Le imprese nel Veneto

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1 Le imprese nel Veneto Il Veneto in Italia L analisi della situazione produttiva veneta, al fine di essere compresa al meglio, deve essere considerata, inizialmente, all interno del sistema paese Italia e delle sue dinamiche. Nel 2007 le imprese attive su tutto il territorio italiano erano Rispetto al 2006 si è riscontrata una variazione positiva nel numero appena considerato pari allo 0,3%. La densità imprenditoriale rispetto al numero di abitanti vede ogni 100 persone la presenza di 9,1 imprese. Osservando la situazione a livello di macroaree, così come definite dall Istat, il NordOvest conta, in termini assoluti, la maggior presenza di imprese attive, e, insieme al NordEst e al Sud, si colloca sopra il milione di unità. In termini di variazioni rispetto all anno precedente si evidenzia una sostanziale conferma della situazione, con oscillazioni tra tra -0,2% nel Sud, +0,1% nel NordEst, +0,2% nel NordOvest; solo il Centro fa segnare un dato importante, in termini relativi, con l aumento del numero di imprese pari a +1,5% rispetto al L area maggiormente popolata da imprese è il Nord Est con più di un impresa ogni 10 abitanti, mentre le Isole, fanalino di coda per questo dato, contano 8,3 aziende ogni 100 persone. Il dettaglio regionale vede la Lombardia come la regione con il 15,6% delle imprese presenti sul territorio nazionale, seguita proprio da Veneto e Campania (8,9% entrambe) ed Emilia Romagna (8,3%). Valle d Aosta e Molise sono invece le regioni che, anche a causa dei ridotti confini amministrativi, hanno la minor presenza industriale della penisola (rispettivamente 0,2% e 0,6%). Le variazioni rispetto al 2006 sono maggiormente variegate e vedono da un lato in Friuli Venezia Giulia e Molise la maggior diminuzione del numero di imprese attive (-1,3%), dall altro il Lazio come motore della crescita industriale del Centro (+2,9%). Le maggori regioni italiane si collocano tra un +0,1% del Veneto e della Lombardia, e un +0,2% della Campania. Le regioni con la densità imprenditoriale maggiore sono Marche, 10,9 imprese per 100 abitanti, Trentino Alto Adige e Emilia Romagna, 10,8, mentre il Veneto si colloca poco sotto, confermando la vena imprenditoriale della sua popolazione che conta 10,2 imprese ogni 100 abitanti. 55

2 FOTOGRAFIA DEL SISTEMA ECONOMICO REGIONALE Imprese attive per regioni d Italia (valori assoluti, variazioni percentuali rispetto al 2006, incidenza sul totale nazionale e numerosità di imprese ogni cento abitanti) Imprese attive Variaz. % Incid. % Imprese x 100 abit. Abruzzo ,1 2,5 10,4 Basilicata ,6 1,1 9,3 Calabria ,8 3,0 7,7 Campania ,2 8,9 8,1 Emilia Romagna ,4 8,3 10,8 Friuli Venezia Giulia ,3 2,0 8,5 Lazio ,9 7,4 7,5 Liguria ,4 2,7 8,9 Lombardia ,1 15,6 9,0 Marche ,8 3,1 10,9 Molise ,3 0,6 10,2 Piemonte ,5 8,0 9,9 Puglia ,2 6,6 8,5 Sardegna ,5 2,9 9,2 Sicilia ,2 7,6 7,9 Toscana ,6 6,9 10,3 Trentino Alto Adige ,1 2,0 10,8 Umbria ,5 1,6 10,0 Valle d Aosta ,5 0,2 10,7 Veneto ,1 8,9 10,2 Nord Ovest ,2 26,6 9,2 Nord Est ,1 21,1 10,3 Centro ,5 19,0 9,0 Sud ,2 22,7 8,4 Isole ,0 10,5 8,3 Italia , ,1 Per approfondire meglio la situazione imprenditoriale italiana e veneta è utile, dopo aver analizzato una fotografia della numerosità delle imprese attive nella penisola e nelle sue componenti regionali, soffermarsi sull analisi delle dinamiche di natimortalità delle imprese italiane. Nel grafico che segue si evidenziano le caratteristiche regionali per quello che riguarda gli 56

3 Le imprese nel Veneto impulsi imprenditoriali nel corso del 2007 e i flussi di iscrizioni e cancellazioni dal Registro delle Imprese avvenute nel corso dell anno appena passato. Questo tipo di analisi permette di considerare la situazione italiana in chiave dinamica evidenziando potenziali nuovi poli di sviluppo industriale attraverso l osservazione del rapporto tra imprese iscritte e cancellate e permettendo anche di spingersi fino a confini previsionali. Il grafico è suddiviso in quattro quadranti, formati dagli assi che indicano il livello di natalità e mortalità fatto registrare nel corso del 2007 dalle imprese delle diverse regioni italiane. L origine degli assi è la combinazione delle osservazioni ottenute a livello Italia e rispetto a questo sono rapportate le performance delle regioni. Dalla collocazione di una regione in un quadrante si può definire il suo grado di dinamismo. Nel quadrante in alto a sinistra si collocano le regioni in cui il numero di imprese che chiudono è maggiore di quello delle nuove imprese, mentre il quadrante in basso a destra rappresenta la situazione opposta in cui il tasso di natalità è maggiore del tasso di mortalità. Il settore maggiormente dinamico, tipico di un substrato industriale ed economico più attivo e numeroso, è quello in alto a destra, dove i numeri delle imprese che si iscrivono e cancellano sono elevati. Il quadrante in basso a sinistra raccoglie le situazioni di stagnazione dove sono poche sia le imprese che si iscrivono che quelle che abbandonano l attività. Bassa natalità, alta mortalità (quad. in alto a sinistra) In questo quadrante si concentrano le aree con le maggiori difficoltà. In particolare si segnalano il Friuli Venezia Giulia e la Calabria che hanno registrato un numero di imprese cancellate, sotto forma di tasso percentuale, superiore alla media italiana, e di iscritte inferiore. La Puglia invece segna una meno preoccupante discesa del numero di imprese iscritte, mentre il numero di imprese cancellate è leggermente sopra la media. Alta natalità, bassa mortalità (quad. in basso a destra) Nella zona che evidenzia le regioni maggiormente in crescita, soprattutto per ciò che riguarda il numero di imprese iscritte, si localizza solo il Lazio, che, rispetto al dato medio italiano, vede una forte crescita di nuove imprese e una stabilità maggiore nella presenza di aziende più vecchie, confermando il dato osservato precedentemente riguardo alla variazione percentuale relativa al

4 FOTOGRAFIA DEL SISTEMA ECONOMICO REGIONALE Alta natalità, alta mortalità (quad. in alto a destra) In quest area, come già detto, si collocano le regioni in cui il dinamismo imprenditoriale è maggiore rispetto alla media. Il turn-over tra imprese nuove e imprese vecchie è alto a favore, probabilmente, della ricerca di nuove strade imprenditoriali. In particolare si evidenziano Emilia Romagna e Piemonte che hanno un tasso di natalità superiore al tasso di mortalità e che quindi registrano uno sviluppo (inteso come differenza tra tasso di natalità e mortalità) positivo. La Toscana si colloca quasi esattamente a metà, laddove l effetto dei due tassi smuove di poco la numerosità totale delle imprese, mentre Lombardia e Campania, seppur molto dinamiche, segnalano un tasso di sviluppo negativo poiché è maggiore il numero di imprese che chiudono i battenti rispetto a quello delle imprese che entrano nel mercato. Infine la Liguria segue i risultati medi italiani. Bassa natalità, bassa mortalità (quad. in basso a sinistra) In questa porzione del grafico si raccolgono le regioni che hanno sperimentato dei tassi di natalità e mortalità delle imprese che sono al di sotto della media italiana. La collocazione in questo quadrante indica una sostanziale stagnazione imprenditoriale dettata o dal basso numero delle imprese di nuova iscrizione, oppure dalla combinazione di poche imprese iscritte e poche cancellate che da un lato non permette l avvento di novità, e dall altro chiude nelle proprie produzioni con il rischio, in caso di crisi sistemiche, di avere un alta moria imprenditoriale. In particolare è da evidenziare la Basilicata che registra tassi molto lontani dalla media. Sicilia, Trentino Alto Adige e Molise registrano tassi di sviluppo negativi, in particolare per il Molise, che, se da un lato è poco al di sotto del dato di mortalità fatto registrare a livelo nazionale, dall altro segna una forte diminuzione nel numero delle imprese iscritte. Il Veneto si colloca poco lontano dall andamento medio, ma è evidente come sia comunque distaccato dalle regioni maggiormente industrializzate e dinamiche della penisola. 58

5 Le imprese nel Veneto Tasso di natalità e mortalità delle imprese per regioni d Italia 2007 (tassi confrontati con il valore medio fatto registrare a livello nazionale) bassa natalità alta mortalità Natalità Mortalità Friuli Venezia Giulia Calabria Campania Puglia Liguria Abruzzo Sardegna ITALIA Molise VENETO ET Marche Lombardia Toscana Emilia Romagna Piemonte alta natalità alta mortalità Umbria Valle d Aosta bassa natalità bassa mortalità Trentino Alto Adige Sicilia Lazio Basilicata alta natalità bassa mortalità Nelle province La situazione interna al Veneto, analizzata secondo la suddivisione provinciale, permette di osservare quale sia stata la situazione nel 2007 nelle dinamiche di variazione dell attività imprenditoriale regionale in modo maggiormente approfondito. Sul totale di imprese venete, il 20,5 % si colloca nella provincia di Padova, unica provincia, insieme a Venezia, che non ha registrato variazioni in termini percentuali rispetto al Il veronese e di seguito il trevigiano sono le aree che hanno sperimentato un aumento maggiore del numero di imprese attive, rispettivamente +0,6% e +0,5%. Dall altro lato le province di Belluno, Rovigo e Vicenza sono le uniche hanno avuto variazioni negative (rispettivamente -0,9, -0,4% e -0,1%). In termini di densità imprenditoriale è Padova l area che ha ottenuto il più alto indice con 11,1 imprese per 100 abitanti, seguita da Rovigo e Verona di poco sotto l 11 (10,9). La conformazione del territorio vede Belluno, 7,4 imprese su 100 abitanti, e Venezia, 8,8, come le province con la minore presenza industriale pro capite. 59

6 FOTOGRAFIA DEL SISTEMA ECONOMICO REGIONALE Imprese attive nel Veneto 2007 (valori assoluti, variazioni percentuali rispetto al 2006, incidenza sul totale regionale e numerosità di imprese ogni cento abitanti) Imprese attive Variaz. % Incid. % Imprese x 100 abit. Belluno ,9 3,4 7,4 Padova ,0 20,5 11,1 Rovigo ,4 5,7 10,9 Treviso ,5 18,5 10,7 Venezia ,0 15,5 8,8 Verona ,6 19,6 10,9 Vicenza ,1 16,7 9,7 Veneto ,1 100,0 10,2 La composizione produttiva regionale fatta registrare nel 2007 è quanto mai diversificata e dagli alterni risultati. Le attività venete sono nel 23,0% dei casi operanti nel commercio, che ha visto diminuire lievemente il numero di imprese attive, -0,2%. L agricoltura conta imprese, che hanno rappresentato nel 2007 il 18,4% del totale delle attività regionali, ma che hanno perso il 4,2% delle aziende nel corso del 2007 rispetto al Gli altri raggruppamenti produttivi che sono maggiormente rilevanti nella regione sono le costruzioni, che hanno visto aumentare il numero di imprese attive del 2,5% in un anno, raccogliendo il 15,7% delle attività, la manifattura con una lieve flessione (-0,4%) per il 14,3% dei casi, e le attività immobiliari di noleggio e di informatica, +4,2% per un totale di 12,6 imprese su cento. All interno della manifattura le aziende si distribuiscono prevalentemente nella lavorazione dei metalli (2,7%), nel mobile (2,0%), nell alimentare (1,6%) e nella meccanica (1,3%). I settori manifatturieri che hanno sperimentato le variazioni più eclatanti sono l abbigliamento, +2,1%, e l alimentare, +2,4%, a fronte di una generalizzata diminuzione del numero di imprese attive in particolare per il mobile, -2,3%, e il legno, -1,9%. Tra gli altri settori c è da segnalare l aumento di aziende operanti nei servizi pubblici (+1,5%), e di alberghi e ristoranti (+1,2%), mentre, sul fronte delle diminuzioni si segnalano trasporti e magazzinaggio che registrano una variazione negativa pari a 2,2 punti percentuali. 60

7 Le imprese nel Veneto Imprese attive per settore economico in Veneto 2007 (valori assoluti, variazioni percentuali rispetto al 2006 e incidenza del settore sulla numerosità di imprese attive nel territorio regionale) Totale Variaz. % Incid. % Agricoltura, caccia e silvicoltura ,2 18,4 Pesca, piscicoltura e servizi ,2 0,6 Estrazione di minerali 293-1,7 0,1 Attività manifatturiere ,4 14,3 Alimentari e bevande ,4 1,6 Tabacco 3 0,0 0,0 Tessili ,6 0,5 Articoli vestiario, pellicce ,1 1,1 Cuoio e calzature ,7 0,6 Legno (esclusi i mobili) ,9 1,0 Pasta-carta e carta 494-2,6 0,1 Editoria e stampa ,5 0,5 Coke, raffinerie e combustibili 21 5,0 0,0 Prodotti chimici e fibre 577-1,7 0,1 Gomma e plastica ,0 0,3 Minerali non metalliferi ,9 0,7 Produzione di metalli e leghe 389-3,2 0,1 Lavorazioni dei metalli ,6 2,7 Apparecchi meccanici ,2 1,3 Macchine per ufficio, elaboratori 282-0,4 0,1 Apparecchi elettrici ,0 0,5 Apparecchi radiotelevisivi e per comunicazioni 429-2,7 0,1 Apparecchi medicali e di precisione ,4 0,6 Autoveicoli e rimorchi 354 2,6 0,1 Altri mezzi di trasporto 650-1,1 0,1 Mobili e altre manifatture ,3 2,0 Recupero e preparazione riciclaggio 223-3,0 0,0 Produzione e distribuzione di elettricità, gas e acqua 229 9,0 0,0 Costruzioni ,5 15,7 Commercio e riparazioni ,2 23,0 Alberghi e ristoranti ,2 5,0 Trasporti e magazzinaggio ,2 3,7 Intermediazione monetaria ,5 1,9 Attività immobiliari, noleggio, informatica e ricerca ,2 12,6 Pubblica amministrazione e difesa 1 0,0 0,0 Istruzione ,6 0,3 Sanità e servizi sociali ,3 0,3 Altri servizi pubblici ,5 3,9 Servizi domestici presso famiglie e convivenze 1 0,0 0,0 Imprese non classificate ,0 0,2 Totale ,1 100,0 61

8 FOTOGRAFIA DEL SISTEMA ECONOMICO REGIONALE Dopo aver analizzato la composizione della produzione nel Veneto e la variazione nel livello di imprese attive rispetto al 2006, è interessante osservare i livelli di sviluppo per ciascun settore produttivo a livello regionale. Questa analisi dinamica, così come quelle svolte precedentemente, vuole essere un riassunto, attraverso un estrapolazione di alcuni risultati maggiormente significativi, di quanto osservato a diversi livelli, così come riportato nelle singole schede di natimortalità nell appendice del testo. A livello di flusso si evidenzia come per la maggior parte dei settori in esame i tassi di sviluppo osservati siano stati negativi. In particolare i settori dell agricoltura e dell estrazione di minerali registrano un tasso negativo (rispettivamente -4,5% e 4,3%), seguiti dai trasporti, -3,9%, e dagli alberghi e ristoranti, -2,9%. Mediamente a livello regionale si registra un tasso lievemente negativo, -0,2%, controbilanciato dal dato ottenuto nella pesca, +5,2%, nelle costruzioni, +1,1%, e, anche se di modesta entità, nel settore dell elettricità, gas e acqua, che segna uno sviluppo pari a 0,4 punti percentuali. Come osservato nel grafico relativo alla natimortalità, il Veneto sconta quindi, in quasi tutti i settori, una lieve stagnazione, dettata da un rallentamento maggiore del numero di nuove imprese iscritte piuttosto che da un aumento di imprese cancellate. In quest ottica i contorni del dato non devono assumere toni drammatici, bensì devono essere intesi come un rallentamento nella vena imprenditoriale veneta dovuto alla generale situazione economica poco favorevole, che spinge a consolidare le realtà presenti piuttosto che a intraprenderne di nuove. Tasso di sviluppo per settori economici nel Veneto ,2 0,4 1,1-2,1-0,6-0,2-1,2-0,8-2,0-1,9-2,3-2,9-3,9-4,5-4,3 Agricoltura e caccia Pesca e piscicoltura Estrazione di minerali Attività manifatturiere Elettricità, gas e acqua Costruzioni Commercio e rip. Alberghi e ristoranti Trasporti e mag. Intermediazione mon. Attiv. immob., noleggio Istruzione Sanità e servizi sociali Altri servizi pubblici TOTALE 62

9 Le imprese nel Veneto E ora interessante analizzare quali siano le caratteristiche delle province venete in termini di preferenze produttive. L obiettivo che ci si pone in questo caso è quello di valutare se ci siano delle aree di specializzazione all interno del contesto regionale a seconda dei diversi settori produttivi. L indicatore che viene qui utilizzato è l Indice di Localizzazione delle attività economiche ed è calcolato come il rapporto tra la concentrazione di imprese di un determinato settore produttivo in una provincia e lo stesso valore calcolato per il contesto regionale. Se il valore che ne risulta è maggiore di uno, significa che in quella particolare provincia vi è un alto livello di specializzazione all interno della regione. Nel Veneto, se confrontato con il dato nazionale, emerge la pesca come settore maggiormente localizzato. Seguono le attività manifatturiere, le attività immobiliari e i servizi domestici. Alberghi e ristoranti, trasporti, costruzioni e agricoltura si collocano come attività comunque presenti, ma senza gli exploit considerati per gli altri settori. Scendendo nel dettaglio delle singole province si possono apprezzare meglio le composizioni e le scelte produttive locali.»» Belluno Tra i settori che maggiormente contano spiccano l estrazione di minerali, tipica di zone con la presenza di rilievi collinari-montuosi, la produzione di energia elettrica, ottenuta grazie alla diffusa presenza di centrali idroelettriche, e la già nota connotazione turistica.»» Padova In quest area non si riscontrano particolari specializzazioni territoriali, segno che la produzione tout-court è ben diffusa, tipico delle aree maggiormente industrializzate. In ogni caso esiste un primeggiare per la produzione di energia e acqua, per il commercio, per le attività immobiliari e, soprattutto, legato probabilmente al polo universitario, una specializzazione nel settore dell istruzione e dei servizi ad essa correlati.»» Rovigo In questa provincia spicca su tutte l attività di pesca e piscicultura, seguita dalla specializzazione nell agricoltura, e, in misura minore, nei servizi pubblici.»» Treviso La marca trevigiana si distingue per la propensione nel settore primario, nelle costruzioni e nelle attività immobiliari, senza per altro, eccellere come le altre province.»» Venezia La provincia capoluogo si distingue prima di tutto nei servizi domestici, e, a seguire, data la conformazione territoriale, nella pesca. La presenza di terminal per il trasporto di merci e persone (aereoporto, 63

10 FOTOGRAFIA DEL SISTEMA ECONOMICO REGIONALE porto, nodo ferroviario e autostradale), ne fa la provincia maggiormente specializzata nel Veneto nelle attività di trasporto e magazzinaggio, e chiaramente, grazie alle spiagge e a Venezia stessa, la pone come la seconda provincia nella specializzazione turistica.»» Verona Spiccano i settori dell agricoltura e ancor di più dell estrazione mineraria, in seconda battuta si evidenzia una sostanziosa presenza di attività legate alle costruzioni, alla sanità e ai servizi sociali.»» Vicenza Tra le province venete, Vicenza assume il valore maggiore nella specializzazione manifatturiera. Segue, anche qui grazie alla presenza di colli e monti all interno della conformazione orografica, la produzione di elettricità e acqua, e l attività immobiliare e di noleggio. Indice di localizzazione per attività economica nelle province del Veneto 2007 (A livello provinciale rispetto al totale Veneto, e a livello veneto rispetto al totale Italia) BL PD RO TV VE VR VI Veneto Agricoltura, caccia e silvicoltura 0,7 1,0 1,4 1,1 0,8 1,2 0,8 1,0 Pesca, piscicoltura e servizi 0,1 0,1 10,3 0,1 2,3 0,1 0,0 2,7 Estrazione di minerali 2,7 0,5 0,4 0,8 0,2 1,5 1,9 0,8 Attività manifatturiere 1,1 1,0 0,9 1,1 0,8 0,9 1,3 1,2 Produzione e distribuzione di elettricità, gas e acqua 3,2 1,1 0,9 0,6 0,8 0,8 1,3 0,8 Costruzioni 1,1 0,9 0,9 1,0 1,0 1,1 1,0 1,0 Commercio e riparazioni 1,0 1,1 0,9 0,9 1,1 0,9 1,0 0,8 Alberghi e ristoranti 2,2 0,7 0,8 0,8 1,5 1,0 0,9 1,0 Trasporti e magazzinaggio 0,9 0,9 0,9 0,9 1,3 1,0 1,0 1,0 Intermediazione monetaria 1,1 1,1 0,8 1,1 0,9 1,0 1,0 0,9 Attività immobiliari, noleggio, informatica e ricerca 0,7 1,1 0,7 1,1 1,0 0,9 1,1 1,2 Pubblica amministrazione e difesa 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 6,0 0,2 Istruzione 1,0 1,6 0,7 0,8 1,0 0,8 0,8 0,8 Sanità e servizi sociali 0,9 1,0 0,8 1,0 1,0 1,1 0,9 0,6 Altri servizi pubblici 1,2 0,9 1,0 0,9 1,0 1,0 1,0 0,9 Servizi domestici presso famiglie e convivenze 0,0 0,0 0,0 0,0 6,4 0,0 0,0 1,6 Imprese non classificate 1,5 0,7 0,5 0,4 2,4 1,1 0,8 0,3 64

11 Le imprese nel Veneto L osservazione delle due tabelle che seguono permette di analizzare la variazione, a livello provinciale per settore economico, del numero di imprese attive operanti nel territorio regionale. Partendo dal settore primario dell agricoltura si evidenzia una generalizzata variazione negativa nel numero di imprese attive rispetto al 2006 più evidente nel veneziano (-5,6%) e nel trevigiano (-5,0%). La minor riduzione di numerosità si è avuta, anche in termini assoluti, nella provincia di Verona (-2,7%). Nel settore ittico le uniche due province in cui il dato assume rilevanza sono il rodigino, con una variazione positiva di 13,9 punti percentuali, e il veneziano, con una diminuzione del 2,6%. Nel settore manifatturiero solo Treviso vede aumentare le proprie imprese attive (+1,9%), mentre le variazioni negative più eclatanti si registrano a Belluno (-3,1%) e, in termini assoluti, a Venezia e Vicenza, rispettivamente con -1,2% e -1,1%. Nel 2007 il settore delle costruzioni in Veneto è stato trainato dall aumento di imprese nel padovano (+3,0%) e nel veronese (+4,3%), mentre a Belluno (-1,4%) si sono registrati i risultati meno brillanti, comunque poco influenti a livello assoluto. Il commercio ha visto solo Treviso registrare un aumento del numero di imprese attive (+1,0%) mentre spicca il dato negativo di Venezia (-1,1%) per l entità in termini assoluti, che, sommato ai dati delle altre province, ha generato una variazione regionale del -0,2%. Il settore turistico, in miglioramento rispetto al 2006, ha visto aumentare il numero delle proprie imprese nel trevigiano (+2,8%) contro una diminuzione sensibile per Belluno (-1,0%), mentre il resto della regione ha potuto godere di miglioramenti importanti. Infine, l ultimo settore che merita di essere considerato, valutando la presenza di aziende nella regione, è quello delle attività immobiliari che ha ottenuto un aumento del numero delle proprie imprese in tutte le province con particolari risultati nel veronese (+4,5%) e nel veneziano (+4,9%). 65

12 FOTOGRAFIA DEL SISTEMA ECONOMICO REGIONALE Imprese attive per attività economica e per province in Veneto 2007 (Valori assoluti) BL PD RO TV VE VR VI Veneto Agricoltura, caccia e silvicoltura Pesca, piscicoltura e servizi Estrazione di minerali Attività manifatturiere Produzione e distribuzione di elettricità, gas e acqua Costruzioni Commercio e riparazioni Alberghi e ristoranti Trasporti e magazzinaggio Intermediazione monetaria Attività immobiliari, noleggio, informatica e ricerca Pubblica amministrazione e difesa Istruzione Sanità e servizi sociali Altri servizi pubblici Servizi domestici presso famiglie e convivenze Imprese non classificate Totale

13 Le imprese nel Veneto Imprese attive per attività economica e per province in Veneto 2007 (Variazioni percentuali rispetto al 2006) BL PD RO TV VE VR VI Veneto Agricoltura, caccia e silvicoltura -2,2-4,6-4,6-5,0-5,6-2,7-4,1-4,2 Pesca, piscicoltura e servizi 0,0-12,5 13,9-12,5-2,6-5,5 0,0 6,2 Estrazione di minerali 3,8-12,5-25,0-2,3-9,1-2,3 4,4-1,7 Attività manifatturiere -3,1-0,6-0,3 1,9-1,2-0,6-1,1-0,4 Produzione e distribuzione di elettricità, gas e acqua 4,2 2,0 50,0 8,0 25,0 2,9 8,9 9,0 Costruzioni -1,4 3,0 0,2 2,4 2,5 4,3 1,3 2,5 Commercio e riparazioni -0,8-0,3-1,1 1,0-1,1-0,1-0,2-0,2 Alberghi e ristoranti -1,0 1,6 1,7 2,8 1,7 1,1-0,2 1,2 Trasporti e magazzinaggio -1,8-2,9-4,5-2,5-1,3-2,0-1,7-2,2 Intermediazione monetaria -1,2 2,4 6,7 1,0-0,5 1,9 1,1 1,5 Attività immobiliari, noleggio, informatica e ricerca Pubblica amministrazione e difesa 2,9 4,2 4,2 4,1 4,9 4,5 3,7 4,2 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 Istruzione -9,8-0,4 0,0 3,3 1,4 3,4-1,0 0,6 Sanità e servizi sociali 7,3 4,0-4,6 5,2 5,9 2,1 7,5 4,3 Altri servizi pubblici 2,0 1,8-1,3 2,2 0,6 1,8 1,7 1,5 Servizi domestici presso famiglie e convivenze 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 Imprese non classificate 143,8 56,3-16,0 69,7 65,7 7,1 18,4 40,0 Totale -0,9 0,0-0,4 0,5 0,0 0,6-0,1 0,1 L analisi a livello provinciale si conclude con uno sguardo sulla distribuzione delle tipologie di natura giuridica delle imprese venete osservandola anche dal punto di vista delle dinamiche di variazione nelle diverse province. I dati riportati di seguito rappresentano uno spunto di riflessione che è possibile approfondire nell appendice del testo con ulteriori analisi relative a questo specifico argomento. La maggior parte delle imprese venete sono ditte individuali (61,8%), particolarmente presenti a Rovigo, dove rappresentano il 71,1% del totale delle aziende, mentre solo per il 57,8% a Vicenza. A livello regionale, il 21,1% delle imprese sono società di persone, particolarmente presenti a Belluno e Venezia (rispettivamente il 24,1% a livello provinciale e il 23,0%). L ultima categoria giuridica presente nel Veneto è rappresentata dalle società di ca- 67

14 FOTOGRAFIA DEL SISTEMA ECONOMICO REGIONALE pitali (15,8%), non ancora particolarmente diffuse soprattutto nelle province meno industrializzate come Belluno e Rovigo, dove rappresentano poco più di un decimo delle imprese totali, mentre lo sono molto di più a Vicenza, toccando il 20,2%. Le restanti province venete si collocano tra il 14,7% di Venezia e il 16,7% di Treviso. Imprese attive nel Veneto per natura giuridica 2007 (Valori assoluti e incidenza percentuale per provincia sul totale delle stesse) Società di capitale Società di persone Imprese individuali Altre forme Totale v. ass. inc. % v. ass. inc. % v. ass. inc. % v. ass. inc. % v. ass. inc. % Belluno , , , , Padova , , , , Rovigo , , , , Treviso , , , , Venezia , , , , Verona , , , , Vicenza , , , , Veneto , , , , Risulta particolarmente interessante osservare come si sia evoluta la dinamica nel corso del 2007 nel numero delle imprese per tipologia giuridica e provincia. Da un primo sguardo sembra che sia presente un forte e deciso trend che vede diminuire il numero di imprese individuali a favore, prevalentemente, di società di capitale. La variazione assoluta delle prime (-3.920) combacia quasi perfettamente con l aumento delle seconde (+3.999) quasi a voler suggerire una ricostruzione aziendale verso dimensioni più ampie. Un ulteriore dato a conferma di ciò è rappresentato dall aumento di 597 unità a livello regionale, ricomprendendo le dinamiche di crescita sperimentate dalle società di persone e dalle imprese aventi altre forme giuridiche. In particolare Venezia e Treviso hanno diminuito maggiormente il numero di imprese individuali, rispettivamente -1,9% e -1,7%, mentre Verona ha limitato questo risultato a -0,6%. Dal lato delle imprese di capitale sono proprio Treviso e Venezia che segnano i maggiori aumenti in termini percentuali rispetto al numero di imprese attive di questa tipologia giuridica nel 2006 (rispettivamente +8,4% e +6,7%). Assumono risultati alterni le società di persone a seconda della zona geografica di localizzazione. A fronte di 68

15 Le imprese nel Veneto una lieve variazione media di 0,3 punti percentuali, ci sono province come Belluno e Rovigo che diminuiscono la propria numerosità (rispettivamente -1,5% e -2,2%) contro zone in cui l aumento di questa tipologia di organizzazione societaria è più forte: su tutti Treviso e Verona, entrambe a +1,0% in termini percentuali. Imprese attive nel Veneto per natura giuridica 2007 (Variazioni assolute e percentuali rispetto al 2006) Società di capitale var. var. % ass. Società di persone var. var. % ass. Imprese individuali var. var. % ass. Altre forme var. ass. var. % var. ass. Totale var. % Belluno 27 1, , ,3 11 3, ,9 Padova 815 6,2 67 0, ,5 33 2,7-3 0,0 Rovigo 157 6, , ,0 18 4, ,4 Treviso , , ,7 26 3, ,5 Venezia 656 6,7 92 0, ,9 46 3,6-28 0,0 Verona 641 4, , , , ,6 Vicenza 598 4, , ,4 30 3, ,1 Veneto , , , , ,1 Nei comuni Per concludere l analisi relativa alla fotografia del sistema produttivo veneto, è interessante dare un cenno relativamente alla situazione a livello comunale 22. Una prima considerazione riguarda la localizzazione delle imprese all interno del territorio veneto e, in particolare, nei diversi comuni della regione. La tabella che segue riporta, in ordine decrescente, i primi trenta comuni secondo il criterio dell incidenza percentuale delle imprese ivi localizzate rispetto al totale regionale. I risultati, in testa alla classifica, riguardano i mag- 22 Per un approfondimento delle dinamiche a livello comunale si rimanda alla consultazione del volume Osservatorio sulla nati-mortalità delle imprese totali artigiane in Italia, nel Veneto e nelle province venete, Anno 2007, realizzato dalla Fondazione Leone Moressa e disponibile sul sito 69

16 FOTOGRAFIA DEL SISTEMA ECONOMICO REGIONALE giori capoluoghi di provincia 23 : a capo di essi si colloca Verona che ospita il 4,9% delle imprese regionali. Quello che risulta interessante è la composizione della parte intermedia della classifica. I comuni del veneziano (San Donà di Piave, Jesolo) e del trevigiano (Conegliano, Castelfranco Veneto, Montebelluna) sono quelli maggiormente popolati dalle imprese venete considerando i paesi non capoluogo di provincia, mentre tra i comuni del veronese e del padovano spiccano solo Villafranca di Verona e Cittadella. Questo risultato indica come alcune province siano industrializzate in modo maggiormente diffuso ed omogeneo, in senso geografico, rispetto ad altre che invece collocano la maggior parte delle proprie aziende nel capoluogo di provincia. Primi trenta comuni veneti secondo l incidenza di imprese 2007 (Valore assoluto e incidenza di imprese sul totale regionale) Comune Prov. Val. ass. Inc. % sul tot. Veneto Comune Prov. Val. ass. Inc. % sul tot. Veneto Verona VR ,9 Thiene VI ,6 Venezia VE ,6 Belluno BL ,5 Padova PD ,4 Arzignano VI ,5 Vicenza VI ,4 Legnago VR ,5 Treviso TV ,8 Vittorio Veneto TV ,5 Rovigo RO ,0 San Bonifacio VR ,5 Chioggia VE ,0 Mira VE ,5 Bassano del Grappa VI ,9 Portogruaro VE ,5 San Dona di Piave VE ,8 Piove di Sacco PD ,5 Jesolo VE ,8 Porto Tolle RO ,5 Conegliano TV ,8 Cittadella PD ,5 Castelfranco Veneto TV ,7 Mirano VE ,5 Montebelluna TV ,7 Villorba TV ,5 Villafranca di Verona VR ,7 San Giovanni Lupatoto VR ,5 Schio VI ,7 Vigonza PD ,4 Veneto ,0 23 Essendo il territorio veneto molto frammentato a livello di amministrazioni comunali (nel Veneto se ne contano 581), è naturale che ai primi posti delle classifiche si trovino i capoluoghi di provincia. 70

17 Le imprese nel Veneto Per approfondire ulteriormente il grado di diffusione e localizzazione delle imprese venete è utile dare qualche cenno sulla tipologia produttiva maggiormente radicata nei diversi comuni della regione. Di seguito si riporta una tabella che indica, con una macrodivisione di settori, quali siano i cinque comuni dove si localizzano la maggior parte delle imprese regionali, con lo scopo di esaminare eventuali specializzazioni. Per una definizione dettagliata e completa dell analisi si rimanda alle schede provinciali presenti nell appendice del testo. Nel settore primario dell agricoltura e della pesca la parte del leone la fa un piccolo comune della provincia di Rovigo, Porto Tolle, che raccoglie poco meno del 2% delle imprese del settore che rappresentano il 74,4% delle imprese comunali. Seguono Verona e Chioggia, dove per la prima le imprese di questo settore sono il 6,9%, mentre per la seconda rappresentano il 26,4% del totale comunale. Nelle attività manifatturiere Venezia e Verona raccolgono ciascuna oltre il 3% delle imprese regionali, mentre si segnala al quarto posto il comune di Vicenza in cui le imprese manifatturiere sono il 12,4% del totale comunale. Il 5,1% delle imprese edili venete hanno sede a Verona dove rappresentano il 16,5% delle attività totali. Si segnala al terzo posto Padova in cui l importanza di questo settore scende al 9,1%. Nel settore del commercio e degli alberghi e ristoranti la fanno da padrone Venezia, con il 6,5% delle imprese regionali, Verona (5,8%) e Padova (5,7%). All interno di queste città, così come nelle altre due del quintetto, l importanza di queste attività è sopra il 30%, con Venezia e Verona molto vicine al 40% (rispettivamente 39,8% e 37,0%). Infine la città dei servizi veneti è Padova in cui il 40,0% delle proprie rappresenta il 7,7% regionale. Seguono a breve distanza Verona (7,3%) e Venezia (6,5%). Si segnala Treviso, che ospita il 3,4% delle imprese regionali che, nella conformazione economica, rappresentano il 42,1% delle imprese totali della città. 71

18 FOTOGRAFIA DEL SISTEMA ECONOMICO REGIONALE Primi cinque comuni veneti secondo l incidenza delle imprese per settore economico 2007 (Valore assoluto, incidenza rispetto al totale del settore veneto e incidenza rispetto alle imprese del comune) Settore Comune Prov. Val. ass. Agricoltura e pesca Attività manifattur. Costruzioni Commercio, Alberghi e ristoranti Servizi Inc. % sul tot. Veneto Importanza settore nel comune Porto Tolle RO ,9 74,4 Verona VR ,8 6,9 Chioggia VE ,3 26,4 Venezia VE ,2 5,2 Padova PD 833 0,9 4,2 Venezia VE ,8 11,9 Verona VR ,2 9,3 Padova PD ,9 9,5 Vicenza VI ,1 12,4 Treviso TV 782 1,2 9,4 Verona VR ,1 16,5 Venezia VE ,1 10,5 Padova PD ,5 9,1 Vicenza VI ,1 13,6 Treviso TV 856 1,2 10,3 Venezia VE ,5 39,8 Verona VR ,8 33,3 Padova PD ,7 37,0 Vicenza VI ,7 32,0 Treviso TV ,1 33,0 Padova PD ,7 40,0 Verona VR ,3 33,6 Venezia VE ,5 32,1 Vicenza VI ,9 36,6 Treviso TV ,4 42,1 Nella mappa che segue sono riportati i tassi di sviluppo dei comuni veneti nel corso del E stata eseguita una suddivisione in tre classi con lo scopo di raggruppare in modo omogeneo le performance delle diverse realtà comunali di modo da offrire un quadro completo e chiaro di quale sia 72

19 Le imprese nel Veneto stata la dinamica imprenditoriale della regione nell anno appena trascorso. Sono 38 i comuni che hanno fatto registrare un tasso di sviluppo elevato, al di sopra del 2%. Non è possibile osservare però un trend geografico comune poiché queste località sono sparse sul territorio senza soluzione di unità. Si segnalano comunque il rodigino e il veronese come le aree con la più alta presenza di comuni virtuosi. Sono molti di più invece i comuni che hanno registrato dei tassi di sviluppo positivi ma più contenuti, tra lo 0% e il 2%, e, in particolare, sono localizzati prevalentemente attorno ai maggiori centri regionali e lungo le direttrici stradali e ferroviarie. Infine, è molto nutrito il numero di comuni con tassi di sviluppo negativi, nella maggior parte dei casi lievi. Si nota una particolare concentrazione di queste realtà nelle zone meno attratte dalla gravità dei centri produttivi maggiori, oppure, giocoforza, nelle aree maggiormente penalizzate dalla situazione orografica. Tasso di sviluppo nei comuni del Veneto 2007 Tasso di sviluppo molt o positivo ( 38) positivo ( 177) negativo ( 365) 73

20 FOTOGRAFIA DEL SISTEMA ECONOMICO REGIONALE Le imprese artigiane La realtà artigiana veneta ricopre un ruolo molto importante nell economia regionale e, come tale, risponde a logiche e tendenze separate dalla realtà industriale. Per questo motivo nel prosieguo del capitolo si approfondiranno le stesse variabili osservate precedentemente per quello che riguarda il mondo dell artigianato. Il Veneto in Italia A livello nazionale nel 2007 si contano imprese artigiane localizzate per il 30,8% nel NordOvest, per il 23,9% nel NordEst, per il 19,9% nel Centro, per il 16,8% nel Sud e per l 8,7% nelle Isole. È interessante osservare il dato relativo all incidenza delle realtà artigiane sul totale imprenditoriale delle zone geografiche per capire quanto queste siano votate a produzioni di questo tipo. Nel NordOvest su 100 imprese 33,1 sono artigiane, il NordEst è al 32,4%, mentre il centro si colloca poco sotto il 30%. Chiude la classifica il Sud con il 21,2% di imprese artigiane sul totale delle attività produttive. Il dato della densità imprenditoriale mostra inequivocabilmente la vocazione dei veneti all artigianato: su 100 abitanti ci sono 3,3 imprese artigiane nel NordEst (e nel Veneto), 3,1 nel NordOvest, 2,7 nel Centro e meno di 2 nel Sud e nelle Isole. Nel complesso il numero di imprese artigiane è aumentato nel corso del 2007, rispetto all anno precedente, di 0,7 punti percentuali. Osservando i dati regionali la Lombardia è la regione con il maggior numero di imprese artigiane (18,2% sul totale nazionale), seguita dall Emilia Romagna (10,0%) e dal Veneto (9,9%). In termini di presenza rispetto alle produzioni industriali sono tutte le regioni del Nord a collocarsi sopra il 30% con capofila l Emilia Romagna (34,6%) mentre il Veneto registra 32 imprese artigiane su 100 nel proprio territorio. In termini di variazioni percentuali nella numerosità delle imprese artigiane spiccano Valle d Aosta e Lazio (rispettivamente +2,2% e +2,0%) mentre il Veneto registra un contenuto ma significativo aumento (+0,3%). Il Friuli Venezia Giulia segna una importante variazione negativa con -1,1%, mentre Molise, Basilicata, Trentino Alto Adige e Calabria registrano variazioni negative, ma contenute al di sotto del punto percentuale. 74

21 Le imprese nel Veneto Presenza dell impresa artigiana in Italia 2007 (Numerosità delle imprese attive, variazione percentuale rispetto al 2006, incidenza sul totale nazionale, incidenza delle imprese artigiane sul totale delle imprese, densità imprenditoriale, per regioni e aree geografiche) Imprese attive Variaz. % Incid. % Incid. % art. sul totale imprese Imprese per 100 abitanti Abruzzo ,3 2,5 27,6 2,9 Basilicata ,7 0,8 22,1 2,0 Calabria ,1 2,5 24,2 1,9 Campania ,2 5,1 16,6 1,3 Emilia Romagna ,0 10,0 34,6 3,7 Friuli Venezia Giulia ,1 2,1 30,9 2,6 Lazio ,0 6,7 26,1 1,9 Liguria ,4 3,1 32,9 2,9 Lombardia ,4 18,2 33,3 3,0 Marche ,5 3,5 32,5 3,6 Molise ,4 0,5 23,6 2,4 Piemonte ,9 9,2 32,8 3,2 Puglia ,2 5,3 23,1 2,0 Sardegna ,5 2,9 28,5 2,6 Sicilia ,3 5,8 21,8 1,7 Toscana ,7 8,0 32,9 3,4 Trentino Alto Adige ,4 1,8 26,8 2,9 Umbria ,5 1,7 30,0 3,0 Valle d Aosta ,2 0,3 32,9 3,5 Veneto ,3 9,9 32,0 3,3 NordOvest ,3 30,8 33,1 3,1 NordEst ,0 23,9 32,4 3,3 Centro ,1 19,9 29,9 2,7 Sud ,6 16,8 21,2 1,8 Isole ,7 8,7 23,6 1,9 Italia , ,6 2,6 Riprendendo il grafico già presentato nella prima parte di questo capitolo si vuole mettere in risalto quale sia la dinamica di crescita delle imprese 75

22 FOTOGRAFIA DEL SISTEMA ECONOMICO REGIONALE artigiane regionali attraverso la combinazione dei tassi di natalità e mortalità. Utilizzando come punto medio la situazione nazionale si può quindi osservare come si collocano le singole regioni in termini di flussi di imprese che si iscrivono o si cancellano dal Registro delle Imprese. Bassa natalità, alta mortalità (quad. in alto a sinistra) In questa porzione di grafico possiamo osservare quali siano le regioni che hanno sperimentato delle difficoltà nel settore artigiano. Il Friuli Venezia Giulia risulta essere la sola regione che ha combinato tassi di mortalità superiori alla media italiana e tassi di natalità inferiori, segnando un saldo, denominato tasso di sviluppo, inferiore al dato nazionale. Alta natalità, bassa mortalità (quad. in basso a destra) In questa zona del grafico è possibile individuare le regioni in cui il settore artigiano ha registrato le migliori performance di crescita in termini di numerosità di imprese registrate. Liguria e Valle d Aosta in particolare registrano una natalità superiore, in termini assoluti, al valore della mortalità, mentre il Lazio, pur registrando tassi di natalità non particolarmente alti, contiene molto il numero di imprese artigiane che nel 2007 ha deciso di chiudere i battenti. Alta natalità, alta mortalità (quad. in alto a destra) In questo quadrante si trovano le regioni in cui la dinamica di crescita è più turbolenta e variegata. Il dinamismo di queste regioni infatti non sempre porta ad una crescita nel numero di imprese attive poiché il tasso di mortalità può superare in valore assoluto il tasso di natalità. E questo il caso dell Emilia Romagna, che registra un alto tasso di chiusura di aziende contro un moderato tasso di natalità, pur sempre superiore alla media nazionale. Dall altro lato si collocano la Toscana, il Piemonte e la Lombardia, che, pur senza risultati eclatanti di crescita, registrano tassi sensibilmente più elevati rispetto all Italia, segno di un economia regionale più vivace e attiva. Bassa natalità, bassa mortalità (quad. in basso a sinistra) In questa zona si trovano le regioni in cui permane lo delle cose permane. I valori dei tassi in esame non sono elevati e sono inferiori alla media italiana. Sono da segnalare tra le regioni leggermente più dinamiche Abruzzo, Sardegna e Puglia che segnano tassi di natalità maggiori, in valore assoluto, dei tassi di 76

23 Le imprese nel Veneto mortalità, segno di un possibile risveglio in termini di crescita di imprese artigiane nei prossimi anni. Dall altro lato si collocano le restanti regioni italiane, quasi tutte del Sud, che progressivamente segnano tassi di natalità molto bassi rispetto all Italia coniugati a tassi di mortalità relativamente minori. Il Veneto si colloca in una zona particolare, segnando circa lo stesso tasso di mortalità italiano ma in termini di natalità segnando il passo, delineando una probabile diminuzione, in futuro, del numero di imprese artigiane. Natalità e mortalità delle imprese artigiane in Italia 2007 (a livello regionale) bassa natalità alta mortalità Natalità Trentino Alto Adige Basilicata bassa natalità bassa mortalità Molise Sicilia Campania VENETO Calabria Marche Umbria Mortalità Emilia Romagna Friuli Venezia Giulia Puglia Sardegna Abruzzo ITALIA Lazio Toscana Piemonte Liguria Valle d Aosta alta natalità alta mortalità Lombardia alta natalità bassa mortalità Nelle province Si scende ora nel dettaglio provinciale veneto per meglio comprendere la situazione fatta registrare nelle diverse realtà locali nel corso del Su imprese attive nel 2007 il 20% si trova nel veronese, il 19,7% nel padovano, poco meno del 15% si trova a Venezia (14,9%) mentre Rovigo e Belluno registrano le incidenze più basse (rispettivamente 5,2% e 3,9%). Osservando il dato sull incidenza delle imprese artigiane tra le imprese totali presenti nel territorio si osserva come sia proprio la regione montana a contare il più alto rapporto (il 36,8% delle imprese montane sono artigiane), seguita da Vicenza, 35,1%, e Verona, 32,7%. In termini di variazioni rispetto al 2006, Rovigo e Belluno hanno registrato le diminuzioni maggiori (-1,9% nel rodigino e -1,1% nel bellunese), mentre è nella provincia scaligera che le imprese sono aumentate maggiormente (1,6%). 77

24 FOTOGRAFIA DEL SISTEMA ECONOMICO REGIONALE Struttura dell impresa artigiana nel Veneto 2007 (Imprese attive, variazione percentuale rispetto al 2006, incidenza percentuale sul totale Veneto e incidenza dell artigianato sul totale delle imprese nella provincia, densità artigiana, per provincia del Veneto) Imprese attive Var. % Incid. % Inc. % artigianato Imprese x 100 abit. Belluno ,1 3,9 36,8 2,7 Padova ,1 19,7 30,8 3,4 Rovigo ,9 5,2 29,2 3,2 Treviso ,4 18,0 31,1 3,3 Venezia ,5 14,9 30,7 2,7 Verona ,6 20,0 32,7 3,6 Vicenza ,6 18,3 35,1 3,4 Veneto ,3 100,0 32,0 3,3 L analisi della realtà artigiana veneta passa ora attraverso la composizione per settore produttivo. Innanzitutto si osserva come le attività artigiane siano prevalentemente nei settori delle costruzioni (40,5% del totale), della manifattura (31,0%) dei servizi pubblici e sociali (9,0%) e delle attività di trasporto (7,9%). E altresì interessante osservare quale sia la percentuale di imprese artigiane all interno dei singoli settori. Si segnala infatti che l 82,8% delle aziende edili è artigiano, il 74,0% lo è nei servizi pubblici, il 68,4% nei trasporti e magazzinaggio e il 69,3% nella manifattura, in cui, in particolare, si evidenzia che l 83,9% delle aziende del legno e l 81,0% delle imprese alimentari sono artigiane. In termini di variazioni percentuali rispetto al 2006 spicca il dato dell agricoltura in cui la differenza tra il numero di imprese artigiane attive nel 2006 e di quelle attive nel 2007 segna un +4,2%. Le attività dei servizi sociali variano di 13,1 punti percentuali, dato il basso valore assoluto, mentre risultano interessanti i risultati delle attività di noleggio e informatica (+2,2%) e delle costruzioni (+2,3%). Il settore della manifattura segna una flessione di 1,1 punti percentuali, ma il dato più pesante, in rapporto alla numerosità assoluta delle imprese del settore, è registrato dalle aziende artigiane dei trasporti con -4,4%. 78

25 Le imprese nel Veneto Imprese artigiane per settori economici nel Veneto (Valori assoluti, variazioni percentuali rispetto al 2006, incidenza del settore sul totale artigiano del Veneto, incidenza percentuale della componente artigiana sul totale delle imprese operanti nel settore) Imprese artigiane Variazione % Inc. % settori Inc.% artigianato Agricoltura, caccia e silvicoltura ,2 1,5 2,7 Pesca, piscicoltura e servizi connessi 0 NC 0,0 0,0 Estrazione di minerali 88 1,1 0,1 30,0 Attività manifatturiere ,1 31,0 69,3 Alimentari e bevande ,6 4,0 81,0 Tessili ,4 1,2 71,9 Articoli di vestiario, pellicce ,4 2,5 70,7 Cuoio e calzature ,8 1,1 62,0 Legno (esclusi i mobili) ,3 2,7 83,9 Pasta-carta e carta 217-3,1 0,1 43,9 Editoria e stampa ,9 0,9 50,7 Coke, raffinerie e combustibili 1 0,0 0,0 4,8 Prodotti chimici e fibre 155-3,1 0,1 26,9 Gomma e plastica 700-1,5 0,5 47,8 Minerali non metalliferi ,5 1,4 66,3 Produzione di metalli e leghe 160-7,5 0,1 41,1 Lavorazione dei metalli ,1 6,1 72,6 Apparecchi meccanici ,1 2,4 57,9 Macchine per ufficio, elaboratori 124 2,5 0,1 44,0 Apparecchi elettrici ,5 1,0 61,7 Apparecchi radiotelevisivi e per comunicazioni 235-2,1 0,2 54,8 Apparecchi medicali e di precisione ,8 1,5 74,9 Autoveicoli e rimorchi 168 0,6 0,1 47,5 Altri mezzi di trasporto 396-2,2 0,3 60,9 Mobili e altre manifatture ,3 4,7 75,4 Recupero e preparazione riciclaggio 95-3,1 0,1 42,6 Prod. e distrib. energ. elettr., gas e acqua 6-25,0 0,0 2,6 Costruzioni ,3 40,5 82,8 Comm. ingr. e dett., rip. beni pers. e per la casa ,3 6,2 8,6 Alberghi e ristoranti ,1 0,2 1,0 Trasporti,magazzinaggio e comunicaz ,4 7,9 68,4 Intermediaz.monetaria e finanziaria 22-8,3 0,0 0,3 Attiv. immob., noleggio, informat.,ricerca ,2 3,3 8,5 Istruzione 154 4,1 0,1 11,0 Sanità e altri servizi sociali 69 13,1 0,0 5,0 Altri servizi pubblici, sociali e personali ,8 9,0 74,0 Imprese non classificate ,4 0,1 20,0 Totale ,3 100,0 32,0 79

26 FOTOGRAFIA DEL SISTEMA ECONOMICO REGIONALE Anche in questo caso è interessante osservare, dopo un analisi a livello di stock sulla numerosità delle imprese attive nel 2007, quale sia stata la dinamica di crescita, sintetizzata dal tasso di sviluppo, registrata nei diversi settori di produzione del Veneto. Il grafico che segue riporta i valori fatti segnare nel 2007 per le diverse sezioni produttive delle imprese artigiane regionali aggregate secondo il criterio utilizzato precedentemente nel capitolo. Spicca il dato delle imprese operanti nell elettricità e nella distribuzione di acqua e gas ma è da considerarsi poco significativo a causa della bassa numerosità delle imprese operanti. E interessante osservare come le imprese della sanità e dei servizi sociali abbiano avuto uno sviluppo dell 11,5%, seguite dal settore dell istruzione (+4,0%). Come già evidenziato nelle variazioni del numero di imprese attive, il settore delle costruzioni si dimostra vitale anche se probabilmente turbolento, ma comunque in crescita di 2,5 punti. I settori rimanenti registrano delle diminuzioni nel tasso di sviluppo, in particolare si segnalano le riparazioni e i trasporti (entrambi -4,0%), l attività di noleggio segna una diminuzione di 1,8 punti percentuali mentre alberghi e ristorazione (-10,6%) e intermediazione monetaria (-12,5%), seppur con alti valori, si limitano a modeste variazioni in senso assoluto. Tasso di sviluppo per settori economici nel Veneto ,0-1,1-0,6 2,5-4,0-10,6-4,0-12,5-1,8 4,0 11,5 0,9 0,3-37,5 Agricoltura, caccia Estrazione di minerali Attività manifatturiere Elettricità, gas e acqua Costruzioni Commercio e rip. Alberghi e ristoranti Trasporti e magazz. Intermediazione mon. Attiv. immob., noleggio Istruzione Sanità e servizi sociali Altri servizi pubblici TOTALE Dopo aver dato un quadro sintetico delle diverse produzioni nel Veneto, si passa, attraverso l ausilio delle due tabelle sottostanti, all approfondimento a livello provinciale della situazione al 2007 delle diverse tipologie produttive. E opportuno osservare le due tabelle in modo congiunto poiché coniugano le variazioni percentuali nella numerosità delle imprese attive os- 80

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