I PROFESSIONISTI DELLA SALUTE PER L AMBIENTE

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1 ASSOCIAZIONE MEDICI PER L AMBIENTE (ISDE Italia) I PROFESSIONISTI DELLA SALUTE PER L AMBIENTE Antonio Faggioli Vicenza 2010

2 L ASSOCIAZIONE MEDICI PER L AMBIENTE DAL 1990 Missione: : Promozione e tutela dell ambiente e della salute. Missione Le azioni - Diffusione conoscenze sul rapporto ambiente e salute - Formazione dei medici - Collaborazione con decisori politici e istituzioni - Comunicazione sui rischi alla comunità per la partecipazione alle decisioni

3 Associazione Medici per l Ambiente ISDE Italia COMUNITA SCIENTIFICA ISTITUZIONI ISDE: ruolo scientifico, advocacy SOCIETA CIVILE

4 LA PRESA DI COSCIENZA CIVILE DA PARTE DEI MEDICI L ambiente determinante di salute (OMS 1989) Le evidenze scientifiche: : 24% del carico di malattia e 25 % delle morti attribuibili a rischi ambientali evitabili (OMS 2006) Degrado ambientale fisico, chimico e dei sistemi eco- biologici con rischi per la salute

5 DOCUMENTI UFFICIALI DEI MEDICI Codice di Deontologia Medica, art. 5 Fnomceo-Isde 2008: Carta di Padova Isde 2009: Monografia rifiuti Isde 2009: Appello per il controllo del cambiamento climatico

6 CARTA DI PADOVA PER AMBIENTE E SALUTE (I) L IMPEGNO DEI MEDICI Farsi promotori di nuovi stili di vita in produzioni e consumi per uno sviluppo economico, sociale, ambientale e umano sostenibile. Proporsi a supporto delle decisioni dei governi nazionale, regionale e locale per pianificare obiettivi e azioni. Contribuire a migliorare la qualità di vita e salute proteggendo le comunità dall esposizione ai rischi ambientali secondo i principi della prevenzione primaria e della precauzione

7 CARTA DI PADOVA PER AMBIENTE E SALUTE (II) L IMPEGNO DEI MEDICI Curare il rapporto con i cittadini per educare a stili di vita individuali salutari e comunicare i rischi collettivi che sfuggono al controllo dei singoli e che richiedono la partecipazione della comunità alle decisioni istituzionali. Sviluppare l approccio interdisciplinare e interprofessionale per la promozione e la protezione del binomio ambiente-salute

8 GESTIONE DEI RIFIUTI RACCOMANDAZIONI ISDE (I) AI DECISORI POLITICI E ALLE REGIONI Attuare la corretta filiera di gestione dei rifiuti secondo la graduatoria di priorità della Direttiva 2008/98/CE, dismettendo gradualmente discariche e inceneritori in esercizio in funzione diretta e proporzionale alla realizzazione della filiera e sospendendo immediatamente la costruzione di nuovi inceneritori e l ampliamento di quelli presenti.

9 GESTIONE DEI RIFIUTI RACCOMANDAZIONI ISDE - II AGLI ORGANI DI GOVERNO LOCALE Avvalersi di esperti esenti da conflitti di interesse. Accreditare garanti proposti dalle comunità per collaborare: - alla valutazione preventiva (VIS) dei piani locali; - alla stima e verifica dell impatto ambientale e sanitario degli impianti.

10 CONTROLLO CAMBIAMENTI CLIMATICI (Copenaghen 2009) L IMPEGNO DEI MEDICI Ricerca scientifica sui rapporti tra cambiamenti climatici e salute. Informazione e comunicazione ai cittadini sui rischi da cambiamenti climatici. Sorveglianza epidemiologica sulla salute collettiva minacciata dai cambiamenti climatici. Operare secondo i principi di precauzione e di prevenzione primaria Collaborare alla valutazione preventiva degli effetti ambientali e sanitari di programmi, tecnologie e azioni volti a contrastare i cambiamenti climatici.

11 ALTRI DOCUMENTI UFFICIALI ISDE Inquinamento atmosferico e salute ISDE Radiazioni ionizzanti: : energia nucleare ISDE Radiazioni non ionizzanti: : campi elettromagnetici ISDE Limitazione velocità in autostrada ISDE Pianificazione e gestione territoriale ISDE-ANAB: Per una scuola salubre, sicura, naturale ISDE-LEGAMBIENTE: Liberi dall amianto ISDE-GREENPEACE: Effetti del cambiamento climatico

12 COMITATO SCIENTIFICO ISDE Programma e verifica i contenuti scientifici delle iniziative. Propone e cura gli obiettivi dei convegni scientifici. Diffonde gli aggiornamenti scientifici in materia di salute e ambiente. Cura i rapporto con Associazioni e Società scientifiche

13 RAPPORTI CENTRALI DI COLLABORAZIONE Istituzionali Ministero Salute, Istituto Superiore di Sanità, Consiglio Nazionale delle Ricerche FNOMCeO Scientifici 40 Associazioni e Società scientifiche Promozionali ANAB, Greenpeace, Legambiente Mass media Di informazione

14 FUNZIONI DECENTRATE 42 SEZIONI PROVINCIALI in rapporto con Regioni ARPA Dipartimenti di Prevenzione delle AUSL Organi di governo locale Comitati cittadini Autorità giudiziaria Ordini Provinciali Medici e Odontoiatri

15 CRITICITA AFFRONTATE DALLE SEZIONI PROVINCIALI Gestione dei rifiuti Inquinamento atmosferico outdoor e indoor Cambiamenti climatici e fonti energetiche Pianificazione e gestione del territorio Radiazioni elettromagnetiche Radiazioni ionizzanti (radon) Esposizioni particolari a metalli pesanti, sostanze organiche persistenti, interferenti endocrini, amianto Rischi chimici prenatali, neonatali, infantili

16 ESPERIENZE PROVINCIALI Supporto ai Comitati fornendo informazioni sulle norme, sui rischi e sulle evidenze scientifiche Rapporto con le Regioni per adeguamento dei Piani alle Direttive comunitarie Rapporto con gli Enti Locali per la informazione e la comunicazione alla collettività Rapporto con la Magistratura

17 GESTIONE RIFIUTI Savona,, costruzione centrale energetica a carbone Trento,, inceneritore a Ischia Podetti Venezia,, inceneritore a Cà del Bue Catanzaro,, costruzione inceneritore a Soveria Mannelli; delibera ostativa del Consiglio comunale Catanzaro Pistoia,, inceneritore a Montale; ricorso al Consiglio di Stato Bologna,, inceneritore a San Lazzaro Forlì, inceneritore a Coriano Parma, costruzione di inceneritore a Ugozzolo Sicilia Sardegna

18 GESTIONE RIFIUTI PCB Diossine Furani Origine: : da combustione di sostanze organiche contenenti cloro Fonti: inceneritori rifiuti, acciaierie Caratteri: non biodegradabili, accumulo in tessuti adiposi Diffusione: : emissioni, spostamenti a distanza, ricadute sul suolo, acque, vegetali, foraggi Diffusione Esposizione: : alimentare 80% (latte materno, latticini, uova, carni, acqua) Patologie a lunga latenza clinica: linfomi non H, sarcomi tessuti molli, patologie app. riproduttivo, sistemi immunitario ed endocrino Difficoltà alla stima dei rischi: : decenni di attesa per indagini retrospettive, non conoscenza delle quantità in volume emesse nell unità di tempo Casi critici: Napoli (inceneritore di : Napoli (inceneritore di Acerra), Pistoia (inceneritore di Montale), Taranto (acciaierie ILVA), Brescia (inceneritore, azienda produzione di PCB)

19 GESTIONE RIFIUTI PCB Diossine Furani LIMITI NORMATIVI Emissioni inceneritori: : 0,1 ng/m3 Esposizione alimentare: pg/kg p. corporeo/die (OMS) - 2 pg/kg p. corporeo/die (UE) Valori inferiori giuridicamente inevitabili e accettabili ai fini sanitari,, pur non garantendo la sicurezza: mediazione tra evidenze scientifiche e diritto alla salute

20 GESTIONE RIFIUTI Particolato ultrafine Origine: : da combustioni Fonti: : impianti di combustione, autoveicoli diesel Caratteri: : particelle diametro dinamico < 0,1 micron, 80% delle PM 10, veicolo di sostanze cancerogene e metalli pesanti Patologie: : polmonari neoplastiche e non, flogistiche diffuse, aterosclerosi, infarto miocardico, ictus cerebrale, effetti epigenetici transgenerazionali Criticità nella valutazione dei rischi: - limiti per la salute non definiti dalle norme; - non trattenuto dagli attuali sistemi di filtrazione

21 GESTIONE RIFIUTI Casi particolari Inceneritore di Acerra Circolare FNOMCeO 2008 Avvio procedimenti giudiziari 2009 Proposta ISDE di esposto all A.G. 2010: omissione atti dovuti, abuso di potere, falso ideologico, disastro ambientale, emissioni non autorizzate, esercizio non autorizzato Inadempienze: mancato collaudo, uso combustibili non conformi ai CDR

22 GESTIONE RIFIUTI Casi particolari INCENERITORI IN EMILIA ROMAGNA 8 impianti + 1 in costruzione Lettera aperta alla Regione della Fed. Reg. ER degli Ordini dei Medici 2007 Bologna: Sistema regionale sorveglianza ambientale e valutazione epidemiologica (Moniter)

23 GESTIONE DEI RIFIUTI Casi particolari INCENERITORI EMILIA ROMAGNA FORLI : studio epidemiologico finanziato dall UE 2 inceneritori rifiuti (urbani e ospedalieri) Popolazione esposta: : nel raggio di 3,5 Km residenti da almeno 5 anni Area suddivisa in 7 cerchi distanti ciascuno 500 m. Esposizione a metalli pesanti nel periodo Nelle donne residenti nei primi tre cerchi a maggiore inquinamento è risultato aumento del rischio di morte per tumori rispettivamente del 54%, 26%, 17% (RR)

24 GESTIONE DEI RIFIUTI Casi particolari Inceneritori Emilia Romagna PARMA food valley Unica Provincia sprovvista di inceneritore Situazione ottimale per avviare la gerarchia delle priorità di gestione rifiuti definita dalle norme comunitarie Proposta di ISDE alla Regione di attuare il disposto della Direttiva 2008/98/CE Sta per iniziare la costruzione dell inceneritore

25 INQUINAMENTO ATMOSFERICO DA TRAFFICO MILANO Ecopass 2008: : zona accesso pagamento: accessi ridotti del 19% Mancata riduzione PM10-2,5 2,5-1 nella zona e in quelle attigue Uso di marcatore di prossimità (ecocarbon = part. ultrafine): spiccata variabilità spaziale dispersione esponenziale nel raggio di m Verifica inquinamento in zone con diversa intensità di traffico Valutazione efficacia dei provvedimenti Rispetto a zone limitrofe senza limitazioni di traffico: - Zona ecopass riduzione ecocarbon del 30% - Zona pedonalizzata riduzione ecocarbon 60%

26 CAMBIAMENTI CLIMATICI dal globale al locale Ruolo del Comune Consumatore e modello: : energia, trasporti, economato Pianificatore e regolatore: : sviluppo urbano, edilizia, trasporti Fornitore: : energia, trasporto pubblico, infrastrutture Promotore e consulente: : educazione, informazione, comunicazione, cooperazione, partecipazione

27 CAMBIAMENTI CLIMATICI dal globale al locale Il Comune promotore della comunicazione sui rischi per la salute da: - ondate di calore - diffusione microbica - inquinamento atmosferico (ozono) - stress idrico - eventi estremi

28 CAMPI ELETTROMAGNETICI BRESCIA Dicembre 2009 Un dirigente, anni 57, uso cellulare 5 ore/die die,, tumore del trigemino, invalidità 80% Corte d Appello di Brescia: riconoscimento di malattia professionale CREMONA Giugno 2010 Caso simile con tumore parotide Procedimento giudiziario in corso ISDE ha fornito consulenza agli interessati

29 DIRITTI DEI CITTADINI PESARO : Carta dei diritti dei cittadini Diritti dei cittadini in materia ambientale Proposte per la conclusione di vertenze in atto: - incenerimento di biomasse - rischi da discariche - realizzazione stabilimento metalli plastificati - bonifica siti inquinati - bonifica cave e nuovo Piano attività estrattive

30 CONCLUSIONI La promozione e la protezione della salute tramite la salubrità ambientale richiedono l opera dei medici, esperti non solo della malattia ma anche della salute. A tali fini i medici sono interlocutori dei politici, delle istituzioni, degli organi di governo locale, delle comunità

31 CONCLUSIONI I principi di prevenzione primaria e di precauzione richiedono l impegno dei medici nella: - ricerca scientifica sui rapporti salute e ambiente - sorveglianza della salute collettiva - informazione ed educazione a stili di vita individuale salutari - comunicazione sui rischi collettivi che sfuggono al controllo dei singoli - partecipazione dei cittadini alla formazione delle decisioni istituzionali UN IMPEGNO CHE NELLA DIMENSIONE TERRITORIALE PUO ESSERE ASSICURATO DALLE SEZIONI PROVINCIALI DI ISDE IN STRETTO RAPPORTO CON GLI ORDINI PROVINCIALI DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI

32 GRAZIE PER L ATTENZIONE

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