseguire

11 Se vi è rigidità articolare: questa viene percepita come una resistenza durante l esecuzione del movimento; il ft deve muovere l arto con cautela e lentezza; il ft deve esercitare una leggera pressione per favorire lo stiramento capsulolegamentoso e il graduale recupero del ROM; la manovra deve essere interrotta se insorge il dolore. La prevenzione delle retrazioni si attua con: mobilizzazioni manuali che tendano a: conservare l articolarità; conservare le lunghezze ms; le mobilizzazioni devono essere dosate in modo da: non scatenare dolore pur rimanendo efficaci; spesso è preferibile ricorrere a posture manuali o trazioni a letto, ricercando in particolare: estensione, abduzione e intrarotazione delle anche; l estensione e la flessione delle ginocchia; la flessione dorsale dei piedi; ricordare l importanza della mobilizzazione dell insieme delle articolazioni del piede e delle dita che si deformano in piedi cavi neurologici e griffe delle dita; occorre stirare i ms poliarticolari: il retto femorale; gli adduttori; gli ischiocrurali; il tricipite surale; i flessori delle dita; mobilizzare il rachide lombare ed il resto del tronco: allungare se c è un lato accorciato; aprire e derotare uno dei fianchi; mobilizzare gli arti superiori agendo sull insieme delle articolazioni, insistendo soprattutto su: l articolazione scapolo-toracica; l abduzione e la rotazione esterna delle articolazioni gleno-omerali; la flessione e l estensione dei gomiti; la pronosupinazione degli avambracci; la flessione delle metacarpofalengee; stiramento dei flessori delle dita

12

13

14

15 85 86 Motilità bucco-facciale Quando la debolezza ms rende difficoltosi i movimenti delle labbra e della lingua, può essere indicata una ginnastica peribuccale e linguale: pronunciare le sillabe PA, TA e LA, poi le lettere A ed U (eseguire per dieci volte); spostare ritmicamente la lingua dentro e fuori dalla bocca; spostare ritmicamente la lingua verso dx e verso sx, verso il naso e verso il mento; a bocca aperta, spingere le lingua verso l alto (palato) e verso il basso (pavimento della bocca); unire le labbra e spostarle verso dx e verso sx; portare il labbro superiore sopra quello inferiore e viceversa; sorridere forzatamente; mandare un bacio con lo schiocco; gonfiare le guance senza far fuoriuscire l aria dalla bocca; gonfiare le guance e spostare l aria all interno della bocca verso dx e verso sx alternatamene; spostare la mandibola a dx e a sx, in avanti e indietro

16 Posizioni corrette Per ovviare all affaticamento della colonna vertebrale si consiglia: appoggiare il capo ad un supporto quando si è seduti (poltrone con schienale alto, carrozzella con appoggia testa, etc.); usare un collare morbido in stazione eretta; un reggispalle indossato in stazione eretta, può ridurre la trazione delle spalle verso il basso esercitata dal peso degli arti. Al fine di prevenire la retrazione dei ms posteriori degli AAII è possibile: posizionare il pz seduto con le ginocchia estese e la schiena appoggiata ad un muro; mantenere la posizione eretta con un cuneo sotto la pianta dei piedi per alcuni minuti F i g.1, 2 Col l ar e e e r ( egg vi si i spa on e l l a nte ri or e e po ste ri or e). Il pz che trascorre molto tempo seduto deve: essere ben allineato; con gli AASS sorretti o dai braccioli di una poltrona o appoggiati su un ripiano; oltre al supporto per il capo, usare un sostegno laterale per il tronco; appoggiare comodamente le cosce, un po divaricate, sul sedile; F i g. 3 Cu neo sot a p a to i nta l de i pi e di appoggiare le piante dei piedi per intero a terra, o sulle pedaline della carrozzina; usare un cuscinetto divaricatore posto tra le ginocchia; viceversa, dei cuscinetti posti di lato (tra coscia e bracciolo) ne correggono la tendenza a stare troppo divaricate. F i g. 4 P o si zi on e se dut a c orr ett a co n l e cosc e l e gge rm en te di var i cate s ul se di l e e so sten ute l a ter al m ent e d ai c usci n etti, pi an te d ei p i ed a te i rr a

17 Una corretta posizione a letto deve prevedere: in posizione supina: un cuscino sotto la nuca; un cuscino che sostenga spalla, braccio e avambraccio; un doppio cuscino sotto la mano che la mantenga in scarico sotto le ginocchia un rullo che le mantenga in leggera flessione; in decubito laterale: un cuscino sotto la nuca; tronco leggermente ruotato all indietro (con eventualmente un cuscino che sostiene il dorso); un cuscino che sostiene avambraccio e mano mantenendoli in scarico; un cuscino tra le ginocchi a Gli ausili Il pz affetto da SLA non ha prospettive di guarigione, il ruolo del ft è quello di scegliere: gli ausili partendo dall analisi delle sue esigenze individuali; ausili che riducano il sintomo fatica; ausili che facilitino le ADL; ausili che rendano la vita più confortevole. 1. Ausili per il cammino e la mobilità a. Molla di Codivilla: facilita o sostituisce la dorsiflessione del piede durante la fase del passo; è indicata quando non si riesce a sollevare la punta dei piedi; aiuta a non inciampare

18 b. Bastoni: offrono un punto d appoggio e migliorano la stabilità e la sicurezza del cammino; i diversi tipi si differenziano per impugnature e basi di appoggio; va scelto in base al grado di assistenza che richiede il pz durante il cammino Deambulatori: ne esistono differenti tipi e modelli; hanno lo scopo di fornire un ampia base di appoggio per rendere sicuro il cammino; il modello a due ruote e due puntali è quello che risulta più usato: il pericolo che scivoli in avanti durante la fase di appoggio è minimo; ha dimensioni che ne consentono un agevole uso in ambiente domestico

19 d. Carrozzina: quella rigida presuppone un utilizzo per lo più occupa sicuramente un posto di notevole all interno dell abitazione. rilievo tra gli ausili per la mobilità; deve poter offrire un alto grado di comfort deve soddisfare al meglio le esigenze del pz; considerato che il pz ci trascorre numerose ore; la prescrizione deve essere personalizzata con molta attenzione; si deve prestare attenzione, alle misure quella pieghevole è: dell utente riguardo alla scelta di: sedile; indicata per un utilizzo all esterno; schienale; facilmente trasportabile; poco ingombrante. appoggiapiedi può essere indicato un cuscino antidecubito (ad aria o in silicone); è importante poter cambiare la postura con poche e semplici operazioni: schienale reclinabile; aggiunta di appoggiatesta o prolunga dello schienale; il sistema basculante permette di variare l inclinazione del sistema sedile-schienalepedane rispetto al suolo; braccioli e pedane estraibili facilitano i trasferimenti, l accessibilità alla carrozzina e a mobi li come tavoli o scrivanie, etc. quando si sceglie la carrozzina considerare il grado di autonomia che questa permette di raggiungere, valutando il dispendio energetico (fatica) richiesto per l autospinta. utilizzare una carrozzina elettrica può costituire un passo verso una maggiore autonomia la tecnologia elettronica permette di guidare la carrozzina elettrica attraverso movimenti che non richiedano fatica: movimenti di un dito; movimenti del capo; movimenti degli occhi

20 2. Ausili per il superamento delle scale a. Nelle fasi iniziali della malattia può essere sufficiente l applicazione di un corrimano lungo entrambi i lati della scala: al fine di aumentare la sicurezza nell affrontare i gradini; al fine di facilitarne il superamento b. Nelle fasi più avanzate della malattia quando il pz è costretto in carrozzina le scale costituiscono una barriera architettonica che si può superare install ando: il servoscala a piattaforma o a seggiolino; i servoscala mobili. la piattaforma elevatrice verticale; Ausili per i trasferimenti Molti degli spostamenti comunemente eseguiti possono risultare difficoltosi: spesso il pz ha problemi ad alzarsi; a volte può essere utile un sostegno fisso anteriore (ad es. un tavolo, un mobile, etc.) al quale appoggiarsi; la soluzione più indicata è rappresentata dall impiego di una sedia più alta e dotata di braccioli;

21 rigidità e debolezza degli AAII possono ostacolare il trasferimento dalla sedia o dalla carrozzina al letto o al WC: la manovra di rotazione può essere facilitata facendo appoggiare i piedi del pz su di un disco girevole; l utilizzo dell asse di trasferimento permette lo scivolamento laterale da un sedile all altro evitando il passaggio intermedio in stazione eretta. Nelle fasi evolute della malattia se i trasferimenti dal letto alla carrozzina o al WC risultano eccessivamente faticosi: utilizzare di un sollevatore elettrico dotato di una imbracatura avvolgente Ausili per la stanza da bagno La stanza da bagno è la parte della casa che contiene il maggior numero di impedimenti: fare la doccia può essere semplificato dall utilizzo di un seggiolino; l applicazione di maniglioni in alcuni punti strategici offre maggiore sicurezza; l utilizzo di un alzawater con braccioli può rendere più agevole sedersi ed alzarsi;

22 5. Ausili per l alimentazione e l abbigliamento Alimentarsi e vestirsi quando la motilità fine delle mani è compromessa può rappresentare un problema. Possono aiutare piccoli accorgimenti di facile realizzazione come: ingrossare l impugnatura delle posate; utilizzare bicchieri a calice; utilizzare piatti con la ventosa che li blocca al tavolo; utilizzare l infilabottoni; sostituire i bottoni comuni con chiusure a velcro o con bottoni a pressione; dotare le lampo di anelli; indossare scarpe comode e senza lacci Ausili per la comunicazione Quando la comunicazione verbale diventa La comunicazione riveste un ruolo molto difficile o impossibile bisogna: importante nella vita quotidiana per fornire tecniche e strumenti alternativi di manifestare: CAA (comunicazione aumentativa bisogni e necessità; alternativa); stati d animo; scegliere fra i numerosi strumenti di comunicazione, quello più utile ed sentimenti; efficacie a seconda delle necessità del opinioni. momento o del luogo di utilizzo

23 Uno strumento di facile realizzazione è il foglio trasparente: prendere un foglio da lucido; può avere impresse: le lettere dell alfabeto; delle icone convenzionali; delle parole; si pone tra il pz e l interlocutore; si sfrutta la mobilità oculare come indicatore della sequenza dei segni per la composizione dell a parola o della frase voluta Il computer può consentire una comunicazione più elaborata: vengono usati programmi comandati da un opportuno dispositivo che sfrutta i movimenti residui del pz. è importante la valutazione dei movimenti possibili per la scelta dello switch (dispositivo di comando) adatto; esistono switch che richiedono minimi movimenti: della mano o di un dito; del capo; del piede; del ginocchio; degli occhi; etc. Conclusioni La SLA è una malattia che evolve rapidamente e in modo inesorabile. Le proposte mediche e cinesiterapiche nella maggior parte dei casi sono sintomatiche. Le cure permettono al pz: di restare il più a lungo possibile a casa; di mantenere la migliore qualità di vita; di ridurre le ospedalizzazioni

24 I trattamenti hanno come scopo di garantire al pz nelle diverse fasi della malattia: il miglior confort fisico possibile; la massima indipendenza funzionale consentita; la possibilità di conservare il massimo di contatti sociali. Nella fase finale della malattia: il grado di disabilità è molto pesante e il pz è completamente dipendente; le difficoltà respiratorie impongono l utilizzo di sistemi di ventilazione meccanica; La morte sopraggiunge per paralisi completa della ms respiratoria

ESERCIZI PRATICI. ESERCIZI PRATICI per il benessere fisico

ESERCIZI PRATICI. ESERCIZI PRATICI per il benessere fisico La al ESERCIZI PRATICI ESERCIZI PRATICI per il benessere fisico L attività fisica è fondamentale per sentirsi bene e per mantenersi in forma. Eseguire degli esercizi di ginnastica dolce, nel postintervento,

Dettagli

La semplice serie di esercizi di seguito suggerita costituisce

La semplice serie di esercizi di seguito suggerita costituisce 4. Esercizi raccomandati La semplice serie di esercizi di seguito suggerita costituisce una indicazione ed un invito ad adottare un vero e proprio stile di vita sano, per tutelare l integrità e conservare

Dettagli

Posture, mobilizzazioni e ausili

Posture, mobilizzazioni e ausili Corso per Assistenti familiari Posture, mobilizzazioni e ausili Ft Fabio Sandrin Posture Postura supina Decubito laterale Cambio di postura Va fatto almeno ogni 2 ore Nella posizione supina si piegano

Dettagli

Guida per i pazienti operati di endoprotesi o artroprotesi d anca

Guida per i pazienti operati di endoprotesi o artroprotesi d anca Dipartimento Neuro Motorio Medicina Fisica e Riabilitativa Dott. Claudio Tedeschi - Direttore Guida per i pazienti operati di endoprotesi o artroprotesi d anca A cura di: Dott.ssa Procicchiani Donatella

Dettagli

Ausili per la mobilità

Ausili per la mobilità Ausili per la mobilità Le persone affette da SMA mostrano una debolezza generalizzata dei muscoli; tuttavia le modalità con le quali si manifesta la malattia sono differenti da individuo a individuo. Nelle

Dettagli

CERVICALGIA ESERCIZI DI FISIOTERAPIA

CERVICALGIA ESERCIZI DI FISIOTERAPIA CERVICALGIA ESERCIZI DI FISIOTERAPIA Esercizi di fisioterapia Il tratto cervicale è la prima parte della colonna vertebrale. Quando si parla di cervicalgia si intende un dolore a livello del collo che

Dettagli

15 MINUTI AL GIORNO PER EVITARE IL MAL DI SCHIENA

15 MINUTI AL GIORNO PER EVITARE IL MAL DI SCHIENA International Pbi S.p.A. Milano Copyright Pbi SETTEMBRE 1996 15 MINUTI AL GIORNO PER EVITARE IL MAL DI SCHIENA Introduzione I muscoli e le articolazioni che danno sostegno alla nostra schiena spesso mancano

Dettagli

Guida al paziente con frattura di femore trattato con

Guida al paziente con frattura di femore trattato con UNITA' OPERATIVA SERVIZI DI ASSISTENZA RIABILITATIVA AI SOGGETTI DISABILI DISTRETTO GHILARZA - BOSA Responsabile Dr.ssa Luisella Congiu 0785/562535 Guida al paziente con frattura di femore trattato con

Dettagli

ESERCIZI DOPO ARTROSCOPIA DEL GINOCCHIO Prof. Valerio Sansone Clinica Ortopedica dell Università di Milano Istituto Ortopedico Galeazzi

ESERCIZI DOPO ARTROSCOPIA DEL GINOCCHIO Prof. Valerio Sansone Clinica Ortopedica dell Università di Milano Istituto Ortopedico Galeazzi ESERCIZI DOPO ARTROSCOPIA DEL GINOCCHIO Prof. Valerio Sansone Clinica Ortopedica dell Università di Milano Istituto Ortopedico Galeazzi Esercizi iniziali Contrazioni dei muscoli flessori del ginocchio

Dettagli

In forma tutto l anno! Semplice programma di ginnastica sul luogo di lavoro

In forma tutto l anno! Semplice programma di ginnastica sul luogo di lavoro In forma tutto l anno! Semplice programma di ginnastica sul luogo di lavoro Introduzione Che si lavori seduti o in piedi, la mancanza di movimento legata a una postura statica prolungata può a lungo andare

Dettagli

ESERCIZI FISICI Esercizio 1. Schiena e spalle Esercizio 2. Collo e vertebre cervicali

ESERCIZI FISICI Esercizio 1. Schiena e spalle Esercizio 2. Collo e vertebre cervicali ESERCIZI FISICI Sono utili da eseguire prima o dopo la pratica sul pianoforte, per sciogliere, allungare e rinforzare le parti coinvolte nell azione pianistica. Devono essere affrontati con ritmo cadenzato

Dettagli

RUNNING. il re degli allenamenti

RUNNING. il re degli allenamenti Naturale, dimagrante, ottima per tonificare il cuore e il sistema circolatorio. E soprattutto a costo zero. La corsa è un training senza eguali e le giornate di questo periodo, tiepide e gradevoli, invitano

Dettagli

GLI ESERCIZI UTILI PER IL MAL DI SCHIENA

GLI ESERCIZI UTILI PER IL MAL DI SCHIENA Il benessere della colonna vertebrale dipende strettamente dalla tonicità dei muscoli della schiena. Se i muscoli sono forti ed elastici grazie allo svolgimento regolare dell attività fisica, la colonna

Dettagli

Unità Operativa di Medicina Riabilitativa DIPARTIMENTO DI NEUROSCIENZE/RIABILITAZIONE - San Giorgio - Direttore: Prof.

Unità Operativa di Medicina Riabilitativa DIPARTIMENTO DI NEUROSCIENZE/RIABILITAZIONE - San Giorgio - Direttore: Prof. Unità Operativa di Medicina Riabilitativa DIPARTIMENTO DI NEUROSCIENZE/RIABILITAZIONE - San Giorgio - Direttore: Prof. Nino Basaglia MODULO DIPARTIMENTALE ATTIVITÀ AMBULATORIALE Responsabile: Dott. Efisio

Dettagli

Dalla. PROTESI d ANCA. al ritorno alla vita quotidiana

Dalla. PROTESI d ANCA. al ritorno alla vita quotidiana Dalla PROTESI d ANCA al ritorno alla vita quotidiana Opuscolo a cura di: RSA di Antey - Saint-André: Servizio di Riabilitazione Area Territoriale Fisioterapisti: Nicole Torresan e Nicoletta La Torre Tel.

Dettagli

2 Risalire a letto Appoggiare il sedere al bordo del letto, con le mani appoggiate

2 Risalire a letto Appoggiare il sedere al bordo del letto, con le mani appoggiate APPENDICE ESERCIZI POST-OPERATORI CONSIGLIATI 1 Scendere dal letto Da supino a letto sollevare il tronco sostenendosi sui gomiti, portare il dorso del piede sano sotto la caviglia dell arto operato, per

Dettagli

Movimento e benessere per la nostra schiena

Movimento e benessere per la nostra schiena Movimento e benessere per la nostra schiena Siamo fatti così... Corso di ginnastica posturale correttiva Sciolze 2011 La colonna vertebrale rappresenta la struttura portante del nostro corpo ed è capace

Dettagli

ESERCIZI PER IL MIGLIORAMENTO DELLA MOBILITÀ ARTICOLARE E PER L ALLUNGAMENTO MUSCOLARE

ESERCIZI PER IL MIGLIORAMENTO DELLA MOBILITÀ ARTICOLARE E PER L ALLUNGAMENTO MUSCOLARE ESERCIZI PER IL MIGLIORAMENTO DELLA MOBILITÀ ARTICOLARE E PER L ALLUNGAMENTO MUSCOLARE ARTICOLAZIONI DELLA CAVIGLIA Flessioni del piede da stazione eretta con la punta su un rialzo o contro una parete

Dettagli

2 Risalire a letto Appoggiare il sedere al bordo del letto, con le mani appoggiate

2 Risalire a letto Appoggiare il sedere al bordo del letto, con le mani appoggiate Vedi l'articolo completo sui consigli per la protesi d'anca su www.chirurgiarticolare.it Link diretto cliccando qui... APPENDICE ESERCIZI POST-OPERATORI CONSIGLIATI 1 Scendere dal letto Da supino a letto

Dettagli

PROGRAMMA DI ATTIVITA FISICA ADATTATA PER LA PALESTRA

PROGRAMMA DI ATTIVITA FISICA ADATTATA PER LA PALESTRA PROGRAMMA DI ATTIVITA FISICA ADATTATA PER LA PALESTRA N esercizio Descrizione esercizio obbligatorio 1 Camminata sul posto o in circolo o movimento analogo per la bassa funzione 2 Camminata sul posto o

Dettagli

MOVIMENTO E BENESSERE

MOVIMENTO E BENESSERE Corso di aggiornamento 2011-2012 MOVIMENTO E BENESSERE I fisioterapisti della S.O.C. Medicina Fisica e Riabilitazione Direttore ff Dott. Franzè Franco In collaborazione con Servizio di Prevenzione e Protezione

Dettagli

La Prevenzione del Rischio da MMC. Introduzione. Newsletter 08/2014

La Prevenzione del Rischio da MMC. Introduzione. Newsletter 08/2014 Codroipo, lì 15 settembre 2014 Prot. 4714LM La Prevenzione del Rischio da Movimentazione Manuale dei Carichi MMC Introduzione Newsletter 08/2014 ECONSULTING del dott. Luciano Martinelli Via Roma, 15 int.

Dettagli

CAPSULITE ADESIVA ESERCIZI PER LA RIABILITAZIONE

CAPSULITE ADESIVA ESERCIZI PER LA RIABILITAZIONE CAPSULITE ADESIVA ESERCIZI PER LA RIABILITAZIONE Esercizio nr. 1) Piegate il busto in avanti in modo che sia parallelo al pavimento ed appoggiatevi con il braccio sano ad uno sgabello o ad un tavolino.

Dettagli

EFFICACIA DI STRATEGIE DI INTERVENTO BASATE SULL ATTIVITA MOTORIA IN SOGGETTI AFFETTI DA MAL DI SCHIENA

EFFICACIA DI STRATEGIE DI INTERVENTO BASATE SULL ATTIVITA MOTORIA IN SOGGETTI AFFETTI DA MAL DI SCHIENA EFFICACIA DI STRATEGIE DI INTERVENTO BASATE SULL ATTIVITA MOTORIA IN SOGGETTI AFFETTI DA MAL DI SCHIENA PROGRAMMA DI ATTIVITA FISICA ADATTATA PER LA PALESTRA N esercizio Descrizione esercizio obbligatorio

Dettagli

PROGRAMMA DI STABILIZZAZIONE VERTEBRALE FINALIZZATA ALLA PREVENZIONE E CURA DEI DISTURBI VERTEBRALI

PROGRAMMA DI STABILIZZAZIONE VERTEBRALE FINALIZZATA ALLA PREVENZIONE E CURA DEI DISTURBI VERTEBRALI Servizio di Medicina del lavoro Servizio di Recupero e Rieducazione Funzionale PROGRAMMA DI STABILIZZAZIONE VERTEBRALE FINALIZZATA ALLA PREVENZIONE E CURA DEI DISTURBI VERTEBRALI A cura di: dr Luciano

Dettagli

Guida Pratica dopo intervento di Chirurgia Senologica

Guida Pratica dopo intervento di Chirurgia Senologica Guida Pratica dopo intervento di Chirurgia Senologica Il Servizio di Riabilitazione Oncologica segue la paziente nel momento dell intervento e successivamente, durante le fasi di cura e di follow-up. A

Dettagli

PREVENZIONE E CURA DEL MAL DI SCHIENA

PREVENZIONE E CURA DEL MAL DI SCHIENA PREVENZIONE E CURA DEL MAL DI SCHIENA Indicazioni Generali Gli esercizi Consigli utili Indicazioni generali Questo capitolo vuole essere un mezzo attraverso il quale si posso avere le giuste informazioni

Dettagli

GINNASTICA PER IL MAL DI SCHIENA

GINNASTICA PER IL MAL DI SCHIENA GINNASTICA PER IL MAL DI SCHIENA Introduzione: Per limitare i danni provocati alla colonna vertebrale durante l'attività sportiva e garantire una postura corretta nello sviluppo della stessa, è necessario

Dettagli

ESERCIZI POSTURALI LOMBARI

ESERCIZI POSTURALI LOMBARI ESERCIZI POSTURALI LOMBARI Gli esercizi, suddivisi in quattro serie di difficoltà via via crescente, vengono eseguiti sotto la guida di un fisioterapista per un periodo medio di 4 settimane. Dopo tale

Dettagli

PROGRAMMA DI ATTIVITÀ FISICA ADATTATA PER SINDROMI ALGICHE DA IPOMOBILITÀ

PROGRAMMA DI ATTIVITÀ FISICA ADATTATA PER SINDROMI ALGICHE DA IPOMOBILITÀ PROGRAMMA DI ATTIVITÀ FISICA ADATTATA PER SINDROMI ALGICHE DA IPOMOBILITÀ Sono definite Sindromi algiche da ipomobilità le condizioni di artrosi con disturbo algofunzionale e di altre artropatie non specificate

Dettagli

I.N.R.C.A. Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Anziani - IRCCS in Forma

I.N.R.C.A. Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Anziani - IRCCS in Forma Il movimento è fondamentale per il soggetto anziano per mantenere o riacquistare l indipendenza e l autosufficienza. Spesso l atteggiamento della persona di una certa età è di sfiducia e rassegnazione:

Dettagli

Unità didattica 2: Mobilitazioni e Spostamenti

Unità didattica 2: Mobilitazioni e Spostamenti Unità didattica 2: Mobilitazioni e Spostamenti In questa unità didattica si impara come si può aiutare una persona a muoversi, quando questa persona non può farlo in modo autonomo. Quindi, è necessario

Dettagli

Le principali cause del mal di schiena: 1. Postura scorretta quando si è seduti, al lavoro, in casa o in automobile.

Le principali cause del mal di schiena: 1. Postura scorretta quando si è seduti, al lavoro, in casa o in automobile. ESERCIZI PER LA SCHIENA La maggior parte delle persone che viene nel nostro centro soffre di dolori alla schiena. Vi consigliamo di leggere attentamente questo opuscolo e di attenervi il più possibile

Dettagli

Lo Stretching per il ciclista 17 semplici esercizi

Lo Stretching per il ciclista 17 semplici esercizi 2012 Lo Stretching per il ciclista 17 semplici esercizi Una raccolta di esercizi specifici per chi pratica ciclismo a tutti i livelli dall'agonista al semplice cicloturista De Servi Giuseppe STUDIO BIOMEC

Dettagli

Level 1. 1 Autonomia: entrata in acqua e uscita dall acqua in sicurezza Gli allievi sanno entrare e uscire autonomamente dalla vasca.

Level 1. 1 Autonomia: entrata in acqua e uscita dall acqua in sicurezza Gli allievi sanno entrare e uscire autonomamente dalla vasca. Level 1 1 Autonomia: entrata in acqua e uscita dall acqua in sicurezza Gli allievi sanno entrare e uscire autonomamente dalla vasca. 2 Respirazione e orientamento: espirazione visibile sott acqua per tre

Dettagli

LA VITA QUOTIDIANA. Fisioterapia e ausili. Renzo Deambrogio Fiorella Nalin Elena Pastore Mario Tinivella

LA VITA QUOTIDIANA. Fisioterapia e ausili. Renzo Deambrogio Fiorella Nalin Elena Pastore Mario Tinivella LA VITA QUOTIDIANA Fisioterapia e ausili Renzo Deambrogio Fiorella Nalin Elena Pastore Mario Tinivella Progetto e realizzazione editoriale De Falco Editore Direzione Giuseppe De Falco Coordinamento e redazione

Dettagli

SPALLE ESERCIZI DI FISIOTERAPIA

SPALLE ESERCIZI DI FISIOTERAPIA SPALLE ESERCIZI DI FISIOTERAPIA Esercizi di fisioterapia Gli esercizi descritti in questo opuscolo sono consigliati ai pazienti affetti da patologie delle spalle (periartriti, esiti di intervento, esiti

Dettagli

PROGRAMMA DI RIABILITAZIONE PERINEALE PER PAZIENTI SOTTOPOSTI A PROSTATECTOMIA RADICALE

PROGRAMMA DI RIABILITAZIONE PERINEALE PER PAZIENTI SOTTOPOSTI A PROSTATECTOMIA RADICALE PROGRAMMA DI RIABILITAZIONE PERINEALE PER PAZIENTI SOTTOPOSTI A PROSTATECTOMIA RADICALE o CISTECTOMIA RADICALE CON CONFEZIONAMENTO DI NEOVESCICA ORTOTOPICA La vescica consente l accumulo di urina e il

Dettagli

PROCEDURE PER CONTENERE IL RISCHIO LEGATO ALLA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI PAZIENTI E ALL ASSUNZIONE DI POSTURE INCONGRUE

PROCEDURE PER CONTENERE IL RISCHIO LEGATO ALLA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI PAZIENTI E ALL ASSUNZIONE DI POSTURE INCONGRUE 1 DIREZIONE SANITARIA A.S.L. BRESCIA SERVIZIO MEDICINA PREVENTIVA PROCEDURE PER CONTENERE IL RISCHIO LEGATO ALLA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI PAZIENTI E ALL ASSUNZIONE DI POSTURE INCONGRUE PREMESSA Nella

Dettagli

Facilitare il sollevamento e i trasferimenti. Ft Coord P. Borrega

Facilitare il sollevamento e i trasferimenti. Ft Coord P. Borrega Facilitare il sollevamento e i trasferimenti del soggetto disabile Ft Coord P. Borrega Definizione Prevenire i danni da lavori pesanti I lavori pesanti sono una o più operazioni lavorative, che isolate

Dettagli

Esercizio 8) Posizione supina. Braccia distese lungo i fianchi e gambe semiflesse. Sollevare il bacino e mantenere alcuni secondi.

Esercizio 8) Posizione supina. Braccia distese lungo i fianchi e gambe semiflesse. Sollevare il bacino e mantenere alcuni secondi. Dr.Italo Paolini, Medico di medicina generale, Z.T.13 AP, ASUR Marche, Via Salaria 15-63043 Arquata del tronto (AP) Tel.0736809408E-mail: italopaolini@gmail.com TERAPIA DEL DOLORE Ti propongo una serie

Dettagli

Procedi lentamente ed evita movimenti improvvisi. Presta attenzione allo stretching

Procedi lentamente ed evita movimenti improvvisi. Presta attenzione allo stretching Consigli generali Procedi lentamente ed evita movimenti improvvisi. Presta attenzione allo stretching muscolare. Quando l hai eseguito quanto più comodamente possibile, rimani così per 5-10 secondi e poi

Dettagli

Regole fondamentali e posture

Regole fondamentali e posture Regole fondamentali e posture Propongo adesso sotto forma schematica una serie di input basilari, da tenere sempre presenti ogni volta che mi accingo a proporre uno stiramento: - I nostri muscoli sono

Dettagli

R.E.A.Dy Rinforzo con Elastici per Atleti Dyversamente abili

R.E.A.Dy Rinforzo con Elastici per Atleti Dyversamente abili SERVIZIO DI RECUPERO E RIEDUCAZIONE FUNZIONALE R.E.A.Dy Rinforzo con Elastici per Atleti Dyversamente abili Gli atleti che praticano sport in carrozzina sono ormai destinati a raggiungere carichi di allenamento

Dettagli

RIABILITAZIONE CARDIOVASCOLARE ESERCIZI DI FISIOTERAPIA

RIABILITAZIONE CARDIOVASCOLARE ESERCIZI DI FISIOTERAPIA RIABILITAZIONE CARDIOVASCOLARE ESERCIZI DI FISIOTERAPIA Esercizi di fisioterapia Una corretta attività fisica svolge un azione molto favorevole sull apparato cardiovascolare, riduce tutti i principali

Dettagli

STRETCHING PER GLI ARTI

STRETCHING PER GLI ARTI STRETCHING PER GLI ARTI INFERIORI E SUPERIORI... 1] Stretching attivo del polpaccio (gastrocnemio) In piedi rivolti verso il muro Mantenere ben dritta la gamba posteriore Mantenere il tallone a terra Mantenere

Dettagli

COME COMBATTERE IL MAL DI SCHIENA

COME COMBATTERE IL MAL DI SCHIENA La RACHIALGIA, nome scientifico del mal di schiena, si colloca tra le patologie più diffuse, colpendo in modo democratico persone di tutte le età, di tutte le categorie professionali e di tutte le tipologie.

Dettagli

Esercizi per collo, spalle e braccia.

Esercizi per collo, spalle e braccia. DA FARE IN CASA - Esercizi pratici per mantenersi in forma. Esercizi per collo, spalle e braccia. 1 - Muscoli spalle e braccia Sdraiati sulla schiena, sollevare un leggero peso sulla testa e flettendo

Dettagli

Curare il mal di schiena. Nicola Magnavita

Curare il mal di schiena. Nicola Magnavita Curare il mal di schiena Nicola Magnavita Lombalgia acuta Vivo dolore alla schiena, che insorge all improvviso dopo un movimento particolare o uno sforzo ( colpo della strega ) Colpisce il 10-15% della

Dettagli

LO STRETCHING. Metodiche di stretching. Tecniche di stretching statico

LO STRETCHING. Metodiche di stretching. Tecniche di stretching statico LO STRETCHING Chi corre deve avere una buona flessibilità per esprimere al meglio il proprio potenziale e per non incorrere in continui ed invalidanti infortuni. La flessibilità è l insieme della mobilità

Dettagli

Gestione ergonomica del paziente e valutazione del rischio. Nicola Magnavita

Gestione ergonomica del paziente e valutazione del rischio. Nicola Magnavita Gestione ergonomica del paziente e valutazione del rischio Nicola Magnavita Strumenti ergonomici Per la raccolta di rifiuti e materiale sporco si devono usare carrelli reggisacco del tipo illustrato a

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BRESCIA SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BRESCIA SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI (Titolo VI del D. Lgs. 81/2008 s.m.i.) INDICE 1. SOLLEVARE E TRASPORTARE 3 1.1. LA RMATIVA 3 2. EFFETTI SULLA SALUTE 4 3. PRINCIPI DI PREVENZIONE 4 3.1. MOVIMENTI 4 3.2.

Dettagli

Valutazione delle condizioni mediche. Valutazione delle condizioni mediche

Valutazione delle condizioni mediche. Valutazione delle condizioni mediche Pagina 1 / 2 andare alla pagina: 1 6 Posizione del M/L Posizione del A/P Peso corporeo Determinare il peso corporeo. Prendere già in considerazione eventuali variazioni prevedibili (ad es. oscillazioni

Dettagli

RIABILITAZIONE CAVIGLIA DOPO DISTORSIONE

RIABILITAZIONE CAVIGLIA DOPO DISTORSIONE RIABILITAZIONE CAVIGLIA DOPO DISTORSIONE Per una corretta riabilitazione della caviglia, è molto importante conoscere il grado di distorsione da parte dell ortopedico sapendo che esiste un grado I, II

Dettagli

Test per gli arti superiori

Test per gli arti superiori Test per gli arti superiori TF 1 Lancio della palla medica È uno dei più classici e semplici test per la forza, che si fa lanciando palle di vario peso. Chi è più alto è favorito perché ha leve più lunghe

Dettagli

Esercizi per la Prevenzione degli Infortuni

Esercizi per la Prevenzione degli Infortuni Associazione Italiana Arbitri - AIA Settore Tecnico: Modulo Preparazione Atletica Esercizi per la Prevenzione degli Infortuni AIA CAN-D Stagione Agonistica 2010-2011 Prevenzione Infortuni Introduzione

Dettagli

COME COMBATTERE IL MAL DI SCHIENA DIPARTIMENTO DI RIABILITAZIONE

COME COMBATTERE IL MAL DI SCHIENA DIPARTIMENTO DI RIABILITAZIONE COME COMBATTERE IL MAL DI SCHIENA DIPARTIMENTO DI RIABILITAZIONE Struttura Semplice Dipartimentale Rieducazione Funzionale Ospedale Albenga/Territorio Albenganese Responsabile Dssa. Anna Maria Amato 2

Dettagli

vivere serenamente la preparazione ad accogliere il nostro bambino cercando di coccolarci e di coccolare la creatura che cresce dentro di noi.

vivere serenamente la preparazione ad accogliere il nostro bambino cercando di coccolarci e di coccolare la creatura che cresce dentro di noi. Gravidanza: maneggiare con cura Molte amiche e colleghe abituate a fare attività fisica e con un idea piuttosto abituale della loro forma fisica, mi chiedono come io abbia affrontato le mie gravidanze

Dettagli

MESOCICLO ARBITRI PERIODO AGONISTICO

MESOCICLO ARBITRI PERIODO AGONISTICO MESOCICLO ARBITRI PERIODO AGONISTICO (Modulo) 10' Corsa (Borg 2-3) Inserendo anche corsa laterale 5' Stretching Dinamico 5' Andature (Skip, Corsa, Calciata, Scivolamenti laterali ecc. 3x10m) 3x Allungo

Dettagli

Dipartimento Neuro-Motorio Medicina Fisica e Riabilitativa Dott. Gian Battista Camurri - Direttore IN... FORMA. Esercizi per la scoliosi

Dipartimento Neuro-Motorio Medicina Fisica e Riabilitativa Dott. Gian Battista Camurri - Direttore IN... FORMA. Esercizi per la scoliosi Dipartimento Neuro-Motorio Medicina Fisica e Riabilitativa Dott. Gian Battista Camurri - Direttore IN... FORMA Esercizi per la scoliosi Medicina Fisica e Riabilitativa 2 Esercizi per la scoliosi 1) Supini;

Dettagli

servizio di Emidia Melideo, con la consulenza di Matteo Maniero, personal trainer

servizio di Emidia Melideo, con la consulenza di Matteo Maniero, personal trainer Più tonica e soda Hai sempre guardato con sospetto i classici pesini, pensando che non facessero per te? Dai un occhiata a queste foto e scoprirai tanti esercizi semplici in grado di scolpirti dalla testa

Dettagli

SPECIFICHE dello SPORT di INTERESSE (Triathlon): N ALLENAMENTI SETTIMANALI: 5(Lunedì, martedì, mercoledì,giovedì,sabato)

SPECIFICHE dello SPORT di INTERESSE (Triathlon): N ALLENAMENTI SETTIMANALI: 5(Lunedì, martedì, mercoledì,giovedì,sabato) ATLETA: SPORT di INTERESSE: Paolo Rossi Triathlon Riccardo Monzoni Dottore in Scienze Motorie rm1989@hotmail.it 3406479850 DATI SOCIO richiedente: NOME: Paolo COGNOME: Rossi ETA : 34 PESO (Kg): 78 ALTEZZA

Dettagli

PORTALE SIVA sulle tecnologie per la disabilità e l autonomia Carrozzine elettroniche e ausili per la mobilità esterna

PORTALE SIVA sulle tecnologie per la disabilità e l autonomia Carrozzine elettroniche e ausili per la mobilità esterna PORTALE SIVA sulle tecnologie per la disabilità e l autonomia Carrozzine elettroniche e ausili per la mobilità esterna Antonio Caracciolo Servizio DAT Centro IRCCS S.Maria Nascente Fondazione Don Carlo

Dettagli

PER LA PRESCRIZIONE DI

PER LA PRESCRIZIONE DI LINEE GUIDA PER LA PRESCRIZIONE DI AUSILI LE FOTO CONTENUTE SONO ESEMPLIFICATIVE DEL PRODOTTO 1 PRESCRIVIBILITA AUSILI: AVENTI DIRITTO: soggetti con invalidita riconosciuta (diagnosi compatibile con ausilio

Dettagli

VADEMECUM PER L ATTIVITA FISICA A CASA ( tra faccende domestiche e attrezzi di fortuna)

VADEMECUM PER L ATTIVITA FISICA A CASA ( tra faccende domestiche e attrezzi di fortuna) NON SOLO PALESTRA... VADEMECUM PER L ATTIVITA FISICA A CASA ( tra faccende domestiche e attrezzi di fortuna) L attività vuole rendere consapevoli i ragazzi che l attività motoria può essere svolta anche

Dettagli

Arti superiori. Arti inferiori Materiali Obiettivo Varianti/note PROGRAMMA DI ATTIVITA FISICA ADATTATA PER LA PISCINA. N esercizio

Arti superiori. Arti inferiori Materiali Obiettivo Varianti/note PROGRAMMA DI ATTIVITA FISICA ADATTATA PER LA PISCINA. N esercizio PROGRAMMA DI ATTIVITA FISICA ADATTATA PER LA PISCINA Arti superiori N esercizio Descrizione esercizio Ripetizioni/ 1 Piano frontale abd/add degli arti superiori alternati / insieme durata Materiali Obiettivo

Dettagli

Scienze Motorie e Sportive

Scienze Motorie e Sportive Scienze Motorie e Sportive GLOSSARIO DEI MOVIMENTI GINNASTICI E SPORTIVI (Testo e disegni di Stelvio Beraldo) DOCENTE: prof Pieraldo Carta CLASSI: 1^A, 1^B, 2^B A.S. 2013-2014 1 Atteggiamenti POSIZIONI

Dettagli

1465 A TTIV PREVENZIONE A

1465 A TTIV PREVENZIONE A 146 PREVENZIONE ATTIVA - PREVENZIONE ATTIVA sostegni dorsali per auto - pag. 148 147 PREVENZIONE ATTIVA seduta e schienale - pag. 149 pedana per esercizio delle gambe - pag. 149 cuscino a cuneo per seduta

Dettagli

Obiettivi fondamentali del trattamento riabilitativo precoce post-operatorio

Obiettivi fondamentali del trattamento riabilitativo precoce post-operatorio Obiettivi fondamentali del trattamento riabilitativo precoce post-operatorio Prevenire i pericoli derivanti dall immobilizzazione a letto Evitare la lussazione della protesi Recuperare un articolarità

Dettagli

Sinergia tra dinamismo e relax

Sinergia tra dinamismo e relax i nuov Sinergia tra dinamismo e relax Il corpo umano non è nato per restare a lungo nella stessa posizione. Le articolazioni e lo scheletro sono strutturati per un attività motoria continua. La sedia KOMFORTSAVE

Dettagli

ESERCIZI PER IL RECUPERO ARTICOLARE E MUSCOLARE DOPO INTERVENTO DI PROTESI DI ANCA

ESERCIZI PER IL RECUPERO ARTICOLARE E MUSCOLARE DOPO INTERVENTO DI PROTESI DI ANCA SERVIZIO DI RECUPERO E RIEDUCAZIONE FUNZIONALE Tel.: 030-3709750 Fax.: 030-3709403 Dirigente: Dr.ssa Carla Calabretto Aiuto: Dr. Emilio Walter Passeri Assistente: Dr. Luciano Bissolotti Assistente: Dr.ssa

Dettagli

LA PERLA. Difficoltà: livello 1 FIG. 1

LA PERLA. Difficoltà: livello 1 FIG. 1 Difficoltà: livello 1 LA PERLA FIG. 1 Descrizione Scopo e benefici La perla è uno degli esercizi invisibili più facili, perché non richiede una percezione delle diverse parti della muscolatura pelvica.

Dettagli

La movimentazione dei pazienti

La movimentazione dei pazienti La movimentazione dei pazienti INCIDENZA DI LBP NEI REPARTI FATTORI CHE DETERMINANO POSTURE INCONGRUE PAZIENTI NON AUTOSUFFICIENTI DIMINUIRE I CARICHI DISCALI Attrezzature da lavoro e uso delle stesse

Dettagli

6.3 Organizzare l ambiente

6.3 Organizzare l ambiente 6.3 Organizzare l ambiente 6.3.1. Introduzione Il normale ambiente domestico può creare alla persona di cui ci si prende cura problemi di accesso, come le scale, e può anche essere pericoloso, come varie

Dettagli

IL TRATTAMENTO DELLA SPASTICITA

IL TRATTAMENTO DELLA SPASTICITA IL TRATTAMENTO DELLA SPASTICITA Anna Vagnetti LAVORO DI EQUIPE SVOLTO DAI FISIOTERAPISTI DELL UNITA SPINALE DELL OSPEDALE S. CORONA DI PIETRA LIGURE: BERNARDIS E., DELL ANNO F., FIRPO L., MANDRACCIA S.,

Dettagli

ESERCIZI PER GLI ADDOMINALI

ESERCIZI PER GLI ADDOMINALI ESERCIZI PER GLI ADDOMINALI BREVE ANATOMIA DEGLI ADDOMINALI La parete addominale è interamente rivestita da muscolatura la cui tonicità occupa importanza estetica e funzionale, garantendo la tenuta dei

Dettagli

Il Paziente Ortopedico

Il Paziente Ortopedico Il Paziente Ortopedico Fratturato - Fratture vertebrali - Fratture di femore - Fratture di spalla In elezione - Protesi d anca - Protesi di ginocchio - Protesi di spalla Le fratture CAUSE Le fratture vertebrali

Dettagli

Ginnastica preparatoria

Ginnastica preparatoria Ginnastica preparatoria Le attività di una ginnastica per attività sportiva sono essenzialmente 4: Riscaldamento muscolare allungamento dei muscoli tonificazione (potenziamento ) muscolare minimo allenamento

Dettagli

8) Coscia e anca: a) flessione; b) estensione; c) abduzione; d) adduzione; e) rotazione interna; f) rotazione esterna.

8) Coscia e anca: a) flessione; b) estensione; c) abduzione; d) adduzione; e) rotazione interna; f) rotazione esterna. Glossario dei movimenti ginnastici e sportivi Terminologia riferita alle posizioni e ai movimenti del corpo 1) Capo: a) flessione in avanti; b) inclinazione indietro con iperestensione del rachide cervicale;

Dettagli

Esercizi a domicilio dopo intervento di protesi totale di anca

Esercizi a domicilio dopo intervento di protesi totale di anca DIPARTIMENTO della RIABILITAZIONE e della DISABILITA Direttore: Dott.ssa Valeria LEONI S.C. MEDICINA FISICA E RIABILITATIVA Esercizi a domicilio dopo intervento di protesi totale di anca Si consiglia di

Dettagli

MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI

MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI Dott. Sergio Biagini Tecnico della Prevenzione Limite di peso da sollevare da soli Maschi adulti 25 Kg femmine adulte 20 Kg maschi adolescenti 20 Kg femmine adolescenti

Dettagli

scheda 7 Schededisupporto Sedile per vasca DESCRIZIONE

scheda 7 Schededisupporto Sedile per vasca DESCRIZIONE Sedile per vasca Sedute fisse o asportabili in materiale termoplastico rigido e/o in tubo d acciaio o alluminio rivestito in nylon. Il sedile e lo schienale possono essere a doghe di nylon oppure imbottiti,

Dettagli

PROGRAMMA BASE PER ALLENAMENTO SALA ISOTONICA

PROGRAMMA BASE PER ALLENAMENTO SALA ISOTONICA FIPCF FEDERAZIONE ITALIANA PESISTICA E CULTURA FISICA PROGRAMMA BASE PER ALLENAMENTO SALA ISOTONICA PETTORALI PANCA PIANA APERTURE PANCA 30 SPALLE LENTO AVANTI ALZATE LATERALI ALZATE 90 GAMBE SQUAT AFFONDI

Dettagli

Corso avanzato di massaggio antistress

Corso avanzato di massaggio antistress Corso avanzato di massaggio antistress Massaggio parte anteriore del corpo, delle mani e del viso 21 novembre 2009 www.cmosteopatica.it Massaggio parte anteriore, Pagina 1 Massaggio parte anteriore Il

Dettagli

LA CORRETTA MOVIMENTAZIONE DEI PAZIENTI E DEI CARICHI

LA CORRETTA MOVIMENTAZIONE DEI PAZIENTI E DEI CARICHI LA CORRETTA MOVIMENTAZIONE DEI PAZIENTI E DEI CARICHI MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI operazioni di trasporto o di sostegno di un carico ad opera di uno o piu lavoratori, comprese le azioni del sollevare,

Dettagli

Antropometria e posture. Nicola Magnavita

Antropometria e posture. Nicola Magnavita Antropometria e posture Nicola Magnavita Antropometria E la scienza che misura le dimensioni del corpo dall arte all industria Le misurazioni antropometriche consentono di progettare macchine e arredi

Dettagli

Associazione Italiana Arbitri Settore Tecnico: Modulo per la Preparazione Atletica

Associazione Italiana Arbitri Settore Tecnico: Modulo per la Preparazione Atletica Associazione Italiana Arbitri Settore Tecnico: Modulo per la Preparazione Atletica ARBITROCLUB SEZIONE A.I.A. AREZZO Linee Guida Programma di allenamento auto-diretto Caro Associato, di seguito troverai

Dettagli

Riabilitazione per stupor nervo facciale

Riabilitazione per stupor nervo facciale Riabilitazione per stupor nervo facciale Lo IEO pubblica una collana di Booklets al fine di aiutare il paziente a gestire eventuali problematiche (quali ad esempio le terapie svolte, l alimentazione da

Dettagli

Riscaldamento/Rilassamento

Riscaldamento/Rilassamento Riscaldamento/Rilassamento Eseguite ciascuno dei movimenti almeno quattro volte da ogni lato in maniera lenta e controllata. Non trattenete il respiro. 1) Testa Sollevate e abbassate la testa. Fissate

Dettagli

ESERCIZI PER TUTTI I GIORNI PER CONTINUARE A PRENDERSI CURA DELLA PROPRIA SCHIENA. Per le foto ringraziamo Nicoletta VERGARO

ESERCIZI PER TUTTI I GIORNI PER CONTINUARE A PRENDERSI CURA DELLA PROPRIA SCHIENA. Per le foto ringraziamo Nicoletta VERGARO ASL 4 CHIAVARESE DIPARTIMENTO della RIABILITAZIONE e della DISABILITA Direttore: Dott.ssa Valeria LEONI S.C. MEDICINA FISICA E RIABILITATIVA A cura di: Mirella DEFILIPPI - Sonia CERETTO CASTIGLIANO - Alice

Dettagli

DGA-0108 Sedia 3 in 1

DGA-0108 Sedia 3 in 1 DGA-0108 Sedia 3 in 1 Dispositivo estremamente versatile che svolge le funzioni di sedia comoda, rialzo per water e sedile per doccia Dimensioni espresse in cm, con tolleranza +/- 1,5 cm. L azienda si

Dettagli

Letti e Materassi antidecubito

Letti e Materassi antidecubito Letti e Materassi antidecubito Allegato alla Delib.G.R. n. 51/16 del 28.12.2012 Codifica CND Y18.12 18.12 Letti 18.12.07 Letti e reti smontabili a regolazione manuale Y181207 18.12.07.006 (1) 501.01.03

Dettagli

L allenamento posturale per il Biker di Saverio Ottolini

L allenamento posturale per il Biker di Saverio Ottolini L allenamento posturale per il Biker di Saverio Ottolini Saverio Ottolini L allenamento posturale per il biker www.mtbpassione.com L allenamento posturale per il biker Per chi si allena e gareggia in Mountain

Dettagli

L allenamento del nuotatore con particolare riferimento ai movimenti della spalla a cura di Gianni Cedolini

L allenamento del nuotatore con particolare riferimento ai movimenti della spalla a cura di Gianni Cedolini L allenamento del nuotatore con particolare riferimento ai movimenti della spalla a cura di Gianni Cedolini La spalla del nuotatore è una patologia infiammatoria dell articolazione scapolo omerale che

Dettagli

ww.chirurgiarticolare.it riproduzione vietata

ww.chirurgiarticolare.it riproduzione vietata Il trattamento delle sindromi rotulee non può essere lo stesso in ogni paziente. Sarà il medico curante a prescrivere, in base alla patologia quale dei seguenti esercizi dovrà essere praticato. E' importante

Dettagli

dott. Massimiliano Molfetta

dott. Massimiliano Molfetta dott. Massimiliano Molfetta Telefono amb. 0436890344 Cellulare 330537056 molfettamassimiliano@gmail.com medico chirurgo specialista in chirurgia generale via Annibale De Lotto 34/a San Vito di Cadore esercizi

Dettagli

LA RIABILITAZIONE DELLA PARALISI POLIOMIELITICA E DELLA SINDROME POST POLIO

LA RIABILITAZIONE DELLA PARALISI POLIOMIELITICA E DELLA SINDROME POST POLIO CONVEGNO INTERNAZIONALE MALCESINE 2010 LA RIABILITAZIONE DELLA PARALISI POLIOMIELITICA E DELLA SINDROME POST POLIO D. M. Fisioterapista LINO FIA Il trattamento è rivolto a pazienti: in fase di stabilizzazione

Dettagli

EVOLUZIONE DEL LANCIO ETA -CORRELATA

EVOLUZIONE DEL LANCIO ETA -CORRELATA EVOLUZIONE DEL LANCIO ETA -CORRELATA Dott. Nicola de Gasperis Dott. Giovanni Di Giacomo Dott. Alberto Costantini Dott. Andrea De Vita Concordia Hospital for Special Surgery Rome - Italy Per gettare un

Dettagli

«Top 10» per l inverno

«Top 10» per l inverno «Top 10» per l inverno Suva Sicurezza nel tempo libero Casella postale, 6002 Lucerna Informazioni Tel. 041 419 51 11 Ordinazioni www.suva.ch/waswo-i Fax 041 419 59 17 Tel. 041 419 58 51 Autori dott. Hans

Dettagli

2.2.4 Distanze di sicurezza UNI EN ISO 13857:2008, UNI EN 349:1994

2.2.4 Distanze di sicurezza UNI EN ISO 13857:2008, UNI EN 349:1994 2.2.4 Distanze di sicurezza UNI EN ISO 13857:2008, UNI EN 349:1994 2.2.4.1 Descrizione L uso delle distanze di sicurezza rappresenta un modo per garantire l integrità fisica dei lavoratori in presenza

Dettagli