PROGRAMMA OPERATIVO REGIONE CALABRIA FSE Lunedì 22 Giugno 2009 ORDINE DEL GIORNO. Punto 11 Ordine del Giorno
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- Cinzia Rosso
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1 UNIONE EUROPEA Fondo Sociale Europeo REGIONE CALABRIA REPUBBLICA ITALIANA PROGRAMMA OPERATIVO REGIONE CALABRIA FSE Lunedì 22 Giugno 2009 ORDINE DEL GIORNO Punto 11 Ordine del Giorno Azioni Intraprese per l 'Inclusione Sociale delle Minoranze Rom e Sinti in Italia
2 1) Premessa Sul tema dell inclusione sociale ed economica della comunità rom negli ultimi anni c è stato un crescente interesse da parte delle istituzioni comunitarie che hanno chiesto agli Stati membri di rafforzare le loro politiche di integrazione e di utilizzare gli strumenti comunitari disponibili in modo più efficace. In Calabria come nella maggior parte delle altre regioni italiane è difficile avere un dato preciso sulla presenze degli zingari, sia perché i censimenti ufficiali non rilevano il dato delle minoranze linguistiche, sia perché mancano criteri precisi per classificare una persona o un gruppo con tale definizione, sia perché non sono mai state promosse ricerche ad hoc sull argomento su scala regionale. Varie stime, a partire dagli anni 60 ad oggi elaborate soprattutto dalle associazioni e organizzazioni che operano nel settore 1 ma su base territorialmente ristretta, danno comunque una forbice tra le e le presenze. Ciò che è certo è che la presenza zingara in Calabria è per lo più di etnia Rom e, anche questo in linea con le altre regioni soprattutto del Meridione, nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di cittadini italiani residenti, stanziati principalmente nei capoluoghi di provincia e nei comuni più grandi (a Cosenza, Lamezia Terme, Catanzaro e Reggio Calabria sono presenti gli insediamenti più antichi e più numerosi). Ininfluente ed estemporanei sono considerati i fenomeni di nomadismo. Dal punto di vista socio-economico il processo di sedentarizzazione ha fortemente contribuito a provocare un disordinato e irreversibile processo di trasformazione della mentalità Rom, con conseguente perdita progressiva dei tratti distintivi della cultura e dell identità delle diverse comunità. Nella maggior parte delle comunità sono praticamente spariti quelli che venivano identificati come gli antichi mestieri dei Rom, sostituiti da forme varie di assistenzialismo (pensioni, sussidi, ecc.), lavoro nero, micro criminalità e come si registra dalle cronache giudiziarie più recenti in alcune zone apparentamento con le organizzazioni criminali storiche. Gli interventi di integrazione sono stati caratterizzati dalla territorialità ed hanno riguardato soprattutto la situazione abitativa (trasferimento delle famiglie dai campi alle abitazioni di edilizia popolare), la scolarizzazione dei minorenni e tentativi di inserimento lavorativo degli adulti. Riassumendo, le caratteristiche che identificano attualmente la situazione dei Rom in Calabria sono: precarie condizioni abitative; disoccupazione elevatissima; lavoro nero; dispersione scolastica; forte analfabetismo; scomparsa di attività tradizionali; presenza di fenomeni di devianza e criminalità. 2) Soggetti privati che operano nel settore Rom Ad oggi sono diverse in Calabria le cooperative e le associazioni che operano nel settore dei rom. Distinte per territori sono stati censiti: 1 Tra gli altri esistono tre studi recenti sulle situazioni di Lamezia Terme (pubblicazione promossa dalla Coop. Ciarapanì), su Reggio Calabria (un rapporto nell ambito del progetto Lacio Gave) e su Catanzaro (uno studio promosso dal Comune)
3 Lamezia Terme 1) Ciarapanì Cooperativa sociale A.R.L, (inserimento lavorativo Raccolta differenziata) 2) Associazione La Strada Onlus (integrazione/socializzazione minori) 3) Cooperativa sociale Le Agricole di tipo B, (inserimento lavorativo) 4) Associazione Donne e Futuro - (socializzazione) Catanzaro 5) Ass. ROM CALABRESI, (associazioni composta da soci di etnia rom, si occupano di interventi di socializzazione per ragazzi e giovani Rom dell'accampamento 6) Terra di confine onlus (minori - dispersione scolastica) 7) Laboratorio La Città del Sole" (dispersione scolastica, carcere minorile) 8) La Rete della Speranza Reggio Calabria 9) Opera nomadi (integrazione); 10) Rom 1995 Società Cooperativa Sociale - O.N.L.U.S (Inserimento lavorativo - Raccolta differenziata); Cosenza 11) Opera Nomadi Sezione di COSENZA, (integrazione) 12) "Lave Romanò" Di seguito le tipologie delle attività più significative svolte: interventi contro la dispersione scolastica e per l integrazione dei minori; servizio di raccolta dei rifiuti ingombranti, a domicilio e su strada e con tale attività si sottraggono alle discariche migliaia di pezzi di vario genere, avviando gran parte degli stessi al riciclo; servizio di raccolte differenziate di: metalli, legno, apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso non pericolose, apparecchiature fuori uso contenenti clorofluorocarburi, abbigliamento e prodotti tessili, rifiuti di plastica, imballaggi usati in plastica, scarti di legno, imballaggi in legno, rifiuti ed imballaggi di carta, cartone e cartoncino, Imballaggi, vetro di scarto ed altri rifiuti e frammenti di vetro, imballaggi metallici, fusti, latte, vuoti, lattine, cartucce esauste da stampa elettronica; servizi di pulizia, sgombero e manutenzione; servizio gestione parcheggi. Progetto per inserimento lavorativo rom nella città di Reggio Calabria Nel 1997 attraverso l'iniziativa Comunitaria Occupazione e Valorizzazione delle Risorse Umane (PIC INTEGRA) è stato realizzato da associazioni del privato sociale, il progetto "Lacio Gave" (in lingua romanes La buona città ) con la finalità di creare nuove attività imprenditoriali per la salvaguardia dell'ambiente e la rigenerazione urbana promosse da gruppi etnici ROM sedentari nella città di Reggio Calabria. I partecipanti al progetto sono stati formati al fine di acquisire le competenze teoriche e pratiche per l espletamento dell'attività di raccolta dei beni ingombranti. L'obiettivo è stato: legalizzare un lavoro improvvisato e svolto in nero da alcuni gruppi rom, formare operatori qualificati che possano prestare un servizio utile alla città, valorizzare le attitudini proprie dei rom da sempre dediti ad attività caratterizzate da spostamenti. Questo lavoro ha rappresentato il fondamento su cui continuano a lavorare producendo redditi d'impresa, diverse associazioni del privato sociale, avendo come punto di forza l'inserimento lavorativo dei Rom in settori vicini alle loro attitudini e alla loro cultura. Una scelta importante che è stata effettuata è quella di affiancare ai giovani rom coetanei non rom, per
4 facilitare una conoscenza reciproca e per favorire nuovi rapporti di fiducia tra le due etnie. 3) Stato dell'arte e Metodologia di programmazione utilizzata dal Dipartimento 10 Il Dipartimento, sulla base della mancanza di riferimenti precisi al fine di adottare una pianificazione degli interventi in linea con le necessità del territorio ha avviato una ricognizione rivolta a: tutti i comuni capofila degli ambiti territoriali (L.R. 23/2003) le associazioni del privato sociale impegnati nel settore dei rom. La ricognizione sulla condizione dei Rom presenti in Calabria, effettuata attraverso la somministrazione di questionari è volta a costruire un quadro aggiornato: sull entità numerica delle comunità Rom presenti sul territorio; sulla loro condizione abitativa, sociale, economica; sugli interventi di integrazione attuati dagli enti locali o dai soggetti privati. La rilevazione è stata effettuata attraverso la compilazione di una: scheda di monitoraggio per ricognizione generale sui rom nel territorio di competenza (all.1); scheda raccolta buone prassi riferita a progetti di particolare significato attuati sul territorio (all.2). I risultati della ricognizione costituiranno il punto di partenza della programmazione per quanto attiene le criticità da affrontare, l entità delle risorse da impegnare e gli ambiti territoriali nei quali si ritiene maggiormente necessario intervenire. Il Dipartimento intende condividere le azioni da attuare attraverso il coinvolgimento delle associazioni che lavorano con i Rom ed i Comuni capofila dei distretti socio-sanitari (35 distretti) attraverso l'indizione di tavoli di consultazione, con l'obiettivo di costituire una rete stabile di relazioni. Si intende definire un protocollo d'intesa con il Dipartimento dell'ambiente al fine di garantire azioni nel quadro dello sviluppo sostenibile per migliorare e tutelare l'ambiente ai sensi dell'art. 17 del Reg (CE)1083/2006. Allo stesso tempo la Regione Calabria partecipa e condivide con le altre regioni italiane e il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali le attività del Network europeo EUROMA sull inclusione dei rom, che si propone di incrementare l'utilizzo dei Fondi strutturali da parte delle istituzioni locali per azioni di inclusione sociale della comunità rom, promuovendo lo scambio di buone pratiche e di informazioni sulle iniziative in corso tra quanti operano sul tema dei rom. 4) Programmazione comunitaria / Nella programmazione comunitaria nella misura 3.4, rivolta all'inserimento e reinserimento di gruppi svantaggiati, i nomadi e le persone appartenenti a minoranze etniche, pur essendo soggetti destinatari degli interventi non hanno trovato sostegno in azioni mirate per l'inclusione sociale. Nell Asse III Inclusione sociale del Programma Operativo FSE , i nomadi e le persone appartenenti a minoranze etniche sono tra i primi enunciati rispetto ai destinatari degli interventi. Cambia nel nuovo settennio comunitario l'approccio verso le situazioni che conducono a forme di esclusione sociale, a dare un segnale è la stessa denominazione dell'asse che centra l'obiettivo includere attraverso la formazione, la realizzazione di servizi di accoglienza e di accompagnamento per l'inserimento lavorativo. 5) Interventi previsti nel Piano d azione Asse III della programmazione Le azioni che si prevede di intraprendere attraverso la predisposizione di avvisi pubblici o avvalendosi di agenzie in house sono a valere dell'obiettivo Operativo G.1 e G2: G.1 Analisi studi e ricerche sui bacini di svantaggio: disagio giovanile, immigrati, rom, etc. Creazione di un punto di osservazione sugli immigrati, rom, senza fissi dimora e altre forme di discriminazioni. Si prevede la costituzione e la messa in rete di tavoli tematici al fine di migliorare il dialogo sociale
5 G.1 Azioni di sostegno per l'accesso alla formazione e al mercato del lavoro (obiettivo emersione lavoro irregolare) anche attraverso l'avvio di attività autonome per i soggetti senza fissa dimora e i rom G.2 Progettazione e realizzazione di percorsi integrati anche individualizzati di orientamento formazione e riqualificazione accompagnamento all'inserimento lavorativo per le specifiche categorie di soggetti svantaggiati per individuare le azioni più efficaci per l'inserimento lavorativo. Azioni di formazione e inserimento lavorativo in settori specifici quali: ambiente, gestione aree pubbliche adibite a parcheggi, servizi di pubblica utilità, lavorazione del ferro Interventi rivolti prevalentemente ma non esclusivamente a popolazione immigrata e rom per il primo punto. Qualificazione di operatori: - per la mediazione interculturale con inserimento lavorativo attraverso borse lavoro; - per assistenza domiciliare - centri antiviolenza
6 SCHEDA MONITORAGGIO CONDIZIONE ROM IN CALABRIA ALL.1 RESPONSABILE DELL'ASSOCIAZIONE COMUNE DI RIFERIMENTO Indicare il nominativo e il ruolo della/e persona/e competente in materia. Comunicare i vari recapiti (telefono, fax, )i AMBITO TERRITORIALE PRESENZA COMUNITA ROM SUL TERRITORIO DI COMPETENZA ENTITA PRESENZE FONTE RILEVAZIONE DISLOCAZIONE COMUNITA ROM RAPPORTI CON CITTADINI DI ORIGINE ITALIANA PROBLEMI DEI ROM RILEVATI SOSTENTAMENTO DEI ROM INIZIATIVE DI INTEGRAZIONE DA PARTE DELL'ASSOCIAZIONE/COMUN E FONTI RISORSE ECONOMICHE UTILIZZATE DALL'ASSOCIAZIONE/COMUN E GESTIONE INTERVENTI ALTRI SOGGETTI PRIVATI ATTIVI NEL TERRITORIO NEL SETTORE DEI ROM Tipologia presenza Rom (stanziale, nomade, episodica) ripartita per etnia (rom, sinti, ecc.) e anno dell insediamento Ripartizione della presenza per territorio/comuni Indicare fonte (anagrafe, ricerca, ecc) e periodo della rilevazione dei dati (anno) Tipologia strutture (alloggi residenzialità pubblica o privata, centri di DELLA accoglienza, campi) e sito (periferia, centro città, ecc.) nei quale vive la comunità Integrazione, emarginazione Evidenziare le difficoltà della comunità in ordine di rilevanza (condizioni abitative, disoccupazione, evasione scolastica, criminalità, ecc.) Indicare le fonti di reddito della comunità (lavoro, pensioni, sussidi, ecc.) Indicare tipologia, obiettivi, durata,risorse, numero utenti e risultati degli interventi attuati dai comuni territorialmente competenti in favore dei rom (es.: progetti contro l evasione scolastica, di animazione, sussidi, inserimento lavorativo, ecc.) Indicare se trattasi di risorse comunali, provinciali, regionali, statali, comunitarie, private Indicare, per ogni intervento, se la gestione è stata diretta Indicare le associazioni, cooperative, o altri soggetti privati che, insieme a quelli eventualmente sopra indicati, si occupano sul territorio della problematica rom (indicare per ogni soggetto: denominazione, rappresentante legale, tipologia ente, sede e recapiti, anno costituzione, settori di internato, progetti e interventi realizzati o in corso di realizzazione
7 PROGETTI PER L INTEGRAZIONE DEI ROM SCHEDA DI RACCOLTA DELLE BUONE PRASSI All.2 Soggetto Promotore SoggettoGestore/Attuatore Partenariato Copertura territoriale Periodo di realizzazione progetto Referenti Telefono Eventuale Sito web Indirizzo STRUTTURA ORGANIZZATIVA DEL PROGETTO, RETI E FINANZIAMENTI Struttura organizzativa di gestione del progetto (responsabile, coordinatore, ecc.) Entità delle risorse Fonti di finanziamento (comunali, provinciali, regionali, statali, comunitari, privati) Reti (soggetti coinvolti nell attuazione del progetto) IL PROGETTO Obiettivo del progetto Beneficiari/e Attività svolte nell ambito del progetto Promozione del progetto Risultati del progetto
8 ELEMENTI CHE QUALIFICANO IL PROGETTO Documentazione e monitoraggio Sostenibilità 2 Aspetti Innovativi 3 Prodotti Processo Contesto Riproducibilità 4 Trasferibilità 5 Mainstreaming 6 Verticale 7 Orizzontale 8 Ostacoli incontrati e modalità di risoluzione dei problemi Punti di forza Punti di debolezza 2 Capacità del progetto di fondarsi sulle risorse esistenti o di generare esso stesso nuove risorse e dunque di vivere oltre la durata dei finanziamenti originari 3 Capacità del progetto di produrre soluzioni nuove in termini di processi o di prodotti per migliorare le condizioni iniziali o per soddisfare il bisogno originario 4 Idoneità del progetto ad essere riprodotto in presenza di problemi analoghi a quelli che lo hanno originato 5 Idoneità del progetto ad essere utilizzato come modello in contesti differenti da quello originario 6 Capacità del modello/innovazione di influenzare verticalmente ed orizzontalmente soggetti operanti in uno stesso ambito 7 Il modello/innovazione viene adottato ad altri livelli di intervento (dalle istituzioni di riferimento) e trasferito nelle politiche ordinarie. In questo modo il modello/innovazione innesca un processo di cambiamento e sviluppo che può avere ricadute sul sistema di riferimento. 8 Il modello/innovazione viene adottato da soggetti operanti sul territorio (interni o esterni al progetto).
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